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Cisco CCNA - Modulo 2 - Capitolo 6

Routing e Routing
Protocols
Di
Francesco Immè

Copyright 2002 Cisco Press: CCNA Instructor’s Manual www.ciscopress.com


Introduzione al Routing

Il processo di routing è ciò che usa il router per forwardare i pacchetti


verso la rete di destinazione grazie alle decisioni fatte basandosi sull’IP
address. Tutti i device sul percorso usano l’IP address per puntare il
pacchetto nella direzione giusta; per fare decisioni corrette i router
devono imparare la strada verso reti remote, cosa che fanno grazie alle
info imparate dagli altri router se usano routing dinamico, oppure grazie
alle configurazioni fatte dall’amministratore se si usa routing statico.
Dato che le route statiche devono essere configurate manualmente i cambi
di topologia di rete necessitano che l’amministratore apporti i cambi
necessari. Se la rete è molto larga ciò si tradurrebbe in un gravoso
lavoro. A causa dei requisiti amministrativi onerosi il routing statico non
ha la scalabilità di quello dinamico.
Nonostante ciò spesso i due tipi di routing si affiancano.

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Differenze tra i due tipi di Routing

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Operazioni per la static route

Le operazioni per le route statiche possono essere divise in 3 parti:


• L’amministratore di rete configura la “rotta”
• Il router “installa” questa “rotta” nelle routing table
• I pacchetti sono inoltrati usando la route statica
Dato che le route statiche sono configurate manualmente si deve usare il
comando ip route.

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Operazioni per porre route
statiche
L’amministratore di Hoboken ha bisogno di configurare una route statica che punti
alle reti 172.16.1.0/24 e 172.16.5.0/24 sugli altri router.
La soluzione presa nella prima delle due immagini precedenti specifica quale sia
l’interfaccia di uscita, mentre nella seconda si specifica quale sia il next hop (con
il suo indirizzo IP). Il risultato è comunque quello di stabilire una route statica.
L’unica vera differenza tra le due soluzioni è la distanza amministrativa assegnata
alla strada.
La distanza amministrativa è un parametro opzionale che dà la misura della
affidabilità della rete (più è basso il valore più è affidabile).
La distanza amministrativa usando l’indirizzo del next hop è 1, mentre usando la
outgoing interface è 0.
Se si vuole porre un valore diverso si può scegliere nel range tra 0 e 255. La sintassi
sarà
waycross(config)#ip route 172.16.3.0 255.255.255.0 172.16.4.1 130

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Operazioni per porre route
statiche (2)
Se il router non può raggiungere la interfaccia di uscita impostata per una
determinata route allora la route non sarà installata nella routing table.
Ciò vuol dire che l’interfaccia è down!
Alcune volte le route statiche sono usate per scopi di backup, ovvero
magari la static viene usata solamente quando quella imparata
dinamicamente fallisce; per usare in tale modo la route statica si deve
porre manualmente la distanza amministrativa più alta alla route statica
di quanto non sia quella relativa alla dinamica.

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Configurare route statiche
• Determinare tutte le reti di destinazione desiderate, le loro
subnet mask e i loro gateway. Un “gateway” può essere sia una
interfaccia locale che l’indirizzo del next hop che porta alla rete
richiesta.
• Entrare in global configuration mode
• Scrivere il comando ip route con indirizzo di destinazione e
subnet mask, seguito dal gateway corrispondente indicato già
allo step uno. Mettere una distanza amministrativa è opzionale.
• Ripetere il passo 3 tante volte quante sono le reti identificate
allo step 1.
• Uscire dal global configuration mode.
• Salvare la configurazione attiva sulla NVRAM usando il
comando copy running-config startup-config.

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Esempio

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Le default route
Le route di default sono usate per instradare i pacchetti che hanno per
destinazione una locazione non presente tra le entries della routing
table. Dato che è poco pratico in realtà mantenere le route per tutte le
reti su Internet solitamente si configura un router con una default route.
Una default route è una special static route per cui si usa il formato:
ip route 0.0.0.0 0.0.0.0 [next-hop-address | outgoing interface]
La maschera 0.0.0.0 serve per l’AND logico con l’IP della destinazione,
che darà sempre per risultato la rete 0.0.0.0. Per definire una default
route:
1. Entrare nella global configuration mode.
2. Scrivere il comando ip route con 0.0.0.0 per rete di destinazione e
0.0.0.0 come subnet mask. Il gateway per la strada di default può
essere l’interfaccia del router locale che collega con le reti esterne o
l’indirizzo IP per il next-hop router.
3. Uscire dalla global configuration mode.
4. Salvare la configurazione attiva sulla NVRAM usando il comando copy
running-config startup-config command.
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La default route (2)

Una route statica


potrebbe essere
configurata su Sterling o
su Waycross per tutte le
reti non direttamente
connesse. Non si deve
però considerare come
una soluzione scalabile.

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Verificare la configurazione delle
route statiche
Si deve sempre verificare se le route settate lavorano come ci si aspetta. Il
comando show running-config si usa per vedere la configurazione
attiva sulla RAM.
Se non fosse corretta la route digitata allora è necessario rimuovere la
static route errata e scrivere quella esatta.
Scrivere il comando show ip route per verificare che la route sia presente
nella routing table.

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Verificare la configurazione delle
route statiche (2)
Le route statiche configurate nella
topologia considerata fanno in
modo che le reti 172.16.1.0 su
Sterling e 172.16.5.0 su Waycross
siano accessibili. Usando la
configurazione qui a fianco i nodi
sulla rete 172.16.1.0 non possono
essere raggiunti dai nodi delle rete
172.16.5.0. Dal privileged EXEC
mode di Sterling eseguire un ping
verso un nodo della rete
172.16.5.0 ed il ping fallirà. Si può
fare un traceroute che fallirà e si
può vedere dove.

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Verificare la configurazione delle
route statiche (3)
Il traceroute indica che i pacchetti
ICMP ritornano da Hoboken ma non
da Waycross.
Ciò indica che il problema esiste su
Hoboken o su Waycross.
Telnettando sul router Hoboken si
deve provare il ping al nodo della
rete 172.16.5.0 connessa al
Waycross. Il ping dovrebbe avere
successo perché Hoboken è
collegato direttamente a Waycross.

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Protocolli di routing e routed

I routing protocol sappiamo che differiscono dai routed in funzioni e


compiti. Il protocollo di routing è usato per comunicare tra i router le
informazioni relative alle reti. Le informazioni che un router prende da
un altro router, usando i protocolli di routing, sono usate per costruire e
mantenere le routing table. Esempi di routing protocol:
• Routing Information Protocol (RIP)
• Interior Gateway Routing Protocol (IGRP)
• Enhanced Interior Gateway Routing Protocol (EIGRP)
• Open Shortest Path First (OSPF)
Un protocollo routed è usato per dirigere il traffico, fornisce abbastanza
informazioni attraverso gli indirizzi di network layer per permettere ad
un pacchetto per essere forwardato da un host ad un altro (esempi di
protocolli routed IP ed IPX).

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Protocolli di routing e routed (2)

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Autonomous System
Un sistema autonom (AS) è un insieme di reti sotto un unico amministratore che
condividono la stessa strategia di routing.
Il mondo esterno l’AS è visto come una unica entità; anche se gli operatori dell’AS
fossero più di uno comunque presentano una visione consistente del routing
al mondo esterno. L’ARIN (American Registry of Internet Numbers), un service
provider o un amministratore assegnano un numero di identificazione ad ogni
AS. Questo numero è di 16 bit.
I protocolli di routing come l’IGRP (della Cisco) richiedono l’assegnazione di un
numero di AS che sia unico.

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Scopo di un protocollo di routing

Lo scopo del protocollo di routing è costruire e mantenere la routing table,


che sappiamo mantiene le reti “imparate” e le porte associate a tali reti.
I router usano quindi i protocolli di routing per gestire le informazioni
ricevute da altri router, info imparate dalla configurazione delle proprie
interfacce, assieme alle route configurate manualmente.
I protocolli di routing imparano tutte le route disponibili, mettono la migliore
possibile nella routing table e rimuovono le route non più valide. I router
usano le info delle routing table per forwardare i pacchetti del routed
protocol.
Il routing algorithm è fondamentale per il dynamic routing; qualora la
topologia di rete cambia a causa di crescita, riconfigurazione o
fallimenti anche la cognizione di essa deve cambiare, dato che deve
offrire una visione consistente della topologia.

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Sulla convergenza dei routing
protocol
Quando tutti i router in un internet stanno operando con la stessa nozione della rete
si dice che sono giunti a convergenza. Una fast convergence è desiderabile
perché riduce il periodo di tempo in cui i router continuerebbero a fare decisione
non corrette.
Un AS fornisce la divisione dell’internet globale in reti più piccole e più gestibili.
Ciascun AS ha il suo set di regole e di politiche e un numero di AS che sarà
unico rispetto a quello di altri AS nel mondo.

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Caratteristiche dei protocolli di
routing distance vector
Gli algoritmi di routing distance vector passano copie periodiche di routing table da
router a router. Gli update regolari tra i router comunicano i cambi di topologia.
Questi protocolli di routing sono noti anche come algoritmi Bellman-Ford. Ogni
router riceve la routing table da i router vicini connessi direttamente.
Il router B riceve informazioni dal router A; il B aggiunge un distance vector
number (come il numero degli hops). Quindi il B passa questa nuova routing
table al suo vicino, il router C (questo accade in tutte le direzioni tra router
vicini). Dato che i router vedono solo i propri vicini essi non conoscono la reale
topologia della rete. Ogni router che usa il distance vector come routing inizia
con l’identificazione dei suoi vicini.

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Caratteristiche dei protocolli di
routing distance vector (2)

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Caratteristiche dei protocolli di
routing distance vector (3)
Le interfacce che portano ad ogni rete connessa direttamente si mostrano
come tali da avere distanza 0. Appena il processo di scoperta delle reti
del distance vector va avanti il router scopre il best path alle reti di
destinazione basandosi sulle info che ricevono da ogni vicino.
Il router A impara a riguardo delle altre reti basandosi sulle info che riceve
dal B. Ognuna delle entries nelle routing table ha un distance vector
per indicare quanto lontano tale rete sia in una data direzione. Gli
update delle routing table avvengono ai cambi di topologia (nel senso
che gli update arrivano sempre ma i cambi solamente aggiornano le
routing table). Le tabelle di routing includono informazioni relative il
costo del path totale (definito a secondo della metrica usata) e
l’indirizzo logico del primo router sul path (e questo per ogni rete
contenuta nella tavola). (Analogia segnali autostradali con direzione
distanza).

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Caratteristiche dei routing
protocol link-state
L’altro algoritmo usato per i protocolli di routing è il link-state (noti
anche come algoritmo di Dijkstras o SFP). Essi mantengono un
database complesso di informazioni della topologia.
Contrariamente agli algoritmi distance vector i routing protocol
link-state hanno piena conoscenza dei router lontani e come
sono connessi. I routing protocol link-state usano:
• Link-state advertisements (LSAs) – Un LSA è un piccolo
pacchetto di informazioni di routing mandato tra i router.
• Topological database – Un database della topologia è un
insieme di informazioni raccolte dagli
• SPF algorithm – L’algoritmo shortest path first (SPF) è un
calcolo fatto sul database che risulta dall’albero SPF.
• Routing tables – Una lista dei path conosciuti e delle
interfacce.

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Componenti importanti negli
algoritmi link-state

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Il processo di network discovery
per il routing link-state
Gli LSA sono scambiati tra i router
partendo da info sulle reti
direttamente connesse sulle quali
hanno informazioni. Ogni router
costruisce, in parallelo con gli altri,
un database topologico grazie a
tutte gli LSA.
L’algoritmo SPF calcola la
raggiungibilità della rete. I router
costruiscono la topologia logica
come un albero (con sé stesso
come radice), albero che consiste
di tutti i possibili path ad ogni rete.
Lo step successivo è identificare
gli SPF. Il router lista i best path e
le interfacce per le reti di
destinazione presenti nelle routing
table. Mantiene anche altri
elementi e dettagli sullo stato.
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Caratteristiche del link-state

Il router che per primo diviene consapevole del cambio di topologia manda
le info al fine di usare gli update. Per raggiungere la convergenza ogni
router mantiene traccia dei router vicini, il nome del router, lo stato delle
interfacce ed il costo del link verso il vicino. Il router costruisce un
pacchetto LSA che lista questa info assieme con i nuovi vicini, i cambi
nel costo del link ed i link non più validi. I pacchetti LSA sono mandati
all’esterno al fine che tutti gli altri router li ricevano.
Quando un router riceve un LSA il database è updatato con le informazioni
più recenti e calcola una mappa dell’internet usando i dati accumulati
nonché lo shortest path verso le reti (usando l’SPF come algoritmo).
Ogni volta un pacchetto LSA causa un cambio nel database link-state, per
cui l’SPF ricalcola il best path e updata le routing table.

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Caratteristiche del link-state (2)

I link-state si “preoccupano”:
• Processor overhead
• Memory requirements
• Bandwidth Consumption
I router che usano i protocolli link-state richiedono più memoria e
compiono più processing di quanto non facciano i distance vector.
I pacchetti link-state iniziali consumano della banda; durante il processo
iniziale di scoperta tutti i router mandano pacchetti LSA. Questa azione
“sommerge” l’internet e riduce la banda temporaneamente disponibile.
Dopo questo allagamento iniziale i protocolli link-state in realtà
necessitano solamente di poca banda per spedire LSA infrequenti o
event triggered.

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Path Determination

Un router identifica il path di un pacchetto usando come funzioni:


• Una funzione di path determination
• Una funzione di switching
La path determination si ha a livello network layer; la funzione di path
determination abilita il router a valutare i path verso una destinazione e
a stabilire la gestione migliore per un pacchetto.
La funzione di switching è il processo interno usato da un router per
accettare un pacchetto su un’interfaccia e trasferirlo su una seconda
interfaccia dello stesso router. Una responsabilità chiave della funzione
di switching di un router è incapsulare i pacchetti nel frame type
appropriato per il prossimo data link. Il router usa la parte di network
per indirizzare i pacchetti (e compiere path selection) verso il router
successivo sulla strada.

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Routing configuration

Abilitare un IP routing protocol su un router implica il settaggio tanto di


parametri globali quanto di parametri di routing. I compiti globali
includono selezionare un routing protocol, come RIP, IGRP, EIGRP od
OSPF. Il compito principale nella configurazione del routing protocol è
indicare il numero delle reti IP. Il dynamic routing usa broadcast e
multicast per comunicare con gli altri router.
Il comando router inizia un routing process.
Il comando network è richiesto perché abilità il processo di routing che
determina quale interfaccia partecipa negli update.
Un esempio di configurazione del routing:

GAD(config)#router rip
GAD(config-router)#network 172.16.0.0

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Comandi nella configurazione del
routing

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Protocolli di routing

Al layer internet della suite protocollare TCP/IP un router può usare un


protocollo di routing IP per realizzare il routing attraverso uno specifico
algoritmo. Esempi di routing protocol sono:
• RIP – A distance vector interior routing protocol
• IGRP – Cisco's distance vector interior routing protocol
• OSPF – A link-state interior routing protocol
• EIGRP – Cisco’s advanced distance vector interior routing protocol

• BGP – A distance vector exterior routing protocol

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Varie caratteristiche dei
protocolli di routing
Routing Information Protocol (RIP) ha come caratteristiche:
• E’ un protocollo di routing distance vector
• La metrica è l’hop count
• Se l’hop count è più grande più di 16 i pacchetti sono scartati
• Gli update si fanno in broadcast ogni 30 secondi di default
Interior Gateway Routing Protocol (IGRP) è un protocollo proprietario
della Cisco. Le sue caratteristiche:
• E’ un distance vector routing protocol
• La metrica è composita, data da un mix di banda, carico, affidabilità e
ritardo
• Di default gli update sono ogni 90 secondi

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Varie caratteristiche dei
protocolli di routing (2)
Open Shortes Path First (OSPF) èun protocollo di routing link-state non
proprietario, con caratteristiche:
• E’ un protocollo di routing di tipo link-state
• Standard aperto stabilito nell’RFC2328
• Usa l’algoritmo SPF per calcolare il costo più basso verso la
destinazine
EIGRP è proprietario della Cisco ed è un enhanced distance vector:
• E’ un protocollo di routing distance vector enhanced (migliorato)
• Usa un load balancing
• E’ una combinazione di features dei link-state e dei distance vector
• Usa il Diffuse Update Algorithm (DUAL) per calcolare lo shortest path
• Routing update ogni 90 secondi o se triggered
Il BGP invece:
• E’ un distance vector routing protocol “exterior”
• Usato tra ISP o ISP e client
• Usato tra AS

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AS ed IGP contro EGP
Interior routing protocol sono progettati per essere usati in una rete che è sotto il
controllo di un’unica organizzazione. I criteri di progetto per un interior routing
protocol indicano come elemento più importante la metrica e come essa è usata.
Un exterior routing protocol è progettato per essere usato tra due network diversi,
sotto il controllo di organizzazioni differenti.
IP exterior gateway protocol richiedono questi tre insiemi di informazione prima che il
routing possa iniziare:
• Una lista dei router vicini con cui scambiare informazioni
• Una lista delle reti da indicare come direttamente raggiungibili
• Il numero dell’AS del router locale
Un EGP deve isolare gli AS; gli AS sono gestiti da amministrazioni differenti; le reti
devono avere un protocollo per comunicare fra sistemi differenti.
IGRP ed EIGRP richiedono che il numero unico dell’AS sia assegnato.

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IGP ed EGP

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Distance Vector

Gli algoritmi distance vector sono tali che ogni router manda tutta o una
porzione della routing table solo ai vicini.
I protocolli distance vector usano meno risorse di sistema ma possono
soffrire della convergenza lenta e può usare metriche che non scalano
bene su sistemi molto grandi.
Si basano sul trovare la distanza (numero di hops) e vettore (la direzione).
Per ogni path verso una rete i router che ricevono gli advertising e
prendono quelli a costo minore e quindi inseriscono i dati nella routing
table.

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Link State

Gli algoritmi link-state inondano di routing information, mandandole a tutti i


router dell’internet che crea una mappa dell’intera rete. Ogni router
(anche qui) manda pacchetti a tutti i vicini, pacchetti che contengono
descrizioni della rete o delle reti a cui un router è collegato.
I router assemblano le info in una vista completa della topologia per
calcolare lo shortest path ai siti conosciuti nella rete.
Generano routing table mettendo i best path selezionati. Appena giunti a
convergenza i protocolli link state usano piccoli pacchetti per gli update,
che contengono solo eventuali cambiamenti nelle reti e non tutta la
topologia. Si passano solamente in situazioni di trigger.
Dato che convergono prima dei distance vector essi sono meno proni a
routing loop; usano più risorse ma sono meno inclini ad errori di
routing; sono più scalabili ma più costosi dei distance vector. Tra i link
state citiamo l’OSPF e l’IS-IS.
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