Sei sulla pagina 1di 36

CODICE URBANI – COD.

DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO –


D.LGS 42/2004
CARATTERISTICHE E DEFINIZIONE
Attribuisce al Ministero per i beni e le attività culturali il compito di tutelare, conservare e
valorizzare il patrimonio culturale dell'Italia. Il codice dei beni culturali e del paesaggio invita
alla stesura di piani paesaggistici meglio definiti come "piani urbanistici territoriali con
specifica attenzione ai valori paesaggistici".

Ai fini del presente codice per paesaggio si intende: una parte omogenea di territorio i cui
caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni

Il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali (da legge 1089\39) e dai beni
paesaggistici (da legge 1497\39 e legge Galasso).

Beni culturali:
- in senso stretto (interesse storico, artistico, archeologico)
- in senso ampio (paesaggi italiani --> 1497/1939 e legge Galasso 1985)
Beni paesaggistici: individuati dalle commissioni Provinciali nominate dalla Regione
- cose immobili di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica
- ville, giardini e parchi di non comune bellezza
- cose immobili di caratteristico aspetto di valore estetico e tradizionale
- bellezze panoramiche

Suddiviso in 5 parti:
1. Disposizioni generali
2. Beni culturali
a. Tutela
b. Fruizione e valorizzazione
3. Beni paesaggistici
a. Tutela e valorizzazione
4. Sanzioni
a. Sanzioni amministrative
b. Sanzioni penali
5. Disposizioni transitorie, abrogazioni ed entrata in vigore

VINCOLI DI INEDIFICABILITÀ
Vincoli di inedificabilità per interesse paesaggistico:
- territori costieri (300m)
- territori laghi (300m)
- corsi d’acqua (150m per ogni lato)
- montagne
- 1600m per le Alpi
- 1200m per gli Appennini e le Isole
- ghiacciai
- parchi e riserve nazionali e regionali
- foreste e boschi
- università agrarie
- zone umide incluse nell’elenco dpr 448/1976
- vulcani

PIANO PAESAGGISTICO (PPR)


(materia regionale, spesso delegata ai Comuni)

Scopo
Individuare e salvaguardare
- aree ed immobili con cospicui caratteri di bellezze naturali
- aree afferenti i territori costieri, o contigue a laghi fiumi torrenti e corsi d’acqua oltre alle
zone di interesse artistico, storico, architettonico e paesaggistico

Come
Suddivide il territorio in ambiti omogenei e in base al libello paesaggistico attribuisce a
ciascun ambito un obiettivo di qualità che può essere:
- mantenimento delle caratteristiche
- riqualificazione delle aree
- salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche
- individuazione linee di sviluppo

Vengono quindi effettuate:


- ricognizioni di beni e aree
- individuazione di nuovi beni e contesti
- analisi dinamiche di trasformazione del territorio (es: rischi e vulnerabilità)
- individuazione degli interventi

I vincoli su proprietà privata non sono indennizzabili e sono prevalenti su PRG.

AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA
Gli interventi edilizi nelle aree sottoposte a vincolo di tutela paesaggistica sono subordinati
ad autorizzazione paesaggistica con:
- procedura ordinaria:
di competenza regionale, spesso delegata ai Comuni. Durata massima del procedimento:
105gg. Validità 5 anni. In alcuni casi la regione non delega gli enti al rilascio
autorizzazione quindi si fa richiesta autorizzazione direttamente alla Regione o alla
Soprintendenza.
- procedura semplificata: per lavori di lieve entità. Durata massima del procedimento:
60gg. Validità 5 anni. Tramite via telematica o SUAPE

Sono escluse dall’autorizzazione per procedura semplificata:


- Opere interne (anche cambi di destinazione)
- Interventi su prospetti o coperture che non alterino aspetto o materiali esistenti, o
rispettino i piani di colore
- Consolidamento statico e miglioramento antisismico che non alterino l’aspetto o
tipologia del fabbricato
- Pannelli solari e fotovoltaici per uso proprio dell’edificio
- Opere di urbanizzazione primaria previste
- Opere effettuate nel sottosuolo
- Opere di manutenzione ordinaria

Autorizzazione paesaggistica in sanatoria


L’autorizzazione paesaggistica anche nei casi di parziale realizzazione interventi NON può
essere rilasciata in sanatoria. SOLO SE: lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria che
non creino sup. utili o volumi. L’autorità competente e la soprintendenza si pronuncia entro
180 gg e sanzione pecuniaria stimata. In caso di rigetto autorizzazione vi è l’obbligo di
demolizione e ripristino del bene originario.

Non serve autorizzazione paesaggistica per: manutenzione ordinaria, straordinaria che no


alteri esterno, consolidamento statico, restauro conservativo, attività agro-pastorali,
bonifica e antincendio.

CODICE DELL’AMBIENTE – D.LGS 152/2006


Il suo scopo è assicurare che l’attività antropica sia compatibile con le condizioni per uno
sviluppo sostenibile.

Strumenti:
- VIA (progetti singoli)
- VAS (interi programmi)

VIA – Valutazione Impatto Ambientale


È lo studio delle probabili ripercussioni sull’ambiente di una realizzazione di intervento
urbanistico.
Esistono 2 tipi:
- VIA Nazionale (rischio elevato)
- VIA Regionale (rischio relativo)

Iter:
- verifica di assoggettabilità (screening)
- definizione dei contenuti dello Studio di Impatto Ambientale - SIA (scoping)
- presentazione e pubblicazione
- consultazioni
- valutazione SIA e consultazione
- decisione
- informazione sulla decisione
- monitoraggio

VAS – Valutazione Ambientale Strategica


È lo studio delle conseguenze ambientali di piani e programmi per promuovere lo sviluppo
sostenibile (ambientale, sociale, economico) ed è un’integrazione della VIA (che lavora per
singoli progetti).
La VAS deve essere effettuata nella fase preparatoria del piano o programma.

Iter:
- verifica di assoggettabilità (screening)
- elaborazione rapporto ambientale
- consultazioni
- valutazione rapporto ambientale
- decisione
- informazione sulla decisione
- monitoraggio

CODICE DEGLI APPALTI -D.LGS. 50/2016


È stato emanato in attuazione di tre direttive europee ed ha sostituito il precedente
impianto normativo costituito dal codice adottato con d.lgs. 163/2006 e dal relativo
regolamento. Risponde all'esigenza di semplificare le procedure, incrementare l'efficienza
del sistema e garantirne la trasparenza. Ultimo aggiornamento: 2019 col “Decreto Sblocca
Cantieri”.
Le due figure principali sono il coordinatore unico e il responsabile unico del procedimento
(RUP).
Il coordinatore unico coordina le attività dei diversi responsabili di procedimento ed è il
responsabile delle fasi di formazione del programma annuale e triennale e dell’attuazione
degli interventi programmati. È, a tutti gli effetti, un dirigente responsabile e nomina il
RUP.

RUP
Il responsabile unico del procedimento (RUP) svolge di fatto il compito del project manager
dell’opera pubblica: è un tecnico in possesso di titolo di studio adeguato alla natura
dell’intervento.
Sovrintende e coordina tutte le fasi di un’opera pubblica:
1. PROGRAMMAZIONE
1.1. programma lavori pubblici

2. PROGETTAZIONE
2.1. progetto
2.1.1. incarico

3. AFFIDAMENTO
3.1. gara di appalto
3.1.1. contratto

4. ESECUZIONE
4.1. esecuzione lavori
4.1.1. collaudo

1. PROGRAMMAZIONE
Il Programma Lavori Pubblici è un programma triennale, aggiornato annualmente, che deve
indicare finalità, priorità, localizzazione, problematiche di tipo ambientale e paesistico.
Comprende:
- studi di fattibilità
- documento preliminare di progettazione
- quadro economico.

Il Quadro Economico contiene:


- voci di spesa e relativi importi
- spese tecniche di progettazione
- direzione dei lavori e coordinamento sicurezza
- imprevisti
- espropri eventuali
- tutte le altre spese da realizzare (computate o da computare)
- costi amministrativi, etc
- IVA
2. PROGETTAZIONE
Progetto fattibilità (ex preliminare) serve all’inserimento del programma triennale e per
eventuali espropri
Progetto definitivo serve per i permessi e per la gara d’appalto
Progetto esecutivo serve per la gara d’appalto e la realizzazione

3. AFFIDAMENTO
Con l'entrata in vigore del Decreto-Legge 18 aprile 2019, n. 32 (c.d. Decreto Sblocca Cantieri)
convertito dalla Legge 14 giugno 2019, n. 55 sono stati introdotti i seguenti limiti per
l’affidamento degli appalti pubblici:
- Fino a 40.000 euro: possibilità di affidamento diretto anche senza la consultazione di
altri operatori economici.
- Tra 40.000 e 150.000 euro: Affidamento diretto previa valutazione di almeno 3
offerte.
- Tra 150.000 e 350.000 euro: possibilità di procedura negoziata previa consultazione
di almeno 10 operatori economici rispettando il principio di rotazione delle imprese,
gli operatori economici devono essere individuati da appositi elenchi o da indagini di
mercato.
- Tra 350.000 e 1.000.000 euro: possibilità di procedura negoziata previa
consultazione di almeno 15 operatori economici, anche in questo caso rispettando il
principio di rotazione delle imprese, gli operatori economici devono essere
individuati da appositi elenchi o da indagini di mercato.
- Oltre 1.000.000 euro: necessaria una procedura aperta o procedura aperta a
concorso.

PROCEDURA APERTA: prevede la possibilità ad ogni impresa, in possesso dei requisiti


necessari, di poter partecipare alla gara.

PROCEDURA RISTRETTA: l’amministrazione pubblica invita un numero ristretto di imprese


selezionate che dovranno presentare un'offerta.

PROCEDURA INTEGRATA: la procedura integrata prevede non solo la realizzazione dei lavori
ma anche la progettazione. Solitamente i primi livelli di progettazione sono già definiti e
viene richiesto solamente la progettazione esecutiva. Questa procedura viene utilizzata
principalmente per opere complesse in cui l’impresa può definire il progetto esecutivo al
meglio rispetto alle lavorazioni da svolgere.

DIALOGO COMPETITIVO: l’amministrazione pubblica interpella più imprese e negozia


direttamente le condizioni. Solitamente questa procedura viene utilizzata per forniture o
lavori specializzati per cui esistono solamente poche imprese qualificate.
AFFIDAMENTO DIRETTO: per lavori o forniture sotto soglia ovvero sotto un certo importo è
possibile affidare direttamente l’incarico ad un’impresa senza alcuna gara.

Criteri di selezione delle offerte: (devono essere esplicitati nel documento di gara)
- Prezzo
- Qualità
- Pregio tecnico
- Caratteristiche estetiche e funzionali
- Caratteristiche ambientali e contenimento consumo energetico
- Costo utilizzo e manutenzione
- Redditività
- Servizio successivo alla vendita
- Assistenza tecnica
- Termine di consegna o di esecuzione

APPALTO E SUBAPPALTO

Il contratto contiene:
1. capitolato generale
2. capitolato speciale
3. elaborati grafici progettuali e le loro relazioni
4. elenco prezzi unitari
5. piani di sicurezza
6. cronoprogramma
7. polizze di garanzia

CAPITOLATO GENERALE
Descrive nel dettaglio le opere, le modalità realizzative, i materiali utilizzati e i requisiti per la
realizzazione (e il riferimento economico di ognuno di questi aspetti). Esso contiene:
1. domicilio esecutore
2. persone autorizzate a riscuotere per conto dell’esecutore
3. norme di condotta dei lavoratori
4. disciplina e buon ordine del cantiere
5. spese di contratto, di registro e spese accessorie
6. provvista e provenienza dei materiali
7. responsabilità e obblighi per difetti di costruzione
8. durata giornaliera dei lavori
9. proprietà oggetti trovati e dei materiali di demolizione
CAPITOLATO SPECIALE
È obbligatorio per i lavori pubblici ma non per quelli privati e descrive le lavorazioni e le
prescrizioni tecniche necessarie. Esso contiene:
1. tutti gli elementi necessari per una definizione tecnica ed economica
2. modalità di esecuzione e le norme di misurazione, i requisiti di accettazione per i
materiali, le specifiche di prestazione, l’ordine dello svolgimento delle singole
lavorazioni e il termine dei lavori

SUBAPPALTO
È il contratto con cui l’appaltatore affida a terzi l’esecuzione di parte delle prestazioni o
lavorazioni dell’appalto.
Deve essere <30% all’importo complessivo dei lavori. Sono escluse le forniture con o senza
manodopera, noli a caldo se <2% singolarmente o <100.000€.
L’affidatario deposita il contratto di subappalto almeno 20gg prima, insieme ai certificati dei
requisiti necessari.

VARIANTI IN CORSO D’OPERA


Le varianti vengono definite come modifiche di contratti durante il periodo di validità,
prendendo quindi in considerazione le modificazioni soggettive del contratto sia le variazioni
oggettive al progetto.

Sono permesse se:


- sono <50% dell’importo originario del contratto
- non si altera la natura del contratto
- sono derivate da circostanze impreviste o imprevedibili
- non sono superiori alle soglie comunitarie (fissata all’art. 35 del nuovo codice)
- non superano il 10% per forniture e servizi ed il 15% per lavori dell’importo originario del
contratto

Superate le soglie sopra previste il RUP non può far altro che risolvere il contratto ed indire
una nuova procedura di gara per la stipula di un nuovo contratto

BARRIERE ARCHITETTONICHE
Definizione:
- ostacoli fisici che creano disagio per la mobilità, soprattutto per chi ha una capacità
motoria ridotta o impedita (permanentemente o temporaneamente)
- ostacoli che limitano o impediscono a chiunque l’utilizzazione degli spazi, delle
attrezzature o delle componenti in forma sicura e comoda
- la mancanza di accorgimenti o segnalazione che permettano l’orientamento e la
riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque (non vedenti, ipovedenti e
sordi)

Lo scopo della normativa è abbattere le barriere architettoniche e garantire la fruibilità dei


luoghi. Le norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche sono la legge 13 del 9
gennaio 1989 e il D.M. 236/89 e il DPR 503/96.

Le prime 2 regolamentano le nuove costruzioni per:


- edifici privati residenziali
- spazi esterni di loro pertinenza
e le ristrutturazioni per:
- edifici privati preesistenti all’entrata in vigore
- spazi esterni di loro pertinenza

3 GRADI DI FRUIBILITÀ
Sono da considerarsi anche per le persone con ridotta o impedita capacità motoria o
sensoriale.
Accessibilità: possibilità di accesso all’edificio e fruizione degli spazi comuni e delle singole
unità immobiliari. Obbligatoria per: spazi esterni, parti comuni dell’edificio, ambienti per
attività sociali, luoghi di lavoro (se presenti obblighi di collocamento disabili), edifici pubblici
Visitabilità: possibilità di accesso agli spazi di relazione e almeno a un servizio igienico.
Obbligatoria per: residenze, sale per riunioni e spettacoli, locali per ristorazione, strutture
ricettive, luoghi di culto, altri luoghi aperti al pubblico
Adattabilità: possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati (quindi
senza modifiche alla struttura o agli impianti). Obbligatoria per: residenze. NB: in caso di
edilizia residenziale sovvenzionata, almeno il 5% degli alloggi deve essere per disabili

Visitabilità ed Adattabilità: edifici residenziali unifamiliari


Visitabilità ed Adattabilità + Adattabilità parti comuni: edifici plurifamiliari con 3 o meno
livelli fuori terra (inserimento servoscala o ascensore)
Visitabilità ed Adattabilità + totale Accessibilità parti comuni: edifici plurifamiliari con più
di 3 livelli fuori terra

La verifica di conformità del progetto viene compiuta dall’ufficio tecnico del comune prima
del rilascio dell’autorizzazione edilizia. Il sindaco, nel rilasciare il certificato di agibilità, deve
accertare che le opere siano conformi alla normativa e può richiedere dichiarazione redatta
da un tecnico abilitato. Negli edifici vincolati si può derogare dalla normativa solo quando le
opere previste creino grave pregiudizio certificato dalla soprintendenza, possono essere
usate in caso strutture provvisorie o removibili.
ESPROPRIO PER PUBBLICA UTILITÀ
L’esproprio è un istituto di diritto pubblico in base al quale un soggetto, previo il pagamento
di una giusta indennità, viene privato di uno o più beni immobili di sua proprietà, per una
causa di pubblico interesse (legalmente dichiarata). Attraverso tale atto, una pubblica
amministrazione acquisisce il diritto di proprietà su un bene privato. L’indennizzo deve
corrispondere ad un giusto risarcimento, equivalente al massimo contributo che la pubblica
amministrazione può corrispondere al sogg. espropriato.

Profilo storico-normativo
Varie leggi, a partire da L. 25/6/1865 n.2359 (quella che introduce il PRG), passando per L.
Tampone (1187/68), L. Bucalossi (10/77), per la L. Amato (359/92), fino al TESTO UNICO
DELL’ESPROPRIO con il D.P.R. 8/6/2001 n.327 (e s.m.i.).

SOGGETTI DEL RAPPORTO ESPROPRIATIVO


- espropriato: soggetto titolare del diritto espr.
- autorità espropriante: autorità amm.va titolare del potere di espropriare e che cura il
procedimento/sogg.privato al quale sia stato attribuito questo potere.
- beneficiario dell’espr.: soggetto pubbl/pvt in cui favore è emesso il decreto di espr.
- promotore dell’espr.: soggetto pubbl/pvt che chiede l’espr.

Vincoli derivanti da piani urbanistici


Un bene è sottoposto a vincolo espropriativo quando diventa efficace l’atto di approvazione
del piano urb. generale (o una sua variante) di un’opera pubbl. Durata del vincolo: 5 anni.
Comportano la non edificabilità.

PREVENZIONE INCENDI

DM 16/2/82 CATEGORIE OBBLIGATE AL RILASCIO DEL CERTIFICATO PREVENZIONE INCENDI


Indicava 97 categorie di attività per le quali era obbligatorio il certificato redatto dal
Comando dei Vigili del fuoco.
DPR 1/8/2011 n. 151 SEMPLIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI
Le categorie sono diventate 80 e ha modificato gli obblighi per il rilascio del certificato.
D.M. 3/8/2015 Norme tecniche di prevenzione incendi (art. 15 d.lgs. 8/3/2006 n. 139)

TERMINI, DEFINIZIONI GENERALI E SIMBOLI GRAFICI DI PREVENZIONE INCENDI


Carico di incendio: potenza termica della totalità dei materiali che risultano essere
combustibili e calcolati in kg di legno equivalenti (Kcal x kg legno equivalente)
REI Il numero che accompagna tale sigla indica i minuti indicano quelli per i quali le
caratteristiche della struttura rimangono inalterate in presenza di un incendio.
R=resistenza meccanica di un materiale al fuoco
E=tenuta al fumo, gas, vapori
I=isolamento termico.
Compartimento: area dell’edificio isolata e protetta
Filtro: ambiente areato naturalmente tramite un’apertura di almeno 1mq o attraverso
sistemi di areazione, delimitato da strutture REI e porte tagliafuoco; una in comunicazione
con l’edificio, l’altra con la scala di sicurezza o via di fuga
Luogo sicuro: luogo all’aperto in diretto contatto con l’esterno comunque protetto dal fuoco
con strutture REI adatto a contenere un numero predeterminato di persone
Scala protetta: delimitata da muri REI e porte tagliafuoco
Scala a prova di fumo: delimitata da muri REI e disimpegnata da una zona filtro
Vie di fuga: percorsi individuati e opportunamente segnalati

RILASCIO DEL NULLA OSTA PROVVISORIO


Tutte le attività a rischio incendi devono essere denunciate ai titolari dei Vigili del Fuoco che
provvederanno a rilasciare un nulla osta provvisorio (NOP) a seguito della revisione dei
progetti. Caratteristiche generali di sicurezza degli edifici: L. 818/84 e modificate, in parte,
da leggi successive, in relazione alla tipologia di attività.

Gli edifici devono essere dotati di:


- Scala di sicurezza esterna a servizio di max ml 25 di corridoio
- Vie di fuga di max ml 25 con uscita a cielo aperto
- Segnaletica delle vie di fuga - Corridoi con larghezza ≥ ml 1,2
- Porte RE o REI 120/180 con modulo cm 60+60/90+30, con maniglione antipanico
- Naspo, lancia, estintore, ascia
- Determinazione del carico d’incendio e compartimentazione dell’edificio.
- Almeno una uscita di sicurezza ogni 100 persone

CATEGORIE
Le attività da sottoporre a controlli di prevenzione incendi vengono suddivise in 3 categorie
(A, B, C) sulla base della loro complessità:
- Delle percentuali di rischio di incendio
- Della dimensione dell’impresa
- Del settore di attività
- Dell’esistenza di specifiche regole tecniche
- Delle esigenze di tutela della pubblica incolumità

Categoria A (es.): alberghi fino a 50 posti, scuole fino a 150 persone


Non serve il controllo preventivo, basta una comunicazione ai Vigili del Fuoco (via SUAV)
Categoria B (es.): alberghi con 50-100 posti, scuole con 150-300 persone, strutture sanitarie
max 100 persone. Serve il parere di conformità dei Vigili del Fuoco (entro 30 gg dalla
richiesta)
Categoria C (es.): edifici protetti (Codice Beni Cult.), teatri con oltre 200 persone, alberghi
con oltre 100 posti.
Serve il parere di conformità dei Vigili del Fuoco, e verranno effettuati controlli preventivi
antincendio obbligatori durante l’utilizzo della struttura.

TESTO UNICO EDILIZIA – D.P.R. 380/2001


Si tratta di una legge-cornice che riguarda non l'intera materia dell'urbanistica ma la sua
sub-materia dell'edilizia attinente al controllo preventivo dell'attività edilizia, la vigilanza e le
sanzioni contro gli abusi.

Si suddivide in 2 parti principali


1. Attività edilizia
2. Normativa tecnica

Obiettivo: semplificazione legislativa per snellire il procedimento, reso lento dalla


moltitudine di leggi. Al decreto sono stati aggiunti due decreti legislativi che vanno a
modificare e precisare alcune procedure relative agli obblighi autorizzativi:
- SCIA 1 – DLGS 127/2016
- SCIA 2 – DLGS 222/2016

Il decreto SCIA2 riduce i titoli abilitativi a quattro procedure principali:


- Attività Edilizia Libera
- Comunicazione Inizio Lavori Asseverata - CILA
- Segnalazione Certificata Inizio Attività - SCIA
- Permesso Di Costruire – PDC (ex legge Bucalossi 1977)
+ decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministero
delegato per la semplificazione e la PA contenente l’elenco delle 105 principali opere
edilizie.

Le amministrazioni dovranno fornire gratuitamente la necessaria attività di consulenza


funzionale alle attività in elenco. Sono inoltre previsti moduli unificati e standardizzati;
snellita anche le procedure per la richiesta di agibilità: presentare entro 15 gg dalla fine dei
lavori una segnalazione certificata con i documenti già richiesti in passato.
Altra importantissima novità introdotta dal TU è lo sportello unico dell’edilizia SUAPE, con il
compito di:
- Snellimento burocratico
- Maggiori contatti tra PA e cittadini
Tale ufficio cura i rapporti tra il privato, le PA e dalle altre amministrazioni tenute a
pronunciarsi in merito alla richiesta di titolo abilitativo (conferenza dei servizi). Funge inoltre
da sportello di informazione sulle materie relative ai processi edilizi. È l’unico tramite tra PA
e privati.

EDILIZIA LIBERA
- senza obblighi procedurali per: manutenzione ordinaria, eliminazione barriere
architettoniche, movimenti terra per attività agricole, serre mobili stagionali,
pavimentazione spazi esterni, pannelli solari e fotovoltaici
- con CIL (comunicazione inizio lavori) per: opere dirette a soddisfare esigenze contingenti e
temporanee, da rimuovere al cessare delle necessità e comunque entro 90 gg
- con CILA (comunicazione inizio lavori asseverata) per: interventi di manutenzione
straordinaria o restauro e risanamento conservativo che non riguardando le parti strutturali
dell’edificio.

La mancata comunicazione di CIL e CILA comporta sanzione pecuniaria di 1.000 €.


Se opere con CILA richiedono particolari permessi, il titolare del titolo abilitativo può
chiedere allo sportello unico di provvedere all’acquisizione. Se non avviene entro 60 gg, il
responsabile indice la conferenza di servizi. Ovviamente i lavori possono iniziare solo
all’avvenuta acquisizione degli atti di assenso.

SCIA GRATUITA
Per interventi di manutenzione straordinaria e restauro e risanamento conservativo con
interventi sulla struttura, ristrutturazione edilizia con aumento di volume o della superficie
utile lorda, ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d’uso (tranne zona A),
ristrutturazione con modifica sagoma.
Iter: i lavori possono essere iniziati con silenzio-assenso immediato, salvo necessità di
autorizzazioni particolari. In quel caso si può fare richiesta allo sportello unico e i lavori
iniziano non appena lo sportello comunica di aver ricevuto esito positivo. Per le zone A: i
lavori non possono avere inizio prima che siano trascorsi 30 gg dalla presentazione della
segnalazione.

SCIA ONEROSA
Per interventi di ristrutturazione che portino ad un organismo in tutto o in parte diverso dal
precedente, nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica disciplinati da piani attuativi,
nuova costruzione in esecuzione di piani urbanistici con precise indicazioni plano-
volumetriche.
Iter (almeno 30 gg prima dell’effettivo inizio dei lavori):
- Relazione osservante la conformità dell’intervento con gli strumenti urb vigenti
- Elaborati progettuali
- Attestazioni/asseverazioni/certificazioni relative alla sussistenza dei requisiti e presupposti
previsti dalla legge.
Il tutto firmato da un progettista abilitato ed iscritto all’Ordine. La SCIA può essere
presentata per posta raccomandata o via telematica. Entro 30 gg il responsabile deve
comunicare il diniego. Se invece entro 30 gg non ci sono comunicazioni, si possono iniziare i
lavori.
Nel caso di vincoli di competenza:
- Del Comune: 30 gg dall’esito
- Altri: 30 gg dall’esito della conferenza

La SCIA è valida per 3 anni dalla data di inizio lavori. La fine lavori deve essere corredata da:
- Certificato regolare esecuzione da parte del direttore dei lavori
- Copia variazione catastale

REGIME SANZIONATORIO SCIA


- In assenza o difformità della SCIA presentata: sanzione pari al doppio dell’incremento
del valore venale conseguito dall’immobile, non inferiore a 516€
- Interventi di restauro e risanamento conservativo imm vincolati: ripristino stato di fatto
ad opera e spese del responsabile + pagamento sanzione tra 516€ e 10.329€
- Restauro e risanamento conservativo imm in zona A: il responsabile dell’ufficio
richiedente interroga Ministero per il ripristino stato di fatto o sanzione pecuniaria. Se
parere non emesso entro 60 gg., il resp provvede autonomamente.
- Intervento realizzato conforme alla disciplina vigente > sanatoria (ottenibile tramite
accertamento di conformità) > versamento compreso tra 5.164€ e 516€
- Se la SCIA viene presentata spontaneamente in caso di esecuzione > pagamento 516€
come sanzione.

PERMESSO DI COSTRUIRE
Gratuito: per interventi di manutenzione straordinaria e restauro e risanamento
conservativo con interventi sulla struttura, ristrutturazione edilizia con aumento di volume
(tranne zona A), ristrutturazione con modifica sagoma.
Oneroso: per interventi di ristrutturazione che portino ad un organismo in tutto o in parte
diverso dal precedente, interventi di nuova costruzione, interventi di ristrutturazione
urbanistica. Inizio lavori entro 1 anno, fine lavori entro 3 anni. Se vi sono parti non ultimate
entro 3 anni queste sono soggette a nuovo permesso o SCIA. Alla fine dei lavori, entro 15 gg,
va presentato il certificato di agibilità.

Iter: è necessario presentare la domanda presso lo sportello unico.


La domanda deve contenere: attestazione titolo di legittimazione, elaborati progettuali,
dichiarazione del progettista che assevera la conformità del progetto.
Entro 10 gg viene nominato il responsabile, entro 60 gg viene indetta l’istruttoria e la
proposta di provvedimento:
- Richiesta modifiche di modesta entità al progetto: tempo 15 gg per apportarle
- Richiesta istruttoria (ulteriori documenti): 30 gg per integrate (doppio tempo per
progetti complessi)
- Induzione conferenza di servizi (nel caso di ulteriori atti di assenso): entro 30 gg
responso (75 gg per permesso gratuito): o silenzio-assenso = inizio lavori, oppure
diniego.

ONERI RELATIVI AL PERMESSO DI COSTRUIRE ONEROSO


Oneri di urbanizzazione: da corrispondersi all’atto del rilascio del permesso, oppure
realizzabili dal titolare del permesso. L’incidenza degli oneri viene stabilita con delibera del
Consiglio Comunale.
Oneri di costruzione: da corrispondersi entro e non oltre 60 gg dal rilascio del permesso.
- Per nuovi edifici: determinato dalla Regione in base ai costi max ammissibili per l’edilizia
agevolata
- Patrimonio edilizio esistente: inferiori ai costi per le nuove costruzioni - Edilizia
convenzionata: solo oneri di urbanizzazione previa convenzione del Comune
- Gratuito: interventi in zone agricole, per attuazione di piani urbanistici, a seguito di
calamità naturali

REGIME SANZIONATORIO PERMESSO


Quattro casi:
1 – opere in assenza o totale difformità di titolo edilizio o con variazioni essenziali Le
opere devono essere demolite dal proprietario. Se ciò non avviene, il bene passa al Comune
che provvede a demolirlo a carico del proprietario + sanzione tra 2000€ e 20.000€
2 – ristrutturazione edilizia in assenza o totale difformità di titolo edilizio L’intervento va
rimosso o demolito. Se è impossibile > sanzione pari al doppio dell’incremento di valore
conseguito dall’immobile
3 – opere realizzate in parziale difformità Le opere devono essere demolite dal
responsabile entro un termine fissato sull’ordinanza di demolizione. Se non è possibile,
sanzione differente a seconda che si tratti di ed abitativo o no.
4 – permesso in sanatoria tramite accertamento di conformità: sanzione pari al doppio del
costo di costruzione.

SCA – SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI AGIBILITÀ


Da presentarsi entro 15 gg dalla fine dei lavori tramite SCIA.

Deve contenere:
- Attestazione comprovante la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità,
risparmio energetico
- Collaudo statico
- Conformità accessibilità e superamento barriere architettoniche
- Aggiornamento catastale
- Conformità impianti installati

Procedimento:
1. Entro 15 gg ultimazione dei lavori, colui che ha presentato la domanda per il titolo
edilizio chiede il certificato allo sportello unico con allegata: la copia dell'iscrizione in
catasto, pena una sanzione amministrativa e pecuniaria tra i 77 e 464 euro; la
dichiarazione di conformità dell'opera rispetto il progetto approvato e dichiarazione di
conformità degli impianti
2. Lo sportello unico SUAPE entro 10 gg nomina il responsabile del procedimento
3. Entro 30 gg viene rilasciato il certificato, verificato il collaudo statico e la conformità
delle opere rispetto la normativa vigente e l'accessibilità. SILENZIO ASSENSO: Trascorsi
inutilmente i 30 gg la certificazione si intende attestata nel caso di presenza del parere
della ASL. Nel caso di asseverazione del progettista il termine è invece di 60 giorni.
4. Il termine dei 30 giorni può essere interrotto solo una volta nei primi 15 per richiesta di
documentazione integrativa. In tal caso i 30 giorni ripartono dalla ricezione della
documentazione

NORME DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO – D.LGS 81/2008 POI


106/2009
Composto da 13 titoli

Titolo I
Vengono ribaditi i principi generali e le definizioni attinenti tutti i settori delle attività
lavorative per la sicurezza nei luoghi di lavoro, gli obblighi del datore di lavoro, il DVR,
l’RSPP, il medico competente e l’RLS.

Titolo II
Vengono definiti i luoghi di lavoro e i relativi requisiti di salute e sicurezza gli obblighi del
datore di lavoro e le relative sanzioni.

Titolo III
Vengono specificate le modalità d’uso alle attrezzature di lavoro e dei relativi dispositivi di
protezione individuale (DPI) Anche in questo caso ci sono obblighi per il datore che deve
controllare gli impianti e informare i lavoratori
Titolo IV
Vengono definiti i cantieri temporanei e mobili, i ruoli, PSC, POS, PIMUS e i soggetti coinvolti

DATORE DI LAVORO
Deve garantire la sicurezza dei lavoratori. Deve quindi:
- valuta la scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o preparati chimici impiegati
- allestire in modo consono i luoghi di lavoro
- individuare i rischi per la sicurezza
- istituire un servizio di protezione e prevenzione dai rischi
- elaborare il documento per la valutazione del rischio DVR (o il DUVRI se ci sono
interferenze nelle lavorazioni)
- nomina il rappresentante dei lavori per la sicurezza RSPP
- nomina il rappresentante dei lavori per la sicurezza RLS (≥15 dipendenti è nominato dal
sindacato)
- nomina il medico competente

OBBLIGHI DEI LAVORATORI


- sottoporsi al programma di formazione e addestramento (fornito dal datore di lavoro)
- utilizzo dei DPI in modo conforme e non apporvi modifiche
- segnalarne il malfunzionamento o inconveniente emerso durante l’uso

FIGURE DI UN’OPERA EDILIZIA


a. COMMITTENTE
b. RESPONSABILE DEI LAVORI
c. PROGETTISTA
d. CALCOLATORE STRUTTURALE
e. DIRETTORE DEI LAVORI
f. ASSISTENTE AI LAVORI.
g. DIRETTORE ARTISTICO.
h. APPALTATORE
i. ARTIGIANI
j. DIRETTORE DI CANTIERE
k. IMPRESA AFFIDATARIA
l. IMPRESA ESECUTRICE
m. COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE
n. COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE
o. COLLAUDATORE
CSP - COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE
In fase di progettazione, redige il PSC e prepara il fascicolo dell’opera.

Soggetto incaricato dal committente o dal responsabile dei lavori a procedere con il
progettista durante la progettazione esecutiva dell’opera e comunque prima della
presentazione delle offerte a:
- redigere il piano di sicurezza e di coordinamento (PSC)
- predisporre un fascicolo contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e
protezione dei rischi cui poi sono esposti i lavoratori e che deve essere adattato alle
caratteristiche dell’opera e della sua futura manutenzione.
Deve aver frequentato un corso in materia di sicurezza di 120 ore. Può anche essere il
committente o responsabile lavori.
Per le opere pubbliche è d’obbligo il coordinamento della progettazione nei cantieri dove è
prevista la presenza di più imprese anche non contemporanea e non è d’obbligo nelle opere
private di importo inferiore a 100 000 euro e non soggette a permesso di costruire.

PSC - PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO IN PROGETTAZIONE


Il piano di sicurezza e coordinamento è parte integrante del contratto di appalto e i datori di
lavoro delle imprese esecutrici e i lavoratori autonomi sono tenuti ad attuare quanto
previsto nel piano di sicurezza e di coordinamento PSC e nel piano operativi di sicurezza
POS. I costi della sicurezza sono compresi nell’importo totale dei lavori ed individuano la
parte del costo dell’opera da non assoggettare a ribasso nelle offerte delle imprese
esecutrici

Parte prima
Prescrittiva e di coordinamento delle varie parti per l’organizzazione della sicurezza
1. premessa sulla specificità del PSC
2. contenuti del PSC identificazione e descrizione dell’opera e del sito
3. relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi concreti
4. scelte progettuali e organizzative, procedure, misure preventive e protettive
5. prescrizioni operative misure protettive e preventive e DPI in relazione all’interferenza
tra le lavorazioni
6. misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e lavoratori
autonomi di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione
collettiva come scelta di pianificazione dei lavori finalizzata alla sicurezza
7. modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché’ della reciproca
informazione fra datori di lavoro
8. organizzazione relativa al servizio di pronto soccorso, antiincendio ed evacuazione dei
lavoratori con riferimenti telefonici di emergenza
9. entità presunta del cantiere espressa in uomini/giorno con i dati relativi alla durata
prevista delle lavorazioni
10. stima dei costi della sicurezza
11. procedure complementari e di dettaglio al PSC connesse alle scelte autonome
dell’impresa esecutrice da esplicitare nel POS (solo per lavorazioni particolari)

Parte seconda
Insieme delle schede di sicurezza, cronoprogramma, diagramma Gannt, computo costi
sicurezza, FASCICOLO DELL’OPERA
- scheda di sicurezza per fasi lavorative
- scheda di sicurezza di macchinari ed attrezzature
- scheda di sicurezza per gruppi omogenei di lavorazioni
- cronoprogramma di esecuzione lavori
- diagramma di Gannt
- computo dei costi della sicurezza
- elenco legislazioni di riferimento
- fascicolo con le caratteristiche dell’opera
- bibliografia di riferimento

FASCICOLO DELL’OPERA
Accompagna l’opera per tutta la sua durata di vita (durante costruzione e per lavori
successivi alla realizzazione). Tre capitoli:
1. descrizione sintetica dell’opera e indicazione dei soggetti coinvolti
2. individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione dell’opera e
di quelle ausiliarie per gli interventi successivi prevedibili nell’opera. Le misure
preventive e protettive in dotazione dell’opera sono le misure preventive e protettive
incorporate nell’opera o a servizio della stessa per la tutela della sicurezza e della salute
dei lavoratori incaricati di eseguire i lavori successivi sull’opera. Esistono anche misure
ausiliarie e sono quelle da adottare dalle imprese esecutrici/lavoratori autonomi.
3. riferimenti alla documentazione di supporto esistente

Il fascicolo deve essere aggiornato:


- in corso di esecuzione a cura del coordinatore per l’esecuzione
- durante la vita d’esercizio dell’opera in base alle eventuali modifiche sulla stessa a cura
del committente.
Il gestore dell’opera è il soggetto coinvolto maggiormente nell’utilizzo del fascicolo. Deve
essere utilizzato per informare le imprese di manutenzione sulle modalità di intervento ai
fini di sicurezza

Parte terza
- Elaborati grafici dell’area
- tavola planimetrica con evidenziati recinzioni, varchi di accesso le delimitazioni delle aree
praticabili o interdette in relazione alle varie fasi lavorative la stratigrafia del terreno.
POS - PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
in esecuzione – redatto dall’Impresa esecutrice

Descrive i dati dell’imprese esecutrice ed elenco dei macchinari e attrezzature di cantiere.


Redatto obbligatoriamente a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici,
contiene le informazioni relative al cantiere e le valutazioni dei rischi a cui sono sottoposti
gli addetti dell’impresa. Il POS oltre ad essere un adempimento amministrativo rappresenta
un documento essenziale al fine di prevenire limitare e ridurre al minimo i rischi ed in grado
di fornire un comportamento e indirizzo sulla sicurezza.

Esso contiene:
- dati identificativi dell’impresa esecutrice
- le specifiche mansioni inerenti alla sicurezza svolte in cantiere da ogni figura nominata
allo scopo dall’impresa esecutrice
- la descrizione dell’attività di cantiere delle modalità organizzative e dei turni di lavoro
- PiMUS, elenco ponteggi, ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole
importanza delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere
- elenco delle sostanze e dei materiali pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative
schede di sicurezza
- esito del rapporto di valutazione sul rumore rilasciato dal medico
- individuazione delle misure preventive e protettive integrate rispetto a quelle del PSC
- elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori in cantiere
- documentazione in merito all’informazione e alla formazione fornite ai lavoratori
occupati in cantiere.

PiMUS
Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio di ponteggi
Documento operativo redatto dal datore di lavoro, contiene i riferimenti al personale
addetto al montaggio, uso e smontaggio. Deve essere firmato da un professionista abilitato.
Non va realizzato per punti su ruote, cavalletti, parapetti etc

Deve contenere:
- Dati identificativi del luogo di lavoro
- Dati identificativi del datore di lavoro che procederà alle operazioni di montaggio e/o
trasformazione e/o smontaggio del ponteggio
- Dati identificativi della squadra di lavoratori, compreso il preposto, addetti alle
operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio
- Dati identificativi del ponteggio
- Disegno esecutivo del ponteggio dal quale risultino:
o generalità e firma del progettista
o sovraccarichi massimi per metro quadrato di impalcato
o indicazione degli appoggi e degli ancoraggi.
Quando non sussiste l’obbligo del calcolo, invece delle indicazioni sono
sufficienti le generalità e la firma della persona competente.
- Progetto del ponteggio, quando previsto
- Indicazioni generali per le operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o
smontaggio del ponteggio (“piano di applicazione generalizzata”):
o planimetria delle zone destinate allo stoccaggio e al montaggio del ponteggio,
evidenziando, inoltre: delimitazione, viabilità, segnaletica, ecc.
o modalità di verifica e controllo del piano di appoggio del ponteggio (portata
della superficie, omogeneità, ripartizione del carico, elementi di appoggio,
ecc.)
o modalità di tracciamento del ponteggio, impostazione della prima campata,
controllo della verticalità, livello/bolla del primo impalcato, distanza tra
ponteggio (filo impalcato di servizio) e opera servita, ecc.
o descrizione dei DPI utilizzati nelle operazioni di montaggio e/o
trasformazione e/o smontaggio del ponteggio e loro modalità di uso, con
esplicito riferimento all’eventuale sistema di arresto caduta utilizzato ed ai
relativi punti di ancoraggio
o descrizione delle attrezzature adoperate nelle operazioni di montaggio e/o
trasformazione e/o smontaggio del ponteggio e loro modalità di installazione
ed uso
o misure di sicurezza da adottare in presenza, nelle vicinanze del ponteggio, di
linee elettriche aeree nude in tensione
o tipo e modalità di realizzazione degli ancoraggi
o misure di sicurezza da adottare in caso di cambiamento delle condizioni
meteorologiche (neve, vento, ghiaccio, pioggia) pregiudizievoli alla sicurezza
del ponteggio e dei lavoratori
o misure di sicurezza da adottare contro la caduta di materiali e oggetti
- Illustrazione delle modalità di montaggio, trasformazione e smontaggio, riportando
le necessarie sequenze “passo dopo passo”, nonché descrizione delle regole
puntuali/specifiche da applicare durante le suddette operazioni di montaggio e/o
trasformazione e/o smontaggio (“istruzioni e progetti particolareggiati”), con l’ausilio
di elaborati esplicativi contenenti le corrette istruzioni, privilegiando gli elaborati
grafici costituiti da schemi, disegni e foto
- Descrizione delle regole da applicare durante l’uso del ponteggio
- Indicazioni delle verifiche da effettuare sul ponteggio prima del montaggio e durante
l’uso

CSE - COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE


La figura del coordinatore per la sicurezza è obbligatoria nei cantieri edili e nel settore
delle Costruzioni. Questi si occupa di rilevare, valutare e ridurre i fattori di rischio per i
lavoratori, mediante l'applicazione delle disposizioni previste dalla vigente normativa.
Nel dettaglio:
- Verifica idoneità del POS, assicurandone la coerenza col PSC
- Adegua il fascicolo in relazione all’andamento dei lavori ed eventuali modifiche
- Verifica che le imprese adeguino (eventualmente) i rispettivi POS
- Organizza la cooperazione tra i datori di lavoro (e lavoratori autonomi) e il
coordinamento delle attività e la reciproca informazione
- Coordina i RSL
- Segnala al committente (o al RUP) o al responsabile dei lavori le inosservanze al T.U.
sulla sicurezza del PSC, previa comunicazione scritta
- Sospende le singole lavorazioni in caso di pericolo grave e imminente (direttamente
riscontrato) fino alla verifica degli adeguamenti
- Propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese/lavoratori o la
risoluzione del contratto se opportuno. Se il committente (o il RUP) o il resp. dei
lavori non adotta provvedimenti e non fornisce motivazioni, il CSA comunica all’ASL e
alla direzione provinciale del lavoro

DIRETTORE DEI LAVORI


Il Direttore dei Lavori deve tutelare gli interessi della Committenza nei confronti
dell’impresa e di terzi, controllando la buona riuscita delle opere in tutte le fasi del loro
svolgersi. Svolge un controllo tecnico, contabile e amministrativo dell’intervento, che deve
essere eseguito a opera d’arte e in conformità al progetto. Le mansioni svolte dal Direttore
dei Lavori riguardano diversi aspetti del processo operativo:
- aspetto tecnico: consiste nella migliore realizzazione delle opere progettate;
- aspetto amministrativo: consiste nella verifica del rispetto delle norme contrattuali e dei
capitolati;
- aspetto contabile: consiste nel continuo controllo per la misurazione e valutazione dei
lavori da un punto di vista economico.

In pratica:
- È responsabile dell’accettazione dei materiali (quantità e qualità in base alle NTA)
- Verifica periodicamente possesso e regolarità delle imprese della doc. prevista
- Costante verifica validità programma di manutenzione, dei manuali d’uso e
aggiornamento e modifica a lavori ultimati
- Segnala al RUP l’inosservanza degli obblighi di subappalto
- Verifica che le osservazioni siano correttamente eseguite
NB: se in possesso dei requisiti, può svolgere il ruolo del CSE.

È suo compito redigere e aggiornare i seguenti documenti:


- Giornale dei Lavori: contiene la cronistoria del cantiere, l’ordine ed il modo con cui
progrediscono i lavori, il numero di operai, i macchinari usati, le condizioni
metereologiche. Normalmente è redatto dall’Assistente dei Lavori, un tecnico di fiducia
del D.d.L.;
- Libretto delle misure delle lavorazioni e delle provviste: contiene la registrazione della
quantità dei lavori svolti e la descrizione della qualità degli stessi. Le misurazioni
vengono riportate a corpo e a misura, spesso affiancate da disegni esplicativi;
- Liste settimanali degli operai e delle provviste: vi sono riportate le giornate degli
operai, i noli dei mezzi d’opera, le provviste fornite dall’Appaltatore in base al
Capitolato, ecc.;
- Registro di Contabilità: è il quaderno delle misure (prese dal Libretto delle Misure) per i
prezzi unitari. Contiene anche le riserve dell’Appaltatore e deve essere firmato anche da
quest’ultimo oltre che dal D.d.L.; è senz’altro il più importante in assoluto e rappresenta
il documento cardine su cui ruota tutta la contabilità. Il registro di contabilità serve per
procedere all’emissione di uno stato di avanzamento lavori (SAL) e relativo certificato di
pagamento. Vi si annotano le riserve dell’appaltatore.
- Stato di Avanzamento dei Lavori (SAL): serve al pagamento delle rate di acconto in base
al tutte le singole lavorazioni delle imprese coinvolte. È rappresentato da una tabella
composto da 2 colonne (tempi + anticipi e importi) e le righe sono le singole lavorazioni;
- Certificato di Pagamento: (emesso dal RUP) è il documento che autorizza i pagamenti
all’impresa come da contratto. Quando per l’ammontare delle lavorazioni e delle
somministrazioni eseguite è dovuto il pagamento di una rata di acconto, come stabilito
con apposito SAL, il RUP rilascia il certificato di pagamento.
- Registro dei Pagamenti: riepilogo di tutti i pagamenti effettuati all’Impresa dall’inizio
alla fine. Permette il confronto tra il prezzo totale del realizzato e la spesa preventivata;
- Conto Finale: non è altro che l’ultimo Stato di Avanzamento Lavori dove viene riportato
tutto ciò che a livello contabile è intervenuto nel processo produttivo.

Il flusso può essere così schematizzato:


1. Direttore dei lavori
– emette il SAL
– presenta il SAL al RUP
2. RUP
– effettua la verifica di regolarità contributiva
– emette il certificato di pagamento (entro 7 giorni dalla ricezione del SAL)
– consegna il certificato di pagamento alla tesoreria
3. Stazione appaltante
– emette il mandato di pagamento in favore dell’appaltatore (entro 30 giorni
dalla ricezione del certificato di pagamento)

In caso di riscontro da parte del RUP di un Durc (Documento di regolarità contributiva)


irregolare in capo all’appaltatore, la stazione appaltante può trattenere dal certificato di
pagamento l’importo corrispondente all’inadempienza.
La stessa stazione appaltante pagherà direttamente agli enti previdenziali ed assistenziali
l’importo dell’inadempienza.
RSPP - RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Coordina il servizio di prevenzione e protezione. Può essere anche il direttore dei lavori o da
egli designato, deve possedere diploma + corsi di formazione adeguati al livello di rischio
(minimo 18 ore, massimo 48 ore).
I suoi compiti sono:
- collaborare alla stesura del DVR e dei fattori di rischio e alle misure di prevenzione e
protezione
- proporre programmi di formazione dei lavoratori
- prendere parte a tutte le consultazioni in materia di salute e sicurezza e alle
RIUNIONI PERIODICHE
- occuparsi dell’informazione dei lavoratori

RLS – RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA


Obbligatorio in tutte le aziende, deve fare un corso di formazione.
≤ 15 dipendenti: eletto dai lavoratori tra di loro
> 15 dipendenti: eletto tramite rappresentante sindacale

MEDICO COMPETENTE
Produce il protocollo sanitario, che comprende visite mediche e accertamenti

PREPOSTO
I suoi compiti sono:
- assicurarsi che i lavoratori rispettino gli obblighi di legge per salute e sicurezza
- informare i lavoratori esposti a rischio di un pericolo circa il rischio stesso
- occuparsi dei corsi di formazione
DVR – DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
È il documento che viene redatto in seguito alla valutazione di tutti i rischi presenti in
azienda. La valutazione dei rischi è un obbligo inderogabile del datore di lavoro per tutte le
aziende con almeno 1 dipendente.

Serve a valutare la probabilità di accadimento di un evento dannoso e a calcolare l’entità del


danno, per suggerire concrete misure di prevenzione e protezione.
Nella sua redazione sono coinvolti:
- RSPP, che affianca il DdL in fase di valutazione dei rischi e contribuisce a pianificare le
misure di prevenzione e protezione
- Medico competente, in materia di valutazione della salute dei lavoratori e dei rischi
- RLS, viene consultato sul contenuto e riceve una copia per presa visione

Deve contenere:
- Anagrafica aziendale
- Organigramma Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP)
- Descrizione ciclo lavorativo
- Mansionario
- Relazione sulla valutazione di tutti i rischi
- Programma delle misure di prevenzione e protezione
- Programmi interventi lavorativi

DUVRI - DOCUMENTO UNICO PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE


È obbligatorio in caso di possibili interferenze durante le lavorazioni. Nei cantieri è sostituito
dal PSC.
Serve a:
- Valutare i rischi derivanti dalle interferenze dovute da attività diverse
- Indicare le misure adottate per ridurre al massimo i rischi non eliminabili
- Verificare che le maestranze siano in possesso dei requisiti tecnici

RIUNIONE PERIODICA
È una riunione periodica tra i soggetti che si occupano di sicurezza, indetta dal datore di
lavoro, obbligatoria almeno una volta all’anno in tutte le aziende con almeno 15 dipendenti.

Vi partecipano:
- Datore di lavoro o un suo rappresentante: egli è chiamato a definire i contenuti da
trattare nella riunione nel rispetto delle direttive emanate dal legislatore, a
presentare le tematiche da esaminare e a verbalizzarne i risultati se ricopre anche la
funzione di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
- RSPP: è tenuto a individuare e a valutare i rischi presenti all’interno dell’azienda e a
elaborare le specifiche misure preventive e protettive da adottare con appositi
sistemi di controllo di tali misure. È tenuto a elaborare le procedure di sicurezza per
la realtà aziendale e a proporre i programmi di informazione e formazione dei
lavoratori stessi in tema di salute e sicurezza
- Medico Competente: è tenuto a comunicare in sede di riunione i risultati anonimi
collettivi degli accertamenti clinici e strumentali effettuati, fornendo quindi
indicazioni sul significato degli stessi ai fini di attuare le adatte misure per la tutela
della salute e dell’integrità psico-fisica dei lavoratori
- RLS: egli partecipa alla riunione in ragione del ruolo che riveste e in coerenza con le
tematiche oggetto d’esame in tale ambito. Può sottoporre all’attenzione degli altri
partecipanti eventuali tematiche emerse dai lavoratori

Vengono trattati i seguenti argomenti:


- Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)
- L’andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza
sanitaria
- I criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e l’efficacia di dispositivi di protezione
individuale (DPI)
- I programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori
della sicurezza e della protezione della loro salute
- Codici di comportamento e buona prassi ai fini della prevenzione di infortuni e
malattie professionali
- Obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida
per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

A seguito della riunione deve essere redatto il verbale dal RSPP. Egli può essere sia il Datore
di Lavoro stesso che un RSPP esterno nominato.

DPI – DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI


Viene così definita qualsiasi attrezzatura indossata o tenuta dal lavoratore, contro uno o più
rischi per la sua salute e sicurezza durante il lavoro.
Si utilizzano quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure
tecniche di prevenzione, da metodi di riorganizzazione del lavoro o dai DPC.
Es.: scarpe antinfortunistiche, imbrago, caschetto, giubbotto catarifrangente, guanti etc.

DPC – DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVI


Hanno un’efficacia più alta rispetto ai DPI, devono limitare o contenere un rischio per la
salute e la sicurezza dei lavoratori.
Es.: guardrail, corrimano, messa a terra, reti di sicurezza etc.

URBANISTICA E ARGOMENTI SPECIFICI


PIANIFICAZIONE: si intende il governo dell’uso del territorio ad ampia scala (territoriale,
regionale, provinciale), attraverso componenti tecnico-scientifiche e socio-economiche.

ZONE OMOGENEE (dm n.1444/68)


Definizione: Parte del territorio comunale che ha o per la quale si prevede una determinata
destinazione d’uso. Il territorio comunale si divide nelle seguenti zone territoriali omogenee:
A. centri storici e nuclei di interesse storico artistico o ambientale
B. parti di territorio totalmente o parzialmente edificate divise in:
b1. non si prevedono particolari modifiche dello stato di fatto
b2. che richiedono ristrutturazioni urbane o edilizie
b3. che richiedono interventi coordinati per ambiti significativi
C. parti destinate a nuovi complessi insediativi prevalentemente residenziali
D. parti destinate a nuovi insediamenti industriali commerciali e direzionali
E. parti che mantengono destinazione agricola
F. parti per attrezzature pubbliche
NB: per la Regione Sardegna sono diverse:
F: turismo stagionale
G: attrezzature e impianti pubblici e privati
H: salvaguardia paesaggistica

STANDARD URBANISTICI E RESIDENZIALI (lg. 765/1967 e dm 1444/68)


Rappresentano i rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e gli
spazi pubblici e vengono definiti per zone omogenee.

Per gli insediamenti residenziali gli standard indicano ≥18 mq ad abitante divisi in:
- 4,5 mq aree istruzione
- 2 mq aree interesse comune
- 9 mq aree verdi
- 2,5 mq parcheggi
NB. se l’area è vicina a zone particolari di interesse storico o ambientale la minima quantità
di spazio verde è 15 mq; per i comuni con meno di 10000 ab. si hanno 12 mq ad ab. (verde
3mq). Molte di queste quantità inoltre possono essere modificate da leggi regionali e sono
escluse le strade.

Distacchi e distanze art. 9 del DM 1444/1968 comma 2


Distacchi dal confine:
- Dai 3 ai 5 m
Distanze tra i fabbricati:
- Zona A: ≥ di quella presente negli edifici preesistenti
- Zone B, D, E, F: ≥ 10 m tra pareti finestrate
- Zona C: altezza fabbricato più alto

Opere di urbanizzazione primaria


- strade residenziali
- illuminazione pubblica
- spazi verdi lungo le strade
- spazi di sosta e parcheggi
- reta fognaria
- rete distribuzione servizi

Opere di urbanizzazione secondaria


- scuole dell’obbligo e superiori
- mercati
- delegazioni comunali
- edifici religiosi
- impianti sportivi di quartiere
- centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie
- biblioteche di quartiere
- parchi attrezzati di quartiere

TIPI DI EDILIZIA
Edilizia agevolata: edilizia economica e popolare che gode dell’intervento statale con
agevolazioni finanziarie con mutui a tasso agevolato.
Edilizia convenzionata: edilizia privata la cui realizzazione è soggetta a norme stabilite in
convenzione con il Comune.
Edilizia sovvenzionata: da un punto di vista finanziario è a carico dello stato, costituisce il
patrimonio pubblico assegnato a canoni sociali o politici. È prevalentemente l’edilizia
destinate alle nuove costruzioni dell’istituto autonomo delle case popolari (IACP).

PIANI URBANISTICI E LIVELLI OPERATIVI

NORME DEONTOLOGICHE – ORDINE PROFESSIONALE


Il codice deontologico tutela il decoro della categoria quale patrimonio che l'architetto deve
preservare per un corretto rapporto con il committente e per mantenere la fiducia che la
società ripone nella sua figura professionale.

Il codice è strutturato in IX Titoli:


- Principi generali
- Doveri generali
- Rapporti con l’ordine e il consiglio di disciplina
- Rapporti esterni
- Rapporti interni
- Esercizio professionale
- Potestà disciplinare
- Sanzioni
- Disposizioni transitorie e finali

LE NUOVE NORME DEONTOLOGICHE 2014


Il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori CNAPP ha
approvato il nuovo Codice Deontologico, che è entrato in vigore dal 1° gennaio 2014.
Il professionista deve vigilare sull’impatto che le sue opere avranno sulla società e
sull’ambiente. Deve quindi curare il continuo e costante aggiornamento della propria
competenza professionale e il mancato rispetto dell’obbligo o l’infedele certificazione del
percorso di aggiornamento seguito, costituisce un illecito disciplinare.

Quando il professionista non esegue personalmente la prestazione, il ricorso a collaboratori


deve avvenire sotto la sua direzione e responsabilità. Ad ogni modo, il professionista non
deve attribuirsi la paternità del lavoro compiuto da altri né fare apparire come
esclusivamente propria un’opera progettata in collaborazione con altri colleghi
professionisti, senza indicarne i nominativi.

Nel momento in cui il professionista accetta un incarico, deve definire nel contratto i criteri
di calcolo per il compenso, rendendo noto al committente il grado di complessità
dell’incarico, gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione, i dati e il
massimale della polizza assicurativa. La misura del compenso deve essere adeguata
all’importanza dell’opera e va pattuita indicando per le singole prestazioni tutte le voci di
costo, comprensive di spese oneri e contributi.

La rinuncia, totale o parziale, al compenso è ammissibile soltanto in casi eccezionali,


altrimenti può essere considerata comportamento anticoncorrenziale e grave infrazione
deontologica.

Si può pubblicizzare con ogni mezzo la propria attività, le specializzazioni, i titoli posseduti, la
struttura dello studio professionale e i compensi richiesti per le prestazioni.

Dal 2013 è obbligatoria l’Assicurazione Professionale.


Dal 2014 è obbligatoria la Formazione continua.

OBBLIGHI E ADEMPIMENTI DEL PROFESSIONISTA – ART. 11


- Dotarsi di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC);
- Dotarsi di polizza assicurativa RC;
- Obbligo di aggiornamento professionale, partecipando a conferenze, convegni,
workshop, ecc. ed acquisire CFP (Crediti Formativi Professionale);
- Obbligo di firmare il Disciplinare di Incarico con il committente.

CNAPPC - CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI PIANIFICATORI PAESAGGISTI


CONSERVATORI
Organo rappresentativo autonomo degli architetti è composto da 15 membri eletti ogni 5
anni dagli ordini provinciali. Fa da tramite fra l’amm. pubblica e i Consigli deli ordini
provinciali.
I compiti del consiglio sono:
- esami dei ricorsi avversi le delibere degli ordini provinciali
- pareri sui progetti di legge riguardanti la professione
- rappresentanza della professione a livello nazionale
- coordinamento delle attività degli ordini provinciali

CONSIGLI DI DISCIPLINA
La valutazione degli illeciti disciplinari e delle altre mancanze è esercitata in via preliminare
dai Consigli di disciplina, divisi in Collegi di Disciplina con 3 membri ciascuno, che decidono
le sanzioni adeguate e proporzionate alla violazione delle norme deontologiche. Le sanzioni
devono sempre essere omogenee, adeguate alla gravità dei fatti e tener conto della
reiterazione, della condotta e delle circostanze.
A seconda della gravità dell’illecito (dal minimo colposo al massimo doloso), le sanzioni
possono essere:
- AVVERTIMENTO VERBALE. Notifica a voce. (Max 10 gg. Di sospensione)
- CENSURA. Avviso formale + sospensione
- SOSPENSIONE TEMPORANEA dall’attività professionale
- CANCELLAZIONE DALL’ALBO

Per gli illeciti di tipo colposo, la sanzione massima è la sospensione temporanea dell’attività
professionale per un max. di 30 gg. Per gli illeciti di tipo doloso, la sanzione massima è la
cancellazione dall’albo.

I CREDITI PROFESSIONALI
Maturati dall’aggiornamento professionale obbligatorio. L’aggiornamento si esegue
attraverso la partecipazione a corsi e attività di sviluppo professionale, master, scuole,
dottorati, convegni, workshop, conferenze, corsi…
Se non vengono maturati abbastanza crediti, si ha tempo per un ravvedimento operoso fino
al 31 giugno dell’anno successivo.
Normalmente dovrebbero essere maturati 90 crediti per triennio, minimo 20 annuali (4
annuali per aggiornamenti deontologici). Ma dalla Riforma degli Ordini Professionali, che ha
introdotto la formazione obbligatoria, aveva previsto un primo triennio formativo di 60
crediti invece che 90.
Il CNAPPC ha rinnovato i 60 crediti per il triennio 2017-2019
(di cui min. 12 da aggiornamento deontologico e max 15 da “altre attività” (visite,
pubblicazioni…))
Per i nuovi iscritti, l’obbligo di maturare crediti parte dal 1° gennaio successivo all’iscrizione.

PARCELLA o NOTULA PROFESSIONALE


Le tariffe professionali sono state abrogate.

Nella redazione da parte del professionista della notula per onorari e spese si fa riferimento
agli accordi contrattuali disciplinati dalla lettera d’incarico. Si applicano oltre all’onorario:
- spese
- contributo integrativo del 4% per la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza
ingegneri e architetti
- applicazione iva.

Col Decreto Legge Bersani n. 223 del 4/7/2006, vengono introdotte le seguenti novità:
a. obbligo del professionista a tenere almeno un conto corrente in cui confluiscono
obbligatoriamente le somme riscosse dall’esercizio dell’attività
b. obbligo di riscossione dei compensi solo con assegni non trasferibili o bonifici per gli
importi sopra i 2500 euro
c. possibilità del cliente di negoziare la parcella
d. abolizione per i professionisti del divieto di farsi pubblicità
e. obbligo per i consigli nazionali e gli ordini di modificare i codici deontologico
relativamente ai minimi tariffari e al divieto di pubblicità.

INARCASSA
È la Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per ingegneri e architetti liberi professionisti
fondata nel 1958 come ente pubblico poi nel 1995 associazione privata.
L’Inarcassa costituisce una forma di previdenza obbligatoria per ingegneri e architetti nel
momento in cui si verifichi il possesso dei seguenti requisiti:
- Si è iscritti all’albo professionale;
- Non si usufruisca di altro tipo di previdenza obbligatoria;
- Si sia in possesso di partita IVA in forma individuale o come componente di associazione
o di società di professionisti costituita secondo forme e modalità dettate dall’articolo 90
del D. Lgs. 163/06.
Nel caso in cui il professionista sia assoggettato ad altra forma previdenziale obbligatoria
gestita dall’INPS (compresa la gestione separata) o da altri enti previdenziali privatizzati (DL.
509/94) o enti previdenziali privati (L. 103/90) subentra l’esclusione dall’iscrizione a
Inarcassa.

L’iscrizione ad Inarcassa prevede sia l’erogazione di pensioni e prestazioni assistenziali che


l’erogazione di servizi mirati (es: polizza RC Professionale) necessari al professionista nella
gestione della propria attività. Inarcassa, come tutte le forme previdenziali, prevede il
versamento di contributi obbligatori calcolati in percentuale sui redditi prodotti ma con
contributi minimi fissi, da parte degli iscritti che nel caso specifico possono essere di quattro
tipi:
- Contributo soggettivo
- Contributo soggettivo facoltativo
- Contributo integrativo
- Contributo di maternità

Agevolazioni per i giovani iscritti:


Per chi si iscrive a Inarcassa prima dei 35 anni. Per 5 anni (e non oltre i 35 anni di età) e con
reddito IRPEF inferiore a 45.700€ annuale, hanno una riduzione del minimo contributivo pari
ad 1/3 (ovvero 760€ per il 2017) e una percentuale di contributo soggettivo pari alla metà
(7,25%). Anche il minimo contributo integrativo è ridotto di 1/3 (ovvero 225€ per il 2017)
ma con la percentuale di contributo invariata, che rimane al 4%.

NTC
Le NTC 2008 racchiudono, per la prima volta, i criteri di verifica della sicurezza per tutte le
tecnologie costruttive, unificando criteri di valutazione, livelli di sicurezza, modalità di
progettazione, certificazione dei materiali, collaudi, norme per gli edifici esistenti.
Vengono aggiornate nel 2018 e si distinguono dalla precedente versione del 2008
soprattutto per la grande attenzione dedicata al tema del miglioramento sismico.

Temi:
- Principi fondamentali
- Azioni sulle costruzioni
- Costruzioni civili e industriali
- Progettazione geotecnica
- Progettazione antisismica
- Costruzioni esistenti
- Collaudo statico
- Redazione dei progetti strutturali esecutivi
- Materiali e prodotti per uso strutturale

Con le nuove NTC c’è l’obbligo di verifica sismica per tutto il territorio nazionale e di fare i
calcoli con il metodo probabilistico agli stati limite, basato sugli Eurocodici; inoltre, lo studio
dell’edificio non va più fatto per parti.

Stato limite: una condizione, raggiunta la quale, la struttura non assolve più la funzione per
cui è stata progettata; si hanno stato limite ultimo e stato limite di esercizio (fessurazione
cls, deformazioni, vibrazioni).

APE – ATTESTAZIONE DI PRESTAZIONE ENERGETICA


È un attestato - redatto da un tecnico abilitato tramite un sopralluogo all'immobile - che
consente di avere tutte le informazioni su come è stato costruito un edificio sotto il profilo
dell'isolamento termico e del consumo energetico.

L’APE è obbligatoria:
- per gli edifici di nuova costruzione e per quelli sottoposti a demolizione e ricostruzione
- per gli edifici esistenti (in caso di compravendita e di nuovo contratto di locazione)
- in caso di lavori di ristrutturazione importante
-
L'APE è richiesta:
- per gli atti notarili di compravendita
- per i contratti d'affitto
- per l'accesso alle detrazioni fiscali (EcoBonus e SuperBonus 110%) previste per gli
interventi di efficientamento energetico (il miglioramento della classe energetica va
dimostrato mediante l’APE)
- per pubblicizzare annunci immobiliari
- per ottenere dal GSE gli incentivi statali sull'energia prodotta da impianti fotovoltaici
-
Al termine della compilazione l’esperto dovrà sottoscrivere l’APE, trasmetterlo alla Regione
o Provincia autonoma competente e consegnarlo al richiedente entro i quindici giorni
successivi a tale trasmissione.
Le Regioni e le Province autonome archiviano gli APE nel proprio catasto e trasmettono le
informazioni raccolte al SIAPE, il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione
Energetica gestito dall’ENEA.
Dal primo ottobre 2015 sono entrate in vigore le nuove linee guida nazionali per la
classificazione energetica degli edifici e la redazione del modello APE.

Nel caso in cui il SuperBonus del 110% venga richiesto per interi fabbricati (ovvero quelli
composti da più di un'unità abitativa, come i condomini), occorre predisporre il cosiddetto
“APE convenzionale”.
L’APE convenzionale è un documento riassuntivo, ottenuto da un'elaborazione ponderata
dei dati forniti dagli APE di ciascuna unità immobiliare.

L'APE convezionale non ha alcun valore legale e serve solo a dimostrare il miglioramento
"post- intervento" ottenuto sull'intero fabbricato.

CAM– CRITERI AMBIENTALI MINIMI


Si tratta di requisiti ambientali definiti dal Ministero dell’Ambiente per le varie fasi del
processo di acquisto e utili per individuare la migliore soluzione progettuale e il prodotto dal
punto di vista ambientale.

Riportano alcune indicazioni di carattere generale per quanto riguarda una nuova
costruzione, ma anche per la ristrutturazione e manutenzione di edifici esistenti.

Il Dlgs. n. 48/2020 aggiorna inoltre i criteri generali per la definizione della metodologia di
calcolo e dei requisiti di prestazione energetica degli edifici.

Relativamente ai materiali isolanti, non devono essere prodotti:

- utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da


normative nazionali o comunitarie applicabili
- con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero
- utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della
schiuma di plastica

Nel decreto del 2017 è specificato che i diversi materiali che possono essere utilizzati per
l’isolamento dell’involucro dell’edificio, devono essere costituiti da una minima quantità di
materiale riciclato.

I CAM per i serramenti esterni, evidenziano l’importanza di determinati requisiti di


trasmittanza termica e tenuta all’aria che devono avere i nuovi serramenti.
Tutti i materiali di cui il serramento esterno è composto devono essere descritti nella scheda
tecnica redatta dal produttore e devono avere

- una precisa trasmittanza termica in base alla zona climatica


- permeabilità all’aria di classe 3 (finestre e porte finestre a battente) o di classe 2
(finestre e porte finestre scorrevoli, porte d’ingresso a battente con soglia inferiore di
battuta), secondo la norma UNI EN 12207.

Trasmittanza: il flusso di calore medio che passa, per metro quadrato di superficie,
attraverso una struttura che delimita due ambienti a temperature diverse. Si misura in
W/m2K. Più è basso il suo valore, minori saranno le dispersioni termiche.

Le zone climatiche d’Italia sono 6 (A, B, C, D, E, F) e il calcolo è fatto in base alla definizione
dei gradi giorno (GG). I gradi giorno corrispondono alla somma, estesa a tutti i giorni
dell’anno, della differenza (solo quella positiva) tra la temperatura dell’ambiente interno e
la temperatura media esterna giornaliera.

BIM
BIM è l’acronimo di “Building Information Modeling” ovvero Modello di Informazioni di un
Edificio. Il NIBS (National Institutes of Building Science) definisce il BIM come la
“rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”.
Il Building Information Modeling è una metodologia (non un semplice software) che
consente ai professionisti dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni (AEC) di
generare un modello digitale contenente le informazioni sull’intero ciclo di vita dell’opera,
dal progetto alla costruzione fino alla sua demolizione e dismissione. Più che una
rappresentazione tridimensionale, con il BIM è possibile creare un modello informativo
dinamico, interdisciplinare e condiviso: il Digital Twin, il gemello digitale del progetto che
contiene dati sulla geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche teoriche e
prestazioni energetiche, impianti, costi, sicurezza, manutenzione.

L’utilizzo di un BIM consente notevoli vantaggi che si traducono in:


- risparmio di tempo e costi: il progettista non dovrà più disegnare una quantità
spropositata di linee, polilinee e forme geometriche varie (che portano via molto
tempo), ma dovrà semplicemente inserire oggetti dotati di specifiche proprietà ed
informazioni di vario genere (materiali, costi, capacità termiche, manutenzione, etc.)
- riduzione degli errori: piante, prospetti e sezioni sono semplici viste differenti dello
stesso oggetto. Una qualsiasi modifica al modello BIM si ripercuote su tutte le
viste/grafici generati
- maggiore semplicità: risulta semplice generare modelli anche molto complessi. Il tecnico
sarà in grado di progettare opere che prima neanche avrebbe immaginato utilizzando un
CAD

Potrebbero piacerti anche