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PAESC

Piano di Azione dell’Energia Sostenibile e per il Clima


Le emissioni climalteranti e la visione per il
miglioramento

Settembre 2022

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COMUNE DI POGGIBONSI

Sindaco
David Bussagli

Assessore Ambiente - Qualità Urbana - Trasporti - Mobilità - Consorzi Stradali - Innovazione


Roberto Gambassi

Responsabile Unico del Procedimento


Arch. Vito Disabato
Dirigente del Settore Gestione e Pianificazione del Territorio

Documento predisposto internamente dagli Uffici Comunali

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Sommario
Premessa ........................................................................................................................................................... 5

1. Inquadramento generale............................................................................................................................... 7

1.1 Il Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima (PAESC) nel contesto ............................................................. 7

1.2 La questione del cambiamento climatico ................................................................................................. 8

1.2.1 La Strategia a scala internazionale ................................................................................................. 10


1.2.2 La Strategia dell’Unione Europea ................................................................................................... 11
1.2.3 Piani e Strategia a scala nazionale.................................................................................................. 13
1.2.4 Il Patto dei Sindaci .......................................................................................................................... 13
1.2.5 L’adesione al Patto dei Sindaci e la strategia di medio lungo termine del Comune di Poggibonsi 15
1.2.6 Le dimensioni di applicazione del PAESC........................................................................................ 17
2. Inquadramento territoriale ......................................................................................................................... 21

2.1 Lo Stato dell’ambiente a Poggibonsi: La vulnerabilità e i rischi.............................................................. 21

2.2 Territorio e popolazione ......................................................................................................................... 21

2.3 Il sistema residenziale ............................................................................................................................. 28

2.4 Il sistema economico sociale .................................................................................................................. 29

2.5 Mobilità e trasporti ................................................................................................................................. 33

2.6 I Servizi pubblici e gli Indicatori di qualità............................................................................................... 38

2.6.1 Aria.................................................................................................................................................. 38
2.6.2 Acqua.............................................................................................................................................. 40
2.6.3 Rifiuti .............................................................................................................................................. 44
2.6.4 Verde pubblico – Conservazione, natura e biodiversità - Assorbimenti ........................................ 48
2.7 Il rischio sismico, le modificazioni climatiche e il rischio idrogeologico ................................................. 52

3. INVENTARIO DELLE EMISSIONI IBE.............................................................................................................. 54

3.1 Consumi energetici ed Emissioni in Italia, Toscana e Provincia di Siena ................................................ 54

3.2 Consumi energetici ed Emissioni nel territorio di Poggibonsi ................................................................ 60

3.2.1 Il posizionamento di Poggibonsi tra i comuni della Provincia di Siena, in Toscana, in Italia.......... 68
3.3 Le Energie Rinnovabili a Poggibonsi........................................................................................................ 71

3.3.1 Il termovalorizzatore di Poggibonsi................................................................................................ 73


3.3.2 Il fotovoltaico.................................................................................................................................. 79

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3.4 Consumi ed Emissioni dell’Amministrazione Comunale......................................................................... 81

3.4.1 Illuminazione Pubblica.................................................................................................................... 90


3.4.2 Edifici pubblici dell’Amministrazione ............................................................................................. 96
3.4.3 Parco Veicolare............................................................................................................................. 110
3.4.4 Energie rinnovabili........................................................................................................................ 111
3.5 Sintesi di Consumi energetici e Emissioni Serra di territorio e Amministrazione................................. 112

4. AZIONI DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO............................................................................................... 118

4.1 Il Piano di Azione – le Schede................................................................................................................ 118

4.1.1. Gli Assi di Azioni per la riduzione dei Gas Serra al 2030 - La visione che li supporta.................. 120
4.2 Scenario al 2030 – Interventi dell’Amministrazione Comunale............................................................ 145

4.3 La strategia d’azione ............................................................................................................................. 147

4.3.1 Rigenerazione Urbana .................................................................................................................. 149


4.3.2 Le scelte suggerite dall’Inventario IBE per la Mobilità Sostenibile .............................................. 150
4.4 Prospettive potenziali per il soddisfacimento del fabbisogno di energia elettrica e gas: comunità
energetiche (CER) e fonti rinnovabili .................................................................................................. 172

FONTI e SITOGRAFIA...................................................................................................................................... 193

ALLEGATO I – Metodologia - parametri di conversione................................................................................ 195

ALLEGATO II – Le 40 Schede di Azione .......................................................................................................... 197

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Premessa
Le linee programmatiche di mandato 2019-2024 si incentrano su temi quali la rigenerazione urbana
e la valorizzazione dei centri storici, il diritto alla città pubblica e ai servizi, l’incentivazione di forme
di mobilità sostenibile e la lotta al cambiamento climatico.
L’Amministrazione si trova pertanto in una fase di rinnovata programmazione comunale, valida per
i prossimi anni, volta a:
- raggiungere obiettivi di valorizzazione della città e dell’intero territorio comunale attraverso
strategie integrate tra di loro dal punto di vista programmatico, pianificatorio e attuativo;
- ottimizzare le risorse esistenti mediante gli strumenti a disposizione dell’Ente al fine di
garantire il diritto dei cittadini di godere di una qualità della vita sempre maggiore
incentivando forme di mobilità sostenibili, riconfigurando assi e flussi viari, lavorando sugli
attrattori (locali e sovracomunali) esistenti o di previsione;
- ridurre l’emissione di agenti climalteranti e perseguire azioni volte alla lotta ai cambiamenti
climatici.
Nel paragrafo su La Città Pubblica: il prossimo futuro le linee di mandato riconoscono infatti alla
pianificazione e programmazione territoriale (principalmente urbanistica e mobilità), caratterizzata
da un approccio multiscalare e multidisciplinare, il ruolo di strumento principe nel definire e il
futuro sviluppo urbano in termini di qualità della vita, tutela del territorio aperto, opportunità di
insediamento e lavoro.
Nel paragrafo La Città Sostenibile emerge la necessità di una ulteriore spinta verso la sostenibilità,
al consumo zero di suolo, al rispetto dell’equilibro con l’ambiente mediante una politica di
sostenibilità ambientale che includa strategie e azioni di: efficientamento energetico, economia
circolare, risparmio energetico, recupero. Uno strumento idoneo per spingere in questa direzione è
proprio l’adesione al Patto dei Sindaci. Assieme ad altri 10.000 comuni in Europa, Poggibonsi si
allinea con “la più vasta iniziativa urbana su clima ed energia al mondo" impegnandosi a redigere il
Piano d’Azione per Energia Sostenibile e per Clima per il Patto 2030 (PAESC) e a individuare le
azioni chiave volte a raggiungere l’obiettivo comunitario di riduzione del 40% dei gas a effetto serra
nell’arco di 15 anni entro il 2030, adottando un approccio comune per affrontare la mitigazione e
l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Un approccio amministrativo e politico che supera quindi la dimensione strettamente tecnica della
pianificazione e programmazione territoriale e che apre verso un’idea di territorio e di città quale
progetto politico sostenibile, dal punto di vista economico-ecologico e sociale, della comunità.
Dall’inizio del mandato sono stati infatti avviati alcuni atti programmatici comunali fondamentali:
- con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 60 del 26/11/2019 è stato avviato il procedimento
di redazione del Nuovo Piano Strutturale ai sensi dell’art. 17 della LR 65/2014;
- con Deliberazione della Giunta Comunale n. 294 del 26/11/2019 sono state approvate le linee
di indirizzo per la redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e dato
mandato di avviare l’iter di selezione del tecnico incaricato della progettazione e del
coordinamento;
- con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 69 del 30/12/2019 è stata approvata l’adesione al
Patto dei Sindaci integrato per il Clima e l’Energia per il 2030, atto che pone le basi per la
redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC);
- con Deliberazione della Giunta Comunale n. 76 del 01/06/2021 è stato approvato il Piano
Strategico-Ricognitivo delle azioni/interventi di mobilità sostenibile (PSR), costituito da un

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unico elaborato che costituisce la prima fase del processo di elaborazione del Piano Urbano
della Mobilità Sostenibile (PUMS).
Un aspetto non secondario e complementare all’attività amministrativa stessa volta a promuovere
e realizzare un corretto sviluppo sostenibile del territorio, è il coinvolgimento della cittadinanza e
degli stakeholder. Tale strategia di inclusione consente infatti di condividere strategie e azioni ed
assicurare la più ampia partecipazione possibile ai processi decisionali. Il Comune di Poggibonsi ha
avviato già da diversi anni una serie di campagne di informazione e partecipazione della
cittadinanza in occasione della redazione dei diversi strumenti urbanistici comunali e ha approvato
con Deliberazione del Consiglio (DCC n. 86/2015) il Regolamento dei Beni Comuni.
Al fine di rendere maggiormente incisiva e condivisa l’azione amministrativa come sopra
rappresentata, il Comune ha inoltre richiesto e attenuto dall’Autorità per la Promozione e la
Garanzia della Partecipazione (APP) del Consiglio Regionale Toscano, ai sensi della LR 46/2013 sulla
partecipazione, il sostegno per il progetto partecipativo unico e dal carattere multidisciplinare,
“POGGIBONSI FOR FUTURE”1, relativo al nuovo Piano Strutturale (PS), al Piano Urbano della
Mobilità Sostenibile (PUMS), al presente Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e per il Clima
(PAESC) nonché al progetto riorganizzazione del servizio di gestione e raccolta dei rifiuti urbani
concordato con SEI Toscana, gestore del servizio. Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 5 del
26/01/2021 l’Ente ha aderito al Protocollo di intesa Regione – Enti Locali, previsto dall'articolo 20
della legge regionale n. 46 del 2 agosto 2013 - Dibattito pubblico regionale e promozione della
partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali, in quanto condizione per la piena
operatività di tutte le procedure della suddetta legge.

1 Pagina del progetto su OpenToscana: https://partecipa.toscana.it/en/web/poggibonsi-for-future;


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1. Inquadramento generale
1.1 Il Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima (PAESC) nel contesto
L'Unione Europea ha fatto della lotta al cambiamento climatico una delle priorità del programma di
interventi, di cui è espressione la sua politica in tale ambito, integrando in tutti i settori di azione
l'obiettivo del controllo dei gas serra.
Data l’ampia diffusione territoriale delle emissioni climalteranti, assume particolare importanza il
ruolo giocato dalle amministrazioni locali. Importanza confermata dalla decisione della
Commissione di promuovere un’iniziativa qual è il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors).

Il Patto offre l’occasione alle amministrazioni locali di impegnarsi concretamente nella lotta al
cambiamento climatico attraverso interventi sulla mobilità pulita, sulla riqualificazione energetica
di edifici, pubblici e privati, e sulla sensibilizzazione dei cittadini in tema di consumi energetici.
Con la sottoscrizione della prima versione del Patto dei Sindaci, i firmatari si impegnavano quindi a
raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il
2020. Per raggiungere tale obiettivo di sostenibilità i sindaci firmatari dovevano:
1. redigere un Inventario di Base delle Emissioni (BEI Baseline Emission Inventory) e una
Valutazione per il Rischio e la Vulnerabilità (VRV), alla luce dei dati strutturali attuali;
2. predisporre, entro un anno dalla adesione al Patto, un Piano d'Azione per l'Energia
Sostenibile (PAES) approvato dal Consiglio Comunale;
3. pubblicare un report di attuazione con cadenza biennale a seguito dell’approvazione del
PAESC;
4. aumentare la capacità di resistenza ai cambiamenti climatici;
5. incrementare gli sforzi per garantire a tutti l’accesso a fonti di energia sicure, sostenibili
ed economicamente accessibili;
6. diffondere il messaggio del Patto dei sindaci, in particolare incoraggiando le altre autorità
locali ad aderirvi e contribuendo alla realizzazione di eventi.
Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) rappresentava pertanto un documento con il
quale l'Amministrazione Comunale delineava le strategie con cui raggiungere gli obiettivi di
riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020 e conseguire i propri obiettivi in materia di
mitigazione e adattamento climatico.
Il nuovo Patto dei Sindaci, integrato per l’energia e il clima, impegna i comuni firmatari a
raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di gas serra, calcolati al 1990,
e ad integrare politiche e azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
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Il PAESC valuta la situazione attuale, individua gli obiettivi e agevola le strategie su come
raggiungerli. Un primo elaborato di Piano è costituito dall’Inventario IBE/BEI (Baseline Emission
Inventory) dei gas serra prodotti con il quale si identificano:
- le emissioni di CO2 del territorio comunale;
- la quota di CO2 da abbattere;
- le criticità e le opportunità per uno sviluppo energetico sostenibile del territorio;
- le potenzialità connesse al possibile sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili.
Tra gli specifici programmi ed azioni che un Comune può attuare:
- opere di risparmio energetico sulle strutture pubbliche e nel territorio (con il coinvolgimento del
settore privato e terziario);
- miglioramento dei servizi ad alta intensità energetica come il trasporto e l’illuminazione
pubblica;
- revisione degli strumenti di pianificazione in chiave sostenibile (EPC, LCC, ecc.);
- attività di comunicazione e sensibilizzazione che garantiscono l’aumento della consapevolezza e
il coinvolgimento di cittadini e stakeholder locali.

1.2 La questione del cambiamento climatico


Il principale punto di riferimento per gli studi scientifici in materia di cambiamento climatico è
rappresentato dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), istituzione costituita e
istituita da World Meteorological Organization (WMO) e UN Environment Programme (UNEP). Nel
Rapporto 2018, l’IPCC afferma infatti che la temperatura terrestre è aumentata dal periodo della
rivoluzione industriale ad oggi di quasi 2°C, che comporta un livello di concentrazione pari a 450
ppm CO2 equivalenti. Contenere questo aumento entro 1.5°C consente infatti di evitare ulteriori
effetti negativi incontrollabili e irreversibili.
Il cambiamento climatico agisce attraverso l’alterazione dei seguenti parametri:
- temperatura;
- precipitazioni;
- umidità del suolo;
- livello delle acque del mare e degli oceani.
L’alterazione dei parametri sopra citati può provocare impatti negativi su:
- agricoltura e foreste;
- economia delle zone costiere;
- salute;
- turismo;
- mobilità (emigrati e rifugiati ambientali).
Nei due grafici, di seguito riportati, emerge chiaramente come, nel corso dell’ultimo secolo, ed in
particolare a partire dagli anni 50 del XX secolo, la concentrazione di CO2 in atmosfera è aumentata
notevolmente se rapportata ai secoli, anzi millenni, precedenti.

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Concentrazione di CO2 in Atmosfera – Parti per milione – Evoluzione nelle ere
Fonte Earth System Research Laboratory Global Monitoring Division – Mauna Loa – Hawaii USA

Concentrazione di CO2 in Atmosfera – Parti per milione – 1950-2020


Conseguentemente all’aumento di concentrazione di CO2 in atmosfera, si è verificato anche un
aumento anche della temperatura terrestre, con tutte le conseguenze a questo relative dal punto
di vista ambientale ed ecologico.

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Due solo le tipologie di azioni con cui rispondere a tali sensibili cambiamenti climatici:
- Azioni di Mitigazione: interventi sulle cause “antropiche” del riscaldamento globale, quali
specifiche politiche e misure per la riduzione di CO2 dei gas serra dagli impianti termici di
edifici (anche pubblici), imprese, terziario, trasporti e per l’attivazione di risparmio
energetico, che prevedono anche il coinvolgimento di cittadini e altri portatori di interesse
e l’utilizzo di fonti rinnovabili;
- Azioni di Adattamento: misure atte a difenderci dagli effetti negativi dovuti ai cambiamenti
climatici (ondate di calore, allagamenti, acqua alta e innalzamento del livello del mare,
erosione costiera, ecc) volti ad implementare la resilienza delle città. I settori più a rischio e
vulnerabili sono infatti edifici, trasporti, energia, acqua, rifiuti, gestione del territorio,
ambiente e biodiversità, agricoltura, salute, protezione civile e dell’emergenza, economia e
turismo. Le misure saranno corredate tempi di attuazione, responsabilità e impatti previsti.

1.2.1 La Strategia a scala internazionale


Le principali risposte istituzionali sono rappresentate, a livello internazionale, da:
- l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha elaborato fino ad ora 5 rapporti sul
clima (dal 1990 al 2016) più alcuni rapporti speciali come quello sopra richiamato del 2018;
- Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), 1992;
- Protocollo di Kyoto (PK), 1997;
- Accordo di Parigi, 2015.

La Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), 1992, firmata nell’ambito di United
Nations Conference on Environment and Development (UNCED), è un trattato internazionale
vincolante solo per i 196 Stati, pari alla quasi totalità degli Stati membri delle Nazioni Unite, inclusa
l’Unione Europea. Distingue tra Paesi Annex I (Paesi industrializzati ed economie in transizione) e
Paesi Non-Annex I e prevede responsabilità comuni ma differenziate.
La UNFCCC si basa su principi giuridici, quali: l’equità, la differenziazione dei gradi di responsabilità
per i vari paesi, il riconoscimento dei bisogni e delle speciali circostanze dei Paesi in via sviluppo
(PVS), il principio precauzionale e la promozione dello sviluppo e della crescita sostenibili.
La Convenzione prevede inoltre una serie di obblighi principali, comuni per tutte le Parti, quali:
- istituire sistemi nazionali di monitoraggio e inventario delle proprie emissioni;
- predisporre politiche e misure nazionali per la lotta contro i cambiamenti climatici;
- predisporre ed inviare al Segretariato della UNFCCC periodiche comunicazioni nazionali;
- cooperare in materia di adattamento, ricerca, informazione ed educazione;
- contribuire al trasferimento di tecnologie.

Il Protocollo di Kyoto (PK) è stato firmato nell’ambito della COP-3 (1997) ed è entrato in vigore nel
2005. Come nel caso della UNFCCC, ha anche in questo caso natura giuridica di trattato
internazionale vincolante solo per le Parti, pari a 191 Stati (la quasi totalità delle Parti della
UNFCCC, oltre all’Unione Europea). Della UNFCCC riprende inoltre la distinzione tra Paesi Annex-I e
non-Annex I.
Scopo principale del Protocollo di Kyoto è fornire alle Parti uno strumento vincolante per la
riduzione delle emissioni gas serra allo scopo di raggiungere una concentrazione di gas serra
nell’atmosfera tale da prevenire dannose interferenze antropiche con il sistema climatico oltreché

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promuovere la stabilizzazione e una progressiva riduzione delle emissioni di gas serra del 5% per i
Paesi Annex I, con baseline 1990 e periodo di riferimento 2008-2012.
Caratteristiche del Protocollo di Kyoto sono inoltre:
- obiettivi vincolanti ma differenziati di riduzione delle emissioni;
- riduzione concertata emissioni (EU bubble);
- aumento numero gas serra controllati;
- contabilizzazione dell’assorbimento.

L’Accordo di Parigi è stato adottato il 12 dicembre 2015, nell’ambito della Conferenza di Parigi
(CMP 11 - COP21, 2015), al termine di lunghi negoziati, ed è entrato in vigore il 4 novembre 2016,
più rapidamente delle aspettative.
La Conferenza di Parigi e il risultante Accordo sono stati accolti come un considerevole successo
poiché supportati sia da Paesi sviluppati che da quelli in via di sviluppo (inclusi USA e Cina).
Con questo accordo si è inoltre superata la distinzione tra Paesi Annex I e Paesi Non-Annex I.
Proprio sulla base dell’Accordo di Parigi, tutte le Parti della UNFCCC sono chiamate ad individuare i
loro INDCs (Intended Nationally Determined Contributions), vale a dire dei piani autodefiniti di
azione a livello nazionale.
Si è inoltre assistito al passaggio da un sistema basato su obblighi giuridici vincolanti determinati a
livello internazionale (PK) ad un sistema basato su impegni di tipo volontario stabiliti dalle Parti a
livello nazionale.
La mancanza di un sistema internazionale di verifica sul rispetto degli impegni nazionali è stata
risolta sostituendolo con un “transparency framework” che prevede un sistema di monitoraggio
periodico (ogni 5 anni) dello stato di attuazione dell’Accordo, (con possibilità di aumentare gli
impegni delle Parti senza necessità di una revisione formale dell’Accordo), con avvio però solo dal
2023.
L’Accordo di Parigi prevedeva, oltre all’impegno delle Parti più sviluppate a mettere a disposizione
dei Paesi più poveri un fondo pari ad almeno 100 miliardi di dollari all’anno a partire dal 2020,
senza però indicazioni operative chiare e vincolanti, anche l’introduzione di un nuovo meccanismo
economico, il “meccanismo per lo sviluppo sostenibile”, le cui condizioni e regole di applicazione
sono ancora da definire.

1.2.2 La Strategia dell’Unione Europea


L'UE ha fissato misure e traguardi ambiziosi per ridurre le sue emissioni di gas a effetto serra e ha
definito a tal fine obiettivi in materia di emissioni per i principali settori della sua economia.

I traguardi per il 2020


Il primo pacchetto di misure dell'UE per il clima e l'energia è stato concordato nel 2008 e fissa
obiettivi per il 2020, quali:
- la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 20% (rispetto al 1990);
- l’aumento al 20% della quota di energie rinnovabili;
- il miglioramento dell'efficienza energetica del 20%.
Per realizzare questi obiettivi l'UE ha sviluppato, e poi riformato, il sistema di scambio di quote di
emissione (EU ETS), che punta a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, in particolare quelle
delle industrie ad alta intensità energetica e delle centrali elettriche. Nei settori dell'edilizia, dei

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trasporti e dell'agricoltura sono stati fissati obiettivi nazionali di emissioni nel quadro del
regolamento sulla condivisione degli sforzi.
L'UE ha già raggiunto e superato questi obiettivi; dal 2018 le emissioni di gas a effetto serra sono
state ridotte del 23%, ovvero tre punti percentuali al di sopra dell'obiettivo iniziale del 20%.

I traguardi per il 2030


Nel 2014 è stato concordato il quadro 2030 per il clima e l'energia, che stabilisce una serie di
obiettivi più ambiziosi per il periodo 2021-2030, in virtù dei quali l'UE si è impegnata a ridurre le
emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Nell'ottobre 2020 il Consiglio Europeo ha discusso e approvato la comunicazione della
Commissione intitolata "Un traguardo climatico 2030 più ambizioso per l'Europa", che comprende
la proposta di un obiettivo di riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030, nonché le
iniziative necessarie per realizzare tale ambizione.

L'obiettivo di neutralità climatica entro il 2050


Nel dicembre 2019 i leader dell'Unione Europea hanno approvato l'obiettivo di realizzare un'UE a
impatto climatico zero entro il 2050. I leader europei hanno chiesto al Consiglio di portare avanti i
lavori sul Green Deal europeo, riconoscendo al tempo stesso la necessità di predisporre un quadro
favorevole per assicurare una transizione efficiente in termini di costi, socialmente equilibrata ed
equa verso la neutralità climatica, tenendo conto delle diverse situazioni nazionali.
Il lavoro di Inventario di base per gli elementi di monitoraggio risponde ad alcuni degli obiettivi
delineati a livello internazionale, comunitario e nazionale per le valutazioni in campo ambientale. Il
quadro deve avere una portata e trasversalità tali da incidere con ricadute importanti e significative
sulla pianificazione e programmazione a più livelli.
Tra gli obiettivi generali di protezione, il Green Deal del 2019 incarna la massima attesa di risposta
alle necessità di cambiamento dal lato delle azioni locali.
Si riportano di seguito i principali elementi di coerenza:
- rendere più ambiziosi gli obiettivi dell'UE in materia di clima per il 2030 e il 2050;
- garantire l'approvvigionamento di energia pulita, economica e sicura;
- mobilitare l'industria per un’economia pulita e circolare;
- costruire e ristrutturare in modo efficiente sotto il profilo energetico e delle risorse;
- accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile e intelligente;
- "Dal produttore al consumatore": progettare un sistema alimentare giusto, sano e rispettoso
dell'ambiente;
- preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità;
- "Inquinamento zero" per un ambiente privo di sostanze tossiche;
- perseguire i finanziamenti e gli investimenti verdi e garantire una transizione giusta;
- "Inverdire" i bilanci nazionali e inviare i giusti segnali di prezzo;
- stimolare la ricerca e l'innovazione;
- fare leva sull'istruzione e la formazione;
- non nuocere all’ambiente;
- ridurre le emissioni di gas a effetto serra, comprensivo di emissioni e assorbimenti, di almeno il
55 % rispetto al 1990 entro il 2030 a livello dell'intera economia dell'UE (2030 CTP).
Tutto ciò permette non solo di generare/produrre energia a bassa intensità di emissioni di
carbonio, ma anche di radicare nei comportamenti e nella cultura dei popoli una rapida transizione
verso energia a 0 emissioni di carbonio.

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1.2.3 Piani e Strategia a scala nazionale

Piano Nazionale Integrato per l’Energia e per il Clima – PNIEC 2019


Il Piano si struttura in 5 linee d’intervento, che si svilupperanno in maniera integrata: dalla
decarbonizzazione all’efficienza e sicurezza energetica, passando attraverso lo sviluppo del
mercato interno dell’energia, della ricerca, dell’innovazione e della competitività. Di seguito i
principali obiettivi da perseguire entro il 2030.
Quota di energia da Energie rinnovabili FER
- 30% nei Consumi finali Lordi di energia;
- 22% nei Consumi finali Lordi di energia nei trasporti;
- +1,3% annuo nei Consumi finali Lordi per riscaldamento e raffrescamento.
Efficienza energetica
- riduzione dei consumi di energia primaria del 43% rispetto allo scenario PRIMES 2007;
- risparmi consumi finali tramite regimi obbligatori efficienza energetica del 0,8% annuo (con
trasporti).
Emissioni gas serra
- riduzione del 33% dei GHG vs 2005 per tutti i settori non ETS.
Interconnettività elettrica
- raggiungere un livello di interconnettività elettrica pari al 10%;
- raggiungere una capacità di interconnessione elettrica di 14375 MW.

La Delibera 17/13 del CIPE e la Strategia Energetica Nazionale (SEN)


A livello nazionale il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha
approvato la Delibera 17/2013 (Aggiornamento del piano di azione nazionale per la riduzione dei
livelli di emissione di gas a effetto serra), nel quale è riportato l'elenco delle misure attuate e da
attuare per conseguire gli obiettivi. Le principali politiche e misure contenute nella deliberazione
del CIPE sono indirizzate alla promozione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica.
Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare (MATTM) hanno, da parte loro, approvato la nuova Strategia Energetica
Nazionale (SEN), le cui azioni si inseriscono nel percorso di decarbonizzazione al 2050 delineato per
l'Italia nello scenario Roadmap2050 della Commissione Europea.
La strategia SEN individua inoltre una serie di misure da attuare coerentemente con la Delibera
CIPE 17/2013 per raggiungere gli obiettivi previsti al 2020.
Nel 2012, infatti, il contributo dell'energia rinnovabile sui consumi finali nazionali è stato del 13,5%
e ha ampiamente superato l'obiettivo intermedio nazionale del 8,9% nel periodo 2011-2012
stabilito dal Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili.

1.2.4 Il Patto dei Sindaci


Il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) è un’iniziativa della Commissione Europea lanciata nel
2008 per riunire in una rete permanente le città che intendono avviare un insieme coordinato di
iniziative per la lotta ai cambiamenti climatici. La Covenant è il principale movimento europeo che
vede coinvolte le autorità locali e regionali che si impegnano volontariamente ad aumentare
l'efficienza energetica e l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori oltre a
raggiungere e superare l'obiettivo europeo di riduzione del 40% delle emissioni di anidride
carbonica del 1990 entro il 2030.
13
L’iniziativa si inserisce in un contesto di cooperazione internazionale volta all’attuazione del
concetto di sviluppo sostenibile che trova la propria massima espressione negli Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals o SDG’s) adottati dalla comunità
internazionale nell’ambito dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la
prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Gli Obiettivi
per lo Sviluppo danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium
Development Goals) che li hanno preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di
questioni importanti per lo sviluppo.

Per ognuno dei 17 obiettivi strategici dell’Agenda 30, di seguito elencati, sono stati inoltre
individuati dei target specifici:
OB.1 Povertà Zero; OB.10 Ridurre le disuguaglianze;
OB.2 Fame Zero; OB.11 Città e comunità sostenibili;
OB.3 Buona salute e benessere per le persone; OB.12 Consumo e produzione responsabile;
OB.4 Educazione paritaria e di qualità; OB.13 I cambiamenti del clima;
OB.5 Parità di genere OB.14 Vita sott'acqua;
OB.6 Acqua pulita e servizi igienico-sanitari OB.15 Vita sulla terra;
OB.7 Energia pulita e accessibile OB.16 Pace, giustizia e istituzioni forti;
OB.8 Lavoro dignitoso e crescita economica OB.17 Partnership per gli obiettivi.
OB.9 Industria, Innovazione e Infrastruttura;
Quello che appare evidente osservando i 17 obiettivi è che il fenomeno del cambiamento
climatico, che la Covenant of Mayors si prefigge di combattere e mitigare, avrà un impatto sul
raggiungimento di ciascuno di essi, per questo motivo il legame diretto che esiste impone di
adottare una strategia che si ispiri agli ideali di cooperazione internazionale sui quali l’Agenda 2030
si fonda.

L’obiettivo di riduzione delle emissioni


Ridurre le emissioni significa infatti ridurre la quantità di energia che consumiamo. Alcuni studi
evidenziano infatti come circa il 50% delle emissioni globali siano da imputarsi ad una piccola
percentuale (attorno al 10%) della popolazione mondiale, percentuale nel quale rientra anche il
mondo occidentale.
È lunga la strada per ridurre le emissioni ai livelli necessari per perseguire entro il 2050 l’obiettivo
della COP21 di Parigi 2015 di contenere il riscaldamento del pianeta entro i +1,5°C rispetto al

14
periodo preindustriale. Tale obiettivo, come dimostrato nel Rapporto del IPCC del 2018,
consentirebbe infatti di evitare ulteriori effettivi negativi e un pericoloso Cambiamento Climatico.
Sono state inoltre individuate alcune strategie e comportamenti da far perseguire e promuovere in
qualità di abitanti, quali:
- viaggiare meno in aereo;
- usare meno la macchina;
- ridurre la dimensione degli appartamenti;
- fare acquisti efficienti;
- prestare attenzione agli sprechi.
L’elettricità rappresenta il 25% del fabbisogno energetico dei paesi industrializzati, nei quale è
ricompresa l’Italia. Per perseguire in maniera efficace l’obiettivo di riduzione delle emissioni appare
pertanto necessario partire proprio dai consumi energetici.
La soluzione principe per decarbonizzare i settori a massima intensità energetica, è renderli
elettrici. Le azioni che possono essere messe in campo per farli crescere dall’attuale 25% al 80%
potrebbero essere:
- usare veicoli elettrici;
- usare l’elettricità per il riscaldamento e raffreddamento;
- usare più elettricità in industria;
- implementare e migliorare la rete elettrica, predisponendo un’infrastruttura con cavi;
- più centrali elettriche a bassa intensità di emissioni di carbonio;
- estendere l’utilizzo di molte rinnovabili tenendo conto del relativo livello di intermittenza (es. il
vento non soffia sempre, il sole non splende sempre).
Per rimanere comunque nel limite dei +2° C, occorre mettere in campo duplici strategie quali:
1. impegnarsi subito a ridurre il consumo energia, limitando il ricorso a fonti fossili così da indurre
un calo delle emissioni di CO2 in atmosfera e parallelamente promuovendo modi e stili di vita,
compresi le nostre abitudini, i nostri comportamenti quotidiani usualmente caratterizzati per
un altissimo consumo di energia;
2. utilizzare/rendere di uso comune altri tipi di tecnologia più efficienti, estendendolo anche al
comparto elettronica e dei piccoli elettrodomestici, riconoscendoli a livello legislativo quali
standard a cui riferirsi per il livello massimo di emissione di Carbonio in atmosfera.

1.2.5 L’adesione al Patto dei Sindaci e la strategia di medio lungo termine del Comune di
Poggibonsi

Le fasi di attuazione a Poggibonsi


Con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 69 del 30/12/2019 è stata approvata l’adesione del
Comune di Poggibonsi al Patto dei Sindaci (fase 1). Con stessa delibera il Comune si impegnava a
presentare e approvare il PAESC entro 2 anni. A seguito dell’emergenza COVID e di una
riorganizzazione dell’AC è stata richiesta una proroga dei termini di 9 mesi (nuova deadline 30
settembre 2022).

15
L’adesione di Poggibonsi al Patto dei Sindaci significa che la città accetta di ridurre le proprie
emissioni di anidride carbonica di almeno il 40% dall’anno di riferimento 2015 fino al 2030,
proponendosi pertanto di abbattere quelle direttamente attribuibili alle attività
dell’Amministrazione, oltre il minimo stabilito dal Patto, fino al 60% rispetto all’anno base
(baseline), che è fissato al 2015. Le emissioni direttamente attribuibili alle attività
dell’Amministrazione Comunale (illuminazione pubblica, riscaldamento edifici ecc.) rappresentano
solo il 4% della quota totale delle emissioni del territorio.
Il Comune si propone inoltre di sensibilizzare e promuovere, attraverso il coinvolgimento e attività
di informazione del tessuto economico e sociale tutto, azioni e progetti finalizzati alla riduzione
delle emissioni non direttamente attribuibili all’AC e riconducibili alle altre attività economiche e di
consumo del territorio comunale.
L’impegno del Comune a ridurre le proprie emissioni (pari al 4%) assieme alle attività di
coinvolgimento degli altri stakeholder territoriali (per il restante 96%), mediante iniziative volte alla
sensibilizzazione in materia di consumi e inquinamento e alla promozione di progetti specifici
presso imprese del territorio e anche privati cittadini, contribuiscono alla riduzione delle emissioni
di gas serra a scala comunale alla lotta al cambiamento climatico.
Il Piano, finalizzato alla definizione e allo sviluppo di politiche sostenibili finalizzate alla riduzione
delle emissioni climalteranti e dei consumi energetici, ha come obiettivo prioritario
l’individuazione di quel mix ottimale di interventi di adattamento ai cambiamenti climatici che
dovranno essere realizzati per uno studio più accurato della vulnerabilità del territorio. Si
procederà inoltre a identificare quegli strumenti in grado di sviluppare un sistema energetico
efficiente e sostenibile, che dia priorità al risparmio energetico, alle fonti rinnovabili e alla
riduzione dei consumi di fonti fossili e delle emissioni di CO2, andando a rafforzare e incrementare
le azioni già intraprese negli anni passati.
Gli strumenti operativi fondamentali che caratterizzano la costruzione e sviluppo del presente
Piano sono:
- l‘Inventario delle Emissioni (BEI/IBE), con il quale si misura la quantità di gas serra generati a
livello territoriale;
- il Piano delle Azioni (SECAP/PAESC) da attuare per la riduzione dei gas serra.
La visione di medio/lungo termine del Comune di Poggibonsi si propone quindi obiettivi che vanno
oltre la riduzione del 40% dei gas serra 2015 entro il 2030 delineata dal Patto dei Sindaci.
L’ottenimento di tale risultato presuppone un grande sforzo in termini di risorse economiche e ha
come condizione necessaria l’impegno e la condivisione di intenti di tutta la macchina
16
amministrativa. L’adozione e la stesura del PAESC rappresentano in quest’ottica un’opportunità da
cogliere per formalizzare ciò che il Comune di Poggibonsi con il suo operato sta portando avanti da
tempo, vale a dire la tutela e la conservazione ambientale che trova la sua massima espressione
nella lotta al cambiamento climatico.
Perseguendo obiettivi di sensibilizzazione, informazione, nonché di promozione nei confronti delle
buone pratiche ambientali ed energetiche, volte al contenimento dei consumi e della produzione
locale di energia, con misure attive del verso i propri cittadini, sarà possibile ridurre l’impronta
ecologica del territorio poggibonsese sul clima, in linea con il principio “think global, act local” che
ben si concilia con la filosofia del Patto dei Sindaci.

1.2.6 Le dimensioni di applicazione del PAESC


I risultati dell’Inventario Base delle Emissioni (IBE), la cui baseline è fissata al 2015, sono stati
utilizzati per identificare le aree d’intervento più significative e le condizioni più vantaggiose per
raggiungere gli obiettivi locali di riduzione delle emissioni di CO2 e al tempo stesso definire misure,
iniziative e progetti, nonché l’arco di tempo e i soggetti referenti per ogni singola azione o
progetto.
Le tematiche prese in considerazione nel PAESC sono trasversali rispetto ai vari settori
dell’Amministrazione Comunale e riguardano molte delle attività di pianificazione future dell'ente.
I settori prioritari di attuazione e azione del PAESC sono:
- la pubblica illuminazione;
- l'edilizia pubblica e privata;
- la mobilità e i trasporti, intesi come consumi di carburante generati dal parco veicolare di
proprietà comunale;
- la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- gli acquisti di beni e servizi;
- le procedure di gara;
- la pianificazione territoriale.
La Commissione Europea stessa individua questi settori come prioritari e imprescindibili per il
raggiungimento dell'obiettivo di riduzione delle emissioni climalteranti.
Il PAESC di Poggibonsi si pone un ulteriore obiettivo ambizioso, cioè quello di concepire un nuovo
modo di gestione dell’energia, più attento alle problematiche globali di approvvigionamento
energetico e ad un uso intelligente delle risorse, e prevede attività di informazione e
sensibilizzazione rivolte all'Amministrazione Comunale, ai cittadini e agli stakeholder.
3 sono gli ambiti di attuazione del PAESC, ambiti che prevedono ruoli, azioni e attori differenziati:
- interventi dell’ente comunale;
- interventi da parte delle imprese;
- il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder.

Interventi dell’Ente comunale - Le Azioni


Le azioni che possono essere messe in campo da parte della Pubblica Amministrazione, in un
contesto come quello poggibonsese, per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle
emissioni di CO2, possono svilupparsi secondo le seguenti linee di intervento:
1. Strutture comunali.
1.1 Edifici comunali a uso ufficio, ecc.;
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1.2 Scuole e palestre scolastiche comunali;
1.3 Impianti sportivi, piscine comunali;
1.4 Cimiteri;
1.5 Illuminazione stradale comunale.
2. Strutture pubbliche non comunali.
2.1 Edifici pubblici non comunali a uso ufficio;
2.2 Scuole e palestre scolastiche non comunali;
2.3 Illuminazione stradale di competenza non comunale.
3. Settore terziario e industriale.
3.1 Attività commerciali, industriali, artigianali e agricole.
4. Edifici residenziali.
4.1 Incentivi statali o regionali;
4.2 Regolamento edilizio.
5. Trasporti.
5.1 Parco auto comunale;
5.2 Trasporti pubblici;
5.3 Parco auto privato.
6. Produzione locale di elettricità.
6.1 Fotovoltaico;
6.2 Cogenerazione di energia elettrica e termica;
6.3 Eolico, geotermico e idroelettrico;
6.4 CER.
7. Pianificazione territoriale.
7.1 Pianificazione strategica urbana – innovazione negli strumenti;
7.2 Misure di adattamento climatico: forestazione, gestione acque;
7.3 Gestione rifiuti;
7.4 Mobilità sostenibile.
8. Appalti pubblici di prodotti e servizi.
8.1 Acquisti verdi, GPP, LCC, organizzazione;
8.2 Acquisti energia,
8.3 Certificazioni energetiche, ambientali e di qualità.

Il coinvolgimento delle imprese


Poggibonsi ospita all’interno del proprio territorio un sistema imprenditoriale molto esteso. La
presenza di imprese che gestiscono importanti consumi di energia rende particolarmente
promettente questo ambito di azione facendo prevedere opportunità di grandi riduzioni di
consumo.
L’attività di concertazione da avviare deve pertanto prevedere un confronto mirato e specifico con
le realtà produttive del territorio al fine di individuare possibili azioni di efficientamento dei propri
consumi, qualora le stesse non siano già in corso o programmati. Se il potenziale stimato di
riduzione delle emissioni connesso a tale tipo di azioni è difatti molto elevato, la definizione delle
stesse non potrà che essere frutto della concertazione con i piccoli, medi e grandi imprenditori e
subordinato allo studio degli specifici usi e fabbisogni energetici.

18
Sempre più aziende si stanno dotando della figura di Energy Manager, cioè il responsabile per l’uso
razionale dell’energia, che dovrebbe, ai sensi di legge, coordinare le politiche di risparmio
energetico aziendale. Attivare un coordinamento fra gli energy manager risulta una opportunità
fondamentale. Gli interventi nel terziario potranno essere sostenuti ed incentivati da un insieme
integrato di attività, la cui definizione potrà prevedere anche il coinvolgimento degli attori
coinvolti. Si riportano quale esempio alcune delle azioni possibili:
- l’incentivazione degli interventi attraverso azioni da concordarsi con le associazioni di categoria,
gli operatori economici del settore delle costruzioni e degli impianti, che operano nel campo
del risparmio energetico;
- attività di informazione e comunicazione, anche a cura del Comune, in merito a vantaggi e
opportunità di intervento;
- attività di promozione di servizi di diagnosi energetica.

Il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder


L’approvazione e l’implementazione del PAESC si fonda inoltre sulla collaborazione tra
amministrazioni e cittadini in vista del perseguimento di un obiettivo comune, qual è la riduzione
delle emissioni e dei consumi in un’ottica di contrasto ai cambiamenti climatici.
Il percorso di formazione del PAESC prevede una serie di attività di comunicazione e partecipazione
pubblica, con i diversi portatori di interesse, coinvolti nella pianificazione e nell’eventuale
applicazione del Piano stesso. La pubblicizzazione delle azioni e dei progetti presso la popolazione
(cittadini, imprese, …) costituisce un momento importante del percorso che porterà
all’approvazione del PAESC che, andando oltre a una funzione più tecnica ed economica, diventa un
importante veicolo di informazione diffusa e condivisa. A seguito dell’approvazione del PAESC sarà
avviata una campagna informativa che coinvolga gli stakeholder e i cittadini, finalizzata a
promuovere iniziative private che convergano con le azioni previste dal Piano stesso.
Il coinvolgimento dei cittadini
La sensibilizzazione della cittadinanza prevede lo svolgimento di azioni informative relative ai
contenuti del Patto dei Sindaci, degli impegni presi e delle azioni previste dal Comune, nonché la
possibilità di utilizzare strumenti capaci di stimolare azioni concrete da parte dei cittadini.
Il coinvolgimento degli stakeholder
Il coinvolgimento degli stakeholder è un’altra azione chiave per stimolare il cambiamento dei
comportamenti, necessario per implementare le azioni del PAESC, anche al fine di definire i criteri
secondo cui valutare la priorità delle azioni del PAESC e per la loro effettiva realizzazione tecnico-
economica. Si prevede la possibilità di informare su un insieme di strumenti e di attivare iniziative
in cui raccogliere e analizzare tutte le istanze di coloro che, direttamente o indirettamente, sono
coinvolti nelle attività previste dalle azioni del PAESC. Le istanze emerse in tali occasioni potranno
essere pertanto integrate con le scelte strategiche dell’Amministrazione Comunale anche
nell’ambito dei monitoraggi post-approvazione.

Il monitoraggio del Piano e la descrizione dei progressi


I firmatari del Patto dei Sindaci s’impegnano a presentare ogni due anni, a partire dalla data di
approvazione del PAESC, un rapporto sullo stato di attuazione (Implementation Report), con il
quale valutare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati e, qualora ritenuto necessario,
adottare misure correttive, adattandolo ad eventuali cambiamenti occorsi nel frattempo e non
valutabili prima dell’approvazione stessa.

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Per consentire una più corretta valutazione dell’efficacia delle azioni di PAESC e per monitorare
l’evoluzione del quadro emissivo del territorio, si prevede di aggiornare anche l’Inventario Base
delle Emissioni (BEI/IBE), in linea con quanto previsto dal Patto dei Sindaci e dai “Piani Clima”
regionali.
In particolare, per quanto riguarda le emissioni del territorio si procederà, durante le attività di
monitoraggio e aggiornamento, ad una analisi comparativa tra i dati top-down, derivati dalla scala
regionale, e quelli bottom-up, elaborati sulla base dei reali consumi locali, che nel frattempo si
saranno resi disponibili. Sarà così possibile valutare in modo più preciso l’efficacia delle azioni
realizzate, l’effettivo raggiungimento degli obiettivi del Patto dei Sindaci e le eventuali misure
correttive.
Il sistema di monitoraggio prevedrà pertanto:
- la verifica dello stato di avanzamento delle misure previste dal Piano nonché la valutazione dei
progressi raggiunti messi a confronto con gli obiettivi prestabiliti;
- l’aggiornamento degli obiettivi del Piano, a seguito di nuove informazioni disponibili o in
relazione alla variazione dei contesti socio-economici e/o tecnologici;
- la condivisione dei progressi ottenuti in seguito all’implementazione del Piano Clima attraverso
la redazione di rapporti periodici ed incontri con i tavoli precedentemente attivati per la
realizzazione dell’IBE/BEI.

20
2. Inquadramento territoriale

2.1 Lo Stato dell’ambiente a Poggibonsi: La vulnerabilità e i rischi


La Valutazione di Rischio e Vulnerabilità (VRV) muove dalla costruzione del contesto di indicatori
socioeconomici e di servizio della città e, oltre a costituire il punto di partenza per lo sviluppo del
PAESC, fornisce informazioni per il processo decisionale.
Tale tipo di analisi opera, infatti, una ricognizione che determina la natura e la portata del rischio,
analizzando i rischi potenziali e valutando le vulnerabilità che potrebbero rappresentare danni o
minacce potenziali per persone, beni, mezzi di sostentamento nonché all’ambiente stesso.
Si offre inoltre come lo strumento con il quale sono individuate le aree di importanza critica, che
sono state interessate da fenomeni quali alluvioni, temperature estreme e ondate di calore, siccità
e scarsità d’acqua, tempeste e altri eventi con effetti ambientali negativi, aumento degli incendi
boschivi.

Fonte Istat – Mappa dei Rischi

2.2 Territorio e popolazione


Il Comune di Poggibonsi si trova nella Provincia di Siena. Il suo territorio si estende per 70,73 kmq
e confina con i Comuni di Barberino Tavarnelle (Provincia di Firenze), Castellina in Chianti, Colle di
Val d'Elsa, Monteriggioni e San Gimignano (Provincia di Siena).

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Territorio del Comune di Poggibonsi

Inquadramento regionale(fonte PIT-PPR) Inquadramento provinciale

Territorio e Strutture
SUPERFICIE Kmq. 70,73
RISORSE IDRICHE
* Laghi n. 2 * Fiumi e Torrenti n. 13
STRADE
* Statali km. 28,00 * Provinciali km. 12,00 * Comunali km. 58,00
* Vicinali km. 86,00 * Autostrade km. 11,00

La città di Poggibonsi si è sviluppata alla confluenza dello Staggia nell’Elsa sul borgo medievale,
sorto sul tracciato della Via Francigena nuova, ed è sovrastata dalla cinquecentesca Fortezza di
Poggio Imperiale progettata, ma non conclusa, da Giuliano da Sangallo per Lorenzo il Magnifico sul
confine meridionale del territorio di Firenze.
Il territorio amministrativo è una compatta estensione segnata da due appendici, la prima verso
nord, a occidente del raccordo autostradale Firenze-Siena e lungo il torrente Drove di Cinciano, e
la seconda a nord-ovest sulla piana dell’Elsa che si dirige verso Barberino Tavarnelle ed Empoli, tra
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le quali si colloca il capoluogo Poggibonsi. Gli altri due centri urbani principali sono Bellavista e
Staggia Senese.
Il raccordo autostradale Firenze-Siena (RA3) è la principale infrastruttura stradale del territorio
comunale e quella con maggiori volumi di traffico. Altre strade di notevole importanza sono la S. R.
n. 2 Cassia, la S. R. n. 429 Valdelsa e la S. R. n. 68 Val di Cecina, che hanno strutturato nei secoli
l’antropizzazione del territorio.
Altra infrastruttura, di importanza regionale e sovracomunale, la ferrovia Empoli-Siena (realizzata
nell’ambito delle politiche granducali di Pietro Leopoldo nella seconda metà del XIX secolo).
Di seguito è riportato il quadro demografico del Comune di Poggibonsi aggiornato al 1° gennaio
2022 (fonte PTPCT).
Analisi demografica
Popolazione legale al censimento ( 2011 ) n. 28.952

Popolazione residente al 31 dicembre 2021 – dato Istat


Totale Popolazione n. 28.862
di cui:
maschi n. 14.061
femmine n. 14.884
nuclei familiari n. 12.518
comunità/convivenze n. 12

Popolazione al 31.12.21 - dato Istat


Totale Popolazione n. 28.862
Nati nell'anno n. 218
Deceduti nell'anno n. 341
Immigrati nell'anno n. 881
Emigrati nell'anno n. 778

Popolazione al 31.12.2021
Totale Popolazione n. 28.862
di cui:
In età prescolare (0/6 anni) n. 1.595
In età scuola obbligo (7/14 anni) n. 2.052
In forza lavoro 1ª occupazione (15/29 anni) n. 4.269
In età adulta (30/65 anni) n.13.734
In età senile (oltre 65 anni) n. 7.278

La densità abitativa media comunale, parametro chiave per la caratterizzazione dello stato
dell’ambiente, è pari a circa 410 ab/kmq. Tale indicatore risulta circa 6 volte superiore alla media
provinciale (che si attesta attorno a 70), 2 volte e mezzo la media regionale (162) e il doppio dei
200 ab/kmq della media nazionale.
Il territorio comunale pari a poco meno del 2% di quello provinciale, non dispone di una dotazione
elevata di boschi e foreste, è fortemente antropizzato. Circa 3.384 ettari sono invece utilizzati per
finalità agricole. Se riferiti ai dati principali emerge come la componente residenziale è quasi l’11%
di quella provinciale, mentre le imprese costituiscono l’11,5% di quelle esistenti nello stesso
ambito. Non ci sono attualmente attività estrattive in esercizio.
La popolazione residente nel Comune di Poggibonsi al 1° gennaio 2020 è pari al 10,88% del totale
provinciale (secondo i dati ISTAT, gli abitanti della Provincia di Siena al 1° gennaio 2020 sono
266.238) e pari al 0,78 % del totale regionale (secondo i dati ISTAT, gli abitanti della Regione
Toscana al 1° gennaio 2020 sono 3.722.729). Poggibonsi, dopo Siena, è il Comune con il maggior
numero di abitanti dell’intera provincia.
Al netto della rilevazione annua antecedente, il Censimento Istat 2011, durante il quale sono state
aggiornate le liste anagrafiche, il Comune ha raggiunto il massimo numero di residenti nel corso
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dell’anno 2013. Da quel momento la serie storica indica una lieve ma costante contrazione che si
è manifestata per tutti i 6 anni seguenti, e consistente in 314 cittadini persi in totale tra il 2013 e il
2018. Solo nel 2019 si è invertita la tendenza in calo con un recupero di abitanti, pur limitato a sole
11 unità.

Andamento demografico della popolazione residente nel Comune di Poggibonsi – 2001-2019


Un ruolo decisivo in questa dinamica è indubbiamente assunto dal significativo aumento delle
morti, salite da una media di circa 300 unità all’anno nel lungo periodo dall’inizio del nuovo
millennio fino al 2014 per poi crescere intorno alle 340 unità fino ad oggi. La causa appare
l’invecchiamento della popolazione che tenderà a manifestarsi anche nei prossimi decenni. Di pari
passo, ad una peggiore tenuta del Saldo naturale ha contribuito anche un visibile calo delle
nascite, tra le 250 e le 300 unità nel decennio precedente, intorno alle 220 unità in media nel
periodo successivo al 2013. Dal 2017 al 2019, si assiste alla nascita di 210 nuovi bambini soltanto
nella città e le attese per il 2020 sono di un primo mancato raggiungimento di quota 200.

Movimento naturale della popolazione – Nascite e decessi 2002-2019


Maggiore attore della crescita demografica fino al 2013 è stato certamente il Saldo Migratorio,
quello con l’Estero soprattutto. Nei primi anni 2000, giungevano annualmente a Poggibonsi anche
oltre 300 nuovi cittadini. Se si eccettua il 2017 (+169), l’apporto dall’immigrazione dall’estero si è
fermato poco oltre un saldo comunque positivo di 100 unità; mentre se si considera la perdita di
popolazione verso altri comuni italiani, nel 2016, il saldo migratorio totale a Poggibonsi si è
mostrato negativo (-17%).
Le donne costituiscono il 51,5% della popolazione poggibonsese, con punte che superano il 60%
oltre gli 80 anni di età.

24
Popolazione per classi di età quinquennali e sesso – Poggibonsi al 1° gennaio 2020
La rappresentazione percentuale dei cittadini residenti in classi quinquennali di età, che, nella
demografia post bellica era inquadrata come “piramide” di età, oggi appare decisamente
trasformata. Tale cambiamento ha investito anche la realtà di Poggibonsi.
È chiara la riduzione del contributo delle classi di età più giovani, mai più allineate alle punte
massime di nascite riscontrate alla fine degli anni ‘60. Così come appare evidente il sempre più
ridotto apporto dei bimbi piccoli tra 0 e 4 anni, ormai sotto la metà dei cinquantenni (50-54 anni).
Di contro la popolazione sopra i 65 anni di età raggiunge le 7.292 unità a Poggibonsi, oltre il 25%
del totale, mentre quelli oltre i 75 anni di età sfiorano il 14% degli abitanti totali.
0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Età media Indice di vecchiaia
2002 3.431 17.854 6.119 43,8 178,3
2003 3.496 17.829 6.216 44,0 177,8
2004 3.629 18.246 6.466 44,0 178,2
2005 3.755 18.306 6.576 44,0 175,1
2006 3.775 18.142 6.686 44,1 177,1
2007 3.869 18.117 6.752 44,1 174,5
2008 3.913 18.308 6.752 44,1 172,6
2009 3.959 18.437 6.799 44,3 171,7
2010 4.032 18.604 6.842 44,4 169,7
2011 4.096 18.682 6.856 44,5 167,4
2012 3.947 18.150 6.855 44,8 173,7
2013 3.971 18.194 7.051 45,0 177,6
2014 3.915 18.209 7.138 45,2 182,3
2015 3.857 18.163 7.209 45,5 186,9
2016 3.862 18.089 7.245 45,6 187,6
2017 3.810 17.983 7.270 45,8 190,8
2018 3.773 18.015 7.243 46,0 192,0
2019 3.699 17.982 7.267 46,2 196,5
2020 3.649 18.018 7.292 46,3 199,8
Popolazione per classi di età Istat a Poggibonsi e indici di età e vecchiaia 2000-2020
La popolazione poggibonsese tende ad essere anziana. L’età media è salita in 20 anni da 43,8 a
46,3 anni, l’indice di vecchiaia ha raggiunto nel 2020 i 200, sintomo che ci sono ormai 2 ultra
65enni per ogni bambino sotto i 14 anni. Cresce l’indice di dipendenza strutturale mentre cala
quello di natalità, sono più ampi i tassi rispetto a molti comuni della provincia di Siena, provincia
già colpita ben oltre la media nazionale.
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La distribuzione per anno di nascita della popolazione giovanile è, invece, utile al fine di
dimensionare tutta l’offerta scolastica, da quella dell’infanzia fino a quella superiore, in linea con
la tendenza alla riduzione progressiva già evidenziata. La domanda complessiva scende dalle 280
unità degli anni scolastici superiori a poco oltre 200 unità dei nidi, in linea con la tendenza alla
progressiva riduzione sopra evidenziata.
Popolazione totale per anno di età di cui stranieri
Età Anno nascita Scuola Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale %
0 2019 Nido 105 114 219 26 17 43 19,6%
1 2018 Nido 93 113 206 19 22 41 19,9%
2 2017 Nido 113 108 221 20 24 44 19,9%
3 2016 Materna 116 105 221 27 11 38 17,2%
4 2015 Materna 132 134 266 22 16 38 14,3%
5 2014 Materna 125 110 235 19 19 38 16,2%
6 2013 I Element. 116 113 229 22 15 37 16,2%
7 2012 II Element. 140 104 244 19 21 40 16,4%
8 2011 III Element. 121 115 236 13 17 30 12,7%
9 2010 IV Element. 120 144 264 15 17 32 12,1%
10 2009 V Element. 133 127 260 16 12 28 10,8%
11 2008 I Media 125 117 242 15 12 27 11,2%
12 2007 II Media 123 144 267 9 14 23 8,6%
13 2006 III Media 129 153 282 14 10 24 8,5%
14 2005 I Super. 144 113 257 14 8 22 8,6%
15 2004 II Super. 169 132 301 11 12 23 7,6%
16 2003 III Super. 140 136 276 14 16 30 10,9%
17 2002 IV Super. 145 121 266 16 8 24 9,0%
18 2001 V Super. 138 136 274 13 10 23 8,4%
Popolazione minorenne per sesso e origine per iscrizione ai livelli scolastici a Poggibonsi
Cresce in maniera inversa la componente straniera che giunge a: un bambino su cinque nei nidi, un
tasso superiore del 10% nelle scuole materne e elementari, tasso che invece tende a calare sotto
l’8% nelle scuole medie e superiori. È del tutto evidente l’effetto di trascinamento delle alte
incidenze dei bambini stranieri nelle tenere fasce di età verso le scuole medie e superiori nei
prossimi anni, così come dimostra l’analisi su fasce quinquennali di età del grafico. Tale analisi
fornisce un’indicazione chiara sullo scenario di azione prossimo futuro.

Popolazione straniera per classi di età quinquennali e sesso – Poggibonsi al 1° gennaio 2019
L’incidenza della componente straniera sulla popolazione scolastica non è che la conseguenza di
una significativa crescita del peso straniero sull’intera popolazione residente.
26
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Albania, con il 22,3% di tutti gli
stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (18,0%) e dal Senegal (16,1%). 10 sono le
nazionalità principali dalle quali provengono oltre i tre quarti della popolazione straniera residente
a Poggibonsi. Altro dato interessante è quello delle 86 nazioni presenti sul territorio comunale
sulle 205 del pianeta.
Continente e nazione di origine Area Maschi Femmine Totale %
Europa 705 1.042 1.747 55,18%
Africa 547 261 808 25,52%
Asia 256 221 477 15,07%
America 47 87 134 4,23%
Albania Europa centro orientale 355 351 706 22,30%
Romania Unione Europea 218 353 571 18,04%
Senegal Africa occidentale 371 140 511 16,14%
Marocco Africa settentrionale 55 52 107 3,38%
Ucraina Europa centro orientale 25 71 96 3,03%
Tunisia Africa settentrionale 52 39 91 2,87%
Afghanistan Asia centro meridionale 78 9 87 2,75%
India Asia centro meridionale 40 45 85 2,68%
Repubblica Popolare Cinese Asia orientale 40 44 84 2,65%
Filippine Asia orientale 39 44 83 2,62%
Popolazione residente a Poggibonsi per i primi 10 paesi di origine e 4 continenti - 2020
Negli ultimi 5 anni, come in molti territori della Toscana e dell’intero paese, è emersa una
riduzione nei valori assoluti della popolazione straniera che testimonia una minora attrazione e
competitività verso la domanda insediativa generata dai nuovi cittadini stranieri. La quota intorno
all’11% si è con il tempo stabilizzata. Si nota per la verità, un impatto complessivo degli stranieri
rispetto al tasso registrato nell’intera provincia di Siena e in Toscana, entrambi verso 11,5%.
Nel corso degli ultimi quarant’anni, le frazioni della città hanno mutato la loro struttura e
accresciuto l’impatto sugli indicatori demografici e di pressione antropica. Il capoluogo sembra
esposto ad una sostanziale stabilizzazione della popolazione nel lungo periodo, attestandosi
intorno a 22.000 residenti, quasi i tre quarti della popolazione complessiva.
A fronte di questa dinamica, Staggia Senese e Bellavista, sono cresciute tra il 1980 e il 2000, fino a
raggiungere insieme 3.500 abitanti, vale a dire il 12% del totale comunale nel 2001, e hanno
toccato il massimo nel 2011 arrivando a 4.400 unità per poi regredire sotto 4.200 al momento
attuale.
Popolazione 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Capoluogo 21.990 21.787 21.722 21.762 21.738 21.602 21.628 21.562 21.543 21.451
Staggia Senese 2.892 2.875 2.839 2.834 2.823 2.828 2.835 2.818 2.796 2.774
Bellavista 1.496 1.468 1.459 1.429 1.422 1.382 1.400 1.402 1.403 1.393
Località sparse 3.228 3.240 3.227 3.217 3.211 3.265 3.219 3.221 3.200 3.243
POGGIBONSI 29.606 29.370 29.247 29.242 29.194 29.077 29.082 29.003 28.942 28.861
Composizione %
Capoluogo 74,3% 74,2% 74,3% 74,4% 74,5% 74,3% 74,4% 74,3% 74,4% 74,3%
Staggia Senese 9,8% 9,8% 9,7% 9,7% 9,7% 9,7% 9,7% 9,7% 9,7% 9,6%
Bellavista 5,1% 5,0% 5,0% 4,9% 4,9% 4,8% 4,8% 4,8% 4,8% 4,8%
Località sparse 10,9% 11,0% 11,0% 11,0% 11,0% 11,2% 11,1% 11,1% 11,1% 11,2%
POGGIBONSI 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Popolazione residente a Poggibonsi per capoluogo, frazioni e località sparse - 2011-2020

27
2.3 Il sistema residenziale
Le abitazioni esistenti a Poggibonsi nel Censimento Istat del 2011 sono circa 12.429. Quasi il 90% di
queste (88,8%) è destinata alla residenza degli occupanti, un tasso ben il 10% superiore alla media
nazionale, regionale e anche dell’intera provincia di Siena.
Il 71,8% delle famiglie poggibonsesi vive infatti in abitazioni in proprietà, il 20,6% in affitto, il 7,6%
con un altro titolo di godimento. Questo dato segna ora una battuta d’arresto dopo un trend
crescente fino al 2006, molto probabilmente a causa della crisi del settore delle costruzioni
manifestatasi da settembre 2008. La crescita di coloro che vivono in affitto è connessa da un lato
alle difficoltà di reddito delle famiglie e dall’altro alle difficoltà di accesso al credito per la
domanda di nuove abitazioni in proprietà.
Poggibonsi Siena Toscana Italia
1991 9.916 114.595 1.546.676 25.028.385
Abitazioni totali 2001 11.207 121.082 1.667.100 27.291.993
2011 12.429 131.526 1.827.700 30.153.652
1991 100,0 100,0 100,0 100,0
Numero indice
1991=100 2001 113,0 105,7 107,8 109,0
2011 125,3 114,8 118,2 120,5
1991 8,8% 20,4% 18,9% 21,1%
Tasso di non
occupazione 2001 5,5% 14,1% 16,0% 19,5%
2011 5,6% 14,2% 16,1% 19,7%
Abitazioni ai Censimenti 1991-2011 e tasso di crescita - Numeri indice 1991=100
La maggior parte delle abitazioni (circa l’89%) è localizzata nei centri abitati del Comune, in linea
con la media italiana, mentre le case sparse si limitano al 4%, dato inferiore rispetto a quello
provinciale (14%).
Fino ai dati 2011, l’offerta abitativa a Poggibonsi si è dimostrata oggetto di una dinamica di
maggior sviluppo rispetto ai riferimenti territoriali di confronto. In 20 anni le abitazioni sono
cresciute del 25%, tasso superiore a quello medio nazionale (+19,7%) e a quello della provincia di
Siena (+14,8%).
Analizzando le abitazioni per epoca di costruzione, emerge come a Poggibonsi la condizione
relativa alla vetustà e, dunque, alle necessità di manutenzioni ordinarie e straordinarie, non sia
così preoccupante come emerge per l’intero territorio provinciale. La motivazione di questo stato
dell’arte risiede in gran parte nel fatto che la quasi totalità delle abitazioni antecedenti la guerra fu
rasa al suolo durante o a seguito dei bombardamenti e che l’attività di ricostruzione postbellica è
stata fin da subito molto intensa.

11,4% 7,4% 7,9% 18,6% 18,9% 17,2% 11,0% 3,9% 3,6%


Poggibonsi

29,4% 11,0% 10,6% 12,6% 12,1% 10,5% 6,7% 3,8% 3,5%


Siena

20,1% 10,9% 14,4% 16,8% 15,2% 9,3% 5,9%3,8% 3,4%


Toscana

11,7% 9,0% 13,7% 19,2% 18,5% 12,4% 7,4% 4,3% 3,6%


Italia

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
1918 e precedenti 1919-1945 1946-1960 1961-1970 1971-1980 1981-1990 1991-2000 2001-2005 2006 e successivi

Abitazioni al Censimento 2011 per epoca di costruzione – distrib. %

28
Ne è testimonianza il grafico sopra, dal quale si evince come a Poggibonsi, solo il 27% delle
abitazioni esistenti è stato costruito prima del 1960, dato inferiore rispetto al provinciale (51%), al
regionale (45%) e al nazionale (35%). Ancor più significativo è il dato che solo il 19% delle stesse è
antecedente la guerra, quota pari alla metà di quanto si rileva in terra di Siena (40,4%).
Di contro lo sviluppo edilizio di Poggibonsi, già brillante durante gli anni 60, si consolida in linea
con quanto avviene nel resto del paese, durante gli anni 70, anni nei quali sono realizzate 2.500
abitazioni ancora oggi esistenti a Poggibonsi. Durante gli anni 80 l’attività edilizia residenziale si
mostra eccentrica rispetto al lieve raffreddamento che si registra sul territorio nazionale. Sono
altre 2.300 abitazioni ad essere costruite in quel decennio, il 17,2% delle esistenti. Questa fase è
sintomatica della congiuntura del territorio di riferimento. La domanda edilizia residenziale a
Poggibonsi prosegue per tutti gli anni 90 (1.500 nuove abitazioni). Il raffreddamento, comunque
già in atto, si intensifica nei due decenni a cavallo della fine del secolo, periodo in cui le abitazioni
nuove a Poggibonsi non raggiungono quota 1.000. La dinamica attuale si muove su valori annui di
nuova edificazione molto contenuti, dato che potrà essere confermato dal Censimento redatto da
Istat durante il 2021.
Il 97% dei residenti abita in case adeguatamente servite e fornite dai necessari impianti. Gli alloggi
più disagiati sono in genere occupati da persone sole. La superficie media per persona delle
abitazioni supera di poco i 38 mq, dato inferiore ai riferimenti territoriali di confronto. Questa
deficienza non è da associare a standard abitativi inferiori delle abitazioni di Poggibonsi: La grande
maggioranza della popolazione risiede in abitazioni fornite dei servizi igienico-sanitari e dei
comfort di base.

2.4 Il sistema economico sociale


I dati presentati in questa sezione si riferiscono al Documento unico di Programmazione (DUP)
2020, documento nel quale sono disponibili dati sull’anagrafe imprese fino all’anno 2018. La
situazione attuale, profondamente condizionata dalla pandemia di COVID-19 occorsa nel corso del
2020, potrebbe pertanto presentare marcate differenze sotto il profilo economico e
occupazionale.
Il Comune di Poggibonsi rientra nel SEL (Sistema Economico Locale) n. 19 - Alta Val d'Elsa, di cui
fanno parte i Comuni di Casole d'Elsa, Colle di Val d'Elsa, Poggibonsi, Radicondoli, San Gimignano.
L’Alta Val d’Elsa si caratterizza come il territorio a maggior vocazione industriale della provincia di
Siena, soprattutto per quanto riguarda la manifattura legata alla meccanica, in particolare, alla
fabbricazione dei mezzi di trasporto (comparto dei caravan), la produzione del vetro (soprattutto
all’interno del Comune di Colle Val d’Elsa) e il settore costruzioni.
Nel 2018 si registra una crescita del valore aggiunto, anche se alcuni settori segnano ancora il
passo, come per esempio l'edilizia ed il commercio. Le stime del valore aggiunto provinciale
indicano infatti un aumento di +1,6% nel corso del 2018, per un ammontare complessivo di 7.767
milioni di euro. Tale tendenza positiva è confermata anche nella componente pro-capite che
raggiunge i 29.256 euro, il dato più alto in Toscana dopo la provincia fiorentina.
Rimangono trainanti nella nostra provincia quelle che ormai consideriamo delle consolidate
eccellenze, come la camperistica ed il suo indotto, la farmaceutica, il vitivinicolo ed il turismo.

29
Var. % Var. % Comp. %
IMPRESE 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
2018/'17 2018/'10 2018
A Agricoltura, silvicoltura pesca 211 204 202 195 191 191 193 196 198 1,0% -6,2% 5,9%
B Estrazione minerali da cave e miniere 2 1 1 1 1 1 1 1 1 0,0% -50,0% 0,0%
C Attività manifatturiere 503 496 492 488 478 462 439 420 419 -0,2% -16,7% 12,5%
D Energia elett. gas, vapore aria cond. 1 2 5 6 7 8 8 7 6 -14,3% 0,2%
E Fornitura acqua; reti fogn. , att. gestione 5 5 5 4 4 4 4 4 5 25,0% 0,0% 0,1%
F Costruzioni 691 683 672 655 628 609 599 583 567 -2,7% -17,9% 16,9%
G Comm. ingrosso/dettaglio; ripar. auto 822 817 810 825 807 805 775 751 746 -0,7% -9,2% 22,2%
H Trasporto e magazzinaggio 98 91 89 83 74 74 78 78 74 -5,1% -24,5% 2,2%
I Attività servizi di alloggio e ristorazione 191 197 205 217 227 231 239 245 249 1,6% 30,4% 7,4%
J Servizi informazione e comunicazione 60 63 64 63 62 67 70 69 71 2,9% 18,3% 2,1%
K Attività finanziarie e assicurative 79 81 81 88 83 90 86 84 86 2,4% 8,9% 2,6%
L Attività immobiliari 346 354 361 368 373 379 379 374 379 1,3% 9,5% 11,3%
M Attività prof. li, scientifiche e tecniche 90 96 99 105 110 104 106 103 110 6,8% 22,2% 3,3%
N Noleggio, ag. viaggio, serv. a imprese 74 82 83 85 93 94 98 94 90 -4,3% 21,6% 2,7%
P Istruzione 4 4 5 9 8 9 9 8 10 25,0% 0,3%
Q Sanità e assistenza sociale 13 14 14 14 15 12 15 15 14 -6,7% 7,7% 0,4%
R Attività artist. Sport. , intratten. e divert. 32 30 36 35 35 36 37 39 37 -5,1% 15,6% 1,1%
S Altre attività di servizi 111 115 125 125 132 131 134 134 137 2,2% 23,4% 4,1%
X Imprese non classificate 147 164 156 147 156 164 153 155 159 2,6% 8,2% 4,7%
TOTALE 3.480 3.499 3.505 3.513 3.484 3.471 3.423 3.360 3.358 -0,1% -3,5% 100,0%

Sistema economico locale- Imprese per settore economico 2010-2018


A Poggibonsi, il numero di imprese registrate nel 2018 si attesta a 3.358 unità, di cui 746 nel
settore del commercio, 567 nelle costruzioni, 419 nelle attività manifatturiere, 379 nelle attività
immobiliari, 249 nelle attività di servizi di alloggio e ristorazione, 198 nell’agricoltura, per citare i 6
settori più rappresentativi. Nel medio periodo (2010-2018) le imprese sono diminuite del 3,6% (-
122 unità), mentre nel breve (2018) il numero è invariato (-2 unità). Sono cresciuti i servizi di
alloggio e ristorazione (+30%), altre attività di servizi (+23%), le attività professionali, scientifiche e
tecniche (+22%), i servizi di supporto alle imprese (+22%).
Addetti 2016 2017 2018 Var. % 2018/'16 Comp. % 2018
A Agricoltura, silvicoltura pesca 271 289 280 3,3% 2,5%
B Estrazione di minerali da cave e miniere 6 7 6 0,0% 0,1%
C Attività manifatturiere 3.767 3.722 3.860 2,5% 34,1%
D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz. 16 15 15 -6,3% 0,1%
E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione 40 43 56 40,0% 0,5%
F Costruzioni 1.463 1.470 1.478 1,0% 13,0%
G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione auto 1.825 1.866 1.827 0,1% 16,1%
H Trasporto e magazzinaggio 180 201 196 8,9% 1,7%
I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 664 812 876 31,9% 7,7%
J Servizi di informazione e comunicazione 165 151 148 -10,3% 1,3%
K Attività finanziarie e assicurative 112 103 105 -6,3% 0,9%
L Attività immobiliari 673 685 702 4,3% 6,2%
M Attività professionali, scientifiche e tecniche 326 359 424 30,1% 3,7%
N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi supporto a imprese 492 455 452 -8,1% 4,0%
P Istruzione 20 22 23 15,0% 0,2%
Q Sanità e assistenza sociale 229 232 249 8,7% 2,2%
R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divert. 181 210 188 3,9% 1,7%
S Altre attività di servizi 290 290 300 3,4% 2,6%
X Imprese non classificate 162 144 144 -11,1% 1,3%
TOTALE 10.882 11.076 11.329 4,1% 100,0%
Sistema economico locale- Addetti totali per settore economico 2016-2018
Sono quasi 11.400 gli addetti che lavorano nelle 3 aree industriali della città. Al netto di quanto
registreranno i dati 2019-2020 facendo emergere i riflessi dovuti al Covid, il numero di addetti è
apparso fino al 2018 in crescita. I settori di massima occupazione sono l’industria manifatturiera
(34%), il commercio (16%), le costruzioni (13%), i servizi di supporto alle imprese (15%).

30
Tasso di occupazione e disoccupazione
I tassi di Occupazione e di Disoccupazione in Provincia di Siena mostrano livelli migliori della media
nazionale, più bassi tra tutte le province toscane. Nel territorio di Poggibonsi, la disoccupazione
sfiora nel 2019 il 10% ma si riduce del 8% rispetto al 2018. Sono 12.700 i poggibonsesi che hanno
una occupazione, un tasso di attività del 56% (popolazione attiva su popolazione totale), che
raggiunge il 62,7% tra gli uomini. Tra le donne, la disoccupazione sale al 11,6% ma il numero di
donne disoccupate appare in forte calo nell’ultimo anno (-8,6%).
2018 2019 Comp. % 2019 Var. % 2019/’18
M F T M F T M F T M F T
FORZE DI LAVORO 7.717 6.444 14.161 7.618 6.421 14.039 62,7% 49,4% 55,8% -1,3% -0,4% -0,9%
Occupato 7.072 5.628 12.700 7.022 5.675 12.697 -0,7% 0,8% 0,0%
In cerca di occupazione 645 816 1.461 596 746 1.342 7,8% 11,6% 9,6% -7,6% -8,6% -8,1%
NON FORZE DI LAVORO 4.405 6.546 10.951 4.526 6.574 11.100 37,3% 50,6% 44,2% 2,7% 0,4% 1,4%
Percettore una/più pensioni per att.
2.944 3.518 6.462 2.990 3.566 6.556 1,6% 1,4% 1,5%
Lavor. prec. o di redditi da capitale
Studente/ssa 887 992 1.879 972 1.014 1.986 9,6% 2,2% 5,7%
Casalinga/o 54 1.387 1.441 48 1.350 1.398 -11,1% -2,7% -3,0%
In altra condizione 520 649 1.169 516 644 1.160 -0,8% -0,8% -0,8%
TOTALE 12.122 12.990 25.112 12.144 12.995 25.139 0,2% 0,0% 0,1%
Condizione professionale o non professionale – Poggibonsi 2018 e 2019
Per quanto concerne la popolazione non attiva, si osserva una incidenza di casalinghe inferiore al
valore medio della provincia di Siena e in contrazione rispetto al 2018 (-3%), ma, è chiara per
converso una maggior presenza di ritirati dal lavoro, ben 6.500, in aumento di 100 unità nel corso
del solo ultimo anno 2019.
Turismo
Dal lato dell’offerta a Poggibonsi nel 2020 sono operativi 8 alberghi (713 posti letto), 39 strutture
extralberghiere (369 posti letto), 22 agriturismi (404 posti letto). In totale sono 69 le strutture
ricettive della città nelle quali è possibile dare ospitalità a 1.485 turisti (posti letto).
Negli ultimi 15 anni, l’offerta turistica è cresciuta del 21,4% in termini di esercizi, sono 12 le nuove
strutture creatisi dal 2005, e del 10,6% in termini di posti letto (+142 dai 1.343 del 2005).
230,0

210,0
203,9
190,0

170,0

150,0

130,0
110,6
110,0
104,9
90,0
79,2
70,0

50,0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Alberghieri Agriturismi Extralberghieri Totale

Dinamica per l’offerta ricettiva a Poggibonsi. Num. indice, 2005=100 – Fonte Regione Toscana
Cresce indubbiamente la qualità dell’offerta ricettiva alberghiera: i posti letto nelle strutture a 4 e
5 stelle sono passati dal 20% al 33,9% del totale, conseguenza di un percorso di trasformazione di
un albergo da 3 a 4 stelle. Quelli negli agriturismi sono passati dal 14,7% del 2005 al 27,2% attuali
31
e sono raddoppiati in valori assoluti da 198 a 404 unità. Questo elemento appare decisamente
quello ad aver maggiormente segnato la dinamica di Poggibonsi nel mercato dell’offerta turistica.
Da quello della domanda, nel 2019 gli arrivi turistici nelle strutture ricettive del Comune di
Poggibonsi sono stati 66.335. Di questi il 45% era straniero. Le presenze sono state 160.739, gli
stranieri hanno rappresentato il 62%. La permanenza media degli italiani è stata di 2,1 giorni,
quella degli stranieri di 2,7 giorni. Nelle strutture alberghiere il visitatore ha pernottato in media
per 1,9 notti, in quelle extralberghiere per 4,3 notti.
La crescita degli arrivi in quindici anni è stata del 48,5%, le presenze invece sono aumentate del
33,4%. Le presenze nelle strutture extralberghiere sono aumentate del 60%, quelle nelle strutture
alberghiere del 21%. I pernottamenti degli italiani sono cresciuti del 7% circa, quelli degli stranieri
del 57,5%.
Stranieri e strutture extralberghiere (che in questo caso includono gli agriturismi) sono stati il
motore della crescita dei visitatori che hanno pernottato nel Comune di Poggibonsi.
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Alberghiero Ital. 47.177 49.221 53.624 48.034 49.489 56.189 49.799 53.243 34.743 35.409 38.297 56.406 58.817 55.517 47.689
Extralb. Italiani 9.995 10.000 10.827 11.450 14.059 12.108 11.139 9.752 8.996 7.162 17.218 10.817 13.448 11.331 13.374
Alberghiero Stran. 35.009 30.356 35.320 26.382 31.424 34.775 46.702 52.270 43.849 32.679 31.328 44.340 43.653 55.381 51.670
Extralb. Stranieri 28.287 26.512 26.208 35.001 39.032 35.597 36.663 40.064 44.250 38.791 45.748 44.788 43.907 47.524 48.006
TOTALE 120.468 116.089 125.979 120.867 134.004 138.669 144.303 155.329 131.838 114.041 132.591 156.351 159.825 169.753 160.739

Alberghieri 82.186 79.577 88.944 74.416 80.913 90.964 96.501 105.513 78.592 68.088 69.625 100.746 102.470 110.898 99.359
Extralberghieri 38.282 36.512 37.035 46.451 53.091 47.705 47.802 49.816 53.246 45.953 62.966 55.605 57.355 58.855 61.380
Italiani 57.172 59.221 64.451 59.484 63.548 68.297 60.938 62.995 43.739 42.571 55.515 67.223 72.265 66.848 61.063
Stranieri 63.296 56.868 61.528 61.383 70.456 70.372 83.365 92.334 88.099 71.470 77.076 89.128 87.560 102.905 99.676

Dinamica delle presenze turistiche nelle strutture ricettive di Poggibonsi – 2005-2020


190,0

170,0
160,3
157,5
150,0

133,4
130,0
120,9
110,0
106,8

90,0

70,0

50,0
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Alberghieri Extralberghieri Italiani Stranieri TOTALE

Dinamica per la domanda turistica nelle strutture ricettive a Poggibonsi. Num. indice, 2005=100 – Fonte Regione
Toscana

32
2.5 Mobilità e trasporti
Il territorio comunale di Poggibonsi è interessato da una buona presenza di infrastrutture stradali
di collegamento verso Firenze, Siena e la Valdelsa fiorentina. Parte di tale viabilità interessa
peraltro direttamente l’area urbana di Poggibonsi. Nell’area urbana di Poggibonsi sono infatti
presenti tratti di attraversamento della SR 2 - Cassia e della SR 429 – Valdelsa che danno luogo a
fenomeni non trascurabili di attraversamento veicolare del centro abitato.
Il capoluogo è inoltre attraversato per intero
anche dalla linea ferroviaria da Empoli per Siena-
Chiusi. Il traffico veicolare che investe il territorio
comunale è ovviamente collegato alle
caratteristiche della rete infrastrutturale, in
particolare alla loro localizzazione ed
all’attrazione specifica delle aree urbane e
produttive presenti nello stesso.
Parco veicolare
Se volessimo misurare la qualità ambientale del
parco autoveicoli, potremo ricorrere a quella che
è codificata tramite la classificazione COPERT,
elaborata da ACI, in base alla quale l’Italia
presenta, tra i principali paesi europei, un
primato sia per numero di veicoli che per
autovetture pro-capite.
Il parametro appare positivo perché il tasso di
motorizzazione risulta positivamente correlato al
tenore di vita di un territorio, ma non si può
negare che si presenti anche associato a stili di
vita e modello di mobilità, e quindi ai consumi
energetici e all’impatto ambientale di una
popolazione.
Certamente risulta influenzato dalla qualità del
trasporto pubblico e dalle scelte effettuate nella
pianificazione urbanistica e territoriale.
Comune POGGIBONSI Prov. Siena Toscana Italia
AUTOBUS 9 274 5.668 100.149
AUTOCARRI TRASPORTO MERCI 2.328 22.343 301.273 4.178.066
AUTOVEICOLI SPECIALI 427 4.395 51.572 751.005
AUTOVETTURE 20.484 189.920 2.577.918 39.545.232
MOTOCARRI TRASPORTO MERCI 57 1.589 21.851 250.234
MOTOCICLI 3.532 39.367 557.185 6.896.048
MOTOVEICOLI SPECIALI 35 667 7.010 84.841
RIMORCHI SPECIALI 20 240 6.146 118.438
RIMORCHI TRASPORTO MERCI 63 772 11.894 286.960
TRATTORI STRADALI 25 321 7.534 190.303
NON DEFINITO 23
TOTALE 26.980 259.888 3.548.051 52.401.299
Autovetture e Veicoli circolanti per tipologia a Poggibonsi e territori di riferimento – 2019 – Fonte Copert ACI
33
La provincia di Siena ha un elevato tasso di motorizzazione, sono circa 713 le autovetture circolanti
ogni 1.000 abitanti, contro le 656 della media regionale e contro le 870 della media nazionale.

Autovetture e Veicoli circolanti per persona – 2019 – Fonte Copert ACI


Nel confronto tra i diversi territori, Poggibonsi si colloca appena al di sotto della media provinciale
sia per numero di autovetture (707 invece di 713) sia per totale veicoli circolanti (932 invece di
976). Il tasso di motorizzazione è elevato in ambito nazionale, con il rapporto tra mezzi privati e
abitanti (compresi i bambini) che ha ormai oltrepassato il livello di 2:3 nella città.

Autovetture Vetture per 100 Incidenza Vetture Incidenza Vetture


circolanti abitanti Euro 0, 1, e 2 Euro 5 e 6
POGGIBONSI 20.057 67,7 26,8% 13,3%
PROVINCIA 183.160 67,2 29,3% 12,8%
TOSCANA 2.379.645 63,4 24,9% 16,3%
ITALIA 37.078.274 61,0 33,7% 11,9%
Parco autovetture circolanti e indicatori 2015 – confronto dei comuni in provincia, regione e territorio nazionale
(Fonte ACI)
Il tasso comunale è di quasi 68 vetture ogni 100 abitanti, superiore alla media nazionale (61),
mentre è migliore la qualità del parco veicolare in termini di contenimento degli effetti emissivi. La
quota di autovetture (Euro 0, 1 e 2) comunale è infatti inferiore alla media nazionale.
La provincia di Siena ha il parco auto più anziano della regione con quasi il 30% delle automobili in
circolazione immatricolato prima dell’ottobre 2001.
L’età media delle autovetture a Poggibonsi è pari a circa 12,2 anni, dato leggermente migliore dei
12,6 provinciali e dei 13,4 nazionali. Tale dato appare invece lontano dai dati omologhi relativi alle
province a nord della Toscana che si attestano attorno a 11,3 anni.
A Poggibonsi il parco auto è stato rinnovato, dal 2015 ad oggi, per circa il 25,7% della sua
consistenza totale, quota a cui si aggiunge un ulteriore 20,5% di cittadini che tra il 2011 e il 2014
aveva già investito nel migliorare la qualità ambientale del proprio mezzo. Ciò testimonia una
buona tenuta della capacità di investimento delle famiglie nel periodo di massima forza della crisi
economica post 2008.

34
Autovetture distinte per classificazione di abbattimento delle emissioni - 2019
Permane pertanto ancora a Poggibonsi una quota del 27% del parco vetture (Euro 3 e precedenti)
immatricolata prima dell’ottobre 2001 di cui il 9% ha più di 25 anni di età (Euro 0 e 1). Questo dato
nella sua totalità è allineato alla generale situazione provinciale.
Trasporto Pubblico Locale (TPL)
Dal 1° novembre 2021 la Toscana ha unico gestore del Trasporto Pubblico Locale: Autolinee
Toscane SPA, vincitore della gara regionale del TPL che ha sostituito l’azienda Tiemme Spa, che
aveva gestito i servizi di TPL nelle province di Arezzo, Grosseto e Siena e nel comprensorio di
Piombino. Nella tabella seguente si riporta la serie storica del totale dei km percorsi dai mezzi del
trasporto pubblico locale e degli indicatori di impatto ambientale e economico.
anno km TPL urbano litri gasolio Tonn.te gasolio spesa TEP CO2
2015 150.093 50.031 41,8 € 70.310 42.611 135.437
2016 203.343 67.781 56,6 € 86.903 57.729 183.487
2017 207.695 69.232 57,8 € 95.844 58.964 187.413
2018 179.069 59.690 49,8 € 88.835 50.838 161.583
2019 192.332 64.111 53,5 € 94.853 54.603 173.550
Rete del Trasporto Pubblico Locale urbano: sviluppo in km e indici di impatto economico e ambientale (TEP e Tonn.te
CO2 eq.) 2015-2019
Si nota, come nel 2019, rispetto all’anno precedente sia avvenuto un potenziamento dell’offerta
del trasporto pubblico, così come rispetto al 2015 i km percorsi sono aumentati del 28%.
Dal capoluogo si diramano le principali autolinee urbane e extraurbane. Dal centro di Poggibonsi si
diramano i collegamenti con le due frazioni principali Staggia Senese e Bellavista così come tutti le
connessioni di rete con il sistema viario tra Siena e Firenze e quello ferroviario con l’interscambio
modale del terminal di Piazza Mazzini. I collegamenti sono un tema rilevante che investe necessità
“sociali” dei residenti, dei turisti, e di servizio ai lavoratori, agli studenti, ai clienti e ai diversi
visitatori.
Negli ultimi 4 anni la rete degli autobus si sviluppa giornalmente per oltre 535 km in media, quasi
100 km giornalieri per ogni linea. La flotta di autobus, in dotazione per il trasporto urbano, conta
attualmente 7 bus, tutti alimentati a gasolio. La percorrenza del trasporto pubblico nell’area

35
urbana è stata di quasi 200mila km all’anno corrispondenti ad un consumo ambientale stimato in
oltre 60mila litri di gasolio e oltre 50mila TEP.
Con il riordino della rete del TPL, dopo il 2007, si sono raggiunti nuovi insediamenti residenziali, in
particolare le frazioni di Staggia Senese e Bellavista, oltre a servire strutture di pubblica utilità
decentrate, come l’Ospedale Campostaggia e il principale cimitero comunale. Dal 2016, la
percorrenza, seppur condizionata dai tagli nazionali per il trasporto pubblico, si è attestata attorno
ai 200 km rispondente al bisogno espresso attualmente dalla comunità.
Incidentalità e Sicurezza stradale
Una delle possibili azioni integrative in materia di abbattimento delle emissioni climalteranti è la
promozione di forme di mobilità sostenibili, pedonale e ciclabile, nell’ambito degli spostamenti
sistematici brevi. Tali obiettivi di promozione e valorizzazione di mobilità alternative, oggetto di
PUMS, potranno essere perseguite attraverso interventi sia fisici sulle sedi stradali (marciapiedi,
piste,…) che in tema di informazione e sensibilizzazione nell’ambito della sicurezza stradale.
Al fine di fornire un Quadro Conoscitivo completo, si riportano pertanto i dati di incidentalità del
territorio di Poggibonsi rilevati da Polizia Municipale, Carabinieri, Polizia Stradale e Polizia
Provinciale tra il 2015 e il 2019.
Anno INCIDENTI FERITI INDICE LESIVITÀ MORTI INDICE MORTALITÀ INDICE GRAVITÀ
2015 163 116 71,17 2 1,23 1,69
2016 148 115 77,70 1 0,68 0,86
2017 147 145 98,64 0 0,00 0,00
2018 152 124 81,58 0 0,00 0,00
2019 156 125 80,13 3 1,92 2,34
Totale 2015-’19 776 625 80,54 6 0,77 0,95
Incidenti occorsi a Poggibonsi con feriti, morti e indici sintetici - 2015-2019. (Dati SIRSS)
Sistema di parcheggi a pagamento e zona ZTL
Il Comune, al fine di migliorare l’accessibilità dell’area centrale di Poggibonsi e garantire una
rotazione della sosta, ha istituito un sistema di parcheggi a pagamento localizzati nelle immediate
vicinanze della zona del centro storico, coincidente con la zona ZTL, istituita con specifico atto
amministrativo a partire dal 2016.
Il Comune di Poggibonsi gestisce direttamente le aree a pagamento, riportate di seguito, per un
totale di 503 stalli, distinti in tabella per localizzazione.
Viale Garibaldi 62
Via Camaldo 8
Via Borgo Marturi 11
Via XX settembre 16
Via San Gimignano 17
Piazza Don Minzoni 6
Largo Gramsci (per intero) 26
Via Trento (per intero) 110
Via Senese 22
Via Montenero 30
Via Sardelli 55
Via Castelfidardo 3
Piazza G. Mazzini 52
Parcheggio Multipiano “La Stazione” – ultimo piano 48
Via G. Galilei – via E. Fermi - via Montesanto 37
Numero di stalli a pagamento BLU per sede del parcheggio

36
L’orario di attivazione del servizio di sosta a pagamento è fissato in maniera uniforme dalle ore
08.00 alle ore 20.00 di tutti i giorni feriali, con esclusione delle domeniche e dei giorni festivi. La
tariffa oraria valevole per tutte le zone a pagamento è quantificata in € 1,00 per ciascuna ora,
mentre la tariffa base è di € 0,50 per sosta minima di 30 (trenta) minuti con possibilità di ulteriori
periodi di sosta con aggiunta di € 0,05 fino ad un massimo di n. 12 (dodici) ore consecutive di
validità.
Sistema di ZTL e divieti di transito
Il Centro storico di Poggibonsi è dotato, già da alcuni anni, di un sistema di controllo elettronico
dei varchi di accesso, attraverso telecamere OCR, ubicati in più punti (cfr. tavola di seguito inserita
e allegata all’atto amministrativo per la gestione della ZTL del centro storico).

37
2.6 I Servizi pubblici e gli Indicatori di qualità
2.6.1 Aria
In base alle indicazioni del DLgs. n. 155/2010, la gestione della problematica della qualità dell’aria
e la classificazione per aree omogenee dal punto di vista delle fonti di inquinamento e della loro
influenza sul territorio, la Regione Toscana ha effettuato la zonizzazione ufficializzata con la DGRT
n. 1025/2010 e aggiornata fino alla struttura ufficiale (allegato C Delibera n. 964 del 12/10/2015).
Per il rilevamento e la valutazione dei livelli di PM10, PM2,5, NO2, SO2, CO, Benzene, IPA e metalli
sono distinte 5 zone per caratteristiche morfologiche, climatiche e di pressioni esercitate sul
territorio. Con la DGRT n. 1182/2015, sono evidenziate le aree in cui si superano i valori limite di
qualità dell’aria e si obbligano 59 Comuni critici alla redazione del PAC, sulla base di dette linee
guida. Il Comune di Poggibonsi, pur essendo stato escluso dai Comuni tenuti all’adozione del PAC,
in quanto non si sono stati registrati negli ultimi cinque anni superamenti dei valori, è tenuto ad
adottare iniziative per il mantenimento e miglioramento della qualità dell’aria. A Poggibonsi è
presente infatti una centralina (SI-POGGIBONSI) della rete regionale di rilevamento della qualità
dell’aria. La stazione è urbana (inserita in aree edificate) e di fondo (ubicata in posizione tale che il
livello di inquinamento non sia influenzato da emissioni da specifiche fonti ma dal contributo
integrato di tutte le fonti poste sopravento alla stazione rispetto alle direzioni predominanti dei
venti nel sito).

Dai grafici pubblicati dall’ARPAT nell’Annuario dei Dati Ambientali della Toscana 2020 e sul
Bollettino della Qualità dell‘Aria relativi al monitoraggio effettuato dalla stazione SI-POGGIBONSI
emergono alcuni dati interessanti che sono di seguito sintetizzati.
Gli inquinanti monitorati sono il Particolato (PM10 e PM 25) e il Biossido di Azoto (NO2). Come si
può infatti osservare, non c’è stato alcun superamento dei valori limite stabiliti per legge nella
centralina posta a Poggibonsi (evidenziati nei grafici dalla linea orizzontale rossa) nel 2018 e 2019.
Gli unici due casi in cui si rileva un superamento dei limiti normativi per i gas nocivi si sono
registrati il 28 e 29 marzo 2020. In quell’occasione, tutte le stazioni della rete regionale hanno
registrato un diffuso e significativo incremento dei livelli di concentrazione di materiale particolato
PM10 con valori medi giornalieri oltre il valore limite fissato a 50 µg/m3. L’intero continente
europeo è stato raggiunto da una massa d’aria che ha portato con sé frazioni ingenti di particolato
provenienti dall’area asiatica e dal nord Africa e non sono da ricondurre ad eventi accaduti sul
nostro territorio.

38
Il monitoraggio della qualità dell’aria relativo agli anni 2018-2020 conferma il trend in sensibile
calo delle concentrazioni medie annue su tutti i parametri inquinanti rilevati nelle postazioni fisse
della rete. Valori al di sotto dei limiti normativi ed in diminuzione rispetto agli anni precedenti.

Bisogna tener conto che i dati dell’anno 2020 rappresentano una situazione particolare in quanto
condizionati da misure straordinarie quali il lockdown dichiarato a partire dal mese di marzo. Nel
periodo di maggio-giugno si sono misurati cali di quasi il -75% per PM2,5e NO2, e del -60% per il
PM10. Con la riapertura i valori sono aumentati, rimanendo comunque al di sotto dei limiti di legge
nonché dei valori comunali pre-pandemia.

PM10 PM2.5 NO2


gennaio 30,2 23,8 50,7
febbraio 20,1 12,4 46,1
marzo 20,7 12,9 30,2
aprile 15,0 10,7 19,7
maggio 13,2 6,8 14,7
giugno 12,1 6,4 17,1
luglio 15,6 9,0 18,5
agosto 17,1 9,5 18,6
settembre 18,1 10,6 29,6
ottobre 13,8 8,3 31,9
novembre 23,8 18,1 35,9
dicembre 18,6 14,5 30,9
Minimo, sotto COVID – Riduz. dai max -60,0% -73,2% -71,0%
Dicembre - Riduzione dai massimi -38,4% -39,1% -39,0%
Dicembre - aumento dai minimi 54,1% 126,9% 80,7%
Valori medi delle concentrazioni dei particolati e NO2 – Poggibonsi al dicembre 2020 - µg/m³ media giornaliera
mensile

39
2.6.2 Acqua
Il sistema idrico
Il settore del ciclo idrico integrato, che comprende captazione, potabilizzazione, trasporto e
distribuzione, collettamento fognario e depurazione dell’acqua è affidato ad Acque spa.
La rete, complessivamente, presenta:
- Tubazioni adduttrici: 26,68 Km;
- Tubazioni di rete: 113,75 Km;
- Totale tubazioni: 140,33 Km.
La rete di approvvigionamento idrico del Comune di Poggibonsi è costituita, oltre che dai pozzi
privati, dalla diga di Cepparello e da un sistema diffuso ed integrato di impianti di sollevamento e
trattamento delle acque superficiali, quali quello del Bernino, quello di Fontana o ancora quello
centrale sul Fiume Elsa. Con quest’ultima infrastruttura la rete idrica di Poggibonsi è stata messa in
sicurezza dal punto di vista della risorsa disponibile.
Il sistema fognario
Il Comune di Poggibonsi è servito da una serie di collettori e reti di raccolta, così articolati:
- Collettore di Staggia (CL00028);
- Collettore Poggibonsi (CL00146);
- La Rete fognaria Ospedale nuovo (Campostaggia) (FG00544);
- La Rete fognaria di Castiglioni Alto (FG00575);
- La Rete fognaria di Lecchi (FG00512),
- La Rete fognaria di Poggibonsi Capoluogo (FG00350);
- La Rete fognaria di Staggia Senese (FG00352);
A questi sono asserviti altri 14 sollevamenti presenti nel territorio comunale.
Impianti di depurazione
All’interno del territorio comunale il servizio di depurazione è effettuato dai seguenti impianti:
1. Depuratore loc. Lame
L’impianto ha una potenzialità di 74.300 abitanti equivalenti e serve la rete fognaria di Poggibonsi
(capoluogo, z.i. Foci, z.i. Pian dei Peschi e L’abitato di Bellavista) oltre a parte della fognatura del
Comune di San Gimignano e del Comune di Barberino Tavarnelle. Il carico complessivo attuale è di
44.298 abitanti equivalenti di cui 42.004 di natura civile. La tipologia del trattamento acque è del
tipo secondario a massa sospesa (fanghi attivi). È dotato comunque delle seguenti fasi
impiantistiche: grigliatura fine, dissabbiatura, diseoleatura, sedimentazione primaria,
denitrificazione, ossidazione con nitrificazione, sedimentazione secondaria, disinfezione,
trattamento terziario.
La linea fanghi è composta da un ispessitore e da un digestore anaerobico. Riceve 8.400 mc/giorno
di liquami civili e 459 mc/giorno di liquami industriali per complessivi 3.233.805 mc/anno. Il
recettore dello scarico è il fiume Elsa.
2. Depuratore loc. Lecchi
Questo impianto ha invece una potenzialità di 220 abitanti equivalenti e serve la località Lecchi. Il
carico complessivo attuale è di 316 abitanti equivalenti di natura civile. La tipologia del
trattamento acque è del tipo secondario a massa sospesa (fanghi attivi). È dotato comunque delle
seguenti fasi impiantistiche: ossidazione con nitrificazione, sedimentazione secondaria. Tratta un
volume annuo di 23.090 mc di liquami civili. Il recettore dello scarico è il borro Ritorti.

40
3. Depuratore loc. Castiglioni Alto
L’impianto ha una potenzialità di 100 abitanti equivalenti e serve la località Castiglioni Alto.
L’impianto tratta esclusivamente scarichi domestici ed è costituito da una grigliatura, una
sedimentazione primaria e una sub-irrigazione in fossa drenante. È presente un troppo pieno di
sicurezza lungo la condotta fognaria, della lunghezza di circa 400 metri, che collega le vasche di
pretrattamento al processo di subirrigazione in fossa drenante. Attualmente sono in corso le
autorizzazioni per variare la tipologia di impianto con trattamento mediante fosse biologiche ed
Imhoff con recettore in corpo idrico superficiale.
Staggia Senese e Fontana
La rete fognaria della frazione di Staggia Senese e di loc. Fontana (serve circa 3.000 abitanti
equivalenti) è convogliata ad un depuratore posto presso Castellina Scalo (Comune di
Monteriggioni) ed ha un altro Ente gestore (Acquedotto del Fiora). L’impianto ha una potenzialità
di 8.000 abitanti equivalenti. Il trattamento è del tipo secondario a massa sospesa (fanghi attivi) ed
è dotato di sedimentazione primaria e secondaria. Il recettore dello scarico è il torrente Staggia.
I consumi idrici
La diga di Cepparello e gli altri impianti di potabilizzazione forniscono acqua ad un totale di 27.100
abitanti allacciati, il 93% della popolazione residente, quota che seppur stabile negli ultimi 15 anni
rileva un calo dal 95% del 2005 al 91% attuale.

Bucato
Usi civili Altri usi 12,0%
Bagno doccia
Industria 9,2% Lavaggio auto - 6,0%
39,0%
giardinaggio
22,8% 6,0%

Usi in cucina
6,0%

Lavaggio stoviglie Uso potabile Altri usi sanitari


10,0% 1,0% 20,0%
Agricoltura
68,0%

Quota dei Consumi di acqua per destinazione Quota dei Consumi di acqua per usi domestici
I dati relativi a prelievi, erogazioni e consumi domestici delineano lo stato dell’arte relativo ai
fabbisogni idrici. L’acqua utilizzata per uso potabile a Poggibonsi proviene interamente da pozzi e
sorgenti e da un uso alternativo del 25% circa dell’Elsa.
Dall’analisi dei dati emerge come il fabbisogno idrico è espresso per quasi il 70% dalle attività
agricole, per il 23% dal sistema delle imprese e solo per meno del 10% dalla domanda domestica.
La vetustà della rete di distribuzione e l’onerosità dei singoli investimenti ordinari e straordinari di
ammodernamento delle tubature e dei condotti, evidenziano le differenze territoriali e nel tempo
tra le prestazioni nell’efficacia dell’erogazione dell’acqua.
Metri Cubi di Metri Cubi di Perdite (in % % abitanti Consumi idropotabile
acqua erogata acqua fatturata Perdite su erogata) allacciata procapite (litri/giorno)
2007 2.487.534 1.584.281 903.253 36,3% 95,3% 149,8
2008 2.545.913 1.555.018 990.895 38,9% 92,5% 146,0
2009 2.652.767 1.669.591 983.176 37,1% 92,4% 155,2
2010 2.670.695 1.579.545 1.091.150 40,9% 91,9% 146,0
2011 2.777.862 1.633.626 1.144.236 41,2% 95,5% 154,6
2012 2.833.697 1.557.356 1.276.341 45,0% 93,3% 147,4
2013 2.485.917 1.523.117 962.800 38,7% 93,7% 142,8
41
2014 2.461.110 1.499.144 961.966 39,1% 93,7% 140,4
2015 2.522.634 1.491.351 1.031.283 40,9% 93,7% 139,8
2016 2.487.891 1.464.973 1.022.918 41,1% 91,8% 138,1
2017 2.511.345 1.513.100 998.245 39,7% 91,8% 142,8
2018 2.403.342 1.474.260 929.082 38,7% 91,8% 139,5
2019 2.364.417 1.466.053 898.364 38,0% 90,9% 138,8
Acqua fatturata, consumi procapite e incidenza delle perdite a Poggibonsi - 2007-2019 Fonte Acque spa

Perdite della rete di distribuzione (acqua erogata e “fatturata”, giunta a destinazione) e consumo in metri cubi
annuiper abitante – Poggibonsi 2015 e ambiti di riferimento (media 2010-2012)

Perdite dalla rete acquedottistica per circondario – anno 2012

La questione delle perdite della rete idrica, evidenziata nei grafici sopra riportati, deve essere
considerata in un quadro temporale più ampio. I risultati degli interventi per ridurre le perdite
nella rete, si vedranno infatti solo a lavori completati. Seppur sensibili, si iniziano a vedere i primi
effetti degli interventi realizzati il grafico mostra una riduzione sensibile delle perdite sulla rete
idrica dal 45% al 38%.

Perdite dalla rete acquedottistica Poggibonsi 2012-2019 - %


A partire dal 2018 sono stati realizzati interventi di sostituzione delle tubazioni per oltre € 1,2
milioni e nel 2021 ulteriori 7 lavori sulla rete idrica e fognaria, inclusa la sostituzione completa
delle condotte di Via Sangallo. Tutti questi interventi contribuiranno a ridurre le perdite della rete
e a migliorare la qualità dell’acqua, caratterizzata da una alta concentrazione di solfati disciolti e
da una generale durezza.

42
Relativamente ai consumi emerge come Poggibonsi abbia dati inferiori rispetto alla media
regionale e nazionale con una domanda annuale procapite pari a 86 metri cubi di acqua.
87,9

67,6 66,6
63,4
58,2 56,7 59,1
55,0

Valdelsa Chianti Valdorcia- Crete- Valdichiana Valdimerse Area Urbana Provincia


Amiata Valdarbia

Prelievi e consumi domestici pro-capite per circondario senese – metri cubi/anno/persona 2012
L’effetto degli interventi realizzati a partire dal 2012, già rilevati per la contrazione delle perdite
della rete, è però evidente. Il tasso di contenimento dei consumi idrici a Poggibonsi è pari al -10%
negli ultimi 8 anni, valore che, in termini di litri al giorno per persona, passa dai 155 iniziali ai 139
attuali.

Prelievi e consumi domestici pro-capite a Poggibonsi – metri cubi/anno/persona 2012-2019

Le erogazioni dei fontanelli comunali


Poggibonsi è dotato di tre fontanelli comunali di naturizzazione:
- il primo è collocato nei giardini accanto alla Scuola Media Leonardo da Vinci, in Via del
Colombaio all’altezza del Ponte Nenni, ed è gestito dalla società Acque spa;
- il secondo è situato in Via Pieraccini ed è gestito dalla società che lo ha costruito. È stato
oggetto di intervento di adeguamento alla fornitura di acqua attraverso il principio di osmosi
quando i solfati aumentano.
- il terzo è situato a Staggia, di recente costruzione, è anch’esso gestito da Acque Spa.
RISPARMI ATTIVATI NEL 2019 IN
Metri cubi Tonn.te
Fontanelli Via Tonn.te CO2 TEP Euro *
erogati plastica
POGGIBONSI (1) VIA PIERACCINI ND ND ND ND ND
POGGIBONSI (2) VIA DEL COLOMBAIO 489 13,03 29,96 26,05 102.585
STAGGIA SENESE VIA PRATO 142 3,79 8,71 7,57 29.820
TOTALE 631 16,81 38,67 33,63 132.405
MEDIA 210 5,60 12,89 11,21 44.135
* Risparmio economico calcolato sulla base del costo di 0,22 euro a litro, come costo medio acqua minerale
fonte Mineralacqua
Nel 2019 i 3 fontanelli comunali hanno erogato oltre 630 mc di acqua, 630 mila litri in totale, quasi
22 litri per ogni cittadino che abita a Poggibonsi. Con tali dati di utilizzo si e potuto stimare i
risparmi attivati nella logica della riduzione delle emissioni serra, pari a circa 17 tonnellate di
43
plastica, correlate alle bottiglie, e quasi 40 tonn.te di CO2 non immesse in atmosfera. Mediante
questa buona pratica i cittadini hanno inoltre risparmiato €132 mila.
Nel 2021 le due postazioni di Poggibonsi (2 – via del Colombaio) e Staggia Senese hanno erogato
rispettivamente 566mila e 478mila litri di acqua, evitando complessivamente il consumo di 27,8
tonnellate di plastica e l’emissione in atmosfera di 32,0 tonnellate CO2 equivalenti, per un
risparmio stimato di circa € 219mila. Il consumo medio annuo di acqua dai fontanelli per abitante
è pari a 36 litri, un dato superiore del 65% ai litri registrati nel 2019, in era pre-Covid. I 36 litri di
acqua per persona all’anno rappresentano il 5% del fabbisogno di acqua da bere espresso
dall’intera città.

2.6.3 Rifiuti
La normativa italiana, recependo le direttive europee, stabilisce una differenziazione dei rifiuti in
urbani e speciali. Il DLgs 116/2020 ha modificato le definizioni di tali tipologie di rifiuti (vd. art. 183
del DPR 915/1982) e, a partire dal 1° gennaio 2021, anche la disciplina dei rifiuti assimilabili.
I rifiuti urbani sono infatti definiti come rifiuti domestici e rifiuti provenienti da altre fonti, come
per esempio la vendita al dettaglio, i pubblici servizi, gli altri servizi e attività, nonché i rifiuti della
manutenzione del verde pubblico, come foglie, sfalci d’erba e potature di alberi, nonché i rifiuti
risultanti dalla pulizia delle strade dei mercati e dalla nettezza urbana, come il contenuto dei
cestini portarifiuti. Si definiscono invece rifiuti speciali tutti gli altri, e ricomprendono anche quelli
provenienti da attività produttive. Il Dlgs 116/2020 ha inoltre previsto delle norme transitorie
relative alla nuova definizione di rifiuto urbano e alle modifiche che questa comporta, così come
alla diversa individuazione dei rifiuti speciali assimilati agli urbani.

Produzione di rifiuti a Poggibonsi, 1998-2019 (tonn. te) – Fonte SEI Toscana


È evidente che l’andamento della produzione dei rifiuti urbani possa essere legata a diversi fattori.
Nel grafico si osserva, ad esempio, una correlazione tra andamento della produzione dei RU e il
trend degli indicatori socioeconomici, quali il prodotto interno lordo e le spese delle famiglie
residenti. Tali correlazione è confermata dalla riduzione della produzione di rifiuti nel 2009, a
margine della comparsa della crisi economica del mondo occidentale, e l’incremento nel 2017 a
seguito della tenua ripresa che si era manifestata dal 2012 al 2015.
44
Rifiuti prodotti a Poggibonsi, in provincia di Siena, Toscana, Italia; 1998-2019 (Num. Indice 2004 = 100)

Nel 2019 a Poggibonsi sono state prodotte 16.500 tonn.te di rifiuti urbani, di cui 8.000 in maniera
differenziata, dato che conferma l’aumento dei rifiuti a partire dal 2012. Si stabilizza il quantitativo
di indifferenziati, intorno alle 8.500 tonn.te, mentre cresce l’incremento della differenziata dal
minimo del 2012 (6.900 tonn.te) alle odierne 8.000 tonnellate.
Se confrontiamo l’andamento della produzione di rifiuti a livello comunale, provinciale, regionale e
nazionale, si ottiene qualche indicazione in più. Come riferimento è stata presa la produzione di
rifiuti nell’anno 2004 (posta pari a 100). Come si può constatare gli obiettivi di riduzione dei rifiuti
prefissi nel Programmi Regionali di Sviluppo si sono realizzati solo parzialmente, nonostante il
contributo offerto dalla crisi di fine scorso decennio, il perdurare dei suoi effetti e il contributo di
nuovi fattori, non ultimo la pandemia COVID.
Poggibonsi ha accentuato questa fase di contrazione dei rifiuti nel periodo successivo alla crisi
economica del 2008, diversamente da quanto registrato negli aggregati territoriali di confronto. I
trend senese, toscano infatti si caratterizzano per una maggiore produzione dei rifiuti in termini
assoluti, mentre a partire dal 2010 hanno avuto un andamento più virtuoso volto alla riduzione del
rifiuto prodotto. Poggibonsi produce 570 kg annui di rifiuti per abitante, inferiore alla media
provinciale. Tale produzione è però aumentata rispetto ai 520 kg del 2012, allineandosi con la
tendenza regionale ed è visibile nei valori medi in termini pro-capite.

Produzione pro-capite di rifiuti a Poggibonsi, in provincia di Siena, Toscana, Italia, 1998-2019 (kg/anno)

45
Rifiuti indifferenziati a Siena, Toscana, Italia; 1998-2012 (N. Indice 2004 = 100)
In Italia da oltre 10 anni si sta assistendo ad una contrazione dei rifiuti indifferenziato che ha
condotto ad un calo molto evidente, pari a circa il -25% in 8 anni. A Siena la contrazione si ferma
alla metà, mentre quella comunale si è sostanzialmente stabilizzata.

Produzione di rifiuti per Comune - Variazione % del ventennio 2019-1999

La difficoltà di ridurre i rifiuti prodotti in provincia di Siena è evidenziata nel grafico articolato per
singole realtà comunali. Numerosi sono i fattori territoriali, sociali ed economici che determinano
a livello comunale la difformità osservabile in termini sia di produzione pro-capite che per di
incrementi in valore assoluto.
Solo 4 comuni senesi presentano infatti una riduzione dei quantitativi. Ci sono poi comuni dove si
realizza anche un raddoppio della quantità raccolta (Radicofani e Casole d’Elsa). Poggibonsi (22%)
si colloca in linea con la media provinciale, un punto percentuale medio annuo di crescita.

46
Percentuale di Raccolta differenziata a Poggibonsi – 1998-2019 con e senza incentivi
Le performance di Poggibonsi per la raccolta rifiuti muovono da una storica posizione di eccellenza
nel panorama regionale e nazionale fin dagli anni ’90. Il tasso del 40%, registrato nel 2002-2003,
rappresentava un valore doppio rispetto alla media nazionale dell’epoca. Tale posizione si è, nel
tempo, attenuata sia per la diminuzione dei differenziati a livello comunale soprattutto dopo il
2010, che per l’opposta tendenza nazionale che ha visto un aumento della frazione differenziata.
Nel 2010 a Poggibonsi, anche grazie agli incentivi del servizio di pulizia strade e della stazione
ecologica, si era sfiorato il 54% di rifiuti differenziati, posizionandosi ai primi posti in regione e
prima in ambito provinciale e tale da fornire un significativo contributo al territorio senese, unico a
livello regionale che nel 2008 e 2009 ad aver superato l’obiettivo del 45% di raccolta differenziata
individuato dalla normativa nazionale (D.Lgs 152/2006).
Dal 2010 si assiste ad una sostanziale stabilità del tasso intorno alla soglia del 50%, a differenza
dell’andamento nazionale, regionale e provinciale.

Rifiuti differenziati a Siena, Toscana, Italia, 2000-2012 (Num. Indice 2004 = 100)
Nel 2012-2013 si rileva una riduzione delle quote di differenziata di Poggibonsi rispetto a quelle
rilevate in Toscana e Italia. Negli ultimi 10 anni, i volumi dei rifiuti differenziati sono
47
sostanzialmente stabili e il tasso sotto il 50% è lontano dalle prospettive di sviluppo che la
tradizione di Poggibonsi esprimeva fino al 2010.
La serie storica dei conferimenti si è addirittura invertita fino a passare al di sotto della media
regionale.
65,0%
Siena
60,0% Toscana
55,0%
Italia
POGGIBONSI 50,7%
50,0% 49,0% 48,2%
46,6% 47,5% 47,9%
46,3% 45,6% 46,4% 45,8%
45,2% 45,8%
45,0% 44,1%
41,8% 42,6% 42,0% 41,8%
40,0%
39,2%
38,0%
36,9%

35,0%

30,0% 28,2%

25,0%

20,0% 17,6%

15,0%

10,0%

5,0%

0,0%
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Percentuale di Raccolta differenziata rispetto alla produzione totale di rifiuti, 1998-2019


L’appiattimento della curva negli ultimi anni è evidente e, anche alla luce delle nuove opportunità
offerte dall’economia circolare e dai progetti di sviluppo legati al Green New Deal europeo, appare
sempre più necessario prevedere azioni di miglioramento maggiormente efficaci.

2.6.4 Verde pubblico – Conservazione, natura e biodiversità - Assorbimenti


“La Toscana ha incentrato buona parte della propria attività turistica sulla qualità
ambientale e sulla struttura del territorio. Questa risorsa oltre a garantire uno sviluppo
sostenibile permette anche ritorni economici e redistribuzione territoriale dei redditi
aumentandoli là dove l’attività industriale e dei servizi alle imprese risulti meno sviluppata.
È per questo che negli ultimi anni le autonomie locali, a partire dalla Regione hanno
incrementato la superficie destinata alla tutela ambientale aggiungendo ai parchi nazionali
ed alle riserve di Stato, ulteriori parchi regionali, provinciali e locali. Oltre l’8% del territorio
toscano è occupato da parchi, queste aree protette sono la porta di accesso alle meraviglie
delle nostre tradizioni enogastronomiche, di feste e mestieri antichi” (fonte: Irpet).

Densità delle aree protette nelle province toscane (kmq per abitante)

48
Le Aree Protette di interesse naturalistico
Dal grafico emerge quanto la dotazione di territorio protetto faccia risaltare la dimensione senese
per densità di offerta di aree protette.
Le aree protette, istituite attraverso la legislazione comunale, provinciale, regionale o statale,
possono essere definite come quelle porzioni di territorio che, per il loro valore ecologico,
biologico, culturale, necessitano di azioni volte a garantire la conservazione della biodiversità di cui
sono portatrici.
Esistono infatti diverse tipologie di riserva naturale, tipologie che sono definite in base alle
motivazioni per le quali sono state istituite le stesse aree protette. Tali motivazioni possono essere
legate strettamente alla conservazione, per cui la presenza umana viene limitata ai soli scopi di
ricerca scientifica e di sorveglianza, oppure possono essere volte a sviluppare le potenzialità
naturalistiche, anche attraverso l'attivazione di progetti di educazione ambientale o di turismo
naturalistico, o ancora possono essere destinate alla tutela del patrimonio genetico.
La diversità biologica rappresenta pertanto un prezioso patrimonio della natura. Tale diversità non
risiede tanto nelle singole specie quanto nell’interezza della variabilità genetica della biosfera e
rappresenta quindi una base fondamentale per lo sviluppo sostenibile.
La gestione delle aree protette è finalizzata alla conservazione degli ecosistemi, alla promozione
ed incentivazione delle attività produttive e di tempo libero compatibili, allo svolgimento delle
attività scientifiche e di ricerca e alla promozione delle attività coordinate d'informazione e di
educazione ambientale.
Nella struttura delle aree protette regionale e senese dunque si dimostra inalterata negli ultimi tre
anni ed appare ben identificata nelle due mappe qui riportate.
Complessivamente le aree protette coprono il 18,5% della superficie provinciale.

Mappa delle aree protette e delle riserve naturali della Regione Toscana
Le aree verdi a Poggibonsi
La superficie delle aree verdi presente adibita a verde pubblico nel territorio comunale è di circa
mq 795.052 (27,51 mq/ab), di cui a vegetazione mq 760.978 (26,35 mq/ab).
Le aree protette, riconosciute e istituite per legge, presenti a Poggibonsi rappresentano lo 0,14%
dell’intero territorio comunale, pari ad una superficie di circa 98.547 m, e sono costituite
49
esclusivamente da una piccola parte della RISERVA NATURALE REGIONALE, Bosco di Sant’Agnese,
che si estende per un’area complessiva di 2.616.299 mq nel Comune di Castellina in Chianti.

A quest’area regionale protetta si affiancano altre aree verdi di interesse naturalistico, quali sono
ad esempio:
Le aree boscate, pari a:
- 17.914.160 mq di “territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati
dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2,
commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227” ai sensi dell’art. 142 co. 1 lett.
g) del Dlgs 42/2004 (fonte: Cartografia PIT-PPR – Geoscopio Regione Toscana);
- 14.766.196 mq di Boschi dalla Carta dell’uso del Suolo del Piano Strutturale vigente (come
riportato nel dettaglio della tabella sottostante).

Il Piano Operativo vigente individua anche alcuni Parchi Urbani, per un’estensione totale di
989.454 mq, e così articolati:
- Poggio imperiale: 438.085 mq;
- Staggia: 19.863 mq;
- Parco urbano fluviale: 531.506 mq.
La popolazione degli alberi presenti nelle aree verdi pubbliche, localizzate nel tessuto urbano, è
stata calcolata:
- nel 2017, durante il completamento del primo Censimento, in 7.945 esemplari;
- nel 2019, durante la predisposizione del nuovo appalto di affidamento del servizio, in 8.150
esemplari.
Nel periodo 2017-2018 sono state inoltre messe a dimora circa 300 piante (125 nel 2017 e 168 nel
2018) nell’ambito di nuove urbanizzazioni e altri progetti.

50
Utilizzazione del suolo
La Provincia di Siena esprime una dotazione di suolo destinata ad uso agricolo pari a 0,59 Ha/ab,
dato ben 2,5 volte quello medio regionale e 5 volte oltre quello nazionale. Nel 2010 la superficie
agricola totale copre, infatti, quasi il 90% del territorio provinciale, dato anch’esso di gran lunga
più alto dell’intera regione e di oltre 20 punti percentuali superiore alla media nazionale.
Tuttavia, i dati del Censimento dell’Agricoltura dimostrano una progressiva riduzione della
superficie agricola totale rispetto a dieci anni prima. Una riduzione omologa ha interessato anche
la superficie agricola utilizzata (SAU). Ciò dimostra come la stessa sia da ascrivere più alle superfici
aziendali non coltivate che non a quelle effettivamente coltivate.
SAU Sup. agric. SA arbori-
Sup agric. Sup. agric. SAU coltivazioni SAU prati, Non coltura da SA sup. SA altra
totale utilizzata seminativi legnose pascoli utilizzata legno SA boschi non util. superf.
Poggibonsi 5.289 3.392 2.101 1.154 137 1.897 88 1.190 448 171
Siena 332.789 184.800 132.739 33.339 18.722 147.989 3.583 118.805 15.644 9.956
Toscana 1.627.461 857.699 540.474 183.612 133.612 769.762 10.990 642.994 66.688 49.090
ITALIA 19.607.519 13.208.297 7.331.271 2.460.941 3.420.084 6.407.222 160.907 4.580.546 919.264 746.505
La superficie agricola a Poggibonsi e nei comuni senesi per coltura (ha)
Il contributo che Poggibonsi offre a questi indicatori è stimabile nei seguenti parametri e valori:
- entro il 2% della superficie agricola totale e della SAU dell’intera provincia;
- meno dell’1% per i pascoli e poco più di tale dato per i seminativi;
- la dotazione territoriale di superficie boscata sfiora i 1.200 ettari, pari a solo l’1% del totale
disponibile in provincia. Tale dato è interessante anche ai fini della stima dell’apporto alla
qualità dell’aria. La dotazione senese di 44 ettari di bosco per 100 abitanti è infatti ben 10 volte
più ampia rispetto ai 4 ettari espressi da Poggibonsi, dato che risulta 4 volte inferiore la media
regionale e pari alla metà di quella nazionale.
Assorbimento di CO2 delle aree boscate comunali, provinciali e regionali 1995-2015 (tCe e tCO2e)
La misurazione degli assorbimenti di CO2 generati dal terreno e dalla componente arborea è un
dato veramente interessante. I dati Lamma esaltano la vocazione senese, con oltre il 12% degli
assorbimenti toscani, quota quasi doppia rispetto a quella demografica e in linea con quelle della
superficie boscata e forestale. L’eccellenza senese si traduce quindi in opportunità significative per
ridurre le emissioni climalteranti prodotte. Questa eccellenza tende addirittura a consolidarsi negli
ultimi anni con il potenziale senese di assorbimento che supera anche quota 14% del totale
regionale.
I “polmoni” della provincia di Siena sono Radicondoli, Monticiano, Gaiole in Chianti e Chiusdino,
quattro località in cui si concentra un terzo del potere assorbente generato in provincia di Siena.
Con altri 3 comuni (Casole d’Elsa, Castelnuovo Berardenga e Radda in Chianti) si raggiunge la metà
dell’assorbimento provinciale.
Poggibonsi rientra tra i comuni che con una ridotta capacità assorbente, pari allo 0,5% degli
assorbimenti totali registrati nell’intera provincia. Poggibonsi sconta una limitata superficie
boscata e si colloca, con Chiusi e Siena, ad una media di assorbimenti per abitante sotto gli 0,3
tonn.te CO2 equivalenti.
Var. % Comp. % Assorbimento Assorbimento per km
1995 2005 2015
2015/’95 2015 per abitante quadro di superficie
Poggibonsi 7.004 7.612 7.817 11,6% 0,5% 0,3 110,5
Provincia Siena 1.241.032 1.287.861 1.595.481 28,6% 100,0% 5,9 417,5
Assorbimento di CO2 delle foreste, 1995-2015 (t CO2e)

51
È molto contenuto anche il fattore “crescita” perché lo sviluppo dei boschi e delle piante, capaci di
assorbire i gas serra, aumentano dell’11% in 20 anni, tasso pari a meno della metà del +28% della
media provinciale.

2.7 Il rischio sismico, le modificazioni climatiche e il rischio idrogeologico

RISCHIO SISMICO
In merito alla pericolosità sismica si rimanda alle indagini geologico-tecniche e idrologico-
idrauliche di supporto al Piano Strutturale vigente, redatte ai sensi del DPGR 25 ottobre 2011, n.
53. Si riporta un estratto della tavola relativa al Rischio sismico, allegata al Piano Strutturale
vigente, approvato con DCC n. 41 del 31/07/2019 2019 ed efficace a partire dal 15/11/2019.
Il Comune di Poggibonsi ha partecipato alla manifestazione d’interesse, promossa dalla Regione
Toscana e approvata con Decreto di GRT n. 977 del 27/09/2021, per i Comuni che intendano
redigere gli studi di Microzonazione Sismica di II livello (MS2) e le analisi per le Condizioni Limite
per l’Emergenza (CLE), al fine di aggiornare e integrare le indagini e gli studi geologici-idraulici di
supporto al nuovo Piano Strutturale ai sensi della LR 65/2014, avviato con DCC 60 del 29/11/2019.

“Carta delle aree a pericolosità sismica locale”


(Fonte dati: Terre & Opere SRl. dott. Ing. Alessio Gabbrielli)

LE MODIFICAZIONI CLIMATICHE
La provincia di Siena e il Comune di Poggibonsi, si inseriscono nella prima delle 6 macroregioni
climatiche terrestri delineate nel Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici
(PNACC).

52
Nel PNACC le variazioni climatiche attese per il XXI secolo in termini di proiezioni di temperature e
precipitazioni medie stagionali sono distinte in 6 cluster, definite considerando due trentenni
(2021-2050 e 2071-2100) e due diversi scenari climatici RCP (Representative Concentration
Pathways 4.5 e 8.5, IPCC 2013) e partendo dai dati simulati dal modello climatico regionale
COSMO-CLM.
Ognuna delle 6 variazioni è caratterizzata da medesima condizione climatica attuale e stessa
proiezione di anomalia futura. Tali aree, secondo l’approccio proposto dall’IPCC (2014), sono utili
quale base territoriale di riferimento per l’analisi settoriale della vulnerabilità e degli impatti e per
la valutazione della propensione al rischio. Si riporta di seguito la sintesi della macroregione
terrestre 1 e il clima atteso nei due scenari di riferimento.
Clima presente
L’area è caratterizzata da valori intermedi, per quanto riguarda le precipitazioni invernali ed estive,
e da valori elevati, rispetto alle altre aree, per i fenomeni di precipitazione estremi (R20 e R95p).
Dopo la macroregione 2, questa macroregione risulta essere la zona del Nord Italia con il numero
maggiore di summer days ovvero con il numero di giorni in cui la temperatura massima ha un
valore superiore al valore di soglia considerato (29,2°C).
Clima futuro Scenario RCP 4.5
In generale, è attesa una riduzione rilevante delle precipitazioni estive e dei frost days. In
particolare, tale macroregione risulta piuttosto eterogenea in termini di aree climatiche omogenee
presenti.
Clima futuro Scenario RCP 8.5
Nell’area toscana si assiste ad un aumento complessivo dei fenomeni di precipitazione e degli
eventi estremi. In generale si ha un calo dei frost days, più rilevante rispetto all’RCP4.5.

RISCHIO IDROGEOLOGICO
Redazione della Valutazione dei Rischi
Le analisi meteo-climatica sono finalizzate alla caratterizzazione dell’andamento delle principali
variabili meteorologiche e alla verifica delle variazioni nei trend di medio e lungo periodo e
valutazione dei rischi.
Per l’analisi meteoclimatica si farà quindi riferimento agli studi e alla documentazione prodotta a
livello regionale e nazionale.
Analisi delle Vulnerabilità del territorio
Per quanto attiene il rischio idraulico sul territorio comunale si fa presente che il Comune di
Poggibonsi ha prodotto studi idrologico-idraulici aggiornati a supporto del Piano Operativo
approvato con DCC n. 41 del 31/07/2019 in base ai quali è stata mappata la pericolosità idraulica
sul territorio, con particolare riferimento alle porzioni di territorio urbanizzato. Tali studi hanno
anche consentito di individuare le principali criticità del territorio, in modo da programmare nel
tempo gli eventuali interventi di mitigazione del rischio idraulico.

53
3. INVENTARIO DELLE EMISSIONI IBE
L’inventario delle emissioni di base (BEI/IBE) è l’analisi dettagliata dei consumi energetici finali,
della produzione di energia locale e l’uso dei fattori di emissione nel calcolo delle emissioni di CO2.
1) Anno dell'inventario: L’anno di riferimento, rispetto al quale sarà misurata la riduzione delle
emissioni serra (sia per gli anni di monitoraggio biennale che rispetto all’obiettivo 2030, è il
2015.
2) Il numero di abitanti nell'anno dell'inventario 2015 a Poggibonsi è 29.229, che rappresenta
il valore massimo raggiunto dal Comune.
3) I fattori di emissione sono i coefficienti che quantificano le emissioni per ciascuna unità di
attività. Le emissioni di CO2 sono calcolate per ciascun vettore energetico moltiplicando il
consumo energetico finale per il corrispondente fattore di emissione. Il PAESC di Poggibonsi
sceglie di usare l’approccio di analisi di IPCC per l’adozione dei fattori di emissione per la
combustione di carburante, sulla base del tenore di carbonio di ciascun combustibile,
rivisitandolo alla luce di importanti indicatori disponibili anche su scala locale, una scala di
valutazione delle emissioni su base comunale molto più precisa rispetto ai parametri di
riferimento nazionali. La procedura locale è resa possibile dall’adozione dell’approccio
metodologico IPCC con una base dati di supporto ISPRA-ENEA e con REGES-SIENA CARBON
NEUTRALITY che lo utilizza per l’Amministrazione Provinciale di Siena: in questa ricerca, i dati
sono stimati su base comunale, in concordia a quanto presentato dalla Relazione sullo Stato
dell’Ambiente della Provincia di Siena.
4) L’unità di rendicontazione delle emissioni adottata è quella delle tonnellate di CO2
equivalente – che include, oltre la CO2, anche altri gas serra, il CH4 e N2O, derivanti da settori
non energetici come la gestione dei rifiuti solidi e delle acque reflue, financo l’agricoltura.
5) Note metodologiche: In calce al presente documento sono riportate le fonti utilizzate per
rilevare il consumo finale di energia, la produzione di energia o altri dati pertinenti (ad es.
istituti nazionali di statistica, fornitori di energia e operatori di rete, indagini demoscopiche,
ecc) e i metodi usati.

3.1 Consumi energetici ed Emissioni in Italia, Toscana e Provincia di Siena


Al fine di descrivere e studiare la dinamica dei Consumi energetici ed Emissioni climalteranti è
stato scelto quale indice esemplificativo quello dal consumo elettrico globale del paese. Nel
grafico qui sotto è infatti rappresentata la tendenza negli ultimi 22 anni, nella quale emergono
chiaramente la lunga fase di crescita del primo decennio del nuovo millennio, la frenata generata
dalla crisi mondiale dal settembre 2008 e il tentativo di rientro alla normalità fino al 2010.
Il grafico evidenzia inoltre altre informazioni interessanti, qui di seguito sintetizzati:
- dal 2008 in poi i cicli economici si susseguono in una tendenza in contrazione,
- dal 2016 si ritorna a consumi elettrici di fine anno 2000;
- fino al 2020 si delinea una lenta ma persistente contrazione annua, aggravata proprio nel 2020
dagli effetti della pandemia.

54
La domanda energia elettrica in Italia 1999-2021 (TWh) - Fonte Terna
La prospettiva di medio periodo sembra fare spazio ad un possibile aumento della domanda
elettrica, dovuta alla crescita della elettrificazione dei fabbisogni, e ad un rialzo endogeno della
domanda stessa, che tende a manifestarsi a partire dal lockdown del 2020 in poi su valori
riscontrati nel ciclo di ripresa 2016-2018.
Energetico 60,4%
SIENA
Elettrico 131,1%
Energetico 17,2%
TOSCANA
Elettrico 42,0%
Energetico 14,5%
ITALIA
Elettrico 35,4%
Soddisfazione del fabbisogno nel 2015 in Italia - Generazione di energia da fonti rinnovabili
Fonte - Agenzia per le Energie Rinnovabili (IRENA)
Nel 2015 nel mondo la produzione di energia da fonti rinnovabili è aumentata +8,3%, il più alto
tasso di sempre, valutati anche considerando i periodi nei quali prezzi del petrolio e del gas erano
bassi. Si riportano di seguito alcuni dati in merito:
- 985 GW prodotti (bene eolico e solare), il doppio di 10 anni fa, e pari al 19% consumi energetici
mondiali (2013), si prevede in crescita (attuale ipotesi oltre il 21%);
- 286 miliardi di dollari di investimenti in rinnovabili nel 2015, un forte segnale agli investitori e
ai decisori politici;
- L’energia rinnovabile è l'opzione preferita per la nuova potenza di generazione elettrica in
tutto il mondo;
- L’energia Idroelettrica è circa il 61% del totale (in Italia tale dato è attorno al 50 %);
- Tra i paesi in via di sviluppo emergono soprattutto America Centrale, Caraibi e Asia;
- Meno bene in America del Nord e soprattutto Europa.
L’obiettivo Kyoto
Le emissioni climalteranti si sono ridotte in termini procapite in provincia di Siena da 4,90 a 2,55
tonn.te CO2 in 13 anni, allineandosi alla Toscana e all’Italia.
L’impegno Kyoto rispetto al 2006 del -6,5% di emissioni annue non è ancora assolto e l’Italia è
ancora lontana del 45% da tale obiettivo, mentre Siena mostra un risultato migliore seppur con un
deficit del 10%.

55
Le emissioni climalteranti procapite in Italia Toscana e Siena 2004-2016 – tonnellate di CO2 equivalenti pro-
capite
Dal grafico sotto emerge come solo nel 2014 si sia avuto un trend positivo, mentre nel 2015 e
2016 si è innescata una fase di stallo correlata alla staticità dell’apporto delle rinnovabili.
In realtà, al netto degli effetti lockdown della primavera 2020, gli agenti di consumo mondiali
spingono gli indicatori di emissione in alto, in deficit anche rispetto al riaggiornamento degli
impegno preso a Parigi nel dicembre 2015.
-0,8%

-6,3%
-9,8%
-10,2% SIENA
-15,9%

TOSCANA
-26,0%
-29,9%
ITALIA
-34,9%

-45,4% -44,6% -44,8%


KYOTO CO2 %

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Le emissioni climalteranti: i risultati susseguenti l’adozione del Protocollo di Kyoto: scostamento percentuale dagli
obiettivi presi dai paesi – 2006-2016

Occupati nelle Rinnovabili In EU


Sono circa 1 milione di occupati nelle rinnovabili, il cui giro d'affari, secondo EurObserv'ER, si
attesta attorno a circa 143,6 miliardi di €.
In Italia sono circa 1,3 occupati per 1.000 abitanti, dato pari a quasi un terzo della media europea.
Rispetto al 2008, il calo delle emissioni complessivo è pari a 24 punti percentuali.
56
Giro di Affari (Miliardi di €) Occupati Giro di affari (€ per cittadino) Occupati per 1.000 abitanti
EU 143,6 1.110.000 478,7 3,7
Germania 33,0 347.400 401,5 4,2
Francia 18,9 169.630 290,4 2,6
Gran Bretagna 17,2 92.850 280,1 1,5
Italia 16,0 82.500 258,3 1,3
Spagna 7,5 60.950 160,1 1,3
Svezia 6,2 50.350 673,9 5,5
Danimarca 12,5 40.900 2.246,6 7,4
Austria 5,5 659,9
Stime del giro d’affari e degli occupati nelle Rinnovabili nei principali paesi europei
Di questi:
- 8 sono dovuti alla congiuntura economica;
- oltre 5 al crescente apporto delle rinnovabili (tranne il 2015);
- quasi 11 alla crescente elettrificazione dei fabbisogni (aumento più visibile dei consumi elettrici
rispetto al PIL), prima soddisfatti da altre fonti fossili, e dell’apporto di tecnologia e
innovazione nella filiera della produzione di energia (vi è nascosta anche la nuova
consapevolezza ai consumi energetici dei cittadini).
105,0

100,0

95,0 Consumi Elettrici


92,6
PIL 92,0
90,0

85,0
Emissioni lordo
Rinnovabili 81,3
80,0
Emissioni netto
Rinnovabili 76,0
75,0

70,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Evoluzione 2008-2015 dei principali indicatori di Consumo e Emissione in Italia con il contributo delle Rinnovabili e della
componente Efficienza/Risparmio – Numero indice 2008=100

Siena e le emissioni serra in Toscana (e in Italia)


Relativamente alle emissioni serra la provincia di Siena rappresenta un’eccellenza in ambito
nazionale. Diversi i fattori che determinano questa condizione e che possono essere ricondotti alla
geotermia, ad una pressione industriale ridotta, all’assenza di alcuna centrale termoelettrica e agli
alti assorbimenti di emissioni correlati alla superficie forestale.

57
Emissioni procapite per provincia – 2015 – Relazione sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Siena 2015

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014


Energia 1.288.033 1.217.573 1.171.730 1.174.064 1.116.612 1.019.614 963.947 953.549 891.758
Industria 11.973 14.318 13.308 11.208 9.085 2.354 3.017 5.926 6.271
Rifiuti 116.610 132.850 139.309 137.309 124.381 110.867 113.676 142.514 148.294
AFOLU 173.673 169.610 177.136 151.823 142.335 148.752 217.028 159.200 126.144
Emissioni Lorde 1.590.289 1.534.351 1.501.483 1.474.404 1.392.413 1.281.587 1.297.668 1.261.189 1.172.467
Assorb. forestale 1.142.738 1.193.100 1.244.296 1.244.501 1.308.215 1.308.215 1.308.215 1.308.215 1.308.215
Emissioni Nette 447.551 341.251 257.187 229.903 84.198 -26.628 -10.547 -47.026 -135.748
% abbattimento 71,9 77,8 82,9 84,4 94,0 102,1 100,8 103,7 111,6
Bilancio delle Emissioni Gas Serra in provincia di Siena (tonn.te CO2 eq.) – Fonte REGES 2006-’14
La Provincia di Siena:
- produce all’anno 600.000 TEP;
- emette 1,2 ml. tonn.te CO2 eq.;
- absorbe 1,3 ml. tonn.te CO2 eq.;
- ha un bilancio gas serra positivo;
- ha 80% di consumi energetici su totale;
- vede crescere il peso dei rifiuti e calare quello dell’agricoltura.
Tale risultato è stato raggiunto anche grazie alle politiche di contenimento adottate dal territorio e
della geotermia all’obiettivo «parificazione del bilancio tra assorbimenti e emissioni serra».

58
Energia Industria Rifiuti AFOLU

10,9% 11,1% 11,8% 10,3% 10,2% 11,6% 12,6% 10,8%


16,7%
7,3% 8,7% 9,3% 9,3% 8,9% 8,7%
0,8% 11,3% 12,6%
0,9% 0,8% 0,7% 0,2%
0,9% 8,8%
0,5% 0,5%
0,2%

81,0% 79,4% 78,0% 79,6% 80,2% 79,6% 76,1%


74,3% 75,6%

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Il peso dei consumi energetici sulle emissioni climalteranti (Fonte REGES)


1. AGRICOLTURA
5,1%

50. DOMESTICO
24,2%
DOMESTICO 3. Manifatturiera di
24,2% base
14,6%

SERVIZI E TERZIARIO 46. Servizi non


41,6% vendibili
9,9%
AGRICOLTURA 17. Manifatturiera
5,1% non di base
11,4%

39. Servizi vendibili


31,7%
INDUSTRIA 32. Costruzioni
29,1% 0,7%
33. Energia ed acqua
2,5%

Consumo di Energia Elettrica in provincia di Siena per macrosettori - Comp. % (Fonte Terna)
Dai due grafici si rileva come il consumo domestico è solo un quarto del fabbisogno di energia
elettrica, mentre risultano superiori le quote relative all’industria (29%) e ai servizi vendibili (32%).
GWh 1996 GWh 2015 2015/'14 Comp. % 2015
AGRICOLTURA 37,6 64,7 -3,1% 5,3%
INDUSTRIA 373,9 327,4 1,9% 26,8%
Manifatturiera di base 175,6 163,4 -1,9% 13,4%
Chimica 42,5 93,4 -3,0% 7,6%
Materiali da costruzione 123,6 60,7 -0,3% 5,0%
ceramiche e vetrarie 72,4 38,6 4,1% 3,2%
laterizi 30,3 10,4 -16,3% 0,9%
Manifatturiera non di base 150,6 128,5 6,3% 10,5%
Alimentare 30 34,6 3,5% 2,8%
Meccanica 28,6 40,5 16,8% 3,3%
Lavoraz. Plastica e Gomma 27,1 20,1 -3,0% 1,6%
Legno e Mobilio 55,4 19,8 -1,0% 1,6%
Costruzioni 11,4 3,3 0,0% 0,3%
Energia ed acqua 36,3 32,2 3,7% 2,6%
TERZIARIO 268,1 531,1 -0,3% 43,5%
Servizi vendibili 195,4 406,2 -0,5% 33,2%
Commercio 60,6 90,7 -1,4% 7,4%
Alberghi, Ristoranti e Bar 54,9 89,3 -2,1% 7,3%
Credito ed assicurazioni 26,7 29,8 -1,7% 2,4%
Altri Servizi Vendibili 36,8 166,1 1,4% 13,6%
Servizi non vendibili 107,4 201,4 0,5% 16,5%
DOMESTICO 266,5 298,7 -1,7% 24,4%
Pubblica Amministrazione 13,5 18,1 -1,7% 1,5%
Illuminazione pubblica 24,5 30,4 1,0% 2,5%
TOTALE 946,10 1.221,90 -0,2% 100,0%
Consumo di energia elettrica in provincia di Siena 2015 per settore merceologico – mln kWh – Fonte TERNA
59
La Pubblica Amministrazione e l’Illuminazione sono due voci che compongono la più grande fetta
di Consumi elettrici dei «Servizi non vendibili».
Il grafico evidenzia come a livello provinciale la P.A. consuma 18,1 GWh nel 2015 e che sono circa
30,4 GWh quelli richiesti dall’Illuminazione.
47. Pubblica
amministrazione
1,6%

48. Illuminazione
pubblica
2,3%

Altri settori
96,1%

Consumo di Energia Elettrica in Provincia di Siena di Pubblica Amministrazione e Illuminazione - Comp. % 2015

In totale i 48 GWh dei due servizi corrispondono al 4% del consumo di energia elettrica del
territorio provinciale in un anno

3.2 Consumi energetici ed Emissioni nel territorio di Poggibonsi


Unità di misura Territorio comunale Amministrazione Com. Incidenza Amm. Com.
Gas Naturale Industriale ML Standard M3 0,686
Gas Naturale Termo elettrico ML Standard M3 0,000
Gas Naturale Civile ML Standard M3 17,680 0,353 2,0%
Benzina tonn 3.578,429 4,000 0,1%
Gasolio per Autotraz. tonn 10.435,453 17,250 0,2%
Gasolio per Riscaldam. tonn 261,166
Gasolio per Agricolt. tonn 2.059,971
Olio Combustibile tonn 47,705
Lubrificanti tonn 146,380
GPL Civile tonn 1.571,690
GPL per Autotraz. * tonn 411,421 2,912* 0,7%
Elettricità ML kWh 120,155 4,257 3,5%
Produzione rinnovabili ML kWh 46,793 0,196 0,4%
Consumi Energetici 2015 per fonte nelle singole unità di misura
* I carburanti gassosi per autotrazione sono in realtà «Gas Naturale». I consumi in Normal metri cubi sono riportati a
tonn.te di GPL per distinguere la voce di consumo per riscaldamento degli edifici comunali.
Dall’analisi della tabella precedente emergono le seguenti considerazioni:
- il gasolio per autotrazione e agricoltura genera alti consumi nel territorio;
- intensità della domanda di gas naturale civile da ricondurre in forma maggioritaria ai
fabbisogni di residenti e imprese e in minima parte dall’Amministrazione Comunale;
- intensità della domanda di risorsa elettrica in capo all’Amministrazione Comunale. Su tale dato
incide fortemente l’illuminazione pubblica.

60
Territorio Comunale Amministrazione Comunale
Consumi Emissioni - Consumi Emissioni -
Energetici - TEP tonn.te CO2 Energetici - TEP tonn.te CO2
Gas Naturale Industriale 562 1.257
Gas Naturale Termo elettrico 0 0
Gas Naturale Civile 14.480 32.413 289,8 647,9
Benzina 3.757 11.498 4,8 12,9
Gasolio per Autotraz. 10.644 33.831 18,6 55,9
Gasolio per Riscaldam. 266 835
Gasolio per Agricolt. 2.101 6.589
Olio Combustibile 47 150
Lubrificanti 143 433
GPL Civile 1.729 4.696
GPL per Autotraz. 453 1.270 3,2 9,0
Elettricità 25.551 50.282 905,2 1.781,3
TOTALE (incluso Termoval. re) 59.733 143.254 1.221,6 2.506,9
Produzione rinnovabili 9.950 19.582 41,7 82,1
Emissioni nette (incluso Termoval. re) 123.672 2.424,8
Consumi (TEP) e Emissioni (tonn.te CO2 eq.) per fonte 2015 - Territorio/Amministrazione
N.B. La produzione di energie rinnovabili è sottratta ai consumi soddisfatti da fonti fossili nel calcolo netto delle
emissioni in un territorio o dell’Amministrazione. Si tratta più propriamente di un loro «Contributo alla riduzione delle
emissioni» perché non soggette ad emissioni serra.
Si evidenziano inoltre i seguenti aspetti:
- 143mila tCO2eq in un anno immesse in atmosfera, attenuate per poco meno del 14% dal
contributo delle rinnovabili;
- il termovalorizzatore, incluso l’impianto fotovoltaico, rappresenta la quasi totalità del recupero
delle emissioni con energie rinnovabili;
- 220 TEP è il consumo energetico dell’Amministrazione Comunale di Poggibonsi.
Gas Nat.le
Industriale Poggibonsi (10,8%)
12,0%
CONSUMI
11,3% Gas Nat.le Civile (Incidenza % popolazione su
ENERGETICI
10,2% 10,0% provincia di Siena)
8,5%
8,0%
Produzione
Benzina
rinnovabili TEP 10,3%
6,0%

4,0%

2,9% 2,0% Gasolio per


Elettricità 9,8%
Autotraz.
0,0%
10,1%

5,5%
GPL per 9,6% Gasolio per
Autotraz. Riscaldam.

9,3%
7,0% Gasolio per
GPL Civile 11,6%
Agricolt.
Olio
Lubrificanti11,4%
Combustibile

Consumi Energetici del Territorio (TEP) 2015 - Incidenza sul totale provinciale per fonte

61
Al confronto con il peso demografico del 10,8%, è significativa l’incidenza della domanda per Gas
per riscaldamento (Naturale Civile e GPL), mentre appare molto bassa la quota di rinnovabili.

2,79

2,59

2,17
2,05

Poggibonsi Provincia Siena Toscana Italia

Consumi energetici procapite del Territorio (TEP) – confronto di Poggibonsi in ambito provinciale, regionale e nazionale
- 2015
Confrontati con l’ambito provinciale, i consumi energetici della popolazione residente si collocano
nella metà più nobile tra i 36 comuni, anche se non molto distanti dalla media provinciale. La
Provincia e Poggibonsi mostrano comunque una migliore situazione rispetto al regionale e al
nazionale di riferimento.
844,53

520,70

454,84

152,98

Poggibonsi Provincia Siena Toscana Italia

Consumi energetici per kmq del Territorio (TEP) – confronto di Poggibonsi in ambito provinciale, regionale e nazionale
2015
I dati comunali, confrontati in termini di consumi per persona, sono allineati a quelli provinciali,
mentre se riferiti alle unità di territorio emerge un disallineamento negativo per il territorio di
Poggibonsi correlato alla consistente (ed energivora) struttura industriale e alla concentrazione
dell’attività antropica di cittadini e di aziende in un territorio di dimensioni contenute. I valori di
consumo sono infatti oltre 5 volte la media provinciale e quasi il doppio della media nazionale e

62
regionale. Le strategie che potranno essere messe in campo dovranno coniugare il fabbisogno di
un territorio non troppo esteso ma energivoro e contenimento degli impatti delle emissioni.

Italia

Toscana

Provincia
Siena

Poggibonsi

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Gas Nat.le Industriale Gas Nat.le Termo elettrico Gas Nat.le Civile Benzina
Gasolio per Autotraz. Gasolio per Riscaldam. Gasolio per Agricolt. Olio Combustibile
Lubrificanti GPL Civile GPL per Autotraz. Elettricità
Consumi energetici del Territorio – Distrib. % 2015 per fonte e confronto di Poggibonsi in ambito provinciale, regionale
e nazionale
Rilevante è la componente «civile» del fabbisogno energetico a Poggibonsi. La mancata
localizzazione, a Poggibonsi e nell’intera provincia, di centrali termoelettriche (pari al 13% del
fabbisogno nazionale) non rende agevole il confronto con regione e paese.
GPL per Autotraz.
GPL Civile 0,8%
Lubrificanti 2,9%
0,2% Elettricità
Olio Combustibile 42,8%
0,1%
Gasolio per Agricolt.
3,5%
Gasolio per Riscaldam.
0,4%

Gasolio per Autotraz.


17,8%
Gas Nat.le Industriale
0,9%
Gas Nat.le Termo
elettrico
0,0%
Benzina Gas Nat.le Civile
6,3% 24,2%

Consumi energetici - Distrib. % per fonte 2015


Oltre la domanda «civile», appaiono significative le quote di fabbisogno energetico comunale a
generato dal sistema della mobilità veicolare misurato in termini di consumi di carburante. Gasolio
63
e benzina sono infatti a quote più alte rispetto alle medie territoriali di raffronto, mentre è ridotta
invece la dotazione di autovetture alimentate a gas.

25.551

14.480

10.644

3.757
2.101 1.729
562 266 143 453
0 47
Gas Nat.le Gas Nat.le Gas Nat.le Benzina Gasolio per Gasolio per Gasolio per Olio Lubrificanti GPL Civile GPL per Elettricità
Industriale Termo Civile Autotraz. Riscaldam. Agricolt. Combustibile Autotraz.
elettrico

Consumi energetici per Fonte (TEP) 2015

Gas Nat.le Poggibonsi (10,8%)


Industriale
18,0% (Incidenza % popolazione
Emissioni nette Gas Nat.le Civile su provincia di Siena)
17,2% 16,0%

14,0%

12,0%
Emissioni totali 11,3% Benzina
10,0%8,5%
8,0%

10,2% 10,3%
6,0%
Produzione Gasolio per
4,0%
rinnovabili Autotraz.
2,0% 10,1%
2,9%
0,0%

9,8%
5,5%
Gasolio per
Elettricità
Riscaldam.
9,6% 9,3%
7,0%

GPL per 11,6% Gasolio per


Autotraz. 11,4% Agricolt.

Olio
GPL Civile
Combustibile
Lubrificanti
Emissioni (tonn.te CO2 eq.) 2015 - Incidenza sul totale provinciale per fonte
Nel precedente grafico emerge lo scarso contributo delle rinnovabili a ridurre le emissioni
climalteranti generate dalle altre fonti fossili. In termini lordi, senza computare la riduzione delle
rinnovabili sulle emissioni totali, la città incide per il 10% delle emissioni provinciali, tale quota sale
al 19% se si includono l’azione delle rinnovabili, ancora poco sfruttate nell’ambito comunale.
64
5,78

5,48

5,21

4,91

Poggibonsi Provincia Toscana Italia

Emissioni serra per abitante del Territorio in tonn.te CO2 equiv. al LORDO delle rinnovabili – confronto di Poggibonsi in
ambito provinciale, regionale e nazionale 2015
Come per i consumi, le emissioni totali pro-capite collocano Poggibonsi nella metà nobile del
territorio senese, non distante dalla media provinciale e in posizione migliore dai dati toscani e
nazionali.
4,88
4,75

4,24

2,67

Poggibonsi Provincia Toscana Italia

Emissioni serra per abitante del Territorio in tonn.te CO2 equiv. al NETTO delle rinnovabili – confronto di Poggibonsi in
ambito provinciale, regionale e nazionale 2015
L’attuale scarso apporto delle rinnovabili a livello comunale sposta in alto Poggibonsi in termini di
emissioni sia nette che totali, penalizzandolo rispetto gli altri ambiti di riferimento
2.025,36

1.102,31
941,56

367,17

Poggibonsi Provincia Toscana Italia

Emissioni serra per kmq del Territorio in tonn.te CO2 equiv. al LORDO delle rinnovabili – confronto di Poggibonsi in
ambito provinciale, regionale e nazionale 2015

65
1.748,51

955,85

795,28

188,11

Poggibonsi Provincia Toscana Italia

Emissioni serra per kmq del Territorio in tonn.te CO2 equiv. al NETTO delle rinnovabili – confronto di Poggibonsi in
ambito provinciale, regionale e nazionale 2015
Al netto delle rinnovabili, la posizione di Poggibonsi in termini di emissioni serra è quasi 10 volte
oltre il riferimento provinciale.

50.282

33.831
32.413

19.582

11.498

6.589
4.696
1.257 835 1.270
0 150 433
Gas Nat.le Gas Nat.le Gas Nat.le Benzina Gasolio per Gasolio per Gasolio per Olio Lubrificanti GPL Civile GPL per Elettricità Produzione
Industriale Termo Civile Autotraz. Riscaldam. Agricolt. Combustibile Autotraz. rinnovabili
elettrico

Emissioni serra per Fonte - tonn.te CO2 equiv. – 2015


La distribuzione percentuale dei consumi e delle emissioni per fonti di produzione offre invece la
possibilità di verificare il peso delle componenti maggiormente incidenti sul territorio. Il
fabbisogno elettrico genera il 43% dei consumi e il 35% delle emissioni climalteranti, ed è di gran
lunga il fattore più caratterizzante i volumi complessivi nonché primo punto su cui agire le
politiche e le scelte di miglioramento.
Se si leggono i grafici per fonte di produzione e per settore merceologico, emerge il fatto che il
settore terziario-servizi superi nella domanda elettrica (18,6%) sia il comparto industriale (11,5%)
che la componente civile delle abitazioni private (10,5%). Anche l’agricoltura fornisce un impatto
quantificato nel 2% circa ai bisogni elettrici.
66
Consumi Emissioni
Energetici TEP tonn.te CO2
Gas Naturale Industriale 0,9% 0,9%
Gas Naturale Termo elettrico 0,0% 0,0%
Gas Naturale Civile 24,2% 22,6%
Benzina 6,3% 8,0%
Gasolio per Autotraz. 17,8% 23,6%
Gasolio per Riscaldam. 0,4% 0,6%
Gasolio per Agricolt. 3,5% 4,6%
Olio Combustibile 0,1% 0,1%
Lubrificanti 0,2% 0,3%
GPL Civile 2,9% 3,3%
GPL per Autotraz. 0,8% 0,9%
Elettricità 42,8% 35,1%
TOTALE 100,0% 100,0%
Soddisfacimento da Produzione rinnovabili 16,7% 13,7%
Consumi e Emissioni serra – composizione % per fonte – 2015
Il gas naturale si colloca 20 punti percentuali al di sotto ma incide comunque per quasi un quarto
dell’impatto ambientale totale (24,2% dei consumi). A risaltare è la sezione “riscaldamento” che
comprende anche una piccola quota di Gasolio (0,4%) e una più significativa di GPL (2,9%), ancora
troppo elevata. Proprio questi usi dovrebbero invece essere oggetto di spostamento verso fonti
elettriche, più facilmente convertibili in rinnovabili.
Il sistema dei trasporti incide a livello comunale per il 28,4% dei consumi energetici totali, mentre
la quota delle emissioni sale al 37% in quanto i coefficienti di emissione penalizzano fortemente gli
usi per autotrazione per veicoli.

Civile - En.El. Civile - En.El.


10,5% 8,6%
Trasporti
37,1%
Trasporti
Riscaldamento 28,4%
27,6%

Riscaldamento
26,5%
Terziario - Agricoltura - Terziario - Agricoltura -
En.El. Industria - En.El. En.El. En.El.
18,6% En.El. 2,3% 15,3% Industria 1,9%
11,5% Industria - En.El. Industria
1,3% 9,4% 1,3%
Consumi % per fonte Emissioni % per fonte
La quota soddisfatta dai Gas è invece limitata attorno al 1%, mentre il rapporto di composizione
tra Gasolio e Benzine ha ormai quasi raggiunto la proporzione 3:1. All’8% di emissioni da benzine
corrisponde il 23,6% di emissioni da gasoli per autotrazione. Queste cifre impongono una forte
riflessione su quanto il sistema dei trasporti e del carburante condiziona la qualità dell’aria in
ambito urbano, in termini di Gas nocivi e Particolati, e contribuisce a circa 40% delle emissioni
climalteranti. Appaiono pertanto utili azioni di pianificazione legate alla dotazione di veicoli e
politiche volte ad incentivare la mobilità sostenibile e a ridurre il numero dei veicoli in genere.
Alle emissioni per usi ad autotrazione del Gasolio contribuisce anche il fabbisogno agricolo che
incide per quasi 4 punti percentuali del totale, mentre gli usi del gasolio per riscaldamento sono
ormai marginali, attestati entro il 0,4%.

67
3.2.1 Il posizionamento di Poggibonsi tra i comuni della Provincia di Siena, in Toscana, in Italia
Si riportano esempi di posizionamento di Poggibonsi (in verde) nello scenario dei 36 comuni della
provincia di Siena (in verde chiaro) e in ambito regionale (rosso) e nazionale (arancio).
Dall’analisi dei grafici si traggono elementi utili a qualificare la competenza in materia e
contestualizzare il singolo territorio di intervento delle politiche e delle azioni.
6,1
5,0
4,8
3,8
3,7
3,6
2,8
2,8
2,8
2,7 TOSCANA
2,6
2,6 ITALIA
2,5
2,5
2,5
2,5
2,5
2,4
2,4
2,3
2,3
2,2 Prov. SIENA
2,1
2,1
2,1
2,1
2,0 POGGIBONSI
2,0
2,0
2,0
1,9
1,9
1,9
1,9
1,9
1,8
1,7
1,5
1,4

Consumi energetici per abitante - TEP pro-capite


908,4
844,5 POGGIBONSI
520,7 ITALIA
484,3
454,8 TOSCANA
442,9
317,2
316,0
263,5
253,7
175,5
169,2
169,1
160,5
157,8
153,0 Prov. SIENA
135,0
121,3
114,9
102,5
97,4
96,2
93,7
84,8
82,9
81,7
74,0
72,6
63,8
58,9
56,4
51,4
48,9
44,6
41,7
38,7
31,9
26,4
25,6

Consumi energetici per territorio - TEP per kmq


0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,1
0,2
0,2
0,2
0,3 POGGIBONSI
0,3
0,4 ITALIA
0,4
0,4
0,5 TOSCANA
0,7
1,2
1,3 Prov. SIENA
18,5
23,3
201,7

Energie Rinnovabili per abitante – TEP procapite


68
0,4
0,5
0,8
0,8
1,0
1,0
1,1
1,3
1,5
1,6
2,4
3,4
3,7
3,9
4,8
4,9
4,9
4,9
5,7
6,0
6,1
6,8
8,0
8,8
9,8
11,2
11,7
16,5
17,3
18,5
23,8
42,8
74,2 TOSCANA
74,9 ITALIA
91,0 Prov. SIENA
110,4 POGGIBONSI
248,1
1.391,3
1.412,5

Energie Rinnovabili per territorio – TEP per kmq


13,3
11,1
11,1
8,6
8,4
8,0
6,8
6,6
6,5
6,2
6,2
6,2
6,2
6,1
6,0
5,8 TOSCANA
5,7
5,7
5,6
5,5
5,5 ITALIA
5,2 Prov. SIENA
5,1
5,1
5,1
4,9 POGGIBONSI
4,9
4,8
4,7
4,7
4,6
4,5
4,5
4,5
4,5
4,5
4,1
3,8
3,5

Emissioni Serra totali per abitante – CO2 pro-capite


10,9
10,9
10,7
7,7
7,2
6,7
6,5
6,4
6,2
6,1
6,1
6,0
5,8
5,6
5,4
5,3
5,0
4,9
TOSCANA 4,9
4,8
4,8
ITALIA 4,8
4,7
4,5
4,5
4,4
4,4
POGGIBONSI 4,4
4,4
4,4
4,3
4,3
4,2
4,0
3,5
Prov. SIENA 2,7
-30,7
-42,3
-388,6

Emissioni Serra nette per abitante – CO2 procapite

69
2.233,5
2.025,4 POGGIBONSI
1.185,6
1.130,2
1.102,3 ITALIA
941,6 TOSCANA
763,0
758,1
609,6
603,1
434,6
415,5
389,0
386,3
367,2 Prov. SIENA
361,4
339,5
287,4
269,7
248,3
236,7
232,1
212,1
209,4
191,3
186,1
179,2
167,3
143,1
141,9
132,3
123,1
115,1
108,8
102,0
94,1
76,4
64,9
57,7

Emissioni Serra totali per territorio – CO2 per kmq


2.226,3
POGGIBONSI 1.808,2
1.174,4
1.120,4
ITALIA 955,9
TOSCANA 795,3
726,5
725,7
604,9
556,3
411,6
386,9
381,5
368,9
327,4
284,8
277,1
257,8
234,9
227,0
222,8
190,0
188,1
Prov SIENA 184,7
178,4
177,8
151,5
140,0
140,0
130,3
114,3
107,2
101,0
92,5
91,1
63,9
-411,7
-2.567,5
-2.680,2

Emissioni Serra nette per territorio – CO2 per kmq


Interessante appare l’opportunità offerta dalla capacità del patrimonio boschivo e forestale di
contrastare l’emissione di gas serra in atmosfera, mediante gli assorbimenti, senza ricorrere a
tecnologia, azioni politiche o sensibilizzazioni particolari.
0,1
0,2
0,3 POGGIBONSI
0,5
0,6
0,6
0,7
0,7
1,0
1,4
1,7 ITALIA
2,1 TOSCANA
2,7
3,0
3,1
4,2
4,2
4,8
5,0
5,5
5,7
5,9 Prov. SIENA
7,3
8,7
9,4
10,2
11,1
12,4
16,9
17,1
23,9
26,9
27,1
37,1
43,8
56,0
60,2
73,1
149,9

Assorbimenti per abitante - CO2 procapite (Fonte LAMMA)

70
La scarsa dotazione boschiva di Poggibonsi, connessa sia al grado di antropizzazione che alla
contenuta estensione territoriale, limita la performance di assorbimento e colloca il nostro
Comune ai margini tra i comuni in provincia e distante dai raffronti regionale e nazionale.
12,8
33,7
38,9
40,5
44,1
52,0
61,6
102,0
110,5 POGGIBONSI
113,4
120,7
133,1
174,7
194,7
219,7
257,1
279,6
311,1
313,2
340,6 TOSCANA
343,6 ITALIA
358,5
414,8
417,5 Prov. SIENA
434,0
440,9
462,1
467,2
571,3
610,7
646,5
705,4
771,9
779,5
807,3
936,7
1.034,1
1.049,5
1.121,8

Assorbimenti per territorio - CO2 per kmq

Un semplice esercizio statistico consente infatti di raggruppare tutti gli indicatori analizzati in una
sorta di «Indice standardizzato di performance ambientale» dei comuni della provincia.
Osservando il grafico emerge immediatamente che il rating di Poggibonsi non è tra i migliori.

Prov. SIENA
ITALIA TOSCANA

POGGIBONSI

Rating complessivo in materia di consumi energetici e emissioni climalteranti

3.3 Le Energie Rinnovabili a Poggibonsi


La propensione all’utilizzo di rinnovabili vede Poggibonsi in linea con la media regionale e
nazionale. Il confronto all’interno della provincia fa emergere la vocazione geotermica dei comuni
senesi che incidono sul totale provinciale. Significative sono anche le produzioni da biogas e
fotovoltaico più presenti in altri territori rispetto a Poggibonsi.

71
59,5%

16,7% 16,3%
14,4%

Poggibonsi Provincia Siena Toscana Italia

Incidenza % delle rinnovabili alla soddisfazione dei consumi energetici totali e confronto di Poggibonsi in ambito
provinciale, regionale e nazionale – 2015 (Fonte Atlasole, GSE)
1,29

0,46
0,37
0,34

Poggibonsi Provincia Toscana Italia

TEP pro-capite soddisfatti con risorse rinnovabili e confronto di Poggibonsi in ambito provinciale, regionale e nazionale

140,68

90,99

74,21 74,88

Poggibonsi Provincia Toscana Italia

TEP per kmq soddisfatti con risorse rinnovabili e confronto di Poggibonsi in ambito provinciale, regionale e nazionale -
2015

72
Rinnovabili
13,7%

Fossili
86,3%

Contributo delle Fonti Rinnovabili nel 2015 alla riduzione delle Emissioni serra in città (tCO2 eq.)
L’apporto delle rinnovabili alla riduzione delle emissioni climalteranti è al di sotto delle medie
procinciali e lontano dagli obiettivi di legge e degli impegni e standard internazionali.
Fotovoltaico Geotermico Biomasse Idrico Totale
2.838* 0 43.955 0 46.793
Energia prodotta da Fonti Rinnovabili in MWh per tipologia
* Include i 92 MWh prodotti nel 2015 dall’impianto a 80 kW del Termovalorizzatore

133,8%

42,8%
38,9% 36,3%

Poggibonsi Provincia di Siena Toscana Italia

Quota soddisfatta dalle rinnovabili – TEP – % di fabbisogno su domanda ELETTRICA

59,5%

16,7% 16,3%
14,4%

Poggibonsi Provincia di Siena Toscana Italia

Quota soddisfatta dalle rinnovabili – TEP – % di fabbisogno su domanda ENERGETICA

3.3.1 Il termovalorizzatore di Poggibonsi


La disamina del contributo attuale della produzione rinnovabili alla riduzione delle emissioni
climalteranti in ambito provinciale collocano Poggibonsi in posizione marginale rispetto gli altri
comuni senesi. Il termovalorizzatore, localizzato nell’area industriale dei Fosci, costituisce uno
degli anelli fondamentali per la gestione dei rifiuti su scala regionale e contribuisce a garantire
73
l’autosufficienza di ambito ed è attualmente gestito da Sienambiente. Di seguito si riportano alcuni
dati relativi al termovalorizzatore presente sul territorio comunale e pubblicati sul sito del
soggetto gestore.

L’impianto oltre a svolgere, per normativa, la funzione di produzione di energia dall’incenerimento


dei rifiuti conferiti prevede che una parte di questa produzione, circa il 51%, è riconducibile a fonti
rinnovabili costituite dalle frazioni biodegradabili dei rifiuti urbani (trattati o no) che alimentano
l’impianto (carta, organico, legno ecc.). Questa quota può essere pertanto inserita tra gli agenti
che forniscono un contributo alla riduzione dei gas serra a Poggibonsi e in tutta la provincia.
Termovalorizzatore Impianto fotovoltaico Impianto fotovoltaico
TOTALE
(Poggibonsi) Foci da 80kW Foci da 185kW
2003 3.858.450 3.858.450
2004 4.068.324 3.690 4.072.014
2005 4.260.586 55.050 4.315.636
2006 3.435.458 85.380 3.520.838
2007 0 84.210 84.210
2008 0 63.450 63.450
2009 15.405.120 2.797 15.407.917
2010 40.331.188 55.995 40.387.183
2011 47.152.800 106.603 47.259.403
2012 41.990.400 98.743 42.089.143
2013 38.865.600 93.194 38.958.794
2014 41.767.200 89.358 41.856.558
2015 43.954.560 92.372 44.046.932
2016 43.070.702 92.777 43.163.479
2017 45.606.096 86.522 45.692.618
2018 44.735.443 81.897 44.817.341
2019 45.348.206 89.262 80.797 45.518.265
2020 39.373.920 85.837 116.160 39.575.917

Var. % 2019/’18 1,4% 9,0% 1,6%


Var. % 2020/’19 -13,2% -3,8% 43,8% -13,1%
Produzione Lorda in kWh di Energia Elettrica dall’impianto dei Fosci di Poggibonsi – Potenza termica (termoval. re) e
fotovoltaica (2 impianti) (Fonte SIENAMBIENTE)
Il Termovalorizzatore è entrato a regime negli ultimi anni dopo le chiusure per lavori straordinari
alla fine del decennio scorso. Inaugurato nell’autunno del 2008, è stato oggetto di lavori di
adeguamento e ampliamento di un impianto esistente, attivo dalla fine degli anni ’70. Lavori
finalizzati anche all’implementazione dell’impianto stesso con una sezione per il recupero
energetico. La sua produttività dipende pertanto dalla quantità di rifiuti smaltiti, oggi interamente
lavorati dalla Linea 3.

74
L’impianto può potenzialmente:
- lavorare 70 mila tonnellate di rifiuti conferiti in un anno;
- produrre circa 35 MW di potenza termica, 15 volte quella installata in tutto il Comune;
- servire 15 mila famiglie con energia elettrica.
Accanto al termovalorizzatore, esiste un impianto di fotovoltaico che può essere iscritto
interamente tra le energie pulite prodotte nel territorio comunale e che concorrono a ridurre
l’effetto serra. Ad un primo impianto ne è stato aggiunto un altro nel 2019, e che si caratterizza
per una potenza installata maggiore.
Riprendendo la stessa metodologia di stima dei Consumi energetici e delle Emissioni serra, usata
per i fattori di domanda energetica del PAESC, è stato possibile individuare alcuni parametri frutto
della produzione di energia dell’area Fosci (il termovalorizzatore e i due impianti fotovoltaici).
Nel 2020 sono stati:
- prodotti circa 40.000 MWh di energia;
- ceduti in rete quasi 33.000 MWh (resa netta del 77%, residuo comprende autoconsumo e
scarti normativi da Forsu);
- prodotti circa 8.000 TEP;
- emesse in atmosfera circa 16.000 tonn. CO2eq.;
- sottratte al fabbisogno di fossili circa 8.000 tonn. CO2 eq.;
Con tale produzione è stato soddisfatto il 3,3% della domanda di elettricità dell’intero ambito
provinciale, corrispondente al 30,6% del fabbisogno dalla città di Poggibonsi.

Capacità produttiva (rifiuti in ingresso) in Tonnellate 2013-2020


La capacità produttiva si è pressoché stabilizzata a partire dal 2014. Il sistema è collaudato, a
regime, ed è poco al di sotto della capacità massima autorizzata di 70 mila tonnellate annue. Le
variazioni negli anni del rapporto energia prodotta/rifiuti in ingresso sono molto lievi, grazie alle
scarse fluttuazioni del potere calorifico medio del rifiuto e al buon funzionamento dell’impianto.
Nei periodi di funzionamento a pieno regime si ottiene, infatti, un rendimento complessivo di
conversione energetica più elevato, poiché l’incidenza della quota fissa di perdite e consumi ha
minore peso. Anche le temperature più basse permettono di ottenere maggiori efficienze di
conversione energetica.
La gestione impiantistica è stata caratterizzata da una performance positiva e l’impianto ha
trattato con regolarità i rifiuti in ingresso effettuando, oltre alle due consuete fermate per
manutenzioni straordinarie programmate, soltanto pochi altri giorni di fermo per ragioni tecniche.
75
I rifiuti trattati nel 2019 sono costituiti da:
- rifiuti urbani tal quali dell’ATO Toscana Sud, per circa 27.400 t, provenienti in gran parte dalla
provincia di Siena e in maniera residuale dalle altre province dell’ATO Toscana Sud;
- servizi interni, cioè rifiuti secondari derivanti dal trattamento di rifiuti urbani dell’ATO Toscana
Sud effettuato presso impianti Siena Ambiente, per quasi 35.000 t;
- rifiuti urbani indifferenziati, provenienti dai Comuni dell’ATO Toscana Centro, in prevalenza dai
Comuni del fiorentino limitrofi all’impianto, per quasi 5.200 t, conferite ai sensi dell’Accordo
Interambito tra ATO Toscana Sud e ATO Toscana Centro;
- rifiuti speciali, per poco più di 2.150 t.
Nel 2019 il mix di rifiuti conferito all’impianto è quindi composto da circa il 47% di RSU
indifferenziati non trattati e, per la quota restante, da scarti, sovvalli e altri rifiuti ad un più elevato
potere calorifico.

La qualità dell’Aria
I controlli analitici di ARPAT sui principali impianti di termovalorizzazione di rifiuti urbani e di rifiuti
speciali segnalano valori ampiamente inferiori ai limiti previsti. In nessuno degli impianti regionali
si sono verificate, nel 2019 come per il 2018, superamenti del limite per le diossine, che
rappresenta la sfida storicamente più impegnativa per i gestori degli impianti. Trattandosi infatti di
un inquinante di natura organica e persistente nell’ambiente, la norma impone un limite molto
restrittivo, basato sull’applicazione delle migliori tecniche disponibili e che persegue l’obiettivo di
contenere al minimo nel lungo periodo l’immissione nell’ambiente di tali sostanze.
Tipologia Potenzialità Incenerito Diossine Rapporto incenerito
Prov. Gestore
inceneritore autorizzata (t/a) (t/a) (ng/Nm3) /potenzialità autorizzata
AR A.I.S.A.S.p.A. Rifiuti urbani 45.330 45.267 99,86%
AR COLACEM S.p.A. - Cem. Begliano (O2 10%) Comb. solido sec. 35.000 30.263 0,0006 86,46%
AR CHIMET S.p.A. Rifiuti speciali 12.500 4.934 39,48%
LI A.AM.P.S. S.p.A. Rifiuti urb./speciali 79.800 58.799 0,0035 73,68%
PI GEOFOR S.p.A. Linea 1 Rifiuti urb./speciali 65.000 fermo
PI GEOFOR S.p.A. Linea 2
PO G.I.D.A.S.p.A. Rifiuti speciali 8.760 3.459 39,48%
PT LADURNER IMP. SRl. emis. 1 Comb. solido sec. 24.709 20.851 0,0110 96,95%
PT LADURNER IMP. SRl.emis. 2 Rifiuti urbani 24.558 26.915
PT LADURNER IMP. SRl.emis. 3 0,0005
SIENA AMB. S.p.A
SI
Lin. 1-2 2019 mai util. te Rif. urbani/speciali
SI SIENA AMBIENTE S.p.A - Linea 3 70.000 69.760 0,0012 99,66%
Parametri di monitoraggio e controllo dei termovalorizzatori toscani con limiti di legge – 2019 (Fonte Annuario Dati
ambientali Toscana 2020)
Negli esiti dei controlli analitici alle emissioni si rilevano, per l’impianto di Poggibonsi, valori medi
pari a 0,0012 ng/Nm3, che sono ben al di sotto dei limiti di legge pari a 0,1000 ng/Nm3.
Riguardo l’indicatore di efficienza, l’impianto di Poggibonsi si colloca al secondo posto tra quelli
toscani, con quasi lo stesso tasso di efficienza dell’impianto AISA di Arezzo.

Energia prodotta
L’elevata produzione energetica unitaria del 2019, pari a 650 kWh/t, in linea con quella del biennio
2017-2018 e molto più elevata di quella del 2016 (616 kWh/t), è stata resa possibile anche dalla
costante disponibilità di rifiuti registrata per tutti i mesi del 2019.
Anche per il 2019 è stato effettuato il calcolo della potenza termica, in base alla Delibera 21/2013,
al fine di verificare l’esclusione dalla richiesta dalle quote di emissione.

76
Il risultato indica gli oltre 45mila MWh di energia prodotta complessivamente, 6.700 dei quali per
autoconsumo del termovalorizzatore (96% di energia autoprodotta) mentre altri 38mila sono stati
reimmessi nella rete di distribuzione. Questo è un dato significativo perché la cessione di energia
elettrica in rete permette un risparmio del combustibile fossile che sarebbe stato impiegato dal
gestore nazionale per produrla.
Nel 2020 si rileva inoltre un lieve calo a 40mila MWh di energia prodotta, 33,5mila dei quali inseriti
nella rete per soddisfare il mercato della domanda. Il rapporto tra energia venduta e prodotta,
sempre oltre l’85%, conferma l’ottimo livello raggiunto in passato.

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020


Energia elettrica prodotta (MWh) 38.866 41.767 43.955 43.071 45.606 44.725 45.338 39.370
Energia ceduta alla rete (MWh) 32.993 35.554 37.499 36.612 38.854 38.036 38.661 33.528
Autoconsumo (MWh) 5.873 6.213 6.455 6.459 6.752 6.689 6.677 5.842
Energia acquistata (MWh) 200 188 229
% Energia autoprod./energ. tot. consumata 99,53% 97,27% 96,04%
% Energia venduta 85,2% 85,0% 85,3%
Produzione e Consumo di energia (MWh) dell’impianto – Bilancio energetico

Le emissioni
Dal monitoraggio delle emissioni del camino E2 del termovalorizzatore (campionamento in
continuo delle diossine), si desumono indicazioni sui parametri di sicurezza e salute per i cittadini e
il territorio, l’aspetto più importante per la comunità.

Emissioni totali in atmosfera E2 - Tonn.te CO2


Le molecole di PCDD e PCDF non sono molto volatili e, quando si assorbono sulle particelle
prodotte dalla combustione, hanno un’alta stabilità termica e chimica nell’ambiente. I risultati dei
campionamenti della linea 3 in continuo a lungo termine di PCDD/PCDF mostrano concentrazioni
di microinquinanti costantemente inferiori (di circa due ordini di grandezza) ai limiti di legge.
I risultati conseguiti dall’impianto sono stati fortemente positivi, con valori rilevati di inquinanti
alle emissioni sempre nettamente inferiori ai limiti di legge. Questi risultati sono confermati anche
dai report giornalieri capaci di mostrare i valori delle analisi in continuo, in piena coerenza con
quelli di laboratorio.
Sul tema delle emissioni climalteranti, quali i gas serra, occorre chiarire che in base alla tipologia di
rifiuti trattati, il 50% circa del combustibile incenerito è di matrice biodegradabile, caratterizzata
77
quindi da bilancio nullo ai fini dell’emissioni di CO2. L’indicatore di emissioni di CO2 per tonnellata
di rifiuto trattato è pari a 0,90tCO2/tonn.ta mentre quello per energia prodotta è 1,37 t/MWh. La
CO2 è elemento prodotto dal processo di combustione delle sostanze organiche e la quantità
emessa è legata alla tipologia di combustibile usato.
Dal recupero di energia dal ciclo di lavoro dell’impianto si genera una riduzione di emissioni di CO2,
ossia un quantitativo di tonnellate di CO2 che sarebbe necessario emettere per produrre la stessa
quantità di Energia Elettrica nell'ipotesi di gestire i rifiuti avviati all’impianto con un trattamento
senza recupero energetico. Si evita cioè di produrre i TEP di Risorse energetiche non rinnovabili
generate dal fabbisogno dei consumi del territorio, risparmiandole con la produzione di energia
elettrica del ciclo. Le tonnellate equivalenti di petrolio, richieste dal mercato di domanda,
dovrebbero comunque essere prodotte per generare la stessa quantità di Energia Elettrica
nell'ipotesi di gestire i rifiuti avviati al Termovalorizzatore con un trattamento senza recupero
energetico.
2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Riduzione Emissioni CO2 per mancata produzione
18.267 19.631 20.659 20.243 21.435 21.021 21.309 18.504
energia da fonti non rinnovabili * (t)
Quota Energia da Fonte Rinnovabile (da Frazione
48,7% 50,3% 50,0% 50,0% 49,6% 49,6% 50,2% 48,9%
biodegradabile del rifiuto valorizzato) ** (%)
Risorse energetiche non rinnovabili risparmiate per
7.268 7.810 8.220 8.054 8.528 8.364 8.478 7.362
produzione energia elettrica *** (TEP)
Risultati del contenimento delle emissioni serra dal mancato uso di fonti non rinnovabili
- *tutti i dati sono stati ricalcolati con il coefficiente 0,47, definito dal rapporto ambientale Enel 2011
- *la frazione biodegradabile dei rifiuti in ingresso è forfetariamente calcolata al 51%, la quota di Energia da
FER complessiva intorno al 50% tiene conto del contributo del gas metano;
- ***fattore di conversione in TEP per l'energia elettrica pari a 0,187 TEP/MWh
Ben 21mila tonnellate di CO2 annue sono generate dal ciclo dei rifiuti al termovalorizzatore. I circa
8mila TEP sottratti alla produzione elettrica da fonti non rinnovabili manifestano l’entità del
contributo del termovalorizzatore alla riduzione delle emissioni serra nel territorio del Comune di
Poggibonsi.
2017 2018 2019 UM
Emissioni POLVERI 0,26 0,27 0,21 t/a
Indicatore emissioni di POLVERI riferito ai rifiuti in ingresso -6 -6 -6 t POLVERI/t rifiuto
3,73·10 3,92 10 2,95·10
indicatore di emissioni di POLVERI riferito all'energia prodotta -6 -6 -6 t/MWh
5,70·10 5,99·10 4,54 10
Emissioni di Polveri sottili in tonnellate annue 2017-2019

NOx 2017 2018 2019 UM


Emissioni NOx 37,11 36,99 36,09 t/a
Indicatore emissioni di NOx riferito ai rifiuti smaltiti 5.32·10-4 5,42 10-4 5,17·10-4 t NOx/ t rifiuto
indicatore di emissioni di NOx riferito all'energia prodotta 8,14·10-4 8,27·10-4 7,96·10-4 t/MWh
Emissioni di NOx in tonnellate annue 2017-2019

La quota di polveri sottili che viene immessa dall’impianto in atmosfera è notevolmente ridotta
(0,006 grammi per ogni kWh prodotto). Tale valore è di un ordine di grandezza inferiore al valore
delle polveri immesse da una centrale elettrica alimentata con fonti tradizionali (0,024
grammi/kWh).
La quantità totale di sostanze emesse, nel corso del 2019, è stata rapportata alla quantità di rifiuto
in ingresso. Questo rappresenta un indicatore chiave utile per la valutazione del funzionamento
dell’impianto. I valori di emissione e degli indicatori dimostrano infatti l’elevata efficienza di
abbattimento degli inquinanti.

78
La straordinarietà dell’impianto e gli effetti di attribuzione dei benefici rinnovabili che non
possono ricadere su una sola città seppur sede dello stesso impianto, non distoglie la valutazione
complessiva dell’apporto su scala comunale delle Rinnovabili caratterizzata da una forte
marginalità, incentrata solo su pochi impianti di piccole dimensioni.
Lo status locale delle rinnovabili è distante dall’eccellente performance della provincia senese nel
suo complesso e anche dalla media nazionale.
Escludendo dal calcolo la quota di fabbisogno ELETTRICO soddisfatta dalle rinnovabili
riconducibili al Termovalorizzatore l’apporto elettrico da rinnovabili passerebbe dal 38,9% al
2,3%, mentre la domanda ENERGETICA soddisfatta da energie rinnovabili si attesterebbe solo al
1%.
Ampliando la visione verso un approccio globale al contenimento dei gas serra e dei consumi
energetici appare evidente come il PAESC, in tema di rifiuti, offre l’occasione di porre tra i suoi
obiettivi non solo quello di «Come eliminare i rifiuti» ma anche di «Come non fare per non
produrli». Oltre 2.000 comuni in Italia hanno raggiunto, se non addirittura superato, il 65% di
differenziata, e già una ventina di comuni toscani si attestano a più del 90%. Ripensare il ciclo di
vita dei prodotti, a partire dalla produzione dello stesso, consentirebbe di affrontare il tema «a
monte». L'Agenda della Strategia Europa 2030 sostenibile e equa indica questa come una via da
perseguire per una transizione verso un'economia circolare.

3.3.2 Il fotovoltaico
La diffusione del fotovoltaico, essenzialmente riferita ai piccoli impianti di privati o PMI, è
strettamente connessa agli incentivi statali. L’attenzione al fotovoltaico nasce infatti con i primi
strumenti agevolativi nel 2008-2010, si sviluppa negli anni 2011-2012, rallenta nel 2013 e ha una
battuta d’arresto nei tempi odierni.

Impianti 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Totale
Poggibonsi 0 2 11 11 13 21 25 15 0 0 98
Prov. Siena 4 41 108 205 275 695 480 266 0 0 2.074
Toscana 60 494 1.668 2.744 4.050 8.520 7.319 3.584 44 0 28.483
ITALIA 1.406 6.264 24.066 39.356 84.604 175.607 149.308 69.150 746 21 550.532

Potenza kW 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Totale
Poggibonsi 0,0 10,0 100,5 185,8 479,2 606,6 854,3 193,0 0,0 0,0 2.429,4
Prov. Siena 19,1 203,2 875,0 2.068,7 4.274,2 30.050,2 23.141,3 4.391,0 0,0 0,0 65.022,6
Toscana 399,3 5.163,6 22.835,0 26.290,8 82.540,6 338.153,3 166.690,3 43.214,0 5.357,5 0,0 690.644,4
ITALIA 9.490,9 69.982,0 337.961,5 717.497,6 2.322.054,6 9.454.786,3 3.540.471,6 1.143.817,1 91.269,7 7.238,7 17.714.584,8
Impianti e potenza installata in kW da fotovoltaico 2006-2015 nei comuni e negli aggregati di raffronto (Fonte
ATLASOLE TERNA)

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Poggibonsi 0,0 12,0 132,7 355,6 930,7 1.658,6 2.683,8 2.915,3 2.915,3 2.915,3
Prov. Siena 22,9 266,7 1.316,6 3.799,1 8.928,1 44.988,4 72.757,9 78.027,1 78.027,1 78.027,1
Toscana 479,2 6.675,5 34.077,6 65.626,5 164.675,2 570.459,1 770.487,5 822.344,3 822.397,1 822.397,1
ITALIA 11.389,1 95.367,5 500.921,3 1.361.918,5 4.148.383,9 15.494.127,5 19.742.693,4 21.115.273,9 21.116.169,1 21.116.194,3
Evoluzione della produzione di energia elettrica da fotovoltaico - kWh - Stima di produzione sull’ipotesi di 1,1 kWh per
W installato

79
348,1

289,6

219,6

99,9

Poggibonsi Provincia di Siena Toscana ITALIA

Produzione Fotovoltaico pro-capite 2015 kWh (Fonte ATLASOLE TERNA)

70,1

39,3
35,8

20,5

Poggibonsi Provincia di Siena Toscana ITALIA

Produzione Fotovoltaico kWh per kmq 2015

Il fotovoltaico soddisfa, nel 2020, poco più del 9% del fabbisogno elettrico italiano. A Poggibonsi
secondo una stima plausibile si colloca appena sotto l’1%, se si esclude l’apporto del
termovalorizzatore, 2,4% nella realtà.
Una causa di questa debolezza di Poggibonsi risiede anche nella installazione di impianti di ridotte
dimensioni medie. Le potenze disponibili, a parità del numero di impianti, non raggiungono che la
metà di quelle localizzate in altri comuni anche vicini.
A Poggibonsi la potenza installata, e dunque la capacità produttiva, proviene per il 75% da impianti
sotto i 200 kW.
32,2
31,4

24,8 24,2

Poggibonsi Provincia di Siena Toscana ITALIA

Potenza media installata per impianto fotovoltaico in kW - 2015

80
L’analisi segnala una criticità polare: da un lato mancano i grandi impianti dall’altro i piccoli
impianti da autoproduzione non raggiungono che il 20% del totale, pari al 2% della potenza
disponibile, confermando la condizione di deficit comunale.

La situazione dei Comuni senesi per potenza installata, descritta da Atlasole-GSE

Tale condizione di subalternità rispetto alla dimensione provinciale (a sua volta marginale rispetto
ad altre realtà simili) appare evidente anche nel grafico qui sotto.
12,0%

10,0%

Impianti
Potenza [kW]
8,0%
Popolazione

6,0%

4,0%

2,0%

0,0%
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Peso del fotovoltaico di Poggibonsi in provincia di Siena per impianti e potenza installata in raffronto al peso
demografico 2006-2015

3.4 Consumi ed Emissioni dell’Amministrazione Comunale


L’analisi dei consumi e delle emissioni si è spinta fino all’articolata verifica delle singole sedi di
consumo, nonché degli edifici di proprietà dell’Amministrazione e delle singole utenze di
Illuminazione Pubblica.
Si è potuto quindi elaborare una mappatura dell’efficienza economica, energetica e ambientale di
ogni immobile, considerandoli come elementi di Bilancio Comunale, con relativi capitoli di spesa e
funzionari tecnici ed amministrativi dedicati..
Tale mappatura fornisce informazioni circa:
- la performance delle singole sedi/immobili;
- la relativa propensione al consumo di gas e elettricità;
- lo stato dell’arte al 2015;
- il percorso effettuato dalla performance dal 2004 al 2015;
- la dinamica dei prezzi delle utenze per unità di superficie/volume;

81
- la direzione del tasso di efficienza che ogni sede manifesta.
È stato costruito una sorta di Audit energetico, di carattere «sistemico-sperimentale», che non
vuole essere un’Attestazione di Performance Energetica (APE), quanto uno strumento con il quale
collocare ogni edificio indagato, avendo a disposizione dati strutturali e di consumo, in «Classi» da
A a G per Indice Termico ed Elettrico.
Con tale approccio è possibile verificare anche l’efficienza del consumo di energia elettrica per
ogni POD di illuminazione pubblica e la relativa capacità di utilizzare adeguatamente e senza
sprechi la potenza installata.
È possibile pertanto ottenere una stima del risparmio economico/ambientale che si attiva con gli
interventi di:
- riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico per il raggiungimento delle
Classi Energetiche più nobili, da A a C;
- efficientamento della pubblica illuminazione mediante la sostituzione del parco punti luce,
alimentati da vecchie lampade a Mercurio, con nuove tecnologie (LED, induzione
magnetica, ecc) e stima del numero di anni per il rientro dall’intervento stesso.
Incidenza Amministrazione su Territorio Comunale
Consumi Energetici - TEP Emissioni - tonn.te CO2
Gas Naturale Industriale
Gas Naturale Termo elettrico
Gas Naturale Civile 2,0% 2,0%
Benzina 0,1% 0,1%
Gasolio per Autotraz. 0,2% 0,2%
Gasolio per Riscaldam.
Gasolio per Agricolt.
Olio Combustibile
Lubrificanti
GPL Civile
GPL per Autotraz. * 0,7% 0,7%
Elettricità 3,5% 3,5%
TOTALE 2,0% 1,8%
Produzione rinnovabili 0,4% 0,4%
Emissioni nette 2,0%
Incidenza % dell’Amministrazione Comunale sul territorio comunale per fonte - 2015
* Si ricorda che in realtà i dati sono relativi a «Gas Naturale» per autotrazione, distinto dal Gas Naturale ad uso civile
per riscaldamento degli edifici comunali.
Tale studio pertanto offre uno strumento di conoscenza utile a costruire adeguati strumenti di
analisi volti a definire quali interventi prevedere e programmare e con quale grado di priorità.
Bisogna tener pur di conto che l’Amministrazione Comunale incide con poco meno di 2 punti
percentuali rispetto all’attività quotidiana totale del territorio sia in termini di consumi energetici
che di emissioni serra.
Relativamente alla componente «Elettrica» appare chiaro che tale domanda energetica dell’AC
non è influenzata solamente dalla Pubblica Illuminazione.

82
3,5%

2,0% 2,0%

0,7%

0,4%

0,1%
0,0%

Gas Naturale Benzina Gasolio per Gas per Elettricità Produzione CONSUMI
Civile Autotraz. autotrazione rinnovabili TOTALI

Consumi Energetici 2015 in TEP - Incidenza % sul territorio comunale per fonte
La subalternità delle rinnovabili registrata sul territorio è confermata anche nel caso delle azioni
messe in campo fino ad ora dall’Amministrazione stessa, attestando il proprio contributo alla
rinnovabili a quasi un punto percentuale.
2.506,9
2.424,8

1.781,3

647,9

55,9 82,1
12,9 9,0

Gas Naturale Benzina Gasolio per Gas per Elettricità Produzione Emissioni Emissioni
Civile Autotraz. autotrazione rinnovabili totali nette

Emissioni climalteranti per fonte – tonn.te CO2 equiv. 2015


Gli usi del gas per riscaldamento si allineano all’andamento comunale complessivo e, anche in
valore assoluto, è limitata la quota di emissioni lorde sottratte dalla produzione di rinnovabili. Una
delle strategie di PAESC potrà quindi essere quella di perseguire tale obiettivo prevedendo
interventi sulle rinnovabili.
Le emissioni sono per quasi il 97% generate dal fabbisogno di energia elettrica (1.781 tCO2eq.) e
dal gas per riscaldamento (648 tCO2eq.). La esigua parte residua è da ricondurre al consumo di
carburante per veicoli dell’Amministrazione. Stessa disamina, anche se leggermente diversa, vale
anche per i Consumi.

83
Gas Naturale Civile
23,7%

Benzina
0,4%
Gasolio per Autotraz.
1,5%

Gas per autotrazione


0,3%

Elettricità
74,1%

Consumi energetici – Composizione % per Fonte - Amm. ne Com. le di Poggibonsi 2015


Le emissioni in atmosfera sono calate tra il 2011 e il 2015, passando da 2.600. a 2.507 t CO2eq,
grazie allo sviluppo delle rinnovabili e al miglioramento dei processi di produzione dell’energia
nelle centrali termoelettriche. Alta è la quota di fabbisogno elettrico (e di emissione) degli edifici
dell’Amministrazione a Poggibonsi.
L’analisi di consumi e emissioni è incentrata sulle singole sedi di consumo e di produzione, per le
rinnovabili, ed è così articolata:
- Illuminazione Pubblica;
- Energia Elettrica (edifici e scuole);
- Gas per riscaldamento (edifici e scuole);
- Trasporti – carburante per trazione;
- Energie rinnovabili;
- Acquisti verdi GPP – procedure di gara LCC;
Le sedi di consumo sono monitorabili tramite la «spesa energetica» contenute nella Contabilità e
nei Capitoli di Bilancio riconducibili agli assi oggetto del PAESC.
La serie storica della spesa segnala una crescita a prezzi correnti, dai € 973.000 del 2008 ai €
1.335.000 del 2014, cui segue una significativa flessione nel solo 2015 con € 1.169.000, a causa
delle contrazioni generalizzate della pubblica illuminazione, dell’energia elettrica per consumi da
immobili e del gas metano.
L’illuminazione pubblica, comprensiva dei servizi accessori e di sollevamento e di manutenzione,
incide per quasi € 820.000 nel Bilancio comunale, un valore che cresce passando dal 45% del 2010
al 61% del 2014. Dal 2013 in poi, i progetti relativi agli edifici, alle scuole e alle palestre sembrano
aver iniziato a prestare una maggiore attenzione alla gestione dei consumi, attivando azioni di
risparmio che invece la Pubblica Illuminazione non può attivare.
La necessità di fornire un servizio di pubblica sicurezza, oltre che di illuminazione notturna alla
città, è chiara. Proprio per tali ragioni appare quindi importante prevedere interventi di
efficientamento anche su tale “voce di spesa”, non solo per l’impatto positivo generato nel conto
economico ma anche per il contenimento della produzione di gas serra.

84
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Illumin. Pub. € 466.442 € 412.821 € 438.369 € 518.978 € 693.587 € 715.306 € 818.675 € 705.240
En. El. AltriUs € 217.924 € 206.043 € 211.710 € 219.547 € 324.480 € 258.654 € 271.861 € 237.493
Gas metano € 288.678 € 263.695 € 309.828 € 295.740 € 293.913 € 339.257 € 244.260 € 199.065
Corrente € 973.044 € 882.560 € 959.908 € 1.034.264 € 1.311.980 € 1.313.216 € 1.334.796 € 1.141.798
Costante ‘19 € 1.054.364 € 979.620 € 1.049.297 € 1.101.505 € 1.358.230 € 1.345.382 € 1.365.153 € 1.168.763
Dati da Bilancio Comunale per Capitoli di Spesa - € di spesa corrente 2008-2015 e prezzi costanti 2019
Fonte Ufficio Ragioneria Amm. Comunale Poggibonsi
L’illuminazione incide sulle casse comunali ben 3 volte rispetto le altre voci di spesa elettrica, asse
di bilancio che muove dal 20% al 24% della spesa energetica totale, nel 2015 per un totale di €
240.000.
I costi per il riscaldamento sono invece in progressivo calo e sono scesi fino ai € 244.000 del 2014 e
2015 dopo la quota massima del 2013 (€ 339.000), segno questo di una maggiore attenzione
prestata negli anni all’erogazione del servizio.
6,0%

5,1%
5,0%
4,9%

4,1%
4,0%

3,9%
3,3%
3,0%
2,8%
2,8%
2,5%
2,0%

1,0%

0,0%
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Incidenza % delle spese per «Illuminazione, Energia e Gas» sul Bilancio Comunale 2008-2015
Anche se non si prendessero in considerazione gli effetti indotti da stagioni climatiche particolari
(come l’estate 2013 e 2014 o l’inverno 2010) e gli interventi previsti in Bilancio inseriti nel Piano
Triennale oppure già avviati, è innegabile come la «bolletta» energetica dell’Amministrazione sia
in aumento, sia in valori assoluti che rispetto alla quota inserita in Bilancio.
Una volta riportati i valori economici del Bilancio e della Spesa energetica a prezzi costanti, appare
evidente come questi due indicatori siano solo in minima parte influenzati dalla temperatura
media registrata negli anni. Il servizio energetico è erogato a prescindere, sia per quanto riguarda
la parte elettrica connessa al raffrescamento estivo, che quella in gas per il riscaldamento
invernale. L’analisi stagionale (articolata per mese) conferma infatti tale scarsa correlazione,
spostando l’attenzione sulla più efficace leva di azione sui risparmi costituita dalla efficiente
gestione dell’erogazione.

85
150,0 Bilancio com.le (spese)

145,0

Numero indice 2008=100, attualizzato al deflattore Banca d'Italia


140,0

135,0

130,0

125,0

120,0

115,0
Spesa Energetica
110,0

105,0
Abitanti
100,0
Temperatura
95,0
PIL
90,0

85,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Evoluzione di indicatori sociodemografici e di Spesa Energetica sul Bilancio Comunale 2008-2015, numero indice
2008=100 – prezzi costanti 2015
Questo approccio è più semplice e immediato, oltre che più efficace, nell’ottica del contenimento
delle emissioni climalteranti da parte dell’Amministrazione, e di efficientamento di impianti e
edifici.

Evoluzione del peso delle tre voci sulla Spesa Energetica totale – Composizione % 2008-2015
In termini di valori assoluti, appare infatti confermato l’asse sul quale è conviene concentrare gli
sforzi per il contenimento delle emissioni e dei consumi.
170,0

160,0
Numero indice 2008=100, attualizzato al deflattore Banca d'Italia

150,0
Illuminazione pubblica;
140,0 140,9

130,0

120,0

110,0
Totale; 106,8
100,0
Energia elettrica - Altri
90,0 Usi; 91,8

80,0

70,0
Gas metano; 63,1
60,0

50,0
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Evoluzione per le 3 voci di Spesa Energetica 2008-2014, numero indice 2008=100 a prezzi costanti

86
Se il margine di lavoro sul risparmio è ampio, anche l’«elettrificazione» dei fabbisogni di energia
appare una scelta perseguibile, da supportare con interventi che prevedano lo sviluppo delle
rinnovabili.
Id. Capitolo 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
741 manut. ne locali serv. est. (mag. com.) € 10.699 € 12.221 € 9.839 € 8.489 € 12.212 € 9.545 € 9.919 € 8.261
1011 spese gestione uffici comunali € 27.783 € 29.815 € 32.063 € 32.465 € 57.115 € 37.429 € 35.588 € 34.967
1012 spese gestione servizi pubblici € 16.292 € 16.231 € 18.345 € 20.469 € 51.964 € 40.840 € 35.638 € 6.491
1120 spese ex Tribunale € 21.714 € 20.347 € 19.062 € 17.716 € 19.741 € 20.865 € 9.488 € 13.075
1211 spese polizia mun. Viale Garibaldi € 7.342 € 4.575 € 4.848 € 5.001 € 7.540 € 5.186 € 5.077 € 5.311
1331 spese scuole materne € 21.158 € 23.195 € 23.176 € 23.282 € 33.441 € 27.025 € 28.992 € 24.682
1491 spese scuole elementari € 38.096 € 32.243 € 36.495 € 37.309 € 54.199 € 40.101 € 41.439 € 32.969
1571 spese scuole medie € 21.323 € 19.194 € 21.176 € 21.972 € 29.130 € 22.672 € 25.721 € 24.823
1991 spese ex biblioteca (casa Chesino) € 2.270 € 2.513 € 2.553 € 2.767 € 6.577 € 2.343 € 526 € 15
2073-2074 Spese Cassero € 12.824 € 14.861 € 7.389 € 8.206
2640 rete pubblica illuminazione € 466.442 € 412.821 € 438.369 € 518.978 € 693.587 € 715.306 € 818.675 € 717.855
3210 aree a verde (pozzi) € 14.272 € 14.944 € 12.784 € 17.027 € 5.339 € 2.686 € 3.011 € 1.419
3291 spese asili nido € 6.025 € 5.456 € 6.233 € 5.822 € 8.700 € 7.061 € 7.046 € 4.199
3521 spese ex mensa via Montenero € 2.607 € 2.507 € 2.565 € 2.204
3670 strutture cimiteriali € 22.363 € 19.058 € 18.090 € 19.844 € 16.920 € 12.467
€ 13.870 € 9.711
3871 spese farmacia com. le Redipuglia € 5.979 € 3.744 € 4.482 € 5.180 € 8.779 € 5.927
€ 6.515 € 5.721
1985 spese HB Burresi € 9.644
€ 41.493 € 38.774
2800 iniziative per l'ambiente € 150
ENERGIA ELETTRICA € 684.366 € 618.865 € 650.079 € 738.524 € 1.018.067 € 973.959 € 1.090.536 € 936.479
Spesa per Consumi di Energia Elettrica per Capitoli di spesa dal Bilancio Comunale -2008-2014 - €
Fonte Ragioneria Amm. Comunale Poggibonsi
Scendendo nel dettaglio dei singoli Capitoli di spesa per elettricità, si desume come dal 2012 in poi
sia molto aumentata la spesa per la Gestione dei servizi pubblici, mentre continuano a crescere nel
lungo periodo le spese per la Gestione degli Uffici Comunali e quelle delle Scuole Materne, Medie e
Asili Nido.
Capitolo Sede 2007 2009 2012 2015
741 Spese mantenimento magazzini comunali 1 1 1 1
1011 Spese mantenimento uffici Comunali 3 3 3 2
1012 Spese di mantenim. locali adibiti a serv. pubb. 33 35 39 42
1120 Pretura 1 1 1 1
1211 Spese Polizia Municipale 1 1 1 1
1331 Spese Scuola Materna 6 6 6 4
1491 Spese Scuole Elementari 7 7 7 8
1571 Spese Scuole Medie 3 3 3 4
1991 Spese e mantenimento Biblioteca Comunale 1 1 1 1
2073-2074 Cassero 1 1 1 1
2640 Spese Pubblica Illuminazione 159 158 173 173
3210 Spese manutenzione Giardini pubblici 5 5 6 6
3291 Spese Asili Nido 3 3 3 3
3521 Spese gestione Mensa Comunale 1 1 1 1
3670 Spese manutenzione Cimitero 8 8 8 8
3871 Spese Farmacia Comunale 2 2 2 1
1985 HB Burresi 1 1 1 1
2800 Iniziative per l'ambiente 1 1 1 1

Utenze (attività) di Energia Elettrica nel Comune 2007-2015


La dinamica di crescita della spesa, evidenziata nei grafici precedenti, si realizza in concomitanza di
un incremento del numero delle utenze (attività) da 237 a 259.
La Pubblica Illuminazione, divenuta la maggior voce di spesa, passa nel periodo da 159 a 173 POD,
aumento da ricondurre alla pubblica illuminazione (da 133 a 142 POD), mentre la parte restante
(31 utenze) è costituita da impianti di sollevamento, accessori, ecc.. Gli usi per edifici e scuole, che
ricomprende il patrimonio immobiliare servito da utenze elettriche, passa da 78 a 86 utenze.

87
La dinamica dell’offerta è un parametro necessario per valutare le trasformazioni in atto.
Id - Capitolo 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
741 man. ne locali serv. Est. (mag. com.) € 7.611 € 5.380 € 7.884 € 9.639 € 7.354 € 7.642 € 3.375 € 3.819
1011 spese gestione uffici comunali € 16.486 € 21.036 € 23.491 € 17.501 € 18.489 € 22.712 € 11.506 € 10.923
1012 spese gestione servizi pubblici € 10.196 € 7.864 € 8.509 € 8.714 € 13.188 € 15.019 € 7.114
1120 spese ex Tribunale € 22.335 € 18.288 € 19.710 € 14.622 € 14.206 € 12.780 € 4.986 € 6.533
1211 spese polizia mun. le Viale Garibaldi € 4.257 € 3.297 € 4.155 € 4.945 € 4.447 € 4.890 € 3.784 € 2.829
1331 spese scuole materne € 52.228 € 48.385 € 54.577 € 53.839 € 56.562 € 51.886 € 46.341 € 34.030
1491 spese scuole elementari € 96.757 € 88.049 € 107.155 € 107.108 € 99.099 € 116.547 € 87.964 € 79.681
1571 spese scuole medie € 61658 € 60.977 € 63.906 € 67.658 € 63.906 € 73.964 € 55.140 € 43.648
1991 spese ex bibliot. (casa Chesino) € 4.655 € 753 € 6.640 € 2.538 € 4.551 € 3.125 € 11 € 29
2073/2074 Spese Cassero € 11.054 € 942 € 256
2640 rete pubblica illuminazione
3210 aree a verde (pozzi)
3291 spese asili nido € 9.213 € 6.754 € 9.532 € 8.060 € 9.857 € 8.606 € 6.587 € 3.916
3521 spese ex mensa via Montenero € 89 € 51 € 37 € 98
3670 strutture cimiteriali
3871 spese farmacia com. le Redipuglia € 3.194 € 2.861 € 4.231 € 1.018 € 2.253 € 2.198 € 2.068 € 1.295
1985 spese HB Burresi € 8.832 € 14.441 € 12.437
2800 iniziative per l'ambiente
GAS METANO € 288.678 € 263.695 € 309.828 € 295.740 € 293.913 € 339.257 € 244.260 € 199.395
Incidenza spesa EN. EL. Su totale 70,3% 70,1% 67,7% 71,4% 77,6% 74,2% 81,7% 82,4%
Spesa per Consumi di Gas Metano per capitoli di spesa dal Bilancio Comunale - 2008-2015 - €
Fonte: dati Ufficio Lavori Pubblici
Analisi omologa è stata condotta per il Riscaldamento. L’evoluzione nei singoli Capitoli (utenze)
presenta un andamento caratterizzato da ripetute variazioni contrapposte in anni seguenti (non
sempre correlate alla temperatura invernale) di cui fa parte anche la contrazione generalizzata del
2014.

144

Illuminazione Pubbl. totale 182

Altri usi Elettrici 42


27
19 16
7 11

Cimiteri Edifici pubblici Scuole e Asili Illuminazione Utenze (orologi, Accessori


pubblica fontanelli, bagni, (sollevamenti,
pubblicità, ecc) ecc.)
Utenze elettriche del Comune per tipologia
La consapevolezza che i dati EN.EL. corrispondono ai dati contabili consente di entrare nel
particolare delle utenze e distinguere per tipologia di utenza e non solo per Capitolo di spesa.
88
2015 Sedi/utenze/ postazioni Cimiteri Edifici Scuole e Illuminazione Utenze (orologi, Accessori Totale
pubblici Asili pubblica fontanelli, bagni, (sollevamenti,
pubblicità, ecc) ecc.)
Energia Elettrica 7 19 16 144 11 27 224
Gas Metano 15 15 30
TOTALE utenze 7 19 16 144 11 27 224

Dimensioni/ Consumi e Cimiteri Edifici Scuole e Illuminazione Utenze (orologi, Accessori Totale
Spesa pubblici Asili pubblica fontanelli, bagni, (sollevamenti,
pubblicità, ecc) ecc.)
Volume (mc) 76.277 115.289 191.566
Edifici
Superficie (mq) 19.280 29.734 49.014
Potenza installata (Kw) 64,5 643,3 474,0 892,6 76,8 317,1 2.468,3
Energia
Consumi (kWh) 42.294 512.240 363.045 3.167.272 18.045 153.828 4.256.724
Elettrica
Spesa (€) 11.564 118.648 81.682 682.522 7.208 41.110 942.733
Gas Consumo (Mc) 116.460 245.849 362.309
Metano Spesa (€) 83.580 153.892 237.472
SPESA TOTALE 11.564 202.227 235.574 682.522 7.208 41.110 1.180.205
Utenze elettriche e gas metano 2015 per tipologia di utenza: potenza installata, spesa e consumi

Carburanti per
automezzi
2,2%

Illuminazione
pubblica
(compresi
Gas metano per accessori)
riscal.to 58,1%
23,7%

Energia elettrica
Altri Usi
16,0%

Incidenza Consumi (TEP) per fonte di consumo


Considerando quindi l’incidenza delle diverse tipologie sui Consumi e sulle Emissioni si possono
trarre le seguenti considerazioni:
- la Pubblica Illuminazione conserva il suo peso dominante con quasi al 60% dei Consumi;
- una ulteriore quota del 16% è a carico del comparto elettrico.
Potenza Consumi Incidenza Consumi - Emissioni Serra -
Utenze installata (TEP) % Emissioni Spesa in € TEP CO2eq.
En. El. - Illuminazione Pubblica
182 1.287 57,8% 55,4% 730.840 710,1 1.397,3
(compresi sollev. ti e acc. ri)
Energia Elettrica – Edifici e scuole 42 1.182 15,9% 15,2% 211.893 195,1 384,0
Gas metano per riscal. to 30 24,2% 26,3% 237.472 289,9 647,9
Carburanti per automezzi 24 2,2% 3,1% 36.741 26,6 77,8
Produzione Rinnovabili 4 159 41,7 82,1
TOTALE al netto della riduzione da
282 2.627 100,0% 100,0% 1.216.946 1.221,6 2.424,8
Produzione Rinnovabili
Spesa, Consumi energetici e Emissioni climalteranti per fonte di consumo – 2015 compresa la produzione di energie
rinnovabili

89
3.4.1 Illuminazione Pubblica
L’analisi di seguito condotta delinea lo stato dell’arte della Pubblica Illuminazione nel 2015 e
presenta stime riferibili a quel periodo, muovendo dai dati contenuti nelle bollette ENEL.
Illumin. Sollevamenti e
Totale
Pubblica accessori
Numero Pod (contatori di fatturazione) 144 38 182
Potenza Max. installata (kW) 892,6 393,9 1.286,50
Potenza per consumo (W per kWh) 0,282 2,292 0,385
% di uso della Potenza installata 40,5% 5,0% 29,6%
Consumo energia (kWh) 3.167.272 171.873 3.339.145
Spesa En. El. (€) 682.522 48.318 730.840
Spesa per consumo (€/kwh) 0,215 0,281 0,219
POD, Consumi e tassi di utilizzazione e di spesa per la Pubblica Illuminazione a Poggibonsi 2015
Tale analisi offre una fotografia al 2015 della Pubblica Illuminazione e dei servizi accessori e di
sollevamento, a cui sono sommate alcune utenze particolari come i fontanelli.
- il 60% dei Consumi energetici del Comune di Poggibonsi è da ricondurre ai 182 POD
complessivi, di cui 144 di Illuminazione e gli altri 42 di accessori e utenze particolari;
- l’efficienza di utilizzo della potenza installata, per le sole lampade di Illuminazione, è pari al
41%, voce su cui sono possibili interventi di miglioramento;
- l’efficienza cala per gli accessori e i sollevamenti (5% per i 38 POD), che incidono solo per il
4% dei consumi e della spesa ma oltre il 27% della potenza installata;
- la manutenzione ordinaria di lampade di vecchia concezione è soggetta a periodicità del
cambio circa 3 volte più accelerata delle più recenti tecnologie; i relativi costi sarebbero par
ad un terzo (-66%) nell’ipotesi di intero parco a LED.
47,4%

POD
31,3% 32,2%
29,2% Consumo
27,8%

14,7%

9,0%

3,4%
2,1% 2,2%
0,7% 0,1%

0%-20% 20%-40% 40%-60% 60%-80% 80%-100% oltre 100%


POD e Consumi per classi di efficienza di utilizzo della potenza installata
Dall’analisi al dettaglio dell’efficienza di lavoro per singolo POD risalta chiaramente come:
- molti dei POD, quasi 1 su 3, lavorano sotto il 20% della potenzialità a soddisfare solo il 3%
dei consumi;
- il 29% dei POD si colloca nella fascia di efficienza tra 20% e 40%, per una quota simile di
consumi;
- la resa mediana è compresa tra 40% e 60% di efficienza (48% del consumo) con il 28% di
POD;
- 3 sono invece i POD di medie dimensioni che vanno oltre le proprie potenzialità (>100%).

90
Ne consegue che:
- molti POD sono sovradimensionati per il servizio che svolgono: risparmi ambientali e
economici sarebbero attivabili solo dalla revisione dei contratti e alla maggiore attenzione
alla quota fissa di costo per kWh impegnato;
- è plausibile l’insistenza di alcuni malfunzionamenti dovuti ad impianti obsoleti, a contatori
con possibili perdite nella rete oltre il fisiologico, o a quadri di alimentazione vetusti, o
ancora a cavidotti con conduttori di sezione ridotta;
- nei sollevamenti/accessori le potenze per consumo, molto ampie, potrebbero evidenziare
alcune situazioni critiche, consolidate anche dai costi più alti di servizio che manifestano.
L’aggiornamento del Censimento dei POD della città al 2015, a seguito di un sopralluogo in ognuno
dei contatori per capire la quantità della dotazione di punti luce e la tipologia di illuminazione, è il
primo passo per costruire una più efficace scelta delle strategie di risparmio. Dis eguito si
riportano alcuni indicatori e dati utili:
• Numero Pod (contatori rilevati) 139
• Potenza Max. installata (kW) 775,3
• Potenza rilevata alle lampade (kW) 635,2
• Numero Punti Luce 5.757
Censimento dei Punti Luce – Amm. Com. 2015
Fonte: Ufficio Lavori Pubblici e SIT – Pianificazione Territoriale
I Punti Luce del servizio di pubblica illuminazione sono 5.757. La potenza massima installata è di
775,3 kW, ben 115 kW in meno del dato che emerge dalle fatture EN.EL.
Il dettaglio della potenza di ogni singola lampada consente di verificare la riduzione a 635 kW
dell’impegno massimo che l’Illuminazione Pubblica può generare sui contatori. La sostituzione di
alcuni punti luce a lampade tradizionali a incandescenza con i nuovi LED, avviata negli ultimi anni,
non è stata seguita dal contestuale adeguamento delle potenze erogate, della quota fissa per kWh
impegnato e dei contratti. Già adesso la potenza fatturata è superiore di quasi il 30% a quella del
massimo fabbisogno. Tale quota è destinata a crescere velocemente nel caso sia realizzati altri
interventi di riqualificazione del parco lampade a LED.
Numero Punti Potenza cumulata % Punti Consumi totali Costi energia (€)
Tipologia di lampada % Potenza
Luce (w) Luce (kWh) - Stime - Stime
ALOGENE 76 10.900 1,30% 1,70% 55.040 12.182
A RISP. ENERG. 748 20.974 13,00% 3,30% 105.909 23.440
FLUORESCENTE 134 7.948 2,30% 1,30% 40.134 8.883
MERCURIO HPL 1.729 235.810 30,00% 37,10% 1.190.733 263.536
IODURI 137 17.090 2,40% 2,70% 86.297 19.099
LED 415 13.762 7,20% 2,20% 69.494 15.381
SODIO AP 2.518 328.745 43,70% 51,80% 1.660.012 367.399
Totale 5.757 635.229 100,00% 100,00% 3.207.619 709.919
Illum. Pubb.: stima dei consumi e dei costi nel 2015 per tipologia di lampada
Ricostruzione di consumi e costi 2015 fondata su distribuzione della potenza e dei punti luce distinti per tipologia di
lampada del Censimento 2015
La ricognizione al 2015 della Pubblica Illuminazione fornisce altri dettagli interessanti:
- il 30% dei punti luce e il 37% della potenza installata è ancora legato alle vecchie
tradizionali lampade di illuminazione a Mercurio, una dotazione obsoleta per tecnologia e
fortemente impattante per le emissioni che genera;
- il 52% della potenza installata e il 43% dei punti luce è incentrato su lampade a Sodio ad
alta pressione, tipologia poco meno impattante del Mercurio;
- insieme queste due tecnologie sfiorano ancora il 90% dell’esistente a Poggibonsi nel 2015;

91
- Il ricorso a lampade a risparmio energetico o, meglio ancora, a LED conduce a soddisfare al
momento attuale il 6% della potenza complessiva con il 20% dei punti luce ormai attivi.
Punti Potenza Consumi Costo energia Consumi singolo
Tipologia Lampade W
luce Totale (W) totali kWh € Punto Luce (kWh)
ALOGENE 24 100 2.400 12.119 2.682 505
ALOGENE 45 150 6.750 34.084 7.544 757
ALOGENE 7 250 1.750 8.837 1.956 1.262
A RISP. ENERG. 88 11 968 4.888 1.082 56
A RISP. ENERG. 14 16 224 1.131 250 81
A RISP. ENERG. 114 18 2.052 10.362 2.293 91
A RISP. ENERG. 9 20 180 909 201 101
A RISP. ENERG. 4 23 92 465 103 116
A RISP. ENERG. 59 24 1.416 7.150 1.582 121
A RISP. ENERG. 183 26 4.758 24.026 5.317 131
A RISP. ENERG. 9 30 270 1.363 302 151
A RISP. ENERG. 219 36 7.884 39.811 8.811 182
A RISP. ENERG. 18 50 900 4.545 1.006 252
A RISP. ENERG. 29 70 2.030 10.251 2.269 353
A RISP. ENERG. 2 100 200 1.010 224 505
FLUORESCENTE 14 18 252 1.272 282 91
FLUORESCENTE 106 60 6.360 32.115 7.108 303
FLUORESCENTE 4 72 288 1.454 322 364
FLUORESCENTE 7 100 700 3.535 782 505
FLUORESCENTE 3 116 348 1.757 389 586
MERCURIO High Press. Light. 18 70 1.260 6.362 1.408 353
MERCURIO High Press. Light. 15 110 1.650 8.332 1.844 555
MERCURIO High Press. Light. 1.512 125 189.000 954.364 211.222 631
MERCURIO High Press. Light. 21 150 3.150 15.906 3.520 757
MERCURIO High Press. Light. 163 250 40.750 205.769 45541 1.262
IODURI 17 70 1.190 6.009 1.330 353
IODURI 84 100 8.400 42.416 9.388 505
IODURI 15 150 2.250 11.361 2.515 757
IODURI 21 250 5.250 26510 5.867 1.262
LED (potenza n. c.) 212 33 7.030 35.501 7.857 167
LED 7 20 140 707 156 101
LED 87 26 2.262 11.422 2.528 131
LED 18 36 648 3.272 724 182
LED 87 38 3.306 16.694 3.695 192
LED 4 94 376 1.899 420 475
SODIO alta pressione 15 39 585 2.954 654 197
SODIO alta press. (incl. 14 pl n. c.) 677 70 47.390 239.298 52.962 353
SODIO alta pressione 333 100 33.300 168.150 37.215 505
SODIO alta pressione 34 110 3.740 18.885 4.180 555
SODIO alta pressione 2 140 280 1.414 313 707
SODIO alta pressione 1280 150 192.000 969.512 214.575 757
SODIO alta pressione 129 250 32.250 162.848 36.042 1.262
SODIO alta pressione 48 400 19.200 96.951 21.458 2.020
TOTALE 5.757 635.229 3.207.619 709.919 557
Illum. Pubb.: stima di consumi e costi nel 2015 per tipologia di lampada e intensità luminosa
- Il risparmio di potenza e consumi pare evidente dal fatto che i LED, pari al 7% dei punti
luce, pesano poco più del 2% per potenza necessaria da garantire, e che i 748 punti luce a
risparmio energetico, circa il 13% di quelli esistenti, è poco oltre il 3% della potenza;
- i 710.000 euro complessivi di spesa implicano, solo per il valore assoluto raggiunto, un alto
livello di attenzione e la priorità strategica per la riduzione dei consumi energetici
inducibili.

92
La ricostruzione di potenza ed efficienza di consumo dei punti luce, articolati per tipologia di
lampade, conferma le alte potenzialità di risparmio economico/ambientale attivabile con la
sostituzione dei punti luce a Mercurio e Sodio con nuove tipologie di lampada meno impattanti.
I costi ridotti delle nuove lampade e della relativa manutenzione, calcolati per punto luce a parità
di efficacia con le vecchie, incentivano interventi in tale direzione. Il minor assorbimento alla fonte
porta di fatto a contrarre in maniera significativa quello che è l’impatto del fattore a massima
emissione di gas climalteranti. La convenienza crescente all’aumentare del wattaggio delle
lampade stesse suggerisce anche il nucleo centrale sul quale agire prioritariamente.
Le lampade a Vapori di Sodio o a Ioduri Metallici sono caratterizzate da vita breve (circa 5.000 ore
la vita media), decadimento rapido e consumi alti, mentre le nuove lampade a LED hanno una vita
media di circa 100.000 ore (per le grandi potenze è di 20.000-23.000 ore, 3 volte quella delle
vecchie lampade), consumano meno a parità di luminosità. I vantaggi, cioè i motivi per i quali sarà
inevitabile il passaggio ai LED, in mancanza di alcuna controindicazione, sono di tre aspetti:
Risparmio energ./ambient. (e econom.) >>> consumi ridotti oltre i due terzi
Durata della lampada >>> 3-5 volte di più, costi manutenzione ridotti
Qualità della luce >> calore e colore accoglienti e meno stancanti
Negli ultimi anni il LED ha rivoluzionato il mondo dell’illuminazione e del risparmio energetico;
divenendo uno strumento molto valido soprattutto per le piccole potenze e per distanze e zone
limitate. Tale tipo di intervento costituirà pertanto una delle azioni più efficienti di rinnovamento
strutturale e riduzione delle emissioni climalteranti da mettere in atto per perseguire gli impegni
presi.
L’Amministrazione Comunale, dal 2016 in poi, ha eseguito alcuni interventi di relamping su parte
del parco luce della città, in concomitanza dei lavori di ristrutturazione straordinaria delle parti
stradali, dei sottofondi e delle reti di servizio al cittadino.
Finalità ultima è la sostituzione totale dei 5.757 punti luce della Pubblica Illuminazione, da
perseguire in più lotti/fasi, esemplificate in varie Azioni del presente PAESC nella sezione apposita.
Gli interventi nei singoli POD delle vie, già oggetto di finanziamento, hanno confermato gli impatti
positivi di tale tipo di intervento e hanno dato il via ad un più ampio intervento, di cui è stato
realizzato durante il 2021 un primo stralcio che ha previsto la sostituzione di circa 2.000 lampade
con Led. Rimane ancora da efficientare una quota intorno a 3.000 punti luce, da realizzare con un
II stralcio.

Punti luce Potenza Totale Consumi totali Costo LED - Potenza LED - Consumi
Tipologia Lampade
2016 (W) - Stima kWh - Stima energia € risparmiata W risparmiati €
ALOGENE 76 10.900 54.348 € 11.712 9.194 € 9.878
A RISP. ENERG. 748 20.974 104.577 € 22.536 7.292 € 7.835
FLUORESCENTE 134 7.948 39.629 € 8.540 3.958 € 4.253
MERCURIO HPL 1.729 235.810 1.175.756 € 253.366 122.602 € 131.730
IODURI 137 17.090 85.211 € 18.362 7.802 € 8.383
SODIO AP 2.518 328.745 1 639.133 € 353.220 119.141 € 128.011
Totale 5.342 621.467 3.098.655 € 667.735 269.989 € 290.090
Illuminazione pubblica: Risparmio di consumi e spesa attivabili dalla sostituzione dei vecchi punti luce per tipologia di
lampada con quelli a LED di pari efficacia – Anno a regime
Dalla sostituzione degli oltre 1.500 punti luce a Mercurio a 125 W di potenza con un LED a parità di
efficacia, si otterrebbe un risparmio annuo di quasi € 110.000 e una riduzione del 52% delle
emissioni climalteranti. Da una stima relativa all’ammortamento emerge come il costo
dell’intervento sarebbe riassorbito in 5 anni.
93
Nel grafico qui sotto è rappresentato lo scenario di risparmio ambientale (energetico) ed
economico attivabile una volta completata la riconversione a LED del parco Illuminazione Pubblica,
considerando quindi le 5.342 lampade ancora non a LED.
84,3%

49,8% 52,0%
45,7% 43,4%
34,8% 36,2%

ALOGENE A RISP. ENERG. FLUORESCENTE MERCURIO HPL IODURI SODIO AP Totale

Risparmio ambientale e energetico - Riduzione dei Consumi e delle emissioni CO2 sull’attuale
Il contenimento del costo e il miglioramento della performance ambientale con il passaggio a LED
anche dell’attuale dotazione di Sodio, oltre ad essere sensibile, comporterebbe un vantaggio
direttamente connesso alla potenza della singola lampadina. Più la potenza è grande, più salgono
il risparmio economico e la resa in valore ambientale. Sostituire le lampade a Sodio più potenti
(400 W), ridurrebbe i tempi di recupero a 2,2 anni e abbatterebbe del 45% le emissioni in
atmosfera. In totale dalla sostituzione di tutte le lampade a Sodio, si ricaverebbe un risparmio
annuo pari a € 120.000 sui costi e una riduzione del 36,2% delle emissioni climalteranti.
14,5

8,0
6,7 6,4
5,1 4,8

1,3

ALOGENE A RISP. ENERG. FLUORESCENTE MERCURIO HPL IODURI SODIO AP Totale

Tempo di ritorno dell’investimento in anni


L’efficacia (ed efficienza) della sostituzione varia, non poco, in funzione della tipologia della
lampada già installata e della potenza. Il ritorno sull’investimento è legato al risparmio in maniera
esponenziale inversa:
- in caso di Alogene basta un anno perché l’intervento sia ripagato. I consumi altissimi di tale
tipologia rende pertanto la loro sostituzione più urgente, rispetti alle lampade Fluorescenti
(5 anni) e a Ioduri (6,7).
- L’intervento su quelle a Mercurio è del 50% più efficace (4,8 anni) rispetto al Sodio (8,0).

94
- c’è una minor fretta di intervenire su Lampade a Risparmio Energetico.
La sostituzione delle lampade non ancora a Led (5342 su 5757) del parco lampade del Comune si
tradurrebbe in:
- riduzione netta di consumi/emissioni per il 43,4%, 600mila tonn. CO2 eq. delle 1,37 Ml.
anno prodotte dalla Pubblica Illuminazione;
- ritorno dell’investimento di oltre 2,7 milioni di € (importo con un ribasso di gara in linea
con il significativo l’importo globale) in 6,4 anni;
- un risparmio economico di oltre 300mila € ogni anno che si andrebbe a protrarre nel
tempo, anche dopo aver ammortizzato l’investimento Tale risparmio potrebbe salire grazie
all’ottenimento dei Certificati Bianchi del GSE per oltre 60mila € annui per 5 anni.

Punti luce W vecchie Rientro Punti W vecchie Rientro


Tipologia Lampade Tipologia Lampade
2016 lampade effettivo (anni) luce 2016 lampade effettivo (anni)
ALOGENE 24 100 1,8 MERCURIO HPL 18 70 10,3
ALOGENE 45 150 1,3 MERCURIO HPL 15 110 6,6
ALOGENE 7 250 0,8 MERCURIO HPL 1.512 125 5,9
A RISP. ENERG. 88 11 25,3 MERCURIO HPL 21 150 5,0
A RISP. ENERG. 14 16 21,8 MERCURIO HPL 163 250 3,2
A RISP. ENERG. 114 18 22,4 IODURI 17 70 11,6
A RISP. ENERG. 9 20 19,8 IODURI 84 100 9,3
A RISP. ENERG. 4 23 17,3 IODURI 15 150 6,1
A RISP. ENERG. 59 24 15,8 IODURI 21 250 4,2
A RISP. ENERG. 183 26 14,2 SODIO alta pressione 15 39 20,5
A RISP. ENERG. 9 30 14,2 SODIO alta pressione 677 70 17,8
A RISP. ENERG. 219 36 12,2 SODIO alta pressione 333 100 11,4
A RISP. ENERG. 18 50 10,0 SODIO alta pressione 34 110 9,3
A RISP. ENERG. 29 70 7,7 SODIO alta pressione 2 140 7,6
A RISP. ENERG. 2 100 5,3 SODIO alta pressione 1.280 150 7,0
FLUORESCENTE 14 18 17,8 SODIO alta pressione 129 250 3,6
FLUORESCENTE 106 60 5,0 SODIO alta pressione 48 400 2,2
FLUORESCENTE 4 72 4,3
FLUORESCENTE 7 100 3,3
FLUORESCENTE 3 116 3,1
Tempo di assorbimento dell’investimento per la sostituzione di vecchie lampade con LED di pari efficacia – Efficienza
dell’investimento in relazione a tipologia e potenza della lampada
Lo scenario di risparmio che si attiva condiziona la fattibilità stessa dell’investimento perché il
rientro è legato anche alla potenza della lampada da sostituire. Risultano molto più efficienti (per il
contenimento consumi e emissioni) e redditizi (per la riduzione dei costi nel Bilancio comunale) gli
interventi finalizzati alla sostituzione di lampade con «grande potenze», quali lampade a Sodio,
Mercurio e Ioduri che, ad esempio, passerebbero:
- da 400 W di assorbimento con le tradizionali lampade a 220 W a LED;
- da 250 W a 140 W.
Per questi interventi il parametro di ritorno dell’investimento è ridotto fino a poco più di 3 anni, un
ulteriore incentivo a concentrare la priorità delle azioni.
Le valutazioni emerse dalla ricostruzione degli scenari di attivazione di risparmio energetico e
tempi di rientro per l’intero investimento di sostituzione a Poggibonsi, tengono conto di alcuni
fattori quali:
- la tariffa in € al kWh come emerge dalle fatture relative all’anno 2015 (0,221 €/kWh);
- il costo dell’energia cui è sottoposta l’Amministrazione Comunale che include l’IVA;
95
- i consumi degli impianti accessori e di sollevamento esistenti;
- un preventivo spese per tipologia e potenza di lampade come da prezzi di mercato;
- un ribasso sul prezzo di «listino» nell’ordine del 15% per l’eventuale messa a gara del
servizio e per la corposità della somma globale che induce ribassi più alti;
- l’identificazione della potenza di lampade LED a minor assorbimento con stessa efficacia di
illuminazione come da tabelle tecniche di comparto.

3.4.2 Edifici pubblici dell’Amministrazione


Questo capitolo si occupa invece della performance economica e energetica degli edifici comunali,
le scuole, le palestre, i palazzi Tale analisi è stata possibile in quanto erano disponibili molti
parametri, quali: i dati strutturali sulle singole sedi, i mq di superficie, i metri cubi di volumetria, il
numero delle utenze attive per energia elettrica e gas per riscaldamento e le singole spese a
bilancio associate al consumo per unità di misura relative, il consumo annuo e la spesa per
elettricità.
Tale dettaglio di informazioni è disponibile per 44 dei 68 edifici di proprietà del Comune. A queste
44 sedi corrispondono 37 utenze elettriche e 29 utenze per gas per riscaldamento. Per 38 di questi
edifici l’Amministrazione riceve fattura direttamente dai gestori delle fonti energetiche, e dunque
la spesa compare nelle voci di bilancio, mentre per gli altri 6 la spesa energetica è erogata tramite
il contributo complessivo annuo concordato ai soggetti che occupano l’immobile stesso.
I dati raccolti, relativi all’anno 2015, si inseriscono in una visione dinamica di medio-lungo periodo
di quanto successo prima e durante la crisi economica di fine 2008, dinamica che è stata ricostruita
avendo a disposizione i dati su base annua a partire dal 2004. Questo approccio ha consentito di
individuare le risposte più significative, nonché gli effetti sui Conti comunali e sulla riduzione di
emissioni climalteranti.

Focus sugli Edifici dell’Amministrazione Comunale - 2015


Edifici 44
Volume 286mila metri cubi
Superficie 61mila mq
Utenze elettriche 37
Utenze gas 29
€ Spesa per En. El. 344mila euro
€ Spesa per gas 260mila euro

96
1.000.000

900.000

800.000

700.000

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Consumi ENEL (kWh) Consumi GAS (mc) Spesa ENEL (€) Spesa GAS (€)

Evoluzione dei Consumi e della Spesa per Elettricità e Gas Metano negli edifici dell’Amministrazione (rispettive unità di
misura) - Valori assoluti 2004-2015 (Fonte: dati Ufficio Lavori Pubblici)
Nel grafico si è voluto rappresentare la tendenza di medio-lungo periodo di due grandezze diverse,
analizzandole anche per dinamica dei prezzi. È così facilmnte individuabile come il 2012 sia l’anno
in cui si registra la prima significativa contrazione dei consumi elettrici negli edifici del Comune,
mentre quella relativa al fabbisogno di gas per riscaldamento era già iniziata nel 2010.
145

140

135

130

125

120

115

110

105

100

95

90

85

80

75
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Consumi ENEL (kWh) Consumi GAS (mc) Spesa ENEL (€) Spesa GAS (€)

Evoluzione dei Consumi e della Spesa per Elettricità e Gas Metano negli edifici dell’Amministrazione - 2004-2015 –
Numero indice 2008=100
Se si ricorre ai numeri indice, rapportando i valori a quello iniziale della serie storica, la visione si
semplifica per comunicazione e informazioni. La forte contrazione dei consumi elettrici nel 2012
genera l’anno successivo una brusca inversione della crescita della spesa, inversione confermata
nel 2014 e attesa nel 2015, che si realizza in un differenziale del -15% rispetto al 2012, tasso più
che duplicato dal calo dei consumi (crollo del -30% in 3 anni). Il crollo dei consumi di gas per
riscaldamento, ben il 35% in meno rispetto al 2009, trascina dietro di sé la spesa (-22%), pur in un
valore dei prezzi medi per unità di fornitura (mc) più instabile rispetto al prezzo per kWh.

97
0,90

0,80 0,782 0,784


0,768
0,738 0,729
0,717
0,703
0,70
0,701 0,693
0,686 0,686
0,667
0,60

0,50

0,40

0,30

0,242 0,244 0,246


0,20 0,226
0,190 0,192 0,202
0,175 0,178 0,177 0,170 0,178
0,10

0,00
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

€ per kWh (En.El.) € per Mc (Gas)

Evoluzione della spesa media per kWh consumato e per metro cubo di Gas 2004-2015 – prezzi costanti 2015
Le contrazioni della spesa per gas si sono manifestate in vari anni (2008, 2011, 2014), anni nei
quali il prezzo medio per metro cubo è aumentato. La dinamica più recente, a seguito del calo
della domanda nel 2015, introduce un nuovo rialzo dei prezzi (+1,7% nelle tariffe 2016 associato
ad un nuovo balzo in avanti dei consumi). Nonostante la frammentazione, evidenziata dalla
spezzata, in coloro rosso, la serie storica di lungo periodo del prezzo del gas (stesso prezzo del
2014) è ben più stabile rispetto a quella, in blu, del prezzo dell’energia elettrica: Nei due anni
precedenti il 2015 si arresta il trend in crescita del costo del kWh ma è evidente la crescita di
alcuni anni (es. +10% sia nel 2012 che nel 2013) e l’aumento complessivo del +40% nel decennio.
Nel 2016 si è previsto un calo dell’1,1% delle tariffe, e un calo più accentuato per i consumi (-2%).
90.000
80.000
70.000
60.000
2014
50.000
2013
40.000
2012
30.000
20.000
10.000
0
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

Stagionalità dei consumi di Gas Metano – Valori assoluti in mc 2012-2014


Il calo dei consumi di gas per riscaldamento, il 35% in meno nei valori 2014 rispetto a quelli rilevati
nel 2009, è certamente da ricondurre ad un’accresciuta sensibilità da parte degli Amministratori e
dei tecnici comunali nella gestione dell’erogazione del gas nelle scuole e negli edifici, fattore
impattante sulle spese comunali complessive e che ha consentito di ridurre le emissioni.
Associare risparmio energetico e riduzione dei consumi a fronte di un prezzo sempre maggiore
della fornitura di gas (pagata per metro cubo) potrebbe portare ad adottare soluzioni sempre più
direzionate verso il fabbisogno «elettrico» e a perseguire un contenimento duraturo delle
emissioni serra. Analizzando la stagionalità dei consumi negli edifici comunali emerge comw non ci
sia una diretta correlazione tra condizioni atmosferiche e consumi e che pertanto questi ultimi
sono da ricondurre ad altri fattori che devono essere indagati.
98
Indice termico – collocazione nelle classi energetiche degli edifici comunali
L’analisi sugli edifici comunali è stata condotta seguendo una modalità sperimentale di costruzione
di Indici di Classificazione Energetica Termico e Elettrico, incentrata su dati di consumo e di spesa.
Tale approccio sistemico consente di ottenere, con un contenuto dispendio di risorse, informazioni
concrete sull’efficienza degli edifici, informazioni che sono alla base anche dell’Attestazione di
Performance Energetica. Tale approccio sistemico vuole essere uno strumento utile ad individuare
quali sono quegli edifici potenzialmente “energivori” su cui focalizzare l’attenzione e prevedere la
redazione di una APE per poi essere avviati ad un percorso di efficientamento.
L’analisi congiunta dei due aspetti costituisce pertanto un primo screening significativo per
interpretare lo stato dell’arte di ogni edificio. L’indice termico indica come:
- il 58,8% degli edifici si posizioni tra 60 e 120 kWh/mq/a, oltre il limite di legge di 60 kW/mq
all’anno che distingue la bassa intensità dei consumi energetici.
- il 35% degli edifici comunali si collochi entro i limiti di legge, in alcuni casi anche con punte
di eccellenza in corrispondenza però di situazioni in cui la fornitura appare parzializzata
durante l’anno (magazzini comunali, Casa di Chesino, scuole chiuse).
Tra le situazioni che richiedono interventi specifici rientrano alcune scuole dell’infanzia e asili nido.

Indice elettrico – collocazione nelle classi energetiche degli edifici comunali


Lo scenario di efficienza energetica migliora in quanto aumentano gli edifici riscaldati anche
tramite fabbisogno elettrico. Nonostante questo appare sempre più necessario perseguire il
passaggio di un numero maggiore di edifici verso le Classi energetiche migliori, entro i limiti di
99
legge di 60 kW/mq/anno. Il 42,9% degli edifici esaminati rientra già nelle classi di basso consumo
energetico mentre una quota pari a circa il 36% si colloca immediatamente fuori dall’area di
adeguatezza dei parametri (Classi C e C+).
Alcuni edifici dell’Amministrazione Comunale (quali il Palazzo Civico, la sede della Polizia
Municipale e l’ex Ospedale Burresi) presentano una situazione critica in termini energivori ma
potenzialmente interessante sia che per la loro inclinazione a passare da una fonte (il gas) ad
un’altra (l’elettricità), sia per il fatto che il risparmio energetico andrebbe ad attivarsi su volumi
consistenti di consumo, generando un effetto moltiplicativo.

Collocazione degli edifici comunali in uno scatter energetico tra Indice Termico e Elettrico – raffronto con i colori della
normativa di classificazione energetica

Cassero (Term. 86; Elett. 283)


Centro Form. ne Profes. Salceto (Term. 207; Elett. 815)

Dall’analisi dei grafici precedenti si può notare che edifici energivori, come il Palazzo Civico e l’ex
Tribunale, sono incentrati sulla domanda di energia elettrica e potrebbero invece essere oggetto di
interventi di miglioramento strutturale.

100
200.000

180.000 Politeama
Accabì
160.000
Consumi elettrici in kWh

140.000

120.000 Centro Formazione Salceto


Palazzo Civico
100.000

80.000

Scuole Elementari
60.000

40.000

20.000

0
0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000
Consumi termici in Metri Cubi di Gas Metano
Collocazione degli edifici comunali in uno scatter per Consumi termici (mc) e elettrici (kWh) – valori assoluti
Per alcune scuole si registra invece una tendenza opposta, con una forte concentrazione su
fabbisogni termici, probabilmente legata alle caldaie ancora non oggetto di revisione negli ultimi
anni. Una riqualificazione energetica degli edifici, mirata a poche strutture che presentano però
indici termici molto gravi, potrebbe ridurre di molto le spese di gestione e perseguire un
contenimento di emissioni molto significativo per la città.
Edifici campionati a Poggibonsi 2004-2015 – Valori a prezzi costanti 2015
20,00 4,00

19,00 3,80

18,00 3,60

17,00 3,40

16,00 3,20

15,00 3,00

14,00 2,80

13,00 2,60

12,00 2,40
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Consumi elettrici (kWh) per mq. di superficie Spesa En. Elett. annua in €/mq.
Emerge chiaramente come a partire dal 2011-2012 sia stato avviato un percorso di miglioramento
delle performance ambientali degli edifici. I consumi di energia elettrica per mq sono calati da 19 a
14 kWh/mq in 4 anni. Una stessa dinamica, seppur con un anno di ritardo e con una contrazione
meno evidente, è riscontrabile anche in termini di spesa (si è passati da 3,89 a 3,42 €/mq).
Questa tendenza è da ricondurre, solo in parti ad interventi di efficientamento veri e propri,
quanto più da un lato alla tecnologia stessa e all’innovazione nella filiera della produzione
energetica e, dall’altro, alla crescente diffusione di prodotti a minor consumo energetico correlata
con l’uso, anche per propri fabbisogni, di impianti rinnovabili (come nel caso di 3 scuole).
101
Edifici campionati a Poggibonsi - 2004-2015 – Valori a prezzi costanti 2015
9,00 6,00

8,00 5,50

7,00 5,00

6,00 4,50

5,00 4,00
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Nei 10 anni presi in esame appare evidente un calo, iniziato dal 2010 e arrivato a toccare fino a 20
punti percentuali in meno, degli indici di spesa e consumo unitari per mq per la parte termica, da
ricondurre in parte anche alla crisi che ha incentivato l’attivazione di azioni di contenimento delle
spese (e contestuale riduzione dei consumi).
Da far presente l’attesa controtendenza nel 2015, rispetto al calo delle bollette elettriche, in cui i
prezzi saranno in crescita a fronte di un minor aumento dei consumi.

102
volume area GAS Spesa GAS Potenza En. El. Spesa En.
Anno
mc. mq. (stm3) (€) kW (kWh) El. (€)
Centro Form. ne Profes. Salceto 1996 1.480 493 9.33 € 9.149 125 100.545 € 24.154
Sc. Inf. "ll Girotondo" 1990 720 240 0 €0 16 16.405 € 3.825
Farmacia Comunale 1960 648 216 2.075 € 1.295 17 26.005 € 6.324
Centro Anziani - Bellavista - Via Belgio 300 100 0 €0 7 4.634 € 1.289
Cassero 4.725 1.050 1 € 256 130 37.302 € 8.078
Villa Burresi 1892 14.875 2.975 20.068 € 12.364 180 176.247 € 38.076
Asilo N. "Coccinella" Sc. Inf. "Girotondo" 1990 3.020 1.171 17.543 € 10.854 33 24.840 € 6.194
Sede Polizia Munic. 1940 1.800 600 5.975 € 3.660 17 24.141 € 5.314
Scuola med. “F. C. Marmocchi” - Palestra 1963 4.059 790 7.888 € 5.082 0 0 €0
Palazzo Civico 1871 8.084 1.908 8.980 € 5.733 100 93.816 € 20.307
Scuola Infanzia “Risorgimento” 1968 4.500 1.500 16.174 € 9.915 22 30.889 € 6.577
Scuola elem. “Pieraccini” - II° lotto 1976 16.340 5.097 57.330 € 35.373 100 41.936 € 9.044
Asilo nido “Rodari” 1977 1.680 560 5.698 € 3.770 17 9.683 € 2.595
Teatro Politeama 2005 70.185 4.679 19.839 € 15.682 200 182.131 € 40.169
Locali area ex Viti - Sede associazioni 144 48 0 €0 11 1.078 € 856
Locali VV. UU. Staggia 300 100 0 €0 11 2.215 € 1.096
Scuola elem. /mat. “Bernabei” 1987 5.300 1.332 13.294 € 8.337 17 20.029 € 4.509
Scuola materna Luco 1948 2.442 611 4.462 € 2.900 17 13.450 € 3.318
Scuola Infanzia Borgaccio 1981 8.360 2.146 17.219 € 10.627 40 35.272 € 7.270
Palestra polifunz. Staggia 2001 3826 1.090 9.903 € 6.234 20 11.066 € 2.905
Sala SET 2005 560 200 0 €0 34 3.716 € 1.339
R. S. P. Centro Anziani 1987 3.600 1.200 8.455 € 5.161 24 21.583 € 4.965
Scuola elem. “Pieraccini” - TUTTA 1976 29.075 8.286 66.884 € 41.471 117 57.569 € 13.187
Scuola materna Cedda 1958 2.040 583 4.462 € 2.900 17 8.873 € 2.436
Scuola med. “Marmocchi” - Cent. e lat. 1950 13.143 3.311 20.830 € 12.839 36 57.418 € 11.520
Tribunale 1989 11.124 2.550 8.669 € 6.533 120 59.430 € 13.809
Scuola med. “F. C. Marmocchi” TUTTA 1950 17.202 4.101 28.718 € 17.921 36 57.418 € 11.520
Scuola elem. “Vittorio Veneto” 1930 19.950 4.395 30.349 € 18.472 28 44.467 € 9.146
Scuola elem. “Calamandrei” 1965 4.410 1.263 7.973 € 5.142 33 16.728 € 4.247
Scuola elem. “Pieraccini” - I° lotto 1968 4.860 1.385 7.970 € 5.137 0 0 €0
Scuola med. “L. da Vinci” Staggia S. 1900 3.680 925 5.063 € 3.472 17 10.890 € 2.811
Scuola media “L. da Vinci” 1978 24.126 5.452 25.138 € 16.266 53 44.523 € 9.104
Scuola Infanzia Bellavista 1955 2.960 987 4.384 € 2.753 22 7.300 € 2.183
Magazzini comunali 1980 14.850 3.713 4.824 € 3.819 33 37.550 € 8.816
Casa di Chesino 1800 2.100 525 0 € 29 17 67 € 857
Locali Attività cult. - Amici di Poggibonsi 1990 330 110 8 € 32 3 568 € 450
Asilo N. "La Coccinella" 1993 2.300 931 0 €0 17 8.435 € 2.370
Palestra Pieraccini 1976 4.900 954 1.584 € 961 17 15.633 € 4.144
Asilo nido Lecchi 1960 732 244 74 € 54 22 967 € 997
Centro Anziani - Bellavista - Via Austria 2.100 700 0 €0 7 3.865 € 1.280
Centro Sociale P. zza Gerini 1998 330 110 444 € 409 3 815 € 557
Palazzo Pretorio 520 104 0 €0 11 612 € 761
Fond. Territori Soc. Altavaldelsa 1970 5.550 1.850 15.900 € 12.263 33 49.400 € 10.071
Parcheggio Vallone 2012 9.270 3.090 0 €0 45 28.830 € 6.288
TOTALE 286.178 60.966 362.309 € 237.472 1.634 1.248.514 € 283.856
Edifici dell’Amministrazione - 2015 – dati di consumo e di spesa

103
TEP Termico Classe TEP Elettrico Classe
(.000) (kWh/m2) Term. (.000) (kWh/m2) Elettr.
Centro Form. ne Profes. Salceto 8,0 207,2 E 21,4 815,2 G
Sc. Inf. "ll Girotondo" 3,5 273,4 G
Farmacia Comunale 1,7 100,9 C 5,5 481,6 G
Centro Anziani - Bellavista - Via Belgio 1,0 185,4 E
Cassero 7,9 142,1 D
Villa Burresi 16,4 70,8 C+ 37,5 237,0 F
Asilo N. "La Coccinella" Sc. Inf. "ll Girotondo" 14,4 157,3 D 5,3 84,9 C
Sede Polizia Munic. 4,9 104,6 C 5,1 160,9 D
Scuola med. “F. C. Marmocchi” - Palestra 6,5 104,8 C
Palazzo Civico 7,4 49,4 B+ 19,9 196,7 E
Scuola Infanzia “Risorgimento” 13,2 113,2 C 6,6 82,4 C
Scuola elem. “Pieraccini” - II° lotto 47,0 118,1 C 8,9 32,9 A
Asilo nido “Rodari” 4,7 106,8 C 2,1 69,2 C+
Teatro Politeama 16,2 44,5 B+ 38,7 155,7 D
Locali area ex Viti - Sede associazioni 0,2 89,8 C
Locali VV. UU. Staggia 0,5 88,6 C
Scuola elem. /mat. “Bernabei” 10,9 104,8 C 4,3 60,1 C+
Scuola materna Luco 3,7 76,7 C+ 2,9 88,1 C
Scuola Infanzia Borgaccio 14,1 84,2 C 7,5 65,7 C+
Palestra polifunz. Staggia 8,1 95,4 C 2,4 40,6 B+
Sala SET 0,8 74,3 C+
R. S. P. Centro Anziani 6,9 74,0 C+ 4,6 71,9 C+
Scuola elem. “Pieraccini” - TUTTA 54,8 84,8 C 12,2 27,8 A+
Scuola materna Cedda 3,7 80,4 C 1,9 60,9 C+
Scuola med. “F. C. Marmocchi” - Cent. e lat. 17,1 66,1 C+ 12,2 69,4 C+
Tribunale 7,1 35,7 A 12,6 93,2 C
Scuola med. “F. C. Marmocchi” TUTTA 23,5 73,5 C+ 12,2 56,0 B
Scuola elem. “Vittorio Veneto” 24,9 72,5 C+ 9,5 40,5 B+
Scuola elem. “Calamandrei” 6,5 66,3 C+ 3,6 53,0 B
Scuola elem. “Pieraccini” - I° lotto 6,5 60,4 C+
Scuola med. “L. da Vinci” Staggia S. 4,1 57,5 B 2,3 47,1 B+
Scuola media “L. da Vinci” 20,6 48,4 B+ 9,5 32,7 A
Scuola Infanzia Bellavista 3,6 46,6 B+ 1,6 29,6 A+
Magazzini comunali 4,0 13,6 A+ 8,0 40,5 B+
Casa di Chesino 0,0 0,0 A+ 0,0 0,5 A+
Locali Attività culturali - Amici di Poggibonsi 0,0 0,8 A+ 0,1 20,7 A+
Asilo N. "La Coccinella" 1,8 36,2 A
Palestra Pieraccini 1,3 17,4 A+ 3,3 65,6 C+
Asilo nido Lecchi 0,1 3,2 A+ 0,2 15,9 A+
Centro Anziani - Bellavista - Via Austria 0,8 22,1 A+
Centro Sociale P. zza Gerini 0,4 42,4 B+ 0,2 29,6 A+
Palazzo Pretorio 0,1 23,5 A+
Fond. Territori Soc. Altavaldelsa 13,0 90,2 C 10,5 106,8 C
Parcheggio Vallone 6,1 37,3 A
Edifici dell’Amministrazione - 2015 – Stima degli Indici termico e elettrico e Classificazione Energetica

104
Casa di Chesino € 0,06
Asilo nido Lecchi € 0,22
Locali Attività culturali - Amici di Poggibonsi € 0,29
Palestra Pieraccini € 1,01
Magazzini comunali € 1,03
Tribunale € 2,56
Scuola Infanzia Bellavista € 2,79
Scuola media “L. da Vinci” € 2,98
Palazzo Civico € 3,00
Teatro Politeama € 3,35
Scuola elem. “Pieraccini” - I° lotto € 3,71
Centro Sociale P.zza Gerini € 3,72
TOTALE € 3,72
Scuola med. “L. da Vinci” Staggia S. € 3,75
Scuola med. “F.C. Marmocchi” - Ed. Centrale e laterale € 3,88
Scuola elem. “Calamandrei” € 4,07
Villa Burresi € 4,16
Scuola elem. “Vittorio Veneto” € 4,20
R.S.P. Centro Anziani € 4,30
Scuola med. “F.C. Marmocchi” TUTTA € 4,37
Scuola materna Luco € 4,75
Scuola Infanzia Borgaccio € 4,95
Scuola materna Cedda € 4,98
Scuola elem. “Pieraccini” € 5,01
Palestra polifunz. Staggia € 5,72
Farmacia Comunale € 6,00
Sede Polizia Munic. € 6,10
Scuola elem./mat. “Bernabei” € 6,26
Scuola med. “F.C. Marmocchi” - Palestra € 6,43
Scuola Infanzia “Risorgimento” € 6,61
Fond. Territori Soc. Altavaldelsa € 6,63
Asilo nido “Rodari” € 6,73
Scuola elem. “Pieraccini” - II° lotto € 6,94
Asilo N. "La Coccinella" Sc. Inf. "ll Girotondo" € 9,27
Centro Form.ne Profes. Salceto € 18,55
Spesa del Gas per riscaldamento per metro quadro negli edifici dell’Amministrazione – 2015

Casa di Chesino € 0,01


Asilo nido Lecchi € 0,07
Locali Attività culturali - Amici di Poggibonsi € 0,10
Palestra Pieraccini € 0,20
Teatro Politeama € 0,22
Magazzini comunali € 0,26
Tribunale € 0,59
Scuola media “L. da Vinci” € 0,67
Palazzo Civico € 0,71
TOTALE € 0,79
Villa Burresi € 0,83
Scuola elem. “Vittorio Veneto” € 0,93
Scuola Infanzia Bellavista € 0,93
Scuola med. “L. da Vinci” Staggia S. € 0,94
Scuola med. “F.C. Marmocchi” - Ed. Centrale e laterale € 0,98
Scuola med. “F.C. Marmocchi” TUTTA € 1,04
Scuola elem. “Pieraccini” - I° lotto € 1,06
Scuola elem. “Calamandrei” € 1,17
Scuola materna Luco € 1,19
Centro Sociale P.zza Gerini € 1,24
Scuola med. “F.C. Marmocchi” - Palestra € 1,25
Scuola Infanzia Borgaccio € 1,27
Scuola materna Cedda € 1,42
Scuola elem. “Pieraccini” € 1,43
R.S.P. Centro Anziani € 1,43
Scuola elem./mat. “Bernabei” € 1,57
Palestra polifunz. Staggia € 1,63
Farmacia Comunale € 2,00
Sede Polizia Munic. € 2,03
Scuola elem. “Pieraccini” - II° lotto € 2,16
Scuola Infanzia “Risorgimento” € 2,20
Fond. Territori Soc. Altavaldelsa € 2,21
Asilo nido “Rodari” € 2,24
Asilo N. "La Coccinella" Sc. Inf. "ll Girotondo" € 3,59
Centro Form.ne Profes. Salceto € 6,18
Spesa del Gas per riscaldamento per metro cubo negli edifici dell’Amministrazione - 2015

105
Scuola elem. “Pieraccini” € 1,59
Casa di Chesino € 1,63
Scuola media “L. da Vinci” € 1,67
Scuola elem. “Pieraccini” - II° lotto € 1,77
Centro Anziani - Bellavista - Via Austria € 1,83
Parcheggio Vallone € 2,04
Scuola elem. “Vittorio Veneto” € 2,08
Scuola Infanzia Bellavista € 2,21
Magazzini comunali € 2,37
Asilo N. "La Coccinella" € 2,55
Palestra polifunz. Staggia € 2,67
Scuola med. “F.C. Marmocchi” TUTTA € 2,81
Scuola med. “L. da Vinci” Staggia S. € 3,04
Scuola elem. “Calamandrei” € 3,36
Scuola elem./mat. “Bernabei” € 3,38
Scuola Infanzia Borgaccio € 3,39
Scuola med. “F.C. Marmocchi” - Ed. Centrale e laterale € 3,48
Asilo nido Lecchi € 4,09
Locali Attività culturali - Amici di Poggibonsi € 4,09
R.S.P. Centro Anziani € 4,14
Scuola materna Cedda € 4,18
Palestra Pieraccini € 4,35
Scuola Infanzia “Risorgimento” € 4,38
TOTALE € 4,52
Asilo nido “Rodari” € 4,63
Centro Sociale P.zza Gerini € 5,06
Asilo N. "La Coccinella" Sc. Inf. "ll Girotondo" € 5,29
Tribunale € 5,42
Scuola materna Luco € 5,44
Fond. Territori Soc. Altavaldelsa € 5,44
Palazzo Pretorio € 7,32
Cassero € 7,69
Teatro Politeama € 8,59
Sede Polizia Munic. € 8,86
Sala SET € 8,93
Palazzo Civico € 10,64
Locali VV.UU. Staggia € 10,96
Villa Burresi € 12,80
Centro Anziani - Bellavista - Via Belgio € 12,89
Sc. Inf. "ll Girotondo" € 15,94
Locali area ex Viti sede associazioni € 17,83
Farmacia Comunale € 29,28
Centro Form.ne Profes. Salceto € 48,96
Spesa dell’Energia Elettrica per metro quadro negli edifici dell’Amministrazione - 2015
Scuola media “L. da Vinci” 0,38
Casa di Chesino 0,41
Scuola elem. “Pieraccini” 0,45
Scuola elem. “Vittorio Veneto” 0,46
Scuola elem. “Pieraccini” - II° lotto 0,55
Teatro Politeama 0,57
Magazzini comunali 0,59
Centro Anziani - Bellavista - Via Austria 0,61
Scuola med. “F.C. Marmocchi” TUTTA 0,67
Parcheggio Vallone 0,68
Scuola Infanzia Bellavista 0,74
Palestra polifunz. Staggia 0,76
Scuola med. “L. da Vinci” Staggia S. 0,76
Palestra Pieraccini 0,85
Scuola elem./mat. “Bernabei” 0,85
Scuola Infanzia Borgaccio 0,87
Scuola med. “F.C. Marmocchi” - Ed. Centrale e laterale 0,88
TOTALE 0,96
Scuola elem. “Calamandrei” 0,96
Asilo N. "La Coccinella" 1,03
Scuola materna Cedda 1,19
Tribunale 1,24
Scuola materna Luco 1,36
Asilo nido Lecchi 1,36
Locali Attività culturali - Amici di Poggibonsi 1,36
R.S.P. Centro Anziani 1,38
Scuola Infanzia “Risorgimento” 1,46
Palazzo Pretorio 1,46
Asilo nido “Rodari” 1,54
Centro Sociale P.zza Gerini 1,69
Cassero 1,71
Fond. Territori Soc. Altavaldelsa 1,81
Asilo N. "La Coccinella" Sc. Inf. "ll Girotondo" 2,05
Palazzo Civico 2,51
Villa Burresi 2,56
Sede Polizia Munic. 2,95
Sala SET 2,98
Locali VV.UU. Staggia 3,65
Centro Anziani - Bellavista - Via Belgio 4,30
Sc. Inf. "ll Girotondo" 5,31
Locali area ex Viti sede associazioni 5,94
Farmacia Comunale 9,76
Centro Form.ne Profes. Salceto 16,32
Spesa dell’Energia Elettrica per metro cubo negli edifici dell’Amministrazione - 2015

106
Risparmio attivabile da interventi di efficientamento per rientro in Classe energetica B+: una valutazione «a doppia
entrata» di valori assoluti e tasso di energivorità

Risparmio
Risparmio Risparmio Potenzialità al Risparmio
Risparmio Risparmio economico (€) Risparmio
economico economico risparmio % per ambientale (000
GAS % - ENEL % - Riduzione di ambientale
EDIFICIO GAS (€) - ENEL (€) - il rientro nel - TEP) - Riduzione di
limite di limite di Spesa con la (tonn.te CO2
limite di limite di limite di classe TEP con la
classe B+ classe B+ soluzione eq.)
classe B+ classe B+ B+ soluzione proposta
proposta
Centro Form. ne Profes. Salceto € 7.162 78,3% € 22.820 94,5% € 29.982 53,7 90,1% 26,4
Sc. Inf. "ll Girotondo" € 3.195 83,5% € 3.195 5,7 83,5% 2,9
Farmacia Comunale € 717 55,4% € 5.733 90,7% € 6.450 12,0 82,4% 6,0
Cent. Anz. ni-Bellavista V. Belgio € 976 75,7% € 976 1,5 75,7% 0,7
Cassero € 5.520 68,3% € 5.520 10,7 68,3% 5,4
Villa Burresi € 4.509 36,5% € 30.845 81,0% € 35.354 73,2 67,4% 36,4
Asilo "Coccinella" -"ll Girotondo" € 7.749 71,4% € 2.909 47,0% € 10.658 27,8 64,8% 12,7
Sede Polizia Munic. € 2.085 57,0% € 3.828 72,0% € 5.913 13,5 64,7% 6,5
Sc. med. “Marmocchi”-Palestra € 2.900 57,1% € 2.900 8,3 57,1% 3,7
Palazzo Civico € 15.661 77,1% € 15.661 30,3 56,3% 15,4
Scuola Infanzia “Risorgimento” € 5.974 60,3% € 2.984 45,4% € 8.958 23,7 55,3% 11,0
Sc. elem. “Pieraccini” - II° lotto € 21.894 61,9% € 21.894 65,1 52,0% 29,1
Asilo nido “Rodari” € 2.182 57,9% € 907 34,9% € 3.089 7,5 50,9% 3,4
Teatro Politeama € 28.560 71,1% € 28.560 54,2 50,1% 27,5
Locali area ex Viti - Sede ass. ni € 427 49,9% € 427 0,2 49,9% 0,1
Locali VV. UU. Staggia € 539 49,2% € 539 0,5 49,2% 0,2
Scuola elem. /mat. “Bernabei” € 4.756 57,0% € 1.134 25,2% € 5.890 16,0 48,1% 7,3
Scuola materna Luco € 1.199 41,4% € 1.624 48,9% € 2.823 6,1 44,7% 2,9
Scuola Infanzia Borgaccio € 4.951 46,6% € 2.294 31,6% € 7.245 19,4 41,4% 8,9
Palestra polifunz. Staggia € 3.294 52,8% € 3.294 9,6 40,9% 4,3
Sala SET € 528 39,5% € 528 0,6 39,5% 0,3
R. S. P. Centro Anziani € 2.022 39,2% € 1.860 37,5% € 3.881 9,5 38,5% 4,4
Sc. elem. “Pieraccini” – TUTTA € 19.453 46,9% € 19.453 57,5 38,3% 25,7
Scuola materna Cedda € 1.276 44,0% € 636 26,1% € 1.912 4,6 37,9% 2,1
Sc. med. “Marmocchi” - Centr. lat. € 4.093 31,9% € 4.047 35,1% € 8.139 20,6 33,2% 9,7
Tribunale € 7.143 51,7% € 7.143 12,9 33,1% 6,5
Sc. med. “Marmocchi” TUTTA € 6.953 38,8% € 2.264 19,6% € 9.217 25,1 32,3% 11,5

107
Scuola elem. “Vittorio Veneto” € 7.008 37,9% € 7.008 21,1 27,5% 9,4
Scuola elem. “Calamandrei” € 1.651 32,1% € 640 15,1% € 2.291 5,7 26,1% 2,6
Sc. elem. “Pieraccini” - I° lotto € 1.311 25,5% € 1.311 3,7 25,5% 1,7
Sc. med. “L. da Vinci” Staggia S. € 753 21,7% € 124 4,4% € 877 2,2 15,5% 1,0
Scuola media “L. da Vinci” € 1.147 7,1% € 1.147 3,2 4,8% 1,5
Scuola Infanzia Bellavista € 97 3,5% € 97 0,3 2,5% 0,1
Edifici dell’Amministrazione -2015 - Risparmio economico e ambientale attivabile da interventi di efficientamento per
rientro in Classe energetica B+

Edifici dell’Amministrazione -2015 – Fac Simile di prospetto: il Centro Direzionale Salceto

108
Un caso pilota tra gli edifici comunali
Scuola dell’Infanzia BORGACCIO – Scheda tecnica
Si è deciso di proporre una scheda tecnica tipo, relativa agli edifici comunali, di analisi basandosi su
indici, Classi energetiche, limiti e collocamento nello scatter (differenziale) dei due indici.
L’obiettivo di tale indagine è pertanto l’identificazione dei punti di debolezza e delle linee di
intervento per migliorare la vocazione energetica degli edifici.
Al fine di verificare tale impostazione è stata redatta una scheda 0 di analisi, relativa alla Scuola
dell’Infanzia del Borgaccio.

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Consumi ENEL (kWh) 34.499 34.499 34.499 34.969 33.782 33.051 32.021 30.614 36.648 35.597 34.211 34.582
Consumi GAS (mc) 20.794 20.794 20.794 20.794 20.794 25.374 20.794 21.309 22.268 20.185 16.490 16.619
Spesa ENEL (€) 4.627 5.299 5.859 6.029 6.443 6.914 6.844 7.323 7.663 7.915 7.553 7.539
Spesa GAS (€) 17.523 17.013 16.663 15.984 16.539 17.115 16.137 15.542 14.400 13.520 12.970 12.967
Consumi elettrici (kWh) e di gas (m3) nella Scuola dell’Infanzia BORGACCIO - Spesa annua in € per le due voci 2004-
2015
20,00 4,50

19,00 4,00

18,00
3,50

17,00
3,00

16,00
2,50

15,00

2,00
14,00 Edifici campionati (33)
Edifici campionati (33) 1,50
13,00
Scuola dell'Infanzia Borgaccio
Scuola dell'Infanzia Borgaccio 1,00 (I° e II° circ.)
12,00
(I° e II° circ.)
11,00 0,50

10,00 0,00
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Consumi elettrici (kWh) per mq. di superficie Spesa En. Elett. annua in €/mq.
Scuola dell’Infanzia BORGACCIO a confronto con la media degli Edifici campionati a Poggibonsi - 2004-2015 – Valori a
prezzi costanti 2015

109
Nelle scuole, la spesa per gas eccede quella elettrica ma la poca efficienza termica (vd. scatter) non
è molto più alta di quella «elettrica», in quanto entrambe sono al di fuori dei limiti di basso
consumo energetico. La spesa elettrica per mq di superficie ha subito un lento processo di
adeguamento verso l’alto fino a raggiungere il prezzo medio per mq di tutti gli altri edifici
scolastici. Quello che era un punto di forza della scuola rispetto alle altre è andato via via
riducendosi, fino quasi ad annullarsi, soprattutto a seguito di una minore azione di riduzione dei
consumi, stabili intorno a 16 kWh per mq, mentre in media negli altri edifici il consumo è passato
da 19 a 14 in 4 anni.
13,00 9,00

12,00
8,00
11,00

10,00 7,00

9,00
6,00
8,00

5,00
7,00

6,00
4,00

5,00
Edifici campionati (33)
3,00
4,00
Edifici campionati (33)
3,00
Scuola dell'Infanzia Borgaccio
2,00
(I° e II° circ.)
2,00 Scuola dell'Infanzia Borgaccio
(I° e II° circ.) 1,00
1,00

0,00 0,00
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Consumi di gas (M3) per mq. di superficie Spesa Gas annua in €/mq.
Scuola dell’Infanzia BORGACCIO a confronto con la media degli Edifici campionati a Poggibonsi - 2004-2015 – Valori a
prezzi costanti 2015

Economico Ambientale % di Ambientale


(€ anno) (tonn.te CO2 eq.) efficientamento (000 TEP)
Limite di classe A+ 12.069 28,4 93,8% 12,7
Limite di classe A 9.677 22,7 75,2% 10,2
Limite di classe B 6.488 15,2 50,4% 6,8
Limite di classe C 3.298 7,7 25,6% 3,5
Risparmio ANNUO attivabile da investimenti per il rientro nei limiti delle Classi energetiche
La performance termica per mq è, nel lungo periodo, parallela alla media degli edifici sia in termini
di spesa e consumo e sempre con un gap di circa 15%-20% in più.
La dispersione termica potrebbe essere un problema strutturale che non consente di annullare
tale gap. I piccoli interventi (Classe B) produrrebbero infatti riduzione del 50% dei costi e delle
emissioni con un indubbio valore acquisito dalla comunità e delle casse comunali.

3.4.3 Parco Veicolare


La dotazione di automezzi del Comune di Poggibonsi, a seguito anche dell’esternalizzazione del
servizio di scuola bus, è stata composta, fino a poco tempo fa, di n. 6 mezzi di proprietà a
disposizione dei propri servizi (di cui 2 mezzi in classe Euro 1 e 1 in Euro 2) con quasi 100mila km
all’anno percorsi e oltre 17mila litri di gasolio consumati.
Ape e furgoni Autocarri Autovetture Accessori Totale
B. Super e SP 6 4 5 15
Gasolio 1 7 6 2 16
Benzina Metano 2 2
Elettrico 1 1
Miscela 1 1
Altro 3 3
Totale 7 12 14 5 38
Parco Veicolare di proprietà dell’Amministrazione Comunale per tipologia e alimentazione 2015

110
Degli altri mezzi del Comune, almeno una decina è stato acquistato prima del 2000, quindi in
classe Euro 1 ad alta intensità di emissioni. In totale sono spesi quasi € 37mila annui per il
carburante, di cui quasi 20mila litri tra benzina e gasolio e circa 3mila kg di metano per auto.
Carburante (kg.) Carburante (litri) Spesa (€)
Benzina 4.000,0 5.449,6 7.363,2
Gasolio 17.250,0 14.403,8 26.175,2
Metano 2.911,8 3.202,9
Totale 24.161,8 36.741,3
Consumi di carburante e spesa dei veicoli dell’Amministrazione Comunale per carburante - 2015
Nonostante il contributo dei carburanti dell’Amministrazione su consumi energetici e emissioni in
atmosfera sia rispettivamente del 2% e 3%, è comunque un obiettivo di PAESC ridurre la quota di
emissioni immessa derivante da tale frazione. In tal senso non sembra irraggiungibile una
contrazione di circa il 20% delle 78 tCO2 eq. immesse in atmosfera nel 2014 entro 5 anni.

3.4.4 Energie rinnovabili


Fino al 2012 il contributo diretto dell’Amministrazione alla riduzione delle emissioni serra tramite
proprie fonti di produzione di energia da rinnovabili era nullo. Nel 2013 gli impianti fotovoltaici su
tre scuole hanno iniziato ad operazione ma la performance di efficienza rispetto alla potenza
installata non ha superato il 13% per complessivi 91mila kWh prodotti. Nel 2015, l’apporto di
energia prodotta sfiora i 104mila kWh, cifra stabile che rappresenta il fabbisogno «ante crisi» delle
tre scuole.
Potenza
2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021
istallata
Scuola L. Da Vinci 25.078 24.508 24.670 23.982 24.026 24.183 23.312 21.841 837 19,74
Scuola Pieraccini 41.220 53.260 53.803 51.234 54.480 44.209 48.556 48.874 45.443 39,48
Scuola Bernabei 25.175 24.939 25.403 24.250 25.071 23.071 23.683 24.647 21.621 19,74
Piscina 9.764 43.443 39.184 28.467 26.705 38.959 29,00
TOTALE 91.473 102.707 103.876 109.230 147.020 130.647 124.018 122.067 106.860 107,96
% efficienza/potenza install. 13,2% 14,8% 15,0% 14,4% 15,0% 13,2% 13,8% 13,8% 9,8%
Impianti al termovalorizzatore
Impianto da 80 kW 93.194 89.358 92.372 92.777 86.522 81.897 89.262 85.837 69.535 80,00
Impianto da 185 kW 0 0 0 0 0 0 80.797 116.160 261.366 185,00
TOTALE COMUNALE 184.667 192.065 196.248 202.007 233.542 212.544 294.077 324.064 437.761 372,96
Produzione Rinnovabili in kWh degli impianti fotovoltaici localizzati in edifici dell’Amministrazione 2013-2021
Il contributo degli Impianti fotovoltaici dell’Amministrazione alla riduzione delle emissioni serra nel
2015 2è pari al 3,3% (82,1 tonn.te CO2 equiv. di emissioni dalla produzione di 196.248 kWh di
energia rinnovabile su 2.506,9 tonn.te CO2 equiv. di emissioni complessive).
Rinnovabili
3,3%

Fossili
96,7%

Contributo delle Fonti Rinnovabili generate da impianti localizzati su sedi o terreni dell’Amministrazione Comunale alla
riduzione delle Emissioni serra (tonn.te CO2 eq.) - 2015

111
3.5 Sintesi di Consumi energetici e Emissioni Serra di territorio e Amministrazione
Si riporta di seguito una sintesi critica dei Consumi energetici e delle Emissioni Serra generati da
territorio e Amministrazione.
Unità di misura Territorio comunale Amministrazione Com.
Gas Naturale Industriale 0,686
Gas Naturale Termo elettrico ML Standard M3 0,000
Gas Naturale Civile 17,680 0,353
Benzina 3.578,429 4,000
Gasolio per Autotraz. 10.435,453 17,250
Gasolio per Riscaldam. 261,166
Gasolio per Agricolt. 2.059,971
tonn. te
Olio Combustibile 47,705
Lubrificanti 146,380
GPL Civile 1.571,690
GPL per Autotraz. 411,421 2,912
Elettricità 120,155 4,257
ML kWh
Produzione rinnovabili 46,793 0,196

Territorio Comunale Amministrazione Comunale


Consumi Emissioni - Consumi Emissioni -
Energetici - TEP tonn.te CO2 Energetici - TEP tonn.te CO2
Gas Naturale Industriale 562 1.257
Gas Naturale Termo elettrico 0 0
Gas Naturale Civile 14.480 32.413 289,8 647,9
Benzina 3.757 11.498 4,8 12,9
Gasolio per Autotraz. 10.644 33.831 18,6 55,9
Gasolio per Riscaldam. 266 835
Gasolio per Agricolt. 2.101 6.589
Olio Combustibile 47 150
Lubrificanti 143 433
GPL Civile 1.729 4.696
GPL per Autotraz. 453 1.270 3,2 9,0
Elettricità 25.551 50.282 905,2 1.781,3
TOTALE (incluso Termoval. re) 59.733 143.254 1.221,6 2.506,9
Produzione rinnovabili 9.950 19.582 41,7 82,1
Emissioni nette (incluso Termov. re) 123.672 2.424,8
Consumi Energetici e Emissioni Serra del Territorio e dell’Amministrazione Comunale per agente di consumo 2015 –
Unità di misura specifiche e riconduzione e TEP e CO2

Consumi Emissioni - tonn.te


Energetici - TEP CO2
Gas Naturale Civile 2,0% 2,0%
Benzina 0,1% 0,1%
Gasolio per Autotraz. 0,2% 0,2%
GPL per Autotraz. 0,7% 0,7%
Elettricità 3,5% 3,5%
Produzione rinnovabili 0,4% 0,4%
TOTALE 2,0% 1,8%
Emissioni nette 2,0%
Incidenza dell’Amministrazione su Territorio Comunale
L’intero Inventario fotografa la situazione a Poggibonsi al 2015, anno di riferimento per la
valutazione dinamica degli effetti delle azioni progettate fino al 2030 e per il monitoraggio

112
dell’impegno dell’Amministrazione a fornire un contributo decisivo all’abbattimento dei gas serra
in atmosfera e alla facilitazione della lotta ai cambiamenti climatici.
Lo stato dell’arte evidenzia:
- 1.221 TEP di consumi energetici per l’Amministrazione che generano 2.507 tCO2eq. di
emissione in atmosfera, di cui solo per il 3,3% sollevate dalla produzione energetica da
fonti rinnovabili.
Il saldo emissioni è dunque pari a 2.425 tCO2eq., numero che rappresenta un vero punto di
partenza per l’attuazione delle politiche di contrasto ai gas serra in città.

Sede di consumo Potenza En. El. Spesa TEP CO2


GAS Mc
Anno di riferim. 2015 installata W kWh energetica € (.000) (tonn.te)
En. El. - Illuminazione Pubblica 1.286,5 3.339.145 730.840 710,1 1.397,3
En. El. - Edifici e scuole 1.181,8 917.579 211.893 195,1 384,0
Gas - Metano per riscaldamento 362.309 237.472 289,8 647,9
Parco veicolare – carburanti 36.741 26,6 77,8
TOTALE 2.468,3 4.256.724 362.309 1.216.946 1.221,6 2.506,9
Produzione da Energie Rinnovabili 159,0 196.248 41,7 82,1
Totale al netto Rinnovabili 2.627,3 4.452.972 2.424,8
Consumi energetici e Emissioni climalteranti a Poggibonsi per fonte – Anno di riferimento 2015

I moduli online Excel della Piattaforma web di «Covenant of Mayor»


I dati dettagliati per settore (edifici comunali, impianti/illuminazione, terziari, residenziali e
trasporti-carburanti) e per vettore energetico (energia elettrica, riscaldamento/raffreddamento,
gas naturale, ecc.) sono riassumibili nella tabella di output dell'Inventario delle Emissioni, calcolata
come il prodotto del consumo finale di energia con i corrispondenti fattori di emissione.
Da questo inventario deriva la serie di tabelle, in formato Excel di seguito riportate che, elaborate
in maniera coerente, soddisfano le esigenze del modulo predisposto dalla Covenant. La
compilazione online delle tabelle consente di inserire automaticamente i dati della nostra città nel
database europeo della Covenant of Mayor.

113
A. Consumo energetico finale - nelle UNITA' DI MISURA
Categoria CONSUMO ENERGETICO FINALE [UNITA' DI MISURA]
Elettricità
Combustibili fossili Energie rinnovabili (ML. kWh)
(ML. kWh)
Gas Olio da
Altri Oli Altre Energia Energia
naturale Gas liquido riscaldamento Diesel (tonn. Benzina Ligni- Car- Biocar-
combusti- vege- bio- solare geoter-
(ML. (tonn. te) – Lubrificante te) (tonn. te) te bone buranti
bili fossili tali masse termica mica
stand M3) (tonn. te)
EDIFICI, ATTREZZATURE/ IMPIANTI E
INDUSTRIE
Edifici, attrezzature/impianti comunali 1,0895 0,3534 3,5056 33,8713 0,1962
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non
51,8223 0,4113 702,7571 116,4210 117,5781 1,1814
comunali)
Edifici residenziali 27,1708 17,3267 368,4609 61,6471 0,6194
Illuminazione pubblica comunale 3,1673
Industrie (escluse le industrie
contemplate nel Sistema europeo di 34,5703 0,2744 468,8041 77,6636 78,4354 0,7881
scambio delle quote di emissione – ETS)
Totale parziale edifici,
117,8202 18,3658 1.540,0220 194,0846 261,1662 0,0000 0,000 0,000 0,0000 0,000 0,0000 33,8713 2,7852 0,000
attrezzature/impianti e industrie
TRASPORTI
Parco auto comunale 0,0044 17,2500 4,0000
Trasporti pubblici 41,7759
Trasporti privati e commerciali 411,4206 10.376,4272 3.574,4285
Totale parziale trasporti 0,0000 0,0044 411,4206 0,0000 10.435,4532 3.578,4285 0,000 0,000 0,0000 0,000 0,0000 0,0000 0,0000 0,000
AGRICOLTURA
Agricoltura 2,3352 31,6680 2.059,9713 0,0532
Totale 120,1554 18,3702 1.983,1106 194,0846 12.756,5907 3.578,4285 0,000 0,000 0,0000 0,000 0,0000 33,8713 2,8384 0,000

114
B. Consumo energetico finale - in TEP
Categoria CONSUMO ENERGETICO FINALE [TEP]
Elettricità Combustibili fossili Energie rinnovabili
Olio da Altri Oli Bio- Altre Energia Energia
Gas Gas
riscaldamento – Diesel Benzina Lignite Carbone combustibi- vege- carbu- bio- solare geoter-
naturale liquido
Lubrificante li fossili tali ranti masse termica mica
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E
INDUSTRIE
Edifici, attrezzature/impianti comunali 231,7 289,4 3,6 7.202,7 41,7
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non
11.020,0 336,9 773,0 114,1 119,9 251,2
comunali)
Edifici residenziali 5.777,9 14.190,6 405,3 62,9 131,7
Illuminazione pubblica comunale 673,5
Industrie (escluse le industrie
contemplate nel Sistema europeo di 7.351,4 224,7 515,7 76,1 80,0 167,6
scambio delle quote di emissione – ETS)
Totale parziale edifici,
25.054,4 15.041,6 1.694,0 190,2 266,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 7.202,7 592,3 0,0
attrezzature/impianti e industrie
TRASPORTI
Parco auto comunale 3,6 17,6 4,2
Trasporti pubblici 42,6
Trasporti privati e commerciali 452,6 10.584,0 3.753,1
Totale parziale trasporti 0,0 3,6 452,6 0,0 10.644,2 3.757,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
AGRICOLTURA
Agricoltura 496,6 34,8 2.101,2 11,3
Totale 25.551,0 15.045,2 2.81,4 190,2 13.011,7 3.757,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 7.202,7 603,6 0,0

115
C. Consumo energetico finale - riportato a MWH
Categoria CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh]
Elettricità Combustibili fossili Energie rinnovabili
Olio da Altri Oli Energia
Gas Gas Biocarburant Altre Energia
riscaldamento Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili vegetal solare
naturale liquido i biomasse geotermica
– Lubrificante fossili i termica
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E
INDUSTRIE
Edifici, attrezzature/impianti comunali 1.238,7 3.365,4 41,6 38.513,0 223,1
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non
58.923,9 3.917,1 8.988,8 1.326,7 1.394,5 1.343,3
comunali)
Edifici residenziali 30.894,2 165.008,2 4.712,9 731,2 704,3
Illuminazione pubblica comunale 3.601,3
Industrie (escluse le industrie contemplate
nel Sistema europeo di scambio delle 39.307,7 2.613,0 5.996,4 885,0 930,3 896,1
quote di emissione – ETS)
Totale parziale edifici,
133.965,9 174.903,8 19.698,1 2.211,7 3.097,6 0,0 38.513,0 3.166,9
attrezzature/impianti e industrie
TRASPORTI
Parco auto comunale 41,6 204,6 48,8
Trasporti pubblici 495,5
Trasporti privati e commerciali 5.262,4 123.070,2 43.641,6
Totale parziale trasporti 0,0 41,6 5.262,4 0,0 123.770,3 43.690,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
AGRICOLTURA
Agricoltura 2.655,3 405,1 24.432,4 60,5
Totale 136.621,2 174.945,4 25.365,6 2.211,7 151.300,3 43.690,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 38.513,0 3.227,4

116
D. Consumo energetico finale - CO2
Categoria Emissioni di CO2 m(t)
Elettricità Combustibili fossili Energie rinnovabili
Olio da Altri Energia Energia
Gas Gas Ligni- Carbo- Oli Biocar- Altre
riscaldamento – Diesel Benzina combustibili solare geoter-
naturale liquido te ne vegetali buranti biomasse
Lubrificante fossili termica mica
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E
INDUSTRIE
Edifici, attrezzature/impianti comunali 455,9 647,9 11,2 14.174,2 82,1
Edifici, attrezzature/impianti terziari (non
21.686,2 754,1 2.099,6 349,5 376,1 494,4
comunali)
Edifici residenziali 11.370,3 31.764,8 1.100,8 197,2 259,2
Illuminazione pubblica comunale 1.325,4
Industrie (escluse le industrie
contemplate nel Sistema europeo di 14.466,7 503,0 1.400,6 233,2 250,9 329,8
scambio delle quote di emissione – ETS)
Totale parziale edifici,
49.304,5 33.669,7 4.601,0 582,7 835,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 14.174,2 1.165,5 0,0
attrezzature/impianti e industrie
TRASPORTI
Parco auto comunale 8,0 55,9 12,9
Trasporti pubblici 135,4
Trasporti privati e commerciali 1.270,1 33.640,1 11.485,6
Totale parziale trasporti 0,0 8,0 1.270,1 0,0 33.831,5 11.498,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
AGRICOLTURA
Agricoltura 977,2 94,6 6.588,6 22,3
Totale 50.281,8 33.677,7 5.965,8 582,7 41.255,4 11.498,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 14.174,2 1.187,8 0,0

117
4. AZIONI DI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO

4.1 Il Piano di Azione – le Schede


Il Comune di Poggibonsi, con il PAESC, si impegna a realizzare una serie di azioni per ridurre le
emissioni quantificate nell’Inventario Base delle Emissioni (IBE/BEI) del 40% entro il 2030 rispetto
ai dati rilevati nel 2015.
Alle schede d’azione viene affidata la definizione operativa e coerente degli interventi e delle
opere pubbliche cui si riferiscono con la tipologia di contributo alla riduzione del gas serra.
A tal proposito, le schede d’Azione riportano le seguenti informazioni:
- Descrizione e obiettivi;
- Stima del potenziale di riduzione dei consumi energetici;
- Stima dell’impatto in termini di emissioni climalteranti;
- Connessione con gli Obiettivi di Sviluppo Globale;
- Responsabilità dell’attuazione – Destinatari e beneficiari;
- Tempi di attuazione;
- Risorse e fonti – Attori principali;
- Indicatori di processo e di monitoraggio;
- Integrazione con eventuali altre misure.

Settore di intervento Gestione Scheda d’azione G1


Azione
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione

Obiettivi

Livello di CO2 evitata


Ipotesi di costo
Tempistiche di attuazione
Fac simile di Scheda di Azione

Le 40 schede d’azione, riportate nell’Allegato I, sono relative ad interventi già realizzati, tra il 2015
e il 2021, a quelli in corso e a quelli progettati e finanziati. Tali azioni concorreranno a raggiungere
l’obiettivo stabilito in termini di riduzione dei gas serra che l’Amministrazione si è impegnata con
la firma del Patto dei Sindaci mediante le azioni, di seguito specificate in tabella, e potranno essere
implementate in sede di monitoraggio con effetti ulteriormente migliorativi per la strategia di
medio-lungo periodo che caratterizza il PAESC stesso.

Energ. Rinnov.
Risp. Energ. Riduzione CO2
Az. Anno Progetti efficientamento (produz. in
(MWh/a) (tonn.te CO2/a)
MWh/a)
Azioni già realizzate su Edifici
Riqualif. Energ. coperture nido "Coccinella e Scuola dell'infanzia
3 2016
"Girotondo" 33,16 6,38
4 2016 Riqualif. Energ. centrali termiche Scuole infan. Picchio verde e Staggia S. -27,79 -5,35
5 2016 Riqualif. Energ. centrale termica Palazzo civico -60,12 -11,57
10 2017 Manut. Straord. Centrale termica scuole Via Sangallo insieme a Azione 3
13 2019 Efficient. Energ. sistema gestione calore edificio scolastico G. Pieraccini -121,24 -23,34
118
21 2018 Farmacia Comunale Via della Libertà -11,65 -4,29
22 2020 Efficient. Energ. impianti meccanici a servizio locali Bar Teatro Politeama -8,74 -3,22
23 2020 Efficient. Energ. centrale termica Cassero - Fortezza di Poggio Imperiale -9,60 -1,85
Azioni in corso su Edifici
8 2017 Riqualif. e Efficient. Energ. Edificio Piazza XVIII Luglio -116,33 -22,39
9 2017 Adeguam. sismico ed energetico edif. scolastico L. da Vinci LOTTO 1 -143,40 -27,60
Riqualif. Energ. Tramite PIU): Isolamento strutture di solaio piano di
18 2021
copertura PLESSI scol. Via Sangallo 4° LOTTO -13,77 -2,65
19 2021 Riqualif. Energ. infissi Palazzo Civico 3° LOTTO -60,23 -11,59
20 2021 Miglioram. e Efficient. Energ. Palazzo Comun. Via Volta, 55 -49,47 -9,52
Pubblica Illuminazione
1 2015 Manutenzione straordinaria di Viale G. Marconi -30,89 -11,37
2 2015 Manutenzione straordinaria Via Redipuglia (POD in Risorgimento) -40,70 -14,98
6 2017 Intervento riqualif. Piazza Mazzini -53,15 -19,56
7 2017 Realizzazione Parco urbano "ex Area Sardelli" -18,68 -6,88
11 2018 Collegam. stradale e area di sosta Parco urbano "ex Area Sardelli" insieme a Azione 6
12 2018 Riqualificazione Piazza Berlinguer insieme a Azione 7
14 2019 Interventi impianto di P. I. 2 stralcio -42,63 -15,69
15 2019 Interventi impianto di P. I. 3 stralcio nc nc
16 2019 Efficien. Impianti pub. ill. (area Nord) -1.108,46 -407,96
17 2020 Realizzazione Pista ciclabile e zona 30 in Via Sangallo nc nc
39 2023 Efficien. Impianti pub. ill. (area Sud)* -1.318,37 -485,21
Azioni progettate su Edifici
Adeguam. sismico Ed. scolastico Marmocchi Staggia Senese Via Romana
24 2019
102 -15,55 -2,99
26 2021 QUA P 3 riqualif. Condominio Solidale via Trento -27,45 -5,28
27 2021 Adeguam. sismico Nido G. Rodari -3,17 -0,61
30 2022 Sviluppo teritoriale sostenibile: efficient. palazzo com. via Volta -14,39 -5,29
31 2023 Efficient. e risparmio energ. di edifici pubblici - sviluppo del territorio -14,39 20,00 -5,29
32 2024 Efficient. e risparmio energ. di edifici pubblici - sviluppo del territorio -14,39 20,00 -5,29
33 2022 Messa in sicurezza - adeguam. sismico plesso scolastico g. Pieraccini -73,94 100,00 -14,23
Adeguam. sismico Edif. Scolas. Picchio Verde/Arcobaleno II stralcio -
34 2022
blocco aule -18,83 90,00 -3,62
35 2024 Social Housing, condominio solidale in via Aldo Moro -126,94 -24,44
Interventi di efficientamento energetico impianti “Cinema Teatro
36 2024
Politeama" -88,53 120,00 -32,58
37 2024 Scuola Innovativa Via Aldo Moro -207,07 -39,86
Adeguamento sismico ed energetico edificio scolastico L. da Vinci LOTTO
38 2023
2.2 -67,57 50,00 -13,01
Azioni progettate su Infrastrutture per la mobilità
25 2020 Pista ciclabile e zona 30 in via Sangallo nc nc
28 2021 Riqualif. area ex FFSS: viabilità - sosta - interscambio modale nc nc
Percorso ciclo-pedonale di collegamento presidio Ospedaliero di
29 2021
Campostaggia con l'abitato urbano zona Romituzzo nc nc
Parco veicolare-carburanti
40 2023 Azioni varie -68,76 -16,17

A Azioni già realizzate su Edifici -205,97 0,00 -43,23


B Azioni in corso su Edifici -383,19 0,00 -73,77
C Pubblica Illuminazione -2.612,88 0,00 -961,64
D Azioni progettate su Edifici -672,20 400,00 -152,52
E Azioni progettate su Infrastrutture per la mobilità 0,00 0,00 0,00
F Parco veicolare-carburanti -68,76 0,00 -16,17

A B D Edifici comunali -1.261,37 400,00 -269,51


C Edifici terziari (non comunali), attrezzature e impianti -2.612,88 0,00 -961,64
EF Trasporti -68,76 0,00 -16,17
TOTALE -3.943,01 400,00 -1.247,32
Le Azioni del PAESC per sede di consumo – CO2 equivalenti sottratte all’emissione in atmosfera dal 2015 al 2030
L’Inventario di Base delle Emissioni (IBE) quantifica infatti la CO2 rilasciata per effetto del consumo
energetico e identifica le fonti di emissione con i rispettivi potenziali di riduzione. La sua validità

119
assume valore in quanto mediante monitoraggio aiuta a scegliere e verificare le scelte relative al
Cambiamento Climatico. I Rapporti di Monitoraggio saranno presentati dell’Amministrazione con
cadenza biennale, il primo dei quali a due anni dall'approvazione del PAESC secondo le modalità
previste.

4.1.1. Gli Assi di Azioni per la riduzione dei Gas Serra al 2030 - La visione che li supporta

4.1.1.1. La Pubblica Illuminazione


Il 60% dei consumi energetici del Comune è realizzato in 173 centraline per circa 6.000 lampade;
3,4 milioni di kWh consumate ogni anni e 1.400mila tonn.te CO2 emesse in atmosfera. Sono 750
mila gli euro annui di spesa sostenuta nell’anno di riferimento, il 2015. La vetustà dei corpi
illuminanti è certa, moltissimi sono ancora alimentati con vecchie lampade a sodio (oltre il 45%,
2.500 circa) e mercurio (1.700 pari ad un terzo).
L’intervento di relamping e le stime dell’efficientamento sulla base di dati di consumo
Un recente intervento di relamping su una parte consistente della pubblica illuminazione (I
stralcio) fa emergere dati significativi in termini sia di efficientamento che di risparmio economico.
La stima di 7 anni fa sull’efficienza di un intervento totale, presentata nei capitoli precedenti,
portava ad un possibile risparmio di 600mila tonn.te CO2 eq. immesse in atmosfera, pari al -43,4%
del totale, nonché di € 300mila sul Bilancio annuo comunale. Partendo da questi dati era pensabile
un periodo di 6,4 anni per il rientro dell’intero intervento.
Questi dati sono in realtà da rivedere al ribasso per l’incidenza di alcuni aspetti manifestatisi in
questi anni: in primis i dati reali di consumo/spesa, tra ante ed ex post contenuti nelle fatture
inviate all’Amministrazione indicano risparmi superiori. In secondo luogo la stima del -43% non
tiene conto dei costi di manutenzione ordinaria delle lampade per sopraggiunta fine vita, quali:
- la sostituzione del Corpo illuminante con uno identico;
- la manodopera che occorre alla sostituzione stessa.
Al fine di ridurre la pressione generata dai costi derivanti dall’utilizzo di lampade vetuste sulla
collettività, è necessario provvedere alla sostituzione delle stesse con quelle a LED. Il costo stimato
a lampada, inclusa la sostituzione della stessa e la manodopera, si attesta attorno agli € 80.
In ultimo, i parametri di conversione tra vecchio e nuovo punto luce sono stati oggetto, durante gli
anni di continuo miglioramento, che ha condotto alla sostituzione delle vecchie lampade con
nuove tecnologie a LED che hanno un’emivita 3 volte più lunga e che, dunque, attivano risparmi
prossimi ai due terzi del totale.

Obiettivo in 3 anni (2020-2022)


Andando sempre più nello specifico e cercando di aggiornare i dati e affinare le stime a supporto
delle decisioni rimaste, da questo intervento, l’efficientamento totale delle rimanenti 5.342
lampade di Poggibonsi che al 2019 rimanevano da sostituire, possono essere oggetto di una:
- riduzione di oltre il 60% dei consumi, pari a circa 350mila € annui;
- riduzione di oltre il 65% delle emissioni serra (l’analisi su base mensile segnala punte oltre il -
70%);
- apporto dalla vendita dei Certificati Bianchi (80-90 mila € all’anno per 5 anni);
- investimento intorno a 2,5 Ml. € complessivamente;

120
- ritorno per l’Amministrazione Comunale in meno di 4 anni, se si comprendono le ridotte
necessità di manutenzione ordinaria e l’aggiornamento di impianti e centraline che si realizza
contestualmente all’intervento di relamping.
Alcuni interventi di riqualificazione di vie della città, effettuati negli anni 2016-2018, hanno
condotto ad “anticipare” il percorso di efficientamento dell’illuminazione pubblica. La sostituzione
di tutti i lampioni delle vie oggetto di intervento(impianti, reti di distribuzione e manti stradali) ha
infatti generato effetti riscontrabili nei consumi e nelle fatture già a partire dal 2019.
In via Trento, via Suali, via Redipuglia e viale Marconi, costi e consumi elettrici si sono ridotti anche
oltre il 60% rispetto al 2016; in particolare la riduzione reale ha confermato le aspettive di
progetto e si è manifestata con tali quantità:
- di circa due terzi per Viale Marconi che passa dai circa 10mila euro di spesa del 2015 ai poco
più di 4mila del 2018: un valore che consente di ripagare l’intervento in meno di 4 anni;
- una stima di poco più bassa alla precedente per Via Redipuglia;
- di circa -60% per i 2 interventi nelle nuove aree di Via Sardelli-Piazza Mazzini.

POD Via potenza CONSUMI SPESE € CONSUMI SPESE € Variazione Variazione


in Kw kWh 2015 2015 kWh 2019 2019 CONSUMI SPESE
IT001E46896907 VIA IUGOSLAVIA 7,0 27.379 € 5.878 7.907 € 1.825 -71,1% -69,0%
IT001E46899041 VIA ABETONE 6,0 24.222 € 5.207 8.197 € 1.890 -66,2% -63,7%
IT001E41788644 VIA SAN GIMIGNANO 11,0 24.571 € 5.277 8.786 € 2.131 -64,2% -59,6%
IT001E46834480 VIALE GUGLIELMO MARCONI 14,0 50.338 € 10.838 18.435 € 4.254 -63,4% -60,7%
IT001E41929875 VIA BORGACCIO 1,7 2.673 € 592 1.061 € 256 -60,3% -56,8%
IT001E46841276 VIA RISORGIMENTO 16,0 49.133 € 10.587 23.364 € 5.388 -52,4% -49,1%
IT001E40215354 VIA CALABRIA 5,0 13.611 € 2.924 7.107 € 1.641 -47,8% -43,9%
IT001E46899075 VIA MONTE BIANCO 7,0 24.492 € 5.258 13.904 € 3.203 -43,2% -39,1%
IT001E46841247 VIA TRENTO 18,0 70.130 € 15.064 40.396 € 9.335 -42,4% -38,0%
IT001E41596319 LOCALITA FOSCI 20,0 48.145 € 9.944 27.848 € 6.405 -42,2% -35,6%
IT001E46884822 VIA PELLEGRO SUALI 8,5 25.629 € 5.517 15.276 € 3.541 -40,4% -35,8%
IT001E46899323 VIA CESARE ANDREUCCETTI 10,0 40.108 € 8.623 24.791 € 5.719 -38,2% -33,7%
IT001E46895745 VIA XXV APRILE 10,0 31.696 € 6.806 21.785 € 5.022 -31,3% -26,2%
Esemplificazione della riduzione di consumi e spesa a seguito di interventi di riqualificazione a Led di vecchi corpi
illuminanti – consuntivo ex post 2019 rispetto alla situazione ante riqualificazione
In verde sono evidenziate le vie oggetto di progetto di Efficientamento dei singoli POD tra 2015 e 2019
Altri interventi oltre a quelli realizzati nel 2017 o a quelli nel 2019 (le riqualificazioni di Piazza
Berlinguer e dell’Area Sardelli in prossimità di piazza Mazzini), o agli ulteriori che hanno
efficientato quasi 2.000 punti luce in città, sono stati realizzati fino all’estate 2021. Anche in questi
interventi si è confermata la contrazione alla metà dei consumi annui, passando da 1,47 MWh a
766mila kWh del 2021.
Consumi Consumi
var. % 21/16
2016 - kWh 2021 - kWh
Viale Marconi – 2016 43.521 14.510 -66,7%
Via Redipuglia – 2016 49.100 16.705 -66,0%
Piazza Mazzini – 2017 74.610 31.510 -57,8%
Area Sardelli – 2017 24.530 9.863 -59,8%
Pubbl. Illum. 2°-3° stralcio – 2019 73.249 51.735 -29,4%
2.000 punti luce - 2019 - 90% realizzato 1.469.310 766.061 -47,9%
Consumi in kWh dei POD relativi agli interventi progettati dal 2015 – anni 2016 e 2021
Dal momento che la realizzazione dei lavori è avvenuta nella seconda metà dell’anno e in tempi
diversi, proprio per i tanti POD in questione, appare più significativa la valutazione di variazione
dei consumi con intervalli di tempo stagionali nei due anni di riferimento.
Pertanto, se si considera l’ultimo mese del 2021, a lavori effettuati e certi di una corretta
valutazione tra un prima e un dopo, il tasso di riduzione delle emissioni climalteranti generate dal
121
90% dei 2.000 punti luce efficientati raggiunge il -75%. Se invece consideriamo solo il secondo
semestre del 2021, la variazione dei consumi, misurata rispetto ai 6 mesi di inizio 2016, è del -
68,8%. Tale valore può essere utilizzato quale parametro di stima per gli scenari che prevedono il
completamento e la conversione a Led delle residue 3.000 vecchie lampade in città. Tale stima
appare addirittura cautelativa rispetto ai periodi di confronto più congrui di 3 mesi (-70,6%) e del
solo mese di dicembre (-74,9%), periodi dai quali emergono variazioni più vistose.
La quota del -68,8% tiene anche in considerazione l’aumentata efficienza del lavoro delle centrali
elettriche di produzione nello stesso periodo e rappresenta dunque il vero parametro di
conversione dei dati di spesa e consumo, sul quale concentrarci negli impegni complessivi di
riduzione delle emissioni climalteranti sul territorio.
CO2 evitata CO2 variazione % 2021/2016
6 mesi 3 mesi dicembre 6 mesi 3 mesi dicembre
Viale Marconi – 2016 -11,4 -9,89 -7,40 -70,5% -64,2% -55,6%
Via Redipuglia – 2016 -15,0 -17,44 -18,00 -75,1% -74,7% -72,3%
Piazza Mazzini – 2017 -19,6 -22,52 -23,68 -63,8% -63,3% -62,6%
Area Sardelli – 2017 -6,9 -7,85 -8,04 -68,0% -68,2% -66,7%
Pubbl. Illum. 2°-3° stralcio – 2019 -15,7 -20,41 -26,00 -51,7% -57,5% -68,3%
2.000 punti luce - 2019 - 90% realizzato -408,0 -480,39 -539,77 -68,8% -70,6% -74,9%
Effetti di conversione a Led dei POD di illuminazione pubblica di riferimento – valori di CO2 evitata in termini di
tonnellate di CO2 equivalente e tasso % di variazione tra i 6 e 3 mesi finali e del dicembre del 2021 rispetto al 2016
La stagionalità dei consumi di medio periodo conferma che la quota della riduzione del 68,8% è
una stima idonea e non eccessiva delle potenzialità della scelta di completare tutta la
riconversione a Led della città. Da giugno 2021 fino a fine anno, ben 2.000 punti luce hanno
richiesto alla produzione elettrica nazionale, ogni mese, tra il 25% e il 35% di quanto richiedevano
ad inizio 2016. La corrispondente contrazione media del 70% dei consumi elettrici è incrementata
dalla produttività delle centrali fino ad oltre il -80% medio Tale dato conferma sia il carattere
“cautelativo” della stima sia le motivazioni dell’uso del -68,8% come parametro di inferenza
sull’intera dotazione di lampade a Poggibonsi.
120,0
Viale Marconi - 2015 Via Redipuglia - 2015
Piazza Mazzini - 2017 Area Sardelli - 2017
Pubbl. Illum. 2°-3° stralcio - 2019 2.000 punti luce - 2019 - 90% realizzato

100,0

80,0

60,0

40,0

20,0

0,0
gen-16
feb-16
mar-16
apr-16
mag-16
giu-16
lug-16
ago-16
set-16
ott-16
nov-16
dic-16
gen-17
feb-17
mar-17
apr-17
mag-17
giu-17
lug-17
ago-17
set-17
ott-17
nov-17
dic-17
gen-18
feb-18
mar-18
apr-18
mag-18
giu-18
lug-18
ago-18
set-18
ott-18
nov-18
dic-18
gen-19
feb-19
mar-19
apr-19
mag-19
giu-19
lug-19
ago-19
set-19
ott-19
nov-19
dic-19
gen-20
feb-20
mar-20
apr-20
mag-20
giu-20
lug-20
ago-20
set-20
ott-20
nov-20
dic-20
gen-21
feb-21
mar-21
apr-21
mag-21
giu-21
lug-21
ago-21
set-21
ott-21
nov-21
dic-21

Consumi dei POD relativi agli interventi progettati per mese e periodo di completamento dell’intervento (con cerchio
riempito) – Numero indice gennaio 2016=100 – 2016-2021

122
Nella seguente tabella sono elencate le stime di riduzione delle emissioni, calcolate in tonnellate di
CO2 equivalente, e la quota percentuale attivata da ognuna delle 10 azioni di efficientamento,
intraprese dall’amministrazione nel comparto della Pubblica Illuminazione tra il 2015 e il 2021,
relative in totale a circa la metà dei 6mila punti luce totali della città.
Le 10 azioni, cui si aggiunge la Azione 39 relativa all’Efficientamento degli ultimi 3mila punti luce
dell’Area Sud di Poggibonsi, da realizzare, fanno parte di un più ampio set di 40 azioni che
l’Amministrazione ha individuato per rispettare l’impegno di riduzione delle emissioni climalteranti
al 2030.
importo lavori importo Quota
Progetti efficientamento CO2 evitata CO2 evitata
Az. Anno importo q. e. efficientamento ribassato al intervento EE/Totale
energetico (kg./anno) %
al netto Iva netto iva lavori
Manutenzione straordinaria di Viale G.
1 2015 750.000,00 € 131.138,69 € 94.826,39 € terminati 17,5% -11.369 -70,5%
Marconi
Manutenzione straordinaria Via
2 2015 1.450.000,00 € 255.051,63 € 140.839,51 € terminati 17,6% -14.979 -75,1%
Redipuglia (POD in Risorgimento)
Realizzazione Parco urbano "ex Area
7 2017 536.000,00 € 97.008,26 € 69.234,80 € nuovo 18,1%
Sardelli"
-6.876 -68,0%
Collegam. stradale e area di sosta
11 2018 300.000,00 € 26.684,44 € 18.913,93 € nuovo 8,9%
Parco urbano "ex Area Sardelli"
6 2017 Intervento riqualif. Piazza Mazzini 2.350.000,00 € 161.460,25 € 95.649,05 € terminati 6,9%
-19.561 -63,8%
12 2018 Riqualificazione Piazza Berlinguer 1.100.000,00 € 44.776,50 € 32.051,02 € terminati 4,1%
14 2019 Interventi impianto di P. I. 2 stralcio 76.931,08 € 57.867,65 € 40.957,37 € terminati 75,2%
-15.689 -51,7%
15 2019 Interventi impianto di P. I. 3 stralcio 77.387,37 € 58.222,62 € 41.223,48 € terminati 75,2%
16 2019 Efficien. Impianti pub. ill. (area Nord) 1.050.000,00 € 842.002,05 € 842.002,05 € in corso 80,2% -407.957 -68,8%
Realizzazione Pista ciclabile e zona
17 2020 2.050.000,00 € 250.244,99 € 250.244,99 € in corso 12,2% nc nc
30 in Via Sangallo
da mettere a
39 2023 Efficien. Impianti pub. ill. (area Sud)* 1.496.433,41 € 1.200.000,00 € 1.200.000,00 € 80,2% -485.209 -68,8%
gara
TOTALE 11.236.751,86 € 3.124.457,08 € 2.825.942,59 € 76,5% -961.641 -68,8%
Effetti di conversione a Led dei POD di illuminazione pubblica di riferimento – valori di CO2 evitata in termini di
tonnellate di CO2 equivalente e variazione % per Azione (2015-2021)
* Parametri di efficientamento e emissione imposti identici al consuntivo dell’Efficientamento dei 2.000 punti luce dell’Area Nord

Sono 408 le tonnellate di CO2 sottratte all’atmosfera in questi anni dalle 10 azioni già realizzate, e
che costituiscono il contributo massimo tra le fonti di consumo dell’Amministrazione, anche in
termini di efficienza, di risparmio economico indotto, di ricaduta nella contrazione delle spese del
bilancio annuale e di potenzialità sia di finanziare sviluppo nel settore energetico che generare
altri risparmi ambientali.
Molto probabilmente il risparmio economico risulterà minore rispetto alle attese, nonostante
l’ingente apporto previsto per l’Azione 39, che prevede il relamping su 3mila lampade dell’Area
Sud con una riduzione di 485 tonn.te CO2e, una quantità simile a quella già realizzata dalle 10
azioni in totale.
L’importo complessivo risparmiato dall’Amministrazione in questo scenario, avrebbe potuto
essere pari ad oltre € 500mila annui, se le condizioni e i prezzi di mercato non fossero cambiati
repentinamente a partire da fine 2021. Le perturbazioni sui prezzi energetici hanno aumentato il
prezzo del kWh da 17 centesimi di € di fine 2021 a oltre 41 centesimi nei primi mesi del 2022, un
prezzo due volte e mezzo quello stabilizzato in passato per lungo periodo. Nonostante le diverse
condizioni al contorno, la cifra risparmiata in totale, in una ipotetica situazione di ritorno prezzi più
rispondenti alla realtà, sarà più vicina ai 400mila €, cifra considerevole visti anche il duplice
carattere di risparmio riscontrabile ogni anno e cifra disponibile di spesa.

123
Potenza installata W En. El. kWh TEP (.000) CO2 (tonn. te)
2015 1.287 3.339.145 710,1 1.397,3
2030 401 1.041.813 221,4 435,7
RISPARMIO ANNUO A REGIME 885 2.297.332 488,7 961,6
Effetti di conversione a Led di tutti i 6mila punti luce – risparmi di consumo e emissione attivati complessivamente negli
anni a regime rispetto al 2015

Con l’Azione 39 realizzata i coefficienti di risparmio, applicati all’intero set di azioni proposte,
conducono a regime ad una riduzione stimata attorno a poco più di un milione di kWh consumati
ogni anno dalla pubblica illuminazione a Poggibonsi dagli oltre 3,3 Ml. kWh consumati nel 2015.

Indicatori prima e dopo l’intervento di efficientamento di tutti i punti luce della Pubblica Illuminazione

I risparmi, complessivamente attivati dall’efficientamento a Led di tutto il parco della Pubblica


Illuminazione, corrispondono ogni anno a quasi -490 TEP di consumo, tonnellate equivalenti
petrolio, pari a quasi -1.000 tonnellate di CO2 equivalenti di emissioni sottratte al bilancio dei gas
serra in atmosfera. Tali quote rappresentano:
- il 40% delle emissioni prodotte in un anno dall’intera attività dell’Amministrazione;
- oltre tre quarti della riduzione di TEP e CO2 di tutte le azioni poste in essere nei 15 anni di
Piano, dal 2015 al 2030.

4.1.1.2. Gli Edifici dell’Amministrazione


Il presente paragrafo si sviluppa partendo da questa domanda “Cosa succederebbe se TUTTI gli
edifici in esame fossero oggetto di riqualificazione energetica per rientrare nelle prime 4 Classi?”
Per rispondere a tale domanda è necessario predisporre un Audit specifico per verificare gli
interventi, indicare la classe energetica iniziale e finale e stimare l’importo dei lavori. Il pre-test,
riportato in tabella sottostante, consente di stimare l’entità di massima del risparmio indotto negli
edifici del Comune di Poggibonsi.
Economico (€ anno) Ambientale (tonn.te CO2 eq.) % Ambientale (000 TEP)
Limite di classe A+ 204.093 482,4 88,7% 215,8
Limite di classe A 155.431 367,4 67,5% 164,3
Limite di classe B 98.462 232,7 42,8% 104,1
Limite di classe C 50.318 118,9 21,9% 53,2
Risparmio ANNUO attivabile da investimenti per il rientro nelle Classi energetiche (solo Gas)

Il Comune di Poggibonsi spende infatti ogni anno 230mila€ e immette in atmosfera 544 tonn.te
CO2 eq. Tali dati sono correlati al fabbisogno ordinario del solo gas in 27 edifici e scuole (i soli di cui
si hanno tutti i dati necessari alla stima).

124
Qualora si decidesse di riconvertirli in Classe C, si potrebbero avere risparmi di Gas per 50mila€
annui e un miglioramento in termini ambientali del -32%. Se si volesse invece giungere in Classe A,
lo sforzo darebbe ottimi risultati in termini di sostenibilità, le quote dei risparmi aumenterebbero
infatti a 155mila€ e -67% per l’ambiente. In ogni caso, coscienti che la scelta dei lavori dipende
dalla spesa, dalla disponibilità di risorse e di opportune linee di finanziamento, è indubbio che
anche se si perseguisse un obiettivo di minima, quale la Classe B, limite di Legge, tale scelta
indurrebbe un risparmio di 100 mila € annui, con una propagazione di effetti benefici nel tempo. In
10 anni sarebbero risparmiati 1 Ml. € e -2.300 tonn.te CO2 eq. in atmosfera.
Questi scenari sono cautelativi in quanto tali stime, che sono comunque calcolate per difetto, non
tengono conto di possibili finanziamenti, incentivi o progetti finanziari (quali PPP o Esco 2.0,
Noleggio operativo), in quanto incidenti solo sulla parte di Bilancio e non su quella Ambientale.
Gli interventi potrebbero beneficiare anche di ulteriori riduzioni, non considerate nella costruzione
degli «Scenari» riconducibili alle economie generate dal comparto elettrico e dalla crescita delle
rinnovabili. La contrazione dei consumi del -25% e l’apporto rinnovabile (contributo del 50%)
genererebbero infatti risparmi intorno al 75% dei 215 mila € annui relativi alla spesa elettrica di
edifici, scuole e asili in città (pari a circa 1,6 Ml. € in 10 anni). Le cifre risparmiate (stimate attorno
a 2,6 Ml. €) a seguito degli interventi di efficientamento potrebbero essere reimpiegati per altri
interventi mirati ad abbattere le emissioni e concorrere a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni.
Tra gli edifici dell’Amministrazione sui quali è stata condotta l’analisi dei risparmi inducibili sono
stati inseriti quelli di maggiori dimensioni e consumi. Il risparmio annuo indotto dall’attivazione di
lavori per l’efficientamento energetico finalizzati a raggiungere la Classe B e stimato in 98mila €,
non può che essere un valore per difetto di fronte ai 68 edifici realmente di proprietà
dell’Amministrazione. Un ulteriore risparmio è indotto dal fatto che i 98mila € annui sono riferiti
esclusivamente al contenimento della performance termica, che costituisce la base per la
classificazione energetica.
Appare del tutto evidente come gli stessi interventi volti a ridurre le dispersioni termiche, avranno
ricadute inevitabili anche su un fabbisogno elettrico che pur crescendo per «peso» (con la parziale
conversione da termico del riscaldamento invernale e del raffreddamento estivo) calerà nei
«volumi» (in termini di quantità consumate).
Alcuni studi indicano nel -20% la percentuale di riduzione delle immissioni climalteranti
«fisiologicamente» indotta da azione diretta sulla dispersione termica anche sul fabbisogno
elettrico. Tale ipotesi consente un risparmio di 47mila € sui 237mila € di spesa annua del Comune
per «Energia elettrica per edifici e scuole», cifra anch’essa da intendersi per difetto, e in media pari
a meno di 1 euro per ognuno dei 52mila mq di superficie del patrimonio edilizio del Comune di
Poggibonsi.
Lo scenario teorico ideale degli interventi delinea la direzione della programmazione comunale
caratterizzata dalla concretezza della fattibilità degli obiettivi prefissi dal PAESC per il comparto
degli edifici e del loro uso energetico di elettricità e gas per riscaldamento.
La costruzione dello scenario reale per gli edifici dell’Amministrazione, nel periodo 2015-2030 di
vigenza del PAESC, si è potuta avvalere di alcuni elementi oggettivi che in tale ottica sono stati utili
e chiarificanti.
Guardando i Piani Triennali delle Opere Pubbliche, a partire dal 2015 ad oggi, si rileva come molti
degli edifici di proprietà dell’Ente sono stati e saranno oggetto di interventi di Efficientamento, in
parte già realizzati e in parte già pianificati. Alcuni interventi sono connessi a finanziamenti
contenuti in programmi o bandi che prevedono un contributo regionale, nazionale o comunitario.

125
Ognuno dei 22 interventi sul patrimonio edilizio pubblico va ad implementare le Azioni di PAESC
aggiungendosi alle 11 azioni specifiche già indicate per la Pubblica Illuminazione.
13 sono le opere già progettate e realizzate, di cui 9 terminate, mentre altre 4 sono o con lavori
in corso o con gara d’appalto in corso. Delle 9 opere terminate, di 8 si hanno disponibili i dati di
consumo e emissione a posteriori dell’intervento, utili ai fini della valutazione dei lavori di
efficientamento progettati. Sono dunque utilizzabili, ai fini del calcolo di inferenza degli altri lavori,
i parametri di efficienza attivata, rilevata nel rispetto dell’osservazione sul campo, delle
misurazioni effettive.
importo lavori CO2 evitata (kg.
importo EE quota
Importo q. efficienta- /anno) - Variazione CO2
Az. Anno Progetti efficientamento energetico ribassato EE/totale
e. mento al netto consumi misurata evitata %
netto iva lavori
iva 2021/2015
Riqualif. Energ. coperture nido "Coccinella e
3 2016 300.000 € 234.291 € 161.394 € 78,1% 6.384 15,0%
Scuola dell'infanzia "Girotondo"
Riqualif. Energ. centrali termiche Scuole
4 2016 88.000 € 71.236 € 46.568 € 81,0% -5.349 -11,5%
infan. Picchio verde e Staggia S.
Riqualif. Energ. centrale termica Palazzo
5 2016 77.000 € 65.344 € 42.287 € 84,9% -11.574 -20,8%
civico
Manut. Straord. Centrale termica scuole Via
10 2017 40.315 € 36.650 € 21.381 € 90,9% insieme a Azione 3
Sangallo
Efficient. Energ. sistema gestione calore
13 2019 149.728 € 118.710 € 96.318 € 79,3% -23.339 -15,9%
edificio scolastico G. Pieraccini
Efficient. Energ. impianti meccanici a
22 2020 75.000 € 59.177 € 51.824 € 78,9% -3.215 -14,1%
servizio locali Bar Teatro Politeama
Efficient. Energ. centrale termica Cassero -
23 2020 48.873 € 40.678 € 30.720 € 83,2% -1.849 -11,8%
Fortezza di Poggio Imperiale
21 2018 Farmacia Comunale Via della Libertà 377.000 € 77.000 € 71.514 € 20,4% -4.287 -29,2%
Lavori - terminati 1.155.916 € 703.086 € 522.005 € 60,8% -43.228 -12,5%
Progetti di efficientamento energetico su edifici dell’Amministrazione con importo, importo per Efficientamento e
valori della CO2 evitata in termini di tonnellate di CO2 equivalente e variazione % per Azione già terminata (2015-2021)
Gli importi messi a gara per le 8 opere finanziate sono pari a € 1,15 ml., dei quali € 522 mila (al
netto IVA) di ribasso relativo alla parte efficientata. Emerge pertanto un’incidenza dei lavori di
efficientamento sul progetto completo pari circa al 60,8%.
Queste opere, una volta terminate e al netto di spese e consumi per l’anno 2021, hanno prodotto
una riduzione di 43.228 chilogrammi di CO2 immesse in atmosfera che si traduce in un calo del -
12,5% delle emissioni serra per gli 8 edifici ai quali sono riferiti. Tali quote di emissioni
contribuiscono ad una riduzione annua del - 4,2% per tutti gli edifici dell’Amministrazione,
rispetto al 2015, anno di riferimento base per il presente PAESC.
La costruzione di un sistema di conoscenza comprensivo di tutte le informazioni relative a queste 8
azioni consente inoltre di definire i parametri utili anche per le altre 29 azioni di PAESC previste e
consente di stimate per qualità e quantità l’impegno diretto del Comune a ridurre le emissioni
serra entro il 2030.
Se rapportiamo le 43 tonnellate di CO2 equivalenti, calcolate per gli 8 interventi già terminati,
all’importo dei lavori pari a € 522mila al netto di IVA e ribasso di gara, si ottiene una misura
affidabile relativa a quanto la spesa finalizzata al solo efficientamento produca in termini di
abbattimento di gas serra e di efficacia di ogni euro speso in quella direzione. Nel caso dei lavori in
tabella, il rapporto indica che le emissioni di gas serra si riducono di 0,0828 CO2 equivalenti per
ogni euro netto di lavori realizzati per efficientamento, offrendo un parametro a cui riferirsi per
la misura utile per le altre opere delle quali non si conosce in progetto la stima della CO2 evitata.
Tra le 9 opere terminate, la riqualificazione dell’edificio sociale di Piazza XVIII Luglio non ha
parametri da cui poter desumere indicazioni sulla qualità dell’efficientamento effettuato. Non si
dispone infatti di importi ex post di spesa o di valori di consumi elettrici e termici da comparare
126
con la situazione antecedente ai lavori, in quanto la struttura stessa deve essere ancora messa in
funzione.
Oltre a questa, altre 4 opere sono in avanzata fase di lavori o con la gara in corso. Anche per
queste è possibile conoscere i valori dei lavori complessivi e la quota relativa di efficientamento
energetico ma non i consuntivi di risparmio attivato economico e ambientale. Inoltre, per due di
queste opere, esiste un’indicazione progettuale di contenimento di CO2, quota da confermare una
volta conclusi i lavori e confrontati alla situazione ex ante.
importo CO2 evitata
lavori Importo EE quota (kg./anno) - CO2
Progetti efficientamento Status
Azione Anno Importo q. e. efficienta- ribassato EE/totale Variaz. consumi evitata
energetico lavori
mento al netto iva lavori misurata %
netto iva 2021/2015
Riqualif. e Efficient. Energ. Edificio
8 2017 1.300.000 € 364.832 € 270.413 € terminati 28,1% nc nc
Piazza XVIII Luglio
Adeguam. sismico ed energetico
9 2017 1.216.855 € 453.531 € 333.345 € in corso 37,3% nc nc
edif. scolastico L. da Vinci Lotto 1
Riqualif. Energ. tramite PIU: Isolam.
gara in
18 2021 strutture di solaio piano di copertura 54.164 € 42.011 € 32.000 € 77,6% nc nc
corso
plessi scol. Via Sangallo 4° Lotto
Riqualif. Energ. infissi Palazzo gara in
19 2021 221.208 € 183.478 € 140.000 € 82,9% nc nc
Civico 3° Lotto corso
Miglioram. e Efficient. Energ.
20 2021 260.000 € 149.658 € 115.000 € in corso 57,6% nc nc
Palazzo Comun. Via Volta, 55
Lavori in corso 3.052.227 € 1.193.510 € 890.759 € 39,1% nc nc
Progetti di efficientamento energetico su edifici dell’Amministrazione con importo, importo per Efficientamento e
valori della CO2 evitata in termini di tonnellate di CO2 equivalente e variazione % per Azione in corso per lavori senza
parametri finali di efficientamento (2015-2021)
Le 5 opere, riportate nella precedente tabella, finanziate con 3,05 milioni di euro, hanno generato
lavori di solo Efficientamento Energetico per quasi 1,2 milioni di euro, scesi a 890mila € al netto di
IVA nella fase di aggiudicazione di gara, e portando il peso dell’efficientamento prossimo al 40%.
In particolare e soprattutto per i due lavori più grandi (Azioni 8 e 9), il comparto energetico
affianca, in misura complementare, quello degli adeguamenti sismico e strutturale che si mostrano
predominanti fin nella fase di progettazione. In tali opere, i lavori di minor importo convergono
decisamente verso l’efficientamento energetico, mentre i volumi di finanziamento maggiori, data
proprio la specificità dei finanziamenti stessi, sono destinati proprio alla prevenzione sismica.
Nonostante i limiti previsti nei finanziamenti è stato possibile realizzare opere che hanno risposto
sia ai bisogni di sicurezza strutturale che di riduzione dell’impatto ambientale nella fase di gestione
del patrimonio edilizio stesso.
Nei due interventi, da realizzare, relativi all’adeguamento sismico dell’edificio scolastico
Marmocchi a Staggia Senese e del plesso scolastico di Via Pieraccini a Poggibonsi, che insieme
superano i 4,8 milioni di finanziamento, la quota relativa agli aspetti ambientali e
dell’efficientamento si attesta a poco più di 200mila euro (circa il 4% dell’importo totale dei
lavori).
Fra le azioni meno specifiche sul tema energia rientrano anche quelle relative alle due nuove
costruzioni: la Scuola innovativa e il Condominio Solidale in via Aldo Moro, per un importo totale
dei lavori pari a 13,8 milioni di euro. Tali opere sono state progettate e saranno realizzate
adottando soluzioni tecniche e architettoniche che condurranno i due edifici verso la neutralità
energetica e verso un fabbisogno quasi interamente soddisfatto da produzione energetica
autonoma, sistemi di recupero del calore e domotica. Per questi due interventi non sarà possibile
valutare, come fatto per gli altri interventi sul patrimonio edilizio esistente, la stagionalità dei
consumi energetici confrontandola con quella precedente ai lavori. Ciò nonostante non si può
127
prescindere dal fatto che queste sostituiranno o integreranno fabbisogni di istruzione e sociali di
cittadini e comunità finora soddisfatti, in altri edifici, da ben altre intensità di consumo e di
emissioni in atmosfera e che, potranno essere oggetto di interventi di efficientamento e
riconversione una volta che saranno liberate dalle loro attuali funzioni.
Importo lavori
Costo del Contributo efficientamento
Azione Finalità anno Intervento
progetto € ottenuto € al netto iva e al
netto ribasso
Realizz. interventi urgenti e
Interventi di adeguam. sismico edificio
indifferibili - settore edilizia scolast. -
24 2019 scolastico Marmocchi di Staggia Senese, Via 980.000 € 400.000 € 36.148 €
(DGR 352/2019) DDRT 19682/2019
Romana n. 102/104
Reg. Toscana
PIU Altavaldelsa Città+Città 4.6.1
25 2020 Pista ciclabile e zona 30 in via Sangallo 1.276.959 € 972.194 € 0€
Mobil. Sosten. Reg. Toscana
QUA P 3 riqualif. Condominio Solidale via
26 2021 865.000 € 865.000 € 63.811 €
Trento
27 PNRR - M5C2 2.1 Investim. progetti 2021 Adeguam. sismico Nido G. Rodari 200.000 € 200.000 € 7.377 €
di rigener. urbana volti a ridurre Riqualif. area ex FFSS: viabilità - sosta -
28 situazioni di emarginazione e 2021 700.000 € 700.000 € 0€
interscambio modale
degrado sociale Percorso ciclo-pedonale di collegamento
29 2021 presidio Ospedaliero di Campostaggia con 930.000 € 930.000 € 0€
l'abitato urbano zona Romituzzo
Sviluppo teritoriale sostenibile: efficient.
30 2022 130.000 € 130.000 € 63.934 €
palazzo com. via Volta
Efficientam. Energ. /Svil. Sosten.
Efficient. e risparmio energ. di edifici pubblici -
31 (Art. 1, co. 29, L. 160/2019) Min. 2023 130.000 € 130.000 € 63.934 €
sviluppo del territorio
Interno
Efficient. e risparmio energ. di edifici pubblici -
32 2024 130.000 € 130.000 € 63.934 €
sviluppo del territorio
Messa in sicurezza - adeguam. sismico plesso
33 FSC Anticipazione PIANO 2021- 2022 3.495.000 € 3.495.000 € 171.885 €
scolastico g. Pieraccini
2027 - Del_Cipess_79_2021 - GURI
Interventi adeguam. sismico Edif. Scolas.
del 26/03/2022 (in attesa Impegno di
34 2022 Picchio Verde e Arcobaleno II stralcio - blocco 890.000 € 890.000 € 43.770 €
Spesa RT)
aule
Prog. Reg. FESR 2021-2027 Obiet. Social Housing, condominio solidale in via Aldo
35 2024 6.000.000 € 4.800.000 € 295.082 €
Spec. OS 5.1 (DGRT n. 204 del Moro
28/02/2022) - ABCura - Reg. Interventi di efficientamento energetico impianti
36 2024 800.000 € 640.000 € 393.443 €
Toscana “Cinema Teatro Politeama"
Scuole innovative (1, comma 158,
Legge 13 luglio 2015, n. 107 e D. M.
37 2024 Scuola Innovativa Via Aldo Moro 7.830.000 € 7.830.000 € 481.352 €
7 agosto 2015) - realizzazione
diretta di INAIL
Messa in sicurezza edifici e territorio
Adeguamento sismico ed energetico edificio
38 2021 (art.1, co.139 e ss, 2023 730.000 € 615.000 € 157.070 €
scolastico L. da Vinci Lotto 2.2
L.145/2018) Ministero Interno
Interventi di mobilità sostenibile 2.906.959 € 2.602.194 € 0€
Interventi di efficient. energetico edifici 22.180.000 € 20.125.000 € 1.841.742 €
Progetti di efficientamento energetico su edifici dell’Amministrazione con importo, costo del progetto e stima
dell’impatto dell’efficientamento con l’ipotesi di un ribasso di gara del 25% - Azioni progettate e per le quali è stata
presentata e/o accolta la richiesta di finanziamento (2022-2030)
Queste 15 opere completano il quadro di lavori pianificati sul patrimonio edilizio del Comune e
concorrono al contenimento dei gas serra nel periodo 2015-2030 di PAESC.
Se è vero che l’importo complessivo dei lavori sul patrimonio edilizio pubblico supera i 22 milioni
di euro, è anche vero che la grande concentrazione di opere di nuova edificazione e di opere per
adeguamento sismico e strutturale comprende comunque quasi 1,9 milioni di euro di lavori
destinati all’efficientamento energetico.
L’efficientamento rappresenta il 6% del totale, una somma di quasi 4 volte superiore ai 522mila
euro dei lavori terminati nel periodo 2015-2021. Sommando agli 1,84 milioni di queste 15 azioni gli
altri 890mila relativi ai 5 lavori in corso, si potrebbe infatti generare un enorme impatto in termini
di riduzione del fabbisogno energetico di fonti fossili, per un totale potenziale di circa 2,73 milioni
di euro.
128
Volendo corrispondere alle esigenze di sempre maggiore sostenibilità sia in termini di riduzione
dei consumi che di emissioni, l’Amministrazione prevede di implementare l’investimento in
progettazione anche relativa all’efficientamento sia degli interventi di nuova edificazione che di
adeguamento/riqualificazione sismici del patrimonio edilizio esistente.
Importo EE
Azion. Anno Intervento ribassato
netto iva
8 2017 Riqualificazione/efficientamento energ. Edificio Piazza XVIII Luglio 270.413 €
9 2017 Adeguamento sismico ed energetico edificio scolastico L. da Vinci LOTTO 1 333.345 €
18 2021 Riqual. Ener. Edifici pub. PIU: Isolamento strutture/solaio/piano copertura plessi scol. Via Sangallo 4° lotto 32.000 €
19 2021 Riqualificazione energetica edifici pubblici: Efficientamento infissi Palazzo Civico 3° LOTTO 140.000 €
20 2021 Opere di Miglioramento/efficientamento Palazzo Comunale di Via Volta, 55 115.000 €
24 2019 Interventi di adeguam. Sismico edificio scolastico Marmocchi di Staggia Senese, Via Romana n. 102/104 36.148 €
26 2021 QUA P 3 riqualif. Condominio Solidale via Trento 63.811 €
27 2021 Adeguam. Sismico Nido G. Rodari 7.377 €
30 2022 Sviluppo territoriale sostenibile: efficient. Palazzo comunale Via Volta – Ex Tribunale 63.934 €
31 2023 Efficient. E risparmio energ. Di edifici pubblici – sviluppo del territorio 63.934 €
32 2024 Efficient. E risparmio energ. Di edifici pubblici – sviluppo del territorio 63.934 €
33 2022 Messa in sicurezza – adeguam. Sismico plesso scolastico g. Pieraccini 171.885 €
34 2022 Interventi di adeguamento sismico edificio scolastico Picchio Verde e Arcobaleno II stralcio – blocco aule 43.770 €
35 2024 Social Housing, condominio solidale in via Aldo Moro 295.082 €
36 2024 Interventi di efficientamento energetico impianti “Cinema Teatro Politeama” 393.443 €
37 2024 Scuola Innovativa Via Aldo Moro 481.352 €
38 2023 Adeguamento sismico ed energetico edificio scolastico L. da Vinci Lotto 2.2 157.070 €
LAVORI di Efficientamento Energetico 2.732.500 €
Riduzione di CO2 da interventi di EE in corso e finanziati (da realizzare) 2022-2030 in tonn.te CO2 eq. 226,3 .
Stima della riduzione di emissioni serra in tonn.te CO2 equiv. dall’importo netto Iva e ribasso di gara dei lavori di
efficientamento energetico su edifici dell’Amministrazione - Azioni in corso e progettate e finanziate (2022-2030)
Se le 8 azioni sugli edifici già concluse hanno ridotto negli anni 2015-2022 le emissioni di gas serra
di circa 43 tonn.te CO2 eq., quelle che saranno realizzate nei prossimi anni apporteranno un
ulteriore contributo finalizzato a rispettare l’impegno assunto per la contrazione di ben oltre il 40%
dei gas climalteranti al 2030.
Il PAESC del Comune di Poggibonsi, per come è stato strutturato, si basa infatti su dati e azioni che
riguardano interventi già realizzati, in corso di realizzazione e/o progettazione, o ammessi al
finanziamento.
Le 18 azioni concrete, messe in campo dall’ente e richiamate nella tabella precedente, consentono
di affermare che l’Amministrazione perseguirà, anche senza aggiungere ulteriori interventi di
efficientamento nell’arco temporale del Patto dei Sindaci, una contrazione di 226,3 tCO2 connessi
agli interventi energetici relativi agli edifici 2022-2030. Tale risultato (226,3 tCO2) sommato a
quello del periodo 2015-2021 (43 tCO2) genera un saldo complessivo riferito al periodo 2015-2030
di emissioni climalteranti del -26,1%, pari a quasi 270 tCO2 eq. se riportati in valori assoluti.
La diminuzione, a parametri di conversione invarianti, si concretizza da un passaggio di TEP
consumati dagli edifici comunali dai 485 del 2015 ai 358 del 2030 con una disamina più specifica
tra Gas e Energia Elettrica che indica un calo al 2030 del fabbisogno:
- termico di gas metano per riscaldamento a 214 TEP, corrispondenti a 270mila metri cubi
(rispetto i 362mila del 2015) ed una riduzione dei gas serra immessi in atmosfera al 2030 pari
a 169,2 tCO2eq. (479 tonn.te CO2 eq. del 2030 rispetto le 648 del 2015).
- elettrico dai 195 TEP del 2015 ai 144,2 del 2030, pari ad un consumo annuo degli edifici di
609mila kWh rispetto ai 918mila kWh del 2015. Dall’efficientamento in impianti elettrici è
prevista una riduzione dei gas serra al 2030 di 100,3 tCO2eq., dalle 384 del 2015 alle 284 del
2030.

129
Nella prima fase, compresa tra il 2015 e il 2021, le azioni si sono concentrate sulla riqualificazione
di alcuni impianti elettrici e cabine di trasformazione, e hanno portato ad una riduzione di 30
tCO2eq di emissioni negli edifici delle iniziali 384. Si prevede, per la seconda fase (2022-2030), che
la realizzazione delle azioni programmate possa generare un maggiore impulso dei lavori sulle
centrali termiche e sulle stazioni di trasformazione.
Riduzione di tonn.te CO2 equiv. per i Tonn.te CO2 equiv. generate da Edifici
periodi pluriennali di analisi dell’Amministrazione agli anni
2015-2021 2022-2030 2015-2030 2015 2022 2030
Energia Elettrica per Edifici 30,5 69,8 100,3 384,0 353,5 283,7
Gas Metano per riscaldamento 12,7 156,5 169,2 647,9 635,1 478,6
TOTALE 43,2 226,3 269,5 1.031,8 988,6 762,3
Emissioni serra in tonn.te CO2 equiv. per gli edifici dell’Amministrazione – tonn.te CO2 equiv. al 2022 e al 2030 e
riduzioni attivate dalle azioni da realizzare per parte termica e parte elettrica
Delle previste 226 tCO2eq, in riduzione per il periodo 2022-2030, oltre 156 tCO2eq proverranno
dalla riqualificazione di caldaie e dalla trasformazione di quelle più vecchie in centrali capaci di
soddisfare bisogni di generazione di caldo invernale e fresco estivo per usi più destagionalizzati e
completi nell’arco dell’intero anno delle scuole e degli altri edifici comunali.

22,6%

11,1%
7,9%

2,0%

Variaz. % 2021-2015 Variaz. % 2030-2022

Energia Elettrica per Edifici Gas Metano per riscaldamento


Emissioni serra in tonn.te CO2 equiv. per gli edifici dell’Amministrazione – Variazione % dei due periodi 2015-2021
(azioni già realizzate) e 2022-2030 (da realizzare) per parte termica e elettrica
Il contributo alla riduzione dei gas serra di queste azioni sarà decisivo. Saranno ridotte le emissioni
dalla sezione termica per una quota pari al 22,6% del loro valore al 2022, quota elevata che
indurrà anche un decisivo risparmio economico.
Altra strategia da perseguire, per ridurre ulteriormente le emissioni sera generate dalla sezione
termica del consumo energetico del periodo 2022-2030, è orientare la pianificazione delle
prossime azioni alla trasformazione dei fabbisogni termici in elettrici per poter, contestualmente,
progettare impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili.
Questo elemento consente infatti di chiudere il circolo virtuoso di una nuova visione progettuale
degli interventi di efficientamento che muova dalla necessità di portare gli edifici verso

130
performance NZEB, edifici capaci di rendersi autosufficienti sotto il profilo energetico e anche di
utilizzare i sistemi disponibili di riciclo e riuso di altre risorse naturali e non, acqua e rifiuti su tutti.
Energia Elettrica per Edifici Consumi kWh Spesa energetica € TEP (.000) CO2 (tonn.te)
2015 917.579,0 € 211.893 195,1 384,0
2030 609.000,7 € 156.548 144,2 283,7
RISPARMIO 2030 su 2015 308.578,3 € 55.345 51,0 100,3

Gas Metano per riscaldamento Consumi Mc


2015 362.309,5 € 237.472 289,8 647,9
2030 270.006,8 € 175.446 214,1 478,6
RISPARMIO 2030 su 2015 92.302,7 € 62.026 75,7 169,2
RISPARMIO TERMICO+ELETTRICO € 117.372 126,7 269,5
Effetti delle azioni di efficientamento energetico legate ai progetti realizzati, in corso e finanziati da eseguire – risparmi
di consumo e emissioni negli anni a regime rispetto al 2015
L’impegno comunale di lungo periodo di riduzione dei gas serra prodotti dalla soddisfazione del
fabbisogno degli edifici dell’Amministrazione stessa, si concretizza in 269,5 tCO2e di emissioni
ridotte nei 15 anni di attuazione del PAESC che corrispondono a consumi energetici per 127 TEP
sottratti tramite azioni di efficientamento energetico, di trasformazione di bisogni termici in
elettrici e conversione a rinnovabili.
Il contributo degli edifici pubblici all’impegno di riduzione del Patto dei Sindaci, si caratterizza per:
- una serie concreta di azioni realizzate, in corso e/o finanziate che saranno completate nei
prossimi anni;
- una stima volutamente cautelativa dei lavori di efficientamento, tarata verso il limite inferiore
della reale potenzialità delle singole azioni costruite;
- aver individuato 4 progetti pilota, potenzialmente più numerosi, relativi alla potenzialità di
integrazione delle misure relative al fotovoltaico con forme diversificate di comunità
energetiche, anche in collaborazione con condomini e con le imprese;
- ottenere come Amministrazione un risparmio annuo dall’Efficientamento Energetico pari a 117
mila €, risparmio che è atteso maggiore per le condizioni appena espresse, volutamente scelte
ai limiti per difetto in ogni componente. Il risparmio annuo potrebbe essere reinvestito in
spese per progettazione e lavori di efficientamento consequenziali che, generando ancor più
risparmio, potranno attivare un circolo virtuoso di efficientamento che coinvolga la gran parte
degli edifici dell’amministrazione e raggiungere l’ulteriore obiettivo di autonomia energetica
degli edifici stessi.

4.1.1.3. Il Parco veicolare


Uno degli assi di azione del PAESC è la riduzione delle emissioni in atmosfera dai trasporti
attraverso la revisione e l’aggiornamento, nei 15 anni di orizzonte temporale di Piano, del parco
veicolare comunale. L’AC si impegna a sostituire le autovetture e i mezzi da lavoro più vetusti, e
più inquinanti, con veicoli più efficienti e con consumi ridotti e, se possibile nel rispetto del
bilancio e delle modalità di acquisto, a sostituire gli stessi con veicoli alimentati elettricamente.
Ape e Carburante Carburante
Variaz. % 2030/2015 Autocarri Autovetture Accessori Totale
furgoni (kg.) (litri) Spesa (€)
B. Super e SP -1 -2 -3 3.200,00 4.359,68 7.847,42
Gasolio -1 -3 -4 12.937,50 10.802,85 19.445,13
Benzina Metano 0 3.000,00 6.000,00
Elettrico +1 +1 +5 +7
Miscela 0
Altro 0
131
Totale 0 0 0 0 0 19.137,50 15.162,53 33.292,55
-20,8% -23,6% -9,4%
Variazioni di parco macchine e consumi di carburante e spesa dei veicoli dell’Amministrazione Comunale per
carburante – 2030 rispetto a 2015
Nella tabella precedente è ipotizzata la sostituzione dei 7 mezzi comunali più vecchi, di cui 3 a
benzina e 4 a gasolio con l’acquisto di altrettanti mezzi elettrici.
Il nuovo parco vetture consentirebbe la riduzione del 23,6% dei consumi di carburanti impattanti
(gasolio e benzina), valore che scende al -20,8% se si considerano le due autovetture a metano già
in uso dell’Amministrazione. Tale riduzione dei consumi di carburante genera un risparmio
economico annuo di € 7.640 e, in termini assoluti, una riduzione dei gas serra al 2030 pari a 16,2
tCO2eq (corrispondenti a 5,5 TEP).
Se tale ipotesi si concretizzasse avremo che nell’anno a regime, il 2030, saranno consumate dagli
automezzi dell’Amministrazione 21,1 TEP che immetteranno in atmosfera 61,6 tCO2eq. La
variazione di spesa non sarà di pari livello, per effetto dei prezzi dei carburanti che rimarranno, nel
medio-lungo periodo, su valori ben più alti rispetto al 2015, anno di riferimento. La variazione di
spesa annua, a parità di numero di automezzi, non supererà il -10%.

4.1.1.4. Le Energie Rinnovabili – Evoluzione degli Impianti esistenti e Sviluppo dell’Autoconsumo


Le azioni di relamping sulla Pubblica Illuminazione agiscono su quasi il 60% dei consumi e delle
emissioni climalteranti misurate sul territorio di Poggibonsi e riconducibili all’Amministrazione. Tali
interventi sono quindi “sufficienti” a raggiungere nel 2030 l’obiettivo stabilito dal Patto dei Sindaci,
ben oltre la riduzione prevista del 40% delle emissioni rispetto al 2015.
Diverso è invece il discorso sulle Energie Rinnovabili.
Oltre al favorirne la produzione, ad esempio, per quanto riguarda i mezzi di trasporto, il punto di
svolta sarà quello di agevolare il passaggio graduale dei prossimi anni da combustibili fossili
all’alimentazione elettrica. In un territorio come quello di Poggibonsi, fortemente urbanizzato, la
miglior produzione rinnovabile è il risparmio. Risparmio che può essere incrementato con
meccanismi d'incentivazione nei regolamenti urbanistici e in tutte le forme di fabbisogno elettrico.
Il territorio non si presta ad alcune fonti rinnovabili come l'eolico. Difficoltà anche per
l'idroelettrico. Più interessante sarà sviluppare un innovativo processo di carbonizzazione
idrotermale capace di sfruttare il residuo organico, sia esso refluo agricolo o rifiuto urbano. Tale
processo riutilizza la sostanza organica per creare fertilizzante, acqua di processo, pellet di lignite
(per combustibile, ecc.) e produrre energia per autoconsumo.
Piccoli impianti a biomassa potranno essere introdotti in aree industriali per fare cogenerazione,
produzione calore per processi produttivi a bassa temperatura o teleriscaldamento. Il solare
termodinamico potrà essere sperimentato per la produzione di energia elettrica e termica in
impianti industriali. Tale tecnologia può essere abbinata anche a impianti a biomasse e lavorare
8.000 ore all’anno, cioè ininterrottamente, per produrre calore e elettricità. In ambito residenziale,
potrà essere utile l'energia geotermica a bassa entalpia.
Maggiore spazio, al netto del rispetto delle normative di tutela del paesaggio, è offerto dal
fotovoltaico che può favorire l'installazione anche attraverso il recente impulso all’innovazione
degli strumenti di pianificazione e della legislazione nazionale. Una risorsa aggiuntiva è individuata
dalla configurazione di Gruppi di Autoconsumo e Comunità di Energie Rinnovabili.

132
In realtà, l’Inventario (BEI/IBE) segnala per il territorio comunale un limitato contributo delle
rinnovabili al sistema energetico locale, contributo che si attesta intorno all’1,0% se si escludono
gli impianti localizzati al Termovalorizzatore dei Fosci.

Evoluzione negli Impianti esistenti


Proprio per tale ragione, uno degli assi integrativi delle azioni di PAESC ad apparire strategico e sul
quale concentrare gli sforzi di pianificazione per la riduzione delle emissioni serra è proprio quello
delle energie rinnovabili, indipendentemente da eventuali benefici di legge e politiche relative alla
riqualificazione e all’efficientamento energetico degli edifici pubblici attivate.
Bonus, agevolazioni e finanziamenti in materia sono, per le PA e per i Comuni come Poggibonsi, un
concreto strumento da usare anche per facilitare il consolidamento della cultura della produzione
e della gestione locale dell’energia tra tutti i possibili utenti (quali enti pubblici, cittadini e
imprese).
Le Azioni, integrative di PAESC, connesse all’asse delle Energie Rinnovabili qualificano e
diversificano le opportunità per i diversi utenti e amplificano le potenzialità di crescita.
Uno dei possibili strumenti di accesso a benefici, a disposizione dell’ente, è il Conto Termico 2.0,
con cui la PA può attivare il seguente ventaglio di azioni.

Interventi incentivabili dal GSE – Amministrazioni Pubbliche


L’ipotesi di quadruplicare, in 10 anni, l’attuale offerta di energia disponibile da fonti rinnovabili
potrebbe sembrare provocatoria. In realtà l’aumento di 4 volte al 2030 della produzione
rinnovabile 2015, non è assolutamente irraggiungibile. Operare in tale direzione significherebbe
salire dai 160 kW di potenza istallata nelle 3 scuole e al primo impianto al Termovalorizzatore a
650 kW, poco sotto 1 milione di kWh di produzione corrispondenti a 200mila TEP e circa 390
tonn.te CO2 eq. in meno di emissioni derivanti da combustibili fossili.
Tale percorso che sembrerebbe estremamente arduo ma in realtà è già iniziato dal 2015 e mostra
tutte le condizioni per potersi realizzare; le potenzialità di applicazione derivanti dall’integrazione
con i siti produttivi attuali esistenti sono già in crescita, segnalano aumenti sia di impianti che di
potenza istallata. Più in particolare, da fine 2016 si aggiunge l’impianto fotovoltaico sul tetto della
Piscina Comunale ma è dalle iniziative legate al Termovalorizzatore che giunge il contributo più
ampio anche in ottica futura. Il più tradizionale contributo è offerto dell’impianto da 80kWh,
133
operativo dal 2004 e a regime dal 2005, capace di superare nel 2015 una produzione di 92mila kW
dei 196mila kWh annui rinnovabili a Poggibonsi riferibile direttamente o indirettamente
all’Amministrazione.
A fine 2019, nel solco delle attività di transizione verso le fonti rinnovabili, si aggiunge alla
dotazione istituzionale di impianti un nuovo complesso fotovoltaico da 185 kW, limitrofo a quello
esistente presso il termovalorizzatore e anch’esso gestito da Sienambiente. Questo impianto
genera ricadute ingenti sulla produzione fotovoltaica complessiva. Nei due impianti presenti, la
produzione supera a regime i 330mila kWh annui, grazie soprattutto all’efficiente resa del nuovo
impianto da 185 kW che genera oltre 1.400 kWh all’anno per ogni kW di potenza istallata.
Tale contributo innalza il peso delle rinnovabili comunali tra il 7% e l’8% già nel 2021, anche al
netto dell’interruzione dell’impianto sulle Scuole Medie Leonardo da Vinci per i lavori di
adeguamento sismico e strutturale.
Con il ritorno operativo di questo impianto, in conseguenza alla conclusione dei lavori a fine 2021,
è stimato come la produzione annua degli impianti rinnovabili esistenti nel Comune di
Poggibonsi possa superare i 450mila kwh ogni anno fino al 2030.
Emissioni evitate in atmosfera
kWh kWh annui Variazione %
da produzione rinnovabile -
2015 2023-2030 rispetto 2015
tonn.te CO2eq.
Prod.ne energia da Imp.ti Fotovoltaici esistenti 196.248 450.000 129,3% 188,3
Contributo aggiuntivo della produzione elettrica generata dagli impianti esistenti alimentati da Fonti Rinnovabili su
sedi o terreni dell’Amministrazione Comunale (kWh e tonn.te CO2 eq.) - 2015
La stessa dinamica di crescita negli anni può essere applicata anche su immobili privati e su
iniziativa di cittadini e famiglie. Gli interventi di agevolazione fiscale e gli incentivi straordinari
potranno favorire la moltiplicazione degli indicatori relativi all’offerta di energia rinnovabile. Tale
offerta è attualmente ancorata ai 98 impianti esistenti, che forniscono una base di partenza
limitata aperta a grandi prospettive di contenimento delle emissioni in atmosfera a Poggibonsi.
Con il Decreto Bollette del 21 aprile 2022, è stata confermata la facilitazione per l'installazione di
pannelli solari sui tetti, riducendone l’iter. L’installazione di impianti fotovoltaici sono considerati
interventi di manutenzione ordinaria e non più subordinati a permessi, autorizzazioni «o atti
amministrativi di assenso», fatte salve le disposizioni in materia paesaggistica. L’incentivo non ha i
tratti economici ma costituisce una semplificazione per consentire l’accesso di tante famiglie alla
produzione di energia elettrica per autoconsumo con fonti rinnovabili.
Alle iniziative promosse e realizzate da privati cittadini, si affiancano quelle del mondo
dell’impresa. L’apporto di questo settore ha avuto un momento di apice con gli investimenti in
fotovoltaico a cavallo degli anni 2008-2012. Finito l’effetto di trascinamento connesso a questi
interventi i contributi e l’interesse in materia sono andati scemando nel tempo.
Il contributo delle aziende, in termini di produzione elettrica tramite fotovoltaico, ha un potenziale
altissimo per più motivi:
- per i benefici ambientali che anche le aziende di Poggibonsi possono fornire alla collettività e al
territorio;
- per le enormi potenzialità di risparmio economico che si attivano rendendosi autonomi in
materia energetica e affrancandosi da possibili perturbazioni dei prezzi di energia elettrica e
gas che hanno caratterizzato questi ultimi mesi.

134
Interventi incentivabili dal GSE – Imprese e privati
Si riporta, nelle tabelle seguenti, un’analisi di massima dei benefici attivabili in caso di attuazione
da parte di privati, enti e imprese, comprensiva di analisi dei costi e dei tempi di rientro
dell’intervento stesso, ed effettuata tramite le singole codifiche dei risparmi agevolati dalle
normative.
Nella tabella sono definite le linee attivabili tramite il Conto Termico 2.0, le potenzialità di ogni
asse e tipologia di azione per gli enti locali, privati cittadini e imprese, e la finanziabilità.
Risparmio Termico 2.0 % di
Asse Interventi Riduzione attivabile di costi Payback Costo
attivabile agevolazione
Utilizzo della migliore
tariffa oraria con scelta senza
0 fino a 20%
mirata fra soluzione F1- spese
F2-F3 oppure peak-off
Ottimizzazione delle
senza
risorse elettriche e Utilizzare energia con uso razionale 0 anche il 30%
spese
termiche esistenti.
Lo storage serve per ottimizzare la produzione e
Uso eventualmente utilizzare l'energia accumulata nella
razionale fascia notturna F2. Sono disponibili forme di storage
Consistent
energia - Storage elettrico per grandi aziende in modo da diminuire gli 5-6 anni anche il 20%
e
buone sbilanciamenti in bolletta. Altre forme di utilizzo
pratiche sono l'interrompibilità elettrica per grandi aziende
energivore
La pratica SEU viene in automatico su impianti FV
Pratica SEU (Riduz. -25% oneri di
< 20 kW, mentre per impianti di taglia superiori senza
Oneri di Vettoriamento) 0 vettoriamento
bisogna essere inscritti ad un portale GSE specifico spese *
per FV e CAR (della spesa)
SEU.
-25% oneri di
Adeguamento contratti Abbattimento dei costi fissi da aggiornamento senza
0 vettoriamento
Energia potenza installata nelle centraline spese
(della spesa)

Utilizzo di sistemi di
monitoraggio consumi e Permette il monitoraggio dei consumi e sensibilizza
1-2 anni Alto Sostenibile 40%
event. produzione - l'utente ad una gestione parsimoniosa dell'energia.
Uso Telecontrollo
razionale Sensori per
energia - temperatura interna/ In abbinamento ai precedenti 1-2 anni Alto Basso 40%
strumenti esterna e umidità.
Domotica per
Permette un risparmio ed un uso razionale
un’ottimizzazione degli 1-2 anni Altissimo Alto 65%
dell'energia
utilizzatori.

Risparmio Termico 2.0


Asse Interventi Riduzione attivabile di costi Payback Costo
attivabile % agevolaz.
Il dimensionamento viene fatto in totale autoconsumo,
Impianti Fotovoltaici utilizzando la produzione/consumi in fascia F1 e parte F3. Consistent
4-5 anni Alto
(FV) Impianti di potenza superiore viene utilizzato uno storage e
elettrico o termico
Sfruttano il sole per riscaldare un fluido. Il primo utilizza un
Elettrificazio
glicoide mentre il secondo utilizza un gas come fluido per
-ne
Solare termico e/o trasferire il calore prelevato dall'ambiente. Il
fabbisogno 4-5 anni Alto Sostenibile 65%
termodinamico. termodinamico ha un compressore inverter che fa
aumentare la potenza e l'energia prelevata da 1 a 3-4 kW,
COP da 3 a 4
Illuminazione a Led e per sostituzione sistemi esistenti in interni e pertinenze
1-2 anni Alto Basso 40%
sistemi di regolazione esterni
135
flusso luminoso.

Caldaie ad alto
Si utilizzano in sostituzione di quelle esistenti (metano-gpl-
rendimento - 4-6 anni Buono Sostenibile 40%
gasolio); si può utilizzare il recupero dei fumi
condensazione
Le pompe di calore PDC sono costituite di tre elementi:
un’unità esterna, il puffer accumulo, e un’unità esterna o
interna che è il cuore del sistema. A seconda del tipo di
Pompe
copro radiante (radiatori in alluminio, acciaio o ghisa o
sono di due
Pompe di calore BT- falcoil o impianti radianti a pavimento) il progettista sceglie
2-3 Alto tipi: quelle fino a 65%
MT-AT il tipo di PDC a seconda della temperatura di esercizio:
semplici <
alta temperatura (70°) a media temperatura (60°) o bassa
1.000€
temperatura (40°). Più la temperatura è bassa e più
impianto è efficiente e meno energivoro. Il risparmio può
essere fino a d un max del 40%
Quelle
Sono macchine elettriche/termiche reversibili (caldo
complesse
freddo). Sono molto efficienti e hanno un COP da 4 a 5.
con unità
Pompe di calore ossia con un kW elettrico riescono a produrre 4-5 kW
esterna etc.
caldo/freddo split con termici. Sono macchine con una o piu split interni e uno o 5-6 anni Alto fino a 65%
costose
gruppo esterno più batterie ventilanti esterni realizzate con motori inverter
Sostituzione (anche
ad alta efficienza. Ideale con l'accoppiamento di impianti
centrale sopra i
FV
termica e 10.000 €)
pompe di La co(tri)generazione ad alto rendimento CAR è una
calore forma di produzione incentiva dai TEE. Con il metano può
avere le accise ridotte. La trigenerazione si utilizza
Impianti di
laddove ci è esigenza del freddo. Entrambe le tipologie Consistent
Cogenerazione (CAR) e 3-5 anni Alto fino a 65%
vanno dimensionate sul carico termico. Essendo e
Trigenerazione
macchine efficienti e con accise ridotte è un ottimo
investimento, inoltre producono energia elettrica che fa
migliorare il piano economico come pure i TEE generati.
Questo rappresenta il sistema più economico per gestire Difficile. In
la caldaia e l'impianto. L'accumulo o anche detto puffer uno studio 20%-30% del Consistent
Accumuli termici. fino a 65%
tank della capacità giusta può ridurre i consumi termici e UE sembra combustibile e
gestire l'impianto, utilizzato come volano termico 8-9
Rappresentano un mix di tecnologie termiche-elettriche e
accumulo. Si utilizzano in sostituzione delle attuali caldaie
normali e/o condensazione. È l'unione di tre tecnologie:
Caldaie Ibride (caldaia
caldaia a condensazione, pompa di calore MT e accumulo
condensazione + 5-6 anni Alto Sostenibile fino a 65%
termico. Può gestire l'utilizzo delle diverse fonti di energia
pompa di calore)
metano e o elettrica a seconda della tariffa oppure nel
caso di integrazione con sistemi FV gestire e ottimizzare
la produzione dello stesso FV
Isolamento termico
Intervento invasivo 7-8 anni -30% consumi Alto 40%
superfici opache
Sostituzione infissi. 4 anni -20% consumi Contenuto 40%
Variabilità
Strutturali Le pellicole
Installazione di alta:
tra -10% e - Basso, le
frangisole - pellicole sui
Intervento di impatto visivo 30% di energia tende più 40%
Schermatura e vetri anche
frigorifera alto.
ombreggiamento < 2 anni.
Variabilità
Tende di più
Analisi dell’efficacia degli strumenti attivabili negli interventi di efficientamento energetico
Sviluppo dell’Autoconsumo
Per l’Amministrazione Comunale, il risultato annuo di 450mila kWh a regime è garantito anche
“senza” prevedere nessun altro intervento; non include, dunque, le azioni future di promozione
delle energie rinnovabili che si realizzeranno per migliorare l’efficienza energetica delle scuole e
degli immobili della pubblica amministrazione sia nell’ottica per una loro trasformazione in area
NZEB, cioè a bassissimi consumi energetici, sia in una logica di appartenenza ad una Comunità
Energetica per incentivare l’energia condivisa con altri soggetti, oltre la soddisfazione dei bisogni
per autoconsumo.

136
Il risultato annuo di 450mila kWh annue è un plafond importante, muovendo dal quale
l’Amministrazione non può dunque che far meglio, solo implementando interventi di nuova
progettazione volti all’incremento dell’autoconsumo e anche delle Comunità Energetiche.
Se, in questa ottica, si realizzassero anche solo 4 progetti di produzione rinnovabile fotovoltaica,
sui tetti di scuole pubbliche, inserite in contesti residenziali, e se fosse possibile attivare forme di
condivisione dell’energia con altri soggetti limitrofi, ad integrazione della rete di autoconsumo, si
attiverebbe un contributo energetico al soddisfacimento dei bisogni con Energie Rinnovabili,
finora alimentati a fonti fossili. L’Amministrazione si impegna a collaborare con i privati, cittadini e
imprese, per aprire la strada a queste forme di condivisione dell’energia e degli sforzi per la
riduzione delle emissioni climalteranti, nell’ottica di una crescita della consapevolezza che ognuno,
con questi strumenti, ha la possibilità di fornire il proprio contributo per sottrarsi alla dipendenza
dalle fonti fossili, per agevolare il radicamento di forme di approvvigionamento energetico che
consentono un maggior risparmio soprattutto per le fasce di popolazione più bisognose, per
alimentare modalità di azione interagenti tra soggetti capaci di stimolare atteggiamenti rispettosi
dell’ambiente e delle relazioni sociali, utili anche per affrontare sfide importanti per la città come
la mobilità o la riorganizzazione del ciclo e della raccolta dei rifiuti e riattivare un canale di dialogo
su temi fortemente incidenti la percezione e la qualità della vita dei cittadini.

La capillare analisi sull’efficienza energetica dei singoli edifici dell’Amministrazione consegna


strumenti decisivi per supportare le decisioni su quali edifici detengano le caratteristiche capaci di
indicare la massima fattibilità per un progetto di istallazione di impianti per energie rinnovabili; è
un mix di caratteristiche quantitative di potenzialità e dotazioni e qualitative di collocazione e
condizioni strutturali dell’edificio stesso, nonché interventi e investimenti già realizzati di recente.
Un confronto tra la fattibilità dei dati oggettivi degli edifici e la conoscenza specifica dei tecnici
degli Uffici dell’Amministrazione ha consentito di individuare in 4 progetti quelli che potrebbero
funzionare come pilota con la massime potenzialità di radicamento dell’idea di energia condivisa.
In particolare la prima sperimentazione, oltre che i 4 plessi scolastici, ha preso in considerazione la
possibile dotazione di superficie fotovoltaica dell’impianto, e dei conseguenti parametri di potenza
istallabile e produzione attivabile, i costi di realizzazione e la eventuale capacità dell’impianto di
generare surplus di energia da poter canalizzare in un eventuale progetto di Comunità Energetica
Rinnovabile con edifici residenziali e esercizi commerciali e artigianali vicini, afferenti alla stessa
cabina elettrica secondaria.
La scelta ha dunque tenuto conto anche della dispersione su tutto il territorio comunale e del
parametro qualitativo della potenzialità dell’impianto di soddisfare fabbisogni energetici reali
espressi dal contesto limitrofo di antropizzazione e delle più facilitanti condizioni per la
realizzazione di una CER in collaborazione tra l’ente pubblico e i cittadini e gli imprenditori.
Gli edifici individuato per la sperimentazione iniziale di impianti rinnovabili, in questo caso
fotovoltaici, sono espressi in tabella insieme ai primi indicatori di apporto energetico che si
potrebbe attendere dalla entrata in azione dell’impianto. Se si realizzassero i 4 impianti sarebbero
4.300 i mq di copertura istallati sulle 4 scuole, oltre 800 kW di potenza istallata che sarebbero
sottratti all’approvvigionamento fossile, e una produzione di oltre 1,1 MWh di energia elettrica. Il
costo stimato per la realizzazione è di poco più di 1,2 Ml. di euro.

Mq di superficie coperta kW di Costo Produzione


da FTV potenza dell'intervento € annua in kWh
Scuola media “L. da Vinci” 750 141 211.069 196.998
137
Scuola Infanzia Borgaccio 1.000 188 281.426 262.664
Scuola elementare e materna “Bernabei” 950 178 267.355 249.531
Palestra Pieraccini 1.600 300 450.281 420.263
Somma dei 4 interventi 4.300 807 1.210.131 1.129.456
Scenario di attivazione di produzione fotovoltaica sui tetti di 4 scuole a Poggibonsi
È un disegno progettuale importante quello che inizia a definirsi, soprattutto per i costi che
emergono. È però altrettanto vero che un simile intervento non induce solamente l’azzeramento
annuo delle bollette elettriche delle 4 scuole, corrispondente a circa 44mila €, ma anche di quello
di oltre 1,1 MWh di produzione, ben 6 volte il fabbisogno delle scuole e degli impianti pubblici ad
esse collegati. Questa produzione, gestita in una CER o immessa in rete, significa, anche solo
applicando i prezzi bassi antecedenti allo shock degli ultimi mesi, quasi 250mila € e un rapporto
rispetto all’investimento che consegna un numero di anni inferiore a 5 per il rientro
dell’investimento e tassi di rendimento annuo superiori al 20%. Sono parametri di rilievo,
parametri che agevolano la scelta ma che, soprattutto, incentivano a perseguire la realizzazione
dell’idea progettuale.
Non fosse per questi indicatori di risparmio economico, l’analisi di fattibilità porterebbe elementi
di assoluto convincimento anche dal lato del risparmio ambientale; un’azione di questo tipo su
sole 4 scuole, a parità di condizioni emissive del 2015:
- evita l’immissione in atmosfera di 472 tonnellate di CO2 equivalenti;
- esclude dalla dipendenza fossile un quantitativo corrispondente a quasi 270 famiglie;
- Qualora si presentasse l’opportunità di costruire, congiuntamente a questo intervento sulle
superfici coperte delle 4 scuole, altrettanti progetti di Comunità Energetica, e una volta
assorbito il fabbisogno delle scuole stesse e degli impianti sportivi e delle altre scuole vicine,
sarebbero 222 le famiglie che potrebbero far parte di questa prima sperimentazione di
condivisione energetica a Poggibonsi.
La tabella seguente riporta i dati che consentono di valutarne l’effettiva fattibilità e l’alto grado di
realizzabilità dell’azione descritta.

138
1. Scuola 2. Scuola 3. Complesso Scuola Palestra Scuola med. 4. Scuola 4 interventi
Infanzia media “L. da Scuole - elem./mat. polifunz. “L. da Vinci” Pieraccini Scuola
Borgaccio Vinci” Staggia S. “Bernabei” Staggia S. Staggia S. Palestra element.
Consumi elettrici - kWh 35.272 44.523 41.985 20.029 11.066 10.890 73.202 15.633 57.569 194.982
Spesa per consumi elettrici - € 7.270 9.104 10.224 4.509 2.905 2.811 17.331 4.144 13.187 43.930
Indice Elettrico - kWh/mq 65,7 32,7 60,1 40,6 47,1 65,6 27,8
Classe Energetica Elettrica C+ A C+ B+ B+ C+ A+
Superficie coperta disponibile 2.146 2.000 2.690 1.100 1.090 500 2.200 600 1.600 9.036
Superficie Fotovoltaica - mq 1.000 750 950 1.600 4.300
Incidenza Superf. FTV su superf. coperta disponibile 46,6% 37,5% 35,3% 72,7% 47,6%
Potenza istallata dell'impianto - kW 188 141 178 300* 807
Costo intervento - € (efficient. e conversione elettrico) 281.426 211.069 267.355 450.281 1.210.131
Produzione FTV annua - kWh 262.664 196.998 249.531 420.263 1.129.456
Quota produzione FTV su fabbisogno annuale 744,7% 442,5% 594,3% 574,1% 579,3%
Famiglie potenzialmente soddisfatte in ottica CER 54 36 49 83 222
Emissioni in atmosfera - Tonn.te CO2 equiv. 109,9 82,4 104,4 175,9 472,6
Piano di fattibilità per gli impianti fotovoltaici sui tetti di 4 scuole a Poggibonsi: parametri di efficienza degli impianti e di efficacia dell’intervento: contributo delle rinnovabili
alla riduzione delle emissioni serra – anni a regime

139
La somma dei due apporti, l’incremento produttivo degli impianti esistenti e l’attivazione di
forme di autoconsumo condiviso e di Comunità Energetiche, induce un profondo cambiamento a
Poggibonsi che vede l’Amministrazione coinvolta sia direttamente con un aumento circa del 130%
dell’energia rinnovabile prodotta fin dal 2023 rispetto a quanto si produceva nel 2015 e con
l’autonomia energetica delle scuole dovuta agli impianti fotovoltaici sui tetti, sia indirettamente
come promotore di azioni che funzionano come effetto di trascinamento verso cittadini e imprese
che volessero implementare simili iniziative per soddisfare in maniera rinnovabile il loro
fabbisogno energetico.
La somma dei due apporti, conduce ad una produzione complessiva da fonte rinnovabile negli anni
fino al 2030 di quasi 1,6 MWh corrispondenti ad una potenza istallata complessiva di 1.190 kW.

Emissioni evitate in
Produ.ne Produ.ne Potenza Variazione %
atmosfera da
kWh kWh annui istallata Prod.ne 2030
produzione rinnov.le
2015 2023-2030 kW 2030 rispetto 2015
- tonn.te CO2eq.
Produzione energia da Imp. Fotovoltaici esistenti 196.248 450.000 383 129,3% 188,3
Comunità Energetiche e soddisfazione rinnovabile di
1.129.456 807 472,6
fabbisogni edifici prima alimentati da fonti fossili
di cui direttamente per le 4 Scuole 194.982 139 81,6
Produzione annua rinnovabili 2022-2030 196.248 1.579.456 1.190 704,8% 661,0
Produzione annua rinnovabili 2022-2030 per Edifici
196.248 644.982 522 228,7% 269,9
dell'Amministrazione
Contributo delle fonti rinnovabili a Poggibonsi negli anni a regime fino al 2030 conseguente l’ampliamento produttivo
degli impianti esistenti e l’attivazione di 4 progetti pilota di Autoconsumo e Comunità Energetiche
Di questi, considerando che gli impianti nelle 4 CER alimentano anche famiglie e attività di
Poggibonsi, sono pari a 522 kW la potenza istallata e 645mila kWh la produzione di energia
rinnovabile direttamente destinate al fabbisogno degli edifici comunali. Queste cifre sono già
quasi 3,5 volte superiori a quelle realizzate dalle rinnovabili a Poggibonsi nell’anno di
riferimento 2015 (645mila kWh rispetto 196mila, +229%). Il beneficio ambientale di questa
politica porta a 270 le tonnellate di CO2 equivalente sottratte dalle rinnovabili alle emissioni in
atmosfera, un valore corrispondente al 70% di quelle emesse complessivamente da tutti gli
edifici dell’ente.
Non appare dunque, assolutamente impossibile il raggiungimento dell’atteso fattore moltiplicativo
di 4 volte in 15 anni, una volta attuati ulteriori interventi di sviluppo delle iniziative di
trasformazione a NZEB degli edifici dell’Amministrazione negli anni fino al 2030.
Due domande utili sugli strumenti attuativi
1. Cosa vuol dire “trasformare gli edifici esistenti in NZEB”?
La Scheda GSE 1.E NZEB2risponde a qualunque indicazione sul tema.
In sintesi, queste le sezioni e i paragrafi più utili:
5.5 Trasformazione degli edifici esistenti in “edifici a energia quasi zero” (intervento 1.E -
art. 4, comma 1, lettera e)
L’intervento incentivabile consiste nella trasformazione degli edifici esistenti, dotati di
impianto di climatizzazione, in “edifici a energia quasi zero” (nZEB): l’intervento prevede la

2 Scheda scaricabile a questo link: https://www.gse.it/servizi-per-te/efficienza-energetica/conto-termico/interventi-


incentivabili/nzeb-edifici-a-energia-quasi-zero-1e
140
possibilità di ampliamento fino a un massimo del 25% della volumetria iniziale, nel rispetto
degli strumenti urbanistici vigenti.
5.5.1 Soggetti che possono richiedere l’incentivo
Le Amministrazioni Pubbliche direttamente o indirettamente tramite una ESCo, sugli edifici
di proprietà della PA.
5.5.2 Requisiti tecnici per l’accesso all’incentivo
Per interventi di ristrutturazione importante o riqualificazione, tali da trasformare gli edifici
esistenti in “edifici a energia quasi zero”, ai fini dell’accesso all’incentivo indicato nel DM 16
febbraio 2016, sono ammissibili gli interventi di incremento dell’efficienza energetica volti
alla riduzione dei fabbisogni di energia per la climatizzazione invernale ed estiva,
l’illuminazione degli interni e delle pertinenze esterne degli edifici, la produzione di acqua
calda sanitaria, nonché gli interventi di produzione di energia termica ed elettrica da fonti
rinnovabili, destinata alla copertura dei fabbisogni medesimi.
5.5.3 Spese ammissibili ai fini del calcolo dell’incentivazione (art. 5)
Tra le spese ammesse ai fini del calcolo dell’incentivo, che dovranno essere riportate, se
pertinenti, nelle fatture attestanti gli interventi effettuati:
- fornitura e messa in opera di materiali e tecnologie finalizzati al conseguimento della
qualifica di «edifici a energia quasi zero», comprensiva dei costi sostenuti per le
opere provvisionali ed accessorie;
- eventuali interventi per l’adeguamento sismico delle strutture dell’edificio, rafforzate
o ricostruite, che contribuiscono anche all’isolamento.
5.5.4 Calcolo dell’incentivo
L’incentivo totale cumulato per gli anni di godimento, ripartito e corrisposto in 5 rate
annuali costanti, oppure, in un’unica soluzione anche per le Amministrazioni, è pari al 65%
delle spese sostenute ammissibili, fermo restando il rispetto dei costi massimi unitari e dei
massimali di incentivo previsti.
Il costo massimo ammissibile è calcolato, nella zona climatica D, nella misura di 575 € per
metro quadro di superficie utile calpestabile mentre il valore massimo dell’incentivo è
€1.750.000.
2. Perché è interessante applicare le opportunità del Conto Termico GSE alle 4 scuole oggetto di
progetti di efficientamento energetico e impianti rinnovabili?
I 4 plessi scolastici, pur con varie modalità, importi economici e stato di attuazione dei lavori, sono
stati, sono o saranno oggetto di importanti lavori di riqualificazione, fra i quali l’adeguamento
sismico che assume, nei singoli progetti, veste quasi totalitaria. I lavori di adeguamento sismico in
questione rappresentano una occasione “unica, quasi irripetibile” per procedere con la
contestuale riqualificazione energetica dell’involucro. In fase progettuale, è dunque utile puntare
alla qualifica NZEB, lo standard minimo richiesto per intercettare eventuali ulteriori finanziamenti
anche nei prossimi anni (ex. PNRR “scuole”).
Per poter progettare questa prima fase anti-sismica per moduli e considerando la propedeuticità
di un percorso più ampio dei lavori fino alla trasformazione degli edifici esistenti in “edifici a
energia quasi zero, GSE nella scheda NZEB prevede per le scuole alcune situazioni che, nei nostri 4
progetti scolastici, sembrano realizzarsi nel prevedere:
- innanzitutto un rimborso del 100% delle spese ammissibili, che per gli edifici NZEB sono
calcolabili nel limite di 575 euro/mq iva inclusa, cifre che possono cumularsi con altre
forme di finanziamento. La procedura di “Prenotazione incentivo Conto Termico” presso
GSE equivale alla determina di assegnazione dei contributi di un qualunque bando
regionale o nazionale: la cifra prenotata rappresenta quindi una copertura finanziaria delle

141
opere. In pochi mesi viene erogato un acconto del 50% della somma, il resto a lavori
ultimati e rendicontati;
- costi ammissibili anche quelli relativi ad interventi di adeguamento sismico su strutture
perimetrali dell’involucro: significa che parte dei costi di riqualificazione strutturale
possono essere rimborsati all’interno dell’incentivo GSE, significa che con questo
strumento è possibile riequilibrare le sorti tecniche e finanziarie di alcune riqualificazioni
scolastiche in corso;
- fra i costi ammissibili rimborsabili al 100% anche gli impianti fotovoltaici in Scambio Sul
Posto.
Nel caso in cui non sia possibile portare l’edificio alla qualifica NZEB (tecnicamente non sempre è
fattibile), restano in essere altri incentivi GSE (con rimborso 100% spese ammissibili per le scuole),
dedicato a singoli interventi di riqualificazione energetica, quali:
- Coperture (100 euro/mq iva inclusa);
- Cappotto esterno (100 euro/mq iva inclusa);
- Infissi esterni (450 euro/mq iva inclusa).
Il dibattito sul Termico 2.0 è fervente ai giorni odierni; al GSE sembrano consapevoli che i costi
ammissibili siano divenuti desueti nelle attuali situazioni di mercato e stanno lavorando ad un
aggiornamento del Regolamento Conto Termico. Un Termico 3.0, forse, certamente non una
dismissione dell’impianto di agevolazione e finanziamento che dunque sarà disponibile anche nei
prossimi anni

4.1.1.5. Il Green Power Procurement (GPP) e il Life Cycle Cost (LCC)


Dai Contratti a rendimento energetico-EPC (Energy Performance Contract) …
La Direttiva Europea 2012/27/UE, art.5, lett. c) raccomanda agli Stati membri di incoraggiare gli
enti pubblici a ricorrere, se del caso, alle società di servizi energetici e ai contratti di rendimento
energetico per finanziare le ristrutturazioni e attuare piani volti a mantenere o migliorare
l'efficienza energetica a lungo termine.
La Direttiva è stata recepita nel D.Lgs. 102/2014 che costringe le PPAA locali a fare i conti con il
raggiungimento degli obiettivi nazionali mediante provvedimenti atti a favorire l’introduzione di
sistemi di gestione dell’energia anche facendo ricorso a Contratti di rendimento energetico.
Già con il D.Lgs. 115/2008 si sanciva il Servizio Integrato, volto alla riqualificazione e al
miglioramento dell’efficienza di edifici/impianti di proprietà della PPAA, a fronte di un corrispettivo
correlato all’entità dei risparmi energetici ottenuti.
… al GPP, per giungere infine all’LCC
Il primo approccio richiesto dalle normative europee e nazionali nella direzione dell’adozione
dell’LCC è il Green Public Procurement (GPP). L’obbligo di applicare questa tipologia di
affidamento agli acquisti di beni e servizi in molti settori ha cambiato e sta cambiando
profondamente l’attività della Pubblica Amministrazione, costringendola a porre una maggiore
attenzione verso gli aspetti ambientali. L’utilizzo del Costo del Ciclo di Vita (Life Cost Cycle - LCC),
come criterio di selezione dei partecipanti alle gare, rappresenta un ulteriore passo del settore
pubblico verso la sostenibilità. I CAM Criteri Ambientali Minimi sono una condizione necessaria e
sufficiente per classificare gli acquisti della Pubblica Amministrazione come Green Public
Procurement.
Il GPP, pur rappresentando un sistema che dà una piena conformità alle regole ambientali, non è in
grado da solo di misurare gli effetti sul bilancio pubblico. I CAM stabiliscono il livello di
sostenibilità ma non indicano la congruità del prezzo relativamente ai benefici ottenuti mentre il
142
LCC attribuisce un valore economico ai benefici ambientali ed è in grado di stabilire se il valore
economico di un prodotto o servizio è maggiore o minore rispetto ai benefici ambientali ed
economici ottenuti.
Il Life Cycle Cost è inoltre un’efficace misura in grado di quantificare il livello di sostenibilità e di
circolarità dell’attività della Pubblica Amministrazione e dell’economia locale. Con esso è
teoricamente possibile misurare ogni strategia e politica di qualsiasi livello di governo, nonché la
sostenibilità di qualsiasi processo produttivo. È uno strumento estremamente flessibile e
particolarmente adatto a misurare lo sviluppo economico di lunga durata, la sostenibilità.
Il supporto di nuove modalità di acquisti e procedure gara
LCC (Life Cycle Costing) è il criterio di scelta del livello di risparmio a minor costo di vita del
prodotto (non a massimo ribasso), quel prezzo che tiene conto anche di durata del prodotto, costi
di manutenzione, costi di smaltimento, consumi, emissioni (serra e nocive).
L’applicazione del Ciclo di Vita del Prodotto non è certamente estranea alla definizione dell’Offerta
Economicamente più Vantaggiosa. La Direttiva 2014/24/EU ha assegnato una certa rilevanza al Life
Cycle Costing nelle gare d’appalto.

L’articolo 67 della Direttiva stabilisce che: “… l’Offerta Economicamente più Vantaggiosa dal punto
di vista dell'Amministrazione aggiudicatrice deve essere individuata sulla base del prezzo o del
costo, utilizzando un approccio costi-benefici, come il Life Cycle Costing…” e riconosce le qualità del
Life Cycle Cost come strumento di selezione a cui rifarsi, essendo di fatto un mero suggerimento
e non un obbligo (come il GPP). La natura facoltativa ne ha limitato l’utilizzo sistematico.

Rappresentazione semplificata del LCC


L’uso sistematico di questo criterio nelle gare consentirebbe invece di indirizzare le scelte di
qualsiasi amministrazione, verso scelte con una maggior sostenibilità economica ed ambientale
con il minor costo del ciclo di vita di prodotti, servizi ed investimenti.
Come detto, LCC è il Criterio di scelta del livello di risparmio a minor costo di vita del prodotto
(differente dal “Massimo Ribasso”), in base a valori (a). Economici, (b). Ambientali, (c). Circolari.
Prezzo d’acquisto (a)
Durata del prodotto (b)
Costi operativi/performance (b)
Costi di manutenzione (b)
Costi di smaltimento/valore di rivendita (c)
Consumi di energia (a)
Esternalità (emissioni serra, gas nocivi, ecc.) (b)

143
Prezzo minimo Prezzo sostenibile
Prezzo
Prezzo per prodotto [Euro/prodotto] 16 € 70 €
Durata [anni] 1,2 anni 6 anni
Numero di acquisti 30 30
Prodotti necessari per il confronto 5 1
Costo totale [€] 2.400 € 2.100 €
Tempo di utilizzo
Durata [anni] 6 anni 6 anni
Utilizzo medio annuo del tempo [ore/anno] 3.168 ore/anno 3.168 ore/anno
Tempo di utilizzo totale [ore] 19.008 Ore 19.008 ore
Importo totale [ore] 570.240 Ore 570.240 ore
Manutenzione
Numero di unità all'anno [ora di lavoro, ] 25 5
Costo per unità [€] 20 € 20 €
Totale [€] 3.000 € 600 €
Costi dell'elettricità
Prezzo dell'energia elettrica [€/kWh] 0,22 € 0,22 €
Consumo unitario di elettricità [Watt] 36 Watt 18 Watt
Consumo elettrico a vita [kWh] 20.529 kWh 10.264 kWh
Costo totale dell'elettricità [€] 4.516 € 2.258 €
Emissioni
Kg CO2/kWh 0,43 Kg 0,43 Kg
Quantità totale di CO2 evitata [ton] 0 tonn.te 4.414 tonn.te
Valore economico della CO2 [€/ton] 7,29 € 7,29 €
Valore economico totale della CO2 evitata 0€ 32,2 €
LCC totale - Costi del Ciclo di Vita 9.916 € 4.926 €
Simulazione LCC in Illuminazione interna – 30 plafoniere in un Ciclo di Vita di 6 anni (LCC)
Dalla tabella emerge che seppur il prezzo iniziale sia più di 4 volte superiore, il costo di vita (che
comprende manutenzione, gestione e sostituzione) si dimezza.
Se si sposta pertanto il confronto al tempo di vita, ragionando su un periodo di confronto
omogeneo, la lampada tradizionale ha:
- una durata 4 volte inferiore ad una a nuova tecnologia;
- costa 4 volte lo smaltimento;
- necessita 6 volte i costi di manutenzione;
- assorbe il doppio di energia, non limitando le emissioni in atmosfera per 4mila tonnellate.
È bene sottolineare che la scelta del LCC è il risultato di un’attenta analisi che mostra che questo
sia il sistema di misura che si avvicina maggiormente al costo reale di un prodotto, in quanto non
considera soltanto il prezzo di acquisto ma anche i costi operativi ed ambientali.
Una delle azioni indirette che l’Amministrazione di Poggibonsi potrà mettere in campo è assumere
questo criterio nei propri avvisi di gara.
Appare però difficile stimare l’efficacia e l’efficienza dell’adozione di questo criterio nelle gare e
negli acquisti della Amministrazione in termini di contributo fornito alla riduzione delle emissioni
climalteranti. Chiari sono infatti i costi operativi per i beni di consumo, quali toner o carta,
stampanti o computer, materiale di manutenzione per lavori pubblici o nelle strutture sociali, le
forniture per le palestre scolastiche, oppure ai costi di smaltimento di alcuni materiali esausti.
L’utilizzo del LCC insieme al GPP per i criteri di valutazione del prodotto può rappresentare un

144
volano per l’economia locale verso l’eco-innovazione, oltreché un incentivo alla partecipazione
delle aziende locali, come nel caso dell’esperienza di CasaClima/KlimaHaus in Alto Adige/Südtirol.

4.2 Scenario al 2030 – Interventi dell’Amministrazione Comunale


Le azioni pianificate nei 15 anni di PAESC producono effetti che saranno monitorati fino al 2030.
L’impostazione fortemente incentrata sui singoli interventi di miglioramento limita la funzione di
revisione delle azioni stesse e tipica dei monitoraggi. L’aver inserito nel PAESC azioni che sono
state realizzate o in fase di esecuzione già nella prima fase, nonché progetti approvati e finanziati
nella seconda fase delle azioni assicurano il raggiungimento dell’obiettivo di PAESC, senza
necessità di revisioni o cambi di rotta.
La realizzazione dei suddetti interventi inseriti tra le azioni potranno contribuire alla riduzione dei
gas serra con valori anche superiori a quelli di sintesi riportati in questa sezione.
Obiettivi di scenario
Sede di consumi
2030 (15 anni)
Illuminazione pubblica - 68,8%
Edifici (Energia Elettrica e Gas per riscaldamento) - 26,1%
Trasporti - 20,8%
Produzione energia da Impianti Fotovoltaici esistenti + 129,3%
Produzione energia da Impianti Fotovoltaici che include la Costituzione delle 4
+228,7%
Comunità Energetiche nelle Scuole in precedenza alimentate da fonti fossili
Variazione di Emissioni indotta da interventi e azioni pianificate al 2030 per sede di consumo

L’Amministrazione potrà mettere altre azioni in campo che si andranno a sommare a quelle già
inserite nel PAESC, apportando un ulteriore contributo alla riduzione delle emissioni di gas serra,
ben oltre l’impegno assunto con l’adesione al Patto dei Sindaci europei.
Le singole azioni e gli impegni sulle singole sedi di consumo sono sintetizzate da due indicatori
“principe” come esemplificativi del cambiamento che l’Amministrazione Comunale di Poggibonsi si
impegna a realizzare. Due indicatori che potranno essere, a breve periodo, oggetto di verifica, e
nel lungo, punti di riferimento per il monitoraggio biennale cui il PAESC obbliga gli enti:
- la riduzione del 59,2% delle emissioni climalteranti tra il 2015 e il 2030;
- l’aumento dell’apporto delle fonti rinnovabili in quanto a generazione di energia elettrica
dal 3,3% del fabbisogno del 2015 al 22,8% del 2030.

145
Sede di consumo 2030 Consumi TEP Emissioni CO2
En. El. - Illuminazione Pubblica 221,4 435,7
En. El. - Edifici e scuole 144,2 283,7
Gas - Metano per riscaldamento 214,1 478,6
Parco veicolare - carburanti 21,1 61,6
TOTALE 600,7 1.259,6
Produzione da Energie Rinnovabili 137,2 269,9
Totale al netto delle Energie Rinnovabili 989,7
Stato dell’arte al 2030 con la realizzazione delle azioni prefisse – TEP e tCO2eq.
La stima cautelativa dei consumi indica un calo di oltre la metà a 600 TEP per il fabbisogno
energetico al 2030 rispetto a quello 2015; a questa riduzione, le rinnovabili contribuiscono con
137 TEP, come detto, il 22,8% del fabbisogno energetico totale dell’Amministrazione. Le emissioni
in atmosfera saranno contratte nell’anno a regime a circa 1.260 tCO2eq. Le 270 tCO2eq indotte
dalle rinnovabili porteranno lo scenario di previsione poco sotto le 990 tCO2eq., dalle 2.500 del
2015 (-59,2%).
Risparmio Risparmio ambientale Risparmio ambientale
Sede di consumo 2030
economico (€) (000 TEP) (tonn.te CO2 eq.)
En. El. - Illuminazione Pubblica 502.959 488,7 961,6
En. El. - Edifici e scuole 55.345 51,0 100,3
Gas - Metano per riscaldamento 62.026 75,7 169,2
Parco veicolare - carburanti 7.640 5,5 16,2
TOTALE 627.971 620,9 1.247,3
Produzione da Energie Rinnovabili 148.943 137,2 269,9
Risparmio annuo indotto dalle azioni rispetto alla situazione dell’anno 2015
Lo scenario che emerge dalla concretizzazione degli effetti generati dalle azioni delle 39 schede
mostra un risparmio per l’Amministrazione stimato in quasi 630mila € annui, la metà della spesa
attuale. Di questi, quasi 150mila saranno sollevati dal mancato pagamento in fattura grazie all’uso
delle rinnovabili.

En.El. - Illuminazione Pubblica


435,7 283,7 478,6 En.El. - Edifici e scuole
2030 61,6
Gas - Metano per riscaldamento
Parco veicolare - carburanti

2015 1.397,3
384,0 647,9 77,8

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2.000 2.200
2.400
2.600

Emissioni in atmosfera al 2015 e al termine delle azioni di riduzione dei gas serra 2030 – tCO2eq. per sedi di consumo
Come è facilmente riscontrabile, il contributo maggiore al risparmio dell’Amministrazione è
relativo ai diversi stralci di adeguamento a Led delle 5.342 vecchie lampade della Pubblica
Illuminazione.
146
Variazione di
2015 2030
bilancio
En.El. - Illuminazione Pubblica € 730.840 € 227.881 € -502.959
En.El. - Edifici e scuole € 211.893 € 156.548 € -55.345
Gas - Metano per riscaldamento € 237.472 € 175.446 € -62.026
Parco veicolare - carburanti € 36.741 € 29.101 € -7.640
TOTALE € 1.216.946 € 588.975 € -627.971
Prod.ne da Energie Rinnov.li € 45.319 € 148.943 € -103.624
Totale al netto Rinnovabili € 1.171.628 € 440.032 € -731.596
Spesa Energetica annuale al 2015 e al termine delle azioni di riduzione dei gas serra per sedi di consumo con relativo
risparmio economico annuo
A parità di prezzi antecedenti le crisi energetiche di fine 2021 e ancora perduranti, il risparmio
potrebbe sfiorare i 600mila € annui, considerando anche i contenimenti di costi con la
manutenzione ordinaria. Ovviamente questi risparmi, almeno per il 2022, non saranno possibili ed
appare anche molto probabile che i prezzi del kWh non torneranno mai ai livelli di metà 2021. È
però innegabile che il calo da oltre 3 milioni di kWh annui di consumo della Pubblica Illuminazione
degli anni fino al 2018 a poco più di 1 milione di kWh degli anni al termine dell’ultimo intervento-
stralcio, diverrà realtà innegabile e porterà risparmi proprio in quella sede di consumo che associa
due caratteristiche estremamente propizie, la più incidente sul bilancio energetico comunale e
quella a massima potenzialità di risparmio.
Questa azione decisiva non nasconde le peculiarità degli interventi di efficientamento agli edifici,
dai quali il Comune attiverà un risparmio annuo di oltre 110mila € e la decisione di convergere
quella sezione di consumi per carburanti verso spese minori grazie al rinnovamento del parco
veicolare sia con l’acquisto di mezzi elettrici che con la attivazione di colonnine di ricarica per
l’autoconsumo alimentate da rinnovabili.
L’ultimo contributo deriva dal potenziamento delle fonti rinnovabili di generazione elettrica: dalla
serie di azioni ipotizzate giunge una riduzione di quasi 150 mila € annui rispetto alla
corrispondente spesa che l’Amministrazione dovrebbe corrispondere per il consumo elettrico
attivata dalla rete di distribuzione nazionale a fonti fossili, 100 mila euro in più di risparmio
rispetto ai 45 già attivati al 2015.

4.3 La strategia d’azione


Nel presente paragrafo viene fatta una ricognizione delle risorse disponibili a livello locale, sia sul
lato dell’offerta di fonti energetiche direttamente impiegabili, sia sul lato dei margini di risparmio
energetico nei diversi settori di attività. Ciò allo scopo di identificare e quantificare scenari
alternativi virtuosi, raggiungibili mediante l’assunzione di idonee iniziative. In tal senso il Comune
può svolgere un triplice ruolo di ente gestore di un patrimonio (edifici pubblici, illuminazione
pubblica, flotta veicolare), di promotore di iniziative da parte dei cittadini e degli stakeholder del
territorio, nonché di regolatore, principalmente attraverso gli strumenti di pianificazione
urbanistica.
Il World Resources Institute di Washington rappresenta forse l’esperienza più evoluta in materia;
lo studio “Accelerating building efficiency” è sicuramente lo strumento più utile per chiarire
l’approccio e le procedure da mettere in campo da parte delle Amministrazioni per iniziare ad
affrontare il tema in termini seri e efficaci. Nel lavoro di sintesi pubblicato in
https://publications.wri.org/buildingefficiency/ si affronta il tema in maniera operativa fornendo
agli Enti Locali 8 azioni/consigli semplicemente da sperimentare e attuare per puntare a una
maggiore efficienza del patrimonio immobiliare costruito/da costruire.

147
LE 8 AZIONI IN TEMI
- AZIONE 1: Costruire codici e standard di efficienza: strumenti normativi che richiedono un
livello minimo di efficienza energetica nella progettazione, costruzione e/o gestione di edifici
nuovi o già esistenti. Quando ben progettato e realizzato, i codici e le norme incidono sulle
spese di energia nel corso della vita di un edificio.
- AZIONE 2: Darsi obiettivi di miglioramento dell’efficienza: la riduzione di energia consumata è
l’obiettivo che una città deve darsi a qualunque livello, dal governo locale, a quello di comunità
o applicato alla singola proprietà o affitto. Importante per le città, introdurre obiettivi volontari
per incentivare il settore privato.
- AZIONE 3: Informazioni su Prestazioni e Certificazioni: consentono ai proprietari di edifici,
manager e occupanti di prendere decisioni solide di gestione dell'energia. La trasparenza e la
tempestività sono il risultato che premia i decisori della città avendo attivato la misurazione e i
monitoraggi delle prestazioni rispetto agli obiettivi. Esempi quali: audit energetici, retro-
commissioning, programmi di rating e certificazione e l'attuazione di obblighi di informativa di
rendimento energetico.
- AZIONE 4: Incentivi e finanza: è strumento che aiuta i progetti di efficienza energetica a
superare le barriere economiche, ad esempio quelle dei costi iniziali. Comprendono bonus e
sconti, obbligazioni a basso consumo energetico e finanziamento con mutui e incentivi fiscali,
prestiti rotativi, linee di credito dedicate e servizi di condivisione del rischio.
- AZIONE 5: Guida del governo attraverso la buona pratica: le politiche e i progetti intrapresi
dagli Enti servono come esempio per creare una maggiore domanda/sensibilità verso edifici
efficienti sul mercato. È un approccio che può assumere la forma del miglioramento
dell’edificio pubblico, di un progetto pilota di partenariato pubblico-privato, l'impostazione di
ambiziosi standard di efficienza energetica, l'approvvigionamento di prodotti e servizi
efficienti, l’apertura a società di servizi energetici (ESCO) e ad offerte e contratti di prestazione
energetica (EPC).
- AZIONE 6: La condivisione con il privato o gli occupanti e il decisore politico: è una azione che
si dota di progetti tecnici che aiutano i soggetti interessati e motivano l’approccio al
contenimento dei consumi. Tra questi, i partenariati locali per edifici efficienti, una guida alla
"locazione verde" e meccanismi comportamentali incentivanti, come concorsi e premi,
informazioni user-feedback tramite chioschi o display di computer, coinvolgimento dei
cittadini.
- AZIONE 7: l'impegno del fornitore di servizi tecnici e finanziari: è strumento in grado di
facilitare lo sviluppo di competenze e modelli di business anche su scala locale per soddisfare e
accelerare la domanda di efficienza. In essi, la formazione tecnica della forza lavoro, la
formazione ufficiale sul come gestire i contratti di prestazione, l‘azione con il settore
finanziario per aiutare a standardizzare i termini di investimento e ridurre i costi di transazione,
stabilendo fondi ruotanti per mutui o linee di credito dedicate anche considerando strutture di
condivisione del rischio pubblico-privato per gli investimenti.
- AZIONE 8: Lavorare con le utility: attraverso l'accesso ai dati di utilizzo dell’energia, l’aiuto che
possono fornire è sensibile per sostenere gli sforzi nella direzione della maggiore efficienza
energetica. La possibilità di ripagare gli investimenti in efficienza con abbattimenti sulle
bollette, la conoscenza (per evitare) dell’uso energetico dei picchi di domanda, incentivi legati
ai risultati per garantire la utility abbia ritorno finanziario a lavorare attivamente per
raggiungere una maggiore efficienza dei clienti.

148
4.3.1 Rigenerazione Urbana
Il Comune è dotato di una serie di strumenti di pianificazione e regolamenti, quali il Piano
Strutturale, Piano Operativo e il Regolamento Edilizio Comunale, con i quali vengono declinate
sul territorio le discipline e le normative sovraordinate in materia edilizia, paesaggistica ed
ambientale.
Gli edifici consumano il 32% dell’energia utilizzata sul nostro pianeta e dunque emettono circa un
quarto della CO2 indotta dalle attività umane. A questi dati bisogna aggiungere la previsione
secondo cui, nel 2050, il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città, destinate quindi a
crescere a dismisura. Questa previsione è confermata anche nelle più recenti analisi demografiche,
elaborate da Istat per il nostro paese. Diventa pertanto fondamentale progettare i centri urbani
del futuro nell’ottica di una maggiore efficienza energetica.
Secondo un rapporto della IEA (International Energy Agency), le misure di efficienza nell’edilizia
potrebbero abbattere considerevolmente le emissioni inquinanti: -83% al 2050 rispetto allo
scenario business as usual vale a dire senza cambiamenti nelle attuali politiche. La IEA ci informa
che la gran parte della tecnologia necessaria per raggiungere questi traguardi è già disponibile e
consente di ripagare l’investimento in pochi anni. Non si tratta di inventare, semplicemente di
usare tecniche e metodi più idonei al singolo caso.
I vantaggi di intraprendere percorsi di efficientamento sono di tre tipi:
- economici, nuovi investimenti e creazione di posti di lavoro qualificati nell’edilizia;
- sociali, l’obiettivo è anche migliorare il benessere e la qualità della vita per milioni di
persone;
- ambientali, per la riduzione delle emissioni inquinanti e l’impiego più razionale delle fonti
energetiche.
I passi avanti compiuti dalle tecnologie e dalle tecniche costruttive non sono però sufficienti ad
accompagnare l’edilizia del futuro che invece si scontra con barriere economiche, finanziarie o
amministrative. In particolare la scarsa sensibilità verso temi di efficienza energetica investe
proprietari degli immobili e in taluni casi anche le istituzioni. Con il PAESC si vuole pertanto
promuovere questa presa di coscienza, evidenziando i livelli di consumo e di emissione degli edifici
localizzati nel territorio, partendo appunto dalle analisi condotte per il patrimonio edilizio
comunale.
Poggibonsi, così come le altre città contemporanee, si caratterizza con alcuni vuoti urbani legati
alla dismissione di attività antropiche e produttive, connessi a un modo di abitare diverso e meno
legato alla prossimità. Il Piano Operativo vigente individua le aree urbane degradate nelle quali è
possibile l’attuazione di interventi di rigenerazione urbana ai sensi della L.R. 65/2014,
corrispondenti ad aree e complessi edilizi dismessi e/o sottoutilizzati presenti all’interno del
tessuto urbano consolidato o adesso contigui.
Sono una trentina i comparti rigenerazione urbana, per i quali il PO ha elaborato una specifica
scheda norma. In generale nella redazione dei progetti dovrà essere perseguita la riqualificazione
urbanistica del comparto attraverso:
- la realizzazione di aree pubbliche e funzioni di interesse generale organicamente
relazionate al sistema degli spazi di interesse collettivo;
- la realizzazione di un tessuto polifunzionale integrato con la struttura urbana ed articolato
in rapporto agli spazi pubblici e a verde (contrasto alla creazione delle isole di calore
nell’ambiente urbano da perseguire con la cessione del 40% della Superficie Territoriale a
Standard);

149
- la qualificazione e il potenziamento delle connessioni funzionali ed ecologiche con il
sistema del verde urbano e della mobilità ciclopedonale, nonché delle relazioni percettive e
di fruizione con gli ambiti di valore ambientale e paesaggistico;
- la razionalizzazione e l’adeguamento delle infrastrutture e delle urbanizzazioni esistenti;
- l’adozione di soluzioni progettuali e costruttive volte alla massima sostenibilità ambientale
ed energetica (il PO prevede un incentivo incrementale del 10% della Superficie Edificabile
per gli interventi di nuova costruzione che promuovono la sostenibilità ambientale stessa).

4.3.2 Le scelte suggerite dall’Inventario IBE per la Mobilità Sostenibile


L’inventario dei Gas serra del PAESC delinea, con riferimento all’anno base 2015, l’avvio degli
impegni di abbattimento delle emissioni climalteranti che cittadini, imprese, associazioni e enti
locali si assumono per il rispetto di obiettivi volti a contrastare il cambiamento climatico e
l’individuazione delle azioni di mitigazione e adattamento più efficaci.
L’inventario BEI/IBE evidenzia come, per poter perseguire gli impegni assunti con l’adesione alla
Covenant of Mayors, tutti i soggetti, pubblici e privati, che antropizzano il territorio comunale.
L’Inventario indica chiaramente qualità e quantità delle emissioni e facilitando le decisioni per la
costruzione di quelle azioni di mitigazione e adattamento necessarie al rispetto degli obiettivi al
2030.
I grafici relativi a “trasporti e mobilità” evidenziano come il fabbisogno di carburanti contribuisce
con il 28% dei consumi energetici e il 37% delle emissioni climalteranti.

Civile - En.El. Civile - En.El.


10,5% 8,6%
Trasporti
37,1%
Trasporti
Riscaldamento 28,4%
27,6%

Riscaldamento
26,5%
Terziario - Agricoltura - Terziario - Agricoltura -
En.El. Industria - En.El. En.El. En.El.
18,6% En.El. 2,3% 15,3% Industria 1,9%
11,5% Industria - En.El. Industria
1,3% 9,4% 1,3%
Consumi Emissioni
La più efficace azione per combattere le emissioni climalteranti, derivanti dal settore Mobilità e
Trasporti, è lavorare sull’offerta di una rete ciclopedonale più estesa che sappia indurre
trasformazioni nelle modalità di comportamento dei cittadini in tema di spostamenti casa/lavoro,
casa/scuola, nonché le abitudini connesse al tempo libero e allo svago, che finora sono fortemente
incentrate sull’uso quasi esclusivo della auto privata.
La miglior strategia di contenimento dei consumi energetici di carburante, e quindi delle relative
emissioni, è legata, non tanto alla cancellazione tout court dell’uso della macchina per tutti gli
spostamenti offrendo alternative sostenibili di mobilità (bici, piedi, monopattino, …) per tutti
quegli spostamenti quotidiani in ambito urbano di circa 2-3 km, e che costituiscono una quota
maggioritaria se non quasi totale degli spostamenti effettuati.
La strategia di programmazione l’ampliamento dell’offerta della rete ciclo-pedonale viaggia lungo
due linee principali di azione:
150
1. far convergere le tratte ciclabili esistenti INTERNE alla città in una rete armonica fruibile dal
cittadino per il tempo libero e sport e per gli spostamenti casa-lavoro (scuole, 3 aree
industriali, Ospedale) e per il viaggiatore nella sua fruizione delle attrazioni storiche e della
città
2. collegare la mobilità sostenibile che si sviluppa INTORNO AL NOSTRO TERRITORIO IN TUTTE
LE DIREZIONI e rendere Poggibonsi punto di avvio di ogni percorso di mobilità con interesse
turistico, commerciale, industriale
La domanda potenziale è molto alta, ben più alta rispetto a quella attuale: un terzo dei cittadini
effettua passeggiate in Centro Storico e usa piste ciclabili. Occorre agire dunque, per creare le
condizioni perché la quota potenziale si manifesti, esca dall’orbita della potenzialità e finisca per
diventare utilizzatore concreto delle opportunità allargate dalla realizzazione delle opere pensate.
Dall’indagine campionaria sui cittadini di Poggibonsi a supporto del PUMS, si desume come il 60%
dei cittadini sia disponibile all’istituzione di zone pedonali e di “Zone 30” in Centro, oltre un terzo
segnali una carenza significativa di piste ciclabili e di aree pedonali, poco meno del 30% indichi
nella creazione di nuove opportunità ciclabili l’iniziativa più efficace per indurre un cambiamento
negli atteggiamenti dei cittadini verso una più assidua utilizzazione di mobilità sostenibile.
Oltre il 40% dei poggibonsesi usa la bicicletta, un uso scostante (solo il 4% la usa sempre quando
possibile) che potrebbe crescere molto (si arriva all’80% di uso saltuario). Solo il 14% dei
poggibonsesi è apertamente contrario ad incentivare la mobilità dolce. Se esistessero collegamenti
ciclo-pedonali o “Zone 30”, 4 cittadini su 5 li utilizzerebbero al posto del tradizionale spostamento
con l’auto, un’indicazione connessa alla limitazione della necessità di parcheggi verso il centro.

4.3.2.1 Lo stato dell’arte della mobilità comunale

Poggibonsi nodo intermodale della Valdelsa

Poggibonsi si è strutturata storicamente sulle principali vie di comunicazione che nelle varie
epoche hanno attraversato il territorio comunale quali la via Francigena, la via Chiantigiana, la via
Maremmana, la via del Sale e, in epoca moderna, la Ferrovia Toscana Centrale (risalente a fine XIX
secolo) e il Raccordo Autostradale RA3 Firenze-Siena (fine anni ‘60 del XX secolo).

Ciclabile sull’Arno
Firenze-Pisa
Firenze

Fiume Elsa
Via Francigena:
40 km
Pisa/Lucca

Chianti

Via Francigena:
Siena/Roma

Schede di quadro conoscitivo- b.10 'Mobilità Porta della Valdelsa – i tratti ciclopedonali e di mobilità
sostenibile’ (Fonte: PRIIM) sostenibile esterne della città scala regionale
La stazione ferroviaria Poggibonsi - San Gimignano si configura come porta di accesso intermodale
dell'intera Valdelsa (San Gimignano, Colle Val d'Elsa, Casole d'Elsa, Castellina in Chianti, fino a
151
Volterra), del Chianti che assieme costituiscono un significativo sistema turistico, nonché grande
attrattiva infrastrutturale e modello in tutto il mondo per la qualità della vita e il benessere.

Foto aerea della zona attorno alla stazione ferroviaria di Poggibonsi, con il sistema della sosta e degli spazi pubblici

Negli ultimi anni le aree attorno alla stazione sono state oggetto di una serie di interventi pubblici
di rifunzionalizzazione e rigenerazione urbana con risvolti anche dal punto di vista della mobilità,
quali:
- il parcheggio scambiatore Montecitorio con il nuovo Parco Urbano nell’ex-area scalo
merci;
- il rifacimento di Piazza Mazzini con la riorganizzazione degli stalli del TPL e della viabilità
interna alla piazza;
- il parco nell’ex-area Sardelli con una nuova strada e un sistema di parcheggi pubblici.

Rete ciclopedonale extraurbana

La città di Poggibonsi è connessa attraverso due tracciati ciclopedonali con le due principali
frazioni (Bellavista e Staggia senese) e alcuni comuni confinanti (quali Colle Valdelsa e in
prospettiva Monteriggioni e San Gimignano).

- Pista ciclabile Poggibonsi-Buonconvento: 7.400 m. È una pista ciclopedonale in sede


propria improntata ad un utilizzo turistico –ambientale e per il tempo libero. È utilizzata
anche come pista di manutenzione degli argini fluviali. È inserita nel Masterplan della Rete
della Mobilità Dolce della Provincia di Siena, approvato con D.G.P n. 13 del 22/01/2013 ed
è stata inserita nel tracciato di “Variante della Valle dello Staggia” al tracciato ufficiale della
via Francigena proposta dal Comune e inserita in RET. Con questa pista è possibile giungere
alle porte delle due frazioni del Comune.

- Pista ciclabile Poggibonsi-Colle: 8.000 m circa. È una pista ciclopedonale, improntata quasi
del tutto ad un utilizzo turistico –ambientale e per il tempo libero, realizzata sull’area di
sedime della dismessa tratta ferroviaria Colle –Poggibonsi, nell’ambito del PIUSS Città di
Città Alta Valdelsa. È inserita nel Masterplan della Rete della Mobilità Dolce della Provincia

152
di Siena, approvato con D.G.P n. 13 del 22/1/2013, nonché come tratto ufficiale ciclabile
della tappa della Via Francigena “San Gimignano-Monteriggioni”.

Rete ciclopedonale urbana

La rete ciclopedonale urbana esistente è costituita da un totale di circa 11 km di percorsi che,


seppur diffusi nel tessuto urbano, sono scarsamente connessi tra loro. Tale frammentazione
costituisce a tutti gli effetti la principale criticità nonché l’elemento disincentivante nella diffusione
della bicicletta come mezzo di locomozione.

Tale rete è costituita dai seguenti tracciati:

- Pista “verde”: 2.800 m. Si sviluppa lungo l’argine destro del torrente Staggia nel tratto
compreso da viale Marconi agli impianti sportivi del Bernino, con collegamento in via Moro
sino alla scuola media L. da Vinci. È la pista più usata dalla cittadinanza sia per finalità ludico-
ricreative che di spostamento tra poli attrattori (sportivi, commerciali, scolastici, nonché
sociosanitari);
- Pista del Parco della Magione: 650 m. Elemento di riconnessione tra la Pista Verde e la pista
extraurbana Poggibonsi Buonconvento;

- Pista Viale Marconi -Via Borgaccio: 1.100 m. Pista ciclopedonale in sede propria, realizzata
durante un intervento di manutenzione straordinaria di via Borgaccio. Mediante un
collegamento informale all’interno di un’area verde pubblica si può raggiungere la zona
direzionale-commerciale di Salceto;

- Pista Via Montegrappa: 650 m. Pista ciclopedonale in sede propria, realizzata durante un
intervento di manutenzione straordinaria della strada, nel tratto tra Largo Usilia, i giardini di
Via Montegrappa, e Largo campidoglio;

- Percorso tra Ponte Ex Fassati-Via Galvani: 1.500 m. Percorso in sede propria che si snoda tra
il Ponte ex-Fassati, i giardini di Largo Usilia e Via Volta fino a raggiungere le scuole Pieraccini;

- Pista Via Carducci: 950 m. Tratto urbano, compreso tra l’intersezione tra via XX settembre e
via San Gimignano, della Pista Poggibonsi-Colle realizzata nell’ambito del PIUSS Città di Città
Alta Valdelsa.

Accanto a questi percorsi ciclopedonali propriamente detti, ce ne sono altri assimilabili a questa
tipologia e che, proprio per questa ragione, sono riportati nella rete ciclopedonale esistente
urbana evidenziata nel precedente elaborato, estratto dal Quadro Conoscitivo di PUMS. Tali
percorsi sono ad esempio:
- Lungo Staggia lato Stadio: 1.100 m;
- Via Elsa-Rotonda Tre Vie: 1.700 m;
- Area Fortezza Medicea - le Fate: 2.060m.

“Zona 30 Sangallo”: la prima zona 30 a Poggibonsi

L’intervento in via Sangallo, il cui cantiere è stato avviato negli ultimi mesi 2021, intende realizzare
la prima "Zona 30" del capoluogo, nell’intero comparto posto a lato di via Senese, affiancata a lato
da un percorso ciclo pedonale che rappresenta uno step importante per il futuro collegamento
pedonale e ciclabile con la struttura ospedaliera di Campostaggia. In tal senso l’operazione è tesa
ad implementare la rete dei percorsi ciclopedonali urbani anche in chiave di valorizzazione della
153
mobilità dolce per gli spostamenti quotidiani proseguendo in tal senso il percorso di sviluppo di
modalità di spostamento alternative.

La sede stradale oggetto di intervento presenta uno sviluppo lineare di circa 900 metri, con un
andamento planimetrico pianeggiante. Il progetto raccoglie l’esigenza di moderazione del traffico
resa auspicabile anche per la presenza di una scuola dell’infanzia e di un asilo nido, oltre che di una
serie di spazi a verde pubblico.
Nella progettazione è stata posta attenzione alle intersezioni con la viabilità principale in ingresso
e in uscita, in modo da limitare la velocità veicolare sull'asse viario principale. La moderazione del
traffico, principalmente a funzione locale, sarà ottenuta tramite disassamenti dell’asse stradale e
realizzazione di piccole aree pavimentate, in corrispondenza dei punti di particolare interesse
sociale aggregativo, capaci di ribaltare la gerarchia del traffico a favore di pedoni e mobilità dolce.

Questo intervento di rigenerazione urbana di spazio pubblico contribuirà a migliorare la vivibilità


dell’intero quartiere provvedendo alla sua riqualificazione, depotenziando il traffico motorizzato a
vantaggio di una fruizione collettiva in assoluta sicurezza dei servizi e degli spazi pubblici ivi
presenti.
Al fine di poter realizzare l’opera, la Regione Toscana, con deliberazione n. 1105 del 08/11/2016,
relativamente ai bandi del POR CreO 2014-2020 Asse 6. Urbano, Azione 4.6.1, ha deciso, che i
comuni non dotati di PUMS, dovessero approvare un documento denominato “Piano strategico-
ricognitivo delle azioni/interventi di mobilità sostenibile” (PSR), avente funzione strategica e di
ricognizione degli interventi di mobilità urbana sostenibile. Il Comune di Poggibonsi ha pertanto
provveduto, nelle more del la redazione del PUMS, ad approvare il proprio PSR con Deliberazione
di Giunta Comunale n. 76 del 01/06/2021.

Sistema delle Aree pedonali nei centri storici

Le maggiori superfici pedonali presenti nel centro urbano di Poggibonsi si concentrano nell’area
del “centro storico” che lo rendono la porzione di tessuto urbano caratterizzata dalla maggior
vocazione pedonale di tutta la città, non solo per la presenza del patrimonio architettonico ma
anche per la presenza di un’importante concentrazione di attività commerciali.

Tali aree sono state nel corso degli ultimi anni oggetto di interventi pubblici, finanziati come opere
complementari nell’ambito del progetto integrato urbano finanziato con il PORCreO FESR 2014-

154
2020 rifinanziandoli con i ribassi di gara delle opere principali (piazza Berlinguer, Piazza Frilli e altre
vie del centro storico).

L’Amministrazione ha inoltre ottenuto un finanziamento dalla Regione Toscana nell'ambito della


Missione M5C2 2.1 Investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di
emarginazione e degrado sociale del PNRR (Bando RT: Rigenerazione urbana ai sensi dell'art. 1, co.
42, L. 160/2019 - DPCM 21/01/2021) per la riqualificazione di Via Frilli, Via di Gallurì e Piazza
Amendola in centro storico a Poggibonsi, nonché di Via di Borgovecchio e Piazza Grazzini nel Borgo
Murato di Staggia Senese, spazi pubblici che fino ad ora non era stato possibile candidare nei
precedenti Bandi.

Pedibus

Con Deliberazione n. 167 del 29/09/2020 la Giunta Comunale ha approvato le linee guida, con
ipotesi di tragitti, norme di comportamento, istruzioni, moduli di adesione de progetto di mobilità
sostenibile denominato “PEDIBUS”, un servizio per la comunità, a emissioni zero e dal forte valore
educativo che utilizza percorsi sicuri “casa-scuola”.
Il progetto PEDIBUS del Comune di Poggibonsi è stato elaborato dai responsabili della Polizia
Municipale assieme ai referenti scolastici, nell’ambito del progetto “Mosaico Siena – Mobilità
Sostenibile nell’Area integrata dei Comuni della Provincia di Siena”, coordinato da Terre di Siena
Lab. Da questo coordinamento sono stati definiti i possibili tragitti con le relative partenze e
fermate, tenendo conto della lunghezza, dell’accessibilità e anche della sicurezza (in certi casi è
necessario l’attraversamento pedonale).

Una modalità alternativa di spostamento casa/scuola che l’Amministrazione Comunale promuove


già a partire dal 2021 e che è il primo passo di un più ampio progetto per dotare tutta la città di
una rete ciclopedonale che faciliti la mobilità scolastica anche tramite l’uso della bicicletta.
Il PEDIBUS è un vero e proprio ‘autobus senza ruote’ che effettua un percorso dal capolinea alla
scuola e viceversa, con partenza ad orario prestabilito, fermandosi alle paline (fermate) definite
lungo il percorso (con orario prestabilito come se fosse un bus), facendo i bambini che sono in
attesa a ciascuna fermata. Si tratta di un servizio strutturato che deve poter contare su due adulti
(un autista ed un controllore), il primo in apertura del gruppo e l'altro a chiusura.
I percorsi finora ipotizzati sono sei (otto se si considerano le doppie linee), riguardano
esclusivamente i bambini e le bambine delle scuole: Bernabei di Staggia Senese (2 linee),
155
Calamandrei, Vittorio Veneto e Marmocchi (2 linee), Pieraccini di Poggibonsi e si snodano in strade
urbane dotate di marciapiedi.

I percorsi ipotizzati, lunghi tra i 500 e i 1.000 metri con tempi di percorrenza massima di 25/30
minuti, sono tutti su strade urbane dotate di marciapiedi, passaggi pedonali e attraversamenti
protetti. Sono stati definiti alla luce di valutazioni sulla sicurezza stradale, in base alla presenza
lungo il tragitto di spazi visibili e ampi per i bambini in attesa e i cartelli di fermata, nonché alla
presenza di parcheggi nei pressi del capolinea per consentire la sosta a chi pur abitando lontano
vuol “prendere” il Pedibus.

Il percorso organizzato del Pedibus – Piazzetta Ragazzi del ’99 – Scuole Pieraccini
A maggio 2021, con la collaborazione di volontari dell'Associazione "I Rioni" e qualche genitore, è
partita la prima linea del Pedibus. A fare da “apripista” è stata la linea verso la scuola elementare
Calamandrei, scelta per la semplicità del percorso.

A settembre 2021 è stata attivata sulla base delle adesioni e delle disponibilità riscontrate, in
modalità sperimentale a fine di testare percorso, orari e fermate intermedie, una nuova linea che
parte da via Riesci e si dirige verso la scuola Vittorio Veneto, in Viale Garibaldi.

Per altre e più aggiornate informazioni si rimanda alla sezione dedicata sul sito del Comune:
https://www.comune.poggibonsi.si.it/news/?approfondimento=pedibus&id=20051.

Trasporto Pubblico Locale

Nel Comune di Poggibonsi è presente un servizio di trasporto pubblico locale urbano che si
sviluppa quotidianamente con oltre 100 km giornalieri per ognuna delle 4 linee principali in
servizio, quasi 200mila km ogni anno in totale. Attualmente la flotta di autobus in dotazione per il
trasporto urbano è composta da 7 unità, tutte alimentate a gasolio.

156
anno km TPL urbano litri gasolio Tonn.te gasolio Spesa in € TEP CO2
2015 150.093 50.031 41,8 € 70.310 42.611 135.437
2016 203.343 67.781 56,6 € 86.903 57.729 183.487
2017 207.695 69.232 57,8 € 95.844 58.964 187.413
2018 179.069 59.690 49,8 € 88.835 50.838 161583
2019 192.332 64.111 53,5 € 94.853 54.603 173.550
TPL - Sviluppo in km e indici di impatto economico e ambientale (TEP e tonn.te CO2 eq.) 2015-2019
La rete delle linee urbane e di area vasta presenta due assi molto forti e ben identificabili: il primo
si dirama da via del Colombaio fino a via del Commercio; il secondo da Piazza Mazzini fino all’area
residenziale a sud di Calcinaia. Sono in uso collegamenti a servizio di scuole e aree industriali. Dal
2007 il servizio urbano raggiunge anche i nuovi insediamenti residenziali, come le aree urbanizzate
di Staggia Senese e Bellavista, oltre alle strutture di pubblica utilità decentrate come l’ospedale,
Campostaggia ed il principale, cimitero municipale.

Linee del servizio di Trasporto Pubblico Locale - Linee del servizio di Trasporto Pubblico Locale -
Urbano Extraurbano
Il territorio di Poggibonsi è connesso con le principali località della provincia e della regione
attraverso un servizio extraurbano di trasporto pubblico, effettuato dal nuovo gestore Autolinee
Toscane. Le linee extraurbane sono 9 e i capolinea sono localizzati presso le fermate presenti nei
pressi della stazione ferroviaria in Piazza Mazzini.

Il servizio TPL è segnalato come critico da poco meno di un terzo del campione dall’indagine
campionaria alla popolazione: in effetti, l’offerta si muove in un panorama da qualche anno
ingessato dal cambio di gestore che è avvenuto in Regione il 1° novembre 2021. La necessità di
andare a gare locali (primi 6 mesi del 2022) non si è ancora realizzata e dunque l’intera offerta
locale non si è ancora aggiornata a recepire i fabbisogni dei cittadini che cambiano negli anni.
Tra le azioni che l’amministrazione dovrà perseguire in materia di TPL è il miglioramento del
servizio verso l’Ospedale (40% di chi ha risposto), le aree residenziali periferiche e le due frazioni di
Staggia e Bellavista (38%), nonché le aree industriali (32%) e di trasporto scolastico (37% di
richieste di miglioramento del servizio).
I problemi che scoraggiano l’uso del TPL e che sono stati evidenziati dai cittadini vertono sugli assi
coincidenze, collegamenti, irregolarità e ritardi, tutti riassumibili nella voce “rigidità” del sistema di
offerta. Occorre pertanto individuare soluzione, concordata con il nuovo gestore, che abbia una
maggiore flessibilità sia dell’offerta che dei servizi, quale potrebbe essere il servizio a chiamata.

157
Il processo di riforma del servizio di trasporto pubblico su gomma sostenuto dalla Regione Toscana
è stato avviato e prevede un unico gestore per il lotto unico regionale.
Il nuovo modello di governance, basata sull’esercizio associato delle funzioni fra Regione, Province
e Comuni, prevede:
- una rete extraurbana strutturale, complementare ed integrata con la rete ferroviaria;
- reti urbane nei capoluoghi e nei centri urbani maggiori;
- reti deboli per piccoli comuni e aree marginali, dove l’obiettivo di garantire il servizio
prevede anche l’utilizzo di modalità innovative mirate alle specifiche esigenze dei territori,
di competenza degli Enti Locali.
L’Amministrazione Comunale di Poggibonsi ha approvato lo schema di convenzione per l’esercizio
associato delle funzioni con D.C.C. n. 49 del 18/07/2011 e ha aderito al documento di intesa tra
Regione e enti locali:
- facendo confluire nel lotto unico la sola linea urbana a domanda forte, la n. 305 (km
113.594), che unisce il capoluogo alla frazione di Staggia Senese;
- gestendo la restante rete urbana a domanda debole mediante affidamento in autonomia
da realizzarsi tramite apposita gara di ambito locale, previa predisposizione di apposito
progetto di rete.
A fronte di un fabbisogno complessivo di rete di 219.108 km, il Comune di Poggibonsi si impegnava
a garantire, per tutta la durata del contratto di servizio regionale (9 anni) risorse economiche
aggiuntive pari agli allora attuali livelli di compartecipazione (€. 202.455,00 di cui €. 48.774,00
quale quota parte di cofinanziamento al funzionamento del servizio extraurbano ed €. 153.681,00
per l'urbano).
Con successiva DCC n. 16 del 28/02/2014 è stato parzialmente modificato il documento di intesa
con la Regione Toscana e è stato stabilito di trasformare i 113.594 km della linea 305 (Poggibonsi -
Staggia Senese) in extraurbano della Provincia di Siena, facendoli attuare al nuovo Gestore già al
momento dell’affidamento dei servizi TPL ricompresi nel lotto unico di gara regionale (tempo T1),
mediante prosecuzione del servizio in essere da mantenersi invariato al tempo T2 (servizio dentro
lotto).
Nello stesso contesto, il Comune di Poggibonsi ha rivisto il complessivo fabbisogno della rete
urbana del Comune di Poggibonsi, ampliando a 133.328 km i servizi in area a domanda debole, da
affidare con procedura di evidenza pubblica con la definizione del progetto complessivo di
riorganizzazione della rete mediante integrazione del TPL urbano con il trasporto scolastico
dedicato.
Il progetto di rete del lotto c. d. debole è e sarà parte integrante del progetto complessivo di rete
del trasporto pubblico su gomma della Regione Toscana, essendo entrambi svolti nell’ambito di
regole comuni, anche se con diverse tipologie gestionali.
Dopo i ritardi della gara, connessi anche alla pandemia in corso, con l’avvio della nuova gestione si
dà avvio alle azioni che l’Amministrazione Comunale ha inteso intraprendere sul fronte del proprio
lotto debole con l'obiettivo di dare attuazione all'Intesa con Regione Toscana. Il Comune di
Poggibonsi dovrà anzitutto definire ed approvare il nuovo progetto di rete, che prevederà
l'integrazione della restante rete debole con i servizi di trasporto scolastico, mediante la parziale
istituzione del servizio c. d. “a porte aperte” per alcune corse scolastiche oggi dedicate
(escludendo il servizio per le scuole materne), per permettere la fruizione dei servizi di trasposto
scolastico anche ad utenti di altre categorie. La procedura di gara dovrà essere avviata entro il
mese di novembre 2022, con l'obiettivo di completare il procedimento di gara ed i relativi

158
controlli, nonché di rendere operativo il servizio a regime entro i termini dell'Intesa con Regione
Toscana (ottobre 2023).

Centraline elettriche di ricarica esistenti


Nel Comune di Poggibonsi sono presenti due stazioni di ricarica per auto elettriche. Una di queste
è situata nel parcheggio della Centro Commerciale Valdelsa, in loc. Salceto, in prossimità
dell’uscita in direzione Siena “Poggibonsi Sud”, dove è presente una stazione di ricarica elettrica
ENEL X FAST, accessibile h 24. Le 3 postazioni qui localizzate hanno le seguenti tipologie di attacco:

- CCS;
- CHAdeMO;
- type 2 da 43 kW;
- type 2 da 22 kW.
La seconda stazione di ricarica elettrica si trova presso il parcheggio del supermercato LIDL di via
Pisana con una postazione con due attacchi type 2.

Le due stazioni elettrica di ricarica a Poggibonsi

4.3.2.2 Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Poggibonsi
Al fine di ridurre le emissioni climalteranti connesse al comparto Mobilità e Trasporti,
l’Amministrazione Comunale di Poggibonsi si sta dotando anche di un Piano Urbano della Mobilità
Sostenibile (PUMS).
Il PUMS è quindi un piano strategico volto a soddisfare la domanda di mobilità delle persone e
delle imprese in ambito urbano e peri-urbano. Ha con un orizzonte temporale di medio-lungo
periodo (10 anni) e si basa su un approccio volto alla sostenibilità intesa in senso lato (ovvero,
prendendo in considerazione, oltre agli aspetti ambientali, anche costi e benefici sociali).
Con tale strumento di pianificazione l’Amministrazione Comunale sviluppa una visione di sistema
della mobilità correlata e coordinata con i piani settoriali ed urbanistici, a scala sovraordinata e
comunale, che persegua l’obiettivo più alto di pensare ad una Poggibonsi come città del vivere
bene, capace di rispondere ai nuovi bisogni, una città di connessioni (percorsi dedicati e
riconoscibili), di aree verdi e di spazi pubblici qualificati e qualificanti oltreché a misura di persona.
Gli obiettivi di PUMS sono:
- incentivare la mobilità sostenibile, aumentare la sicurezza degli utenti attivi della strada
(pedoni e ciclisti) e migliorare la qualità dello spazio pubblico;

159
- promuovere un programma di sensibilizzazione diffusa verso una fruizione lenta degli spazi
pubblici e coerente al raggiungimento di una migliore qualità della vita;
- investire nell’acquisto di mezzi pubblici elettrici e dotare la città di apposite colonnine di
ricarica, e contestualmente avviare la graduale sostituzione del parco veicoli pubblici con
mezzi più efficienti;
- riorganizzare il sistema di trasporto pubblico interno alla città per migliorare i collegamenti
urbani;
- ridurre le emissioni di gas serra e i consumi energetici (azione indiretta non misurabile di
PAESC);
- avviare un percorso condiviso d’area per riorganizzare il sistema della logistica urbana e
territoriale).
Per l’aggiornamento del quadro Conoscitivo di PUMS (fase I) è stata condotta un’indagine
campionaria3, dalla quale emergono alcuni spunti di riflessione interessanti, quali la quasi
sostanziale coincidenza tra le cause che scoraggiano la mobilità pedonale e quelle dell’uso della
bicicletta. L’indagine consegna inoltre uno spaccato di motivazioni che appare fortemente
polarizzato tra quelle “barriere fisiche” che potrebbero essere risolte con azioni e interventi da
parte dell’Amministrazione e quelle relative a quelle “barriere immateriali” legate ad abitudini di
mobilità consolidate.

Estratto dal Report relativo al questionario per la definizione del Quadro Conoscitivo del PUMS (fonte: ALEPH srl)

In questo secondo gruppo troviamo ad esempio: la lontananza dalla destinazione (45%), la


necessità di ulteriori spostamenti in giornata (27%) e di accompagnare i figli o altre persone (18%),
la fatica (23%), le condizioni atmosferiche non favorevoli (17%), lo smog (5%), l’abbigliamento
inadatto (per la bici). Nonostante l’impossibilità di intercettare e risolvere questi aspetti attraverso
un piano, è possibile per l’AC portare avanti un processo di sensibilizzazione alle tematiche nonché
di responsabilizzazione collettiva verso l’utilizzo di buone pratiche.

3 Report consultabile e scaricabile a questo indirizzo:


https://www.comune.poggibonsi.si.it/news/?approfondimento=poggibonsi-for-future&id=20047
160
Tra le azioni “fisiche” che l’Amministrazione deve perseguire, per rispondere a quelle criticità
strutturali rilevate e garantire a chiunque il diritto ad abitare e fruire di una città accessibile,
possiamo inserire: rendere i percorsi illuminati e protetti (40%), ridurre le situazioni di pericolosità
generata dal traffico (35%), prevedere spazi dove parcheggiare le bici (7%), anche punendo quei
comportamenti scorretti quali parcheggiare sui marciapiedi o nelle aree dedicate a pedoni e ciclisti
(7%).
La strategia generale che anima la redazione del PUMS di Poggibonsi è la Città 30, strategia che
persegue la sintesi tra sostenibilità ambientale, condivisione dello spazio stradale, come spazio
pubblico vissuto da tutti gli utenti (pedoni e ciclisti compresi) e diritto delle persone ad una
maggiore vivibilità dello stesso spazio. Le Zone 30 sono infatti caratterizzate da una rete viabile di
carattere locale, nelle quali prevale la mobilità veicolare di carattere residenziale, la mobilità
ciclabile e pedonale, spazi e attività di relazione, una percorrenza del traffico con velocità massima
di 30 Km/h. In queste zone, proprio per la loro caratteristica, non è necessaria la realizzazione di
piste ciclabili riservate. L’introduzione di una zona 30 favorisce la mobilità ciclistica per la scuola,
per il lavoro e per il tempo libero.

Tale strategia generale risponde ad una serie di dati emersi dal questionario sulle abitudini di
mobilità sulle 528 persone che hanno risposto alle domande, dalle quali si desume la richiesta di
una maggior sicurezza stradale dal punto di vista carrabile, ciclabile e pedonale, da perseguire
perché:
- un terzo segnala la carenza significativa di piste ciclabili e di aree pedonali in città
- poco meno del 30% indica nella creazione di nuove ciclabili l’iniziativa più efficace per
indurre un incentivarne l’utilizzo
- il 39% vorrebbe connessioni ciclopedonali centro-quartieri, il 29% con le scuole e il 22%
interne al Centro Storico.
Il PUMS dovrà essere pertanto un piano che valuterà i vari flussi di mobilità (carrabile, ciclabile,
pedonale, TPL,…) e proverà a risolvere le criticità generate dalla sovrapposizione e
dall’intersezione e dalla frammentazione dei tracciati esistenti, anche attraverso interventi di
adeguamento e arredo urbano) e a dare risposta alle esigenze emerse dal questionario elaborato
nella fase I del PUMS.

Il PUMS dovrà studiare il sistema degli accessi e dovrà individuare le direttrici carrabili con
maggiore flusso carrabile che scandiscono i perimetri delle zone 30 residenziali. Dove possibile le
direttrici saranno affiancate da piste ciclabili in sede propria, qualora le sezioni stradali non lo
consentano diventerà obbligata la sovrapposizione della rete carrabile e quella ciclabile (strada 30
con precedenza ciclabile). In ogni caso la progettazione degli spazi urbani (strade, piazze) dovrà
perseguire l’inclusione e la sicurezza di tutti gli utenti.

La Città dei 15 minuti è un modello di città sostenibile che prevede che tutti i servizi d’uso
quotidiano siano raggiungibili dal cittadino nell’arco di 15 minuti a piedi, e finalizzato ad assicurare
spostamenti pedonali sia a livello di qualità degli spazi pubblici che a livello di sicurezza. Il PUMS
predispone un PEDIPLAN, che armonizzi i tracciati esistenti, compresi quelli da adeguare, a quelli
di progetto in una più ampia rete di percorsi che connetta i poli attrattori urbani.

La mobilità ciclabile è una modalità di spostamento che ha come principali benefici il


decongestionamento del traffico motorizzato, la diminuzione dell’impatto ambientale del traffico
stesso e una riduzione del numero di incidenti stradali. Per ottenere un uso a larga scala, tuttavia,
è necessario garantire agli utenti la massima sicurezza ed una rete adeguata all’utilizzo quotidiano
161
del mezzo dolce. Come per la mobilità pedonale il PUMS predisporrà un BICIPLAN in cui viene
sviluppata una rete ciclabile in parte già esistente, in parte da adeguare ed in parte di progetto.

Le azioni di PUMS potranno avere un ampio spettro di azioni e strategie dalla riprogettazione della
sede stradale così da ridistribuire lo spazio tra tutti gli utenti e che aumenti il grado di sicurezza
stradale, ad interventi più prettamente di segnaletica orizzontale e verticale fino a sperimentazioni
con arredi urbani e con altri interventi reversibili nonché all’inserimento di elementi che rendano
più “bike friendly” o “pedestrian friendly” punti critici degli stessi percorsi (canaline installate su
cui far scorrere le bici, superando così una barriera fisica) o ancora ad una grafica altamente
riconoscibile che identifichi chiaramente i percorsi e le direttrici.

Le Azioni di PUMS, contenute nel più ampio disegno di Città 30, oltreché a rispondere a criticità
oggettive o a esigenze emerse in sede di indagine campionaria, permetteranno di:
- diminuire i livelli di inattività fisica della popolazione (incidendo sul grado di salute stesso);
- ridurre le emissioni climalteranti;
- migliorare la qualità dello spazio pubblico, anche con numerose ricadute positive
sull’economia della città. In genere chi si muove a piedi o in bici compra presso negozi di
prossimità e in alcuni casi potrebbe generare nuove economie locali.

4.3.2.3 Altri piani/programmi/progetti per favorire la transizione ecologica della mobilità


Tutte le azioni riportate in questo paragrafo sono state recepite all’interno del PUMS così da
essere valutate anche al fine di delineare uno scenario coerente con la realtà territoriale e con la
volontà politica dell’AC stessa.

Le iniziative attivate dall’Amministrazione

Il Comune di Poggibonsi sta progettando e in alcuni casi attivando ulteriori azioni, quali progetti di
opere pubbliche, che potranno avere o meno riflessi nel rendere, più sicura, vivibile e sostenibile la
mobilità a Poggibonsi. Si riporta pertanto un elenco indicativo e non esaustivo delle stesse:
- Riqualificazione area ex FFSS: viabilità - sosta - interscambio modale – realizzazione di
un parcheggio scambiatore;
- Percorso ciclo-pedonale di collegamento presidio Ospedaliero di Campostaggia con
l'abitato urbano zona Romituzzo -collegamento dell’ospedale con il centro abitato.

Riqualificazione area ex FFSS: viabilità - sosta - interscambio modale

La centralità della nuova piazza della Ferrovia è confermata anche dal progetto “Riqualificazione
area ex FFSS: viabilità - sosta - interscambio modale”, per il quale si è ottenuto un finanziamento
dalla Regione Toscana nell'ambito della Missione M5C2 2.1 Investimenti in progetti di
rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale del PNRR (Bando
RT: Rigenerazione urbana ai sensi dell'art. 1, co. 42, L. 160/2019 - DPCM 21/01/2021). Tale opera
vuole essere allo stesso tempo una risposta ad una domanda più turistica, e ad una domanda più
legata alle esigenze pendolari e dei residenti locali. Tale scelta è avvalorata anche da quanto
emerge dal questionario di PUMS relativamente al fatto che il 70% dei poggibonsesi si
dichiarerebbe disponibile ad utilizzare i percorsi pedonali e ciclabili maggiormente protetti per
andare, ad esempio, verso il Parco di Poggio Imperiale.
Su tale area insiste anche il progetto di capolinea della linea 2 del Bus Rapid Transit, linea di TPL su
gomma a trazione elettrica, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze e meglio evidenziata nel
paragrafo seguente.
162
Percorso ciclo-pedonale di collegamento presidio Ospedaliero di Campostaggia con l'abitato
urbano zona Romituzzo

Il progetto “Percorso ciclo-pedonale di collegamento presidio Ospedaliero di Campostaggia con


l'abitato urbano zona Romituzzo”, per il quale si è ottenuto un finanziamento alla Regione Toscana
nell'ambito della Missione M5C2 2.1 Investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti a
ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale del PNRR (Bando RT: Rigenerazione urbana ai
sensi dell'art. 1, co. 42, L. 160/2019 - DPCM 21/01/2021 Ministero Interno), rientra e prosegue il
solco tracciato dalla zona 30 di via Sangallo e costituisce un ulteriore sviluppo della direttrice
ciclopedonale che parte dalla zona commerciale di Via Pisana per arrivare all’Ospedale d’area di
Campostaggia.
Tale intervento offre una prima risposta all’indicazione di un cambio di mobilità verso altri mezzi
sostenibili per raggiungere i principali impianti sportivi (quali il Bernino con le palestre e la piscina
e lo Stadio per calcio e tennis), esigenza che è stata espressa dal 72% degli utilizzatori, o l’Ospedale
stesso, con il 55% degli utenti che si dichiara disponibile all’uso delle piste ciclopedonali per
raggiungerlo invece dell’uso della macchina.

Le iniziative promosse da altri Enti

Alle ulteriori azioni indirette messe in campo dall’Amministrazione Comunale, si affiancano e si


intrecciano una serie di piani/programmi/progetti promossi da altri enti sovraordinati o soggetti, e
che avranno una certa rilevanza in materia di mobilità, quali:
- Masterplan per la Mobilità Sostenibile in Provincia di Siena - la rete di itinerari per lo
sviluppo del cicloturismo nel senese, promosso dall’Amministrazione Provinciale di
Siena:
- Bus Rapid Transit (BRT) – Linea 2 – Osmannoro/Poggibonsi: Un sistema di trasporto
extraurbano elettrico ad alta intensità, progetto prioritario del PUMS della Città
Metropolitana di Firenze.
- Bando di gara per l’affidamento dell’installazione e della gestione di strutture di
ricarica per veicoli elettrici a uso pubblico. Manifestazione di interesse rivolta ai
Comuni e promossa dal Consorzio Energetico Toscana (CET).
- Oltre i confini! Verso l'appalto di Fiume Elsa (6 comuni della Valdelsa fiorentina e
senese), un progetto per la messa in sicurezza degli argini del fiume Elsa ( per un tratto
di circa 40 km) finalizzato anche ad un uso ciclo-pedonale degli argini e un
collegamento potenziale verso la Ciclopista dell’Arno.
- Intervento integrato di mitigazione del rischio idraulico da alluvioni e di recupero e
valorizzazione eco-sistemica nel tratto periurbano del torrente Staggia nel Comune di
Poggibonsi, promosso dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.

Il Masterplan della mobilità dolce della Provincia di Siena 2020

A partire dal 2004, con il progetto “Terre di Siena in bici”, la Provincia di Siena ha avviato una
politica di promozione di una cultura della mobilità, rispettosa dell’ambiente e delle persone.
Questo primo progetto turistico dedicato agli amanti del viaggio a pedali ha permesso di
individuare circa cinquanta itinerari giornalieri e percorsi da effettuare a tappe.

Il "Progetto mobilità dolce” nasce, invece, nel 2010 dal patto con l’associazione Ari, la Fondazione
dell’Eroica e la Federazione Italiana Amici della Bicicletta. È stato avviato un percorso volto a
creare una rete stradale ciclabile riconosciuta istituzionalmente e valorizzata attraverso eventi e
163
iniziative di carattere permanente e strutturale che metta in collegamento i percorsi esistenti e
tuteli il patrimonio viario provinciale fatto di strade bianche, percorsi ciclo-turistici, piste ciclabili e
strade secondarie adatte per il viaggio lento.

Il Masterplan della mobilità dolce della Provincia di Siena del 2012, allegato alla D.G.P. n. 13 del
13707/2013, è un progetto strategico generale a lungo termine; che consiste in un documento
scritto in cui sono inclusi i dati relativi all’ambito interessato dal progetto nella sua situazione
attuale, ne definisce le componenti che lo rendono valido ed importante.

A differenza degli strumenti urbanistici di programmazione territoriale, il Masterplan è uno


strumento di carattere volontario, non soggetto ad alcuna procedura di adozione/approvazione;
trattandosi di un documento di indirizzo può essere soggetto a presentazioni pubbliche che
mirano ad un coinvolgimento attivo della comunità interessata.

A febbraio 2021 è stato approvato dal Consiglio provinciale senese, l’aggiornamento del
Masterplan della Mobilità Dolce della Provincia di Siena. Questa seconda edizione contiene un
aggiornamento del quadro conoscitivo della rete provinciale di strade e sentieri idonei alla
fruibilità in bici, sia per utilità che per svago, sport o turismo. Allo scopo sono stati analizzati,
riconosciuti e georeferenziati ben 83 percorsi per un totale di 4.836 km complessivi, dai più
conosciuti quali la Via Francigena, l’Eroica e Strade Bianche, fino a brevi itinerari.

La principale novità del Masterplan 2020 è costituita dall’introduzione di un format strutturato,


denominato Sweet Road, già adottato dalla Provincia di Siena e da 32 Comuni per verificare e
classificare i percorsi cicloturistici con valutazioni qualitative e quantitative per poi vari assegnarli
ad una delle tre diverse categorie a seconda delle loro specifiche caratteristiche.

Queste categorie sono:


- “Ciclovie”, 5 percorsi per 648 km complessivi. I tracciati esistenti o di progetto per la quasi
totalità, non corrispondono ai requisiti tecnici richiesti e pertanto richiedono una serie di
investimenti infrastrutturali legati a risorse europee, nazionali o regionali.

- “Cicloitinerari”, 31 percorsi per 2.835 km definiti e disegnati su strade secondarie a basso


traffico. Questi percorsi si interconnettono con gli assi principali delle “Ciclovie” e sono
fruibili da subito anche se alcuni di questi necessitano di maggiore cura e di provvedimenti
di limitazione del traffico motorizzato.

- “Itinerari ciclo escursionistici”, 47 percorsi per 1.353 km disegnati prevalentemente su


sentieri e strade di campagna ed adatti in primis alla tipologia di bici MTB.

Lo strumento del Masterplan consentirà ai comuni interessati di procedere alla classificazione dei
percorsi che riterranno maggiormente significativi e ciò sulla base di indici ricavati da una lunga
campagna di rilievi sulla densità di traffico motorizzato in rapporto a quello ciclistico e sullo stato
manutentivo dell’infrastruttura stradale. La provincia di Siena si doterà pertanto anche di un
valore che indicherà la sicurezza di un tratto stradale e conseguentemente anche di iniziative
legate al rispetto delle regole, delle persone e dell’ambiente da parte di tutti i fruitori della strada.
Non meno importanti infine le indicazioni relative all’intermodalità, in particolare treno-bici, ed
alla previsione di una integrazione dello strumento pianificatorio attraverso la progettazione dei
biciplan da parte delle realtà urbane più rilevanti.

164
Masterplan della Mobilità Dolce: quadro di aggiornamento dei percorsi dei cicloitinerari
Come già definito dal Masterplan 2012, anche questo aggiornamento non prevede azioni relative
alla promozione dei percorsi a fini cicloturistici, in quanto delegate ai Comuni, che le esercitano in
forma associata. Nello specifico il “Masterplan della mobilità dolce” prevede alcuni interventi che
interessano il Comune e il territorio di Poggibonsi. Alcuni di questi sono:

- Completamento del percorso d’area vasta in progetto per l’implementazione della mobilità
ciclabile Poggibonsi-Buonconvento
- Realizzazione di ciclostazioni presso le stazioni ferroviarie di: Chiusi-Siena-Poggibonsi e
Buonconvento.
- Incentivare il Bike sharing presso le stazioni ferroviarie dei centri urbani principali (Siena,
Poggibonsi, Buonconvento, Chiusi).

Bus Rapid Transit (BRT) – Linea 2 – Osmannoro/Poggibonsi


Il sistema Bus Rapid Transit (BRT) si configura come soluzione in grado di coniugare prestazioni
elevate, sia in termini di capacità che di velocità, in risposta a grandi fabbisogni di trasporto e
basso livello di infrastrutturazione in risposta a vincoli di costi di realizzazione/manutenzione ed
esigenza di rapidità di implementazione.

I due servizi di BRT, nel quale rientra la linea 2 BRT Poggibonsi-Osmannoro 42B001, promossi
dalla Città metropolitana di Firenze sono infatti inseriti come interventi prioritari all’interno del
PUMS dell’ente, adottato con atto del Sindaco metropolitano n. 33/2019 e ratificato dal Consiglio
metropolitano con deliberazione n. 60/2019. In particolare per la linea 2 è previsto quale orizzonte
temporale le annualità 2021-2025.

Coerentemente con quanto previsto dal PUMS Metropolitano, contestualmente


all’implementazione del nuovo sistema BRT, è stata prevista la ristrutturazione delle linee TPL al
fine di migliorare l’accessibilità al territorio, riequilibrare le modalità di trasporto a favore del TPL,
incrementare l’inclusione sociale.

165
Tale linea collegherà la zona di Peretola (Guidoni), a Firenze, con Poggibonsi, interessando i
territori di Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Scandicci, Impruneta, San Casciano in Val di
Pesa, Barberino Tavarnelle e Poggibonsi.

Come intervento previsto nel Comune di Poggibonsi, e in particolare nell’ex-area scalo merci a sud
della stazione, troviamo la realizzazione del Capolinea con i punti di ricarica dei mezzi del BRT. Il
progetto, inserito nel BRT dalla Città Metropolitana, tiene conto della progettazione comunale
della stessa area che, come accennato sopra, ha ottenuto il finanziamento da parte della Regione
Toscana nell’ambito dei bandi del PNRR.

Posizione della città metropolitana di Firenze e della provincia di Siena all’interno della Toscana e focus sugli otto
comuni interessati dalla linea2 di BRT
Il progetto è definito dalle seguenti caratteristiche:

- corsie riservate;
- Bus Gate all’incrocio e alle fermate degli autobus;
- Fermate degli autobus progettate per garantire l’accessibilità universale.
Per la realizzazione del progetto si ipotizza l'uso di veicoli elettrici di 18 metri di lunghezza, con
batterie da 350 kW, sistema di ricarica notturna lenta in deposito e due sistemi di ricarica rapida a
fine linea. I veicoli elettrici in linea saranno 15 e il servizio avrà una frequenza di 15 minuti nelle
ore di punta.

Il 15% dei futuri passeggeri del servizio saranno utenti in deviazione modale dalle auto private, si
prevedono circa 255.000 viaggi in meno con auto private. Considerando un viaggio di media
lunghezza in auto privata(circa 25 km) e un consumo medio di CO2 di circa 4,8 kg/100 km per
veicolo, il nuovo servizio porterà ad una riduzione di CO2 di circa 306 tonnellate annue.

Bando di gara per l’affidamento dell’installazione e della gestione di strutture di ricarica per veicoli
elettrici a uso pubblico –CET

In linea con quanto stabilito dalle linee guida Nazionali ed Europee, al fine di ridurre la dipendenza
dal petrolio, e valutando il contributo che la mobilità elettrica può fornire in termini di diminuzione
dei principali climalteranti, la Società Consortile Energia Toscana (CET), in qualità di centrale di
committenza ai sensi art. 3 co. 1 lett. i) del D.Lgs 50/2016, ha voluto incentivare lo sviluppo di
questa forma di mobilità prevedendo all’indizione di un bando di gara per l’utilizzo di spazi volti
all’istallazione di colonnine di ricarica elettrica in aree aperte all’uso pubblico al fine di
implementare la rete di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici sul territorio regionale.

166
Il CET ha bandito una manifestazione di interesse ricolta ai Comuni e ai vari enti pubblici al fine di
verificare la loro disponibilità a effettuare una gara in forma aggregata per l’individuazione di
soggetti privati interessati all’installazione e gestione di strutture di ricarica di veicoli elettrici ad
uso pubblico, in aree pubbliche ritenute idonee dagli stessi enti.

L’Amministrazione Comunale di Poggibonsi ha aderito alla manifestazione di interesse candidando


otto aree pubbliche in cui prevedere l’installazione dei punti ricarica elettrici, tutte di proprietà
comunale e qui di seguito riportate:
nr. id Descrizione area comunale candidata nr. Colonnine nr. veicoli
1 Parcheggio Palazzetto VIRTUS, Via San Gimignano – Via dei Cipressi 2 4
2 Parcheggio Bernino, loc. Bernino S.P. 130 Castagnoli 2 4
3 Parcheggio Salceto, loc. Salceto (in prossimità uscita RA3 Poggibonsi Sud) 2-3 4-6
4 Parcheggio Piazza Mazzini, lungo ferrovia lato ex-area Sardelli 2 4
5 Parcheggio scambiatore ex-scalo Merci/area mercato, Via Montecitorio 2 4
6 Parcheggio via Galilei- Largo Bondi 1 2
7 Parcheggio multipiano Vallone, via S. Francesco, Via S. Caterina 2 4
8 Parcheggio via Carducci 2 4
TOTALI 15-16 30-32

Localizzazione delle aree candidate rispetto al centro storico di Poggibonsi

Per ogni area pubblica candidata è stata redatta una scheda di inquadramento urbanistico, di cui
viene riportato un breve estratto, corredata anche delle informazioni necessarie alla localizzazione
catastale e alla georeferenziazione.
Tale intervento si inserisce nel solco delle del mandato amministrativo attuale anni 2019-2024 ed
è inserito tra le azioni del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS) quale risposta sia alle
esigenze di mobilità, transizione ecologica nonché agli impegni presi con l’adesione al Patto dei
Sindaci per l’Energia e il Clima (PAESC), quali accelerare la decarbonizzazione dei territori,
aumentare la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, ridurre l’emissione di sostanze
climalteranti, promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili.

167
La scheda di una delle 8 nuove stazioni candidate

Oltre i confini. Verso il contratto di Fiume Elsa


Il progetto OLTRE I CONFINI. VERSO IL CONTRATTO DI FIUME ELSA, che coinvolge oltre a
Poggibonsi altri 5 comuni della Valdelsa senese e fiorentina (San Gimignano - capofila, Colle di
Valdelsa, Barberino Tavarnelle, Certaldo e Castelfiorentino), ha lo scopo di avviare il percorso per
la redazione del Contratto di Fiume Elsa al fine di integrare e territorializzare le politiche settoriali
in una visione multifunzionale del fiume, attraverso il coinvolgimento attivo della popolazione e
delle Amministrazioni locali nella costruzione di un nuovo senso di comunità legato al comune
riconoscersi in uno scenario condiviso di trasformazione.

Il progetto di contratto di Fiume prevede la definizione di studi di fattibilità per la realizzazione di


un parco fluviale multifunzionale finalizzato alla fruizione del fiume, all’interno del quale sono
individuate diverse porte di accesso nei comuni aderenti e la realizzazione un percorso
ciclopedonale arginale che possa in prospettiva ricollegarsi alla Ciclopista dell’Arno, la più
importante ciclopista fluviale toscana. Il Contratto di Fiume vuole fornire una proposta che integra
i temi della messa in sicurezza degli ambiti urbani, la natura e gli impatti degli interventi di difesa
spondale, la gestione ecologica, le definizione di reti di fruizione e lo sviluppo locale al fine di
restituire al fiume la sua complessità di generatore di territori e nuove economie.
Il progetto, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni e associazioni locali, si pone i seguenti
obiettivi generali:
- la definizione di un percorso di governance collaborativa tra enti territoriali afferenti ad ambiti
e competenze differenziate: 8 comuni, 1 provincia e 1 città metropolitana, diversi settori e

168
uffici della regione con competenze specifiche (settore rischio idraulico, genio civile, consorzio
di bonifica, trasporti, pianificazione);
- il miglioramento delle prestazioni delle politiche pubbliche, avvicinando i cittadini ai decisori
pubblici;
- l’incremento delle conoscenze, attraverso la valorizzazione delle conoscenze locali, non è
sempre evidente;
- il trattamento della complessità dei temi trattati, attraverso la valorizzazione delle competenze
progettuali locali.

Estratto dal report “Esiti dell’indagine conoscitiva” (settembre 2020. Fonte: Narrazioni Urbane)

La definizione di una visione unitaria del territorio ha un ruolo cruciale per lo sviluppo del progetto
che, su questa base e attraverso la definizione di azioni pilota di carattere concreto e natura
progettuale (un parco fluviale complessivo su cui si attestano diverse porte del parco), si pone i
seguenti obiettivi specifici a livello locale:
- rafforzare l’identità della comunità locale e l’identificazione delle istituzioni e della cittadinanza
con il fiume;
- favorire il dialogo tra istituzioni e comunità locali contermini, che insistono lungo l’asta fluviale
a monte e a valle, attraverso una visione del fiume come elemento unificante;
- agevolare il dialogo tra l’amministrazione locale e le amministrazioni che insistono sull’asta
fluviale a monte e a valle, nonché tra queste e quelle di carattere sovralocale;
- suscitare un’atmosfera valoriale che permetta di individuare e fissare regole di condotta
comuni, routine, significati condivisi e quindi di rafforzare i processi di integrazione e coerenza.

Estratto dal report “La mappa collaborativa – esiti dicembre 2020” (Fonte: Narrazioni Urbane)

169
Intervento integrato di mitigazione del rischio idraulico da alluvioni e di recupero e valorizzazione
eco-sistemica nel tratto periurbano del torrente Staggia nel Comune di Poggibonsi
Il Torrente Staggia, lungo il tratto urbano di Poggibonsi, presenta alcuni elementi di criticità che
rendono l’abitato potenzialmente vulnerabile dal punto di vista del rischio idraulico.

Talune criticità, come erosioni spondali o carenza di percorsi di accesso e transito lungo l’asta,
attengono principalmente ad aspetti manutentivi, ma vi sono anche altre criticità, di carattere più
strutturale, che sono legate a condizioni di deflusso più estreme (eventi di piena eccezionali).

Il progetto ha un duplice obiettivo:

- Idraulico di mitigazione del rischio idraulico per l’area urbana di Poggibonsi (manutenzione
degli argini e dell’alveo) e contestualmente di miglioramento delle attività di gestione ordinaria
del corso d’acqua e delle opere idrauliche (creazione di piste di manutenzione).
- Ambientale di recupero e valorizzazione dell’area fluviale e golenale posta a Sud dell’abitato di
Poggibonsi, ed in particolare in Loc. Magione, ampliando l’attuale parco fluviale e creando, in
riva sinistra del torrente, degli adeguamenti arginali con percorsi/piste di manutenzione adatti
anche ad un uso informale ciclopedonale, che concorrono a ricucire i percorsi esistenti
nell’urbano.
Il progetto è suddiviso in n. 3 lotti funzionali.

- LOTTO 1: sistemazione idraulica dell’area golenale sinistra in loc. Magione, ripristino dei tratti
in erosione, escavazione finalizzata al reperimento di terreno nell’area golenale a sud,
adeguamento arginale nel tratto Bernino-Salceto (sinistra idraulica);
- LOTTO 2: adeguamento arginale nel tratto Salceto-Marconi (sinistra e destra idraulica),
sbassamento delle banche arginali e riprofilatura delle sponde;
- LOTTO 3: interventi puntuali in alveo (realizzazione di guado di attraversamento sul Torrente
Carfini e di n. 3 briglie in scogliera sul Torrente Staggia.

170
Gli interventi di sistemazione idraulica e di valorizzazione ambientale del Torrente Staggia

Oltre a questi interventi (di natura idraulica) è prevista la valorizzazione ambientale dell’area
golenale in Loc. Magione con recupero della naturalità, sia dal punto di vista vegetazionale che
faunistico, da realizzarsi a seguito del LOTTO 1, o successivamente.

Il tratto del Lotto 1, compreso tra le zone del Bernino e di Salceto, ha una forte connotazione
ambientale e rappresenta una fondamentale connessione tra i due percorsi esistenti che
attualmente si interrompono rispettivamente in Largo Campidoglio e in Via del Colombaio
all’altezza della Scuola Media Leonardo da Vinci per circa 500 metri lineari. Unire i due terminali in
sinistra idraulica del torrente Staggia consente di:

- diminuire la frammentarietà dei vari percorsi esistenti che terminano in zona Bernino;
- inserire alcune percorrenze esistenti in una più ampia rete di mobilità sostenibile;
- mettere in collegamento tramite percorsi sicuri vari poli attrattori, quali le scuole, gli impianti
sportivi, le zone commerciali (spostamenti casa/scuola, casa/lavoro, casa/tempo libero).

171
4.4 Prospettive potenziali per il soddisfacimento del fabbisogno di energia elettrica
e gas: comunità energetiche (CER) e fonti rinnovabili
Al netto della mobilità che comporta circa un terzo dei consumi, i cittadini e le imprese
contribuiscono per oltre il 70% della componente territoriale del fabbisogno energetico. Tale
quota è distinta in:
- oltre il 40% di Energia Elettrica;
- appena al di sotto del 30% per il Gas per riscaldamento.
Sintetizzando le linee di azione dell’Amministrazione, e dei restanti attori territoriali, appare
chiaramente come la via principale di riduzione delle emissioni climalteranti è “trasformare il più
possibile i consumi termici in elettrici e renderli soddisfatti da fonti rinnovabili”.
Gli interventi di miglioramento energetico, risparmio e efficienza, relativi all’intero fabbisogno di
energia elettrica e gas per riscaldamento, sono declinabili in due filoni di azione principali:
1. Le Comunità Energetiche e l’autoconsumo collettivo, per le abitazioni e per le sedi di
impresa;
2. Il forte impulso per investimenti in rinnovabili della domanda residenziale di abitazioni e
famiglie e delle aziende, risorsa attivabile anche al netto degli incentivi straordinari
attualmente in uso (SuperBonus 110%, detrazioni del 50%-65%, Conto Termico 2.0, Fondo
Kyoto, ecc.).
È quindi evidente il nesso di causalità, nonché la compenetrazione, che lega le due direzioni di
azione. Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), contribuiscono fortemente:
- ad accelerare l’utilizzo di energie da fonti rinnovabili;
- a favorire la ricerca di nuove soluzioni per aumentare l’efficienza dei sistemi esistenti;
- a stimolare l’innovazione tecnologica per ridurre l’impatto ambientale.

La strategicità delle Comunità Energetiche Rinnovabili - CER


Le Comunità Energetiche Rinnovabili, pur essendo “nate” in epoca recente, hanno acquisito una
sempre maggiore valenza strategica, rappresentando una fetta decisiva delle prospettive di
radicamento nelle abitazioni private e nelle imprese italiane delle politiche di riduzione delle
emissioni climalteranti, che finora sono risultate scarsamente efficaci.
La transizione ecologica e gli impegni dei singoli paesi verso il 2050, passano appunto dalla
transizione energetica e sono finalizzati a realizzare un nuovo modello di organizzazione sociale
che si fonda su produzione e consumo di energia che esclude l’uso di fonti fossili e vuole ridurre,
se non proprio azzerare, la dipendenza dalle forniture da paesi terzi. Tale fragilità del sistema di
soddisfacimento del fabbisogno energetico è emersa chiaramente con l’attuale crisi tra Ucraina e
Russia. Nonostante le criticità contingenti del periodo attuale, tale impegno verso una transizione
delle fonti di approvvigionamento appare non più rimandabile. Molte sono le opportunità di
strumenti e azioni da mettere in campo per raggiungere tale obiettivo, tra tutte le CER, capaci di
raggiungere capillarmente le necessità di ogni cittadino e utente, sono un enorme passo in avanti
vero la società energetica basata sulla generazione distribuita, step intermedio per giungere prima
all’energia a chilometro zero e alle reti intelligenti o smart grid.
Le singole azioni non sono sufficienti a realizzare tale visione, deve essere avviata una serie di
cambiamenti culturali e sociologici legati al risparmio energetico e alle modalità efficienti di
consumo. Se queste nuove forme di azione collettiva e di economie basate sullo scambio e
l’apporto innovativo delle tecnologie digitali si realizzano, ecco che vengono a saldarsi i capisaldi

172
per la possibile concretizzazione degli intenti di transizione energetica, capace di gestire in
maniera sinergica problemi di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Il valore aggiunto delle CER risiede nel concetto stesso di comunità, che si concretizza nella
possibilità di risolvere i problemi ambientali, nonché i bisogni comuni in un’ottica plurale,
superando le disgregazioni sociali evidenti di una società che è complessa e complicata e
impostata sugli interessi singoli.
Il consolidamento della dipendenza mondiale dal carbon ha indotto una profonda trasformazione
degli equilibri geopolitici nel mondo intero con l’insorgenza di fenomeni di: concentrazione dei
redditi, mancanza di stabilità politica, diseguaglianze sociali e necessità di migrazioni. I disagi
ambientali stanno andando di pari passo a queste stesse dinamiche sociali e economici. Il climate
change, il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità trovano, anno dopo anno, occasione di
manifestarsi in entità e qualità sempre diverse e più gravi e si dimostrano legate alle
recrudescenze sociali ed economiche da un nesso di causa effetto tanto forte quanto non ben
direzionato.
Gli approcci condivisi tra più soggetti al risparmio e all’efficienza energetica vanno di pari passo e
si basano sullo sviluppo di tecnologia. Molti i casi in cui si sono sperimentate azioni congiunte di
più cittadini, imprese, associazioni, per consentire ad un numero sempre maggiore di soggetti di
affrontare le sfide odierne di equità e sostenibilità per tutti. L’Unione Europea, per avvicinarsi agli
obiettivi 2050 di abbattimento delle emissioni serra, ha previsto che oltre 260 milioni di cittadini
tenderanno ad unirsi sul mercato energetico, anche in qualità di produttori, fino a generare il 45%
di elettricità rinnovabile tra quella complessivamente richiesta.
Il termine “prosumer” indica infatti un cittadino, cliente di un gestore elettrico che, oltre ad essere
un semplice consumatore (consumer) di energia, si pone nella prospettiva di fare parte del sistema
di produzione dell’energia stessa. Il cittadino prosumer è proprietario di un impianto di cui ne
consuma una parte mentre la parte “in eccesso” può essere:
- immessa nella rete elettrica nazionale;
- scambiata con altri cittadini consumer a lui legati;
- accumulata in un sistema che la restituisce al momento opportuno.
In questo modo riceve una parte degli incentivi destinati alla CER e si ripaga l’investimento
nell’impianto in pochi anni, senza alcun tipo di onere nella bolletta.
Prosumer (Produttore-Consumatore) Vs Consumer (Consumatore)

Fonte Enea – Le Comunità Energetiche in Italia - Una guida per orientare i cittadini nel nuovo mercato dell'energia
In questa attività “agita”, non più solo “subita”, il cittadino prosumer:
- beneficia di agevolazioni economiche;
173
- partecipa alla transizione energetica, non più come scelta ma come necessità;
- contribuisce ad alimentare il mercato locale a km 0 dell’energia;
- ristabilisce una relazione con l’ambiente sulle rinnovabili;
- promuove concrete opportunità per adottare nuovi modelli di produzione energetica e modelli
di vita economica e sociale sostenibili per le future generazioni.
Tale impostazione si fonda infatti sull'assunzione di responsabilità e di impegni da parte dei singoli
in forma associata verso la riduzione dei gas serra e la lotta ai cambiamenti climatici, principi di
qualsiasi pianificazione territoriale per i prossimi 30 anni.

Cosa sono le CER


Le CER sono il punto di arrivo di un processo tecnico e legislativo che dal 2008 muove dal concetto
di autoconsumo e prevedono una aggregazione volontaria di utenti che condividono i contenuti
del contratto che li lega e collaborano per produrre, consumare e gestire l’energia con impianti
energetici locali da fonte rinnovabile di loro proprietà. Le CER hanno un unico obiettivo: fornire ai
soggetti che ne fanno parte energia rinnovabile a prezzi accessibili.
La CER è imperniata sul coinvolgimento di tutte le tipologie di soggetti del territorio, pubblici e
privati, cittadini, imprese, associazioni e istituzioni. Produce, consuma e scambia energia
nell’ottica di:
- autoconsumo, sia in forma individuale che collettiva (condomini e imprese, aree industriali);
- collaborazione.
La CER è quindi un'associazione di cittadini, esercizi commerciali, enti locali, imprese che si
uniscono per costruire impianti per la produzione e l'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Queste associazioni, che condividono la stessa centralina, possono dotarsi di un impianto
condiviso di potenza inferiore a 200 kW, per autoprodurre energia per il consumo immediato o
per stoccarla in sistemi di accumulo (da utilizzare quando necessario).
La comunità che usa sistemi di generazione fotovoltaici è applicabile all’interno di quartieri e
condomini, aree industriali e centri commerciali, in quanto soggetti che operano in reti di media e
bassa tensione. La CER è pertanto uno strumento molto efficace e efficiente in quelle situazioni
dove l’offerta, sotto forma di impianto di produzione locale di energia, si colloca in prossimità della
domanda, costituita dagli attori di autoconsumo.

Autoconsumo fisico con connessione privata delle utenze Autoconsumo virtuale con connessione pubblica tra
all’impianto di produzione utenze all’impianto di produzione

174
La legislazione nazionale e europea
Le comunità energetiche (CE) sono la forma più evoluta di “consumo collettivo” di energia. In Italia
tale concetto ha preso le mosse e si è evoluto a partire dalle esperienze quali: le R.I.U. - Rete
interna di utenza (2008), i S.E.U. Sistemi Efficienti di Utenza (2009 e prima regolamentazione con
delibera ARERA 578/2013) e i S.D.C. Sistemi di Distribuzione Chiusi (2011) con la prima
regolamentazione con delibera ARERA 539/2015).
La legislazione italiana in materia è invece molto recente. Nel novembre 2020 con la conversione
in Legge 8/2020 (GU Serie Generale n. 285 del 16/11/’20) dell'articolo 42-bis, comma 9, decreto-
legge n. 162/2019 (detta Milleproroghe) sono state stabilite le condizioni per una prima
applicazione del modello di Autoconsumo Collettivo da Fonti Rinnovabili (ACCR) e di Comunità
dell’Energia Rinnovabili (CER). La CER gestisce l’energia in diverse forme (elettricità, calore, gas)
ma solo generate da fonte rinnovabile
Con l’entrata in vigore, alla fine dell’anno 2021, del D.Lgs n. 210 del 08/11/2021 (pubblicato in
G.U. n. 294, del 11/12/2021), si è data attuazione della Direttiva UE 2019/944, in cui, tra le
disposizioni sul mercato interno dell'energia elettrica, si legifera per consentire alle comunità
energetiche di agire come aggregatori che creano nuove attività e opportunità in campo
energetico volte a soddisfare piccoli utenti, stimolandoli a stabilire connessioni tra loro per
partecipare al mercato dell’energia.
La Legge italiana e la Direttiva europea fanno parte di un pacchetto legislativo "Energia pulita per
tutti gli europei" (CEP - Clean Energy Package), costituito da 8 direttive che: regolavano temi
energetici, sono volte a consentire la transizione energetica, assegnando ai cittadini un ruolo di
attori nel settore dell’energia. Molte sono le esperienze in alcuni Paesi del Nord Europa,
Danimarca e Germania fra tutti.
Nell’art. 21 della Direttiva 2018/2001 sulle rinnovabili, l’autoconsumo collettivo è realizzato
all’interno di un edificio o condominio, in cui sono presenti più unità immobiliari con un impianto
di produzione in area comune che soddisfa la necessità di energia di tutti. Nella Direttiva UE
2019/944, l’autoconsumo collettivo esce dalla dimensione del condominio e si estende ai soggetti
vicini (prossimità degli agenti con l’impianto di generazione) a formare una comunità energetica
che diviene “un soggetto giuridico” incentrato sulla “partecipazione aperta e volontaria” che ha
l’obiettivo di generare benefici ambientali, economici e sociali per i suoi associati e per il territorio
in cui opera, non quello di attivare vendite prevalenti sul mercato e attivare profitti finanziari. Con
L’allineamento della normativa statale a quella europea rende possibile, anche in Italia, per
cittadini e imprese, unirsi per installare un impianto condiviso alimentato da rinnovabili che possa
fornire energia a tutte le utenze coinvolte. Le CER assumono quindi un ruolo, una dignità giuridica,
con diritti chiari dei singoli partecipanti e della CER stessa.
La sperimentazione in Italia, legata all’art. 42-bis del Milleproroghe (8/2020), non si è fatta
attendere. I contenuti operativi della Legge in materia di CER sono chiari:
- gli impianti possono essere di proprietà di soggetti terzi (anche ESCO);
- le CER possono usufruire di benefici sotto forma di detrazioni fiscali;
- i soggetti partecipanti producono energia per autoconsumo con impianti di potenza
complessiva non superiore a 200 kW;
- la CER può usare le reti di distribuzione esistenti e utilizzare forme di autoconsumo virtuale;
- la CER limita i soci/partecipanti alla stessa cabina di trasformazione di media/bassa tensione
ma tutti, anche quelli più in; difficoltà economiche, hanno lo stesso diritto di adesione
all’autoconsumo collettivo

175
- i soggetti che costituiscono la CER hanno anche diritto, come clienti finali, di scegliere il proprio
fornitore e uscire dalla comunità, a loro piacimento;
- l’adempienza agli obblighi condominiali è criterio di accesso alla comunità. Si creano categorie
diverse di utenti e di investitori connesse al fatto di partecipare all’investimento per
l’installazione del sistema di produzione o accumulo.
In Italia, dopo i primi progetti pilota, si stanno moltiplicando le esperienze su tutto il territorio
nazionale. Gli impianti di autoproduzione hanno taglia media compresa tra i 20 e i 60 kW, ma
anche tante eccezioni, alcune vedono coinvolti enti locali, famiglie, imprese, cooperative e aziende
agricole. Da uno studio del Politecnico di Milano (Electricity Market Report) si ricava che entro il
2025 le energy community italiane sfioreranno le 40mila unità e, saranno capaci di fornire energia
a 1,2 milioni di famiglie, 200mila uffici e 10mila imprese.

I benefici e le detrazioni
L’energia condivisa di una comunità è la differenza minima, in ogni periodo dell’anno, tra l’energia
elettrica prodotta e immessa in rete dagli impianti della CER e quella prelevata dai
soci/partecipanti stessi.
L’energia è considerata condivisa e si definisce autoconsumata anche se si usano sistemi di
accumulo per distribuirla ai soci in momenti di scarsa produzione e massimo fabbisogno.
Per far in modo che la produzione uguagli in più possibile il consumo, occorre incentivare l’uso dei
sistemi di accumulo: è in vigore dunque un incentivo che premi l’energia autoconsumata
istantaneamente. Per usufruire di tali incentivi l’impianto rinnovabile deve essere nuovo, vale a
dire deve essere installato dopo il 1º marzo 2020, e tali incentivi sono cumulabili con le detrazioni
fiscali, se disponibili. L’energia condivisa è così remunerata:
- 100€/MWh per l’autoconsumo collettivo (stesso edificio/condominio);
- 110€/MWh nelle CER (stessa cabina elettrica di media/bassa tensione).

Rappresentazione giornaliera dell’energia immessa-prelevata-condivisa per autoconsumo in uno scherma tipo


Dalla norma, sono rimborsate, con conseguente sgravio quantificato da ARERA in 10€/MWh per
l’Autoconsumo Collettivo e in 8€/MWh per le CER sull’energia condivisa, che sono le voci in

176
bolletta che si riferiscono alla mancata trasmissione dell’energia in rete permessa da questi
impianti (benefici apportati al sistema).
I due incentivi sono determinati per un periodo di 20 anni che, insieme ai ricavi da immissione in
rete della energia non consumata, concorre a ridurre notevolmente il numero di anni per il rientro
dall’investimento.
L’energia rinnovabile immessa in rete è invece remunerata a un prezzo pari a circa 50€/MWh ma
variabile in base ai prezzi di mercato (in realtà il GSE ha sempre corrisposto quote più vicine a
100€/MWh come prezzo minimo garantito, addirittura in questi mesi di forti perturbazioni i prezzi
sfiorano i 200€/MWh).
Il totale dei benefici per l’uso comune dell’energia in una CER è 169€/MWh.
Il percorso legislativo, ancora oggetto di dibattito nelle Commissioni Parlamentari, lascia spazio ad
alcune modifiche che potrebbero concorrere a definire in miglior modo la legge finale sulle CER.
Tali modifiche vertono intorno a temi quali:
- la condivisione dell’energia che si potrebbe generare a livello di cabina primaria potrebbe
essere estesa a tutti nel Comune (non più nella cabina/centralina);
- la possibilità per gli impianti di essere incentivati fino a 1 MW (non più 200 kW);
- il possibile utilizzo di una potenza installata antecedentemente alla data del 1 marzo 2020 per
non più del suo 30%;
- la partecipazione di tutti i soggetti alla comunità, in quanto il controllo deve essere di Cittadini,
PMI, Enti locali e Associazioni dello stesso Comune dell’impianto.
Nota contingente
Il D.Lgs 210 del 08/11/2021 (G.U. n. 249 del 11/12/2021), pur essendo entrato in vigore a fine 2021,
non ha ancora prodotto quegli effetti calmieranti sperati sui prezzi di luce e gas a causa delle
perturbazioni sui prezzi stessi generate, inizialmente, dalla prospettiva a fin anno di un possibile
conflitto tra Russia e Ucraina, con incrementi anche del 40-50% per l’energia elettrica e del 60-70%
per il gas sulle bollette delle famiglie e delle imprese italiane e europee, e poi, a partire dal 24
febbraio 2022, dalla concretizzazione del conflitto stesso.
Tali rialzi hanno reso impossibile la stabilizzazione dei prezzi di mercato presso le borse energetiche,
prezzi talmente instabili sui quali appare difficile attivare la programmazione di incentivi e detrazioni
nella fase a regime dell’attuazione della legge che agevola la creazione delle CER.
Tale condizione di instabilità sia politica che dei prezzi delle risorse gas e luce allunga inesorabilmente
il periodo di ipotetico di rientro dei prezzi verso valori più normali. Non resta dunque che sperare in
una più breve e meno impattante la conclusione del conflitto al fine di poter ristabilire una condizione
generale meno precaria in cui la valutazione dei prezzi trovi stabilità e che sia possibile di nuovo
programmare le scelte politiche di incentivo e sviluppo in tema energetico in Italia.

Fotovoltaico - Ecobonus 110%


Al momento attuale, l’Ecobonus 2020 del 110% estende i benefici anche al Fotovoltaico (FTV)
mentre il GSE, nel Conto Termico 2.0, non lo prevede.
Il Decreto Rilancio (D.L n. 34/2020 convertito nella L. 17 luglio 2020, n. 77) introduce e promuove
le CER quali strumento per agevolare la ripresa del paese dalla crisi legata al Covid-19. L’art. 119
del Decreto indica tutti gli interventi, comprese le CER, per i quali è prevista la detrazione al 110%
di tutte le spese per efficienza energetica e antisismica fino al dicembre 2021, scadenza prorogata
al 30 giugno 2022 per condomini e villette plurifamiliari.

177
Tali misure si applicano esclusivamente agli interventi effettuati dai condomini e dalle persone
fisiche (anche tramite cooperative, Istituti Autonomi Case Popolari (IACP), enti del Terzo settore,
non al mondo dell’impresa.
Si tratta di riduzioni Irpef e Ires, in cinque quote annuali, ogni anno per il 20% dell’importo dei
lavori asseverati con regolarità di procedura sulle spese agevolate
Per accedere ai benefici dell’Ecobonus 110%, occorrono alcuni interventi ritenuti “trainanti”
finalizzati ad un salto di almeno due classi energetiche dell’edificio. Tra quelli trainanti rientrano:
- l’isolamento termico delle superfici opache (involucro) su una superficie disperdente superiore
al 25% del totale;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati a
condensazione per riscaldamento, raffrescamento o acqua calda sanitaria (efficienza almeno
pari alla classe A);
- la sostituzione dei vecchi sistemi di riscaldamento autonomi con pompe di calore di alta
efficienza;
- tutti gli interventi di antisismica.
Con uno dei tre interventi e un passaggio di due classi energetiche dell’edificio, il proprietario può
accedere anche alla detrazione al 110% degli interventi “aggiuntivi o trainati”. Tra questi è
compresa l’installazione di:
- impianti fotovoltaici, fino a 20 kW e una spesa massima ammissibile di € 48.000;
- sistemi di accumulo degli impianti fotovoltaici per 1.000 €/kWh e una spesa massima
ammissibile di € 48.000;
- colonnine di ricarica per autoveicoli elettrici.
La detrazione del 110% è estesa all’installazione degli impianti fotovoltaici fino a 200 kW da parte
di CER costituite in forma di enti non commerciali o da condomini e si applica fino alla soglia di 200
kW e per un ammontare complessivo di spesa non superiore a € 96.000.
L'accumulo è considerato, con le nuove proposte di legge, accessorio di base nei nuovi impianti ma
è consentito anche aggiungere batterie agli impianti già installati, godendo per entrambi gli
investimenti, delle agevolazioni fiscali, inclusa la possibilità di sconto in fattura o cessione del
credito. Si affina dunque l’intera procedura di agevolazione perché rende possibile abbinare i
pannelli ad un parco batterie per stoccare l’energia prodotta durante le ore di sole e poterla
rilasciare durante le ore notturne e nei giorni di brutto tempo, per soddisfare comunque il
fabbisogno delle famiglie.

Confronto tra a) il sistema energetico di ieri e di domani, b) schema di comunità energetica


178
Perché costituire una CER
La decisione di auto-consumare l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico genera
evidenti miglioramenti:
- utili al bilancio familiare e capaci di combattere la povertà dei meno abbienti;
- funzionali ad un aumento della competitività per commercio e industria grazie alla riduzioni di
tariffa;
- opportunità di riduzioni in conto economico per le amministrazioni locali.
I miglioramenti su persone, entità e comunità coinvolte si misurano su una scala:
- Economica, in termini di:
- risparmio in bolletta: ovviamente l’energia autoconsumata non è più soggetta a costo e si
traduce in immediato risparmio per il prosumer. I costi di parte variabile della spesa
(energia, oneri di rete e dispacciamento, imposte e IVA) si riducono tanto più, quanta più
energia si autoconsuma. Ci si giova anche della possibile attivazione di altri servizi di utilità
(es. colonnine di ricarica, ecc.) a forte impatto sulle emissioni climalteranti;
- beneficio per attivazione CER: l’energia condivisa implica un beneficio riconosciuto da GSE
per 20 anni per un totale di 119 € per ogni MWh di energia prodotto;
- guadagno: con la produzione da impianti fotovoltaici si attivano meccanismi di reddito da
condivisione energia (Ritiro dedicato, Scambio sul posto) che supportano la scelta FTV: si
crea reddito energetico pari a circa 50€/MWh (variabile ai prezzi di mercato);
- agevolazioni fiscali: la realizzazione di un impianto FTV sul tetto di un edificio, l’installazione
di un sistema di accumulo, la collocazione di stazioni di ricarica negli edifici, rientrano
nell’ambito degli interventi che hanno diritto a detrazioni fiscali dall’Irpef il 50%-65% (per
spese sostenute fino al dicembre 2024 e ad un massimo di 96mila €) se anche beneficiate
dall’accesso a qualsiasi Bonus di riqualificazione energetica diverso dal Superbonus del
110%. Per le imprese, negli anni scorsi, era previsto il super-ammortamento del 130% del
valore dell’investimento, mentre al momento è possibile un credito di imposta maggiorato al
6%, con un massimo di costi ammissibili pari a 2.000.000 di €.
- Ambientale, in termini di:
- energia prodotta da fotovoltaico non consente emissioni di CO₂ e di altri gas serra in
atmosfera (Zero emissioni) e attiva una progressiva tendenza all’elettrificazione dei consumi;
- energia autoconsumata non dissipata con perdite di rete (in Italia oltre il 10% dell’erogata).
- Sociale, in termini di:
- accesso a risparmi per tutti gli utenti della CER rappresenta una misura equa e distribuita
economicamente con giustizia sociale e senza discriminazioni per i più deboli e a basse
entrate, quelle fasce sociali che da sole non avrebbero la possibilità di installare un impianto
di generazione energia. Si solleva la famiglia dall’eccessiva distrazione del reddito per far
fronte alle bollette e gli si riconsegna la possibilità di acquistare i servizi essenziali;
- CER come strumento di contrasto alla povertà energetica: anche negli ultimi mesi di forte
volatilità dei prezzi energetici, le CER già esistenti hanno consentito di contenere i costi sia
per le utenze domestiche che per quelle non domestiche ben al di sotto della metà dei prezzi
medi, per oltre 6 mesi schizzati anche oltre 0,50 €/kWh;
- attivazione e stimolazione di aggregazione sociale, di cultura della sostenibilità e di qualità
della vita tramite la condivisione di energia;
- Territoriale:
- concentrazione localizzata degli effetti di redistribuzione del valore aggiunto, altrimenti
direzionati altrove e amplificazione delle qualità del territorio come fattore di attrattività e
competitività.
179
Il ruolo delle CER per la mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici
Le azioni di mitigazione si focalizzano sul :
- sostenere un’adeguata capacità di spesa energetica;
- perseguire l’efficientamento energetico delle abitazioni per garantire qualità abitativa in un
regime di riduzione della spesa e dei consumi energetici a fasce di popolazione sempre più
ampie;
- verificare come l’approccio collettivo e lo scambio tra soci possa costituire un veicolo per
estendere le azioni di collaborazione tra soggetti che abitano vicini e condividono scelte
energetiche ad altre sfere della vita sociale (mobilità, reti di acquisti, ecc.).
La funzione di elevamento culturale e di responsabilizzazione sul cittadino con la CER è
fondamentale. Far divenire un cittadino consapevole attore della propria bolletta e dare la
possibilità alle famiglie a disagio di ridurre l’incidenza della spesa energetica in rapporto alla
capacità di spesa totale è azione di mitigazione.
In ultimo, sono i principi costitutivi stessi delle CER a rappresentare buone pratiche di mitigazione
della povertà energetica, in quanto:
- forniscono, tramite l’installazione di sistemi condivisi di monitoraggio dei consumi, un
approccio trasparente e funzionale per le decisioni di ulteriore c alo del fabbisogno di energia;
- coinvolgono i soci consumatori accompagnandoli ad una maggiore consapevolezza dei propri
comportamenti e dell’efficacia delle azioni di efficientamento messe in atto, fattori decisivi per
giungere a bollette che si affinano con il tempo in maniera condivisa

Chi può aderire ad una CER


La CER non ha vincoli e vi possono partecipare indistintamente:
- le pubbliche amministrazioni;
- i condomini;
- gli Istituti autonomi delle Case Popolari;
- le abitazioni residenziali singole e plurifamiliari;
- le piccole e medie imprese (e le associazioni sindacali di categoria);
- le aziende agricole;
- i pubblici esercizi e i centri di servizio e commerciali.

Risparmio energetico
È un’azione di mitigazione tutto ciò che implica riduzione di consumi di energia per svolgere
un’attività, sia che si tratti di un cittadino o di una azienda, una comunità di soggetti aggregati. È
obiettivo che può essere perseguito con azioni di carattere:
- Gestionale per una ottimale regolazione dei consumi domestici. Con la domotica si può
differenziare per spazi e tempi nella giornata, temperatura, aperture, illuminazione,
accensioni, ecc. consentendo di consumare solo quando è necessario farlo. Nelle aziende è
possibile attivare una gestione puntuale del fabbisogno energetico, con ricadute anche sui
flussi di lavoro;
- Impiantistico mediante la riduzione dell’uso di energia, a parità di standard di prestazione
energetica, ricorrendo a tecnologie più efficienti, in questo caso si parla di “efficientamento
energetico”. La sostituzione, nelle abitazioni private, di una vecchia caldaia con una a
condensazione, l’adozione di una pompa di calore che cambia il funzionamento (la fonte
energetica) e l’approvvigionamento. Nelle aziende invece, il risparmio da impianti è ottenibile

180
con l’uso di nuovi macchine con motori elettrici più efficienti e una ampia modularità del carico
di lavoro;
- Ambientale-sociale attraverso la transizione della fonte di approvvigionamento verso le
rinnovabili comportante un vantaggio ambientale per la collettività con l’abbandono delle
energie fossili, oltre che con l’abbattimento dei costi, per un uso collettivo dell’energia, relativi
alla trasmissione dell’energia in rete.

Fonti di finanziamento possibili per le Amministrazioni


Per il progetto di fattibilità tecnico-economico-finanziaria, l’Amministrazione può attivare linee di
finanziamento differenziato previste in bandi specifici:
- il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede finanziamenti specifici per favorire la
diffusione delle modalità di autoproduzione e autoconsumo collettivo. Lo stanziamento
previsto è pari ad oltre 2 miliardi di euro per circa 2.000 MW di installazione di nuova capacità
di generazione elettrica capace di generare circa 2.500 GWh annui e la sottrazione di 1,5
milioni di tonnellate di CO2 all’anno emesse in atmosfera. Nei comuni sotto i 5.000 abitanti,
l’intervento è finanziato al 100% dei costi ammissibili con la formula del prestito a tasso 0 per
una durata massima di 10 anni per impianti FER da realizzare entro il giugno 2026;
- la Regione Toscana ha approvato la delibera 336 del 21/03/2022 “Promozione delle Comunità
energetiche” con la quale riconosce nelle CER uno “strumento strategico per la via toscana alla
Transizione Ecologica”. Ha assegnato alla Direzione Ambiente e Energia l’onere di ricercare le
migliori forme possibili di collaborazione con il Gestore Servizi Elettrici (GSE), per promuovere
la diffusione delle CER ed ha indicato in Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR) il soggetto
incaricato a svolgere attività di animazione, informazione, consulenza per la creazione e la
diffusione delle CER nei comuni toscani. È atteso un percorso di supporto finanziario anche da
parte della Regione nel futuro di breve periodo;
- per i progetti sugli edifici scolastici il GSE, tramite il Conto Termico 2.0, finanzia il 100%
dell’impianto se questi sono ricondotti vicino l’area di NZEB (Near Zero Building), cioè Edifici
ad altissima prestazione energetica il cui fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è
coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ.
Utilizzando le linee di finanziamento sopra indicate l’Amministrazione potrebbe iniziare un
circolo virtuoso di finanziamento, una sorta di “fondo di rotazione” specifico per le scuole. Con
una somma iniziale a bilancio, che finanzia e realizza la prima progettualità, finanziata dal GSE
al 100% e lo conclude, potendo trasferire la stessa somma rimborsata ad un nuovo progetto di
efficientamento e/o di una CER. Se anche Nel caso in cui una Amministrazione non avesse
possibilità di fare un primo investimento è possibile costruire una manifestazione di interesse
per la conduzione ad NZEB di una scuola, magari con la prospettiva di costruirle intorno una
CER. All’avviso di manifestazione di interesse rispondono quelle società che forniscono la
progettazione e la realizzazione dell’intervento nell’ambito dell’accesso al finanziamento del
100% del GSE. Anche in questo caso si assisterebbe all’attivazione di un circolo virtuoso;
- per i progetti su tutti gli altri edifici della pubblica amministrazione è attivabile il contributo
del 50%-65% dal Termico 2.0, con esclusione degli interventi di fotovoltaico (FTV);
- per progetti sotto la soglia di 150mila €, che equivale ad un impianto di una potenza installata
pari a circa 100 kWp e 140 MWh annui di produzione energetica, può accedere
all’affidamento diretto;
- per importi maggiori, qualora l’amministrazione non possa destinare risorse agli interventi di
Efficientamento Energetico, un’ipotesi concreta di sviluppo è il Partenariato Pubblico Privato

181
con il quale gli interventi sono finanziati a canone parametrizzato per un numero di anni
concordato al rendimento della CER da una società energetica (ESCO);
- il Fondo Kyoto prevede anche per il 2022 e 2023 prestiti ai comuni a tasso agevolato (0,25%)
per efficientamento energetico e risparmio idrico degli edifici scolastici e degli impianti
sportivi di proprietà che permettono all’edificio di calare almeno di due classi energetiche
nella Classificazione energetica.

I casi studio e la fattibilità tecnica e finanziaria per 5 progettualità diverse sul territorio
Sono presentati casi studio relativi a 5 profili di fattibilità diversi, su cui l’Amministrazione
potrebbe investire per implementare l’apporto del fotovoltaico sul territorio comunale, che come
abbiamo visto offre ad oggi un apporto marginale, concorrendo all’impegno di tutti verso le
emissioni serra e i cambiamenti climatici.
I 5 casi studio si rifanno alle seguenti categorie:
- Amministrazione pubblica in veste di prosumer;
- Le scuole;
- Gli edifici (non scolastici) dell’amministrazione;
- Una CER per imprese in un’area industriale;
- Le abitazioni residenziali private.
Tale analisi non è infatti un semplice esercizio matematico in quanto consente:
- una maggiore precisione dei dati di Inventario degli edifici, mediante la raccolta e l’analisi di
informazioni top down, con i dati di consumo energetico, e bottom up, con i parametri di
efficienza di involucro e impianti;
- la costruzione di scenari a lungo termine valutati quantitativamente e pertanto maggiormente
utili alle decisioni.

L’Amministrazione pubblica in veste di prosumer


In tale paragrafo riporta l’analisi di un caso reale del nord Italia nel quale l’Amministrazione
Comunale identifica una scuola che può essere oggetto di installazione di sistemi di generazione
energetica da fonti rinnovabili. La scuola ha una disponibilità pari a circa 400 mq per la messa a
disposizione di una CER che soddisfi anche il fabbisogno energetico di 40 abitazioni che sorgono
nel quartiere e 9 esercizi commerciali.

182
Impianti FTV su una scuola connessa in CER – Fonte Enel-x
In base ai rendimenti solari della località dove è situata la scuola e all’efficienza media di potenza
energetica da installare per metro quadro, è stimato che l’impianto possa giungere a 60 kW di
potenza per una capacità produttiva totale di 77MWh in un anno.
Nel caso studio, la scuola auto-consuma 10MWh dei 77 prodotti. I 49 edifici residenziali ed esercizi
commerciali, tutti connessi in una CER, generano una domanda aggiuntiva (agevolata dagli
incentivi) per 55MWh mentre altri 12MWh annui rimangono residui e sono immessi nella rete alla
pubblica fruizione (e acquisiti ai prezzi minimi garantiti da GSE).
Consumi annuali MWh/anno 17,5
Spesa €/anno 5.500
Soci Comunità Energetica - 50
Potenza kWp 60
Superficie tetto utilizzata mq 400
Energia prodotta MWh/anno 77
Autoconsumo MWh/anno 10
Immessa in rete MWh/anno 67
Energia Condivisa MWh/anno 55
Energia non condivisa MWh/anno 12
Spesa per Autoconsumo - (0,22 €/kWh) €/anno 2.200
Ricavi dalla vendita di energia (RID * a 0,10 €/kWh) €/anno 6.700
Incentivo GSE ** (a 0,119 €/kWh) €/anno 6.545
Ricavi complessivi per CER *** €/anno 13.245
Risparmio in bolletta per il Comune €/anno 3.300
Beneficio totale per il Comune €/anno 5.500
Costi di manutenzione e gestione €/anno 2.000
Beneficio medio per il singolo associato €/anno 150
Ritorno dell'investimento anni 5,8
Piano di fattibilità di una CER incentrata su un impianto in una scuola del Nord che connette 40 abitazioni e 9 esercizi
* RID Ritiro dedicato concesso in media da GSE nel 2021 è stato ben oltre 10€/MWh presi a fattibilità nel prospetto, con una punta di 22€/MWh a
dicembre 2021 ma ben oltre i 5€/MWh indicati da ARERA “solo” come “Minimo garantito”
** Incentivo GSE+ARERA in 20 anni = 119 €/MWh
*** I ricavi per la CER, al netto delle spese di gestione, devono essere distribuiti tra i Soci Produttori e i Soci Consumatori in modo proporzionale
all'Energia Prodotta Condivisa (per i soci produttori) e all'Energia Consumata in modo contestuale alla produzione (per i Soci Consumatori)
secondo le percentuali stabilite nel Regolamento di Esercizio all'atto di costituzione della CER.
Fonte: Enel-x

L’Amministrazione Comunale risparmia ogni anno 3.300 € passando da 5.500 € degli anni
precedenti ai 2.200 € attuali. La CER inoltre beneficia complessivamente per oltre 13.000 €, grazie
ai ricavi della vendita di energia e dell’incentivo GSE. Ipotizzando una spesa di gestione annua della
CER per 2.000 € e scorporando il risparmio di 3.300 € che spetta al Comune dall’energia auto-
consumata, ognuno dei 50 soci della CER riceve un beneficio medio ulteriore di 150 €.
Se si ipotizzasse che l’investimento non fosse soggetto a incentivi per la realizzazione dell’opera,
ipotesi del tutto inesistente, il costo complessivo sarebbe riassorbito interamente in 6 anni, con un
rendimento superiore intorno al 17%, valori che già manifesterebbero un’efficienza assoluta della
scelta, in raffronto all’attuale irrisorio rendimento medio di qualunque investimento finanziario.
Di converso, invece, l’Amministrazione è soggetta a incentivi, quello disponibile per la conduzione
delle scuole a edificio NZEB può arrivare addirittura al 100%, e rendono pleonastico il calcolo del
tempo in anni di rientro dall’investimento, annientandolo.

Le scuole: simulazione di scenario sulla fattibilità di attuazione di una CER

183
Tra gli edifici di proprietà comunale da sottoporre ad efficientamento e da candidare a CER
emergono per il loro grado di efficienza gli edifici scolastici. Tali immobili, oltre ad avere
generalmente coperture con superfici estese, rientrano tra quelli che possono beneficiare di un
finanziamento, anche pari al 100%, da parte del Conto Termico 2.0. con il GSE come intermediario
delle fasi di gestione economica, in caso di interventi con progetti di rientro verso NZEB, cioè verso
il Consumo energetico 0 dell’edificio.
Il Decreto Interministeriale del 11 febbraio 2021, seguendo le modalità e i criteri di concessione
dei finanziamenti, ha prorogato al luglio 2022, importanti risorse per una nuova tranche di
agevolazioni previste dal Fondo Kyoto, fondo gestito con il supporto della Cassa Depositi e Prestiti
che concede prestiti a tasso agevolato (0,25%).
kWh Famiglie Quota produzione Quota di Emissioni
kW di Costo
MQ prodotti potenzialm. su fabbisogno superficie FTV su tCO2e
potenza intervento €
annui soddisfatte annuale 2021 superf. totale evitate
Asilo nido Lecchi 100 18,8 28.143 26.266 6 2716,3% 41,0% 11,0
Asilo nido La Coccinella 600 112,6 168.856 157.598 36 1868,4% 64,4% 66,0
Scuola Infanzia Bellavista 400 75,0 112.570 105.066 23 1439,3% 40,5% 44,0
Palestra polifunz. Staggia 450 84,4 126.642 118.199 26 1068,1% 41,3% 49,5
Scuola Infanzia Borgaccio 1.000 187,6 281.426 262.664 54 744,7% 46,6% 109,9
Scuola materna Cedda 250 46,9 70.356 65.666 14 740,1% 42,9% 27,5
Scuola elem./mat. Bernabei* 950 178,2 267.355 249.531 49 594,3% 35,3% 104,4
Palestra Pieraccini* 1.600 300,2 450.281 420.263 83 574,1% 72,7% 175,9
Scuola med. L. da Vinci Staggia S. 220 41,3 61.914 57.786 11 530,6% 44,0% 24,2
Asilo nido Rodari 180 33,8 50.657 47.280 9 488,3% 40,9% 19,8
Scuola Infanzia Risorgimento 530 99,4 149.156 139.212 26 450,7% 48,2% 58,3
Scuola media L. da Vinci 750 140,7 211.069 196.998 36 442,5% 37,5% 82,4
Scuola elem. Calamandrei 250 46,9 70.356 65.666 12 392,6% 50,0% 27,5
Scuola med. F.C. Marmocchi 750 140,7 211.069 196.998 33 343,1% 41,7% 82,4
Scuola elem. Vittorio Veneto 530 99,4 149.156 139.212 23 313,1% 33,1% 58,3
Scuola elem. Pieraccini 530 99,4 149.156 139.212 19 241,8% 33,1% 58,3
Scuola materna Luco 100 18,8 28.143 26.266 3 195,3% 40,0% 11,0
Sc. Inf. ll Girotondo 100 18,8 28.143 26.266 2 160,1% 41,7% 11,0
Simulazione della creazione di una CER a partire dalla disponibilità di un impianto FTV sulle scuole di Poggibonsi
Le risorse sono destinate all’efficientamento energetico e al risparmio idrico degli edifici scolastici, delle
strutture sanitarie e degli impianti sportivi di proprietà pubblica e sono relative al finanziamento di
interventi che consentano un miglioramento del parametro di efficienza energetica dell’edificio di almeno
due classi energetiche.
La tabella sintetizza le simulazioni di CER su ogni plesso scolastico comunale partendo dalle
caratteristiche strutturali dell’edificio e ipotizzando dei parametri di fattibilità di un intervento
CER, quali una stima indicativa di mq di superficie fotovoltaica. Tale impostazione consente di
ricavare di conseguenza, tutti gli elementi conoscitivi necessari, il corrispondente valore di potenza
istallata dell’impianto, il costo stesso di istallazione, l’esubero di produzione rispetto
all’autoconsumo, che si traduce in energia reimmessa in rete e/o condivisa, i parametri economici
e finanziari di bilancio e di risparmio della CER, le emissioni climalteranti che l’attivazione della CER
consente di evitare perché provenienti da energia prodotta da rinnovabili.
Nei 18 interventi di scenario su edifici scolastici si è cercato di mantenere il rapporto tra superficie
coperta di fotovoltaico e disponibilità totale delle coperture intorno al 40%, valore mediano
sostenibile e praticabile. Talvolta si è proceduto in eccesso, come nel caso della Palestra Pieraccini,
date le caratteristiche strutturali della copertura e l’inserimento all’interno di un intervento più
ampio per le intere Scuole Pieraccini. Talvolta si è proceduto in difetto per limitare gli impatti su
palazzi storici e centrali; è il caso delle Scuole Vittorio Veneto, immobile “vincolato”, di interesse
da parte della SABAP, collocato in centro storico, lo sono le Scuole Risorgimento, opera dell’arch.
Ridolfi vincolata dal punto di vista architettonico/culturale, circoscritte nella simulazione ad un

184
progetto minimo sotto la soglia di 150mila €, un impianto di 100 kWp di potenza installata e 140
MWh annui di produzione.
Talvolta, come nel caso della Bernabei e della Palestra Pieraccini (* in tabella), si è ragionato in una
logica di accorpamento di possibili superfici coperte vicine e con uno stesso investimento, capace
di aumentare la potenza e includere un numero maggiore di famiglie in una Comunità Energetica.
Questi ultimi due casi sono inclusi, con la Media Leonardo da Vinci e la Scuola dell’Infanzia del
Borgaccio, in un set di 4 plessi che potrebbe funzionare da progetto pilota per le CER a Poggibonsi,
capace di stimolare anche i privati a sviluppare progetti di autoconsumo collettivo
La tabella delle simulazioni deve essere pertanto “letta” in maniera flessibile, in quanto le
simulazioni di fattibilità potranno subire modifiche e variazioni in funzione di fattori, quali la
localizzazione, il contesto e i vincoli. La tabella consente di valutare criticamente i valori di ingresso
e si offre quale supporto per la scelta dell’Amministrazione verso il più proficuo intervento di
partenza per le CER.
Nel caso dell’impianto localizzato sui complessi scolastici di Staggia (Scuola Bernabei, la
Elementare e Materna di Staggia), l’impianto potrebbe:
- usare circa 950 mq di superficie coperta dei vari edifici del complesso sui 3.000 mq disponibili
in totale. Gli edifici, in cui l’incidenza della potenziale produzione FTV sul proprio fabbisogno è
più alta, immettono in rete una maggiore produzione non auto consumata, ideale per la
condivisione con gli altri Consumer della CER;
- costare, in base ai prezzi di mercato, intorno a 270mila €;
- generare energia per 250mila kWh annui, circa 6 volte il fabbisogno dei tre plessi, calcolando
un consumo complessivo delle tre strutture di circa 42mila kWh annui;
- rendere disponibile quasi 250mila kWh annui, pari ad una potenza installata di circa 180 kW;
- soddisfare, in un’ottica di CER potenzialmente attivabile, la necessità energetica di quasi 50
famiglie che abitano nelle vicinanze;
- sottrarre dall’atmosfera le emissioni di oltre 100 tonnellate di CO2 equivalenti, una quota pari
ad oltre l’11% di quella globalmente generata da tutti gli edifici pubblici dell’Amministrazione.
Altre scuole comunali prefigurano applicazioni efficienti delle CER miste, nelle quali gli edifici
dell’Amministrazione funzionano da Prosumer.
Un caso tra tutti è dato dai tetti del complesso delle Scuole Medie Pieraccini, compreso quello
della Palestra adiacente, che per la sua conformazione potrebbe consentire di coprire con FVT una
superficie corrispondente a quasi i tre quarti di quella disponibile (ben oltre il 40-45% medio degli
interventi FTV sulle scuole). Il fabbisogno energetico dell’intera scuola, pari a quasi 75 MWh,
sarebbe soddisfatto. l’impianto così esteso potrebbe arrivare a circa 300 kW di potenza istallata,
con una produzione di oltre 350 MWh, corrispondenti al fabbisogno di circa 80 famiglie residenti
tra Via Volta e Via Pieraccini.
In alcuni casi si rilevano problemi connessi alla scarsa capacità produttiva di energia in un
impianto, che deve funzionare da generatore di un fabbisogno di una comunità, correlati alla
localizzazione nonché alla presenza di consumer nelle vicinanze. È questo il caso dell’Asilo di
Lecchi o della Materna di Cedda o dell’Asilo di Luco.
Le due soluzioni della Scuola per l’Infanzia di Bellavista e l’intervento su un tetto nel complesso di
Via Sangallo, le cui classi energetiche sono già di per sé buone (rispettivamente A+ e A), hanno
una maggiore potenzialità di attivazione di CER in quanto inserire in nuclei fortemente abitati.
Gli scenari, come si vede, consegnano svariati nuclei e plessi di avvio e possibilità interessanti per
la costituzione di CER. Un caso che ha buone condizioni di fattibilità è la Scuola dell’Infanzia del
185
Borgaccio, con un tasso di superficie dedicata all’immissione in rete leggermente minore dei due
precedenti (surplus di 7 volte invece delle 14 e 27 degli altri due) ma agevolata dai più alti volumi
di produzione in kWh e una Classe energetica sulla quale appare serietà agire e migliori
esposizione e soleggiamento.
Per le scuole via Risorgimento, Calamandrei, Marmocchi e la Vittorio Veneto si delinea un profilo
del tutto simile, in quanto:
- collocate in zone densamente popolate;
- capaci di immettere in rete l’energia non autoconsumata (tra 3 4 volte la propria necessità);
- costruite non in epoca recente e dunque con una Classe energetica da migliorare (B e C);
- oggetto di margini piuttosto ampi per l’intervento (per 3 di loro possibili anche 600-700 mq di
impianto FTV e dunque);
- alcuni di questi immobili sono vincolati dal punto di vista sia architettonico che paesaggistico.

Gli edifici (non scolastici) dell’amministrazione


Anche in altri immobili (non scolastici) dell’Amministrazione lo scenario consegnerebbe grandi
opportunità per proporre la costituzione di una CER, anche al netto della finanziabilità ridotta.
La ricostruzione degli scenari, in questi casi, deve tener conto dell’incrocio dei dati con:
- la localizzazione in un contesto antropizzato con case e esercizi commerciali e terziari;
- la qualità dell’immobile stesso;
- la presenza di vincoli sovraordinati (quali localizzazione in centro storico o di natura
architettonica e paesaggistica).
La limitata disponibilità di superficie alimentabile con impianti di generazione energia condiziona
la fattibilità di alcuni edifici ad alta efficacia di produzione rispetto al fabbisogno (Centro Sociale
P.zza Gerini, Casa di Chesino, ecc.). Potrebbe essere di interesse la potenzialità, pari a quasi 20
volte oltre il proprio fabbisogno, connesse ad un intervento sul Centro Anziani di Bellavista,
agevolato dalla forte domanda residenziale limitrofa ma limitato nelle dimensioni da un impianto
che potrebbe, fornire in energia condivisa anche aumentando la superficie coperta da FTV rispetto
al 40% medio, al massimo tra 15 e 20 famiglie.

Costo kWh Famiglie Quota produzione Quota di Emissioni


kW di
MQ intervento prodotti potenzialm. su fabbisogno superficie FTV su tCO2e
potenza
€ annui soddisfatte annuale 2021 superf. totale evitate
Casa di Chesino 100 18,8 28.143 26.266 6 40,0% 11,0
Palazzo Pretorio 45 8,4 12.664 11.820 3 1931,4% 43,3% 4,9
Centro Anziani - Bellavista – V.Austria 280 52,5 78.799 73.546 17 1902,9% 40,0% 30,8
Centro Sociale P.zza Gerini 44 8,3 12.383 11.557 3 1418,1% 40,0% 4,8
Magazzini comunali 2.000 375,2 562.852 525.328 116 1399,0% 53,9% 219,8
Locali area ex Viti - Sede associazioni 20 3,8 5.629 5.253 1 487,3% 41,7% 2,2
Parcheggio Vallone 530 99,4 149.156 139.212 26 482,9% 66,3% 58,3
Locali VV.UU. Staggia 40 7,5 11.257 10.507 2 474,3% 40,0% 4,4
Tribunale 530 99,4 149.156 139.212 19 234,2% 44,2% 58,3
Centro Anziani - Bellavista - Via Belgio 40 7,5 11.257 10.507 1 226,7% 40,0% 4,4
Teatro Politeama 750 140,7 211.069 196.998 4 108,2% 71,8% 82,4
Farmacia Comunale 90 16,9 25.328 23.640 90,9% 41,7% 9,9
R.S.P. Centro Anziani 70 13,1 19.700 18.386 85,2% 46,7% 7,7
Cassero 120 22,5 33.771 31.520 84,5% 40,0% 13,2
Sede Polizia Munic. 75 14,1 21.107 19.700 81,6% 44,1% 8,2
Fond. Territori Soc. Altavaldelsa 150 28,1 42.214 39.400 79,8% 39,5% 16,5
Palazzo Civico 200 37,5 56.285 52.533 56,0% 40,0% 22,0
Villa Burresi 300 56,3 84.428 78.799 44,7% 40,0% 33,0
Centro Form.ne Profes. Salceto 40 7,5 11.257 10.507 10,4% 40,0% 4,4
Simulazione della creazione di una CER a partire dalla disponibilità di un impianto FTV sugli edifici non scolastici in città

186
Un caso capace di generare un volume di energia importante da condividere con eventuali partner
consumer di CER, è dato dalla copertura dei Magazzini Comunali, che ha una superficie di circa
3800 mq. Già solo coprendo la metà della superficie con FTV si raggiunge una produzione di
energia non auto consumata capace di soddisfare il fabbisogno di circa 100 famiglie. Data la
conformazione si potrebbe arrivare a coprire con FTV la quasi totalità della superficie stessa. La
zona di Via Lavagnini, via Volturno, via Leopardi, via Tasso, Via Dante e Via Poliziano, zona
fortemente abitata, potrebbe quindi trarne un significativo beneficio. Un intervento come quello
sui Magazzini, assimilabile ad interventi su immobili produttivi e commerciali con coperture piane,
comporta potenzialmente una riduzione di oltre 200 tonnellate di CO2 equivalenti in atmosfera, un
valore neanche confrontabile con i numeri dell’impatto generato agli edifici dell’Amministrazione,
un valore ben più alto di qualunque altra iniziativa di miglioramento dei bilanci di gas serra cui il
Comune potesse pensare.
Simile l’analisi per il parcheggio del Vallone; la sua copertura con un impianto fotovoltaico di una
quota anche vicina ai due terzi dei tetti, consentirebbe alla possibile CER dell’intera area
residenziale di Via Simone Martini di raggiungere tra 25 e le 35 unità familiari con intervento
neanche molto oneroso (è uno degli esempi ristretti entro 150mila € che beneficerebbero delle
facilitazioni di accesso ai lavori).
Molti altri gli edifici in cui la fattibilità appare efficace e efficiente; la collocazione in Centro Storico
(Palazzo Pretorio, ecc.) o la copertura condivisa con altri condomini del tetto, vincolano però la
fattibilità complessiva e la scelta.
Di altro potenziale gli interventi sul palazzo dell’ex-Tribunale e sul Politeama. Per il primo si
prefigura una grande opportunità per la rilevante superficie di tetto soggetta a copertura di FTV
che potrebbe soddisfare dalle 35 alle 50 famiglie. Questo comporterebbe l’utilizzo di oltre l’80% di
un tetto che però, appare interamente disponibile, ben orientato rispetto al sole e non
condizionato da schermature. La potenza istallata potrebbe:
- raggiungere i 200 kW, pari all’attuale limite normativo;
- produrre 280 MWh. Di tale produzione una gran parte potrà essere condivisa o reimmessa in
rete in quanto sono in corso interventi di efficientamento energetico sulla struttura comunale,
finalizzati a ridurre i consumi annuali.
Anche qualora l’intervento rimanga entro i limiti dell’affidamento diretto, quindi sotto la soglia dei
150mila €, si arriverebbe ad avere una copertura FTV del 44% del tetto, 100 kW di potenza e
energia garantita per 20 fra unità familiari, negozi e studio tecnici e medici vicini.
Più difficile la valutazione energetica in ottica CER dell’impianto che si potrebbe costruire sul
Politeama: data la grande richiesta energetica correlate alle attività presenti nella struttura
(riscaldamento sale, approvvigionamento straordinario per i proiettori, attività connesse al
bar/ristorante ecc.) e data la limitata superficie delle coperture (sotto gli 800 mq pur utilizzando
una quota di oltre il 70% di quella disponibile). In questo caso l’edificio vedrebbe limitata la sua
operabilità in una CER. L’intervento di efficientamento avrebbe comunque i suoi effetti positivi, in
quanto l’edificio potrebbe raggiungere l’autosufficienza w potrebbe concorrere alla riduzione dei
gas serra, alla luce della grande quantità di consumi (180MWh annui) che verrebbe soddisfatta da
fonti rinnovabili (e dunque con un risparmio di 75 tCO2e in atmosfera). È innegabile anche
l’attivazione di risparmi economici per il bilancio comunale che, una volta ammortizzato
l’investimento, soggetto peraltro a possibili benefici del PNRR e dunque a tempi di rientro molto
ristretti, consentirebbe il risparmio ogni anno della spesa che, negli anni prima dei recenti shock
sui prezzi e alimentata dal prelievo dalla rete di distribuzione nazionale, è stata sempre ben sopra i
40mila €.
187
Una CER per imprese in un’area industriale
Applicando la metodologia elaborata per gli edifici comunali è possibile procedere ad una indagine
specifica relativa alle potenzialità connesse all’istallazione di impianti di generazione energetica su
una o più aziende prosumer. Tale metodologia consente di delineare la stima del fabbisogno
limitrofo generato da altre aziende consumer che non hanno la possibilità di gestire in proprio un
impianto FTV, nonché di estrarre utili indicazioni per esemplificare condizioni di lavoro che hanno
anche la potenzialità di essere replicabili.
Sulla base di uno scenario ipotetico di consumi e spesa annua per 9 aziende che fanno parte della
stessa area industriale, si costituisce una CER. L’ipotesi di base è che il loro consumo complessivo,
circa 2,3 milioni di kWh, venga interamente soddisfatto dagli usi in autoconsumo delle aziende
prosumer (in blu in tabella), in questo caso 3, e dall’immissione in rete verso i consumer locali (in
nero in tabella), 6 nello scenario in esame.
Le 9 aziende spendono annualmente oltre 600mila € di energia elettrica, a prezzi differenziati e
fortemente esposti a perturbazioni dalla seconda parte del 2021.
Produzione da FTV
Spesa area Produzione FTV in % sul Immessa in rete in
Consumi Annui Spesa Unitaria nella possibile
Azienda Annua EN. mq. proprio fabbisogno kWh - Non
EN. EL. kWh EN. EL. €/kWh installazione su
EL. € FTV (100%=limite autosuffic.) autoconsumata
tetto
az1 650.000 kWh 165.000 € 0,254 €/kWh 1.530 40,40%
az2 176.908 kWh 39.930 € 0,226 €/kWh 5.800 562,00% 994.286 kWh 817.378 kWh
az3 143.000 kWh 33.000 € 0,231 €/kWh 3.378 404,90% 579.033 kWh 436.033 kWh
az4 45.793 kWh 11.679 € 0,255 €/kWh 250 93,60%
az5 12.000 kWh 5.280 € 0,440 €/kWh 60 85,70%
az6 490.000 kWh 143.880 € 0,294 €/kWh 1.500 52,50%
az7 450.000 kWh 135.960 € 0,302 €/kWh 2.500 95,20%
az8 300.000 kWh 68.640 € 0,229 €/kWh 4.200 240,00% 720.000 kWh 420.000 kWh
az9 25.617 kWh 7.260 € 0,283 €/kWh 145 97,00%
CER 2.293.318 kWh 610.629 € 0,266 €/kWh 19.363 144,70% 2.293.318 kWh 1.673.410 kWh
Simulazione della creazione di una CER con 9 imprese, di cui 3 prosumer: Produzione FTV
La pianificazione di interventi FTV sulle superfici coperte delle aziende indica come solo 3 di queste
9, appunto, abbiano la potenzialità di installare un impianto capace di produrre per loro stessi e
generare offerta di energia per le aziende vicine e, eventualmente il mercato (quest’ultimo fattore
escluso in questa simulazione). Una azienda potrebbe produrre una quota pari a 5 volte il proprio
fabbisogno, una 4 volte, l’ultima 2,4 volte.
L’installazione di 3 impianti genera 2,3milioni di kWh che, una volta considerato l’autoconsumo dei
3 prosumer divengono 1,67 milioni di kWh da condividere. La domanda delle altre 6 aziende è
espressa da questa cifra, tutta la produzione aggiuntiva è immessa in rete ma condivisa dai 6
prosumer legati in CER con i 3 prosumer.
Gli incentivi GSE per la creazione di energia condivisa dalla CER per quasi 200mila € annui per 20
anni, la spesa fissa risparmiata (in questo caso 0,22 €/kWh) per le imprese prosumer per un totale
annuo di 136mila € e il ritiro a prezzo garantito per l’energia immessa in rete che genera reddito
per 167mila €, attivano un risparmio complessivo per la CER in un anno di oltre 500mila € per 20
anni. Tale dato è stato calcolato:
- senza prevedere surplus di offerta da immettere in rete;
- basandosi su prezzi bloccati a cifre pre-perturbazioni, adesso ben più alte e facilitanti la
fattibilità del progetto;
- considerando l’assenza di detrazioni fiscali o contributi alla realizzazione dell’impianto per le
aziende prosumer (auspicando che a breve siano invece attivati).
188
Immessa in rete in Incentivo per CER Risparmio per autoconsumo Vendita a RID del
Stima
Azienda kWh - Non (Prezzo GSE 0,119 delle aziende produttrici surplus (Prezzo a
dell'investimento
autoconsumata €/kWh) (Prezzo 0,22 €/kWh) RID 0,10 €/kWh)
az2 817.378 kWh € 97.268 € 38.920 € 81.738 € 1.065.306
az3 436.033 kWh € 51.888 € 31.460 € 43.603 € 620.392
az8 420.000 kWh € 49.980 € 66.000 € 42.000 € 771.429
CER 1.673.410 kWh € 199.136 € 136.380 € 167.341 2.457.127 €
Simulazione della creazione di una CER con 9 imprese: i bonus per i tre prosumer
L’investimento congiunto delle 3 aziende, quantificabile per 1.640 kWp di potenza, abbatte oltre
l’80% della spesa annua per energia delle 9 aziende ma soprattutto, consente di limitare in soli 5
anni il periodo di rientro dell’investimento anche effettuato con le tre condizioni limitative
espresse in precedenza.
Potenza kWp 1.640
Energia prodotta kWh/anno 2.293.318
Autoconsumo kWh/anno 619.908
Immessa in rete kWh/anno 1.673.410
Energia Condivisa kWh/anno 1.673.410
Spesa per Autoconsumo - (0,22 €/kWh) € anno 136.380
Ricavi dalla vendita di energia * (RID a 0,10 €/kWh) € anno 167.341
Incentivo GSE ** (a 0,119 €/kWh) € anno 199.136
Ricavi complessivi per CER *** € anno 366.477
Ritorno dell'investimento anni 4,9
CO2 evitate in atmosfera 000 tonn.te CO2 equiv. 745,0
Simulazione della creazione di una CER con 9 imprese: indicatori di produttività e rendimento

Gli impianti sulle sole 3 aziende prosumer, capaci di produrre 2,3 milioni di kWh, potrebbero
concorrere ad evitare l’emissione in atmosfera di quasi 750 tonnellate di CO2 equivalenti. Tale
dato è pari a circa il 5% dell’intero quantitativo generato dalla domanda alla rete di distribuzione
elettrica dal sistema produttivo poggibonsese, e potrebbe offrirsi come best practice per motivare
tutte le imprese di Poggibonsi ad attivare altre CER tra imprese vicine e contestualmente dare il
loro apporto alla lotta ai cambiamenti climatici.
Con 10 interventi di questa natura nelle 4 aree industriali della città, si potrebbero rendere
autonome dall’approvvigionamento elettrico in rete tante imprese del territorio e si potrebbe
raggiungere il 50% del contributo complessivo alla riduzione dei gas serra di provenienza
industriale. Ciò non esclude che possano essere attivate CER miste anche tra aziende, esercizi
commerciali, artigianali e terziari.

Le abitazioni residenziali private


Questo paragrafo mostra come anche nel caso in cui una Comunità Energetica venga costituita da
privati cittadini che decidono di effettuare sui tetti delle loro abitazioni un intervento di
generazione di energia, per il quale non è previsto alcun incentivo, tale intervento presenta
numeri di fattibilità, talmente convincenti che nessun condomino e nessun amministratore di
condominio potrebbe negare. Senza incentivi o detrazione alcuna, il tempo di ritorno
dell’investimento residenziale sarebbe comunque di circa 12 anni, con rendimenti annui oltre l’8%.

189
Fonte GECO Green Energy Comunity – AESS – ENEA - Università di Bologna
Nel prospetto sopraindicato, è sintetizzato un progetto realizzato in Italia, per gli edifici
residenziali, nel quale sono indicati anche gli incentivi attualmente presenti. Per quanto riguarda
gli interventi del Superbonus 110%, questi comporterebbero tempi troppo rapidi per la
formazione della CER, in quanto per i condomini è prevista una scadenza a fine 2023. Ciò non
esclude che possono e potranno essere attivate altre tipologie di agevolazione.

Flussi energetici di uno schema d’autoconsumo collettivo: energia prodotta, prelevata, autoconsumata, immessa in
rete e condivisa in un condominio
Per gli impianti relativi a CER in cui è prosumer una o più abitazioni, sono previste agevolazioni
pari al:
- 50% del Bonus casa, per interventi di efficienza energetica e rinnovabili, ex art. 16 bis del DPR
917/86;
- tra il 50% e l’85% dell’Ecobonus ex legge 296/2006 e art. 14 D. L. 63/2013.
Molto probabilmente tali agevolazioni potranno essere prorogate anche dopo il termine degli
effetti del Superbonus 110%, consentendo così di abbattere significativamente il periodo in anni
di rientro dall’investimento.
Anche qualora fossero mantenute attive le detrazioni in essere prima del SuperBonus, pari al 50%
sugli impianti rinnovabili, si avrebbe un abbattimento di 2 volte del periodo in anni di rientro
dall’investimento, portandolo intorno ai 7-8 anni, con rendimenti intorno al 13-14%.

190
Tali stime sono stime in difetto per la convenienza di una CER futura in condizioni di mercati
energetici stabili. La tecnologia e i costi calmierati delle materie prime condurranno i benefici per i
soci delle CER ad essere ben più elevati del 13-14% e, tendenzialmente, rendendo l’adesione ad
una CER ad essere maggiormente conveniente e produttiva, oltre che ambientalmente e
socialmente straordinaria, smarcandosi dalle perturbazioni dei prezzi e dei mercati delle fonti
energetiche stesse con l’autoproduzione/consumo.
IL GSE ha elaborato una propria simulazione, che, sebbene riferita al 2019 e nonostante i valori e
le tecnologie non allineati alle attuali potenzialità, tratta un caso di autoconsumo collettivo
condominiale che conferma la stabilità degli indicatori economici per un piccolo condominio
composto da 8 utenze e servito da un impianto fotovoltaico della potenza di 20 kW, senza Sistema
di Accumulo.

Grandezze energetiche condominiali [kWh/anno]


Produzione 26.365
Autoconsumo (ipot. 7% della produzione) 1.792
Energia condivisa (ipot. 33% della produzione) 8.109
Energia immessa 24.573
Grandezze economiche condominiali [€/anno]
Risparmio autoconsumo (1) 300
Incentivo (MISE) (2) 811
Restituzione oneri (ARERA) (3) 74
Vendita energia a prezzo di mercato (4) 1.247
Totale Risparmio [€/anno] 2.432
CO2 evitate in atmosfera [000 tonn.te CO2 equiv. ] 8,7
Tempo ritorno investimento (5) [anni] - ipotesi energia autoconsumata 40% (7% auto +33% condivisa)
Senza detrazioni fiscali del 50% 13
Con detrazioni fiscali del 50% 8
Tempo ritorno dell’investimento (5) [anni] - ipotesi energia autoconsumata che passa dal 40% al 60%
Senza detrazioni fiscali del 50% 10
Con detrazioni fiscali del 50% 7
Simulazione di un condominio di 8 abitazioni e impianto FTV di 20 kW di potenza, senza accumulo
(1) Valutato con corrispettivi tariffari 2019 del servizio di maggior tutela per utenze non residenziali con potenza contrattuale >16,5 kW
(2) Valutato al prezzo zonale (CSUD) 2019
(3) Valutato con formula CAC Allegato A delibera 318/2020
(4) Vendita energia a prezzo zonale (CSUD) (4)
(5) CAPEXFV :1200 €/kWp, OPEXFV 19 €/kWp
Fonte: GSE – RSE - Gli schemi di Autoconsumo Collettivo e le Comunità dell’Energia

I 7 anni di rientro dall’investimento senza bonus straordinari, come il 110%, e con un tasso di
rendimento annuo al 14% sono informazioni utili per prendere le decisioni più corrette, tenendo
conto anche delle 9 tonnellate annue di CO2 sottratta all’immissione in atmosfera, pari ad una
tonnellata ogni famiglia.
La CER, proprio per il suo grado di reale fattibilità, rappresenta l’azione più efficace di riduzione
delle emissioni serra delle abitazioni private dei cittadini, in quanto sono soddisfatte condizioni
ben chiare di natura energetico-economica, evidenziate nel presente documento, quali:
- l’autoconsumo collettivo permette di diminuire i costi di trasporto e gli oneri di sistema,
vettovagliamento e dispacciamento, impegnando una minima parte della rete elettrica e
riducendo l’energia persa per il trasporto negli elettrodotti, aspetti premiati nella tariffa di
parte variabile;

191
- ogni progetto può dimensionare il proprio profilo per soddisfare una parte significativa del
carico energetico nella giornata e nell’anno;
- i costi del kWh prodotto in una CER, comprensivi di installazione, manutenzione, incentivi ecc.
sono minori o uguali al costo del kWh acquistato dalla rete.
- la convenienza di una CER, alle condizioni attuali, è addirittura cresciuta;
- il progetto ottimale di una CER è quello che riesce a dimensionarsi per autoconsumare tutta
l’energia elettrica prodotta da fotovoltaico, massimizzando gli investimenti fatti con gli effetti
desiderati. Così facendo l’investimento iniziale rientrerebbe in tempi molto più rapidi. Non
sono dunque i volumi alti di produzione a rendere più efficiente una CER, quanto l’aderenza
perfetta tra domanda e offerta energetica della sistema energetico locale a km. 0.

192
FONTI e SITOGRAFIA
Energia
Consumi Energia elettrica TERNA
http://www. terna.
it/default/Home/SISTEMA_ELETTRICO/statistiche/consumi_settore_merceologico/consumi_settore_merce
ologico_provincie. aspx http://www. terna. it/default. aspx?tabid=379
http://www. terna. it/LinkClick. aspx?fileticket=%2fTIuA%2fh82nA%3d&tabid=418&mid=2501
https://www. terna. it/it/sistema-elettrico/statistiche/evoluzione-mercato-elettrico
Gas naturale MISE
http://dgerm. sviluppoeconomico. gov. it/dgerm/consumigasprovinciali. asp
Produzione energia elettrica da fonti rinnovabili TERNA
https://dgsaie. mise. gov. it/gas_naturale_consumi_provinciali. php
Bollettino Terna Sistema Elettrico - Statistiche e dati – Tab 31 Produzione e Tab 2 Dati generali
http://www. terna. it/it-it/sistemaelettrico/statisticheeprevisioni/datistatistici. aspx
Impianti in esercizio e potenza installata in fotovoltaico TERNA
atlasole. gse. it/atlasole
Produzione netta impianti geotermoelettrici ENEL
statistiche@enel. com

Emissioni climalteranti
Inventario Regionale Emissioni Arpat Livorno
Parco Veicoli circolante Copert ACI
(http://www. aci. it/laci/studi-e-ricerche/dati-e-statistiche/autoritratto/autoritratto-2012. html
Consumi di carburante MISE
https://dgsaie. mise. gov. it/bollettino_petrolifero. php?anno=201nn
Assorbimenti forestali – LAMMA

Rifiuti
Produzione di rifiuti e raccolta differenziata ARRR
Capacità di smaltimento dei rifiuti e produzione di energia elettrica da impianti SIENAMBIENTE

Inquinamenti
Concentrazioni medie annue di inquinanti ARPAT
Superamenti dei valori limite per sostanza inquinante ARPAT
Distribuzione dei livelli sonori rilevati nel periodo diurno ARPAT
Monitoraggio dei campi elettromagnetici ARPAT
Catasto impianti, dichiarazioni gestori SIRA
http://sira. arpat. toscana. it/mapserver/scripts/sisterims.
dll?Run?svr=INTERNET_MS&Func=open&map=%22IRC%22&html=1311871041437

Natura e biodiversità
Densità delle aree protette nelle province toscane Regione Toscana
Superficie percorsa dal fuoco Incendi e danni per causa Forestale
Fertilizzanti e fitosanitari venduti ISTAT Annuario Statist.
http://agri. istat. it/sag_is_pdwout/jsp/NewDownload.
jsp?id=15A|18A|69A|46A|3A|45A|67A|5A|65A&anid=20nn
http://agri. istat. it/sag_is_pdwout/jsp/dwExcel.
jsp?q=pl01a0000010000013000&an=2012&ig=1&ct=405&id=3A|45A|66A

Acqua e contaminazioni
Impianti, famiglie allacciate e Consumi domestici della rete acquedottistica ACQUE SPA
www. acque. net
Indici di qualità biologica e chimico-fisica dei corsi d'acqua - LIM - IBE - SECA – SACA ARPAT
193
Qualità delle acque sotterranee ARPAT
Aree contaminate e aree bonificate e ripristinate – Piano Regionale di Bonifica (SISBON) Regione Toscana
http://sira. arpat. toscana. it/apex/f?p=55002:1:3536319336104218

Tessuto sociale
Popolazione Fasce d’età Demoistat
Imprese attive CCIAA
Tasso di Disoccupazione ISTAT forza lavoro anno
Aziende a rischio rilevante di incidente ARPAT
http://www. arpat. toscana. it/temi-ambientali/rischio/aziende-a-rischio-toscana-art.6/ri_toscana_art6.
html
Abitazioni e volume dei fabbricati costruiti ISTAT
Presenze turistiche ufficiali ISTAT

194
ALLEGATO I – Metodologia - parametri di conversione
ML Standard M3 ML Standard M3 ML Standard M3 tonn tonn tonn tonn tonn tonn tonn tonn ML KWh
GPL PER
GAS NATURALE GAS NATURALE GAS NATURALE OLIO GPL AUTOTRAZ Consumi
INDUSTRIALE TERMOELETTRICO CIVILE BENZINA GASOL. MOTORI GASOL. RISC. GASOL. AGR. COMBUSTIBILE LUBRIFICANTI CIVILE . Elettrici
Per TEP - 1 tonnellata di petrolio = TEP 0,819 0,819 0,819 1,050 1,020 1,020 1,020 0,980 0,980 1,100 1,100 0,21265
Per CO2 eq. - Pci (TJ/000tonn. te) 48,0 48,0 48,0 44,3 43,0 43,0 43,0 40,4 40,2 47,3 47,3
Fattore emissione (tonn.te CO2/TJ) 56,1 56,1 56,1 69,3 74,1 74,1 74,1 77,4 73,3 63,1 63,1
da tonn.te a tonn.te CO2 3,06999 3,18630 3,18630 3,18630 3,12696 2,94666 2,98463 2,98463
da TEP a TJ (x41,825) - peso 1 ML M3 0,71740 0,71740 0,71740
da ML. M3 a tonn.te CO2 1931,81472 1931,81472 1931,81472
Fattori emissione Tonn.te CH4/TJ 0,00100 0,00100 0,00100 0,02500 0,00390 0,00300 0,00300 0,00300 0,00300 0,00100 0,06200
Fattori emissione Tonn.te N2O/TJ 0,00010 0,00010 0,00010 0,00800 0,00390 0,00060 0,00060 0,00060 0,00060 0,00010 0,00020
da Tonn.te a tonn.te CH4 metano 0,03444 0,03444 0,03444 0,00111 0,00017 0,00013 0,00013 0,00012 0,00012 0,00005 0,00293
da Tonn.te a tonn.te N2O protoss. Azoto 0,00344 0,00344 0,00344 0,00035 0,00017 0,00003 0,00003 0,00002 0,00002 0,00000 0,00001
da TEP a tonn.te CO2eq. 1934,01169 1934,01169 1934,01169 3,21326 3,24198 3,19837 3,19837 3,13830 2,95795 2,98765 3,08716 0,41847
da standard metri cubi a normal metri cubi 0,94792 0,94792 0,94792
Da Unità di Misura a TEP 819,00000 819,00000 819,00000 1,05000 1,02000 1,02000 1,02000 0,98000 0,98000 1,10000 1,10000 212,64950
Da Unità di misura a CO2 1833,28191 1833,28191 1833,28191 3,21326 3,24198 3,19837 3,19837 3,13830 2,95795 2,98765 3,08716 0,41847
1 tep=5347 kWh o 1 tep=5,347 MWh elettrici
1 tep=11628 kWh o 1 tep=11,628 MWh termici 11,62800 11,62800 11,62800 11,62800 11,62800 11,62800 11,62800 11,62800 11,62800 11,62800 11,62800 5,34700
Prod. ne Energia Differenza con Emissioni prodotte
Elettr. Netta territorio di Italia (Gg CO2 eq. =
Rinnovabili GWh riferimento tonn.te CO2 eq.)
SIENA 1.635,0 267.613,5 0,41847
TOSCANA 8.024,5 261.224,0 0,41913
ITALIA 106.104,8 269.248,5 0,41593
Emissioni corrette in Italia 111.988,9
2015 FE per ener. elettrica da termoelettrico
quantità in 10 Emissioni Gg Emissioni Gg
termoelettrico alla terza TEP quantità TJ Emissioni Gg CO2 CH4 Emissioni Gg N2O CO2 equiv CO2 CH4 N2O
solidi 9.809,0 410.261,4 43.898 0,4 0,04 43.919,3 107,000 1 0,1
gas naturale 16.885,0 706.215,1 39.619 0,7 0,07 39.655,4 56,100 1 0,1
gas derivati 461,0 19.281,3 856 0,0 0,00 857,1 44,400 1 0,1
petroliferi 1.149,0 48.056,9 3.523 0,0 0,03 3.532,5 73,300 1 0,6
altri combustibili solidi 4.662,0 194.988,2 19.713 0,2 0,29 19.808,1 101,100 1 1,5
altri combustibili gassosi 1.612,0 67.421,9 3.884 0,1 0,01 3.887,0 57,600 1 0,1
totale 34.578,0 1.446.224,9 111.492,1 1,4 0,4 111.659,4
Produzione lorda Produzione netta Consumi combust. unità INDICE CONVERSIONE perdite della altre fonti energia
termoelettrico (GWh) (GWh) in unità metriche metriche da MegaWattOra a TEP rete nazionale (prod. Netta)
solidi 43.201,30 39.314,90 16.245 000 tonn 0,249
gas naturale 110.860,10 108.137,80 20.365 000.000 mc 0,156
gas derivati 2.220,30 2.094,50 3.658 000.000 mc 0,220
petroliferi 5.620,40 5.094,00 1.133 000 tonn 0,226
altri combustibili solidi 21.251,40 20.029,20 16.257 000 tonn 0,233
altri combustibili gassosi 8.304,90 7.652,10 3.509 000.000 mc 0,211
totale 191.458,4 162.605,6 0,21265 19.717 538,1

195
Stime dei consumi energetici del territorio di Poggibonsi - 2015
Gas Nat. le Gasolio Gasolio
Gas Nat. le Termo Gas Nat. le Gasolio per per per Olio GPL per Produzione Emissioni
Industriale elettrico Civile Benzina Autotraz. Riscaldam. Agricolt. Combustibile Lubrificanti GPL Civile Autotraz. Elettricità rinnovabili TOTALE nette
ML Standard ML ML Standard
Unità di misura M3 Standard M3 M3 tonn tonn tonn tonn tonn tonn tonn tonn ML kWh ML kWh
Poggibonsi 0,7 0,0 17,7 3.578,4 10.435,5 261,2 2.060,0 47,7 146,4 1.571,7 411,4 120,2 36,7
Provincia Siena 8,1 0,0 155,8 34.605,0 103.074,0 4.710,0 22.227,0 686,0 1.282,0 13.583,0 4.268,0 1.221,9 1.635,0
Toscana 919,1 1.635,3 2.145,4 614.613,0 1.498.582,0 54.582,0 92.440,0 90.500,0 22.631,0 93.671,0 79.024,0 18.737,3 8.024,5
23.249.037, 1.897.356, 1.647.729,
Italia 13.154,7 20.364,8 32.312,0 7.820.508,0 0 1.174.468,0 0 1.938.608,0 353.058,0 1.602.186,0 0 292.073,7 106.104,8

TEP 2015
Poggibonsi 561,6 0,0 14.480,0 3.757,3 10.644,2 266,4 2.101,2 46,8 143,5 1.728,9 452,6 25.551,0 7.806,3 59.733,3
Provincia Siena 6.633,9 0,0 127.600,2 36.335,3 105.135,5 4.804,2 22.671,5 672,3 1.256,4 14.941,3 4.694,8 259.836,4 347.684,0 584.581,7
Toscana 752.742,9 1.339.310,7 1.757.082,6 645.343,7 1.528.553,6 55.673,6 94.288,8 88.690,0 22.178,4 103.038,1 86.926,4 3.984.477,5 1.706.413,0 10.458.306,3
23.714.017, 1.935.303, 1.812.501,
Italia 10.773.699,3 16.678.771,2 26.463.528,0 8.211.533,4 7 1.197.957,4 1 1.899.835,8 345.996,8 1.762.404,6 9 62.109.327,1 22.563.094,4 156.904.876,4

CO2
Poggibonsi 1.257,1 0,0 32.412,6 11.498,4 33.831,5 835,3 6.588,6 149,7 433,0 4.695,7 1.270,1 50.281,8 15.362,0 143.253,7 127.891,7
Provincia 14.849,6 0,0 285.625,3 111.194,7 334.163,5 15.064,3 71.090,3 2.152,9 3.792,1 40.581,2 13.176,0 511.331,7 684.208,1 1.403.021,6 718.813,5
Toscana 1.684.969,4 0,0 3.933.123,0 1.974.909,0 4.858.367,5 174.573,7 295.657,7 284.016,5 66.941,3 279.856,0 243.959,5 7.853.294,8 3.363.299,2 21.649.668,5 18.286.369,3
75.372.829, 6.068.454, 5.086.798,
Italia 24.116.273,6 0,0 59.237.005,1 25.129.295,8 3 3.756.388,4 9 6.083.941,9 1.044.327,3 4.786.767,4 9 121.482.643,3 44.132.333,7 332.164.725,7 288.032.392,0
Da Unità di Misura a TEP 819,00000 819,00000 1,05000 1,02000 1,02000 1,02000 0,98000 0,98000 1,10000 1,10000 212,64950
Da TEP a CO2 2,23844 2,23844 3,06024 3,17841 3,13566 3,13566 3,20235 3,01831 2,71604 2,80651 1,96790

196
ALLEGATO II – Le 40 Schede di Azione

Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G1
Illuminazione pubblica
Azione 1 – Manutenzione straordinaria di Viale G. Marconi – sostituzione Impianto P.I.
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera.

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 11.396 kg/anno


Ipotesi di costo € 94.826,39 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2015

Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G2
Illuminazione pubblica
Azione 2 – Manutenzione straordinaria Via Redipuglia – sostituzione impianto P.I.
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e l’emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 14.979 kg/anno


Ipotesi di costo € 140.839,51 (importo ribassato EE al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2015

197
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G3
edifici dell’Amministrazione
Azione 3 – Nido “Coccinella” e scuola dell’infanzia “Girotondo” Riqualificazione energetica coperture
nido
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione intervento finalizzato al miglioramento dei criteri di sostenibilità energetica e di
benessere ambientale di due strutture comunali: la Scuola dell’infanzia “Il Girotondo” e l’asilo nido
“La Coccinella”, contigui, posti su Via Sangallo, le opere di efficientamento energetico si sono
concentrate sulle strutture a padiglione di copertura che sono state coibentate termicamente con
pannelli in fibra di vetro spessore 6 cm .

Obiettivi: risparmio energetico annuo pari rispettivamente a 9,44% per nido “Coccinella” e risparmio
energetico annuo pari al 5,59% per infanzia “Girotondo”

Livello di CO2 evitata -6.384 kg/anno (valutata insieme all’Azione 10)


Ipotesi di costo € 161.393,95 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2016

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G4
edifici dell’Amministrazione
Azione 4 – Riqualificazione energetica edifici pubblici: centrali termiche infanzia "Picchio verde" e
Scuola dell'infanzia Staggia Senese
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: 1) riqualificazione della centrale termica della scuola di infanzia "Picchio Verde -
Borgaccio" ha previsto l’ installazione di un nuovo generatore di calore costituito da un modulo
termico a condensazione, in sostituzione dei moduli preesistenti, oltre all’istallazione uno
scambiatore in grado di separare fisicamente il vecchio impianto dal nuovo, nella installazione di
sistema di trattamento acqua a servizio della linea di riempimento degli impianti e della linea acqua
fredda sanitaria che alimenta anche uno scaldabagno ad accumulo presente all'interno della stessa
centrale
2) riqualificazione della centrale termica della scuola di infanzia "Staggia - Via Ticci" attraverso l’
installazione di un nuovo generatore di calore costituito da un modulo termico a condensazione, in
sostituzione delle attuale caldaia di tipo pressurizzata, nella fornitura e posa in opera di uno
scambiatore in grado di separare fisicamente il vecchio impianto dal nuovo e nella installazione di
sistema di trattamento acqua a servizio della linea di riempimento degli impianti

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 5.349 kg/anno


Ipotesi di costo € 46.567,65 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2016

198
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G5
edifici dell’Amministrazione
Azione 5 – Riqualificazione energetica edifici pubblici: centrale termica Palazzo civico
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: riqualificazione della centrale termica attraverso la formazione di una nuova centrale
tecnologica con l'installazione di un nuovo generatore di calore costituito da un modulo termico a
condensazione, posa in opera di uno scambiatore in grado di separare fisicamente il vecchio
impianto dal nuovo, nella installazione di sistema di trattamento acqua a servizio della linea di
riempimento degli impianti al fine di riqualificare e ristrutturare dal punto di vista energetico l'intero
edificio.

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 11.574 kg/anno


Ipotesi di costo € 42.286,92 (importo ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2016

Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G6
Illuminazione pubblica
Azione 6 – Intervento di riqualificazione Piazza Mazzini - sostituzione impianto P.I.
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 19.561 kg/anno (considerata insieme all’Azione 12)


Ipotesi di costo € 95.649,05 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2017

199
Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G7
Illuminazione pubblica
Azione 7 – Realizzazione Parco urbano "ex Area Sardelli"- realizzazione impianto P.I.
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 6.876 kg/anno (Considerata insieme all’Azione 11)


Ipotesi di costo € 69.234,80 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2017

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G8
edifici dell’Amministrazione
Azione 8 – Riqualificazione Edificio Piazza XVIII Luglio - efficientamento edificio
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: trasformazione funzionale del fabbricato dismesso, mediante una diversa distribuzione
degli spazi sia interni che esterni. Tale trasformazione ha comportato una riqualificazione dell’intero
edificio, con un adeguamento sismico della struttura, la sostituzione integrale degli impianti elettrici
e meccanici anche nell’ottica di un efficientamento energetico, un completo ripensamento nella
distribuzione e ripartizione degli spazi ed una integrale sostituzione delle finiture (pavimenti,
rivestimenti, ecc.. applicazione di soluzioni che hanno previsto sistemi a cappotto per l’edificio,
migliorandone le prestazioni energetiche, introducendo materiali isolanti a base di fibre di legno,
l’inserimento di tecnologie a risparmio energetico, con impianto termico a basse temperature
(pannelli radianti e pompe di calore), pannelli fotovoltaici e solari, impianto di recupero delle acque
piovane, uso d tecnologia a LED per l’illuminazione dei locali.

Obiettivi: riqualificazione con riuso di edificio con soluzioni volte a limitare i consumi necessari alle
funzioni introdotte e conseguenti minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 22.393


Ipotesi di costo € 270.413,25 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Lavori conclusi

200
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G9
edifici dell’Amministrazione
Azione 9 – Adeguamento sismico ed energetico edificio scolastico L. da Vinci Lotto 1
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: Le opere di natura strutturale, accompagnate dagli interventi di sostituzione delle
murature di tamponamento esterno e di tramezzatura interna con prodotti in grado di fornire
prestazioni migliori sia in termini di isolamento termico, nel caso le tamponature (U=0.1855W/mqK),
sia in termini di isolamento acustico, oltre alla posa in opera di nuovi infissi in alluminio, infissi a
taglio termico con vetro camera ad alte prestazioni, sono stati in grado di operare il miglioramento
energetico globale dell’involucro edilizio.

Obiettivi: risparmio energetico e minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 27.605


Ipotesi di costo € 333.345,30 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione In corso

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G10
edifici dell’Amministrazione
Azione 10 – Manutenzione straordinaria C.T. edificio scolastico Via Sangallo
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: installazione di un unico generatore a condensazione, ad alto rendimento con le
principali, scambiatore di calore, pompe di circolazione etc.

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata -6.384 kg/anno (valutata insieme all’Azione 3)


Ipotesi di costo € 21.380,74 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2017

201
Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G11
Illuminazione pubblica
Azione 11 – Collegamento stradale/area di sosta Parco urbano "ex Area Sardelli" – Realizzazione
impianto P.I.
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 6.876 kg/anno (Considerata insieme all’Azione 7)


Ipotesi di costo € 18.913,93 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2018

Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G12
Illuminazione pubblica
Azione 12 – Riqualificazione Piazza Berlinguer – Sostituzione impianto P.I.
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 19.561 kg/anno (considerata insieme all’Azione 6)


Ipotesi di costo € 32.051,02 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2018

202
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G13
edifici dell’Amministrazione
Azione 13 – Efficientamento energetico - sistema gestione calore edificio scolastico G. Pieraccini
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: riqualificazione energetica della attuale centrale termica a servizio del plesso scolastico
Pieraccini mediante suddivisione dell’attuale centrale termica in due centrali più piccole:
- realizzazione di una nuova centrale termica a condensazione a metano da 440 kW utili in
sostituzione delle due caldaie esistenti da smantellare
- realizzazione di una centrale termica a condensazione da esterno di potenzialità 110 kW utili da
ubicare all’esterno della palestra e installazione di un nuovo termo accumulatore per l’acqua calda
delle docce e la ri-alimentazione dei circuiti aerotermi palestra, radiatori spogliatoi ed uffici, nonché
la realizzazione di una unità termo-ventilante nel corridoi al piano terra ed un fancoil nel locale
custodi.

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 23.339 kg/anno


Ipotesi di costo € 96.318,10 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2019

Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G14
Illuminazione pubblica
Azione 14 – Interventi impianto di P.I. 2 stralcio
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 15.689 kg/anno (considerati insieme all’Azione 15)


Ipotesi di costo € 40.957,37 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2019

203
Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G15
Illuminazione pubblica
Azione 15 – Interventi impianto di P.I. 3 stralcio
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 15.689 kg/anno (considerati insieme all’Azione 14)


Ipotesi di costo € 41.223,48 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2019

Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G16
Illuminazione pubblica
Azione 16 – Efficientamento Impianti pubblica illuminazione (area nord)
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 407.957 kg/anno


Ipotesi di costo € 842.002,05 (importo EE al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Lavori in corso

204
Settore di intervento
Efficientamento energetico Gestione Scheda d’azione G17
Illuminazione pubblica
Azione 17 – Realizzazione Pista ciclabile e zona 30 in Via Sangallo - sostituzione impianto P.I
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al
fine di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di
energia e le emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Obiettivi: impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al fine
di perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di energia
e l’emissioni di gas nocivi nell’atmosfera

Livello di CO2 evitata n.c.


Ipotesi di costo € 250.244,99 (importo EE netto IVA)
Tempistiche di attuazione Lavori in corso

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G18
edifici dell’Amministrazione
Azione 18 – Riqualificazione energetica edifici pubblici (PIU): Isolamento strutture di solaio piano di
copertura PLESSI scolastici Via Sangallo 4° Lotto
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: interventi di miglioramento energetico, di cui alcune parti sono già state eseguite in
appalti precedenti (azione 3 e azione 10), consistente nello specifico nella realizzazione di cappotto
termico interne delle porzioni solaio del plesso scuola dell’infanzie del plesso nido.

Obiettivi: risparmio energetico in termini di minori consumi e migliori prestazioni energetiche


dell’edificio

Livello di CO2 evitata 2.650 kg/anno


Ipotesi di costo € 32.000 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Affidamento dei lavori in corso

205
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G19
edifici dell’Amministrazione
Azione 19 – Riqualificazione energetica edifici pubblici: Efficientamento infissi Palazzo Civico 3° lotto
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: interventi di miglioramento energetico consistenti nella sostituzione degli infissi
esistenti con nuovi infissi dotati di vetri basso-emissivi in aggiunta alla sostituzione del generatore di
calore con caldaia a condensazione, già eseguito con precedente appalto (azione 5).
Con il presente intervento si effettua la sostituzione di tutti gli infissi esterni dei piani terreno,
ammezzato fra terreno e 1°, 1° e 2°. Gli infissi del sottotetto, destinato ad archivio, presentano già
buone caratteristiche di trasmittanza termica e, pertanto, non è prevista la loro sostituzione.

Obiettivi: risparmio energetico in termini di minori consumi e migliori prestazioni energetiche


dell’edificio

Livello di CO2 evitata 11.594 kg\anno


Ipotesi di costo € 140.000 (Importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Affidamento dei lavori in corso

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G20
edifici dell’Amministrazione
Azione 20 – Opere di miglioramento ed efficientamento del palazzo comunale posto in Via Volta, 55
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
L’intervento nell’ottica dell'individuazione ed esecuzione di più lotti di intervento per il miglioramento
energetico del palazzo Civico, prevede la sostituzione di tutti gli infissi esterni dei piani terreno,
ammezzato fra terreno e 1°, 1° e 2°. L'intervento di efficientamento prevede la sostituzione di tutti gli
infissi esistenti con nuovi infissi ad elevate prestazioni, aventi tutti trasmittanza termica inferiore a
1,8 W/mqK che rappresenta il valore limite per gli edifici pubblici a partire dal 1° gennaio 2019. Per
l'intervento in esame si prevede l'impiego di infissi con telaio in legno o metallico, aventi
trasmittanza termica pari a 1,6 W/mqK.

Obiettivi risparmio energetico in termini di minori consumi e migliori prestazioni energetiche


dell’edificio

Livello di CO2 evitata 9.523


Ipotesi di costo € 115.000 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione in corso

206
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G21
edifici dell’Amministrazione
Azione 21 – Farmacia Comunale Via della Liberà
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione – Sostituzione impianti termici con pavimenti radianti e pompe di calore per una più
efficiente gestione delle temperature in tutte le stagioni. Celle frigorifere per i farmaci.

Obiettivi – minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 4.287 kg/anno


Ipotesi di costo € 71.514 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2018

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G22
edifici dell’Amministrazione
Azione 22 – Efficientamento energetico impianti meccanici a servizio dei locali bar Teatro Politeama
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: Le opere da realizzare per l’efficientamento degli impianti meccanici della zona bar del
teatro Politeama a Poggibonsi, precedono quale intervento più significativo la sostituzione di una
pompa di calore a gas Robur, posta sulla copertura, con una pompa di calore elettrica posta nell’area
tergale del teatro.
In particolare le attività oggetto di intervento sono le seguenti:
- Smontaggio della pompa di calore a gas Robur posta in copertura e delle apparecchiature di
corredo
- Nuova pompa di calore aria acqua per la produzione dei fluidi termici e frigoriferi
- Nuovo serbatoio inerziale per la zona bar
- Sostituzione di maschi di commutazione stagionale con valvole motorizzate va tre vie ad
azione on off
- Sostituzione di tubazioni e coibentazioni obsolete
- Sostituzione di valvole obsolete
Impianti elettrici a servizio degli impianti meccanici.

Obiettivi – minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 3.215 kg/anno


Ipotesi di costo € 51.824 (importo EE ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2020

207
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G23
edifici dell’Amministrazione
Azione 23 – Efficientamento energetico centrale termica Cassero – Fortezza di Poggio Imperiale
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: Con l’intervento è prevista l’istallazione di un nuovo generatore di calore a
condensazione ad alto contenuto d’acqua in acciaio inox e bruciatore premiscelato modulante a
basse emissioni inquinanti con potenza termica la focolare 190KW e P.T. utile di 185,8 KW. a ciò si
aggiunge la sostituzione del produttore ACS ad accumulo a gas.

Obiettivi – minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 1.849 kg/anno


Ipotesi di costo € 30.720 (impèorto ribassato al netto IVA)
Tempistiche di attuazione Attuato nel 2020

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G24
edifici dell’Amministrazione
Azione 24 – Interventi di adeguamento sismico edificio scolastico Marmocchi di Staggia Senese
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: In considerazione degli importanti interventi edilizi cui il complesso è sottoposto in
affiancamento ai lavori di adeguamento sismico saranno l’occasione per la realizzazione di ulteriori
interventi collaterali volti al miglioramento del comportamento delle prestazioni termiche del
fabbricato. Nel dettaglio sono previste le seguenti lavorazioni:
- Sostituzione di tutti gli infissi vetrati esterni ad eccezione di quelli in legno del prospetto su via
Romana, con nuovi elementi in alluminio a taglio termico dotati di vetro-camera, aventi prestazioni
conformi alla normativa vigente in materia di risparmio energetico;
- Realizzazione di nuova copertura coibentata in sostituzione di quella esistente priva di qualsiasi
forma di isolamento, le cui prestazioni in termini di trasmittanza ecc. saranno conformi alla normativa
vigente in materia di risparmio energetico;

Obiettivi Realizzazione interventi urgenti e indifferibili - settore edilizia scolastica - (DGR 352/2019)
DDRT 19682/2019 Reg. Toscana

Livello di CO2 evitata 2.993 kg/anno


Ipotesi di costo € 36.148 (importo EE ribassato al netto IVA)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

208
Settore di intervento
Gestione Scheda d’azione G25
Mobilità
Azione 25 – Pista ciclabile e zona 30 in via Sangallo
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - L’intervento più generale di riqualificazione stradale prevede la sostituzione
dell’impianto di pubblica illuminazione con corpi illuminanti di ultima generazione a LED al fine di
perseguire i principi di efficientamento energetico riducendo drasticamente il consumo di energia e
l’emissioni di gas nocivi nell’atmosfera.

Obiettivi PIU Altavaldelsa Città+Città 4. 6. 1 Mobil. Sosten. Reg. Toscana

Livello di CO2 evitata n.c.


Ipotesi di costo € 1.276.959 (costo intervento € 0 importo EE ribassato al netto IVA)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G26
edifici dell’Amministrazione
Azione 26 – QUA P 3 riqualif. Condominio Solidale via Trento
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - L’appalto prevede interventi di manutenzione straordinaria degli appartamenti situati
presso il Condominio di Via Trento, con rifacimento integrale dei servizi igienici, degli angoli cottura,
l’imbiancatura completa dei locali e la sostituzione integrale degli infissi, nonché dei portoni di
ingresso agli appartamenti e al fabbricato, oltre a interventi sulle parti costituenti l’involucro edilizio
ed impiantistiche dell’edificio, con la revisione dell’impianto elettrico e misure tese a rendere
l’edificio più moderno ed energeticamente più efficiente, attraverso la sostituzione di tutti gli infissi
con nuovi a bassa trasmittanza termica oltre alla riprogettazione integrale di un nuovo impianto
termico, oltre all’installazione di impianto fotovoltaico.

Obiettivi PNRR - M5C2 2. 1 Investim. progetti di rigener. urbana volti a ridurre situazioni di
emarginazione e degrado sociale

Livello di CO2 evitata 5.284 kg/anno


Ipotesi di costo € 68.311 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

209
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G27
edifici dell’Amministrazione
Azione 27 – Adeguam. sismico Nido G. Rodari
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - In considerazione degli importanti interventi edilizi cui il complesso è sottoposto in
affiancamento ai lavori di adeguamento sismico saranno l’occasione per la realizzazione di ulteriori
interventi collaterali volti al miglioramento del comportamento delle prestazioni termiche del
fabbricato.

Obiettivi PNRR - M5C2 2. 1 Investim. progetti di rigener. urbana volti a ridurre situazioni di
emarginazione e degrado sociale

Livello di CO2 evitata 611 kg/anno


Ipotesi di costo € 7.377 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

Settore di intervento
Gestione Scheda d’azione G28
Mobilità
Azione 28– Riqualif. area ex FFSS: viabilità - sosta - interscambio modale
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - La soluzione progettuale prevede la realizzazione di un’area di sosta, una viabilità di
collegamento, alternativa all’uso di Via Sardelli, direttamente accessibile da Piazza Mazzini e
adeguatamente ricongiunta alla nuova viabilità realizzata sull’Area Ex Sardelli, corredata da un nuovo
impianto di pubblica illuminazione rispondente ai requisiti di efficienza energetica.

Obiettivi PNRR - M5C2 2. 1 Investim. progetti di rigener. urbana volti a ridurre situazioni di
emarginazione e degrado sociale

Livello di CO2 evitata n.c.


Ipotesi di costo € 700.000 (costo intervento € 0 importo EE ribassato al netto IVA)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

210
Settore di intervento
Gestione Scheda d’azione G29
Mobilità
Azione 29 – Percorso ciclo-pedonale di collegamento presidio Ospedaliero di Campostaggia con
l'abitato urbano zona Romituzzo
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - La soluzione progettuale prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale in
affiancamento alla viabilità di collegamento, tra la Via Sangallo e il presidio ospedaliero di
campostaggia. corredata da un nuovo impianto di pubblica illuminazione rispondente ai requisiti di
efficienza energetica.

Obiettivi PNRR - M5C2 2. 1 Investim. progetti di rigener. urbana volti a ridurre situazioni di
emarginazione e degrado sociale

Livello di CO2 evitata n.c.


Ipotesi di costo € 930.000 (costo intervento € 0 importo EE ribassato al netto IVA)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

211
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G30
edifici dell’Amministrazione
Azione 30 – Sviluppo territoriale sostenibile: efficient. palazzo com. via Volta
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - Alla luce delle recenti evoluzioni tecnologiche nonché nel rispetto delle direttive
europee in materia di promozione dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, si prevede di affidare la
produzione combinata di acqua calda e refrigerata dell’edificio ad un unico gruppo a pompa di calore
aria-acqua, da posizionarsi nello spazio attualmente occupato dal gruppo frigorifero.
La soluzione proposta, oltre a migliorare il livello di efficienza di produzione dei fluidi termovettori ed
inquinamento locale, consente di ridurre e semplificare le pratiche autorizzative connesse con
l’esercizio della centrale termica a gas, oltre ad aumentare il livello di sicurezza interna, dismettendo
completamente la rete gas.
Il gruppo a pompa di calore proposto (equipaggiato con fluido frigorigeno HFO R32), della
potenzialità termica di circa 150 kW, sarà in grado di erogare acqua calda nel periodo invernale alla
temperatura di 45°C (sufficiente per alimentare i fan coil) ed acqua refrigerata a 7°C nel periodo
estivo;
Le nuove elettropompe di circolazione saranno azionate da motori EC con elettronica integrata a
portata variabile, conformi alla Direttiva europea Ecodesign, in classe di efficienza IE4.
Per la componente elettrica gli interventi previsti risultano i seguenti:
· Nuova fornitura elettrica BT e dismissione della cabina di trasformazione MT/bt con la
sostituzione del quadro generale di edificio
· Illuminazione di sicurezza con la sostituzione degli apparecchi autonomi esistenti e
l’integrazione di alcuni nuovi per compensare i percorsi di esodo scoperti
· Impianti elettrici a servizio della nuova centrale termofrigorifera
Nel presente intervento di miglioramento ed efficientamento energetico è compresa la sostituzione
degli apparecchi di illuminazione di sicurezza esistenti e dell’illuminazione dei locali anche con
l’integrazione di alcuni nuovi apparecchi per compensare le zone di esodo scoperte, in modo da
garantire il livello di illuminazione di sicurezza richiesto dalla normativa vigente

Obiettivi Efficientam. Energ. /Svil. Sosten. (Art. 1, co. 29, L. 160/2019) Min. Interno

Livello di CO2 evitata 5.294 kg/anno


Ipotesi di costo € 63.934 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

212
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G31
edifici dell’Amministrazione
Azione 31 – Efficient. e risparmio energ. di edifici pubblici - sviluppo del territorio
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione – Lotto 2. Efficient. palazzo com. via Volta

Obiettivi Efficientam. Energ. /Svil. Sosten. (Art. 1, co. 29, L. 160/2019) Min. Interno

Livello di CO2 evitata 5.294 kg/anno


Ipotesi di costo € 63.934 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G32
edifici dell’Amministrazione
Azione 32 – Efficient. e risparmio energ. di edifici pubblici - sviluppo del territorio
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - – Lotto 3. Efficient. palazzo com. via Volta

Obiettivi Efficientam. Energ. /Svil. Sosten. (Art. 1, co. 29, L. 160/2019) Min. Interno

Livello di CO2 evitata 5.294 kg/anno


Ipotesi di costo € 63.934 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

213
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G33
edifici dell’Amministrazione
Azione 33 – Messa in sicurezza - adeguam. sismico plesso scolastico g. Pieraccini
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - In considerazione degli importanti interventi edilizi cui il complesso è sottoposto in
affiancamento ai lavori di adeguamento sismico saranno l’occasione per la realizzazione di ulteriori
interventi collaterali volti al miglioramento del comportamento delle prestazioni termiche del
fabbricato.

Obiettivi FSC Anticipazione PIANO 2021-2027 - Del_Cipess_79_2021 - GURI del 26/03/2022 (in attesa
Impegno di Spesa RT)

Livello di CO2 evitata 14.234 kg/anno


Ipotesi di costo € 171.885 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G34
edifici dell’Amministrazione
Azione 34 – Interventi adeguam. sismico Edif. Scolas. Picchio Verde e Arcobaleno II stralcio - blocco
aule
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - In considerazione degli importanti interventi edilizi cui il complesso è sottoposto in
affiancamento ai lavori di adeguamento sismico saranno l’occasione per la realizzazione di ulteriori
interventi collaterali volti al miglioramento del comportamento delle prestazioni termiche del
fabbricato.

Obiettivi FSC Anticipazione PIANO 2021-2027 - Del_Cipess_79_2021 - GURI del 26/03/2022 (in attesa
Impegno di Spesa RT)

Livello di CO2 evitata 3.625 kg/anno


Ipotesi di costo € 43.770 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

214
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G35
edifici dell’Amministrazione
Azione 35 – Social Housing, condominio solidale in via Aldo Moro
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - Il progetto propone un complesso di strutture atte ad accogliere ed accompagnare
adulti e disabili di diverse età ed in diverse situazioni familiari e non. L’edificio sviluppato con
previsioni per l’involucro e per gli impianti che lo classificherà NZeb.

Obiettivi Prog. Reg. FESR 2021-2027 Obiet. Spec. OS 5. 1 (DGRT n. 204 del 28/02/2022) - ABCura -
Reg. Toscana

Livello di CO2 evitata 24.436 kg/anno


Ipotesi di costo € 295.082 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G36
edifici dell’Amministrazione
Azione 36 – Interventi di efficientamento energetico impianti “Cinema Teatro Politeama"
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - Obiettivo delle opere è l’ammodernamento dei sistemi di generazione energia
sostituendo le attuali caldaie con sistemi in pompa di calore per rendere più efficiente il circuito ad
acqua a servizio delle sale di proiezione, la realizzazione di un sistema VRV per gli ambienti
funzionalmente scollegati con le sale, l’aggiornamento del sistema di regolazione obsoleto ed infine
l’installazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura dell’edificio

Obiettivi Prog. Reg. FESR 2021-2027 Obiet. Spec. OS 5. 1 (DGRT n. 204 del 28/02/2022) - ABCura -
Reg. Toscana

Livello di CO2 evitata 32.582 kg/anno


Ipotesi di costo € 393.443 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

215
Settore di intervento
Efficientamento energetico su Gestione Scheda d’azione G37
edifici dell’Amministrazione
Azione 37 – Scuola Innovativa Via Aldo Moro
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione - L’intervento in oggetto riguarda la costruzione di un nuovo plesso scolastico dotato di
palestra e relativi locali spogliatoio (corpo D e spogliatoi parte corpo C). La nuova scuola è composta
da tre volumi principali. Il primo dalla forma regolare ospita le aule per la didattica, i servizi relativi, le
sale docenti e l’atrio/agora in diretta comunicazione con lo spazio distributivo. Il secondo volume
connesso al primo attraverso un piccolo corpo di collegamento e le due grandi gradinate esterne
ospita i laboratori, un auditorium accessibile anche in orario extrascolastico e i servizi relativi alla
palestra. La palestra costituisce il terzo volume posto in continuità con il secondo. L’edificio è
sviluppato con una progettazione dell’involucro e degli impianti che lo classifica NZeb.

Obiettivi Scuole innovative (1, comma 158, Legge 13 luglio 2015, n. 107 e D. M. 7 agosto 2015) -
realizzazione diretta di INAIL

Livello di CO2 evitata 39.862 kg/anno


Ipotesi di costo € 481.352 (Importo EE al netto di IVA e al netto ribasso)
Azione progettata per la quale è stata accolta la richiesta di
Tempistiche di attuazione
finanziamento

Settore di intervento Gestione Scheda d’azione G38


Azione 38 – Adeguamento sismico ed efficientamento energetico dell’istituto scolastico “L. Da Vinci”
Lotto 2.2.
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: L’intervento contempla principalmente interventi strutturali di adeguamento sismico a
cui sono associati interventi di efficientamento quali:
• sostituzione degli infissi esistenti ad esclusione delle porte finestre di ingresso recentemente sostituite con
nuova posa in opera di infissi in alluminio con taglio termico, doppio vetro e intercapedine con gas Argon 6-15-6
Ug=1,1kWh;
• eliminazione dei ponti termici mediante posa in opera di isolamento a cappotto esterno dello spessore di 6 cm in
Stiferite, pannello sandwich costituito da un componente isolante di schiuma polyiso, espansa senza l’impiego
di CFC o HCHC, con rivestimento Duotwin su entrambe le facce, ideale per isolamento a cappotto delle pareti
avente Conducibilità termica dichiarata [EN12667] λ= 0,023W/mK;
• contenimento energetico in copertura mediante l’isolamento della stessa attraverso la posa in opera di pannelli
isolanti in Stiferite spessore di 6cm e nuovo sistema tipo Drytec: innovativo sistema a giunto drenante ideale
per coperture industriali e civili, ai grandi tetti piani, tradizionali a falde o curvi.

Obiettivi – minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 13.007 Kg\anno


€. 574.514,47 di cui € 199.620 per efficientamento (importo lordo
Ipotesi di costo
netto IVA)
Tempistiche di attuazione 2022

216
Settore di intervento Gestione Scheda d’azione G39
Azione 39 – Interventi di efficientamento energetico di impianti di pubblica illuminazione del Comune
di Poggibonsi – Area Sud
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione: L’intervento dovrà completare l’efficientamento della rete di P.I., estendendo le
medesime azioni già attivate per l’area nord del territorio, agli impianti di Pubblica illuminazioni
esistenti nella restante parte del territorio comunale non oggetto del precedente intervento.
In analogia e continuità con lo stesso, l’intervento dovrà essere mirato alla riqualificazione
illuminotecnica favorendo, nel rispetto delle normative e direttive di legge, una migliore percezione e
gradevolezza dell'ambiente notturno migliorandone la visione, riducendo gli abbagliamenti, la luce
intrusiva e contenendone l’impatto ambientale con l’impiego di tecnologie di nuova generazione per
l’illuminazione quali quelle a LED a bassa temperatura di colore in funzione della specifica
applicazione e comunque generalmente comprese fra 2200K - 4000K, solo in casi sporadici 5700K. Il
tutto finalizzato ad un ottimizzazione della rete efficientandone i relativi consumi.

Obiettivi – minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 485.209 kg/anno


Ipotesi di costo €. 1.200.000 (importo lordo netto IVA)
Tempistiche di attuazione 2023

Settore di intervento Gestione Scheda d’azione G40


Azione 40 – Sostituzione di parte del parco veicolare con veicoli a massima efficienza
Gestione del Piano d’Azione dell’Energia Sostenibile
Descrizione:: alcune autovetture e mezzi da lavoro più vetusti e più inquinanti saranno sostituiti con
veicoli più efficienti e con consumi ridotti e, se possibile nel rispetto del bilancio e delle modalità di
acquisto, con veicoli alimentati elettricamente. Sono stimati in 7 i mezzi comunali più vecchi, di cui 3
a benzina e 4 a gasolio, quelli con la caratteristiche consone al loro cambio

Obiettivi – minori costi di gestione

Livello di CO2 evitata 16,17 kg/anno


Ipotesi di costo €. 150.000 (importo lordo netto IVA)
Tempistiche di attuazione 2024 e seguenti

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