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OGGETTO:
PROGETTO STRUTTURALE
ELABORATO:
RELAZIONE DI CALCOLO
IL PROGETTISTA: TAVOLA:
ARCH. LA ROSA ROSANNA
con studio in Via Sardegna 34
97014 - Ispica (RG)
COLLABORATORE:
SCALA:
ARCH. PETRIGLIERI GIORGIA FRANCESCA
COMMITTENTE:
DATA: GENNAIO 2019
ISTITUTO AUTONOMO PER LE CASE POPOLARI - RAGUSA
RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO
ARCH. GIOVANNI LA LOTA
AGG.:
VISTI:
INDICE GENERALE
1 PROGETTO ......................................................................................................... 2
1.1 Premessa............................................................................................................2
2 RELAZIONE DI CALCOLO .................................................................................... 3
2.1 Normativa e riferimenti legislativi ...........................................................................3
2.2 Livello di conoscenza ............................................................................................3
2.3 Categoria d’intervento ..........................................................................................4
2.4 Materiali impiegati e resistenze di calcolo ................................................................5
2.5 Combinazione delle azioni .....................................................................................5
2.6 Vita nominale – Classe d’uso – Categoria topografica ................................................7
2.7 Le verifiche strutturali ..........................................................................................8
2.8 Valutazione della sicurezza ....................................................................................8
2.9 Proprietà dei materiali ..........................................................................................8
2.10 Omissione verifiche in fondazione ......................................................................... 10
2.11 Caratteristiche geologiche del sito ........................................................................ 10
2.12 Analisi dei carichi ............................................................................................... 11
2.13 Analisi dei meccanismi d’insieme .......................................................................... 11
2.13.1 Considerazioni sulla modellazione strutturale ............................................... 13
2.14 Analisi dei meccanismi locali di collasso ................................................................. 13
2.14.1 Verifiche dei meccanismi locali di collasso .................................................... 14
2.15 Codice di calcolo ................................................................................................ 17
3 CONSIDERAZIONI GENERALI ........................................................................... 19
3.1 Descrizione dello stato di fatto ............................................................................. 19
3.1.1 Considerazioni sulla conoscenza della struttura ................................................ 19
3.2 Carenze strutturali e Quadro fessurativo................................................................ 19
3.3 Indicazione sommaria degli interventi previsti ........................................................ 20
4 VERIFICHE STRUTTURALI ................................................................................ 23
4.1 Individuazione della struttura .............................................................................. 23
4.2 Criteri di progettazione e modellazione .................................................................. 24
4.3 Fattore di comportamento q ................................................................................ 24
4.4 Parametri dell’azione sismica e spettri di risposta ................................................... 24
4.5 Verifiche condizione Ante Operam ........................................................................ 26
4.5.1 Dati generali............................................................................................... 26
4.5.2 Analisi Push-Over ........................................................................................ 27
4.5.3 Verifica meccanismo locale di ribaltamento ..................................................... 38
4.5.3.1 Parete su salita Castello .................................................................................... 38
4.6 Verifiche condizione Post Operam ......................................................................... 41
4.6.1 Dati generali............................................................................................... 41
4.6.2 Analisi Push-Over ........................................................................................ 41
4.6.3 Verifica meccanismo locale di ribaltamento ..................................................... 53
4.6.3.1 Parete su salita Castello .................................................................................... 53
4.6.3.2 Verifica in corrispondenza del capochiave ............................................................ 54
4.6.4 Verifica elementi lignei ................................................................................. 56
4.6.4.1 Premessa ........................................................................................................ 56
4.6.4.2 Travi copertura C2 ........................................................................................... 56
4.6.4.3 Travi copertura C1 ........................................................................................... 58
4.6.5 Verifica volta portante.................................................................................. 60
4.6.6 Verifica architrave ....................................................................................... 62
4.6.6.1 Verifica architrave apertura piano terra ............................................................... 64
4.6.7 Verifica balcone a struttura metallica.............................................................. 65
4.7 Sicurezza sismica e vulnerabilità dell’edificio .......................................................... 67
5 RELAZIONE SUI MATERIALI ............................................................................. 69
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1 PROGETTO
PROGETTO DI RECUPERO PRIMARIO MEDIANTE LA RISTRUTTURAZIONE
EDILIZIA DELL'IMMOBILE DI PROPRIETÀ COMUNALE SITO IN RAGUSA
IBLA, SALITA CASTELLO N° 3 - 5, DA DESTINARE AD ALLOGGIO SOCIALE.
1.1 Premessa
La presente relazione illustra i risultati delle valutazioni di sicurezza sismica e dei
conseguenti interventi di miglioramento strutturale eseguiti per le strutture dell’edificio sito in
salita Castello 3 e 5 di Ragusa Ibla, ai sensi delle Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto
Ministeriale del 17/01/2018, Ministero delle Infrastrutture, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
42 del 20 febbraio 2018 – Supplemento Ordinario n. 8) e della Circolare applicativa 2 febbraio
2009, n. 617 - Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui
al D.M. 14 gennaio 2008”, ove compatibile.
Al fine di implementare correttamente la verifica strutturale, le successive valutazioni sono
state portate a termine una volta raccolte le informazioni minime sulla struttura e sui materiali
costituenti.
Una volta eseguite le verifiche strutturali dello stato di fatto, è stato approntato il progetto
di miglioramento, in sintonia con la legislazione sismica.
Successivamente, si svolgeranno le analisi e le verifiche strutturali, aiutati dalle indagini
eseguite, al fine di valutare il livello di sicurezza dello stato di fatto.
Tale conoscenza, permetterà, poi, di approntare specifici interventi di miglioramento
strutturale per conferire all’edificio interessato il livello di sicurezza sismica, compatibile con le
norme vigenti.
Nella successiva figura è stata indicato l’immobile oggetto dell’intervento, all’interno del
centro storico di Ragusa Ibla.
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4. Descrizione dei principali interventi di miglioramento sismico da realizzare;
5. Compendio dei risultati ottenuti sia nello stato di fatto che in quello di progetto,
preceduta dall’analisi delle vulnerabilità specifiche del corpo strutturale esaminato;
6. Sintesi delle verifiche eseguite, a giustificazione degli interventi progettuali previsti
per il miglioramento strutturale;
7. Riproduzione, in allegato a parte, dei tabulati di verifica di tutte le procedure di
calcolo utilizzate.
2 RELAZIONE DI CALCOLO
2.1 Normativa e riferimenti legislativi
La principale normativa di riferimento per l’intervento da realizzare si può identificare con:
Norme tecniche per le costruzioni (NCT), di cui al D.M. 17 gennaio 2018 (G.U.
20 febbraio 2018 n. 42 - Suppl. Ord.).
Circolare 2 febbraio 2009 n. 617 del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti (G.U. 26 febbraio 2009 n. 27 – Suppl. Ord.): le disposizioni della Circolare
sono state utilizzate in mancanza di specifiche indicazioni ad integrazione della norma
precedente (NCT) e per quanto con esse non in contrasto;
Le attività di verifica hanno comportato una preliminare fase di “conoscenza” delle strutture
attraverso l’esecuzione di saggi (svellimento di intonaco e scassi localizzati per la valutazione
delle strutture resistenti verticali e orizzontali), insieme a conoscenze relative alla condizione
delle strutture fondali attraverso l’esecuzione di qualche pozzetto esplorativo.
In effetti, le NTC 2018 differenziano la procedura di valutazione della sicurezza per gli edifici
esistenti dalla progettazione dei nuovi edifici. Gli edifici esistenti si differenziano da questi ultimi,
infatti, perché:
Il progetto riflette lo stato delle conoscenze al tempo della loro costruzione;
Il progetto può contenere difetti di impostazione concettuale e di realizzazione non
evidenziabili;
Tali edifici possono essere stati soggetti a terremoti passati o ad altre azioni accidentali i
cui effetti non sono manifesti.
3
- le proprietà dei materiali, in particolare per la valutazione del paramento murario, con l’esame
della qualità muraria e l’eventuale valutazione sperimentale delle caratteristiche
meccaniche per stabilire se la muratura in esame è capace di un comportamento strutturale
idoneo a sostenere le azioni statiche e dinamiche prevedibili per l’edificio in oggetto. Di
particolare importanza risulta la presenza o meno di elementi di collegamento trasversali
(es. diatoni), la forma, tipologia e dimensione degli elementi, la tessitura, l’orizzontalità
delle giaciture, il regolare sfalsamento dei giunti, la qualità e consistenza della malta. Di
rilievo risulta anche la caratterizzazione di malte (tipo di legante, tipo di aggregato,
rapporto legante/aggregato, livello di carbonatazione), e di pietre e/o mattoni
(caratteristiche fisiche e meccaniche) mediante prove sperimentali.
La norma specifica come la quantità e qualità dei dati acquisiti determina il metodo di
analisi e i valori dei fattori di confidenza da applicare alle proprietà dei materiali da adoperare
nelle verifiche di sicurezza; inoltre indica come valutare realisticamente l’occorrenza dei
meccanismi di collasso che possono verificarsi nella struttura, per condurre le relative verifiche
di sicurezza.
Le indagini eseguite rientrano tra quelle indicate come “Indagini in situ limitate” descritte
nella Circolare n° 617/2009, come descritte nel punto C8A.1.A.3 [“servono a completare le
informazioni sulle proprietà dei materiali ottenute dalla letteratura, o dalle regole in vigore all’epoca della
costruzione, e per individuare la tipologia della muratura (in Tabella C8A.2.1 sono riportate alcune tipologie
più ricorrenti). Sono basate su esami visivi della superficie muraria. Tali esami visivi sono condotti dopo la
rimozione di una zona di intonaco di almeno 1m x 1m, al fine di individuare forma e dimensione dei blocchi di
cui è costituita, eseguita preferibilmente in corrispondenza degli angoli, al fine di verificare anche le
ammorsature tra le pareti murarie. E’ da valutare, anche in maniera approssimata, la compattezza della malta.
Importante è anche valutare la capacità degli elementi murari di assumere un comportamento monolitico in
presenza delle azioni, tenendo conto della qualità della connessione interna e trasversale attraverso saggi
localizzati, che interessino lo spessore murario.”]
Tali indagini hanno consentito di estrarre i parametri minimi necessari alla fase di verifica
strutturale in campo statico e dinamico. Nel caso in esame, per la tipologia di indagini eseguite,
è possibile collocare il livello di conoscenza al primo grado descritto in normativa, ovvero LC1,
cui corrisponde un fattore di confidenza pari a 1,35 (FC = 1,35).
Per tale livello di conoscenza (LC1), la normativa indica di considerare per le verifiche i
seguenti valori di resistenza:
Resistenze: valore minimo dell’intervallo di tabella C8A.2.1;
Moduli elastici: valori medi degli intervalli riportati nella Tabella C8A.2.1, per la
tipologia muraria presa in considerazione.
I calcoli e le verifiche sono condotti con il metodo semiprobabilistico degli stati limite
secondo le indicazioni del D.M. 17 gennaio 2018.
I carichi agenti sulle strutture, derivanti dall’analisi dei carichi, vengono ripartiti dal
programma di calcolo in modo automatico sulle strutture portanti.
Le azioni introdotte direttamente sono combinate con le altre (carichi permanenti,
accidentali e sisma, neve, vento), mediante le combinazioni di carico di seguito descritte; da
esse si ottengono i valori probabilistici da impiegare successivamente nelle verifiche.
Un’accurata valutazione dei carichi è un requisito imprescindibile di una corretta
progettazione, in particolare per le costruzioni realizzate in zona sismica.
Essa, infatti, è fondamentale ai fini della determinazione delle forze sismiche, in quanto
incide sulla valutazione delle masse e dei periodi propri della struttura dai quali dipendono i
valori delle accelerazioni (ordinate degli spettri di progetto).
La valutazione dei carichi e dei sovraccarichi è stata effettuata in accordo con le disposizioni
del Decreto Ministero Infrastrutture Trasporti 17 gennaio 2018 (G. U. 20 febbraio 2018, n. 42 -
Suppl. Ord.), “Norme tecniche per le Costruzioni”
Per l’entità dei carichi presi in considerazione si rimanda ai tabulati di verifica allegati.
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(punto 8.4.2 delle NTC/2018) perché il progetto prevede di realizzare “interventi atti ad
aumentare la sicurezza strutturale preesistente”.
Pur a fronte di uno stato di fatto caratterizzato da crolli e da un accentuato quadro
fessurativo, il progetto ha previsto la realizzazione di tutti quegli elementi strutturali crollati
nella loro stessa posizione originaria e nel rispetto delle primitive tecnologie, facendo in modo
che anche nella distribuzione dei carichi si rispettasse la condizione originaria.
In tal senso, si ritiene ribadisce la categoria d’intervento sopra indicata non essendo
previsti interventi in grado di modificare e/o alterare l’originario comportamento globale della
struttura resistente dell’edificio.
Tutti i materiali impiegati dovranno essere comunque verificati con opportune prove di
laboratorio secondo le prescrizioni della vigente Normativa.
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G1 G1 G 2 G2 P P Q1 Qk1 Q 2 02 Qk 2 Q 3 03 Qk 3 .......
dove:
G1 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi strutturali; peso proprio del terreno,
quando pertinente; forze indotte dal terreno (esclusi gli effetti di carichi variabili
applicati al terreno); forze risultanti dalla pressione dell’acqua (quando si configurino
costanti nel tempo);
G2 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali;
P rappresenta pretensione e precompressione;
Q azioni sulla struttura o sull’elemento strutturale con valori istantanei che possono
risultare sensibilmente diversi fra loro nel tempo:
di lunga durata: agiscono con un’intensità significativa, anche non continuativamente,
per un tempo non trascurabile rispetto alla vita nominale della struttura;
di breve durata: azioni che agiscono per un periodo di tempo breve rispetto alla vita
nominale della struttura;
Qki rappresenta il valore caratteristico della i-esima azione variabile;
g, q ,p coefficienti parziali come definiti nella tabella 2.6.I del DM 17 gennaio
2018;
0i sono i coefficienti di combinazione per tenere conto della ridotta probabilità di
concomitanza delle azioni variabili con i rispettivi valori caratteristici.
I coefficienti di combinazione adottati sono quelli prescritti dalla vigente normativa.
In zona sismica, oltre alle sollecitazioni derivanti dalle generiche condizioni di carico
statiche, devono essere considerate anche le sollecitazioni derivanti dal sisma. L’azione sismica
è stata combinata con le altre azioni secondo la seguente relazione:
G1 G2 P E i 2i Qki
dove:
E azione sismica per lo stato limite e per la classe di importanza in esame;
G1 rappresenta peso proprio di tutti gli elementi strutturali;
G2 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali;
P rappresenta pretensione e precompressione;
2i coefficiente di combinazione delle azioni variabili Qi;
Qki valore caratteristico dell’azione variabile Qi.
Gli effetti dell’azione sismica sono valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti
carichi gravitazionali, utilizzando coefficienti relativi alle varie combinazioni di carico in sintonia
con la vigente normativa sismica:
G K i ( 2i Q ki ) .
Stato Limite di Danno
L’azione sismica, ottenuta dallo spettro di progetto per lo Stato Limite di Danno, è stata
combinata con le altre azioni mediante una relazione del tutto analoga alla precedente:
G1 G2 P E i 2i Qki
dove:
E azione sismica per lo stato limite e per la classe di importanza in esame;
G1 rappresenta peso proprio di tutti gli elementi strutturali;
G2 rappresenta il peso proprio di tutti gli elementi non strutturali
P rappresenta pretensione eprecompressione;
2i coefficiente di combinazione delle azioni variabili Qi;
Qki valore caratteristico dell’azione variabile Qi.
Gli effetti dell’azione sismica sono valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti
carichi gravitazionali:
G K i ( 2i Q ki )
I valori dei coefficienti 2i sono quelli prescritti dalle NTC vigenti.
Stati Limite di Esercizio
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Per le verifiche agli stati limite di esercizio si fa riferimento alle seguenti combinazioni di
carico:
dove:
Gkj valore caratteristico della j-esima azione permanente;
Pkh valore caratteristico della h-esima deformazione impressa;
Qkl valore caratteristico dell’azione variabile di base di ogni combinazione;
Qki valore caratteristico della i-esima azione variabile;
0i coefficiente atto a definire i valori delle azioni ammissibili di durata breve ma ancora
significativi nei riguardi della possibile concomitanza con altre azioni variabili;
1i coefficiente atto a definire i valori delle azioni ammissibili ai frattili di ordine 0,95
delle distribuzioni dei valori istantanei;
2i coefficiente atto a definire i valori quasi permanenti delle azioni ammissibili ai valori
medi delle distribuzioni dei valori istantanei.
Ai coefficienti 0i, 1i, 2i sono attribuiti i seguenti valori:
Azione 0i 1i 2i
Categoria A – Ambienti ad uso residenziale 0,7 0,5 0,3
Categoria B – Uffici 0,7 0,5 0,3
Categoria C – Ambienti suscettibili di affollamento 0,7 0,7 0,6
Categoria D – Ambienti ad uso commerciale 0,7 0,7 0,6
Categoria E – Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale 1,0 0,9 0,8
Categoria F – Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso ≤ 30 kN) 0,7 0,7 0,6
Categoria G – Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kN) 0,7 0,5 0,3
Categoria H – Coperture 0,0 0,0 0,0
Vento 0,6 0,2 0,0
Neve (a quota ≤ 1000 m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0
Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2
Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0
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2.7 Le verifiche strutturali
Per quanto riguarda le verifiche globali, le NTC 2018 e la Circ. 2009, propongono, nella
sezione dei metodi di analisi e criteri di verifica sismica, quattro diversi tipi di approccio possibili.
Le procedure si dividono in lineari e non lineari nella definizione e caratterizzazione delle
leggi relative ai materiali e nello specifico sono: analisi statica lineare (LSA), analisi dinamica
lineare (LDA), analisi statica non lineare (NSA – PUSHOVER) e analisi dinamica non lineare
(NDA). Le procedure lineari sottendono l’impiego di una legge comportamentale dei materiali di
tipo elastico, mentre le procedure non lineari richiedono una modellazione elasto-plastica della
struttura, che permette di fare affidamento su fonti di resistenza non considerate nell’analisi
elastica.
In ottemperanza alle richieste normative, nel caso in esame si è ritenuto opportuno
l’utilizzo di modelli globali di tipo non lineare sul quale effettuare un’analisi incrementale a
collasso (pushover).
Per quanto concerne lo studio dei meccanismi locali di collasso di edifici esistenti in
muratura, le recenti normative suggeriscono un approccio cinematico. Si è in particolare scelto
di effettuare le verifiche di sicurezza tramite l’analisi delle condizioni limite dell’equilibrio,
valutando l’azione orizzontale che innesca il cinematismo e quindi la capacità sismica, in termini
di resistenza.
Il manufatto edilizio in esame verrà, dunque, verificato al sisma prima dal punto di vista
globale e poi tramite l’approccio cinematico per le verifiche locali, implementando i meccanismi
locali di collasso ritenuti significativi, come prescritto dalle NTC 2018 e dalla Circ. 2009.
Pertanto, verrà condotta la verifica strutturale “globale” dell’edificio, utilizzando la
schematizzazione a telaio della struttura muraria. Le verifiche vengono condotte relativamente
al comportamento della struttura, controllando la risposta sismica allo stato di fatto attuale
(ANTE OPERAM).
Si controllerà, poi (concordemente alle richieste normative delle NTC 2018 e della Circ.
2009, §C8A.4 - Analisi dei meccanismi locali di collasso in edifici esistenti in muratura),
l’eventuale presenza di cinematismi locali che potrebbero portare la struttura al collasso parziale
o totale prima di mettere in gioco la risposta strutturale complessiva dell’edificio.
La metodologia di verifica considerata – per le verifiche sismiche globali – corrisponde
all’analisi statica non lineare delle strutture utilizzando idoneo software di calcolo in licenza,
come precedentemente indicato.
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I parametri meccanici che vengono assunti nel calcolo della risposta strutturale al sisma
saranno dunque i seguenti, concordemente alla tipologia di muratura presente. Per l’analisi
globale statica non lineare si riportano nella successiva tabella i valori utilizzati per il calcolo che
sono già ridotti per tenere conto del rispettivo fattore di confidenza FC.
fm τ0 E G w
Tipologia materiale
(N/cm2) (N/cm2) (N/mm2) (N/mm2) (kN/m3)
Muratura a conci sbozzati, con
paramento di limitato spessore e nucleo 148,14 2,59 1230 410 20
interno
Per le verifiche post operam, si sono considerate caratteristiche meccaniche della muratura
maggiorate rispetto a quelle utilizzate nella condizione ante operam, in funzione degli interventi
di consolidamento utilizzati che, sostanzialmente, prevedono iniezioni di miscele leganti e
connessioni trasversali (diatoni).
Per gli incrementi da applicare si fa riferimento ai coefficienti indicati nella tabella C8A.2.2;
della tabella si riporta lo stralcio relativo alla muratura considerata, con l’indicazione delle
maggiorazioni utilizzate per la muratura considerata.
I precedenti valori saranno considerati, quindi, per le verifiche nella condizione post
operam.
I valori delle resistenze di calcolo, per eventuali altri materiali presenti, risultano pertanto
essere:
- Resistenza di calcolo dell’acciaio fyd
La resistenza è riferita alla tensione di snervamento ed il suo valore è dato da:
fyd = fyk / (γS · FC)
dove:
fyk per armatura ordinaria è la tensione caratteristica di snervamento dell’acciaio;
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γS è il coefficiente parziale di sicurezza relativo all’acciaio pari a 1,15;
FC è il Fattore di Confidenza pari a 1,35 per LC1.
- Resistenza di calcolo a compressione del calcestruzzo
fcd = (αcc· fck) / (γC · FC)
dove:
αccè il coefficiente riduttivo per le resistenze di lunga durata, pari a 0,85;
γC è il coefficiente parziale di sicurezza relativo al calcestruzzo, pari a 1,5;
fck è la resistenza caratteristica cilindrica a compressione del calcestruzzo a 28 giorni.
FC è il Fattore di Confidenza pari a 1,35 per LC1.
2.10 Omissione verifiche in fondazione
Il rilievo dei dissesti e del quadro fessurativo non ha evidenziato alcun segno di crisi
riconducibile ad insufficienza del sistema fondale.
Per la situazione analizzata si ritiene che vangano le indicazioni riportate al punto 8.3 delle
NTC/2018 che, testualmente, recita:
Qualora sia necessario effettuare la valutazione della sicurezza della costruzione, la verifica del sistema
di fondazione è obbligatoria solo se sussistono condizioni che possano dare luogo a fenomeni di
instabilità globale o se si verifica una delle seguenti condizioni:
– nella costruzione siano presenti importanti dissesti attribuibili a cedimenti delle fondazioni o dissesti
della stessa natura si siano prodotti nel passato;
– siano possibili fenomeni di ribaltamento e/o scorrimento della costruzione per effetto: di condizioni
morfologiche sfavorevoli, di modificazioni apportate al profilo del terreno in prossimità delle fondazioni,
delle azioni sismiche di progetto;
– siano possibili fenomeni di liquefazione del terreno di fondazione dovuti alle azioni sismiche di progetto.
Nel caso in esame, nessuna delle condizioni indicate dalla Norma vigente risulta tale da
potersi innescare.
Risulta esclusa, infatti, la possibilità del ribaltamento della costruzione per effetto delle azioni
sismiche (stato limite di equilibrio come corpo rigido): le verifiche cinematiche nello stato in
progetto hanno dato esito positivo.
Riguardo alla stabilità globale, l’area mostra pendenze assolutamente irrilevanti in relazione
alle caratteristiche meccaniche dei terreni e pertanto non vi sono le condizioni per l’innesco di
fenomeni di instabilità globale.
Essendo inoltre la profondità di falda molto consistente, non sussistono le condizioni per il
verificarsi di fenomeni di liquefazione ai sensi del paragrafo 7.11.3.4.2 delle Norme Tecniche
delle Costruzioni di cui al D.M. 17/01/2018.
Gli interventi di miglioramento sismico in progetto non comportano alcun aumento dei carichi
in fondazione, né cambiamenti dello schema statico.
Per le ragioni su esposte, ai sensi del paragrafo 8.3 delle Norme Tecniche delle Costruzioni di
cui al D.M. 17/01/2018, si ritiene non sia necessario effettuare delle verifiche o degli interventi
sul sistema delle fondazioni esistenti.
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2.12 Analisi dei carichi
I carichi presi in considerazione per le verifiche sono i seguenti:
COPERTURA - TRAVI
Travi (16*16) 1,00 0,16 0,16 4,20 0,11
Tavolato 0,025 1,00 1,00 6,00 0,15 0,26 G1
Imperm e Coibente 1,00 1,00 1,00 0,25 0,30
Tegole 1,00 1,00 1,00 0,80 0,80 1,10 G2
Accidentale Neve e Accidentale 1,00 1,00 Qk
VOLTE IN PIETRA
Il carico provocato dalla neve sulle coperture sarà valutato mediante la seguente
espressione (§ 3.4.1, NTC 2018) :
qs = μi ∙ qsk ∙ CE ∙ Ct
dove:
qs è il carico neve sulla copertura;
μi è il coefficiente di forma della copertura;
qsk è il valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo [kN/m2];
CE è il coefficiente di esposizione;
Ct è il coefficiente termico.
La provincia di Siracusa si trova in Zona geografica III, per la quale il valore caratteristico
di riferimento del carico neve al suolo vale:
qsk = 0.60 kN/m2
essendo la quota del suolo sul livello del mare asv < 200 m.
Si hanno quindi i seguenti valori:
quota as = 20 m s.l.m.
carico neve carat. qsk = 0.6 kN/m2
coeff. di esposizione CE = 1
coeff. termico Ct = 1
coeff. di forma delle falde μ1 = 0.8
carico neve qs = 0.48 kN/m2
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Secondo le richieste normative l’analisi statica non lineare viene svolta valutando la risposta
della struttura di interesse sottoposta ad un sistema di forze verticali, associate ai pesi propri ed
ai sovraccarichi, e ad almeno due distinte distribuzioni di forze orizzontali crescenti. Tali forze
vengono applicate all’altezza dei solai di piano secondo due distinte distribuzioni:
Distribuzione di forze proporzionale alle masse;
Distribuzione di forze proporzionali al prodotto delle masse per la deformata
corrispondente al primo modo di vibrazione.
Tale scelta nasce dalla considerazione che la distribuzione delle forze laterali dovrebbe
approssimare la distribuzione delle forze d’inerzia presenti durante il sisma. Confronti coi
risultati di analisi dinamiche non-lineari hanno evidenziato che distribuzioni di forze
proporzionali al primo modo colgono meglio la risposta dinamica finché la struttura rimane in
campo elastico, mentre quando si raggiungono grandi deformazioni la risposta può essere
meglio rappresentata da distribuzioni di forze proporzionali alle masse.
Le forze statiche orizzontali, vengono opportunamente spostate rispetto ai baricentri di
massa dei solai per tener conto dei valori di eccentricità accidentale, che si assumono pari, per
ciascuna direzione di applicazione della azione sismica e per ciascun piano, a ± 5 % della
dimensione massima del piano stesso in direzione perpendicolare, nel rispetto di quanto
prescritto dalle NTC 2018.
Inoltre, quale novità introdotta dalle NTC2018, l’azione sismica deve essere considerata in
contemporanea nelle due direzioni, assumendo il 100% dell’azione nella direzione considerata
ed il 30% dell’azione nella direzione secondaria
Pertanto, il numero di analisi statiche non lineari effettuate corrisponde pertanto a
trentadue (2 versi di carico * 2 direzioni * 2 eccentricità * 2 distribuzioni di forze sismiche * 2
contemporanea presenza del sisma nelle due direzioni).
L'analisi, eseguita in controllo di spostamento, procede al calcolo della distribuzione di forze
che genera il valore dello spostamento richiesto. L'analisi viene fatta continuare fino a che non
si verifica il decadimento del taglio del 20% dal suo valore di picco. Si calcola così il valore dello
spostamento massimo alla base dell'edificio generato da quella distribuzione di forze. Questo
valore di spostamento costituisce il valore ultimo di spostamento dell'edificio. Lo spostamento
preso in esame per il tracciamento della curva di capacità è quello di un punto dell'edificio detto
nodo di controllo. La normativa richiede il tracciamento di una curva di capacità bi-lineare di un
sistema equivalente (SDOF). Il tracciamento di tale curva deve avvenire con una retta che,
passando per l'origine interseca la curva del sistema reale in corrispondenza del 70% del valore
di picco; la seconda retta risulterà parallela all'asse degli spostamenti in maniera tale da
generare l'equivalenza delle aree tra i diagrammi del sistema reale e quello equivalente. La
determinazione della curva relativa al sistema equivalente, permette di determinare il periodo
con cui ricavare lo spostamento massimo richiesto dal sisma, secondo gli spettri riportati in
normativa, per lo SLU e lo SLD.
La modellazione dell'edificio verrà realizzata mediante l’utilizzo di pareti che vengono
discretizzate in macroelementi, rappresentativi di maschi murari e fasce di piano deformabili.
La geometria del modello rispecchia massimamente la geometria reale della struttura. Nella
schematizzazione di telaio equivalente il danneggiamento strutturale può avvenire nei maschi
murari o nelle fasce murarie: i nodi rigidi sono indicati nelle porzioni di muratura che
tipicamente sono meno soggette al danneggiamento sismico.
Solitamente i maschi e le fasce sono contigui alle aperture, i nodi rigidi rappresentano
elementi di collegamento tra maschi e fasce, come facilmente apprezzabile nelle analisi condotte
per i vari corpi. La concezione matematica che si nasconde nell'impiego dei macroelementi
(maschi o fasce) che simulano il comportamento degli elementi murari, permette di riconoscere
il meccanismo di danno, a taglio nella sua parte centrale o a pressoflessione sui bordi
dell'elemento in modo da percepire la dinamica del danneggiamento così come si presenta
effettivamente nella realtà. I nodi del modello sono nodi tridimensionali a 5 gradi di libertà (le
tre componenti di spostamento nel sistema di riferimento globale e le rotazioni intorno agli assi
X e Y) o nodi bidimensionali a 3 gradi di libertà (due traslazioni e la rotazione nel piano della
12
parete). Quelli tridimensionali vengono usati per permettere il trasferimento delle azioni, da un
primo muro a un secondo disposto trasversalmente rispetto al primo. I nodi di tipo
bidimensionale hanno gradi di libertà nel solo piano della parete permettendo il trasferimento
degli stati di sollecitazione tra i vari punti della parete. Gli orizzontamenti, modellati con
elementi solaio a tre nodi connessi ai nodi tridimensionali, sono caricabili perpendicolarmente al
loro piano dai carichi accidentali e permanenti; le azioni sismiche caricano il solaio lungo la
direzione del piano medio.
Per questo l'elemento finito solaio viene definito con una rigidezza assiale, ma nessuna
rigidezza flessionale, in quanto il comportamento meccanico principale che si intende sondare è
quello sotto carico orizzontale dovuto al sisma.
Secondo le indicazioni da normativa, viene eseguita la seguente verifica:
- Stato limite Ultimo (SLV):
Dmax Du
Dove:
Dmax: Spostamento massimo richiesto dalla normativa individuato dallo spettro elastico.
Du: Spostamento massimo offerto dalla struttura corrispondente con il decadimento della
curva push-over di un valore pari al 20% di quello massimo, con la condizione che il
valore di q* < 4, ove q* rappresenta il rapporto tra la forza di risposta elastica e la
forza di snervamento del sistema equivalente (limitazione in duttilità del sistema).
- Stato limite di Danno (SLD):
SLD
Dmax Dd
Dove:
DSLDmax: Spostamento massimo richiesto dalla normativa, calcolato in base allo spettro
sismico definito per lo stato limite di danno.
Dd: Spostamento massimo corrispondente al valore che causa il superamento del valore
massimo di drift di piano (0.003).
Vengono successivamente calcolati gli indicatori di rischio ai sensi dell’O.P.C.M. 3362 dell’8
luglio 2004. Il parametro αu è considerato un indicatore del rischio di collasso, il parametro αe
un indicatore del rischio d’inagibilità dell'opera.
Questi parametri vengono calcolati come indicato nel seguito:
PGADS:accelerazione stimata di danno severo
PGADL:accelerazione stimata di danno lieve
αu = PGADS/ PGA10% αe = PGADL/ PGA50%
2.13.1 Considerazioni sulla modellazione strutturale
Per quanto riguarda la modellazione della struttura in questione, preme sottolineare che i
due livelli dell’edificio non sono di fatto sovrapponibili perché alcune murature del livello
superiore non sono state edificate sulle sottostanti, ma direttamente sul banco roccioso. In tale
maniera lo sviluppo superficiale dei due livelli non è identico, possedendo quello superiore un
maggiore sviluppo.
A fronte di tale condizione, nella modellazione dell’edificio si è scelto di considerare la
struttura nella sua massima dimensione superficiale, corrispondente a quella del piano primo, e,
pertanto, ipotizzare, a vantaggio di sicurezza, che le murature sottostanti a quelle del primo
piano siano della stessa natura, invece di considerare il banco roccioso eistente.
13
vulnerabilità 'congenite’ destano maggiore preoccupazione dove la pericolosità sismica risulta
maggiormente elevata.
I meccanismi locali che si verificano nelle pareti murarie avvengono principalmente per
effetto di azioni perpendicolari alla parete stessa e si parla in questo caso di meccanismo fuori
piano.
I macroelementi interagiscono tra loro evidenziando lesioni in corrispondenza delle zone di
contatto (fasce d’influenza), individuate, come detto, da connessioni carenti o mancanti o da
effetti di danneggiamento (lesioni).
È dunque opportuno non limitarsi ad analizzare il comportamento sismico d’insieme
dell’intero edificio, ma individuare le parti più deboli della struttura e cioè quelle che potrebbero
manifestare comportamento autonomo, prefigurando così i modi di danno che l’evento sismico è
in grado di produrre.
La metodologia di analisi basata sui modelli cinematici elementari è stata presa in
considerazione anche dalla vigente normativa che suggerisce proprio un approccio cinematico
per lo studio dei meccanismi locali di collasso di edifici esistenti in muratura. Il criterio su cui si
basano questi calcoli risiede nella consapevolezza che il collasso della struttura muraria avviene
per perdita di equilibrio di porzioni strutturali piuttosto che per superamento di stati tensionali
limite. La caratteristica meccanica di un muro eseguito “a regola d’arte” è, infatti, quella di
arrivare al collasso in seguito alla realizzazione di cinematismi che comportano la formazione di
cerniere cilindriche attorno alle quali, in condizioni critiche, ruotano porzioni di muratura e
spesso anche interi setti, che si mantengono integri nel movimento.
La normativa indica anche la necessità di condurre una verifica per valutare la sicurezza
dell’edificio nei confronti di tali meccanismi. Tale verifica può essere effettuata tramite l’analisi
delle condizioni limite dell’equilibrio, scegliendo il meccanismo di collasso e valutando l’azione
orizzontale che innesca il cinematismo: per ogni meccanismo considerato, è poi possibile
valutare, mediante i metodi di analisi suggeriti dalla normativa stessa, la capacità sismica, in
termini di resistenza o di spostamento.
Viene di seguito illustrata la verifica sismica locale del manufatto in esame, con i metodi
indicati dalle NTC 2018 e in particolare dall’allegato C8A.4 “Analisi dei meccanismi locali di
collasso in edifici esistenti in muratura” della Circ. 2009.
14
schematizzata come forza statica equivalente data dal prodotto della massa della parete e dei
carichi verticali che su essa agiscono per l’accelerazione sismica, considerata costante lungo
l’altezza della parete. Si prosegue con la valutazione del moltiplicatore orizzontale dei carichi
(rapporto tra le forze orizzontali applicate ed i pesi delle masse presenti) che attiva il
meccanismo di danno; l’approccio cinematico permette di determinare l’andamento
dell’evoluzione del moltiplicatore orizzontale dei carichi, al crescere dello spostamento di un
punto di riferimento del sistema, e l’andamento dell’azione orizzontale che la struttura è
progressivamente in grado di sopportare all’evolversi del meccanismo, fino all’annullamento di
ogni capacità di sopportare azioni orizzontali. Si ottiene così una curva di capacità, che può
essere trasformata in termini di accelerazione e spostamento spettrali e che permette di
individuare lo spostamento ultimo per collasso del meccanismo, da confrontarsi con gli
spostamenti richiesti alla struttura in presenza dell’evento sismico, realizzando le verifiche di
sicurezza allo stato limite ultimo.
Per ottenere il moltiplicatore orizzontale 0 dei carichi che porta all’attivazione del
meccanismo locale di danno è necessario applicare ai blocchi rigidi che compongono la catena
cinematica le seguenti forze: i pesi propri dei blocchi, applicati nel loro baricentro; i carichi
verticali portati dagli stessi (pesi propri e sovraccarichi dei solai e della copertura, altri elementi
murari non considerati nel modello strutturale); un sistema di forze orizzontali proporzionali ai
carichi verticali portati, se queste non sono efficacemente trasmesse ad altre parti dell'edificio.
Assegnata una rotazione virtuale k al generico blocco k, è possibile determinare in
funzione di questa e della geometria della struttura, gli spostamenti delle diverse forze applicate
nella rispettiva direzione. Ad esempio, il moltiplicatore 0 si può ottenere applicando il Principio
dei Lavori Virtuali (eq. C8A.4.1, Circ. 2009):
n nm n o
0 Pi x,i j x, j
P P
i y,i Fh h L fi
i 1 j n 1 i 1 h 1
d
0 1 k
d k ,0
Noto l’andamento del moltiplicatore orizzontale dei carichi in funzione dello spostamento
dk del punto di controllo della struttura, deve essere definita la curva di capacità dell’oscillatore
equivalente, come relazione tra l’accelerazione a* e lo spostamento d*.
La massa partecipante al cinematismo M* può essere valutata considerando gli spostamenti
virtuali dei punti di applicazione dei diversi pesi, associati al cinematismo, come una forma
modale di vibrazione (eq. C8A.4.3, Circ. 2009):
15
2
nm
Pi x ,i
M * i 1n m
g Pi x2,i
i 1
dove: n + mè il numero delle forze peso Pi applicate le cui masse, per effetto dell’azione
sismica generano forze orizzontali sugli elementi della catena cinematica,
δx,i è lo spostamento virtuale orizzontale del punto di applicazione dell’i-esimo
peso Pi.
L’accelerazione sismica spettrale a* si ottiene moltiplicando per l’accelerazione di gravità il
moltiplicatore α e dividendolo per la frazione di massa partecipante al cinematismo.
L’accelerazione spettrale di attivazione del meccanismo vale quindi (eq. C8A.4.4, Circ.
2009):
nm
0 Pi
0 g
a 0* i 1
M FC
*
e * FC
dove: g è l’accelerazione di gravità,
nm
e* g M * P i 1
i è la frazione di massa partecipante della struttura;
FC è il fattore di confidenza.
a0*
a g PVR S
q
dove: ag è funzione della probabilità di superamento dello stato limite scelto e
della vita di riferimento;
S = SS · ST è il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle
condizioni topografiche;
q è il fattore di struttura uguale a 2.0, a favore di sicurezza.
Se invece il meccanismo locale interessa una porzione della costruzione posta ad una certa
quota, si deve tener conto del fatto che l’accelerazione assoluta alla quota della porzione di
edificio interessata dal cinematismo è in genere amplificata rispetto a quella al suolo.
Un’approssimazione accettabile consiste nel verificare anche (eq. C8A.4.10, Circ. 2009):
Se T1 Z
a0*
q
dove: Se(T1) è lo spettro elastico definito dalle Norme Tecniche per le Costruzioni in funzione
dei parametri precedentemente determinati, della probabilità di superamento dello stato
limite scelto (10%) e del periodo di riferimento VR, calcolato per il periodo T1;
2√ è il primo periodo di vibrazione dell’intera struttura nella direzione
considerata (eq.7.3.6 D.M. 17.01.18) con d pari allo spostamento laterale elastico del
punto più alto dell’edificio, espresso in metri per la combinazione di carichi di cui alla
formula 2.5.7 delle NTC/2018;
ψ (Z) è il primo modo di vibrazione nella direzione considerata, normalizzato ad uno in
sommità all’edificio; in assenza di valutazioni più accurate può essere assunto ψ (Z) = Z
/ H, dove H è l’altezza della struttura rispetto alla fondazione;
16
Z è l’altezza, rispetto alla fondazione dell'edificio, del baricentro delle linee di
vincolo tra i blocchi interessati dal meccanismo ed il resto della struttura;
γ è il corrispondente coefficiente di partecipazione modale (in assenza di
valutazioni più accurate può essere assunto γ = 3N / (2N+1), con N numero di piani
dell’edificio).
Verifica mediante spettro di capacità (analisi cinematica non lineare)
La verifica di sicurezza dei meccanismi locali nei confronti dello SLV (§ C8A.4.2.3, Circ.
2009) consisterà nel confronto tra la capacità di spostamento ultimo d u* 0.4 d 0* del meccanismo
locale e la domanda di spostamento. Definito lo spostamento d s* 0.4 d u* ed individuata sulla
d s*
calcolato come Ts 2 .
as*
Nel caso in cui la verifica riguardi un elemento isolato o una porzione della costruzione
comunque sostanzialmente appoggiata a terra, la verifica di sicurezza nei confronti dello Stato
limite di salvaguardia della vita si considera soddisfatta se (eq. C8A.4.11, Circ. 2009):
d u* S De TS
dove: SDe è lo spettro di risposta elastico in spostamento.
Se invece il meccanismo locale interessa una porzione della costruzione posta ad una certa
quota, deve essere considerato lo spettro di risposta in spostamento del moto alla quota della
porzione di edificio interessata dal cinematismo. Una approssimazione accettabile consiste nel
verificare anche (C8A.4.12, Circ. 2009):
2
TS
T
d u* S De T1 Z 1
2
T T
1 S 0 . 02 S
T1 T1
17
la coerenza geometrica che le azioni applicate rispetto alla realtà fisica. Inoltre la visualizzazione
ed interrogazione dei risultati ottenuti dall’analisi quali sollecitazioni, tensioni, deformazioni,
spostamenti, reazioni vincolari hanno permesso un immediato controllo con i risultati ottenuti
mediante schemi semplificati di cui è nota la soluzione in forma chiusa nell’ambito della Scienza
delle Costruzioni.
Si è inoltre controllato che le reazioni vincolari abbiano dato valori in equilibrio con i
carichi applicati, in particolare per i valori dei taglianti di base delle azioni sismiche si è
provveduto a confrontarli con valori ottenuti da modelli SDOF semplificati.
Si è, infine, verificato che tutte le funzioni di controllo ed autodiagnostica del software
abbiano dato esito positivo.
Le verifiche locali verranno effettuate tramite l’analisi delle condizioni limite
dell’equilibrio, scegliendo il meccanismo di collasso e valutando l’azione orizzontale che innesca
il cinematismo. Per il meccanismo considerato, verrà valutata, mediante i metodi di analisi
suggeriti dalla normativa stessa, la capacità sismica, in termini di resistenza.
18
3 CONSIDERAZIONI GENERALI
19
Assenza di qualunque tipo di collegamento tra gli elementi strutturali verticali con le
strutture della copertura;
Modesti collegamenti tra le murature e le volte protanti al primo livello;
Assenza di un cordolo di coronamento in copertura in grado di garantire una
conveniente cerchiatura sommitale dell’edificio;
Totale assenza di capacità di contrasto nei confronti del meccanismo del ribaltamento
delle pareti;
3.3 Indicazione sommaria degli interventi previsti
In riferimento agli elaborati grafici allegati ed in relazione allo stato di fatto dell’edificio
precedentemente descritto, il progetto strutturale ha previsto una serie di interventi che
possono essere individuati nei seguenti:
Esecuzione, a livello del primo impalcato, di una struttura realizzata con piatti
metallici, disposti sull’intradosso dell’impalcato, in maniera da conformare una maglia
d'acciaio che, a guisa di una successione di controventi a diagonale attiva, sarà in
grado di favorire, da parte dei solai, un più efficace contrasto alle azioni orizzontali,
configurando tutto l'impalcato stesso come un diaframma di collegamento e di
ripartizione tra le strutture murarie portanti.
Si tratta di un intervento molto importante che risulta utile sotto numerosi aspetti.
Esso consiste nella realizzazione di una struttura in acciaio di connessione e di
controventatura a livello di tutti i piani, solidale attraverso le murature trasversali ed
ancorata alle facciate per mezzo di capichiave esterni.
L’efficacia di tale diaframma viene incrementata realizzando una sottile (50 mm)
soletta in calcestruzzo leggero, armata con una rete elettrosaldata di piccolo diametro
(diam. 6 mm passo 150 x 150 mm), collegata alle murature perimetrali interne con
ammorsamenti e barre passanti e solidarizzate con leganti a base di calce.
Consiste in un diaframma reticolare in acciaio realizzato prevalentemente con piatti
saldati, continuo attraverso le murature trasversali ed ancorato alle facciate con tiranti
emergenti all’esterno ed ancorati con capichiave.
La maglia metallica sarà in grado, quindi, di garantire un efficace collegamento
reciproco tra i vari campi di solaio dell’impalcato, consentendo, oltre la conseguita
rigidezza di ogni porzione di solaio tramite la realizzazione della soletta e il
posizionamento della rete elettrosaldata, un univoco funzionamento di diaframma
dell’impalcato tutto, favorendo, quindi, una più equilibrata trasmissione delle azioni
orizzontali tra i setti portanti.
L’utilità di questo intervento è molteplice:
- Realizza un efficace diaframma di piano, per la distribuzione del taglio sismico
di piano ai muri controventanti;
- Vincola le facciate all’orizzontamento, contrastando i cinematismi locali o
globali;
- Istituisce di fatto degli incatenamenti sistematici longitudinali e trasversali per
il fabbricato. La presenza di questi incatenamenti, impedendo le dilatazioni,
incrementa la resistenza dei pannelli murari di facciata posti in corrispondenza
delle aperture e delle architravi dei muri trasversali;
- Consente di sfruttare al massimo la caratteristica di impalcato rigido, ottenuta
con la realizzazione della soletta e della rete elettrosaldata, che, in assenza di
opportuni collegamenti con le murature perimetrali (collegamento garantito
dalla maglia metallica), rimane solo un concetto teorico, privo di qualunque
beneficio per la costruzione interessata;
- L'intervento da realizzare sarà in grado di garantire un’efficace cerchiatura
dell'edificio a livello degli impalcati;
- La resistenza dei pannelli murari sulle aperture viene notevolmente
incrementata dalla presenza della struttura di controvento di piano, che si
colloca circa a mezza altezza;
La sua presenza, impedendo l’allontanamento delle parti, opera come un’armatura
baricentrica, in grado perciò di reagire a momenti flettenti sia positivi che negativi.
In definitiva, si tende ad accrescere le potenzialità dello schema strutturale tramite la
realizzazione di efficaci collegamenti tra le strutture murarie portanti assicurando un
funzionamento quanto più globale e generale del corpo di fabbrica consolidato, in
maniera da consentire un equilibrato trasferimento delle forze sismiche alle pareti.
Esecuzione, sul primo impalcato, di una soletta confezionata con calcestruzzo alleggerito
strutturale, armata con rete elettrosaldata;
20
Recupero e consolidamento delle volte in pietra a piano terra attraverso la bonifica della
struttura, insieme all’inserimento di frenelli e di fascie di materiale composito FRP;
Realizzazione della copertura a falde con struttura portante lignea, insieme
all’esecuzione di un cordolo in muratura armata sulla testa delle murature presenti, ove
possibile. Nel caso delle pareti a confine con altra proprietà si procederà nell’esecuzione
di un cordolo metallico opportumanete inghiosato allae murature interessate e collegato
ai corsoli in murartura armata delle pareti perpendicolari.
Per l’esecuzione del cordolo, si ritiene preferibile la tipologia in muratura armata,
consentendo di realizzare il collegamento attraverso una tecnica volta alla massima
conservazione delle caratteristiche murarie esistenti.
I cordoli saranno realizzati con una muratura a tutto spessore e di buone caratteristiche,
preferendo l’uso di mattoni pieni.
All’interno del nucleo del cordolo sarà alloggiata un’armatura metallica, resa aderente
alla muratura del cordolo tramite conglomerato.
Il collegamento tra il cordolo e la muratura sottostante sarà in genere garantito per
l’aderenza, per l’ingranamento e l’attrito (in alcuni casi può essere opportuno eseguire
un consolidamento della muratura sommitale della parete, ad esempio tramite iniezioni
di malta).
Riparazione di tutte le lesioni presenti sui muri portanti e contestuale consolidamento
delle ammorsature murarie, tramite l’esecuzione di un intervento di recupero con la
tecnica dello “scuci e cuci”;
Esecuzione d’iniezioni a base di calce idraulica e pozzolana in corrispondenza di tutte le
murature esistenti, interne ed esterne.
La bonifica delle murature costituisce uno degli interventi più significativi tra quelli da
realizzare per il consolidamento delle strutture murarie.
Il più delle volte, gli elementi murari hanno perduto la loro originaria consistenza per lo
sgretolamento del legante tra i vari elementi costituenti, a causa dell'aggressione degli
agenti atmosferici e per la mancanza di periodici interventi di manutenzione. In tali
situazioni, la polverizzazione del legante è causa dell'isolamento di porzioni significative
della muratura che, quindi, non collaborano più strutturalmente con le porzioni limitrofe.
Inoltre, l'assenza del legante determina un’insopportabile concentrazione dei carichi in
corrispondenza degli elementi isolati che, pertanto, si possono presentare vistosamente
lesionati.
La prima fase dell'intervento, quindi, comprenderà un intervento di rincocciatura
profonda con l'eventuale sistemazione di pietre smosse e la stilatura dei giunti al fine di
conferire all'elemento murario interessato una migliore coesione tra gli elementi che lo
compongono e, quindi, una maggiore capacità resistente tangenziale e statica.
Durante la fase della rincocciatura del paramento superficiale delle murature saranno
inserite le cannule per le successive iniezioni di bonifica, in quei punti della compagine
muraria caratterizzati dalla presenza di vuoti e carenze, in modo da intervenire in
maniera più attenta e puntuale nelle porzioni murarie più deboli e maggiormente
decoese.
Il completamento dell'intervento con l'esecuzione di miscele leganti a base di calce
consentirà il miglioramento delle caratteristiche meccaniche della muratura interessata,
oltre a soddisfare i requisiti di compatibilità meccanica (per resistenza e modulo elastico)
con i materiali della muratura e di essere sufficientemente porose per favorire lo
smaltimento dell'umidità delle murature verso l'esterno.
Realizzazione di diatoni da disporre all'interno della muratura al fine di contrastare il
fenomeno dello scorrimento tra i paramenti superficiali del setto murario, in maniera da
coinvolgere tutto il muro nella rotazione attorno allo spigolo di riferimento, durante il
cinematismo del ribaltamento.
Analiticamente ed intuitivamente, pertanto, la presenza dei diatoni all'interno della
muratura impone l’attivazione di una spinta doppia per il ribaltamento del muro, rispetto
a quella necessaria per una muratura analoga che è priva di diatoni. In definitiva, la
presenza dei diatoni favorisce, nella muratura interessata, la condizione di parete
monolitica.
Ovviamente, la presenza dei diatoni è tanto più efficace quanto più si riescono ad
attivare gli effetti benefici dell'aderenza, dell'ingranamento e dell'attrito tra questi e gli
altri componenti della muratura.
Tale assunto costituiva principio fondamentale della "regola dell'arte" ed era pienamente
soddisfatto quando i diatoni venivano inseriti durante il processo edificatorio della
muratura. In una muratura già edificata, però, l'inserimento dei diatoni potrebbe
costituire intervento distruttivo ed invasivo (nel caso, per esempio, di inserimento di un
blocco lapideo all'interno del muro) o inefficace.
21
Al contrario, il diatono proposto nel progetto strutturale richiama tutta la tradizione di
efficacia dei diatoni in pietra perché in grado di innescare, ad iniezione eseguita, quei
requisiti di aderenza, ingranamento ed attrito con gli elementi costituenti la muratura
che, appunto, costituiscono le funzioni caratteristiche del diatono, essendo privo di
quelle caratteristiche negative (distruttivo e invasivo) che contraddistinguono gli altri
metodi di collegamento trasversale all’interno della muratura, quali perforazioni armate,
tirantini antiespulsivi, etc.
L’esecuzione del diatono artificiale avverrà secondo una successione esecutiva in grado
di garantire l’efficace collegamento trasversale, senza alterare la consistenza fisica della
muratura coinvolta. Il sacco di iuta, infatti, sottoposto all’azione dell’iniezione di malta di
calce in pressione, si espande negli spazi vuoti interni della muratura, evitando che la
malta, senza il contenimento garantito dal sacco di iuta, possa saturare porzioni di
muratura più facili da raggiungere, a discapito di altre.
Ripristino della consistenza della muratura esistente tramite l’eventuale realizzazione di
porzioni di muratura prossima al crollo o crollata.
La nuova muratura sarà edificata utilizzando materiale compatibile con gli elementi
costituenti le porzioni di muratura rimaste integre, utilizzando blocchi di materiale
lapideo proveniente dalle cave del territorio siracusano e, quindi, della stessa natura
degli elementi presenti all’interno dei setti murari esistenti.
Realizzazione di architravi metallici sulle aperture delle murature portanti;
22
4 VERIFICHE STRUTTURALI
23
4.2 Criteri di progettazione e modellazione
Regolarità
Sia per la scelta del metodo di calcolo, sia per la valutazione del fattore di comportamento
adottato, deve essere effettuato il controllo della regolarità della struttura.
La tabella seguente riepiloga, per la struttura in esame, le condizioni di regolarità in pianta
ed in altezza soddisfatte.
Tutti i sistemi resistenti verticali (quali telai e pareti) si estendono per tutta l’altezza
SI
della costruzione
24
In particolare, il procedimento per la definizione degli spettri di progetto per i vari Stati
Limite per cui sono state effettuate le verifiche è stato il seguente:
definizione della Vita Nominale e della Classe d’Uso della struttura, il cui uso combinato
ha portato alla definizione del Periodo di Riferimento dell’azione sismica.
Individuazione, tramite latitudine e longitudine, dei parametri sismici di base ag, F0 e T*c
per gli Stati Limite previsti.
Determinazione dei coefficienti di amplificazione stratigrafica e topografica.
Calcolo del periodo Tc corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello
Spettro.
I dati così calcolati sono stati utilizzati per determinare gli Spettri di Progetto nelle verifiche
agli Stati Limite considerati. Di seguito, viene riportato lo spettro di progetto utilizzatio, dedotto
dal programma di calcolo.
PARAMETRI PARAMETRI
INDIPENDENTI DIPENDENTI
ag (g) 0,212 S 1,200
F0 (-) 2,309 η 1,000
TC* (s) 0,374 TB (s) 0,167
SS 1,200 TC (s) 0,501
CC 1,338 TD (s) 2,45
ST 1,000
25
4.5 Verifiche condizione Ante Operam
4.5.1 Dati generali
Nelle successive analisi push-over si considererà il conseguimento di un livello di sicurezza
pari al 100% della sicurezza richiesta per un edificio nuovo, in termini di accelerazione.
Per la successiva analisi statica non lineare si sono considerati i seguenti dati generali:
DATI GENERALI DI STRUTTURA
DATI GENERALI DI STRUTTURA
Massima dimens. dir. X (m) 12,94 Altezza edificio (m) 8,40
Massima dimens. dir. Y (m) 6,21 Differenza temperatura(°C) 15
PARAMETRI SISMICI
Vita Nominale (Anni) 50 Classe d' Uso SECONDA
Longitudine Est (Grd) 14,73553 Latitudine Nord (Grd) 36,92522
Categoria Suolo B Coeff. Condiz. Topogr. 1,20000
Sistema Costruttivo Dir.1 Muratura Sistema Costruttivo Dir.2 Muratura
Regolarita' in Altezza SI (KR=1) Regolarita' in Pianta SI
Direzione Sisma (Grd) 0 Sisma Verticale ASSENTE
Effetti P/Delta NO Quota di Zero Sismico (m) 0,25000
Tipo Intervento MIGLIORAMENTO Tipo Analisi Sismica PUSH-OVER
Livello Sicurezza Min. (%) 100
PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.D.
Probabilita' Pvr 0,63 Periodo di Ritorno Anni 50,00
Accelerazione Ag/g 0,05 Periodo T'c (sec.) 0,26
Fo 2,48 Fv 0,76
Fattore Stratigrafia'Ss' 1,20 Periodo TB (sec.) 0,12
Periodo TC (sec.) 0,37 Periodo TD (sec.) 1,80
PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.V.
Probabilita' Pvr 0,10 Periodo di Ritorno Anni 475,00
Accelerazione Ag/g 0,21 Periodo T'c (sec.) 0,37
Fo 2,31 Fv 1,44
Fattore Stratigrafia'Ss' 1,20 Periodo TB (sec.) 0,17
Periodo TC (sec.) 0,50 Periodo TD (sec.) 2,45
PARAMETRI SISTEMA COSTRUTTIVO MURATURA - D I R. 1
Sistema Strutturale Ordinaria AlfaU/Alfa1 1,70
Fattore di struttura 'q' 2,98
PARAMETRI SISTEMA COSTRUTTIVO MURATURA - D I R. 2
Sistema Strutturale Ordinaria AlfaU/Alfa1 1,70
Fattore di struttura 'q' 2,98
COEFFICIENTI DI SICUREZZA PARZIALI DEI MATERIALI
Muratura azioni sismiche 3,00 Muratura azioni statiche 2,20
Legno per comb. eccez. 1,00 Legno per comb. fondament.: 1,30
Livello conoscenza LC1
FRP Collasso Tipo 'A' 1,10 FRP Delaminazione Tipo 'A' 1,20
FRP Collasso Tipo 'B' 1,25 FRP Delaminazione Tipo 'B' 1,50
FRP Resist. Press/Fless 1,00 FRP Resist. Taglio/Torsione 1,20
FRP Resist. Confinamento 1,10
26
4.5.2 Analisi Push-Over
SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA PUSH-OVER
Numero d’ordine della PushOver : Tipo di distribuzione delle forze orizzontali utilizzate nell'analisi.
Angolo Ingr. Sisma (Grd) : Angolo di ingresso del sisma della PushOver.
Numero collassi totali : Numero di elementi che hanno raggiunto la condizione di collasso al termine
dell’analisi.
Numero passo Resist.Max. : Numero del passo a cui corrisponde il picco massimo del taglio alla base nella curva
di capacità.
Numero passi significativi : Numero dei passi significativi alla fine dell’analisi.
Massa SDOF, (t) : Massa totale del sistema equivalente.
Taglio alla base max., (t) : Tagliante massimo alla base della struttura reale.
Coeff. Partecipazione : Coefficiente di partecipazione relativo alla distribuzione di forze orizzontali utilizzate
nell’analisi della PushOver.
Resistenza SDOF, (t) : Resistenza allo snervamento del sistema ad un grado di libertà equivalente.
Rigidezza SDOF, (t/m) : Rigidezza all’origine del sistema ad un grado di libertà equivalente.
Spostam. Snervam. SDOF, (mm) : Spostamento a cui corrisponde lo snervamento del sistema ad un grado di libertà
equivalente.
Periodo SDOF, (sec) : Periodo proprio del sistema ad un grado di libertà equivalente.
Rapporto di incrudimento : Rapporto tra la rigidezza incrudente e la rigidezza all’origine del sistema ad un grado
di libertà equivalente. Per un sistema elastico perfettamente plastico tale rapporto
vale sempre 0.
Rapporto Alfau/alfa1 : Rapporto tra il tagliante ultimo e il tagliantea cui corrisponde la formazione della
prima cerniera plastica. Per le strutture esistenti tale valore può assumere valori
molto alti in quanto per bassi valori di forze orizzontali spesso viene raggiunto il
limite elastico in qualche sezione.
Fattore struttura : Fattore di struttura (q) calcolato a posteriori in funzione delle effettive risorse
anelastiche della struttura.
CoeffSmorzam.Equival. : Coefficiente di smorzamento di un oscillatore elasto-viscoso che dissipa per viscosità
la stessa energia della struttura.
Duttilità : Duttilità misurata sul legame bilatero del sistema elasto-plastico equivalente come
rapporto tra lo spostamento ultimo (fine del tratto orizzontale) e lo spostamento al
limite elastico (inizio tratto orizzontale).
Per ogni stato limite richiesto, la frase “MECCANISMI CONSIDERATI NELL'ANALISI” significa:
Con Flag di post-verifica = NO : Considera nell’analisi al passo non lineare sia i meccanismi fragili attivati che quelli
duttili.
Con Flag di post-verifica = SI : Verifica a posteriori dei meccanismi fragili in corrispondenza dei passi della curva di
capacità precedentemente valutata per il solo comportamento duttile. I risultati
relativi ai soli meccanismi fragili sono riportati in una apposita tabella.
Spostamento : Domanda/Capacita dello spostamento relativo allo stato limite.
S.L.x : Flag riassuntivo della verifica effettuata per i meccanismi considerati nell’analisi.
PgaLx/g : Valore della PGA limite corrispondente alla prestazione definita per lo stato limite
considerato e per i meccanismi considerati nell’analisi.
q* : Rapporto tra la domanda elastica di tagliante alla base e la resistenza del sistema
SDOF equivalente. Viene utilizzato solo per le struttura in muratura in qual caso non
può superare il valore 3.
Numero passo precedente : Numero passo precedente al punto della curva per cui si raggiunge la capacità
rispetto alla prestazione definita per lo stato limite e per i soli meccanismi
considerati nell'analisi.
PgaLx/Pga y% : Rapporto tra la PGA limite e la PGA al bedrock del sisma atteso nel sito con la
probabilità prevista per lo stato limite corrispondente.
Asta3D Nro : Numerazione 3D dell’asta in cui si raggiunge la prestazione definita per lo stato
limite e per i soli meccanismi considerati nell’analisi.
TrCLx : Valore del periodo di ritorno corrispondente all'evento sismico che provoca il
raggiungimento della capacità per lo stato limite considerato e per i soli meccanismi
considerati nell’analisi.
(TrCLx/TDLx)^a : Rapporto tra il periodo di ritorno del sisma a cui corrisponde il raggiungimento della
capacità ed il periodo di ritorno del sisma atteso nel sito con la probabilità prevista
per lo stato limite corrispondente. L'esponente a vale 0,41 come previsto dalle linee
guida nazionali.
DATI STAMPATI PER LE TABELLE AUSILIARIE
Push. nro : Numero della PushOver.
PRIMO COLLASSO : Dati relativi ai meccanismi fragili per gli elementi in calcestruzzo armato del Nodo e
del Taglio.
TrCLC : Valore del periodo di ritorno corrispondente all’evento sismico che provoca il
raggiungimento della capacità per lo stato limite di collasso del Nodo/Taglio.
PgaLC/g : Valore della PGA corrispondente all'evento sismico che provoca il raggiungimento
della capacità per lo stato limite di collasso Nodo/Taglio.
Resistenza nel Piano di un : Indicatori di capacità relativi alla prestazione di raggiungimento della resistenza nel
pannello in muratura piano del primo pannello in muratura.
TrCLV : Valore del periodo di ritorno corrispondente all’evento sismico che provoca il
raggiungimento della capacità per lo stato limite di Salvaguardia della Vita.
Prestazione definita dal raggiungimento della resistenza nel piano del primo
pannello in muratura.
PgaLV/g : Valore della PGA corrispondente all'evento sismico che provoca il raggiungimento
della capacità per lo stato limite di Salvaguardia della Vita. Prestazione definita dal
raggiungimento della resistenza nel piano del primo pannello in muratura.
27
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 1 Distrib.Forze Prop.Modo:+Fx+0.3*Fy+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 0 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 38 Numero passi significativi 38
Massa SDOF (t) 246,28 Taglio alla base max. (t) 89,74
Coeff. Partecipazione 1,31 Resistenza SDOF (t) 64,80
Rigidezza SDOF (t/m) 19746,20 Spostam. Snervam. SDOF mm 3
Periodo SDOF (sec) 0,22 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 7201,218 Fattore struttura 1,541
Coeff Smorzam.Equival. 22,000 Duttilita 2,211
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,274 Spostamento mm 7,256
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 37
PgaLD/g 0,126 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,473
Rapporto q*=Fe/Fy 0,69 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 190,000 TrCLD 191,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,736
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 15,625 Spostamento mm 7,256
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 38
PgaLV/g 0,126 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,595
Rapporto q*=Fe/Fy 2,68 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 20,000 TrCLV 191,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,687
28
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 4 Distrib.Forze Prop.Modo:-Fy+0.3*Fx+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 270 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 37 Numero passi significativi 37
Massa SDOF (t) 233,29 Taglio alla base max. (t) 107,47
Coeff. Partecipazione 1,34 Resistenza SDOF (t) 74,20
Rigidezza SDOF (t/m) 22983,92 Spostam. Snervam. SDOF mm 3
Periodo SDOF (sec) 0,20 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 9923,700 Fattore struttura 1,690
Coeff Smorzam.Equival. 25,000 Duttilita 2,712
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,851 Spostamento mm 5,994
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 31
PgaLD/g 0,132 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,581
Rapporto q*=Fe/Fy 0,57 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 203,000 TrCLD 204,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,784
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 12,979 Spostamento mm 8,756
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 37
PgaLV/g 0,166 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,785
Rapporto q*=Fe/Fy 2,22 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 32,000 TrCLV 308,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,837
29
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 7 Distrib.Forze Prop.Massa:+Fy+0.3*Fx+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 90 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 39 Numero passi significativi 39
Massa SDOF (t) 340,47 Taglio alla base max. (t) 114,62
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 109,13
Rigidezza SDOF (t/m) 23420,42 Spostam. Snervam. SDOF mm 5
Periodo SDOF (sec) 0,24 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 10792,473 Fattore struttura 1,751
Coeff Smorzam.Equival. 24,000 Duttilita 2,558
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,651 Spostamento mm 5,208
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 21
PgaLD/g 0,101 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 1,975
Rapporto q*=Fe/Fy 0,57 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 136,000 TrCLD 137,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,514
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 16,255 Spostamento mm 11,918
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 39
PgaLV/g 0,173 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,815
Rapporto q*=Fe/Fy 2,20 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 35,000 TrCLV 329,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,860
30
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 10 Distrib.Forze Prop.Modo:-Fx-0.3*Fy+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 180 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 39 Numero passi significativi 39
Massa SDOF (t) 246,28 Taglio alla base max. (t) 90,14
Coeff. Partecipazione 1,31 Resistenza SDOF (t) 64,55
Rigidezza SDOF (t/m) 19793,29 Spostam. Snervam. SDOF mm 3
Periodo SDOF (sec) 0,22 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 6755,637 Fattore struttura 1,778
Coeff Smorzam.Equival. 25,000 Duttilita 2,743
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,269 Spostamento mm 7,941
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 36
PgaLD/g 0,134 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,624
Rapporto q*=Fe/Fy 0,70 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 209,000 TrCLD 210,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,805
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 15,618 Spostamento mm 8,946
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 39
PgaLV/g 0,145 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,684
Rapporto q*=Fe/Fy 2,69 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 25,000 TrCLV 242,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,758
31
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 13 Distrib.Forze Prop.Massa:+Fx-0.3*Fy+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 0 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 48 Numero passi significativi 48
Massa SDOF (t) 340,47 Taglio alla base max. (t) 108,43
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 104,73
Rigidezza SDOF (t/m) 24337,53 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,24 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 7282,438 Fattore struttura 2,047
Coeff Smorzam.Equival. 26,000 Duttilita 3,214
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,551 Spostamento mm 9,067
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 45
PgaLD/g 0,145 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,845
Rapporto q*=Fe/Fy 0,59 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 241,000 TrCLD 242,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,914
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 16,060 Spostamento mm 13,829
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 48
PgaLV/g 0,192 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,905
Rapporto q*=Fe/Fy 2,29 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 42,000 TrCLV 396,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,928
32
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 16 Distrib.Forze Prop.Massa:-Fy-0.3*Fx+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 270 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 35 Numero passi significativi 35
Massa SDOF (t) 340,47 Taglio alla base max. (t) 112,19
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 108,42
Rigidezza SDOF (t/m) 24781,60 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,24 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 9748,708 Fattore struttura 1,778
Coeff Smorzam.Equival. 24,000 Duttilita 2,660
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,505 Spostamento mm 6,027
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 25
PgaLD/g 0,114 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,242
Rapporto q*=Fe/Fy 0,57 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 164,000 TrCLD 165,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,634
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 15,708 Spostamento mm 11,637
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 35
PgaLV/g 0,174 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,822
Rapporto q*=Fe/Fy 2,21 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 35,000 TrCLV 334,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,865
33
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 19 Distrib.Forze Prop.Modo:+Fy+0.3*Fx-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 90 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 39 Numero passi significativi 39
Massa SDOF (t) 226,37 Taglio alla base max. (t) 110,59
Coeff. Partecipazione 1,36 Resistenza SDOF (t) 78,17
Rigidezza SDOF (t/m) 19435,86 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,22 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 10239,075 Fattore struttura 1,716
Coeff Smorzam.Equival. 24,000 Duttilita 2,659
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,124 Spostamento mm 5,308
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 28
PgaLD/g 0,119 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,341
Rapporto q*=Fe/Fy 0,53 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 175,000 TrCLD 176,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,678
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 13,732 Spostamento mm 10,695
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 39
PgaLV/g 0,182 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,858
Rapporto q*=Fe/Fy 2,04 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 38,000 TrCLV 360,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,892
34
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 22 Distrib.Forze Prop.Massa:-Fx+0.3*Fy-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 180 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 43 Numero passi significativi 43
Massa SDOF (t) 340,47 Taglio alla base max. (t) 110,21
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 108,04
Rigidezza SDOF (t/m) 22925,83 Spostam. Snervam. SDOF mm 5
Periodo SDOF (sec) 0,24 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 7276,208 Fattore struttura 2,436
Coeff Smorzam.Equival. 28,000 Duttilita 3,946
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,708 Spostamento mm 9,103
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 37
PgaLD/g 0,142 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,791
Rapporto q*=Fe/Fy 0,57 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 233,000 TrCLD 234,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,887
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 16,530 Spostamento mm 18,597
S.L. Salvaguardia Vita VERIFICATO Numero passo precedente 43
PgaLV/g 0,230 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 1,085
Rapporto q*=Fe/Fy 2,22 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 59,000 TrCLV 556,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 1,067
35
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 25 Distrib.Forze Prop.Modo:+Fx-0.3*Fy-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 0 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 46 Numero passi significativi 46
Massa SDOF (t) 254,20 Taglio alla base max. (t) 103,61
Coeff. Partecipazione 1,28 Resistenza SDOF (t) 75,80
Rigidezza SDOF (t/m) 21625,19 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,22 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 9064,262 Fattore struttura 1,680
Coeff Smorzam.Equival. 24,000 Duttilita 2,567
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,143 Spostamento mm 8,284
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 44
PgaLD/g 0,147 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,885
Rapporto q*=Fe/Fy 0,61 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 247,000 TrCLD 248,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,933
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 14,537 Spostamento mm 8,997
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 46
PgaLV/g 0,155 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,733
Rapporto q*=Fe/Fy 2,36 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 29,000 TrCLV 273,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,796
36
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 28 Distrib.Forze Prop.Modo:-Fy-0.3*Fx-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 270 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 29 Numero passi significativi 29
Massa SDOF (t) 226,37 Taglio alla base max. (t) 105,29
Coeff. Partecipazione 1,36 Resistenza SDOF (t) 73,97
Rigidezza SDOF (t/m) 20702,21 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,21 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 10539,765 Fattore struttura 1,193
Coeff Smorzam.Equival. 15,000 Duttilita 1,462
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,994 Spostamento mm 3,059
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 18
PgaLD/g 0,079 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 1,553
Rapporto q*=Fe/Fy 0,56 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 98,000 TrCLD 99,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,325
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 13,466 Spostamento mm 5,224
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 29
PgaLV/g 0,119 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,561
Rapporto q*=Fe/Fy 2,16 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 18,000 TrCLV 175,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,663
37
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 31 Distrib.Forze Prop.Massa:+Fy-0.3*Fx-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 90 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 38 Numero passi significativi 38
Massa SDOF (t) 340,47 Taglio alla base max. (t) 108,24
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 102,29
Rigidezza SDOF (t/m) 25775,27 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,23 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 9335,208 Fattore struttura 1,837
Coeff Smorzam.Equival. 25,000 Duttilita 2,820
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 2,409 Spostamento mm 6,151
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 30
PgaLD/g 0,115 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,260
Rapporto q*=Fe/Fy 0,61 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 166,000 TrCLD 167,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,643
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 15,599 Spostamento mm 11,192
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 38
PgaLV/g 0,170 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,802
Rapporto q*=Fe/Fy 2,35 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 34,000 TrCLV 320,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,850
38
In seguito, si riporta una tabella contenente le grandezze significative per la
determinazione dei valori rappresentativi, ai fini della definizione analitica del meccanismo del
ribaltamento.
Peso specifico muratura = 20,00 kN/m3
Altezza parete primo livello h1 = 3,85 ml
Altezza parete secondo livello h2 = 2,85 ml
Altezza totale H= 6,70 ml
Altezza prima linea di vincolo Z1 = 3,85 ml
Modo normalizzato 1° livello (Z1)=Z1/H 0,575 ml
Coeff. partecipazione modale = 1,20
Spessore muro primo livello t1 = 0,60 ml
Spessore muro secondo livello t2 = 0,60 ml
Lunghezza muro primo livello L1 = 11,40 ml
Lunghezza muro secondo livello L2 = 11,40 ml
Peso aperture primo livello Paper-1 = 51,21 kN
Peso aperture secondo livello Paper-2 = 79,26 kN
Luce impalcato primo livello Limp-1 = 0,00 ml
Luce impalcato secondo livello Limp-2 = 4,50 ml
Carico solaio interpiano Qimp-1 = 8,95 kN/m2
Carico copertura Qimp-2 = 4,29 kN/m2
Peso Muro primo livello Wmur-1 = 475,47 kN
Peso impalcato primo livello Pimp-1 = 0 kN
Peso Muro secondo livello Wmur-2 = 310,62 kN
Peso impalcato secondo livello Pimp-2 = 110,04 kN
Fattore di confidenza FC = 1,35
Fattore amplificazione del suolo S= 1,2
Amplificazione spettrale massima F0 = 2,309
Accelerazione stato limite ag(pVr) = 0,212 m/s2
Fattore di struttura q= 2
Primo periodo di vibrazione T1 = 0,2082218 s
Spettro elastico per T1 Se(T1)= 0,514 m/s2
39
Dal successivo tabulato si può apprezzare che l’accelerazione spettrale risulta minore di
quella che determina il meccanismo considerato.
PRIMO LIVELLO
Momento stabilizzante 1° livello MS-1 = 268,84 kNm
Momento ribaltante 1° livello MR-1 = 1671,53 kNm
Moltiplicatore dei carichi 1° livello 0=MS-1/MR-1 0,161
Punto di applicazione Orizzontament xP-1 = 3,85 ml
carico 1° livello Muratura xW-1 = 1,925 ml
Massa partecipante 1° livello M*-1 = 48,468 kN = 0,199 A
Frazione massa 1° livello e*-1 = 1,000 VERIFICA NO
Spettrale a0*-1 = 1,170 m/s2
Accelerazione 1° livello
Meccanismo 0*-1 = 1,248 m/s2
Tiranti 1° Sforzo tiranti Ftir-1 = 0,00 kN
livello Altezza tiranti Htir-1 = 3,85 ml
Infatti, per il primo livello, sostituendo il valore di a0* nella C8A.4.9 della Circolare,
risulterà:
∗
1.170 ∗ 2
0.199 0.212
9.81 ∗ 1.20
Anche per il secondo livello, dal successivo tabulato si può apprezzare che l’accelerazione
spettrale risulta minore di quella che determina il meccanismo considerato.
Infatti, sostituendo il valore di a0* nella C8A.4.9 della Circolare, risulterà:
∗
1.122 ∗ 2
0.209 0.212
9.81 ∗ 1.20
SECONDO LIVELLO
Momento stabilizzante 2° livello MS-2 = 126,20 kNm
Momento ribaltante 2° livello MR-2 = 756,25 kNm
Moltiplicatore dei carichi 2° livello 0=MS-2/MR-2 0,167 = 0,209 A
Punto di applicazione Orizzontament xP-2 = 6,70 ml VERIFICA NO
carico 2° livello Muratura xW-2 = 5,275 ml
Massa partecipante 2° livello M*-2 = 42,360 kN = 3,559
Frazione massa 2° livello e*-2 = 0,988
Spettrale a0*-2 = 1,228 m/s2
Accelerazione 2° livello
Meccanismo 0*-2a = 1,248 m/s2 = 0,131 B
Tiranti 2° Sforzo tiranti Ftir-2 = 0,00 kN VERIFICA NO
livello Altezza tiranti Htir-2 = 6,70 ml
Per il secondo livello, inoltre, dovrà essere soddisfatta anche la seconda diseguaglianza e,
quindi, sostituendo il valore di a0-2* nella C8A.4.10 della Circolare, risulterà:
∗
1.228 2
3.559
0.575 1.20
Ed, ancora (formula 3.2.4 delle NTC/2018):
3.559
0.131 0.212
9.81 9.81 ∗ 1.20 ∗ 2.309
Dalla lettura dei risultati si può apprezzare il livello di debolezza della parete nei confronti
del meccanismo del ribaltamento nella situazione Ante Operam, con un valore della sicurezza, in
percentuale e nel caso del livello più debole (secondo livello), pari al 61.8%.
40
4.6 Verifiche condizione Post Operam
4.6.1 Dati generali
Nella condizione post operam si procederà come nella situazione ante operam.
Per la successiva analisi statica non lineare si sono considerati i seguenti dati generali:
DATI GENERALI DI STRUTTURA
DATI GENERALI DI STRUTTURA
Massima dimens. dir. X (m) 12,94 Altezza edificio (m) 8,40
Massima dimens. dir. Y (m) 6,21 Differenza temperatura(°C) 15
PARAMETRI SISMICI
Vita Nominale (Anni) 50 Classe d' Uso SECONDA
Longitudine Est (Grd) 14,73553 Latitudine Nord (Grd) 36,92522
Categoria Suolo B Coeff. Condiz. Topogr. 1,20000
Sistema Costruttivo Dir.1 Muratura Sistema Costruttivo Dir.2 Muratura
Regolarita' in Altezza SI (KR=1) Regolarita' in Pianta SI
Direzione Sisma (Grd) 0 Sisma Verticale ASSENTE
Effetti P/Delta NO Quota di Zero Sismico (m) 0,25000
Tipo Intervento MIGLIORAMENTO Tipo Analisi Sismica PUSH-OVER
Livello Sicurezza Min. (%) 100
PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.D.
Probabilita' Pvr 0,63 Periodo di Ritorno Anni 50,00
Accelerazione Ag/g 0,05 Periodo T'c (sec.) 0,26
Fo 2,48 Fv 0,76
Fattore Stratigrafia'Ss' 1,20 Periodo TB (sec.) 0,12
Periodo TC (sec.) 0,37 Periodo TD (sec.) 1,80
PARAMETRI SPETTRO ELASTICO - SISMA S.L.V.
Probabilita' Pvr 0,10 Periodo di Ritorno Anni 475,00
Accelerazione Ag/g 0,21 Periodo T'c (sec.) 0,37
Fo 2,31 Fv 1,44
Fattore Stratigrafia'Ss' 1,20 Periodo TB (sec.) 0,17
Periodo TC (sec.) 0,50 Periodo TD (sec.) 2,45
PARAMETRI SISTEMA COSTRUTTIVO MURATURA - D I R. 1
Sistema Strutturale Ordinaria AlfaU/Alfa1 1,70
Fattore di struttura 'q' 2,98
PARAMETRI SISTEMA COSTRUTTIVO MURATURA - D I R. 2
Sistema Strutturale Ordinaria AlfaU/Alfa1 1,70
Fattore di struttura 'q' 2,98
COEFFICIENTI DI SICUREZZA PARZIALI DEI MATERIALI
Acciaio per CLS armato 1,15 Calcestruzzo CLS armato 1,50
Muratura azioni sismiche 3,00 Muratura azioni statiche 2,20
Legno per comb. eccez. 1,00 Legno per comb. fondament.: 1,30
Livello conoscenza LC1
FRP Collasso Tipo 'A' 1,10 FRP Delaminazione Tipo 'A' 1,20
FRP Collasso Tipo 'B' 1,25 FRP Delaminazione Tipo 'B' 1,50
FRP Resist. Press/Fless 1,00 FRP Resist. Taglio/Torsione 1,20
FRP Resist. Confinamento 1,10
41
spesso viene raggiunto il limite elastico in qualche sezione.
Fattore struttura : Fattore di struttura (q) calcolato a posteriori in funzione delle effettive
risorse anelastiche della struttura.
CoeffSmorzam.Equival. : Coefficiente di smorzamento di un oscillatore elasto-viscoso che dissipa per
viscosità la stessa energia della struttura.
Duttilità : Duttilità misurata sul legame bilatero del sistema elasto-plastico
equivalente come rapporto tra lo spostamento ultimo (fine del tratto
orizzontale) e lo spostamento al limite elastico (inizio tratto orizzontale).
Per ogni stato limite richiesto, la frase “MECCANISMI CONSIDERATI NELL'ANALISI” significa:
Con Flag di post-verifica = NO : Considera nell’analisi al passo non lineare sia i meccanismi fragili attivati
che quelli duttili.
Con Flag di post-verifica = SI : Verifica a posteriori dei meccanismi fragili in corrispondenza dei passi della
curva di capacità precedentemente valutata per il solo comportamento
duttile. I risultati relativi ai soli meccanismi fragili sono riportati in una
apposita tabella.
Spostamento : Domanda/Capacita dello spostamento relativo allo stato limite.
S.L.x : Flag riassuntivo della verifica effettuata per i meccanismi considerati nell’analisi.
PgaLx/g : Valore della PGA limite corrispondente alla prestazione definita per lo stato limite
considerato e per i meccanismi considerati nell’analisi.
q* : Rapporto tra la domanda elastica di tagliante alla base e la resistenza del sistema
SDOF equivalente. Viene utilizzato solo per le struttura in muratura in qual caso non
può superare il valore 3.
Numero passo precedente : Numero passo precedente al punto della curva per cui si raggiunge la capacità rispetto
alla prestazione definita per lo stato limite e per i soli meccanismi considerati
nell'analisi.
PgaLx/Pga y% : Rapporto tra la PGA limite e la PGA al bedrock del sisma atteso nel sito con la
probabilità prevista per lo stato limite corrispondente.
Asta3D Nro : Numerazione 3D dell’asta in cui si raggiunge la prestazione definita per lo stato limite e
per i soli meccanismi considerati nell’analisi.
TrCLx : Valore del periodo di ritorno corrispondente all'evento sismico che provoca il
raggiungimento della capacità per lo stato limite considerato e per i soli meccanismi
considerati nell’analisi.
(TrCLx/TDLx)^a : Rapporto tra il periodo di ritorno del sisma a cui corrisponde il raggiungimento della
capacità ed il periodo di ritorno del sisma atteso nel sito con la probabilità prevista per
lo stato limite corrispondente. L'esponente a vale 0,41 come previsto dalle linee guida
nazionali.
DATI STAMPATI PER LE TABELLE AUSILIARIE
Push. nro : Numero della PushOver.
PRIMO COLLASSO : Dati relativi ai meccanismi fragili per gli elementi in calcestruzzo armato del Nodo e
del Taglio.
TrCLC : Valore del periodo di ritorno corrispondente all’evento sismico che provoca il
raggiungimento della capacità per lo stato limite di collasso del Nodo/Taglio.
PgaLC/g : Valore della PGA corrispondente all'evento sismico che provoca il raggiungimento
della capacità per lo stato limite di collasso Nodo/Taglio.
Resistenza nel Piano di un : Indicatori di capacità relativi alla prestazione di raggiungimento della resistenza nel
pannello in muratura piano del primo pannello in muratura.
TrCLV : Valore del periodo di ritorno corrispondente all’evento sismico che provoca il
raggiungimento della capacità per lo stato limite di Salvaguardia della Vita.
Prestazione definita dal raggiungimento della resistenza nel piano del primo pannello
in muratura.
PgaLV/g : Valore della PGA corrispondente all'evento sismico che provoca il raggiungimento
della capacità per lo stato limite di Salvaguardia della Vita. Prestazione definita dal
raggiungimento della resistenza nel piano del primo pannello in muratura.
VERIFICA MECCANISMI
FRAGILI STRUTTURE IN Viene stampata la condizione di VERIFICATA/NON VERIFICATA. Nel caso non venga
C.A. stampato nulla significa che la verifica effettuata a posteriori sulla curva di capacità
determinata con l’analisi non lineare tenendo conto del solo comportamento duttile
non è stata in grado di individuare alcun meccanismo fragile per cui è necessario
ripetere l’analisi tenendo in conto i meccanismi fragili e settando il dato
Push+PostVer. = No.
42
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 1 Distrib.Forze Prop.Modo:+Fx+0.3*Fy+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 0 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 50 Numero passi significativi 50
Massa SDOF (t) 274,90 Taglio alla base max. (t) 125,33
Coeff. Partecipazione 1,28 Resistenza SDOF (t) 94,42
Rigidezza SDOF (t/m) 38778,47 Spostam. Snervam. SDOF mm 2
Periodo SDOF (sec) 0,17 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 4688,560 Fattore struttura 1,769
Coeff Smorzam.Equival. 27,000 Duttilita 3,285
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,293 Spostamento mm 5,809
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 48
PgaLD/g 0,156 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 3,066
Rapporto q*=Fe/Fy 0,53 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 274,000 TrCLD 276,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 2,020
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 10,049 Spostamento mm 7,998
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 50
PgaLV/g 0,187 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,881
Rapporto q*=Fe/Fy 2,05 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 40,000 TrCLV 377,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,909
43
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 4 Distrib.Forze Prop.Modo:-Fy+0.3*Fx+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 270 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 46 Numero passi significativi 46
Massa SDOF (t) 261,07 Taglio alla base max. (t) 118,86
Coeff. Partecipazione 1,32 Resistenza SDOF (t) 85,98
Rigidezza SDOF (t/m) 37535,08 Spostam. Snervam. SDOF mm 2
Periodo SDOF (sec) 0,17 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 9095,076 Fattore struttura 1,878
Coeff Smorzam.Equival. 28,000 Duttilita 3,633
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,268 Spostamento mm 4,663
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 43
PgaLD/g 0,137 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,681
Rapporto q*=Fe/Fy 0,55 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 217,000 TrCLD 218,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,833
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 10,127 Spostamento mm 8,322
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 46
PgaLV/g 0,190 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,895
Rapporto q*=Fe/Fy 2,14 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 41,000 TrCLV 388,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,920
44
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 7 Distrib.Forze Prop.Massa:+Fy+0.3*Fx+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 90 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 54 Numero passi significativi 54
Massa SDOF (t) 368,94 Taglio alla base max. (t) 147,59
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 143,78
Rigidezza SDOF (t/m) 38973,53 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,20 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 12597,381 Fattore struttura 1,693
Coeff Smorzam.Equival. 25,000 Duttilita 2,782
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,726 Spostamento mm 5,235
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 45
PgaLD/g 0,138 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,709
Rapporto q*=Fe/Fy 0,47 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 221,000 TrCLD 222,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,847
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 11,363 Spostamento mm 10,262
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 54
PgaLV/g 0,200 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,945
Rapporto q*=Fe/Fy 1,81 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 45,000 TrCLV 427,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,957
45
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 10 Distrib.Forze Prop.Modo:-Fx-0.3*Fy+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 180 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 44 Numero passi significativi 44
Massa SDOF (t) 274,90 Taglio alla base max. (t) 123,77
Coeff. Partecipazione 1,28 Resistenza SDOF (t) 95,49
Rigidezza SDOF (t/m) 39671,37 Spostam. Snervam. SDOF mm 2
Periodo SDOF (sec) 0,17 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 3891,643 Fattore struttura 2,501
Coeff Smorzam.Equival. 31,000 Duttilita 5,509
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,264 Spostamento mm 6,243
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 43
PgaLD/g 0,165 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 3,233
Rapporto q*=Fe/Fy 0,52 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 301,000 TrCLD 303,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 2,099
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 9,845 Spostamento mm 13,259
S.L. Salvaguardia Vita VERIFICATO Numero passo precedente 44
PgaLV/g 0,269 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 1,270
Rapporto q*=Fe/Fy 2,03 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 81,000 TrCLV 767,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 1,218
46
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 13 Distrib.Forze Prop.Massa:+Fx-0.3*Fy+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 0 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 57 Numero passi significativi 57
Massa SDOF (t) 368,94 Taglio alla base max. (t) 151,78
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 149,86
Rigidezza SDOF (t/m) 46145,44 Spostam. Snervam. SDOF mm 3
Periodo SDOF (sec) 0,18 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 5232,338 Fattore struttura 2,190
Coeff Smorzam.Equival. 29,000 Duttilita 4,329
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,458 Spostamento mm 6,573
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 54
PgaLD/g 0,172 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 3,364
Rapporto q*=Fe/Fy 0,45 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 323,000 TrCLD 325,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 2,160
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 9,932 Spostamento mm 14,057
S.L. Salvaguardia Vita VERIFICATO Numero passo precedente 57
PgaLV/g 0,271 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 1,277
Rapporto q*=Fe/Fy 1,74 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 82,000 TrCLV 775,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 1,223
47
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 16 Distrib.Forze Prop.Massa:-Fy-0.3*Fx+Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 270 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 48 Numero passi significativi 48
Massa SDOF (t) 368,94 Taglio alla base max. (t) 146,10
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 142,93
Rigidezza SDOF (t/m) 39845,61 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,19 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 11257,513 Fattore struttura 1,881
Coeff Smorzam.Equival. 27,000 Duttilita 3,288
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,688 Spostamento mm 6,422
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 43
PgaLD/g 0,156 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 3,059
Rapporto q*=Fe/Fy 0,47 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 273,000 TrCLD 275,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 2,017
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 11,232 Spostamento mm 11,794
S.L. Salvaguardia Vita VERIFICATO Numero passo precedente 48
PgaLV/g 0,219 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 1,032
Rapporto q*=Fe/Fy 1,82 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 53,000 TrCLV 502,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 1,023
48
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 19 Distrib.Forze Prop.Modo:+Fy+0.3*Fx-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 90 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 53 Numero passi significativi 53
Massa SDOF (t) 264,69 Taglio alla base max. (t) 132,13
Coeff. Partecipazione 1,31 Resistenza SDOF (t) 95,60
Rigidezza SDOF (t/m) 33517,39 Spostam. Snervam. SDOF mm 3
Periodo SDOF (sec) 0,18 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 10840,330 Fattore struttura 1,781
Coeff Smorzam.Equival. 26,000 Duttilita 3,198
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,440 Spostamento mm 5,441
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 47
PgaLD/g 0,147 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,891
Rapporto q*=Fe/Fy 0,50 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 248,000 TrCLD 249,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,936
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 10,495 Spostamento mm 9,121
S.L. Salvaguardia Vita NON VERIFICA Numero passo precedente 53
PgaLV/g 0,196 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 0,926
Rapporto q*=Fe/Fy 1,95 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 43,000 TrCLV 412,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 0,943
49
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 22 Distrib.Forze Prop.Massa:-Fx+0.3*Fy-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 180 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 55 Numero passi significativi 55
Massa SDOF (t) 368,94 Taglio alla base max. (t) 162,01
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 159,83
Rigidezza SDOF (t/m) 40515,49 Spostam. Snervam. SDOF mm 4
Periodo SDOF (sec) 0,19 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 5584,824 Fattore struttura 2,115
Coeff Smorzam.Equival. 28,000 Duttilita 3,921
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,660 Spostamento mm 8,480
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 52
PgaLD/g 0,191 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 3,742
Rapporto q*=Fe/Fy 0,42 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 390,000 TrCLD 392,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 2,334
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 10,434 Spostamento mm 15,466
S.L. Salvaguardia Vita VERIFICATO Numero passo precedente 55
PgaLV/g 0,272 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 1,285
Rapporto q*=Fe/Fy 1,63 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 83,000 TrCLV 785,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 1,230
50
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 25 Distrib.Forze Prop.Modo:+Fx-0.3*Fy-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 0 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 56 Numero passi significativi 56
Massa SDOF (t) 271,13 Taglio alla base max. (t) 139,96
Coeff. Partecipazione 1,29 Resistenza SDOF (t) 105,75
Rigidezza SDOF (t/m) 41147,97 Spostam. Snervam. SDOF mm 3
Periodo SDOF (sec) 0,16 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 4762,255 Fattore struttura 1,963
Coeff Smorzam.Equival. 28,000 Duttilita 3,967
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,201 Spostamento mm 6,024
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 54
PgaLD/g 0,175 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 3,428
Rapporto q*=Fe/Fy 0,47 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 334,000 TrCLD 336,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 2,190
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 8,755 Spostamento mm 10,194
S.L. Salvaguardia Vita VERIFICATO Numero passo precedente 56
PgaLV/g 0,238 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 1,124
Rapporto q*=Fe/Fy 1,78 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 63,000 TrCLV 598,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 1,099
51
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 28 Distrib.Forze Prop.Modo:-Fy-0.3*Fx-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 270 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 55 Numero passi significativi 55
Massa SDOF (t) 264,69 Taglio alla base max. (t) 145,95
Coeff. Partecipazione 1,31 Resistenza SDOF (t) 106,63
Rigidezza SDOF (t/m) 36324,66 Spostam. Snervam. SDOF mm 3
Periodo SDOF (sec) 0,17 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 13261,639 Fattore struttura 2,388
Coeff Smorzam.Equival. 30,000 Duttilita 5,065
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,329 Spostamento mm 4,883
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 42
PgaLD/g 0,152 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,989
Rapporto q*=Fe/Fy 0,45 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 262,000 TrCLD 264,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,983
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 9,388 Spostamento mm 14,869
S.L. Salvaguardia Vita VERIFICATO Numero passo precedente 55
PgaLV/g 0,300 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 1,413
Rapporto q*=Fe/Fy 1,75 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 100,000 TrCLV 953,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 1,332
52
RISULTATI GENERALI PUSH-OVER
PUSH-OVER N.ro - 31 Distrib.Forze Prop.Massa:+Fy-0.3*Fx-Ecc5%
Angolo Ingr. Sisma (Grd) 90 Numero collassi totali 1
Numero passo Resist.Max. 55 Numero passi significativi 55
Massa SDOF (t) 368,94 Taglio alla base max. (t) 135,09
Coeff. Partecipazione 1,00 Resistenza SDOF (t) 132,09
Rigidezza SDOF (t/m) 39386,93 Spostam. Snervam. SDOF mm 3
Periodo SDOF (sec) 0,19 Rapporto di incrudimento 0,000
Rapporto Alfau/alfa1 9659,165 Fattore struttura 2,259
Coeff Smorzam.Equival. 29,000 Duttilita 4,253
STATO LIMITE DI DANNO
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 1,708 Spostamento mm 6,410
S.L. Danno VERIFICATO Numero passo precedente 49
PgaLD/g 0,149 ZetaE=PgaLD/Pga 63% 2,931
Rapporto q*=Fe/Fy 0,51 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 254,000 TrCLD 255,000
------------------------ (TrCLD/TDLD)^a 1,955
STATO LIMITE DI SALVAGUARDIA DELLA VITA
DOMANDA C A P A C I T A'
Spostamento mm 11,754 Spostamento mm 14,263
S.L. Salvaguardia Vita VERIFICATO Numero passo precedente 55
PgaLV/g 0,241 ZetaE=PgaLV/Pga 10% 1,135
Rapporto q*=Fe/Fy 1,97 Asta3D Nro
Tempo Intervento (anni) 64,000 TrCLV 610,000
------------------------ (TrCLV/TDLV)^a 1,108
53
PRIMO LIVELLO
Momento stabilizzante 1° livello MS-1 = 395,44 kNm
Momento ribaltante 1° livello MR-1 = 1671,53 kNm
Moltiplicatore dei carichi 1° livello 0=MS-1/MR-1 0,237
Punto di applicazione Orizzontament xP-1 = 3,85 ml
carico 1° livello Muratura xW-1 = 1,925 ml
*
Massa partecipante 1° livello M -1 = 48,468 kN = 0,293 A
*
Frazione massa 1° livello e -1 = 1,000 VERIFICA SI
* 2
Spettrale a0 -1 = 1,722 m/s
Accelerazione 1° livello * 2
Meccanismo 0 -1 = 1,248 m/s
Tiranti 1° Sforzo tiranti Ftir-1 = 12,00 kN
livello Altezza tiranti Htir-1 = 3,85 ml
Infatti, per il primo livello, sostituendo il valore di a0* nella C8A.4.9 della Circolare,
risulterà:
∗
1.722 ∗ 2
0.293 0.212
9.81 ∗ 1.20
Anche per il secondo livello, dal successivo tabulato si può apprezzare che l’accelerazione
spettrale risulta maggiore di quella che determina il meccanismo considerato.
Infatti, sostituendo il valore di a0* nella C8A.4.9 della Circolare, risulterà:
∗
2.008 ∗ 2
0.341 0.212
9.81 ∗ 1.20
SECONDO LIVELLO
Momento stabilizzante 2° livello MS-2 = 206,60 kNm
Momento ribaltante 2° livello MR-2 = 756,25 kNm
Moltiplicatore dei carichi 2° livello 0=MS-2/MR-2 0,273 = 0,341 A
Punto di applicazione Orizzontament xP-2 = 6,70 ml VERIFICA SI
carico 2° livello Muratura xW-2 = 5,275 ml
Massa partecipante 2° livello M*-2 = 42,360 kN = 5,82
Frazione massa 2° livello e*-2 = 0,988
Spettrale a0*-2 = 2,008 m/s2
Accelerazione 2° livello
Meccanismo 0 *
-2a = 1,248 m/s2 = 0,214 B
Tiranti 2° Sforzo tiranti Ftir-2 = 12,00 kN VERIFICA SI
livello Altezza tiranti Htir-2 = 6,70 ml
Per il secondo livello, inoltre, dovrà essere soddisfatta anche la seconda diseguaglianza e,
quindi, sostituendo il valore di a0-2* nella C8A.4.10 della Circolare, risulterà:
∗
2.008 2
5.82
0.575 1.20
Ed, ancora (formula 3.2.4 delle NTC/2018):
5.82
0.214 0.212
9.81 9.81 ∗ 1.20 ∗ 2.309
Dalla lettura dei risultati si può apprezzare il livello di debolezza della parete nei confronti
del meccanismo del ribaltamento nella situazione Post Operam, con un valore della sicurezza, in
percentuale e nel caso del livello più debole (secondo livello), pari al 100.1%.
Nella determinazione del valore ottenuto si è inserito un valore indicativo (molto al di sotto
della reale capacità di contrasto) pari a 6 kN per ognuno dei tiranti considerati, in
corrispondenza di ogni livello, senza tenere in conto del beneficio conseguibile con il ripristino
degli ammorsamenti murari tra la muratura di prospetto e le murature trasversali in esso
confluenti.
4.6.3.2 Verifica in corrispondenza del capochiave
Di seguito si eseguiranno le verifiche in corrispondenza del capochiave, considerando il
valore dello sforzo da assegnare al tirante.
Verranno svolte, pertanto, le tre verifiche fondamentali, controllando che il valore minimo
di resistenza ricavato sia, comunque, superiore allo sforzo assegnato al tirante per l’equilibrio
del sistema che, come deducibile dalle precedenti verifiche assume il valore minimo di 5 kN.
54
Considerando un tirante 24 ed una piastra assimilabile alle dimensioni di cm 20*20 e
spessore da 10 mm, dovrà quindi essere verificata la seguente limitazione:
; ;
Dove:
Fb,Rd = Resistenza di calcolo a rifollamento
d = Diametro nominale del tirante
t = Spessore della piastra collegata
ftk = Resistenza a rottura del materiale della piastra collegata
= funzione della posizione dei bulloni nella direzione del carico (=1)
K = funzione della posizione dei bulloni nella direzione perpendicolare al carico (=0.9)
M2 = Coefficiente di sicurezza per la verifica delle unioni
Pertanto la verifica risulta soddisfatta in quanto:
Fb,Rd = 74.3 kN > 6 kN
La verifica, pertanto, può ritenersi soddisfatta, avendo assimilato il capochiave presente ad
una piastra da cm 20*20 e spessore da mm 10.
55
4.6.4 Verifica elementi lignei
4.6.4.1 Premessa
La presente verifica agli stati limite è relativa alle travi in legno delle copertura; il calcolo
viene condotto conformemente al Cap. 4 del D.M. 17.01.2018, che detta disposizioni in merito
all’utilizzo degli elementi portanti il legno. Le tensioni interne si possono calcolare nell’ipotesi di
conservazione delle sezioni piane e di una relazione lineare tra tensioni e deformazioni fino alla
rottura.
4.6.4.2 Travi copertura C2
classe di durata del carico permanente permanente
coefficiente di durata kmod,p = 0,6
classe di durata del sovraccarico variabile breve
coefficiente di durata kmod,v = 0,9
56
Verifiche agli stati limite ultimi:
combinazione di carico I (γg1 G1 + γg2 G2 + γq Qk) Fd,I = 238 daN/m
momento massimo in mezzeria (ql²/8) Md,I = 700 daN m
taglio agli appoggi (ql/2) Td,I = 578 daN
combinazione di carico II (γg1 G1 + γg2 G2) Fd,II = 141 daN/m
momento massimo in mezzeria (ql²/8) Md,II = 414 daN m
taglio agli appoggi (ql/2) Td,II = 341 daN
Flessione:
Md f
l'equazione per la verifica a flessione è m, d f m, d kmod m, k
W m
Md
la condizione di carico più severa a flessione si ha per max
k mod
Md,I/kmod,v = 778
Md,II/kmod,p = 690
quindi la verifica a flessione è svolta per la combinazione di carico I
σd = 102,6 daN/cm²
Verifica soddisfatta
fm,d = 144,0 daN/cm²
Taglio: Td f
l'equazione per la verifica a taglio è d 1.5 fv,d kmod v,k
A m
Td
la condizione di carico più severa a taglio si ha per max
k mod
Td,I/kmod,a = 641,9
Td,II/kmod,p = 568,8
quindi la verifica a taglio è svolta per la combinazione di carico I
τd = 3,4 daN/cm²
Verifica soddisfatta
fv,d = 15,0 daN/cm²
Verifiche agli stati limite di esercizio:
Freccia:
5 ql 4 ql 2
il valore della freccia istantanea lungo l'altezza è pari a uist
384 E0, mean J 8Gmean A
deformazione a taglio SI
uist,g,h = 1,19 cm
uist,q,h = 0,79 cm
uist,g,b = 0,00 cm
uist,q,b = 0,00 cm
57
4.6.4.3 Travi copertura C1
classe di durata del carico permanente permanente
coefficiente di durata kmod,p = 0,6
classe di durata del sovraccarico variabile breve
coefficiente di durata kmod,v = 0,9
58
Verifiche agli stati limite ultimi:
combinazione di carico I (γg1 G1 + γg2 G2 + γq Qk) Fd,I = 235 daN/m
momento massimo in mezzeria (ql²/8) Md,I = 169 daN m
taglio agli appoggi (ql/2) Td,I = 282 daN
combinazione di carico II (γg1 G1 + γg2 G2) Fd,II = 137 daN/m
momento massimo in mezzeria (ql²/8) Md,II = 99 daN m
taglio agli appoggi (ql/2) Td,II = 165 daN
Flessione:
Md f
l'equazione per la verifica a flessione è m, d f m , d kmod m , k
W m
Md
la condizione di carico più severa a flessione si ha per max
k mod
Md,I/kmod,v = 188
Md,II/kmod,p = 165
quindi la verifica a flessione è svolta per la combinazione di carico I
σd = 33,0 daN/cm²
Verifica soddisfatta
fm,d = 144,0 daN/cm²
Taglio: Td f
l'equazione per la verifica a taglio è d 1.5 fv,d kmod v,k
A m
Td
la condizione di carico più severa a taglio si ha per max
k mod
Td,I/kmod,a = 313,0
Td,II/kmod,p = 274,5
quindi la verifica a taglio è svolta per la combinazione di carico I
τd = 2,2 daN/cm²
Verifica soddisfatta
fv,d = 15,0 daN/cm²
Verifiche agli stati limite di esercizio:
Freccia:
5 ql 4 ql 2
il valore della freccia istantanea lungo l'altezza è pari a uist
384 E0, mean J 8Gmean A
deformazione a taglio SI
uist,g,h = 0,10 cm
uist,q,h = 0,07 cm
uist,g,b = 0,00 cm
uist,q,b = 0,00 cm
59
4.6.5 Verifica volta portante
All’interno della compagine strutturale esistono due strutture a volta a livello del piano
terra, in corrispondenza dei due vani su strada. Per tali strutture il progetto prevede un
intervento di conservazione e consolidamento.
Di seguito, si procederà nella verifica della volta avente dimensioni maggiori, utilizzando un
programma di calcolo di comprovata validità predisposto dal professore Gelfi.
In questa sede, si procederà con la verifica della struttura soggetta ai carichi presenti,
valutabili in circa 51 kN per ogni metro di sviluppo lineare della volta.
Nella seguente immagine sono evidenziate le sigle delle grandezze più significative.
Nelle successive immagini si riportano i dati di dimensionamento inseriti e valori delle azioni
considerate.
L’esito della verifica consente di apprezzare uno stato tensionale che risulta, al 100%, di
completa compressione, con una linea delle pressioni, quindi, tutta interna alla sezione
resistente dell’arco, come riportato nella successiva immagine:
60
Per i risultati delle verifiche si ha:
Dove si apprezzano tutti valori di compressione, al di sotto dei valori limite ammessi.
61
4.6.6 Verifica architrave
Come noto, gli architravi hanno il duplice compito di sostenere il peso della muratura
sovrastante le aperture e i pesi determinati dall’impalcato superiore e, anche, di fornire alle
fasce di piano una resistenza a trazione, pur modesta.
La verifica degli architravi non può non partire, come ipotesi di calcolo, dal funzionamento
della muratura in corrispondenza di un’apertura che, in assenza di architrave, genera al suo
interno il fenomeno noto come “effetto arco”. In tale situazione, infatti, la muratura tende ad
eliminare la parte “malata” che è proprio quella al di sotto di quell’arco ideale che tende a
staccarsi, lasciando la parte superiore in equilibrio con un funzionamento di scarico che avviene
lungo la superficie dell’arco formatosi naturalmente.
A fronte di tale naturale situazione, la funzione dell’architrave da posizionare al di sopra
delle aperture è proprio quella di portare la muratura che sta al di sotto dell’arco ideale, insieme
all’eventuale carico di un solaio presente proprio nell’area delimitata dall’arco.
In presenza dell’effetto arco, il carico della muratura che grava sull’architrave può essere
stimato ipotizzando il distacco della muratura con una forma triangolare che sia tale da
possedere una superficie uguale a quella del semicerchio sotteso dall’arco ideale.
Sarà, pertanto:
∗
4
Avendo indicato, con lc, la lunghezza di calcolo dell’architrave, e con ht, l’altezza del
triangolo al disopra dell’architrave.
Come detto, oltre al carico della muratura, sull’architrave graverà anche il carico
determinati dalla presenza di eventuali solai che intercettano il suddetto triangolo ideale. Nel
caso di tale presenza, si dovrà considerare il carico che grava sull’architrave per la lunghezza
intercettata dal triangolo ideale (ls).
Ai fini statici, l’architrave dovrà resistere a tali sovraccarichi e la muratura su cui poggia
l’architrave dovrà essere in grado di resistere a tali tensioni al fine di evitare dissesti localizzati.
Per il dimensionamento della sezione dell’architrave si suppone uno schema statico di trave
appoggiata-appoggiata con una luce di calcolo pari a lc, valutata come valore massimo tra 1.5*l
e l+2*la/3, avendo indicato con l, la luce netta dell’apertura e con la, la lunghezza dell’appoggio.
Risolvendo lo schema statico della trave appoggiata e considerando i simboli presenti nella
figura riportata nei tabulati di calcolo di ciascun architrave, si otterranno i valori della reazione
agli appoggi, Ra, come valore tagliante e l’entità del momento in mezzeria Mmax, che saranno
pari a:
∗ ∗
2 4
1 ∗
∗ ∗ ∗
2 12 2
Avendo indicato con xs,la coordinata iniziale del carico riguardante l’impalcato presente.
Le superiori equazioni rappresentano, pertanto, il taglio e il momento massimo
sull’architrave in presenza sia del muro soprastante sotteso dall’arco di scarico, sia il solaio che
intercetta il triangolo ideale ipotizzato.
Ovviamente, nel caso in cui l’architrave si trova a livello del solaio e nel caso di assenza di
muratura superiore le due relazioni superiori si trasformeranno in:
∗
2
∗
8
Similmente, nel caso in cui il triangolo ideale non intercetta alcun solaio le due equazioni
avranno la forma:
62
∗
4
∗
12
Infine, la verifica della muratura nella sezione d’appoggio dell’architrave (le spallette
murarie) dovrà garantire lo smaltimento delle azioni trasmesse. Nel caso in esame, la lunghezza
d’appoggio, la, sarà pari al valore minimo tra 1.5*h e lR, avendo indicato con h, l’altezza
dell’architrave, e con lR, la rientranza dell’architrave all’interno della muratura.
Per la muratura, la massima tensione, max, si otterrà dalle note formule della
pressoflessione e sarà pari a:
6∗ 2 ∗
∗ 1
∗ ∗
Tale valore massimo dovrà poi essere confrontato con il valore della tensione limite della
muratura fd.
Successivamente, si allegano i tabulati di verifica dell’apertiura più significativa che
corrisponde con il varco in corrispondenza dell’arrivo della scala a primo piano.
63
4.6.6.1 Verifica architrave apertura piano terra
64
4.6.7 Verifica balcone a struttura metallica
Il balcone del primo piano realizzato con profili metallici, verrà riproposto utilizzando la
stessa tecnica esecutiva, utilizzando profili metallici di sezione IPE140. Questi profili, disposti a
sbalzo verso l’esterno, poggeranno, in corrispondenza della muratura di prospetto, su due profili
metallici IPE160 incassati nella muratura, come evidenziato nella tavola grafica allegata. Gli
IPE140 saranno, ovviamente, saldati agli IPE160. L’appoggio riveste caratteristiche di ottima
sicurezza perché le sollecitazioni presenti saranno positivamente contrastate dal peso della
superiore muratura.
All’interno dell’impalcato, le travi IPE140 saranno collegate tramite saldatura ad una trave
IPE180 disposta parallelamente alla muratura di prospetto che, a sua volta, sarà incassata nelle
murature trasversali.
Per quanto riguarda lo schema statico delle travi IPE140, questo sarà il seguente:
P
q
Per quanto riguarda i carichi presenti, si sono valutati i seguenti valori, considerando, a
vantaggio di sicurezza un sovraccarico accidentale pari a quello dello sbalzo per tutta la
lunghezza della trave:
CARICHI AGENTI SULLA STRUTTURA
Permanenti Strutturali [G1]
Peso proprio IPE140 13 daN/mq
Peso doppio tavellone 57 daN/mq
Peso massetto strutturale 125 daN/mq
Totale G1 195 daN/mq
Permanenti non Strutturali [G2]
Allettamento e pavimento 100 daN/mq
Totale G2 100 daN/mq
Accidentali [Q1]
Sbalzo 400 daN/mq
Totale Q1 400 daN/mq
Per quanto riguarda il carico da considerare si ottiene:
Q [1.3 * G1 1.5 * (G2 Q1 ] i [195 *1.3 1.5 * (100 400] 1.05 1055..daN / m
Nel caso in esame, la campata (=l) e lo sbalzo (=a) hanno la stessa lunghezza pari a cm.
100. Per quanto riguarda il carico concentrato P, all’estremità C, si è considerato il valore di 100
daN.
Pertanto, considerando lo schema statico sopra riportato, si avranno i seguenti valori delle
principali delle caratteristiche della sollecitazione:
RA = P*a/l = P
RB = 2*P + 2*Q*l
MB = P*l + Q*l2/2
Per quanto riguarda i carichi, preme sottolineare che la campata A-B interna all’edificio è di
fatto scarica poiché il carico grava sul tavolato
RA = P*a/l = P = 100 daN = 1 kN
RB = 2*P + 2*q*l = 2*100 +2*1055*1 = 2310 daN = 23.10kN
MB = P*l + q*l2/2 = 100*1 + 1055*12/2 = 627,5 daNm = 6.3 kNm
65
Per il valore del momento determinato, essendo il profilo IPE140 (Acciaio tipo S275)
caratterizzato da un momento resistente pari a 23.14 kNm, questo risulta, quindi, ampiamente
compatibile con le sollecitazioni in gioco.
Per quanto riguarda il profilo IPE180 (posto all’interno della costruzione, disposto qualche
centimetro e inserito dentro le murature interessate), essendo collocato ad una distanza di un
metro dalla parete di prospetto, si può considerare come disposto ad interasse di cm 50.
In questo caso, pertanto, per quanto riguarda il carico da considerare si ottiene:
Q [1.3 * G1 1.5 * (G2 Q1 ] i [195 *1.3 1.5 * (100 400] 0.5 502..daN / m
Pertanto, considerato lo schema statico, a vantaggio di sicurezza, di trave appoggiata, si
avrà, nella condizione più sfavorevole, il seguente valore del momento in mezzeria:
MIPE180 = q*l2/8 = 502*82/8 = 4016 daNm = 40.2 kNm
Anche in questo caso, per il valore del momento determinato, essendo il profilo IPE180
(Acciaio tipo S275) caratterizzato da un momento resistente pari a 43.58 kNm, questo risulta,
quindi, ampiamente compatibile con le sollecitazioni in gioco, anche tenendo conto delle
valutazioni a vantaggio di sicurezza prima indicate.
Per quanto riguarda le altre caratteristiche della sollecitazione, le più significative sono quelle
in corrispondenza dell’appoggio B e, precisamente, nel caso della trave IPE140 posta al centro
del balcone che, quindi, risulta priva dell’effetto benefico del peso della muratura sovrastante.
In questo caso si sono previsti n° 4 bulloni 12 (classe 8.8), destinati a contrastare le
caratteristiche calcolate, insieme all’inserimento di quattro costole di irrigidimento, destinate a
collegare le ali superiori ed inferiori del profilo IPE160 e, quindi, a chiamare in causa tutta la
sezione reagente del profilo per contrastare le sollecitazioni indotte.
Così facendo, considerando gli effetti sovrapposti delle due caratteristiche calcolate (RB e
MB), i quattro bulloni 12 risultano ampiamente compatibili con le forze presenti e la porzione di
sezione interessata risulterà interamente reagente.
66
4.7 Sicurezza sismica e vulnerabilità dell’edificio
Nel presente paragrafo, in sintonia con il punto 8.4.2. delle NTC 2018, si forniranno i risultati
ante e post operam in termini di accelerazione, in relazione all’analisi non lineare eseguita, al
fine di consentire un rapido raffronto tra i risultati ottenuti e di apprezzare, quindi, il livello di
sicurezza sismica conseguito.
Nelle successive tabelle (riassuntive delle grandezze caratteristiche in termini di accelerazione
di entrambi le fasi, ante e post operam) si riportano i dati dedotti dai precedenti tabulati, in
termini di accelerazione, in maniera da facilitare il confronto tra i dati ante e post operam,
facendo riferimento al rapporto tra l’accelerazione sopportabile dal modello (rispettivamente allo
SLD e SLV) e le rispettive accelerazioni spettrali di normativa.
L’esito della verifica sarà soddisfatto quando i rapporti in termine di accelerazione sarà pari o
superiore all’unità. Valori inferiori denotano un’insufficienza tanto maggiore quanto più il valore
è basso.
Per la verifica del rapporto bisognerà estrapolare, dai tabulati di calcolo sopra riportati e
relativi alle analisi Push-Over, le grandezze che concorrono alla definizione della seguente
quantità, pari ad Alfau o Alfae, in relazione dello stato limite considerato:
67
Tabellina riassuntiva delle PushOver – Post Operam
Numero PushOver PgaSLO/Pga81% PgaSLD/Pga63% PgaSLV/Pga10% PgaSLC/Pga5%
1 0 3.065 .88 0
2 0 3.399 1.334 0
3 0 3.001 1.02 0
4 0 2.68 .895 0
5 0 3.66 1.23 0
6 0 3.621 1.154 0
7 0 2.708 .945 0
8 0 3.292 1.114 0
9 0 3.059 1.048 0
10 0 3.232 1.27 0
11 0 3.146 1.165 0
12 0 2.838 .936 0
13 0 3.364 1.276 0
14 0 3.387 1.18 0
15 0 2.464 .893 0
16 0 3.059 1.031 0
17 0 3.109 .933 0
18 0 3.146 1.094 0
19 0 2.891 .926 0
20 0 3.758 1.528 0
21 0 3.474 1.005 0
22 0 3.742 1.284 0
23 0 2.878 1.056 0
24 0 2.844 .971 0
25 0 3.428 1.124 0
26 0 3.165 1.206 0
27 0 2.588 .879 0
28 0 2.989 1.413 0
29 0 3.671 1.237 0
30 0 3.322 1.006 0
31 0 2.93 1.135 0
32 0 2.581 .955 0
Min. PgaSL/Pga% 0 2.464 .879 0
Nel caso degli esiti della fase Ante Operam, nella situazione allo SLV, gran parte
superano il valore unitario e, nella restante parte dei casi, questi sono prossimi al valore del
100%, denotando, quindi, un buon livello di sicurezza a seguito dell’intervento di miglioramento.
Dall’analisi della superiore tabella, si può ritenere accettabile la verifica nella fase Post
Operam, in termini di accelerazione, in sintonia con le indicazioni relative al miglioramento
sismico indacate nelle NTC/2018.
Per quanto riguarda il valore in percentuale della sicurezza sismica si evidenzia che, allo SLV,
considerando i valori più bassi tra quelli ricavati nelle condizioni Ante e Post Operam (valori
campiti in grigio nella prima tabella e verde nella seconda), si deducono i seguenti valori della
sicurezza sismica:
Fase Ante Operam: , PGALV = 0.119 pari a un valori in percentuale di 56.10%;
Fase Post Operam: , PGALV = 0.186 pari a un valori in percentuale di 87.90%;
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5 RELAZIONE SUI MATERIALI
Per le caratteristiche degli altri materiali da utilizzare nell’esecuzione dei lavori, si rimanda
alle tavole grafiche dove sono stati indicati, appunto, i requisiti caratteristici di ognuno di essi
ed, anche, alcune principali modalità operative per la loro messa in opera.
Per la realizzazione dell’opera in oggetto saranno impiegati i seguenti materiali per uso
strutturale:
1. Per elementi metallici: acciaio S275 (Fe430) avente le seguenti caratteristiche
meccaniche
- fyk = 275 MPa fyd = 275/1.05 = 261.90 MPa
- ftk = 430 MPa
2. Bullonatura: dadi classe 6S per barre filettate cl. 8.8 di tipo M8, M10, M20, M24
Le caratteristiche meccaniche di tali elementi di bullonatura sono:
- fyk = 649 MPa
- ftk = 800 MPa
3. Conglomerato cementizio armato: calcestruzzo con classe di resistenza C25/30 e acciaio
per armature ad aderenza migliorata B450C controllato in stabilimento;
Le caratteristiche meccaniche di tale calcestruzzo sono:
- Rck = 30 MPa fck = 25 MPa fcd = 25*0,85/1.5 = 14.17 MPa
- Si assume nel calcolo la resistenza a trazione fctk nulla
4. Acciaio per armature:
- Tipo FeB450C
fyk = 450 MPa (valore caratteristico della tensione di snervamento)
fyd = 450/1.15 = 391.3 MPa (valore della resistenza da utilizzare nel calcolo)
E = 200000 MPa (modulo elastico)
5. Acciaio per saldature
- Per profilati di acciaio tipo S275 impiegare elettrodi tipo E44, classe di qualità 2, 3 o
4 omologati secondo UNI 5132-74.
6. Per gli innesti degli elementi metallici si prescrive una resina tipo HILTI HIT-HY70, ibrida
a base di cemento ad alta prestazione (uretano metacrilato).
7. Legno strutturale
Travi in legno del tipo massiccio caratterizzate dalla classe 3 – C27-EN388 con le
seguenti caratteristiche:
Flessione fmk= 24.00 N/mm2
Trazione ft0k= 16.5 N/mm2
Compressione fc0k= 24.00 N/mm2
Taglio fvk= 2.50 N/mm2
Modulo medio E0= 11.0 kN/mm2
Modulo carat E0,05= 7.4 kN/mm2
Modulo TgMedio G= 0.69 kN/mm2
8. Calcestruzzo strutturale alleggerito:
- Massa volumica: 1800 kg/m3;
- Resistenza caratteristica cubica a compressione: 45 N/mm2
- E = 25.000 N/mm2
- Classe di resistenza (UNI EN 206-1): LC 40/44
- Classe di esposizione: XC1 (condizioni ambientali ordinarie - corrosione indotta da
carbonatazione) secondo UNI EN 206-1
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