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DI
S. IGNAZIO
D I L O JO L A
COL
DIRETTORIO
PEL BUONO USO DE' SUDDETTI ESERCIZI
ED
BIBLIOTECA CAXILLIANA
CREMONA
TORINO
AY
1829
goi2:224
BIBLIOTECA
E
STAIAL
CREMONT
L'EDITORE
GIACINTO MARIETTI
NOTIZIE
APPARTENENTI AGLI ESERCIZJ SPIRITUALI
DI
S. IGNAZIO DI LOJOLA
meditare.
2. Ma sono un'ARTE di curare un'anima inferma per lo scon
certo delle sue passioni, con lavorare sopra alcuni principj della
santa Fede ( che sono le sue prime verità , e da ogni Cristiano
6
mediocremente istruito nella sua professione sapute, ma non con
siderate , o leggermente considerate) un metodo canonico e reale,
che , tirato alla pratica con l'applicazione de' mezzi a tal fine
prescritti , quanto a sè abbia (con l'ajuto divino) infallibile riu
scimento . Questi sono gli Esercizj di S. Ignazio, i quali , pigliati
>
con tutte le loro cose , avanti a lui non erano al mondo. E per
ciò egli pose loro in fronte queste parole: Exercitia quædam
spiritualia , per quæ homo dirigitur , ut vincere se ipsum possit ,
>
scritto, de' medici . Nè per altro, se non perchè una simil purga
ricerca metodo, regola , e perizia in chi presiede a chi la fa .
Quarto si raccoglie , che niuno si ha da stupire delle mie mi
nutezze , le quali si prescrivono a chi fa gli Esercizi spirituali,
1
de' quali parliamo : nè deve dire , che, facendo per esempio quei
d'un altro Santo , non si ricercano. Perocchè si risponde , che
gli Esercizj degli altri Santi sono santissime occupazioni, e uti
lissime , ma non quelle di S. Ignazio.
Quinto si raccoglie , che essendo Arte (veramente sublime di
spirito , e mostrata al Santo , come si crede , dalla Madre di Dio)
camminano con un proprio modo , ed è il seguente.
Primieramente ricercano , che la persona si ritiri dalle sue oc
cupazioni distrattive della mente per qualche giorno. Chi non sa ,
che ancor quelli , i quali intraprendono una cura reale , meto
>
la stimiate immutabile.
Ottavo . Le occupazioni de' giorni degli Esercizj sono I. La me
9
ditazione, che'd'ordinario si fa quattro volte al giorno :: tal ora
i
per quattro , tal altra per tre ore a giudizio dell'istruttore ; ed
anche meno , se altro così dettassero le circostanze. II. L'esame
sopra la meditazione. III. Lo scrivere i sentimenti avuti , ed i
propositi fatti. IV . La lezione spirituale. V. L'ascoltare la messa .
VI. Recitare orazioni vocali. VII. Visitare il santissimo Sagra
mento , o qualche divota cappella. VIII. Far qualche penitenza
a giudizio dell'istruttore. IX. Confessarsi e comunicarsi secondo
l'indirizzo del medesimo. X. Dargli conto della sua coscienza ,
secondo che a lui parerà bene , per indirizzarla ove mancasse.
XI. Le orazioni giaculatorie. XII. L'ascoltare ragionamenti di
Dio . XIII. L'esame della coscienza avanti d'andar a pranzo ed a
letto . XIV. Quando molti insieme fanno questi Esercizi ( se per
altro si possa comodamente ) , la conferenza spirituale. Consiste
in questo ; che ognuno , ricercato dall'istruttore, dica con ogni
semplicità alcuna cosa delle imparate ne' giorni degli esercizj.
XV. L'offerire spesso il suo cuore e la sua volontà al Signore ,
acciocchè l'ajuti a fare le risoluzioni gradite alla Sua Maestà Di
vina in ordine al tempo avvenire.
Nono. Alcune delle suddette occupazioni sono affisse ad ore
determinate, ed altre si fanno quando si giudicherà espediente ,
attese le circostanza.
Decimo. Niuna perd obbliga a colpa veruna , neppur veniale .
Onde chi fa gli Esercizi di S. Ignazio non deve mai angustiarsi
per il timore di peccare , se manca in qualche cosa delle accen
nate. Ben è vero , che alla misura di quel che farà si disporrå
più o meno a ricevere le misericordie divine. Onde chi diligen
temente li fa , s'industria di procedere con ogni minutezza : es
sendo vero , che bonum ex integra causa , malum ex singulis de
fectibus. Ma tutto senza angustie: e dove alcuna ne sorgesse , si
ricorra all'istruttore. In quella guisa che il convalescente nel tempo
della purga è sollecito d'adempire ogni ordinazione del medico.
E quando gli pare di non potere, lo ricerca del suo giudizio.
IV .
Queste sono le maniere , con le quali l'arte degli Esercizj di
>
Onde in niun conto sono singolarità : niente meno che sia sin
golarità d'alcun Ordine il Santissimo Rosario , il quale già è co
mune a tutti i Cristiani. E con ciò si previene
La terza difficoltà che potrebbe farsi con dire , che distrug
gono l'osservanza e la quiele de' monasterj , ne' quali entrano.
>
LAUS DEO
17
DIRETTORIO
DEGLI
ESERCIZJ DI S. IGNAZIO
METODO
1. Giorno
di desideri ,
Vista l'idea generale degli Esercizi di s . Ignazio, rima
ne a vedersi il modo d'eseguirli in detaglio , e l'artifizio
mirabile , con cui il santo Autore conduce ogni cosa a
.
fine.
Prima di tutto s. Ignazio ci propone la meditazione
del fine dell'uomo, che contiene come il piano ee l'ab
bozzo de' suoi santi Esercizj , e la pone qual savio archi
tetto per fondamento di tutto l'edificio che disegna eri
gere per mezzo di essi . In questa meditazione s'impara
Eine dell'primjeramente a conoscere chi sia nostro Creatore , di
uomo .
PISPLTÁIOTATELLCA
CREMONY
22
2. Giorno
di compun
zione.
Prima di tutto propone a considerare il disordine del
deviamento dal nostro ultimo tine , per il quale l'uomo
volta le spalte a Dio suo ultimo fine , e viene ad amar
Protettore
S. Pietro . disordinatamente la creatura , costituendo in essa quel
fine che ricusa cercar in Dio ; lo che appunto costituisce
il peccato mortale, massimo impedimento per attendere
al nostro ultimo fine. Ora per eccitar contro questo dis
ordine sentimenti d'odio, e d'avversione , ee per farlo più
Castighi delordinatamente , incominciasi da una meditazione delle
peccato. più facili, sia perchè trattasi in questa degli errori e dis
ordini altrai , i quali più spassionatamente sogliono con
siderarsi e ponderarsi da chiunque , e così più facilmen
te si può venire coll'applicazione a conoscere e detestare i
póstri peccati , sia perchè ha qui particolarmente luogo
l'immaginazione che in particolar modo giova usare coi
principianti , perchè d'ordinario più svogliati e dissipati ,
ed è questa la meditazione dei castighi del peccato , colla
quale s’incomincia ad eccitare più efficacemente nel cuo
re il timore d'aver commesso un mostro così orrendo.
Malizia
peccató .
del Indi , per far sempre più odiare il peccato , ed eccitare
anche motivi più perfetti di contrizione , ci si propone
la meditazione della malizia del peccato , considerandolo
in sè , e nelle sue circostanze ; ܪcosì l'uomo sempre più ;
s'induce ad odiare e detestare un tal mostro , e risolvesi
in conseguenza ad evitarlo per attendere seriamente al
suo fine.
3. Giorno
di disingan Si passa quindi a tentar di distruggere un tal mostro
no .
del peccato mortale nella sua origine e nella sua causa ,
che è l'attacco gravemente disordinato ai beni di questa
Morte . terra ; perciò nella meditazione della morte si dimostra
il nulla e la vanità di questi beni che in un tratto e nel
Protettore più bello ci vediamo scomparire , distacco che sarà tanto
sco Borgia. più duro ed amaro, quanto più si troverà l'uomo in quel
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punto a questi beni di terra col cuore attaccato . Appa
risce pure in questo meditazione in particolar modo l'as
soluto dominio di Dio , detto di proprietà, sopra gli stessi
beni creati , atteso lo spoglio totale che ne fa Dio all'uo
mo , e l'istesso suo assoluto dominio sopra l'uomo colla
distruzione intimatagli da lui stesso , d'onde l'uomo im
para a disingannarsi veramente, e risolve di staccarsi ef
ficacemente dai beni di questa terra, e maggiormente sti
mare , e servire con tutta fedeltà un tal padrone.
4. Giorno
Nella meditazione poi del giudizio, manifesta Dio par-di'timore
>
5. Giorno
di fervore . Imperciocchè per servir Dio in modo che gli sia gra
to , oltre il primo e massimo impedimento già tolto della
nostra malizia , restava a superarsi ancora l'altro impedi
mento della nostra ignoranza ed impotenza , per cui l'uo
mo nè avrebbe ' saputo come servir Dio in modo a lui
grato , nè aveva forze sufficienti per eseguirlo : abbiso
gnava dunque d'un qualche gran maestro, esemplare, ed
Regno diajuto : epperò viene a proposito la meditazione del regno
Proteitrice di Cristo , oppure quella dei due stendardi , ove ci si
la Sacra Fa
miglia . propone lo stesso Figliuol di Dio nostro supremo Signore
25
fattosi uomo , cioè servo come noi , e per noi tutto occu
pato nell'eseguire la volontà del suo Eterno Padre, ee nel
l'insegnarci ad un tempo colla sua dottrina e coll'esem
pio il vero modo di servir Dio ; ed è questo il gran mae
stro ed esemplare che l'Eterno Padre ci propone e ci
manda di seguire : Ipsum audite (2. Petr. 1. 17.): ed egli
stesso si esibisce a questo fine , invitandoci tutti al suo
seguito , cioè a ricopiar in noi i suoi costumi, e praticar
le sue stesse virtù , dicendoci a tutti :: Ego sum via , ve
ritas, et vita; nemo venit ad Patrem nisi per me ( Joann.
14.6.): promettendoci ancora abbondanza d'ajuti, e gran
dezza di premio ; premio poi tanto più grande , quanto>
Giorno
di fortezza .Siccome però occorre talvolta trovarsi il cristiano in
cimenti, e tentazioni straordinarie portate o da assalti
Passione diintervi,> come da fortissime apprensioni, noje , tristezze ,
scoraggiamenti , oppure da assalti esterni , come persecu
>
P. S.
sten
Lo scopo della meditazione dei due stendardi si è que- Daredi.
sto. Non essendovi tempo di riandar tutta la vita di G. C.,
e quindi meditare ad una ad una tutte le sue particolari
virtù per imitarle , si viene in questa meditazione a fissar
bene , e proporre chiaramente, in cosa consista lo spirito
di G. C. che dobbiamo ricopiare in noi ; e perchè me
glio si scopra , si mette in confronto collo spirito contra
rio del demonio, perchè così si comprenda bene in cosa
consistono le massime che sono la materia delle tenta
zioni del demonio , e le massime, ossia la materia delle
ispirazioni di Dio ; in esse pure si scopre il modo con
cui suole operar il demonio nelle anime, e il modo con
cui suole operar Dio.
Perciò da bel principio, nei preludj di questa medita
zione , s. Ignazio ci dipinge il demonio con suo stendardo
di libertà in mano , assiso sopra una cattedra di fuoco,
circondata da fumo , volgendo fisso lo sguardo per tutto
il mondo. Questo sguardo fisso per tutto il mondo, deno
ta l'amore sregolato ed insaziabile ai beni di questa terra ,
30
che vuole inspirare ; il fuoco, significa il fuoco della con
cupiscenza ; e il fumo , denota gli onori , onde vuole ec
citarne i sentimenti . La sua cattedra significa poi il ba
ratro della superbia, in cui finalmente cerca di preci
pitar le anime , sempre inspirando orrore ed avversione
alla povertà , ai patimenti , alle umiliazioni , come cose
che gli si oppongono; e questi sono gli oggetti , e la ma
teria, su cui si raggirano le tentazioni del demonio ; e qui
consiste lo spirito di libertà proposto nel suo stendardo
che tiene inalberato .
All'opposto , dipinge s. Ignazio il divin Salvatore no
stro capitano assiso in luogo umile, che tutti pure invita
a militare sotto lo stendardo della sua croce, di cui li tre
chiodi significano povertà, patimenti , umiliazioni , e qua
lunque vittoria di se stesso da riportarsi per Dio; e questi
sono gli oggetti che c'invita G. C. ad abbracciare , inspi
randoci ad un tempo a rinnovare le rinuncie fatte nel
santo Battesimo per seguir lui solo , essendo che l'attac
co alla roba , ai piaceri , agli onori , è un vero impedi
1
Tre classi
d'uomini, Segue a questa meditazione quella delle tre classi d'uo
mini , la quale consiste nello scoprire tre sorta di volon
tà per eseguire le risoluzioni che si prendono di servir
Dio , e d'imitar Gesù Cristo.
La prima classe d'uomini s'assomiglia a quegli amma
lati , che vorrebbero guarire, ma sempre differiscono di
prendere alcuna medicina ; vogliono questi il fine, ma
non i mezzi ; e si chiama questa in sostanza velleità , ma
non volontà ; nè punto giova nel servizio di Dio.
La seconda classe assomiglia a quegli ammalati che vo
gliono guarire , e in fatti prendono dei rimedj ; ma quelli
soltanto che loro piacciono , e non altrimenti. La volontà
di costoro è ristretta , e condizionata , e facilmente cede
>
Tre gradi La meditazione dei tre gradi d'umiltà consiste nel far
d'umiltà.. vedere, che questa volontà veramente efficace di servir
Dio, cioè di distaccarsi dall'affetto disordinato delle crea
ture , e d'imitar Gesù Cristo , ha i suoi gradi .
Il primo, ed inevitabile, si è d'esser pronto a distac
33
carsi da tutto il creato , cioè, esser pronto a perdere qua
lunque bene , soffrire qualunque male , la morte istessa ,
piuttosto d'offender Dio gravemente.
Il secondo grado si è , d’aver simile disposizione piut
>
ESERCIZJ DI S. IGNAZIO
la necessità
II . Riconosciuta di servir Dio , nè potersi servire in modo
l'obbligo
maestro
a lui accetto, che con imitar Gesù nostro modello l'anima si ri
ajuto }
ragione
modellare sulle massime del Vangelo le sue azioni,
che già si decise di moderare secondo la virtù
solve di interno virtù quotidiane
ricopiar Gesù nell' riguardo alle
esterno azioni comuni
di cui v’ha frequente occasione.
E questo è lo scopo della Seconda Settimana degli Esercizi di S. Ignazio,
ossia Soconda Parte, relativa alla prima parte della pia illuminativa.
35
vivere secondo l'abito della virtù
IlI. Dopo aper presa
la risoluzione di
ünitar Gesù nelle virtù quotidiane
difficoltà
guardarsi dall'eseguirlo languidamente , e molestie
lasciarci vincer dalle gravi
contradizioni
conviene
fortezza
prendere la risoluzione di servir Dio con
generosità.
stendardo della Croce
Per questo il invita ad arruolarci sotto lo
nostro
amabilissimo
Gesù ci
promette grandi ajuti se accettiamo Pinyito.
ricompense
superar qualunque difficoltà si possa incontrare
occasioni difficili
nelle e nel modo d'agir per
fetto
azioni ardue
In conseguenza di
quest'invito servir Dio con atti eroici
l'anima
si risolve di modellare le sue passioni sugli esempi di Gesù
paziente , modello delle virtù eroiche ne'
straordinari
casi
imprevisti.
Questo è l'oggetto della Terza Settimana , ossia Terza Parte degli Eser
cizj , relativa alla seconda parte della via illuminativa.
IV. Risoluta l'anima d'imitar Gesù Cristo anche con atti eroici , ma
persuasa ad un tempo della sua incostanza , cerca il modo di con
della speranza del Cielo
fermarsi ne' propositi per via D'onde ne
nasce
( l'allegria
dell'amor di Dio Cicero
e l'unione con Dio , ottimo mezzo per la
la pace interna
l'apice della perfezione
perseveranza , che a un tempo è
il fine degli Esercizj di S. Ignazio.
finisce la Quarta Settimana, ossia Quarta Parte degli Esercizj,
>
܀
In questo modo si effettua fac bonum pella 2. settimana ,
il detto dello Spirito Santo
nella
inquire pacem
non rimanendovi altro che il persequere eam,
speculativamente soltanto , ma realmente in pratica
comunque , ma con ordine, giusta le regole appro
vate dalla Chiesa
E tutto questo
si opera non
impiegandovi gran tempo, ma dieci giorni
probabilmente , ma di certo.
quell'ordine ( il S. Autore
danno con che suggerisce
quelle avvertenze l'esperienza
Seppure si
attenzione
fanno con quell? che si richiede.
esattezza
37
COROLLARIO
sistono nel meditare una serie di verità, non comunque una dopo l'altra,
ma una in conseguenza dell'altra, le quali unite con ordine presentano
adattata a ciascuno
credere
un'istruzione come completa diquanto Dio
s'ha principalmente daloper
operareverso il prossimo
se stesso
passato conoscere
quan
volo
presto.
CHE SI È FATTA
43
$
ISTRUZIONE
PER CHI DÀ GLI ESERCIZJ SPIRITUALI
A COMUNITÀ DI PERSONE O SECOLARI
O NON AVVEZZE
NÈ AL RITIRAMENTO NÈ ALL'ORAZIONE
poste .
Quando si torna a dar nuova meditazione , giova as
saissimo 'recapitolare la passata a' piedi del Crocifisso ,
con rinnovarne i punti , e cavarne que propositi ed af
fetti, i quali per altro la persona dovrebbe aver fatto in
camera . Così si viene a praticamente insegnare come si
abbiano a portare quei che si esercitano.
Pel tempo immediato alla refezione, sia provveduto
>
importanza .
Sebbene è necessario concedere qualche ora di riposo
agli esercitati , nulladimeno , quando la comunità è di
gioventù secolare, è molto spediente restringerlo aa spazio
assai breve, con avvertire, che si prenda sedendo, piut
tosto che in altra posizione, a fine che la persona aggra
vandosi, col dormire , il capo', non si renda inutile alle
altre funzioni della giornata. Anzi potrebbe consigliarsi
a trattenersi colla lettura di alcun libro facile insieme
devoto ; nel qual atto , quando ne assalisce il senso , vi si
potrebbe condiscendere e quietare per bisogno puro , e
non per pigrizia. TE
Suggerisca di quando in quando orazioni giacalatorie
a proposito de' punti che avranno o a meditare, o medi
tato. E serviranno aa ricordare alla persona stessa ugual
mente la materia della Meditazione, e il frutto che se ne
può ricavare. 34 9 store
Nel terminare gli Esercizi spirituali lasci que' ricordi,
i quali giudicherà più necessarj, tanto alla comunità , la
49
quale avrà istruito , quanto a ciascheduno. Sempre prema
nell'adempire le obbligazioni di buon Cristiano; nell'os
servanza de' Comandamenti; nell'orrore al peccato. E poi
in quel che è più preciso dello stato di ciascheduno : e
principalmente nel buon esempio , e nell'esser franco a
dichiararsi per uomo da bene. Raccomandi la frequenza
de' Santissimi Sacramenti : la divozione alla B. V. col re
citare il suo Uffizio ogni giorno: all'Angelo Custode, ed
a' Santi Avvocati. Come pure lo spendere qualche tempo
deldinel pensare alle cose di Dio, e ricordarsi di S.D.M.,
ratificando le intenzioni buone quanto potrà al principio
di ciascheduna operazione. Mai andare a letto con l'anima
a
ADDIZIONI
PER FAR MEGLIO
AVVERTIMENTO
Avviso is
Parmi il dovere , che la persona Rcligiosa nel tempo de' santi Esercizi
s'imprima alcune massime sante ;
e percid ne porrò qui alcune per ogni giorno.
Massime per il primo giorno.
1. Governarsi secondo le ragioni eterne. jois
2. Nulla cercare da' Superiori , e nulla rifiutare.
3. Professare d'essere osservante del suo Istituto .
4. Non vergognarsi di parere buon Religioso.
Massime per il secondo giorno.
1. Non fare noi ciò che ci dispiace negli altri.
1
2. Stimar ventura l'essere tribolato a torto.
3. Non voler dår fastidio alla Religione.
Massime per il terzo giorno.
1. Guardare al molto bene , che ha la Religione , e non
al poco male , che ci è.
2. Imitare i perfetti , e non guardare agl'imperfetti.
3. Vivere come ci fu insegnato nel Noviziato .
4. Non disonorare la Religione con costumi irreligiosi.
Massime per il quarto giorno.
1. Fidarsi di Dio , e ricorrere a lui con l'orazione.
2. Far con amore ciò che e'impone la Religione.
3. Volere il premio da Dio , e non dagli uomini.
4. Non pretendere di dar gusto a tutti.
Massime per il quinto giorno.
1. Contentarsi di quel che dà la comunità.
2. Stimare grazia e favor di Dio il poter far qualche
cosa per lui , e per la Religione.
>
sue azioni .
Massime per l'ottavo giorno.
1. Non si riputar necessario alla Religione.
$
CATALOGO
AVVISO
PROVERB . 16 .
frenando le passioni.
RIMEDJ CONTRA LE PASSIONI
ORATIO .
séisst .
1x
1.
. وان با:::
را و
on
::
65
ISTRUZIONE .
SULL'ORAZIONE MENTALE
1
68
ESEMPIO
AV VISI
dum me festina.
7.1
Disponete poi la vostra camera in modo, che abbiate
oggetti quanto meno potete distrattivi, allontanandoli in
ogni modo da voi per i giorni seguenti. 2
24
ESERCIZIO )
Per quelle colpe stesse, pelle quali voi siele reo, e per
meno ancora , molte anime sono condannate irremissibil
mente all'inferno.
Pensate voi, se ciò sia vero , anima mia. Io vi assicuro,
che si. E quando non me'l credeste, affacciatevi sopra la boca
ca dell'orrenda fornace dell'inferno, e vedrete, che ivi arilo
no , e arderanno eternamente tante aniine , che in un sol
peccato mortale caddero. Che dite ora , anima ? Dunque
un momento di vergognoso piacere si paga con eternità di
tormenti inauditi ? Si, anima mia , si . La malizia del pec
cato mortale è sì immensa , che merita d'esser punila cont
un tormento, che non ha fine. Dite ora col seguente collo
quio al Signore:
O mio Dio ! Sono passati cinque mila anni da che Cai
no sta nuotando nelle fiamme divoratrici, ed ancor non
si vide lido ? No. Dopo tante pene ancor non è scontato
un soldo di quel gran debito che contrasse col suo pec
cato ? No. 0 Dio, mio buon Dio, che cosa è questa ? Pas
seranno forse ancora cinque milioni d'anni, ne passeran
no cento, ne passeranno cento mila, e saremo ancora da
2
ESERCIZIO
PUNTO PRIMO
PUNTO SECONDO
PUNTO PRIMO
questi pure sono suoi benefizj. -Se con gli amici , e con
i compagni:-se con le ricchezze, -con gli onori, con
l'autorità , --con le doti, abilità, ecc.; - ogoi cosa di que
ste è beneficio di Dio. -Se di giorno , se di notte: se
altri a peccare .
MASSIME CRISTIANE
nunc cæpi. 6. Sana animam meam , quia peccavi tibi. 7. Deus meus ,
respice io me. 8. Converte , Domine , captivitatem meam. 9. Suscipe,
Domine , servum tuum, 10. Ego sum qui peccavi , et inique gessi,
> ?
14. Propitius esto mihi peccatori. 12. Ecce nova facio omnia ,
89
ESERCIZIO
DE ' PECCATI VENIALI
Vedi a pag. 73. come si debba cominciare e finire la meditazione.
Vi sono due sorti di peccati veniali . Alcuni si com
meltono per negligenza , fiacchezza , o poca avverlenza ;
da' quali non si esentano nè anche li più perfetti altri
si commettono per malizia, cioè industriosamente, e con
avvertenza ; ܪli quali con la divina grazia tutti possiamo
evitare: e di questi principalmente qui trattiamo .
L'orazione preparatoria sarà l'ordinaria . La composi
zione del luogo sarà immaginarvi la vostr’anima inferina,
fiacca , snervata da' malori de' peccati veniali . La dimnanda
sarà chiedere a Dio, che vi risani ; concedendovi la debita
stima della loro malizia ; dolor efficace di quei che finqui
avete commessi; e ferma risoluzione di non più commetterli.
PRIMO PUNTO
mente siate per udire una tal sentenza. V'è, anima mia ,
v'è da temersi, che nell'estremo della vita vostra siate per
essere sentenziata all'inferno ? V'è, non accade adularvi.
V'è: se vivete (parlo col supposto , che siate tale ) in abituale
disgrazia di Dio, e se di talvita non fate vera penitenza.
Questo è il punto , in cui bramo che v'interniate ben
oggi, esaminando qual sia l'ordinario stile della vostra vi
>
getti al morire.
Dunque quale felicità è quella di coloro, a' quali è toc
cato l'essere sudditi d’un Re colanto eccelso, e poi immor
tale? Fecisti nos Deo nostro Regnum ; potete voi dire con
verità : ella è inesplicabile. Onde ne siegue, che, essendo
egli capo della Chiesa cattolica ( in cui vivete, come suo
membro), dovete stimare ciò vostro gran beneficio. E di
più dovete persuadervi , che vostra gran sorte è vivere
secondo la sua Legge , ed imitare i suoi esempi , assicu
rato , che nè sbaglierete , nè potrete essere da verun che
sia savio in verità ripresó.
PUNTO SECONDO
ria di Dio : non quæro gloriam meam , sed ejus qui misit
me. A fine di salvar l'anime : Ut omnis, qui credit in eum,
119
non pereat, sed habeat zvitam æternam . Oh che nobile in
se medesima ! oh che utile intenzione per tutti noi! Non
è veramente così , anima mia ? Certamente è così . Dun
que ringraziatelo, giacchè a voi pure tocca molto di be
neficio sì grande. Perocchè se la piglia contra il demo
nio (oh che nemico del genere umano!), contra il mondo
( cioè contra l'adunanza de' tristi , dalla dottrina e dagli
esempj de' quali che si può aspettare , se non ogni gran
>
P UNTI
PUNTO SECONDO
in domum æternitatis.
Dovete apprender bene questo vocabolo d'Eternità, per
ponderar da vero, che gran cosa sia il dover voi abitare
nella casa dell'eternità ; cioè stare eternamente o nel Pa
radiso , o nell'inferno. Eternamente ho detto , cioè sem
pre, senza che mai ve ne abbiate a partire. Laonde è vero,
che se dopo morte piombaste nell'inferno, ivi giacereste
sempre , senza sperare di mai partirvene. E se dopo la
medesima morte vi troverele in Paradiso , ivi sempre sog
giornerete , senza temere di mai lasciarlo. A questi ter
mini vi porta l'essere immortale che Dio vi ha dato ܪ
cioè a vivere o seco sempre beata e mai infelice ; o co'
demonj sempre dannata e mai felice.
126
4. Che voglia dire sempre , e mai, meglio l'intenderete
>
129
ESERCIZIO
DELL'ELEZIONI
Vedi a pag. 73. come si debba cominciare e finire la meditazione.
Questa differenza è tra l'uomo , e le bestie , che que
ste si reggono per passione ed appetito naturale , ma l'uo
mo, a titolo di ragionevole, si deve reggere solamente per
la ragione,> in tutte le azioni , e cose , che cadono sotto la
sua libertà. E perchè nel cristiano, in cui si suppone la
>
: Dini
no
.
franco
141
ESERCIZIO
SOPRA LA NATIVITA' DI GESU', L'ADORAZIONE DE’ RE ,
E LA PERSECUZIONE DI ERODE
Vedi a pag. 73. come si debba cominciare e finire la meditazione.
Il frutto che procurerete di cavare sarà risolvere di u
miliarvi per amor del Signore.
PUNTO PRIMO
Peperitfilium suum, et pannis eun involvit, et reclinavit
eum inpræsepio, quia non erat ei locus in diversorio . Luc. 1 .
Partori Maria sempre Vergine il Figliuolo Gesù vero Dio
e vero uomo. L'involse in pannicelli, e lo pose a giacere
in un presepio; perocchè in veruno alloggiamento della
città di Betlemme si trovò luogo per lui .
Vegliamo noi, anima mnia , oppur sogniamo? Dunque il
Re del cielo e della terra s'è umanato ? Verbum caro fa
ctum est. E nove mesi prima era giaciuto nelle viscere
anguste d'una Verginella ? Si : e finalmente schiuso dal
ventre materno venne alla luce bambino con le lacrime su
gli occhi, debole , fiacco >, ignudo ? Si, anima mia , ancor
questo èè verissimo. Anzi v'aggiungo , che essendo nel ri
manente come gli altri fanciulli, sopra essi si vantaggiò in
uno spontaneo volere nascer così . Perciò nacque nel rigor
della vernata , in somma povertà , in una capanna ; e a
guisa d'abbandonato giumento in una stalla, in cui per sua
culla sorii una mangiatoja. Foggia di nascere forse mai
più per l'addietro veduta in altri, quantunque di lignaggio
abbiettissim.i E quel che più è da ponderarsi , tutto che
fosse il padrone non solamente di Betlemme, ma dell'uni
verso, ad ogni modo nacque in una stalla . Sapele perchè?
Perchè in tutta Betlemme niun si trovò che lo ricevesse :
In propria venit , et sui eum non receperunt: e ne' pub
blici alloggiamenti per lui non fu luogo: non erat ei locus
in diversorio : tutto che ve'l godessero anche mollo agiato
molti per altro sceleratissimi e vilissimi.
Se volete, anima mia , la ragione di tale stravaganza ,
>
PUNTI
da esaminarsi da chi fa gli Esercizj.
I. S'esamini, se sia attaccato alle ricchezze , onori , e
libertà. II. In guisa che s'aflligga se non le ha. III. E
schernisca i poveri. IV. E offenda Dio per averle.
MASSIME CRISTIANE . I. Contentarsi di quel che Dio dài
II. Confidare, ch'egli non ci mancherà. III. Umiliarsi, ma
per onore di Dio. IV. Godere della compagnia de' poveri.
145
ESERCIZIO
SOPRA LA VITA PRIVATA DI GESU'
Vedi a pag. 73. come si debba cominciare e finire la meditazione.
Chiedete a Dio grazia di cavar per frutto l'imitazione
di Gesù nelle virtù proprie del vostro stalo , e ditegli
questa breve orazione: Domine , sim imilator tuus.
Prima che Cristo venisse al mondo, gli uomini non ave
vano veduto un esemplare di vita perfetta ed inappunta
bile. Perciò non era meraviglia, se cadessero in errori molto
abbominevoli. Dio benedetto si compiacque alla fine di man
darci l'Unigenito suo ( il quale era infallibile sapienza e
verita ), acciocchè potessimo in lui ee da lui apprendere la
maniera di ben vivere; e ciò con due vantaggi. L'uno d'esser
sicuri di non errare . L'altro di non trovar veruno, da cui si
potesse pretendere d'essere antiposto a Cristo come migliore
estimatore delle cose. Onde ne seguiva, che niuna autorità
doveva prevalere alla sua . Perlanto è molto spediente con
siderar qual vita egli menasse, sinchè visse in terra : e ser
vira a disingannarci , e confortarci assai al ben operare.
PUNTO PRIMO
La vita di Gesù Cristo in terra fu un continuo esercizio
d'ubbidienza a Dio suo Padre : Factus obediens usque ad
niortem . Phil. 2. E volle , che l'universo sapesse il piacere
che sperimentava in farla ; e per questo la chiamò suo
cibo : Meus cibus est, ut faciam voluntatem ejus, qui misit
me. E di più conoscesse la prontezza con cui l'eseguiva.
Onde nel partirsi dal cenacolo per incamminarsi a prin
cipiare nell'orto di Getsemani la sua passione, così disse
a' suoi Discepoli : Ut cognoscat mundus , quia sicut man
datum dedit mihi Pater, sic facio, surgite, camus hinc.
Voi vedele, anima mia, quel che Cristo v'insegna , cioè
l'ubbidienza e la soggezione a Dio nell'adempimento della
sua santa volontà. Convien ben dunque dire, che così debba
farsi da voi , la quale per altro paragonata al Redentor
vostro siete sì,vile, che non eccedete la linea d'umilissima
serva;mentre egli in quanto Dio era consustanziale al Pa
dre . E nondimeno come se aveste espresso deltame in con
trario, voi troverete, che ordinariamente siete vissuta disub
bidiente alla volontà divina. Perchè se questa vi si è ma
nifestata é nel decalogo, e ne' comandamenti della Chiesa , e
nelle ordinazioni de' vostri maggiori, e nelleispirazioni
mandatevi al cuore , voglio , che voi stessa diciate a voi
146
stessa , oh quante volte l'avele trasgredita ! EE quel che è
peggio, quante volte per umani rispetti vi siete arrossita di
eseguirla ! quante ancora millantata d'averla trasgredita !
quante beffata di chi l'eseguiva ! Che vi resta a fare, se non
.
gettarvi a piedi del vostro Dio , e dirgli :
O mio Gesù (quasi dissi per me inutilmente vissuto in
terra), ecco una vostra creatura tanto superba, che (come
più di voi ne sapesse , e potesse perciò farsi regola a se
medesima di vivere contro alla vostra vita) ha voluto vi.
vere contro alla volontà di Dio. Non le è giovato l'esem.
pio vostro a far sì, che si sottomettesse al divin benepla
cito . Ho voluto seguire i miei sregolati affetti, ed ubbidir
loro . Mi dolgo di tal frenesia. Vi supplico a condonarmela;
mentre io pentito del mio passato errore, propongo di vo
ler per l'avvenire metter per massima indubitata il far la
volontà divina nell'osservanza de' suoi comandamenti, della
sua Chiesa, degli ordini de' miei maggiori, e delle sue ispi
razioni, ecc. In capite libri scriptum est, ut faciam volunta
tem tuam , Deus meus: ut ambulem viam mandatorum luorum .
PUNTO SECONDO
Praticò di più Gesù Cristo le più notabili virtù, e con
atti tutti più che eroici. Tanto che può veramente la vita
sua chiamarsi un gran volume di quanto mai degli occhi
di Dio e degli uomini abbellisce l'anima. Fortezza , pa
zienza , carità , mansuetudine , modestia, religione, bene
ficenza, castità, astinenza , generosità, prudenza, giustizia,
temperanza, fedeltà, ecc . Perciocchè e Dio si dichiarò di
compiacersi in lui : Hic est Filius meus dilectus , in quo
mihi bene complacui: e gli uomini lo commendarono con
quello tra gli altri inaudito elogio : Bene omnia fecit. Se vi
compiacerete di leggere il suo sacro Evangelio , vedrete
che quanto qui commemoro è pura verità .
Che vi pare, anima mia , di tal esemplare ? Voi che vi
professate d'esser cristiana, oh quanlo poco ve gli assomi
gliate ! La sua vita , come v'ho detto , fu una pratica non
interrotta di virtù in grado più che eroico. E la vostra può
dirsi con verità esercizio di virtù, o pur di vizj, di manca
menti, d'imperfezioni? Nè solamente questo : ma chi sa se
di vantaggio vi siate curata , abbiate stimata la virtù stessa ,
e non piuttosto schernita questa, vi siate compiaciuta de
vizj a lei opposti? Oh misera di voi! E comepiacerete a Dio,
se non riconosce in voi alcun di que' tratti che vi rendano
147
somigliante al suo Figliuolo ? Conviene che pur intendiate
una tal verità , ed è , che non sarete mai nei numero delle
>
PUNTI
da esaminarsi da chi fa gli Esercizj.
I. Se si applichi da vero all'acquisto delle virtù . II. Sin
golarmente di quelle che Gesù ha più spesso manifestate
pella sua vita . III. E alle proprie del suo stato. IV. Ger
chi tra sé quale virtù egli abbia.
MASSIME CRISTIANE. I. Professare le virtù cristiane. 11. E
d'imitare Gesù. III. E di non seguire gli abusi. IV. E di
regolarsi con le massime di Cristo . ܐ. ܀ ܝ4:;45,1 ܐ
149
ESERCIZIO
SOPRA LA VITA CAE CRISTO TENNE NØGLI ANNI
DELLA SUA PREDICAZIONE
1
174
I jotelletti e volontà, s'ingegnino di formare una quintes
senza d'un qualche bene. Ahi! vi dico , che in tutta la
sua perfezione nè pur adombra la gloria del paradiso.
Così ci predicono' quelle ultime parole : Nec in cor ho
minis ascendit, quæ præparavit Deus iis, qui diligunt se.
Trattenuta che visiete, anima mia, su questa vastissima
supposizione, sinchè vi paja d'averla inlesu ; dite poi cosi
al Signore.
Oh pazzo che io sono, mio Signore! E da qual merce
de mi lascio indurre ad offendere la vostra Maestà Divi
na peccando ? M'è forse dato, o promesso quel che occhio
non vide, oreccbio non udì , fantasia non sognò, intellet
to nou accozzò, volontà non desidero ? No , mio Dio, no .
Perchè non v'è creata potenza, che aa tanto arrivi . Questo
si, che sebbene ottener lo potessi, non dovrei per questo
peccare perdendo il paradiso, il qual è delle suddette
supposizioni infinitamente maggiore. Ma io misero m’ac
quieto ad una vanità, ad una minuzia, ad un nulla . Vio
labant me propter pugillum hordei, et fragmentum panis.
Ezech. 3. Chi perdesse mille scudi per un denajo ; un
reame per una villa ; cent'anni di vita per un'ora di spas
so , sarebbe un mentecatto . Ed io non sono tale , se per
upa momentanea sordidezza non mi sono curato del Pa
radiso ? Mio Dio! movetevi a pietà della mia sciocchezza .
Ajutatemi, acciocchè per nulla io non perda il tutto. Che
perda il tutto ! Abi v'è di peggio. Se perdessi il Paradiso ,
piomberei nell'inferno. Non v'è mezzo. O un estremo di
beni, o un estremo di mali m'aspetta .
Punto Secondo. Il premio superiore a quanto da orec
chio non s'udi, da occhio non si vide, ed in cuor d'uomo,
non cadde , èè questo, vedere Dio a fuccia a faccia eterna
menſe in cielo con i beati. Videbimus eum sicuti est in sæ
culu sæculorum . Hæc est gloria omnibus sanclis ejus.
Voi restate soprafatta, anima mia , a questa voce di ve-,
der Dio qual è: e ne avete ragione. Perocchè sebbene le
creature rappresentano il Creatore; ad ogni modo lo rap
presentano , non già qual è, ma qual non è. Perocchè egli
non è veruna d'esse ,ma bensì di tulte loro infinitamente
maggiore. Nel cielo si vedrà qual è. Nè questo vederlo è
come il veder che fa l'occhio gli oggetti suoi coloriti ,
no. Egli è unº conoscere in sè le sue perfezioni,e dal co
noscerle, amarle, e dall'amarle, posseder lui. E cosi riesce
175
Dio stesso conosciuto ed amato , mercede di ciaschedun .
beato : Ego ero merces tua magna nimis.
Perchè poi Iddio è il cumulo d'ogni bene senza mescola
mento di verun male ; anche voi , anima mia , in vigore
d'essere egli conosciuto ed amato , vostra mercede ,> sarete
in possesso d'ognibene, in quanto all'anima, ed in quanto
al corpo . E con ciò beata ; cioè tanto soddisfatta , che nul
la
. saprete nè voler, nè cercare.
Non vi accade già così ne' beni e ne' piaceri di questa
vita. Mai siete beata . E la ragione si è, perchè essi sono
beni particolari ee limitati . Il possedimento di Dio è bene
universale, che non è un solo , ma tutti insieme. Perciò
l'anima nelle sue potenze sarà beata : avvegnachè quanto
si ricorderà la memoria ; quanto penserà l'intelletto ;
quanto amerà la volontà , sarà giocondissimo. Il corpo
)
.
189
ESERCIZIO
SULL'ESAME GENERALE QUOTIDIANO DELLA COSCIENZA
7
Direttorio degli Esercizi di s. Ignazio 17
Istruzione per chi dà gli Esercizi spirituali a comunità di persone
o secolari ,> o non avvezze rè al ritiramento , nè all'orazione 43
Addizioni per far meglio gli Esercizi lasciatici da s. Ignazio . 49
Punti da esaminarsi dalle persone religiose che fanno gli Eser
cizj spirituali di s. Ignazio 53
Catalogo d'alcune delle più consuete passioni ( cioè movimenti
disordinati dell'animo) alle quali vorrebbesi che riflettesse la
persona nel tempo degli Esercizj spirituali, per mortificarle . 57
Rimedj contra le passioni 61
Istruzione sull'orazione mentale 65
Per il giorno avanti gli Esercizj spirituali 69
Preparazione per la meditazione . .
73
Esercizio sopra il fine per cui Dio creò l'uomo . + .
74
sopra il castigo dato da Dio a tre sorti di persone ,
che, peccando, operarono contro il fine per cui Dio
le creò 77
sulla malizia del peccato 81
» sopra i peccati che ciascheduno ha commesso 85
» de' peccati veniali .
89
>
sopra la morte 93
sopra il giudizio particolare . .
97
sopra le pene dell'inferno . • 101
>)
sopra il giudizio universale · 105
Catalogo d'alcune virtù cristiane più comuni ad ogni persona,
alle quali rifletterà chi fa gli Esercizj, pigliandone uua la mat
tina , e l'altra il dopo pranzo , nell'ora della considerazione ,
>
>
sopra la vita che Cristo tenne negli anni della sua
predicazione 149
sopra la conversione della Maddalena . 153
» to
sopra il tradimen di Giuda 157
.
>
sopra i cinque principali misteri della passione che si
meditano recitando il santissimo rosario . 165
sopra la gloria di Gesù risorto .
169
>>
sopra la gloria del paradiso 173
per eccitarci all'amor di Dio · 177
*Pratica per l'ultimo giorno degli Esercizj spirituali . 181
>
dell'esame che sopra le sue azioni può fare un cristiano 185
Esercizio sull'esame generale quotidiano della coscienza 189
.
1
SAMI PRATICI
PER CAVARE MAGGIOR FRUTTO
ESAME PREPARATORIO
-1
رو
5
PECCATI
:
܂:ܝ
tie ***
دور is ud
4
1
- زهين ، و فره Hi
52.6 some ES A MED
ESAME PRATICO
ܢܝ܀
3
15
ESAME
1
PECCATI DI SCANDALO
da voi .
19
PECCATI DI PENSIERO
{
I. Esaminatevi se intendete bene in che consiste il
peccato di pensiero. Non consiste che venga in capo una
rappresentazione cattiva qualunque ella sia. Non perde
il giuoco chí ributta la palla all'avversario , ma chi la
trattiene in mano, o imbrogliar se la lascia tra le vesti:
e non la perde col demonio chi prontamente rigetta il
cattivo pensiero , ma chi lo trattiene in sè , e gli aderisce
con piena e deliberata volontà : il che avviene in due
modi, o per via di compiacenza morosa, o per via di de
siderio..
... Il. Fate voi quel conto che si dee di questi peccati si
per confessarvene , come per non cadervi ? Un peccato
solo di pensiero è bastato a cambiare tanti angioli del
cielo in tanti demoni dell'inferno. Di più i peccati di
pensiero spesso superano i peccati stessi di opera. 1. Nel
numero, 2. Nella malizia. 3. Nel pericolo, a cui espongono
l'anima, massime in punto di morte, in cui le tentazioni
si ridurranno quasi tutte a cattivi pensieri,
III . Date voi occasione a cattivi pensieri colla poca cu
stodia de sentimenti ? Cum fortis armatus custodit atrium
suum, in pace sunt ea quæ possidet : dice il Redentore.
Ma specialmente la libertà de' guardi suol esser madre
de' rei pensieri . Visum sequitur cogitatio, lo notò s. Ber
nardo. E s. Agostino confessava di sè, Per quales formas
ibant oculi mei, per tales ire solet cor meum . Da' danni
che la poca modestia vi recò per lo passato imparate a
guardarvene in avvenire, e risolvete anche voi col s. Giob
di non vedere per non pensare. Pepigi foedus cum oculis
meis, ut ne cogitarem quidem de virgine.
IV. Per far argine a cattivi pensieri procurate voi d'in
trodurne de' buoni nella vostra mente ? Leggendo a tal
fine libri devoti , meditando sovente le verità infallibili
della s . Fede, e contemplando con occhio assiduo e di
voto Gesù Crocifisso, conforme vi ricorda s . Pietro apo
stolo : Christo in carne passo , et vos eadem cogitatione
armamini.
22
sie
erit
sis
$ 1
for i
3 . * 3
ES A ME 23
DELL'AFFETTO DISORDINATO ALLE TERRENE SOSTANZE
Dice s. Paolo, che si vide nel mondo il ricchissimo im
poverito per insegnarci la sobrietà, la giustizia e la pietà
nell'affetto, ee nell'uso delle cose terrene : Ut sobrie, et juste,
et pie vivamus in hoc sceculo. Ad Tit. 2. 12. Secondo aa tal
regola esaminate la sobrietà che nell'affetto ed uso delle
ricchezze avete serbata in voi stesso; la giustizia in riguardo
al prossimo : la pietà in riguardo a Dio , ed a' suoi poveri.
I. Esaminate la sobrietà nell'affetto . Come sono stac
cato da questi beni ; come conosco i discapiti che suol
arrecare allo spirito, lo stimarli, ed amarli troppo ? Radix
omnium malorum est cupiditas. 2. ad Timot. 6. 20. Un
ramo facilmente si svelle, ma non così la radice .
II. M'impegnerei io forse con animo di accumulare in
affari assorbitori del tempo dovuto all'anima? Avrei con
fidenza d'avere il convenevole al mio decoro, al mio stato
per le mie sole industrie, e non ancora per favore di Dio?
Scit Pater vester quia his omnibus indigetis. Matth . 6. 31 .
III. Moderato l'affetto delle facoltà dee regolarsene l'u
so . Benchè la prodigalità per se stessa sia meno colpevo
le, e forse anche più facilmente emendabile dell'avarizia,
può nondimeno come l'avarizia esser fertile di molte colpe.
Esaminate dunque se profondete oltre a ciò che dovreste:
se ciò che potete convenevolmente spendere lo dissipate
in cose affatto inutili , o in persone iinmeritevoli. Se ar
rischiate nel giuoco somme di gran rilievo, ciò che non
suol farsi senza grande pericolo. Se dissipate la roba in
troppo lusso , in viaggi, in festini, in addobbi, eccedenti le
vostre forze. Persuadetevi , che se tutte le persone dell'i
stesso grado non hanno l'istesse entrate, non a tutte son
lecite le istesse spese .
IV. Chi non si guarda dall'oltrepassare i confini della
sobrietà, entra facilmente ne termini dell'ingiustizia . Esa
minate dunque , secondo l'avviso dell'Apostolo , quanto
giustamente nell'uso de' besi di fortuna vi diportate col
prossimo .
V. Non è da proporsi a persone della vostra dignità
quella gran turba di vizj descritti da s . Gregorio, dei qua
li la tenace avarizia e l'avara prodigalità son feconde. De
avaritia proditio,fraus, fallacia, perjuria, inquietudo, vio.
lentia , et contra misericordiam obdurationes cordis orim
tur. D. Greg. 1, 1. moral . c . 31. Ma riflettete se pagate pron.
24
tamente il salario a' servidori , agli operaj la mercede , e
l'uno e l'altra corrispondente a'lor meriti ed alla fatica :
se vi ricordate dell'ordinazione di Dio nel Levitico : Non
morabitur opus mercenarii apud te usque mane, e nel Déu
teronomio ; Eadem die reddes ei pretium laboris sui, anle
solis occasium , quia pauper est, et ex eo sustentat animam
suam , ne clamet contra le ad Dominum , et reputetur tibi
>
5
SOPRA L'AFFETTO DISORDINATO ALLA ROBA
6 .
3
28
portando seco e la rovina temporale della famiglia, che >
3 hii
3 $;
8
ESAME 29
SOPRA L'AFFETTO ECCESSIVO AI BENI MONDANI
I. Esamipate bene, se nel vostro cuore s'alligna questa
fiera passione, che dall’Apostolo è chiamata Radix omnium
malorum : non solo è nudrice di tutti i vizj , ma è radice che
sta sotto terra, si ricopre con mille speciosi pretesti d'in
dustria, di prudenza , di carità alla propria famiglia , di
>
ESA ME
1
}
ESAME
di Gesù Cristo ?
VII. Misero voi , se foste di quei che , prosperati da
>
37
ESAME
1
45
ESAME
1
ESAME
ESAME
C
50
l'anima non ricada ; ma ordinazione strettissima , perchè
risorga ; anzi perchè di nuovo col solo esporsi alì’occa
sione non pecchi.
VI. Se conosceste al lume di queste osservazioni una
lagrimosa freddezza nel vostro dolore passato, e ne' vostri
propositi , non vi smarrite d'animo. Questi affetti rinasce
ranno in voi col favor della Vergine : la sua misericordia
gli nodrirà : pregherà ella il suo Figliuolo che gli accen
da : ed egli, placato dalle materne suppliche, risponderà
nuovamente : Mater dilecta , propter te mittam scintillam in
domum , unde copiosus ignis accendi potest. Ibi.
õi
ES A ME
1
52
Ma la maggior umiliazione deve provenire all'anima per
li divini giustissimi risentimenti, e figurano quelle piog
gie, che umiliano l'alte cime d'una fabbrica mal fondata:
In infirmitate manuum perstillabit domus. Eccle. 10.
III. Fatte queste riflessioni, stabilite, che la vostra paura
sarà la vostra fermezza ; la vostra umiltà il vostro soste
nimento : Si non in timore Domini tenueris te instanler ,
cilo subvertetur domus tua . Temete a guisa di bestie im
placabili e feroci le vostre inclinazioni , e pregate , che
Iddio non v'abbandoni ai rabbiosi loro morsi : Ne tradas
bestiis animam confitentem tibi. Nou vi maravigliate delle
altrui cadute , ma dite in cuor vostro , che peggio avreste
fatto voi , se Iddio non vi reggeva : Gratiæ tuæ deputo
>
eon prudenza
57
ESAME
1
61
INDICE
DEGLI ESA MI
Esame preparatorio .
pag. 3
Peccati della passione predominante 5
Esame della languidezza nelle cose dell'anima e di Dio 7
Peccati d'omissione 9
Esame pratico sopra le occasioni del peccato II
»
Sopra la santa confessione e comunione . 41
n
Sopra la pietà verso Dio . 43
Sopra l'orazione mentale e vocale .
45
.
>
Sopra la strada che ci conduce a Dio lontana dalle
angustie de' scrupolosi, e molto più dalle nocive
larghezze degli spiriti libertini 47
62
Esame sopra il dolore e la risoluzione d'un'anima che per
favore della santissima Vergine si ravvede . pag. 49
Sopra il distacco dall'onore mondano, sopra la dif
fidenza delle proprie forze , e sopra la modera
zione degl'iracondi trasporti . 51
>>
Delle nocive strettezze degli scrupolosi , e delle più
nocive largure degli spiriti libertini 53
Sopra la carità verso il prossimo 55
Sopra il buon uso delle ricreazioni , e sopra le ami
cizie . .
57
»
Sopra la santa perseveranza 59
63
in
STAT:
CHEMY
410979
S