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Queriniana, Brescia
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GIUSEPPE SOVERNIGO
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L’idealizzazione consiste e si esprime in una
— Il sano amore di sé. A livello adeguato ricerca e in un incontro dell’altro non così
l’egocentrismo presiede alla conservazione di com’è, ma come si ha bisogno che sia, in base
sé e della specie, secondo un sano amore di sé. ai propri bisogni di compensazione e di
Occorre distinguere bene questa forma di sano affermazione. L’altro perciò è visto in modo
amore di sé dall’egocentrismo. C’è un far dilatato, caricato di valenze che in realtà non
posto a se stessi, in base alla propria realtà, ha. È il più bello, il più grande, il più buono...
energie e ideali, alle proprie ricchezze e limiti Tali valenze vengono percepite come presenti
che porta a di re sani no e precisi sì a date per un processo di proiezione.
richieste della vita e delle persone. C’è una La scoperta dell’altro, quale è nella sua realtà,
superdisponibilità che è sospetta e da allora, il più delle volte costituisce una prova
verificare, indice di uno stato di inconsistenza fatale per l’amore. Gli «amori adolescenziali»
intrapersonale che fa svendere sé agli altri sono tipici per questo atteggiamento.
sotto le parvenze della generosità. Il ruolo dei meccanismi di idealizzazione
nell’apprendistato del l’amore, nella genesi
— L’egocentrismo problematico. Quando della religiosità e della vocazione è
l’egocentrismo permane lungo l’evoluzione fondamentale. Dipende dagli educatori far sì
del soggetto, oltre l’adolescenza o diviene che tale bisogno normale di idealizzazione non
predo minante, diviene una forza frenante la si cristallizzi su di un idealismo che impedisce
maturazione affettiva e lo stesso sviluppo di amare la realtà degli altri e di se stessi così
globale della persona, talora anche bloccante. com’è. Durante l’infanzia e l’adolescenza tutto
Può allora assumere varie forme e manifestarsi questo è normale. Fa parte dello sviluppo.
in vari settori del la personalità in particolare Aiuta in qualche modo il soggetto a
nel modo di vivere la corporeità, la socialità, la decentrarsi.
sessualità, l’intelligenza, la moralità, la
professionalità, la religione, la progettualità, L’idealizzazione problematica. Tuttavia
ecc. quando l’idealizzazione permane, altera le
dimensioni del reale proprio e altrui, rendendo
• Forme di egocentrismo difficile, talora impossibile un vero
Le forme più evidenti di egocentrismo frenante adattamento e crescita. Si vive allora, in un
sono due: modo più o meno manifesto, vincolati a
un’immagine ideale di sé e della realtà,
— L’ipsazione o il fissaggio di sé su di sé bisognosi di una riuscita secondo il modulo
tramite se stessi. Si manifesta nelle varie forme della grandiosità, della sublimità di sé,
di esibizionismo, nell’autoerotismo a livello ricercata nel sogno o nella realtà.
fattuale o fantastico, nell’autismo Si osservano spesso persone sposate, rimaste
intellettualistico. Scopo primario della innamorate dell’altro idealizzato, che pur
relazione allora è la ricerca, la gratificazione, hanno sposato. Ciò le rende incapaci di ama re
l’affermazione di sé in modo narcisistico, cioè l’altro come è in realtà e come si rivela,
secondo un’immagine arcaica e ripetitiva di sé, creando, così, grosse difficoltà di convivenza.
attiva a livello prevalentemente inconscio. Così pure certi preti e religiosi sono rimasti
innamorati della loro «vocazione adolescente»
— La captatività o fissaggio di sé su di sé e dell’idealizzazione data allo stato di vita che
tramite gli altri. Si concretizza e si manifesta hanno scelto.
nelle varie forme di strumentalizzazione, di Le forme più frequenti di idealizzazione sono
erotizzazione, di cosificazione dell’altro/a in l’infatuazione, le mitizzazioni, l’immagine di
base a una ricerca di gratificazione o di sé ipervalorizzata, come singoli o come
affermazione di sé prevalenti. gruppo, le enfatizzazioni, le assolutizzazioni,
le idolatrie...
b) L’idealizzazione affettiva
c) L’allocentrismo o la capacità di rapporto
oggettuale
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• Forme di allocentrismo
L’allocentrismo o il sociocentrismo consiste in L’allocentrismo si concretizza in due
un’energia che spinga da dentro l’individuo a principali forme, tra loro strettamente connesse
incontrare l’altro o gli altri così come sono e interagenti:
effettivamente, cioè nella loro realtà di alterità
e di somiglianza a un tempo con il soggetto. — La reciprocità affettiva. E fatta di relazioni
Occorre ricordare che l’allocentrismo non è di mutuo riconosci mento su un piano di
frutto solo dell’energia che da dentro parità, di stima, di interscambio, di oggettività,
risospinge verso un’apertura. E frutto anche di cammino insieme, di patto, di alleanza, ecc.
simultaneamente dell’attrattiva dei valori Questo rapporto di reciprocità affettiva ed
incontrati. Essi non esistono in astratto, ma esistenziale, oltre che su un piano di parità, è
concretamente nelle persone e nelle situazioni fondato sulla effettiva realtà dei partner, non
di vita. I valori esercitano un’attrattiva su un’immagine ipervalorìzzata dell’altro, con
salutare, indispensabile per ogni crescita le relative attese irrealistiche, fondate su ideali
affettiva. La persona vi si apre per dare e per vulnerabili.
ricevere un dono.
Questo atteggiamento è del tutto conciliabile — L’oblatività. L’affettività nella sua forma
con un sano amore di sé. Si può essere più matura diviene gratuita. Essa consiste nella
sociocentrici amando in sé il bene che può esse capacità di generosità, di dono di sé in
re artefice della gioia di un altro. condizionato all’altro, non legato, nella sua
Si può al contrario essere egocentrici, amando espressione, alla risposta dell’altro. Proviene
un altro per se stessi; si è innamorati del dono da una sorgente attiva a monte. E fatta di
che si fa agli altri e della soddisfazione che si capacità di meraviglia per la positività
prova per essere un buon tipo che dona. Il dell’altro, entro e oltre le apparenze, di rispetto
dono che si fa può essere spesso ambiguo a e di attenzione, di mobilitazione delle proprie
questo riguardo. Va visto nelle sue effettive energie per l’altro perché possa essere se
motivazioni. stesso secondo la sua originalità. Sì nutre del
L’affettività sociocentrica è quella la cui dono della propria vita all’altro, di un servi zio
risposta è centrata sulla gioia di un altro, sostanzialmente disinteressato entro il
degli altri, di tutti gli altri. Questa risposta è quotidiano. Può giungere fino al sacrificio
un mettere se stessi a disposizione, un’apertura della propria vita per la persona amata.
all’amore dell’altro in un ruolo, in uno stato di Dalla fine dell’adolescenza in poi, cioè dai 17-
vita, in una testimonianza, ecc. 18-20 anni, l’allo- centrismo, in una normale
S. alla fine di un itinerario di crescita dice: evoluzione affettiva, tende a diventare e ad
«Ora mi sento diverso perché sono diventato affermarsi come la forza affettiva abitualmente
capace di amare! Accetto che tu ‘mi voglia prevalente, che dà tono alla relazione, pur
bene’ come tu sei capace di farlo. Rinuncio a mescolata a componenti egocentriche e
pretendere di essere amato secondo la mia idealizzanti, compresenti per sommazione.
misura e accolgo la tua capacità di amarmi, per Quando ciò non si verifica, è a causa di una
quello che sei. Passando attraverso crescita insufficiente o di una non crescita,
l’aggressività, il coraggio di essere cattivo, di talora di un arresto evolutivo, dovuto a vari
dire: ‘mi fai male’, è possibile arrivare al fattori, tra cui carenze affettive di infanzia e
momento del perdono: So che stai facendo del adolescenza, insufficiente impegno di sé nella
tuo meglio. E provo ad accettarti per quello crescita, freni socioambientali, inconsistenze
che sei. Questo trapasso è determinato da un di sé inconsce, ecc.
mo mento strategico precedente: il momento in Imparare ad amare significa perciò liberarsi, o
cui io mi sono sentito amato com’ero. Oggi ridurre progressivamente, il proprio egoismo a
che sono ‘uscito dal sepolcro’, che ho favore dell’amore sociocentrico. La relazione
affrontato la fatica di vivere, ho un rapporto con gli altri si va allora arricchendo: essere
diverso con M. Accolgo la carezza e anche il mediante l’altro, essere con l’altro, essere per
gesto brusco, così come è stato». l’altro, fino al Radicalmente Altro.
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dinamiche, con il tipo di affettività presente e
2. La mente aperta o il all’opera. «L’appropriazione della verità infatti
pensiero svincolato avviene, da parte della persona, anzitutto a
Sdp 325 (2/2001) pp. 3-8 livello cognitivo che può essere detto
essenziale, ma avviene anche a livello volitivo
Divenire una persona matura, esplicitamente o e a livello sensibile»2
implicitamente, costituisce una delle Perciò entro i vari fattori del processo
aspirazioni più centrali di ogni persona. Tra i conoscitivo, determinante, ai fini di
vari fattori che vi contribuiscono, centrale è il un’appropriazione adeguata,
tipo di intelligenza all’opera nella persona, la dell’interiorizzazione dei valori, è
qualità della sua razionalità, del suo modo di l’orientamento del conoscere della concreta
pensare, conscio e inconscio. Infatti poter persona, la qualità del suo pensiero. In base
amare e credere con tutto il cuore, la mente, la all’orientamento si hanno tre tipi di
volontà, le forze è imprescindibile per conoscenza.
un’educazione alla fede.
In questo compito l’intelligenza svolge un 1. Il pensiero svincolato o l’intelligenza
ruolo guida determinante. Infatti aperta e oggettiva
l’intelligenza, quando è se stessa, libera dì
perseguire il suo fine, tende alla verità, a Nel pensiero svincolato la mente opera con
vedere la realtà così come è in se stessa, in ciò intelligenza, riflette. Criticamente; è
che la costituisce e a elaborare ipotesi di costantemente e liberamente sollecitata,
migliorabilità. Infatti, osserva lo psicologo condotta e orìentata da nuove domande. La
Franco Imoda, «il fine dello sviluppo dinamica del conoscere svincolato tende per sé
cognitivo, come del processo cognitivo stesso, a promuovere l’autotrascendenza e lo sviluppo
è dunque il raggiungimento della capacità di della concreta persona e della realtà con cui
oggettività. Però questa capacità comporta non essa viene in contatto; la apre all’assoluto.
solo un processo cognitivo distaccato e L’intelligenza è fatta per capire la realtà
indipendente, ma un processo che tende a esteriore, il mondo che ci circonda, e la realtà
coinvolgere tutte le forze della personalità. interiore, quello che succede in noi.
Nell’impresa di appropriazione della verità c’è C’è funzionamento appropriato
infatti anche una componente volitiva dell’intelligenza quando questa resta aderente
decisionale, e quindi pratica, che deriva alla realtà osservata per conoscerla così come
dall’esigenza di attuare con la propria vita la è, senza alterazioni. A prima vista questo
verità conosciuta; e c’è una componente sembra semplice e facile. Di fatto è meno
affettiva che deriva dall’esigenza di adattare la semplice e non sempre facile, perché ci sono
sensibilità alle incitazioni della conoscenza e degli ostacoli sulla strada della conoscenza
delle decisioni prese. della realtà.
Soltanto partendo da un presupposto La nostra mente non è mai completamente
positivistico, in cui l’oggettività è percepita vergine quando affronta una realtà nuova, non
come immediata, come una presenza è una tabula rasa su cui non sta scritto niente,
dell’oggetto che è là, fuori, adesso, si potrebbe come supponeva Cartesio. La situazione è
pensare che il contributo del soggetto non sia diversa:
essenziale nel raggiungimento della verità»1’. — può averne già sentito parlare. Questo
Perciò l’appropriazione della verità va intesa sentito dire non corrisponde necessariamente
in tutta la sua ricchezza e complessità, quindi alla realtà;
in un conoscere che è situato nella realtà della — può essersi già fatta un’idea della
persona con tutte le sue forze motivazionali e questione. Ora, questa immagine non
corrispondeva necessariamente alla realtà
1
effettiva.
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, psicologia e
Questa idea, o questa immagine, che si
mistero, Piemme, Casale Monferrato (AL) 1993, p. 236.
Cfr. GIUSEPPE SOVERNIGO, Educare alla fede, frappone tra l’intelligenza e la realtà stessa,
come elaborare un progetto, Edb, Bologna 1997, pp.
2
107-111. FRANCO IM0DA, Sviluppo umano, cit., p. 259.
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può essere di disturbo per la scoperta di questa nozione errata della realtà, a scapito della
realtà. oggettività. Ci si deve difendere da qualcosa.
Nella scia di questo, quando si è attaccati alle Ciò dà luogo a una forma più o meno
idee che si hanno già, si ha la tendenza a accentuata di distorsione percettiva o
interpretare la realtà piuttosto che a riceverla conoscitiva. Allora i processi di difesa, consci
in ciò che è; questo avviene per non dover e inconsci, fanno assumere, nei confronti di
cambiare le proprie idee. Per esempio, alcuni ciò che si incontra, un atteggiamento di
conoscono questo meccanismo di protezione ipervigilanza o di rassicurante copertura
dell’immagine di sé, anche quando è negativa, necessarie, pena il sentirsi insicuri. «Nella
come pure della realtà esterna. Negano alcuni ipervigilanza c’è un atteggiamento di chiusura
aspetti di loro stessi che scoprono, o ne in sé, al di dentro»3 In queste condizioni
dubitano, perché l’immagine che hanno di se prende forma un pensiero tanto in difficoltà
stessi ne sarebbe sconvolta. L’immagine dì sé rispetto alla verità oggettiva, quanto vincolato
tende a permane- re, mira alla stabilità. dalla autodifensività, di tipo passivo o attivo,
Cambia solo in presenza di effettive esperienze talora aggressivo.
di sé diverse. Idee ed esortazioni, principi e Infatti la presenza di inconsistenze subconsce
doveri servo no ben poco a far evolvere nel 70-80% delle persone testimonia una
l’immagine di sé, in assenza di esperienze vulnerabilità destinata a influire negativamente
diverse. sullo sviluppo della persona, compresa
La causa di tutto questo sta nel fatto che l’intelligenza.
l’intelligenza funziona sempre in legame con Allora le forme di idealismo, di
le altre istanze della persona, l’affettività, la intellettualismo, di rigidità di pensiero, di
volontà, la corporeità, e in legame con astrattismo, di discorsi fine a se stessi ecc.
l’ambiente circostante. Quando l’intelligenza segnalano la presenza di un pensiero vincolato.
si stacca dalla realtà e si mette a «girare» con Il rapporto con la realtà risulta di poco o di
le sole idee, si parla di funzionamento tanto selettivo, riduttivo, talora alterato.
cerebrale. È come se la «testa» girasse su se «Tale presenza di inconsistenze e di
stessa invece di tenere gli occhi consistenze difensive comporta ed esprime
dell’intelligenza aderenti alla realtà. infatti l’adozione di atteggiamenti ideali
Il gusto della verità cresce nella misura in cui (rappresentazioni di sé e del mondo) non
si decide di esserle docili. Ed è così che, col oggettivi, con funzioni strumentali e difensive
tempo, la verità su di sé, come la verità sui in relazione al sé, rinforzando posizioni
fatti e la verità sulle persone,diventa più regressive o, per lo meno, di arresto nei
importante di tutto. Allora, non si bara più con confronti di un autentico sviluppo. Le
la realtà, non si tergiversa più con le scoperte motivazioni corrispondenti a tale presenza di
che si fanno, gradite o sgradite che siano. inconsistenze subconsce operano imponendo
Si accettano e si assumono così come risultano soluzioni immediate che tendono
essere. Allora la verità rende liberi e forti da all’impulsività e all’automatismo piuttosto che
dentro, creativi e tenaci. L’intelligenza prende a quelle modalità intenzionali e riflessive che
gusto alla verità. Ne ha fame. E per questo permettono e favoriscono ulteriori domande»4
aderisce alla realtà, cioè funziona in modo Di fatto avviene che «la persona che ha trovato
adeguato. i suoi schemi, che ha tutte le risposte, può
divenire abbastanza simile, in termini
2. Il pensiero vincolato o l’intelligenza funzionali, a quella che cerca e trova la
difensiva risposta alle grandi domande della vita
nell’alcool, nella droga, nel piacere fine a se
Nel conoscere vincolato è possibile, e di fatto stesso. Come aiutare a superare quegli
avviene, operare una distorsione di quello che atteggiamenti di torpore, di sensazionalismo,
si conosce, della verità della realtà; è possibile di antintellettualismo in cui si è vincolato il
ritornare all’operazione dei sensi orientandosi desiderio umano di conoscere? La risposta
in modo da imporre al proprio conoscere una
3
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, cit., p. 259.
4
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, cit., p. 270.
8
non può essere solo una parola, un concetto, Il tipo di pensiero di fatto operante è un
una teoria, un libro... L’opera di sviluppo aspetto cui spesso in campo educativo non si
cognitivo si iscrive in un ambito ben più ampio fa attenzione a sufficienza. L’esito, in ordine
e drammatico. Solo la verità può fare liberi, all’appropriazione della verità della fede, è ben
ma in fondo solo la libertà può fare la verità»5. diverso. Nella realtà concreta tra pensiero
svincolato e quello vincolato ci sono molte
3. Il pensiero confabulatorio o l’intelligenza gradazioni intermedie.
interferita Perciò lo sviluppo cognitivo va collocato
nell’insieme della persona, nei suoi aspetti
In altre situazioni la razionalità può risultare motivazionali, affettivi e funzionali operativi.
interferita in modo pesante. Ciò si ha quando Ciò contribuisce alla comprensione più
la fantasia, sollecitata da una sensibilità carica profonda di un conoscere che si attua
di sofferenza, si sottrae all’esame di realtà. concretamente come svincolato o come
Elabora immagini e idee e le fa percepire come vincolato.
realtà effettive. Decisiva allora, ai fini di un pensiero
Perciò lo sviluppo cognitivo va collocato svincolato, è il tipo di dinamica intrapsichica
nell’insieme della persona, nei suoi aspetti all’opera nella concreta persona, è il favorire
motivazionali, affettivi e funzionali operativi. un processo di crescita che faccia posto al vero
Ciò contribuisce alla comprensione più sé e, tramite questo, al pensiero svincolato.
profonda di un conoscere che si attua Connesso con questa dinamica è il grado di
concretamente come svincolato o come ortopatia, cioè di sentire retto, corrispondente
vincolato o come confabulatorio. alla realtà effettiva della persona. Questa apre
la persona alla realtà così come è, nelle sue
4. Favorire un pensiero svincolato effettive dimensioni, e favorisce nella persona
il processo di autotrascendenza teocentrica.
Abbiamo visto come «il conoscere umano con Allora amare e credere con tutto il cuore, la
il suo sviluppo appare così funzionale in un mente, la volontà, le forze al Signore della vita
contesto in cui le funzioni possono appartenere diviene via agibile nel quotidiano, pur entro la
al tipo progressivo o a quello regressivo: il parzialità di ogni incarnazione.
conoscere costituisce, con la sua capacità di
apertura sul reale e di trascendenza, un
elemento fondamentale di sviluppo, ma può
anche servire al mantenimento di uno status
quo che non è solo stabilità e sicurezza di
orientamento, ma anche chiusura, arresto
difensivo o rifiuto di trascendenza»6. Infatti
l’appropriazione della verità che non
raggiunge l’area pratica della volontà, della
decisione ed anche quella dell’affetto e della
sensibilità, rimane astratta, scarsamente
incisiva sulla realtà effettiva. Di fatto allora
essa non prende corpo e non motiva la vita.
Occorre un coinvolgimento effettivo delle tre
aree. Il fine stesso dello sviluppo cognitivo,
inteso come raggiungimento dell’oggettività, e
di una oggettività che può essere raggiunta
solo da un soggetto che opera in modo
sufficientemente autentico, coinvolge nella
ricerca tutta la personalità.
5
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, cit., p. 205-206.
6
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, cit., p. 266.
9
volontarismo può essere riconosciuto dai
3. La volontà volente seguenti segni9:
Sdp 326 (3/2001) pp. 3-8 — Si sente che si tira sulle proprie forze senza
misura.
Divenire una persona matura, esplicitamente o
— Si tende alla riuscita, al superamento di sé;
implicitamente, costituisce da sempre una
ci si intestardisce nello sforzo.
delle aspirazioni più centrali di ogni persona.
— C’è tensione a livello della testa e/o del
In vista di questo esito la volontà volente
corpo.
costituisce un fattore decisivo e centrale. La
— Il corpo è trattato rudemente, con il rischio
volontà è la capacità che abbiamo di
di esaurirlo, ma si gioisce dello sforzo, si
mobilitare le nostre energie e di canalizzarle
gioisce di dominarsi ad oltranza.
verso un obiettivo. È collegata con una
— Nel caso delle persone attive, lo sguardo è
sorgente a monte da cui sgorga la
sull’obiettivo da raggiungere. Si perdono di
determinazione7.
vista la propria salute, la propria coppia, la
Ma non ogni forma di volontà si equivale. C’è
propria famiglia. Si perde di vista anche se
volontà e volontà con esiti ben diversi. I
stessi, dimenticando che lo scopo della vita è
risultati della crescita nelle diverse persone lo
diventare se stessi e non conquistare mercati,
stanno a dire. Mettendo a confronto i tipi di
guadagnare medaglie, battere record, fare
volontà all’opera nelle varie persone, ne
molto lavoro, far erigere una statua al proprio
emergono tre ben caratterizzati.
valore, ecc.
Può funzionare normalmente e allora si parlerà
Beirnaert, uno psicanalista, osserva che la
di funzionamento volontario, di volontà
volontà spesso è concepita come la facoltà di
volente. Può essere ipertrofica e allora si
decidersi e agire contro tutte le opposizioni
parlerà di funzionamento volontarista. Può
provenienti da dentro e da fuori10.
mancare di vigore e allora si parlerà di atonia
Possedere un tale potere costituisce uno scopo
della volontà.
per se stesso. Aver volontà, essere uomo di
volontà sono valori la cui mancanza costituisce
1. La volontà volente o determinata
un difetto. Ci sono genitori che rimproverano
ai figli la mancanza di volontà. Ci sono
La volontà può funzionare normalmente e
nevrotici che si lamentano di non poter volere.
allora si parlerà di una volontà volente. La
La volontà fa così parte dell’ideale dell’io che
volontà normale si mette al servizio di ciò che
tende ad affermarsi contro tutto ciò che gli si
l’intelligenza ha percepito come buono e di ciò
oppone. Ha come correlativo le forze contrarie
che la libertà ha deciso d’intraprendere, di ciò
da cui questo io si sente determinato.
che il cuore ama. Per questo mobilita le
«Contro - opposizione - forze contrarie...»: la
energie del corpo e le canalizza verso
volontà è spesso concepita come potere di
l’obiettivo mirato.
opporsi. Volere è andar contro, contrastare.
Questo funzionamento avviene senza tensione.
Alcune espressioni ascetiche sembrano andare
Grazie alla volontà, il corpo fornisce le energie
in questa direzione: «Agere contra» di s.
necessarie all’azione in corso.
Ignazio di Loyola sembra richiedere una lotta
contro tutto ciò che attacca l’uomo alla carne,
2. La volontà ipertrofica o il volontarismo
al mondo. Questa lotta oppone la persona
contro ciò che in lei è precisamente umano.
Anche la volontà si presta ad equivoci. Si può,
Questa concezione della volontà oggi è messa
come talora si dice, forgiarsi un ideale e
in crisi dalla scoperta delle innumerevoli
vivervi conformemente a forza di volontà.
influenze presenti in ogni atto umano. L’uomo
Questo volontarismo è strettissimamente
è consapevole sempre più di essere condotto,
connesso con l’idealismo e l’irrealismo8. Il
7 9
Cfr. GIUSEPPE SOVERNIGO, Educare alla fede, Cfr. ANDRÉ ROCHAIS, La volontà e i suoi
come elaborare un progetto, Edb, Bologna 1997, 111- funzionamenti. Personalità e relazioni umane, pro
115. manuscripto, Roma 1985, 1-3.
8 10
Cfr. JEAN FRAN CATALAN, La vocation, un idéal?, Cfr. LOUIS BEIRNAERT, Esperienza cristiana e
in Vocation 290 (1980) 166-175. psicologia, Borla, Torino 1965, 44-56.
10
spesso a sua insaputa, anche quando ritiene di prima difficoltà. Ci sono poi delle volontà
essere lui a padroneggiare il suo destino. divise . Si vuole e non si vuole, una parte di
Già in s. Tommaso la volontà è anzitutto noi vuole, l’altra no.
«desiderio di essere» (appetitus). Questa Se non si attinge al desiderio di vivere,
concezione si collega con le scoperte delle sufficientemente liberato dai bloccaggi
scienze umane. In ogni persona, osserva tra affettivi, se non si lascia il tempo al desiderio,
altri Oraison, in mo do più o meno camuffato o la volontà umana non può che esaurirsi
manifesto, talora un po’ spento e distorto, inutilmente, disperarsi, rompersi o, come uno
esiste un desiderio di essere qualcuno, un sportivo inesperto, impuntarsi e poi crollare
desiderio di fare e di fare qualcosa della fino alla caduta; la volontà è necessaria per
propria vita e di farlo nella misura del vivere la fede, la speranza, la carità, ma non
possibile, con un certo piacere, una certa basta.
gioia11. Possiamo allora parlare di un voler
essere, di un voler fare, di un dinamismo 4. Per una volontà volente
positivo, anziché di un’opposizione o
costrizione alla vita. Le costrizioni non vanno Come per realizzare un’opera un artista ha
certo tutte escluse. Il desiderio umano deve bisogno di una consegna, di un progetto, di un
articolarsi bene con ciò che è vietato e con la modello o di un’idea, così per realizzarsi il
legge, pena la sua vanificazione in un vuoto soggetto umano si dà, spesso inconsciamente
anarchico. — qui l’inconscio svolge un ruolo importante
Vivere la fede e la vocazione è ideale di —, una certa immagine di sé, così come
perfezione? Certo, ma chi vuole essere vorrebbe essere, si augura di divenire o teme
perfetto, che cosa ricerca veramente? Che cosa di non essere. È un’immagine cui non può non
vuol dire in questo o in quel caso «ricerca di riferirsi inconsciamente alla ricerca della
perfezione»? Spesso vi si ritrova il rifiuto di propria personalità, degli ideali, della
una realtà umana sempre limitata e imperfetta. vocazione, della capacità di credere. L’io di
In questo rifiuto si può facilmente scivolare in ciascuno di noi comporta anche questa
un compiacimento in se stessi e di se stessi, rappresentazione di se stessi, questa immagine
cioè il fariseismo denunciato da Gesù: «Io non nello specchio, in parte inconscia e tutta
sono come gli altri» (Lc 18,11). È più esatto impregnata di paure, di desideri, di timori o di
parlare allora di perfettibilità della persona. angosce del passato personale e famigliare, di
progettualità e potenzialità.
3. La volontà velleitaria e l’abulia della Designato con un nome e un cognome, il
volontà bambino, fin dall’inizio della sua esistenza, si
trova entro l’incrocio di influenze molteplici,
La volontà può mancare di vigore e allora si positive e negative, di molte attese, di sogni, di
parlerà di atonia della volontà, talora di desideri, tanto più imperativi quanto più
abulia. Non basta «voler volere». Spesso si incoscienti; questi gli assegnano, almeno di
dice: «Basta volere». Ci sono molti casi in cui contrappunto, una certa linea di vita, una
si vuole volere, ma non ce la si fa. Così anche destinazione particolare, un destino12.
S. Paolo: «C’è in me il desiderio del bene, ma È a partire da questo, nel senso forte di partire,
non la capacità di attuarlo» (Rom 7,18). Non è cioè distaccarsi, che ciascuno deve nascere alla
sempre facile volere. Alcuni non possono propria vita, identità e capacità d’amare, e
volere. Non sanno che cosa vogliono. Si parla deve realizzare bene o male la propria
allora di abulia. Altri non arrivano a destinazione, assumere personalmente, per
controllare il loro volere. Agiscono in modo quanto è possibile, la propria esistenza e
impulsivo. Ci sono poi delle volontà effimere, vocazione. Ciò non avverrà senza difficoltà,
passeggere, senza durata, a ridosso delle sofferenze e lacerazioni; domanda tempo,
circostanze. Altre volontà sono ‘grintose’, spesso tutta una vita... E gli scacchi sono
senza elasticità, pronte a frantumarsi alla sempre possibili. Nessuna esistenza umana è
11 12
Cfr. MARC ORAISON, Amore o costrizione?, La Cfr. ALESSANDRO MANENTI, Vivere gli ideali,
Scuola, Brescia 1966, 89-106. Edb, Bologna 1995, 73-86.
11
senza preamboli. È nello sguardo della propria ritroverà il suo tono normale. È un lavoro
madre, dei propri genitori, di quello degli altri lungo, ma è possibile, perché ogni piccolo
che il bambino cercherà i primi lineamenti progresso motiva a continuare e la posta in
della propria identità. Coscientemente o no, gioco è alta e bella, quella del Regno dei cieli.
questa situazione di partenza peserà molto su
certe esistenze, prevalentemente al positivo o
al negativo a seconda della propria storia
evolutiva. Identificandosi inconsciamente con
le persone del proprio ambiente, soprattutto
con le loro attese inconsce, rispettose o meno
della potenzialità del vero sé, il soggetto
umano elabora progressivamente la propria
identità e capacità d’amare. Questa
elaborazione sarà comandata da certe
rappresentazioni inconsce attorno alle quali si
struttureranno i diversi aspetti e livelli dello
sviluppo dell’io. Perciò le istanze che
concorrono a facilitare o meno il vivere la fede
sono molteplici e di varia natura, differenziate
a seconda dell’età e della storia evolutiva di
ciascuno.
Chi si dice realista spesso si accontenta troppo
facilmente di ciò che ha ed è, senza cercare di
modificare la propria situazione e quella degli
altri. Un bambino che resta bambino e un
adulto che si crede troppo presto arrivato non
hanno più niente da desiderare. Rifiuterebbero
di vivere la loro vita.
12
una troppo bassa considerazione di sé. Ciò
4. Una sana autostima e la vale per ogni categoria di persone.
capacità di fiducia L’esperienza clinico-terapeutica non fa che
Sdp 327 (4/2001) pp. 3-8 confermare questo dato impressionante. Ci
amiamo troppo poco o ci amiamo in modo
Divenire una persona matura, esplicitamente o sbagliato. Ci sentiamo interiormente negativi e
implicitamente, costituisce da sempre una quindi insicuri. Eppure, proprio per essere
delle aspirazioni più centrali di ogni persona. uomini sufficientemente autentici, è necessario
Si è effettivamente e affettivamente maturi avere una fondamentale fiducia in se stessi.
quando progressivamente prendono corpo Non può infatti pensare di gestire la propria
nella persona le seguenti capacità: vita in modo coraggioso chi se ne sente
— La capacità di costruire, promuovere, incapace, e neppure pensare di perdere
suscitare vita con altre persone, di essere evangelicamente se stesso chi non è
generativi. La persona diviene capace di abbastanza sicuro dentro. Non si può perdere
partecipare e di collaborare alla crescita della chi ancora non si è trovato; non può rischiare
vita in vari modi: quello coniugale e quello se stesso chi non è sufficientemente sicuro di
celibatario, consacrato o impegnato. sé. L’insicurezza può esprimersi, precisa A.
— La capacità di vere relazioni promoventi, Cencini, in due stili di vita: lo ‘spaccone’ e il
positive e oggettive. Se il celibato, come anche ‘timido’; sono due stili apparentemente
il matrimonio, non porta frutti di amore, di opposti, ma con la stessa matrice. Nel primo
vita, ciò avviene probabilmente perché sono caso l’insicurezza è negata, nel secondo è
vissuti come un restringimento di sé, della subita. Sono due modi per non amare se
capacità d’amare, di vivere a pieno nella stessi13.
concretezza dell’esistenza.
Ma quali passi fare per divenire più capaci di b) Passi di autoaccettazione
essere se stessi in verità? Quali sono i punti
nodali di una crescita di sé? L’autoaccettazione si elabora a poco a poco a
C’è un primo passo da fare per imparare ad partire da questi poli in interazione:
amare e divenire maturi, simile allo staccarsi — La scoperta e assunzione sia delle proprie
dalla riva per una nave o da terra per un aereo effettive doti, doni, capacità, attitudini..., a
o dalla pedana di partenza per un atleta. E livello fisico, psichico, morale, spirituale (cf. il
contemporaneamente un contrassegno nucleo del vero sé); sia dei propri limiti
inequivocabile di raggiungimento di questo effettivi; sia del negativo presente in noi (cf. il
obiettivo, seppure sempre in fieri, è tarlo dell’amore o l’egoismo) riducibile o
l’acquisizione di una autostima sana, ben toglibile.
fondata e duratura. — Il lasciarsi amare da Dio e da dati fratelli
I principali passi da compiere in questa significativi. Per lasciarsi amare bisogna
direzione sono i seguenti: disarmarsi e superare il frequente risentimento
sordo, conscio e inconscio. Questo cammino
1. Favorire un’autoaccettazione verso una sana autostima richiede di rifare
incondizionata, base dell’autofiducia spesso il patto con la vita, con realismo e
fiducia in base all’età e alle condizioni reali
a) Vincere l’insicurezza: la fiducia in se stessi della propria persona e della vita. È un patto
che va rifatto in base ai ricorrenti desideri
Occorre favorire progressivamente esorbitanti.
un’autoaccettazione incondizionata, che si — L’acconsentire, e il non vivere di confronti.
traduce in una sana autostima. «Ho poca Osserva R. Schutz che «l’essere umano è un
fiducia in me», «Non sono sicuro», «Ho essere simultaneamente contraddistinto dalla
sempre paura di non riuscire»: sono fragilità e dallo splendore, dall’abisso e dalla
espressioni diverse di un unico problema:
13
l’insicurezza. Una ricerca di L.M. Rulla rivela Cfr. AMEDEO CENCINI, Amerai il Signore tuo Dio.
che il 70-75% dei preti e dei religiosi soffre di Psicologia dell’incontro con Dio, EDB, Bologna
1986,7-8.
13
pienezza. In ogni persona ci sono doni unici. Questa conoscenza si ha quando la persona è
Perché dubitare tanto dei propri doni? Perché in grado di percepire realisticamente le varie
confrontandosi con gli altri, desiderare i loro componenti del suo io, dall’io manifesto, all’io
doni e giungere fino a seppellire i propri?». latente, all’io ideale. Il non conoscersi
Un’era tecnicizzata intensifica oggi un senso sufficientemente e oggettivamente provoca il
acuto della riuscita e del fallimento. Il gusto permanere di una stima artefatta e illusoria o
della carriera e quello del confronto sono una non stima, con un’autopercezione
inoculati fin dall’infanzia; colui che non riesce negativa15. «Ma alla fine dovetti decidere da
secondo le norme della società si sente me. Dovevo rischiare di infrangere l’immagine
condannato e rimpiange il fatto di non avere i che avevo agli occhi della mia famiglia, degli
doni dell’altro. amici e di voi stessi: la mia versione del p.
Il confronto sterilizza. Desiderare di avere le Jane Barette, idealizzata e ammantata di
capacità dell’altro conduce a diventare orgoglio: in una parola quella del superiore
incapaci di scoprire i propri doni. Squalificare generale. Dovevo dire e dissi: “Ho bisogno di
se stessi: ecco apparire tristezza e aiuto. Non posso più andare avanti”»16.
scoraggiamento.
Perdere la stima di sé quando lo spirito della b) Apprezzare quello che si è
vita riversa in ciascuno i suoi doni? La perdita
della stima in se stessi soffoca l’essere umano, Si tratta di valutare positivamente ciò che si è
incatena le sue forze vive, giunge fino a e si ha per natura, con tutti i doni e le energie
rendere impossibile la creazione. innate, a partire dal dono dell’esistenza. La
Reagirvi sopravvalutando se stessi, cercando stima di sé viene da dentro. Non la si importa,
per esempio la considerazione sociale, non ma la si risveglia tramite riflessi veri e la si
offre alcuna via d’uscita. Sopravvalutarsi, alimenta attraverso atti di esistenza, di verità,
spinti dalla pressione sociale o a causa dei di interscambio. Ciò porterà a considerare ciò
giudizi di coloro che ci stanno intorno, che è essenziale, distinguendolo da ciò che lo è
forzando artificialmente le nostre capacità, meno o non lo è affatto.
sarebbe come forzare una pianta a crescere in «La morte alle mie illusioni», continua
una serra calda. Una strada evangelica su cui Barette, «mi consentì di cominciare a vivere
incontrare lo sguardo del Cristo, osserva frère nella verità: la verità secondo cui io sono un
Roger Schutz, porta un nome: acconsentire. miscuglio unico di forze e limiti, di potenza e
«Acconsentire ai propri limiti, di intelligenza, di debolezza, di doni e di bisogni; la verità che
di fede, di proprie capacità. Acconsentire la vita è vissuta nell’equilibrio dell’ordinario.
anche ai propri doni. E nascono creazioni Poco alla volta cominciai a riscoprire me
forti»14. stesso e a prendere possesso di tutto il mio
“cuore, anima, spirito e forza” e ad “amare me
2. Maturare una stima di sé realistica e ben stesso”, quale presupposto evangelico per
fondata amare gli altri. So che è semplicistico — ma
non meno vero — e quanto mai fecondo
L’autoaccettazione, con la conseguente cominciare di nuovo ad amare la propria
autofiducia, si concretizza nella sana stima di persona e ad avere rispetto e compassione di se
sé. Ci sono alcuni elementi essenziali che stessi: perdonare ciò che ha bisogno di essere
alimentano la stima di sé, da favorire quindi in perdonato, accettare con onestà i propri limiti e
vista del divenire adulti in umanità e nella le proprie debolezze; amare e rispettare se
fede, in ordine al poter servire con cuore stessi quanto basta per essere dolci nei propri
libero. riguardi, quanto occorre, e forti e disciplinati
quando è necessario; essere capaci di nuovo o,
a) Anzitutto la conoscenza di sé oggettiva
15
Cfr. AMEDEO CENCINI — ALESSANDRO
MANENTI, Psicologia e formazione. Dinamismi e
strutture, EDB, Bologna 1985, 141-152.
14
Cfr. ROGER SCHUTZ, I tuoi deserti fioriranno, 16
JANE BARETTE, «Hai mutato il mio lamento in
Morcelliana, Brescia 1983,122-124. danza», in Testimoni 11 (1987) 7-10.
14
per la prima volta, di amare veramente, vale a «Mi sento proprio», dice P., «come se dovessi
dire di scegliere... Sono stati necessari nove a forza puntellare con le spalle una porta dietro
mesi per scoprire le mie sofferenze, la mia alla quale c’è tutta la marea dei miei “non
solitudine, i miei bisogni ma anche i miei doni, fatto”, “non riuscito”, del mio negativo che ha
le mie forze e capacità. Solo dopo nove mesi rotto la diga e spinge per uscire. Vivo tutto il
sono “rientrato in me stesso”, come dice la rischio di restare travolto ed ho tanta paura.
parabola del figlio prodigo. Soltanto allora ho Così mi difendo e mi puntello come meglio
cominciato a “tornare” al vero Jane Barette. posso».
Solo allora ho cominciato a scoprire il mio Ricercare una stima di sé realistica e positiva
vero nome: “Io sono il bisogno so”. E qui ho comporta perciò rinnegare il falso sé o il sé
scoperto il meglio di ogni cosa, poiché ho illusorio e aderire al vero sé. Ciò consente di
trovato Colui che mi chiama con il vero nome, capire e vivere meglio l’invito pressante di
mi ama, mi sceglie e mi manda». Gesù: «Se uno vuole essere mio discepolo,
rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi
c) Una sana tensione verso il bene segua». Non è un invito all’autolesionismo, ma
alla verità di sé, quella che rende liberi e
Occorre poi una sana tensione verso il bene. discepoli.
Non basta l’io attuale per fondare l’autostima.
È solo un germe di positività. Per essere se
stessi occorre tendere verso un completamento
di sé, verso una realizzazione piena dei germi
innati. L’autostima infatti è una realtà
dinamica.
«Allora», precisa Emmanuel Mounier ad una
persona molto indecisa e ripiegata, «metta la
vela grande all’albero di maestra e, uscendo
dai porti in cui vegeta, salpi verso la stella più
lontana, senza badare alla notte che
l’avvolge».
d) Integrare il negativo
15
5. La sessualità integrata a) Divenire capaci di vivere un simbolismo
nell’affettività e sessuale reale, oggettivo e positivo
19
dall’intuizione, dalla capacità di risonanza di
6. La capacità di relazione sentimenti simili in noi.
empatica
Sdp 329 (6/2001) pp. 3-8 b - La comprensione puramente verbale. Il
suo contenuto è praticamente una semplice
Divenire una persona matura, esplicitamente o descrizione, netta e precisa se si vuole, ma
implicitamente, costituisce da sempre una sprovvista di valore educativo. Per esempio:
delle aspirazioni più centrali di ogni persona. c’è chi, nel parlare, esprime sempre un modo
Si è effettivamente e affettivamente maturi di fare ossequiente e sottomesso.
quando progressivamente prendono corpo
nella persona: c - La comprensione logica. Aggiunge alla
— la capacità di costruire, promuovere, precedente una qualche spiegazione dei fatti,
suscitare vita con altre persone, di essere per cui essi vengono a presentarsi in una
generativi. La persona diviene allora capace di sequenza logica. Riprendendo l’esempio che
partecipare e collaborare alla crescita della vita precede: se un padre è molto esigente, non
in vari modi: quello coniugale e quello ammette repliche in casa, probabilmente ha
celibatario consacrato o impegnato, abituato i figli a una assoluta obbedienza e
innanzitutto; sottomissione. A questo grado di
— la capacità di vere relazioni promoventi, comprensione può giungere sia l’educatore che
positive e oggettive. Se il celibato, come anche lo stesso soggetto (autocomprensione).
il matrimonio, non portano frutti di amore, di
vita, ciò avviene probabilmente perché essi d - La comprensione psico-dinamica. È una
sono vissuti come un restringimento di sé, interpretazione dello psichismo in termini di
della capacità d’amare, di vivere a pieno nella motivazioni profonde, pulsioni, tendenze e
concretezza dell’esistenza. bisogni inconsci e semiconsci, dei quali
Ma quali passi fare per divenire più capaci di l’interessato è all’oscuro e solo un’altra
aiutare l’altro in verità? In altre parole: Come persona, debitamente preparata, può penetrare.
essere educatori, genitori, pastori efficaci? C’è Tornando all’esempio di prima: un esame a
un passo fondamentale da fare per imparare ad base di test proiettivi dimostra che chi tende a
amare, divenire maturi ed essere efficaci. Un essere ossequiente e sottomesso cerca di
contrassegno in confondibile della persona difendersi da una forte ansietà, che sorge in lui
matura è il grado e il tipo della sua empatia a causa della rimozione di un intenso
entro le varie relazioni, soprattutto quelle sentimento di aggressività nei confronti della
educativo – pastorali. figura paterna.
21
accecante, e fermarlo sul positivo, è incondizionata dell’altro è essenziale nella
necessario spesso uno sforzo di volontà; relazione d’aiuto pastorale ed educativa.
dall’ampiezza del positivo percepibile
nell’altro. Più uno evolve e più lo si ama; e - Solidità e costruzione della personalità.
dalla liberazione della propria sorgente Per costruirsi, l’essere umano ha bisogno di
d’amore. Più si scende nel profondo e più incontrare degli esseri amanti e solidi nello
si è capaci di percepire il positivo attuale o stesso tempo. Ha bisogno della solidità e
potenziale e più si ha amore disponibile. dell’equilibrio degli altri per stabilizzare le
proprie forze istintive e attraversare le proprie
c - La solidità personale: una persona è solida fasi di squilibrio. Ha bisogno della forza e
quando ha preso coscienza della propria della sicurezza altrui per osare guardare in
identità profonda, quando si appoggia su faccia le proprie paure e le proprie angosce.
questa roccia interiore, vive abitualmente e
spontaneamente in zona profonda, e può f - L’autenticità personale: in una relazione
assumere la sua solitudine di essere umano. autentica la persona si esprime in totalità e in
Non si tratta di una solidità artificiale fatta di verità. Ci sono vari gradi di autenticità.
indurimento, di rigidità. Si tratta, come osserva Riferendoci ai diversi livelli di funzionamento
André Rochais, di una solidità armoniosa e della persona possiamo distinguere tre gradi di
malleabile che fa pensare alla ‘solidità’ autenticità:
dell’acqua. Ad un primo grado si esprime (in parole o
La persona solida è un essere libero. È in atti) ciò che si pensa.
disalienato. Il suo centro di riferimento Ad un secondo grado si esprime ciò che si
nell’agire è la sua coscienza profonda e non gli pensa e ciò che si vive a livello sensibile
altri, né la sua ‘statua’ o il personaggio. Ed è immediato.
inoltre sgombro interiormente. Si è liberato Ad un terzo livello si esprime ciò che si
dalle sue principali difficoltà di pensa, ciò che si vive a livello sensibile e
funzionamento. Le perturbazioni che lo ciò che si vive a livello profondo della
Scuotono (come ogni essere umano) non identità di sé. L’autenticità non è totale che
durano. Egli sa viverle. a questo terzo grado.
L’autenticità totale suppone la lucidità su di
d - L’atteggiamento del non giudizio: sé. Se manca la lucidità, si esprime solo una
l’empatia suscita accettazione incondizionata parte di sé. L’altra parte, rimasta incosciente,
dell’altro, evitando di emettere giudizi. emette a nostra insaputa dei messaggi che
Quando ascoltiamo qualcuno, abbiamo l’altro riceve e che possono non concordare
spontaneamente tendenza a selezionare in lui con ciò che esprimiamo coscientemente.
ciò che ci va e ad eliminare ciò che non ci L’altro percepisce almeno confusamente
piace. Per essere di aiuto bisogna accettare questa dissonanza, la sua fiducia è scossa e la
l’altro così come egli è, anche se non qualità della relazione è messa in dubbio.
condividiamo i suoi atti. Questa distinzione tra Di conseguenza non aiutano le seguenti
la persona e i suoi atti in se stessi è capitale per situazioni:
chiarire l’atteggia mento di non-giudizio far finta di amare a 80 quando si ama a 10;
indispensabile a chi vuole aiutare. far finta di rispettare l’autonomia dell’altro
Ogni persona ha il suo codice morale. quando si desidera fortemente che prenda
Ascoltando qualcuno che racconta la propria una certa decisione;
vita, si ha spontaneamente tendenza a far finta di capire quando non capiamo o di
giudicare secondo il proprio codice morale, essere sicuri di un risultato quando ne
senza distinguere gli atti da una parte e la dubitiamo, di affermare che l’altro non ci
persona dall’altra. È normale e sano che si disturba quando in realtà siamo disturbati,
pongano dei giudizi di valore sugli atti in se o che non ci infastidisce quando in realtà ci
stessi. Ma è anche vero che la persona ha infastidisce.
diritto al rispetto e all’amore, quali che siano L’empatia costituisce la porta aperta che
gli atti che pone. L’accettazione introduce alla misericordia, umana e divina.
22
Viverla nelle relazioni interpersonali comporta
collaborare, consapevolmente o no, con il
7. Una progettualità di
perdono rigeneratore di Dio in Gesù Cristo. vita che sia impegnata
Sdp 331/332 (7/2001) pp. 3-8
24
Cfr. G. SOVERNIGO, Progetto di vita, alla ricerca
della mia identità, LDC, Leumann (To) 19946, 19-50 e
Id., Eccomi, manda me. La mia ricerca vocazionale,
LDC, Leumann (To) 1990,7-14.
23
Poiché la vita è crescere, è cammino, è lasciare ogni costo e possibilmente al massimo grado».
qualcosa per andare verso una meta, elaborare Si tratta di un progetto che è, in maniera più o
un progetto di vita comporta partire da ciò che meno evidente o mascherata, edonistico. Al
si è e determinare a poco a poco ciò che si cuore di questo progetto sta il proprio ‘io’
sarà. secondo una dinamica egocentrica. Fa da
Per ‘progetto di vita’, in definitiva, intendiamo guida il principio del piacere fine a se stesso,
il ‘nucleo centrale di sé’, costituito dai valori qualunque sia l’età dell’interessato. Sono
attorno a cui l’identità della persona va possibili allora solo le mete a breve e a media
strutturandosi. Esso manifesta le qualità di vita scadenza.
che la persona persegue come un bene Persone guidate da un progetto di sé impulsivo
necessario o fortemente utile, per il suo sono persone animate da ideali che
presente e per il suo avvenire. Il progetto è immediatamente, o a lungo andare, si rivelano
costituito perciò dall’insieme di cose o realtà inautentici, inconsistenti, sostanzialmente
importanti per me, dai miei valori, e da come campati in aria, come una casa senza
li vivo. Non è uno schema astratto di idee e fondamenta, più o meno sfasati rispetto alla
princìpi che imbrigliano le novità sempre realtà oggettiva della vita. Talora sono progetti
sorgenti della vita; non è una certezza spenti, destinati ad un fallimento più o meno
predeterminata, un binario più o meno vistoso e doloroso. Ecco alcune situazioni: gli
obbligante. È una intuizione anticipatrice dello adulti insignificanti oppure banalizzati nella
sviluppo avvenire, un’ipotesi, loro vita, la gente che ‘tira avanti’ senza sapere
un’interrogazione, un invito, soprattutto un il perché, coloro che vivono di ‘pane, sogni e
senso da dare alla propria vita, un abbozzo di fantasia’, quei giovani che vivono la settimana
risposta ai grandi interrogativi esistenziali. quasi in attesa della ‘febbre del sabato sera’, o
che fuggono da casa rincorrendo un sogno di
2. Quale progetto per l’avvenire? libertà irreale, gli alcolizzati e i drogati, le
famiglie che crollano quando i sogni si
Non ogni progetto per l’avvenire, tuttavia, è infrangono sotto gli urti del reale quotidiano,
uguale all’altro. Non ogni enunciato di valori le persone che vengono meno al loro ‘impegno
costituisce un autentico progetto valido. Esiste senza ritorno’ nella vita consacrata o nel
una notevole varietà di progetti a seconda matrimonio, coloro che, in un momento di
della diversità dei valori di cui il progetto oscurità, attentano alla propria vita... Resta
stesso è costituito e del tipo di personalità in sempre la possibilità di un valido ricupero e di
cui è radicato. Questa varietà comporta anche una ripresa, a condizione però di assumere con
un diverso tipo di persona. realismo e verità, gradualmente, un progetto di
Schematizzando un po’, una tale varietà di sé impegnato.
progetti potrebbe essere ricondotta a questi tre
tipi, presenti in modo più o meno consapevole. b) Il progetto di sé idealistico
Ovviamente nella multiforme realtà concreta
questi progetti-tipo non si trovano allo stato La seconda forma di progetto per l’avvenire,
puro. Ci sono indefinite posizioni intermedie e frequentemente in circolazione, è costituita dal
mescolanze. Tuttavia, di fatto uno di questi tre progetto di sé idealistico. Ognuno di noi è
prevale e dà tono, direzione e consistenza alla abitato, in modo più o meno esplicito, dal
vita. desiderio di ‘essere di più’. Questo desiderio
ci fa dire e pensare come noi vorremmo essere.
a) Il progetto di sé impulsivo È in questo modo che nasce in noi l’ideale,
cioè quello che vorremmo essere.
Anzitutto, osservando il comportamento di L’ideale è una parte importante della struttura
varie persone — nota lo psicologo Hans e costruzione della persona. Infatti, il voler
Thomae —, si constata la presenza di un essere in un dato modo ci fa agire di
«progetto impulsivo». Esso è guidato in modo conseguenza, determina il nostro modo di
più o meno manifesto da questa regola: vivere. Ora, non c’è nulla di sbagliato a
«Voglio la mia soddisfazione, qui, adesso, ad desiderare di essere di più di quello che
24
effettivamente si è. L’errore lo possiamo 3. Istanze per l’elaborazione di un progetto
commettere desiderando in tutti i modi, di vita impegnato
manifesti o nascosti, di essere diversi da ciò
che di fatto siamo. Questo errore, che si Perché un progetto di vita impegnato si formi e
commette abbastanza spesso, non di rado si affermi nella persona sono necessarie alcune
inconsciamente, dà origine al progetto di sé condizioni imprescindibili, un cammino di
idealistico. Questo progetto si alimenta da crescita segnato dalle seguenti tappe o
varie sorgenti. Le principali sono senz’altro le scoperte.
attese altrui, i princìpi assunti come assoluti, i
modelli sociali, le paure e i timori nei a) Un progetto di vita impegnato nella
confronti degli altri. dedizione alle persone. A questo livello ci
Persone guidate da un progetto di avvenire sono varie forme di dedizione: a favore delle
idealistico sono quelle ‘innamorate’ di un persone, modificando in senso loro favorevole
momento della loro vita, i disadattati o poco date situazioni di vita negative (si pensi
adattati a se stessi, al proprio presente, alla all’azione del politico, dell’ingegnere,
comunità o famiglia in cui vivono, gli dell’artista ecc.); o in un rapporto personale
ambiziosi (spesso arrivisti), le persone affette nella dedizione a determinate persone (per
da protagonismo, coloro che vivono come in esempio: il medico, le forme di assistenza
trincea, sulla difensiva, in uno stato più o professionale e di volontariato ecc.).
meno manifesto di allerta difensivo
aggressivo. b) La dedizione ad un Tu trascendente. È
necessario poi che questo progetto di vita sia
c) Il progetto di sé impegnato e lievitante impegnato nella dedizione personale ad un Tu
trascendente. Infatti vi può essere una
Infine si constata la presenza di un progetto dedizione interpersonale che di per sé non si
‘impegnato’. Esso è l’essere tesi alla può ancora chiamare religiosa in senso proprio
costruzione di se stessi entro l’ambiente, a e specifico (per esempio, l’impegno in
media e lunga portata. Si tratta di un progetto famiglia, nel servizio sociale ecc.). In questo
che rende capaci di rinunciare a soddisfazioni senso E. Fromm parla di una religione dei
immediate. Porta con sé il ‘fattore W’ (Will, fratelli. La religione sarebbe un volersi bene,
volontà). Rende cioè capaci di perseverare un dedicarsi ai fratelli. Il progetto di vita
nella ricerca di uno scopo e di tramandare le impegnato in senso proprio suppone la
soddisfazioni immediate che in qualche dedizione ad un Tu trascendente. Essa non si
maniera ne intralciano lo sviluppo. Nel cuore ferma alla filantropia, alla socievolezza. Non è
di questo progetto si trovano due poli: l’io unicamente un rapporto orizzontale, ma
della persona, e un secondo polo costituito da anzitutto verticale.
un’altra persona o da una missione.
Le persone guidate da un progetto lievitante c) Un Tu trascendente manifestatosi in una
sono gli adulti riusciti nel loro ambiente, condizione storica. In una certa cultura si dice
capaci di assolvere bene le proprie che Dio si è fatto sentire, è entrato nelle
responsabilità personali e sociali, le persone faccende degli uomini, ha parlato loro
che ammiriamo nel mondo più vasto, perché rivelando il tipo di rapporto che vuole
segno di qualcosa che vale e fa crescere, le instaurare con loro. Se questo è vero, ciò
grandi personalità del passato, i testimoni di un modifica la componente psicologica
altro avvenire ‘come se vedessero l’invisibile’, dell’atteggiamento religioso: Dio non è più un
del passato e del presente, laici o religiosi, principio, ma una persona, e il rapporto con
credenti in un Dio personale, gli adulti e i lui è di tipo diverso, un rapporto come lui lo ha
giovani adulti militanti in modo costruttivo voluto e lo ha impostato. Questo rapporto può
nella società e nella chiesa, in vista di un comportare, per esempio, l’incontro con un
mondo più giusto e fraterno. gruppo religioso, atteggiamento specifico,
condizionato storicamente dal fatto della
rivelazione, della chiesa, delle strutture... Per
25
coloro che riconoscono l’intervento di Dio
nella storia il progetto di vita religioso
8. La religiosità aperta
autentico terrà conto di questi ‘gusti’ di Dio Sdp 333 (8/2001) pp. 3-10
nel rapporto con lui.
Fra i tratti costitutivi di una persona matura,
d) Un Tu trascendente incontrato nell’oggi. centrale è il ruolo svolto dalla religiosità.
Infine è un progetto di vita che anima un Infatti la religione, quando è genuinamente se
rapporto con un Tu trascendente, storica mente stessa, costituisce uno dei fattori più dinamici
rivelatosi, capace di incarnarsi nella della crescita personale e comunitaria. Di fatto,
concretezza della vita. Si tratta delle situazioni tuttavia, c’è tipo e tipo di religiosità. Le forme
di vita concrete: uomo, donna, sposato, prete, di religiosità vanno da quelle maturate,
religioso, giovane, vecchio, studente, autentiche, specifiche, a quelle funzionalizzate
professore, sano o malato. Questo Tu ai bisogni soprattutto inconsci e dissonanti
trascendente chiede che si risponda alla della persona, strumentalizzate per tamponare
condizione presente di volta in volta. Ora, si falle psichiche altrimenti non sopportabili.
tratta di un progetto di vita in continuo Perché si abbia una religiosità
divenire e in ricerca. Richiede di essere aperti sufficientemente genuina occorrono varie
a cogliere il significato sempre più profondo condizioni, tra cui quelle che ora elenchiamo.
delle situazioni di vita. Perciò non è tutto
chiaro e definito in partenza. Ognuno deve 1. Una religiosità correttamente radicata
poter dire: «Io sto curando onestamente la nella persona
ricerca del senso ultimo della mia vita e del
mio rapporto con Dio, giorno per giorno, La genesi psicologica della religione avviene
qualunque sia l’esito». L’essenziale è di fare in uno schema mentale e affettivo, in una
tutto quello che è possibile, e di farlo radice e struttura psicologica che sostengono e
onestamente. orientano la persona nel divenire religioso.
La religione è sempre un compito Occorre precisare il movimento che la conduce
impegnativo, un progetto di vita che fa uscire dal mondo, dalle varie esperienze della vita, al
da sé, che pone il senso ultimo nel senso riconoscimento del Presente assente25.
religioso della vita e che stimola a costruire La genesi permanente della religione sta nella
attorno a questi valori tutta la propria situazione difficile dell’uomo fallibile. Il dato
esistenza. Evidentemente si educa alla di partenza, il terreno psichico della religiosità,
religione anche insegnando dogmi e pratiche è costituito da un aspetto fondamentale della
religiose, ma soprattutto curando i primi tre condizione umana. Si tratta di una situazione
livelli essenziali, cioè il progetto di vita di vita problematica e ambivalente, data da una
impegnato nella dedizione personale ad un Tu tensione significativa tra due mondi,
trascendente. Le pratiche, le istituzioni sono apparentemente antinomica. Questa tensione
utili in quanto portano a questo tipo di costitutiva, con cui ogni persona deve fare i
relazioni, e possono confermarle, verificarle, conti perché ci vive dentro, nasce dalla
ma non fondarle in se stesse. compresenza di due istanze segnate da
caratteristiche contrastanti, da linee di sviluppo
divergenti. Di fatto ogni vita si muove verso
due direzioni:
27
ma cercano un senso ultimo alla tensione che elaborando un significato nuovo da un polo ad
egli sperimenta. un altro. Si tratta di una operazione ricca e
Le principali situazioni cruciali sono la complessa ad un tempo.
condizione di frustrazione esistenziale, la In questa prospettiva possiamo formulare una
solitudine esistenziale; l’esperienza della definizione psicologica del simbolo: esso è «la
colpa, della paura esistenziale, della crisi rappresentazione cosciente di contenuti
sociale; la ricerca di un senso per la vita, inconsci; esprime in immagini l’attività
l’esperienza e la ricerca di una comunione dell’inconscio». Questo vuol dire che
affettiva duratura, l’esperienza del positivo dei un’azione, un’attività, un comporta mento
valori, la ricerca di un fondamento valido per umano assurgono a simbolo quando sono
le scelte fondanti ecc. investiti di un significato che in se stessi non
hanno e che viene loro attribuito dall’agente,
e) Le situazioni cruciali e le risposte religiose. consciamente e inconsciamente. Il simbolo
Le risposte che le persone danno a queste quindi è un costituente ontologico della
situazioni cruciali sono varie. Vanno dalle persona, in quanto l’aiuta ad aprirsi all’alterità,
risposte autenticamente religiose e da quelle quindi a far prendere corpo, a far divenire
problematicamente religiose a quelle non reale il mondo motivazionale profondo.
religiose, di indifferenza, fino a quelle L’uomo dunque, in quanto essere decisionale,
antireligiose dell’ateismo militante. Tra i vari è un essere che simbolizza, che vive le proprie
fattori che stanno alla base della diversa decisioni soprattutto sulla base di simboli e di
risposta, religiosa o non religiosa, entro il associazione di simboli. Inutile dire che questi
gioco della libertà e della grazia di Dio, si situa sono fortemente soggettivi, cioè propri di
in parti colare l’incidenza di un fattore ciascun individuo.
psichico, centralmente incisivo, quale è la
diversa capacità simbolica presente e all’opera 2.1. La simbolizzazione normale
nella concreta persona, una dimensione
educabile. Per far luce sul processo di simbolizzazione e
sulla sua ambivalenza, occorre analizzare
2. La capacità simbolica della persona l’azione umana nel suo farsi. In ogni azione
umana sono presenti tre elementi:
Il linguaggio ed il comportamento religiosi — ciò che una persona fa, cioè l’azione
sono essenzialmente fondati sui simboli e sui concreta in sé;
processi di simbolizzazione. La rivelazione — quanto la persona è coinvolta nell’azione,
suppone simboli, miti e riti. Noi non sappiamo cioè l’affetto, l’energia psichica investita
pensare Dio altrimenti che secondo la nell’azione;
dimensione verticale; per noi è necessario — il significato per lei dell’azione, cioè l’idea,
significare l’alterità assoluta di Dio in rapporto la rappresentazione, l’immagine interna che
al nostro mondo. Ora, la simbolizzazione nella l’agente si fa di quella azione: si tratta di come
concreta persona è frutto di un processo lui la vede e la vive, della interpretazione che,
psichico complesso. Vi entrano molti fattori consapevolmente o meno, dà a quella azione o
esterni e interni alla persona, consci e inconsci. cosa o persona. Ciò incide centralmente sul
Su questi fattori interni influisce l’azione degli rapporto che la concreta persona stabilisce con
altri fattori socio-culturali che vanno visti in se stessa e con tutto ciò che la circonda. In
interazione reciproca26. questo rapporto entra tutto il suo mondo
È opportuno premettere che per interiore, conscio e inconscio, frutto di tutte le
simbolizzazione si intende il processo psichico esperienze vissute dall’inizio della sua vita ad
attraverso cui una persona produce e oggi.
attribuisce significato ad una realtà tramite Dei tre elementi il terzo è il più importante e
un’altra. Si tratta di un passaggio da... a..., di incisivo. E per cogliere il significato
un movimento dal significante al significato, dell’azione che la persona compie c’è una
pluralità di livelli da decifrare; in particolare:
26
Cfr. ID.,Rito e persona. Simbolismo e celebrazione
liturgica, EMP, Padova 1998,248-270.
28
— un significato oggettivo, intrinseco C’è pure un processo disturbato o alterato di
all’azione stessa; simbolizzazione: si ha quando il significato
— un significato soggettivo, dato da chi la soggettivo conscio diverge da quello
compie. soggettivo inconscio e questo è possibile
Questo significato soggettivo deriva non solo secondo varie misure. Ciò porta a delle
dal livello conscio (per esempio che cosa connessioni simboliche inappropriate e
significa per me compiere gesti d’affetto, depistanti, a delle aspettative irrealistiche
lavorare, servire gli altri ecc.); deriva anche rispetto ai fatti.
dal livello inconscio, sempre presente e attivo
nella persona tramite la memoria affettiva e la a) Le strategie di interferenza. L’orientamento
mappa emotiva inconscia dell’azione. Questo aperto del simbolo si può anche smorzare o
significato inconscio può essere in linea con annullare in vario modo: in una ricerca
quello conscio: ciò rinforza l’azione e la rende appagante e passiva di sé, insufficientemente
piena. Oppure il significato inconscio aperta all’alterità in uno schema rigido e
potrebbe, in modo più o meno esteso, non impersonale devitalizzato e devitalizzante in
corrispondere al significato conscio soggettivo una dipendenza che confonde o annienta
e al significato oggettivo, e divergere verso l’identità del soggetto entro il divino, mentre
altri obiettivi perseguiti di fatto. Il servizio agli esso dovrebbe emergere come partner del
altri, per esempio, mira oggettivamente a dialogo. In tali casi il simbolo diventa di fatto
favorire il benessere altrui (significato inefficace o viene ridotto di molto nella sua
oggettivo); anche chi lo compie vuole questo efficacia. Il ruolo giocato dalla componente
(significato soggettivo conscio), però può affettiva può spiegare come mai molti
usarlo anche come mezzo di autoaffermazione credenti, nonostante il loro frequente ricorso
(significato soggettivo inconscio). Perciò in ad una prassi rituale simbolica, mantengono
ogni simbolo occorre tener conto del rapporto immagini infantili di Dio e della religione, e
tra ciò che è simboleggiato, cioè il contenuto o una vita correlativa.
il significato, e la rappresentazione stessa, cioè Se nella realtà il simbolo non porta al
il simbolo o significante. Il processo normale superamento di sé, al riconoscimento
di simbolizzazione si ha quando i tre elementi dell’altro, al servizio nel reale effettuale, vuol
costitutivi sono in linea: il significato dire che qualcosa si è inceppato. In base alla
oggettivo — il significato soggettivo conscio struttura e alla dinamica dei funzionamenti
— il significato soggettivo inconscio. psicologici effettivamente in atto, il simbolo
Il grado delle connessioni appropriate o meno può non operare automaticamente quel
è legato al tipo o al grado di capacità simbolica superamento di sé orientato all’alterità, quale
proprio di ogni persona. È questa che va curata dovrebbe essere secondo la sua natura; è
in vista di un’attività simbolica matura. La sempre soggetto alla possibilità di distorsioni
capacità simbolica a sua volta è legata al tipo che affievoliscono o annullano la sua funzione
di dinamica intrapersonale presente nella e, di conseguenza, anche l’efficacia del dono
concreta persona27. della grazia per la concreta persona.
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