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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

SCUOLA POLITECNICA DELLE SCIENZE DI BASE


CORSO DI LAUREA MAGISTRALE
IN INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA

Insegnamento di
STRUMENTI DI GOVERNO DEL TERRITORIO

ELABORATO D’ANNO
Verifica distributiva delle attrezzature scolastiche
per la Municipalità VII del Comune di Napoli
(Miano, Secondigliano, S. Pietro a Patierno)

DOCENTE STUDENTI
ing. Gerardo Carpentieri Giulia Amato – N52000311
Marcella Di Lillo – N52000384
Giulia Iorio – N52000373

ANNO ACCADEMICO 2017/2018


Sommario

1 INTRODUZIONE .................................................................................................................... 1
1.1 FINALITÀ .................................................................................................................................... 1
1.2 OBIETTIVI................................................................................................................................... 1
1.3 FASI .......................................................................................................................................... 1

2 IL QUADRO NORMATIVO ...................................................................................................... 2


2.1 NORMATIVA NAZIONALE .............................................................................................................. 2
2.2 NORMATIVA STRUMENTI DI GOVERNO DEL TERRITORIO VIGENTE ........................................................ 3

3 AREA DI STUDIO ................................................................................................................... 4


3.1 LA MUNICIPALITÀ DI MIANO, SECONDIGLIANO, SAN PIETRO A PATIERNO .............................................. 5

4 LA VERIFICA DISTRIBUTIVA DELLE ATTREZZATURE SCOLASTICHE ............................................ 8


4.1 METODOLOGIA ........................................................................................................................... 8
4.2 RACCOLTA DATI .......................................................................................................................... 8
4.3 IMPIEGO DEGLI STRUMENTI GIS .................................................................................................... 9

5 RISULTATI E CONCLUSIONI .................................................................................................. 10


5.1 RISULTATI ................................................................................................................................ 10
CONCLUSIONI ............................................................................................................................... 10
5.2 ..................................................................................................................................................... 10

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFIA ................................................................................. 12


Insegnamento di Strumenti di Governo del Territorio a. a. 2017/2018
Verifica distributiva delle attrezzature scolastiche per la Municipalità VII

1 Introduzione

La presente relazione descrive il lavoro di gruppo, svolto nell’ambito dell’esercitazione


dell’insegnamento di Strumenti di Governo del Territorio (9 CFU), volto all’applicazione pratica delle
tecniche e degli strumenti di analisi spaziale trattati nel corso delle attività teoriche e pratiche previste
da questo insegnamento.

1.1 Finalità
Il lavoro svolto per la messa a punto dell’elaborato d’anno ha riguardato l’esecuzione di un’analisi
spaziale in ambiente GIS in grado di verificare l’adeguata distribuzione delle attrezzature e dei servizi
di quartiere per l’area di studio della Municipalità 7 del Comune di Napoli.

1.2 Obiettivi
In particolare, il lavoro di studio e di analisi svolto nel corso del suddetto insegnamento ha permesso
di definire e raggiungere tramite quest’esercitazione molteplici obiettivi, che sono:
• La messa a punto di una metodologia di analisi spaziale in ambiente GIS;
• Selezione e raccolta degli opportuni dataset funzionali alle analisi di verifica, disponibili
tramite i principali portali istituzionali in formato open;
• Correzione e implementazione dei database dei dati;
• Applicazione della metodologia ad un’area di studio selezionata.

1.3 Fasi
Al fine del conseguimento degli obiettivi prefissati il lavoro svolto è stato articolato nelle seguenti fasi:
Fase 1: Descrizione del quadro normativo inerente gli standard di quartiere ed in particolare alle
attrezzature di quartiere scolastiche;
Fase 2: Descrizione dell’area di studio della Municipalità 7 del Comune di Napoli;
Fase 3: Raccolta dei dati ed esecuzione della verifica distributiva relativa alle attrezzature scolastiche;
Fase 4: Risultati e Conclusioni.

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Verifica distributiva delle attrezzature scolastiche per la Municipalità VII

2 Il quadro normativo

Gli standard di quartiere sono definiti e normati dal Decreto Ministeriale n. 1444/1968.
L'edilizia scolastica, gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica sono normati dal Decreto
Ministeriale 18 dicembre 1975.
A livello territoriale, invece, la normativa vigente è la Variante al Piano Regolatore Generale del 1972.

2.1 Normativa nazionale


Il Decreto Ministeriale 1444 del 1968 divide gli standard urbanistici in funzione dei tipi di servizi:
"d'interesse locale" e "d'interesse generale". Gli standard di interesse locale, o di quartiere devono
essere direttamente accessibili dagli utenti con percorsi pedonali o comunque superabili in archi di
tempo non superiori ai 20-25 minuti. Il Decreto, inoltre, stabilisce che ogni abitante ha diritto ad un
minimo di 18 mq di spazio pubblico, divisi in:
 4.50 mq/ab istruzione dell'obbligo
 2.00 mq/ab attrezzature di interesse comune
 9.00 mq/ab spazi pubblici attrezzati (verde e sport)
 2.50 mq/ab aree per parcheggi pubblici.
Il Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 prevede le destinazioni e le localizzazioni relative all'edilizia
scolastica in funzione di uno studio morfologico preliminare dell'ambiente che valuti le conseguenze
determinate dalla scuola nel contesto in cui viene inserita. Inoltre la scuola, deve favorire lo scambio
di relazioni sociali, assumendo il carattere di strumento correttivo o incentivo della pianificazione
urbanistica. Per quanto riguarda i tempi e i modi di percorrenza va considerato che "la scuola materna
è strettamente collegata alla morfologia residenziale e gli alunni non sono autonomi nella percorrenza
dalla residenza alla scuola e viceversa", per cui il decreto prevede una distanza massima a piedi di 300
m. Infine, il percorso casa-scuola deve essere agevole ed effettuabile nelle condizioni di massima
sicurezza e, possibilmente senza attraversamenti di linee di traffico; quando gli alunni provengono da
un più vasto ambito territoriale, l'ubicazione deve tener conto della vicinanza e della agevole
raggiungibilità di nodi di traffico e di linee di comunicazione. Onde evitare un eccessivo frazionamento
delle attrezzature scolastiche si ammette la possibilità di deroga purché l'ente obbligato istituzionalizzi
e gestisca un servizio di trasporto gratuito per gli alunni della scuola materna e della scuola
dell'obbligo.

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2.2 Normativa strumenti di governo del territorio vigente


La municipalità di studio comprende le seguenti zone territoriali omogenee: zona A -insediamenti di
interesse storico; zona Ba - edilizia d'impianto; zona Bb - espansione recente; zona Ea - aree agricole;
zona Eb - aree incolte e produttive; zona Ee - rupi e costoni; zona Fb - Abitati nel parco; zona Fc -
parchi; zona Fe - strutture pubbliche di uso collettivo; zona Fg - impianti tecnologici; zona G -
insediamenti urbani integrati.
L' articolo 56 della Variante al Piano Regolatore Generale del 1972 definisce gli interventi consentiti
riguardo le attrezzature di quartiere. Le trasformazioni fisiche previste, fatta eccezione per la zona A,
sono divise nei seguenti casi:
 Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di
restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia;
 Nel caso di nuovi interventi, le aree scoperte interne ai lotti, che accedano l'utilizzazione per
la viabilità interna, devono essere sistemate a verde;
 Gli indici di copertura e utilizzazione fondiaria consentiti, sia nel caso di ristrutturazione
edilizia che di nuove opere, sono quelli che occorrono per conseguire idonei requisiti
prestazionali, ovvero la conformità alle norme generali e di settore.
Per le attrezzature assoggettate a uso pubblico i proprietari dovranno stipulare con l'amministrazione
comunale apposita convenzione che ne disciplini l'uso.

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3 Area di Studio

L’area interessata dallo studio è il comune di Napoli: esso si estende nell’area prospiciente l’omonimo
golfo compresa tra le due aree vulcaniche del Vesuvio ad est e dei Campi Flegrei ad ovest e delimitato
a nord-ovest dall’estensione meridionale della piana campana; il territorio è prevalentemente
collinare, caratteristica che rende la città ricca di microclimi rispetto alla classificazione Köppen
secondo cui Napoli è nella zona Cs′a ovvero a clima temperato con aridità estiva e massimo precipitativo
in autunno.
La città, al 2011 contava 962.003 abitanti. Dal 2005 al 2012, tra le principali aree metropolitane del
Paese la provincia partenopea è quella che presenta il più basso tasso di occupazione. Nel 2010, il
reddito disponibile pro capite delle famiglie consumatrici nella provincia di Napoli è risultato pari a
12.490 euro.
Il territorio comunale di Napoli si articola in trenta quartieri, organizzati in dieci municipalità.
Queste hanno autonomia organizzativa e funzionale, possono decidere direttamente su materie
importanti per la vita dei cittadini, quali:
- La manutenzione urbana di rilevanza locale, ovvero strade, fogne, edifici, aree verdi e mercatini;
- Le attività sociali di assistenza al territorio della Municipalità, lasciando al Comune il compito di
assicurare uniformità tra i vari interventi;
- Le attività che interessano la scuola, la cultura e lo sport di interesse locale;
- La gestione di servizi amministrativi a rilevanza locale, commercio, artigianato, servizi demografici,
traffico e igiene urbana.
Elenchiamo di seguito le dieci municipalità, indicando per ognuna i quartieri che la costituiscono:
Municipalità 1: Chiaia, Posillipo, San Ferdinando
Municipalità 2: Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, San Giuseppe
Municipalità 3: Stella, San Carlo all’Arena
Municipalità 4: San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona industriale
Municipalità 5: Arenella, Vomero
Municipalità 6: Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio
Municipalità 7: Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno
Municipalità 8: Piscinola, Chiaiano, Scampia
Municipalità 9: Soccavo, Pianura
Municipalità 10: Bagnoli, Fuorigrotta

[Allegato vedi tavola n °1]

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Figura 1: Analisi effettuata attraverso l’esame dei censimenti ISTAT 2011 sulla popolazione e sulle abitazioni, effettuati ogni
dieci anni e pubblicati su base nazionale, regionale, provinciale e comunale.

3.1 La municipalità di Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno


La settima municipalità è situata nell’area nord-orientale del Comune di Napoli confinante con i
Comuni di Arzano, Casavatore e Casoria a nord-est e con le municipalità 4, 3, 8 a sud.
Essa si estende per 10,26 km², con una popolazione di 81.558 ab al 2011.
Il territorio è caratterizzato dalla piana di Miano che ospita a San Pietro a Patierno l’Aeroporto
Internazionale di Napoli, l’Aeroporto Militare Ugo Niutta e la NATO.
La piana è in realtà un altopiano che funge da raccordo fra la collina dei Camaldoli con la retrostante
piana Campana.
Il quartiere di Miano era un antico feudo di Casa Borgia entrato a far parte della città solo dopo il
1927. L’asse maggiore si sviluppa sull’antica strada che dal centro storico conduceva a Capua e a
Benevento e che oggi prende il nome di Via Miano.
L'economia di Miano si fonda sul terziario, ma nel decennio passato era in attività nel quartiere il
grande stabilimento della Birra Peroni, che offriva lavoro a centinaia di famiglie. Dopo la vendita
dell'azienda, lo stabilimento è stato chiuso e attende l'attuazione di un grande progetto che vuole
creare nell'ex-area industriale un polo commerciale-ricreativo. Stessa situazione attanaglia la
clinica Villa Russo per la nota crisi regionale che vede in primo piano il settore della sanità.
Il quartiere di Secondigliano trova le origini del suo nome nella contrazione di secondo miglio,
trovandosi a una distanza di due miglia dal centro della città, segnalata dalla seconda pietra miliare
della via Capuana o Atellana.

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Il quartiere ha una struttura urbana molto moderna con la maggior parte delle costruzioni realizzate
nel periodo di espansione edilizia degli anni settanta e ottanta del XX secolo.
Il quartiere presenta forti segni di disagio sociale ed economico: abbandono scolastico, elevata
disoccupazione e soprattutto capillare presenza della criminalità.
Il quartiere di San Pietro a Patierno era un casale demaniale in epoca angioina. Dopo l'unità d'Italia e
fino al 1925 è stato comune autonomo, quando venne poi fuso con il comune di Napoli.
Il vecchio Campo di Marte, chiamato poi Piazza d'Armi, iniziò ad essere usato per i primi esperimenti
di volo. Il terreno pianeggiante, di 44 ettari, a forma di rombo e posto a 72 metri sul livello del mare si
prestava perfettamente ad essere utilizzato per gli aerei. L'aeroporto visse una svolta a seguito di un
bombardamento che portò al suo potenziamento. Nel 1950 l'aeroporto di Capodichino funzionerà
solo per il traffico civile e avrà inizio un continuo sviluppo.
San Pietro a Patierno non si è ancora ben integrata con la città per due cause: da un lato l'identità
storica del centro, i cui abitanti hanno continuato a vivere in maniera estranea rispetto alla città nel
suo complesso; dall'altro, le politiche del Comune di Napoli, a volte distanti dalle problematiche delle
periferie. I dati relativi alla dispersione scolastica sono abbastanza elevati nonostante la presenza di
quattro scuole elementari. La disoccupazione sfiora punte del 50% per quanto riguarda i giovani,
mentre la maggior parte di lavoratori sono impiegati negli enti pubblici.

Figura 2: Analisi effettuata attraverso l’esame dei censimenti ISTAT 2011 sulla popolazione e sulle abitazioni, effettuati ogni
dieci anni e pubblicati su base nazionale, regionale, provinciale e comunale.

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Figura 3: Analisi effettuata attraverso l’esame dei censimenti ISTAT 2011 sulla popolazione e sulle abitazioni, effettuati ogni
dieci anni e pubblicati su base nazionale, regionale, provinciale e comunale.

[Allegato vedi tavola n° 2]

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4 La verifica distributiva delle attrezzature scolastiche

Nel presente capitolo sono descritte le attività necessarie all’esecuzione della verifica distributiva delle
attrezzature scolastiche nella municipalità di Miano, Secondigliano e San Pietro a Patierno.

4.1 Metodologia
La metodologia utilizzata per lo studio della distribuzione delle attrezzature scolastiche si basa
sull’utilizzo integrato del software GIS (Geographic Information System) e delle banche dati open: si
sono infatti preliminarmente raccolti ed analizzati i dati riferiti alla municipalità e successivamente
sono stati rielaborati attraverso l’utilizzo del software.

4.2 Raccolta dati


I primi dati, reperiti sul sito dell’Istat nella sezione basi territoriali e variabili censuarie, sono stati quelli
relativi al censimento del 2011: i dati, relativi all’intera Regione Campania, sono stati successivamente
limitati al Comune di Napoli; la delimitazione delle Municipalità è stata ottenuta attraverso i dati
relativi all’edificato ottenuti dalla sezione open del Geoportale Nazionale del Ministero dell’Ambiente;
quindi sono stati confrontati dati ufficiali con i dati reperiti da piattaforme open data quali Bing e
Google Maps.

Tabella 1: dati raccolti relativamente all’area di studio della Municipalità 7 (Miano, Secondigliano, S. Pietro a Patierno)

Dato Tipologia Fonte Anno

Sezioni Censuarie Geometrico (Areale) ISTAT 2011

Edificato Geometrico (Areale) Ministero dell’Ambiente 2012

Popolazione Alfanumerico ISTAT 2011

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4.3 Impiego degli strumenti GIS


L’impiego degli strumenti GIS ha consentito l’elaborazione dei dati raccolti: in particolare ha permesso
l’associazione dei dati alfanumerici del censimento con quelli vettoriali tipici della strumentazione GIS
per poter raggiungere la finalità dell’analisi della distribuzione delle attrezzature scolastiche della
municipalità oggetto dello studio.
Nella prima fase di studio abbiamo unito i dati relativi all’edificato del comune di Napoli (ottenuto dal
Geoportale Nazionale) ai dati Istat riguardanti le basi censuarie;
in seguito abbiamo ristretto l’analisi alla singola municipalità oggetto di studio ricavando attraverso
gli strumenti di ricerca del GIS e attraverso la selezione per attributi i confini delle municipalità; con
un’operazione simile di geo-processing abbiamo limitato l’intero edificato di Napoli alla sola area di
studio.
La seconda fase è stata caratterizzata dalla verifica attraverso i dati cartografici di Google Maps del
numero di piani e della destinazione d’uso prevalente dell’edificato della municipalità; ancora
abbiamo realizzato l’analisi spaziale delle attrezzature di quartiere, in particolare degli asili nido e
scuole dell’infanzia, presenti sul territorio di studio.
Dopo aver individuato le strutture abbiamo calcolato l’area di influenza dei singoli istituti in un raggio
di 400 m, ovvero 300 m come prescritto dal D.M. 18 dicembre 1975 e 100 m di tolleranza.
Successivamente per poter calcolare il numero di abitanti per edificio ed in particolare numero di
abitanti di età minore di 14 anni, abbiamo calcolato la superficie coperta per ogni edificio dividendola
per la superficie coperta della singola sezione censuaria. Il valore ottenuto è stato moltiplicato per la
popolazione residente nella sezione censuaria totale e di età minore di 14 anni. Questa operazione ci
ha permesso di quantificare il numero di abitanti per edificio.
Intersecando i dati vettoriali attraverso l’operazione di ricerca abbiamo ottenuto il numero di abitanti
serviti dalle attrezzature scolastiche.

[Allegato: vedi tavola n°3]

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5 Risultati e Conclusioni

Le operazioni svolte in ambiente GIS di analisi spaziale, finalizzate alla verifica della
distribuzione delle attrezzature e dei servizi di quartiere, per la Municipalità 7 del Comune di
Napoli - Miano, Secondisgliano, S. Pietro a Patierno- ha portato ai seguenti risultati e
conclusioni.

5.1 Risultati
Dalla consultazione dei censimenti ISTAT del 2011 si può evincere che la popolazione, della
Municipalità analizzata, di età inferiore ai 5 anni è di 4.447 su di una popolazione totale di 81.558
abitanti; in particolare la verifica distributiva da noi svolta sul territorio della Municipalità 7 ha
evidenziato che le attrezzature scolastiche di quartiere oggetto di studio (asili nido e scuola
dell'infanzia) servono 8.512 abitanti della municipalità di cui 444 di età inferiore a 5 anni.
Da questi risultati si può dedurre che:
 le attrezzature di quartiere analizzate rispettano le distanze massime previste dalla normativa
nazionale (D.M. 8 dicembre 1975) solo per il 10% della popolazione inferiore ai 5 anni
dell’intera municipalità;
 solo il 5% della popolazione servita è inferiore ai 5 anni di età.

Popolazione servita Popolazione inferiore ai 5 anni


5%
10%

pop. > 5 anni servita


95% pop. < 5 anni 90% non servita

5.2 Conclusioni
L'analisi svolta ha evidenziato una distribuzione non omogenea delle attrezzature di quartiere, esse
sono dislocate lungo il territorio della Municipalità ma, lasciano non adeguatamente servite alcune
zone del territorio oggetto di verifica.
Nella tavola, in allegato, sono evidenziati gli edifici serviti dalle attrezzature che rispettano secondo la
normativa nazionale (D.M. 8 dicembre 1975) la distanza massima prevista.

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In particolare, il 90% della popolazione inferiore ai 5 anni non viene servita dalle attrezzature;
va inoltre precisato che il censimento non fornisce informazioni riguardanti solo l’età oggetto di studio
ma considera una fascia maggiore di età.
Dall’analisi effettuata si può ricavare la necessità di orientare le politiche amministrative del territorio
alla conformazione degli strumenti urbanistici vigenti verso una implementazione dell’attrezzatura da
noi presa in esame; che potrà prevedere la localizzazione di nuove strutture ove possibile o
l’integrazione con edifici già presenti sul territorio.

[Allegato: vedi tavola n° 4]

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Riferimenti bibliografici e Sitografia

Decreto Ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 (pubblicato nella g. u. 16 aprile 1968, n. 97). Limiti inderogabili
di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli
insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde
pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della
revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765.

Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 (in SO alla GU 2 febbraio 1976 n. 29). Norme tecniche aggiornate
relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da
osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica.
Fistola, R. (2008). GIS, Teoria ed applicazioni per la pianificazione la gestione e la protezione della città,
Gangemi Editore, pp.17-19.

Relazione e Norme d'attuazione Variante per la zona del centro storico, zona orientale, zona nord-
occidentale al PRG approvato con Decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania n 323
dell’11 giugno 2004.

o https://www.comune.napoli.it
o https://www.istat.it
o http://www.pcn.minambiente.it/mattm/

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