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Cisco CCNA - Modulo 2 - Capitolo 2

Introduzione ai Router
Di
Francesco Immè

Copyright 2002 Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual www.ciscopress.com


IOS e CLI
Un router o uno switch non possono funzionare senza sistema operativo;
la Cisco lo chiama Cisco IOS. E’ l’architettura software incastonata in
tutti i router Cisco e negli switch Catalyst. Senza OS l’hardware non
avrebbe reali capacità. L’IOS Cisco dà i seguenti servizi:
• Funzioni base di routing e switching
• Accesso sicuro e affidabile alle risorse della rete
• Scalabilità della rete
L’IOS Cisco usa una interfaccia a linea di comando (CLI). Vi si può
accedere mediante una sessione console che usa una connessione
seriale a bassa velocità, oppure attraverso l’uso di un modem. In
nessuno dei 2 casi è necessario che il router abbia i servizi di rete
configurati. Un altro modo è fare una sessione Telnet verso il router.
Per stabilire una sessione Telnet verso un router almeno una
interfaccia deve essere configurata con un indirizzo IP e il virtual
terminal deve essere configurato per il login e la password.

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CLI

Il CLI usa una struttura gerarchica, che necessita di entrare in modalità


differenti per compiere determinati compiti.
Come caratteristica di sicurezza degli IOS Cisco le sessioni EXEC
(command executive, il servizio di interpretazione dei comandi dell’IOS)
in due livelli di accesso. Essi sono lo user EXEC mode ed il privileged
EXEC mode, noto anche come enable mode. Vediamone le
caratteristiche:
• La user EXEC mode permette solo un limitato numero di comandi
base per monitorare, per cui si chiama spesso “view only” mode. Non
permette alcun comando che possa cambiare la configurazione del
router. Si identifica con il prompt “>”.
• Il modo privilegiato fa accedere a tutti i comandi e si può accedere
tramite password (se settata). Da qui si può fare tutto. Si riconosce per
il prompt “#”.
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CLI (2)
Per accedere al privileged EXEC
mode dal livello user EXEC si deve
scrivere il comando enable al
prompt “>”.
Se è configurata una password essa
sarà richiesta.
Appena si supera questa fase ci si
ritrova con il prompt “#”, che indica
l’ingresso nella modalità
privilegiata.
Scrivendo il punto interrogativo al
livello EXEC privilegiato saranno
indicati tutti i comandi disponibili e
a cosa servono.

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Caratteristiche dell’IOS

Pur essendo molteplici i prodotti della Cisco essi usano praticamente tutti
lo stesso IOS, per cui le skill acquisite gestendone uno offrono la
possibilità di saper gestire anche tutti gli altri.
La convenzione per i nomi delle diverse release del Cisco IOS contiene tre
parti:
• La piattaforma su cui l’immagine corre
• Le caratteristiche speciali incorporate in quella immagine
• Dove corre e se è stata compressa
Caratteristiche specifiche dell’IOS possono selezionarsi usando il Cisco
Software Advisor, un tool iterativo che fornisce le informazioni più
recenti e permette la selezione di opzioni utili all’ambiente di rete in
questione.

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Caratteristiche dell’IOS (2)
Una delle considerazioni che si devono fare nel selezionare una nuova
immagine di IOS è la compatibilità colle memorie flash e RAM del
router. In generale le release più recenti necessitano molta memoria
dato che hanno molte funzionalità. Usando il comando show version
sul device Cisco si può controllare quale sia l’immagine di IOS
disponibile sulla flash. Per vedere la quantità di RAM occupata
dall’immagine si usa il comando show version:
… <output omitted>… cisco 1721 (68380) processor (revision C) with
3584K/512K bytes of memory.
La linea mostra quanta memoria primaria e condivisa è installata nel
router. Per sapere la quantità di memoria flash si usa il comando show
flash:
GAD#show flash
… <output omitted>…
15998976 bytes total (10889728 bytes free)
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SHOW VERSION

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SHOW FLASH

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Modalità di operazione dei device
Cisco
I device Cisco possono operare in 3 modalità:
• ROM monitor
• Boot ROM
• Cisco IOS
Il processo di startup normalmente carica in RAM ed esegue uno di questi
ambienti di operazione. I settaggi del registro di configurazione
possono essere usati dall’amministratore di sistema per controllare il
modo di default di avvio.
Il ROM monitor fa il processo di bootstrap, dà le funzionalità di basso
livello e di diagnostica. E’ utilizzato per recuperare system failures e
password perse. Tale modalità non può essere acceduta attraverso le
interfacce della rete, solo tramite console.

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Schema riassuntivo delle
modalità operative

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Modalità di operazione dei device
Cisco (2)
Se il device parte in Boot ROM mode solamente una parte limitata delle
caratteristiche del Cisco IOS è disponibile. Permette operazioni di
scrittura sulla flash memory ed è primariamente usata per rimpiazzare
l’immagine dell’IOS nella flash.
L’immagine del Cisco IOS può essere modificata usando il comando copy
tftp flash, cosa che copia l’immagine nel TFTP server nella memoria
flash del router.
Se il device parte normalmente si carica l’IOS storato nella flash; alle volte
si carica direttamente da lì anziché porlo nella RAM (cosa necessaria
se si deve scompattare).
Per vedere che versione dell’IOS corre il comando è show version, che
inoltre indica i settaggi del configuration register. Il comando show
flash è usato per vedere se la memoria basta per un nuovo IOS.

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Startup iniziale
Un router inizia caricando il bootstrap, il sistema operativo e il file di
configurazione. Se non trova il configuration file si entra in setup mode.
Appena si completa il setup una copia di backup del file di configurazione
si deve salvare sulla NVRAM. Lo scopo delle routine di startup dell’IOS
è iniziare le operazioni del router. A tale fine le routine devono fare:
• Verificare che l’hardware sia testato
• Trovare e caricare il software Cisco IOS
• Trovare e applicare il file di configurazione di startup o entrare nel
setup
Quando il router Cisco viene acceso compie un power-on self test (POST)
durante il quale esso esegue diagnostica (verifica delle operazioni base
di memoria, CPU e interfacce) dalla ROM su tutti i moduli hardware.
Se tutto va bene il router inizia con l’inizializzazione del software.

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Startup iniziale (2)
Dopo il POST seguono i seguenti step:
• Si esegue il loader del bootstrap, ovvero un insieme semplice di istruzioni che
testano l’hardware e iniziano l’IOS.
• L’IOS può trovarsi in diversi posti. Il campo boot del registro di configurazione
determina la locazione da usare per caricare l’IOS. Se il campo di boot indica
la flash o la rete indicano anche il nome esatto del file di immagine.
• L’immagine dell’IOS è caricata; appena è attiva viene listato l’insieme di
hardware e software disponibile.
• Il file di configurazione salvato nella NVRAM è caricato nella memoria
principale. I comandi di configurazione iniziano il processo di routing,
supportano l’indirizzamento per le interfacce e definiscono altre caratteristiche
del router.
• Se esiste un file di configurazione non valido nella NVRAM allora si cerca nel
server TFTP; se anche qui si fallisce si entra nel setup mode.

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Startup iniziale (3)
Il setup non si deve pensare come la modalità con cui entrare nelle caratteristiche
complesse dei protocolli del router. Il suo scopo è di permettere
all’amministratore di installare una configurazione minimale del router, incapace
di trovare la configurazione da un’altra sorgente.
Nel menù di setup le risposte di default appare in parentesi quadre [ ] seguite dalla
domanda. Premendo Enter si usa la risposta di default. Durante il processo di
setup Ctrl-C può essere premuto per terminarlo; quando si usa tale comando
allora il setup si termina e tutte le interfacce saranno poste amministrativamente
down.
Quando il processo di configurazione sarà terminato nella modalità setup saranno
visualizzate le seguenti opzioni:
[0] Go to the IOS command prompt without saving this config.
[1] Return back to the setup without saving this config.
[2] Save this configuration to nvram and exit.
Enter your selection [2]:

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Riguardo allo Startup iniziale

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Il Bootup iniziale
Le informazioni che si vedono durante il bootup iniziale variano,
dipendendo dalle interfacce nel router e la release del Cisco IOS.

In figura la frase “NVRAM invalid,


possibly due to write erase” dice
all’utente che il router non è stato
ancora configurato o che la NVRAM è
stata cancellata. Un router deve essere
configurato ed il file di configurazione
salvato sulla NVRAM; si deve quindi
configurare il tutto per usare il file
immagazzinato nella NVRAM.

Il settaggio di default della fabbrica nel registro di configurazione è 0x2102 che


indica che il router deve provare a caricare l’immagine dell’IOS dalla flash. In figura
si evince anche la versione del Bootstrap.

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Il Bootup iniziale (2)
In questa figura si vede la versione dell’IOS
come il modello, il processore e la
quantità di memoria che esso contiene.
Inoltre si possono vedere:
• Il numero di interfacce
• I tipi di interfacce
• La quantità di NVRAM
• La quantità di flash memory

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Il Bootup iniziale (3)
In questa figura viene riportata
la classica situazione in cui
all’utente viene chiesto se
vuole editare la
configurazione del router.
Tale condizione si presenta se
il router non ha trovato un
file di configurazione
valido.

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Stabilire una sessione
HyperTerminal
Tutti i router Cisco includono
una porta seriale asincrona
TIA/EIA-232 (RJ-45). I cavi e
gli adattatori sono necessari
per collegare un terminale
console alla porta console.
Un terminale console è un terminale ASCII o un PC che emula il terminale alla
porta console (applicazione tipo HyperTerminal). I parametri di default per la
porta console sono 9600 baud, 8 data bits, no parity, 1 stop bit e no flow
control; la porta console non supporta l’hardware flow control.
Gli step necessari sono:
1. Collegare il terminale usando il rollover cable (usando adeguatamente
l’adattatore RJ-45 to DB-9)
2. Configurare come indicato il terminale o l’emulazione di terminale sul PC

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Livelli di accesso ai comandi
Sappiamo che il router ha due livelli di accesso ai comandi:
• User EXEC mode
• Privileged EXEC mode
Per accedere ad un insieme completo di comandi si deve entrare nella
privileged EXEC mode. Al “>” prompt si scrive enable e se compare il
prompt password: si deve scrivere quella settata col comando enable
secret. Due comandi si possono usare per settare una password di
ingresso al privileged mode: enable password ed enable secret; se si
usano ambedue i comandi il secondo ha precedenza. Una volta che il
login è stato completato il prompt cambia in “#”.
Si può accedere dal global configuration mode alla configurazione di:
– Interfacce
– Sottointerfacce
– Linee
– Router
– Mappe del router

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Livelli di accesso ai comandi (2)
Per tornare all’user EXEC mode dal privilegiato si devono usare il
disable command o l’exit. Per tornare alla modalità EXEC privilegiata
dalla modalità global configuration scrivere exit o Ctrl-Z. Questo
comando lo si può usare anche per tornare direttamente alla modalità
privilegiata da qualsiasi sotto modalità della configurazione globale.

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Aiuti nel CLI del router

Scrivendo il punto interrogativo (?) nella modalità user EXEC o nel


privilegiato vengono visualizzate una lista dei comandi disponibili. Si
noti che dopo “—More—” alla fine del display lo schermo visualizzerà
altri comandi. Premendo Enter si vede la linea successiva, un altro
tasto farebbe tornare al prompt. Si può entrare in privilegiato anche
con ena.
Supponiamo che si debba settare il clock e non sappiamo il comando:
1. Usare ? Per trovare il comando di settaggio del clock
2. Verificare la sintassi per cambiare il tempo
3. Mettere l’orario usando ore, minuti e secondi. Se il comando risulta
incompleto il sistema potrebbe dare indicazioni
4. Premere Ctrl-P o la freccia in su per ripetere l’ultimo comando
5. Il simbolo ^ indica un errore

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Comandi di editing
L’interfaccia utente include
un modo editing enhanced
che fornisce un set di
combinazioni di tasti che
permettono all’utente di
editare rapidamente.
Si può disabilitare questa opzione di default. Basterà scrivere terminal no
editing al prompt dell’EXEC mode privilegiato.
Se si scrive per di più della lunghezza della linea automaticamente il testo shifterà
a sinistra per darci lo spazio necessario (10 caratteri). Per fare uno scroll-
back Ctrl-B o Ctrl-A. Il segno $ indica che la linea è arrivata tutta a sinistra.
Cambia l’output dello schermo a seconda dell’IOS. Il Ctrl-Z ci fa uscire dalla
modalità configurazione e ci manda all’EXEC mode privilegiato.

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Command History
L’interfaccia utente fornisce
una storia dei comandi che
sono stati usati. E’ una
caratteristica particolarmente
utile per richiamare comandi
scritti lunghi o complessi. Con
la command history feature si
possono compiere i task:
• Set del buffer size della storia dei comandi
• Richiamare i comandi
• Disabilitare la storia dei comandi
Per cambiare il numero di linee che il sistema registra durante una sessione
terminale si usa terminal history size o history size. Il massimo numero di
comandi è 256. Con Ctrl-P o la freccia su si chiamano i vecchi comandi, con
Ctrl-N o freccia giù si torna ai più recenti. Il tasto Tab serve a completare i
comandi.
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Show Version
Il comando show version fornisce le informazioni sul Cisco IOS
version che corre sul router, includendo il registro di
configurazione e i settaggi del campo di boot. Con show version
vedrò:
• IOS version and descriptive information
• Bootstrap ROM version
• Boot ROM version
• Router up time
• Last restart method
• System image file and location
• Router platform
• Configuration register setting

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