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I porti di Roma

Vita sul litorale romano durante l’età


imperiale

Gianmarco Bartolomei
Indice
1 UN po’ di storia

2 La costruzione dei porti

3 Gli edifici di portus

4 Portus e i suoi abitanti: La Necropoli

5 Le basiliche paleocristiane
UN po’ di storia

Parte I
Un nuovo porto per
la roma imperiale
In epoca tardo-repubblicana, il porto
fluviale di Ostia si era rivelato
inadeguato al traffico navale.
Sotto Giulio Cesare nasce l’idea di
costruire il nuovo porto di Roma alla
foce del Tevere, ma il progetto viene
presto abbandonato a causa del
problema dell’insabbiamento e
dell’enorme costo.
Per gli stessi motivi, anche Ottaviano
Augusto, primo imperatore, è costretto
a rimandare l’impresa

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L’imperatore
claudio e la
nascita del porto
Nel 41 d.C. Claudio diventa
imperatore e desidera realizzare le
opere lasciate in sospeso dai
predecessori.
Anche se gran parte del Senato si
oppone, Claudio riesce ad ottenere
l’approvazione
Nel 42 d.C. iniziano i lavori per il
Portus Ostiensis a Nord della foce del
Tevere

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Il porto di Claudio venne realizzato sulla
linea di costa.
Il Porto di Claudio voleva imitare l’altro
grande porto del Mediterraneo, quello
di Alessandria d’Egitto
Furono realizzati due grandi moli in
direzione del mare lunghi oltre 500
metri, le cui estremità si chiudevano in
direzione Nord-Sud, senza incontrarsi.
Nel mezzo dell’ingresso al porto venne
realizzato un isolotto sul quale poggiava
un grande faro.
Il bacino d’acqua del porto fu collegato
al fiume Tevere attraverso la
realizzazione di un canale che affiancava
il molo Sud.

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Alla morte di Claudio (54 d.C.) il porto
era già in funzione. Sarebbe stato
inaugurato 10 anni più tardi da Nerone,
nel 64 d.C.

Nel frattempo, cominciarono a verificarsi


i primi problemi strutturali e funzionali.
Il porto è eccessivamente esposto alle
intemperie: nel 62 d.C. una mareggiata
affonda 200 navi ormeggiate nel bacino.
Inoltre, in pochi anni, il bacino comincia
ad insabbiarsi.

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Per queste ragioni, nel 100 d.C.
l’imperatore Traiano decide di
ristrutturare lo scalo, costruendo un altro
porto all’interno del Porto di Claudio

Il progetto viene realizzato dall’architetto


Apollodoro di Damasco

Nel 112 d.C. vengono ultimati i lavori e


viene inaugurato il Porto di Traiano

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La nuova struttura, arretrata verso
l’entroterra e protetta da un sistema più
complesso di banchine di protezione,
consentiva alle navi commerciali di
ormeggiare in un luogo ben più riparato

Il bacino portuale assume una forma


esagonale. Questa scelta ha due precise
ragioni:
1) La sabbia si deposita negli angoli,
rendendo più semplici le operazioni
di rimozione
2) Aumentando le banchine, le navi
potevano ormeggiare lungo tutto il
perimetro del porto

9 titolo della presentazione 2023


L’opera viene completata con aggiunta di
alcune strutture e infrastrutture, tra cui:
- Un’ampia darsena di fronte l’accesso
al porto
- Il perfezionamento del canale
artificiale (iniziato sotto Claudio), ora
denominato Fossa Traiana
- Un canale di congiunzione tra la
darsena e la Fossa Traiana (Canale
Traverso)
- Un canale di collegamento con Ostia
- Il Ponte di Matidia

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Con lo sviluppo progressivo del Porto,
sempre più persone vi lavorano e, di
conseguenza, vi abitano.
Attorno al porto esagonale nasce una
vera e propria città, Portus, con edifici
abitativi, piazze, le terme, il palazzo
imperiale, un anfiteatro e una Necropoli
posta lungo la Via Flavia Severiana
La città restò sotto il governo del prefetto
di Ostia fino al 314 d.C., quando
l’imperatore Costantino sancì
l’autonomia municipale della città, che
prese il nome di Civitas Flavia
Constantiniana Portuensis

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Con l’inizio delle invasioni germaniche inizia il declino del Porto Imperiale
Nel 410 Alarico, re dei Visigoti, occupa Portus
Nel 455 Portus è di nuovo sotto attacco, questa volta dei vandali di
Genserico
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476) cessarono i regolari
lavori di manutenzione del porto, nel giro di pochi secoli le vie d’accesso al
porto, i moli e il faro si insabbiarono.
Tuttavia, gli abitanti non lasciarono Portus e Ostia: qui era nata la diocesi
Portuense, costruita attorno alla figura del martire Sant’Ippolito
Con l’arrivo dei Saraceni nel IX secolo furono progressivamente
abbandonate

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La costruzione
dei porti
Parte II
La costruzione dei moli del Porto di
Claudio

La tecnica utilizzata per la realizzazione


dei moli del Porto di Claudio prevedeva
l’utilizzo di casseforme lignee, le quali
venivano immerse dentro l’acqua e
riempite con un conglomerato
cementizio, composto da calcestruzzo,
malta, pozzolana e pezzame di tufo. Il
tutto veniva rivestito con laterizi e/o con
marmo travertino

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Il faro

Alcune fonti letterarie raccontano che


fu affondata la nave di Caligola e
utilizzata come cassaforma per
realizzare il basamento in cemento del
faro. La stessa nave era stata utilizzata
dall’imperatore per portare a Roma
l’obelisco Vaticano dal porto di
Alessandria d’Egitto.

Alcune fonti posizionano il faro sulla


banchina a Nord, altre (le più
accreditate) posizionano il faro su un
isola all’ingresso del Porto, tra i due moli

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La cinta muraria
Inizialmente, Portus non aveva
fortificazioni.
La maggior parte di edifici erano
costruiti con l’alternarsi di opera
reticolata e filari di laterizi alternati
(opera listata)
In età tardoantica, dopo le prime
incursioni germaniche, furono costruite
mura difensive a ridosso dei magazzini
(antemurale)

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Gli edifici di
portus
Parte III
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Il Portico di Claudio

Atrio monumentale da cui si accedeva


ai Magazzini Traianei

Il portico era preceduto da una strada


colonnata. Dette «Colonnacce» per il
loro aspetto volutamente grezzo (stile
«bugnato», tipico dell’epoca di
Claudio), le colonne vennero realizzate
con grandi blocchi cilindrici impilati e
fissati tra di loro con dei perni in ferro

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I magazzini di Traiano

Il Portico di Claudio introduceva ai


magazzini traianei, un lungo corridoio
di stanze separate da mura con la
funzione di magazzini per lo stoccaggio
del grano e di altri generi alimentari.

I pavimenti di questi magazzini furono


rialzati in epoca antonina: le
suspensurae isolavano termicamente la
stanza ed evitavano accumuli di umidità
provenienti dal suolo

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I magazzini severiani

Servivano per lo stoccaggio di generi


alimentali, contenuti soprattutto nelle
anfore
A differenza dei magazzini traianei, non
sono presenti suspensurae

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Le Terme di Matidia
Il sistema delle stanze segue un
percorso di bagni dal caldo al freddo:
Apodytherium: spogliatoio
Laconicum: stanza riscaldata grazie al
passaggio di acqua calda nelle
suspensurae
Calidarium, Tepidarium, Frigidarium

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L’Anfiteatro
Nel 2009 emergono dagli scavi i resti di
un grande anfiteatro (42x38 m circa)
La struttura era racchiusa all’interno del
Palazzo Imperiale e probabilmente era
utilizzato dal pretore o dall’imperatore
stesso per spettacoli privati

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Portus e i suoi
abitanti
La Necropoli

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La struttura
Caratteristiche principali

▪ La necropoli si sviluppa attorno alla Via


Flavia Severiana

▪ Molte tombe sono di famiglie intere che


abitavano a Portus

▪ Si tratta soprattutto di cittadini lavoratori del


ceto medio: sono poche le tombe di nobili

▪ Le tombe dei poveri sono le più piccole; la


maggior parte sono raccolte nella zona più
lontana dalla Via Flavia Severiana

▪ Molte tombe sono costruite «a edicola»

▪ Le tombe sono a inumazione o a


incinerazione

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Il culto dei morti I romani credevano nella vita dopo la morte e
che le anime dei defunti vivessero nei pressi dei
luoghi di sepoltura

Li chiamavano «Dei Mani»: su tutte le iscrizioni


ritroviamo la dicitura «Diis Manibus» (Agli Dei
Mani)

I Romani festeggiavano i Parentalia, festività


dedicata ai cari defunti che si teneva nel mese
di febbraio. A Portus era molto sentita: gli
abitanti passavano intere giornate in
compagnia dei defunti, banchettando con loro

Per questo troviamo nelle dei pozzi, da cui i vivi


potevano procurarsi l’acqua durante i Parentalia

La Necropoli e il Porto sono entrambi luoghi di


pace: non a caso, un mosaico di fronte ad una
delle tombe più grandi recita «Qui cessano tutti
gli affanni»

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Gli abitanti di
portus
Scribonia Attice & Iulia Tiberius Caius Annaeus
Marcus Ulpius
Amerimnus Apollonia Eutychus Atticus

L’ostetrica e il medico Nobile romana, ha figli con Il marinaio Ha una tomba a forma
cognomi diversi di piramide

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Gli abitanti di
portus
Verrius Sabino, figlio Nome non Prima
Euhelpistus di Taurio specificato Florentia

Il fabbro Giovane sepolto nel L’acquaiolo Spinta nel Tevere dal


«campo dei poveri» marito Orfeo a 16 anni

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Le basiliche
paleocristiane

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La Basilica
paleocristiana di Portus La basilica si articola in 3 navate divise da due
file di colonne

La basilica nasce su un edificio privato del IV


secolo.

La navata centrale era ricoperta da un grande


mosaico. All’estremità troviamo la tradizionale
abside semicircolare

Le navate laterali erano ricoperte di laterizi

Nel VI secolo viene realizzata l’ingresso


monumentale a tre ingressi

Nell’VIII secolo viene realizzata una vasca


battesimale nella navata destra

La basilica rimase in funzione fino al XIV-XV


secolo, quando probabilmente un terremoto la
distrusse

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La basilica di
Sant'Ippolito
La basilica è composta da 3 navate
divise da due file di 11 colonne.
Ad ogni navata corrispondeva un
ingresso (l’apertura a tre ingressi era
detta tribelon)
All’estremità della navata centrale
troviamo l’abside e scalini della cattedra
episcopale. Erano entrambi foderati di
marmo
Dimensioni: lunghezza 37 metri
(escluso il portico) e larghezza 18
All’interno della basilica è presente un
pozzo. Secondo alcuni si tratta del
pozzo dentro cui fu affogato il martire

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GRAZIE! Gianmarco Bartolomei

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