Sei sulla pagina 1di 39

INFOCOM Dept.

- Laboratorio di Applicazioni Telematiche


- Laboratorio di Servizi di Telecomunicazione

Lezione 5
Routing e Routing Protocols

Slide tratte da “Cisco Press CCNA Instructor’s Manual”


ed elaborate dall’Ing. Francesco Immè

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Introduzione al Routing (1)

Il routing è il processo usato dal router per individuare l’interfaccia


di uscita su cui rilanciare i pacchetti verso la destinazione
La decisione è presa in base al valore dell’IP address
I router devono conoscere i possibili percorsi verso le reti remote,
ciò è possibile mediante
Le informazioni ricevute dagli altri router (Routing Dinamico)
La configurazione eseguita dall’amministratore (Routing Statico)
Il Routing Statico è una tecnica non scalabile
Le route statiche devono essere configurate manualmente
In caso di cambi di topologia di rete è necessario che l’amministratore
apporti le opportune variazioni alla configurazione delle route statiche
Elevata complessità gestionale in caso di reti di grandi dimensioni
Spesso i due tipi di routing, Statico e Dinamico, operano
congiuntamente

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Introduzione al Routing (2)

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Operazioni per la static route (1)

Le operazioni per le route statiche possono essere


divise in 3 parti
L’amministratore di rete configura la route
Il router “installa” questa route nelle routing table
I pacchetti sono inoltrati usando la route statica
Per configurate manualmente le route si usa il
comando “ip route”

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Operazioni sulle route statiche

L’amministratore di Hoboken ha bisogno di configurare una route


statica verso le reti 172.16.1.0/24 e 172.16.5.0/24
Due possibili alternative
Soluzione A: è specificata l’interfaccia di uscita
Soluzione B: è specificato il next hop (con il suo indirizzo IP)
L’unica differenza tra le due soluzioni è il peso la distanza
amministrativa assegnata alla route
La distanza amministrativa è un parametro che misura l’affidabilità di una
route
Più è basso il suo valore più la route è affidabile
Una route più affidabile avrà priorità su una route meno affidabile
La distanza amministrativa associata all’uso dell’indirizzo del next hop è 1,
mentre usando l’interfaccia d’uscita è 0
Se si vuole porre un valore diverso si può scegliere nel range tra 0 e 255, la
sintassi del comando è
waycross(config)#ip route 172.16.3.0 255.255.255.0 172.16.4.1 130
Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Operazioni per la static route (2)

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Operazioni per la static route (3)

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Operazioni per porre route statiche (2)

Se il router non può raggiungere l’interfaccia di


uscita impostata per una route, la route non sarà
installata nella routing table
Questo avviene quando l’interfaccia è down

Le route statiche sono spesso usate per scopi di


backup
Una route statica viene usata solamente la route dinamica
non può essere utilizzata
per usare in tale modo la route statica si deve imporre una
distanza amministrativa più alta alla route statica rispetto a
quella della route dinamica

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Procedura di configurazione route statiche

1. Individuare le reti di destinazione desiderate, le loro subnet


mask e i loro gateway
Un gateway può essere sia una interfaccia locale sia l’indirizzo del
next hop verso la rete di destinazione
2. Entrare in global configuration mode
3. Scrivere il comando “ip route” con indirizzo di destinazione e
subnet mask, seguito dal gateway corrispondente
Definire la distanza amministrativa è opzionale
4. Ripetere il passo 3 tante volte quante sono le reti identificate
al passo 1
5. Uscire dal global configuration mode
6. Salvare la configurazione attiva sulla NVRAM usando il
comando “copy running-config startup-config”

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Esempio

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Le default route (1)

Le route di default sono usate per instradare i pacchetti che hanno


per destinazione una rete non presente nella routing table
Una default route è una route statica di tipo speciale, si usa il
comando
ip route 0.0.0.0 0.0.0.0 [next-hop-address | outgoing interface]
La maschera 0.0.0.0 serve per l’AND logico con l’IP della destinazione, che
darà sempre per risultato la rete 0.0.0.0
Per definire una default route
1. Entrare nella global configuration mode
2. Scrivere il comando ip route con 0.0.0.0 per rete di destinazione e 0.0.0.0
come subnet mask
Il gateway per la route di default può essere l’interfaccia del router locale che collega con le
reti esterne o l’indirizzo IP per il next-hop router

3. Uscire dalla global configuration mode


4. Salvare la configurazione attiva sulla NVRAM usando il comando “copy
running-config startup-config command”

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

La default route (2)

Una route
statica
potrebbe
essere
configurata
su Sterling o
su Waycross
per tutte le
reti non
direttamente
connesse

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Verifica configurazione route statiche (1)

Si deve sempre verificare se le route statiche siano


contenute nella routing table e che lavorano come ci
si aspetta
Il comando “show ip route” serve a verificare che la
route sia presente nella routing table
Il comando “show running-config” si usa per vedere
la configurazione attiva sulla RAM
Se la configurazione non è corretta, è necessario rimuovere
la route statica errata e scrivere quella esatta

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Verifica configurazione route statiche (2)

Le route statiche fanno in


modo che le reti
172.16.1.0 su Sterling e
172.16.5.0 su Waycross
siano accessibili
Con la configurazione a
fianco, i nodi sulla rete
172.16.1.0 non possono
essere raggiunti dai nodi
delle rete 172.16.5.0
Se dal privileged EXEC
mode di Sterling si esegue
un “ping” verso un nodo
della rete 172.16.5.0, il
ping fallirà

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Verifica configurazione route statiche (3)

Usando il comado “traceroute“


si può vedere che i pacchetti
ICMP ritornano da Hoboken
ma non da Waycross
Ciò indica che il problema
esiste su Hoboken o su
Waycross
Mediante Telnet sul router
Hoboken si deve provare il
“ping” al nodo della rete
172.16.5.0 connessa al
Waycross
Il “ping” dovrebbe avere
successo perché Hoboken è
collegato direttamente a
Waycross

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Protocolli di routing

Un protocollo di routing è usato per comunicare tra i router le


informazioni relative alle reti
Le informazioni che un router riceve da un altro router sono
usate per costruire e mantenere le routing table
Esempi di routing protocol
Routing Information Protocol (RIP)
Interior Gateway Routing Protocol (IGRP)
Enhanced Interior Gateway Routing Protocol (EIGRP)
Open Shortest Path First (OSPF)
Si indica con il termine Routed Protocol il protocollo di rete
con cui sono trasferiti i pacchetti (es. IP)
Non confondere i due concetti

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Protocolli di routing e routed (2)

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Autonomous System

Un Sistema Autonomo (AS) è un insieme di reti sotto un unico


amministratore che condividono la stessa strategia di routing
Un AS è visto all’esterno come una unica entità
anche se gli operatori dell’AS fossero più di uno, l’AS presenta una
visione consistente del routing al mondo esterno
Ad un AS viene assegnato un identificatore di 16 bit
L’assegnazione può essere effettuata dall’ARIN (American Registry
of Internet Numbers), da un service provider o da un
amministratore
I protocolli di routing come l’IGRP (della Cisco) richiedono
l’assegnazione di un numero di AS che sia unico
Un AS fornisce la divisione dell’internet globale in reti più
piccole, più facilmente gestibili

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Scopo di un protocollo di routing

Lo scopo di un protocollo di routing è trasferire informazioni


per la costruzione della routing table di un router
I router usano i protocolli di routing per gestire
le informazioni ricevute da altri router
le informazioni derivate dalla configurazione delle proprie
interfacce
le route configurate manualmente
I protocolli di routing indicano ad un router le route disponibili
verso una destinazione, la route migliore viene memorizzata
nella routing table
Il routing algorithm è fondamentale per il routing dinamico
Se la topologia di rete cambia, il protocollo di routing è il mezzo che
consente ai router di venire a conoscenza di tale variazione

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Convergenza dei routing protocol

Quando tutti i router in un internet stanno operando con la


stessa visione della rete si dice che sono giunti a convergenza
Una convergenza veloce è desiderabile perché riduce il periodo
di tempo in cui i router potrebbero prendere decisioni di
instradamento non corrette

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Protocolli di routing distance vector (1)

I protocolli di routing distance vector trasferiscono


periodicamente copie delle routing table da router a
router
Le routing table ricevute comunicano eventuali
cambiamenti della topologia della rete
Ogni router riceve la routing table dai router a cui
è direttamente connesso
I protocolli di routing Distance Vector si basano
sull’algoritmo di Bellman-Ford

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Protocolli di routing distance vector (2)

Il router A emette la propria


routing table verso il router B
Il Router B
aggiunge ai valori ricevuti la
distanza tra B ed il router A
Determina la nuova tabelle di
routing
emette nuova routing table
verso il suo vicino (Router C)
I router non conoscono la reale
topologia della rete
Ogni router deve
preventivamente identificare i
suoi vicini

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Protocolli di routing distance vector (3)

Le interfacce che portano ad una rete connessa direttamente


hanno distanza 0
Le reti che compongono l’AS sono via via scoperte attraverso
la ricezione delle routing table dai nodi vicini
In base alle routing table ricevute un router è in grado di stabilire il
cammino migliore verso la destinazione
Nell’esempio, il router A viene a conoscenza delle altre reti in base
alle informazioni che riceve dal B
Ognuna delle entries nelle routing table ha un proprio valore di
distanza
Le tabelle di routing includono per ogni rete di destinazione
informazioni relative a
il costo del path (definito a secondo della metrica usata)
l’indirizzo del primo router sul path (next hop)

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Caratteristiche dei routing protocol link-state

Una diversa tipologia di protocolli di routing sono i protocolli


link-state
Utilizzano l’algoritmo di Dijkstra o SPF
Mantengono un database contenente la topologia di rete
I routing protocol di tipo link-state usano
Link-state advertisements (LSAs) – Un LSA è un pacchetto di
informazioni di routing inviato tra i router
Topological database – Un database della topologia è un insieme di
informazioni raccolte tramite gli LSA
SPF algorithm – L’algoritmo shortest path first (SPF) determina
sulla base delle informazioni topologiche il path migliore verso ogni
rete di destinazione
Routing tables – Una lista dei path conosciuti e delle interfacce

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Componenti dei protocolli link-state

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Network discovery per protocolli link-state (1)

Nella fase iniziale della procedura di Network Discovery, gli


LSA sono scambiati tra i router partendo dalle informazioni
sulle reti direttamente connesse ad ogni router
Ogni router costruisce, in parallelo con gli altri, un database
topologico grazie agli LSA ricevuti
L’algoritmo SPF determina la raggiungibilità della rete
I router costruiscono la topologia logica come un albero (con il
router stesso come radice)
L’albero consiste di tutti i possibili path verso ogni rete
I percorsi dell’albero sono scelti con l’algoritmo SPF
I router memorizzano nelle routing table i best path e le
interfacce per le reti di destinazione

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Network discovery per protocolli link-state (2)

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Caratteristiche del link-state (1)

Il router che rileva un cambio di topologia emette gli LSA di


aggiornamento
Per raggiungere la convergenza ogni router mantiene traccia
dei router vicini, il nome del router, lo stato delle interfacce
ed il costo del link verso il vicino
Il router costruisce un pacchetto LSA che contiene
l’aggiornamento di queste informazioni
Quando un router riceve un LSA il database topologico è
aggiornato con le informazioni più recenti e vengono calcolati i
nuovi shortest path
Ogni volta un pacchetto LSA causa un cambio nel database
topologico vengono aggiornate le routing table.

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Caratteristiche del link-state (2)

Per i link-state protocols occorre considerare tre aspetti


Processor overhead
Memory requirements
Bandwidth Consumption
I protocolli link-state richiedono più memoria e maggior
processing di quanto non sia richiesto dai protocolli distance
vector
I pacchetti link-state consumano della banda
Durante il processo iniziale di scoperta tutti i router mandano
pacchetti LSA; questa azione riduce la banda temporaneamente
disponibile
Dopo la fase iniziale i protocolli link-state necessitano di banda
molto limitata per emettere LSA non frequenti o event triggered

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Path Determination

Un router identifica il path di un pacchetto usando come


funzioni
Una funzione di path determination
Una funzione di switching
La funzione di path determination consente al router di
scegliere il path migliore verso una destinazione e quindi
l’interfaccia di uscita
Viene usata la Routing Table
La funzione di switching è il processo interno per trasferire un
pacchetto dall’interfaccia d’ingresso verso l’interfaccia dello
stesso router
Un elemento chiave della funzione di switching è
l’incapsulamento dei pacchetti nel frame type appropriato per
il prossimo data link

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Routing configuration

Abilitare un IP routing protocol su un router devono essere


configurati sia parametri globali sia parametri di routing
Tra i parametri globali è inclusa la selezione di un routing protocol, come
RIP, IGRP, EIGRP od OSPF
Tra i parametri di routing è inclusa l’indicazione del numero di reti IP
Nel routing dinamico vengono usati trasferimenti broadcast e
multicast per comunicare con gli altri router
Un processo di routing è iniziato dal comando “router”
Il comando “network” abilità il processo di routing e determina quale
interfaccia deve emettere e ricevere gli aggiornamenti
Un esempio di configurazione del routing
GAD(config)#router rip
GAD(config-router)#network 172.16.0.0

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Comandi nella configurazione del routing

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Protocolli di routing

Esempi di routing protocol sono


RIP – A distance vector interior routing protocol
IGRP – Cisco's distance vector interior routing
protocol
OSPF – A link-state interior routing protocol
EIGRP – Cisco’s advanced distance vector interior
routing protocol
BGP – A distance vector exterior routing protocol

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Caratteristiche dei protocolli di routing (1)

Routing Information Protocol (RIP)


E’ un protocollo di routing distance vector
La metrica è l’hop count
Se l’hop count è più grande più di 16 i pacchetti sono scartati
Gli update si emettono in broadcast ogni 30 secondi di default
Interior Gateway Routing Protocol (IGRP)
E’ un protocollo proprietario della Cisco
E’ un protocollo di routing distance vector
La metrica è composita, data da un mix di banda, carico, affidabilità
e ritardo
Gli update sono emessi ogni 90 secondi (default)

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Caratteristiche dei protocolli di routing (2)

Open Shortes Path First (OSPF)


E’ un protocollo di routing di tipo link-state
Standard aperto stabilito nell’RFC2328
Usa l’algoritmo SPF per calcolare il costo più basso
verso la destinazine
BGP
E’ un distance vector routing protocol “exterior”
Usato tra ISP o ISP e client
Usato tra AS

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

Caratteristiche dei protocolli di routing (3)

EIGRP
E’ un protocollo di routing distance vector
enhanced (migliorato)
Usa un load balancing
E’ una combinazione di features dei link-state e dei
distance vector
Usa il Diffuse Update Algorithm (DUAL) per
calcolare lo shortest path
Routing update ogni 90 secondi o se triggered

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

IGP contro EGP (1)

Gli IGP sono progettati per essere usati in


una rete che è sotto il controllo di un’unica
organizzazione
Nel progetto di un IGP l’elemento più
importante è la metrica e come questa è
usata
Un EGP è progettato per essere usato tra
due network diversi, sotto il controllo di
organizzazioni differenti
Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

IGP contro EGP (2)

Un EGP, prima che il routing possa iniziare, richiede


tre insiemi di informazione
Una lista dei router vicini con cui scambiare informazioni
Una lista delle reti direttamente raggiungibili
Il numero dell’AS del router locale
Un EGP deve isolare gli AS
Gli AS sono gestiti da amministrazioni differenti
Le reti devono avere un protocollo per comunicare fra
sistemi differenti.
I protocolli IGRP ed EIGRP richiedono che sia
l’identificatore dell’AS sia assegnato da ARIN

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual
INFOCOM Dept.

IGP ed EGP

Laboratorio - Prof. Marco Listanti - A.A. 2004/2005 Tratto da: Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual

Potrebbero piacerti anche