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Città di Gallipoli

Provincia di Lecce
Settore Gestione del Territorio - Reti Infrastrutturali - Lavori Pubblici e Manutenzione

PREFETTURA
UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI LECCE

Decreto Legge 20 febbraio 2017 n. 14. Recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle
città” convertito con modificazioni dalla L. 18/04/2017 n. 48. Patti per l’attuazione della
sicurezza urbana e installazione di sistemi di videosorveglianza.

MONITORAGGIO E TUTELA DELLA “CITTÀ BELLA”

PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICA ED ECONOMICA


PROGETTISTA E R.U.P.
Il Responsabile di Sezione

(Arch. Mauro Salvatore Bolognese)

SERVIZI INFORMATICI

(Dott. Luigi Busti)

DIRIGENTE
Polizia Municipale IL SINDACO

(Dott. Raffaele Campanella) (Stefano MINERVA)


INDICE

1. PREMESSA .................................................................................................................................................................................................... 2
1.1. Cronoprogramma.......................................................................................................................................................................... 3
1.2. Cofinanziamento............................................................................................................................................................................ 3
2. MOTIVAZIONI E INDICAZIONI PROGETTUALI ........................................................................................................................... 4
2.1. Requisiti generali del progetto di videosorveglianza territoriale ......................................................................... 6
2.2. Tecnologie di trasmissione flussi video e trasferimento dati .................................................................................. 7
2.3. Obiettivi strategici del monitoraggio video...................................................................................................................... 7
3. SITI DI POSIZIONAMENTO E AREE DI INTERESSE .................................................................................................................. 9
4. SPECIFICHE TECNICHE GENERALI DEI SERVIZI E DEI SISTEMI .................................................................................... 13
4.1. Architettura descrittiva del sistema tecnologico ........................................................................................................ 13
4.2. Architettura di rete per la trasmissione dei dati......................................................................................................... 14
4.3. Software di elaborazione e controllo, storage dei dati ............................................................................................ 15
4.4. Integrazione e gestione periferica del sistema con le Forze dell’Ordine ........................................................ 17
5. INDICAZIONE TECNICHE SULLE POSTAZIONI OPERATIVE ............................................................................................. 19
6. SPECIFICHE TECNICHE DEI DISPOSITIVI DI ACQUISIZIONE VIDEO ............................................................................ 21
7. ARCHITETTURA DI TRASMISSIONE DATI PERIFERICO ..................................................................................................... 24
8. SISTEMA DI ALIMENTAZIONE ELETTRICO DEI SITI ............................................................................................................ 26
9. INDICAZIONI VISUALI DEGLI APPARATI NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ................ 27
10. TRATTAMENTO E GESTIONE DEI DATI RACCOLTI DAL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA ................. 29
11. ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI MANUTENZIONE...................................................................................................... 31
12. REGISTRO DI MANUTENZIONE A GARANZIA DEGLI INTERVENTI ........................................................................ 35
13. FORMAZIONE DEL PERSONALE AUTORIZZATO .............................................................................................................. 36
14. QUADRO ECONOMICO ................................................................................................................................................................... 37

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1. PREMESSA

Il presente progetto è stato redatto in ottemperanza alle linee guida generali relative ai
sistemi di video sorveglianza per la sicurezza urbana, in tal senso prevede di:

• avere come prerequisito fondamentale il rispetto di tutte le norme vigenti in


materia di inquinamento elettromagnetico L.N. 36 del 22/02/2001: “Legge
quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici.”;
• rispettare le disposizione del Garante della Privacy in materia di sicurezza e
trattamento dei dati personali, in ottemperanza al D.Lgs 196/2003 e s.m.i.;
• monitorare le aree oggetto di videosorveglianza 24 ore su 24;
• avere la possibilità di acquisire flussi video in alta definizione, sia in modalità
diurne che notturne e/o in condizioni di scarsa luminosità;
• avere elevata espandibilità che consenta l’ampliamento del sistema in fasi
successive ed il potenziale incremento nel numero delle telecamere con
eventuale integrazione con sistemi antintrusione;
• realizzare il sistema su standard consolidati di mercato per quanto riguarda sia
la scelta degli apparati sia quella degli applicativi;
• garantire l’interoperabilità del sistema verso l’integrazione di prodotti di terze
parti sia esse hardware che software (es. sistemi anti-intrusione, lettori
biometrici, sistemi antincendio, etc.);
• operare con un sistema di diagnostica che consenta una rapida identificazione
delle anomalie e fornisca efficaci strumenti per l’intervento e il ripristino della
normale operatività in caso di malfunzionamento;
• avere la possibilità di distribuire tempestivamente ed in formato file standard i
flussi video/dati eventualmente richiesti, alle Forze dell’Ordine e altre Autorità
Giudiziarie;
• garantire il rispetto delle normative legate alla Privacy grazie all’elevato grado
di security degli apparati di rete ed al crypting dei flussi video, in tutte le fasi ed
operazioni di gestione del sistema di videosorveglianza in modo da preservare i
dati sensibili, nel pieno rispetto delle raccomandazioni del Garante per la
Privacy;

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1.1. Cronoprogramma

La realizzazione dell’intervento avrà una durata di 120 (centoventi) giorni con una
post-gestione quinquennale, avendo, la Città di Gallipoli, dichiarato, in allegato al
presente progetto, di possedere la disponibilità delle somme, essendosi impegnato ad
iscrivere quelle occorrenti ad assicurare la corretta manutenzione degli impianti e delle
apparecchiature tecniche dei sistemi di videosorveglianza da realizzare, per 5 anni dalla
data di ultimazione degli interventi.

1.2. Cofinanziamento

La quota di cofinanziamento è di € 38.000,00 (Iva Inclusa) pari al 10,00%


dell’importo totale dell’intervento pari a € 380.000,00 (Iva Inclusa).

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2. MOTIVAZIONI E INDICAZIONI PROGETTUALI

Il presente progetto è concepito per rispondere alla crescente richiesta di sicurezza in


alcune aree urbane e periferiche della Città di Gallipoli ed è finalizzato a integrare, le azioni
di carattere strutturale e sociale, a quelle di controllo e tutela del territorio da parte delle
Forze dell’Ordine.

Gli obiettivi principali del progetto consistono nel:

• tutelare la sicurezza urbana;


• prevenire e reprimere fatti criminosi agendo come deterrente;
• favorire la repressione di comportamenti delinquenziali, in quanto un
appropriato sistema di videosorveglianza del territorio può fornire dati rilevati
dei luoghi che diventano contesto di particolari metodiche criminose;
• sorvegliare in tempo reale porzioni di territorio che di volta in volta presentano
particolari elementi di criticità o in concomitanza di eventi rilevanti per l’ordine
e la sicurezza pubblica;
• prevenire e reprimere atti di vandalismo;
• prevenire e reprimere l’abbandono indiscriminato di rifiuti;
• monitorare i plessi scolastici e gli spazi adiacenti;
• monitorare l’area mercatale, spazio polifunzionale per l’organizzazione di
eventi culturali di medie dimensioni (cfr. spettacoli, concerti, manifestazioni
culturali, etc.);
• monitorare aree pubbliche dove si concentra la “movida” nelle ore serali e
notturne;
• fornire un maggiore senso di sicurezza nei cittadini e nei turisti anche con una
chiara comunicazione sulle zone video-sorvegliate;
• supportare le Forze dell’Ordine in tutte le attività di prevenzione, controllo e
contrasto della criminalità;
• effettuare attività di controllo sul territorio in concomitanza con il manifestarsi
di eventi metereologici eccezionali.

I flussi video vengono acquisiti e conservati in sicurezza, consentendo l’accesso agli


utenti autorizzati, per n. 15 giorni antecedenti alla data di richiesta di verifica dell’evento,
e automaticamente cancellati dopo tale periodo così come previsto dalla normativa

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vigente in materia di tutela dei dati sensibili e dei sistemi di monitoraggio del territorio.

In entrambi i casi l’accesso alla Centrale di Controllo e ai dati da essa raccolti e trattati è
consentito esclusivamente ai responsabili del trattamento dei dati del Corpo della Polizia
Municipale e agli utenti appartenenti alle Forze dell’Ordine che avranno un accesso
dedicato e remoto alla Centrale di Controllo per il reperimento immediato dei flussi video,
nonché estrapolabili successivamente e messi a disposizione di tutte le altre Forze
dell’Ordine e dagli incaricati ai servizi da essi designati.

I sopralluoghi sul territorio comunale hanno definito, in funzione delle peculiarità dei
luoghi e delle necessità di sicurezza, le linee guida per la redazione del presente progetto.

Il progetto che il Comune di Gallipoli intende promuovere, dovrà dapprima garantire i


più elevati standard di sicurezza in quanto la componente più importante dell’architettura
di rete, è costituita da un sistema di videosorveglianza basato su un’infrastruttura
HIPERLAN (HIgh PErformance Radio LAN), in grado di assicurare la massima affidabilità e
sicurezza nel monitoraggio delle aree urbane ed extra-urbane, anche ad ampio raggio, e
nell’invio dei flussi video alla Centrale di Controllo. La scelta dell’HIPERLAN è dettata dalla
necessità di monitorare porzioni di territorio piuttosto disomogenee e non provviste di
dorsali a fibra ottica, che permetterebbero la raggiungibilità di grandi distanze senza
perdita di affidabilità nella trasmissione di dati ed informazioni.

L’intera soluzione progettuale si basa su un’architettura che prevede l’uso del


protocollo TCP/IP dalle telecamere periferiche e accentrate verso il server di produzione
in acquisizione, nonché a quello di backup, e ai client delle postazioni operative (Centrale
di Controllo e Forze dell’Ordine).

A seguito di sopralluoghi sul territorio comunale ed infracomunale, tutte le


informazioni raccolte sono state attentamente vagliate ed analizzate al fine di poter
garantire la migliore condizione di monitoraggio di campo, nonché di osservazione
complessiva di scenari urbani, ritenuti prioritari per lo svolgimento delle attività di
controllo e pattugliamento del territorio.

Il server e tutti gli apparati di operativi di acquisizione e archiviazione saranno allocati


in un idoneo locale tecnico all’interno della sede del Palazzo Comunale, situato in locali ad
accesso limitato.

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Per l’alimentazione degli apparati preposti alla gestione e registrazione (Server, Router,
Switch, etc.), verrà installato un apposito quadro elettrico di protezione e comando e, sarà
implementata una stazione di energia di backup dimensionata agli elementi in rete, al fine
di garantire una adeguata autonomia in caso di mancata erogazione di alimentazione
elettrica.

Nel progetto è prevista la realizzazione di una Sala Operativa di Supervisione e


Controllo da realizzare in un ufficio presidiato da personale di Polizia Locale con
funzionalità atte a garantire l’interoperabilità con le sale operative delle Forze dell’Ordine.
Pertanto, si prevede l’installazione di postazioni client di tipo workstation, equipaggiate
con monitor 32”, nonché l’installazione a parete di monitor per consentire la
visualizzazione e la gestione complessive dei flussi video provenienti da tutte le
telecamere collocate sul territorio.

Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un sistema di aggregazione e fruizione


intelligente di dati (un vero e proprio cruscotto direzionale), nel dominio applicativo delle
Smart City in grado di:

• raccogliere, sintetizzare, integrare, elaborare e rappresentare, anche su base


geografica, dati eterogenei provenienti da sorgenti differenti (sensoristica,
interoperabilità applicativa, applicazioni mobili, open-data, etc) favorendo la
consultazione in un insieme completo ed esaustivo di dati, utile per l’analisi
delle informazioni e le valutazioni di rischio territoriale;
• integrare tutti i segnali provenienti dal sistema di videosorveglianza, con i
sistemi precedentemente implementati dall’Amministrazione Comunale di
Gallipoli, non oggetto del presente programma di finanziamento;
• mettere a disposizione strumenti di estrazione e di analisi dei dati e delle
informazioni afferenti alla smart community sia ai fini del monitoraggio del
territorio che della valutazione di criticità e potenzialità di sviluppo dello
stesso.

2.1. Requisiti generali del progetto di videosorveglianza territoriale

Il sistema di videosorveglianza previsto nel descritto nel presente progetto di fattibilità


tecnica ed economica, dovrà:

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• essere flessibile nella configurazione e gestione, per adattarsi alle crescenti
richieste di garanzia di livello di sicurezza;
• essere scalabile, cioè permettere ampliamenti futuri, allo stato non determinabili,
di facile implementazione, mantenendo gli investimenti fatti con la progettazione
attuale. La caratteristica di scalabilità è intesa sia in ottica quantitativa,
amministrativa ed economica, che infine, tecnologica;
• facilitare e rendere tempestive in tutte le aree territoriali identificate in mappa, i
controlli e le investigazioni post-evento;
• utilizzare una rete di trasmissioni dati TCP/IP dedicata di tipo wireless che
connetta le postazioni di visualizzazione con il centro stella.

2.2. Tecnologie di trasmissione flussi video e trasferimento dati

Per tutte le aree urbane interessate dall’installazione di postazioni di videosorveglianza


si rende necessaria, per la trasmissione dei flussi video verso la centrale operativa, la
scelta della tecnologia Wireless Hiperlan/2.

Tale tecnologia permette di realizzare una rete di trasmissione wireless che permette il
collegamento di punti geografici distanti fra loro, utilizzando frequenze libere, ottenendo
delle bande trasmissive compatibili con l’ampio flusso di video proveniente dalle varie
telecamere, soprattutto quelle di ultima generazione in alta definizione.

2.3. Obiettivi strategici del monitoraggio video

Il progetto identifica i seguenti obiettivi:

• implementare un sistema di videosorveglianza integrato che permetta di


monitorare in tempo reale le più importanti sezioni territoriali della Città di
Gallipoli al fine di rafforzare e garantire un adeguato livello sicurezza urbana,
coadiuvando l’azione delle Forze dell’Ordine;
• implementare “aree di scenario” sia per assicurare la sicurezza (supporto ai fini
investigativi) sia per il monitoraggio del traffico in ingresso nelle principali arterie
di accesso alla Città;
• archiviare, per una successiva consultazione, le sequenze di fotogrammi acquisite
da tutte le telecamere per un tempo limitato alle finalità amministrative e nel
rispetto degli attuali vincoli posti dalla legge in materia;

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• dotare la Città di una piattaforma di integrazione dei dati (immagini, scenari, etc)
aperta a ricevere e a fornire informazioni concrete ai fabbisogni espressi dagli
utenti finali, attraverso una visualizzazione integrata dei dati in tempo reale e
l’implementazione di funzioni avanzate di analytics per aumentare l’efficienza
amministrativa e fornire informazioni immediate e coerenti ai cittadini, alle
imprese e ai turisti (viabilità, traffico, etc).

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3. SITI DI POSIZIONAMENTO E AREE DI INTERESSE

La localizzazione dei siti da video sorvegliare all’interno del territorio comunale è stata
effettuata individuando le aree che presentano il maggior rischio per la sicurezza urbana.
Nonché valutando aree di aggregazione pubblica ed urbana, interessate da fenomeni
sociali e flussi turistici.

La scelta dei siti ha, inoltre, tenuto conto dell’ubicazione delle postazioni di
videosorveglianza esistenti all’interno del territorio comunale andando a interessare solo
zone non ancora dotate di videosorveglianza, così come previsto dalle condizioni di
partecipazione al bando.

Il progetto prevede l’implementazione di n. 25 postazioni di tipologia bullet con


telecamera di contesto, e n. 25 postazioni di videosorveglianza di tipologia
panoramica a 3 assi, per un totale di telecamere da implementate pari a n. 50 unità.

Si riporta di seguito una planimetria della dislocazione delle telecamere sul territorio
relativa al progetto:

ZONA CORSO ROMA

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ZONA BAIA VERDE LITORANEA SUD

ZONA VIALE EUROPA

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ZONA BORGO

ZONA LUNGOMARE MARCONI E LITORANEA NORD

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CENTRALE OPERATIVA

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4. SPECIFICHE TECNICHE GENERALI DEI SERVIZI E DEI SISTEMI

Il sistema di videosorveglianza in fase progettuale, presenta caratteristiche di


scalabilità e quindi adatto adattato all’evoluzione dei servizi richiesti o forniti.

L’architettura e l’infrastruttura tecnologica si potrà adattare sia ad una crescita degli


impianti, in termini di aggiunta di nuove postazioni di ripresa e/o sensoristica, sia fisse
che mobili, integrando nuovi elementi e garantendo la gestione complessiva dell’impianto
con un’unica interfaccia. Il sistema sarà, così, composto da:

• postazioni di videosorveglianza con telecamere bullet;


• postazioni di videosorveglianza con telecamere panoramiche;
• una Centrale Operativa che verrà collocata presso la sede della Polizia Locale
del Comune di Gallipoli;
• una infrastruttura rete di trasmissione video e dati su tecnologia radio e su
protocollo TCP/IP, per il trasferimento dei flussi video dalle postazioni alla
Centrale Operativa e alla postazione remota dei Carabinieri, Polizia di Stato e
altre Forze dell’Ordine;
• piattaforma software per il monitoraggio, gestione e registrazione dei flussi
video per l’acquisizione in continuo e in tempo reale delle immagini delle aree
di interesse;
• piattaforma di integrazione dei dati pervenuti su base geografica.

In particolare per il monitoraggio video delle aree oggetto di intervento si prevede


l’utilizzo di telecamere bullet e telecamere panoramiche in grado di fornire un’elevata
risoluzione così da poter garantire un controllo e una trattazione delle immagini e degli
eventi in maniera utile a qualsivoglia rilievo o attività di indagine.

Questa scelta, che prevede una progettualità ibrida con tecnologie bullet e panoramiche
a diverse focali, potrà consentire secondo un’accurata strategia di posa ed installazione, la
possibilità di monitorare aree senza “zone d’ombra”, in maniera da poter rilevare sempre
lo scenario desiderato e di riferimento.

4.1. Architettura descrittiva del sistema tecnologico

La Centrale Operativa è il luogo fisico, sicuro e non accessibile se non a personale

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autorizzato, dove sarà presente la postazione di monitoraggio per la gestione e
registrazione dei flussi video e dove saranno centralizzate tutte le segnalazioni video, dati
ed informazioni. Sarà ubicata all’interno della sede del Comando di Polizia Municipale, in
un locale idoneo che conterrà sia la sala di elaborazione ed archiviazione dati che la sala di
controllo.

Architettura Sistema e Centrale Operativa

4.2. Architettura di rete per la trasmissione dei dati

La trasmissione dei flussi video provenienti dalle postazioni periferiche di


videosorveglianza verso la Centrale Operativa sarà garantita attraverso la realizzazione di
un’infrastruttura di rete del tipo WLAN (Wireless Local Area Network), basata su
tecnologia HIPERLAN in banda di frequenze “non licenziate” (5,47-5,725 GHz). La
soluzione di rete proposta garantisce elevati livelli di scalabilità, interoperabilità con altre
reti di comunicazione e sicurezza delle informazioni trasmesse grazie all’utilizzo di efficaci
sistemi di crittografia e autenticazione (in accordo con quanto riportato nel paragrafo
3.3.1, “Utilizzo di reti pubbliche e connessioni wireless”, del “Provvedimento in Materia di
Videosorveglianza” del 08.04.2010 del Garante della Privacy).

L’infrastruttura di telecomunicazione a servizio del sistema di videosorveglianza è stata


progettata al fine di garantire sia l’efficacia e l’efficienza della trasmissione dei segnali
verso e dalla centrale operativa di controllo ubicata presso la sede della Polizia Locale,
consentendo un’ottimizzazione dei segnali trasmissivi in modo da operare con fluidità
nella gestione degli eventi isolati per attività di controllo e di indagine. La topologia della

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rete, derivata da una topologia a stella sarà distribuita sul territorio comunale,
prevedendo un nodo presso ciascuna postazione di ripresa dei sistemi di
videosorveglianza, in modo tale da garantire una trasmissione bidirezionale tra il punto
periferico e la sede del centro stella e ciascuna delle postazioni di videosorveglianza
ubicate sul territorio comunale. Poiché alcuni nodi non sono in visibilità radioelettrica
diretta con il centro stella, per la rete di trasmissione si prevede la realizzazione di
postazioni di ripetizione e rilancio del segnale.

Tutti gli apparati, infine, devono essere dotati del certificato di approvazione secondo
gli attuali strandard progettuali e di fornitura degli apparati attualmente sul mercato.

4.3. Software di elaborazione e controllo, storage dei dati

La piattaforma software per la gestione del sistema di videosorveglianza sarà


strutturata secondo un’architettura Client/Server dovrà permettere il controllare e la
gestione dei flussi video e degli eventi, in modo versatile tutti i dispositivi di ripresa e
registrazione presenti “in campo”, ed eventuali ulteriori dispositivi che potranno essere
aggiunti in un secondo tempo, quali ad esempio Digital Video Recorder (NVR, con le
relative telecamere analogiche collegate), Network Video Recorder (NVR con capacità sino
a 256 canali), Hibrid Video Recorder (HVR, con le relative telecamere IP ed analogiche
collegate), Telecamere IP (nei vari fattori di forma disponibili come Bullet, Mini Dome,
Box, Speed Dome, Fish Eye, Covert Camera, etc.), Encoder e Decoder.

Il gestionale dovrà essere installabile su sistemi operativi di tipo:

• Linux e Windows Server a 32 e 64 bit, per la componente Server;


• Windows a 64 bit, per la componente Client;
• iOS ed Android per la componente mobile (opzionale);

In termini architetturali, la componente Server dovrà essere strutturata come di seguito


descritto:

• un modulo Server centrale di management, destinato ad ospitare il database di


sistema e deputato alla gestione di tutte le altre componenti di sistema, come il
software di visualizzazione e registrazione;
• un modulo Server con funzione di storage, destinato alla registrazione dei flussi

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video provenienti dai dispositivi periferici (telecamere), sia in funzione di
registrazione su evento o su scenario;

In particolare il Server di storage, verrà dimensionato in funzione delle necessità e del


livello di ridondanza atteso per le registrazioni. Relativamente alla configurazione della
schedulazione delle registrazioni, principali e/o ridondate, queste dovranno essere tutte
completamente configurabili attraverso il Client di management, senza la necessità di
intervento sui singoli dispositivi di registrazione, siano essi locali e/o remoti. La
componente Client di gestione dovrà essere disponibile sia in modalità web-based, sia in
tipologia architetturale, ossia, come modulo software installato sulle workstation client
deputate al monitoraggio, al fine di garantire la massima flessibilità operativa agli
operatori di sistema. La componente Client di management, destinata alla configurazione
dell’intero sistema, dovrà essere un modulo separato dai moduli di gestione di sistema di
cui sopra, basato su un’interfaccia web-based, così da garantire la massima flessibilità
operativa agli amministratori del sistema.

In termini funzionali, il sistema dovrà fornire all’operatore:

• la visione in tempo reale delle immagini provenienti dai dispositivi remoti,


secondo una disposizione preimpostata o dinamica dei riquadri di visualizzazione;
• la visione in tempo reale delle immagini provenienti dai dispositivi remoti,
secondo delle specifiche richieste dell’operatore addetto al monitoraggio in sede di
Centrale Operativa;
• la ricerca e la riproduzione di immagini o filmati archiviati su dispositivi locali e/o
remoti (Server di storage o NVR/NVR/HVR embedded), anche in visualizzazione
multipla sincronizzata di più immagini;
• l’eventuale esportazione e salvataggio in locale sulla postazione client, a seguito di
comando dell’operatore;
• la configurazione e la gestione di tutti i dispositivi remoti, compreso il deploy degli
aggiornamenti firmware;
• l’esportazione/importazione dei file configurazione;
• la gestione dei file di backup delle configurazioni;
• la gestione del sistema attraverso una rappresentazione ad albero
dell’architettura;
• la gestione del sistema attraverso delle mappe grafiche navigabili.

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La piattaforma deve essere in grado di interfacciarsi nelle stesse modalità con qualsiasi
apparato sopra descritto sia esso collegato in rete locale o in remoto, mantenendo una
semplice, efficace e medesima interfaccia grafica utente (GUI). In questo modo l’operatore
non avrà nessuna difficoltà di gestione dei diversi apparati perché i processi di interazione
con gli apparati rimarranno sempre i medesimi.

Dovrà essere possibile la creazione e gestione di gruppi/utenti/permessi per la


gestione di una matrice autorizzativa che consenta l’accesso regolamentato alla
piattaforma stessa, alle sue funzionalità peculiari ed agli apparati remoti ad essa connessi.
La gestione degli utenti dovrà essere possibile anche attraverso l’interfacciamento della
piattaforma software con il Microsoft Domain Controller, al fine di riutilizzare il medesimo
sistema di autenticazione e autorizzazione presente nell’infrastruttura ICT dell’Ente.

Inoltre la piattaforma dovrà gestire tutte le notifiche di eventi inviate dagli apparati
periferici, siano esse segnalazioni di allarmi o generati da: motion detector, intrusion
detector, audio detection, face detection, zone entrance e zone exit detection, object left ed
object removed detection, che di segnalazione di eventuali anomalie o stati degli apparati
remoti(ad esempio HDD pieno o danneggiato, tentativi di accesso da utenti non registrati,
allarme anti-manomissione delle telecamere, allarme di perdita video delle telecamere,
etc).

Tutti gli apparati periferici dovranno essere collegati alla piattaforma utilizzando degli
indirizzi IP statici o tramite servizi DNS, per il collegamento a dispositivi con IP dinamici,
dovrà inoltre essere possibile la ricerca di periferiche on-line (LAN) per una più veloce
configurazione delle stesse.

La piattaforma software dovrà anche permettere la visione remota con audio


bidirezionale, il playback delle registrazioni e la notifica degli eventi, su apparecchiature
mobili quali tablet e telefoni cellulari con sistemi operativi iOS ed Android.

4.4. Integrazione e gestione periferica del sistema con le Forze dell’Ordine

Il sistema integrato di videosorveglianza garantirà l’interoperabilità tra la Centrale


Operativa della Polizia Locale e le Sale Operative di Carabinieri e Polizia di Stato.

L’interoperabilità tra i vari sistemi, permetterà l’accesso condiviso alle risorse di

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videoregistrazione e ai sottosistemi di videosorveglianza secondo le specifiche tecniche
dettate dal Ministero dell’Interno, realizzando una equivalenza tecnico-operativa tra le i
vari enti coinvolti nel progetto. Obiettivo dell’interoperabilità è quindi l’implementazione
di un protocollo tra le centrali operative per l’accesso, il monitoraggio e la gestione delle
risorse attraverso le funzionalità di profilazione e controllo offerte dal nodo centrale.

Il sistema nel suo complesso garantirà l’interoperabilità nelle seguenti aree operative:

• accesso al sottosistema di videosorveglianza per visualizzazione e controllo delle


telecamere;
• consultazione remota dell’archivio certificato delle immagini con le seguenti
funzionalità:
o consultazione e ricerca delle immagini o fotogrammi per data, allarme e
data/ora;
o possibilità di produrre copie certificate e crittografate dei risultati di
ricerca e selezione;
o registrazione su repository certificato locale dei risultati di ricerca, senza
interferire con l’operatività del nodo centrale;
o gestione delle richieste di controllo sulle telecamere remote;
o memorizzazione in un database certificato dell’elenco di tutte le
telecamere configurate, con i rispettivi parametri.

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5. INDICAZIONE TECNICHE SULLE POSTAZIONI OPERATIVE

Attraverso le postazioni di videosorveglianza remota si effettuerà una vera e propria


attività di vigilanza sostituendo, in tutto o in parte, la presenza umana sui luoghi. Ciascuna
postazione periferica sarà dotata di dispositivi di ripresa, ovvero di telecamere di
osservazione fisse, in modalità lineari e panoramiche.

Le postazioni periferiche di sorveglianza dovranno essere dotate di dispositivi,


integrati o separati rispetto ai dispositivi di ripresa, in grado di abilitare le funzioni di
codifica/compressione e di registrazione locale. Il dispositivo di codifica/compressione
dovrà garantire la minimizzazione della banda occupata dal segnale video digitale, facendo
in modo che i segnali conservino comunque la massima qualità consentita dai dispositivi
di ripresa in termini di risoluzione delle immagini e di fluidità del video (full motion), ai
fini della loro successiva trasmissione sulla rete di comunicazione wireless, mediante
protocollo TCP/IP. Il dispositivo di registrazione previsto a bordo camera, invece, dovrà
archiviare localmente i segnali video di tutti i dispositivi di ripresa presenti sulla
postazione periferica, per garantire che le informazioni non vadano perse in caso di
indisponibilità temporanea della rete di comunicazione e possano essere recuperate in
loco. Le postazioni periferiche saranno alimentate mediante sistemi in grado di garantire
l’ottimizzazione energetica del sistema di acquisitone video.

Le postazioni saranno allacciate alla rete pubblica di distribuzione dell’energia


mediante l’attivazione di nuovi contatori o, alla rete di distribuzione esistente di proprietà
comunale. La linea di alimentazione della postazione periferica dovrà essere
adeguatamente protetta da eventuali sovratensioni e, in generale, tutto l’impianto elettrico
dovrà essere realizzato “a regola d’arte”, secondo le prescrizioni della vigente normativa in
materia. Tutti i dispositivi associati alle postazioni periferiche, ad esclusione di telecamere
ed antenne, dovranno essere installati all’interno di un apposito armadio di alloggiamento
stagno, di dimensioni contenute che dovrà essere adeguatamente accessoriato al fine di
garantire il giusto grado di isolamento e dissipazione termica del calore interno generato
dagli apparati. Gli armadi di alloggiamento a bordo palificazione, dovranno essere
installati ad un’altezza non inferiore ai 3 metri dal piano di calpestio stradale, per
scongiurare il più possibile atti vandalici e tentativi di manomissione, ma tale da ridurre il
più possibile l’uso di particolari strumenti elevatori (cestelli, trabattelli, etc.) ai fini
dell’accessibilità degli apparati per le operazioni di manutenzione. Gli apparati saranno

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installati sui pali metallici della Pubblica Illuminazione Urbana sempre nel rispetto delle
normative vigenti in materia e sempre garantendo il minor impatto ambientale possibile
ed un perfetto inserimento delle postazioni periferiche e dei nodi della rete di
comunicazione nel contesto paesaggistico.

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6. SPECIFICHE TECNICHE DEI DISPOSITIVI DI ACQUISIZIONE VIDEO

Il progetto prevede l’installazione di n. 25 telecamere fisse bullet TCP/IP. La telecamera


di rete sarà di alta qualità (5 megapixel minimo) pronta per uso esterno con prestazioni
HDTV 1080p, controllo accurato del diaframma per produrre immagini con nitidezza
ottimale e compressione H.264. Sarà adatta all’utilizzo in ambiente esterno in aeroporti,
banche, negozi, per la videosorveglianza urbana e per qualsiasi applicazione che richieda
la copertura di una vasta area o l’acquisizione di immagini estremamente dettagliate.

Telecamera Bullet TCP/IP

La telecamera in formato Bullet fornisce un’eccellente qualità d’immagine a partire


dalla risoluzione di almeno 5megapixel. La telecamera dovrà disporre di un obiettivo P-
Iris varifocale e OptimizedIR, una tecnologia conLED a infrarossi a efficienza energetica
che garantisca l’illuminazione automatica di una scena in caso di oscurità totale.

Il controllo P-Iris garantisce una profondità di campo, una risoluzione, un contrasto


dell’immagine e una nitidezza ottimali. Il contatore di pixel assicura che venga raggiunta la
risoluzione in pixel desiderata. La messa a fuoco e lo zoom remoti eliminano la necessita di
intervenire manualmente per la regolazione ottimale. La porta I/O può essere utilizzata
per visualizzare una notifica su un pannello di allarme o un controllo di un relè. La
telecamera pronta per l’uso in ambienti esterni dovrà essere fornita con uno schermo di
protezione dagli agenti atmosferici regolabile.

Di seguito si forniscono le caratteristiche tecniche indicative per tipologia:

• sensore immagini CMOS Progressive Scan da 1/3,2";


• lente 2,8-9,8 mm, F1.6, campo visivo orizzontale 27˚ -92˚ , varifocale, messa a
fuoco automatica, zoom e messa a fuoco remoti, controllo P-Iris, correzione IR;

21
• compressione video H.264 Profilo di base, principale ed elevato (MPEG-4 Part
10/AVC) Motion JPEG;
• risoluzioni da 2592x1944 HDTV 1080p a 160x90, l’unita è conforme alle parti
pertinenti dello standard SMPTE 274M (HDTV 1080p), 5 megapixel;
• frequenza fotogrammi fino a 12,5/12 fps (50/60 Hz);
• tempo di otturazione manuale, compressione, colore, luminosità, nitidezza,
bilanciamento del bianco, controllo dell’esposizione, aree di esposizione,
sintonizzazione precisa in condizioni di scarsa illuminazione, sovrapposizione
di testo e immagini, maschere privacy, illuminazione IR Wide Dynamic Range -
Dynamic Contrast, rotazione 0°, 90°, 180°, 270°;
• alloggiamento in custodia di classe IP66 e NEMA 4X (combinazione di
policarbonato poliestere) e grado di protezione contro gli impatti meccanici
esterni IK-10;
• illuminazione IR OptimizedIR, LED ad alta efficienza energetica con intensità e
angolo di illuminazione regolabili;
• condizioni di funzionamento da -30° C a 50° C, umidità relativa compresa tra il
10% e il 100%(con condensa);
• condizioni di immagazzinaggio da -40° C a 65 ° C;

Il progetto prevede, altresì, l’installazione di n. 25 telecamere fisse videosorveglianza


con campo visivo panoramico a 180°/360°. Le telecamere di tipo “surround” possono
arrivare fino a n. 4 ottiche distinte capaci perciò di coprire l’intero campo visivo di 360°,
con una risoluzione di (4x5) 20 megapixel.

Telecamera Panoramica TCP/IP

Le telecamere in modalità panoramica, possono raggiungere fino a 20 megapixel, con


tecnologia H.264 e day&night, dalla forma a cupola per riprese panoramiche e pronta per

22
uso esterno senza necessità di custodie opzionali. I quattro obiettivi ad alta risoluzione
permettono una visualizzazione costante di 360° sul piano orizzontale durante le ore del
giorno e della notte, mediante la funzionalità day&night meccanica.

Ciascun obiettivo è dotato di un sensore da 5 megapixel per assicurare qualità


d’immagine e dettaglio ad un elevato numero di immagini al secondo.

Di seguito si forniscono le caratteristiche tecniche di massima:

• sensore immagini 1/2.5" CMOS, n. 4 sensori 5 megapixel ciascuno (20 megapixel


totali);
• risoluzione per sensore 2560(H) x 1920(V);
• video frame rate 3.5fps (10240x1920) - 4.2fps (10240x1600) / 11fps
(5120x960) / 13fps(5120x960);
• tipo compressione H.264 (MPEG-4, Part 10) / Motion JPEG 21 livelli di qualità;
• protocolli supportati RTSP, RTP/TCP, RTP/UDP, HTTP, DHCP, TFTP;
• PTZ elettronico;
• custodia di classe IP66 e NEMA 4X (combinazione di policarbonato poliestere) e
grado di protezione contro gli impatti meccanici esterni IK-10;
• temperatura operativa da -40° C a 65 ° C;

23
7. ARCHITETTURA DI TRASMISSIONE DATI PERIFERICO

I sistemi di trasmissione dei segnali tra le postazioni periferiche e la sala di comando e


controllo, in tecnologia wireless HIPERLAN, devono essere dimensionati in base al numero
e alla tipologia dei segnali che devono attraversare le diverse tratte radio e considerando
che il massimo ritardo consentito per tutte le trasmissioni, nella peggiore delle ipotesi, è di
1500 millisecondi.

Per ciascuna tratta radio, quindi, deve essere garantita, in qualunque condizione, una
banda minima come da tabella allegata. La “banda minima unitaria garantita” è stata
calcolata secondo i seguenti criteri:

Per le telecamere:

Numero Banda Necessaria Banda Necessaria Totale Banda


Telecamere Visualizzazione a 5MP e Registrazione a 5MP e 12
25 f/s (Mbit/s) f/s (Mbit/s)

1 6,00 8,50 14,50

Attraverso i dispositivi di rete, i segnali trasmessi dovranno essere criptati mediante


algoritmi allo stato dell’arte e ulteriormente protetti mediante funzionalità di
autenticazione evolute, al fine di garantire nel tempo l’integrità e la riservatezza dei flussi
video raccolti e secondo i canoni definiti dalla normativa vigente in materia.

Di seguito le caratteristiche tecniche degli apparati da considerare come minime:

Bridge ethernet per collegamento Point-to-Point:

Outdoor Unit compatta e robusta, costituita da un contenitore in alluminio presso-fuso


verniciato RAL 9010. Il contenitore contiene l’intera parte elettronica dell’apparato, la CPU
e l’interfaccia radio IP67 (immergibile) ed in grado di dissipare una potenza calorica di
20W.

Antenna integrata pannellare direzionale da 24dBi.


Frequenza da 5.470 a 5.725 Ghz
Standard di riferimento ETSI Hiperlan2, 802.11h, a, n
Tecnica di modulazione OFDM, TDD (disabile CSMA/CD), TDMA
Ampiezza canale 5Mhz, 10Mhz, 20Mhz o 40Mhz (Xplode Turbo-mode)

24
Risoluzione (channel spacing) 5Mhz, 10Mhz, 20Mhz, o personalizzabile
Gestione canale DFS (Dynamic Frequecy Selecon), Radar Free Secondo CEPT ERC 70-03
Massima potenza di uscita 1W o 30dBm max mean e.i.r.p.
Densità irraggiamento massima 50mW/Mhz secondo ERC/DEC(04)08
Potenza d’uscita al trasmettitore 17dBm Max, -5dBm Min
Regolazione potenza al trasmettitore 0-50mW con ATPC (+/- 3dBm) , CEPT ERC 70-03
Modulazioni BPSK, QPSK, 16-QAM, 64-QAM
Sensitività -95 dBm MCS0 20 Mhz MCS0 20 Mhz
-90 dBm MCS0 40 Mhz MCS0 40 Mhz
-78 dBm MCS7 20 Mhz MCS7 20 Mhz
-75 dBm MCS7 40 Mhz MCS7 40 Mhz
Antenna integrata 23.5dBi V pol: 23.5dBi ± 1dBi H pol: 24.5dBi ± 1dBi
Polarizzazioni Dual Polarization: 0°,45°, 90°

Bridge ethernet per collegamento Point-to-MultiPoint:

Base Station compatta e robusta per collegamenti Point-MultiPoint a 5Ghz.


Frequenza da 5.470 a 5.725 Ghz
Standard di riferimento ETSI Hiperlan2, 802.11h, n
Tecnica di modulazione OFDM, TDD (disabile CSMA/CD), TDMA
Ampiezza canale 5Mhz, 10Mhz, 20Mhz o 40Mhz
Risoluzione (channel spacing) 5Mhz, 10Mhz, 20Mhz, o personalizzabile
Gestione canale DFS (Dynamic Frequecy Selecon), Radar Free - Secondo CEPT ERC 70-03,
Massima potenza di uscita 1W o 30dBm max mean e.i.r.p.
Densità irraggiamento massima 50mW/Mhz secondo ERC/DEC(04)08
Potenza d’uscita al trasmettitore 25dBm Max
Regolazione potenza al trasmettitore 0-50mW con ATPC (+/- 3dBm) , CEPT ERC 70-03
Modulazioni OFDM: BPSK, QPSK, 16 QAM, 64QAM - DSSS: DBPSK, DQPSK, CCK
Sensitività 802.11a: –92 dBm @ 6Mbps to -76 dBm @ 54 Mbps / 802.11n: –92 dBm

25
8. SISTEMA DI ALIMENTAZIONE ELETTRICO DEI SITI

Per l’alimentazione elettrica degli apparati di campo si farà ricorso, ove necessario, a
nuovi allacci di fornitura elettrica. Le linee elettriche di alimentazione degli apparati
dovranno essere protette mediante interruttore magnetotermico nel vano misuratore e un
differenziale nel quadro di campo. La posa di tali linee dovrà essere effettuata mediante
cavidotto interrato. I cavi ethernet in categoria 5 e 6, e di alimentazione che collegano gli
apparati radio saranno protetti da guida cavi con rivestimento esterno in PVC. I guida cavi
dovranno essere ancorati a regola d’arte sui tralicci e/o pali al fine di evitare qualsiasi tipo
di oscillazione dovuta al vento o ad altre sollecitazioni meccaniche e dovranno essere
installati in modo da garantire l’impermeabilità nei punti di raccordo. Tutti gli apparati di
alimentazione saranno contenuti in un armadio stagno con caratteristiche di
contenimento IP65 di dimensioni congrue all’alloggiamento degli stessi contenente§:

• interruttore magnetotermico differenziale da 16 A;


• alimentatori 230V-12V, per apparati ad alimentazione in continua (telecamere,
diolan);
• switch ethernet POE;
• elettronica Radio Lan (se necessario);
• SPD.

Inoltre dovrà essere garantito mediante UPS (a bordo palo) per garantire la continuità
elettrica in caso di avaria.

26
9. INDICAZIONI VISUALI DEGLI APPARATI NECESSARI PER LA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO

Telecamera Bullet

Telecamera Panoramica

Armadio bordo palo, contenitore apparati e quadro elettrico

Switch industriale

UPS per postazione

Antenna wireless P2P

Antenna wireless settoriale

Armadio Rack

n.02 Switch 24 porte in Rack

Server in Rack

Storage NAS in Rack

Pannello Alimentazione in Rack

UPS in Rack

Workstation operatore

27
Monitor per workstation

Tastiera e mouse per workstation

Monitor 55” a parete

28
10. TRATTAMENTO E GESTIONE DEI DATI RACCOLTI DAL SISTEMA DI
VIDEOSORVEGLIANZA

La soluzione progettuale adottata per il sistema di videosorveglianza dovrà


necessariamente garantire il rispetto dei requisiti previsti dalla Legge sulla Privacy, in
particolare:

• Riservatezza: intesa come prevenzione nella divulgazione non autorizzata delle


informazioni, pertanto accesso controllato e divulgazione limitata e
regolamentata. La soluzione proposta prevede l’accesso al servizio tramite
autenticazione.
• Integrità: intesa come corrispondenza del dato all’originale, ovvero occorre
assicurare la non manipolazione. La soluzione proposta prevede sistemi di
sicurezza logica e fisica garantita dalla piattaforma tecnologica offerta.
• Disponibilità: si intende la regolamentazione del periodo di trattenimento delle
informazioni, per evitarne la conservazione indiscriminata e non autorizzata. La
soluzione prevede registrazioni cicliche delle immagini in una finestra
temporale predefinita, dimensionata per conservare le immagini per i tempi
consentiti dalle vigenti disposizioni del Garante in materia di tutela della
Privacy.

Il sistema dovrà essere in grado di memorizzare le immagini delle telecamere per tempi
di gran lunga superiori a quelli stabiliti dalla Legge, pertanto qualora l’Ente facesse
esplicita richiesta al Garante di estendere il periodo di conservazione delle immagini,
anche fino a n. 10 giorni, il sistema dovrebbe essere in grado di supportare tale esigenza. I
siti video-sorvegliati saranno segnalati da apposita segnaletica collocata nelle zone
interessate. I cittadini che desiderino ricevere informazioni potranno rivolgersi al
responsabile Polizia Municipale, come previsto dal D. Lgs 30/06/2003, n. 196 e succ.
modifiche ed integrazioni. In ogni punto di sorveglianza sarà esposto almeno un cartello
conforme a quello riportato nel provvedimento del 29/04/2004 emesso dal Garante per la
Privacy.

È prevista la fornitura di materiale segnaletico come di seguito raffigurati.

29
30
11. ORGANIZZAZIONE DEL PIANO DI MANUTENZIONE

Il servizio di manutenzione degli impianti tecnologici verrà svolto impiegando


personale qualificato e certificato.

La manutenzione preventiva è una manutenzione di tipo ordinaria, che comprende gli


interventi atti a contenere il normale degrado d’uso degli impianti e la sostituzione
preventiva degli stessi. Il servizio prevede ispezioni periodiche direttamente sul sito allo
scopo di verificare la piena funzionalità delle apparecchiature del sistema, con
manutenzione dei componenti e l’eventuale sostituzione. L’obiettivo, è quello di assicurare
da un lato il corretto e regolare funzionamento dell’impianto fornito e dall’altro la
possibilità di aggiornare le funzioni implementate in modo da consentirne una costante e
performante attività. Questi interventi consentono di verificare che gli apparati siano
sempre nelle condizioni di funzionamento e nello stato di conservazione richiesti e, nel
caso non lo siano, consentono di ripristinare i corretti parametri funzionali.

La manutenzione correttiva, comprende gli interventi che vengono eseguiti in caso di


anomalie di funzionamento che dovessero verificarsi tra le visite periodiche, al fine di
procedere, nel più breve tempo possibile, alle riparazioni necessarie per la rimessa in
funzione dell’impianto o dell’apparato. L’intervento è effettuato su richiesta del cliente che
notifica all’Help- Desk l’anomalia. Vengono riportati gli interventi, la loro tipologia di
appartenenza e la loro frequenza con la quale vengono effettuati.

Ai fini dell’esecuzione delle operazioni di manutenzione di seguito descritte, sono da


intendersi applicabili le seguenti normative UNI specifiche per la manutenzione:

• UNI 9910 – Terminologia sulla fidatezza e la qualità


• UNI 10147 – Manutenzione: terminologia
• UNI 10144 – Classificazione dei servizi di manutenzione
• UNI 10148 – Gestione di un contratto di manutenzione
• UNI 10224 – Principi fondamentali della funzione manutenzione
• UNI 10366 – Criteri di progettazione della manutenzione
• UNI 10584 – Sistema informativo di manutenzione

Le attività di manutenzione preventiva hanno lo scopo, come già descritto


precedentemente, di verificare e assicurare la piena funzionalità del sistema, ovvero

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verificare e assicurare che tutti i sottosistemi e le apparecchiature tecnologiche
componenti il sistema possano eseguire tutte le funzioni richieste in base alla loro
specifica utilità.

Nell’ambito del servizio di manutenzione preventiva si dovranno effettuare


interventi su tutti i componenti e gli apparati costituendi il progetto di videosorveglianza.
Gli interventi di manutenzione dovranno essere effettuati da personale altamente
specializzato, formato secondo i disciplinari tecnici originali delle case costruttrici, e
dotato di tutta la necessaria strumentazione e idonea attrezzatura.

Il servizio di manutenzione preventiva consta, come detto, in una serie di


interventi di manutenzione

programmata, con cadenza mensile, durante i quali saranno effettuate almeno le attività
indicate nell’elenco seguente:

Attività sugli apparati remoti (telecamere, antenne, accessori)

• controllo e pulizia dell’involucro esterno;


• accurata pulizia dell’ottica e della parte sensibile;
• rimozione eventuali segni di ossidazione o di usura da agenti atmosferici;
• lubrificazione o siliconatura elementi di fissaggio esposti (viti, bulloni, etc.);
• controllo delle connessioni elettriche e di rete;
• controllo dei supporti e delle strutture di fissaggio;
• test di verifica di comunicazione tra gli apparati;
• verifica del corretto funzionamento degli apparati;

Attività su Server e PC client

• pulizia e controllo degli apparati;


• controllo connessioni;
• controllo alimentazione;
• aggiornamenti software ove necessari all’ultimo service pack disponibile;
• rimozione dati obsoleti (previa autorizzazione scritta del Responsabile del
Sistema);

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Il servizio di manutenzione preventiva prevede un intervento mensile per ognuno
dei siti costituenti la rete di comunicazione radio, per ognuna delle postazioni di ripresa,
per il sistema di Network e Video Recording centralizzato e per le Postazioni di Regia, da
effettuare a decorrere dalla data del verbale di collaudo della fornitura.

Il servizio dovrà prevedere la sostituzione delle parti di consumo, le regolazioni e


le tarature necessarie al mantenimento delle caratteristiche ottimali di funzionamento
delle apparecchiature.

Per tutte le sostituzioni effettuate durante gli interventi di manutenzione


preventiva si dovranno utilizzare componenti/apparati con requisiti tecnici uguali o
superiori a quelli del componente fuori uso e caratteristiche strutturali tali da renderli
compatibili con le parti elettriche e meccaniche dei sistemi esistenti. Si dovrà provvedere,
inoltre, allo smaltimento di tutti i componenti fuori uso non riparabili prelevati dal
Sistema. Nel caso in cui il personale tecnico addetto al servizio riterrà, per qualsiasi
motivo, di dover apportare delle modifiche alle configurazioni delle apparecchiature, tali
operazioni saranno sempre preventivamente concordate con il Responsabile del Sistema.

La manutenzione correttiva comporta l’intervento di riparazione, inclusa la


manodopera per l’eventuale sostituzione di elementi fuori uso, nel momento in cui si
verifica un difetto di funzionamento anche di una sola parte costitutiva della rete.
L’intervento di manutenzione correttiva comprende, pertanto, tutto quanto necessario a
ripristinare nel minor tempo possibile il normale funzionamento degli apparati tecnologici
periferici o installati presso la Centrale Operativa o locale tecnico. Gli interventi di
manutenzione devono essere effettuati da personale altamente qualificato formato
secondo i disciplinari tecnici originali delle case costruttrici, e dotato di tutta la necessaria
strumentazione e idonea attrezzatura. Il personale tecnico addetto al servizio,
espressamente autorizzato per iscritto dal Responsabile del Sistema, potrà accedere a
tutte le apparecchiature oggetto di manutenzione. Tutte le sostituzioni che dovessero
rendersi necessarie, durante gli interventi di manutenzione correttiva, al fine di
ripristinare il funzionamento delle apparecchiature, saranno eseguite da personale tecnico
specializzato utilizzando componenti con requisiti tecnici uguali o superiori a quelli dei
componenti fuori uso e caratteristiche strutturali tali da renderli compatibili con le parti
elettriche e meccaniche degli apparati esistenti. Le sostituzioni interesseranno quei
componenti che presentino segni di usura, decadimento, logoramento, esaurimento e/o

33
obsolescenza tali che la loro eventuale riparazione, manutenzione o riutilizzo comporti
comunque un degrado della qualità o delle caratteristiche funzionali o prestazionali del
Sistema. Si dovrà provvedere, inoltre, allo smaltimento di tutti i componenti fuori uso non
riparabili prelevati dal Sistema ed eventualmente sostituiti. Nel caso in cui il personale
tecnico incaricato riterrà, per qualsiasi motivo, di dover apportare delle modifiche alle
configurazioni delle apparecchiature, tali operazioni saranno sempre preventivamente
concordate con il Responsabile del Sistema. Nel servizio di manutenzione correttiva si
dovranno considerare anche tutti gli interventi di recupero degli impianti o parti di essi, le
riparazioni e le sostituzioni che si rendano necessari a seguito di danno causato da:

• atti vandalici e furti;


• fulminazione;
• eventi calamitosi;
• imperizia nell’utilizzo degli strumenti da parte degli operatori della Stazione
appaltante.

34
12. REGISTRO DI MANUTENZIONE A GARANZIA DEGLI INTERVENTI

Alla fine di ogni intervento di manutenzione programmata, viene redatto un REPORT


delle attività di manutenzione svolta, con indicati i tempi di intervento, di ripristino, i
valori di up-time/down- time e quant’altro fornito dal ns. sistema informativo di gestione
delle chiamate, ai fini di una verifica del rispetto dei termini richiamati nel ns. Manuale
Qualità.

Pertanto i tecnici, a conclusione di ogni intervento, provvedono ad eseguire i test di


funzionalità necessari e a redigere la scheda intervento di manutenzione (VIT – Verbale di
Intervento Tecnico) relativa alle attività svolte, controfirmata dalla Committenza.

Tale scheda viene poi registrata nel software di gestione della manutenzione, per la
consuntivazione ed elaborazione della reportistica prevista contrattualmente.

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13. FORMAZIONE DEL PERSONALE AUTORIZZATO

Il progetto prevede una adeguata fase di apprendimento all’uso e alla gestione dei
sistemi da parte di personale esperto verso operatori, gestori, manutentori del sistema.

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14. QUADRO ECONOMICO

QUADRO TECNICO ECONOMICO


LAVORI TOTALE

a1.1 Lavori Corso Roma 38.260,00

a1.2 Lavori Baia Verde e Litoranea Sud 64.630,00

a1.3 Lavori Viale Europa 37.710,00

a1.4 Lavori Borgo 68.590,00

a1.5 Lavori Lungomare Marconi e Litoranea Nord 38.710,00

a1.6 Lavori Centrale Operativa 37.100,00

a1 a1.1+a1.2+a1.3+a1.4+a1. Lavori (esclusi gli oneri per la sicurezza) 285.000,00


5+a1.6
a2 Oneri per la sicurezza (non soggetto a ribasso d'asta) 6.840,00

A a1 + a2 TOTALE LAVORI CONTRATTUALI 287.000,00

SOMME DISPOSIZIONE DELL' AMMINISTRAZIONE

b1.1 Spese Tecniche (Progettazione esecutiva, Direzione dei Lavori, Misura e 15.000,00
contabilità, Coordinamento per la Sicurezza in fase di progettazione e fase
esecutiva dell’intervento, C.R.E.)
b1.2 INAR Cassa al 4% 600,00

b1 b1.1 + b1.2 Spese tecniche 15.600,00

b2 Spese di gara ((ANAC, permessi, concessioni autorizzazioni per esecuzione opera, 1.000,00
polizze professionali ex D.Lgs. 50/2016)
b3 Supporto al RUP in fase di gara e contratto incluso I.V.A. 2.500,00
b4 Incentivo ex art. 113 D.Lgs. n. 50/2016 e s.m.i. (2%) 5.740,00
b.5 Imprevisti, Lavori ex art. 36, c.2° D.Lgs. 50/16 incluso iva 1.088,00
b6 Spese di allaccio e/o forniture 500,00

b9.1 IVA Spese tecniche 22% 3.432,00

b9.2 IVA Lavori 22% (A) 63.140,00

b9 b9.1 + b9.2 Totale IVA ed eventuali altre imposte 66.572,00

B b1 + b2 + b3 + b4 + b5 + TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE 93.000,00


b6 + b7 + b8 + b9
C A+B TOTALE GENERALE 380.000,00

D Importo autofinanziamento Comune di Gallipoli 38.000,00

E IMPORTO FINANZIAMENTO 342.000,00

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