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Cenni teorici
Lo STP è un protocollo di rete del modello ISO-OSI che lavora al livello di Data Link. Viene introdotto per
eliminare cicli in topologie fisiche che presentino cammini ridondanti. Ne esistono due versioni (non
compatibili fra loro):
In una rete possono esistere connessioni ridondanti per migliorarne la flessibilità ed evitarne l’instabilità,
aumentando di fatto la tolleranza ai guasti.
La presenza di cammini ridondanti, tuttavia, può creare inconvenienti quali la duplicazione di trame (che
impegna inutilmente la rete con uno spreco della banda) e la presenza di informazioni inconsistenti nelle
filtering table, con dispendio di lavoro da parte delle CPU dei dispositivi di instradamento.
Questi problemi derivano dal fatto che la ridondanza introdotta introduce anche dei cicli (loop).
Per ovviare a questo problema si introduce l’algoritmo spanning tree che trasforma una struttura fisica a
maglia in una struttura logica ad albero eliminando le connessioni che possono creare strutture cicliche.
Tale trasformazione viene effettuata eleggendo un bridge a root dell’albero.
L’algoritmo viene eseguito all’avvio della rete e ogni volta che essa viene modificate (infatti i dispositivi
sono in grado di rilevare dinamicamente le modifiche) e funziona mediante l’introduzione di stati per le
porte degli Switch/Bridge come Forwarding e Blocking. Si crea così un unico percorso con assenza di anelli.
STP è trasparente per gli utilizzatori della rete, in quanto viene eseguito in maniera automatica anche in
caso di guasto o di modifiche alla topologia, in maniera tale che tutte le connessioni logiche continuino a
sussistere.
Prof.ssa Stefania Concas Formazione Ambito 7 “Laboratorio di Sistemi e Reti con Cisco Packet Tracer”
Svolgimento dell’esercitazione
Per l’esercitazione creare al seguente topologia fisica, disponendo 5 switch e collegandoli tra di loro nel
seguente modo.
Dispositivi utilizzati:
• 5 switch 2950-24
• Collegamenti cross-over
Per ogni switch visualizzare la versione e i componenti installati, in particolare è interessante visualizzare il
MAC, in quanto (come vedremo) l’elezione dello switch che funge da root può avvenire dalla sua analisi.
Per reperire tali informazioni occorre accedere al CLI e digitare il comando show version
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La situazione risultante è
Come già detto, STP assegna ad uno switch la funzione di root della rete e blocca le porte che
genererebbero cicli nella rete. L’assegnazione può avvenire mediante due criteri:
Analizziamo gli indirizzi MAC convertendoli in decimale, dalla conversione è facile verificare quale sia quello
con MAC più piccolo.
ESADECIMALE DECIMALE
0001.9793.052D 6837962029
0040.0B8A.AB1E 275071544094
0002.17CE.45BC 8989328828
0001.96B1.26BD 6823159485
00D0.9788.3283 895895483011
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Di conseguenza la root è quella evidenziata, che corrisponde alla disabilitazione delle porte indicate nella
figura:
Per verificare se quanto detto risulta vero, occorre andare nel CLI della ROOT e verificare le proprietà di
STP, questo viene fatto mediante il comando show spanning-tree:
Da cui si denota che lo switch è root (con priorità 32769) e che entrambe le porte sono attive con ruolo
DESG.
Effettuiamo ora la stessa analisi su uno switch che ha una porta disabilitata: è facile notare come si
riconosca la root nello switch precedentemente analizzato e quale sia lo stato delle porte
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Il ruolo delle porte può essere il seguente:
Abbiamo detto che se la configurazione della rete cambia, STP viene ricalcolato. Per evidenziare questo
fatto, modifichiamo la topologia della rete aggiungendo un altro switch:
Prof.ssa Stefania Concas Formazione Ambito 7 “Laboratorio di Sistemi e Reti con Cisco Packet Tracer”
• Rappresentare lo schema logico di funzionamento
Ogni switch (se è da solo) imposta se stesso come Root Bridge, quando si effettuano i collegamenti
scegliere il Root Bridge è di fondamentale importanza. È possibile agire manualmente configurando uno
switch come Root Bridge intervenendo sul valore di priorità del BID
(come già detto valore di default 32768, possibili valori tra 1 e 65536). Se si vuole forzare l’elezione di un
determinato switch si può modificare il valore della priorità. Uno switch può anche essere configurato come
Root Bridge secondario. Si configura un Backup Root Bridge con priorità leggermente superiore al Root
Bridge in modo da essere selezionato in caso di guasto del Root.
Abbiamo detto che un altro modo di designare la root è quello di modificare la velocità di una porta in
maniera tale da forzare il traffico verso un percorso specifico.
Posizioniamoci su uno switch che non sia root (nel nostro esempio Switch 5) ed accediamo mediante CLI
alla modalità configurazione: con le seguenti istruzioni diminuiamo la velocità della Fa 0/1 a 10Mbps
Ora andiamo su un altro switch che non sia root (ad esempio Switch 3) e diminuiamo la priorità:
In seguito alla azioni dette lo Switch3 diventa root e si può verificare facilmente che varia lo stato dei link
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Di seguito sono riportati i comandi della CLI utilizzati:
COMANDO DESCRIZIONE
show version mostra la configurazione dello switch
en permette di accedere alla console
show spanning-tree mostra la configurazione dello STP dello switch
configure accesso alla modalità configurazione
interface fax/x accesso alla configurazione della porta
speed modifica la velocità di una porta
spanning-tree vlan x priority cambia la velocità di una porta
Osservazione
Qualunque sia il metodo di “elezione” dello switch root, qusto avviene mediante lo scambio di nformazione
tra gli switch avviene tramite frames chiamati BPDU(Bridge Protocol Data Units) inviati ogni 2 secondi in
modo che i Bridges possano apprendere i reciproci Bridge ID ed eleggere il Root Bridge.
Cisco PT ci permette di visualizzare anche questi pacchetti mediante una opportuna selezione dei protocolli
nella Simulation Mode.
Si crei una qualunque topologia con qualche switch in Simulation Mode (come quella in figura)
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E si selezioni dall’insieme dei protocolli STP
Mandando avanti il tempo compaiono nella schema delle PDU relative all’STP che si possono analizzare
cliccandoci sopra
Ed entrando nei dettagli della PDU si vedono proprio i dati utili per l’applicazione dell’algoritmo
Prof.ssa Stefania Concas Formazione Ambito 7 “Laboratorio di Sistemi e Reti con Cisco Packet Tracer”
Bibliografia:
https://docplayer.it/25704572-Simulazione-del-funzionamento-del-protocollo-stp-spanning-tree-protocol-
in-cisco-packet-tracer.html
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