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SISTEMI DI
PRODUZIONE
L’aspetto procedurale pone in evidenza gli aspetti operativi del processo produttivo,
descrivendo esclusivamente tutte le varie fasi che costituiscono la procedura
operativa di gestione della produzione. Le fasi rappresentate sono quelle di
programmazione aggregata, programmazione dei fabbisogni, schedulazione, e
controllo dell’avanzamento di produzione. Lo strumento utilizzato per questo tipo
di rappresentazione è il flow chart (diagramma di flusso).
DIMENSIONAMENTO DEI SISTEMI DI
FABBRICAZIONE
IL JOB SHOP
5. Calcolo del fabbisogno annuo di ore produttive per ogni tipo di macchina i:
( T ij∗Q j
3600∗( 1−S Rij )
+
ST T ij
60 )
∗N L j ∗1
∗1
Ai
N ∗1
H Ci
N H i=∑
j=1 T Ri
6. Calcolo della disponibilità annua di ore produttive per ogni tipo di macchina i
:
A H i ( s )=W H i ( s )∗SE
7. Calcolo del numero di macchine di tipo i necessarie per la produzione del mix
di riferimento, arrotondando il numero per eccesso o per difetto a seconda
del costo del tipo di macchina i, del tasso di saturazione del tipo di macchina
i , e della possibilità di ricorrere alla subfornitura o a cicli alternativi:
N Hi N Mi
N M i ( s) = T Si =
A Hi (s ) ⌈ N Mi ⌉
8. Calcolo del numero di turni più conveniente, raggiungendo un trade off tra il
troppo diverso e l’ugual numero di turni per i reparti. Questo avviene perché
un eccessivo diverso numero di turni tra i reparti comporta la necessità di
magazzini di disaccoppiamento e un maggior costo di esercizio delle risorse
condivise, mentre un numero uguale porta ad una minore saturazione e ad un
maggiore sbilanciamento tra reparti.
LE CELLE DI FABBRICAZIONE
1. Per ogni pezzo indicare se lavorato (1) o meno (0) su ogni macchina (cioè
completare la matrice prodotto – macchina).
2. Associare ad ogni riga un peso dato dalla conversione decimale del codice
binario rappresentante la riga.
4. Associare ad ogni colonna un peso dato dalla conversione decimale del codice
binario rappresentante la colonna.
Il Single Linkage Clustering Algorithm (SLCA) è uno dei diversi metodi basati sui
coefficienti di somiglianza, ed è caratterizzato dai seguenti passaggi:
aij
sij =
( aij +b ij +c ij )
LE LINEE DI TRASFERIMENTO
I Flexible Manufacturing System (FMS) sono sistemi di produzione che, grazie alla
propria automazione flessibile, sono in grado di raggiungere maggiori gradi di libertà
e flessibilità. Gli elementi e gli aspetti che caratterizzano un sistema FMS sono
presentati nei paragrafi seguenti.
LA MACCHINA A CN
Nel part program devono essere contenute tutte le informazioni necessarie per
l’esecuzione delle lavorazioni: la traiettoria dell’utensile rispetto al pezzo e la
modalità di movimento (di avanzamento, di taglio, di posizionamento, ecc.), i
parametri tecnologici scelti (avanzamento, velocità, ecc.), e le informazioni
ausiliarie (selezione dell’utensile, carico/scarico dei pallet, ecc.). Il programma di
lavorazione è caricato nella memoria dell’unità di governo ed è richiamato quando si
devono lavorare i pezzi.
Per preparare un part program deve essere sviluppato il Computer Aided
Manufacturing (CAM) che deve essere integrato con il relativo disegno del prodotto
Computer Aided Design (CAD).
Il centro di lavoro (machining centre) è una macchina a CN multiscopo altamente
flessibile sulla quale è possibile effettuare un elevato numero di operazioni
controllando diversi assi (esistono centri di lavoro a tre, quattro, o cinque assi).
L’insieme di più macchine a CN compongono i sistemi FMS, dove un unico computer
centrale gestisce lo smistamento dei lavori da svolgere sulle diverse macchine. Un
modello Flexible Manufacturing configurato per celle di fabbricazione prende il
nome di Flexible Manufacturing Cell (FMC).
Il cambio del pezzo deve risultare il più rapido possibile per poter evitare
perdite di tempo nelle fasi di lavorazione, e per questo motivo viene utilizzato
un pallet movimentato da un sistema automatico. Diversi centri a CN possono
essere collegati tra loro e prevedere sistemi di trasporto di pallet tra un centro
e l’altro.
IL ROBOT
UT
A=
UT + DT
MTBF MTTF
A= =
MTBF + MTTR MTTF+ MTTR
Ridondanza Totale∈Standby
n n
A p =1−∏ ( 1− A ( i ) ) R p=1−∏ ( 1−R (i ) )
i=1 i=1
Ridondanza Parziale
(( ) )
n
( T )=∑ n Rcomponent
j n− j
R S ,k ou t of
j
( 1−R component )
j=k
n
ANALISI DI THROUGHPUT
L’analisi di throughput è utile come prima analisi grezza, ma la vera e propria analisi
di fidatezza di funzionamento viene fatta con la costruzione dello schema RBD.
Il throughput TH di un sistema produttivo è la sua potenzialità produttiva. Il valore
di TH della fase i è la somma dei TH delle stazioni j della fase i. Dall’analisi di
throughput è possibile identificare il collo di bottiglia (risorsa o fase che limita la
capacità produttiva) e calcolare l’utilizzo delle risorse/componenti del sistema
produttivo.
TEMPI E METODI
La stima del tempo basata sull’esperienza è una pratica fondata sull’analisi dei
comportamenti storici, ed è valida esclusivamente in casi limitati (soprattutto
quando non è necessaria una grande precisione).
La stima del tempo basata sul self reporting consiste in un’autovalutazione del
tempo impiegato da parte dell’operatore oggetto dell’indagine, e anche in questo
caso il grado di accuratezza raggiunto è basso. Occorre pertanto definire delle
procedure più accurate per la stima del tempo.
TIME STUDY
5. Calcolo del tempo standard di ciclo ST : calcolo del tempo medio di fase t ’ ,
calcolo del tempo normale di fase NT tenendo conto del fattore di resa RF
(performance rating factor) legato alla prestazione del lavoratore, somma
degli NT per ottenere il tempo normale di ciclo NTC , maggiorazione del NTC
di un fattore di aggiustamento A legato ai bisogni personali del lavoratore e
alla fatica.
[( ) ( )]
2
z σ
n= ∗
h t
n
∑ ti
t ' = i=1
n
'
NT =t ∗F∗RF
1
F=
entità coinvolte nell ' operazione
m
NTC=∑ N T j
j=1
ST =NTC∗( 1+ A )
WORK SAMPLING
t t∗pocc ∗RF
t n=
N
tn
t st =
( 1− A )
I sistemi a tempi standard predeterminati si fondano sul principio base che ogni
movimento/attività elementare richieda sempre lo stesso tempo, a parità di
condizioni di lavoro e se compiuto da un esecutore sufficientemente abile. I tempi
sono espressi nell’unità particolare TMU (Time Measurement Unit):
ANALISI DI TOWILL
Dato che in alcuni casi la produzione può essere sospesa per un certo periodo di
tempo prima di essere ripresa (come nella produzione a lotti), è fondamentale
considerare anche la presenza del forgetting factor (fattore di dimenticanza).
L’analisi di Towill spiega ciò che può accadere al variare del forgetting factor:
considerando un quantitativo di parti identiche da produrre in n lotti di pari
dimensioni intervallati da tempi uguali, si fa variare la dimensione dei lotti, si fa
variare il forgetting factor percentuale, e si analizza il risultato in funzione del tempo
complessivo necessario per la produzione.
LA CURVA DI APPRENDIMENTO CON ALTRI MODELLI
Dove CIP è il coefficiente di sicurezza, che tiene conto degli imprevisti del
personale.
∑T j
j
N min di stazioni=⌈ ⌉
TA
TA=T CICLO∗α
∑ T j<TA
j ∈I
3. Per ogni operazione j si calcola il peso posizionale P W j, dato dalla somma dei
tempi di quella operazione e di quelle che appartengono a S j. Si sceglie
l’operazione con il peso posizionale più alto e la si assegna alla prima stazione
di lavoro.
P W j=t j + ∑ t k
k ∈S j
4. Si sceglie l’operazione con il successivo peso più alto e la si assegna alla prima
stazione di lavoro I ammissibile (quella per cui la somma dei tempi delle
operazioni ad essa assegnati non superi la sua capacità C I ); se tale stazione
non esiste, bisogna crearne una nuova. Si ripete questo step fino a che tutte le
operazioni siano state assegnate.
OBSOLESCENZA E RINNOVO IMPIANTI
Il costo tecnico del servizio reso (CTSR) è la somma di tutti i costi di esercizio
dell’impianto, inclusi i costi delle materie prime e delle manutenzioni. Può
essere considerato come un indice di invecchiamento dell’impianto, e infatti
aumenta nel corso del tempo a parità dei volumi di produzione.
Ipotizzando che nel corso del tempo il CTSR dell’impianto in uso aumenti e che
invece il CTAE dell’impianto alternativo diminuisca, è possibile valutare se e quando
sarà conveniente sostituire l’impianto di riferimento. Considerando il grafico
seguente, il punto x corrisponde all’anno in cui diventa conveniente la sostituzione:
PARTE PROF.
PIROVANO
PROGETTAZIONE DEL LAYOUT
La funzione obiettivo tipica del FLP riguarda l’ottimizzazione dell’efficienza dei flussi
di materiali e delle relazioni tra le aree produttive e non:
Dovei e j sono le due aree di riferimento, α è un indice di peso stabilito per decidere
a quale parte della funzione dare più importanza, f ij è il flusso dei materiali tra le due
aree, c ij è il costo unitario delle movimentazioni tra le due aree, d ij è la distanza tra le
due aree, r ij è l’indicatore di relazione tra le due aree (indicatore qualitativo che
stabilisce quanto devono stare vicine due aree), e x ij è l’adiacenza effettiva tra le due
aree.
FROM – TO CHART
Dato un layout di massima dei reparti, vengono realizzate le from – to chart (matrici
origine – destinazione) dei diversi indicatori sopra visti per facilitare la
progettazione del layout di dettaglio. Di seguito viene presentato un esempio di
layout di massima di quattro reparti, con annesso il modello di matrice che deve
essere realizzata per ogni indicatore.
A B A B C D
A
C D B
C
D
Nella matrice dei flussi f ij vengono riportati i flussi dei materiali tra i
reparti, e la somma di tutto ciò che entra deve essere uguale alla somma di
ciò che esce (la somma di ogni colonna deve essere uguale alla somma
della riga corrispondente). Gli unici due reparti in cui ciò non vale sono
ovviamente il magazzino MP e il magazzino PF.
Nella matrice delle adiacenze x ij vengono inseriti dei valori binari che
rappresentano la presenza o meno di adiacenza tra due reparti: viene
compilata inserendo il valore 1 quando c’è un adiacenza tra due reparti
(ossia un lato comune) e inserendo il valore 0 quando non c’è adiacenza.
Nel FLP si parte con l’analisi ABC sui prodotti, per identificare il 20% dei
prodotti che costituisce l’80% della produzione: questo tipo di classificazione
serve, in questo contesto, per
compiere la giusta scelta
strategica in merito al tipo di
layout di impianto (layout di
linea per prodotto o layout a
celle o layout job shop per
processo).
Si procede poi con l’analisi delle relazioni tra le attività costruendo la activity
relationship chart, che serve per raccogliere i requisiti di relazione tra le due
aree di riferimento i e j . La legenda di interpretazione di questa matrice è la
seguente:
A=Absolutely Necessary ; E=Especially Important ; I =Important ;
O=Ordinarily Important ; U =Unimportant ; X =Undesirable.
Bx ( y)=
∑ (x ¿ ¿ a x ) ¿
Dimensione
N.B.: il lavoro logistico relativo L LREL è il lavoro logistico calcolato dopo uno scambio
relativo (ossia realizzato scambiando solamente i baricentri), mentre il lavoro
logistico assoluto L LASS è il lavoro logistico calcolato dopo uno scambio effettivo
(ossia costruendo il nuovo layout e calcolando i nuovi baricentri).
L’Automated Layout Design Program (ALDEP) è un algoritmo che si basa solo sulla
activity relationship chart e che parte da un layout green field, e cioè non necessita
di un layout iniziale, ma ne costruisce uno da zero (e quindi il layout in output può
essere dato in input al CRAFT per ottimizzarlo). Questo approccio necessita della
dimensione del plant, del numero e delle dimensioni dei reparti, dell’activity
relationship chart, e di una larghezza di reparto (sweep). Il principale vincolo che
deve essere rispettato riguarda il fatto che i reparti devono avere la stessa larghezza.
L’obiettivo di questo algoritmo è la massimizzazione dell’indice di prossimità IP e,
anche in questo caso, il risultato sarà un layout di massima.
IP=∑ ∑ ( r ij∗x ij )
i j
PARTE PROF.
UGLIETTI
LEGGE DI LITTLE
L’analisi delle prestazioni di un sistema produttivo consiste fondamentalmente
nell’estrazione di dati riguardanti alcuni suoi aspetti, come per esempio la
produttività, la puntualità, i costi, la saturazione, la disponibilità, e così via. L’analisi
delle prestazioni di un sistema complesso può essere effettuata con metodi diversi:
tra i più semplici e sintetici vi sono la legge di Little e l’analisi di carico (o analisi di
input/output o diagrammi di throughput).
Con l’attività di monitoraggio si può ottenere informazioni in tempo reale sul
sistema, compiere un’analisi dello storico di funzionamento, e calcolare
l’andamento di opportuni indici di prestazione.
Le tre principali grandezze messe in relazione dalla legge di Little sono il ¿ (delta
temporale tra ingresso e uscita del prodotto dal sistema), il TH (ritmo di uscita dei
prodotti dal sistema), e il WIP (ordini non completati presenti nel sistema nello
stesso istante). In particolare, la legge di Little afferma che il WIP critico (WI P¿) è il
livello di WIP per il quale un sistema produttivo in un uno stato stazionario (ossia in
presenza di scarsa variazione tra produzione e vendita) raggiunge il massimo
throughput (TH max ) con il minimo tempo di attraversamento (¿min ):
¿
WI P =L T min∗T H max
L T min =
{
∑ T PROCESSO , se WIP ≤WI P¿
WIP
T H max
, altrimenti
{
WIP
, se WIP ≤WI P¿
T H max = L T min
T H bottleneck , altrimenti
Nel caso di una linea di produzione con tempi perfettamente bilanciati e
deterministici, il WI P¿ è pari al numero di stazioni o macchine presenti. Per linee non
perfettamente bilanciate, il valore limite WI P¿ risulta invece inferiore al numero di
stazioni o macchine presenti.
DIAGRAMMI DI THROUGHPUT
Dato un sistema produttivo, le grandezze che lo caratterizzano sono la frequenza di
input e output al/dal sistema ( F ¿ e F OUT ) e il numero di pezzi in input e output al/dal
sistema a partire dall’istante t=0 ( N ¿ e N OUT ).
Il diagramma di throughput (o di input/output) è un modello utilizzato per
monitorare la dinamica del processo che accade nel funnel (sistema produttivo in
esame), potendo anche dettagliare la situazione per ogni area. Questo tipo di
modello parte da dati reali o pseudoreali per poter stabilire, attraverso determinati
indicatori sintetici, come sta funzionando il sistema. Di conseguenza, è possibile
costruire un diagramma di input/output solo ed esclusivamente per sistemi di
produzione reali o al limite simulati in fase di progettazione.
L’analisi di un sistema produttivo condotta con questo tipo di strumento evidenzia
l’andamento in generale degli ordini in input e degli ordini in output:
T O=¿ ¿
∫ ¿ ( T ) dt −∫ OUT ( T ) dt
T0 T0
WI PMEDIO =
T 1−T 0
La pendenza media della curva di output (o tasso medio di output ROU T MEDIO
) e la pendenza media della curva di input (o tasso medio di input RI N MEDIO):
nout
∑ T Oj
j=1
ROU T MEDIO =
T 1−T 0
n¿
∑TOj
RI N MEDIO= j=1
T 1−T 0
WI P MEDIO
A MEDIA=
ROU T MEDIO
ROU T MEDIO
U T MEDIA =
ROU T MAX
Il Real Time Control System (RTCS) si occupa di due principali macro attività.
L’attività di loading comprende le fasi di loading choice (scelta di quale tipo di
parte caricare nel sistema) e di timing (scelta del momento in cui caricare una
nuova parte nel sistema).
L’attività di operation sequencing si occupa delle fasi di routing (scelta di
quale macchina fisica deve lavorare una certa parte a fronte di più macchine
alternative) e di dispatching (scelta di quale parte deve entrare in macchina
tra quelle in coda).
La regola Balance Loading BL1 prevede di caricare il job con il valore di I B j più
alto.
m
∑ Fij
i=1
∀ j I Bj=
max { F ij }∗m
Scegli j t . c . I B j=max { I B j }
¿
La regola Balance Loading BL2 prevede di caricare il job con il valore di I B j più
basso.
[ ]
m 2
C si Fij
∀ j I B =∑
¿
−
j
i=1 max { C si } max { F ij }
¿∗¿¿
La regola Balance Loading BL3 prevede di caricare il job con il valore di I B j
più basso.
[ ]
m 2
C si Fij
¿∗¿= ∑ − ¿
max {C si } F j
∀ j I Bj
i=1
¿∗¿=min ¿¿¿
Scegli j t . c . I B j
La regola Random Loading RND prevede di scegliere casualmente il job da
caricare.
TSPT (Truncated SPT): vale la regola SPT, ma quando un job supera un tempo
di attesa prefissato viene forzato fuori dalla coda con la regola FIFO (descritta
in seguito).
LWKR (Least Work Remaining): viene caricato il job che ha minor tempo
complessivo di lavorazione sulle macchine ancora da visitare.
TWORK (Total Work): viene caricato il job il cui ciclo presenta il minimo
tempo di lavorazione complessivo (somma dei tempi di tutte le operazioni del
job).
MSUT (Minimum Setup Time): viene caricato il job che comporta, dato lo
stato della macchina, il minimo tempo di setup.
FIFO (First In First Out): viene caricato il primo job entrato in coda.
LIFO (Last In First Out): viene caricato l'ultimo job entrato in coda.
FISFS (First In System First Served): viene caricato il job entrato per primo nel
sistema nel suo complesso.
FROP (Fewest Remaining Operations): viene caricato il job con il minor
numero di operazioni ancora da eseguire (cioè più vicino al completamento).
MROP (Most Remaining Operations): viene caricato il job con il maggior
numero di operazioni ancora da eseguire.
EDD (Earliest Due Date): viene caricato il job con la data di scadenza di
lavorazione più vicina.
MS (Minimum Slack): viene caricato il job con il più basso tempo che può
attendere prima di essere caricato, rispettando comunque la sua Due Date.
MSPO (Minimum Slack Per Operations): viene caricato il job con il più basso
tempo che si può attendere tra un’operazione e l’altra del job stesso,
rispettando comunque la sua Due Date.
RETI NEURALI ARTIFICIALI E FUZZY LOGIC
Parzialmente
interconnessa (non tutti i
neuroni sono collegati tra
di loro).
A strati, con uno strato di input, uno stato nascosto e uno stato di output.
In generale, le reti neurali artificiali sono composte da neuroni artificiali che
simulano il comportamento dei neuroni biologici. Un neurone artificiale è composto
da un segnale di attivazione (somma dei segnali di attivazione dei neuroni in input),
da una funzione di trasferimento che dipende dal segnale di attivazione e che
determina la modalità di attivazione (a gradino, a rampa, sigmoidale, gaussiana), e
infine da una sere di neuroni collegati come output.
Tutte le connessioni (o segnali) tra i neuroni di une rete neurale sono caratterizzate
da un peso sinaptico stabilito nella fase di progettazione delle rete stessa. I pesi
sinaptici vengono poi aggiornati nel corso del tempo grazie ad algoritmi che
costituiscono la base del processo di apprendimento (supervisionato, non
supervisionato, a pesi fissi). La legge di Hebb descrive il cambiamento del peso
sinaptico della connessione tra il neuronei e il neurone in input j nel corso del
tempo t .
W i , j ( t+1 ) =W i , j ( t ) + Δ W i , j
I sistemi esperti basati su regole sono programmi composti da regole del tipo
“IF condition THEN action”. Dato un insieme di fatti, in base all’applicazione
delle regole, i sistemi esperti possono dedurre nuovi fatti.
Per definizione, un sistema esperto usa regole definite ma non può crearne di
nuove. È quindi necessario, in fase di progettazione, definire la struttura logica, i tipi
di dati, gli insiemi, le classi, i limiti e le regole IF – THEN.
Tra i vantaggi dei sistemi esperti troviamo la caratteristica glass box, l’ottenimento
delle stesse risposte in caso di decisioni ripetute e la presa in considerazione di tutti
gli aspetti utili per la decisione. Tra gli svantaggi troviamo invece i maggiori costi
rispetto alle reti neurali artificiali, l’impossibilità di adattamento nel caso di
cambiamenti nelle condizioni al contorno, la dipendenza della qualità decisionale
dalla qualità progettuale e infine l’impossibilità di utilizzo in caso di fatti non attesi.
FUZZY LOGIC
Ti,j [min/pz] M1 M2 M3
A 15 10
B 9 8
C 17 7
Coefficienti e Setup M1 M2 M3
HC 0,96 0,95 0,91
A 0,96 0,93 0,93
SE 0,82 0,82 0,82
SR 0,07 0,05 0,09
STT [ore/setup] 2,8 2,3 1,9
pz
15000
anno lotti
N L A= =15
pz anno
1000
lotto
pz
25000
anno lotti
N LB = =25
pz anno
1000
lotto
pz
35000
anno lotti
N LC = =35
pz anno
1000
lotto
[( ) ]
pz min
15000 ∗15
anno pz ore setup
+2 , 8 ∗15 ∗1
60∗( 1−0 , 07 ) setup anno
N H M 1= +¿
0 , 96∗0 , 96
[( ) ]
pz min
25000 ∗9
anno pz ore setup
+ +2 , 8 ∗25 ∗1
60∗( 1−0 , 07 ) setup anno
ore
=8872
0 , 96∗0 , 96 anno
[( ) ]
pz min
15000 ∗10
anno pz ore setup
+2 , 3 ∗15 ∗1
(
60∗ 1−0 , 05 ) setup anno
N H M 2= +¿
0 , 95∗0 , 93
[( ) ]
pz min
35000 ∗17
anno pz ore setup
+ +2 , 3 ∗35 ∗1
60∗( 1−0 , 05 ) setup anno
ore
=14924
0 , 95∗0 , 93 anno
[( ) ]
pz min
25000 ∗8
anno pz ore setup
+ 1, 9 ∗25 ∗1
60∗( 1−0 ,09 ) setup anno
N H M 3= +¿
0 , 91∗0 , 93
[( ) ]
pz min
35000 ∗7
anno pz ore setup
+ +1 , 9 ∗35 ∗1
60∗( 1−0 , 09 ) setup anno
ore
=9765
0 , 91∗0 , 93 anno
8872
N M M 1= =2 , 15=3 M 1
4133
14924
N M M 2= =3 , 62=4 M 2
4133
9765
N M M 3= =2, 37=3 M 3
4133
2 ,15
T S M 1= =72 %
3
3 ,62
T S M 2= =90 %
4
2 ,37
T S M 3= =79 %
3
ESERCIZIO DIMENSIONAMENTO JOB SHOP 2
Ti,j [min/pz] M1 M2 M3
A 8 15 10
B 8 12 20
C 15 12
Domanda e Lotti Domanda Annua Qj Dimensione Lotto
A 20000 2000
B 18000 2000
C 25000 2500
Coefficienti e Setup M1 M2 M3
A 0,95 0,95 0,95
SE 0,85 0,85 0,85
SR 0,05 0,01 0,05
STT [ore/setup] 2 2 3
1.1.
pz
20000
anno lotti
N L A= =10
pz anno
2000
lotto
pz
18000
anno lotti
N LB = =9
pz anno
2000
lotto
pz
25000
anno lotti
N LC = =10
pz anno
2500
lotto
[( ) ]
pz min
20000 ∗8
anno pz ore setup
+2 ∗10 ∗1
(
60∗ 1−0 ,05 ) setup anno
N H M 1= +¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
18000 ∗8
anno pz ore setup
+ +2 ∗9 ∗1
60∗( 1−0 , 05 ) setup anno
ore
=5654
0 , 95 anno
[( ) ]
pz min
20000 ∗15
anno pz ore setup
+2 ∗10 ∗1
60∗( 1−0 ,01 ) setup anno
N H M 2= +¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
18000 ∗12
anno pz ore setup
+ +2 ∗9 ∗1
60∗(1−0 , 01 ) setup anno
+¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
25000 ∗15
anno pz ore setup
+ +2 ∗10 ∗1
60∗( 1−0 , 01 ) setup anno
ore
=15850
0 , 95 anno
[( ) ]
pz min
20000 ∗10
anno pz ore setup
+3 ∗10 ∗1
60∗( 1−0 ,05 ) setup anno
N H M 3= +¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
18000 ∗20
anno pz ore setup
+ +3 ∗9 ∗1
60∗(1−0 , 05 ) setup anno
+¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
18000 ∗12
anno pz ore setup
+ +3 ∗9 ∗1
60∗( 1−0 , 05 ) setup anno
ore
=15973
0 ,95 anno
15850
N M M 2= =5 , 30=6 M 2NECESSARI <5 M 2 DISPONIBILI
2992
15973
N M M 3= =5 , 34=6 M 3 NECESSARI >6 M 3 DISPONIBILI
2992
Capacità Mancante=15850
ore
anno (
− 5 M 2 DISPONIBILI∗2992
ore
anno )
=¿
ore
¿ 890
anno
2.1.
Se si ipotizzasse di aggiungere ore di straordinario, questa decisione
risulterebbe essere opportuna solo per il reparto M2. Questo perché il
reparto M2 è l’unico tra i tre ad essere sottodimensionato.
ore
1346
anno € €
Costo Differenziale Straordinario= ∗22 =34848
0 ,85 ora anno
2.2.
Se si ipotizzasse di aggiungere un turno di lavoro, questa decisione
risulterebbe essere opportuna solo per il reparto M2. Questo perché il
reparto M2 è l’unico tra i tre ad essere sottodimensionato.
ore
2992
anno € €
Costo Differenziale Turno Extra= ∗16 =56320
0 , 85 ora anno
2.3.
Se si ipotizzasse di ridimensionare l’intero sistema job shop, questo intervento
coinvolgerebbe esclusivamente i reparti M2 e M3. Infatti, sarebbe necessario
acquistare un nuovo macchinario M2 e dismettere un macchinario M3.
Tuttavia, dato che il valore residuo del macchinario M3 superfluo è nullo, si
ritiene opportuno mantenerlo nel sistema senza però tenerlo attivo. In questo
modo si risparmia sul costo della manodopera, perché con un totale di 6
macchinari al posto di 7 sono necessari solo 2 operatori per ogni turno al
posto di 3 (quindi si risparmia il costo di un operatore sia nel primo che nel
secondo turno della giornata).
Inoltre, tenendo a mente che, come suggerisce il testo, il costo di acquisto di
un macchinario ha un ammortamento di cinque anni (il costo annuo è il 20%
del costo di acquisto), il costo differenziale per il ridimensionamento
dell’intero job shop è il seguente:
(
Costo Differenziale Ridimensionamento= 90000
€
M2
∗0 , 2 −¿)
−( 1
anno )
operatore € ore turno giorni
∗14 ∗8 ∗1 ∗220
turno ora turno giorno
−( 1 )
operatore € ore turno giorni €
∗15 ∗8 ∗1 ∗220 =−33040
turno ora turno giorno anno anno
Data la seguente matrice prodotto – processo, procedere con l’algoritmo ROC per
dimensionare un sistema di fabbricazione con una configurazione per celle di
fabbricazione.
Soluzione:
ESERCIZIO DIMENSIONAMENTO CELLE ROC 2
Data la seguente matrice prodotto – processo, procedere con l’algoritmo ROC per
dimensionare un sistema di fabbricazione con una configurazione per celle di
fabbricazione.
Soluzione:
ESERCIZI ANALISI DELLE PRESTAZIONI
days
320
N ∫ Raw Mill=
year
=9 , 14
∫¿ ¿
35 year
t clinker
4000
day t cement
TH Rotary Kiln= =4545
t clinker day
0 , 88
t cement
days
320
N ∫ Rotary Kiln=
year
=10 ,67
∫¿ ¿
30 year
days
320
N ∫ Cement Mill=
year
=8
∫¿ ¿
40 year
cement bags kg
80000 ∗50
day cement bag t cement
TH Bag Packing= =4000
kg day
1000
t
days
320
N ∫ Bag Packing=
year
=6 , 4
∫¿ ¿
50 year
ESERCIZIO RBD 1
1. Prima di tutto occorre determinare il numero di macchinari necessari per
soddisfare la produzione richiesta in termini di capacità:
kg kg
C P A 1=150 ∗0 , 95∗( 1−0 , 07 )=132 ,5
h h
kg kg
C P A 2=70 ∗0 , 90∗( 1−0 , 1 )=56 ,7
h h
kg kg
C P B 1=140 ∗0 , 95∗( 1−0 ,05 )=126 , 3
h h
kg kg
C PC 1=260 ∗0 , 90∗(1−0 , 08 )=215 ,2
h h
kg kg
C PC 2=160 ∗0 , 90∗(1−0 , 1 )=129 , 6
h h
Per i macchinari A1, A2 e B1 sono necessari 100 kg/h ciascuno, mentre per C1
e C2 sono necessari 200 kg/h. Di conseguenza, date le capacità produttive
nette appena calcolate, sarà necessario un altro macchinario A2 e un altro
macchinario C2. La configurazione risultante sarà la seguente:
A A 1=0 , 95
A B 1=0 , 95
AC 1=0 ,90
kg kg
C P B 1=140 ∗0 , 95∗( 1−0 ,05 )=126 , 3
h h
kg kg
C PC 1=260 ∗0 , 90∗(1−0 , 08 )=215 ,2
h h
kg kg
C PC 2=160 ∗2∗0 , 81∗( 1−0 , 1 )=233 , 2
h h
A IMPIANTO =∏ A i=0 , 53
A B 1=0 , 95
A IMPIANTO =∏ A i=0 , 89
ESERCIZIO RBD 2
Caso 1:
Nel caso di una produzione in serie, la disponibilità complessiva è la produttoria
delle disponibilità delle varie stazioni:
4
A SERIE =0 , 9 =0 , 66
Caso 2:
Nel caso di una produzione in parallelo con ridondanza parziale, ossia dove entrambi
i macchinari in parallelo devono essere funzionanti, la disponibilità complessiva è la
produttoria delle disponibilità delle varie stazioni:
3 2 3 5
A PARALLELO PARZIALE =0 , 9 ∗0 , 9 =0 , 9 ∗0 , 81=0 , 9 =0 ,59
Caso 3:
Nel caso di una produzione in parallelo con ridondanza totale in standby, ossia dove
solo uno dei due macchinari in parallelo deve essere funzionante, la disponibilità
complessiva è la seguente:
ESERCIZIO CRAFT
Considerando i seguenti dati, procedere con l’algoritmo CRAFT per minimizzare il
lavoro logistico.
A 2 A B C
B 4 A B C
C 3 B B C
( 1∗2 )+ 0+0
Bx ( A )= =1
2
( 1∗1 ) +(2∗3)+0
Bx ( B ) = =1 , 75
4
0+ 0+ ( 3∗3 )
Bx ( C )= =3
3
( 1∗1 ) +(2∗1)+0
B y ( A )= =1 , 5
2
Bx By
A 1 1,5
B 1,75 2,25
Manhattan
d ij A B C
A 0 1,5 2,5
C 3 2
B 1,5 0 1,5
C 2,5 1,5 0
L LASS ( start )=( 0∗0 )+ (5∗1 , 5 ) + ( 10∗2, 5 ) + ( 3∗1 ,5 )+ ( 0∗0 ) +¿
+ ( 5∗1 ,5 )+ (10∗2 , 5 ) + ( 5∗1, 5 ) + ( 0∗0 )=77
Bx By Manhattan
d ij A B C
A 1,75 2,25
A 0 1,5 1,5
B 1 1,5
B 1,5 0 2,5
C 3 2 C 1,5 2,5 0
L LREL=67
Bx By Manhattan
d ij A B C
A 1 1,5
A 0 2,5 1,5
B 3 2
B 2,5 0 1,5
C 1,75 2,25 C 1,5 1,5 0
L LREL=65
Tra le tre possibili soluzioni, quella caratterizzata dal lavoro logistico minore è quella
dello scambio dei baricentri tra B e C. Di conseguenza, si procede mettendo in atto il
vero e proprio scambio tra questi reparti e ricalcolando i baricentri:
0+(2∗1)+ ( 3∗3 )
Bx ( B ) = =2, 75
4
( 1∗1 ) + ( 2∗2 )+ 0
Bx ( C )= =1 ,67
3
( 1∗1 ) +(2∗1)+0
B y ( A )= =1 , 5
2
0+ (2∗1 ) + ( 3∗2 )
B y (C )= =2 ,67
3
Bx By Manhattan
d ij A B C
A 1 1,5
A 0 2 1,84
B 2,75 1,75
B 2 0 2
C 1,67 2,67 C 1,84 2 0
ESERCIZIO ALDEP
Area Numero A B C D E
A 6 A E X E
B 5 I U A
C 4 O I
D 7 U
E 8
Plant 1 2 3 4 5 6 7
1
2
3
4
5
Con sweep = 4:
Plant 1 2 3 4 5 6 7
1 D D D D LIBERO LIBERO LIBERO
2 D D D C E LIBERO LIBERO
3 A C C C E E E
4 A A A A E E E
5 A B B B B B E
D → A=−50
D →C=10
A →C=50
A → B=100
A → E=50
C → E=20
B→ E=100
IP=280
Con sweep = 2:
Plant 1 2 3 4 5 6 7
1 D D B B B B LIBERO
2 D D A B E E LIBERO
3 D D A A E E LIBERO
4 D C A A E E LIBERO
5 C C C A E E LIBERO
D → B=0
D → A=−50
D →C=10
C → A=50
A → B=100
A → E=50
B→ E=100
IP=260
ESERCIZIO LITTLE 1
Reparto Numero Macchine T PROCESSO T H REPARTO
M1 3 12 min 0,25 pz/min
M2 2 10 min 0,2 pz/min
M3 5 15 min 0,33 pz/min
Totale 10 37 min
¿ pz
WI P =L T min∗T H max =37 min∗0 , 2 =7 , 4 pz
min
{
37 min , se WIP ≤ 7 , 4 pz
L T min = WIP
, altrimenti
0,2
{
WIP
, se WIP ≤7 , 4 pz
T H max = 37
0 , 2 , altrimenti
1
tg α =
L T min
1
tg β=
T H max
ESERCIZIO LITTLE 2
Reparto Numero Macchine T PROCESSO T H REPARTO
M1 3 9 min 0,33 pz/min
M2 5 17 min 0,29 pz/min
M3 8 21 min 0,38 pz/min
M4 2 4 min 0,5 pz/min
Totale 18 51 min
¿ pz
WI P =L T min∗T H max =51 min∗0 ,29 =14 , 79 pz
min
{
51 min , se WIP ≤14 ,79 pz
L T min = WIP
, altrimenti
0 ,29
{
WIP
, se WIP ≤14 ,79 pz
T H max = 51
0 , 29 , altrimenti
ESERCIZI DIAGRAMMI DI THROUGHPUT
∑ T Oj 100 min
ROU T MEDIO = j=1 = =1 ,67 h
T 1−T 0 min
60
h
ROU T MEDIO 1 , 67 h
U T MEDIA = = =83 , 5 %
ROU T MAX 2h
∑ T Oj 113 min
ROU T MEDIO = j=1 = =1 , 88 h
T 1−T 0 min
60
h
ROU T MEDIO 1 , 88 h
U T MEDIA = = =94 %
ROU T MAX 2h
DOMANDA 1
Costo Tecnico del Servizio Reso (CTSR) e Costo Totale Annuo Equivalente (CTAE): di
che cosa si tratta e come sono in relazione tra loro?
DOMANDA 2
kg kg
ProduttivitàOraria=0 , 9∗70 =63
ora ora
kg
63
ora
Produttività %= =25 , 2 %
kg
250
ora
kg kg
ProduttivitàOraria Target=0,442∗250 =110 , 5
ora ora
Si rende quindi necessario aggiungere un macchinario A1, un macchinario A2 e un
macchinario B2. La situazione risultante è la seguente:
kg kg
ProduttivitàOraria=0 , 9∗140 =126
ora ora
kg
126
ora
Produttività %= =50 , 4 %> Produttività % Target
kg
250
ora
DOMANDA 3
Ti,j [min/pz] M1 M2 M3
A 10 15 25
B 8 7 20
C 10 15
Coefficienti e Setup M1 M2 M3
A 0,95 0,95 0,95
SE 0,85 0,85 0,85
SR 0,05 0,01 0,05
STT [ore/setup] 3 2 2
1.
pz
15000
anno lotti
N L A= =15
pz anno
1000
lotto
pz
12000
anno lotti
N LB = =12
pz anno
1000
lotto
pz
18000
anno lotti
N LC = =12
pz anno
1500
lotto
[( ) ]
pz min
15000 ∗10
anno pz ore lotti
+3 ∗15 ∗1
(
60∗ 1−0 , 05 ) setup anno
N LM 1 = +¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
12000 ∗8
anno pz ore lotti
+ +3 ∗12 ∗1
60∗( 1−0 , 05 ) setup anno
ore
=4629
0 , 95 anno
[( ) ]
pz min
15000 ∗15
anno pz ore lotti
+2 ∗15 ∗1
60∗( 1−0 , 01 ) setup anno
N LM 2 = +¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
12000 ∗7
anno pz ore lotti
+ +2 ∗12 ∗1
60∗( 1−0 , 01 ) setup anno
+¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
18000 ∗10
anno pz ore lotti
+ +2 ∗12 ∗1
60∗( 1−0 , 01 ) setup anno
ore
=8748
0 , 95 anno
[( ) ]
pz min
15000 ∗25
anno pz ore lotti
+2 ∗15 ∗1
60∗( 1−0 , 05 ) setup anno
N LM 3 = +¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
12000 ∗20
anno pz ore lotti
+ +2 ∗12 ∗1
60∗(1−0 , 05 ) setup anno
+¿
0 , 95
[( ) ]
pz min
18000 ∗15
anno pz ore lotti
+ +2 ∗12 ∗1
60∗(1−0 , 05 ) setup anno
ore
=16426
0 , 95 anno
ore
4629
anno
N M M 1= =1 ,54=2 M 1
ore
2992
anno
ore
8748
anno
N M M 2= =2 ,92=3 M 2
ore
2992
anno
ore
16426
anno
N M M 3= =5 , 48=6 M 3
ore
2992
anno
1.
Plant 1 2 3 4
1 Reparto3 Reparto3 Reparto4
2 Reparto3 Reparto3 Reparto4 Reparto4
3 Reparto1 Reparto1 Reparto4 Reparto4
4 Reparto1 Reparto1 Reparto2 Reparto4
5 Reparto2 Reparto2 Reparto2 Reparto2
IP=270
2.
( 1∗2 ) + ( 2∗2 ) +0+0
Bx ( 1 ) = =1, 5
4
( 1∗1 ) + ( 2∗1 ) + ( 3∗2 )+(4∗1)
Bx ( 2 ) = =2 , 6
5
Bx By Manhattan
L LREL=2535 , 4
Scambiando i baricentri di Reparto1 con quelli di Reparto2:
Bx By Manhattan
L LREL=2581 , 8
Limitandosi a questi due scambi, il migliore risulta essere quello tra il Reparto1 e il
Reparto3. Si procede dunque con la riallocazione dei reparti:
Plant 1 2 3 4
1 Reparto1 Reparto1 Reparto4
2 Reparto1 Reparto1 Reparto4 Reparto4
3 Reparto3 Reparto3 Reparto4 Reparto4
4 Reparto3 Reparto3 Reparto2 Reparto4
5 Reparto2 Reparto2 Reparto2 Reparto2
Bx By Manhattan
166 min
ROU T MEDIO = =2, 76 h
min
60
h
ROU T MEDIO 2 , 76 h
U T MEDIA = = =92 %
ROU T MAX 3h
PERDIT A MEDIA =1−U T MEDIA =1−0 , 92=8 %