Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1000 HEROON DI LEFKANDI (EUBEA) Edificio monumentale, datato alla prima metà del secolo X
950 di pianta rettangolare alluntata (4 50m) terminante con un
aC abside e accessibile dal lato corto tramite un'anticamera,
prima l'interno è composto da più ambienti comunicanti.
metà
Fondazione in pietre con alzato in mattoni crudi e tetto
X sec
spiovente in canne e paglia. Il peso del tetto era sostenuto
da una fila di pali lungo l'asse centrale e da un recito di pali
tutto intorno la struttura. Probabilmente eretto come
abitazione di un re locale ne diviene poi la sepoltura,
all'interno infatti fu scoperta una tomba scavata nel
pavimento e divisa in due scomparti, l'uno conteneva le
ceneri avvolte in un drappo e deboste in un'anfora di un
guerriero sepolto con spada e puta di lancia in ferro, e i resti
di una donna con ricchi ornamenti in oro bronzo e ferro;
l'altro le ossa di 4 cavalli con i relativi finimenti. Dopo la
deposizione l'Heroon fu chiuso rampe furono addossate ai
nuri per formare una sorta di tumulo. Questa struttura fa
pensare al culto di matrice eroica . I pali che circondano la
struttura fanno pensare a una prima peristasi.
750 DAPHNEPHORION DI ERETRIA Edificio absidato lungo 10 m le cui pareti sostenute da pali
aC disosti a tenaglia erano fatte di rami di alloro albero sacro
Metà ad Apollo che fanno pensare ad una destinazione a edificio
VIII di culto. Verso la fine dell'VIII sec questa primitiva struttura
sec
viene affiancata da un'altra costruzione absidata ma lunga
fino a 100 piedi quindi un hekatompedon. La continuità del
culto di Apollo è testimoniata dalla presenza di un tempio
periptero (III) del VII e VI secolo a C.
VIII ARTEMISION DI EFESO Periptero 8x4 colonne peristasi lignea nel quale viene eretto
sec il tabernacolo l'agalma della dea, l'area è frequentata come
luogo sacro sin dal X sec al tempo dello stanziamento degli
Ioni che hanno assimilato alla greca Artemide il culto della
dea madre signora della natura, all'aspetto notturno di
questa divinità era forse legato anche l'orientamento del
tempio con canonico verso ovest. Ricostruito nel VI sec
750 MAZARAKI presso PATRASSO tempio di In una zona montagnosa a circa 1300 m di altezza è stato
700 Artemide rinvenuto una struttura di forma allungata biabsidata
aC II dedicata ad Artemide Aontia che soffia così detta per i forti
metà venti che colpiscono la zona, il perimetro è completamente
VIII
circondato da colonne in legno
sec
Fino NAISKOS Piccolo tempio di villaggio, sia absidato che rettangolare con
al VII tetti a falde diritte o ricurve, in legno e argilla esteticamente
sec meno pretenzioso e meno elaborato. Ne possediamo diversi
modellini in terracotta e pietra rinvenuti come doni votivi
nei santuari stessi. Esempio di modellino Heraion di Argo
Atene degli ultimi decenni del VIII sec suggerisce la presenza
di uno spazio vuoto formato dalle falde del tempio che sarà
successivamente occupato dal frontone
VIII TEMPIO DI HERA A SAMO - HERAION Edificio rettangolare molto allungato con copertura piana o
con tetto in paglia. Hekatompedon di mattoni crudi su muri
in piccole pietre squadrate il cui tetto era sostenuto da una
fila centrale di pilastri lignei in funzione di un architrave
corrente nella lunghezza. Al tempio s accedeva da un lato
corto aperto tristico (3 colonne) in antis, la statua di culto
della dea in legno era collocata sul fondo su una base fuori
asse perchè la vista era impedita dai pali centrali. Forse
presente una peristasi lignea
Ricostuito nel VII sec vedasi scheda successiva
Progressiva pietrificazione del tempio: da ciottoli informi si passa la blocco di pietra squadrata dal tetto
stramineo al tetto in tegole dall'uso di argilla cruda alla terracotta della decorazioni. Il legno verrà
sostituito dalla pietra soprattutto nella cella nelle colonne e nei capitelli, i muri esterni non potevano
reggere il peso della copertura per cui si è dovuto ripartire il carico sulla peristasi esterna e su una o
più fila fi sostegni interni al naos. Da questo momento si ha un definirsi degli stili ionici e dorici intesi
come sistemi costruttivi ed estetici
Inizio HERAION DI ARGO - TEMPIO DI HERA AD ARGO
VII
sec Uno dei più
aC antici templi
ETA' ORIENTALIZZANTE
con peristasi
del
Peloponneso
n. 10
struttura
allungata 5o6 x
14 colonne con
peristasi lignea
sormontata da
capitelli in
pietra molto
piatti
Prima TEMPIO DI POSIDONE A ISTMIA Edificio periptero 7x18 colonne con cella di 100 piedi
metà preceduta da pronao, la colonna centrale del lato breve è
VII in asse con la fila di colonne interne che attraversano sia il
sec naos che il pronao, copertura a falde sorretta da pilastri
aC
lignei di rinforzo addossati al perimetro eterso della cella.
Il basamento è in poros calcare locale, l'elevato in mattoni
crudi, la trabeazione con le colonne e l'intelaiatura del
tetto è in legno. Il muro esterno del naos era rivestito di
stucco bianco con decorazione figurata dipinta
650 HERAION DI OLIMPIA Testimonia la transizione dell'edificio in legno e mattoni a
aC quello in pietra per lo stato di conservazione degli alzati.
Cella di 100 piedi preceduta da un pronao di 20 distilo i
antis. Verso la fine del secolo viene ricostruito con
l'aggiunta di un opistodomo simmetrico al pronao e una
peristasi di 6x16 colonne lignee. Le 40 colonne lignee sono
poi rimpiazzate in età arcaica da esemplari in calcare che
consentono di studiare l'evoluzione del capitello dorico. La
cella in questo periodo viene divisa in piccole cappelle
laterali forse per mettervi i doni votivi al centro del naos
ETA' ORIENTALIZZANTE
SCULTURA DEDALICA a CRETA Dedalo di Creta nome parlante colui che ben modella, fu
architetto del famoso labirinto e costruttore di templi
Sphyrelata di Apollo Artemide e Latona di scultore di statue inventore del trapano ascia sega filo a
Dreros piombo mastice, -dedalo storico non è mai esistito è il
prototipo dell'artista.
Xoana sono statuette di culto in diversi materiali, gli
sphyrelata sono statue di non piccole dimensioni ottenute
martellando una lamina di bronzo e piegandola attorno ad
un nucleo di legno a cui la lamina viene inchiodata
rimpiazzati presto dalla fusione cava. Esempio la triade
Apollo la madre Latona e la gemella Artemide dal tempio
di Apollo a Creta dove erano esposti su un altare apollo
alto 80 cm ha una maggiore spiccata vitalità le braccia
separate dal corpo reggevano gli attributi del dio. Le
immagini femminili alte 40 cm sono maggiormente fisse
gli arti lungo i fianhi delle gambe non c'è traccia perchè
coperte da una veste più una mantellina accenno dei seni,
il polos. Questa tecnica consente di raggiungere maggiori
dimensioni con meno materiale. Anticipano l'arte dedalica
La dama di Auxerre tipica della dama di Auxerre. Si tratta di una statua
femminile in pietra calcarea tenera realizzata a tutto
tondo di dimensioni notevoli 65 cm ora si trova al Louvre
non si conosce la provenienza ma lo stile è assimilabile alla
ETA' ORIENTALIZZANTE
KOUROS BRONZETTO DI DELFI Figura maschile nuda fatta eccezione della cintura
possibile origine egiziana posizione eretta con braccia
diritte appena allungate contro i fianchi pugni chiusi il
sistema composto da 21 parti del corpo umano utilizzato
in Egitto era conosciuto anche dai greci. La gamba sinistra
sembra avanzare ma il bacino è fermo. I kouroi o le kurai
sono statue votivi il loro significato rimanda non tanto a
qualcosa di colosso sono guardiani del santuario
11
straordinario tra la fine del VII sec e i primi decenni di quello successivo vi si possono contare
diverse decine di maestri. Le ceramiche corinzie ovvero quelle prodotte dal 630 in poi ereditano
da quelle protocorizie le qualità tecniche e gli schemi figurati il colore dell'argilla resta chiaro
giallo e verdino la decorazione prosegue nella tecnica delle figure nere con savraddipinture in
paonazzo giallo e bruno con la vecchia tecnica di linea di contorno. Il repertorio orientalizzante
continua ad essere riproposto su una parte cospicua di vasi corinzia con intento decorativo. Le
dimensioni dei vasi aumentano, l'aryballos protocorinzio di tipo conico e piriforme viene
sostituito da unguentari sferici con largo bocchello e l'alabastron eredeitata da Egizi e Fenici
prosegue contemporaneamente ala produzione di olpai oinochoai e kotylai. Ma ciò che
maggiormente li differenzia sono i l livello artistico gli elevati ritmi di fabbricazione imposti dal
mercato li trasformano in vasi di minor ricercatezza
ARYBALLOY ALABASTRA OLPAI OINOCHOAI KOTILAY
PISSIDI sono decorati attingendo al patrimonio di
età orientalizzante frofoni sfingi sirene felici uccelli
meno frequenti le lotti di opliti e cavalvate scene di
caccia e banchetti rari scene di episodi mitici.
620 590 STILE CORINZIO ANTICO
12
produzione di bronzi. Compaiono i santuari di donari cittadini come i thesauroi , gli dei non sono
più minacciosi diventano divinità protettrici e benevoli. Sparta ha un ruolo egemonico sul
Poloponneso anche Corinto conserva una certa importanza commerciale fino alla fine del secolo.
Diaspora ionica verso la Grecia. E' nel VI secolo che il tempio raggiunge la sua espressione
armonica e matura con la peristasi che risponde ad esigenze di protezione dei pellegrini e degli ex
voto
580 SOPHILOS Due generazioni dopo il pittore di Nesso ma allievo
570 di un suo allievo SOPHILOS è il primo maestro attico
aC di cui si abbia la firma lavora tra il 580 e il 570 fu sia
ceramista che pittore di vasi di grandi dimensioni
anfore e deinoi. Le decorazioni risentono ancora del
gusto corinzieggianti per i fregi animalistici
sovrapposti ma mostra grande abilità nel
rappresentare i giochi funebri di Patroclo.
585 COPPE CON COMASTI E' in questo periodo che si diffonde il gusto per la
570 rappresentazione dei comasti danzatori nudi o
vestiti di tuniche rosse che si percuotono i glutei
compare ora la forma del Kylik coppa con orlo
distinto vasca larga e piatta alto piede a fusto.
13
14
15
550 AMASIS E' un vasaio, ma i suoi vasi sono dipinti dalla stessa
520 mano per cui si parla del Pittore di Amasis. L'origine
aC deve essere egizia, è grazie a lui che si inserisce in
grecia una forma di unguentario tipicamente
egiziana l'alabastron riproposto in argilla. E' un
pittore antieroico ama le rappresentazioni di tono
familiare, predilige disegni di modeste dimensioni di
figure eseguite di modeste dimensioni con corpi
slanciati e gesti pensati. Contrastano con la
grandezza statuaria di Exechias e la drammaticità
dei suoi eroi. Esempio lekythoi di New York alti 17
cm sulla prima è dipinta una processione nuziale
due carri trainati da muli trasportano la coppia di
sposi verso la nuova abitazione che si intravede alla
fine dove una figura femminile è in attesa sulla
porta. La seconda narra un momento pregnante
della vita ateniese all'interno della casa fanciulle
sono intente a filare e a tessere al telaio.
Accanto a questi temi c'è il tema dionisiaco Anfora
di Parigi alta 33 cm il dio con lunga barba e
kantharos in mano compare protagonista accanto
alle menadi. Pur essendo attivo molto a lungo il
Pittore di Amasis non è interessato alla tecnica a
figure rosse
530 TECNICA A FIGURE ROSSEANDOKIDES Il fondo viene campito a vernice, mentre le figure
aC disegnate a contorno vengono risparmiate nel
colore rosso dell'argilla, i dettagli non sono più
graffiti con la punta metallica bensì tracciati a
pennello con la possibilità di dosare l'intensità della
vernice. Il metodo consente una resa più
particolareggiatae realistica dell'anatomia e dei
panneggi per cui è in linea con la ricerca figurativa
dell'età tardoarcaica.
Il primo a cimentarsi è il Pittore di ANDOKIDESche
dipinge da un lato con una tecnica e dall'altro lato il
Pittore di LYSIPPIDES con la tecnica a figure nere. Si
è discusso se siano o meno la stessa persona ma
non si è giunti ad una conclusione. Esempio di
anfora bilingue è l'anfora attica dove Eracle con l
kantaros per il vino è sdraiato nell'atto del simposio.
Il pittore si sente più a suo agio nella tecnica a figure
nere migliore è la resa del torace, nella parte a
figure rosse si limita a rappresentare Eracle e Atena
senza il coppiere ma sfrutta la tecnica nella
decorazione della veste il materasso e il cuscino.
Eracle è un tema caro a Pisistrato.
Rilevanti dello stesso autore sono l'anfora attica
bilingue con Eracle e Cerbero da Vulci museo del
Louvre e l'anfora attica con concorso musicale
sempre museo del Louvre
16
520 I PIONIERI DELLE FIGURE ROSSE Sono personaggi colti che partecipano alla vita del
500 loro paese furono artigiani che rivaleggiarono tra
aC loro.
EUPHRONIOS il saggio
EUTHYMIDES il buono
SMIKROS il piccoletto
Si formano nella tecnica a figure rosse prediligono
vasi di grandi dimensioni dalle ampie superfici
EUPHRONIOS il saggio La sua carriera è molto lunga inizia nel 520 fino al
500 come pittore poi prosegue fino al 470 come
vasaio come proprietario di bottega. Dipinge
specialmente crateri a calice sul cratere h 46 cm di
New York ora restituito all'Italia si vede il cadavere
di Sarpedonte ucciso da Patroclo il morto viene
riportato in patria dalla morte e dal sonno mentre i
soldati si fanno da parte sul lato opposto alcuni
guerrieri si armano. Euphornios si lascia tentare
dagli scorci più arditi, il disegno è accurato. Grande
sensibilità anatomica mostra anche nel cratere con
la lotta tra Eracle e Anteo
Scena di palestra sul cratere di Capua con atleti che
si detergono assistiti da garzoni e atleti che si
allenano
Ardimento e novità nei poderosi corpi delle donne a
banchetto sullo psykter dell'Ermitage nude e
sdraiate sui klinai partecipano ad un simposio tutto
femminile
Pittore colto raffigura se stesso nei panni di un
aristocratico cittadino e viene poi dipinto da
Smikros in atto di corteggiare Leagros tra altri
giovani del ginnasio
EUTHYMIDES il buono Rivale di Euphronios
Sull'anfora di Monaco con comasti danzanti
troviamo la scritta come mai Euphronios .
Euthymides però non ne è un imitatore pur
uguagliandolo nel disegno e nell'invenzione
contrappone alla potenza formale una grazia garbo
ed eleganza. Esempio anfora di Vulci con Teseo ed
Elena nella quale il pittore traduce la grazia dei
panneggi delle korai in marmo sull'Acropoli
PHINTIAS, altro pioniere delle figure rosse, affigura
a sua volta Euthymides nei panni di un giovane
elegante mentre suona davanti al maestro
17
VI COLONIE DI OCCIDENTE ORDINE DORICO SIRACUSA e CORCIRA (Corfù) Le più antiche colonie
SEC doriche in Occidente fondate da Corinto.
Apollonion di Siracusa L'Apollonion di Siracusa nella parte settentrionale
della penisola di Ortigia sorgeva nell'Acropoli della
città. Tempio periptero esastilo (6x17 colonne) con
colonnato dorico in pietra, doppio colonnato in
facciata caratteristica dell'archietettura dorica
magnogreca e siceliota. La cella edficata in blocchi
di pietra su un crepidoma di tre gradini è accessibile
da un pronao distilo in antis con le colonne allineate
su quelle centrali della facciata entrambe
interessate da un allargamento dell'interrasse
centrale per dare maggiore enfasi all'ingresso. Lo
spazio interno del naos accoglie un duplice
colonnato, l'adyton chiude la cella al posto
dell'opistodomo per adattarla alle esigenze di culto.
Le colonne sono alte quasi 8 m pesanti 33
tonnellate orgolio dell'archietetto che si firma con
un'iscrizione Klemenes , figlio di knidieidas fece il
temio per Apollo e alzò i colonnati opere belle. Le
colonne non sono composte da blocchi sovrapposti
ma ricavate da un unico blocco di pietra, sono
movimentate da scanalature e si rastremao verso
l'alto, l'architrave è alto 2m. Il capitello esprime il
conflitto tra forza portante e gravante si compone
di un abaco quadrangolare su cui poggia il blocco
dell'architrave e l'echino. L'architetto rinuncia a
580 ARTEMISION DI CORCIRA CORFU’ coordinare il ritmo delle metope e dei triglifi forse
aC per la poca dimestichezza nell'utilizzo della pietra
Artemision di Corcira 580 aC. Peristilio molto largo
di ampiezza pari a due interassi probabilemte per
ottenere un porticato di maggiori dimensioni per
feste e processioni, la fronte non è più esastila ma
ottastila con 17 colonne sul lato lungo 8x17
diverranno misure canoniche.
La cella con pronao e opistodomo distili in antis ha
l'aspetto tipicamente arcaico con lo spazio interno
diviso da un doppio ordine di colonne soluzione che
verrà adottata a lungo. La peristasi litica dà
maggiore risalto ai pieni che ai vuoti come per
Siracusa in quanto l'intercolumnio è poco più largo
della colonna sulla quale sono intersiate ben 24
scanalature contro le 16 dell'Heraion di Olimpia. Sulla
colonna poggia un capitello di forma meno secca con una
graziosa corona di foglie nel sommoscapo. Lo spazio dei
frontoni è occupato da composizioni lplastiche lapidee
complesse in bassorilievi accostati e policromi. Meglio
conservato è il timpano occidentale dove si nota una
gigantesca gorgone Medusa alta 3m nello schema della
corsa inginocchiata che domina il centro ai lati i figli del
mostro Pegaso e Crisaore (Perseo) che si pensava fossero
I felini sono decorati con dettagli incisi nati dal mostro decapitato e ancora due pantere
negli angoli ci sono temi mitici Zeus che araldiche a richiamo dei motivi orientalizzanti di Corinto
folgora un titano e dall’altra uccisione di e a scendere immagini mitiche e giganti atterrati per
Priamo occupare i vertici opposti del triangolo. Molto decorato
anche la trabeazione del tetto. La composizione del tema
del frontone non è unitaria Pegaso è andato perduto
Crisaore è meglio conservato. 18
19
560 ARTEMISION DI CRESO A EFESO Creso re della Lidia finanziò almeno parzialmente la
aC ricostruzione del tempio architetti furono
Chersiphron e suo figlio Metaghenes elogiati da
Vitruvio per le competenze tecniche delle macchine
da sollevamento dei blocchi. Aiutati da Theodoros
che ne realizzò le fondazioni in grandi lastre
spalmate di argilla. In concorrenza con l'Heraion di
Samonl'Artemision lo supera in dimensioni. Diptero
59x115 m con triplice colonnato in fronte gli asi dei
muri della cella e delle colonne sono inseriti in una
maglia ortogoale. Sul retro le colonne da 8 forse
passano a 9 ipotetica anche la presena a est di un
adyton. L'ingresso è scandito da un rofondo pronao
e la cella resta priva di copertura con un naiskos
all'interno per la protezione della statua di culto in
legno. L'intero alzato è in marmo la decorazione è
fastosa nei rilievi sui plinti delle colonne nelle
cornici ricche di ovuli e nel lunghissimo fregio che
decora la trabeazione con cortei di carri. I capitelli
sono formati da un toro on fascia a ovuli e palmette
sul quale poggia il cuscino a volute con rosetta a
otto petali. Nel timpano vengono aperte elle
finestre che dovevano alleggerire l'enorma
architrave calcolato intorno alle 25 tonnellate.
L'Artemision di Efeso divenne una delle sette
meraviglie del mondo antico venne distrutto da un
tale in cerca di fama nel 356 aC anno della nascita di
Alessandro Magno
DIDYMAION MILETO Santuario oracolare a 16 km da Mileto
veneratissimo da tutti gli Ioni e tenuto in
considerazione anche dai faraoni d'Egitto che vi
inviano ricchi doni. Il tempio diptero ingloba il più
antico recinto di Apollo. Venne danneggiato dai
Persiani e ricostruito in età ellenistica. le
decorazioni erano rigogliose con sculture di
fanciulle intorno al rocchio inferiore delle colonne
ioniche e rilievi di leoni e gorgoni sull'architrave
530 TEMPIO DI RHOIKOS A SAMO Ricostruzione del tempio di Rhoikos con uno
aC spostamento del basamento a40 m verso ovest
dove vi sono terreni più solidi l'edificio è di
proporzioni notevoli 55x112 ma la sua costruzione
verrà solo parzialmente completata. Peristasi di
8/9x24 colonne al quale si aggiunge un terzo
colonnato sui lati brevi. Le colonne della cella e del
pronao sono in calcare locale quelle esterne sono in
marmo a 36 scanalature separate da listelli. Il fregio
figurato continuo alto 3 m coronava le pareti della
cella.
20
21
540 KORE DELL'ACROPOLI COL PEPLO Della stessa mano è la kore col peplo presenta lo
530 stesso contrasto con la resa schematica del corpo e
aC la vivacità del volto con tratti anatomici fini e
delicati. Indossa un chitone pieghettato e un
pesante peplo è alta 1.18 m originariamente
policrome
560 KOUROI DELL'HERAION DI SAMO Di proporzioni colossali alto 4.80m ostenta un fisico
aC asciutto privo di risalto muscolare e con i dettagli
ridotti all'essenziale
560 FRONTONE DI ERACLE E IDRA il rilevo frontonale di Eracle e Idra un rilievo bassissimo
aC di spessore oscillate tra i 16 e 18 cm le spire del mostro
occupano la metà destr del triangolo frontonale Eracle
è di dimensioni superiori Iolao e il carro nel vertice
sinistro compare il granchio rosso inviato da Hera per
contrastare 'eroe, si pensa sia il più antico frontone
dell'Acropoli. Il frontone mette in scena un unico
sul lato destro l’Idra i cavalli sono episodio con un'occupazione soddisfacente di tutto lo
pascolanti per adattarsi al frontone Il spazio a disposizione potrebbe essere datato verso il
frontone ha un unico tema 560 aC mettendolo a confronto con le ceramiche.
560 FRONTONCINO DEGLI ULIVI Il piccolo frontone degli ulivi la cui lunghezza raggiunge
550 i 5,70 m è il più piccolo rinvenuto, scolpito in poros del
aC Pireo di colore giallastro ci è giunto in condizioni
frammentarie. Il nome deriva dall'albero dipinto sulla
parete di fondo forse si riferisce all'ulivo sacro ad
Atena. Al centro edificio prostilo da cui compare una
figura femminile con cercine sulla testa ricorda le
coeve korai restano frammenti di altri personaggi due
femminili uno maschile vicino all'ulivo. Spiegazione
agguato di Achille a Troilo alla presenza di Polissena
che si reca alla fontana non convince nove letture
parlano di altri miti ateniesi legati
23
550 FRONTONE CON APOTEOSI DI ERACLE Frontone di Eracle sull'Olimpo apoteosi momento
aC chiave della sua divinizzazione post mortem si conserva
meglio la parte centrale e l'ala destra originalmente
doveva superare i 6 m Zeus con una barba acconciata
in piccole perle e capelli ritagliati sulla fonte con
un'accuratezza che ricorda il cavaliere Rampin siede di
profilo su un trono prezioso, accanto a lui Hera in
posizione frontale in chitone azzurro e mantello rosso
riccamente bordati. Verso di loro avanza Eracle con
leontè sul capo e corta tunica. Realizzato in calcare con
note policrome 550 aC La dimesione diversa dei
personaggi è dovuta anche alla gerarchia oltre
all’adattarsi agli spazi. Erano molto colorati. Del tempio
arcaico di Atena si sono trovati frammenti di due
frontoni con leoni e sepenti utili a riempire gli angoli
24
520 FONDAZIONI DORPFELD Le fondazioni Dörpfeld nome che deriva dallo studioso
aC tedesco che per primo si è occupato della struttura in
questione, si indicano le fondazioni messe in luce
immediatamente a sud dell'Eretteo N. Edificio
templare di notevole dimensione 21x44 m. Il tempio
per il quale si erano indicati due periodo di costruzione
è stato ricondotto ad un unico impianto. Tempio dorico
periptero 6x12 colonne in poros del Pireo crepidoma a
gradino unico simile ai tempi arcaici, ma la curvatura e
la contrazione angolare rimandano al tardo VI sec, il
tempio è dotato di una fastosa copertura in tegole
marmoree. La cella è divisa in tre navate e un ambiente
occidentale con vano di ingresso e due adyta per
officiare i culti che dovevano contemporaneamente
ospitare il culto di Atena Polias e di Posidone Eretteo.
Conservava l'antico agalma in legno di ulivo. Il tempio
datato nel 520 aC quindi di iniziativa dei Pisistrati è
stata di recente spostata alla fine del VI sec quindi della
giovane Atene democratica. In prossimità si è
ipotizzato l'esistenza di un piccolo edificio geometrico
forse già dedicato ad Atena Polias G . Dell'edificio
ETA' ARCAICA 600 - 500 a.C.
25
Prim EFEBO BIONDO ACROPOLI ATENE Della statua si conservano testa e bacino i capelli sono
a del lunghi ma raccolti in due trecce che girano intorno al
480 capo gli occhi hanno ancora il taglio a mandorla ma
aC grazie al sacco lacrimale acquistano una vitalità del
tutto nuova anche la bocca ha acquisito la sua
dimensione naturale. La frontalità arcaica è passata in
secondo piano
Prim STATUA DI EFEBO DI KRITIOS KRITIOS uno degli scultuori più noti dell'epocaattivo sia
a del nel marmo che nel bronzo autore del gruppo dei
480 Tirannicidi. La statua proviene della colpata persiana
aC ma è stata rinvenuta in due tempi insieme a sculture
più tarde molto probabilemente si trovava sull'Acropoli
al momento della distruzione dei persiani. Il giovane
atleta è raffigurato stante in appoggio alla gamba
sinistra tesa mentre la destra è piegata il ginocchio
portato in avanti. Il braccio sinistro era disteso lungo il
corpo cui era unito da un puntello il destro doveva
essere proteso in avanti. La testa che ha la stessa
acconciatura dell'efebo biondo è inclinata verso destra.
E' il primo esempio di ponderazione ovvero di
equilibrio delle membra che paiono tutte collegate tra
loro e agiscono sotto il medesimo impulso. Le spalle
tuttavia sono ancora orizzontali quindi slegate dal
moto del bacino
26
LE SCULTURE DEL TEMPIO DI ATENA L'isola di Egina acquista molta importanza in questo
APHAIA A EGINA secolo era anche famosa per la scuola di bronzisti
anche se non vi è stata ritrovata nessuna scultura negli
scavi archeologici. Alla fine del secolo ins seguito ad un
incendio viene ristrutturato il santuario di Aphaia
antico luogo di culto di una dea cretese
successivamente identificata con Atena. Per far posto
al nuovo tempio la terrazza del temenos viene
raddoppiata con un'importante muro di sostegno fino
a raggiungere una forma rettangolare e circondata da
un muro fornito di propilei (ingressi) monumentali. Il
tempio in calcare locale è di ordine dorico con peristasi
6x12 colonne pronao e opistodomo e cella divisa in tre
navate da due file di 5 colonne su doppio ordine.
L'edificio che presenta solo una minima curvatura dei
lati lunghi presenta alcuni accorgimenti architettonici:
gli interassi angolari sono contratti di 2 cm le colonne
angolari più spesse di 2 cm verso l'interno. Una vivace
policromia animava la trabeazione in rosso e azzurro, le
singole statue avevano armi e attributi in bronzo e
materiali preziosi. Le sculture frontonali in marmo
furono scoperte da re Luigi I di Baviera che le fece
restaurare a Roma prima di esporle a monaco. I
frontoni con statue a tutto tondo raffigurano episodi
della guerra di Troia. La figura centrale è Atena anche
se armata non partecipa alla battaglia come avviene
ETA' ARCAICA 600 - 500 a.C.
28
SANTUARIO DI DELFI
1.Tempio di Apollo
2.Altare di Apollo
(Altare di Chio)
3.Halos 4.Bouleuterion
5.Pritaneo 6.Teatro
7.Santuario di Dioniso
8.Santuario di Gea
9.Santuario di
Neottolemo
10.Lesche degli Cnidi
11.Stoà degli Ateniesi
12.Stoa di Attalo
13.Stoà degli Etoli
14.Tesoro degli
Ateniesi
15.Tesoro dei Sifni
16.Tesoro di Sicione
17.Tesoro degli Eoli
18.Tesoro dei Beoti
19.Tesoro degli Cnidi
20.Tesoro di Corinto
21.Tesoro di Cirene
22.Tesoro dei Megaresi 23.Tesoro della Potidea 24.Tesoro dei Tebani 25.Roccia della Sibilla
ETA' ARCAICA 600 - 500 a.C.
Delfica 26.Colonna di Prusia II 27.Colonna di Emilio Paolo 28.Colonna di Naxos 29.Colonna serpentina di
Platea 30.Daochos votivo o Monumento dei Tessali 31.Monumento di Krateros 32.Carro di Rodi 33.Esedra
dei Re di Argo 34.Esedra degli Epigoni 35.Altare votivo di Taras 36.Altari votivi di Atene, Arcadia, Argo e
Sparta 37.Toro di Corcira 38.Muro del Temenos 39.Agorà romana 40.Via sacra 41.Sentiero per lo Stadio
Si trova nella Focide sulle pendici del monte Parnaso sacro alle Muse a circa 600 m di altezza
paesaggio alpestre. Fu Gaia la terra la prima profetessa a regnare insieme al figlio Pitone che fu
ucciso da Apollo che ne assunse le caratteristiche oracolari e fondò gli agoni musicali suonando
lui stesso la cetra. I primi ritrovamenti archeologici risalgono al IX sec aC ma assumerà una
grande importanza nel VII sec come testimoniato dai
grandi calderoni a protomi di grifi e sirene del periodo
orientalizzante. Dopo la prima guerra sacra (600 590 aC)
vengono fondati i giochi Pitici e il certame coronario gare
di musica e di atletica, il santuario diventa così
panellenico e si apre alle potenze straniere quali gli
Etruschi e i re della Lidia. Risale a questo periodo il primo
muro di cinta in opera poligonale dell'altare
dell'Apollonion e i primi grandi donari tra i quali il gruppo
di kleobis e Biton e la sfinge dei Nassii. Il santuario di Delfi si articola in due settori ai lati della
fonte Castalia antichissimo luogo di culto con la sua acqua parlante la Pizia somma sacerdotessa
di Apollo si bagnava i capelli prima di dare i responsi. Per prima si incontra la terrazza di
Marmariàsu cui sorge il santuario di Atena Pronaia. Verso occidente il vasto complesso del
Ginnasio con le piste per gli allenamenti le terme e la palestra costruito nel IV sec su due terrazze
sovrapposte. Si giunge poi al temenos di Apollo che si inerpica sul pendio della montagna.
L'ingresso attuale, fiancheggiato da edifici di età romana, immette direttamente nella via sacra
fiancheggiata da donari e tesori. A sinistra dell'entrata il monumento dei navarchi spartani
vincitori a Egospotami nel 405 aC contro --atene si affianca il donario che celebra la vittoria
ateniese a Maratona del 490 aC, in mezzo il cavallo di Troia donato da Argo per una vittoria sugli
Spartani nel 414 aC e il Donario degli Arcadi liberi dal dominio di Sparta nella prima metà del IV
sec. Donari di Argo Donario dei Tarantini. Incomincia poi una serie dei thesauroi tesori edifici di
modeste dimensioni a oikos rettangolari distilo in antis costruiti con le decime dei bottini di guerra
rappresentano le poleis greche e le colonie nei santuari panellenici. Sotto la terrazza del tempio di Apollo
tra le rocce era l'antico santuario di Ghe dove il dio uccise il serpente, gli abitanti di Nasso ne anno fatto
erigere una colonna di ordine ionico 10 m h sormontata da una sfinge con volto di donna , davanti ad essa
un'area circolare denominata Halos (aia).
29
30
540 PINAX CON SCENA DI SACRIFICIO LE PINAKES erano tavolette in legno o terracotta
530 con iscrizioni e raffigurazioni dipinte con fori di
aC sospensioni venivano appesi come doni votivi
Si noti la convenzione di dipingere gli incarnati
femminili con pittura chiara e quelli maschili scura
come nella ceramica
31
multipli o sottomultipli di questa misura. Il tempio fu costruito tra il 472 e il 457 tra la vittoria su
Pisa e la battaglia di Tanagra contro gli Ateniesi. Il tempio fu demolito da un terremoto in epoca
bizantina. Ci resta il ciclo figurativo
Sono decorate le metope del pronao
e dell'opistodomo in tutto 12 e i
frontoni erano invece lisce le metope
della peristasi. Sono state prima
sistemate le metope scolpite a terra
per via del forte rilievo che raggiunge
anche i 30 cm. Le metope 1.60x1.50
cm hanno un unico tema le dodici
fatiche di Eracle figlio di Zeus che
dovette affrontare per espiare le sue
colpe l'uccisione del figlio e della
moglie per essere riammesso al
cospetto degli dei. Ciascuna delle
metope raffigura la prova o che sta
per essere compiuta. Lato orientale: la cattura del cinghiale di
Erimanto; la cattura delle cavalle di Diomede; Eracle e Gerione;
Eracle e i pomi delle esperidi; la cattura di cerbero, la pulizia delle
stalle di augia. Lato occidentale: la cattura del leone di Nemea,
l'uccione dell'Idra di Lerna, Eracle e gli uccelli stinfalidi Eracle e il
toro di Creta, la cattura della Cerva di Cerinto, la cintura di
Ippolita. Eracle passa dall'atteggiamento d'incertezza a quello
deciso ed eroico Atena giovane nella prima metopa sembra
avviarsi nella maturità.
Nella metopa degli uccelli stinfalidi la dea è ancora una fanciulla
benchè rechi l'egida la pettinatura a calotta è ondulata sulla fronte la superificie liscia suggerisce
l'uso del colore. Si è scelto di raffigurare la conclusione dell'episodio Eracle ha già ucciso gli uccelli
che infestano la palude di Stin
32
dio invisibile che qui rappresenta il destino fato inevitabile è stante la testa rivolta verso la sua
destra gamba dx poggiata a terra sz piegata questa flessione determina la contrazione del fianco
il torso è nudo mentre la parte inferiore è avvolta da mantello la mano dx doveva reggere i
fulmini la sx tiene un lembo del mantello. Il nudo è essenziale il panneggio composto da poche
pieghe pesanti caratteristico dello stile severo concepire la figura come qualcosa di autonomo. Ai
lati del dio le coppie formate da Pelope e Ippodamia a dx di Zeus e da Enomao e la moglie asx. Il
re dell'Elide barbato ha la bocca socchiusa che lascia intravedere i denti espediente per far
intravedere il dolore o la crudeltà Ippodamia si toglie il velo dal capo questo gesto è legato alle
nozze la fanciulla indossa un peplo dorico stretto in vita da una cintura, presso di lei un'ancella
inginocchiata il peplo cade con pieghe pesanti seguono una quadriga e una figura di vecchio forse
un indovino porta la mano al viso con un gesto che esprime angoscia seguono un giovane
accvacciato e un personaggio sdraiato che raffigura il fiume Cladeo. -figure analoghe compaiono
nell'ala sinistra del timpano uno stalliere la quadriga l'auriga un indovino e la personificazione del
fiume Alfeo. Sul frontone occidentale è rappresentato la lotta tra i Lapiti e i Centauri durante le nozze di
Piritoo con Deidamia figlia del re dei Lapiti popolo della Tessaglia inebriati dal vino i centauri assalgono la
sposa e le donne questo provocò l'ira dei Lapiti e verranno sterminati. Al centro il dio Apollo stante nudo
con il braccio
dx proteso e il
sx abbassato
a reggere
l'arco in
origine in
bronzo il
mantello
gettato sulla
spalla scivola
lungo la
schienagesto
fermo sicuro
che indica la
volontà di ristabilirela quiete frenando la violenza dei Centauri La testa mento rotondo robusto
pronunciato tipico dello stile severo. La treccia gira intorno al capo nascosta sulla fronte dalla spessa
frangia di riccioli. La presenza di Apollo dio oracolare è stata collegata alla
33
presenza delle
stirpi di indovini.
Ai lati di Apollo in
posizione
divergente
Piritoo a dx la
spada alzata e
Teseo a sx in
rapido
movimento verso
dx le braccia
alzate a reggere
la doppia ascia la
gamba sx
avanzata sulla
quale si avvolge
l'himation che
scivola a terra lo
schema schiena
contro schiena richiama quello dei Tirannicidi.
Le altre figure sono disposte a gruppi di trein
ciascun gruppo un centauro afferra una
Lapitessa e un eroe si lancia contro il mostro. A
STILE SEVERO 480 - 450 a. C.
34
35
SANTUARIO DI OLIMPIA
Il Pelopion (5) era un recinto di pianta irregolare comprendente un tumulo (quello dell’eroe Pelope) la cui sistemazione definitiva fu
attuata nel IV secolo a.C. Nello spazio compreso tra esso, il tempio di Zeus (15) e quello di Era (4) doveva trovarsi l’altare di Zeus, che
fu costruito via via con le ceneri e i resti dei sacrifici e interamente distrutto da Teodosio. Le colonne del tempio di Era, erano in legno,
ma furono sostitute via via con colonne di pietra, in funzione di ex voto: alcune erano monolitiche, altre composte di più rocchi, altre
ancora diverse. Lo scavo dei terrapieni dello stadio (10) ha restituito soprattutto numerosi doni votivi arcaici, che in gran parte
venivano forse esposti al coperto, come le armi, provenienti dalle parti più diverse del mondo greco.
Situato nell'area nord occidentale del Peloponneso nella parte dell'Elide, i Greci chiamavano il
santuario Altis che Pausania diceva corrispondere a Bosco sacro. Come il santuario di Delfi era un
santuario panellenico punto i aggregazione di tutti i greci. La località era legata al mito di Pelope.
I giochi in onore di Pelope sarebbero stati istituiti da Eracle che porta con se l'ulivo sacro a Zeus
con il quale si incoronavano i vincitori. La tomba di Pelope era la partenza dei giochi prima della
costruzione dello stadio. Le Olimpiadi iniziano nel 776 con un trattato che prevedeva la tregua
sacra. I giochi avvenivano ogni 4 anni e da allora si sono tramandati i nomi dei vincitori. I giochi
più antichi potevano essere le corse dei carri, solo successivamente la corsa la lotta e il pugilato,
le varie gare ippiche gli agoni poetici e musicali. Come premio il vincitore riceveva la corona di
ulivo e il diritto di offrire un donario o una statua nel santuario e nella propria patria.
La fase più antica X VIII sec è testimoniata dalle offerte di ceramiche di tripodi e di statuette di
terracotta e di bronzo il centro del culto era il Pelopion dove si celebrava il culto eoico di Pelope.
Il primo edificio monumentale del santuario è il tempio di Hera alla fine del VII seco
Nel secolo successivo viene occupata proressivamente con i tesori delle città la lunga terrazza a
est del tempio mentre fuori dal temenos vengono costruiti i primi edifici civili riservati
all'amministrazione del santuario. Solo nel V sec viene costruito il tempio di Zeus che ospita il
ciclo figurativo più importante di tutto il santuario. Nella seconda metà del secolo il tempio viene
completato con la statua di culto crisoelefantina opera di Fidia.
L'officina di Fidia costruita secondo le proporzioni della cella del
tempio è ancora conservata al di fuori dell'Alts nel settore
occidentale riservato agli impianti sportivi grazie alla trasformazione in
chiesa in età bisantina V sec dC.
Nel V sec aC viene costruito il Metroon tempio della dea Madre e la stoà
di Eco. Fuori viene costruito il Leonidaion dal nome del donatore Leonida
di Nasso albergo con portico esterno e cortile centrale.
In età ellenistica vengono sistemati gli impianti sportivi la palestra e il
ginnaio mentre nel 338a C nel settore occidentale presso l'antico
Pelopion viene costruito l'heroon della dinastia macedone il Philippeion.
In età romana viene allargato il temenos dotato di porte monumentali e
la costruzione di una fontana il ninfeo di Erode Attico. Nel 394 con
l'editto di Teodosio vengono abolite le Olimpiadi e i culti pagani da qui l'abbandono del santuario. 36
37
38
39
ANFORA Staatliche Museen di Berlino da PITTORE DI BERLINO attivo tra il il 500 e il 480 a lui
Vulci vengono attribuiti più di 300 vasi il suo nome deriva
dall'anfora Staatliche Museen di Berlino da Vulci in
cui c'è la sovrapposizione di tre personaggi Hermes
che avanza con un kantharos e un'oinochoe un
satiro che avanza suonando e si volge a guardare e
un cerbiatto tra i due che sussulta al movimento. i
corpi maschili sono slanciati i muscoli addominali
evidenziati ampi pettorali
SKYPHOS DEL PITTORE DI BRYGOS CON Le due coppie procedono a ritmo cadenzato come
STILE SEVERO 480 - 450 a. C.
HYDRIA DEL PITTORE DI LENINGRADO Scena di agone artigianale tre pittori e il maestro
sono intenti a decorre vasi di grandi dimensioni al
cospetto di Atena e due nikai che li incoronano
all'estremità della scena una donna issata su podio
e seduta dipinge fa parte della bottega ance se non
viene premiata una donna pittrice non sembra un
fatto così anomalo dunque. Dal punto di vista
stilistico il manierismo del pittore emerge nella
predilezione di figure sottili con teste piccole nel
decorativismo dei panneggi fatti di pieghe prive di
reale consistenza. i profili dei volti sono di epoca
severa con mento pieno e tondeggiante e occio
verso l'interno pettinature maschili a calotta
compatta
40
RICOSTRUZIONE DELL'AFFRESCO CON LA Il pittore piuttosto che rappresentare gli episodi più
STILE SEVERO 480 - 450 a. C.
480 TOMBA DEL TUFFATORE DA POSEIDONIA La tomba prende il nome dalla scena raffigurata
470 sulla faccia interna del coperchio che rappresenta il
tuffo simbolico dal mondo della vita a quello
dell'oltretomba lungo i lati corrono le immagini del
simposio quando ci si dedica alla musica al canto e
all'amore attraverso l'estasi l'uomo può arrivare a
più profonde forme di conoscenza e passare a vita
nuova. Lo stile e la composizione delle scene sono
greche è invece anellenico l'uso di affrescare una
tomba tipico del mondo etrusco. Il carattere ibrido
della sepoltura è legato al ruolo di Poseidonia città
di confine tra mondo greco ed etrusco. La
raffigurazione è tipica dello stile severo per la
vivacità dei gesti per la complessità del programma
decorativo
RITRATTO DI PERICLE COPIA ROMANA Il ritratto di Pericle fatto da Cresila non era un
ritratto dal vero inconcepibile per l'epoca ma
un'immagine ideale incarnazione di un'ideologia
politica e dei valori etici. In originale doveva essere
una statua di grandi dimensioni ma noi possediamo
solo più delle copie della testa in epoca romana.
Doveva essere ritratto in nudità eroica con le armi e
lo scudo similare al bronzo di Riace B
ETA' CLASSICA V SEC - eta' di Pericle
41
I lavori di ristrutturazione dell'Acropoli incominciarono nel 447 a.C. per volere di Pericle che fece
votare all'asseblea del popolo un decreto che destina a tal fine una parte dei tributi versati dagli
alleati della Lega. E' Fidia l'architetto a cui vengono affidati i lavori. L'attuale accesso all'acropoli
ricalca in parte il tracciato dell'antica via processionale che un tempo saliva tortuosa fino
all'ingresso. La gradinata è stata aggiunta dall'imperatore Claudio. Nel V secolo l'entrata era
fiancheggiata lungo il settore meridionale dal santuario di Artemide Brauronia e dalla Calcoteca
una sala destinataalle offerte in bronzo. Entrambi gli edifici erano erano chiusi nei propri temene,
la processione procedeva in leggera salita verso est. Dal temenos della Calcoteca però si poteva
accedere al Partenone tramite una grande scalinata ricavata nella roccia.
42
Il primo edificio ad essere progettato da Pericle fu il Partenone affidato agli architetti Ictino e
Callicrate i lavori iniziarono nel 447 e terminarono nel 438
a.C. sei anni dopo venne completata anche la decorazione
scultorea. Terminati i lavori per dotare l'acropoli di un
ingresso monumentale fu chiamato l'architetto Mnesicle che
in 5 anni costruì i Propilei in marmo pentelico come il
Partenone con lo stilobate e il rivestimento della parte
inferiore in marmo nero di Eleusi. L'edificio restò privo di
decorazione scultorea forse per le difficoltà insorte con la
Guerra del Peloponneso.
Per costruire i Propilei Mnesicle dovette tenere conto dell'esistenza degli edifici sacri presenti
quali il tempio di Atena Nike e del dislivello del terreno. i Propilei si compongono di un corpo
centrale rettangolare dal quale si poteva accedere a due ambienti uno a sud più piccolo per via
della cinta muraria di età micenea e della terrazza di Atena Nike ed uno più a nord di dimensioni
maggiori 11x9 m circa con funzione di sala per banchetti ufficiali e di pinacoteca. Per superare il
dislivello di terreno il corpo centrale era attraversato da una rampa in leggera salita verso est, il
passaggio era retto da 6 colonne ioniche tre per parte le quali grazie alle dimensioni slaciate
potevano arrivare fino al tetto, il dislivello era anche superato da 5 gradini. Le facciate dei Propilei
erano esastili di ordine dorico sormontate da frontoni per riproporre il Partenone,
l'intercolumnio centrale più largo permetteva il passaggio delle processioni. Sul piccolo bastione
meridionale sorge il tempio di Atena Nike edificato tra il 430 e il 420 , tempio ionico ad un unica
cella anfiprostilo tetrastico (4 colonne su tutte e due le fronti) il fregio correva lungo tutto
l'architrave sui 4 lati con tematica la battaglia dei Greci contro gli Orientali. L'ultimo edificio ad
ETA' CLASSICA V SEC - eta' di Pericle
Risale infine al V sec il primo impianto del santuario Asklepios a occidente del teatro voluto da un
privato ricco ateniese dopo la peste e ristrutturato con un tempio dorico tetrastilo un grande
altare e un portico a due piani.
Il Partenone non ha l'altare che di norma è posto a est di
fronte all'ingresso, il vero altare di Atena quello che
costituiva il punto d'arrivo della processione delle
Panatenee era infatti situato tra il Partenone e l'Eretteo
dove era la cella del vecchio tempio ad Atena Polias
Ogni anno in occasione delle Panatenee un nuovo peplo
veniva offerto al simulacro della dea che era in legno di
olivo. Il Partenone è quindi un edificio particolare
costruito per ospitare e custodire la grande statua
crisoelefantina della dea appunto Atena Parthenos
vergine.Concepito come un tempio dorico periptero
69.54x30.87 8x17 colonne, la cella era di dimensioni
eccezionali tale da comportare la riduzione dei corridoi del
peristilio più stretti della norma larghi circa 2.5 m, anche la
profondità del pronao e dell'opistodomo è ridotta per
lasciare più spazio alla cella. Questa è divisa in due
ambienti separati il più grande ospitava la statua della dea, i colonnati interni formati da due
ordini sovrapposti di colonne doriche vengono per la prima volta disposte a ∏(pi greco) ed
addossate alle pareti per aumentare lo spazio della navata. Il secondo ambiente prevedeva 4
colonne ioniche che raggiungevano la sommità del tetto, la sala era destinata a contenere le
ETA' CLASSICA V SEC - eta' di Pericle
offerte alla dea e le riserve monetaria, sull'esterno correva un fregio continuo con il corteo delle
Panatenee. L'alzato in marmo pentelico metteva in opera una serie di accorgimenti per
alleggerire la pesantezza dell'ordine dorico dalla curvatura delle linee orizzontali che
l'inclinazione delle colonne verso l'interno. Tutto il programma decorativo era destinato alla
propaganda politica voluta da Pericle. Fu trasformato in chiesa e poi in mosche fino all'esplosione
del 28 sett 1687 e la frammentazione del patrimonio scultoreo nei vari musei europei. Le prime a
dover essere messe in opera sono state le metope che devono essere collocate sull'architrave
prima della copertura dell'edificio, vengono decorate tutte le metope della peristasi 92 metope
larghe 1.25 x 1.37 m e non solo quelle dei lati brevi. Sono scolpite in rilievo con elementi a tutto
tondo i panneggi a basso rilievo dovevano essere ravvivati dal colore e anche il dondo doveva
essere rosso o blu. Temi: gigantomachia a est l'amazzonomachia a ovest, la centauromachia a sud
e la conquista di Troia a nord. Sono i miti di Polignoto e Micone che sovrappongono la
civilizzazione alle barbarie l'ordine al caos ed esaltano la grandezza di Atene. Anche se il progetto
era di Fidia le mani che vi hanno lavorato sono diverse.
Nella metopa 31 il centauro afferra per il collo il lapita che gli
punta un ginocchio tra le zampe entrambi i corpi sono in tensione,
lo scultore è legato allo stile severo nelle partizioni dell'addome
evidenziato quasi geometriche e il volto del centauro presenta
tratti arcaicizzanti. Nella metopa 27 del
lato sud un centauro cerca di fuggire
verso l'esterno ma viene trattenuto da
un lapita nonostante la tensione le
membra del lapita sono più plastiche i
passaggi più sfumati, il panneggio con le pieghe crea uno sfondo quasi
teatrale della scena. La decorazione del Partenone comprende anche il
fregio a bassorilievo tipico dell'ordine ionico, alto circa 1 m che correva
sulla sommità del muro della cella per 160 m visibile tra le colonne
della peristasi. Il fregio rappresentava la processione in occasione delle Panatenee con l'offerta
del peplo alla dea alla presenza dei dodici dei e degli eroi eponimi della città.La processione si
divideva in due cortei di cavalieri carri e personaggi a piedi che convergevano sul lato est in
corrispondenza della porta della cella dove avveniva la consegna del peplo tessuto ogni anno
dalle fanciulle delle più nobili famiglie ateniesi.
44
Il frontone est rappresenta la nascita di Atena, quello ovest la contesa tra Atena e Posidone per il
possesso dell'Attica. Purtroppo a causa dell'iconoclastia cristiana e dell'esplosione durante
l'assedio dei Veneziani contro i Turchi tutti i gruppi centrali sono andati perduti. Nel frontone
orientale la prodigiosa nascita di Atena dal cervello di zeus avviene alla presenza di tutti gli dei tra
la quadriga di Helios il sole che si alza verso il cielo e quella di Selene la luna che si inabissava,
Dioniso volgendo le spalle brinda al sorgere del sole alle sue spalle iris con il panneggio
svolazzante porta la lieta novella accolta da Demetra che si volge verso la messaggera degli dei,
ETA' CLASSICA V SEC - eta' di Pericle
mentre kore seduta frontalmente comincia a girarsi. Si avverte un senso di inquietudine. Anche i
cavalli partecipano a questo nervosismo la testa del cavallo di Selene ne è un esempio e Goethe
ne sottolinea la nobiltà dell'animale e il suo valore eterno.Nell'ala destra Hestia si volge verso il
centro mentre Afrodite resta mollemente sdraiata sul grembo della madre Dione pur voltando il
capo verso il centro della scena. Le stoffe dei chitoni paiono impalpabili e aderiscono al corpo
come una stoffa bagnata. Nel frontone ovest lo scontro tra le due divinità si colloca al centro
della scena ma entrambi i personaggi arretrano con movimeno centrifugo allontanandosi l'uno
dall'altra come colpiti dai loro stessi prodigi, il centro doveva essere occupato dall'olivo. Fidia
elimina la figura centrale per muoversi liberamente nello spazio dove tutti i personaggi
interagiscono tra di loro.
TEMPIO DI EFESTO - THESEION Detto di Teseo per il soggetto delle metope
costruito sulla collina che sovrasta il lato
occidentale dell'Agorà di Atene, stazione per i
braccianti che cercavano lavoro a giornata e sede
delle botteghe dei calderai e delle officine dei
bronzisti, presenta una pianta simile al Partenone
ma ridotta peristasi 6x13 colonne oriche in marmo
petelio, cella con colonnato interno a pi greco
realizzato con colonne doriche disposte su due
ordini , il fregio è composto sulla peristasi da
metope e sul pronao e sull'opistodomo da fregi
ionici con scene di gigantomachia e
centauromachia. Il tempio iniziato nel 449 per
volere di Cimone venne portato a termie dopo la
costruzione del Partenone
TEMPIO DI POSIDONE CAPO SOUNION Tempio periptero dorico 6x13 colonne decorato con
fregio continuo in marmo pario che correva
sull'architrave dei 4 lati interni dei pronao sul quale
si leggono ancora scene di centauromachia
45
TEMPIO DI APOLLO EPICURIO ARCADIA Peristasi 6x15 colonne presenza dell'adyton sul
fondo della cella all'interno della quale lo spazio è
liberato con 8 semicolonne ioni addossate ai
contrafforti sporgenti ui lati lunghi, l'adyton
accessibile dall'esterno è
separato dalla cella
tramite due semicolonne
e una colonna centrale
per la prima volta con il
capitello corinzio
ricoperto di foglie d'acanto. Fregio con
amazzonomachia e centauromachia
47
48
49
50
SKOPAS MAESTRO DEL PATHOS Negli stessi anni di Prassitele altri scultori si
cimentano nell'uso del movimento e della torsione
del corpo e di una disposizione meno equilibrata
degli elementi del volto. Skopas fu maestro
dell'espressione e del sentimento. Anch'egli trae
ispirazione dal mondo di Dioniso in particolare per
la statuetta della Menade di Dresda. L'agitazione
che pervade tutta la figura viene resa
dall'impetuosa torsione che dalla gamba sinistra
passa per il busto e il collo fino alla testa gettata
all'indietro e girata. Il volto è pieno l bocca naso e
occhi sono ravvicinati. L'abbandonarsi del corpo alla
passione è sottolineato dai capelli scomposti e dal
chitone chiudo in vita da una cintura che si spalanca
nel movimento lasiando scoperto il fianco sinistro. Il
braccio sinistro perduto stringe sopra la spalla un
capretto il destro è teso all'indietro e nella mano ha
un pugnale.
Dal frontone occidentale dove era rappresentata la
lotta tra Achille e Telefo proviene una testa di Eracle
i particolari del volto sono ravvicinati. Le soluzioni
scelte da Skopas faranno scuola nel periodo
ellenistico e l'esaltazione delle passioni diverrà una
delle caratteristiche del cosidetto Barocco
Pergamento
51
Nel 377 Mausolo diventa governatore in nome del re di Persia. Discendente da una stirpe
principesca egli inizia una politica di autonomia. Grazie alle enormi ricchezze accumulate pone
allora mano alla ricostruzione di una sua nuova capitale sul mare. Viene scelta l'antica Alicarnasso
che viene ricostruita secondo un progetto unitario che prevede in posizione centrale il palazzo e il
suo monumento onorario. Lo comincia egli stesso, ma deve essere portato avanti dalla moglie
Artemisia che gli succede dopo la sua morte avvenuta nel 353,morta anch'ella due anni dopo il
monumento viene completato negli anni successivi. Un secolo dopo è tra le 7 meraviglie del
mondo antico. Posto su enorme podio suddiviso in tre gradini che misurava alla base 120x100
piedi (38.40 x32m) ed era alto 60 piedi 19.20 m si innalzava un tempio circondato da 36 colonne
ETA' CLASSICA I V SECOLO
ioniche alte 12 m. Concludeva l'edificio un tronco di piramide formato da 24 gradoni sul quale era
posta la quadriga reale. L'intero monumento raggiungeva così un'altezza di 140 piedi poco meno
di 45 m (come un grattacielo di 15 piani) Tutta la costruzione viene affidata a Piteo l'archietetto
che si è occupato della ricostruzione di Alicarnasso. Per creare le sculture vengono fatti arrivare i
migliori scultori dalla Grecia Timoteo Leocare Skopas Briasside. Ciascuno si occupa della
decorazione di un lato. Il Mausoleo si inserisce nella tradisione dei monumenti sepolcrali dell'Asia
Minore come casa sarcofago o tempio funerario su alto podio. Il Mausoleo di Alicarnasso diventa
un modello riprodotto per secoli in sepolcri di più modeste dimensioni. Cade in rovina in tarda
antichità viene spogliato dei blocchi che lo costituivano compresi quelli delle fondamenta per
52
Costruire un porto nel XV sec. Il British Museum ha finanziato gli scavi a metà ottocento e
vengono alla luce lastre di un fregio con amazzonomachia e resti di almeno 300 statue
frammentarie compresa la testa di un cavallo appartenente alla quadriga citata da Plinio posta
sulla sommità. Dai resti dei fregi si desume che le mani sono stati diverse ma il disegno unitario,
prevalgono gruppi con liee diagonali e la ricerca più libera nello spazio di eleganti figure ben
radicate nella tradizione classica ma slanciate in movimenti aperti. Da recenti ricostruzioni il
fregio risultava di minore importanza visto l'altezza a cui ero posto rispetto alle statue 88
collocate sul primo gradone 72 sul second 56 sul terzo colossali, 36 di grandezza maggiore del
vero si trovavano tra gli intercolumni 56 o 72 leoni collocati all'inizio della piramide alla grandiosa
quadriga con le statue di
Mausolo e Artemisia. Appare
dimostrata l'esistenza di un
seondo fregio raffigurante le
celebrazioni funerarie una
corsa di carri. Il fregio correva
attorno al terzo gradino del
podio per oltre 100 metri
composto da figure di
guerrieri e amazzoni che
formano continue diagonali
ce si intersecano a X. Molte
lastre vengono attribuite a
Skopas si vedono i greci rappresentati in nudità eroica con elmo e scudo e a destra un amazzone
a piedi o a cavallo indicata anche dalla corta veste che arriva poco sopra le ginocchia. Nei volti
occhi naso bocca sono ravvicinati per una maggiore
esprssività. Tutte le figure sono pervase da movimento
le muscolature maschili indicate nello sforzo della
battaglia. L'amazzone del gruppo centrale poggiando
sulla gamba destra
ruota il busto il
movimento è così
brusco che la veste si
apre scoprendo i glutei
e il seno sinistro come
nella menade di dresda attribuita a Skopas. Ma questi studi di
movimento sono anche di Leocare, i panneggi gonfiati dai venti
possono essere attribuiti a Timoteo. Due statue ci sono giunte
quasi del tutto intere due dignitari e servitori anonimi. La statua
che si è falsamente attribuita a Mausolo è stante nella classica
contrapposizione dei pesi mostra un'acconciatura con capelli
lunghi barba corta. Anche la veste con il mantello portato
orizzontalmente a cingere la parte centrale non rientra nei
canoni consueti. Si tratta di simboli di status.
340 GIOVANE DI ANTICITERA scuola Policleto Statua in bronzo alta 1.96m scoperta in molti pezzi
339 in un relitto al largo di Anticitera conservata al
museo di Atene. Il muscoloso corpo di un giovane
atleta sembra arrestarsi nel suo procedere
mostrando con la destra un oggetto circolare ora
perduto. Il peso è sulla gamba sinistra la dx poggia
con la punta del piede in corrispondenza chiastica è
lasciato cadere verso il nasso il braccio sinistro. Il
ritmo è quello policleteo. la testa è lievemente
reclinata in avanti. Potrebbe essere un paride che
mostra la mela o Eracle con il pomo delle Esperidi
53
leonini fregi a
rosette e sopra
una stella a 16
ounte la stella di
Macedonia
incisa a rilievo
sul coperchio. Al suo interno vi erano le ossa
combuste del proprietario del sepolcro. Accanto
vi era il corredo funebre composto da: vasi da
mensa coppe anfore cratere recipienti in argento
e ceramici, vasellame bronzeo usato per il bagno,
un'armatura corazza di ferro e cuorio con
decorazioni in oro elmo in ferro con alto cimiero una spada in ferro con decorazioni in oro scudo
con decorazioni in oro e avorio punte di lancia, un diadema in oro e foglie di
quercia e un letto la cui struttura lignea è andata
persa ma restano le decorazioni in avoro. Tra
queste alcune teste di piccole dimensioni
maschili e femminili e in due di queste si è
proprio voluto riconoscere il possibile
proprietario della tomba Filippo II. Il corredo è
dtabile tra il 350 e il 325 aC di conseguenza l'unico re che possa essere
stato sepolto non può che essere Filippo II morto in una congiura. Gli esami
sui resti non sono così semplici visto che le ossa sono state combuste su
una pira. Anche l'anticamera è stata usata per una tomba i è stata trovato
un sarcofago marmoreo di minor dimensione contenente altro cofanetto
pù piccolo e semplice ma con la stella a 16 punte forse i resti sono della
moglie più giovane Cleopatra. Anche il corredo è più
semplice un diadema a foglie e iori e un pettorale
finemente decorato. E' una tomba di straordinaria
ricchezza anche dal punto di vista pittorico in quanto ci restituisce uno dei
pochi esempi superstite di pittura parietale greca.
54
350
325
aC
La caccia raffigurata sulla facciata della tomba si solge in un luogo boscoso, numerose sono le
figure partecipanti cervi cinghiali leone e orso. La caccia è condotta da diversi cani e uomini a
piedi e a cavallo. Questi ultimi sono rappresentati n forte scorcio nell'atto di colpire con la lancia
mentre la cavalcaura si impenna. I due personaggi principali un uomo barbuto e un ragazzo sono
impegnati nella caccia al leone nel giovane è stato proposto di riconoscervi Alessandro Magno. Il
particolare uso del colore che crea momenti di singolare luninosità con l'uso del chiaroscuro
anche per dare profondità nello sfumato con cui sono resi i monti sullo sfondo riporta ad altri
pittori macedoni Apelle per esempio
pittore preferito di Alessandro.
A Nicomaco di Atene è attribuito l'affresco
con il ratto di Persefone che dà il nome alla
tomba che ha decorato sempre nella
ETA' DI ALESSANDRO 336 - 323 aC
55
Lo schema è quindi di una casa a peristilio, che si ripete anche in altre case scavate a Pella,
risalenti intorno al 315 310 o di poco successivi. Alcuni di questi ambienti sono decorati da
quadretti figurati entro una cornice di girale con il contorno delle figure sottolineati da lamine di
piombo. Essi rappresentano scene di caccia un genere che aveva preso piede sotto Alessandro.
Uno di questi ha due personaggi in pose derivate da modelli classici dei combattenti che
cooperano all'uccisione di un cervo aggredito dai cani in cui uno dei due sembra avere la peggio
ma viene salvato episodio che ricordaAlessandro salvato da Cratero
LISIPPO - STATUA DI AGHIAS Nativo di Sicione si dice seguace di Policleto e
anch'egli scrive un canone, anche lui individua dei
rapporti matematici ma le sue figure sono più snelle
i movimenti più liberi i singoli elementi del voto
destinati a una espressione con meno equilibrio e
più intentistà. Lisippo incomincia la sua attività
come bronzista, lavora a Delfi a partire dal 360 aC vi
erige la statua di Troilo vincitore della corsa ai
cavalli e poi del condottiero tebano Pelopida. E poi
lavora per per Daolco il tetrarca della Tessaglia, a
Farsalo principale città esegue le statue bronzee di
Daoco e dei famigliari replicate poi in marmo per
Delfi. Tra le statue spicca quella di Aghias un
antenato di Daoco. Il corpo solido e muscoloso ha
proporzioni più slanciate delle statue policletee più
lunghi gli arti e il busto la testa più piccola e più
piccoli occhi naso e bocca ravvicinati per formare
una sorta di triangolo. Il peso del corpo è distribuito
su entrambe le gambe per far emergere il
movimento sinuoso la testa volta a sinistra. Forse
proprio grazie a questa collaborazione Lisippo entra
in contatto con la corte macedone. Quando
Alessandro divenuto re intraprende la spedizione
contro la Persia nel 334vuole con se Lisippo e solo a
lui concede di raffigurarlo nelle statue bronzee
56
57
58
LA BATTAGLIA DI ALESSANDRO
Mosaico che adornava l'esedra della Casa del Fauno di Pompei, appartiene a una fase ellenistica
della casa datata 130 aC epoca in cui questo mosaico viene realizzato. La sua origine pittorica è
chiara dimostrata dal gran numero di tessere impiegata circo un milione e mezzo. Il campo di
battaglia è completamente piatto disseminato dai resti del combattimento, unico elemento
paesistico un albero morto sulla sx. Tutta la fascia centrale è occupata dai combattenti con al
centro il carro da guerra del re Dario. Da sx irrompe Alessandro in un'apparizione quai sovrumana
i capelli scomposti e divisi in metà sulla fronte i grandi occhi spiritati l'epressione eroica decisa.
questo provoca negli schieramenti prsiani un tremendo sconquasso il campo sembra spalancarsi
come in una nicchia di fronte all'impeto del re macedone e della sua guardia. Dario non può che
guardarlo atterrito indicando
l'apparizione con la destra protesa.
Attorno a lui cadono gli uomini della
sua guardia del corpo e il suo auriga già
sta volgendo il carro verso l'ultima fuga.
Al di sopra dei combattenti il cielo
vuoto è solcato dalle lunghe sarisse le
picche che hanno direzioni contrastanti
la situazione sta per cambiare. Colpisce
e aggiunge vivacità anche il senso di
colore che rimbalza di continuo
fiammeggiante sui volto sui corpi dei
cavalli sulle armatre si avvale di
luminescenze
59
327 DIPINTO NOZZE DI ALESSANDRO Dopo la disfatta di Dario Alessandro ordina ai suoi
uomini di sposare le donne persiane così fa lui
stesso e incarica Ezione di dipingere la cerimonia.
Purtroppo è andato perduto. possediamo una
pittura parietale pompeiana che potrenne
appartenere alla generazione di Alessandro. Vi
dominano due figure una maschile l'altra
femminisle la prima ha le armi la femminile ha la
posa di Afrodite, ma i volti non sono idealizzati
hanno tratti fisionomici. Le nozze della mitologia
sono scelte per raffigurare le nozze reali. E' una
scena di interni ovunque sono usati effeti di luce
che rimbalza sui volti sulle stoffe sulle armature. Si
hanno però dubbi se si tratta di Statira la figlia di
Dario III o Roxane figlia del re di Battriaa estrema
regione del Pamir
CASA DEI DIOSCURI A POMPEI Nella casa dei Dioscuri a Pompei sono presenti
alcune pitture che ricalcano gli originali di Nicia
Perseo e Andromeda : lo scenario è di scolgi in cui si
insinua l'azzurro del mare Andromeda scende su un
masso dalla roccia al quale era inatenata la veste
con folto panneggio ricade lasciando scoperto il
seno, il braccio sinistro è sollevato e al polso porta
in ferro col quale era incatenata, la aiuta il suo
liberatore Perseo in posa statuaria con il corpo
muscoloso dai forti chiaroscuri stringe la spada con
la sinistra il mantello gli ricade dietro le spalle gli
occhi grandi sono ravvicinati in basso il mostro
marino che perseo ha appena ucciso
Di Antenione di Maronea invece appartiene il
dipinto di cui sempre nella casa dei Dioscuri è
presente la copia di Achille vestito da donna che
viene scoperto a Sciro da Odisseo e Diomede
facendo risuonare le sue armi. Sulla destra il eè il
bruno virile corpo di Odisseo chiaramente indicato
dal copricapo da marinaio il pileo con la destra
afferra il bracio dell'altra figura Achille ormai svelato
trattenuto da Diomede. i forti chiaroscuri rendono
ancora più evidente la concitasione del momento.
Lo scudo appoggiato a terra riflette la luce . Sullo
sfondo si vede Deidamia amata da Achille che fugge
in tutta la sua bellezza. La copia di migliore qualità
ma in peggior stato di conservazione si trova ad
Ercolano
LACASA Tutto fa pensare che appartenga alla pttura del
DEL POETA periodo di Alessandro anche questa copia presene
POMPEI - nella casa del poeta di Pompei. La scena si svolge su
ACHILLE E più registri Achille deve consegnare Briseide ad
BRISEIDE Agamennone l'eroe è a sinistra della scena con
Patroclo di spalle e Briseide mesta a capo velato
sullo sfondo gli armati, tutto contribuisce ad
infondere nel quadro una grande intensità è una
scena sospesa nell'incertezza se opporsi all'iniquità
che si sta perpetrando.
60
61
62
313 TEMPIO DI APOLLO A DIDYMA I lavori del tempio iniziano nel 313 sulle rovine di
quello preesistente del VI secolo podio 110x51
doppia fila di colonne ionice 21 sui lati lunghi 10
sulla facciata. Le decorazioni riprendono quelle
arcaiche ma sono ancora più ricche e accurate.
Viene accentuata la funzione oracolare la doppia
peristasi dl tempio racchiude non una cella
consueta ma uno spazio centrale scoperto una
scalinata di 14 gradini permette di salire al vestibolo
occupato da 20 colonne alte 20 m da qui due stratte
corridoi icoperti da una volte a botte portano in
lieve discesa allo spazio scopero centrale di
IL PRIMO ELLENISMO E L'ARTE DI PERPAGMO fine IV metà II sec a.C.
63
E' di piccole dimensioni ma molto elegate 6x11 colonne alte 10 volte il diametro di base esse
cingono una cella quasi quadrata. Un'epigrafe ricorda che lo stesso Alessandro contribuisce alla
sua costruzione con un donativo.
attorno al 150 viene costruito un edificio a pianta quadrata di 20 m per lato occupato all'interno
da gradinate su tre lati era il luogo di riunione della Boulè detto Bouleuterion, nel corso del
IL PRIMO ELLENISMO E L'ARTE DI PERPAGMO fine IV metà II sec a.C.
secolo edifici simili si moltiplicao ovunque tanto da divenire consueti nelle città microasiatiche.
Attorno al 130
il Bouleuterion
viene collegato
all'agorà da
una grande
stoà lunga 116
m e profonda
12 messa in
comunicazione
con uno dei lati
della piazza con
una gradinata
che supera un
dislivello di un
metro e mezzo,
assomigliava
alla stà di
Attalo
nell'Agorà di Atene anche se si sviluppa su un solo piano. Sulla facciata aveva 49 colonne doriche
e una seconda fila di 24 colonne ioniche che dividevano la stoà in due navate.
TEMPIO DI ARTEMIDE A MAGNESIA SUL Aveva una peristasi di 8x15 colonne ioniche la
MEANDRO lunghezza dell'intercolumnio costituiva il modulo su
cui venne costruito l'intero tempio: il pronao era
lungo come l'adyton 4 intercolumni il doppio
dell'opistodomo rapporto 2:2:1. La cella era
circondata da uno
spazioso corridoio ampio
due intercolumni che
conferiva grade ariosità
al monumento.
Nonostante le
dimensioni maggiori è
simile al tempio di Atene di Priene
64
65
PERGAMO
Dal 241 al 197 vi regna Attalo I. Nella parte
alta del monte verso nor rimane occupata
dagli apprestamenti militari e dalla
residenza del dinasta, verso sud l'aspra
ortografia inizia ad essere regolarizzaa on
una serie di terrazze quadrangolari he si
aprono a ventaglio sullo strapiombo. La più
alta viene dedicata al santuario di Atena e
fianheggiata su tre lati da stoai che
costituiscono una quinta monumentale on
i colonnati regolari che consentono di
superare i forti dislivelli. Nel 230 Attalo
sconfigge i Galati e per celebrare la vittoria
fa costruire sulla terrazza del suo
stantuario un grande donario composto da
IL PRIMO ELLENISMO E L'ARTE DI PERPAGMO fine IV metà II sec a.C.
66
GRUPPO DEL PASQUINO Dello stesso periodo e dello stesso stile è il gruppo
che è arrivato a noi come copia romana detta del
Pasquino in cui Menelao rappresentato barbato con
corpo muscoloso tunica ed elmo e scudo porta
fuori dalla battaglia il corpo del giovane Patroclo
imberbe abbandonato dalle forze il braccio sinistro
cadente la testa piegata all'indietro e verso il basso.
L'episodio si rifà all'Iliade.
67
IL PRINCIPE DELLE TERME Molti sono d'accordo di ritenere che il principe delle
terme fosse Attalo. Trovato in una cantina
dell'Esquilino vicino alla statua del pugilatore
posteriore. Si tratta di un giovane uomo stante in
nudità eroica con il peso sulla gamba destra
appoggiato con la mano sinistra a una lancia in
chiasica corrispondenza della gamba sinistra sx
abbandonata senza peso egli lascia appoggiarsi la
mano destra sul gluteo in posizione di riposo.
Nell'insieme la postura rihiama quella di Alessandro
co la lancia di Lisippo il corpo è però estremamente
muscoloso. Rivolge la testa di lato la fronte è
contratta forti le arcate sopraccigliari dal naso
piccolo aquilino dalla bocca semiaperta. La
capigliatura p composta da corte ciocche dal forte
chiaroscuro la barba resa con incisioni a bulino. Lo
IL PRIMO ELLENISMO E L'ARTE DI PERPAGMO fine IV metà II sec a.C.
68
Il fregio è
sicuramente
uno dei
massimi
capolavori
dell'arte
ellenisica. La
lotta è
rappresentata
da singole
monomachie in
ciascuna una o
più divinità
trovano
opposte ad
IL PRIMO ELLENISMO E L'ARTE DI PERPAGMO fine IV metà II sec a.C.
alrettanti
giganti figli
della terra e rappresentanti il caos. Ciascuno dei personaggi ha un nome dedotti dagli scritti di
teogonia della biblioteca di Pergamo. Tutto il fregio è pervaso da un drammatico movimento, il
tema era stato più volte rapresentato nell'arte classica. Le figure si affollano a riempire tutto lo
spazio sbordando fuori dal listello. Le divinità principali sono disposte sul lato orientale quello
opposto dalla gradinata che era però il primo ad essere visto da chi entrava nella piazza del
santuario. Qui le figure di Zeus e Aena costituiscono un richiamo al più classsico dei modelli. Zeus
è rappresentato nudo con il mantello che gli ricade dalla spalla e gli ricopre le gambe.
Esageratamente rigonfi i muscoli del corpo tutto è volto a impressionare lo spettatore con la
visione dello scatenarsi di una sovrumana energia. Porfirione è inginocchiato a terra mentre un
altro mostro anguipede raffigurato di spalle col dorso muscoloso disegna un movimento opposto
a Zeus tenta inutilmente di difendersi dall'aquila mondo animale intervenuto a favore di Zeus.Alla
sinistra di questo primo gruppo sta quello di Atena. I corpi dei contendenti si dispongono su
diagonali fortemente diverenti la dea afferra per i capelli il mostro alato che cerca scampo
piegando il dinocchio verso terra il braccio destra sollevato e piegato per afferrare quello di
Atena e cercare di Allentare la presa tutto il corpo è teso in una possente diagonale un serpento
lo avvolge nelle
sue spire e sta
per addentarlo.
La testa è
rivolta verso
l'alto con
espressione di
dolore.
L'indagine
dell'espression
e dei volti
iniziata con
Skopas e Lisippo è spinta all'eccesso. Più a destra emerge Ghe la Terra volge gli
occhi al cielo profondamente infossati aprendo il braccio destro in gesto di
drammatica disperazione, sopra di lei la figura alata di Nike compagna di Atena
incorona la dea. Tutte le divinità dell'Olimpo intervengono nella lotta sempre
rappresentato con lo stesso stile concitato. Artemide si lancia contro un
nemico lontano calpestando il corpo di un avversario già abbattuto emerge dal
fondo il muso del cane.
69
70
GROTTA DI SPERLONGA
Presso Sperlonga si apre
sul mare una grande
caverna naturale che era
stata artificilmente
adattata come ninfeo di
una villa romana, da
questa caverna spelunca la cittadina ha tratto il suo nome. Il
mare ne lambisce l'ingresso e fu fatto entrare con la
costruzione di un primo bacino che dava poi in un'ampia vasca
circolare ancora più interna. Al centro del bacino d'ingresso
era lasciata una sorta di isola destinata ai banchetti era la
grotta appartenuta all'imperatore Tiberio. Tutto l'insieme era
riccamente decorato di sculture che furono fatti a pezzi e
buttati nelle vasche. Al centro della vasca circolare su
un'isoletta artificiale troneggiava il gruppo di Scilla. Il mostro
emerge dalle acque simile a una donna dall'inguine in su e
assale la nave di odisseo brandendo come arma il timone. Il
timoniere caduto sulla prua cerca disperatamente di sfuggirle
aggrappandosi alla nave ma Scilla l'ha afferrato per i capelli e
lo sta per trascinare tra i flutti dove altri compagni sono preda
delle teste canine che le spuntano dalle pinne del ventre. La
testa del timoniere ricorda quella del Laocoonte. Tra le due vasche due gruppi scultorei
rappresentavano l'uno un eroe che ne trascina un secondo fuori dal campo di battaglia secondo il
tipo del Pasquino, Odisseo regge il corpo di
Achille, l'altro il ratto del Palladio cioè il
furto dell'antica statua di Atena da Ilio da
parte di Diomede e Odisseo.
Sul fondo della caverna un piedistallo
ospitava il gruppo più colossale. Dominava
l'insieme il corpo del cicolpe Polifemo
steso su una roccia addormentato per il
troppo vino il corpo steso obliquamente il
capo abbandonato all'indietro. Ne sono
stati rinvenuti solo alcuni pezzi. Alla sua sinistra i compagni di Odisseo spingono in direzione del
suo unico occhio il palo appuntito lo stesso Odisseo dirige il colpo con le mandi stando all'apice
della piramide, dell'eroe abbiamo solo la testa operta dal pileo. L'espressione è resa tesa dalla
profondità oculare e l'irrigidirsi dei muscoli del viso dalla bocca semiaperta nella tensione del
momento. Tutto il gruppo è teso nell'esecuzione dell'azione. Sulla destra il compagno che aveva
portato l'otre sembra ritrarsi. Questo ciclo di sculture è stata definita Odissea in marmo si tratta
quasi certamente di copie in marmo di originali bronzei. Sul banco dei rematori c'è la firma di
AgesandroAtanadoro e Polidoro di Rodi gli stessi che avrebbero fatto il Laocoonte.
71
72