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Sigarette Elettroniche: un’analisi dal punto di vista oncogenico

Introduzione

Nell’ultimo secolo l’utilizzo di tabacco in ogni sua forma, in particolar modo se inalato in seguito a
combustione, è stato oggetto di una miriade di studi che vertono intorno ad un’unica inequivocabile
conclusione: l’utilizzo di tabacco promuove l’insorgenza di patologie croniche e di tumori.
La consapevolezza sia della comunità scientifica che dei consumatori riguardo le potenziali conse-
guenze nocive del fumo ha portato nel corso degli anni ad una diminuzione del numero totale di
utilizzatori, ma nonostante questo il fenomeno può definirsi ben lontano dall’essere estinto.
Nel corso degli anni sono state cercate delle alternative finalizzate a combattere la dipendenza causata
dalla nicotina presente nei prodotti contenenti tabacco, cercando delle metodologie di assunzione di
quest’ultima “più sane”. Tra le varie proposte, una di quelle che ha preso più piede nell’ultimo de-
cennio è la sigaretta elettronica. Il suo funzionamento è semplice e concettualmente simile in tutti i
modelli: attraverso l’uso di una batteria si va a riscaldare un resistore a contatto con del materiale
assorbente (solitamente cotone) imbevuto di un liquido formato da glicerina vegetale, glicole propi-
lenico, nicotina e aromi (di cui spesso la composizione chimica non viene specificata dagli stessi
produttori). Il calore prodotto dal resistore porta ad evaporazione il liquido contenuto nel materiale
assorbente che, conseguentemente, viene inalato dall’utilizzatore. Nei mercati esteri sono legalmente
disponibili anche liquidi contenenti cannabinoidi, in cui solitamente è presente anche vitamina E.
Apparentemente le molecole contenute in questi liquidi e il loro metodo di somministrazione ap-
paiono meno dannosi, per questo le sigarette elettroniche vengono spesso vendute come un’alterna-
tiva più salubre, quasi privo di controindicazioni, rispetto alle tradizionali sigarette, ma la realtà è ben
lontana da questo.

Additivi e contaminanti presenti nei liquidi per sigarette elettroniche

La composizione chimica
dei liquidi acquistabili è
difficilmente reperibile e la
tossicità delle molecole
contenute in essi, nicotina a
parte, non viene mai ripor-
tata. Osserviamo alcune
delle molecole maggior-
mente presenti e potenzial-
mente nocive o protoonco-
gene:

• Mentolo: questa molecola ha effetti oncogenici indiretti e diretti. Gli effetti indiretti sono
dovuti alla sua capacità di modulare l’espressione dei recettori nicotinici, aumentando l’as-
sorbimento di nicotina; gli effetti diretti sono invece dovuti alle sue proprietà pro-infiamma-
torie;
• Etilmaltolo: utilizzato come dolcificante in alcuni aromi, una volta che viene riscaldato ed
inalato porta alla formazione di radicali liberi, altamente oncogenici. Ha inoltre la capacità di
danneggiare la barriera epiteliale e di innescare una risposta infiammatoria;
• Diacetile: si tratta di un dichetone utilizzato anche nell’industria alimentare per dare un sapore
burroso nella produzione dei popcorn. Nel tempo si è osservata una correlazione tra la som-
ministrazione di questa molecola e la comparsa di bronchioliti obliteranti; in seguito a queste
osservazioni la patologia è stata soprannominata “popcorn lung”;
• Cannabis e cannabinoidi: di per sé non si tratta di molecole particolarmente infiammatorie
o oncogeniche, anzi, alcuni studi né dimostrano la capacità di mitigare gli effetti infiammatori.
Nel caso delle sigarette elettroniche, gli estratti presenti in questi liquidi sono soggetti a piro-
lisi e a decomposizione dovuta alle alte temperature; questo comporta la formazione casuale
di molecole organiche potenzialmente dannose;
• Vitamina E: specialmente in forma acetata, è utilizzata per facilitare la diluizione e la fluidi-
ficazione dei cannabinoidi nei liquidi per sigarette elettroniche. Inizialmente ritenuta una mo-
lecola inerte, è stata poi catalogata come la principale protagonista dello spreading della pa-
tologia che prende il nome di “EVALI”. È stato inoltre osservato che anche questa molecola
va incontro a pirolisi, creando substrati potenzialmente tossici;
• Metalli Pesanti: nelle sigarette elettroniche non è raro trovare molecole come Cadmio, Nic-
kel, Arsenico e Mercurio, metalli noti per i loro effetti oncogenici.

Meccanismi oncogenici attivati dall’uso di sigarette elettroniche

• EMT: transizione
delle cellule da epite-
liali a mesenchimali;
• Stress Ossidativo:
causato dai radicali li-
beri, crea un ambiente
infiammatorio e altera
il metabolismo mito-
condriale;
• Danneggiamento
del DNA: porta alla
formazione di se-
quenze di DNA aber-
ranti;

Osservazioni finali

Le sigarette elettroniche si sono dimostrate un’alternativa tutt’altro che priva di rischi, e i risultati
riguardo al loro potenziale di ridurre o eliminare la dipendenza da nicotina sono ancora molto incerti.
In aggiunta a questo, risultano molto “appealing” ai giovanissimi, a causa dei loro gusti gradevoli e
soprattutto perché vengono proposte come un’alternativa più sicura rispetto alle tradizionali sigarette.

Citazioni

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Bracken-Clarke, Dara. “Vaping and Lung Cancer - A Review of Current Data and Recommenda-
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