Sei sulla pagina 1di 30

Giuseppe Sovernigo

Le virtù della maturità


Interventi su “Servizio della Parola” 2001

Queriniana, Brescia

2
GIUSEPPE SOVERNIGO

Le virtù della maturità


un approdo su misura di un disegno di vita
1. La capacità d’amare previo.
genuina Fanno da riferimento la parola di Dio, l’azione
Servizio della Parola 324 (2001), pp. 4-10 di Dio creatore, l’opera di salvezza di Gesù il
Salvatore, l’azione misteriosa quanto reale
Divenire una persona matura, esplicitamente o dello Spirito Santo “inviatore”, la chiesa
implicitamente, costituisce una delle stessa, segno e strumento di salvezza
aspirazioni più centrali di ogni persona. Vi si attraverso i secoli.
sente la presenza di quelle condizioni di vita È su questo orizzonte che la maturità
che stanno alla base di ciò che costituisce la personale si delinea nel suo grado, si
fonte della gioia di vivere, la pienezza e il configura nei suoi tratti; da questo essa
gusto delle realtà belle e buone, l’acquisizione attinge forza di cammino e di ripresa di fronte
di un senso valido per la vita, l’espansione agli ostacoli immancabili. Perciò di fronte a
della propria creatività e generatività, questa maturità personale, necessaria e da
l’assunzione di una gerarchia di valori veri, acquisire perché non automatica, ci chiediamo:
duraturi e ben fondati, la solidità e tenuta di sé Quali ne sono i tratti costitutivi? Che cosa li
in mezzo alle prove, ecc. In fondo vi si vede facilita? Che cosa li frena? Quali passi di
l’affermazione del vero sé della persona crescita è necessario fare perché essa prenda
rispetto al falso sé, l’estensione di sé entro le corpo e consenta di perseguire gli obiettivi
relazioni di lavoro, di persone, e di significato richiesti?
valido e dura turo, l’ancoraggio su un qualcosa Queste domande circa la maturità personale si
di consistente e affidabile così da poter fare da inseriscono su un serio problema spirituale: il
punto di riferimento anche per altri. fedele celebrante, destinatario dell’omelia,
Questa maturità di sé, percepita e ricercata come pure dell’azione liturgica, chi è in
come un bene necessario, non è qualcosa che concreto? Quali sono gli elementi costitutivi
viene da sé, quasi spontaneamente, della sua persona? E chi è chiamato ad essere
automaticamente. Essa è frutto in parte per divenire sempre più se stesso in pienezza
dell’evoluzione della crescita personale, in secondo il disegno di Dio? E poi come
parte del grado di sviluppo volutamente funziona sul piano spirituale così da essere
perseguito. La collaborazione personale vi è aiutato efficacemente? Lo stesso pastore quali
indispensabile, pena l’instaurarsi di forme di atteggiamenti è chiamato ad assumere per
atrofia di un settore rispetto ad altri ipertrofici, svolgere il suo ministero efficacemente?
di sviluppi parziali, spesso a metà, con la L’angolatura di questo apporto è di tipo
relativa insoddisfazione e la ricerca di psicopedagogico. Tenendo ben presente la
compensazioni. dimensione veritativa, i contenuti oggettivi, i
Per chi è credente, ma implicitamente per ogni valori indispensabili dell’essere persone in
persona, questa maturità, nel suo grado e crescita, si fa attenta soprattutto alle strutture e
configurazione, non è invenzione alle dinamiche psicosociali all’opera nella
principalmente della persona stessa. Essa è concreta persona. I due versanti, quello
insita nell’organismo bio-psico spirituale come oggettivo e quello soggettivo, stanno tra loro e
un divenire che sollecita la persona da dentro, interagiscono come i due lati di una foglia
la in quieta in base ai desideri di un assoluto, viva. Si implicano imprescindibilmente nella
di un fondamento affidabile, di un senso e di
3
distinzione e nella strettissi ma mutua come l’aggressività distruttiva, la permalosità,
interazione. la passività, l’iperattività, la ricerca
I tratti di personalità che delineano la maturità compulsiva di compensazioni, ecc. Tuttavia,
sono molteplici. Qui ci limitiamo ai principali nonostante le ferite e i pesi evolutivi, la
che sono i seguenti: la capacità di ama re persona ricerca la pienezza per cui si sente
genuinamente, la mente aperta, la volontà fatta.
volente, la sana autostima e la capacità di Questa ricerca si concretizza nelle attrattive,
autofiducia, la capacità di relazione empatica e nelle forze vive dell’affettività. La sua forza è
di autoaccettazione incondizionata, la correlativa alla consistenza di sé, alla
sessualità integrata nell’affettività e robustezza dell’identità personale, alla solidità
nell’identità, il dinamismo del progetto di vita interiore.
impegnato, la religiosità aperta, la capacità
simbolica normale.
2. Le forze vive dell’affettività

1. La capacità di amare genuinamente La gamma dei tipi di affettività è molto varia


in rapporto ai diversi fattori che sono implicati
Poter amare ed essere amati sono il bisogno e in ogni persona, con la sua struttura e dinamica
il desiderio più vivi di ogni persona. interna. Riconducendoli ai loro termini
Percorrono la vita di ciascuno da capo a fondo essenziali, emergono alcune forze o spinte
come una domanda insopprimibile. Stanno lungo una linea che va dall’ affettività sana e
all’origine delle varie scelte per sonali e maturata a quella immatura, talora patologica.
sociali. Stimolano una risposta adeguata.
Traducono in modo chiaro i bisogni di fondo a) L’egocentrismo affettivo o la relazione
di ogni persona: l’aspirazione ad esistere per egocentrica
chi e per come si è e il correlati vo bisogno di
essere riconosciuti come tali dalle persone e L’egocentrismo è una forza che spinge la
dai gruppi importanti per la propria vita. persona a incontrare l’altro/a, gli altri/e in
Questo bisogno di essere riconosciuti si funzione di se stessi. Se ne ha bisogno per
sfaccetta in vario modo: il bisogno di essere crescere, per affermarsi. E l’atteggiamento di
visti e capiti in ciò che si è nel proprio cuore, il chi vuole tener presente soltanto o
bi sogno di essere accolti, il bisogno di essere prevalentemente il proprio punto di vista
creduti quando ci si dice in questo meglio di personale. Sincerità e verità individuale o
sé, il bisogno di essere amati gratuitamente per collettiva sono confuse. L’altro è utilizzato o
quello che si è e non per quello che si fa e per respinto come un oggetto che dà o non dà
le soddisfazioni che si danno, il bisogno che si soddisfazione. Amare o detestare l’altro è
abbia fiducia nella propria persona, il bisogno prevalentemente amare o detestare l’e mozione
che si lasci prendere alla persona il suo posto gradevole o sgradevole che egli dà. Nell’altro
ed esercitare il suo ruolo lì dove vive, il si ama soprattutto l’emozione che provoca,
bisogno che si sia felici di vederla esistere così non la sua persona globale.
come è, il bisogno di sentirsi al sicuro e in Negli adulti egocentrici prevale la ricerca di
riposo interiore in mezzo a coloro che sono compensazione in ciò che fanno per gli altri. In
importanti per lei. fondo si cerca se stessi. Si sta assieme
Ma questa capacità di amare, di dono di sé è prevalentemente solo con coloro con cui ci si
parziale, è debole, ferita. Spesso è frenata, a sente emozionalmente vicini.
volte è inceppata nonostante la buona volontà. L’egocentrismo è un atteggiamento da cui la
Ogni persona sul piano affettivo ed nostra maturazione psichica ci deve aiutare a
esistenziale si sperimenta bisognosa di affetto, liberarci, senza riuscirci al completo perché
di riconoscimento. È incompleta, carente. Le una componente egocentrica resta presente,
ferite affettive si rendono presenti in vario spesso allo stato latente.
modo, ad es. attraverso le reazioni
sproporzionate e ripetitive rispetto alla causa, • Tipi di egocentrismo

4
L’idealizzazione consiste e si esprime in una
— Il sano amore di sé. A livello adeguato ricerca e in un incontro dell’altro non così
l’egocentrismo presiede alla conservazione di com’è, ma come si ha bisogno che sia, in base
sé e della specie, secondo un sano amore di sé. ai propri bisogni di compensazione e di
Occorre distinguere bene questa forma di sano affermazione. L’altro perciò è visto in modo
amore di sé dall’egocentrismo. C’è un far dilatato, caricato di valenze che in realtà non
posto a se stessi, in base alla propria realtà, ha. È il più bello, il più grande, il più buono...
energie e ideali, alle proprie ricchezze e limiti Tali valenze vengono percepite come presenti
che porta a di re sani no e precisi sì a date per un processo di proiezione.
richieste della vita e delle persone. C’è una La scoperta dell’altro, quale è nella sua realtà,
superdisponibilità che è sospetta e da allora, il più delle volte costituisce una prova
verificare, indice di uno stato di inconsistenza fatale per l’amore. Gli «amori adolescenziali»
intrapersonale che fa svendere sé agli altri sono tipici per questo atteggiamento.
sotto le parvenze della generosità. Il ruolo dei meccanismi di idealizzazione
nell’apprendistato del l’amore, nella genesi
— L’egocentrismo problematico. Quando della religiosità e della vocazione è
l’egocentrismo permane lungo l’evoluzione fondamentale. Dipende dagli educatori far sì
del soggetto, oltre l’adolescenza o diviene che tale bisogno normale di idealizzazione non
predo minante, diviene una forza frenante la si cristallizzi su di un idealismo che impedisce
maturazione affettiva e lo stesso sviluppo di amare la realtà degli altri e di se stessi così
globale della persona, talora anche bloccante. com’è. Durante l’infanzia e l’adolescenza tutto
Può allora assumere varie forme e manifestarsi questo è normale. Fa parte dello sviluppo.
in vari settori del la personalità in particolare Aiuta in qualche modo il soggetto a
nel modo di vivere la corporeità, la socialità, la decentrarsi.
sessualità, l’intelligenza, la moralità, la
professionalità, la religione, la progettualità, L’idealizzazione problematica. Tuttavia
ecc. quando l’idealizzazione permane, altera le
dimensioni del reale proprio e altrui, rendendo
• Forme di egocentrismo difficile, talora impossibile un vero
Le forme più evidenti di egocentrismo frenante adattamento e crescita. Si vive allora, in un
sono due: modo più o meno manifesto, vincolati a
un’immagine ideale di sé e della realtà,
— L’ipsazione o il fissaggio di sé su di sé bisognosi di una riuscita secondo il modulo
tramite se stessi. Si manifesta nelle varie forme della grandiosità, della sublimità di sé,
di esibizionismo, nell’autoerotismo a livello ricercata nel sogno o nella realtà.
fattuale o fantastico, nell’autismo Si osservano spesso persone sposate, rimaste
intellettualistico. Scopo primario della innamorate dell’altro idealizzato, che pur
relazione allora è la ricerca, la gratificazione, hanno sposato. Ciò le rende incapaci di ama re
l’affermazione di sé in modo narcisistico, cioè l’altro come è in realtà e come si rivela,
secondo un’immagine arcaica e ripetitiva di sé, creando, così, grosse difficoltà di convivenza.
attiva a livello prevalentemente inconscio. Così pure certi preti e religiosi sono rimasti
innamorati della loro «vocazione adolescente»
— La captatività o fissaggio di sé su di sé e dell’idealizzazione data allo stato di vita che
tramite gli altri. Si concretizza e si manifesta hanno scelto.
nelle varie forme di strumentalizzazione, di Le forme più frequenti di idealizzazione sono
erotizzazione, di cosificazione dell’altro/a in l’infatuazione, le mitizzazioni, l’immagine di
base a una ricerca di gratificazione o di sé ipervalorizzata, come singoli o come
affermazione di sé prevalenti. gruppo, le enfatizzazioni, le assolutizzazioni,
le idolatrie...
b) L’idealizzazione affettiva
c) L’allocentrismo o la capacità di rapporto
oggettuale

5
• Forme di allocentrismo
L’allocentrismo o il sociocentrismo consiste in L’allocentrismo si concretizza in due
un’energia che spinga da dentro l’individuo a principali forme, tra loro strettamente connesse
incontrare l’altro o gli altri così come sono e interagenti:
effettivamente, cioè nella loro realtà di alterità
e di somiglianza a un tempo con il soggetto. — La reciprocità affettiva. E fatta di relazioni
Occorre ricordare che l’allocentrismo non è di mutuo riconosci mento su un piano di
frutto solo dell’energia che da dentro parità, di stima, di interscambio, di oggettività,
risospinge verso un’apertura. E frutto anche di cammino insieme, di patto, di alleanza, ecc.
simultaneamente dell’attrattiva dei valori Questo rapporto di reciprocità affettiva ed
incontrati. Essi non esistono in astratto, ma esistenziale, oltre che su un piano di parità, è
concretamente nelle persone e nelle situazioni fondato sulla effettiva realtà dei partner, non
di vita. I valori esercitano un’attrattiva su un’immagine ipervalorìzzata dell’altro, con
salutare, indispensabile per ogni crescita le relative attese irrealistiche, fondate su ideali
affettiva. La persona vi si apre per dare e per vulnerabili.
ricevere un dono.
Questo atteggiamento è del tutto conciliabile — L’oblatività. L’affettività nella sua forma
con un sano amore di sé. Si può essere più matura diviene gratuita. Essa consiste nella
sociocentrici amando in sé il bene che può esse capacità di generosità, di dono di sé in
re artefice della gioia di un altro. condizionato all’altro, non legato, nella sua
Si può al contrario essere egocentrici, amando espressione, alla risposta dell’altro. Proviene
un altro per se stessi; si è innamorati del dono da una sorgente attiva a monte. E fatta di
che si fa agli altri e della soddisfazione che si capacità di meraviglia per la positività
prova per essere un buon tipo che dona. Il dell’altro, entro e oltre le apparenze, di rispetto
dono che si fa può essere spesso ambiguo a e di attenzione, di mobilitazione delle proprie
questo riguardo. Va visto nelle sue effettive energie per l’altro perché possa essere se
motivazioni. stesso secondo la sua originalità. Sì nutre del
L’affettività sociocentrica è quella la cui dono della propria vita all’altro, di un servi zio
risposta è centrata sulla gioia di un altro, sostanzialmente disinteressato entro il
degli altri, di tutti gli altri. Questa risposta è quotidiano. Può giungere fino al sacrificio
un mettere se stessi a disposizione, un’apertura della propria vita per la persona amata.
all’amore dell’altro in un ruolo, in uno stato di Dalla fine dell’adolescenza in poi, cioè dai 17-
vita, in una testimonianza, ecc. 18-20 anni, l’allo- centrismo, in una normale
S. alla fine di un itinerario di crescita dice: evoluzione affettiva, tende a diventare e ad
«Ora mi sento diverso perché sono diventato affermarsi come la forza affettiva abitualmente
capace di amare! Accetto che tu ‘mi voglia prevalente, che dà tono alla relazione, pur
bene’ come tu sei capace di farlo. Rinuncio a mescolata a componenti egocentriche e
pretendere di essere amato secondo la mia idealizzanti, compresenti per sommazione.
misura e accolgo la tua capacità di amarmi, per Quando ciò non si verifica, è a causa di una
quello che sei. Passando attraverso crescita insufficiente o di una non crescita,
l’aggressività, il coraggio di essere cattivo, di talora di un arresto evolutivo, dovuto a vari
dire: ‘mi fai male’, è possibile arrivare al fattori, tra cui carenze affettive di infanzia e
momento del perdono: So che stai facendo del adolescenza, insufficiente impegno di sé nella
tuo meglio. E provo ad accettarti per quello crescita, freni socioambientali, inconsistenze
che sei. Questo trapasso è determinato da un di sé inconsce, ecc.
mo mento strategico precedente: il momento in Imparare ad amare significa perciò liberarsi, o
cui io mi sono sentito amato com’ero. Oggi ridurre progressivamente, il proprio egoismo a
che sono ‘uscito dal sepolcro’, che ho favore dell’amore sociocentrico. La relazione
affrontato la fatica di vivere, ho un rapporto con gli altri si va allora arricchendo: essere
diverso con M. Accolgo la carezza e anche il mediante l’altro, essere con l’altro, essere per
gesto brusco, così come è stato». l’altro, fino al Radicalmente Altro.

6
dinamiche, con il tipo di affettività presente e
2. La mente aperta o il all’opera. «L’appropriazione della verità infatti
pensiero svincolato avviene, da parte della persona, anzitutto a
Sdp 325 (2/2001) pp. 3-8 livello cognitivo che può essere detto
essenziale, ma avviene anche a livello volitivo
Divenire una persona matura, esplicitamente o e a livello sensibile»2
implicitamente, costituisce una delle Perciò entro i vari fattori del processo
aspirazioni più centrali di ogni persona. Tra i conoscitivo, determinante, ai fini di
vari fattori che vi contribuiscono, centrale è il un’appropriazione adeguata,
tipo di intelligenza all’opera nella persona, la dell’interiorizzazione dei valori, è
qualità della sua razionalità, del suo modo di l’orientamento del conoscere della concreta
pensare, conscio e inconscio. Infatti poter persona, la qualità del suo pensiero. In base
amare e credere con tutto il cuore, la mente, la all’orientamento si hanno tre tipi di
volontà, le forze è imprescindibile per conoscenza.
un’educazione alla fede.
In questo compito l’intelligenza svolge un 1. Il pensiero svincolato o l’intelligenza
ruolo guida determinante. Infatti aperta e oggettiva
l’intelligenza, quando è se stessa, libera dì
perseguire il suo fine, tende alla verità, a Nel pensiero svincolato la mente opera con
vedere la realtà così come è in se stessa, in ciò intelligenza, riflette. Criticamente; è
che la costituisce e a elaborare ipotesi di costantemente e liberamente sollecitata,
migliorabilità. Infatti, osserva lo psicologo condotta e orìentata da nuove domande. La
Franco Imoda, «il fine dello sviluppo dinamica del conoscere svincolato tende per sé
cognitivo, come del processo cognitivo stesso, a promuovere l’autotrascendenza e lo sviluppo
è dunque il raggiungimento della capacità di della concreta persona e della realtà con cui
oggettività. Però questa capacità comporta non essa viene in contatto; la apre all’assoluto.
solo un processo cognitivo distaccato e L’intelligenza è fatta per capire la realtà
indipendente, ma un processo che tende a esteriore, il mondo che ci circonda, e la realtà
coinvolgere tutte le forze della personalità. interiore, quello che succede in noi.
Nell’impresa di appropriazione della verità c’è C’è funzionamento appropriato
infatti anche una componente volitiva dell’intelligenza quando questa resta aderente
decisionale, e quindi pratica, che deriva alla realtà osservata per conoscerla così come
dall’esigenza di attuare con la propria vita la è, senza alterazioni. A prima vista questo
verità conosciuta; e c’è una componente sembra semplice e facile. Di fatto è meno
affettiva che deriva dall’esigenza di adattare la semplice e non sempre facile, perché ci sono
sensibilità alle incitazioni della conoscenza e degli ostacoli sulla strada della conoscenza
delle decisioni prese. della realtà.
Soltanto partendo da un presupposto La nostra mente non è mai completamente
positivistico, in cui l’oggettività è percepita vergine quando affronta una realtà nuova, non
come immediata, come una presenza è una tabula rasa su cui non sta scritto niente,
dell’oggetto che è là, fuori, adesso, si potrebbe come supponeva Cartesio. La situazione è
pensare che il contributo del soggetto non sia diversa:
essenziale nel raggiungimento della verità»1’. — può averne già sentito parlare. Questo
Perciò l’appropriazione della verità va intesa sentito dire non corrisponde necessariamente
in tutta la sua ricchezza e complessità, quindi alla realtà;
in un conoscere che è situato nella realtà della — può essersi già fatta un’idea della
persona con tutte le sue forze motivazionali e questione. Ora, questa immagine non
corrispondeva necessariamente alla realtà
1
effettiva.
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, psicologia e
Questa idea, o questa immagine, che si
mistero, Piemme, Casale Monferrato (AL) 1993, p. 236.
Cfr. GIUSEPPE SOVERNIGO, Educare alla fede, frappone tra l’intelligenza e la realtà stessa,
come elaborare un progetto, Edb, Bologna 1997, pp.
2
107-111. FRANCO IM0DA, Sviluppo umano, cit., p. 259.
7
può essere di disturbo per la scoperta di questa nozione errata della realtà, a scapito della
realtà. oggettività. Ci si deve difendere da qualcosa.
Nella scia di questo, quando si è attaccati alle Ciò dà luogo a una forma più o meno
idee che si hanno già, si ha la tendenza a accentuata di distorsione percettiva o
interpretare la realtà piuttosto che a riceverla conoscitiva. Allora i processi di difesa, consci
in ciò che è; questo avviene per non dover e inconsci, fanno assumere, nei confronti di
cambiare le proprie idee. Per esempio, alcuni ciò che si incontra, un atteggiamento di
conoscono questo meccanismo di protezione ipervigilanza o di rassicurante copertura
dell’immagine di sé, anche quando è negativa, necessarie, pena il sentirsi insicuri. «Nella
come pure della realtà esterna. Negano alcuni ipervigilanza c’è un atteggiamento di chiusura
aspetti di loro stessi che scoprono, o ne in sé, al di dentro»3 In queste condizioni
dubitano, perché l’immagine che hanno di se prende forma un pensiero tanto in difficoltà
stessi ne sarebbe sconvolta. L’immagine dì sé rispetto alla verità oggettiva, quanto vincolato
tende a permane- re, mira alla stabilità. dalla autodifensività, di tipo passivo o attivo,
Cambia solo in presenza di effettive esperienze talora aggressivo.
di sé diverse. Idee ed esortazioni, principi e Infatti la presenza di inconsistenze subconsce
doveri servo no ben poco a far evolvere nel 70-80% delle persone testimonia una
l’immagine di sé, in assenza di esperienze vulnerabilità destinata a influire negativamente
diverse. sullo sviluppo della persona, compresa
La causa di tutto questo sta nel fatto che l’intelligenza.
l’intelligenza funziona sempre in legame con Allora le forme di idealismo, di
le altre istanze della persona, l’affettività, la intellettualismo, di rigidità di pensiero, di
volontà, la corporeità, e in legame con astrattismo, di discorsi fine a se stessi ecc.
l’ambiente circostante. Quando l’intelligenza segnalano la presenza di un pensiero vincolato.
si stacca dalla realtà e si mette a «girare» con Il rapporto con la realtà risulta di poco o di
le sole idee, si parla di funzionamento tanto selettivo, riduttivo, talora alterato.
cerebrale. È come se la «testa» girasse su se «Tale presenza di inconsistenze e di
stessa invece di tenere gli occhi consistenze difensive comporta ed esprime
dell’intelligenza aderenti alla realtà. infatti l’adozione di atteggiamenti ideali
Il gusto della verità cresce nella misura in cui (rappresentazioni di sé e del mondo) non
si decide di esserle docili. Ed è così che, col oggettivi, con funzioni strumentali e difensive
tempo, la verità su di sé, come la verità sui in relazione al sé, rinforzando posizioni
fatti e la verità sulle persone,diventa più regressive o, per lo meno, di arresto nei
importante di tutto. Allora, non si bara più con confronti di un autentico sviluppo. Le
la realtà, non si tergiversa più con le scoperte motivazioni corrispondenti a tale presenza di
che si fanno, gradite o sgradite che siano. inconsistenze subconsce operano imponendo
Si accettano e si assumono così come risultano soluzioni immediate che tendono
essere. Allora la verità rende liberi e forti da all’impulsività e all’automatismo piuttosto che
dentro, creativi e tenaci. L’intelligenza prende a quelle modalità intenzionali e riflessive che
gusto alla verità. Ne ha fame. E per questo permettono e favoriscono ulteriori domande»4
aderisce alla realtà, cioè funziona in modo Di fatto avviene che «la persona che ha trovato
adeguato. i suoi schemi, che ha tutte le risposte, può
divenire abbastanza simile, in termini
2. Il pensiero vincolato o l’intelligenza funzionali, a quella che cerca e trova la
difensiva risposta alle grandi domande della vita
nell’alcool, nella droga, nel piacere fine a se
Nel conoscere vincolato è possibile, e di fatto stesso. Come aiutare a superare quegli
avviene, operare una distorsione di quello che atteggiamenti di torpore, di sensazionalismo,
si conosce, della verità della realtà; è possibile di antintellettualismo in cui si è vincolato il
ritornare all’operazione dei sensi orientandosi desiderio umano di conoscere? La risposta
in modo da imporre al proprio conoscere una
3
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, cit., p. 259.
4
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, cit., p. 270.
8
non può essere solo una parola, un concetto, Il tipo di pensiero di fatto operante è un
una teoria, un libro... L’opera di sviluppo aspetto cui spesso in campo educativo non si
cognitivo si iscrive in un ambito ben più ampio fa attenzione a sufficienza. L’esito, in ordine
e drammatico. Solo la verità può fare liberi, all’appropriazione della verità della fede, è ben
ma in fondo solo la libertà può fare la verità»5. diverso. Nella realtà concreta tra pensiero
svincolato e quello vincolato ci sono molte
3. Il pensiero confabulatorio o l’intelligenza gradazioni intermedie.
interferita Perciò lo sviluppo cognitivo va collocato
nell’insieme della persona, nei suoi aspetti
In altre situazioni la razionalità può risultare motivazionali, affettivi e funzionali operativi.
interferita in modo pesante. Ciò si ha quando Ciò contribuisce alla comprensione più
la fantasia, sollecitata da una sensibilità carica profonda di un conoscere che si attua
di sofferenza, si sottrae all’esame di realtà. concretamente come svincolato o come
Elabora immagini e idee e le fa percepire come vincolato.
realtà effettive. Decisiva allora, ai fini di un pensiero
Perciò lo sviluppo cognitivo va collocato svincolato, è il tipo di dinamica intrapsichica
nell’insieme della persona, nei suoi aspetti all’opera nella concreta persona, è il favorire
motivazionali, affettivi e funzionali operativi. un processo di crescita che faccia posto al vero
Ciò contribuisce alla comprensione più sé e, tramite questo, al pensiero svincolato.
profonda di un conoscere che si attua Connesso con questa dinamica è il grado di
concretamente come svincolato o come ortopatia, cioè di sentire retto, corrispondente
vincolato o come confabulatorio. alla realtà effettiva della persona. Questa apre
la persona alla realtà così come è, nelle sue
4. Favorire un pensiero svincolato effettive dimensioni, e favorisce nella persona
il processo di autotrascendenza teocentrica.
Abbiamo visto come «il conoscere umano con Allora amare e credere con tutto il cuore, la
il suo sviluppo appare così funzionale in un mente, la volontà, le forze al Signore della vita
contesto in cui le funzioni possono appartenere diviene via agibile nel quotidiano, pur entro la
al tipo progressivo o a quello regressivo: il parzialità di ogni incarnazione.
conoscere costituisce, con la sua capacità di
apertura sul reale e di trascendenza, un
elemento fondamentale di sviluppo, ma può
anche servire al mantenimento di uno status
quo che non è solo stabilità e sicurezza di
orientamento, ma anche chiusura, arresto
difensivo o rifiuto di trascendenza»6. Infatti
l’appropriazione della verità che non
raggiunge l’area pratica della volontà, della
decisione ed anche quella dell’affetto e della
sensibilità, rimane astratta, scarsamente
incisiva sulla realtà effettiva. Di fatto allora
essa non prende corpo e non motiva la vita.
Occorre un coinvolgimento effettivo delle tre
aree. Il fine stesso dello sviluppo cognitivo,
inteso come raggiungimento dell’oggettività, e
di una oggettività che può essere raggiunta
solo da un soggetto che opera in modo
sufficientemente autentico, coinvolge nella
ricerca tutta la personalità.

5
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, cit., p. 205-206.
6
FRANCO IMODA, Sviluppo umano, cit., p. 266.
9
volontarismo può essere riconosciuto dai
3. La volontà volente seguenti segni9:
Sdp 326 (3/2001) pp. 3-8 — Si sente che si tira sulle proprie forze senza
misura.
Divenire una persona matura, esplicitamente o
— Si tende alla riuscita, al superamento di sé;
implicitamente, costituisce da sempre una
ci si intestardisce nello sforzo.
delle aspirazioni più centrali di ogni persona.
— C’è tensione a livello della testa e/o del
In vista di questo esito la volontà volente
corpo.
costituisce un fattore decisivo e centrale. La
— Il corpo è trattato rudemente, con il rischio
volontà è la capacità che abbiamo di
di esaurirlo, ma si gioisce dello sforzo, si
mobilitare le nostre energie e di canalizzarle
gioisce di dominarsi ad oltranza.
verso un obiettivo. È collegata con una
— Nel caso delle persone attive, lo sguardo è
sorgente a monte da cui sgorga la
sull’obiettivo da raggiungere. Si perdono di
determinazione7.
vista la propria salute, la propria coppia, la
Ma non ogni forma di volontà si equivale. C’è
propria famiglia. Si perde di vista anche se
volontà e volontà con esiti ben diversi. I
stessi, dimenticando che lo scopo della vita è
risultati della crescita nelle diverse persone lo
diventare se stessi e non conquistare mercati,
stanno a dire. Mettendo a confronto i tipi di
guadagnare medaglie, battere record, fare
volontà all’opera nelle varie persone, ne
molto lavoro, far erigere una statua al proprio
emergono tre ben caratterizzati.
valore, ecc.
Può funzionare normalmente e allora si parlerà
Beirnaert, uno psicanalista, osserva che la
di funzionamento volontario, di volontà
volontà spesso è concepita come la facoltà di
volente. Può essere ipertrofica e allora si
decidersi e agire contro tutte le opposizioni
parlerà di funzionamento volontarista. Può
provenienti da dentro e da fuori10.
mancare di vigore e allora si parlerà di atonia
Possedere un tale potere costituisce uno scopo
della volontà.
per se stesso. Aver volontà, essere uomo di
volontà sono valori la cui mancanza costituisce
1. La volontà volente o determinata
un difetto. Ci sono genitori che rimproverano
ai figli la mancanza di volontà. Ci sono
La volontà può funzionare normalmente e
nevrotici che si lamentano di non poter volere.
allora si parlerà di una volontà volente. La
La volontà fa così parte dell’ideale dell’io che
volontà normale si mette al servizio di ciò che
tende ad affermarsi contro tutto ciò che gli si
l’intelligenza ha percepito come buono e di ciò
oppone. Ha come correlativo le forze contrarie
che la libertà ha deciso d’intraprendere, di ciò
da cui questo io si sente determinato.
che il cuore ama. Per questo mobilita le
«Contro - opposizione - forze contrarie...»: la
energie del corpo e le canalizza verso
volontà è spesso concepita come potere di
l’obiettivo mirato.
opporsi. Volere è andar contro, contrastare.
Questo funzionamento avviene senza tensione.
Alcune espressioni ascetiche sembrano andare
Grazie alla volontà, il corpo fornisce le energie
in questa direzione: «Agere contra» di s.
necessarie all’azione in corso.
Ignazio di Loyola sembra richiedere una lotta
contro tutto ciò che attacca l’uomo alla carne,
2. La volontà ipertrofica o il volontarismo
al mondo. Questa lotta oppone la persona
contro ciò che in lei è precisamente umano.
Anche la volontà si presta ad equivoci. Si può,
Questa concezione della volontà oggi è messa
come talora si dice, forgiarsi un ideale e
in crisi dalla scoperta delle innumerevoli
vivervi conformemente a forza di volontà.
influenze presenti in ogni atto umano. L’uomo
Questo volontarismo è strettissimamente
è consapevole sempre più di essere condotto,
connesso con l’idealismo e l’irrealismo8. Il
7 9
Cfr. GIUSEPPE SOVERNIGO, Educare alla fede, Cfr. ANDRÉ ROCHAIS, La volontà e i suoi
come elaborare un progetto, Edb, Bologna 1997, 111- funzionamenti. Personalità e relazioni umane, pro
115. manuscripto, Roma 1985, 1-3.
8 10
Cfr. JEAN FRAN CATALAN, La vocation, un idéal?, Cfr. LOUIS BEIRNAERT, Esperienza cristiana e
in Vocation 290 (1980) 166-175. psicologia, Borla, Torino 1965, 44-56.
10
spesso a sua insaputa, anche quando ritiene di prima difficoltà. Ci sono poi delle volontà
essere lui a padroneggiare il suo destino. divise . Si vuole e non si vuole, una parte di
Già in s. Tommaso la volontà è anzitutto noi vuole, l’altra no.
«desiderio di essere» (appetitus). Questa Se non si attinge al desiderio di vivere,
concezione si collega con le scoperte delle sufficientemente liberato dai bloccaggi
scienze umane. In ogni persona, osserva tra affettivi, se non si lascia il tempo al desiderio,
altri Oraison, in mo do più o meno camuffato o la volontà umana non può che esaurirsi
manifesto, talora un po’ spento e distorto, inutilmente, disperarsi, rompersi o, come uno
esiste un desiderio di essere qualcuno, un sportivo inesperto, impuntarsi e poi crollare
desiderio di fare e di fare qualcosa della fino alla caduta; la volontà è necessaria per
propria vita e di farlo nella misura del vivere la fede, la speranza, la carità, ma non
possibile, con un certo piacere, una certa basta.
gioia11. Possiamo allora parlare di un voler
essere, di un voler fare, di un dinamismo 4. Per una volontà volente
positivo, anziché di un’opposizione o
costrizione alla vita. Le costrizioni non vanno Come per realizzare un’opera un artista ha
certo tutte escluse. Il desiderio umano deve bisogno di una consegna, di un progetto, di un
articolarsi bene con ciò che è vietato e con la modello o di un’idea, così per realizzarsi il
legge, pena la sua vanificazione in un vuoto soggetto umano si dà, spesso inconsciamente
anarchico. — qui l’inconscio svolge un ruolo importante
Vivere la fede e la vocazione è ideale di —, una certa immagine di sé, così come
perfezione? Certo, ma chi vuole essere vorrebbe essere, si augura di divenire o teme
perfetto, che cosa ricerca veramente? Che cosa di non essere. È un’immagine cui non può non
vuol dire in questo o in quel caso «ricerca di riferirsi inconsciamente alla ricerca della
perfezione»? Spesso vi si ritrova il rifiuto di propria personalità, degli ideali, della
una realtà umana sempre limitata e imperfetta. vocazione, della capacità di credere. L’io di
In questo rifiuto si può facilmente scivolare in ciascuno di noi comporta anche questa
un compiacimento in se stessi e di se stessi, rappresentazione di se stessi, questa immagine
cioè il fariseismo denunciato da Gesù: «Io non nello specchio, in parte inconscia e tutta
sono come gli altri» (Lc 18,11). È più esatto impregnata di paure, di desideri, di timori o di
parlare allora di perfettibilità della persona. angosce del passato personale e famigliare, di
progettualità e potenzialità.
3. La volontà velleitaria e l’abulia della Designato con un nome e un cognome, il
volontà bambino, fin dall’inizio della sua esistenza, si
trova entro l’incrocio di influenze molteplici,
La volontà può mancare di vigore e allora si positive e negative, di molte attese, di sogni, di
parlerà di atonia della volontà, talora di desideri, tanto più imperativi quanto più
abulia. Non basta «voler volere». Spesso si incoscienti; questi gli assegnano, almeno di
dice: «Basta volere». Ci sono molti casi in cui contrappunto, una certa linea di vita, una
si vuole volere, ma non ce la si fa. Così anche destinazione particolare, un destino12.
S. Paolo: «C’è in me il desiderio del bene, ma È a partire da questo, nel senso forte di partire,
non la capacità di attuarlo» (Rom 7,18). Non è cioè distaccarsi, che ciascuno deve nascere alla
sempre facile volere. Alcuni non possono propria vita, identità e capacità d’amare, e
volere. Non sanno che cosa vogliono. Si parla deve realizzare bene o male la propria
allora di abulia. Altri non arrivano a destinazione, assumere personalmente, per
controllare il loro volere. Agiscono in modo quanto è possibile, la propria esistenza e
impulsivo. Ci sono poi delle volontà effimere, vocazione. Ciò non avverrà senza difficoltà,
passeggere, senza durata, a ridosso delle sofferenze e lacerazioni; domanda tempo,
circostanze. Altre volontà sono ‘grintose’, spesso tutta una vita... E gli scacchi sono
senza elasticità, pronte a frantumarsi alla sempre possibili. Nessuna esistenza umana è
11 12
Cfr. MARC ORAISON, Amore o costrizione?, La Cfr. ALESSANDRO MANENTI, Vivere gli ideali,
Scuola, Brescia 1966, 89-106. Edb, Bologna 1995, 73-86.
11
senza preamboli. È nello sguardo della propria ritroverà il suo tono normale. È un lavoro
madre, dei propri genitori, di quello degli altri lungo, ma è possibile, perché ogni piccolo
che il bambino cercherà i primi lineamenti progresso motiva a continuare e la posta in
della propria identità. Coscientemente o no, gioco è alta e bella, quella del Regno dei cieli.
questa situazione di partenza peserà molto su
certe esistenze, prevalentemente al positivo o
al negativo a seconda della propria storia
evolutiva. Identificandosi inconsciamente con
le persone del proprio ambiente, soprattutto
con le loro attese inconsce, rispettose o meno
della potenzialità del vero sé, il soggetto
umano elabora progressivamente la propria
identità e capacità d’amare. Questa
elaborazione sarà comandata da certe
rappresentazioni inconsce attorno alle quali si
struttureranno i diversi aspetti e livelli dello
sviluppo dell’io. Perciò le istanze che
concorrono a facilitare o meno il vivere la fede
sono molteplici e di varia natura, differenziate
a seconda dell’età e della storia evolutiva di
ciascuno.
Chi si dice realista spesso si accontenta troppo
facilmente di ciò che ha ed è, senza cercare di
modificare la propria situazione e quella degli
altri. Un bambino che resta bambino e un
adulto che si crede troppo presto arrivato non
hanno più niente da desiderare. Rifiuterebbero
di vivere la loro vita.

Per rieducare la volontà perciò occorre


rimettere ordine nella propria scala di valori e
ravvivare il dinamismo dell’identità di sé. Lo
scopo della vita è diventare se stessi secondo il
disegno di Dio. Non è lo sforzo, né la riuscita,
ecc.
Occorre quindi guardare verso il passato per
guarire dalle ferite subite. Occorre poi trovarsi
delle ragioni per vivere. Si troveranno a livello
del progetto di vita e dell’identità di sé perché
questa, anche se ferita, aspira sempre ad
esistere e a svilupparsi, se trova condizioni
favorevoli. Questo risveglierà le motivazioni a
vivere a pieno.
In funzione di queste aspirazioni dell’identità
di sé, occorrerà fissarsi degli obiettivi,
conformi al disegno di Dio su di sé e sul
mondo. Ne nascerà un progetto di vita
impegnato. Poi, bisognerà imparare a
mobilitare le proprie energie per raggiungere
gli obiettivi. Il benessere provato motiverà un
po’ più a volere. E così, lentamente, questo
‘muscolo’ della volontà, a volte atrofizzato,

12
una troppo bassa considerazione di sé. Ciò
4. Una sana autostima e la vale per ogni categoria di persone.
capacità di fiducia L’esperienza clinico-terapeutica non fa che
Sdp 327 (4/2001) pp. 3-8 confermare questo dato impressionante. Ci
amiamo troppo poco o ci amiamo in modo
Divenire una persona matura, esplicitamente o sbagliato. Ci sentiamo interiormente negativi e
implicitamente, costituisce da sempre una quindi insicuri. Eppure, proprio per essere
delle aspirazioni più centrali di ogni persona. uomini sufficientemente autentici, è necessario
Si è effettivamente e affettivamente maturi avere una fondamentale fiducia in se stessi.
quando progressivamente prendono corpo Non può infatti pensare di gestire la propria
nella persona le seguenti capacità: vita in modo coraggioso chi se ne sente
— La capacità di costruire, promuovere, incapace, e neppure pensare di perdere
suscitare vita con altre persone, di essere evangelicamente se stesso chi non è
generativi. La persona diviene capace di abbastanza sicuro dentro. Non si può perdere
partecipare e di collaborare alla crescita della chi ancora non si è trovato; non può rischiare
vita in vari modi: quello coniugale e quello se stesso chi non è sufficientemente sicuro di
celibatario, consacrato o impegnato. sé. L’insicurezza può esprimersi, precisa A.
— La capacità di vere relazioni promoventi, Cencini, in due stili di vita: lo ‘spaccone’ e il
positive e oggettive. Se il celibato, come anche ‘timido’; sono due stili apparentemente
il matrimonio, non porta frutti di amore, di opposti, ma con la stessa matrice. Nel primo
vita, ciò avviene probabilmente perché sono caso l’insicurezza è negata, nel secondo è
vissuti come un restringimento di sé, della subita. Sono due modi per non amare se
capacità d’amare, di vivere a pieno nella stessi13.
concretezza dell’esistenza.
Ma quali passi fare per divenire più capaci di b) Passi di autoaccettazione
essere se stessi in verità? Quali sono i punti
nodali di una crescita di sé? L’autoaccettazione si elabora a poco a poco a
C’è un primo passo da fare per imparare ad partire da questi poli in interazione:
amare e divenire maturi, simile allo staccarsi — La scoperta e assunzione sia delle proprie
dalla riva per una nave o da terra per un aereo effettive doti, doni, capacità, attitudini..., a
o dalla pedana di partenza per un atleta. E livello fisico, psichico, morale, spirituale (cf. il
contemporaneamente un contrassegno nucleo del vero sé); sia dei propri limiti
inequivocabile di raggiungimento di questo effettivi; sia del negativo presente in noi (cf. il
obiettivo, seppure sempre in fieri, è tarlo dell’amore o l’egoismo) riducibile o
l’acquisizione di una autostima sana, ben toglibile.
fondata e duratura. — Il lasciarsi amare da Dio e da dati fratelli
I principali passi da compiere in questa significativi. Per lasciarsi amare bisogna
direzione sono i seguenti: disarmarsi e superare il frequente risentimento
sordo, conscio e inconscio. Questo cammino
1. Favorire un’autoaccettazione verso una sana autostima richiede di rifare
incondizionata, base dell’autofiducia spesso il patto con la vita, con realismo e
fiducia in base all’età e alle condizioni reali
a) Vincere l’insicurezza: la fiducia in se stessi della propria persona e della vita. È un patto
che va rifatto in base ai ricorrenti desideri
Occorre favorire progressivamente esorbitanti.
un’autoaccettazione incondizionata, che si — L’acconsentire, e il non vivere di confronti.
traduce in una sana autostima. «Ho poca Osserva R. Schutz che «l’essere umano è un
fiducia in me», «Non sono sicuro», «Ho essere simultaneamente contraddistinto dalla
sempre paura di non riuscire»: sono fragilità e dallo splendore, dall’abisso e dalla
espressioni diverse di un unico problema:
13
l’insicurezza. Una ricerca di L.M. Rulla rivela Cfr. AMEDEO CENCINI, Amerai il Signore tuo Dio.
che il 70-75% dei preti e dei religiosi soffre di Psicologia dell’incontro con Dio, EDB, Bologna
1986,7-8.
13
pienezza. In ogni persona ci sono doni unici. Questa conoscenza si ha quando la persona è
Perché dubitare tanto dei propri doni? Perché in grado di percepire realisticamente le varie
confrontandosi con gli altri, desiderare i loro componenti del suo io, dall’io manifesto, all’io
doni e giungere fino a seppellire i propri?». latente, all’io ideale. Il non conoscersi
Un’era tecnicizzata intensifica oggi un senso sufficientemente e oggettivamente provoca il
acuto della riuscita e del fallimento. Il gusto permanere di una stima artefatta e illusoria o
della carriera e quello del confronto sono una non stima, con un’autopercezione
inoculati fin dall’infanzia; colui che non riesce negativa15. «Ma alla fine dovetti decidere da
secondo le norme della società si sente me. Dovevo rischiare di infrangere l’immagine
condannato e rimpiange il fatto di non avere i che avevo agli occhi della mia famiglia, degli
doni dell’altro. amici e di voi stessi: la mia versione del p.
Il confronto sterilizza. Desiderare di avere le Jane Barette, idealizzata e ammantata di
capacità dell’altro conduce a diventare orgoglio: in una parola quella del superiore
incapaci di scoprire i propri doni. Squalificare generale. Dovevo dire e dissi: “Ho bisogno di
se stessi: ecco apparire tristezza e aiuto. Non posso più andare avanti”»16.
scoraggiamento.
Perdere la stima di sé quando lo spirito della b) Apprezzare quello che si è
vita riversa in ciascuno i suoi doni? La perdita
della stima in se stessi soffoca l’essere umano, Si tratta di valutare positivamente ciò che si è
incatena le sue forze vive, giunge fino a e si ha per natura, con tutti i doni e le energie
rendere impossibile la creazione. innate, a partire dal dono dell’esistenza. La
Reagirvi sopravvalutando se stessi, cercando stima di sé viene da dentro. Non la si importa,
per esempio la considerazione sociale, non ma la si risveglia tramite riflessi veri e la si
offre alcuna via d’uscita. Sopravvalutarsi, alimenta attraverso atti di esistenza, di verità,
spinti dalla pressione sociale o a causa dei di interscambio. Ciò porterà a considerare ciò
giudizi di coloro che ci stanno intorno, che è essenziale, distinguendolo da ciò che lo è
forzando artificialmente le nostre capacità, meno o non lo è affatto.
sarebbe come forzare una pianta a crescere in «La morte alle mie illusioni», continua
una serra calda. Una strada evangelica su cui Barette, «mi consentì di cominciare a vivere
incontrare lo sguardo del Cristo, osserva frère nella verità: la verità secondo cui io sono un
Roger Schutz, porta un nome: acconsentire. miscuglio unico di forze e limiti, di potenza e
«Acconsentire ai propri limiti, di intelligenza, di debolezza, di doni e di bisogni; la verità che
di fede, di proprie capacità. Acconsentire la vita è vissuta nell’equilibrio dell’ordinario.
anche ai propri doni. E nascono creazioni Poco alla volta cominciai a riscoprire me
forti»14. stesso e a prendere possesso di tutto il mio
“cuore, anima, spirito e forza” e ad “amare me
2. Maturare una stima di sé realistica e ben stesso”, quale presupposto evangelico per
fondata amare gli altri. So che è semplicistico — ma
non meno vero — e quanto mai fecondo
L’autoaccettazione, con la conseguente cominciare di nuovo ad amare la propria
autofiducia, si concretizza nella sana stima di persona e ad avere rispetto e compassione di se
sé. Ci sono alcuni elementi essenziali che stessi: perdonare ciò che ha bisogno di essere
alimentano la stima di sé, da favorire quindi in perdonato, accettare con onestà i propri limiti e
vista del divenire adulti in umanità e nella le proprie debolezze; amare e rispettare se
fede, in ordine al poter servire con cuore stessi quanto basta per essere dolci nei propri
libero. riguardi, quanto occorre, e forti e disciplinati
quando è necessario; essere capaci di nuovo o,
a) Anzitutto la conoscenza di sé oggettiva
15
Cfr. AMEDEO CENCINI — ALESSANDRO
MANENTI, Psicologia e formazione. Dinamismi e
strutture, EDB, Bologna 1985, 141-152.
14
Cfr. ROGER SCHUTZ, I tuoi deserti fioriranno, 16
JANE BARETTE, «Hai mutato il mio lamento in
Morcelliana, Brescia 1983,122-124. danza», in Testimoni 11 (1987) 7-10.
14
per la prima volta, di amare veramente, vale a «Mi sento proprio», dice P., «come se dovessi
dire di scegliere... Sono stati necessari nove a forza puntellare con le spalle una porta dietro
mesi per scoprire le mie sofferenze, la mia alla quale c’è tutta la marea dei miei “non
solitudine, i miei bisogni ma anche i miei doni, fatto”, “non riuscito”, del mio negativo che ha
le mie forze e capacità. Solo dopo nove mesi rotto la diga e spinge per uscire. Vivo tutto il
sono “rientrato in me stesso”, come dice la rischio di restare travolto ed ho tanta paura.
parabola del figlio prodigo. Soltanto allora ho Così mi difendo e mi puntello come meglio
cominciato a “tornare” al vero Jane Barette. posso».
Solo allora ho cominciato a scoprire il mio Ricercare una stima di sé realistica e positiva
vero nome: “Io sono il bisogno so”. E qui ho comporta perciò rinnegare il falso sé o il sé
scoperto il meglio di ogni cosa, poiché ho illusorio e aderire al vero sé. Ciò consente di
trovato Colui che mi chiama con il vero nome, capire e vivere meglio l’invito pressante di
mi ama, mi sceglie e mi manda». Gesù: «Se uno vuole essere mio discepolo,
rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi
c) Una sana tensione verso il bene segua». Non è un invito all’autolesionismo, ma
alla verità di sé, quella che rende liberi e
Occorre poi una sana tensione verso il bene. discepoli.
Non basta l’io attuale per fondare l’autostima.
È solo un germe di positività. Per essere se
stessi occorre tendere verso un completamento
di sé, verso una realizzazione piena dei germi
innati. L’autostima infatti è una realtà
dinamica.
«Allora», precisa Emmanuel Mounier ad una
persona molto indecisa e ripiegata, «metta la
vela grande all’albero di maestra e, uscendo
dai porti in cui vegeta, salpi verso la stella più
lontana, senza badare alla notte che
l’avvolge».

d) Integrare il negativo

Per rendere possibile una vera capacità


d’amare è necessario infine integrare il
negativo presente nella propria vita. Poiché il
negativo e il limite sono una componente
normale dell’uomo, la stima di sé richiede tale
assunzione. Occorre perciò integrare il
negativo fisiologico, come limiti e malattie;
quello psicologico, come debolezze, carenze,
immaturità, traumi propri della realtà umana,
spesso non legati alla propria responsabilità;
quello morale, come miserie e colpe di vario
genere; quello spirituale, come assenze, forme
di idolatria...
Tra il peccato e la virtù c’è tutta una gamma di
inconsistenze intrapsichiche che intralciano e
intasano le nostre scelte. Sono aree di fragilità
da accettare per poi lavorarci su nella misura
del possibile. Non serve avere giudizi negativi
su di sé, ma veri e che denotano accettazione
della propria realtà.

15
5. La sessualità integrata a) Divenire capaci di vivere un simbolismo
nell’affettività e sessuale reale, oggettivo e positivo

nell’identità Il simbolismo positivo della sessualità


Sdp 328 (5/2001) pp. 3-9 presuppone la capacità di relazione oggettuale
totale18. Questo vuol dire avere acquisito i
Divenire una persona matura, esplicitamente o seguenti elementi:
implicitamente, costituisce da sempre una — un’immagine realista di sé rispetto a quella
delle aspirazioni più centrali di ogni persona. ipervalorizzata e a quella negativa a varia
Un apporto decisivo a questa maturità della gradazione;
persona viene dall’integrazione della sessualità — un’immagine realista dell’altro così come
nell’affettività e nell’identità di sé. Acquisire egli effettivamente è;
questa virtù oggi è tanto più necessario quanto — la capacità di iniziare e mantenere
più si tende ad enfatizzare la sessualità o a relazioni mature. Sono relazioni che da una
ridurla a genitalità. Ciò le impedisce di parte non sono ripetizioni automatiche, ma
confluire costruttivamente nell’affettività e consigliate da, o in armonia con, le attuali
nell’identità. circostanze e, dall’altra, sono capaci di
L’energia sessuale, per poter assolvere al suo sopportare e integrare le reazioni ambivalenti
compito di forza che consente l’apertura di sé (odio-amore) per lo stesso oggetto e dello
all’altro e di linguaggio dell’amore, di carità, stesso oggetto.
fino al Presente-Assente, occorre che entri a Al contrario, quando l’atto sessuale è caricato
far parte del quadro di riferimento che le dà di un significato dissonante con la sua natura,
un senso e una direzione di crescita globale. non solo non può conseguire il suo fine, ma
Infatti non può restare un settore a sé stante, può divenire espressione simbolica o anomala
pena la non unificazione personale. del problema di personalità che l’ha originato
«La maturazione affettivo-sessuale non si (solitamente problemi di stima di sé).
ottiene con l’iperprotezione o con Occorre perciò vivere la sessualità come
l’autoritarismo (prevenzione, disprezzo o fuga variabile conseguente — cioè come effetto e
dalla sessualità), bensì favorendo come mezzo espressivo — dell’affettività, non
l’integrazione lecita con la sessualità per come fattore primario a sé stante.
acquisire la virilità o la femminilità e
prevenendo l’integrazione illecita, con b) Saper concretizza re un positivo
l’educazione al senso di responsabilità, al adattamento e accordo sessuale
sacrificio, al controllo dei propri istinti.
Occorre inoltre non scambiare l’aggressività L’adattamento sessuale non è il risultato
con l’ostilità, per evitare di reagire dell’attivazione delle zone erogene. È invece il
aggressivamente (o meglio ostilmente), tipo di relazione oggettuale a determinare le
favorendo la repressione di questo istinto, caratteristiche dell’accordo sessuale: sono la
impedendone la necessaria integrazione, psicodinamica intrapsichica e interpersonale, i
incoraggiando in tal modo la passività»17. tipi di difesa e il grado di maturità a
Perciò occorre tener presenti questi determinare le caratteristiche della sessualità
orientamenti per una retta impostazione del (e non viceversa). Nella relazione sessuale si
problema della maturazione sessuale e della riflette la dinamica che si realizza fuori e
capacità d’amare, tratti caratteristici della prima di essa.
persona matura.
c) Divenire capaci di una corretta relazione
1. Indicatori di percorso pedagogico- tra identità di sé e sessualità
pastorale 18
Cfr. A. CENCINI — A. MANENTI, Psicologia e
17
Cfr. G. DACQUINO, Educazione psicoaffettiva, formazione, strutture e dinamismi, EDB, Bologna 1985,
Borla, Torino 1972, 92; G. SOVERNIGO, Vivere la 231-232; cfr. O. KERNBERG, Teoria della relazione
carità. Maturazione relazionale e vita spirituale, EDB, oggettuale e clinica psicoanalitica, Bollati Boringhieri,
Bologna 19982, 152-157; 179-184. Torino 1984, 11-237.
16
nevrotico può prova re piacere e gratificazione
Non è la relazione sessuale a creare identità, sessuale, se questo rientra nella logica della
ma è l’identità che porta alla relazione. propria nevrosi»21.
«La normale identità sessuale è una
conseguenza della normale formazione f) Imparare a Vivere la sessualità come una
dell’identità, piuttosto che un suo presupposto. variabile conseguente, non antecedente
Cementa l’identità dell’io e le conferisce
profondità e maturità»19. È quindi illusorio Bisogna vedere la sessualità come variabile
pensare che sia la sessualità a dare consistenza conseguente e non antecedente, cioè come
all’io; in questo caso si invertono i termini e la effetto e come mezzo di espressione più che
sessualità può facilmente assumere un come causa di conflitti psicologici. Così i
simbolismo deviante20. problemi sessuali possono essere gli effetti e
non le cause reali di ciò che non va bene. È
d) Divenire capaci di un sano rapporto tra vero che le debolezze sessuali ci dicono molto
comunicazione e sessualità sulla personalità generale dell’individuo, ma
da sole non bastano. Quelle debolezze non
Allo stesso modo va visto il rapporto tra sesso danno ancora indicazioni circa le cause.
e comunicazione. Non è la sessualità a creare Indicano che ci sono problemi, ma non quali
comunicazione, ma viceversa. Molti problemi essi siano in profondità.
sessuali sono problemi di comunicazione. Due Le cause vanno ricercate nella dinamica
coniugi che non si parlano non potranno intrapersonale (bisogni, atteggiamenti, valori,
pretendere di ristabilire i contatti solo con il difese ed emozioni). Bisogna spostare
rapporto sessuale. Ciò è una l’attenzione dalla sessualità (effetto) alla
strumentalizzazione depistante rispetto alla personalità più in generale (causa) per
realtà. risolvere i vari problemi sessuali.
La relazione sessuale deve essere vera
relazione umana, non puro impulso o quasi. La 2. La sequenza dell’integrazione della
relazione, prima di essere messa in atto, deve sessualità nell’affettività
essere vista alla luce del volere razionale, oltre
che emotivo. L’integrazione della sessualità nei suoi vari
elementi richiede un lavoro permanente lungo
e) Accordare priorità alla capacità d’amare e le seguenti linee della sequenza di crescita.
allo sviluppo psicosessuale Occorre dunque:
Anzitutto non reprimere ciò che si prova, né
Occorre garantire questa priorità, pena rimuoverlo. Si gestisce male ciò che si ignora
l’instaurarsi di un circolo ripetitivo anziché di o si teme. Bisogna evitare di bloccare le
una dinamica di crescita. Infatti la capacità energie sessuali con moralismi e inibizioni
semplicemente fisica di rapporti sessuali e di inutili, spesso dannosi. Si resterebbe immaturi,
orgasmo non garantisce la capacità di amore e prigionieri di una colpevolezza causa ed
neanche è necessariamente segno di alto effetto a un tempo di un rifiuto di se stessi.
sviluppo psicosessuale. L’armonia funzionale Ciò, poco o tanto, fa restare immaturi, incapaci
sessuale non dice molto sulla maturità generale di stabilire un rapporto umano autentico e
della persona e della relazione. valido.
«Se una coppia o un individuo ha un’intensa «La sessualità», osserva lo psicologo Le Moal,
gratificazione sessuale, questo non significa «più è temuta e disprezzata, più si fa esigente e
che tali persone siano individui maturi, capaci dominante»22. La repressione della sessualità,
di affrontare i problemi della vita in modo o di alcuni suoi aspetti, a livello conscio o
adulto, non nevrotico […]. Anche un individuo inconscio, comporta sempre conseguenze
19 21
Cfr. KERNBERG, Teoria, cit., 217-220. M.A. FRIEDERICH, Motivation for Coitus, in
20 Clinical Obsterics and Gynecology 13 (1970), 700.
Cfr. G. SOVERNIGO, Poter amare. Maturazione
22
sessuale e scelte di vita, EDB, Bologna 1995, c. III: Il P. LE MOAL, Educazione e rieducazione sessuale
linguaggio dei comportamenti sessuali. nelle Comunità giovanili, Borla, Torino 1962, 15.
17
negative, differenziate a seconda della storia società dei consumi, con un’affettività e una
evolutiva della singola persona (per es., la sessualità dissociate o poco integrate, con un
neutralizzazione della sessualità, la dono di sé instabile, superficiale e insicuro.
negativizzazione, il rifiuto mascherato). Riconoscere ed accettare la realtà della
Tutto questo può venire vissuto sessualità come una realtà positiva a servizio
prevalentemente a livello inconscio, della capacità d’amare’23. Ciò si concretizza
all’insaputa dell’interessato. Compaiono allora nell’accettazione del proprio sesso specifico
condotte sintomatiche quali rigidità di — «essere uomo/essere donna» — con tutto
comportamento, evasioni compensatorie, ciò che questo comporta. A volte si avverte
forme di impotenza sessuale, vaginismo, una specie di disagio nei confronti del proprio
rifiuto dell’atto sessuale, tabuizzazione del sesso, a livello più o meno inconscio, per vari
sesso ecc. In quest’ultimo caso si stabilisce un motivi. A livello fisico e psicosessuale una
legame equivoco tra religione e colpevolezza. svalutazione di sé o una ipervalutazione
Il tabù è una condotta proibita perché compensatoria possono spiazzare il soggetto
sacralizzata. In quanto tale è capace di rispetto al proprio sesso, mettere in difficoltà
suscitare grande colpevolezza. Ogni tabù è la sua evoluzione sessuale.
oggetto ambivalente di orrore e di fascino, di Occorre riconoscere per nome il proprio reale
attrazione e di repulsione. La sua infrazione è positivo e negativo, così come esso si presenta,
sempre accompagnata da una certa ansietà e e gradualmente accettarlo senza se e senza ma.
obbligatorietà a circuito interno; oppure C’è un passaggio stretto e indispensabile per
ingenera un atteggiamento passivo o di accettare e crescere, cioè la consegna di sé al
rassegnazione, oppure un bisogno inconscio di reale per poi operarvi da dentro il cambio
rivalsa che si traduce spesso in un’aggressività possibile. Realisticamente una parte di ciò che
apparentemente immotivata o in una ricerca di è sperimentato come limite è eliminabile, una
compensazioni. parte è migliorabile, un’altra è solo
Non ignorare con idealismi e con angelismi. assumibile come parte del proprio bagaglio
Ciò si concretizza in un «non voler sentire...», esistenziale. Ognuna di queste parti va vista
un «considerarsi al di sopra...», un «vietarsi di nella concreta persona entro la sua storia e
provare certe sensazioni e percepire date vocazione. Accettare serenamente e
attrazioni». Consciamente o inconsciamente, responsabilmente la realtà sessuale e genitale è
prima o dopo, si va alla ricerca di possibile solo se la si riconosce come una
compensazioni e di surrogati di vario genere, ‘realtà positiva’ come un dono per la vita.
dietro etichette apparentemente insospettabili: Incanalare queste energie sessuali nella
teologiche, filosofiche, socio-ambientali, direzione di vita che si persegue, un po’ come
psicologiche ecc. l’acqua di un fiume viene convogliata verso
La concezione angelica della sessualità è l’invaso di una centrale elettrica. Tale acqua
un’anomalia psichica che consiste nel rifiuto, diverrà energia per la vita proprio a condizione
spesso inconscio, della realtà sessuale. di venir incanalata. Ed è possibile incanalare le
L’angelismo è una porta aperta a molte energie sessuali mediante l’autocontrollo e la
deviazioni sessuali, tra cui l’omosessualità disciplina. Questa è una condizione
latente o manifesta. indispensabile, pena la non integrazione della
Non lasciare le energie sessuali allo stato sessualità nell’affettività.
brado, a briglia sciolta. Ogni impulso viene Investire queste energie sessuali, come un
seguito perché si è guidati spontaneamente dal talento, nell’elaborazione e realizzazione di un
principio del piacere. In questo caso si rischia, progetto di vita vivo e realistico. Il che è
poco o tanto, di venir giocati da queste forze. possibile mediante un’azione educativa fatta di
Se ne resta schiavi a livello del regno della autodisciplina, di attesa paziente e attiva, di
necessità «stimolo-bisogno-risposta» o «sti preparazione della «linea affettiva
molo-bisogno-soddisfazione»; oppure si vive preferenziale». Ciò apre verso un ideale
come ossessionati, fortemente influenzati, fin
quasi alla necessità, dai riflessi condizionati 23
G. S0VERNIG0, Senso di colpa, peccato e
indotti dai mass-media, strumentalizzati dalla confessione. Aspetti personali, EDB, Bologna 2000, c.
V: il senso di colpa psichico.
18
costruttivo e promovente che si esplicita nella
vita come servizio, nel saper amare, nel
divenire liberi, nel formare una vera famiglia o
divenire «testimoni del regno dei cieli», nel
continuare la missione di Gesù Cristo «come
gli apostoli».

19
dall’intuizione, dalla capacità di risonanza di
6. La capacità di relazione sentimenti simili in noi.
empatica
Sdp 329 (6/2001) pp. 3-8 b - La comprensione puramente verbale. Il
suo contenuto è praticamente una semplice
Divenire una persona matura, esplicitamente o descrizione, netta e precisa se si vuole, ma
implicitamente, costituisce da sempre una sprovvista di valore educativo. Per esempio:
delle aspirazioni più centrali di ogni persona. c’è chi, nel parlare, esprime sempre un modo
Si è effettivamente e affettivamente maturi di fare ossequiente e sottomesso.
quando progressivamente prendono corpo
nella persona: c - La comprensione logica. Aggiunge alla
— la capacità di costruire, promuovere, precedente una qualche spiegazione dei fatti,
suscitare vita con altre persone, di essere per cui essi vengono a presentarsi in una
generativi. La persona diviene allora capace di sequenza logica. Riprendendo l’esempio che
partecipare e collaborare alla crescita della vita precede: se un padre è molto esigente, non
in vari modi: quello coniugale e quello ammette repliche in casa, probabilmente ha
celibatario consacrato o impegnato, abituato i figli a una assoluta obbedienza e
innanzitutto; sottomissione. A questo grado di
— la capacità di vere relazioni promoventi, comprensione può giungere sia l’educatore che
positive e oggettive. Se il celibato, come anche lo stesso soggetto (autocomprensione).
il matrimonio, non portano frutti di amore, di
vita, ciò avviene probabilmente perché essi d - La comprensione psico-dinamica. È una
sono vissuti come un restringimento di sé, interpretazione dello psichismo in termini di
della capacità d’amare, di vivere a pieno nella motivazioni profonde, pulsioni, tendenze e
concretezza dell’esistenza. bisogni inconsci e semiconsci, dei quali
Ma quali passi fare per divenire più capaci di l’interessato è all’oscuro e solo un’altra
aiutare l’altro in verità? In altre parole: Come persona, debitamente preparata, può penetrare.
essere educatori, genitori, pastori efficaci? C’è Tornando all’esempio di prima: un esame a
un passo fondamentale da fare per imparare ad base di test proiettivi dimostra che chi tende a
amare, divenire maturi ed essere efficaci. Un essere ossequiente e sottomesso cerca di
contrassegno in confondibile della persona difendersi da una forte ansietà, che sorge in lui
matura è il grado e il tipo della sua empatia a causa della rimozione di un intenso
entro le varie relazioni, soprattutto quelle sentimento di aggressività nei confronti della
educativo – pastorali. figura paterna.

1. Tipi di comprensione dell’altro e - La comprensione empatica. Non significa


un atteggiamento di natura affettiva, fatto di
È importante cogliere e capire il senso reale cordialità, affettuosità; non è nemmeno un
che hanno le parole, i comportamenti e gli altri tollerare, lasciar correre, lasciar andare; non è
modi di espressione del soggetto, dall’interno ricerca scientifica o riferimento a schemi
del soggetto o del gruppo (atteggiamenti di teorici.
ribellione, di sottomissione verbale e non
verbale ecc.). Ci sono vari gradi di 2. L’atteggiamento dell’empatia
comprensione:
L’empatia comporta prendere contatto da
a - La comprensione non verbale. Consiste dentro con la persona, per compiere un
nel cogliere qualche cosa dell’esperienza altrui cammino insieme. Bisogna abbandonare il
attraverso canali non verbali, per esempio punto di vista scientifico, la tecnica necessaria
leggendo le espressioni corporali, le in altri ambiti. Occorre mettersi nei panni del
espressioni facciali, i gesti, la postura del soggetto e chiedersi: come percepisce le cose
corpo ecc. Questa capacità di comprensione per comportarsi così?
non verbale dipende dalla sensibilità e
20
È questa la vera comprensione educativa che profondi. La prima fase riguarda la
va oltre il conoscere le cose (aspetto comprensione sempre più esatta e
diagnostico). L’empatia ha riferimento ai circostanziata dei contenuti oggettivi della
fenomeni interni del soggetto, e soprattutto situazione che la persona va esponendo. Nella
alla sua esperienza emotiva. L’elemento seconda fase il consultore o l’educatore cerca
caratteristico di questa forma di comprensione di cogliere i sentimenti che accompagnano il
è il fatto di raggiungere il «quadro di racconto, e cerca di instaurare un rapporto di
riferimento interno» del soggetto, causalità tra i contenuti e la reazione
contemplando poi i fatti da quel punto di vista soggettiva della persona. Infine, il consulente
e non dal punto di vista di un quadro di cerca di comprendere e di comunicare il grado
riferimento esterno. di responsabilità che la persona può aver
Esempio. Partendo da un quadro di riferimento avuto nella genesi della situazione.
esterno (come nel caso dei tipi di
comprensione verbale, logica o dinamica), il 3. Istanze per crescere nell’empatia
pastore, l’educatore è solito chiedersi: qual è
la causa (esterna o psicologica profonda) per Per poter crescere nella capacità empatica
cui una persona si comporta in tal modo? occorre tener conto di alcune condizioni, tra
Cercando di mettersi dal punto di vista delle cui le seguenti:
esperienze interne di tale persona, egli porrà
invece, in modo vitale, la questione in questo a - Sapersi spingere oltre la relazione fredda.
modo: Come vede e sente questa data persona Una relazione fredda, tecnica non è di aiuto
la propria situazione? Che cosa prova? Che per la crescita personale. Una relazione è
cosa pensa dei fatti? Che cosa vuol esprimere fredda quando non ci si impegna con tutto se
con il suo comportamento? Così potrà, per stessi e dunque senza la profondità del cuore,
esempio, comprendere che l’altro sperimenta cioè a partire dall’amore gratuito. E relazione
un grande bisogno inconscio di affetto e si fredda quella creata da qualcuno che cerca so
sforza di ottenerlo in modo che nessuno abbia lo di comprendere intellettualmente.
motivo di negarglielo.
L’empatia non va confusa con la simpatia. La b - Necessità di un amore genuino. Voler
simpatia è un fenomeno puramente emotivo, amare non è ancora amare. È una
un ‘sentire con’ l’altro. Nell’empatia, invece, preparazione. L’affetto non si comanda. Il
c’è un elemento più intellettuale e oggettivo; è primo contatto con qualcuno avviene a livello
un uscire da sé per capire l’altro dal suo punto sensibile. Istintivamente proviamo attrazione,
di vista. indifferenza o repulsione. Bisogna incontrare
Una persona piena di simpatia rischia di l’altro con la profondità del cuore e provare a
lasciarsi travolgere; chi agisce con empatia raggiungerlo a livello profondo, cioè al di là
capisce senza lasciarsi catturare, riesce a delle apparenze sensibili. Questo contatto da
essere dentro e fuori dalla situazione. persona a persona, quando viene realizzato, fa
Occorrono distacco e accettazione a un tempo. scattare sempre una corrente d’attrazione. Una
Quando si è dentro a certe situazioni, non è persona è bella per chi la sa vedere. Questa
facile vedere le cose con oggettività. Perciò persona può trovarsi ancora allo stato
occorre una base di simpatia per maturare embrionale e non avere sviluppato tutte le sue
atteggiamenti empatici, ma è necessario andare risorse. Può essere imprigionata dietro a delle
oltre. Di qui la necessità di essere molto maturi apparenze non attraenti, sulla difensiva, anche
affettivamente per poter assumere questo aggressive. Percepirla, sentirla, fa nascere in sé
atteggiamento basilare. un sentimento d’amore a base di meraviglia, di
L’atteggiamento empatico favorisce una gratuità.
comprensione sempre più profonda ed esatta Questo amore può crescere. La crescita
del mondo interiore dell’interlocutore. Nel dell’amore dipende:
processo che normalmente caratterizza lo  dalla nostra attenzione al suo positivo. Per
svolgersi del dialogo, la comprensione distogliere lo sguardo dal negativo, talvolta
empatica si manifesta a livelli sempre più

21
accecante, e fermarlo sul positivo, è incondizionata dell’altro è essenziale nella
necessario spesso uno sforzo di volontà; relazione d’aiuto pastorale ed educativa.
 dall’ampiezza del positivo percepibile
nell’altro. Più uno evolve e più lo si ama; e - Solidità e costruzione della personalità.
 dalla liberazione della propria sorgente Per costruirsi, l’essere umano ha bisogno di
d’amore. Più si scende nel profondo e più incontrare degli esseri amanti e solidi nello
si è capaci di percepire il positivo attuale o stesso tempo. Ha bisogno della solidità e
potenziale e più si ha amore disponibile. dell’equilibrio degli altri per stabilizzare le
proprie forze istintive e attraversare le proprie
c - La solidità personale: una persona è solida fasi di squilibrio. Ha bisogno della forza e
quando ha preso coscienza della propria della sicurezza altrui per osare guardare in
identità profonda, quando si appoggia su faccia le proprie paure e le proprie angosce.
questa roccia interiore, vive abitualmente e
spontaneamente in zona profonda, e può f - L’autenticità personale: in una relazione
assumere la sua solitudine di essere umano. autentica la persona si esprime in totalità e in
Non si tratta di una solidità artificiale fatta di verità. Ci sono vari gradi di autenticità.
indurimento, di rigidità. Si tratta, come osserva Riferendoci ai diversi livelli di funzionamento
André Rochais, di una solidità armoniosa e della persona possiamo distinguere tre gradi di
malleabile che fa pensare alla ‘solidità’ autenticità:
dell’acqua.  Ad un primo grado si esprime (in parole o
La persona solida è un essere libero. È in atti) ciò che si pensa.
disalienato. Il suo centro di riferimento  Ad un secondo grado si esprime ciò che si
nell’agire è la sua coscienza profonda e non gli pensa e ciò che si vive a livello sensibile
altri, né la sua ‘statua’ o il personaggio. Ed è immediato.
inoltre sgombro interiormente. Si è liberato  Ad un terzo livello si esprime ciò che si
dalle sue principali difficoltà di pensa, ciò che si vive a livello sensibile e
funzionamento. Le perturbazioni che lo ciò che si vive a livello profondo della
Scuotono (come ogni essere umano) non identità di sé. L’autenticità non è totale che
durano. Egli sa viverle. a questo terzo grado.
L’autenticità totale suppone la lucidità su di
d - L’atteggiamento del non giudizio: sé. Se manca la lucidità, si esprime solo una
l’empatia suscita accettazione incondizionata parte di sé. L’altra parte, rimasta incosciente,
dell’altro, evitando di emettere giudizi. emette a nostra insaputa dei messaggi che
Quando ascoltiamo qualcuno, abbiamo l’altro riceve e che possono non concordare
spontaneamente tendenza a selezionare in lui con ciò che esprimiamo coscientemente.
ciò che ci va e ad eliminare ciò che non ci L’altro percepisce almeno confusamente
piace. Per essere di aiuto bisogna accettare questa dissonanza, la sua fiducia è scossa e la
l’altro così come egli è, anche se non qualità della relazione è messa in dubbio.
condividiamo i suoi atti. Questa distinzione tra Di conseguenza non aiutano le seguenti
la persona e i suoi atti in se stessi è capitale per situazioni:
chiarire l’atteggia mento di non-giudizio  far finta di amare a 80 quando si ama a 10;
indispensabile a chi vuole aiutare.  far finta di rispettare l’autonomia dell’altro
Ogni persona ha il suo codice morale. quando si desidera fortemente che prenda
Ascoltando qualcuno che racconta la propria una certa decisione;
vita, si ha spontaneamente tendenza a  far finta di capire quando non capiamo o di
giudicare secondo il proprio codice morale, essere sicuri di un risultato quando ne
senza distinguere gli atti da una parte e la dubitiamo, di affermare che l’altro non ci
persona dall’altra. È normale e sano che si disturba quando in realtà siamo disturbati,
pongano dei giudizi di valore sugli atti in se o che non ci infastidisce quando in realtà ci
stessi. Ma è anche vero che la persona ha infastidisce.
diritto al rispetto e all’amore, quali che siano L’empatia costituisce la porta aperta che
gli atti che pone. L’accettazione introduce alla misericordia, umana e divina.
22
Viverla nelle relazioni interpersonali comporta
collaborare, consapevolmente o no, con il
7. Una progettualità di
perdono rigeneratore di Dio in Gesù Cristo. vita che sia impegnata
Sdp 331/332 (7/2001) pp. 3-8

Divenire una persona matura, esplicitamente o


implicitamente, costituisce da sempre una
delle aspirazioni più centrali di ognuno di noi.
Per questa maturità un contributo significativo,
ad ogni età, ma soprattutto nella giovinezza e
nell’età adulta24, viene da una dimensione
costitutiva della persona: il tipo della sua
progettualità.

1. Il progetto di vita come nucleo centrale di


Uno dei fattori più costruttivi della personalità


in evoluzione risulta essere un’esperienza
particolare chiamata ‘progetto di vita’. Lo
psicologo constata che, durante l’età evolutiva,
per esempio, il bambino, il ragazzo,
l’adolescente, il giovane crescono
progettandosi, vivono dentro di sé un progetto
di vita.
Per sfuggire alla morsa dell’impulso e del
condizionamento, l’uomo elabora un progetto
di sé. Egli è un essere che si interroga. Deve
prendere in mano la sua vita e cercarne un
senso. Vivendo nel mondo, a poco a poco egli
acquista una certa visione della vita e del
mondo. Scopre dei valori che lo attirano, ai
quali si sottomette e a causa dei quali stima
che la vita meriti di essere vissuta. Nella
misura in cui vive in modo autenticamente
umano e non si accontenta di ‘lasciarsi vivere’,
l’uomo forma un progetto di vita — acquisisce
un sistema di valori — alla luce del quale egli
si impegna nelle molteplici situazioni della sua
esistenza. Egli può dare un senso al suo
impegno in questo mondo a partire da un
avvenire proiettato davanti a sé e che, per
questo fatto, comincia a spuntare. Questo
progetto di vita esprime autenticamente una
personalità che vibra per dati valori e che
percepisce più o meno esplicitamente la
conseguenza tra ciò che è attualmente (l’io
attuale) e ciò che tende a divenire (l’io ideale).

24
Cfr. G. SOVERNIGO, Progetto di vita, alla ricerca
della mia identità, LDC, Leumann (To) 19946, 19-50 e
Id., Eccomi, manda me. La mia ricerca vocazionale,
LDC, Leumann (To) 1990,7-14.
23
Poiché la vita è crescere, è cammino, è lasciare ogni costo e possibilmente al massimo grado».
qualcosa per andare verso una meta, elaborare Si tratta di un progetto che è, in maniera più o
un progetto di vita comporta partire da ciò che meno evidente o mascherata, edonistico. Al
si è e determinare a poco a poco ciò che si cuore di questo progetto sta il proprio ‘io’
sarà. secondo una dinamica egocentrica. Fa da
Per ‘progetto di vita’, in definitiva, intendiamo guida il principio del piacere fine a se stesso,
il ‘nucleo centrale di sé’, costituito dai valori qualunque sia l’età dell’interessato. Sono
attorno a cui l’identità della persona va possibili allora solo le mete a breve e a media
strutturandosi. Esso manifesta le qualità di vita scadenza.
che la persona persegue come un bene Persone guidate da un progetto di sé impulsivo
necessario o fortemente utile, per il suo sono persone animate da ideali che
presente e per il suo avvenire. Il progetto è immediatamente, o a lungo andare, si rivelano
costituito perciò dall’insieme di cose o realtà inautentici, inconsistenti, sostanzialmente
importanti per me, dai miei valori, e da come campati in aria, come una casa senza
li vivo. Non è uno schema astratto di idee e fondamenta, più o meno sfasati rispetto alla
princìpi che imbrigliano le novità sempre realtà oggettiva della vita. Talora sono progetti
sorgenti della vita; non è una certezza spenti, destinati ad un fallimento più o meno
predeterminata, un binario più o meno vistoso e doloroso. Ecco alcune situazioni: gli
obbligante. È una intuizione anticipatrice dello adulti insignificanti oppure banalizzati nella
sviluppo avvenire, un’ipotesi, loro vita, la gente che ‘tira avanti’ senza sapere
un’interrogazione, un invito, soprattutto un il perché, coloro che vivono di ‘pane, sogni e
senso da dare alla propria vita, un abbozzo di fantasia’, quei giovani che vivono la settimana
risposta ai grandi interrogativi esistenziali. quasi in attesa della ‘febbre del sabato sera’, o
che fuggono da casa rincorrendo un sogno di
2. Quale progetto per l’avvenire? libertà irreale, gli alcolizzati e i drogati, le
famiglie che crollano quando i sogni si
Non ogni progetto per l’avvenire, tuttavia, è infrangono sotto gli urti del reale quotidiano,
uguale all’altro. Non ogni enunciato di valori le persone che vengono meno al loro ‘impegno
costituisce un autentico progetto valido. Esiste senza ritorno’ nella vita consacrata o nel
una notevole varietà di progetti a seconda matrimonio, coloro che, in un momento di
della diversità dei valori di cui il progetto oscurità, attentano alla propria vita... Resta
stesso è costituito e del tipo di personalità in sempre la possibilità di un valido ricupero e di
cui è radicato. Questa varietà comporta anche una ripresa, a condizione però di assumere con
un diverso tipo di persona. realismo e verità, gradualmente, un progetto di
Schematizzando un po’, una tale varietà di sé impegnato.
progetti potrebbe essere ricondotta a questi tre
tipi, presenti in modo più o meno consapevole. b) Il progetto di sé idealistico
Ovviamente nella multiforme realtà concreta
questi progetti-tipo non si trovano allo stato La seconda forma di progetto per l’avvenire,
puro. Ci sono indefinite posizioni intermedie e frequentemente in circolazione, è costituita dal
mescolanze. Tuttavia, di fatto uno di questi tre progetto di sé idealistico. Ognuno di noi è
prevale e dà tono, direzione e consistenza alla abitato, in modo più o meno esplicito, dal
vita. desiderio di ‘essere di più’. Questo desiderio
ci fa dire e pensare come noi vorremmo essere.
a) Il progetto di sé impulsivo È in questo modo che nasce in noi l’ideale,
cioè quello che vorremmo essere.
Anzitutto, osservando il comportamento di L’ideale è una parte importante della struttura
varie persone — nota lo psicologo Hans e costruzione della persona. Infatti, il voler
Thomae —, si constata la presenza di un essere in un dato modo ci fa agire di
«progetto impulsivo». Esso è guidato in modo conseguenza, determina il nostro modo di
più o meno manifesto da questa regola: vivere. Ora, non c’è nulla di sbagliato a
«Voglio la mia soddisfazione, qui, adesso, ad desiderare di essere di più di quello che

24
effettivamente si è. L’errore lo possiamo 3. Istanze per l’elaborazione di un progetto
commettere desiderando in tutti i modi, di vita impegnato
manifesti o nascosti, di essere diversi da ciò
che di fatto siamo. Questo errore, che si Perché un progetto di vita impegnato si formi e
commette abbastanza spesso, non di rado si affermi nella persona sono necessarie alcune
inconsciamente, dà origine al progetto di sé condizioni imprescindibili, un cammino di
idealistico. Questo progetto si alimenta da crescita segnato dalle seguenti tappe o
varie sorgenti. Le principali sono senz’altro le scoperte.
attese altrui, i princìpi assunti come assoluti, i
modelli sociali, le paure e i timori nei a) Un progetto di vita impegnato nella
confronti degli altri. dedizione alle persone. A questo livello ci
Persone guidate da un progetto di avvenire sono varie forme di dedizione: a favore delle
idealistico sono quelle ‘innamorate’ di un persone, modificando in senso loro favorevole
momento della loro vita, i disadattati o poco date situazioni di vita negative (si pensi
adattati a se stessi, al proprio presente, alla all’azione del politico, dell’ingegnere,
comunità o famiglia in cui vivono, gli dell’artista ecc.); o in un rapporto personale
ambiziosi (spesso arrivisti), le persone affette nella dedizione a determinate persone (per
da protagonismo, coloro che vivono come in esempio: il medico, le forme di assistenza
trincea, sulla difensiva, in uno stato più o professionale e di volontariato ecc.).
meno manifesto di allerta difensivo
aggressivo. b) La dedizione ad un Tu trascendente. È
necessario poi che questo progetto di vita sia
c) Il progetto di sé impegnato e lievitante impegnato nella dedizione personale ad un Tu
trascendente. Infatti vi può essere una
Infine si constata la presenza di un progetto dedizione interpersonale che di per sé non si
‘impegnato’. Esso è l’essere tesi alla può ancora chiamare religiosa in senso proprio
costruzione di se stessi entro l’ambiente, a e specifico (per esempio, l’impegno in
media e lunga portata. Si tratta di un progetto famiglia, nel servizio sociale ecc.). In questo
che rende capaci di rinunciare a soddisfazioni senso E. Fromm parla di una religione dei
immediate. Porta con sé il ‘fattore W’ (Will, fratelli. La religione sarebbe un volersi bene,
volontà). Rende cioè capaci di perseverare un dedicarsi ai fratelli. Il progetto di vita
nella ricerca di uno scopo e di tramandare le impegnato in senso proprio suppone la
soddisfazioni immediate che in qualche dedizione ad un Tu trascendente. Essa non si
maniera ne intralciano lo sviluppo. Nel cuore ferma alla filantropia, alla socievolezza. Non è
di questo progetto si trovano due poli: l’io unicamente un rapporto orizzontale, ma
della persona, e un secondo polo costituito da anzitutto verticale.
un’altra persona o da una missione.
Le persone guidate da un progetto lievitante c) Un Tu trascendente manifestatosi in una
sono gli adulti riusciti nel loro ambiente, condizione storica. In una certa cultura si dice
capaci di assolvere bene le proprie che Dio si è fatto sentire, è entrato nelle
responsabilità personali e sociali, le persone faccende degli uomini, ha parlato loro
che ammiriamo nel mondo più vasto, perché rivelando il tipo di rapporto che vuole
segno di qualcosa che vale e fa crescere, le instaurare con loro. Se questo è vero, ciò
grandi personalità del passato, i testimoni di un modifica la componente psicologica
altro avvenire ‘come se vedessero l’invisibile’, dell’atteggiamento religioso: Dio non è più un
del passato e del presente, laici o religiosi, principio, ma una persona, e il rapporto con
credenti in un Dio personale, gli adulti e i lui è di tipo diverso, un rapporto come lui lo ha
giovani adulti militanti in modo costruttivo voluto e lo ha impostato. Questo rapporto può
nella società e nella chiesa, in vista di un comportare, per esempio, l’incontro con un
mondo più giusto e fraterno. gruppo religioso, atteggiamento specifico,
condizionato storicamente dal fatto della
rivelazione, della chiesa, delle strutture... Per

25
coloro che riconoscono l’intervento di Dio
nella storia il progetto di vita religioso
8. La religiosità aperta
autentico terrà conto di questi ‘gusti’ di Dio Sdp 333 (8/2001) pp. 3-10
nel rapporto con lui.
Fra i tratti costitutivi di una persona matura,
d) Un Tu trascendente incontrato nell’oggi. centrale è il ruolo svolto dalla religiosità.
Infine è un progetto di vita che anima un Infatti la religione, quando è genuinamente se
rapporto con un Tu trascendente, storica mente stessa, costituisce uno dei fattori più dinamici
rivelatosi, capace di incarnarsi nella della crescita personale e comunitaria. Di fatto,
concretezza della vita. Si tratta delle situazioni tuttavia, c’è tipo e tipo di religiosità. Le forme
di vita concrete: uomo, donna, sposato, prete, di religiosità vanno da quelle maturate,
religioso, giovane, vecchio, studente, autentiche, specifiche, a quelle funzionalizzate
professore, sano o malato. Questo Tu ai bisogni soprattutto inconsci e dissonanti
trascendente chiede che si risponda alla della persona, strumentalizzate per tamponare
condizione presente di volta in volta. Ora, si falle psichiche altrimenti non sopportabili.
tratta di un progetto di vita in continuo Perché si abbia una religiosità
divenire e in ricerca. Richiede di essere aperti sufficientemente genuina occorrono varie
a cogliere il significato sempre più profondo condizioni, tra cui quelle che ora elenchiamo.
delle situazioni di vita. Perciò non è tutto
chiaro e definito in partenza. Ognuno deve 1. Una religiosità correttamente radicata
poter dire: «Io sto curando onestamente la nella persona
ricerca del senso ultimo della mia vita e del
mio rapporto con Dio, giorno per giorno, La genesi psicologica della religione avviene
qualunque sia l’esito». L’essenziale è di fare in uno schema mentale e affettivo, in una
tutto quello che è possibile, e di farlo radice e struttura psicologica che sostengono e
onestamente. orientano la persona nel divenire religioso.
La religione è sempre un compito Occorre precisare il movimento che la conduce
impegnativo, un progetto di vita che fa uscire dal mondo, dalle varie esperienze della vita, al
da sé, che pone il senso ultimo nel senso riconoscimento del Presente assente25.
religioso della vita e che stimola a costruire La genesi permanente della religione sta nella
attorno a questi valori tutta la propria situazione difficile dell’uomo fallibile. Il dato
esistenza. Evidentemente si educa alla di partenza, il terreno psichico della religiosità,
religione anche insegnando dogmi e pratiche è costituito da un aspetto fondamentale della
religiose, ma soprattutto curando i primi tre condizione umana. Si tratta di una situazione
livelli essenziali, cioè il progetto di vita di vita problematica e ambivalente, data da una
impegnato nella dedizione personale ad un Tu tensione significativa tra due mondi,
trascendente. Le pratiche, le istituzioni sono apparentemente antinomica. Questa tensione
utili in quanto portano a questo tipo di costitutiva, con cui ogni persona deve fare i
relazioni, e possono confermarle, verificarle, conti perché ci vive dentro, nasce dalla
ma non fondarle in se stesse. compresenza di due istanze segnate da
caratteristiche contrastanti, da linee di sviluppo
divergenti. Di fatto ogni vita si muove verso
due direzioni:

a) Un processo di espansione verso un mondo


senza limiti ad opera del desiderio. Questo
processo tende a crescere con l’età. Esso è
animato e dinamizzato da un vettore: il
desiderio. Si tratta di un’energia e di una
capacità, insite nell’uomo, che fanno sì che la
25
Cfr. G. SOVERNIGO, Religione e persona.
Psicologia dell’esperienza religiosa, EDB, Bologna
1993, 35-63.
26
persona possa dedicarsi a qualsiasi realtà o scegliere, rinunciando a tutte le altre opzioni
cosa raffigurata come un bene. Il desiderio desiderabili.
umano infatti è costituito da un bisogno di
‘essere di più’, da un’aspirazione all’infinito. c) La condizione umana di tensione
La persona, risospinta dal vettore del esistenziale. Uno diviene se stesso in pienezza,
desiderio, tende a «divenire tutte le cose», diviene libero solo a condizione di decidere di
come dice san Tommaso, secondo una misura autolimitarsi. Ogni decisione comporta sempre
di onnivalenza, di onniscienza, di onnipotenza, un acquisto e una perdita, una apertura e una
verso un ‘oltre’ e un ‘altrove’ illimitati e chiusura, due movimenti che per tanti aspetti si
completi. Il tempo è al servizio di tale rincorrono. La persona è come avvolta in un
espansione. ritmo mosso da forze che possono essere più
Obiettivo o termine del desiderio sono il tutto, forti di lei stessa. La condizione umana che ne
il completo, il pieno di gioia, di amore, di vita, risulta è, per tanta parte, costitutivamente
di luce, di libertà ecc., rispetto al qualcosa: segnata dalla sovrapposizione di questi due
l’assoluto rispetto al contingente, l’eterno e processi: dunque una condizione paradossale.
l’immortale rispetto al corruttibile, il perfetto L’opposizione dei due processi e la loro
rispetto all’imperfetto e al mutevole ad un confluenza danno origine ad una situazione di
tempo... Secondo questa prospettiva tensione esistenziale. Questo contrasto spesso
l’equilibrio è permanentemente instabile, può essere drammatico. Ogni persona, prima o
aperto a ulteriori esperienze. Questo processo, poi, sperimenta questo stato di tensione
sempre presente e attivo nella vita, dà luogo al esistenziale. È proprio in questa situazione
‘mondo dei desideri’, dove sono difficile che l’uomo può e deve trascendere se
particolarmente attive l’immaginazione, la stesso per divenire pienamente e
fantasia, la ricerca, l’investimento affettivo, autenticamente se stesso. Secondo B.
l’idealizzazione, il trasognamento. Il desiderio Lonergan, l’uomo arriva all’autenticità di sé
mostra — comunque vadano le cose, solo nell’autotrascendenza. La persona dà
positivamente o negativamente — la reale senso alla vita, ‘balza fuori’, nel momento in
dimensione di infinito dell’essere umano. cui dà corpo agli ideali morali. In questo
consiste la situazione difficile e problematica
b) Un processo di restringimento progressivo dell’uomo fallibile.
a causa dei limiti. Unito al fascino delle nuove Tuttavia ogni persona è sempre tentata di
scoperte c’è però il senso della fatica, la sfuggire a questo paradosso. Solitamente ciò
percezione del limite. Infatti l’uomo, avviene ignorando uno dei due processi e
contemporaneamente all’esperienza del massimizzando quello scelto. Il desiderio
desiderio, fa l’esperienza di un processo di umano può impazzire quando questo bisogno
contrazione di sé, di ridimensionamento. di ‘essere più...’ si investe in realtà finite,
Vettore di tale processo di restringimento è il assolutizzandole. Oppure può restare nella
limite: fisico, psichico, morale, spirituale, a passività e non sfociare in una soluzione
livello individuale e collettivo. Questo veramente adeguata alla globalità dell’uomo,
processo di ridimensionamento, attraverso il al suo bisogno di autotrascendenza.
tempo, culmina nella morte. La vitalità declina
a mano a mano che ci si allontana dalla d) La tensione esistenziale e le situazioni
giovinezza. Dopo un certo tempo, l’imparare cruciali. Questa condizione umana di tensione
diviene più faticoso. Delle possibilità un esistenziale si concretizza e si manifesta
tempo aperte, si chiudono. particolarmente in alcune condizioni di vita
La decisione, in particolare fa toccare con dette ‘situazioni cruciali’. Sono condizioni
mano tale processo. Se il desiderio di imparare vissute come situazioni limite o di frontiera.
si muove sulla linea dell’espansione, quello Sono quelle in cui la propria esistenza, in parte
della decisione costringe sempre a restringere. o in tutto, è posta in ballo. L’uomo allora si
Ogni decisione è sempre anche una rinuncia. pone dei forti interrogativi che lo provocano:
La persona cioè, tra tante cose che potrebbe domande che non si fermano al perché tecnico,
studiare, fare... si trova costretta a dover

27
ma cercano un senso ultimo alla tensione che elaborando un significato nuovo da un polo ad
egli sperimenta. un altro. Si tratta di una operazione ricca e
Le principali situazioni cruciali sono la complessa ad un tempo.
condizione di frustrazione esistenziale, la In questa prospettiva possiamo formulare una
solitudine esistenziale; l’esperienza della definizione psicologica del simbolo: esso è «la
colpa, della paura esistenziale, della crisi rappresentazione cosciente di contenuti
sociale; la ricerca di un senso per la vita, inconsci; esprime in immagini l’attività
l’esperienza e la ricerca di una comunione dell’inconscio». Questo vuol dire che
affettiva duratura, l’esperienza del positivo dei un’azione, un’attività, un comporta mento
valori, la ricerca di un fondamento valido per umano assurgono a simbolo quando sono
le scelte fondanti ecc. investiti di un significato che in se stessi non
hanno e che viene loro attribuito dall’agente,
e) Le situazioni cruciali e le risposte religiose. consciamente e inconsciamente. Il simbolo
Le risposte che le persone danno a queste quindi è un costituente ontologico della
situazioni cruciali sono varie. Vanno dalle persona, in quanto l’aiuta ad aprirsi all’alterità,
risposte autenticamente religiose e da quelle quindi a far prendere corpo, a far divenire
problematicamente religiose a quelle non reale il mondo motivazionale profondo.
religiose, di indifferenza, fino a quelle L’uomo dunque, in quanto essere decisionale,
antireligiose dell’ateismo militante. Tra i vari è un essere che simbolizza, che vive le proprie
fattori che stanno alla base della diversa decisioni soprattutto sulla base di simboli e di
risposta, religiosa o non religiosa, entro il associazione di simboli. Inutile dire che questi
gioco della libertà e della grazia di Dio, si situa sono fortemente soggettivi, cioè propri di
in parti colare l’incidenza di un fattore ciascun individuo.
psichico, centralmente incisivo, quale è la
diversa capacità simbolica presente e all’opera 2.1. La simbolizzazione normale
nella concreta persona, una dimensione
educabile. Per far luce sul processo di simbolizzazione e
sulla sua ambivalenza, occorre analizzare
2. La capacità simbolica della persona l’azione umana nel suo farsi. In ogni azione
umana sono presenti tre elementi:
Il linguaggio ed il comportamento religiosi — ciò che una persona fa, cioè l’azione
sono essenzialmente fondati sui simboli e sui concreta in sé;
processi di simbolizzazione. La rivelazione — quanto la persona è coinvolta nell’azione,
suppone simboli, miti e riti. Noi non sappiamo cioè l’affetto, l’energia psichica investita
pensare Dio altrimenti che secondo la nell’azione;
dimensione verticale; per noi è necessario — il significato per lei dell’azione, cioè l’idea,
significare l’alterità assoluta di Dio in rapporto la rappresentazione, l’immagine interna che
al nostro mondo. Ora, la simbolizzazione nella l’agente si fa di quella azione: si tratta di come
concreta persona è frutto di un processo lui la vede e la vive, della interpretazione che,
psichico complesso. Vi entrano molti fattori consapevolmente o meno, dà a quella azione o
esterni e interni alla persona, consci e inconsci. cosa o persona. Ciò incide centralmente sul
Su questi fattori interni influisce l’azione degli rapporto che la concreta persona stabilisce con
altri fattori socio-culturali che vanno visti in se stessa e con tutto ciò che la circonda. In
interazione reciproca26. questo rapporto entra tutto il suo mondo
È opportuno premettere che per interiore, conscio e inconscio, frutto di tutte le
simbolizzazione si intende il processo psichico esperienze vissute dall’inizio della sua vita ad
attraverso cui una persona produce e oggi.
attribuisce significato ad una realtà tramite Dei tre elementi il terzo è il più importante e
un’altra. Si tratta di un passaggio da... a..., di incisivo. E per cogliere il significato
un movimento dal significante al significato, dell’azione che la persona compie c’è una
pluralità di livelli da decifrare; in particolare:
26
Cfr. ID.,Rito e persona. Simbolismo e celebrazione
liturgica, EMP, Padova 1998,248-270.
28
— un significato oggettivo, intrinseco C’è pure un processo disturbato o alterato di
all’azione stessa; simbolizzazione: si ha quando il significato
— un significato soggettivo, dato da chi la soggettivo conscio diverge da quello
compie. soggettivo inconscio e questo è possibile
Questo significato soggettivo deriva non solo secondo varie misure. Ciò porta a delle
dal livello conscio (per esempio che cosa connessioni simboliche inappropriate e
significa per me compiere gesti d’affetto, depistanti, a delle aspettative irrealistiche
lavorare, servire gli altri ecc.); deriva anche rispetto ai fatti.
dal livello inconscio, sempre presente e attivo
nella persona tramite la memoria affettiva e la a) Le strategie di interferenza. L’orientamento
mappa emotiva inconscia dell’azione. Questo aperto del simbolo si può anche smorzare o
significato inconscio può essere in linea con annullare in vario modo: in una ricerca
quello conscio: ciò rinforza l’azione e la rende appagante e passiva di sé, insufficientemente
piena. Oppure il significato inconscio aperta all’alterità in uno schema rigido e
potrebbe, in modo più o meno esteso, non impersonale devitalizzato e devitalizzante in
corrispondere al significato conscio soggettivo una dipendenza che confonde o annienta
e al significato oggettivo, e divergere verso l’identità del soggetto entro il divino, mentre
altri obiettivi perseguiti di fatto. Il servizio agli esso dovrebbe emergere come partner del
altri, per esempio, mira oggettivamente a dialogo. In tali casi il simbolo diventa di fatto
favorire il benessere altrui (significato inefficace o viene ridotto di molto nella sua
oggettivo); anche chi lo compie vuole questo efficacia. Il ruolo giocato dalla componente
(significato soggettivo conscio), però può affettiva può spiegare come mai molti
usarlo anche come mezzo di autoaffermazione credenti, nonostante il loro frequente ricorso
(significato soggettivo inconscio). Perciò in ad una prassi rituale simbolica, mantengono
ogni simbolo occorre tener conto del rapporto immagini infantili di Dio e della religione, e
tra ciò che è simboleggiato, cioè il contenuto o una vita correlativa.
il significato, e la rappresentazione stessa, cioè Se nella realtà il simbolo non porta al
il simbolo o significante. Il processo normale superamento di sé, al riconoscimento
di simbolizzazione si ha quando i tre elementi dell’altro, al servizio nel reale effettuale, vuol
costitutivi sono in linea: il significato dire che qualcosa si è inceppato. In base alla
oggettivo — il significato soggettivo conscio struttura e alla dinamica dei funzionamenti
— il significato soggettivo inconscio. psicologici effettivamente in atto, il simbolo
Il grado delle connessioni appropriate o meno può non operare automaticamente quel
è legato al tipo o al grado di capacità simbolica superamento di sé orientato all’alterità, quale
proprio di ogni persona. È questa che va curata dovrebbe essere secondo la sua natura; è
in vista di un’attività simbolica matura. La sempre soggetto alla possibilità di distorsioni
capacità simbolica a sua volta è legata al tipo che affievoliscono o annullano la sua funzione
di dinamica intrapersonale presente nella e, di conseguenza, anche l’efficacia del dono
concreta persona27. della grazia per la concreta persona.

2.2 La simbolizzazione interferita b) Le connessioni inappropriate. Maggiore è


l’influenza negativa dell’inconscio, maggiore è
la possibilità di questa attribuzione impropria
27 di significato. Quanto più rimangono problemi
A. Vergote rileva anche — lo segnaliamo per inciso
— che il simbolo è indice referenziale ad un ordine irrisolti, tanto maggiore è il pericolo che la
‘diverso’. Evoca allo spirito umano qualche cosa che è persona arrivi fino a perseguire obiettivi alieni
assente. Il simbolo assume allora tutto il suo valore e contraddittori alla sua azione. Quanto più
proprio perché è elemento di referenza e di mediazione. sono presenti e attivi i bisogni dissonanti
Inoltre, operando una relazione con qualcosa che è
rispetto ai valori, tanto più le simbolizzazioni
assente, attraverso immagini, parole e gesti, dà forma e
consistenza alla realtà indicata, in tal modo è efficace, saranno inappropriate.
operativo e realizza una trasformazione della realtà. La
trasforma in quanto istituisce una ‘de-realizzazione’
cioè orienta il reale su un ordine assente.
29
2.3. La necessità di una crescita personale collaborazione alla grazia. In vista di una
per una religiosità aperta religiosità aperta, maturata in rapporto all’età.

È importante che la persona abbia risolto o


almeno riconosciuto i propri problemi critici;
altrimenti rischia di agire non su basi di realtà,
ma dando significati inappropriati, irreali,
illusori a ciò che fa, spesso
inconsapevolmente. Un esempio quotidiano, a
proposito di chi dà alle cose una importanza
che non meritano. C’è gente che si dedica alla
carità in nome dei valori evangelici, ma
compie quel servizio con un’intensità non
giustificata da quei valori: è impositivo, spinge
sottilmente gli altri a dargli risposte, non
ammette critiche o interferenze, ne fa una
iniziativa ‘sua’. Così facendo, dà a quel
servizio un significato soggettivo particolare;
non è in gioco solo il valore in sé, ma qualcosa
di più personale, un significato che non viene
dai valori, ma da altre esigenze della sua
personalità (il bisogno di dipendenza affettiva,
di umiliazione); è un significato attribuito in
consciamente, tanto che se uno glielo esplicita,
anche solo in forma ipotetica, quello si
arrabbia. Ad ogni azione diamo un significato;
per questo diventa significativa.
Chi non ha risolto problemi di stima di sé, di
dipendenza affettiva e di autonomia di sé è
facile che prenda le azioni come una
‘questione personale’, le viva con richieste
narcisistiche, sentimenti di invidia o di rivalità.
E così anche le azioni più nobili, che di per sé
dovrebbero essere espressive dei valori
religiosi, stanno per qualcosa d’altro. Con il
passare del tempo queste attribuzioni
inappropriate inconsce possono causare ciò
che l’agente stesso non vuole. L’uso
continuato della sessualità come simbolo
inconscio di aggressione, per esempio, può
portare a distruggere il legame affettivo che la
persona credeva di salvare proprio attraverso
la sessualità. Oppure la ricerca di gratificazioni
improprie da attività porta prima o poi ad
amarezze e delusioni che finiscono per
allontanare da quella stessa attività una volta
tanto amata. Ci si aspettava da quella realtà ciò
che questa non può dare (attribuzione
proiettiva).
Di qui emerge la necessità di un cammino
permanente di crescita personale come

30

Potrebbero piacerti anche