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Marco F.

Olivieri – IK0DWN

Descrivo in questo articolo un convertitore di facile realizzazione per la ricezione della


gamma dei 6 metri.
Sono due i motivi che mi hanno spinto alla realizzazione di questo circuito: la curiosita’
sul tipo di traffico e sulla propagazione della “magica banda” (da me mai ascoltata prima)
e la sperimentazione su frequenze superiori ai 30 MC/s, da me quasi totalmente
sconosciute se non per traffico locale in 2m e 70cm.
Mi ritengo soddisfatto del risultato ottenuto e, vista la semplicita’ del circuito, invito alla
sua realizzazione anche coloro che non hanno, come me del resto, grande dimestichezza
con VHF e superiori.
Venendo al circuito, grazie alla reperibilita’ di mixer bilanciati integrati a basso costo
(NE602 ed equivalenti), e’ possibile realizzare il convertitore in maniera molto
economica e con letteralmente una manciata di componenti aggiuntivi, oltre all’integrato.
Il componente piu’ costoso nel mio caso e’ stato il contenitore. La spesa complessiva non
ha comunque superato i 10 Euro (alcuni componenti come quarzo, connettori e
contenitore li avevo acquistati in varie fiere per radioamatori).

La figura 1 mostra lo schema a blocchi del


circuito.
L’antenna e’ connessa a un front-end
composto da un filtro passa banda tarato sui
50 Mc/s e da un preamplificatore a FET. Il
segnale all’uscita di questo stadio e’
ulteriormente amplificato prima di essere
iniettato nel mixer. Al secondo ingresso del
mixer e’ applicato un segnale sinosuidale a 29
Mc/s ottenuto tramite un oscillatore al quarzo.
Fig. 1 – Schema a blocchi
I prodotto tra quest’ultimo segnale, opportunamente amplificato, ed il segnale ricevuto
viene quindi sommariamente filtrato e messo a disposizione del ricevitore sulla gamma
dei 15 metri.
Il circuito elettrico completo e’ mostrato in figura 2.
Per la realizzazione del front-end a 50 MHz sono stati utilizzati componenti discreti di
facile reperibilita’. I
condensatori e le bobine
connessi al gate del
FET formano un
circuito di filtro passa-
banda sintonizzabile
intorno ai 50 MHz. Le
bobine sono realizzate
avvolgendo 8 spire di
filo di rame smaltato in
aria su un diametro di 4
millimetri.
Fig. 2 – Schema elettrico
Il FET e’ di tipo 2N3819, ma il circuito dovrebbe funzionare altrettanto bene anche con
tipi analoghi. Il drain e’ alimentato attraverso un circuito risonante a 50 MHz, anche
questo sintonizzabile tramite un trimmer capacitivo. La bobina e’ identica alle due
realizzate per il circuito di gate. Il segnale di antenna, amplificato dallo stadio a FET,
viene quindi iniettato in un ulteriore stadio amplificatore, questa volta interno al circuito
integrato (NE602 o equivalente). L’uscita di quest’ultimo stadio, gli ingressi del mixer e
l’oscillatore sono contenuti all’interno dello stesso circuito integrato.
Per innescare l’oscillatore e’ sufficiente collegare esternamente un quarzo tra il piedino 6
del circuito integrato e la massa. Nel mio caso ho scelto un cristallo da 29 MHz, cosi’ da
avere il segnale di uscita sulla gamma dei 15 metri (differenza tra segnale ricevuto e
quello dell’oscillatore).
Il segnale di uscita del mixer viene quindi inviato al ricevitore tramite un circuito
risonante in 21 MHz, realizzato con un trimmer capacitivo ed una bobina ottenuta
avvolgendo 16 spire in aria su un diametro di 7 millimetri.
Ai valori dati, con il ricevitore sintonizzato su 21.000 MHz si ricevera’ la frequenza di
50.000 MHZ e la differenza tra frequenza ricevuta e frequenza convertita rimarra’
costante (a 21.050 corrispondera’ una ricezione su 50.050 MHz, 21.100 corrispondera’ a
50.100 MHz, e cosi’ via).
Cambiando il cristallo ed il circuito accordato di uscita e’ possible convertire su alter
frequenze (ad esempio utilizzando un quarzo da 22 MHz e’ possible ricevere i segnali
sulla gamma dei 28 MHz). Il valore dei condensatori connessi al piedino 7 dell’integrato
andrebbero ritoccati, ma all’atto pratico questi valori non risultano essere particolarmente
critici.

La taratura del circuito richiede pochi minuti. Nel mio caso ho usaro un generatore RF
per regolare i due trimmer capacitivi del front-endcosi’ da avere il massimo segnale sul
piedino 1 dell’integrato intorno a 50.1 MHz. Il circuito in uscita e’ invece stato tarato per
ottenere il massimo segnale su 21.1 MHz. Chi non possiede un generatore RF puo’
effettuare le tarature sintonizzandosi ad esempio su un beacon e regolando i tre
compensatori per il massimo segnale ricevuto. I beacon sono nella parte piu’ bassa della
gamma, al di sotto di 50.050 MHz.

Per la realizzazione pratica, ho utilizzato un contenitore metallico per alloggiare circuito,


batteria, interruttore, led per indicare l’accensione e connettori. La figura 3 mostra una
foto della mia reailazzazione. Il front end utilizza saldature “volanti “ ed e’ schermato
dal resto del circuito grazie ad un piccolo separatore ricavato da una lastra di alluminio. Il
resto del circuito e’ invece cablato su una piastra di vetronite forata. Per chi volesse
realizzare un montaggio su
circuito stampato, in figura 4 e’
illustrato un montaggio dei
componenti simile a quello da
me ottenuto.

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