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LA PARABOLA

L’equazione (canonica) di una parabola con asse


parallelo all’asse 𝑦 è la seguente
y = a x2 + b x + c
a NON può essere zero perché l’equazione diventerebbe di 1° grado, cioè
una funzione lineare che ha come grafico una retta.
POSITIVO: la parabola volge la concavità verso l’alto; il vertice è il punto
di minimo
NEGATIVO: la parabola volge la concavità verso il basso; il vertice è il
punto di massimo
Il valore di a determina anche l’ampiezza della parabola, cioè la sua
apertura: maggiore è a (in valore assoluto, cioè senza segno) più stretta è la parabola.

Il vertice è il punto di minimo, se la parabola è rivolta verso l’alto, è il punto di massimo, se la


parabola è rivolta verso il basso.
La retta parallela all’asse delle ordinate che passa per il vertice si chiama asse di simmetria; divide
la parabola in due parti speculari.
Se pensiamo di piegare il foglio lungo l’asse di simmetria le due parti della parabola si
sovrappongono.
Se un punto appartiene alla parabola, vi appartiene anche il simmetrico rispetto all’asse di
simmetria, cioè il punto sull’altro ramo alla stessa distanza dall’asse della parabola.

SIGNIFICATO DEI COEFFICIENTI 𝒂, b, c


Il coefficiente del termine 2° grado, indicato genericamente con a, indica la concavità della
parabola.

Il valore del termine noto c nell’equazione della parabola indica il punto


d’incontro della curva con l’asse delle ordinate; per questo motivo c si
chiama anche intercetta, come l’analogo q nelle funzioni lineari.
𝒄=𝟎 → 𝒚 = 𝒂 𝒙2 + 𝒃 𝒙 es. 𝒚 = 𝒙2 - 3 𝒙 La parabola è passante
per l’origine degli assi
𝒃=𝟎 → 𝒚 = 𝒂 𝒙2 + 𝒄 es. 𝒚 = 2 𝒙2 + 3 La parabola ha il vertice
sull’asse 𝑦
𝒃 = 𝟎, 𝒄 = 𝟎 → 𝒚 = 𝒂 𝒙2 es. 𝒚 = 𝒙2 La parabola ha il vertice nell’origine
degli assi
LA PARABOLA COME LUOGO GEOMETRICO
Siano 𝑑 una retta e 𝐹 un punto. La parabola è la curva piana formata dai punti
che hanno la stessa distanza dalla retta 𝑑 e dal punto 𝐹.
La retta 𝑑 si chiama direttrice mentre il punto 𝐹 si chiama fuoco. La retta
passante per il fuoco e perpendicolare alla direttrice si chiama asse della
parabola. Il punto 𝑉 in cui la parabola interseca il suo asse è il vertice della
parabola.

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RAPPRESENTARE UNA PARABOLA
Una parabola, per essere rappresentata, deve essere sempre scritta nella sua forma canonica
(ossia lasciando l’incognita 𝑦 isolata a primo membro).
Si passa quindi a cercare alcuni punti della parabola per piazzarli nel piano cartesiano. Il primo
punto da ricercare è il vertice 𝑉 e poi è consigliato scegliere dei punti le cui ascisse siano
valori ̋vicini ̋ all’ascissa del vertice.
Per determinare l’ascissa del vertice si utilizza la seguente formula
𝒃
𝒙𝑽 = − 𝟐𝒂
dove 𝑎 e 𝑏 sono i coefficienti della parabola in forma canonica
Esempio: rappresentare la parabola 𝑦 = 𝑥2 − 4𝑥 + 3
La parabola è scritta in forma canonica quindi posso subito calcolare la ascissa
del vertice.
4 78
𝑥3 = − 56 = − 5∙: = 2
Costruiamo la tabella
x y
2
2 2 – 4 · 2 + 3 = − 1 V ( 2; -1)
1 12 – 4 · 1 + 3 = 0 𝐴( 1; 0 )
3 32 − 4 · 3 + 3 = 0 𝐵( 3; 0 )
4 42 − 4 · 4 + 3 = 3 𝐶( 4; 3 )

FORMULE
𝒃
Asse di simmetria 𝒙= − 𝟐𝒂
retta verticale
𝒃 ∆
Vertice V?− 𝟐𝒂 ; − 𝟒𝒂
C
𝒃 𝟏7 ∆
Fuoco F?− 𝟐𝒂 ; 𝟒𝒂
C
𝟏E ∆
Direttrice 𝒚= − 𝟒𝒂
retta orizzontale

CONDIZIONI PER DETERMINARE L’EQUAZIONE DI UNA PARABOLA


Occorrono tre condizioni:
passaggio per tre punti; Conoscenza di V ed F;
Conoscenza di V ed un punto; Conoscenza di V e direttrice;….

INTERSEZIONE RETTA E PARABOLA


Per determinare le intersezioni tra una parabola 𝑦 = 𝑎𝑥2 + 𝑏𝑥 + 𝑐 e una retta 𝑦 = 𝑚𝑥 + 𝑞 è
sufficiente risolvere il sistema
𝑦 = 𝑎 𝑥5 + 𝑏 𝑥 + 𝑐
I
𝑦 = 𝑚𝑥+𝑞
• Se il sistema ha due soluzioni la retta è secante la parabola
• Se il sistema ha una sola soluzione la retta è tangente la parabola
• Se il sistema non ha soluzioni la retta è esterna alla parabola
Esempio: consideriamo la parabola 𝑦 = 𝑥2 − 4𝑥 + 2
La retta 𝑦 = 𝑥 − 2 è secante la parabola ∆ > 0
La retta 𝑦 = 2 𝑥 − 7 è tangente la parabola ∆ = 𝟎 (condizione di tangenza)
La retta 𝑦 = − 2 𝑥 − 1 è esterna alla parabola ∆ < 0
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