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297
SMIRNE
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da Bursa km 353
!:§:::zk,#emk£6322
da EdirnB km 549
ii:{4ii;#€;i{gpi:iiì:r;§:ogiì::i::§#eÈìi§ti;:i:]eìes:;£::;s:p:i;J;:;
da Ef eso km 74
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provLncia: izmir.
Aeropono: lzmir.
:,enrv:nnuutr:;:Sij:cohoje¥:itnr,e##!ZoÌ|ong:: f,oÈ:igfieanfe.Ìfeuc:o:i:s:Yiàgtian;si:'r?n5in:e:cfi&u':o:n:e..É:l;,:aàa£n:a:::sa:
::am::BÌ,;::se:o:%:::ggìvaa:;:ìà#e:p:o:::
romana e bizantina.
if:tàìt:gaea:g::Ìai::i;::r;ea:arii:l:fs:a:,:ni';:jiiziao!;!zfeamagoa::q:u:ffTelàà
!:iìe:n°]!*c!',CC:i::#'#::cM:a:rec:°:::e:Ìe:'!: i:uì#àn.!e:fed:Faaf!i:àaets=jrnà,s.c#a,v¥:ìpca.ria.;lc:r,iam,ou:
(176 d.C.). Si visitano i porticl della
!:ass;#,a;:Pv:giì::,;::d:U:e:)%ang'Ìu(seti!!:Cl:
11 Kadifelale, la cittadella bizantina
:ì,:,nTs,tt,aoas#,asg::Cae#tEreddae::,ì:
Feì"p:in;it:j:U[isreedìt:mdeBn'toxds:,Cc:i::
nl loni.
298
'~'--
iì.:l..
SMIFINE
La zona arcbeologica
dew'Agorà. Su[b sfondo
la citià modema.
Una ctslerna
della cittadella bizantina.
àtreasiso?Z:lei::r?:,ami::irizzatonellostadlodellaCittàfl23feb-
FÌI;sàijtliii#:iìinìi:';a:'a;i:ij:Ì;Ìi:e;cì:jl:i:.iìi::=iij::Ì:
ì:;Èaf!.:à;à'o;Ta::ou?:g:v.:etr;:d#àeef,.:f:a.:cr:c:FE.:!à;!caècne:si£:a,f:à:i
300
danna di Traseas di Eumenia (Tracia), « vescovo e martire ad-
;::Tia:a:;i::#:jìii:u:i:::ie:aìo;,;::::E;?Ìaì=iàfi;à;qeì3;jaz:i;i-Ìnìiì;eti:
L'acquedoito romano.
302
:rv=:niàif.aiàg:aà':ào:gerrgdoedc#gàeuEiosnmd.a.tàèl5à:effveat:ò::!
303
Smirne nella descrizione
di Stmb®ne
fu:p,are:,saon:,?avasiT:n:li:n:oàfao::1n3u!,eaàriaài:
quella che ora sussiste. Ma dacché i Lidii di-
strussero quella città, i suoi abitanti stettero pel
iai:!iu,;iìa:Sii:!;:::.oìrii:Ì?:i%ài:;:i?ii:aìie#:
no ai muri di Smirne scorre il fiume Melete; e a
:cecnh,:::,s:eiepTàf:,àeggi,T:::Éà:z:,::tn#:
latrine.
(STRABONE Di AMASEA, Gcogr4/4, XII, trad. di F. Ambrosoli,
Ì:a¥a¥cS£S£a[iiit:ì:iì%:::e*[i:a:n:oì£tu:=j]:bi:a:i; Milano 1834)
Realmente il Signore
soffr`i per noi
§:r:à:àTnef:[tìt:,àì:,L:::ìodset,:gà:fteeg:tàg:g:
i:;;oF::e,Ì¥:va:,g:,icji:,tpo:::ràsfìu:nu;fdge;:sl:u:,:eàn%n; la verità. Essi non si sono lasciati convincere né
dai profeti né dalla legge di Mosè né, finora, dal
sounb:t:T:tsopci:;troo::nez::odreì:e:>o`àcc:i:a3t;j.de|-
1a sua came e del suo spirito. È per questo che £:cghe:o£.nheepà::.:iatu±t:slà:o.sàr=esodffecr=::
f,:=L=air=l?oms:gsneorqe?aàce#d?.lh¥ae,gEaè*
¥z:.:d:s:pÉ:.:o:::an:oa.':tve:::aenÉ5n:;T,#Èe,Tu:n.sstu?: vero uomo? Chi agisce così, lo rinnega piena-
mente e mostra di essere un vero beccamorti.
=oa:àscaa:::i::nmjuFfduree.spiritudmentefosse Non credo bene scrivervi i nomi di costoro, no-
mi di infedeli. Non voglio più far menzione di
loro, finché non si saranno convertiti e crederan-
no nella passione, che è la nostra risunezione.
iìt;o:cE;;::ìe::::;;:,::e::v;i:mì:,:3:,'tio:Ì:;g;!eìeìp:iecai:
g,is,s!,:ao:Ì':',::gìo:r::¥::;:,;ni:àfe:,gbài:::;cvef:
;:!:ge:n:t;;Ìre:sr:e::f:aj;o;si:egà::diiBf:|:iETi:te,àc::
anche ciò è possibile a Gesù Cristo, nostra vera
vita.
Se ciò che il Signore ha fatto è un'apparenza, ;,§Ìs;¥:o:naa:uÌo::;gs:::o;:;t:::ì::n¥::c£ge:r:Ì;eEe:rte:
304
SMIFINE
Osservate come è contraria al pensiero di Dio la fano, deu'oppresso, del prigioniero e del libero,
Martirio di Policarpo,
di Smime
Meme diceva queste e molte altre cose, Policar- tente: Padre del tuo amato e benedetto servo
po era pieno di coraggio e di sererità e il suo
S::Èn€z:;stdoi,tE?romÉIZomd:#a*ee,ia:bdi:ffeo£Vt::
z:::obàrera.::v.amT:f:àfu::Eechmei::.n.::l:anì: stà e di tutte le creature e di tutti i giusti che
stesso proconsole ne restò turbato. Allora man-
dò in mezzo al]o stadio un araldo ad annunciare
tre volte: « Policarpo ha confessato di essere cri-
stiano! ». :t:[t::ni=:o:ect:?Ì:,im:eìei:?::,a.,:fia::;:ieig,:u?d!:,:
Appena questi ebbe detto ciò, tutto il popolo di per la resurrezione alla vita eterna, anima e cor-
pagani e di giudei, abitanti in Smime, con rab-
ij::(niofut:Ìbil:e:,:ogàaenu¢Àgir#,s;a¥ì:edae|P:1::
;::;;::.:.a:c:rr,:£;g:::;?,?ÉrtE::a;::s;!di.:;o:::o.:;f::T:P:fjia:
::itatiplàiàodis;Tot=riiéeinnoos:ri§adcèrii,,iFa:ei,n::gn- fàllibile e verace Dio.
Gridando così, chiesero all'asiarca Filippo che Perciò ti lodo per tutte le cose, ti benedico e ti
lasciasse libero un leone contro Policarpo. Ma
questi rispose che non ne aveva la facoltà, poi- gloo,:i,figés3eàrTs::z:u:eF:ei;eomàea,::1eÉt:ia.cz:rj
ché i combattimenti delle fiere erano teminati. del quale a te, con lo Spirito Santo, è gloria, ora
Allora tutti insieme si misero a gridare che Poli- e nei secoli futuri. Amen ».
carpo fosse bruciato vivo. Doveva così avverarsi Appena ebbe levato al cielo il suo A#c#, e con-
la visione che aveva avuto durante la preghiera,
:ou:T:udoeili:utisài,:oa;:;tao::oiie¥zFa:;P:(rÉ:;,ov:::
sere arso vivo ». !:eud:eiÉe:,rò¥eiÈ:oig:a,:i;:a:fi:Ì,,ni::da;¥e:e:sÌ
Tutto poi avvenne in meno di quanto si possa prawissuti per raccontarlo agli altri.
iLmrieen:ii;tioblaag;:upaucbobrÉ:ia.ràcùoeg:;fie.il:gr:o: à.c|c,:?!:::euàaa:ff:ìj|;:gadnad,o;:na,of::::o::
prattutto i giudei, come al solito, si dettero da dò da ogni parte come una muragha il corpo del
fare con accanimento.
Preparata che fu la pira, Policarpo, sciolta la cin- :eaEt:.bpmo:i::¥asàa:aehp=:z:3,encouno::Toe:a::
tura e deposte le vesti, cominciò a slegarsi i cal-
::iif:àseì.s::ff::i"maavanao:.efsa,cae.:fiqmuaei;,.p::Lhit :::n:ss:eo::àìT;:-aariànào;:o::i,:o:s:.::::oc=i:ndt,emF
zio, per aver l'opportunità di toccare il suo cor-
po. Poiché, anche prima del §uo martirio, tutti
lsoug|et::r£vi¥fi¥iàan:u£:=:t:Ìaóg,|atu&z, ;:nÉ:::no;#f:'àEfce¥ei;Ìa¥:t:e:a:'vàvf.#
i::Eieag=::ii,::Sà:efu:rcìfàffiearlf:r::anu¥ag:|%n::
:;|ir£g:é:#aqs:[*às:aovsir:o#cì£:hi°ìdà:[fà ba e ne sgorgò un tale fiotto di sangue che smor-
forza di sopportane il fuoco, mi concederà an- zò il fuoco; e la folla rmase stupita, notando la
differenza tra la morte degli infèdeh e quella de-
/. g:Jùsernozgaob,::Ogno d Chiodi, d restam immobi_ gli eletti.
Perciò non lo inchodarono, ma si limitarono a
legarlo. Avvinto con le mani dietro la schena, #r:#|:r:iL9r:es:f::ftia,pJeas:àevnoeé:faoé'h¥:
come un agnello scelto da un grande gregge per sa cattolica di Smirne, maestro, apostolo e profe-
es§ere sacrificato, olocausto accetto a Dio, alzan- ta dei nostri tempi. Ogni parola uscita dalla sua
do gli occhi al cielo disse: « Signore Dio onripo- bocca si è adempiuta e si adempirà.
305
SMmNE
àl.deia,vr:::,,poerdciiòAP,Pceer,Sudqsà.Tic:tà,af:*eìa:oT:;:::.Si:L:d;o%P::a,VTe:r:;,cfmnà:;:fta:ho,#|àe::fg:|f;fi;;u.::
e convincerlo a non autorizzare il ritiro del cada- Dio Padre onnipotente con gli apostoli e con tut-
ti i giusti, e benedice nostro Signore Gesù Cri-
E::àoEiingossi::s;<oNcor:csiif:s:::s?ume:::agaedntaejoar:: sto, Salvatore delle nostre anime, guida dei no-
re costui ». Erano i giudei a suggerire e a soste- stri corpi, Pastore della Chiesa cattolica sparsa
su tutta la terra.
Desideravate avere da noi notizie dettagliate su
Ì:a;eeqf:ji:oe£c:o:ev'#a:nÉkeo:s:':?a:r:,t::::uì:'r:eo!:£ questl avvenimenti: per il momento ci siamo li-
no che noi non potremo mai abbandonare Cri- mitati a riassumervi i principali, che vi mandia-
sto che ha sofferto per la salvezza di tutti i cre- mo per mezzo del nostro fratello Marcione. Do-
denti, Egli, innocente per i nostri peccati; mai po aver preso visione della lettera, trasmettetela
potremo adorare un altro.
Noi adoriamo Cristo come Figlio di Dio; ai mar- :focrl;i.aair:r:Ìe!liig:ioci:,i,£e.rcst:gìr.ch;Es:i.i:isi:::
tiri rendiamo solo il giusto tributo del no§tro af- suoi servi.
fetto, come a discepoli e imitatori del Signore, A Colui che puÒ introdurci tutti, per sua grazia
per l'amore insuperabile che mostrarono al loro e suo dono, nel regno eterno, per mczzo del suo
re e maestro. Ci sia concesso imitame l'esempio
e dividerne la sorte. =er|p°o't:;Uz*g:=;t:ìf=::acpr::t:ùt:]i:sg:::ìhq.'s°ai::
Allora il centurione, visto l'accanimento dei giu-tate tutti i santi. Vi salutano tutti coloro che so-
dei, posto il corpo in mezzo, lo fece cremare, no qui presenti; e particolamente Evaristo, che
secondo l'usanza pagana. ha steso la presente, e tutti i suoi familiari.
Noi così, più tardi, potemmo avere almeno le 11 beato Policapo subì il martirio il 2 del mese
sue ossa, più preziose delle gemme, più stimate Santico, sette giomi prima delle calende di mar-
dell'oro, e le collocammo in un luogo conve- zo, giomo di gran sabato, all'ora ottava. Fu arre-
niente. stato da Erode, essendo pontefice Filippo di
Ivi, quando sarà possibile, riuniti in giubilo e Tralli e proconsole Stazio Quadrato, ma regnan-
allegria, ci concederà il Signore di celebrare il do nei secoli il nostro Signore Gesù Cristo, a
giomo genetliaco del suo martirio, in ricordo di cui sia gloria, onore, grandezza, trono etemo di
quelli che combatterono prima di noi e come generazione in generazione. Amen.
esercizio e preparazione alle lotte future. (in A/// dc/ mar/!rz, vol 1, a cura di C.Allegro, Roma 1974,
Questo fu il martirio del beato Policarpo, che, 74-77)
Dopo pochi giomi, come era uso, il proconsole Pionio: « Sono presbitero della Chiesa cat-
tomò a Smime. Gli fu presentato Pionio ed eb- tolica ».
be inizio l'interrogatorio: Proconsole: « Eri tu i] maestro di costoro? ».
Proconsole: « Come ti chiami? ». Pionio: « Insegnavo ».
Pionio: « Pionio ». Proconsole: « Insegnavi la stoltezza ».
Proconsole: « Sacrifica ». Pionio: « La pietà ».
Pionio: « Mal ». Proconsole: « Quale pietà? ».
Proconsole: « Di quale setta sei? ». Pionio: « La pietà che si deve a Dio, che ha fat-
Pionio: « cattolica ». to il cielo, la terra e i] mare ».
Proconsole: « Di quale cattolica? ». Proconsole: « Sacrifica ».
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SMIRNE
Ioit::,:o;:ì!,:c.i`;i?:.as;ad:;::ad=a:d:;:etr:ecÈlàEioa!iì:i::
!là:;Ì;;:::f:eps;:;:Ì',;a:;a¥jc;jjipie:f:::,ie:¥o#:u:;cÌ:
::rifnoso:;e¥:xlnué:c:ha:r?dh,,fpa::o¥;:'1a=avolgolo [*#m°o[rtì:°dso°; guardò con volto lieto il fuo-
Ei::;on:sà`|:::xu3env:md:r:ocnhepuèòGdii::ie;>.cheèin co, e dicendo 4#c#, come se eruttasse, emise la
sua anima, raccomandando il suo spirito a Colui
:àe.1r:i.:acoan.l.u,,u:ocnhoet:tt,'egì.d,èj,:,'#è:iip:ì'eì
cielo ».
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ie;r;e:;ìi:;:;ii;r::o:rÈeì:nit:::o:t,i;pìri[:oco;;oo;iÉe|:p:àtio:i;Ò
Pionio: « Mai ».
Proconsole: « Molti hanno sacrificato e, evitan-
do i tormenti, godono della luce. Sacrifica an-
che tu ».
g::r::oaB[t::coogsTe:;Z[3à[[%o::ìéb::au::ìm£ì:
Pionio: « Non sacrifico ». luce, entrando per la porta stretta, salì ai luo-
Proconsole: « Sacrifica >>.
Pionio: « Mai ». Bhiàpiaoitreòsapnaczi:Sà.nsegnode,,asuacorona.E
Proconsole: « Non vuoi dawero? ». infatti, appena il fuoco si spense, quelli che si
Pionio: « Mai ,>.
Proconsole: « Perché vai incontro alla morte ::,ant%1vàa=unn.,t.;.osìp::nc.oTpca;:£ned,op¥orn::t:i'é
:::tÉ:'taq:àrnotgoa?1Zà,rà::on:nsoqualeconvlnz,o- g:|t,eevamecàeÉrear.siA:t:aq:;::::hieset.aettete:g#::
Pionio: « Io sono un arrogante, ma temo il Dio
etemo ».
Proconsole: « Che dici? Sacrifica! ». i::,epÉlàl::ob3a:::coff:;o:s:t;,|C|eh:L:s:lÉrj:;!:?oi!tet::|
Pionio: « Hai sentito che io temo il Dio vivo ». fii¥Ì!iii£i;:re[:C[:§:je;roiiio¥:a;:Ìjra;[:.;ì짥:S:!jo:;ì:
Proconsole: « Sacrifica agli dèi ».
307