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Propongo questa guida a tutti coloro che hanno la necessità di sostituire parzialmente o totalmente la propria
workstation e si trovano a scontrarsi con un settore in rapidissima evoluzione e la poca informazione in materia o
semplicemente con alcuni dubbi da chiarire per la messa a punto del sistema.
Sommario
1) La scheda madre
2) Il processore
• Processori Intel Core i7 socket 1366
• Processori Intel Core i7 socket 1156
• Processori Intel core i5 Lynnfield
• Processori AMD Phenom II
• Processori AMD Athlon II
• Scelta della CPU per una Workstation monoprocessore
• Processori Intel Xeon 5500 e 5600
3) La memoria RAM
• Dual /Triple Channel
• Memoria RAM per sistemi triple channel: Intel socket 1366
• Memoria RAM per sistemi dual channel: Intel socket 1156 e AMD AM3
• Scelta e dimensione della memoria
4) La scheda video
• Output grafico 3D
• Hardware installato e prestazioni del software
• La memoria video
• Configurazioni Multi - GPU ATI Crossfire e NVIDIA SLI
• Schede video professionali
• Schede video gaming
• Scelta della scheda video per la gestione della viewport
• Elaborazioni GP-GPU
• Software
• Memoria RAM
• Schede video professionali dedicate al GPU - computing
• Scelta della scheda video per il GPU - computing
• Configurazioni multi - GPU
• Configurazioni ibride con schede video professionali e gaming
5) Unità di archiviazione di massa
• Dischi rigidi tradizionali
• WD Velociraptor
• Dischi rigidi ad alte prestazioni: SCSI/SAS/Fibre channel
• Solid State Drive
• Array di dischi: il RAID
• Scelta delle unità di archiviazione
6) L’alimentatore
7) Il case
8) Renderfarm
• Descrizione, analisi dei costi/benefici
• Configurazione dei rendernode
9) Il sistema operativo
10) Alcuni esempi di configurazioni
11) Conclusioni
Ritengo interessante per quegli utenti che pensassero di procedere personalmente all’assemblaggio del loro computer o ad
acquisti online, dei quali possono non essere esperti, la lettura dei tutorial sull’assemblaggio e sull’overclock e della guida
all’acquisto ondine proposta dall’utente Pako 1981.
acquisti online: http://www.treddi.com/forum/index.php?showtopic=38281
assemblaggio: http://www.treddi.com/forum/index.php?showtopic=58043
overclock: http://www.treddi.com/forum/index.php?showtopic=44992
IL PROCESSORE
Il numero di core
Le unità centrali di elaborazione di una CPU sono dette core e sono in genere presenti in numero di due, quattro,
sei, o più unità nelle CPU destinate a sistemi workstation di fascia alta e server. Ormai tutti i software professionali
che richiedono elevate prestazioni alla CPU sfruttano la presenza di più core o di più processori. Alcune
applicazioni quali i giochi potrebbero non essere studiati per sfruttare più di due core o anche di uno solo. Dal
punto di vista delle prestazioni ovviamente a parità di altre caratteristiche è preferibile una CPU dotata di un
maggior numero di core, rispetto ad un processore inferiore ma operante ad elevate frequenze.
La frequenza operativa
La caratteristica più comunemente considerata di un processore oltre al numero di core è la frequenza, ma voglio
far notare come essa non sia l’unica e spesso nemmeno la più importante: certamente a parità di architettura un
processore con frequenza maggiore è sempre superiore ad uno con frequenza più bassa.
A questo proposito possiamo considerare ad esempio un confronto fra una CPU Intel core i7 920 ed una CPU Intel
core 2 quad Q9400. Entrambe sono CPU quad core che operano alla frequenza di 2,66GHz, ma la prima CPU è in
grado di surclassare la seconda in qualunque ambito e senza eccezione alcuna. Prendendo ad esempio un render
non è escluso che il core i7 di qui sopra possa concludere l'operazione in un tempo pari alla metà di quanto
impiegherebbe la soluzione core 2 quad.
Il parametro che caratterizza l’efficienza del processore è l’IPC (instructions per clock). A partire dagli anni 2004-
2005 la corsa verso CPU a frequenze sempre più alte si è arrestata su un valore massimo che, per ogni generazione
di CPU, si attesta in media sui 3-3,5GHz. L’aumento di prestazioni viene ottenuto, passando da una generazione
alla successiva, tramite un aumento dell’IPC e del numero di core.
La frequenza del processore deriva dal prodotto di un termine detto clock (dal nome del componente che lo
scandisce) per un moltiplicatore. Un tipico clock per un processore Pentium 4/D, Athlon 64, Athlon X2, Phenom,
Phenom II è di 200MHz; 266MHz per i Core 2 Duo/Quad Conroe, 333 per i processori Penryn/Yorkfield (E8000,
Q9000); le CPU Nehalem (core i7 e core i5, sia Bloomfield che Lynnfield) hanno invece clock di base di 133MHz.
Core i7 Bloomfield
I processori core i7 Bloomfield sono CPU Intel Quad core destinata alla fascia alta del mercato, in vendita a partire
da novembre del 2008.
Il memory controller DDR3 integrato gestisce tre canali e supporta un massimo di 24GB di RAM, qualora i sei slot
disponibili sulle schede madri siano occupati da banchi da 4GB di RAM. Non sono supportate memorie ECC. La
frequenza massima nominale supportata per la RAM è di 1066MHz (1333 per le versioni extreme edition). Al di
sopra della soglia di 1333MHz è necessario overcloccare l’uncore della CPU, al fine di mantenere per quest’ultimo
una frequenza doppia rispetto a quella della memoria.
Le prestazioni rispetto alla precedente generazione di CPU (core 2) sono estremamente elevate: basti pensare che in
quasi tutti gli ambiti di utilizzo in cui sono richieste elevate prestazioni alla CPU, e sono sfruttati tutti i core
disponibili, il più modesto di questi processori, il modello core i7 920 a 2,66GHz è in grado di superare il
precedente top di gamma Core 2 quad QX9770, processore che opera alla frequenza di 3,16GHz. Con alcuni motori
di render Core i7 920 è in grado di superare processori core 2 overcloccati a 4GHz.
Questi processori hanno socket LGA1366 e richiedono una piattaforma dotata di scheda madre con chipset X58 e
memoria DDR3.
Si deve tenere conto del calore sviluppato da queste CPU, che è estremamente elevato (TDP pari a 130W).
Assemblando una workstation dotata di processore core i7 sarà fondamentale acquistare anche un dissipatore
migliore di quello venduto da Intel assieme alle proprie CPU; in particolare l’overclock richiede sistemi di
dissipazione molto raffinati ed eventualmente impianti a liquido.
Core i7 Gulftown
Sono CPU a 6 core prodotte con processo produttivo a 32nm; sono inoltre stati implementati ulteriori accorgimenti
per ridurre il consumo dei core in stato di idle. La cache L3 è pari a 12MB.
Rappresentano un affinamento del core Bloomfield, una fase tick dell’evoluzione delle CPU Intel, nella quale viene
sviluppato il nuovo processo produttivo ed affinato il core. Per contro la messa a punto di una nuova architettura,
che sarà inizialmente prodotta col processo produttivo messo a punto precedentemente, rappresenta una fase tock.
Versioni quad core di questi processori (disponibili solo come CPU Xeon 56x0 per workstation bi-processore) sono
ottenute disattivando due core da una CPU a sei core.
Versioni
Le CPU Bloomfield (quad core) sul mercato sono il 930 con frequenza di 2,80 GHz, il 950 a 3,06GHz, ed il 960 a
3,2GHz. A causa dei successivi tagli di prezzi operati sui modelli di fascia più alta i prezzi di questi prodotti sono
molto vicini, compresi tra 220 e 260 euro circa. E’ dunque conveniente l’acquisto di un Core i7 960. Infine è
ancora a listino il 975 extreme, CPU dalla frequenza di 3,33GHz.
Le CPU Gulftown in vendita sono il 970, operante a 3,2GHz, il 980x, con frequenza operativa di 3,33GHz, ed il
990x, con frequenza di 3,46GHz. Il prezzo di vendita delle versioni extreme è di 1000 dollari, corrispondente a
Possibilità di upgrade
Le CPU di fascia più alta di generazione successiva, aventi architettura Sandy Bridge, integreranno un bus PCI-
express, e per questo motivo necessiteranno di un socket diverso, identificato dalla sigla LGA2011. Non saranno
dunque compatibili con le schede madri attuali. Le possibilità di aggiornare sistemi basati su Core i7 Bloomfield (le
CPU Core i7 più diffuse in ambito workstation) sono dunque limitate alle CPU Gulftown, che ad oggi hanno costi
molto elevati. Successivi cali di prezzo potrebbero rendere interessante l’aggiornamento delle CPU quad core.
Chipset
X58 è l'unico chipset destinato ai processori Intel core i7 Bloomfield e Gulftown, basati su architettura Nehalem e
su socket LGA1366. Il chipset non integra un memory controller dato che in questa architettura esso è integrato
nella CPU.
Il chipset fornisce 40 linee PCI-express 2.0 ed è in grado di gestire configurazioni multi-GPU sia Crossfire che SLI,
non potendo NVIDIA proporre un chipset proprio per piattaforme Intel socket 1366 e 1156.
Delle 40 linee disponibili, 36 escono dal controller PCI-e del northbridge e sono effettivamente utilizzabili per la
connessione di schede video. Le rimanenti quattro linee sono collegate al southbridge, e generalmente vengono
impiegate per connettere controller ausiliari che arricchiscono la dotazione della scheda madre: ad esempio
controller SATA3, USB3, Gigabit Ethernet.
Le schede madri dotate di chipset X58 sono generalmente dotate di due, tre o anche più connettori PCI-express 16x
2.0, al fine di supportare configurazioni CrossfireX a quattro GPU e three way SLI. Qualora si volessero installare
tre schede video, una di esse riceverà la banda piena di 16x, mentre le rimanenti due avranno a disposizione un bus
operante a 8x. Con quattro schede video (configurazione CrossfireX) tutte le schede avranno a disposizione 8 linee.
Il southbridge è l’ICH-10R già visto sul P45.
Core i7 Lynnfield
Si tratta di CPU Quad core dotate di Hyper Threading pensate per la fascia medio - alta del mercato, in commercio
dal settembre del 2009, ed ora in via di sostituzione da parte dei nuovi Sandy Bridge socket 1155.
La piattaforma di riferimento in questo caso prevede una scheda madre socket LGA1156 con chipset Intel P55 e
memoria DDR3 in configurazione dual channel.
Le CPU core i7 Lynnfield si distinguono dunque da core i7 Bloomfield per il controller di memoria, che è DDR3
dual channel anziché triple channel, per il socket, che è LGA1156 in luogo dell'LGA1366, nonché per
l'integrazione del controller PCI-express 2.0 che mette a disposizione un bis 16x elettrico per l'interfaccia con la
scheda grafica. Sarà possibile, in questa piattaforma, sfruttare la piena banda PCI-e prevista installando un unica
scheda video. Configurazioni a due schede video saranno possibili, ma in tal caso le linee dovranno essere divise in
due bus 8x, a fornire ciascuno una VGA. Sono supportati SLI e Crossfire.
Valgono le stesse considerazioni già fatte per le CPU Bloomfield circa il memory controller, con la sola differenza
che la quantità massima di memoria installabile è pari a 16GB, essendo disponibili solo due canali.
Per quanto riguarda le prestazioni esse sono generalmente allineate a quelle di Core i7 Bloomfield a parità di
frequenza. Confrontando le due soluzioni si può stimare una differenza nel costo complessivo pari a 100 euro circa
a favore della nuova CPU Lynnfield ed un consumo elettrico inferiore di circa 30W in full load (TDP di 95W), il
che si traduce in genere in una minore rumorosità. Il consumo in idle delle CPU Lynnfield è infine eccellente. A
favore di Bloomfield si devono però considerare la possibilità di installare fino a 6 banchi di memoria RAM, la
possibilità di aggiornare successivamente a processori a 6 core Gulftown, nonché la possibilità di installare più
schede video senza incorrere in penalizzazioni per quanto riguarda l'ampiezza del bus PCI-express che le connette.
Turbo Boost
Si tratta di una funzione che eleva la frequenza in presenza di carichi di lavoro elevati ed in funzione del numero di
core in uso. Ovviamente più basso è il numero di core sfruttati, più alta è la frequenza a cui vengono portati ad
operare, e solo i core in uso vengono "overcloccati". Una simile feature è presente anche in core i7 Bloomfield
anche se opera in modo meno spinto.
A tal proposito ricordo come alcune schede madri, sia socket 1156 che 1366, consentano di impostare un
moltiplicatore di clock di una unità superiore al nominale per la CPU installata, una volta disattivato turbo boost,
proprio tenendo conto del fatto che in realtà le CPU in esame operano ad una frequenza superiore a quanto
dichiarato. In questo aspetto Turbo boost è analogo ad una seconda tecnologia di risparmio energetico che
diminuisce il moltiplicatore di una unità in caso di sfruttamento scarso, col vantaggio però di rendere la CPU più
attraente da un punto di vista del marketing e di aumentare l'appeal di eventuali test nei quali non si sia tenuto conto
di questo "bonus" di 133MHz.
Versioni
Le CPU core i7 Lynnfield attualmente in commercio sono core i7 860, core i7 870, core i7 875K. Il primo opera a
frequenza di 2,8GHz, il secondo ed il terzo hanno frequenza nominale di 2,93GHz. Le versioni di CPU Intel
contraddistinte dalla lettera K hanno moltiplicatore di frequenza sbloccato verso l'alto, e consentono un overclock
più semplice.
Considerando l'eventuale turbo boost (che tipicamente viene comunque disattivato in overclock), il quale anche in
caso di sfruttamento intenso di tutti i core applica un aumento di una unità del moltiplicatore di clock, col risultato
di elevare la frequenza della CPU di 133MHz. In presenza di turbo boost core i7 860 sarà dunque un processore a
2,93GHz usando tutti i core, mentre 870 sarà una CPU da 3,06GHz, sempre considerando il caso più probabile in
una workstation grafica, in cui tutti i core sono sfruttati.
Le CPU Core i7 860 ed 870 sono vendute a 230 euro circa, mentre la versione 875k, con moltiplicatore sbloccato, è
in vendita a partire da 280 euro circa.
La convenienza nel configurare una macchina con queste CPU è ormai definitivamente scemata, dal momento che
sono disponibili le CPU Sandy bridge socket 1155 destinate a sostituirle, vendute con rapporti prestazioni/prezzo
più favorevoli.
Possibilità di upgrade
Le possibilità di aggiornare la piattaforma socket 1156, che supporta i core i7 ed i core i5 Lynnfield si fermano qui.
Non saranno disponibili CPU più avanzate basate su questo socket. Le CPU Sandy Bridge basate su socket
leggermente diverso: 1155 pin, sono incompatibili con l’hardware attuale.
Overclock
Nell'architettura sandy bridge un numero superiore di elementi, rispetto a Nehalem (clarckdale) è stato spostato dal
chipset (che ora consta del solo southbridge ed è chiamato PCH) al die del processore.
E' integrato dunque, oltre al controller di memoria ed al controller PCI-express, con 16 linee elettriche e di
generazione 2, il generatore di clock, che è unico per la CPU e tutto il sistema. Ciò comporta l'impossibilità di
overcloccare queste CPU facendo salire la frequenza di clock, perché ciò comporterebbe un funzionamento fuori
specifica del chipset e di tutti i bus presenti sulla scheda madre, dunque PCI-express, SATA, USB e via seguitando,
che non sono in grado di supportare una frequenza superiore a quella nominale.
Dato che le CPU normali hanno moltiplicatore di frequenza bloccato verso l'alto, l'overclock sarà possibile
solamente acquistando una CPU della serie K, che ha moltiplicatore sbloccato e aumentabile fino al valore di 57. In
realtà modesti overclock nelle CPU core i5 e core i7 con moltiplicatore bloccato (chiamate limited unlocked da
Intel) sono possibili utilizzando gli step di moltiplicatore liberi per l'aumento della frequenza in turbo boost. Le
CPU Core i3, essendo sprovviste di Turbo boost, non sono overcloccabili in assoluto.
L'overclock richiede l'utilizzo di schede madri con chipset P67. Con shcede madri H67 l'overclock non è possibile.
Versioni
Limitando il nostro interesse alle CPU Quad core, dunque core i5 e core i7, le CPU attualmente disponibili sono
quattro core i5 (2300, 2400, 2500, 2500k) e due core i7 (2600 e 2600k).
Le prime hanno frequenza compresa tra 2,8GHz (2300) e 3,3GHz (2500). I prezzi di vendita sono compresi tra 140
e 180 euro, e data la modesta differenza di prezzo conviene optare per le CPU di frequenza più elevata, scegliendo
tra 2400 e 2500.
Le CPU Core i7 sono invece in vendita a prezzi più elevati, a partire da 240 euro circa, e si caratterizzano, oltre che
per la frequenza di 3,4GHz, per la presenza di 8MB di cache e per il supporto all'Hyper threading. Le prestazioni
sono di conseguenza visibilmente superiori.
Le versioni K hanno prezzi superiori a quanto indicato di una trentina di euro circa e visti anche gli ottimi risultati
ottenibili sono molto consigliate.
Chipset
Per le CPU Sandy bridge socket 1155 sono disponibili due diversi chipset: P67 ed HD67. La scelta del chipset è
importante perché condiziona le funzionalità del processore disponibili.
La grafica integrata sarà utilizzabile solo con chipset H67; P67 non consente di utilizzare il sottosistema video, e
tutte le schede madri dotate di questo chipset, di conseguenza, non hanno porte per l'output video.
L'overclock delle CPU, come vedremo, è possibile solo con schede madri con chipset P67.
Infine, il bus PCI-express è splittabile in due bus 8x solo su schede madri P67. Le schede madri H67 avranno un
solo slot PCI-express e non sarà possibile, ad esempio, installare due schede video.
P67 supporta SLI e Crossfire.
Dunque emerge, almeno per ora, la necessità di scegliere: sarà possibile avere un core i7 2600k con HD3000, ma
non sarà possibile usare il video integrato se si vorrà, ad esempio, overcloccare la CPU.
In futuro un nuovo chipset (Z68) dovrebbe coniugare i vantaggi di entrambi i chipset attuali.
Socket
Nell’ambito dei processori AMD Phenom II distinguiamo CPU socket AM2+ dalle CPU socket AM3; la differenza
sostanziale consiste nel tipo di controller di memoria integrato: DDR2 per le CPU AM2+ e doppio, DDR2 e DDR3
per le CPU AM3. Com’è possibile intuire è possibile montare CPU AM3 su schede madri AM2+ e in molti casi
anche AM2.
Sono di tipo AM2+ i soli Phenom II X4 920 e 940BE, non più in commercio. Tutte le altre CPU AMD Phenom II
sono socket AM3.
Consumo e overclock
Le CPU Phenom II X2 hanno TDP di 80W. I Phenom II X3 710 e 720BE TDP di 95W. I Phenom II X4 920, 925,
945, 960T, X6 1035T e 1055T hanno TDP di 95W, mentre le versioni Phenom II X4 955BE (step C2 e C3) e
965BE step C3, ed i Phenom II X6 1055T e 1090T BE hanno TDP di 125W.
Le versioni a basso consumo 705e (triple core a 2,5GHz) e 900e, 905e, 910e (quad core a 2,4, 2,5 e 2,6GHz
rispettivamente) hanno TDP di 65W.
Nell’ambito delle CPU Core Deneb (quad core) il passaggio allo step produttivo C3 ha comportato un
abbassamento del TDP e contestualmente dei consumi e del calore dissipato. Allo stesso modo il nuovo step
migliora le capacità di overclock.
Il nuovo step produttivo (E0) utilizzato per il core Thuban ha permesso un incremento del 50% del numero di core
mantenendo praticamente invariati i consumi a parità di frequenza. Le possibilità di overclock delle CPU Thuban
sono nel contempo migliori di quelle delle CPU Deneb, nonostante il maggior numero di core. Una CPU Deneb in
overclock può raggiungere ad aria le frequenze di 4GHz, ma solitamente si dovrà arrestarsi a valori leggermente
inferiori, laddove una CPU Thuban può superare tale soglia con relativa facilità.
In particolare, overcloccando una CPU Athlon II o Phenom II, è fondamentale mantenere bassa la temperatura che
si raggiunge a pieno carico. Una temperatura superiore ai 60 gradi infatti spesso limita la stabilità del processore. E'
spesso possibile raggiungere frequenze molto elevate con vcore ridotti (1,3-1,4 volt, vicini a quello di default), a
patto che la temperatura dei core rimanga bassa. Contrariamente a quanto sarebbe intuitivo, un aumento della
tensione di alimentazione può rivelarsi controproducente, perché può comportare un aumento della temperatura in
full load. Conviene quindi dotarsi di adeguati dissipatori volendo salire in overclock.
Per quanto riguarda il TDP ricordo anche qui di non confrontare i valori di produttori diversi: i Phenom II X4 e X6
con TDP di 125W hanno infatti consumi inferiori ai Core 2 Quad ed ai core i7 con TDP di 95W.
Le versioni a basso consumo possono essere utili in situazioni nelle quali il consumo energetico o il calore dissipato
sono importanti. Il prezzo è d’altra parte elevato, superiore a 150 euro. E' possibile che una CPU dal consumo
simile sia ottenibile a partire da un normale 955 downcloccato e downvoltato.
Chipset
Da quando ha acquisito ATI, AMD produce in casa i chipset destinati a supportare i propri processori. Ciò ha reso
AMD un produttore di piattaforme complete. Gli ultimi chipset prodotti da Nvidia per sistemi AMD sono i chipset
nForce 750° e 780a, che forniscono il supporto alle configurazioni SLI. Le schede madri prodotte con questi
chipset sono per lo più dotate di socket AM2+, destinato alle vecchie Cpu AMD Phenom I ed Athlon 64 X2,
nonostante sia possibile installare anche CPU AMD Phenom II ed Athlon II, previo opportuno aggiornamento del
BIOS della scheda madre.
Sono disponibili schede madri sia AM2+ che AM3 basate su chipset AMD di generazione 7x0, ed una limitata
offerta di schede madri socket AM3 dotata di chipset Nvidia. Le due piattaforme si distinguono per il supporto a
memoria DDR2 e DDR3 e per il supporto al bus Hyper Transport a 3,6 e 4GHz rispettivamente. Il memory
controller è ad ogni modo integrato e solo una piccola differenza meccanica nel socket della CPU (che non
compromette la retro-compatibilità di CPU AM3 con schede madri AM2+ e AM2) e la presenza di slot DDR2 o
DDR3 distingue le due tipologie di schede madri. E’ dunque possibile installare CPU AM3 su schede madri con
socket AM2+ e memoria DDR2, previa verifica della compatibilità sul sito del produttore della scheda madre, che
deve aver rilasciato un BIOS adeguato). Non è possibile installare vecchie CPU AM2/AM2+ su schede madri
aventi socket AM3, dato che queste schede madri hanno slot per memoria DDR3, non supportata dal memory
controller della vecchia generazione di processori. La forma del socket non permette quest’ultimo accoppiamento,
prevenendo errori da parte degli utenti.
La quantità massima di memoria RAM installabile non dipende dalle caratteristiche della scheda madre ma bensì
del memory controller integrato nella CPU. Da molti anni ormai il supporto si è assestato sul quantitativo di 16GB,
ottenibili installando 4 banchi da 4GB di capacità ciascuno.
- 785G: Chip con video integrato molto diffuso, evoluzione del precedente AMD 780G, dedicato a schede madri
socket AM3 e con southbridge SB750, che fornisce il supporto alle configurazioni RAID 5, oltre ai consueti
livelli 0, 1, e 10. Le sei connessioni SATA sono di generazione 2 (3Gbit/s).
E' presente il supporto all'advanced clock calibration, che consente migliore stabilità dei voltaggi in overclock.
Il video integrato ATI HD4250 (RV620) ha prestazioni simili a quelle del precedente 780G, mentre migliora la
decodifica dei flussi multimediali mediante UVD2 ed è introdotto il supporto alle DirectX 10.1.
Il controller PCI-e del northbridge, di generazione 2.0, fornisce 16 linee e consente di installare due schede
video supportando configurazioni ATI Crossfire fornendo ad ognuna una connessione a otto linee elettriche.
- 770: E’ stato il chipset di fascia medio - bassa dedicato a processori socket AM2+, in grado di supportare due
bus PCI-express 2 16x e configurazioni Crossfire. Il southbridge è l’ormai superato sb700 con supporto a RAID
0, 1 e 10. Le schede madri equipaggiate con questo chipset non sono ormai consigliabili.
- 790: Chipset di fascia alta di precedente generazione per le CPU AMD: un prodotto molto versatile che si
distingue per migliori attitudini in overclock e la possibilità di sfruttare configurazioni CrossfireX a più di due
schede video. Il southbridge è il più moderno SB750, che offre supporto alle modalità RAID 0, RAID 1 e RAID
5, nonché RAID composti, e migliori prestazioni in overclock (del processore) grazie al supporto all’advanced
clock calibration. E' stato tuttavia sostituito dal nuovo 890, dotato di nuovo southbridge con supporto alle
connessioni SATA 3 a 6Gbit/s.
Piero Favero: tutorial ad uso degli utenti del forum di Treddi.com
Il chipset 790GX integra un chip video ATI HD4200 che lavora alla frequenza di 700MHz, ed un totale di 16
linee PCI-express 2.0 con possibilità di suddivisione in due linee 8x al fine di supportare due schede video in
modalità Crossfire.
Il chipset 790FX è invece sprovvisto di video integrato e fornisce 32 linee PCI-express 16x, al fine di dare pieno
supporto alle tecnologie Crossfire e CrossfireX (fino a due schede con piena banda 16x elettrica, e fino a 4
schede video con banda ridotta ad 8 linee).
- 880G: chipset AMD di nuova generazione avente video integrato ATI HD4250 (RV620) operante a 560MHz di
frequenza e con supporto a dx10.1. Rispetto ai chipset 785G porta un miglioramento nella gestione delle
configurazioni Hybrid Crossfire, nella quale vengono usati in Crossfire schede video di fascia bassa ed il chip
integrato, con la possibilità di disattivare la scheda video qualora non siano richieste elevate prestazioni. Il
northbridge è inoltre prodotto a 55nm anziché 65nm.
Rispetto alla generazione precedente i chipset della serie 8 introducono il nuovo southbridge SB850, con
supporto alle connessioni SATA 3 (6Gb/s). Sono inoltre disponibili 14 linee USB 2 e 22 linee PCI-e.
- 870: chipset di fascia entry level per configurazioni AMD di caratteristiche analoghe a 880G, ma sprovvisto del
video integrato. Essendo destinato per lo più a macchine di fascia bassa è in genere preferibile una scheda madre
provvista del chip video.
- 890: chipset di fascia alta di nuova generazione disponibile in due versioni: 890G, avente video integrato (AMD
HD4290 a 700MHz) e 890FX, sprovvisto di video integrato.
Il northbridge è analogo a quello già presente in 790FX, sebbene per quanto riguarda la versione con video
integrato 890GX, sussistano lievi differenze che riguardano il supporto all'Hybrid Crossfire e a livello di
processo produttivo, che è a 55nm anziché 65nm.
La differenza con il chipset precedente è invece presente nel southbridge, che è di nuova generazione SB850,
con 6 porte SATA 3, 14 USB 2.
Le linee PCI-express sono 22 nei chipset 890G, e salgono a 42 per la versione 890FX, al fine di dare supporto
alle configurazioni CrossfireX con fino a 4 schede video.
Sebbene si tratti di una proposta di fascia alta il chipset 890 è presente anche su schede madri dal costo
contenuto, attorno ai 100 euro, rendendo nella maggior parte dei casi sconveniente l'acquisto di schede madri
870.
LA MEMORIA RAM
E’ costituita da banchi di memoria a stato solido ed è destinata a contenere i processi ed i file aperti.
Qualsiasi tipo di memoria si caratterizza, oltre che per la dimensione, per la sua frequenza di lavoro e per la sua
latenza.
Le memorie di tipo DDR (double data rate) in uso attualmente, permettono di sfruttare per la comunicazione sia il
fronte di salita che quello di discesa del segnale sinusoidale, di fatto, raddoppiando le frequenze di lavoro rispetto
al clock. Dunque una RAM DDR con clock di 400MHz, avrà frequenza di 800MHz.
La latenza si definisce approssimativamente come il numero di cicli di clock che intercorrono fra due operazioni di
lettura/scrittura successive sulla RAM.
Si deve sempre tenere presente che gli aumenti di prestazioni legati alle memorie RAM sono in ogni caso modesti e
stimabili in pochi punti percentuali. Sarà dunque sempre più conveniente investire in una CPU più potente che non
in una RAM veloce, al fine di aumentare le prestazioni di un computer.
I sistemi attuali a singola CPU richiedono quasi senza eccezioni memoria DDR3, che è oggi anche la più
conveniente dal punto di vista dei costi.
La memoria DDR3 offre consumi più contenuti rispetto alle precedenti DDR2. Ciò non ha praticamente alcuna
ripercussione sui consumi complessivi del computer; si deve però considerare che il banco di memoria stesso
dissiperà una quantità di calore inferiore, e dunque sarà meglio raffreddato. La memoria RAM infatti, nello
standard ATX delle schede madri attualmente in uso, è posta in una posizione in cui difficilmente viene raffreddata
adeguatamente. Come risultato il banco di RAM non si raffredda e lavora a temperature elevatissime, tali da
causarne il danneggiamento nel giro di poco tempo. Molte memorie sono soggette a guasti dopo uno o due anni di
utilizzo a seguito del funzionamento a temperature eccessive. E’ dunque sempre bene prevedere una ventola a
raffreddare la RAM installata.
Solo l'aggiornamento di vecchi sistemi con schede madri socket 775 o AM2 o AM2+ (che possono comunque
ancora accogliere CPU molto potenti, come i Phenom II X6, se è stato fornito l'adeguato aggiornamento del BIOS)
richiede ancora di acquistare memoria DDR2, che ha un prezzo in salita per via del calo della produzione.
Converrà, volendo aumentare la dotazione, affrettarsi.
Dual/triple channel
Un bus dal memory controller, di qualunque tipo esso sia, verso la memoria RAM ha ampiezza di 64bit. A partire
dallo standard DDR, al fine di aumentare la banda passante verso la memoria fu presa la via di raddoppiare i canali
pilotati dal memory controller. Ne deriva un’architettura nella quale ad ogni canale risulta fare capo un certo
quantitativo di memoria e, nell’accedere alla RAM, il controller suddivide equamente le operazioni da svolgere sui
due canali. Il bus risultante ha dunque un’ampiezza di 128bit e prende il nome di bus dual channel. Affinché ciò sia
possibile bisogna che ogni canale faccia capo a memoria avente le stesse identiche caratteristiche. Per questo
motivo i banchi di memoria che si installano su di un sistema in cui il memory controller è dual channel, devono
essere in numero pari ed a due a due identici.
Memoria RAM per sistemi con controller dual channel: Intel Core i7 e Core i5 Lynnfield, AMD AM3
Il memory controller dual channel e supporta memoria di tipo DDR3, sebbene i processori AMD funzionino anche
su schede madri AM2+ con memoria DDR2. Il kit da scegliere dovrà di conseguenza essere di questo tipo: due o
quattro banchi di DDR3. Valgono grosso modo le stesse indicazioni viste per core i7 Bloomfield: non è necessaria
una RAM molto veloce, anche se il bus ha ampiezza minore e in caso si lavori spesso nel campo del video editing o
del compositing potrebbe essere vantaggioso usare memoria più veloce.
Anche per le CPU Lynnfield è necessario assicurarsi che la tensione di alimentazione prevista sia al più di 1,65
volt. Le memorie indicate sono in banchi da 2Gb o meglio 4GB con una frequenza di 1333MHz o 1600MHz e
latenza da 7 a 9 a seconda del costo. Vale anche qui la regola di non investire troppi soldi in RAM più veloci. E’
sempre conveniente puntare sulla CPU nella ricerca di prestazioni più elevate.
OUTPUT GRAFICO 3D
Saranno qui trattate le caratteristiche tecniche di rilievo e la loro importanza nella scelta di una scheda video che
sarà dedicata alla gestione di una viewport tridimensionale.
ELABORAZIONI GP-GPU
Consistono nell'utilizzo della scheda video al fine di svolgere un elaborazione diversa da quella grafica. Come già
detto una scheda video può offrire capacità elaborative nell'ordine di grandezza dei TeraFLOP (migliaia di miliardi
di operazioni floating point al secondo) in singola precisione, laddove una buona CPU stenta oggi a superare la
soglia dei 100 GigaFLOP. Schede video come le ATI HD6970 raggiungono i 2,7TF in singola precisione e schede
video a doppia GPU possono raddoppiare questo valore.
Ovviamente ci sono delle condizioni allo sfruttamento di simili potenze di elaborazione: le GPU eccellono infatti
nei calcoli vettoriali e nelle elaborazioni parallele e in particolare laddove è necessario applicare le stesse istruzioni
ad un elevatissima mole di dati. In mancanza di queste condizioni una GPU non sarà in grado di esprimere il suo
potenziale. In secondo luogo, anche se le nuove architetture stanno via via migliorando questo aspetto, le schede
video eccellono nelle elaborazioni floating point in singola precisione, mentre spostandosi sulle elaborazioni in
doppia precisione le prestazioni sono più modeste. Questo perché l'operatività in doppia precisione non è una
caratteristica tradizionalmente richiesta ad una GPU. I chip di generazione NVIDIA G80 ad esempio non erano
ancora in grado di operare in doppia precisione, mentre GT200 ha introdotto una prima forma di compatibilità. La
capacità di elaborazione scende però ad un ottavo di quella originale passando dalla singola alla doppia precisione.
Il chip di nuova generazione GT300/GF100 offre un importante miglioramento da questo punto di vista, garantendo
il solo dimezzamento delle prestazioni passando alla DP. Le schede ATI basate su chip rv770 ed rv870 d'altro canto
riducono le loro prestazioni ad un quinto di quanto possibile in singola precisione passando alla DP, mentre le
schede basate su chip Cayman (rv970 - HD6950 e HD6970), le prestazioni di picco in doppia precisione sono pari
ad un quarto di quanto sviluppabile in singola precisione.
E' bene considerare come questi dati rappresentino solo i valori di picco della potenza elaborativa, desunti
teoricamente. Le prestazioni di una scheda video sono si molto elevate rispetto a quanto raggiungibile da una CPU,
ma il rendimento del processore è generalmente inferiore e non comparabile tra schede video di architetture
diverse. Le stesse HD6870 sono all'incirca ugualmente potenti delle HD5870, sebbene le prime siano in grado di
sviluppare solamente 2T Flop, contro i 2,72 TFlop delle seconde. Se si considerano architetture profondamente
diverse, mettendo a confronto schede video ATI ed NVIDIA, si nota come le GTX570 siano in grado di sviluppare
circa 2 TFlop, ma abbiano prestazioni superiori alle vecchie HD5870 da 2,7 TFlop, e simili a quelle delle nuove
HD6970, anche queste da 2,7 TFlop circa.
Per questo motivo, ad esempio, non sempre una scheda video è superiore ad una CPU anche in un'elaborazione che
tende ad avvantaggiarla, come il rendering. Test con Vray RT GPU e Iray hanno mostrato come siano necessarie
schede video di fascia media per superare le prestazioni delle attuali CPU a 4 e 6 core.
Infine lo sviluppo di software per GPU risulta più complesso rispetto a quanto è tradizionalmente richiesto per un
software adatto alle CPU, a causa dell'architettura non ancora completamente ottimizzata in questo senso e della
gioventù degli strumenti di programmazione.
La programmazione di una GPU richiede infine una specifica che sia il più possibile standardizzata fra i produttori
di schede video e i programmatori. Ad oggi si distinguono:
- OpenCL: progetto avviato da Apple a cui hanno aderito fra gli altri AMD, NVIDIA, IBM, Intel, ARM e messo a
punto dal consorzio Khronos Group. E' destinato a divenire uno standard nella programmazione parallel
computing, grazie alla sua natura open software, alla sua compatibilità con i maggiori sistemi operativi e alla sua
intercompatibilità con hardware di diversi produttori e di diverso tipo. OpenCL è infatti compatibile con schede
video ATI ed NVIDIA e consente di sfruttare parallelamente CPU e GPU a sua disposizione. Al momento sono
Software
Attualmente i software che fanno uso della scheda video per calcoli differenti dall’elaborazione grafica sono pochi
e in via di messa a punto: nel settore grafico professionale distinguiamo comunque:
- la conversione e esportazione di contenuti multimediali, prevista in forma di software dedicati alla
conversione e codec e plug-in per la suite Adobe (premiere – After Effect).
- l’esecuzione del render real time in Adobe Premiere, tramite il Mercury playback engine, ottenuta mediante
CUDA e dunque disponibile per schede video Nvidia. In questo caso il supporto è previsto per le sole
schede video Nvidia Quadro e la sola Geforce GTX285, sebbene sia possibile aggiungere la propria scheda
video modificando un semplice TXT tramite blocco note.
- L’applicazione di alcuni filtri specifici di Photoshop CS4 e CS5
- L’elaborazione della fisica via NVIDIA Phys-X per software Autodesk (un approccio che non ha mai preso
piede, d’altra parte).
- L’elaborazione di rendering con motori particolari in grado di utilizzare la GPU.
Si distinguono motori di render basati su CUDA, che sono la maggir parte: Octane render, Arion, Iray, altri
meno diffusi, e motori di render basati su OpenCL; dei quali per ora è disponibile il solo Vray RT 2.0, ed è
in via di sviluppo Luxrender.
Quest’ultimo approccio al rendering, eseguito via scheda video rientra comunque a pieno titolo nel concetto di GP-
GPU computing, in quanto il render non è ottenuto direttamente sfruttando la pipeline prevista da una scheda video,
ma bensì eseguendo elaborazioni di tipo vettoriale con approccio ray tracing. Ricordiamo infatti come le schede
video attualmente renderizzino usando algoritmi di rastering, meno realistici nella resa, ma molto più veloci. La
grafica ray tracing è un elaborazione che va al di la di quanto previsto per una VGA.
Per quanto riguarda l’assemblaggio di macchine destinate alle elaborazioni GP-GPU il suggerimento dei produttori
è quello di prevedere una CPU per ogni scheda video installata, affinché la prima possa alimentare la seconda senza
interruzioni delle sequenze di dati da elaborare. La mia opinione è che sia sufficiente un core, o al limite due core,
per ogni scheda video installata, in particolar modo sulle architetture AMD e Intel Nehalem, nelle quali la CPU è
connessa al chipset, e dunque al controller PCI-express via bus Hyper transport di notevolissima ampiezza.
Nella configurazione di una macchina destinata all’esecuzione di elaborazioni importanti attraverso la scheda
video, è consigliabile che la scheda che si occupa dell’elaborazione sia indipendente dalla scheda adibita alla
grafica, e dunque destinata a pilotare il monitor. Ciò perché altrimenti parte della scheda video sarebbe impegnata
nell’output a video, con conseguente calo delle prestazioni, e nel contempo risulterebbe impossibile impiegare il
computer, giacché la scheda video, saturata dall’elaborazione in corso, non sarebbe in grado di gestire in modo
fluido il render a video.
Motori di render CUDA: sono per ora principalmente Iray, Octane Render, Arion. Essendo programmati in
CUDA richiedono una scheda video NVIDIA, ed affinché le prestazioni siano effettivamente superiori a quelle di
una CPU di fascia alta, la scheda deve avere un hardware sufficientemente potente. Sarà dunque conveniente
utilizzare una Geforce, in modo da poter disporre di un’elevata potenza elaborativa a basso costo. Le prestazioni di
una scheda video Quadro 600, ad esempio, sono in generale allineate a quelle di una CPU core i7 quad core.
D’altro canto anche la memoria video deve essere di dimensioni elevate, dato che solamente la RAM della scheda
video sarà impiegabile per il render.
Le schede più adatte sono dunque le GTX460, GTX560 e GTX570. Delle prime saranno usate le versioni con 2GB
di memoria. Non sono disponibili, al momento, GTX570 con più dei 1280MB di memoria standard. la maggiore
potenza a disposizione di queste schede è dunque in qualche modo vanificata dalla mancanza di un'adeguata
quantità di memoria. Quasi allo stesso prezzo di una GTX570 sarà spesso conveniente acquistare una coppia di
GTX460.
Le semplificazioni architetturali messe in atto da NVIDIA per ottenere il chip GF104 a partire da GF100 hanno
comportato una riduzione delle prestazioni in GP-GPU (dovuta ad esempio alla semplificazione dell'architettura
delle cache), che riduce leggermente le prestazioni di questi chip rispetto ad un ipotetico equivalente GF100/GF110
con eguale numero di ALU ed uguali frequenze.
Motori di render OpenCL: Si tratta per ora fondamentalmente di Vray RT 2.0: sono supportate tutte le schede
video moderne di ATI ed NVIDIA, dunque HD5000 e HD6000, nonché le geforce Fermi e le precedenti schede di
generazione GT200, nonché tutte le FirePro e Quadro che da queste derivano. Ciò nonostante, i driver delle schede
ATI, solo da poco tempo hanno consentito di impiegare Vray RT e le prestazioni sono ancora modeste. Conviene,
per ora, usare schede video NVIDIA.
Adobe creative suite: non richiede ovviamente una scheda video ad alte prestazioni, sebbene Photoshop a partire
dalla versione CS4 possa fare uso di un accelerazione OpenGL per le operazioni di zoom e PAN, con risultati
molto positive. Anche i pochi filtri che possono essere applicati via GPU non richiedono prestazioni elevate. E’
possibile fare uso di schede video di fascia medio - bassa quali le ATI HD5570, HD5670 o HD5750, a seconda
anche delle necessita degli altri software utilizzati.
Il Render real-time del video, in Adobe Premiere CS4 e seguenti, può essere eseguito su una opportuna scheda
video che supporti CUDA. Le schede video supportate sono le NVIDIA Quadro fx-3800, fx-4800, fx-5800, cx-
4800, e le Geforce GTX285. Come già visto è possibile usufruire di qualunque scheda video che supporti CUDA
aggiungendone il nome in un'opportuna lista (file txt).
Ovviamente queste raccomandazioni valgono quando si considera la sola prestazione della scheda video nell’uso
del singolo programma. Andando ad usare più software si potrebbe trovarsi a dover fare una scelta “di
compromesso”.
Volendo installare più schede video sarà dunque bene usare un sistema che abbia controller PCI-express in grado di
fornire 16 linee ad ogni scheda, dunque usando CPU Intel core i7 9x0 oppure AMD, con schede madri con chipset
AMD 890FX. CPU socket 1155 e 1156, e chipset 890G e 880G per sistemi AMD possono fornire solo 8 linee per
due schede video.
Una ulteriore differenza fra le unità a stato solido e i supporti meccanici magnetici sta nelle modalità di scrittura dei
dati: mentre al momento di riscrivere un dato il disco meccanico dovrà semplicemente sostituire loco per loco il
valore di ogni bit, la memoria flash deve procedere nel seguente modo: deve considerare il cluster dove si trova il
dato da sostituire: il cluster potrebbe contenere sia il dato da sostituire, sia altri dati da mantenere: in tal caso non è
possibile sostituire solo il dato voluto. Il cluster dovrà essere riscritto totalmente. Il controller dovrà dunque copiare
in cache l’intero cluster, rimuovere il dato da cancellare, inserire il dato da scrivere e infine re-inviare alla memoria
di archiviazione il cluster modificato. Ciò provoca un evidente calo di prestazioni, ed un incremento dell’usura
delle celle, perché ogni scrittura sarà accompagnata dalla riscrittura dell’intero cluster (write amplification).
Ovviamente il calo prestazionale risulta tanto maggiore quanto più lento è il controller a spostare il dato da e verso
la cache e ad operare la sostituzione.
Il problema della riscrittura si pone perché in un approccio tradizionale, quando un dato viene cancellato dalla
memoria esso non viene effettivamente rimosso dall’unità di archiviazione. Il sistema operativo semplicemente
rimuoverà il dato dalla File Allocation Table, cosicché le celle di memoria relative al dato cancellato appariranno al
sistema come libere, cioè riutilizzabili. Questo proprio perché per gli hard disk meccanici non c’è differenza fra
scrivere un dato in una cella vuota o scriverlo sostituendo il contenuto della cella; è inutile allora andare a
cancellare un dato, con un impatto negativo sulle prestazioni, aumentando il carico di lavoro per l’unità, quando
esso può rimanere li fino a nuova scrittura.
Applicando una pratica di questo tipo ad un SSD dopo che tutte le celle saranno state occupate almeno una volta sul
disco ci si ritroverà con un drive pieno di celle già scritte, anche se al sistema operativo esse appariranno come
vuote. Le celle saranno riscrivibili, ma per far ciò si dovrà procedere come già descritto, con il risultato che tutto il
disco apparirà molto più lento di quanto non fosse alla prima scrittura.
Per aggirare il problema è sufficiente che, al momento della rimozione di un dato da parte del sistema operativo,
esso sia effettivamente cancellato anche dal disco, sempre copiando e modificando il cluster intero; nessuno si
accorgerebbe mai del fatto che la cancellazione di un dato dall’unità comporta un buon numero di operazioni da
parte del controller; nessuno in sostanza si accorgerà mai di un impatto negativo sulle prestazioni del drive nel
cancellare i dati.
Al momento della scrittura del nuovo dato la cella risulterà vuota e si potrà accedervi alla velocità canonica
dell’SSD.
La procedura di effettiva cancellazione dei dati da parte del sistema operativo prende il nome di trim ed è
implementata a partire da windows Seven. Ovviamente l’SSD deve supportare il comando trim inviato dal sistema.
Le unità a stato solido sono oggi consigliate come unità principali dove installare il sistema operativo ed i
programmi nelle macchine di fascia più alta, dove il loro costo è accettabile e non richiede di scendere a
compromessi su altre componenti più importanti, o su macchine dove è importante la velocità delle unità di
archiviazione.
La scelta dell’SSD è oggi ancora piuttosto delicata, soprattutto perché le alternative sul mercato sono numerose,
molte quelle buone, ma molte anche quelle da scartare. I prodotti oggi consigliati sono i seguenti: elenco tuttavia
solamente i più diffusi:
- OCZ Vertex 2E: Controller sandforce, memorie prodotte a 34 e recentemente a 25nm. Sarebbe meglio
evitare i prodotti con memorie da 25nm (prestazioni e durata inferiori ai precedenti), ma purtroppo sembra
difficile distinguerli.
- Corsair Fxxx: Controller sandforce e memorie a 34nm: sono analoghi dei precedenti, ed anche il prezzo
non si discosta molto. Possono però essere distinti facilmente dai prodotti con memorie a 25nm: questi
ultimi infatti prendono il nome di FxxxA. Il taglio inoltre, denotato dalle cifre qui sostituite con x, è, per
prodotti corrispondenti, lievemente inferiore, perché una parte maggiore della memoria è stata dedicata ad
overprovisoning, per compensare la minore durata delle celle prodotte a 25nm. Il successore del comune
Corsair F120 è dunque l’F115A, che usa lo stesso controller ma nuove memorie. Possibilmente converà
prendere il vecchio, a meno di differenze di prezzo sostanziose.
- Crucial C300: SSD con controller Marvell dagli elevatissimi transfer rates, soprattutto se scelto nella
dimensione di almeno 128GB (il 64GB ha prestazioni meno di spicco). E’un’unità conveniente soprattutto
quando sono ricercate velocità di trasferimento molto alte, cioè quando l’utilizzo tipico prevede l’accesso
ed il salvataggio di file di elevatissime dimensioni o di molti file in sequenza (Editing e compositing
video).
Come avrete notato non ho ancora parlato di processori in termini specifici. La configurazione di un rendernode
comporta la scelta delle CPU con il miglior rapporto prestazioni/prezzo. Le prestazioni da valutare sono
ovviamente quelle in render, che possono differire sostanzialmente da quanto valutato dalle varie testate
giornalistiche, che fanno uso di suite di software consumer, utility e giochi.
Si valuteranno ovviamente solo soluzioni a quattro o sei core, che attualmente hanno prezzi decisamente
convenienti in relazione alle prestazioni.
Considerato che il sottosistema video potrà essere integrato nelle soluzioni intel sandy bridge solo a patto di
rinunciare alla possibilità di overcloccare il processore e alla possibilità di aggiornare il sistema in futuro con più
schede video dedicate al render su GPU, appaiono nella maggior parte dei casi convenienti le soluzioni AMD a sei
core, Phenom II X6 1075T e 1090T/1100T. Tra l’altro questi processori mostrano in genere prestazioni non
dissimili dai nuovi core i7 2600 in render. Nella fascia più alta potrà essere valutato il core i7 970.
Windows XP x64
Il vecchio Windows XP è sicuramente un sistema ancora apprezzato ed in grado di garantire affidabilità, sicurezza
e produttività. Per la versione a 64bit il supporto per quanto riguarda in particolare i driver delle periferiche non è
mai stato completo.. Il problema maggiore riguarda scanner, alcune stampanti, schede di acquisizione video, schede
wireless. Il software scritto per sistemi a 32bit invece generalmente gira tranquillamente sul corrispondente OS a 64
bit. Non ci sono dunque problemi neanche per i software comuni.
Microsoft ha ritirato questo sistema dal commercio all’inizio dell’estate 2008. In commercio se ne trovano
comunque ancora diverse copie, rimaste nei magazzini dei rivenditori.
Windows Vista
Vista non è certo stato capace di guadagnarsi la simpatia dei più, da una parte a causa di problemi iniziali ormai
risolti, riguardanti soprattutto la compatibilità driver e software, che è ora stata raggiunta dalla maggior parte dei
produttori di software, dall’altro ad una intrinseca pesantezza e ad una generale “semplificazione” del sistema, che
lo ha forse reso più accessibile agli utenti meno esperti (che non vi metterebbero comunque mano) ma più
difficoltoso nei suoi settaggi e così più ostico per utenti più avanzati.
I problemi iniziali non sono mancati, i software di grafica che potevano girarvi, ad esempio, erano davvero pochi
soprattutto per la mancanza di supporto adeguato alle librerie OpenGL (la cui integrazione è stata lasciata ai
produttori di schede video). Il sistema è effettivamente più pesante del suo predecessore, tant’è che è facile notare
un abbassamento delle prestazioni del computer con diversi applicativi processionali e non, passando da XP a
Vista. La difficoltà di alcune operazioni può forse dipendere più da abitudine al vecchio sistema e scarsa
dimestichezza col nuovo. Come al solito però sono molto diffusi i pregiudizi. Parlo spesso con persone che pur non
avendolo mai provato affermano con assoluta sicurezza che questo sistema non può avere niente di meglio del
vecchio XP.
Le vere innovazioni di windows Vista non sono molte, ma possiamo dire che si è trattato di un sistema sicuro sin
dal suo lancio. E’ notevole lo sforzo fatto in questa direzione. Anche l’affidabilità si può considerare buona. La
compatibilità è sostanzialmente risolta, fatto salvo alcuni software molto specifici per i quali sarà bene informarsi.
Il supporto driver per la versione a 64bit è migliore di quello accordato a XP 64.
Windows Seven
Deriva dal suo predecessore Windows Vista del quale conserva molte caratteristiche. Rispetto a Vista appare però
più leggero e si è ormai guadagnato l’approvazione degli utenti. Non si devono temere incompatibilità software e
problemi di driver in quanto è compatibile con questo sistema il software già scritto per windows Vista.
Le novità non sono molte rispetto a Windows Vista e riguardano prevalentemente il completo supporto agli SSD, ai
monitor touch screen, una migliore implementazione dello UAC, che risulta meno invasivo, una maggiore
leggerezza, per effetto della disattivazione di diversi servizi di sistema ormai inutili.
Linux
Il sistema è nato a partire dai sistemi operativi UNIX usati nelle grandi reti informatiche delle università e degli
ospedali americani. Di per se il kernel ed il sistema stesso sono molto buoni; la stabilità dovrebbe essere uno dei
suoi punti di forza.
Tuttavia quello che dovrebbe essere uno dei suoi più grandi punti di forza, e cioè la sua licenza GPL, cioè free, si
tramuta, per chi col sistema ci deve lavorare, in un grosso problema: non esiste uno standard, non esistono due
linux uguali perché ogni partner ne produce una sua versione. E questo vuol dire che se anche in teoria dovrebbero
essere tutti perfettamente compatibili, si può andare incontro a problemi di compatibilità col software, e certe volte
è necessario scaricarsi il sorgente e compilarselo.
Non esistono inoltre, per linux, la maggior parte delle applicazioni alle quali siamo abituati, e questo è un problema
non da poco, certo qualche matematico o qualche informatico può dire che esistono però le alternative, ma molto
spesso non sono all’altezza dell’originale, mancano di adeguato supporto tecnico e della adeguata compatibilità.
Come se non bastasse si tratta in genere di prodotti free per i quali non è assicurata assolutamente la continuità
temporale ed il supporto futuro, la ditta che li produce (che nel caso di molti software minori si riassume in un
garage in cui lavorano alcuni appassionati) potrebbe sparire da un giorno all’altro per mancanza di fondi,
provocando la morte del software.
Ricordate che per quanto si scelga un’alternativa simile al software che si usava in windows, e che in linux manca,
sarà sempre e comunque un nuovo programma da imparare, cosa che richiede tempo ed applicazione.
Gli unici sono i software dedicati alle applicazioni di calcolo e di analisi numerica, di matematica e geometria pura,
ed i compilatori dedicati agli informatici, quelli ci sono tutti; d’altra parte sono più che altro queste le categorie di
lavoratori ed appassionati che compongono la grande famiglia degli utenti del pinguino.
Ultima cosa, la maggior parte delle operazioni che si scostano dal “taglia e incolla” e dal “nuova cartella” in linux
vanno eseguite da riga di comando.
In definitiva, il sistema è sicuro, è gratis, va bene per il mulo, se ci si smanetta un po’ per connetterlo. Sinceramente
non lo vedo produttivo in ambito grafico.
Qualcuno potrà obiettare che le grandi case cinematografiche usano solo sistemi linux: è vero, lo usano in virtù
della stabilità, della propensione ad essere gestito e a lavorare in rete, della sicurezza, del supporto a 64bits venuto
molto prima che in windows, ma bisogna tenere conto del fatto che queste ditte hanno a disposizione ben altri
mezzi per adattare il sistema alle loro esigenze, mezzi che passano attraverso ingegneri informatici che compilano
software e driver adatti all’impiego sulle specifiche workstation utilizzate, che approntano distribuzioni di linux
apposite, con già implementati i driver ed i software richiesti, ed ottimizzate proprio per questi (fra l’altro tutte cose
fattibili solo su un sistema open source), e tecnici che lavorano per mantenere in piena efficienza i computer e la
rete. Penso che queste realtà siano un po’ estranee ai nostri uffici.
1) 500 – 600€
Scheda madre: AM3 Gigabyte GA-890XA-UD3.
Processore: AMD Athlon II X2 260 o 265.
RAM: 2x2GB DDR3 1333MHz cas9.
Scheda video: ATI FirePro v3800 o v4800 o NVIDIA Quadro 600.
Hard disk sistema: Western Digital caviar AAKX 500GB.
Hard disk documenti: Samsung F3 1TB.
Alimentatore: Corsair CX500W.
Destinazione d’uso: CAD.
2) 500 – 600€
Scheda madre: AM3 Gigabyte GA-890XA-UD3.
Processore: AMD Athlon II X2 265 o Athlon II X4 640.
RAM: 2x4GB DDR3 1333MHz cas9.
Scheda video: ATI HD5770.
Hard disk sistema: 2x Western Digital caviar AAKX 500GB RAID 0.
Hard disk documenti: Samsung F3 1TB o coppia in RAID 1.
Alimentatore: Corsair CX500W.
Destinazione d’uso: Grafica 2D: Photoshop.
3) 600 – 700€
Scheda madre: Asus M4A89TD PRO.
Processore: AMD Athlon II X4 645 o Phenom II X4 955.
RAM: 2x4GB DDR3 1333MHz cas9.
Scheda video: ATI HD5770 o NVIDIA Geforce GTS450.
Hard disk sistema: Western Digital caviar AAKX 500GB.
Hard disk documenti: Samsung F3 1TB o coppia in RAID 1.
Alimentatore: CX500W o GS600W.
Destinazione d’uso: software di grafica 3D in genere: modellazione e rendering.
Per le macchine fino a qui esposte il costo del materiale non compreso può riguardare il case ed eventuali ventole e
può variare dai 100 ai 150 euro.
Una scelta tipica può essere:
Case: Antec three hundred.
Ventole: 1 – 2 12cm (scythe slipstream, coolink swif2, noctua).
9) 850 - 1200€
Scheda madre: gigabyte GA-X58A UD3R.
Processore: Intel Core i7 960.
RAM: DDR3 3x4GB 1333MHz c9.
Scheda video: ATI HD 6850 o HD6950 o FirePro v4800 o NVIDIA Geforce GTX460 o Quadro 600.
Hard disk sistema: Samsung F3 500GB o Corsair Force F120, o Crucial C300 128GB
Hard disk documenti: Samsung F3 1TB o coppia in RAID 1.
Alimentatore: Corsair TX650 o HX650W o HX850W.
Destinazione d’uso: software di grafica 3D in genere: modellazione e rendering.
10) 1500 - 2300€
Scheda madre: gigabyte GA-X58A UD5.
Processore: Core i7 970.
RAM: DDR3 6x4GB 1333MHz c9.
Scheda video: ATI FirePro v5800 o v7800 o v8800 o NVIDIA Quadro 2000.
Hard disk sistema: Samsung F3 500GB o Corsair Force F120, o Crucial C300 128GB
Hard disk documenti: 2x Samsung F3 1.5TB in RAID 1.
Alimentatore: Corsair TX650 o HX650W o HX850W.
Destinazione d’uso: software di grafica 3D in genere: modellazione e rendering.
Il costo del materiale non compreso per queste macchine riguarda il case, le ventole, ed un dissipatore per la CPU,
e può variare dai 200 ai 400 euro.
Case: Antec P183.
Ventole: 2 – 4 12cm (scythe slipstream, coolink swif2, noctua).
Dissipatore: Dissipatore: Scythe Yasya o Prolimatech Megahalems.
CONCLUSIONI
Abbiamo parlato parecchio delle caratteristiche e dell’importanza dei vari dispositivi, di qualità, prezzi, velocità e
di utilità.
Ma restano due aspetti fondamentali che lascio da ultimi: penso che un utente che abbia letto la guida un po’ alla
volta sia arrivato a questa conclusione e ora la condividerà appieno.
Una workstation deve consentire di svolgere il lavoro dell’utente tutti i giorni da mattina a sera, deve camminare
insomma, e quel lavoro lo deve fare nel modo migliore e nel minor tempo possibile.
Esistono altre caratteristiche che distinguono una workstation da un computer potente:
La prima è l’ottimizzazione: una workstation deve svolgere uno o pochi compiti in modo eccellente, deve dunque
essere studiata in base ad un ragionamento sull’uso che se ne farà, dunque quali programmi, quanti e in quale
misura. L’ottimizzazione della macchina potrà allora comprometterne le prestazioni in ambiti meno interessanti per
l’utente.
Il secondo aspetto è l’affidabilità: una workstation deve consentire di dedicare il maggior tempo possibile durante il
quale viene usata, al lavoro per cui e nata, ne guadagna la produttività. E l’affidabilità dipende dalla stabilità del
sistema, che richiede materiale di prim’ordine testato con i programmi che si va ad usare, e con software installato
in modo corretto, e dalla sicurezza del sistema, cioè dalla sua capacità di far fronte a guasti: in questo senso, un
RAID 1 sui dischi dedicati allo storage, consente di ripartire a lavorare anche subito dopo che magari un fulmine ha
bruciato un hard disk, senza attendere i costosi eventuali tentativi di recupero; un buon UPS consente di continuare
a lavorare anche quando la corrente salta, ed un buon alimentatore, di far fronte ad eventuali cali o picchi di
tensione della rete, proteggendo il sistema.
Allo stesso modo, componenti come RAM molto diffusi e di facile reperimento, consentono di essere sostituiti con
altri uguali in poco tempo, nel caso ad esempio, sa richiesta la compatibilità con il materiale analogo rimasto buono
(è proprio il caso delle RAM: due banchi devono essere uguali per lavorare in dual channel).
Acquisiscono dunque particolare importanza scheda grafica e memoria per quanto riguarda l’ottimizzazione, oltre
che numero e tipo di hard disk e potenza del processore ovviamente; per quanto riguarda la sicurezza alimentatore,
UPS, configurazione dei dischi, backup dello storage…
Con queste note ritengo ormai conclusa la trattazione, spero che chi ha cercato qui delle informazioni sia stato
soddisfatto e possa apprestarsi all’acquisto con competenza e consapevolezza.
Piero Favero