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Università degli Studi di Napoli "Federico II"

Scuola Politecnica e delle Scienze di Base

Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura

Master di II Livello

BIM E PROGETTAZIONE INTEGRATA SOSTENIBILE

“Progettazione integrata e coordinamento


interdisciplinare mediante tecnologia BIM di un nuovo
polo scolastico presso il comune di Follonica”

- Relatore: Candidato:
- Prof. Ing. Domenico Asprone Ing. Giorgio Criscuolo
Matr. ZU7000017
Tesi Master di II livello in “BIM e Progettazione Integrata Sostenibile”
Progettazione mediante tecnologia BIM di un nuovo polo scolastico presso il comune di Follonica

Sommario
1. Prefazione.............................................................................................................................. 2
2. Normativa di riferimento ...................................................................................................... 3
3. Il processo BIM ...................................................................................................................... 4
3.1. BEP................................................................................................................................. 5
3.2. Mappa di Processo ........................................................................................................ 7
3.3. CDE ed interoperabilità ................................................................................................. 8
3.4. Software ........................................................................................................................ 9
4. Descrizione generale dell’intervento .................................................................................. 10
5. Relazione architettonica...................................................................................................... 11
5.1. E-01 – Auditorium ....................................................................................................... 14
5.2. E-02 – Palestra ............................................................................................................. 15
5.3. E-03 – Uffici ................................................................................................................. 16
5.4. E-04 – Aule .................................................................................................................. 18
5.5. E-05 – Esterni............................................................................................................... 19
6. Relazione strutturale ........................................................................................................... 21
7. Relazione MEP ..................................................................................................................... 25
8. Coordinamento dei progetti ............................................................................................... 28
9. WBS e Cronoprogramma..................................................................................................... 30
10. Valutazione costi ............................................................................................................. 34
11. Facility Management ....................................................................................................... 37
12. Comunicazione del progetto ........................................................................................... 41
13. Conclusioni ...................................................................................................................... 45

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Ing. Giorgio Criscuolo; Ing. Luca Canicattì; Ing. Morena Giusti; Ing. Maria Angela Russo
Tesi Master di II livello in “BIM e Progettazione Integrata Sostenibile”
Progettazione mediante tecnologia BIM di un nuovo polo scolastico presso il comune di Follonica

1. Prefazione
Il progetto per la realizzazione della scuola illustrata nella presente relazione è il frutto del lavoro
eseguito durante il corso di Master di Secondo Livello “BIM e Progettazione Integrata
Sostenibile” dell’Università di Napoli Federico II.
Alla base del progetto c’è il bando di concorso “#scuoleinnovative: progettiamo la scuola del
futuro” emesso dal Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, che prevedeva per
alcune città Italiane un concorso di idee per la progettazione di scuole ex-novo o per il
rifacimento di scuole esistenti.
Nella presente relazione il bando preso a riferimento è quello che prevede la realizzazione di un
polo scolastico di scuola secondaria di primo grado all’interno del Parco Centrale a Follonica.
La particolarità del progetto vede coesistere all’interno di unico campus scolastico le due scuole
secondarie di primo grado cittadine afferenti a due diversi Istituti Comprensivi Scolastici, in cui
deve essere garantito il tema dell’”identificazione” con la propria scuola di appartenenza da
parte degli studenti e la separazione logistica di alcune funzioni, si andrà ad integrare con il tema
della “condivisione”, in cui la specificità didattica si affiancherà ad un utilizzo degli spazi più
aperto e flessibile, con orari più dilatati, con tempi e modalità inclusive ed aperte alla città.
Le due scuole secondarie di primo grado che saranno presenti all’interno del nuovo polo sono:
- Scuola “L. Pacioli” Istituto Comprensivi Scolastico (ICS) n°1
- Scuola “A. Bugiani” Istituto Comprensivi Scolastico (ICS) “Leopoldo II di Lorena”

I dati d base del progetto sono:


- Superficie area scolastica 20.000 mq all’interno del Parco Centrale;
- Superficie lorda totale 6.366,60 mq;
- Superficie utile totale 5.305,50 mq;
- N°810 alunni su n°30 aule (10 sezioni)

Attraverso questi dati è stato progettato una proposta del nuovo complesso scolastico
utilizzando una procedura BIM integrale ed interoperabile facendo uso dei più importanti
software presenti attualmente sul mercato, e riuscendo ad ottimizzare le risorse e le esigenze
primarie della scuola.

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2. Normativa di riferimento
Punto di riferimento assoluto in ambito europeo per quanto riguarda l’introduzione a livello
normativo del BIM è “European Union Public Procurement Directive” 2014/24 del 26 febbraio
2014. La “European Union Public Procurement Directive”, votata nel gennaio 2014 dal
Parlamento Europeo e in seguito adottata, invita gli Stati membri UE, entro il 2016, a
“incoraggiare, specificare o imporre” attraverso provvedimenti legislativi dedicati l’uso del BIM,
quale standard di riferimento, per tutti i progetti e lavori a finanziamento pubblico
Le norme della serie 1192 (BS 1192 – Pas 1192-2 // 3 // 5) e le altre ad esse collegate,
costituiscono un importante riferimento all’applicazione della metodologia BIM, coprendo tutte
le fasi di vita di un manufatto edilizio, dalla fase di progettazione, a quella di costruzione e di
gestione.
In particolare, la BS 1192:2007 è un codice professionale (Code of Practice) che norma, a livello
generale, la produzione collaborativa di informazioni relative all'ambito dell'architettura,
dell'ingegneria e delle costruzioni (Collaborative production of architectural, engineering and
construction information.
In sostanza, il BS 1192:2007 è il cappello normativo sotto al quale i PAS 1192 espongono come
raggiungere i propri obiettivi BIM rispettando le linee stabilite negli standard mentre la
relativa PAS 1192-2 ha lo scopo di specificare i requisiti necessari al conseguimento del BIM
livello 2
PAS a cui abbiamo fatto riferimento sono:
- PAS 1192-2:2013, Specification for information management for the capital/delivery phase of
construction projects using building information modelling;
- PAS 1192-3:2014, Specification for information management for the operational phase of
assets using building information modelling;
- PAS 1192-4, (non esiste): quello che si vede spesso indicato come PAS 1192-4 è in realtà un BS
1192-4:2014, Collaborative production of information Part 4: Fulfilling employer’s information
exchange requirements using COBie;
- PAS 1192-5:2015, Specification for security-minded building information modelling, digital
built environments and smart asset management.
Le norme italiane:

- UNI 11337-1:2017 Modelli, elaborati e oggetti informativi


-UNI 11337-4:2017 Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati e processi
-UNI 11337-5:2017 UNI 11337-5:2017 Flussi informativi nei processi digitalizzati

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3. Il processo BIM
Con il termine di Building Information Modeling (BIM) si indica una metodologia che porta alla
digitalizzazione di tutte le fasi connesse alla progettazione, costruzione, gestione e dismissione
delle opere civili.
La quantità di dati e procedure che sono alla base della filiera delle costruzioni è completamente
gestita, in modo efficace ed efficiente, tramite un significativo passaggio alla digitalizzazione dei
processi informativi. L’intensa produzione di dati e informazioni è strettamente interconnessa
ma riguardante una pluralità di discipline e di processi eterogenei; risulta quindi necessario
definire ambienti di lavoro collaborativi digitalizzati, dove le informazioni di prodotto e di
processo sono generate, gestite e condivise, secondo procedure, con l’obiettivo di ottimizzare il
flusso della conoscenza, la qualità dell’opera, la sostenibilità della produzione e il gradimento
dell’utenza finale.
Il processo digitalizzato delle costruzioni tende alla produzione di informazioni facilmente e
tempestivamente reperibili ed utilizzabili da chiunque ne abbia necessità grazie alla
modellazione parametrica di oggetti contenuti in un modello tridimensionale, il quale risulta
unico e condiviso a tutti i livelli di progettazione e per tutte le discipline.
Sulla base di questi presupposti il modello risulta completo di tutte le informazioni che
descrivono il comportamento meccanico, termico e funzionale dell’oggetto e che dettagliano le
dimensioni superiori come il tempo e il costo, la sostenibilità ambientale e lo stato manutentivo.
Limitando errori o vizi di soggettività nella acquisizione delle informazioni e migliorandone la
leggibilità, la trasmissibilità, la reperibilità dei dati, la trasparenza, l’efficienza e l’efficacia il BIM
si pone come uno strumento indispensabile a supporto dell’intero ciclo di vita delle opere civili.
Per la scuola di Follonica abbiamo ripercorso le fasi principali di un processo BIM; quelle che
vanno dal Brief al Design e che si sviluppano in un contesto di Capex, avendo tutto il corredo di
informazioni che fanno riferimento ad un PIM (Project information model). Inoltre abbiamo
gettato le basi per una futura attività di gestione e manutenzione dell’opera, quindi di quella
fase che va oltre l’handover e si inserisce in un contesto di Opex, andando ad alimentare un
cosiddetto AIM (Asset information model).
Per la progettazione vera e propria abbiamo utilizzato dei links per ciascun lotto, dividendoci
così in 4 team, in ognuno dei quali abbiamo approfondito le diverse discipline. Ogni lotto è
collegato ad un file master dove sono esplicitate le griglie e i livelli. Ogni persona facendo parte
di diversi team si è occupata di tutte le discipline e poi ha interpretato il ruolo di BIM coordinator
portando avanti l’attività di clash detection per il lotto di cui è responsabile.

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3.1. BEP
Il BEP è quel documento che va redatto preliminarmente ad ogni progetto BIM in modo tale che
siano chiari, a tuti i protagonisti della filiera, gli obiettivi, le strategie e le responsabilità
dell’intero processo.
Il BEP si divide in 4 parti:

• BIM goals &uses


• BIM project execution process
• Information exchanges
• Supporting infrastucture


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Il primo passo per la redazione della gestione informativa sono l’individuazione degli obiettivi e
l’attribuzione dei relativi usi e l’attribuzione delle priorità come nella tabella di seguito.

Priority
Goal Description Potential BIM Uses
(1-3)

Aumentare l'efficienza in fase di Condivisione del modello (links


3
progettazione collaboration), Coordinamento 3D

Aumentare la produttività in fase di Coordinamento 3D, clash detection,


2
costruzione integrazione elaborati esecutivi

Migliorare la gestione dei tempi di


3 Modellazione 4D
realizzazione

2 Revisione degli elaborati di progetto Clash detection

Aumentare la rapidità per la fase di stima Modellazione 5D, estimation e


2
di quantità e costi quantification

Archiviazione dati nel Modello,


1 Database informativo del Modello per FM
visualizzazione 3D

Il secondo capitolo definisce quali siano le attività principali e le sequenze temporali e le


dipendenze per realizzare l’intero processo. Per far ciò è stata concepita una mappa di processo,
approfondita nel successivo paragrafo. Vengono quindi definiti gli stakeholders e le
responsabilità di ciascuno. Inoltre, vengono delineati i processi di verifica.
La parte 3 stabilisce quali siano le procedure di scambio informativo, la struttura del cosiddetto
“Commond Data Environment”, esplicitato nei paragrafi successivi, le responsabilità dei processi
di scambio di informazione nomenclature da utilizzare, specifiche per inserimento degli oggetti
e i livelli di dettaglio (LOD).
Infine, viene elencata l’infrastruttura tecnologica hardware e i relativi software, sono stabili quali
siano i vari deliverables, i formati di consegna e le strategie di consegna.
Il BEP in questo caso viene concepito come un documento dinamico il quale è stato aggiornato
diverse volte durante tutto l’arco temporale del processo aiutandoci ad ottimizzare il lavoro.

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3.2. Mappa di Processo


La mappa di processo generale ha lo scopo di specificare tutte le attività principali, gli input e gli
output e quali sono le sequenze temporali e i controlli da dover fare per ottimizzare tutte le fasi
del processo. Di seguito viene esplicitata la mappa di processo per la scuola di Follonica.

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3.3. CDE ed interoperabilità


Per garantire che tutte le informazioni vengano gestite e consegnate in modo agevole e
tempestivo, abbiamo costruito ed utilizzato un CDE esteso ad ogni fase del processo compresa
quella di esercizio. Distinguiamo quindi quattro are:
• Work in progress
• Shared
• Published
• Archive

L’area “Lavori in corso” WIP (Work In Progress) è utilizzata da tutti i partecipanti al progetto per
contenere informazioni ancora non approvate. Nell’area WIP sono presenti informazioni
(modelli ed elaborati digitali) in fase di elaborazione, e che pertanto possono subire modifiche
e aggiornamenti.
L’“ambiente condiviso” Shared, è l’area dove l’informazione è controllata, esaminata e
approvato dal capo progettista. I controlli comprendono:
a) controllo di idoneità del modello;
b) controllo nome, tipologia di supporto e referenza dell’informazione;
c) controllo contenuto tecnico;
d) controllo completezza COBie;
e) controllo di estrazione tavole insieme a qualsiasi ulteriore documentazione condivisa come
pacchetto di informazioni coordinato; e
f) approvazione da parte del team manager dell’attività.
Inoltre, questa area è utilizzata per contenere informazioni che devono essere approvate per la
condivisione con le altre “imprese” partecipanti al progetto. Queste informazioni potranno
essere utilizzate come materiale di riferimento per lo sviluppo della loro parte di progetto.
Quando tutta la progettazione è stata completata, l’informazione deve essere collocata per
l’autorizzazione nell’area condivisa al cliente”.
La documentazione “pubblica” include gli output di progetto necessari nelle varie fasi definite
del progetto, pianificazione e i permessi normativi insieme ai problemi individuati per la
costruzione.
La sezione “archivio” del CDE è utilizzata per registrare tutti i progressi man mano che ogni tappa
del progetto è soddisfatta.
Nei 4 ambienti ogni documento è identificato secondo uno stadio di revisione:
Approved Gate permette il trasferimento delle informazioni dall’area WIP all’area SHARED;
Authorised Gate permette il trasferimento delle informazioni dall’area SHARED all’area
PUBLISHED;

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Verified Gate permette il trasferimento delle informazioni dall’area PUBLISHED all’area ARCHIVE
ed ai sistemi informativo-gestionali aziendali.
Per la progettazione della scuola di Follonica è stato utilizzato prevalentemente l’area WIP.
Questa sezione contiene alcune cartelle comuni ai vari team di progetto (normativa,
documentazione, bando, libreria condivisa), oltre alle quasi sono presenti altre 4 sottocartelle
ognuna delle quali si riferisce ad un Task Team per lotto in cui sono presenti cartelle con
documenti DWG, cartelle in cui sono presenti file BIM ma anche cartelle di export ed altri tipi di
formati.

3.4. Software
I software utilizzati per la “realizzazione” della scuola di Follonica sono molteplici.
In seguito all’importazione della planimetria dwg del sito è stata concepita l’architettura, la
struttura e l’impiantistica con il software Revit.
L’analisi strutturale è stata eseguita esportando il modello da Revit in Midas Gen.
Successivamente all’ analisi strutturale, le strutture previste in acciaio sono state modellate con
Tekla structure. L’utilizzo di questo software è stato necessario per ottenere un livello di
dettaglio superiore per quanto riguarda le connessioni.
Le clash detection tra le varie discipline sono state individuate ed analizzate tramite Navisworks
La gestione dei tempi, l’analisi delle quantità e dei costi sono state svolte, rispettivamente con il
software Project, integrato a Navisworks e con STR.
Per la parte di comunicazione sono stati adoperati diversi applicativi; per le immagini è stato
impiegato 3D Studio Max, per i video Lumion e per la realtà virtuale è stato utilizzato Oculus.
Per la parte di manutenzione e Facility management abbiamo è stato utilizzato Revit e
l’estensione COBie for Revit
L’esportazione dei dati tramite è stata ottenuta tramite vari formati IFC, DWG, PDF e fogli Excel.

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4. Descrizione generale dell’intervento


Accolta La sfida progettuale lanciata dal bando di Concorso #scuoleinnovative: progettiamo la
scuola del futuro” in cui il tema della “identificazione” deve fondersi con il tema della
“condivisione”, l’analisi del contesto ha fornito ulteriori indicazioni per la generazione del
concept architettonico del progetto.

La viabilità costeggia tutti i lati del lotto in esame favorendone così l’accessibilità. Le aree Nord
e Sud hanno prevalentemente carattere residenziale e la zona ad Est è contraddistinta dalla
presenza di attrezzature sportive. Il lotto immediatamente ad Ovest ospita una piazza mercato
immersa nel verde e un nascente Parco Urbano. La conformazione del terreno presenta delle
caratteristiche singolari, esso infatti si configura come un’arena semicircolare.
Nella genesi del progetto architettonico si è voluto fare particolare riferimento a questa specifica
presenza nel contesto circostante. La forma compositiva originaria è quella di una circonferenza
che, non soltanto caratterizza il fabbricato dal punto di vista geometrico, ma conferisce un
aspetto simbolico che richiama ai valori della condivisione e dell’aggregazione, come un
abbraccio della cultura verso la comunità. L’edificio scolastico si sviluppa come una aggregazione
di volumi su una pianta semicircolare, speculare all’arena del Parco Urbano. Presenta dei
percorsi interni ed esterni studiati per garantirne l’accessibilità e la completa fruibilità. Ad ogni
volume è assegnata una funzione specifica secondo le richieste del bando e presenta un
elemento caratterizzante in copertura che rendendo il prospetto dinamico. Particolare rilevanza
è data alla corte interna, attrezzata come area in parte pavimentata e in parte a verde come ad
estendere il parco urbano anche all’interno del lotto di intervento. Si è tenuto conto
dell’orientamento per favorire gli ambienti che necessitano di soleggiamento naturale diretto.

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5. Relazione architettonica
Il complesso scolastico è composto da 5 “porzioni volumetriche” che ospitano al loro interno
una funzione prevalente:
• E-01 - L’Auditorium
• E-02 - La Palestra
• E-03 - Gli uffici
• E-04 - Le Aule

Tutti gli edifici sono connessi da un percorso interno ed esterno coperto da un portico
semicircolare continuo caratterizzato da colonne dalla diversa colorazione.
La fruibilità del plesso scolastico è continua e si snoda dal volume centrale, esso funge da filtro
tra l’interno e l’esterno, è contiene al suo interno un servizio bar.

Già nelle prime fasi progettuali lo studio delle volumetrie e delle funzioni è stato affidato allo
strumento del BIM. Con il software Autodesk Revit è stato impostato un modello volumetrico al
“LOD A/B” contenenti le Masse Metriche degli edifici. Secondo la norma italiana UNI 11337 i
seguenti livelli di sviluppo sono così definiti:
LOD A: Le entità sono rappresentate graficamente attraverso un sistema geometrico simbolico
o una raffigurazione di genere presa a riferimento senza vincolo di geometria.
Le caratteristiche quantitative e qualitative (prestazione, dimensione, forma, ubicazione, costo,
ecc.) sono indicative.
LOD B: Le entità sono virtualizzate graficamente come un sistema geometrico generico o una
geometria d’ingombro. Le caratteristiche quantitative e qualitative (prestazioni, dimensione,
forma, ubicazione, orientamento, costo, ecc.) sono approssimate.

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Grazie a tale modello è stato possibile stabilire le dimensioni in termini di superfici e volumi e
controllarne la posizione nel rispetto dei vincoli urbanistici e valutandone l’orientamento per un
primo studio del soleggiamento naturale.

Il modello delle Masse Concettuali ha fornito una base per quello che viene considerato un
modello di coordinamento del processo di modellazione BIM, esso contiene gli elementi del
“Datum”, ovvero le Griglie ed i Livelli, che sono comuni ai modelli singoli in cui si sviluppano e si
“costruiscono” virtualmente i vari fabbricati che costituiscono il complesso scolastico.

Nel software sono presenti strumenti di coordinamento e monitoraggio, come l’opzione


“Copia/Controlla” attraveso la quale è possibile verificare sistematicamente la corrispondeza di
Griglie e Livelli principali tra i vari modelli.

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La modellazione architettonica in ambiente BIM, parte dall’impostazione degli elementi del


Datum, ma si sviluppa e si ottiene attraverso la creazione e l’inserimento di oggetti paramentrici
che in gergo vengono chiamati “Famiglie”.
Le Famiglie parametriche sono costrituite non solo da una rappresentazione geometrica
tridimensionale degli oggetti reali della costruzione ma, ed è questa la parte più innovativa del
processo BIM, anche una serie potenzialmente infinita di informazioni e parametri relativi a tale
oggetto. Tali informazioni possono esseredi ogni tipo ad esempio possono riferiti alle
dimensioni, ai materiali, ai costi o anche al produttore di un determinato oggetto. Questa
importante caratteristica permette di creare un database di informazioni relativa all’opera che
si sta progettando fondamentale per l’intero processo costruttivo e per tutti gli attori che ne
fanno parte.

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5.1. E-01 – Auditorium

Il blocco volumetrico destinato all’Auditorium presenta una pianta trapezoidale e si sviluppa su


due piani fuori terra presentando una altezza complessiva di 8,5 m. I prospetti presentano grandi
vetrate continue ed una finitura muraria con intonaco bianco. La disposizione interna è
caratterizzata dalla presenta di una grande sala centrale a doppia altezza, con pavimento
inclinato per ospitare gli spettatori e uno spazio palco. Sono presenti anche delle aule destinate
alle lezioni di musica e ad attività di laboratorio.

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5.2. E-02 – Palestra

L’edificio Palestra presenta le maggiori dimensioni in pianta e contiene un unico grande spazio
a tutt’altezza dove poter svolgere le attività sportive. Ha anch’esso una pianta trapezoidale e
contiene degli ambienti di servizio per gli spogliatoi. La Caratteristica architettonica
predominante è data dalla copertura a volta che interrompe la monotonia del tetto piano e si
innesta su due aperture semicircolari vetrate. La struttura è sorretta delle travature reticolari
lasciate a vista caratterizzando l’ambiente e permettendo una illuminazione continua e diretta
dalla finestratura a nastro perimetrale.

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5.3. E-03 – Uffici

Il blocco E-03 è destinato prevalentemente agli uffici per l’amministrazione scolastica. Contiene
anche gli ambienti destinati alla biblioteca e ai laboratori scolastici oltre che a delle aule studio.
Si sviluppa su una pianta trapezoidale per due piani fuori terra ed è caratterizzato in copertura
da un grande lucernario Piramidale Completamente vetrato. Grazie ad esso, la luce penetra
all’interno di uno spazio centrale a tutta altezza attorno al quale si collocano le varie stanze.
Come possibile notare dall’immagine rendering seguente, vi è una forte presenza di colore su
pareti e pavimenti, il collegamento verticale è garantito tramite un ascensore vetrato e una scala
che smonta su un ballatoio dal parapetto con balaustre orizzontali colorate.

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A tale blocco è annesso anche il volume in adiacenza ospitante il grande l’atrio di ingresso alla
scuola. L’atrio è un grande open Space con delle facciate vetrate che affacciano sia sulla parte
esterna al lotto sia sul cortile interno della scuola, come si vede dall’immagine seguente.

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5.4. E-04 – Aule

Il Blocco dedicato all’attività didattica è in realtà costituito da due volumi distinti e separati che
ospitano rispettivamente le aule dell’istituto “L. Pacioli” e dell’istituto “A.Bugiani”.
Si sviluppano longitudinalmente su un percorso semicircolare, come un quarto di una
circonferenza.
I prospetti a Sud-Est sono caratterizzata dalla presenza di Facciate contuinue vetrate su cui
affacciano tutte le aule. Esse usufruiranno del soleggiamento naturale e saranno schermate
internamente con sistemi di oscuramento per attutirne l’intensità.

Nel lato interno, invece, si articola un corridoio che conduce a tutti gli ambienti.

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Il volume più interno si sviluppa per 3 piani fuori terra e 3 terrazzi in copertura, mentre quello
più esterno presenta 2 piani fuori terra ed un grande terrazzo.
Le finiture interne ed esterne sono intonacate e verniciate di bianco per continuità formale con
le altre strutture del complesso scolastico. Tale scelta è stata volta ad esaltare la geometria
dell’intero intervento progettuale con le sue particolarità in pianta ed elevazione, evideziando
le zone di luce e di ombra.

5.5. E-05 – Esterni

La modellazione del contesto e della sistemazione esterna del lotto in esame è avvenuta
all’interno di uno specifico file rvt.
È stata modellata la conformazione del terreno esistente attraverso l’inserimento delle relative
quote altimetriche e curve di livello. Sono stati creati i percorsi, la viabilità stradale e le zone
pavimentante.

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La sistemazione esterna di progetto si articola con zone a verde e zone pavimentate come
percorsi pedonali e slarghi. Coerentemente con il concept architettonico, i percorsi si innestano
dalle strade esterne al lotto a raggiera per condurre agli ingressi principali degli edifici.
Riprendono il loro percorso a partire dalle aperture sui prospetti interni e confluiscono in uno
spazio centrale circolare. La corte interna del complesso scolastico è una piazza che contiene
una fontana centrale e delle sedute amovibili che all’occorrenza possono essere disposte
attorno al fulcro centrale dove svolgere eventi o manifestazioni al servizio della scuola o della
cittadinanza.

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6. Relazione strutturale
Successivamente alla fase di progettazione architettonica si è passati alla progettazione
strutturale. È stato creato all’interno del software Revit un modello strutturale dal quale poi
poter estrapolare un modello analitico esportabile, attraverso vari formati, in programmi per
l’analisi strutturale.
Le verifiche sono svolte utilizzando il metodo degli stati limite (S.L). Tutti i calcoli e le verifiche
sono redatti in conformità alla normativa vigente in materia, ed in particolare:
▪ D.M. LL.PP. 14 gennaio 2008: Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC2008)
▪ Circolare Ministeriale n.617 del 2 febbraio 2009
▪ Eurocodice 2 – Progettazione delle strutture in calcestruzzo (UNI-EN 1992-1)
▪ Eurocodice 8 – Progettazione delle strutture per la resistenza sismica (UNI-EN 1998-1)
In particolare, si è verificata:
▪ la sicurezza nei riguardi degli stati limite ultimi (SLU);
▪ la sicurezza nei riguardi degli stati limite di esercizio (SLE);
▪ la sicurezza nei riguardi dello stato limite del danno (SLD).
Nell’ambito del metodo semiprobabilistico agli stati limite sono state utilizzate le combinazioni
relative al [NTC - 2.5.3].
Per la valutazione dell’azione sismica si è fatto riferimento al paragrafo 3.2 delle NTC.
L’azione sismica di riferimento è definita a partire dai parametri ag, Fo, T*C individuati
nell’allegato B alle NTC in funzione dei punti del reticolo di riferimento in cui è stata suddivisa
l’Italia e del periodo di ritorno dell’azione sismica TR.
La scuola sorge nel comune di Follonica (GR), la zona è caratterizzata una bassa pericolosità
sismica. Vengono di seguito elencati i principali parametri di progetto:
▪ Vita nominale: 50 anni
▪ Classe d'uso: III
▪ Periodo di riferimento: 75 anni
▪ Periodo di ritorno:75 anni (SLD)/ 712 anni (SLV)
▪ Categoria di sottosuolo: C- terreni mediamente addensati
▪ Categoria topografica : T1 - superficie pianeggiante
▪ Classe di duttilità: Bassa B
▪ Tipologia strutturale: Struttura in c.a. a telaio.

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Sulla base delle azioni orizzontali che caratterizzano il territorio e delle geometrie individuate
dall’architettonici, si è optato per l’utilizzo di strutture in cemento armato gettato in opera con
sistema sismo resistente a telaio. L’unico edificio che presenta una struttura mista è la palestra,
vista la necessità di coprire grandi luci sono state utilizzate travature reticolari appoggiate su
pilastri in cemento armato.
Si è scelto di utilizzare un acciaio del tipo Fe B450 C e si prescrive l’utilizzo di calcestruzzo C
25/30. Per la carpenteria metallica, acciaio S275 e bulloni classe 8.8.
Definite le caratteristiche principali degli edifici e dei materiali, si è passati alla fase di
modellazione. Nel modello strutturale è stato “linkato” il modello architettonico e, dopo un
dimensionamento effettuato attraverso schemi semplificati, sono state inserite famiglie di
elementi strutturali come colonne, travi, solai, ed elementi di fondazione che costituisco lo
scheletro resistente degli edifici. Per una migliore interazione tra i diversi programmi utilizzati
nel processo integrato, sono state scaricate e utilizzate famiglie di elementi appositamente
create per il software di calcolo scelto per l’analisi.

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Il modello analitico è stato poi esportato in modo diretto nel software di analisi strutturale
MidasGen attraverso un applicativo di Revit. In questo modo il programma riesce a riconoscere
automaticamente geometria della strutturale, dimensioni degli elementi, materiali e condizioni
vincolari.
Inserite le sollecitazioni verticali e orizzontali e le relative combinazioni di carico, sono state
individuate le sollecitazioni massime e effettuate le verifiche secondo norma. Le modifiche agli
elementi strutturali sono state poi implementate nel modello Revit andando ad inserire anche
le armature.

Per quanto riguarda la palestra sono stati effettuati gli stessi passaggi per il calcolo strutturale,
mentre per la modellazione di dettaglio è stato utilizzato il software Tekla. Dal modello Revit è
stato esportato un file formato IFC rielaborato successivamente in Tekla per la rappresentazione
dei dettagli degli elementi in acciaio.

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Al termine delle fasi di progettazione strutturale ed architettonica sono stati definiti gli output
per la rappresentazione degli edifici utilizzando gli strumenti messi a disposizione da Revit. Il
software dà la possibilità di organizzare piante, carpenteria, prospetti, sezioni e viste di dettaglio
in vere e proprie tavole. Inoltre, è possibile creare famiglie di “Cartigli” dinamici, che modicano
i dati a seconda della Tavola che si sta creando. La forza di questo processo è dinamicità, la
modifica di un elemento nel modello comporta la modifica automatica delle viste all’interno
delle tavole. La possibilità di definire “viste di modello” personalizzate rende più semplice e
veloce evidenziare parti del progetto.

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7. Relazione MEP
La parte impiantistica del progetto è stata sviluppata grazie agli strumenti forniti all’interno del
software Autodesk Revit nella scheda MEP ed è stata indirizzata sul dimensionamento di un
impianto aeraulico.
Il primo passaggio importante da compiere è stato quello di geolocalizzare l’intervento in esame.
Attraverso il software è possibile collegare il modello a delle coordinate geografiche reali di
longitudine e latitudine che comporta l’aggiunta di una serie di informazioni utili allo sviluppo
del progetto.
Si è passati alla costituzione di un modello energetico partendo da un modello architettonico
geometrico dell’edificio. Si sono impostati i parametri generali di progetto ed in particolare i
parametri ambientali esterni, impostando la temperatura di bulbo asciutto e bulbo bagnato
della località di Follonica grazie alla geolocalizzazione. Dopodiché è stato necessario stabilire i
parametri ambientali interni attraverso l’identificazione di zone e vani climatici.
Si sono stabilite le temperature di set point, il numero di ricambi d’aria per ora da garantire, la
destinazione d’uso, l’affluenza e l’utilizzo di ogni ambiente contenuto all’interno di una zona
climatica. Si sino dovute poi identificare le caratteristiche relative all’involucro esterno
dell’edificio. Per quanto riguarda le pareti, le parti vetrate, i pavimenti e la copertura, si sono
associate le informazioni relative ai materiali utilizzati e alle loro caratteristiche termo-fisiche.

Attraverso una buona impostazione del modello energetico, il software Revit permette di
effettuare, seppur in maniera ancora poco precisa, un calcolo dei carichi termici a cui l’edificio è
sottoposto. Viene estrapolato un report che riporta i valori di riferimento grazie ai quali è
possibile dimensionare l’impianto.

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La modellazione dell’impianto ha avuto inizio con l’inserimento delle famiglie MEP, in particolare
con la scelta più appropriata dell’U.T.A. Questa è stata posizionata sul tetto e presenta dei punti
di connessione per le condotte dell’aria in entrata ed in uscita.

Si è proceduto a sviluppare il percorso più appropriato per le canalizzazioni sia in orizzontale che
in verticale, avendo cura di portarlo all’interno dei cavedi e dei controsoffitti.
I canali di mandata dell’aria terminano all’interno degli ambienti con degli elementi chiamati
“diffusori” che si installano all’interno della pannellatura del controsoffitto.

Una volta terminata la modellazione, si è proceduto al calcolo del dimensionamento


dell’impianto stesso. Il software permette di effettuarlo in maniera automatica, valutando le
portate e le perdite di carico punto per punto.

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La modellazione BIM costituisce uno strumento molto importante per la progettazione


impiantistica poiché permette di valutarne le caratteristiche e lo sviluppo nello spazio
tenendone costantemente in considerazione il rapporto con le altre discipline.

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8. Coordinamento dei progetti


Al termine di tutte le fasi di progettazione, Architettonica, Strutturale e Impiantistica si procede
con l’attività di verifica delle interferenze. Con la “Clash Detection” si esaminano nel dettaglio i
punti critici dei vari modelli per individuare e prevenire problemi progettuali.
Il modello di Coordinamento, cioè il modello in cui sono “linkate” tutte le discipline, viene
esportato da Revit in Navisworks. L’esportazione è diretta, di conseguenza è possibile ritrovare
all’interno del programma tutte le informazioni necessarie riguardanti il progetto.

Navisworks permette di creare delle verifiche incrociate, utilizzando opportuni filtri, tra le
differenti discipline. Sono state effettuate diversi tipi di verifiche:
Architettonico/Strutturale
Strutturale/Strutturale
Strutturale/MEP

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Il programma restituisce una lista numerata con le varie interferenza, dando la possibilità di
ignorare alcune tipologie che risultano ininfluenti dal punto di vista progettuale. Per il
coordinamento tra i vari attori del processo è possibile creare degli “screen”, cioè dei fermo
immagine, editabili con note da inviare al responsabile alla modifica dei modelli.
Una volta risolte le interferenze segnalate in Revit, è possibile ricaricare il modello in Navisworks,
il quale restituirà una lista di interferenze “risolte” e indicherà quelle ancora presenti nel
progetto.

Il programma è in grado di creare un report automatico delle interferenze, dove vengono


riportati oltre ad un’immagine delle “clash” i dati principali:
- Data di creazione della verifica;
- Posizione del modello;
- Tipologia di interferenza;
- Elementi coinvolti.

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9. WBS e Cronoprogramma
Dopo aver realizzato la progettazione architettonica, strutturale ed impiantistica, e quindi fatta
la parte 2D e 3D si può passare alla valutazione dei tempi attraverso la tecnologia BIM e quindi
analizzare la cosiddetta quarta dimensione.
Il primo obiettivo per la pianificazione del progetto e la definizione del cronoprogramma è
l’individuazione delle attività che comporranno il progetto e la stesura della Work Breakdown
Structure (WBS).
La WBS è formalmente una rappresentazione, in forma grafica o descrittiva, che suddivide
gerarchicamente il progetto in componenti, partendo dal livello più elevato fino a livelli sempre
più dettagliati. La WBS è basata quindi sulle attività da effettuare per raggiungere gli obiettivi
prefissati, consentendo quindi la realizzazione dei progetti nei tempi, costi e qualità previsti.

Per il progetto corrente è stato suddiviso il cantiere iniziale per lotti, successivamente per ogni
lotto è stato utilizzato sempre lo stesso schema che consiste nel suddividere le opere in
struttura, involucro, interni, impianti ed arredi. Al di sotto di questo livello sono previsti altri due
livelli per poter arrivare alla definizione delle attività componenti il progetto.
La WBS creata è la seguente:

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Per integrare la definizione delle attività e della WBS in Revit si deve creare un parametro
condiviso che vada ad essere assegnato ad ogni elemento del progetto. Al parametro condiviso
creato “Codice WBS” per ogni elemento si è assegnato il corrispondente valore al quale
appartiene nella WBS in questo modo tutti gli elementi del progetto possono essere identificati
e collocati all’interno delle attività previste.

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Successivamente alla definizione della WBS si può passare alla fase di valutazione dei tempi o
schedulazione del progetto. Il tipo di rappresentazione utilizzato in questo progetto è stato il
diagramma di Gantt che è il metodo più diffuso e che permette una lettura molto facile
dell’ordine temporale delle attività.
Il diagramma è costruito partendo da un asse orizzontale che rappresenta l’arco temporale
totale del progetto, e dall’asse verticale in cui sono elencate le diverse attività componenti il
progetto.
Attraverso il diagramma di Gantt si riesce anche a trovare facilmente il percorso critico e ad
evidenziarlo. Nel grafico che segue il percorso critico è evidenziato in rosso.
La durata complessiva del progetto prevista è circa 550 giorni.

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10. Valutazione costi


In seguito alle attività precedenti si può passare alla valutazione dei costi dell’intervento. Questa
fase può essere molto agevolata dall’utilizzo della metodologia BIM ed in questo ambito la
definizione dei costi viene indicata con 5D.
La valutazione dei costi è stata realizzata attraverso l’utilizzo del software STR Vision che
permette di avere una integrazione completa con i modelli IFC in generale e con modelli Revit
in particolare.
Dopo aver realizzato i modelli architettonici, strutturali ed impiantistici in Revit, questi sono stati
puliti e convertiti in modelli IFC 2.3 che sono ampiamente supportati dal software STR.

L’importazione in tale software permette di avere come base del computo il modello BIM con
tutte le sue caratteristiche e tutti i parametri di ciascun oggetto che lo compone. Inoltre, questo
permette di avere anche una visualizzazione 3D degli elementi con una efficace evidenziazione
degli elementi selezionati.

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La procedura BIM permette di selezionare gli elementi costituenti il modello tramite dei filtri su
qualsiasi parametro esistente ed automaticamente da la quantità singola o la somma di
determinate dimensioni che interessano il computo.

Altro vantaggio è quello di avere un collegamento bidirezionale tra gli elementi e le voci
costituenti il computo metrico, in tal modo se viene aggiornato un elemento con i relativi
parametri, automaticamente il software aggiorna le dimensioni presenti nel computo di tale
elemento per tutte le voci.

Con questi vantaggi si può realizzare un computo metrico ed un computo metrico estimativo
sempre aggiornato e completo con una riduzione drastica degli errori ed una forte diminuzione
del tempo necessario a realizzarlo
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Attraverso questa procedure e procedure parametriche sono stati stimati i costi di realizzazione
dell’intervento che sono compatibili con le condizioni economiche del bando, in particolare
l’importo stimato è di circa il 7% inferiore a quello messo a disposizione dell’amministrazione.

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11. Facility Management


Per le attività di gestione e manutenzione della scuola di Follonica abbiamo fatto riferimento
allo standard internazionale del Construction Operations Building Information Exchange
(COBie).
Il COBie si configura come un documento il cui contenuto consiste in una serie di informazione
minime per una gestione completa di ogni singolo asset e di conseguenza dell’opera completa.
Un file COBie è l’insieme di numerosi fogli di lavori, 19 per l’esattezza, i quali specificano le
informazioni operative spaziali, ma anche gli attributi dei componenti, ed inoltre tutto l’insieme
di informazioni che è propriamente del Facility e si inserisce nella parte dell’Operate. In
particolare, le informazioni sul "Facility” (Assembly, Connection, Spare, Resource, Jobe, Impact,
Document, Attribute) vengono aggiunte manualmente e non estratte dal modello in modo tale
che anche da personale non BIM.
Di seguito è esplicitata una tabella che specifica quali siano i diversi fogli di lavoro e quali siano
quelli che obbligatoriamente devono essere compilati e quali quelli facoltativi.

Foglio COBie Breve descrizione dei contenuti

Contact Informazioni su persone / uffici / aziende richiesto

Facility Informazioni sul progetto, sito e struttura richiesto

Floor Livelli verticali (pavimenti, tetti, fondazioni, aree esterne, ecc.). richiesto

Space Spaces/Rooms identificati all'interno di un determinato piano. richiesto

Zone Insieme di spazi per uno specifico attributo. richiesto se


specificato

Type Tipi di attrezzature, prodotti e materiali. richiesto

Component Materiali e attrezzature nominati individualmente. richiesto

System Componenti che insieme determinano una funzione. richiesto

Assembly Componenti costituti da altri componenti. richiesto se


specificato

Connection Connessione logica tra gli elementi. richiesto se


specificato

Impact Impatti economici, ambientali e sociali nelle varie fasi del ciclo di richiesto se
vita. specificato

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Spare Ricambio e informazioni di riordino. richiesto se


specificato

Resource Materiali richiesti, strumenti e formazione. richiesto se


specificato

Job Procedure necessarie per mantenere e gestire la struttura. richiesto se


specificato

Document Tutti i riferimenti ai documenti applicabili. richiesto se


specificato

Attibute Informazioni della progettazione richiesto se


specificato

Coordinate Posizione degli spazi e dei componenti: riquadri (3D), linee (2D) richiesto se
e punti (1D). specificato

Issue Altri problemi presenti non specificati precedentemente richiesto se


specificato

PickList Elenchi dei valori disponibili per i campi di riferimento. richiesto

Ogni foglio di lavoro a sua volta è composto da varie colonne caratterizzato da diversi colori:
a) In colore giallo sono indicati quei campi previsti per tutte le Istanze o Tipi, come ad esempio
“Name” e “CreateOn”.
b) Con il colore salmone sono evidenziati i campi relativi alle referenze come ad esempio la e-
mail ed inoltre i campi associati alla PickList di riferimento.
c) In viola sono indicati i riferimenti esterni.
d) In verde indicati quegli attributi che non sono obbligatori ma sono specificatamente
richiesti dal Committente.
e) Nelle caselle di colore blu invece vengono trascritte ulteriori informazioni non previste dallo
schema COBie.
Per la scuola di Follonica sono state approfondite le informazioni che riguardanti gli spazi le
componenti soggette a particolari attività di manutenzione.
Le informazioni di cui sopra sono state inserite all’interno del software Revit ed estrapolate dal
modello attraverso l’utilizzo di apposito plug-in Cobie for Revit. Il plug-in assiste l’utente sia in
fase di implementazione dei dati, sia nella fase di esportazione. L'estensione quindi crea e
associa automaticamente i propri parametri agli oggetti nel modello Revit e la funzione
Parameter Mapping permette di mappare le informazioni evitando la compilazione manuale.

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L'estensione utilizzerà quindi questi parametri mappati per l'archiviazione e l'esportazione dei
dati nel file COBie finale che risulterà come un file in formato Excel con la configurazione
descritta precedentemente.

I dati così approfonditi, potranno quindi essere implementati, in futuro, in un software


gestionale che potrà riguardare varie attività.

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Gli spazi potranno essere inventariati, prenotati oppure individuati, con un sistema BMS, qualora
ci sia bisogno di un intervento di manutenzione. Inoltre, altre operazioni sulla scuola potranno
riguardare interventi su richiesta o la gestione della attività di manutenzione programmata.

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12. Comunicazione del progetto


La comunicazione progettuale può avvenire in maniera molto semplice e diretta, anche a chi
non è del settore delle costruzioni, per mezzo di video d’Animazione e immagini di rendering.
In questo caso applicativo, per ottenere tale risultato, si è sfruttata l’interoperabilità tra il
software di modellazione Autodesk Revit e il software di video-rendering Lumion.
Attraverso un plug-in specifico, “Revit to Lumion”, è possibile esportare il modello. RVT,
partendo da una vista 3D, in un file di scambio COLLADA .DAE che ottimizza le informazioni
necessarie per poi permettere l’importazione all’interno di Lumion.

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Questo passaggio è in realtà unidirezionale ma può essere ripetuto n-volte. Infatti, può
succedere che a seguito dell’importazione in Lumion ci si renda conto di aspetti progettuali che
non funzionano, o di errori di modellazione grossolani. A quel punto è necessario ritornare alla
modellazione Revit, anche semplicemente per approfondire il livello di dettaglio della
progettazione, riesportare il modello, sovrascrivendo lo stesso file .DAE e riaggiornare
l’importazione di quest’ultimo in Lumion. Saranno riconosciute tutte le operazioni effettuate
fino al quel momento effettuate.

Si è deciso di impostare una nuova scena per la realizzazione di un semplice video di animazione
relativo al progetto del nuovo piolo scolastico di Follonica.
Si è scelta una ambientazione vuota con un terreno pianeggiante a verde e un cielo sereno e
poco nuvoloso. È possibile modificare le caratteristiche del paesaggio, del terreno e delle
condizioni metereologiche della scena che si vuole creare.

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Si è verificato poi che i materiali relativi agli elementi dell’edificio in questione avessero la resa
desiderata. È stato necessario talvolta riassegnare nuovi materiali a determinate superficie,
attraverso Lumion è possibile associare nuove texture e modificarne i principali parametri come
il colore o la rugosità.

È stato molto utile, ai fini di una resa realistica, l’inserimento di oggetti del paesaggio, come
piante e fiori, elementi d’acqua. Si sono aggiunti elementi di arredo e si è arricchita la scena con
l’introduzione di personaggi in movimento e veicoli. È possibile inserire anche suoni o effetti
luminosi che possono suggestionare lo spettatore.

Dopo aver valutato a sufficienza le caratteristiche della scena creata, si è proceduto


all’impostazione delle fotocamere. Si può valutare la posizione delle camere e la resa finale

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attraverso lo strumento di Rendering nei quali è possibile personalizzare lo stile di


rappresentazione delle immagini.

Si è proceduto ad impostare un percorso delle camere la cui sequenza viene riconosciuta dal
software che ne unisce i passaggi creando una ripresa unica. È possibile modificare le camere
per posizione altezza e orientamento fino al momento in cui non si procede all’esportazione del
video. I tempi di renderizzazione video sono mediamente lunghi ma possono essere ridotti in
accordo con le prestazioni hardware del computer che si utilizza.

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13. Conclusioni
La scuola di Follonica è stata pensata con un nuovo approccio progettuale, con il “Begin with the
end in mind” e rispetto ad una progettazione tradizionale, i vantaggi sono stati molteplici.
Il primo vantaggio, e quello più importante, è il coordinamento. Questo consente lo sviluppo del
progetto parallelamente per le diverse discipline riuscendo a monitorare, individuare e risolvere
le interferenze nate tra elementi di diversa funzione.
Il modello è capace di contenere più informazioni di un gruppo di disegni, permettendo ad ogni
disciplina di annotare e collegare la "loro intelligenza" al progetto. La condivisione e la
collaborazione, tra i vari attori della filiera, così facilitata, consente al progetto di evolvere fino
ad arrivare alla soluzione ottimale.
La ricchezza di informazioni è facilmente accessibile grazie agli strumenti di mappatura. Essendo
un modello che è legato ad un database, si dispone di una grande quantità di informazioni a
portata di mano, uno strumento che risulta utile per la gestione, il controllo e la futura
manutenzione della costruzione. E queste informazioni potranno essere disponibili ovunque,
anche in dispositivi mobile.
Grazie ad un modello condiviso, si riduce notevolmente la necessità di procedere alla
rielaborazione e alla duplicazione di disegni per le diverse esigenze di discipline di progettazione.
Con gli strumenti di simulazione è stato possibile migliorare la programmazione delle future fasi
di costruzione ed è stato possibile avere una quantificazione dei materiali veloce ed accurata.
Una volta completato, il modello stesso è stato lo strumento di comunicazione fondamentale,
tramite l’elaborazione di video e realtà virtuale, per trasmettere la portata del progetto, i vari
passaggi e il risultato finale.

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