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BALLETTO
DI CARNEVALE
Dei tredici balletti di corte sabaudi di cui sono giunti fino a noi i testi e soprattutto le miniature ad
opera probabilmente di Tomaso Borgonio (1620-1683), calligrafo e segretario ducale dal 1649 e di
Onorato Trianchi, anch'egli calligrafo al servizio della corte tra il tra il 1618 e il 1660, sette sono
corredati dalle musiche per il ballo.
Se l'invenzione e i testi possono essere ascritti con grande certezza a Filippo d'Agliè (1604-1663),
questione diversa è l'attribuzione delle musiche per la danza. Di uno solo dei balletti superstiti di
corte, La Primavera Trionfante del 1657, conosciamo l'autore: François Farinel, violinista e
maestro di danza della Madama reale Cristina di Francia dal 1620, in questo caso però la musica è
andata persa.
Generalmente, la composizione delle musiche per il ballo è ascritta a Filippo d'Agliè, ma la paternità
non è stata mai rilevata in nessun documento della corte sabauda. Bisogna ricordare inoltre che le
rappresentazioni di corte dei balletti erano infarcite di un grande numero di cori, arie e di recitativi
per il cambio delle scene, ma nessuna di queste musiche ci è mai pervenuta.
Sono invece conservati presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino le musiche di sette
balletti divise in quattro fascicoli: Soprano, Contralto, Tenore e Basso:
Il balletto Il Tabacco, rappresentato a Torino il primo marzo 1650, è dunque completo almeno delle
parti dei balli, divise in quattro fascicoli e trascritte in periodo successivo all'esecuzione, ornate da
fastosi fregi calligrafici, opera probabilmente di uno dei compilatori sopracitati.
Gli esecutori erano scelti probabilmente tra i Musici di camera (strumentisti) e i Musici armonici
(cantanti) di cui era dotata la Madama Reale Cristina di Francia.
L'unico riferimento agli strumenti musicali appare nell'Ordine del Balletto:
Al triplicato suono d’un concerto di trombe sparirà, come nube la Tela, e scoprirassi la
Scena rappresentante l’Isola del TABACCO...
Grande fu la fortuna del Tabacco, tanto da ottenere anche l'onore delle stampe nello stesso anno a
Torino per i tipi di Alessand. Fed Cavaleris. Lib. Di S. A. R.
Ma la citazione più importante ci viene da Claude François Ménestrier che nel suo Des BALLETS
Ancien et Modernes selon le regle DU THEATRE, Paris 1682, così scrive:
Mais quand il faut inventer la conduit du sujet, & la chercher dans les Histoires, les
Fables, & les autres choses qui peuvent avoir quelque rapport à ces aujets, c'est alors
qu'ils sont ingenieux: comme celui du Tabac dansé à Turin le dernier jour du Canaval
l'an 1650.
Ne segue una dettagliata ricostruzione dove sono citate tutte le entrate e le mutazioni di scena,
perfettamente coincidenti con il codice miniato della Biblioteca nazionale universitaria di Torino.
NOTE DI TRASCRIZIONE
Le musiche manoscritte del balletto Il Tabacco, (BNT, qm II 83/AD) sono divise in quattro fascicoli:
Soprano, Contralto, Tenore e Basso.
I valori sono perfettamente rispettati nella trascrizione.
Eventuali correzioni sono riportate nella tabella in fondo; i rari suggerimenti sono indicati sopra la
nota.
Per maggior leggibilità dell'azione del balletto, è riportato anche il testo tratto dal codice miniato
conservato presso la Biblioteca nazionale universitaria di Torino (BNU q V 59).
Alla carta 16 del codice è scritto:
Lieti gli Habitatori dell’Isola ... tutti insieme con finta guerra armati di palette ...
formeranno un BALLETTO con tre mutanze d’arie nelle quali apparirà altrettanto fastosa la
numerosa [s]chiera, che festoso, & allegro il ballo delle contrade Indiane.
In realtà le arie nei fascicoli non sono tre ma due: Prima Aria del Balletto delli Indiani tutti
insieme ballando una sarabanda di 14 battute e Seconda aria dell'istesso balletto, allegra in
forma di corrente di 34 battute. Probabilmente la terza aria non è stata riportata.
Alle musiche è stato assegnato un numero progressivo da 1 a 13, che compare con riferimento al
testo in riquadro.
ARGOMENTO
Ove bagna il vasto Oceano pacifico l’India occidentale nella nuova Andalusia meridionale detta
Venezuele, scoperta da Alonso d’Ovieda siede L’Isola del TABACCO così chiamata, perché tal
pianta abbondante, e perfetta alligni in quel terreno. Ivi gli habitatori lavorata in polvere, in foglie, &
in ritorte non meno vien presa con lunghe pippe conforme all’uso loro per le sue rare qualità, mà col
traffico vien tramandata à tutte le Nationi del mondo da che il Ralic Inglese, il Nicotio Francese, il
Grenfeld Ollandese, et altri primi la portarono in Europa. I Sacerdoti loro deludendo quei popoli con
le arti dell’Inferno, che chiamano Popogusso, invocando i lor Dei Montiac, e Keuuas stimato il
Principale, gettano polvere di Tabacco nell’onde, per abbonacciar il mare, e nelle fiamme de
sagrifici, mentre saltando, e ballando intorno all’Ara essi lo prendono in fumo con pensiero, che
muova le estasi e gli entusiasmi de gli oracoli, e che apporti ogni felicitade alla loro Natione. Nei
contorni di quel Clima vien chiamato Petun Pascielt Senochis Goobba, e Perebesenuc.
Da tal fondamento si prende soggetto d’un Balletto ridicolo il quale cavato dalla fucina dei pensieri,
quasi Alchimia delle Idee, tra le polveri, & i fiumi n’estrae l’oro della virtù esercitata in mille modi
da S. A. R. e da suoi Cavalieri.
Al triplicato suono d’un concerto di trombe sparirà, come nube la Tela, e scoprirassi la Scena
rappresentante l’Isola del TABACCO quale vagamente dipinta à scogli, à Palme, e Piante, che
nascono in quel clima con vari papagalli, & uccelli di colorite penne, mostrerà nell’amenità de suoi
campi la semplicità delle capanne di quegli habitatori.
Con gran ripieno di voci, e d’instromenti farà risonar la Scena un Choro d’Indiani cantando la
seguente canzonetta, e lodando non meno il TABACCO che la felicità del loro Paese.
IL TABACCO CANZONE
Mentre canterà il sopradetto Choro, quattro sacerdoti Indiani accendendo il fuoco sopra un’Ara
fingeranno di sagrificar à loro Dei, e conforme all’uso prendendo polve di TABACCO da vasi
d’oro, c’haveranno in mano, ne getteranno hor nell’onde per render placido il mare, ed in mezo alle
fiamme dell’Altare, per mover le estasi, e gli Oracoli alle risposte. Questi vestiti con habiti gravi di
lamiglia d’argento celeste listati à fascie di corame argentato, gioiellate con gran maniche, e manti
di veli coloriti co’ stivaletti d’argento haveranno in capo una gran mitra tonda fatta à scaglie dorate
con veli pendenti. Porteranno in mano le piante naturali del TABACCO con vasi d’oro, & una verga
longa, dalla quale penderanno alcune palle in una corda infilzate. Renderà decoro non meno la
ricchezza che la maestà dell’habito, mentre passando sopra una barchetta il mare, verranno nella
sala esercitando i riti de’ sagrificanti, e prendendo TABACCO in fumo, canteranno hor in Choro hor
in dialogo li seguenti versi.
I SACERDOTE
Repplica il Choro
II SACERDOTE
A’ i giubili, ai contenti
Propitio il Cielo ai nostri voti arride,
Goda l’India festosa,
De l’Oracolo oscuro
Chiari gli auspici anche fra l’ombre io scorgo,
Onde à si dolce invito
Salgo su i fiumi in estasi rapito.
Repplica il Choro
III SACERDOTE
Finito il canto de Sacerdoti Tapuia, e Paracussa Indiani rappresentati dalli Sig. Conte di Santena, e
Guerra, faranno la prima entrata leggiadramente vestiti al nudo arrabescato d’argento à fiori con
girelli di penne di vari colori, miste di tremolanti d’argento al collo ai fianchi con un manto bianco à
traverso il petto listato di vari colori, foderato di lamiglia d’argento co’ stivaletti ai piedi, e bonetto
in capo, coronato di varie penne miste con aironi bianchi, armati di turcasso, ed arco con gran velo
raccorciato al braccio arditi nel ballo frà maestrevoli salti, e raggiri torceranno la pianta del
TABACCO in corde, ò sian ritorte.
Seguiranno nella seconda entrata GUIANA CAPIBEGI indiani rappresentati dalli Sig. MARCHESE DI
CALUSO CONTE DI SANFRE’.
Questi saranno vestiti fingendo il nudo d’ormesino isabella, rabescato a fiori d’oro. Haveranno
girelli bianchi al collo, al fianco, & alle mani, parimente rabescati d’oro; e sopra questi altri girelli
più piccoli di penne di Papagalli, arricchite di tremolanti. Calzeranno stivaletti d’oro. Porteranno
arco, & arme all’Indiana, e nel bonetto posto con bizzaria di penne d’uccelli varie garze. Mentre
s’ammirerà la leggiadria dell’habito, non sarà minor l’arte del ballo, col quale à regolate misure
pestando il TABACCO ne’ mortari d’oro uniranno al tuono dell’aria le percosse de’ pestoni con le
battute del piede.
Quaternario
Bahiam, e Reciffà Indiani nella terza entrata rappresentati dalli Sig Commendator de Chales, e
Conte di Tornon, si mostreranno finti nudi con habito Isabella miniato d’oro, d’argento, di perle, e
gemme di più colori. Haveranno una picciola calza d’ormesino incarnato con fascie bianche,
tempestate di bindelli, girelli, e manto in schierpa di lamiglie, e zendali bianchi listati di vari colori
con frappe, e fiocchi. Saranno cinti ai bracci, & alle gambe di favori ricamati di perle. Porteranno
l’armi proprie, e saranno coperti il capo d’un bonetto guernito di varie penne, & Aironi bianchi.
Dovendo prender il TABACCO in polvere, facendo contrapunto de moti del piede co’ sternuti, lo
trarranno da vasetti ingemmati di Castagne, Noci, e Cochiglie Indiane.
Quaternario
Nella quarta entrata compariranno Igarazù, e Zuvolla Indiani rappresentati dalli Sig. Marchese di
Ciriè, e Cavalier d’Agliè, quali come se fossero ignudi, haveranno un’habito attilato, arabescato
d’argento con fiori di più colori, ornato con girelli bianchi listati di diversi colori, nell’estremità fatti
à frappe d’ormesino incarnato, arricchito d’argento. Penderà loro dalle spalle un Capotto bianco
parimente listato à più colori, foderato di lamiglia, orlato di molti fiochi di penne, framischiate con
lama, e pendoloni piramidali lunghi fino al ginocchio. Saranno calsati di stivaletti d’argento ornati à
gemme, e boffe. Haveranno per armi l’arco, e la paletta Indiana, in capo ricco cimier di penne, nel
cui mezzo, quasi in selva risiederanno alcuni uccelli del Paradiso. Questi seguendo il costume loro
serpeggiando con moti soavi, poscia elevandosi in alto imiteranno co’l ballo il fumo del
TABACCO, qual prenderanno con gran pippe lunghe due piedi.
Quaternario
Lieti gli Habitatori dell’Isola dopo d’haver preparato il TABACCO e sodisfatto a loro stessi
coll’haverlo preso, pieni di doppio giubilo tutti insieme con finta guerra armati di palette à misurati
colpi formeranno un BALLETTO con tre mutanze d’arie nelle quali apparirà altrettanto fastosa la
numerosa [s]chiera, che festoso, & allegro il ballo delle contrade Indiane.
Sparso in più modi, & in più parti del mondo da gl’Indiani il TABACCO, alcune Nationi
introducendosi à prenderlo, continuando il Balletto fanno le seguenti entrate S. A. R. & il Sig. Conte
Giorgio Mombasilio rappresentando Memet, et Aly Turchi compariranno con giubbe di tela
d’argento fine rigate, & intrecciate di vari colori con ricchi allamari di riselli con lunghe maniche di
veli rigati, e ricamati à mezze lune, e rosette di lama, e talco, con stivaletti d’argento, Turbanti, e
volanti del medesimo velo ricco d’una grand’ala di penne, con gemme, & Aironi. Saranno armati di
Turcasso, ed arco. Questi prendendo Tabacco con le pippe d’oro, come sogliono i Turchi, per
animarsi all’armi, nell’ammirabil vivacità, e destrezza di S. A. R. faranno vedere accoppiate insieme
le arti dell’agilità, e quelle della fierezza maneggiando à tempi di ballo lucidissime scimitarre
Damaschine
Quaternario
Con improvviso salto scagliandosi dalla Scena due Mori Abdalà, e Mussa' rappresentati dalli Sig.
Marchese di S. Damiano, e Commendatore Balbiano, lasciando attoniti gli spettatori, con habito,
che fingerà il nudo di color oscuro, haveranno girelli al fianco di corami frastagliati e foderati
d’incarnato, con fiochetti di seta, e lana, e per sovravesta una camicia di velo guarnita di nervetti di
satino di vari colori. Haveranno stivaletti à i piedi, scimitarre al fianco, braccialetti di perle alle
gambe, ai bracci, al collo, & un bonetto in capo, carico di perle e penne alla Moresca. Prenderanno
il TABACCO per piacere, e di quello, tingendone la cima d’un dardo, con pensiero di ferir, e sanar in
un tempo. L’istesso saranno nel cuore delle Dame con la vaga, & inusitata maniera di ballare.
Quaternario
Quaternario
Quaternario
Ripiglierà il Choro de gl’Indiani una strofa della Canzonetta del TABACCO mentre unite insieme le
quatro Nationi delle entrate formeranno un Balletto, non men vago per la maestria e gentilezza delle
figure, e de’ passi, che per vari salti, quali faranno sopra alcuni Tirsi attorniati dalle piante del
TABACCO pompa ad imitatione di quel BACCO che trionfante dell’Indie, coronò non men le fronti,
che i Tirsi, e gli arredi delle navi di pampini, e di viti.
Da tempo il Choro de gl’Indiani cantando finchè uniti tutti i sedeci rappresentanti insieme con
qualche mutatione d’habito, e di bonetti con folte selve di penne, e gravità di Heroi, facendo alcune
figure alla fine, quasi formando nobil corona di virtù intorno alla persona di S. A. R. che col suo
pregio maggiore ogni altro eccede s’avanzano à riverire MADAMA REALE così terminando non
meno il Balletto, che il Carnevale.
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2. Entrata delli Indiani Guaiana e Capibegi, rappresentati
dalli Sig.ri Marchese di Caluso, e Conte di Sanfrè
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3. Entrata delli Indiani Bahiam, e Reciffà, rappresentati
dalli Sig.ri Commendator de' Chales, e Conte di Tornone
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4. Entrata degli Indiani Igarazù, e Zuvolla, rappresentati
dalli Sig.ri Marchese di Ciriè, e Cavalier d'Agliè
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5. Prima Aria del Balletto delli Indiani
tutti insieme ballando una sarabanda
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6. Seconda aria dell'istesso balletto, allegra in forma di corrente
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7. Entrata delli Turchi Memet, & Aly, rappresentati
da sua Altezza Reale, e dal S.r Conte Giorgio di Mombasilio
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8. Entrata delli Mori Abdalà, e Mussà rappresentati
dalli Sig.ri Marchese di S. Damiano, e Commendator Balbiano
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9. Entrata delli Spagnuoli D. Alonso d'Ovieda, e D. Lucas de Matador
rappresentati dal Sig.r Conte d'Arignano, e Colonnello Gabaleone
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10. Entrata de Polacchi Skinki, & Artisoschi, rappresentati
dal Sigr Conte Mauritio d'Agliè, e Baron di S. Ioire
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11. Arie del Balletto dei Turchi, Mori, Spagnuoli e Polacchi,
tutti insieme, saltando con bastoni avvitichiati delle piante
di tabacco, arie gravi, et allegre
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12. Prima Aria grave del gran Balletto delle otto Nationi tutte insieme
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lorenzogirodo 2002
13. Seconda aria dell'istesso gran Balletto in forma di Sarabanda
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