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RT.001.

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CONTROLLO RADIOGRAFICO Rev.2
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PROCEDURA PER IL CONTROLLO RADIOGRAFICO


DI GIUNTI SALDATI

REV. DESCRIZIONE DATA REDATTO APPROVATO


0 EMISSIONE 05.05.2020 S.GIUNTA A. DI MARE
1 Revisione 05.10.2020 S.GIUNTA A. DI MARE
2 Dopo commenti 21.06.2021 S.GIUNTA A. DI MARE
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INDICE

1.0 SCOPO

2.0 NORMATIVE DI RIFERIMENTO

3.0 QUALIFICA DEL PERSONALE

4.0 CLASSIFICAZIONE DELLE TECNICHE RADIOGRAFICHE

5.0 APPARECCHIATURE

6.0 PELLICOLE E SCHERMI

7.0 PREPARAZIONE DELLE SUPERFICI

8.0 IDENTIFICAZIONE, LOCALIZZAZIONE E MARCATURA DELLE


RADIOGRAFIE

9.0 DENSITA’ RADIOGRAFICA

10.0 SENSIBILITA’ RADIOGRAFICA

11.0 TECNICA DI RIPRESA

12.0 DISTANZA SORGENTE-PEZZO

13.0 AREA MASSIMA PER UNA ESPOSIZIONE SINGOLA

14.0 NUMERO MINIMO ESPOSIZIONI

15.0 LETTURA DELLE RADIOGRAFIE

16.0 CRITERI DI ACCETTABILITA’

17.0 REPORT
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1.0 – SCOPO

Questa procedura descrive le modalità operative, il metodo, i requisiti richiesti per l’esatta
esecuzione dell’esame radiografico di giunti saldati testa a testa o a “T” a piena
penetrazione, volto ad accertare le discontinuità presenti in saldatura.
Inoltre la procedura descrive le caratteristiche del personale, i prodotti e le
apparecchiature da impiegare per l’effetuazione del controllo.
Infine regolamenta la valutazione degli eventuali difetti riscontrati durante il controllo.
Tale procedura comunque ha carattere generale, pertanto potranno essere adottate
diverse modalità di controllo richieste dal Cliente o adatte a particolari lavorazione sempre
in totale rispetto delle normative di riferimento.

2.0 – NORMATIVE DI RIFERIMENTO

- UNI EN ISO 17636 2013 Controllo Radiografico;


- UNI EN ISO 9712:2012 Qualificazione e certificazione del Personale addetto alla PND;
- UNI EN ISO 11699:2011 Classificazione film;
- UNI EN ISO 19232:2013 Indicatori qualità immagine (IQI);
- EN 12543:2011 Caratterizzazione Macchia Focale per tecnica X-RAY;
- EN12679:2015 Dimensioni sorgente per tecnica Y-RAY.
- UNI EN ISO 25580:1993 Requisiti minimi per visori radiografici industriali.
- UNI EN 10675-1: 2013 Livelli di accettabilità Controllo radiografico;

3.0 – QUALIFICAZIONE DEL PERSONALE

Il personale impiegato per l’esecuzione del controllo in accordo a questa procedura deve
essere in possesso della qualifica al livello II della EN ISO 9712 nel metodo RT.
Il personale addetto al controllo avrà la responsabilità dell’emissione del relativo certificato
indicante le valutazioni delle indicazioni presenti.

4.0 – CLASSIFICAZIONE DELLE TECNICHE RADIOGRAFICHE

Se non diversamente specificato nei documenti tecnici contrattuali, il controllo radiografico


verrà eseguito in conformità ai requisiti previsti per la classe B della Norma UNI EN ISO
17636-1:2013.

5.0 – APPARECCHIATURE

Per l’esecuzione saranno utilizzate solamente apparecchiature radiogammagrafiche


(sorgenti raggi Y) con radioisotopi di Selenio 75 (Se75) per spessori a partire da 5mm fino
a 10 mm (in doppia parete 5+5mm) ed Iridio 192 per spessori >10 mm (in doppia parete
5+5,1mm).
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6.0 – PELLICOLE E SCHERMI

Per l’esame radiografico devono essere utilizzate classi di pellicole C4 come richiesto
dalla tab. 3 (per esempio Agfa D5, Kodak T200 o altri).
Possono essere utilizzati solamente schermi di rinforzo metallici al Piombo, sia anteriore
che posteriori di spessore adatto alla natura della radiazione utilizzata in accrodo alla UNI
EN ISO 17636-1:2013 Tab.3 & Tab.4 (di seguito allegate).
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Per certificare l'esistenza di radiazioni retrodiffuse si può applicare la lettera in piombo "B"
(dimens. 13x6x1,6 mm.) dietro lo chassis.
Nel caso in cui l'immagine chiara del simbolo "B" fosse evidente sulla pellicola, si dovrà
ripetere la radiografia provvedendo all'applicazione di uno schermo di protezione di
spessore maggiore del precedente.

7.0 – PREPARAZIONE DELLE SUPERFICI

In generale, il controllo radiografico è eseguito su superfici “come saldate”, a meno che


irregolarità della maglia del cordone, spruzzidi saldatura o abrasioni non ostacolino la
rilevazione dei difetti; in questo cao si deve procedere alla loro rimozione mediante
molatura o spazzolatura.
Salvo diversa indicazione, comunque la radiografia deve essere eseguita dopo il totale
completamento e/o dopo l’esecuzione del trattamento termico.
La temperatura della superficie in esame non deve superare i 30°c.

8.0– IDENTIFICAZIONE, LOCALIZZAZIONE E MARCATURA DELLE RADIOGRAFIE

Ogni tratto di saldatura esaminato deve essere univocamente identificabile mediante


appositi simboli alfanumerici in piombo, apposti al di fuori della superficie da esaminare.
Qualora l’estensione della saldatura richieda l’impiego di due o più pellicole, esse devono
essere adeguatamente sovrapposte per assicurare il controllo totale di tutto il giunto, per
un tratto di almeno 20 mm; su ogni tratto radiografico ovviamente dovrà comparire il
simbolo alfanumerico a testimonianza della completa copertura.
L’esatta posizione di ogni singolo tratto radiografico deve essere riportato fisicamente sul
giunto tramite punzonatura (con punzoni low stress) o inchiostri indelebili.
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9.0 – DENSITA’ RADIOGRAFICA

Su ogni pellicola deve essere garantita una densità radiografica nella zona esaminata non
inferiore a 2,0 (per la classe “A” e a 2,3 per la classe ”B” con una tolleranza di + 0,1) e
non superiore a 4,0.
Per tecnica multi pellicola con interpretazione singola dei film valgono le indicazioni come
da tabella 5 della UNI EN ISO 17636-1:2013 (di seguito allegata).

Se è richiesta la valutazione di una pellicola in doppio, la densità ottica di ogni singola


pellicola non deve essere minnore di 1,3 con una tolleranza di + 0,1.

Le condizioni superficiali della saldatura devono permettere il regolare svolgimento


dell’esame pertanto bisogna eliminare qualsiasi imperfezione superficiale o rivestimento.
I valori di densità verranno rilevati su densitometro tarato e certificato; il valore max di
densità ammissibile sarà quella leggibile al visore.

10.0 – SENSIBILITA’ RADIOGRAFICA

10.1 La qualità dell’immagine e il relativo livello di sensibilità di ciascuna pellicola


radiografica, deve essere verificata mediante l’uso di indicatori di qualità di
immagine IQI, conformi a quanto prescritto dalla norma UNI EN ISO 19232.
10.2 L’IQI deve essere posizionato sulla superficie da ispezionare sul lato sorgente al
centro del tratto radiografico; il suo posizionamento deve essere in una zona di
spessore uniforme, sul metallo base adiacente alla saldatura; l’IQI deve essere a
stretto contatto con la superficie del pezzo.
10.3 L’IQI a fili, deve essere posizionato perpendicolare alla saldatura; solo se, almeno
10 mm della lunghezza del filo indicativo appare in una zona di densità ottica
uniforme la lastra è da ritenersi accetabile.
10.4 Quando non è possibile posizionare l’IQI sul lato sorgente, la sua collocazione può
essere lato film; in questo caso verrà apposta sulla lastra una lettera “F” in piombo a
testimoniare la configurazione utilizzata.
10.5 Per esposizioni panoramiche con sorgente posizionata all’interno del componente
esaminato, devono essere previsti almeno 3 IQI, posti a 120° tra di loro nell’intera
circonferenza.
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10.6 Quando verranno utilizzati sorgenti Iridio 192 o Selenio 75, possono essere richiesti
valori inferiori previsti nelle tabelle concordanto con la committente, come di seguito
elencato:
Doppia parete-doppia immagine per classe A e B (w=2t):
10mm < w < 25mm 1 filo in meno per sorgenti Ir192;
5mm < w < 12mm 1 filo in meno per sorgenti Se75.

Singola parete-singola immagine o doppia parete-singola immagine Classe A:


10mm < w < 24mm 2 fili in meno per sorgenti Ir192;
24mm < w < 30mm 1 filo in meno per sorgenti Ir192;
5mm < w < 24mm 1 filo in meno per sorgenti Se75.

Singola parete-singola immagine o doppia parete-singola immagine Classe B:


10mm < w < 40mm 1 filo in meno per sorgenti Ir192;
5mm < w < 20mm 1 filo in meno per sorgenti Se75

Per determinare l’utlizzo e il relativo filo indicativo alleghiamo di seguito tabelle in accordo
UNI EN ISO 17363-1:
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11.0 TECNICHE DI RIRPRESA

11.1 Il posizionamento del pezzo rispetto alla sorgente, la distanza sorgente-film, la


scelta degli IQI ed il loro posizionamento, la scelta ed il formato dei films, gli
schermi al Pb, ecc, sono paramentri legati alla geometria ed all’accessibilità del
pezzo in esame.
11.2 Per saldature circonferenziali su tubi aventi diametro esterno inferiore a 100 mm,
non accessibili all’interno, può essere adottata la tecnica doppia parete-doppia
immaggine (proiezione ellittica), puchè lo spessore del tubo non sia superiore a 8
mm e la larghezza del cordone di saldatura non risulti maggiore di ¼ il diametro De
del tubo (De/4): in questo caso sono sufficienti due radiografie effettuate a 90 ° tra
loro.

Proiezione ellittica

11.3 Qualora risuti impossibile eseguire la tecnica in proiezione ellittica per i giunti con
De<100 mm può essere adottata la tecnica ortogonale (o comunemente a distanza)
eseguendo n° 3 esposizione a 120° o intervallate di 60°.

Tecnica ortogonale

11.4 Per saldature circonferenziali su tubi aventi diametro maggiori di 100 mm, non
accessibili all’interno, viene adottata la tecnica doppia parete-singola immagine, con
la sorgente posta a contatto del tubo, sul materiale base adiacente alla saldatura.
In questo caso l’IQI è posto lato film.
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Tecnica doppia parete-singola immagine

11.5 Per saldature circonferenziali accessibili all’interno è possibile eseguire


l’esposizione panoramica ponendo la sorgente all’interno del giunto saldato.

Tecnica panoramica

11.6 Per giunti a geometria variabile e/o spessori diversi può essere utilizzata la tecnica
con tecnica multipla, inserendo due o più tipi di pellicola che abbiano differenti
velocità, in modo che i vari spessori siano osservabili almeno su una delle pellicole
entro i limiti di densità stabiliti.

Tecnica multi-pellicola
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11.7 Per i giunti saldati doppia parete-immagine singola.

12.0 DISTANZA SORGENTE-PEZZO

12.1 Il fascio delle radiazioni deve essere diretto al centro del tratto da esaminare
mediante apposito collimatore.
12.2 La distanza minima sorgente-pezzo f-min dipende dalla dimensione della sorgente
d e dalla distanza pezzo-pellicola b.; la distanza f deve essere scelta, ove possibile,
in modo che il rapporto f/d risulti non inferiore ai valori risultanti dalle seguenti
equazioni:

f/d > 7.5(b)2/3 per classe A

f/d > 15(b)2/3 per classe B

Se b<1.2 t (spessore nominale pezzo), b deve essere sostituito con t nelle due
equazioni.
Quando la dimensione sorgente d (dimensione sorgente in accordo alle EN 12543
o EN 12679) è definità da due misure, la più grande delle due sarà considerata.

12.3 Per il calcolo della distanza può essere anche impiegato il monogramma di seguito
allegato:
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13.0 AREA MASSIMA PER UNA ESPOSIZIONE SINGOLA


13.1 Il rapporto tra lo spessore di penetrazione al bordo esterno di una zona controllata
di spessore uniforme e quella del fascio centrale non deve essere maggiore di :
1.2 per la classe A
1.1 per la classe B
Le densità dovute a variazioni dello spessore di penetrazione deono risultare
conmprese nei valori indicati al paragrafo 9.
13.2 Per il controllo di giunti saldati, bisogna esaminare la zona fusa, le ZTA e almeno 10
mm del materiale base adiacente, per ogni lato.

14.0 NUMERO MINIMO ESPOSIZIONI


14.1 Il numero minimo di esposizioni da eseguire per il controllo dei giunti saldati in
rispetto al diametro esterno nominale (D), spessore nominale (t) e della distanza
orgente-pezzo, viene regolamentato dai seguenti diagrammi:
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15.0 LETTURA DELLE RADIOGRAFIE


15.1 Il personale incaricato della valutazione procederà alla lettura solo dopo la completa
asciugatura, in ambiente sufficientemente oscurato (<32 LUX) in accordo alla UNI
EN ISO 5580 e dopo essere stato all’interno dell’ambiente almeno 10 minuti prima
di iniziare la lettura.
15.2 I film radiografici devono essere esaminati su visore (regolarmente tarato e
certificato) a luminanza regolabile di adeguate dimensioni al formato della pellicola.
15.3 Il personale incaricato dovrà con attenzione verificare:

- la qualità dell’immagine;
- l’effetto penombra geometrica e l’eventuale presenza di radiazione retrodiffusa;
- la sensibilità radiografica, la scelta ed il corretto posizionamento dell’IQI;
- misura e registrare la densità radiografica;
- verificare il numero di identificazione del film ed il corretto posizionamento dei
riferimenti;
- valutare la radiografia in base ai criteri di accettabilità previsti.

16.0 CRITERI DI ACCETTABILITA’


Per la valutazione dell’accettabilità delle indicazioni rilevate, devono essere applicati i
criteri indicati nella norma EN ISO 10675-1 Liv. 1.

17.0 REPORT
I risultati del controllo eseguito devono essere registarti nel rapporto di controllo
radiografico di seguito allegato.
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