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La grande rap
Azadeh Moaveni, London Review of Books,
Regno Unito
N Gabolde, egittologo
dell’università Paul
Valéry di Montpellier, in
Francia, ricevette sul te-
lefono una foto sgranata
da un collega che stava partecipando all’i-
naugurazione del Louvre Abu Dhabi. Mo-
strava una stele di granito rosa esposta nel
museo. Gabolde l’aveva già vista? In caso
te Macron, il presidente degli Emirati,
Mohammed bin Zayed, lo sceicco
Mohammad di Dubai e i re del Marocco e
del Bahrein.
Quasi impossibile
A Montpellier Gabolde aveva esaminato il
testo della stele. Era un decreto che garan-
tiva a Raya, sommo sacerdote del tempio
contrario, cosa ne pensava? La stele era di Osiride, la protezione reale, e Gabolde
datata 1327 aC e veniva da Abydo (Arabet aveva concluso che fosse quasi certamen-
el Madfuneh in arabo), una città sacra sul- te autentico. Tutankhamon regnò solo per
le rive del Nilo. Da quello che Gabolde un decennio. Nonostante le molte indagi-
poteva vedere, la stele sembrava perfetta- ni condotte sul suo corpo mummificato, le
mente conservata. I rilievi suggerivano conoscenze che abbiamo sono scarse.
che risalisse al regno di Tutankhamon. Non sappiamo ancora se Nefertiti fosse o
“Lì per lì ho pensato che fosse un falso”, meno sua madre né cosa ne abbia causato
mi ha detto Gabolde. “Era troppo bello la morte a diciannove anni o cosa l’abbia
per essere vero”. spinto a ribaltare la decisione del padre di
Il progetto del Louvre Abu Dhabi risale adorare il dio Aten, una divinità solare, e a
al 2005, da allora ha acquisito il numero di riportare gli egizi al culto di Amon. Gabol-
reperti antichi più alto dell’ultimo mezzo de era impaziente di decifrare qualsiasi
secolo. Gli Emirati Arabi Uniti pagano al indizio che il decreto potesse contenere e
KHALED DESOUKI (AFP/GETTY)
Louvre di Parigi più di un miliardo di dol- si era rivolto al Louvre Abu Dhabi e a
lari per il nome, le competenze e alcuni un’importante rivista di egittologia per
prestiti cruciali che sostengono la colle- fare ricerca sulla stele e pubblicare le sue
zione del museo. L’edificio è stato proget- scoperte. Aveva chiesto anche informa-
tato da Jean Nouvel, l’architetto del museo zioni sulla provenienza della stele.
Quai Branly, a Parigi, e la cerimonia di Passarono tre mesi prima che riceves-
apertura è stata uno spettacolo grandioso, se una risposta. Nell’aprile 2018 gli scrisse
con fuochi d’artificio e giochi di luce rifles- un funzionario dell’Agence France-Mu- mercantile tedesca, che l’aveva acquistata
si sulla rete di canali che lo attraversano. I séums, l’ente istituito dal governo france- al Cairo nel 1933 da un commerciante di
manufatti della collezione sembravano se per gestire i prestiti e le acquisizioni per nome Habib Tawadros. Gabolde voleva
emergere dall’acqua, mentre la “cupola il Louvre Abu Dhabi spiegandogli che la saperne di più. All’epoca, solo pochissimi
delle meraviglie arabo-galattica”, come stele proveniva dalla collezione di Johan- ricchi commercianti egiziani avevano ac-
l’ha definita il New York Times, scintillava nes Behrens, un ufficiale della marina cumulato collezioni importanti e le loro
identità e proprietà erano ben note. Du- Shepheard, in precedenza chiamato Hotel ciante parigino, che l’aveva comprata da-
rante le sue ricerche Gabolde aveva trova- des Anglais, dove s’incontravano spie e gli eredi di Behrens nel 2000, fino all’ac-
to alcuni vaghi riferimenti “non molto af- generali tedeschi. Ma non c’erano foto o quisto del Louvre Abu Dhabi nel 2016.
fidabili” che suggerivano l’esistenza di un prove della presenza di Tawadros e del ne- Gabolde era scettico. Pensava che fosse
commerciante di nome Tawadros, che gozio. A quanto pare, la stele era rimasta “quasi impossibile che un oggetto così im-
forse aveva un negozio vicino all’hotel per anni nel magazzino di un commer- portante fosse rimasto sconosciuto e na-
ne l’acquisto sui giornali in quanto ‘bene mankh, un sacerdote egiziano vissuto nel Bogdanos, il capo dell’unità, per riferire la
pubblico’ e riconsegnarla alle autorità so I secolo aC, il cui sarcofago d’oro era al soffiata: Nedjemankh era stato depredato
lo trent’anni dopo restando impunito”. centro di una grande mostra. Il Met l’ha e portato via dall’Egitto illegalmente.
Questo è accaduto al cratere di Eufronio, esposto in posizione verticale, in modo Bogdanos ha trascorso il resto del 2018
un antico vaso greco dissotterrato illegal che sembrasse un ospite disorientato e a gestire un’indagine sull’acquisizione del
mente da tombaroli italiani nel 1971, ac gloriosamente vestito. Kardashian ha po Met. Per anni era stato sulle tracce di una
quistato dal Met nel 1972 e restituito a Ro sato accanto a lui per una foto, che ha fatto potente e sofisticata rete di contrabbando
ma nel 2008 dopo anni di indagini delle il giro di internet. di antichità che operava in Medio Oriente,
autorità italiane. Europa e Stati Uniti. Nel 2013 aveva rice
Le leggi in vigore per perseguire le an Soffiata vuto una serie di email che si erano scam
tichità rubate servono per lo più a recuperi A migliaia di chilometri di distanza, un biate commercianti, saccheggiatori e con
sporadici. Dato che i procedimenti penali tombarolo egiziano che scorreva un sito di trabbandieri, in cui si parlava di antichità
contro le persone coinvolte sono rari, i de gossip sul cellulare ha visto la foto. Ha ri appena scavate. Tra le persone coinvolte
terrenti sono scarsi. Quello che ha fatto la conosciuto subito Nedjemankh: lui e i suoi c’erano trafficanti libanesi ed egiziani, al
differenza nel mondo dei musei sono sta colleghi avevano estratto la cassa d’oro dal cuni di origine armena, radicati a Beirut e
te le proteste pubbliche e la prospettiva di terreno sei anni prima, senza preoccupar al Cairo, e con basi ad Amburgo e Los
un danno d’immagine. Nel 2020 l’attivista si di conservare il corpo mummificato. Angeles. Le email contenevano immagini
congolese Mwazulu Diyabanza ha tra L’accordo che avevano raggiunto con il del sarcofago di Nedjemankh, coperto di
smesso in diretta video delle sue visite in trafficante era che il pagamento sarebbe sporcizia e a malapena riconoscibile.
alcuni musei francesi dove indicava i ma stato effettuato al momento della vendita Bogdanos è un ex marine laureato in
nufatti africani depredati dai colonialisti. finale del sarcofago. Ma lui continuava a legge e in lettere antiche. Durante il servi
Nel 2017 Macron ha promesso di restitui rimandare. Ora era evidente che Nedje zio con le forze armate statunitensi in Iraq
re alcuni esemplari alle ex colonie, ma il mankh era stato venduto, nientemeno nel 2003 era stato assegnato al contingen
processo è stato incerto e lento. che al Metropolitan museum of art, e il te che ha messo in sicurezza il museo na
Il tema del Met Gala 2018 era “Corpi tombarolo non aveva ricevuto la sua par zionale. Ha trascorso nove mesi dormen
celesti”. Decine di celebrità si sono pre te. Furioso, ha chiamato un amico com do sul pavimento della biblioteca per cata
sentate in vesti cardinalizie e abiti da cro merciante per lamentarsi. Quell’uomo logare migliaia di oggetti mancanti ed è
ciato. Kim Kardashian indossava una era un informatore dell’unità per il traffico riuscito a rintracciare migliaia di manu
guaina dorata tempestata di croci. Ma l’a di antichità del procuratore distrettuale di fatti. Tornato all’ufficio del procuratore
bito più sfarzoso era quello di Nedje Manhattan. Ha chiamato subito Matthew nel 2010, ha cercato di convincere i supe
venga sul sito eurekaddl.sbs
Internazionale 1541 | 7 dicembre 2023 49
In copertina
riori a prendere più seriamente il traffico Unita). Inoltre contengono testimonianze spedito tramite FedEx in Germania, dove
di antichità. Il fatto che i criminali fossero contraddittorie sul proprietario del sarco- le sue tracce erano scomparse fino all’ini-
ricchi e indossassero completi italiani, fago, a volte una “Madame Chatz” dalla zio del 2016, quando Kunicki l’ha proposto
spiegava, non li rendeva meno distruttivi Svizzera e altre Serop Simonian di Ambur- al Met come “pezzo forte” della collezio-
dei saccheggiatori a Baghdad o Kabul. Ha go, un commerciante al centro della rete ne Habib Tawadros.
coltivato fonti, trovato colleghi solidali di contrabbando inseguita da Bogdanos. Nel 2018 Bogdanos ha comunicato al
nelle forze dell’ordine e nelle agenzie È compito di un curatore assicurarsi Met le sue scoperte. I funzionari del mu-
dell’Onu, mappato le reti e accumulato che i manufatti acquistati non siano stati seo si sono scusati, dichiarando in un co-
prove. Nel 2021 ha portato in tribunale il trafugati da un paese in guerra o alle prese municato che “tutte le acquisizioni di arte
collezionista miliardario newyorchese con un conflitto politico. Per questo Patch antica sono sottoposte a un rigoroso pro-
Michael Steinhardt, un manager di hedge chiede a una collega d’inviare un’email cesso di verifica”, ma in questo caso il Met
fund accusato anche di molestie sessuali alle autorità egiziane per verifi- era stato “vittima di una frode e
da diverse donne. Bogdanos ha sequestra- care l’autenticità della licenza di aveva involontariamente parte-
to nel suo appartamento 180 oggetti ruba- esportazione. Gli egiziani vo- cipato al commercio illegale di
ti per un valore di 70 milioni di dollari (più gliono la scansione dei docu- antichità”. Nel settembre 2019
di 80 milioni di euro). Nello stesso anno, menti per verificarli. La collega la polizia di New York ha scorta-
Bogdanos ha perseguito anche la filantro- di Patch risponde di non avere to Nedjemankh all’aeroporto e il
pa Shelby White, che aveva fatto parte del “alcuna copia, elettronica o di altro tipo”, sarcofago è stato riportato in Egitto. Bog-
consiglio di amministrazione del Met per ma ribadisce che il permesso “sembra danos non ha nascosto la sua frustrazione
33 anni e aveva riempito le collezioni del corretto”. Le autorità egiziane non rispon- per la negligenza e la mancanza di con-
museo con i suoi prestiti. Gli avvocati han- dono. A febbraio, nonostante la mancan- trolli. A volte c’è un incentivo a essere las-
no portato via dall’appartamento decine za di quasi tutti i documenti di prova della sisti quando è necessaria una verifica su
di antichità presumibilmente trafugate. credibilità della vendita e dell’esportazio- oggetti straordinari e di enorme valore.
Quando gli investigatori di Bogdanos ne del sarcofago dall’Egitto, Patch invia
hanno esaminato il processo di acquisizio- un’email a Kunicki: “Sono felice di annun- I calcoli di Abu Dhabi
ne del Met di Nedjemankh, hanno riscon- ciare che il museo ha deciso di portare L’episodio di New York ha messo in allar-
trato un’incredibile serie di negligenze. avanti l’acquisizione”. L’avverte, però, che me la Francia: il comitato per le acquisi-
serve la licenza di esportazione originale. zioni del Louvre per Abu Dhabi aveva
Sulle tracce di Nedjemankh Ma Kunicki confessa di avere “un piccolo comprato sette pezzi da Kunicki e Semper.
Nel maggio 2016 Diana Craig Patch, cura- problema”. Il proprietario l’ha “persa”. Bogdanos ha messo le prove in alcune
trice del Met per l’arte egizia, riceve un’e- Nell’aprile 2017 il sarcofago di Nedje- chiavette e le ha consegnate alla polizia di
mail da Richard Semper, un commercian- mankh arriva a New York con l’American Londra, Bruxelles, Parigi e Berlino. Nel
te con sede a Parigi, che propone un “pez- Airlines per rimanere un anno in un ma- febbraio 2019 Marc Gabolde ha scritto a
zo difficile in vendita”. È il sarcofago di un funzionario del Louvre per esprimere
Nedjemankh. Semper e il suo socio, Chri- È compito di un le sue preoccupazioni sulla presunta pro-
stophe Kunicki, vogliono 4,5 milioni di venienza della stele di Tutankhamon.
euro. Kunicki è un punto di riferimento curatore assicurarsi Qualche settimana dopo ha incontrato un
nel mondo dell’arte europea, apprezzato che i manufatti non curatore del Louvre per parlare di quello
dai curatori dei musei. Di solito lavora at- che aveva appreso. Mi ha detto che era sta-
traverso la casa d’aste Pierre Bergé, ma siano stati trafugati ta una “discussione complessa”. A quel
Nedjemankh è una vendita diretta. Du- punto i presunti ex proprietari della stele
rante l’estate, mentre Patch riflette gazzino del Met, fino a quando il museo ha erano collegati a una serie di “reperti pro-
sull’acquisto, i mercanti le chiedono di lanciato la sua mostra. L’indagine di Bog- blematici”. Gabolde ha pubblicato lo stu-
gestire gli scambi in modo “confidenzia- danos si è allargata e le prove si sono accu- dio nella Revue d’Égyptologie. Gli scavi e
le”. Lei non trova la cosa strana. A settem- mulate. Ha stabilito che Nedjemankh era i traffici illegali, mi ha detto, non solo di-
bre i commercianti, impazienti, ribassano stato saccheggiato nella regione di Minya, struggono informazioni cruciali sul conte-
il prezzo. in Egitto, nell’ottobre 2011, mentre i mani- sto archeologico, ma alimentano crimini
A dicembre Patch vola a Parigi per ve- festanti a piazza Tahrir affrontavano il più gravi. “Questo significa violenza, cor-
dere il reperto. Poi comincia l’indagine consiglio militare che aveva deposto Ho- ruzione, mercato nero, denaro sporco”.
formale sulla provenienza necessaria per sni Mubarak. I ladri avevano inviato le fo- Il direttore del Louvre dell’epoca,
ottenere l’approvazione del consiglio del tografie del reperto a un commerciante Jean-Luc Martinez, sembra non aver fatto
Met. Kunicki e Semper le inviano docu- che lavorava con Kunicki, e quasi certa- nulla con queste scoperte. Secondo un
menti con revisioni, lacune, errori e in- mente a Kunicki stesso, per poi spedirla a rapporto dell’Ufficio centrale francese di
congruenze: due traduzioni di una licenza Dubai in un container. Kunicki e Simo- lotta contro il traffico dei beni culturali,
di esportazione egiziana con date contra- nian avevano architettato il trasferimento Martinez era più preoccupato di riempire
stanti e due versioni in arabo, entrambe del sarcofago in Germania, incaricando le sale vuote di Abu Dhabi e di mantenere
prive della firma dell’autorità egiziana per nel febbraio 2013 un commerciante emi- buoni rapporti diplomatici con gli Emirati.
le antichità e con un timbro della Repub- ratino di produrre una fattura falsa che Nel paese del Golfo le infrastrutture arti-
blica Araba d’Egitto ancora inesistente descrivesse Nedjemankh come una “cas- stiche sono centrali per la sua moderniz-
(dal 1958 fino al settembre 1971, l’Egitto sa di legno rivestita di gesso” del valore di zazione e per un settore in cui ha un van-
era conosciuto come Repubblica Araba cinquemila euro. Il commerciante l’aveva taggio naturale rispetto all’Arabia Saudita,
iniziativa statale e la campagna è passata zione nelle aree di rilevanza archeologica smo e delle antichità è praticamente in
sotto silenzio. Non è chiaro quali delle an- erano regolamentate dallo stato. bancarotta. Lo stato iracheno non stanzia
tichità irachene – se ce ne sono – nella col- La distruzione e la dispersione del pa- quasi nulla per il patrimonio culturale, e
lezione del museo siano illecite: alcune trimonio culturale iracheno dopo l’inva- tutti i fondi sono gestiti da partiti politici
sono in prestito dal Louvre di Parigi, altre sione del 2003 ha preannunciato la fram- confessionali. I controlli della polizia nei
sono recenti acquisizioni di Abu Dhabi. mentazione del paese in feudi religiosi. siti archeologici sono così poco rigorosi
La reazione irachena è comprensibile. Anche se alcuni saccheggi sono avvenuti che le tavolette cuneiformi, facilmente
Il paese ha assistito a trent’anni di distru- spontaneamente nel caos del momento, contrabbandabili date le piccole dimen-
zione del patrimonio culturale avviata c’erano già i segni di una sistematicità. sioni, hanno inondato i mercati illegali.
dall’occidente. La prima ondata cominciò Chi ha beneficiato di questa distruzione? Inoltre non servono sofisticate reti crimi-
nel 1996, quando una popolazione spinta Forse una decina di figure regionali e loca- nali o documenti falsificati: nel 2022 un
alla povertà dal programma dell’Onu che li. Con il governo centrale annientato, i geologo britannico in visita in Iraq si è sen-
prevedeva la vendita di petrolio in cambio baathisti esclusi dalla vita pubblica, i teso- tito in diritto di riempire la sua valigia con
di aiuti umanitari cominciò a saccheggia- ri depredati e le istituzioni culturali sac- antichi frammenti di ceramica. Quando è
re i siti culturali per sopravvivere. La se- cheggiate o bruciate, era inevitabile che le stato arrestato dalle autorità irachene
conda avvenne nel 2003, quando né gli comunità religiose ed etniche si muoves- all’aeroporto di Baghdad, ha dichiarato di
statunitensi né l’esercito iracheno protes- sero per proteggere i propri siti e manufat- non sapere che il commercio di antichità
sero il museo e la biblioteca nazionale di ti. Oggi i curdi svolgono le loro attività di fosse illegale.
Baghdad dai saccheggi. La terza si è verifi- tutela del patrimonio culturale nel nord Quasi tutti i lavori sul patrimonio cul-
cata sotto l’Is, che ha tratto profitto dal del paese, l’Iran finanzia i lavori di rico- turale condotti in Iraq sono finanziati da
crollo dello stato iracheno, scavando e struzione nelle aree sciite e gli Emirati so- donatori esterni. Il modo in cui operano,
saccheggiando vaste aree del patrimonio stengono gli sforzi nelle regioni sunnite. mi ha detto l’archeologo, indebolisce il
mesopotamico. L’identità nazionale Il presidente iracheno, Abdul Latif Ra- ruolo già compromesso dello stato irache-
dell’Iraq fa molto affidamento su questo shid, ha dichiarato all’inizio di quest’esta- no. Quando nel 2020 l’Unesco aveva an-
patrimonio, condiviso dai vari gruppi etni- te che la ricostruzione del patrimonio na- nunciato la ricostruzione della moschea
ci e religiosi: caldei, ebrei, assiri, armeni, zionale “deve essere una delle massime di Nouri a Mosul, il direttore dell’ufficio
curdi, musulmani sciiti e sunniti, turkme- priorità”, un modo per dimostrare che “la per l’Iraq aveva dichiarato che il progetto
ni. Sotto Saddam Hussein una forza di pace e la sicurezza sono state ripristinate”. sarebbe stato “orientato alla comunità” e
polizia sorvegliava i luoghi di interesse Ma come mi ha detto un archeologo ira- che i lavori avrebbero seguito i desideri
culturale, mentre l’edilizia e la pianifica- cheno, il ministero della cultura, del turi- della popolazione di Mosul, perché “si