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Nel libro “Il cacciatore di aquiloni” possiamo ritrovare molti temi antropologici, tra cui i

simboli della religione, il viaggio, il nazionalismo ecc... Il libro inizia raccontando il


profondo legame tra i protagonisti Amir e Hassan, due bambini che vivono entrambi
a Kabul. Amir vive in una villa solo con il padre Baba e il servitore Alì e il figlio
Hassan. Hassan e Amir sono inseparabili e tra di loro si instaura un profondo legame
di amicizia, ma nonostante questo tra di loro ci sono delle diversità, tra cui il fatto che
il padre di Hassan è il servo di Baba e di conseguenza anche Amir vedrà Hassan
nello stesso modo, inoltre un’altra caratteristica che li rende diversi è sicuramente
l’appartenenza religiosa diversa, come ben sappiamo la religione fa parte della
nostra identità ed è un valore simbolico che riesce ad evocare concetti complessi e
coinvolgere sul piano emotivo, ma se da un lato rafforza l’ appartenza dall’altro dà
origine a esclusioni. Prorio come nel caso di Hassan e Amir.
I giorni passano e le avventure dei due ragazzi continuano finché, con lo scoppio
della guerra in Afghanistan Amir e il padre Baba decidono di trasferirsi negli Stati
Uniti. In questi due eventi invece possiamo ritrovare il nazionalismo e il viaggio.
Durante la guerra possiamo notare che il senso di nazionalismo è molto forte sia da
parte degli oppressori sia da parte degli oppressi, inoltre ne possiamo distinguerne
due tipi, quello negativo e quello positivo. Il nazionalismo positivo lo possiamo
ritrovare da parte degli Afghani che soffrono molto a lasciare la loro terra, ma
soprattutto lo ritroviamo nelle persone che nonostante tutto restano a Kabul per
amor della patria, come per esempio Hassan e suo padre. Invece il nazionalismo
negativo lo possiamo ritrovare nei Talebani perché hanno la concezione che la loro
cultura sia superiore a quella degli altri e quindi si sentono giustificati a trattarli da
schiavi.
Di conseguenza a ciò Baba e Amir si trasferiscono negli stati uniti e cominciano una
nuova vita e Amir, diversi anni dopo, diventa anche uno scrittore di successo, ma per
Baba non fu così semplice infatti provò quello che in antropologia viene chiamato
spaesamento. Lo spaesamento, infatti, è una sensazione che si prova nel momento
in cui si abbandonano i luoghi conosciuti per entrare in un mondo sconosciuto
esponendosi all’ignoto ed è questo che accadde a Baba nel momento in cui mise
piede in America; infatti, non riusciva a comprendere le loro tradizioni, la loro cultura
e i loro modi, insomma non la capiva proprio l'America.

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