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ANTROPOLOGIA CULTURALE: BACIARSI.

RIASSUNTO
INTRODUZIONE
Il bacio è considerato il più epidermico dei gesti umani, può durare un attimo ma si ricorda per sempre. E’
un piccolo gesto capace di esternare una gamma infinita di sentimenti. E’ universale, tutti lo conoscono, e
anche quelle società che non lo adottano ne comprendono il senso. Ma tutto ciò è anche merito
dell’Occidente e della sua capacità di influenzare gli altri popoli attraverso il cinema, la letteratura e l’arte
imponendo i vari paradigmi filematici (vari tipi di bacio). La parola bacio deriva dal greco baskaino
(sussurrare, mormorare, ammaliare), vuol dire trasmettere all’altro qualcosa di sé. Da 2 anni a questa
parte, questo scambio fusionale tra 2 persone è venuto meno a causa della pandemia, infatti il bacio è
stata la prima vittima del corona virus. La pandemia ha trasformato il contatto in contagio, l’effusione in
infezione. Noi esseri umani siamo nulla senza il contatto con l’altro e il bacio si è ridotto a segno vuoto. Il
2020-2021 passeranno alla storia come gli anni dell’eclissi del bacio, un mutismo degli affetti, un lockdown
dell’anima. Infatti come testimoniano descrizioni risalenti all’India del 2000 avanti Cristo, con il bacio si
inala l’anima dell’altro. Desmond Morris fa risalire il bacio agli ominidi preistorici, che nutrivano i loro
piccoli con la bocca 8le femmine masticavano il cibo con la loro bocca e lo passavano nella bocca dei
piccoli). Per questo motivo è considerato un atto d’amore. Un atto d’amore che può essere manifestato in
modi diversi e non in modalità necessariamente orali, gli Inuit ad esempio si strofinano tra loro il naso
(come forma di riconoscimento olfattivo, come compatibilità corporea). In realtà il bacio più diffuso è
quello labiale e linguale. Si dice che il bacio sia stato inventato dagli europei, ma sin da tempi remoti
questo gesto ha poco a che fare con l’affetto e molto con il desiderio, infatti in determinate circostanze era
considerato anche trasgressive, infatti già dal medioevo si può notare come si metteva in guardia la coppia
dal ricorrere a questa forma di effusione amorosa. Le civiltà con il passare dei secoli hanno attribuito a
questo gesto significati diversi: i Romani distinguevano 3 tipi di bacio (basium, savium, l’osculum). Il basium
si dava alla moglie o al marito, il savium alla donna di piacere e l’osculum ai figli. Abbiamo anche le
manifestazioni più estreme del bacio come “ti mangerei di baci”, diventa letterale la voglia di divorare il
partner. Malinowski ci racconta le effusioni erotiche tra gli uomini delle isole Trobiand, gli innamorati si
mordono fino a ferirsi le labbra, la lingua e il viso fino ad arrivare all’estasi dei sensi. Ricordiamo che il bacio
è il più egualitario e unisex fra i gesti dell’amore, unisce e non divide.

CAPITOLO 1: UN INGEGNOSO TRUCCO DELL’EVOLUZIONE (ETOLOGIA DEL BACIO)


Tutto ciò che facciamo ha un’utilità e una funzione, e il bacio non è da meno. Si vede come il bacio nasca
come “gesto alimentare” ha una funzione di nutrizione, accudimento da parte delle madri per i propri
piccoli. Ma ci sono casi in cui alcuni animali come i bonobo facciano un uso molto erotico di quest’ultimo.
Inoltre la loro vita sessuale ha quasi uno scopo ludico che di riproduzione, passano quasi la giornata a
masturbarsi e ad avere incontri omosex, ma tutto ciò serve per poter mantenere e stringere alleanze e
rapporti duraturi. Ma attraverso il bacio possiamo dire più di mille parole e molte volte è la manifestazione
di ciò che risiede nel nostro inconscio. Freud era convinto che tramite il bacio si potessero leggere i traumi
infantili, perché il bacio contiene una storia personale. Infatti in “Tre saggi sulla teoria sessuale” Freud ci
dice che il nostro primo rapporto con il mondo è di tipo orale perché avviene attraverso il seno materno,
che una volta succhiato diventa il prototipo di ogni relazione affettiva. Il bacio è una continuazione della
suzione del seno, dove al posto del contatto e del rapporto con la figura materna si cerca un altro
individuo. attraverso il bacio con un’altra persona si cerca di sondare la compatibilità genetica con il
partner, la sua disponibilità nel procreare e di garantire la specie. Il bacio è molto importante anche a
livello biologico, perché sulle labbra abbiamo una serie di recettori sensoriali e neuroni interconnessi tra
loro che portano alla produzione di ormoni, in particolare quello della satisfaction (ossitocina) che mette a
tacere il cortisolo che è l’ormone dello stress. L’antropologa Helen Fisher attraverso uno studio ha
dimostrato che le aree cerebrali che si attivano quando baciamo sono le stesse di quando si sniffa cocaina,
quindi il bacio attiva in modo naturale ciò che viene attivato artificialmente con la droga. Ma nel 2007 le
psicologhe Wendy Hill e Carey Wilson hanno scoperto che la reazione al bacio può dipendere dal genre,
infatti è stato mostrato che i maschi si godono ogni bacio mentre le ragazze possono reagire aumentando
l’ormone dello stress. Ma tutto ciò può dipendere da molti fattori, uno di questi può essere l’educazione
sentimentale e ce lo dimostra anche Margaret Mead con la usa ricerca sui costumi sessuali dei giovani di
Samoa, la studiosa è giunta ad affermare che il nostro corpo è una tabula rasa sulla quale l’educazione e la
cultura scrivono condizionando la nostra vita, ecco spiegato quel sentimento di pudore da parte delle
ragazze quando si dà un bacio. Un altro esempio sono le coppie che si baciano a Hyde Park dopo la
Seconda Guerra Mondiale, le ragazze londinesi trovavano i maschi statunitensi aggressivi mentre questi
ultimi trovavano le ragazze cedevoli, ma per quale motivo? Semplicemente per il fatto che avevano due
scale di corteggiamento differenti che provenivano dalle loro 2 differenti culture. Infatti il bacio per gli
americani è al quinto posto mentre per le ragazze londinesi è al venticinquesimo. Per questo non è loro
solito arrivare subito al bacio per questo hanno dovuto decidere se concedersi o meno. Per loro il fatto che
ci sia stato un bacio è un passo importante mentre per i ragazzi non significa nulla. Come abbiamo detto
precedentemente il bacio produce una risposta a livello biologico attivando l’ormone del piacere, ma
soprattutto fa bene al nostro sistema immunitario, perché baciando il partner milioni di batteri passano
nella nostra bocca in questo modo si arricchisce il nostro microbioma. Pensando a ciò potremmo quasi
provare disgusto ma è proprio il piacere che questo gesto produce che ce lo fa sembrare non disgustoso e
a mantenerlo nel tempo. Altri popoli non usano il bacio, ma la confricazione nasale e vivono lo stesso,
anche se alcuni studiosi sono convinti che lo pratichino in privato e non in pubblico. Fatto sta che resta un
gesto universale e riconosciuto da tutti, un gesto colpito dalla pandemia e che è stato limitato allo stretto
necessario. Ma se con la pandemia, per precauzione, abbiamo dovuto astenerci e resistere dal dare un
abbraccio o un bacio ci sono stati momenti in cui la scienza ha incoraggiato tutto ciò durante un’epidemia
mondiale (HIV). Un immunologo ha baciato una donna sieropositiva per dimostrare che questa malattia
non si trasmette con il bacio ma solo con i rapporti sessuali e per questo non si corre nessun rischio stando
loro vicino.

CAPITOLO 2: MEGLIO UN OSCULUM O UN KATAGLOTTISMA? (I NOMI DEL BACIO)


Il bacio può avere innumerevoli significati ed essere designato con terminologie differenti a seconda del
tipo di bacio. Ciò ce lo dimostrano i latini, i romani che avevano un lessico molto più articolato del nostro.
Infatti oltre al noto basium abbiamo anche l’osculum e il savium.
L’Osculum: è il bacio che si dà ai figli, ai familiari, è una manifestazione d’affetto in cui l’eros è proibito. E lo
ritroviamo in Virgilio (nell’Eneide quando Enea bacia il figlio Ascanio prima di affrontare turno), in Ovidio
(che nelle Heroides usa il termine osculum per definire il bacio parentale).
Savium: è il bacio passionale, legato alla piacevolezza.
Kataglottisma: è il bacio con la lingua, quello più estremo, tipico delle prostitute.
Ma abbiamo anche un altro bacio con la lingua ed è il mandalotos (bacio a lucchetto), è quel bacio tipico di
chi ha fretta di andarsene ma non vuole staccarsi dalle labbra del partner, è il cosiddetto bacio alla
francese, il french kiss (termine usato dagli inglesi per riferirsi alla disinvoltura con cui si baciavano i sudditi
della regina Maria Antonietta).

CAPITOLO 4: IL FINE GIUSTIFICA I BACI (RUBATI, DI SCAMBIO, DI GUERRIGLIA)


Il bacio nonostante sia un gesto d’amore può anche rappresentare un motivo di scandalo soprattutto in
pubblico, ed è per questo motivo che molti regimi totalitari lo vietano. Baciarsi in pubblico costituisce una
vera e propria forma di ribellione, messa in discussione delle regole, un rifiuto del controllo sociale e
morale dei sentimenti e comportamenti. Ma il bacio può anche essere la conferma dei ruoli e degli status
sociali. A proposito di ciò abbiamo il “bacio di sangue blu” come gesto di riconoscimento del rango. Questo
segnala l’esistenza di una faglia tra ceti nobili e inferiori, signori e popolani. I nobili esercitano il cosiddetto
ius osculi, che vede il bacio come una vera e propria strategia politica. Esemplare è il caso del 1784, in cui
durante la campagna elettorale inglese Georgiana Spencer mette le sue labbra a servizio del partito (per
accalappiarsi i voti del popolo e far vincere il partito distribuisce baci a lavoratori e contadini ricevendo in
cambio molti voti) dando vita al “kisses for votes”, il bacio di scambio. Il kisses for votes rientra tra i doveri
coniugali, perché il compito di una buona moglie è sostenere e far accrescere la carriera del marito, e
rifiutare di baciare o essere baciate è atto di egoismo e arroganza. Questo bacio è più che legittimo in
quanto non ha nessun fine erotico e non può essere considerato un tradimento. La prima ad inventare il
bacio di scambio fu Venere (dea dell’amore), lo racconta Apuleio nella sua favola di Amore e Psiche. La
favola narra che la dea vuole trovare la ragazza che ha rapito il cuore di suo figlio Cupido, ma quest’ultima
si nasconde agli occhi del mondo temendo la rappresaglia divina. Così Venere manda Mercurio in giro per il
pianeta a promettere una ricompensa straordinaria a chiunque dia notizie della fuggitiva. La ricompensa
sono sette baci dati da Venere e tra questi ce ne sarà uno dolcissimo tutto miele, dato con tocco
carezzevole della lingua. Ma abbiamo anche casi in cui il bacio diventa imposto, rubato, un gesto violento
che conferma la disparità fra i generi. E’ il caso dei “baci tappabocca”, quelli a cui i mariti ricorrono per
mettere a tacere le mogli insistenti e petulanti. Ma il bacio rubato è stato molto spesso trattato in punta di
diritto, a Napoli si è svolto un processo in cui si accusava l’imputato di aver baciato una donna in pubblico
contro la sua volontà, con la punizione di tenersi a debita distanza dalla vittima. Da qui nasce il trattato di
un giurista tedesco che tuteli tutte le donne che ricevono un bacio indesiderato, dando vita alla distinzione
tra baci legali (di rispetto, saluto, affetto) e illegali (di lussuria o tradimento). I baci illegali hanno ancora più
peso negativo se una nobildonna è baciata da un plebeo, se la donna è una suora o una donna non
maritata, è in questi casi che la pena può aggravarsi. La donna ha sempre il diritto di difendersi
schiaffeggiando il partner, ma solo se le sue sporche intenzioni sono palesi. Lo schiaffo deve essere poco
più che un buffetto, se sarà forte è l’uomo che può trasformare la vittima in colpevole, soprattutto se la
corte ritiene che la donna abbia provocato l’uomo con comportamenti ammiccanti e seduttivi. Ma ci sono
stati episodi in cui giudici e tribunali hanno dimostrato di saper ragionare anche secondo un’altra
prospettiva. Abbiamo il caso di Mr Thomas Saverland che è la parte lesa, morso sul naso da una ragazza
dopo che costui aveva provato a baciarla. Nonostante il gesto molto violento la ragazza viene assolta,
perché quando un uomo bacia una donna contro la sua volontà è diritto di quest’ultima di morderlo dove e
come vuole. Il bacio può anche essere un gesto di guerriglia, un’arma da combattimento. E’ il caso di
Lisistrata, la protagonista della commedia di Aristofane. I baci in questa commedia sono vere e proprie
armi per scatenare la pace, per costringere i mariti a mettere fine alla guerra del Peloponneso. A causa
della guerra i mariti impegnati nell’esercito non avevano più tempo a disposizione da dedicare alle proprie
donne e ai propri figli. Per questo Lisistrata propone a tutte le donne di fare il cosiddetto “sciopero del
sesso”, finchè gli uomini non faranno pace si rifiuteranno di avere rapporti sessuali con loro. Le donne
fingevano di essere pronte all’atto sessuale, stuzzicavano e seducevano i propri mariti per poi, di punto in
bianco, lasciarli insoddisfatti. Vediamo quindi come questo gioco di seduzione diventa una lotta di
emancipazione con lo scopo di affermare una società senza guerra. Va esattamente in questa direzione il
film di Spike lee, una riproduzione cinematografica di Lisistrata, in cui è centrale lo slogan “no peace, no
pussy”, lo sciopero sessuale che mette in ginocchio l’intero popolo maschile.

CAPITOLO 5: DA RANOCCHIO A PRINCIPE, DA SERPENTE A PRINCIPESSA (IL BACIO CHE TRASFORMA)


Il bacio, nel nostro immaginario, ha un potere magico, trasformativo tanto da diventare il protagonista di
molte favole e fiabe.
- “Principessa e il ranocchio”, in cui il principe ranocchio grazie al bacio di una principessa ritorna alla sua
sembianza umana. Ma la stessa trama era già presente nel mondo antico con il mito di Pigmalione e
Galatea nelle Metamorfosi di Ovidio: la storia parla di uno scultore che modella una statua femminile così
bella che arriva al punto di innamorarsene, e per questo pregherà gli dei che gli concedano in moglie la
statua. Il desiderio viene esaudito da Venere, quando l’uomo bacia la statua quest’ultima inizia a
trasformarsi e a diventare una fanciulla in carne ed ossa. questo bacio salvifico, magico e trasformativo lo
troviamo anche nel medioevo, viene chiamato il “fier baiser” (il fiero bacio), da parte del cavaliere per
salvare la fanciulla trasformata, da un incantesimo, in un drago o serpente. -
I Viaggi di John Mandeville: è una relazione dei vari viaggi compiuti da quest’ultimo in cui sono mescolate
verità e fantasia. E ci dice che nell’isola di Lango si trova la figlia di Ippocrate sotto forma di drago,
trasformata dalla dea Diana e che solo un cavaliere che avrà il coraggio di baciare quell’orrendo mostro
riuscirà a restituirgli le sembianze umane.
– Ponzela Gaia: donna-serpente che verrà salvata da sir Galvano che non indietreggia di fronte a quella
bestia.
– Donna serpente di Carlo Gozzi: in cui non abbiamo il solito cavaliere che non esita a baciare il mostro per
salvarlo, ma alla vista della bestia indietreggia spaventato, Farruscad chiedendo una seconda chance non si
farà intimorire dalla bestia e riuscirà a baciarla. –
Bella addormentata nel bosco e Biancaneve: svegliata dal bacio del principe dopo un sonno durato
un’eternità, in Biancaneve era dovuto all’aver mangiato la mela della matrigna.
Ma non solo le principesse hanno bisogno del bacio salvifico, abbiamo casi come quello della “Bella e la
Bestia” (Italo Calvino “la belinola e il mostro) in cui è la donna a salvare l’uomo e a ridargli le sembianze
umane.
– la leggenda di Paperù: un miscuglio tra paperino e re Artù, in cui è il papero ad essere mutato in rospo
parlante, ma tutto si risolve grazie ai nipoti di paperino a cui quest’ultimo rivela che l’incantesimo può
essere sciolto solo grazie al bacio della principessa Paperinevra.
Ma molti di questi baci sono stati travolti dalle censure del Politically correct, come il caso della Bella
addormentata, in cui si è fatto richiesta che il film venga cancellato in quanto il principe è uno stalker che
ha approfittato del sonno della principessa per baciarla senza il suo consenso.

CAPITOLO 6: PORTARE DIO CON SÉ (IL BACIO BIBLICO)


Nella Bibbia abbiamo il cosiddetto mitat neshiqah (morte del bacio), sarebbe la morte benedetta, senza
dolore e sofferenza che giunge al termine di una lunga vecchiaia, questo è il privilegio che venne dato a
Mosè da Dio e che gli ha permesso di non incontrare la morte ma di salire direttamente al cielo.
– Bacio tra Giacobbe e Rachele: primo bacio coniugale propriamente erotico, mentre in altri passi è segno
di rispetto, reverenza, affetto.
– Bacio tra Esaù e Giacobbe: più che un bacio è un morso e nella torah sotto il nome del bacio abbiamo
numerosi puntini che stanno a significare il segno lasciato dai denti dell’uno sul collo dell’altro.
Charles Carroll cita invece l’invito rivolto dal Faraone a Giuseppe per farlo fermare in Egitto come uomo di
fiducia (il mio popolo bacerà tutto ciò che esce dalla tua bocca), i sudditi del sovrano egizio riveriranno i
comandamenti di Giuseppe baciando il rotolo su cui sono scritti. Di fatto il bacio è molto importante ancora
al giorno d’oggi per gli ebrei: e abbiamo l’esempio del bacio alla mezuzah (una pergamena che contiene i
primi 2 brani che affermano l’unicità di Dio) che viene appesa alle porte di casa, a destra di chi entra e a
sinistra di chi esce. E ogni volta che si entra o si esce si tocca l’oggetto e si riportano le dita alle labbra per
portare Dio con sé tutto il giorno. Invece nelle sinagoghe viene baciata la Torah. Di un altro sapore sono i
baci del Cantico dei Cantici, in cui i baci sono paragonati alla dolcezza del vino, baciarsi corrisponde a bersi
l’altro.

CAPITOLO 7: ASSAGGIARE DIO (IL BACIO CRISTIANO)


San Paolo, nei suoi scritti, parla di salutarsi con il “bacio santo” o quello che noi siamo soliti definire come il
segno della pace. Baciarsi è un modo per i Cristiani per riconoscersi tra loro, ma soprattutto il bacio è uno
degli elementi presenti nella liturgia, infatti senza quest’ultimo la preghiera non è completa. Lo dice anche
Sant’Agostino che il bacio è una sorta di automatismo rituale, è un vero e proprio segno di fratellanza e che
diventa segno di preparazione alla comunione, in quanto emblema di riconciliazione e di unità. Il bacio
assume quindi un valore simbolico, per la sua capacità di unire la concretezza della carne all’astrattezza del
dogma. Anche il bacio che gli sposi si scambiano sull’altare ha valore simbolico e profondo. Non nasce da
un’esigenza sentimentale e romantica, ma è il patto che fa degli sposi una sola cosa. Potremmo dire che
baciare significa quasi “assaggiare Dio”. Attraverso il bacio il vero cristiano attiva i recettori del sacro, è un
modo per mettere Dio in figura. Però nel Medioevo erano in molti a temere che il bacio cristiano potesse
accendere il desiderio, si ha il timore che un gesto devoto possa trasformarsi in un gesto malizioso. Per
questo si inizia a diffondere l’usanza di baciare le opere d’arte che raffigurano il corpo di Cristo, il contatto
con Dio anziché avvenire attraverso la relazione con un’altra persona avviene con un oggetto scaro. Ciò
comporta un aumento del senso del pudore sempre più rigido e privatistico perché l’eros può sempre
essere nascosto dietro ogni bacio. Ma si arriva al punto di far sparire anche le tavolette di pace che hanno
un’impronta corporea da cancellare, e sotto comando di Lutero vengono fatte eliminare. Ma abbiamo
anche delle eccezioni nel mondo riformato, se i luterani respingevano ogni forma di fisicità, abbiamo gli
Anabattisti che promuovono il bacio come segno identitario, e si baciano senza distinzione di genere. C’è
poi la Chiesa d’Inghilterra che nonostante lo scisma di Enrico VIII nel 1534, uscendo dalle chiese e dalle
cattedrali il bacio diventa la forma più diffusa di saluto. Spesso nei luoghi di culto, nelle feste e processioni
il bacio diventano il mezzo per diventare intimi con l’oggetto sacro. Ciò accade, ad esempio, con i
napoletani che venerano la Madonna dell’Arco, o chi venera a Bari san Nicola.

CAPITOLO 8: TRA MISERICORDIA E DIO (BACI DEL PERDONO E DEL TRADIMENTO)

- Il figliol prodigo: in questa parabola si racconta che il più giovane dei figli nonostante avesse
sperperato tutte le sue ricchezze viene perdonato dal padre che mette da parte ogni rancore
perché ogni figlio merita il proprio amore nonostante tutti gli errori commessi, per questo motivo al
suo ritorno il padre bacia suo figlio. Un bacio che contro tutte le formalità dell’epoca secondo cui il
capofamiglia avrebbe dovuto ricevere le scuse e richiesta di perdono da parte del figlio. Meglio un
torto condonato oggi che un rancore alimentato per sempre.
- Il bacio del lebbroso: san Martino bacia un lebbroso liberandolo dalle sue piaghe e ulcere. Questo è
la dimostrazione di come il bacio cristiano diventa la cura e la liberazione da ogni male. E un
millennio dopo san Francesco compie lo stesso gesto, alla vista di un lebbroso prova orrore ma la
compassione prende il sopravvento, così baciandolo al posto del mendicante si ritrova Gesù. E la
stessa Madre Teresa di Calcutta compie la stessa azione
- Il bacio di Giuda: è il cosiddetto bacio del tradimento, l’opposto del bacio misericordioso, è il bacio
in cui si sintetizza la figura di Giuda, il sommo traditore. La colpa di Giuda è ancora più grave nella
Divina Commedia di Dante che colloca Giuda nella tenebra più profonda, la Giudecca. Ed è Lucifero
in persona a torturare e stritolare tra i suoi denti Giuda. Anche Giotto offre una rappresentazione di
questo bacio, a Padova, diventato un’opera celebre, cosa al quanto particolare per un bacio di odio.
Il bacio ha un altissimo valore di fedeltà, lealtà, devozione, ecco spiegato perché in quei secoli la
figura di Giuda diventa il paradigma del male e del tradimento.

CAPITOLO 9: BACETTI SATANICI (BACI INFAMI E CONTRO NATURA)


L’opposto del bacio santo è il cosiddetto osculum infame, è il bacio di coloro che si danno al principe delle
tenebre e posano le loro labbra sui genitali, coda, sulle corna dell’animale in cui si è incarnato (bestie reali
o immaginarie). Potremmo dire che questo bacio è l’archetipo dell’immoralità, il bacio è stato così
trasformato in effusione contro natura. Così contro natura che nel 1233 papa Gregorio IX ne fece di questi
ultimi i tratti distintivi degli eretici. Eretici che avevano un loro rito di iniziazione, baciare un rospo sul lato
posteriore o risucchiarne la lingua come se fosse un kataglottisma, l’iniziando si troverà davanti ad un
uomo pallido, brutto e con un corpo da scheletro. Ed è a questo punto che spunta un gatto nero a cui tutti
devono baciare l’ano e inizia l’orgia. Coloro che venerano le tenebre non badano al sesso, si lasciano
andare alla più abominevole sensualità, soprattutto le donne si divertono ad abbandonarsi ad inviti porno
come “mettimi la lingua in culo”. Il bacio satanico è quindi anche un paradigma della trasgressione erotica.
Soprattutto il cosiddetto “anal kiss”, che sia dato al diavolo, a una bestia o ad una persona è l’inversione dei
codici etici, religiosi e sociali. Il tema del bacio posteriore, ricordiamo, transita dalla cultura alta a quella
popolare.

CAPITOLO 10: UN ATTO DI UMILTA’ (BACIARE I PIEDI)


Baciare il basso corporeo non si riferisce soltanto al tipico bacetto satanico, ma può avere anche un altro
significato se ci si riferisce al bacio dei piedi. L’esempio massimo di questo bacio è quello di Maria
Maddalena che lava con le sue lacrime i piedi di Cristo, li asciuga con i suoi capelli, li unge e infine li bacia
teneramente. Allo stesso modo fa Gesù con i suoi discepoli durante l’ultima cena. E così fa il Papa che lava
e bacia i piedi ai 12 mendicanti. Di recente papa Bergoglio ha ripristinato la pratica ammettendo anche le
donne. Nella Napoli del Seicento, schiere di pezzenti si aggiravano il Giovedì Santo nel Palazzo Reale, e il re
si genuflette davanti a queste persone e bacia loro i piedi con estrema umiltà.

CAPITOLO 11: PER INFIAMMARE IL DESIDERIO (BACI E KAMASUTRA)


Il bacio, nel Kamasutra, diventa il driver del desiderio. Il Kamasutra è una sorta di tutorial per istruire
uomini e donne sulle varie tecniche e strategie erotiche -amorose. L’autore del Kamasutra è vissuto
nell’India del III secolo dopo Cristo, in cui vigeva l’idea di fondo che la pulsione erotica sprigioni un grande
potere generativo, perché nel desiderio, che si chiama Kama, si libera l’energia creatrice primordiale. Ecco
perché quest’ultimo va alimentato per avere un matrimonio e in generale una vita amorosa felice.
All’interno del Kamasutra è presente una vasta tassonomia filematica, abbiamo tantissimi tipi di bacio.
- Il bacio misurato: che consiste in un semplice contatto delle labbra.
– Il bacio che colpisce: la punta della lingua colpisce come una saetta la bocca del partner.
– Battaglia della lingua: in cui la bocca e i e denti vengono colti e offerti con impeto.
– Il bacio che distoglie: a cui l’amante fa ricorso quando il partner sta pensando al lavoro.
– Il bacio che risveglia: diventa un test per misurare la temperatura desiderante dell’amato.
– Baci trasposti: stampati sullo specchio o sull’acqua o su qualsiasi superficie che rifletta l’immagine
dell’amante.
Invece nelle lingue indo-arie si ha un lessico del bacio completamente differenziato:
- Cumbana: l’atto di toccare gentilmente con la bocca.
– Avalopa: baciare in modo aggressivo, mordendo, mangiarsi di baci l’altro.
– Mukhasvada: gustarsi la bocca di qualcuno.
– Omth cusna: succhiare le labbra.
Questa vasta terminologia filematica fa pensare che il bacio sia presente nella vita degli indiani, ma non è
così. Anzi, questo gesto rientra in una sfera strettamente privata. Inoltre una vita sessuale soddisfacente
all’interno del matrimonio è il più potente antidoto contro le relazioni extra coniugali che possono mettere
in pericolo lo stesso matrimonio e poi, ruoli, alleanze e regole. Nell’industria cinematografica di Bollywood
(fusione di Bombay e Hollywood, si intende il cinema popolare in lingua hindi e urdu) i baci non esistono,
sono oggetto di un tabù rigoroso, ma il tema delle pellicole è sempre l’amore. Paradossalmente la civiltà
che ha dato al mondo il più famoso manuale sull’amore è la stessa in cui si fa della separatezza delle
persone una vera e propria intoccabilità.

CAPITOLO 12: DURATA MASSIMA; TRE SECONDI (BACI DA VEDERE)


Oltre ai baci narrati o scritti abbiamo anche quelli rappresentati in immagine. Alla finde del Settecento il
bacio viene legittimato e diventa il tema centrale dell’opera.
- in Amore e Psiche di Antonio Canova, dove i 2 amanti vengono sorpresi dal nostro sguardo mentre
amoreggiano.
– Bacio di Francesco Hayez: l’immagine simbolo del trasporto romantico, ma in realtà è un’allegoria
politica, visto che si riferisce alla liason tra Cavour e Napoleone III. E’ una scena patriottica, eppure il tutto
viene bypassato dalla potenza di quell’immagine.
– Auguste Rodin del 1882: gli amanti sembrano trasportati da una corrente di passione, è stato creato
richiamandosi a Paolo e Francesca, i celebri innamorati della Divina Commedia. Un bacio che nel 1924 a
Tokyo, viene nascosto perché potrebbe istigare all’eros.
– Compleanno di Marc Chagall: nel quadro lui e la moglie sono rappresentati come sollevati da terra in
un’estasi che è più forte delle leggi della statica. La testa dell’innamorato si rovescia con una voltata per
raggiungere le labbra di lei.
– Il bacio di Pablo Picasso: fa esplodere i corpi come un big bang erotico e li ricompone in una sintesi
fusionale dove diventa difficile distinguerli.
– Il Bacio di Gustav Klimt del 1908: anche qui l’intreccio tra i 2 amanti è talmente stretto che risulta difficile
distinguerli, e le loro figure sono coperte da un mantello d’oro.
– V-J Day in Times Square di Eisenstaedt: ritrae un marine che bacia un’infermiera, ed era il 12 agosto
1945, giorno della proclamazione della vittoria sul Giappone ed è diventato il simbolo della fine della
guerra. A rendere famoso lo scatto è quel casquè che avvita il corpo della ragazza in una piroetta gioiosa.
Nel 2005 John Seward Johnson II ne ha costruito una versione 3D. Adesoo l’opera è stata ribattezzata
Embracing peace, ma ha scatenato una guerra di genere, perché il marine viene accusato di non aver
chiesto il permesso all’infermiera di baciarla, ma è palese che quel bacio è tutt’altro che un’aggressione ma
si legge un entusiasmo travolgente.
– Le baiser de l’Hotel de Ville di Dosineau: i bacianti sono 2 attori che sono innamorati per davvero,
recitano la verità di ogni amore, questo scatto ha reso universale l’immagine di Parigi come una città senza
tabù e inibizioni.
– Kiss V di Roy Lichtenstein del 1964: il bacio più celebre della pop art. sono lacrime d’amore o di
disperazione? I due si stanno ritrovando o lasciando per sempre? Nelle altre variazioni alle spalle dei due
c’è una bomba di luce, in questo caso l’atto di baciare si conferma come un gesto in grado di coprire
l’intera gamma di sfumature del sentimento. Di questo quadro Cinzia Leone ne ha fatto un ricalco nel 2021,
questa volta gli amanti, entrambi in lacrime, indossano le mascherine Ffp2, due barriere immunitarie che li
separano dal mondo come dall’amore.
– Bansky Kissing Coppers del 2004: è una chiara provocazione contro l’omofobia perché rappresenta 2
uomini che si baciano.
– Film “Kiss” di Andy Warhol del 1963: è un montaggio di 55 minuti, senza suoni, dove 13 coppie, etero,
omo, e multietniche si baciano senza sosta. Un fil che va chiaramente contro tutte quelle leggi razziste e
omofobe che in quel periodo proibivano i rapporti tra persone dello stesso sesso o di etnie diverse. Il film
manda anche in frantumi la regola di Hollywood che stabilisce che il bacio debba durare tre secondi. La
provocazione warholiana contribuisce a legittimare le scene di bacio che ben presto non avranno più
bisogno di ricorrere a sotterfuggi come quello a cui è costretto Alfred Hitchcock durante Notorious, infatti il
regista invita i protagonisti ad alternare brevi baci a conversazioni ed effusioni di altro tipo, come
mordicchiarsi le orecchie e scambiarsi sguardi lunghissimi e ravvicinatissimi. Il risultato è una lunga scena di
bacio intervallata. Da qui gli sceneggiatori inventeranno modi ineccepibili di restare nella norma, ma
sovvertendola.

CAPITOLO 13: IMPARARE A BACIARE (DALLA POSTA DEL CUORE ALLE APP)
Ci si è sempre chiesto quale sia il modo corretto di baciare, è sempre stata aperta la questione del political
correctness del baciarsi. Nel 1686 a Londra, viene pubblicato un trattato giuridico in cui il bacio viene
analizzato in tutte le sue forme sociali e legali. Cresce sempre più l’esigenza, soprattutto nella classe
borghese, di imparare a comportarsi in società, soprattutto nella fase dei primi innamoramenti quando un
errore può rivelarsi fatale e rovinare la reputazione di un uomo o di una donna. L’innamoramento è un
momento pericoloso perché rende i maschi agitati, sensibili, ansiosi, in tutto e per tutto simili alle donne.
Ma la nostra specie è programmata per innamorarsi, e quando accade mettiamo in gioco tutto, pur di
conquistare quella persona e non una qualsiasi, prestando giuramenti e temendo tradimenti. Inoltre è
lecito sapere con certezza fino a quale grado di prossimità fisica si può arrivare senza rovinare la propria
immagine pubblica, perché ciò che è lecito in campagna non lo è in città. Le regole dell’urbanitas sono più
rigide rispetto a quelle della gente di paese. Quindi nascono gli stereotipi come quello del gentiluomo di
provincia e i signori di città. Il bacio è stato anche protagonista di alcune riviste femminili come “ The
Tatler” e “ The Spectator” in cui il ceto medio si interroga sugli amori impossibili, seduzioni e abbandoni.
Nascono quindi le cosiddette “poste del cuore”, delle rubriche in cui si riflettono i dubbi di una società in
mutazione. Sono una sorta di sociogenesi delle regole di comportamento morale e amoroso. Tutto ciò
diventa così popolare che The Spectator inaugura una rubrica del cuore chiamata “Love Casuist” in cui si
dibatte sulla liceità dei baci tra amici di sesso opposto. In queste rubriche si parte dal basso, dalle strane
cose che capitano quando si ama, dai casi della vita, appunto. Ci troviamo in quel periodo storio in cui la
società sta mutando, e muta anche la sua prospettiva verso il corpo, che smette di essere la prigione
dell’anima per diventare il suo prigioniero. A proposito abbiamo un libro di Hugh Morris “The Art of
Kissing”, un vero e proprio manuale che spiega al popolo le diverse tipologie di approccio e di uso delle
labbra e non solo. Ma soprattutto si può notare come il bacio smette di essere uno scandalo e per questo
può essere dato in pubblico. Viene sempre più accettato in quanto inizia ad essere considerato un riflesso
incondizionato, automatico dell’amore, una manifestazione innocente del desiderio. Il bacio è il trailer del
sesso, che serve a trasmettere e ricevere buone vibrazioni, a ottimizzare il piacere. In questo libro si
istruiscono uomini e donne su come si muove la bocca, appartiene a quella categoria di strumenti di self-
improvement, di autoformazione. E per questo il bacio e l’eros in generale deve rientrare in un educational
program. Nel 1947, quando scoppia il dibattito sul bacio, il paese si divide in2 partiti. Da una parte i
progressisti, favorevoli perché lo considerano un segno di cambiamento e innovazione. Dall’altra i
conservatori, che vedono nel bacio pubblico un segno di declino della società e delle buone maniere.
Tutt’altro è il “bacio digitale”. Nel 2015 è stato inventato un progetto scientifico chiamato EEG Kiss, che
consiste nel monitorare con un elettroencefalogramma gli effetti dei baci sul cervello, permettendo così
una full immersion nei baci altrui. O dello sviluppo di nuove tecnologie come Kissenger o Teletoungue che
hanno permesso tramite sistemi iper tecnologici e tattili di ricreare la sensazione del bacio, una specie di
walkie talkie filematico che ha permesso di sconfiggere le distanze.

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