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Sac.

DOLINDO RUOTOLO

ORA SANTA
IN UNIONE CON GESÙ AGONIZZANTE

APOSTOLATO STAMPA
NAPOLI 1999
ORA SANTA
IN UNIONE CON GESÙ AGONIZZANTE

Nei giorni 23-24 aprile 1910, a Rossano


Calabro, il Padre Dolindo Ruotolo, dietro
particolare ispirazione di Gesù, scrisse la
presente «Ora santa in unione con Gesù
agonizzante». Mons. Mazzella Arcivesco-
vo di Rossano che la lesse, disse che era
«piena di luce». E veramente è piena di
luce perché ci aiuta a penetrare per quan-
to è possibile il mistero di Cristo, Uomo-Dio,
coperto delle nostre miserie e peccati.
Eccola interamente:

Sac. DOLINDO RUOTOLO Gesù all'anima:


Amami, anima ceret'
6-10-1882 Napoli 19-11-1970
Anima mia cara, che vieni a me davanti
per contemplare le mie agonie, guarda il
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tuo Gesù tutto amore per te, e mettiti nel minciare a compatire le mie agonie e sol-
suo Cuore adorabile per sentirne i palpiti levarle.
dolorosi, per gustare con Lui le amarezze Ho agonizzato per amore ... Amami du~-
e le agonie di amore e di pene che provò. que e la mia agonia si cangia. presto In
Entra nel mio Cuore, anima cara, con estasi di contentezza, ed IO esulto
un atto di assoluta dedizione a me. nell'amore di chi mi ama.
Me la dai la tua libertà, il tuo amore, il Amami e tu mi farai riposare sul tuo
tuo essere? cuore, edlo lo troverò puro, perché l'amore
Oh, quando tu rinunzierai totalmente a te l'avrà fatto candido; lo troverò ricco, per-
stessa, allora sì che mi entrerai nel Cuore, ché l'amore vi ha attirato la grazia abbon-
ed io, unito a te nell'intimità dell'amore, ti I dante di Dio; lo troverò delizioso, perché

farò sentire le amarezze dell'anima mia, le esso sarà come il profumo dei miei dolori,
amarezze del mio Cuore. il frutto bello del mio sangue.
O anima mia cara, sai perché io volli Amami anima cara ... L'amore mi solle-
agonizzare per te? Sai perché volli soffrire va, l'amo~e mi rianima, l'amore è l'angelo
trepidazioni di morte e rattristarmi sino al- che mi consola e pure mi fa accettare a
l'estremo confine e spasimare sino a venir bere il calice del dolore ... Amami!
meno di angoscia?
O anima cara, tu vaghi troppo in te e fuori
di te ... solo me devi cercare, ed io spasimai Anima mia, sai tu chi è Dio?
per meritarti le sante impazienze dell'amo-
re, gli slanci generosi dell'affetto disinteres- Guardami ora nell'orto degli ulivi... solo...
sato... abbandonato da tutti!
Amami dunque, anima cara, se vuoi co- Le tenebre mi circondano, e più che le
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zio, quanta profondità nell'impercettibile,


tenebre, mi circonda l'orrore della colpa.
Una creatura che si ribella a Dio che quanta semplicità nelle concezioni. Essa è
mentre da Lui partecipa ogni bene, ~on I~ un pallido riflesso del soffio creatore di Dio!
cura! Una creatura che si rende fine a se Hai contemplato mai la santità, la gra-
stessa, che travolge l'ordine amoroso di Dio zia? Quante azioni mirabili che armoniz-
che la faceva libera ed intelligente ... zano il finito all'Infinito, che elevano la mi-
L'anima mia ne è triste sino alla morte! seria allo splendore supremo! Quanta
lo rimasi impietrito dal dolore, io sudai fecondità di azioni, quanta ricchezza di
sangue. opere mirabili, e quale termine diretto a
Anima mia, sai tu chi è Dio? Hai mai tante operazioni: la gloria eterna, il pos-
contemplato l'ordine ammirabile del suo sesso di Dio.
essere infinito, la sua sterminatezza, le sue Eppure, questo assieme di purità, di ele-
perfezioni? vazioni di santità, è pallida ombra che sem-
Dio!... Pondera questa parola che in sé bra macchia al confronto dell'infinita santi-
raccoglie tutto, ... tutti, ... il passato, il pre- tà di Dio.
sente, il futuro, il possibile, ... tutto, ... Hai contemplato mai il Sacerdozio? Il
rappresentante di Dio, l'essere rivestito
l'Infinito!
Hai contemplato mai la natura? Mira della sua autorità, l'essere arricchito di Dio!
È grande, sì, ma non è infinito, è grande,
quante opere diverse, quanta squisitezza
di forme, quanta ricchezza di vita e di for- ma non è Dio.
ze ...: essa è uno scherzo delle mani di Dio, Dio, Dio mio, che cosa sei tu dun-
Dio! que?
Hai mai contemplato l'intelligenza? Sei quello che sei, bellezza mia, sei tut-
Quanta estensione nel più piccolo spa- to, sei Dio!
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...e vidi un tentativo innominabile
·Ed io .ho conosciuto gli infiniti segreti di di menomare Dio
DIO, ed IO ne ho apprezzato conveniente-
mente la bellezza, la santità, la gloria la
Tu ti slanci, anima mia, eppure, quale
infinità! '
conoscenza hai tu del tuo Dio?
T~ ardi, anima mia, a queste sole paro-
Tu lo vedi velato, tu lo scorgi un enig-
le; Il tuo cuore irrequieto vorrebbe slan-
ma. Dimmi, sentiresti tu pena, se sentissi
ciarsi in Dio. Tu ne senti la bellezza.
insultare il tuo Dio mentre ti slanci in Lui?
Immàginati di uscire dal fango che ti ri-
Oh! io contemplai Dio in se stesso e
veste, elevati sulle tenebre della terra
non in enigma, e vidi tutta la sua infinità,
guarda la inaccessibile luce di Dio. '
in tutta la miseria della creatura.
Dio mio, tu mi rapisci il cuore, tu sei
Scorsi nella loro realtà le relazioni del
bello, tu sei santo, io ti amo!
necessario col contingente, del partecipa-
Dio, Dio mio, che cosa posso fare io per
to con l'Infinito ... e poi vidi tutta l'empietà
darti gusto? lo ti amo!
di questa creatura, e vidi un tentativo
Distruggi il mio essere, mio Dio, assorbi
innominabile di menomare tanta infinità, e
il mio nulla in te! Amore mio, bellezza mia
vidi Dio offeso dalla creatura che dovreb-
Dio mio! Vorrei distruggere il mio essere:
be amarlo, perché intelligente e libera.
farlo rivivere, e poi distruggerlo nuovamen-
L'anima mia fu triste sino alla morte!
te per te che sei quello che sei! Dio mio, ti
lo, Sapienza del Padre, ordine essen-
amo!
ziale, non potevo che rimanere oppresso
da vista sì mostruosa. La mia umanità fu
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https://pietropaolotrinita.org/ lo sudai vivo sangue.
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Anima che mi sei cara, guardami ora amaro; però non sia fatta la mia volontà
accasciato; bocconi per terra io gemo; ma la tua!».
un'oppressione di morte mi toglie la vita. Ed io rimasi oppresso sotto questo inau-
lo non ne posso più! dito peso di pene, e mi levai e corsi dai
"Padre mio - io esclamai - se è pos- miei cari discepoli, perché essi almeno
sibile' passi da me questo calice amaro». avessero fatto atti di amore, perché essi
Padre mio passi da me! lo sono il tuo Fi- almeno fossero apparsi al Padre mio og-
gliuolo diletto nel quale ti sei compiaciuto, getto di gioia e di amore.
io ho formato la delizia del tuo sguardo Essi dormivano!
infinito; io sono l'armonia più bella che ti lo li svegliai e li esortai a pregare, ma...
diletta! I il cuore loro dormiva.
Suoni perenne questa armonia, e diletti Ritornai mesto al posto del mio dolore,
il tuo cuore di amore. Padre mio, è possi- e novelle angosce di morte mi oppresse-
bile che questo doloroso contrasto: una ro.
creatura tua iniqua, al tuo cospetto ... , è lo vidi in me la qualità di Redentore, e
possibile che debba verificarsi in me? vidi che la Redenzione doveva essere con-
Tu mi carichi dunque di questa iniquità, sumata nel dolore e nella morte.
tu metti in me come la sintesi del massi- Chi mi avrebbe dato la morte? Una cre-
mo dei disordini, ed io debbo divenire per atura di quelle che io predilessi ed amai ...
te oggetto di abominio, e lo sguardo tuo un mio discepolo.
infinito non vedrà più in me bellezza, ordi- Tre anni di sudori e di pene per formar-
ne, santità, amore, ma vedrà ombre di lo, tre anni di benefici e di amore, ... eppu-
morte, orrore di colpa? re fu figlio di perdizione.
"Dio mio, passi da me questo calice Chi poteva dare un omaggio al Padre
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L'anima:
~io in qu.el.dolor~~omomento? Quegli che
IO educai al palpiti del mio Cuore contrat-
O Gesù, sono tua, tutta tua, tutta tua.
tò la mia morte. Gli apostoli dormono, io Gesù, sono sul tuo Cuore appassionato,
gemo fra gli orrori di morte! io ti amo! Gesù ti bacio, come sei bello!
Oh, agonia penosa! Oh, spasimo del mio Ecco il mio cuore, modellalo tu: ti amo!
cuore tutto pene e tristezza! Ecco la mia libertà, dirigila tu: ti amo! Ecco
Ani~a ~ia cara, veglia tu almeno per il mio essere, assorbito in te solo: ti amo!
me, piangi con me, gemi con me! Gesù, che cosa vuoi da me? Tutto ti
Sorgi almeno tu, deponi il lurido cedo. Devasta il mio cuore, Tu non devi
ammanto delle colpe, ama il tuo Dio. trovare più ostacoli nella mia libertà: te l'ho
Anima mia cara, vieni sul mio Cuore. ceduta. .
Senti che palpiti angosciosi, che strette di Dunque, mio Gesù, sia totale la tua azio-
morte ... piangi con me! ne nel mio cuore. Vuoi pungerlo con le
lo gemerò di angosce, tu gemi di amo- spine? Eccolo, tormentalo, mio Gesù. Vuoi
re; io rimarrò schiacciato dal manto delle riempirlo di angosce, di trepidazioni, di ari-
iniquità umane che mi riveste, tu deponi in dità, di affanni? Eccolo, mio Gesù!
me le tue miserie e slanciati a Dio. Gesù, riversa nel mio cuore le tue pene,
Ama il tuo amore, su, anima cara. Amo- tutte le voglio; io non voglio vederti soffri-
re io voglio per un Dio che è amore, amo-
re.
r~ per un Dio che ti dà la più bella prova Come sarò felice spasimando per te!
di amore.
Amore! Elevati, slanciati, brucia, consu-
mati. Amore!
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Gesù: mento era oppresso e come nascosto dal


Oh, se io ti svelassi peso del peccato, e per questo, non poten-
l'orrore della colpa! do fare altro, io mi gettai nelle braccia della
misericordia di Dio, della bontà di Dio: "Pa-
Il mio Cuore oppresso da ambasce di mor- dre, non la mia, ma la tua volontà sia fat-
te restò come impietrito. La Divinità lo la- tal» .
sciò a se stesso nell'oscurità delle ombre Anima mia cara, questa è l'unica, è l'acer-
della morte, del peccato, ed io, solo, mi vidi ba, è l'infinita pena: il peccato che pesa
come peccatore, mi sentii l'abominio del sull'anima nella sua evidenza completa!
Padre. Il peccato mi circondò e le funi del- Oh, se io ti svelassi l'orrore della colpa
l'inferno mi assieparono e sul mio dorso e la facessi pesare sul tuo cuore nel mo-
fabbricarono addirittura i peccatori la loro mento nel quale è più innamorato di me,
iniquità. tu moriresti di spasimo! Eppure, anima
lo mi sentii come nemico di Dio, mentre cara, tu non hai idea di quello che signifi-
il mio Cuore voleva consumarsi in suo ca amore totale e completo per Dio!
omaggio. Fui inaridito in me stesso e non
gustai che il fiele amaro e sozzo della col-
pa. L'anima mia fu triste sino alla morte. Il calice delle sofferenze è un reale
Fu allora che io ripetetti la terza volta la conforto per l'anima mia
preghiera al Padre: "Padre, se è possibile,
passi da me questo calice amaro, però non Così io, vile ai miei sguardi, contraffatto,
sia fatta la mia ma la tua volontà!». oppresso, agonizzavo, volevo offrire a Dio
lo sentivo che quelle agonie di morte era- un omaggio di amore, volevo essere an-
no atti di omaggio a Dio, ma questo senti- nientato per testificargli un amore totale,
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ed ecco che viene l'angelo del cielo che


L'anima:
mi conforta. Egli mi offre il calice amaro
dei miei dolori. lo vedo tutto l'orrore di o Gesù, fammi tua vittima
quelle pene, tutto l'insieme di quegli spa- di amore!
simi, ma questa vista è un reale conforto
per l'anima mia. o Gesù caro, è conforto dunque per te
lo veggo in quei dolori la gloria di Dio: lo spasimo atroce dei tormenti e della pena,
l'umanità riscattata da quella colpa che sì dei flagelli, delle spine degli insulti, della
orribilmente mi pesa sul cuore, l'umanità croce! E conforto ii dolore più grave che
messa nella condizione di offrire a Dio un siasi mai sofferto nel mondo ... Tu lo hai
omaggio puro di amore disinteressato ed detto, o Gesù caro: «Attendete e vedete
ispirato solo all'infinita bellezza e perfezio- se vi è un dolore simile al mio!». Ah, ora
ne di Dio, e questo è un conforto immen- comprendo quale male è il peccato, se i
so al mio Cuore. dolori più gravi sono conforto per te, Gesù
lo mi levo perciò con coraggio, sveglio i mio, in confronto ai dolori che ti recò la
miei apostoli per partecipare loro questa colpa!
gioia spasimante: «Sorgete, andiamo, ecco O Gesù, perché non mi dai la morte
che già viene chi mi tradisce, è giunta l'ora prima di offenderti anche menomamente?
mia. Dormite e riposatevi, ho trovato il Gesù, fammela questa grazia, io non ti
conforto alle mie agonie di morte; chi mi voglio più dispiacere!
tradisce si accosta, si preparano per me i Sei troppo bello, mio Gesù. troppo bello
flagelli, i dolori, gli spasimi atroci; sorgete, perché io debba contristare il tuo Cuore.
andiarno!». Gesù, ti cedo me stessa novellamente,
la mia libertà, tutto.
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Gesù, amareggiami tu, guidami tu, ve- Gesù mio, ti stringo di più al mio cuore,
glia tu sul mio cuore! Gesù, sono tua, tutta pungimi con le tue spine. Gesù, nascondi-
tua, non mi separare da te mai. mai, mio ti da me, io voglio cercarti sempre, voglio
Gesù. spasimare sempre per te, voglio amarti
Gesù, fammi tua vittima di amore, espia perché sei degno di amore!
in me almeno una colpa sola, io voglio
togliere dal tuo Cuore le amarezze alle Gesù:
pene. Gesù, immolami per te. Sorgi dal- Diedi all'anima mia l'evidenza
l'agonia, mio Gesù, mi metterò io al posto di quel che doveva soffrire
delle tue angoscie mortali. Gesù caro na-
sconditi nel mio cuore. Tu lo brucerai di Raccogliti un altro momento vicino a me,
amore, tu l'arricchirai di te, ed io soffrirò anima cara. Guardami tutto cosparso di
ricca di te, soffrirò amandoti, soffrirò strug- sudore di sangue, come distrutto dalla mia
gendomi per te! pena, stretto nel torchio; l'anima mia è tri-
Gesù caro, cosa vuoi da me? Non la ste, ma è risoluta.
mia volontà, ma la tua sia fatta; la tua che lo sarò stretto da ogni parte da agonie
è santa, non la mia che è miserabile; la di morte, i tormenti che mi attendono sgo-
tua che è rettitudine infinita, non la mia mentano i miei sensi, ed un profondo sen-
che è egoismo; la tua che è tutto, non la so di ripugnanza mi assale.
mia che è meno di nulla. lo ero uomo e Dio. Come uomo svegliai
Oh, come riposo bene sul tuo Cuore, o in me in quel momento tutte le inclinazioni
Gesù! I palpiti tuoi mi conquidono, io sono naturali: l'amore alla vita, la ripugnanza al
tua. Oh, sante amarezze sofferte per il mio dolore, l'abbattimento, il disgusto. Allora
Gesù, come siete dolci! quel nero apparato di pene, più che l'ani-
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ma, oppresse il mio corpo. Non .era u~


timore ma un'evidenza, ed io soffrivo pn- soffrii per questo bacio di morte! Circon-
ma ancora che gli insulti, i flagelli, le spine dato di tenebre e di orrori di morte, rico-
e la croce avessero fatto scempio del mio perto dei peccati dell'uomo, io sentii in quel
corpo. bacio ancor più la mia umiliazione, e l'ago-
Volendo dare a Dio un omaggio com- nia precedente si rinnovò. L'orribile pecca-
pleto, totale, diedi all'umanità mia i più ampi to di Giuda mi fece pensare alla sua sorte:
lumi, anzi l'evidenza di quello che doveva una creatura arricchita del mio carattere,
soffrire, perché non una fibra sola si sot- uno dei primi sacerdoti, scelto da me per
traesse al sacrificio completo. Si suscitò un apostolato di sacrificio e di amore ...
allora in me quel disgusto, quell'amarezza eccolo perduto!
che impietrisce, che rende come immoti
I
Egli non ama più Dio, il suo ministero di
nel massimo dolore: lo soffrii come in una vita è soffocato, è morto.
sintesi completa tutta la passione! "O Giuda, con un bacio mi tradisci? Con
Fu allora che si udì nell'orto un fragore un bacio? Il bacio è segno di amore, è se-
di armi ed una turba armata mi circondò gno di fratellanza; tu dunque mi consumi
da ogni lato. Da quel gruppo si partì uno: col segno dell'amore, ed affrateIli a me il
io ne conobbi il passo, io me lo vidi acco- tuo essere reso cosl putrido dalla colpa?».
stare ... era Giuda! . Così la mia agonia ebbe l'epilogo suo
Oh che stretta al mio cuore! naturale: lo fui come un lebbroso, e la mia
lo ~idi in quel momento l'anima del mio esistenza, il mio essere fu cento volte im-
traditore in tutto il suo orrore; il mio Cuore molato all'amore di Dio!
avrebbe voluto salvarlo, ma egli consuma Anima mia cara, mi ami tu? Mi vuoi ama-
il suo orribile peccato e mi bacia. Oh, come re? Oh, quante agonie ti aspettano nella
vita!
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Guarda il mio Cuore, rifugiati in esso te! Tu lo sai quanto sono meschina, e come
solo, e rifletti che esso fu totalmente im- non ho forza di fare nulla.
molato per te. Gesù, sono un essere troppo meschino,
Guarda il tuo nulla, guarda il mio tutto, ma io mi sono data a te; dunque supplisci
non sono io degno di un sacrificio amoro- tu la mia nullità!
so? Sei polvere e nulla, e se hai qualche Stringimi a te, mio Amore: io mi abbrac-
cosa te l'ho data io; dunque se io non ti cio a te agonizzante.
premiassi, tu pure dovresti amarmi, per- Gesù mio, quanto ti amo: bruciami, mio
ché sono degno di amore. Ma io voglio Gesù. Bacio il sangue che sgorga da te;
che tu mi ami per eternare il tuo amore Gesù mio, purificami al tuo contatto.
nel cielo. Bacio le lacrime che versi per me: inon-
Amami dunque, anima mia cara, amami dane il mio cuore, perché io pianga i pec-
nelle pene, nelle tribolazioni, nel disprezzi, cati che feci in passato.
nelle agonie di morte. Il palpito doloroso Gesù caro, io non voglio che te: fa' che
del tuo amore sarà un'armonia che non si io ti conosca e che io conosca la mia mi-
estinguerà mai, mai, e tu mi amerai in eter- seria.
no nella gioia pura dell'amore infinito di un Dimmi, o Gesù, quale gioia posso dare
Dio tutto tuo! al tuo Cuore trafitto? lo non posso partirmi
da te senza dirti efficacemente che ti amo.
L'anima: Che cosa vuoi, Gesù mio, da me? Oh, lo
Due grazie voglio, o Gesù! so, il colpo amaro e più amaro della tua
agonia te lo diede il primo sacerdote travia-
o Gesù, appassionato per me, vorrei to e sacrilego. O Gesù, se io potessi ricon-
farti belle promesse, vorrei immolarmi per durti nel Cuore un solo sacerdote cattivo!. ..
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o Gesù, ecco la mia vita; fa' di me una di espiazione per i tuoi sacerdoti.
vittima di espiazione per qualche tuo mini- Gesù, abbracciami e stringimi al tuo cuo-
stro che ti è infedele 2. Gesù caro, ti piace re addolorato, pungimi di amore!
il dono? Oh, tu mi sorridi di amore. Gesù, Ti amo!
ti amo, quanto sei bello! Ti ho fatto final- Viva il tuo Cuore trafitto! Ti amo!
mente sorridere! Ti amo! Viva il tuo Cuore immolato! Ti amo!
O Gesù, due grazie voglio come con- Viva la tua carità sterminata! Ti amo!
clusione di quest'ora: Gesù mio, ti amo!.
Voglio la grazia di abbandonarmi tutta
* * *
nelle tue mani, di amarti senza interesse,
Gesù, dopo aver sctitto' questa medita-
nella profonda umiliazione del mio essere.
zione soggiunse:
E poi, Gesù mio, voglio un amore ardente
«A chi farà questa "Ora di compagnia"
ed un vivo zelo per il tuo Sacerdozio!
in tal modo intorno al mio Cuore trafitto, io
Me le fai queste grazie, Gesù mio? lo le
cederò la grazia di amarmi e di non pec-
voglio! So che tu sorriderai di amore ogni
care. Amo che la facciate tutti i giorni in-
volta che ti amerò e farò qualche sacrificio
A distanza di pochi mesi dalla composizione del
2
.
torno al mio Cuore sacramentato, così voi

presente scritto, il 9 giugno 1910 il P. Dolindo, innanzi al 3 Padre Dolindo negli innumerevoli scritti, particolar-

SS. Sacramento, giurò a Gesù la sua più totale consa- mente nelle lettere, usa le espressioni: «Gesù dice ••,
crazione e si immolò come vittima di espiazione, partico- «Gesù scrive ••, «Gesù all'anima», ecc. Molti sono inclini
larmente per i Sacerdoti e il 19 giugno emise il voto a credere che Padre Dolindo sia stato privilegiato del
perpetuo e senza condizioni di celebrare la Messa se- dono delle "Locuzioni interne". In attesa di un giudizio
condo le intenzioni di Gesù senza ricevere mai elemosi- autorevole della Chiesa, i lettori potranno arricchirsi nel-
na materiale. Tale clima di fervore e di dedizione dà l'anima alle fonti di una spiritualità autentica, ricca di
tanta luce a quest'Ora di adorazione. risvolti e di originalità sorprendenti.
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1/sacerdote Dolindo Ruotolo, del Clero napoletano,
Terziario francescano, nacque a Napoli, in Vico
vi immolerete per mio amore e per il mio Carbonari a Forcella, n. 16 il 6. 10.1882. Autore di
sacerdozio, ed affretterete le vie della mia un poderoso e originale Commento alla Sacra Scrit-
tura in 33 grossi volumi, di scritti di Teologia, di
misericordia infinita!
Ascetica e di Mistica, di migliaia di lettere di direzio-
lo voglio vittime di amore e di immola-
ne spirituale; fine psicologo e conoscitore come
zione per il clero; cominciate voi a circon-
pochi della problematica dell'anima umana, consa-
dare il mio Cuore e vigilate pieni di amore
crò ogni attimo della giornata, e per lunghissimi anni
con me. alla preghiera, alla penitenza, all'ascolto attento di
lo ho ispirato a quell'anima buona di farti
quanti a lui si rivolgevano.
domandare quest'ora di agonia. Le indicibili sofferenze di ogni genere, acuite dalla
Cominciala tu dunque, e veglia con me scelta volontaria di "anima vittima" per l'umanità, lo
( ... )". trasformarono in autentico, armonioso "Inno alla
L'ora di compagnia mi era stata chiesta vita". "Dolindo-dolore Doiindo-vite".
da una pia signorina di Rossano, io però Le sofferenze di Cristo, l'Eucaristia, costituirono le
non ne sapevo i/ nome. Dopo seppi che si colonne portanti della sua vita spirituale. Le espres-
chiamava Sera fina Casciaro, e vidi con sor- sioni: "Gesù dice», "Gesù all'anima» sono i motivi
presa che Gesù, benedicendo/a, aveva ac- ispira tori e conduttori di motti suoi scritti. Soleva
cennato a/ suo nome 4. rispondere a tante lettere, seduto o in ginocchio
(SAC. DOLINDO RUOTOLO da «La Storia della presso l'altare del Santissimo Sacramento, e molto
mia vita nel piano della grande misericor- spesso abbracciando il santo Ciborio. La chiesa delle
dia di Dio», Autobiografia (manoscritto), volo Sacramentine a Napoli, ed altre chiese, erano le
I, pp. 302-311). soste obbligatorie del giornaliero suo peregrinante
apostolato. Auspicò profeticamente il ripristino della
4 Per notizie su Serafina Casciaro e lettere a lei invia-
te da P. Dolindo cfr.: DOLINDORUOTOLO,Epistolario, VoI. 2 Messa vespertina e la facoltà di poter ricevere l'Eu-
«Lettere ad Aurelia, Gabriella ... Padre Andrea Vol- caristia più volte al giorno.
pe», pp. 279-306, 571-585. Morì poverissimo, a Napoli, il 19.11.1970, da in-
24 stancabile cesellatore di anime, fiaccato nel corpo
Cenacoli di Preghiera sui gruppi whatsapp: da una paralisi portata avanti per dieci anni.
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