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che dalla branca Si affluisce alla branca S j per esservi utilizzata come input intermedio nel relativo processo produttivo; con z i la quota di produzione affluita al settore
finale, data dalla somma d i consumi c i e investimenti f i , assumendo per semplicit
che questi ultimi includano le variazioni di scorte; con y i il valore aggiunto ai prezzi
di mercato.
I vari flussi che sono riferiti tutti ad una unit di tempo, normalmente un anno
possono essere disposti in una tabella a doppia entrata come quella riportata in uno
schema come quello riportato nella Tabella 1.
TABELLA 1 - TAVOLA DELLE INTERDIPENDENZE SETTORIALI IN UN SISTEMA CHIUSO
Destinazione
Consumi
Investimenti
Totale impieghi
Settori finali
Totale impieghi
intermedi
Branche produttive
1
2
x11
x21
xi1
xk1
x12
x22
xi2
xk2
x1j
x2j
xij
xkj
x1k
x2k
xik
xkk
x1.
x2.
xi.
xk.
c1
c2
ci
ck
f1
f2
fi
fk
x1
x2
xi
xk
Totale costi
intermedi
x.1
x.2
x.j
x.k
x..
Valore
aggiunto
y1
y2
yj
yk
Produzione
x1
x2
xj
xk
Origine
Nella TEI, come detto in precedenza, possiamo individuare tre zone: a) un quadro centrale, di k righe e k colonne, in cui sono iscritti i flussi x ij relativi ai beni e
servizi intermedi scambiati tra branche, dove ogni flusso va considerato come un ricavo per la branca di origine e un costo per la branca di destinazione; chiaramente, se si
adotta il concetto di produzione vendibile, cio la produzione totale al netto dei
reimpieghi, gli elementi posti sulla diagonale principale risulteranno nulli, per cui si
avr che x ii = 0 ; b) una cornice verticale, nella sezione destra della tavola, in cui sono
registrati i flussi di beni e servizi che escono dal perimetro delle unit produttive per
entrare in quello delle famiglie come beni e servizi destinati a utilizzi finali; c) una cornice orizzontale, nella sezione inferiore della tavola, in cui sono registrati i flussi relativi alle remunerazioni dei fattori produttivi.
Leggendo la tavola nel senso delle righe, possiamo seguire come la produzione
di ogni singola branca o offerta totale si ripartisce fra impieghi intermedi, cio
quelli realizzati attraverso transazioni con le altre branche produttive, e impieghi finali, attraverso transazioni con gli utilizzatori finali. Per la generica branca Si possiamo pertanto scrivere la c.d. equazione di bilancio
kj =1 x ij + z i x i . + z i = x i
( 7.1 )
ki=1 x ij + y j x . j + y j = x j
( 7.2 )
Per una qualsiasi branca, considerata simultaneamente sia come branca di origine
sia come branca di destinazione ( i = j = h ), confrontando la ( 7.1 ) e la ( 7.2 ) si ricava
lequazione di equilibrio dei flussi:
ks=1 x sh + y h ks=1 x hs + z h
( 7.3 )
( 7.4 )
( 7.5 )
in cui x .. sono i consumi intermedi totali che, figurando nella parte destra e in quella
sinistra della ( 7.5 ), rappresentano un duplicato. Semplificandoli si perviene
allimportante relazione
y =z
y =c + f
( 7.6 )
che indica come in un sistema economico chiuso agli scambi con lestero il costo dei
fattori primari o valore aggiunto pari alla spesa per impieghi finali.
Rispetto alle relazioni contabili gi esaminate trattando degli aggregati economici,
la TEI descrive in pi i flussi di entrata e di uscita che si verificano fra le imprese, cio
le mutue relazioni che intercorrono fra le branche produttive, consentendo perci
lanalisi dellintero mercato dei beni e servizi offerti e domandati.
Il quadro centrale della tavola, formato dalle prime k righe e colonne, in cui sono
evidenziati i flussi dei beni e servizi intermedi da ciascuna branca di origine a ciascuna branca di destinazione, costituisce la matrice inputoutput o matrice di Leontiev, dal nome delleconomista che per primo la introdusse ispirandosi alle idee gi
espresse nel XVII secolo da Quesnay nel Tableau conomique e alle teorie classiche
dellequilibrio economico successivamente elaborate da Walras e Pareto. La struttura
della tavola risulta di fondamentale interesse ai fini dellanalisi statistica del processo
produttivo, in quanto consente di mettere in luce le interdipendenze esistenti fra le diverse branche, ed in particolare i fabbisogni di input di ciascuna di esse, sia in termini
di fattori di produzione, sia in termini di prodotti e servizi offerti dalle altre branche.
La TEI in notazione vettoriale
Per ragioni di compattezza lanalisi inputoutput viene ormai tradizionalmente condotta utilizzando la
notazione vettoriale. Ipotizziamo di indicare con X la matrice quadrata di ordine k il cui generico elemento posto nelli-esima riga e j-esima colonna xij; con x, w, v, z, y, c, f i vettori colonna di ordine k
le cui generiche componenti i-esime sono rispettivamente: xi , xi. , x.i , zi , yi , ci ed fi ; con u il vettore colonna unitario di ordine k.
Possiamo pertanto esprimere le relazioni ( 7.1 ) ( 7.6 ) nel modo seguente:
Xu + z w + z = x
X Tu + y v + y = x
X T u + y = Xu + z
v+y =w +z
u T X T u + u T y = u T Xu + zu
u T y = zu
nelle quali la matrice ed i vettori trasposti (vettori riga) sono stati indicati con lo stesso simbolo della
matrice e dei vettori originari seguiti per da un apice.
( 7.7 )
in cui x ij* la quantit del prodotto di Si usato come input nella branca S j e incorporato nella produzione di questultima: il parametro a ij* viene denominato coefficiente tecnico.
Il coefficiente tecnico misura il grado di dipendenza tra le due branche di origine e
destinazione, esprimendo la quantit dellinput i.mo necessaria per ottenere ununit di
produzione della branca S j : ad esempio, la quantit di petrolio necessaria per ottenere
un litro di benzina; tradotto in percentuale ad esempio il 20% il coefficiente
tecnico esprime il fatto tecnologico che la branca S j attinge dalla branca Si il 20%
dei materiali e servizi necessari per la sua produzione.
In notazione matriciale, linsieme di relazioni ( 7.7 ) pu essere scritto come
X* = A * < x* >
( 7.8 )
nelle quali A * la matrice dei coefficienti tecnici a ij* ( i,j = 1,...,k ) e < x * > la matrice diagonale i cui elementi sono tutti nulli salvo quelli situati sulla diagonale principale
che corrispondono, ordinatamente, alle componenti del vettore degli output x* .
Le colonne della matrice dei coefficienti tecnici
A * = X * < x * > 1
( 7.9 )
Concretamente le tavole sono espresse in termini di valore. I coefficienti che esprimono la proporzionalit fra input e output sono denominati coefficienti di spesa
o coefficienti diretti di produzione e indicano il numero di unit monetarie della
produzione della branca Si necessarie per ottenere ununit monetaria della produzione della branca S j . Indicando con pi il prezzo per unit (fisica) di output della
branca Si e con a ij i coefficienti di spesa, questi ultimi possono esprimersi, tenendo
conto della ( 7.7 ), come segue:
x ij = pi x ij* = pi a ij* x *j
= pi a *ij
pj
pj
x *j =
pi *
a ij x j
pj
( 7.10 )
= a ij x j
o anche, denotando con A la matrice dei coefficienti di spesa e con p il vettore dei
prezzi unitari:
X =< p > X * =< p > A * < x * >=
=< p > A * < p > 1 < x >=
( 7.11 )
=A<x>
Al solito, i simboli tra recinti angolari indicano matrici diagonali. Come immediato desumere, la matrice dei coefficienti di spesa A =< p > A * < p > 1 dipende sia dalla tecnologia sia dal sistema dei prezzi relativi.
La nozione di coefficiente di spesa pu riguardare, naturalmente, anche i fattori
produttivi, indicando in tal caso quante unit monetarie di lavoro, di capitale e di attivit imprenditoriale (e cio, complessivamente, di valore aggiunto) sono necessarie per
produrre una unit monetaria della produzione che caratterizza il branca S j .
I coefficienti di mercato. A partire dalle informazioni contenute nella tavola
possibile calcolare altri rapporti di notevole interesse per lanalisi economica. Dividendo, ad esempio, i valori delle caselle di una riga per il totale degli impieghi della riga
stessa, si ottengono rapporti del tipo
bij =
x ij
xi
( 7.12 )
( 7.13 )
( 7.14 )
B dipende sia dallo stato della tecnologia sia dai livelli relativi degli output
di branca. Infatti da
< B > = < x * > 1 X *
( 7.15 )
[6.22]
Esempio 7.1
Consideriamo un sistema economico articolato nelle tre branche produttive dellagricoltura, dellindustria e delle altre attivit. Riferendoci al concetto di produzione lorda vendibile intesa come produzione totale al netto dei reimpieghi la tavola delle interdipendenze economiche potrebbe articolarsi
nel modo seguente:
Destinazione
Impieghi intermedi
Origine
Agricoltura
Agricoltura
Industria
Altre attivit
Totale
costi
intermedi
Valore
aggiunto
Produzione
lorda
vendibile
Industria
Altre
attivit
Totale
impieghi
intermedi
100
110
110
0
10
60
80
0
50
20
100
0
70
130
120
320
80
70
40
190
150
200
160
510
Impieghi
finali
Totale
impieghi
50
90
50
150
200
160
190
510
a ij =
x ij
xj
Esempio 7.1
Possiamo adottare lo stesso schema per calcolare i coefficienti diretti di produzione riferiti ai fattori
produttivi. Osservando che
ya j
yj
xj
Sempre con riferimento allagricoltura, il primo elemento di yA ci dice che nella struttura dei costi di
produzione della branca dellagricoltura il 53 per cento imputabile a remunerazione dei fattori primari
(lavoro, capitale, terra, attivit imprenditoriale).
Quanto ai coefficienti di mercato, ricordando che
b ij =
x ij
xi
mentre con riferimento agli impieghi finali potremo costruire il seguente vettore colonna:
0,333
F B = 0, 450
0,312
ad esempio, con riferimento allindustria, il 45 per cento della produzione viene destinato a soddisfare la
domanda finale, mentre la parte restante viene utilizzata dalle altre branche come materia prima o ausiliaria, di cui il 5 per cento dall'agricoltura ed il 50 per cento dalle altre attivit.
x1j
m1j
r1j
xkj
mkj
rkj
x1k
m1k
r1k
xkk
mkk
rkk
x1.
m1.
r1.
xk.
mk.
rk.
c
c
c1
xcK
mcK
cK
f
f
f1
xfK
mfK
fK
e
e
e1
xeK
meK
eK
x 1
m 1
x 1
m 1
x 1
m 1
Totale impieghi
finali
Esportazioni
Investimenti
x11
m11
r11
xk1
mk1
rk1
Consumi
Totale impieghi
intermedi
Origine
Settori finali
z
z
z1
xzk
mzk
zk
x 1
m 1
Totale impieghi
x1
m1
r1
xk
mk
rk
Totale costi
intermedi
x.1
x.j
x.k
x..
x .
x .
x .
x .
m.1
m.j
m.k
m..
m .
m .
m .
m .
r.1
r.j
r.k
r..
y11
y21
y1j
y2j
y1k
y2k
y1.
y2.
Altri redditi
y31
y3j
y3k
y3.
Ammortamenti
y41
y4j
y4k
y4.
Valore aggiunto
y.1
y.j
y.k
Produzione totale
x1
xj
xk
Importazioni
m1
mj
mk
Totale risorse
r1
rj
rk
Nel caso di TEI di mercato aperto, in ciascuna cella del quadro centrale e della
riga dei relativi totali colonna figurano tre dati: il primo, x ij , si riferisce alla
produzione interna; il secondo, m ij , alle importazioni, ed il terzo, rij = x ij + m ij , alla
loro somma. Ovviamente sar necessario aggiungere nella cornice orizzontale, dopo i
fattori primari, unaltra riga riguardante le importazioni complessive branca per
branca, in modo da completare le informazioni relative alle informazion che, nel
quadro centrale, si riferiscono esclusivamente agli input intermedi, e non alle
importazioni che affluiscono ai settori finali.
Leggendo la tavola nel senso delle righe, possono scriversi, per la generica branca
Si le seguenti relazioni:
Produzione interna
x ij + x z i = x i
[6.23]
importazioni
m ij + m z i = m i
[6.24]
risorse disponibili:
rij + z i = m i
j
[6.25]
mentre leggendola nel senso delle colonne, pu scriversi per la generica branca Sj la seguente equazione dei costi:
[6.26]
rij + y li + m j = r j
i
Pertanto, per una qualsiasi branca Sh, considerata sia come branca di origine sia come
branca di destinazione (i = j = h), confrontando la [6.23] e la [6.24] si ricava l'equazione di
equilibrio dei flussi:
r.h + y.h + m h = rh. + z h
[6.27]
Poich risulta per la produzione:
x h = r. h + y.h
[6.28]
la [6.27] pu scriversi nella forma:
x h + m h = rh. + z h
[6.29]
la quale esprime luguaglianza fra le risorse disponibili della branca (rappresentate dal primo membro, cio dalla somma della produzione e delle importazioni) ed i relativi impieghi
intermedi e finali (rappresentati dal secondo membro). Dalla [6.27], sommando rispetto all'indice h si ottiene:
r + y + m = r + z
[6.30]
da cui, semplificando, si perviene alla relazione:
y + m = z c + f + e
[6.31]
la quale esprime che, in un sistema economico aperto, le risorse disponibili, costituite dal
prodotto interno lordo e dalle importazioni, eguagliano la domanda per usi finali, costituita
da consumi, investimenti ed esportazioni.
1.1
I coefficienti di spesa
evidente che per la tavola ora descritta, riguardante un sistema economico aperto,
possono calcolarsi tre matrici di coefficienti di spesa, mettendo in relazione alla produzione
xj della branca Sj sia gli input xij intermedi di origine interna, sia gli input di importazione
mi j, sia il totale dei due flussi rij:
Per ciascun branca possono inoltre calcolarsi i coefficienti diretti degli input primari:
yij
1
[6.35]
y A =[ y a ij] = = Y x
x j
con riferimento a ciascuna delle componenti del valore aggiunto (salari e stipendi, oneri sociali, altri redditi, ammortamenti, imposte indirette).
La stabilit nel tempo dei coefficienti di spesa dipende da numerosi fattori, fra cui l'omogeneit delle branche, le variazioni del mix, e cio le variazioni della loro struttura interna, le modificazioni delle caratteristiche tecnologiche delle varie branche produttive, l'importanza delle economie di scala, il grado di sostituibilit dei beni e dei fattori, e via dicendo.
Tuttavia, tali fattori presentano nel tempo una notevole inerzia, per cui in prima approssimazione i coefficienti di spesa praticamente possono considerarsi sufficientemente costanti, almeno per un periodo di duetre anni.
2.1
o, in forma pi compatta:
x = Xu+ x z
[6.37]
Tenendo conto dei coefficienti diretti degli input di produzione forniti dalla [6.32] si ricava:
X= x A x
[6.38]
[6.39]
[6.40]
..................................................................
[6.41]
x a k1x1 x a k 2 x 2 ... + (1 x a kk ) x k = x z k
Si supponga ora di disporre dei coefficienti di spesa xaij calcolati con riferimento ad un
determinato anno t*: essi, come accennato, possono essere considerati costanti negli anni
immediatamente successivi. Se si vogliono tentare delle previsioni, ad esempio per lanno
t* + 1, i coefficienti in questione possono essere inseriti nelle [6.41], ottenendo cos un sistema di k equazioni in 2k incognite, costituite dai livelli di produzione delle k branche, cio
x1, x2, xk, e dai rispettivi livelli della domanda finale, cio xz1, xz2, xzk. Se si prefissano quindi i valori delle variabili xi (livelli di produzione delle branche) per lanno t* + 1, il
sistema immediatamente risolubile nelle incognite xzi (impieghi finali delle branche), che
in tal modo restano determinate in maniera univoca.
per pi frequente considerare come variabili le xzi, i cui livelli possono essere ricavati autonomamente con procedimenti indipendenti, o prefissati come obiettivi da raggiungere; in tal caso le incognite sono costituite dai livelli di produzione xi. Si pu dimostrare
che il sistema [6.41] ammette sempre ununica soluzione:
x = ( I x A) 1 x z
[6.42]
Indicando con Aij gli elementi della matrice inversa (I x A) 1 , la [6.42] pu essere riscritta in termini scalari:
[6.43]
x i = Aij x z j
j
Dalla [6.43] si deduce che il livello di produzione di ciascun branca corrisponde ad una
combinazione lineare dei livelli della domanda finale di tutte le branche. Gli elementi Aij
della matrice inversa, desumibili dalla [6.42], sono denominati coefficienti di attivazione.
Dalla [6.43] si ricava altres:
xi
= Aij
[6.44]
xz j
da cui segue un chiaro significato economico del coefficiente di attivazione: esso misura la
variazione della produzione della branca Si corrispondente ad una variazione unitaria della
domanda finale della branca Sj ed esprime, quindi, il fabbisogno addizionale dei beni prodotti dalla branca Si, determinato, direttamente o indirettamente, da un incremento unitario
della domanda finale dei beni prodotti della branca Sj; i coefficienti Aij sono perci designati anche coefficienti di fabbisogno diretto e indiretto. Infatti, gli impulsi posti in essere dalla
domanda finale di beni prodotti da una data branca si riflettono e si diffondono in tutte le
branche con effetti moltiplicativi di contagio; il meccanismo di diffusione diretta e indiretta
determina, in definitiva, una situazione di equilibrio espresso appunto dai k2 coefficienti di
attivazione rappresentati nella seguente matrice:
Somma
Origine
Destinazione
A11
A21
A31
Ak1
A12
A22
A32
Ak2
A1 k-1
A2 k-1
A3 k-1
Ak k-1
A1k
A2k
A3k
Akk
Somma
A.1
A.2
A. k-1
A. k
A1.
A2.
A3.
Ak.
La somma:
A1 j + A 2 j + . . . + A k j = A .j
[6.45]
dei coefficienti di attivazione riferiti, nel senso delle colonne, ad una stessa branca Sj, esprime il totale degli aumenti di produzione di natura intermedia richiesti a se stessa ed alle
altre branche per soddisfare ununit di domanda finale dei prodotti che lo riguardano. Analogamente la somma:
A i 1 + A i 2 + . . . + A i k = A i.
[6.46]
dei coefficienti di attivazione riferiti, nel senso delle righe, ad una stessa branca Si, indica
lincremento della produzione di natura intermedia della branca in esame, corrispondente
ad un aumento unitario della domanda finale di beni prodotti da tutte le branche. Il discorso
pu essere proseguito determinando il fabbisogno di importazioni e di fattori primari corrispondenti ad una prefissata domanda finale.
2.2
Industria
Costruzioni ed opere
pubbliche
Totale impieghi
intermedi
Consumi
Investimenti lordi
Esportazioni
Totale impieghi
14.557
12
1.319
1.359
27.938
12.163
-61
2.487
14.589
42.527
6.538
94
18
7.651
948
-106
846
8.497
21.095
13
1.413
1.377
35.589
13.111
-45
2.491
15.557
51.146
64.689
Agricoltura
Origine
1. Agricoltura
2. Energia
3. Industria
X 10.688
M 1.000
R 11.688
Impieghi finali
Energia
Impieghi intermedi
X
M
R
1.012
7.981
17.209
844
11.563
4.788
43.397
17.033
-360
4.619
21.292
19
33.679
890
10
1.738
62
36.398
510
-506
16
20
36.418
1.031
41.660
18.099
854
13.301
4.850
79.795
17.543
-146
4.635
22.032
101.827
X
M
R
5.617
1.258
93.798
14.838
17.189
10.371
143.071
78.800
25.168
73.929
177.897
320.968
1.246
1.330
31.561
1.355
3.554
884
39.930
13.624
11.840
25.464
65.394
6.863
2.588
125.359
16.193
20.743
11.255
183.001
92.424
37.008
73.929
203.361
386.362
X
M
R
16
342
1.035
235
4.159
4.572
10.359
263
43.821
44.084
54.443
16
342
1.035
235
4.166
4.572
10.366
263
43.821
44.084
54.443
X
M
R
2.692
1.921
30.754
4.222
49.875
3.240
92.704
122.357
3.723
17.297
143.377
236.081
19
178
2.907
16
3.189
49
6.358
66
66
6.424
2.711
2.099
33.661
4.238
53.064
3.289
99.062
122.423
3.723
17.297
143.443
242.505
X
M
3.082
3.082
81.673
121
81.794
84.876
R
7. Totale costi per materiali e servizi
3.082
3.082
81.673
121
81.794
84.876
X 20.025
M 2.284
R 22.309
11.505
157.353
20.151
84.105
27.412
320.551
312.289
73.011
98.453
483.753
804.304
35.187
41.896
1.382
8.582
1.013
90.344
15.148
11.439
20
26.607
116.951
46.692
199.251
21.533
92.687
28.425
410.897
327.437
84.450
98.473
510.360
921.257
8. Valore aggiunto
24.484
8.867
110.112
29.282
138.962
56.525
368.232
9. Produzione effettiva
46.793
55.558
309.363
50.815
231.648
84.950
779.127
-1.125
10.147
8.146
3.627
4.383
25.178
45.668
65.705
317.509
54.442
236.031
84.950
804.305
-3.141
-294
3.456
50
-71
42.527
65.411
320.965
54.442
236.081
84.879
804.305
8.235
36.160
61.415
6.421
112.238
474
257
3.979
4.714
8.709
36.417
65.394
6.425
116.952
51.236
101.828
386.359
54.449
242.506
84.879
921.257
Come primo passo, procediamo alla costruzione della matrice dei coefficienti di spesa
per gli input di produzione interna. Ad esempio, applicando la [6.32], xa11 viene calcolato
nel modo seguente:
x11 = 10.688 = 0,2340
[6.47]
x1 45.668
Al numeratore compare la produzione che dalla branca i affluisce alla branca j nel
caso di x11 si tratta, come facile accorgersi, della quota di produzione agricola reimpiegata allinterno della stessa branca , mentre al denominatore il totale della produzione a
prezzi dpartusine, registrato alla riga 11 della tavola. Ripetendo questa operazione per
tutti gli input intermedi di produzione interna, otteniamo la matrice dei coefficienti tecnici:
0,2340 0,0000 0,0458 0,0002 0,0056 0,0160
0,0222 0,1215 0,0542 0,0155 0,0490 0,0564
xA =
0,0004 0,0052 0,0033 0,0043 0,0176 0,0538
0,0589 0,0292 0,0969 0,0776 0,2113 0,0381
Il lettore pu verificare che le somme per colonna in xA sono inferiori allunit. Infatti,
tale somma rappresenta il costo parziale dellinput intermedio necessario per produrre una
lira del bene o servizio, quindi chiaro che se tale somma fosse superiore allunit la produzione risulterebbe economicamente ingiustificata. Portando avanti il ragionamento, altrettanto chiaro che la differenza tra questo totale parziale e lunit rappresenta la remunerazione dei fattori primari in altri termini, il peso del valore aggiunto sul totale della produzione a prezzi dpartusine .
Sostituendo la matrice cos calcolata nella relazione [6.39] e riordinando i termini del sistema, come descritto in [6.40],
otteniamo la seguente relazione in forma matriciale:
( I x A)x= x Z
dove i termini della matrice ( I xA) sono ricavati sottraendo ad ogni termine di una matrice diagonale del tipo:
1
0
0
I=
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0,7660
0,0222
0,1230
( I x A) =
0,0004
0,0589
0,0000
0,0000
0,8785
0,0191
0,0052
0,0292
0,0000
0,0458
0,0542
0,7046
0,0033
0,0969
0,0000
0,0002
0,0155
0,2725
0,9957
0,0776
0,0000
0,0056
0,0490
0,0728
0,0176
0,7887
0,0000
0,0160
0,0564
0,1221
0,0538
0,0381
0,9637
[6.49]
0,1230 0,0191
0,0004 0,0052
0,0589 0,0292
0,0000
0,0000
0,0458
0,0542
0,7046
0,0033
0,0969
0,0000
0,0002
0,0155
0,2725
0,9957
0,0776
0,0000
0,0056
0,0490
0,0728
0,0176
0,7887
0,0000
0,0160
0,0564
0,1221
0,0538
0,0381
0,9637
x1 x z1
x 2 x z2
x3 x z3
[6.50]
=
x 4 x z4
x 5 z5
x
x 6 x z6
Il lettore noter che non abbiamo attribuito valori specifici alle produzioni di branca x o
alle domande finali xz. Lasciando infatti tali vettori in forma parametrica, possibile effettuare previsioni, ad esempio per lanno 1982, prefissando i valori delle variabili xi e risolvendo il sistema nelle incognite xzi, il che, in altri termini, equivale a prevedere la crescita
della domanda, dato un certo tasso di crescita dei livelli di produzione delle branche o, in
alternativa, fissando i livelli delle domande finali, determinate tramite previsioni al 1982
ottenute con metodi alternativi, e risolvere il sistema nelle incognite xi.
Nel primo caso, il problema si configura nella maniera seguente. Ipotizziamo di disporre di indagini, a livello di singole branche, che prevedono determinati livelli di produzione
per il 1982. Il vettore delle produzioni di branca previste per il 1982 sia:
49.321
72.275
339.734
[6.51]
x=
57.164
271.435
95.144
Ad esempio, il primo termine del vettore, x1, la produzione agricola a prezzi correnti
prevista per il 1982, x2 la produzione energetica prevista per lo stesso anno, e cos via.
Possiamo quindi inserire tale vettore nellequazione in forma matriciale e risolvere il sistema per xz. Avremo che:
x z = ( I x A)x
0
,
2473
0
,
0392
1
,
4607
0
,
4120
0
,
1483
0
,
2203
( I x A) 1 =
[6.52]
192.129
[6.53]
xz =
46.288
169.185
94.063
In tal caso le incognite sono costituite dai livelli di produzione xi. Anche in questo caso,
si pu dimostrare che il sistema ammette sempre ununica soluzione del tipo:
x = ( I x A) 1 x z
Moltiplicando la matrice dei coefficienti di attivazione per il vettore colonna delle previsioni di domanda, otteniamo i livelli di produzione delle sei branche per il 1982:
46.954
74.485
350.670
x=
[6.54]
58.173
274.290
97.604
Passando al commento dei risultati, innanzitutto procediamo al confronto tra tassi di
variazione dei livelli di domanda e quelli dei livelli di produzione. Possiamo quindi costruire una tabella come quella seguente:
Tabella 4 - Confronto tra le variazioni nei livelli di domanda e quelle nella produzione, dati in miliardi di
lire correnti
Branche
Agricoltura
Energia
Industria
1981
14.589
21.292
177.897
Livelli di domanda
1982
16.777
25.550
192.129
%
0,15
0,20
0,08
1981
45.668
65.705
317.509
Livelli di produzione
1982
46.954
74.485
350.670
%
0,03
0,13
0,10
Per invertire la matrice, nel caso di dimensioni superiori a (33), necessario utilizzare appositi software matematici. Inoltre, anche le ultime versioni di uno dei pi diffusi fogli di calcolo, ExcelTM della Microsoft Corporation, incorporano interessanti funzioni per il calcolo delle matrici inverse e di quelle prodotto.
Costruzioni
Servizi v.
Servizi non v.
Totale
44.084
143.377
81.794
483.033
46.288
169.185
94.063
543.993
0,05
0,18
0,15
0,13
54.442
236.031
84.950
804.305
58.173
274.290
97.604
902.176
0,07
0,16
0,15
0,13
I livelli di produzione che otteniamo risolvendo il precedente sistema in forma matriciale hanno una doppia interpretazione. Si pu, in primo luogo, interpretare i livelli di produzione x come quei livelli di output che garantiscono la soddisfazione integrale, da parte
della struttura produttiva, degli incrementi nella domanda finale, nonch quelli indiretti
da parte delle altre branche e generati dal predetto aumento nelle componenti finali della
domanda ( per questo che i coefficienti di attivazione vengono anche denominati coefficienti di fabbisogno diretto ed indiretto). Da un punto di vista meno intuitivo, come si
detto in precedenza, possiamo interpretare i predetti livelli di produzione come particolari
combinazioni lineari dei livelli di domanda, con pesi rappresentati dai coefficienti di attivazione e, quindi, completamente dipendenti da quei parametri.
Come si evince dalla lettura della Tab. 5, un aumento della domanda finale pari in media al 13% ha effetti assai diversi sui livelli di produzione. Consideriamo, ad esempio, la
branca dellagricoltura. Un aumento della domanda in termini monetari di prodotti agricoli
del 15% pu essere soddisfatto da un aumento della produzione pari al 3%. Un aumento
nella domanda di prodotti energetici pari al 20%, a sua volta, richiede un aumento di produzione del 13%. Infine, un aumento del 15% nella domanda di servizi non destinabili alla
vendita e cio, tipicamente, i servizi della Pubblica amministrazione richiede un aumento esattamente del 15% nei livelli di produzione.
verosimile ritenere che la maggior parte della produzione in valore della branca
dellagricoltura affluisca al settore industriale per essere trasformata dallindustria alimentare, mentre una percentuale relativamente modesta delloutput agricolo affluisce direttamente ai settori finali. Infatti, verificando la destinazione delloutput agricolo nel 1981, si evince che, a fronte di un 61% di produzione assorbita dalle altre branche, soltanto il 27% affluisce ai settori finali. Di conseguenza, un aumento nella domanda finale di prodotti agricoli pu essere compensato da incrementi relativamente modesti nella produzione, mentre
un aumento della domanda di generi alimentari avr sicuramente conseguenze ben pi importanti per i livelli di produzione agricola. Il caso dei prodotti energetici , a prima vista,
parzialmente simile, in quanto una frazione relativamente elevata della produzione pari al
26% viene consumata dalle famiglie, contro il 66% destinato a consumi intermedi. Tuttavia, un aumento nei fabbisogni energetici dei settori finali richieder un aumento della produzione pi elevato in termini percentuali. Infine, per quanto riguarda la branca dei servizi
non destinabili alla vendita, questi affluiscono tipicamente e per la quasi totalit ai settori
finali, quindi un aumento della domanda per i beni prodotti da questa branca richieder un
aumento nella produzione della stessa entit.
Pu essere interessante indagare pi nel dettaglio questa diversit di reazione delle
strutture produttive di branca nei confronti di incrementi percentuali analoghi nella domanda finale. Un primo strumento di analisi la successiva Tab. 6 costruita utilizzando, sostanzialmente, linversa della matrice tecnologica.
Tabella 5 - Analisi degli effetti di "contagio"
Somma
Origine
Destinazione
1,3213
0,0560
0,2473
0,0039
0,1316
0,0000
0,0028
1,1436
0,0392
0,0070
0,0481
0,0000
0,0888
0,1031
1,4607
0,0087
0,1907
0,0000
0,0261
0,0524
0,4120
1,0087
0,1537
0,0000
0,0183
0,0821
0,1483
0,0238
1,2929
0,0000
0,0355
0,0871
0,2203
0,0589
0,0889
1,0376
Somma
1,7601
1,2406
1,8521
1,6529
1,5654
1,5283
1,4928
1,5243
2,5278
1,1109
1,9059
1,0376
Gli impulsi determinati dalla domanda finale di beni prodotti da una data branca si riflettono e si diffondono in tutte le altre branche con effetti moltiplicativi di contagio; il
meccanismo di diffusione diretta e indiretta crea, come si detto in precedenza, una situazione di equilibrio espresso appunto dai k2 coefficienti di attivazione. Abbiamo detto in
precedenza che la somma dei coefficienti [6.45] riferita, nel senso delle colonne, ad una
stessa branca j, esprime il totale degli aumenti di produzione di natura intermedia richiesti a
se stessa ed alle altre branche per soddisfare ununit di domanda finale dei prodotti che lo
riguardano, mentre la somma [6.46] dei coefficienti di attivazione riferiti, nel senso delle
righe, ad una stessa branca i indica lincremento di produzione di natura intermedia della
branca in esame, corrispondente ad un aumento unitario della domanda finale di beni prodotti da tutte le branche. Ad esempio, con riferimento alla prima colonna (agricoltura), il
valore 1,7601 indica il totale degli aumenti di produzione richiesti a tutte le branche
allaumentare di ununit nella domanda finale di prodotti agricoli. Il lettore pu verificare
che, come lecito attendersi, laumento di ununit di domanda per prodotti dellindustria,
ad esempio, non esplica gli stessi effetti sulla struttura produttiva di un aumento di ununit
nella domanda di servizi, il che dimostrabile confrontando i diversi totali colonna per
lindustria e per i servizi. Invece, con riferimento alla terza riga (industria), il valore 2,5278
esprime lincremento di produzione di natura intermedia corrispondente ad un aumento unitario della domanda finale, in altri termini esprime gli effetti moltiplicativi di un incremento
della domanda per la branca dellindustria, complessivamente considerata.
Infine, potrebbe essere interessante separare i contributi diretti, determinati da incrementi nella domanda per i beni o servizi prodotti da una determinata branca, dai contributi
indiretti, cio gli aumenti nella domanda di beni e servizi intermedi determinati
dallaumento della produzione in altre branche. Come si visto in precedenza, la matrice
dei coefficienti di attivazione riflette entrambi gli incrementi, mentre la matrice dei coefficienti tecnici rappresenta soltanto i contributi diretti. Per chiarire il problema, facciamo riferimento alla matrice dei coefficienti di attivazione ( I xA)1 fornita dalla [6.52] e consideriamo, ad esempio, il coefficiente xa34 che esprime il contributo degli input intermedi provenienti dalla branca dellindustria per la branca delle costruzioni ed opere pubbliche. Il valore del coefficiente 0,4120: dato un incremento nella domanda di costruzioni pari a 10
mila lire, il fabbisogno globale (diretto e indiretto) di input di prodotti industriali di origine
interna pari a 4.120 lire. Separiamo le due componenti, diretta ed indiretta. Il fabbisogno
diretto di input desumibile dalla matrice dei coefficienti tecnici [6.48], dove il coefficiente
corrispondente 0,2725. Quindi, laumento di 10 mila lire nella domanda di costruzioni
determiner un aumento diretto del fabbisogno di prodotti industriali pari a 2.725 lire e un
aumento del fabbisogno indiretto, relativo agli altri input presenti nella branca delle costruzioni, pari alla differenza tra 4.120 e 2.725 lire, cio 1.395 lire.
2.3
m = m A ( I x A) 1 x z
[6.57]
o, in notazione scalare:
m i. = m A ij x z j
(i = 1, 2, . . . , k)
[6.58]
Il generico elemento mAij della matrice mA( I xA)1 viene definito coefficiente di fabbisogno diretto e indiretto di importazioni e misura lincremento totale di importazioni dalla branca Si (estero) indotto da un incremento unitario di domanda finale della branca Sj.
3.2.2 Determinazione del fabbisogno di input primari. In modo del tutto simile si determinano i coefficienti di fabbisogno diretto e indiretto di input primari. Riconsiderando la
[6.35] osserviamo che lassorbimento di tali input legato ai livelli produttivi dalla relazione:
Y= y A x
[6.59]
e quindi lammontare totale di input primari (somme per riga della matrice Y) necessari per
sostenere i livelli produttivi x delle singole branche dato dalla:
[6.60]
y = Yu = y A x
nella quale, sostituendo la relazione fondamentale , si ottiene:
y = y A ( I x A ) 1 x z
[6.61]
(l = 1, 2, . . . , s)
[6.62]
3.2.3 Effetti di variazioni nel prezzo dei fattori. Il costo unitario del bene e/o servizio
prodotto dalla generica branca j risulta determinato dai seguenti elementi:
c j = x a *ij x p i + m a *ij
i
m pi
+ y a *ij y p i (j = 1, 2, ... , k)
[6.63]
Facciamo osservare che lindice i, che compare nelle tre sommatorie della [6.63], varia
da 1 a k nei primi due addendi del secondo membro, mentre assume valori da 1 ad s nel terzo. Inoltre, come al solito, con lasterisco si sono indicati i coefficienti tecnici. In situazione
di equilibrio (cio cj = xpj) si ha:
*
*
*
[6.64]
x p j = x a i j x p i + m a i j m p i + y a i j y p i (j = 1, 2, ..., k)
i
o, in forma pi compatta:
x p= x A
*,
x p+ m A
*,
m p+ y A
*,
yp
[6.65]
,
,
,
= ( I x A* ) 1[ m A* + m p + y A * y p]
[6.66]
Le [6.66] rendono evidente che i livelli dei prezzi dei beni e servizi prodotti dal sistema
dipendono: 1) dai livelli dei prezzi degli input di importazione e primari; 2) dallo stato della
tecnologia e 3) dalla dipendenza della branca dallestero. Risulta cio importante, data la
tecnologia espressa dalla matrice r A * indagare come tale matrice si scinda nelle due
componenti x A *e m A * .
Come gi osservato, quasi tutte le tavole inputoutput vengono, nella pratica, costruite
in termini di valore. Tale circostanza non comporta sostanziali modifiche a quanto sinora
esposto, poich sar sufficiente considerare i livelli dei vari flussi misurati invece che in
tonnellate, ettolitri, ore di lavoro, ecc., nellunica unit di misura rappresentata dallunit
monetaria dellanno base. Le [6.65] possono pertanto essere riscritte prendendo come base i
prezzi dellanno di rilevazione della tavola. Si ha dunque:
u=
xp
xp
,
1
1
xA
xA
*,
*,
xp+ xp
xp
u+
mA
xp
*,
mp + xp
mA
*,
mp
yA
u+
*,
yp
xp
=
yA
*,
yp
w = [6.67]
= x A u+ m A u+ y A w
dove w un vettore colonna unitario di dimensione s. Tuttavia i termini xai j se rappresentano un costo per la branca j-ma, costituiscono un ricavo per quella i-ma, e per il sistema economico risultano essere delle duplicazioni che possono eliminarsi risolvendo il sistema
[6.67], in modo analogo a quanto espresso nella [6.66], ottenendo:
,
u = ( I x A ) 1 [ m A u + y A w ] =
,
= ( I x A ) 1
[6.68]
1
m Au + ( I x A )
y Aw
[6.69]
Esse consentono di scindere i prezzi nelle diverse quote imputabili agli input di importazione e primari, permettendo quindi di valutare limpatto, sul sistema dei prezzi, di variazioni autonome nei costi di tali input. Per fissare le idee, supponiamo al riguardo che
nellanno t1, posteriore allanno t0 di rilevazione della tavola, il costo delli-mo input importato subisca una variazione passando da mpi a mpi + mpi. Di conseguenza, ci comporter
una variazione nella matrice dei coefficienti di spesa per input di importazione che da:
m a 11 . . . m a 1 k
. . . . . . . . . .
m A = m ai1 ... mai k
. . . . . . . . . .
a ... a
m kk
m k1
[6.70]
si trasformer nella:
m a 11 . . . . . . . . . . . . . . m a 1 k
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
mA1= m a i 1 + i 1 . . . . . . m a i k + i k
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
a .............. a
m kk
m k1
= mA1+i
[6.71]
essendo i una matrice con elementi tutti nulli salvo quelli situati sulla riga i-ma che assumono, nellordine, i valori i1 , . . . , ik. Ciascuna branca cercher ovviamente di trasferire
questa variazione dei costi sui prezzi (effetto diretto), ma tale comportamento generer una
catena di variazioni sui prezzi interni poich il prezzo di ciascun output di una branca costituisce un costo di input per le branche che da questo dipendono. Ne segue che la nuova
configurazione dei prezzi di equilibrio che si viene in tal modo a generare pu ottenersi
immediatamente dalla [6.68] sostituendo la matrice mA con la mA1. Si ottiene:
,
u1 = u + u = ( I x A ) 1
,
,
m A1
,
u + ( I x A ) 1 y A w =
,
= ( I x A ) 1 ( m A u + i u) + ( I x A ) 1 y Aw
[6.72]
e quindi:
,
,
u = ( I x A ) 1 i u
[6.73]
o, in termini scalari:
u j = A lj il
(j = 1, 2, . . . k)
[6.74]
3
3.1
indirette; usando i prezzi di mercato, le righe della tavola inerenti ai branche di distribuzione (commercio e trasporti) risultano vuote, poich i flussi degli output sono incorporati nei
beni delle altre branche, valutate appunto ai prezzi di mercato. Il criterio generalmente seguito nei diversi Paesi e adottato in Italia si rif, di norma, ai prezzi ex-fabrica: tuttavia,
vengono costruite anche tavole ai prezzi di mercato, di solito in versioni ridotte. Naturalmente, le matrici dei coefficienti diretti di produzione interna o di importazione, ed i coefficienti di attivazione vengono determinati sulla base delle tavole ai prezzi ex-fabrica.
Fino al 1969 il concetto di produzione adottato era quello di produzione vendibile,
per cui gli scambi fra unit produttive appartenenti ad una stessa branca, nel caso di beni
prodotti allinterno del Paese, non venivano sommati, ma indicati fra parentesi nelle caselle
della diagonale del quadro centrale della tavola costituente la matrice delle relazioni tra
branche; gli scambi venivano invece regolarmente registrati nel caso di beni importati.
Ladozione del concetto di produzione vendibile implica, negli schemi formali precedentemente trattati, la nullit dei flussi xii, e in conseguenza, la nullit dei corrispondenti coefficienti diretti di produzione interna; non sono nulli, invece, i flussi mii, n i corrispondenti
coefficienti diretti dimportazione.
3.2
Le norme comunitarie
A partire dal 1970, la compilazione della tavola delle interdipendenze economiche viene effettuata in conformit a nuove norme metodologiche e classificatorie predisposte
dallIstituto Statistico delle Comunit Europee nel quadro del programma di attuazione del
SEC, e cio del Sistema europeo dei conti integrati di cui stato fatto cenno. La versione
comunitaria delle tavole, ormai ufficialmente recepita dallIstat, non si diversifica pi da
quella nazionale; per comodit del lettore, elenchiamo i principali motivi che, sino al 1970,
rendevano difformi le due versioni:
motivi di classificazione; la tavola risulta costituita da 44 branche; le branche (che
trovano lequivalente concettuale nei settori della versione nazionale utilizzata in
passato, ma che non sono con essi confrontabili per contenuto e articolazione), come
pi volte precisato, sono raggruppamenti di unit di produzione omogenee in relazione
alla loro struttura dei costi, cio in relazione alla natura ed allo stadio di lavorazione
delle materie prime e degli altri materiali e servizi impiegati, ed alla tecnica di produzione seguita;
motivi di definizione della produzione; il concetto di produzione adottato per la branca
sostanzialmente quello di produzione totale; per conseguenza il livello della produzione non modificato dal grado di aggregazione della tavola; inoltre, gli inputs xii risultano regolarmente corteggiati e non figurano pi fra parentesi nelle rispettive caselle, ci che d luogo a coefficienti diretti di produzione xaii diversi da zero. Per alcune
branche sussistevano, peraltro, talune differenze di contenuto della produzione fra la
definizione convenzionale comunitaria e la precedente definizione convenzionale nazionale; ad esempio, lincremento della massa legnosa delle foreste, nella definizione
nazionale computato sia nel valore aggiunto sia nella variazione delle scorte, mentre
nella definizione comunitaria non viene affatto considerato;
c) motivi di contenuto degli aggregati; nella tavola comunitaria i totali orizzontali di
riga per ciascuna branca sono costituiti, per la parte di origine interna, non dalla produzione effettiva della branca, bens dalla produzione distribuita. Il concetto di produzione distribuita emerge dalla considerazione di taluni prodotti particolari, che vengono
trasferiti dalle branche produttrici a quelle distributrici2; si tratta essenzialmente di:
1) sottoprodotti tecnicamente congiunti ordinari, cio di prodotti secolari che si ottengono da uno stesso processo produttivo unitamente agli altri prodotti considerati
come principali, ma classificati in una branca diversa da quella del prodotto principale:
2
Cfr. ISTAT, Tavola interbrancheale delleconomia italiana per lanno 1970, Suppl. Bollettino mensile di statistica, n.6, giugno 1974.
a+b*
b*
a
b
+b*
b+b*
A
B
Produzione effettiva
Trasferimenti
Produzione distribuita
Totale
impieghi
a
b+b*
Le differenze messe in rilievo influenzano la struttura dei costi, lentit del valore aggiunto, i consumi delle famiglie e gli investimenti, nel senso che il nuovo schema comunitario fa risultare cifre diverse, seppure in misura lieve, rispetto a quelle che apparirebbero
seguendo il vecchio schema nazionale e le relative definizioni. comunque da osservare
che per leconomia nel suo complesso il saldo totale dei trasferimenti fra branche nullo,
per cui la produzione effettiva coincide con quella distribuita.
Una delle conseguenze della nuova formulazione riguarda la determinazione dei livelli
di produzione delle singole branche; infatti, indicando con ti i trasferimenti nella branca ima, nel nuovo schema le equazioni [6.39] sono sostituite dalle seguenti:
[6.75]
x a ij x j + z i = x i + t i
j
poich, come si detto, il totale degli impieghi corrisponde, nella branca i-ma, alla
produzione distribuita e non a quella effettiva. I coefficienti diretti di produzione sono sempre calcolati sulla produzione effettiva; per la determinazione dei livelli di produzione della
branca occorre risolvere il sistema:
(1 x a11 ) x1 x a1 2 x 2 . . . . x a1 k x k = z1 t1
x a 2 1 x1 + (1 x a 2 2 ) x 2 . . . x a 2 k x k = z 2 t 2
...............................
x a k 1 x1 x a k 2 x 2 . . . + (1 x a k k ) x k = z k t k
Le cui soluzioni sono date da:
x i = A ij (z j t j )
[6.76]
[6.77]
3.3
Il metodo RAS
La massa delle informazioni statistiche occorrenti per la costruzione di una tavola inputoutput considerevole, e tanto pi quanto maggiore il numero delle branche; peraltro,
i calcoli richiesti sono complessi e laboriosi, ci che comporta tempi di elaborazione notevoli, che per tavole di grande formato possono anche essere di qualche anno. I metodi ed i
procedimenti di valutazione sono estremamente vari; armonizzati in continue operazioni di
verifica, essi vengono volta per volta utilizzati in un paziente lavoro di mosaico, sfruttando
tutti i dati statistici disponibili.
Per una trattazione completa dei criteri e degli accorgimenti seguiti, si rinvia alle pubblicazioni citate alla fine del capitolo; le linee generali possono, comunque, riassumersi nelle seguenti fasi:
si valutano anzitutto le cornici della tavola, cio i grandi totali orizzontali e verticali
che si trovano al disotto e sulla destra della matrice dei flussi intermedi; ci si risolve
nella costruzione, per ciascuna branca, del conto di equilibrio dei beni e servizi, del
conto della produzione e del conto della distribuzione del valore aggiunto. Si parte,
quindi, dalla valutazione dei flussi che compongono le risorse, e cio la produzione xj e
le importazioni mj, per passare poi a quella del valore aggiunto yj dei totali degli impieghi intermedi x.j e m.j e delle componenti della domanda finale c, f, e;
successivamente, si passa alla determinazione della matrice dei flussi intermedi, che
viene elaborata sia analizzando per riga la destinazione delle vendite di beni e servizi
intermedi da parte delle branche di origine, sia analizzando per colonna la struttura dei
costi delle branche utilizzatrici; questo secondo approccio quello maggiormente seguito nella pratica.
Poich non sempre possibile costruire annualmente una tavola inputoutput con il
procedimento diretto, si ricorre spesso ad un metodo approssimato proposto da R. Stone, e
designato come metodo RAS. Esso presuppone la conoscenza, branca per branca, dei totali di riga xi. e di colonna x.j degli output intermedi e degli input di beni e servizi: informazioni che possono determinarsi conoscendo i grandi totali delle cornici di cui stato detto, e
cio i flussi della domanda finale, i flussi dei fattori primari e i livelli di produzione. Il metodo presuppone, inoltre, la conoscenza di una matrice completa di un anno anteriore, che
viene assunta come base di riferimento: infatti, esso consiste nel partire dai flussi intermedi
della matrice-base e aggiornarli al periodo corrente tenendo conto delle variazioni che essi
hanno subito a causa dei prezzi, degli effetti di sostituzione e degli effetti di fabbricazione e
di trasformazione (questi ultimi connessi con i fattori primari). Nella pratica corrente possibile, sulla base delle sempre pi numerose informazioni disponibili, valutare direttamente
la maggior parte dei flussi di beni e servizi intermedi. In tal caso, lapplicazione del metodo
RAS viene limitata soltanto alle voci restanti.