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LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE

AUTORE: Mark Haddon, nato in Inghilterra nel 1963.

La divisione in sequenze.
I capitoli del libro ruotano attorno a tre nuclei fondamentali:
Capitoli 2, 5, 11, 17, 23, 31, 41, 59, 67, 79, 89, 127, 167. Wellington, il cane
ucciso a mezzanotte.
Capitoli 3, 7, 13, 19, 29, 37, 47, 61, 71, 73, 83, 97, 101, 103, 107, 109, 113, 131,
137, 139, 151, 163, 171, 181, 191, 193, 199, 223, 229, 233. Riflessioni da parte di
Christopher
Capitoli 43, 53, 149, 157, 167, 179, 197, 211, 227. Alla ricerca della madre di
Christopher.

TRAMA

La narrazione è affidata al protagonista, il quindicenne Christopher Moon, affetto


da Sindrome di Asperger. Il protagonista è quindi un ragazzo un po’ particolare,
che per via del suo autismo ha problemi a relazionarsi con gli altri, da cui
preferisce non essere toccato. Il suo modo di vedere il mondo è un po’
particolare: ha reazioni che agli altri sembrano bizzarre di fronte ai colori che lo
spaventano come il giallo e il marrone, ma si entusiasma per altri colori, come per
esempio il rosso. La sua vita però è destinata a cambia grazie a un’avventura che
si trova ad affrontare. Tutto inizia nel momento in cui, all’interno della piccola
cittadina della provincia di Londra, Swindon, dove Christopher vive, viene trovato
morto, ucciso con un forcone, il cane della sua vicina di casa. Il cane è
Wellington, e il ragazzo decide di scoprire come è morto, nonostante suo padre,
con cui ha un rapporto un po’ difficile perché i due non riescono ad empatizzare,
gli consigliava più volte di non farlo. Christopher non molla e così, come il suo
grande eroe Sherlock Holmes, decide di capire come è morto il cane della signora
Shears, e proprio come il celebre investigatore decide di scrivere nel frattempo
anche un libro a riguardo. I vari interrogatori dei vicini, però, non portano a
nessun tipo di risultato, ma le cose cambiano nel momento in cui, per sbaglio, il
ragazzo un giorno per sbaglio lascia il manoscritto incustodito. Il libro viene
trovato e letto dal padre di Christopher, che scopre così che suo figlio gli ha
disubbidito. Gli sequestra il manoscritto e lo sgrida. Christopher però non molla.
Decide di cercare nella camera del padre quanto gli è stato sequestrato, e insieme
a questo scopre qualcosa che gli cambierà la vita. Christopher trova infatti un
mucchio di lettere scritte da sua madre, una donna che in teoria dovrebbe essere
già morta da diversi anni, stando a quanto gli ha raccontato il padre. In realtà però
queste lettere, riportano un indirizzo di Londra che Christopher subito riesce a
memorizzare e sono successive all’ipotetica data di morte della donna. La stessa
sera, entrato nel capanno degli attrezzi, il ragazzo scopre che il padre ha degli
attrezzi della stessa identica serie del forcone con cui è stato ucciso il povero
Wellington e scopre per l’appunto che manca proprio il forcone. A questo punto
la verità viene a galla: è stato il padre a uccidere il povero cagnolino per
vendicarsi del fatto che sua moglie fosse scappata con il marito della vicina di
casa. A questo punto, spaventatissimo, Christopher decide di scappare. Prende di
nascosto un treno per Londra e, ricordandosi l’indirizzo di sua madre, riesce a
raggiungerla. Il ricongiungimento è il momento più lieto della narrazione fino a
questo punto, perché madre e figlio riescono a instaurare un rapporto talmente
tanto forte che farà in modo che la donna decida di tornare nella piccola cittadina
da cui proveniva, per poter stare accanto a suo figlio. Ovviamente la mamma di
Christopher non tornerà a vivere con il suo ex marito, ma terrà il figlio con sé. A
questo punto l’anno si conclude e Christopher riesce a superare brillantemente gli
esami di matematica. Questo perché, come sostiene lui stesso alla fine del libro
facendo delle considerazioni sulla propria avventura, visto che è riuscito a
risolvere un caso di assassinio, scoprire che sua madre era ancora viva, viaggiare
fino a Londra da solo, niente da quel momento in poi sarà più impossibile per lui.

Il tempo.
A. Le vicende narrate sono collocate in un tempo storico indeterminato;
B. Le vicende raccontate durano all’incirca qualche settimana (nel libro non sono
specificate date);
C. L’ordine cronologico non viene rispettato poiché sono presenti all’interno del
racconto alcune analessi (flashback) quando viene descritta dal padre la grande
agonia della madre, rivelatasi poi falsa o si fa riferimento alle lettere che la madre
invia a Christopher.
D. Alcuni capitoli sono interamente dedicati alla descrizione di un determinato
oggetto. Il momento narrativo prevalente è senza dubbio quello della “pausa”: il
narratore interrompe il corso degli eventi per fare riflessioni (con gli occhi del
ragazzo), descrizioni o allusioni a fatti precedentemente accaduti.
Lo spazio.
A. Lo spazio nel quale si svolgono le vicende è reale, compreso tra la città di
Londra e Swindon (a tre ore di distanza); è un ambiente sia interno (case, scuola,
treno, auto……) che esterno (giardino, città, stazione)
B. Nella casa del padre di Christopher a Swindon ci sono oggetti molto più
raffinati che in quella presa in affitto a Londra dalla madre e dal signor Shears e,
successivamente, in quella presa dalla madre, trasferitasi nuovamente a Swindon,
priva di alcun tipo di arredamento.
C. Lo spazio è descritto dal punto di vista di Christopher che lo percepisce
attraverso tutti i sensi.
I personaggi.
A. I personaggi non vengono descritti all’interno del racconto; c’è solamente
un autoritratto di Christopher che dice il suo nome per intero, la sua età in anni,
mesi e giorni, elenca le sue passioni per la matematica, per il mondo e per tutte le
capitali; racconta come non abbia mai detto una bugia (si sente male quando
costretto a dirne una al padre) e della sua sofferenza ad essere toccato, soprattutto
se immerso in una folla
B. I personaggi principali sono soprattutto i membri della famiglia Boone:
Christopher ed il suo inseparabile topolino, il padre e la madre; tra i secondari
troviamo invece Siobhan, l’insegnante di Christopher che gli darà grandi aiuti per
portare a termine il suo libro e il signore e la signora Shears.
Nel complesso i personaggi sono dinamici:
Il Padre prima buono, caro ed affettuoso con il ragazzo, poi, dopo che
Christopher scopre le lettere nascoste della madre, diventa più aggressivo, lo
picchia; ritornerà come prima solo nel finale;
La Madre prima scappa dalla sua famiglia, per poi tornare a “riabbracciare”
Christopher ed accoglierlo in casa;
La signora Shears, prima “affettuosa” con il papà di Christopher, dopo la morte
del cane Wellington, si fa sempre più fredda e distaccata e non vuole più parlare
con alcun rappresentante della famiglia Boone.
C. Il protagonista è Christopher; l’antagonista è il padre; gli aiutanti
potrebbero essere tanto la madre quanto Siobhan. I ruoli non si modificano nel
corso delle vicende.
Tecniche narrative
A. Il narratore è Christopher ed è quindi interno alla storia, protagonista e
testimone di alcuni fatti importanti che condizionano la sua vita.
B. C’è una focalizzazione interna: Christopher sa quanto un personaggio… se
stesso.C. Per rappresentare le parole ed i pensieri dei personaggi usa il discorso
diretto ed il flusso di coscienza.
TEMI PRINCIPALI
I temi principali che provengono dalla sfera familiare sono: il rapporto difficile tra
padri e figli, reso ancora più difficile dalla presenza di una malattia come l’autismo;
l’adolescenza con i suoi mutamenti e le scelte spesso fatte in modo errato; la
diversità di Christopher con il suo handicap fatto di impulsività, estrema sensibilità e
piccole manie. Christopher, pur affetto da handicap, riesce a vincere proprio grazie a
quei comportamenti che i “normali” giudicano maniacali. Emerge l’importanza della
verità in un qualsiasi rapporto, soprattutto se di crescita e se tra padre e figlio.

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