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La filosofia pitagorica viene presentata come una filosofia dualistica, che il mondo sia attraversato da un

dualismo l'abbiamo già appreso con Anassimandro (conflitto, opposizione dei contrari). L'opposizione
principale viene sintetizzata dai numeri, in quanto archè, viene vista fra PARI e DISPARI. Vi è anche un
analogia fra ordine fisico, geometrico e matematico. Quindi rappresentano elementi aperti e non chiusi,
illimitati e non limitati. Il numero 1 si sottrae a questa divisione, in quanto non è divisibile per 2. Viene
definito PARIMPARI (né pari, né dispari ma all'origine di entrambi). In quanto uno sommato a sé stesso, da i
primi numeri pari e i primi numeri dispari. L’idea al fondamento della filosofia pitagorica (tutto è misurabile)
comincia a scricchiolare. IL PASO DA METAPONTO divolgò che se noi prendiamo una grandezza fisica
particolare, il quadrato di lato 1, e gli applichiamo il teorema di Pitagora per calcolare l'iputenusa, cioè la
diagonale del quadrato. Dato che 1² è 1, si prenderà un numero non periodico illimitato (√2). Quindi questa
diagonale ha sempre una parte aggiunta ma sempre più piccola. Quindi non è misurabile. Quindi si cercò di
tenere nascosto questo caso. Paso da Metaponto fu ucciso proprio per questo. Ma ormai, il dubbio era
divulgato. La diagonale è una grandezza geometrica limitata, ma perché non riusciamo a misurarla in
maniera finita? Perché non abbiamo i mez e probabilmente mai li avremo. Noi misuriamo tutti in base a un
sistema di riferimento, cioè un’unità di misura, cioè 1.

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