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Nella cultura sumerica si presenta forse la più antica

forma di angelogia e demonologia che influirà sugli


Assiro-Babilonesi e sul mondo ebraico, per giungere al
cristianesimo. Accanto agli angeli e agli spiriti buoni
appare Ushum-Gal, uno spirito maligno capace di
mettere in fuga gli stessi Anunnaki, gli Dei protettori
dei paesi. Figure teriomorfiche rappresentano i vari
rischi connessi alla società agricola, al nomadismo, alle
malattie del deserto: l'udug, il lama, il dim-me, il dim-a-
bi, il nam-tar, l'azag-ga, spiriti maligni che provocano
all'uomo sofferenze. Humbaba, in epoca neosumerica, è
un mostro che "ha una voce che è uragano (*), una
bocca che è fuoco, un soffio che è morte", forse
rappresentazione del vento distruttore del deserto.

(*) Nota di Lunaria: sia nel corano che nella bibbia gli
attributi di "dio distruttore che usa il vento come un
flagello sui peccatori e i miscredenti (i colpevoli di
politeismo)" passano ad Allah e a Jahvè (e molto
probabilmente ad ispirare la concettualità di questi due
Dei furono proprio Adad/ Teshub, Dei delle tempeste e
degli uragani);

vedi questi passi della bibbia: "egli arma le mani di


folgori e le scaglia contro il bersaglio; lo annunzia il suo
fragore, riserva d'ira contro l'iniquità, udite udite il
1
rumore della sua voce, il fragore che esce dalla sua
bocca, il lampo si diffonde sotto tutto il cielo e il suo
bagliore giunge ai lembi della terra, dietro di essi
brontola il tuono, mugghia con il suo fragore maestoso e
nulla arresta i fulmini..." (Giobbe, XXXVI, 32 - XXXVII,7)

e del corano: Sura LI,1-4 "Venti che spargono": "Lo giuro


per i venti che spargono/ e le per portatrici del peso, le
nuvole/ e per quelle che agilmente vogano/ e per quelli
che trasmettono ordini."

Sura XLVI,24 "Al-Ahqaf": "Si accorsero di una nuvola che


si dirigeva verso le loro valli. Esclamarono: ecco una
nuvola che passa: sta per piovere su di noi. Ma non era
una nuvola: era quello di cui volevano affrettare la
venuta: era un ciclone, pregnante di castigo doloroso."

Sura XLI,13 "Furono esposti chiaramente": "Si


allontanano? annuncia loro: attenzione, io vi avverto che
verrà un fulmine come venne agli Ad e ai Thamud!"

Sura XXXV,9 "Al Fatir, oppure il Creatore": "è Dio colui


che scatena i venti che sollevano nubi, che poi
sospingiamo (plurale maiestatis: Noi = Allah che parla di
sé al plurale) verso una terra morta. Poi Noi ridoniamo
la vita alla terra dopo la sua morte. Ecco, in tal modo ci
sarà la resurrezione."

che lasciano intendere un "dio dei venti", dei fenomeni


atmosferici. Esattamente come Adad/ Teshub, armato di
2
fulmine trifido!

Il toro era associato a Teshub, come sua cavalcatura (e


se per questo, è associato anche a Shiva!)

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Ne deduciamo che proprio il toro, in quanto animale,
fosse di frequente associato a un Dio maschile.
è probabile che la vicenda biblica del "vitello" (torello
d'oro) fosse un ritorno, da parte del popolo ebraico, al
culto del dio Teshub. Dio che tra l'altro è molto simile
allo Jahvé biblico!

Uomini-animali e creature miste appaiono appaiono in


alcune placche di Ur, sotto forma di uomini-scorpioni,
uomini-lupi, uomini-leoni, uomini-tori:

4
ed è probabile che rappresentino una cerimonia
apotropaica danzata contro demoni, piuttosto che i
demoni stessi.

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Il regno dei morti è l'A-ra-li (l'Arallu degli Assiro-
Babilonesi) e in esso regnano Meslam-ta-e-a (simile al
Nergal babilonese e all'Ade greco) e la sua sposa Non-
ki-gal, la Signora degli Inferi, simile a
Ereshkigal/ Persephone. Demonio tipico dei morti è
Nam-tar. (Nota di Lunaria: un'altra coppia di Dei inferi
sono la regina azteca Mictecacihuatl e il suo compagno
Miclantecuhtli che regnano sull'inferno azteco, il
Mictlan, gelido e arido)

Si noti come la mano aperta, portata al collo, sia


proprio attributo della Dea... come del resto già lasciava
presagire l'origine vera della famosa "Mano di fatima",
amuleto "islamizzato" quando l'islam si impose come
6
unica religione:

quasi certamente attributo della Dea Tanit


Del resto, ancora oggi gli Dei Induisti mostrano le mani
aperte rivolte in alto o in basso:

Shiva

7
Vishnu e Lakshmi

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si noti il disegno al centro della mano della Dea: molto
simile a questo,

9
Anche nell'arte pre-islamica yemenita c'è "La Mano
Sacra":

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I Sumeri reagivano, con il ricorso a varie forme di
esorcismo, contro i rischi di malattie, morte,
disfacimento secondo formule che si ritrovano presso
gli Assiro-Babilonesi. La causa dei mali veniva fatta
risalire all'azione di forze avverse, dalle quali l'operatore
magico difendeva la società.
Nota di Lunaria: presso gli Hittiti anche le donne erano
guaritrici e "scongiuratrici":

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il grado più alto apparteneva a un donna anziana, la Su-
gi, accompagnata dalle Sacerdotesse più giovani che
suonavano i tamburelli.

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Presso gli Assiro-Babilonesi, il Dio delle regioni
ipoctonie è Nergal, divinità di morte, di guerra, di
distruzione. Il suo nome sembra significare "il furioso",
il "grande forte", il "signore della città grande" cioè
l'inferno.
Egli è il Signore della terra inferiore detta in sumero Ki-
gal, la Grande Terra, Kur-nu-gi-a, la Terra senza
ritorno, cioè l'Arallu. è un dio ambivalente: per un lato
è originariamente un dio solare, identificato con
Shamash, Il Sole,

benevolo verso i viventi, protettore della vita agricola.


In una tarda elaborazione del mito a lui riferito, Nergal
scende all'inferno il 18 del mese di Tammuz (giugno-
luglio), al solstizio d'estate e ne risale il 28 di Keslev
(novembre-dicembre)
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Nota di Lunaria: vedi la sciocchezza cattolica del "gesù
che scende agli inferi" proclamato dal simbolo
apostolico:

Tra l'altro anche Ishtar/ Inanna scende agli inferi. E lo fa


anche Orfeo. Niente di nuovo, come al solito, nel culto
cattolico: il taglia/ cuci/ attacca è sempre quello, rubare
simboli e allegorie ai culti altrui e spacciarli come idee
proprie!!!

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L'Ishtar ctonia, che scende agli inferi, ben prima
dell'asfissiante gesù.

Il secondo aspetto di Nergal è il carattere guerriero,


sfrontato, eversore: egli, accompagnato dalle sue
schiere demoniache, semina la peste e le malattie. Suo
messaggero è Namtaru, il demonio della peste.
Nota di Lunaria: anche gli africani hanno un dio delle
malattie, del vaiolo:
Sakpata (o Shapanan) è il Dio della peste e del vaiolo, e
delle malattie (come l'AIDS). Le persone invasate
tremano e sudano, come se avessero la febbre; a volte,
ci si dipinge il volto con macchie bianche che
simboleggiano le pustole del vaiolo.

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è ripreso nel Candomblé:

Omolu è l'Orixa delle malattie: può diffonderle e curarle.


è legato in particolar modo al vaiolo. Quando si
manifesta c'è silenzio e le persone toccano con le dita il
suolo e poi le portano alla testa in segno di saluto e
rispetto. Porta un costume di paglia che gli copre i segni
del vaiolo. è sincretizzato con san Lazzaro. Altri suoi
nomi sono: Xapanà, Abaluae e Obaluae.

Per sapene di più, vedi:

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Si confronti Omolu con Pazuzu:
I Demoni erano rappresentati in varie forme (pantera,
serpente, leone); si pensava che assumessero anche la
forma del Vento del Sud o delle tempeste di sabbia.

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Pazuzu era figlio di Hanpa; siccome il nome è di difficile
etimologia, si pensa sia di origine straniera.
Ha quattro ali, una faccia sovrastata dalle corna, mani
con zampe di leone, gli arti inferiori come zampe di
uccello (come Lilith). Pazuzu ha una coda con
pungiglione di scorpione, in grado di inoculare il tifo e il
pene con testa di serpente.
è personificazione del "Vento violento", "Signore dei
demoni del vento malefico".
Era adorato e temuto; le sue statuette avevano la
funzione di impedire agli altri demoni di nuocere.
"Che Egli fermi il passo malvagio dei suoi fratelli" recita
una didascalia.

Su una statuetta di Pazuzu si legge:

"Io sono
Pazuzu,
figlio di Hanpa,
re dei cattivi spiriti dell'aria,
che sorge dalle montagne sferzate dalla tempesta,
sono proprio io!"

e ancora:

"Colui che rivaleggia con tutti gli altri venti, colui che
avanza tuonando con furia di uragano, la cui vista è
terribile, colui che governa le regioni del mondo, che
devasta le chiare montagne."

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Nergal è esaltato come fornito di enorme statura e di
sovrumana forza, "Grande Toro", "Drago sublime",
"Possessore di parola potente" che porta morte e
distruzione. La paredra è Laz, meglio conosciuta come
Ereshkigal, "Principessa della Grande Terra", "Signora
dell'Inferno", portata sul trono dai demoni. Risiede nel
suo palazzo infernale, giudica e registra coloro che
arrivano fra le ombre. Tiene nascosta la fonte di vita,
dalla quale i morti potrebbero attingere per resuscitare.

Stretta è la connessione tra demoni, malattie, strati di


prostrazione e debolezza. Sembra che uno dei mali più
temuti fosse l'emicrania o più nello specifico, i
fenomeni di insolazione.
Per scacciare questi demoni della malattia si
"trasferivano" i demoni invasori in una focaccia
composta di carota e di vari tipi di farina di cerali, che
viene deposta da una donna anziana (*) sulla testa del
paziente, accompagnando la cerimonia con recitazione
di incantesimi.

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(*) Nota di Lunaria: perché la cerimonia era eseguita da
una donna anziana?
Forse perché - possiamo ipotizzare - era Manat, la Dea
Crona semita pre-islamica

a recidere i fili dell'esistenza (o a riannodarli, forse...)


come le Parche/ Moire, le vere signore della vita e della
morte.

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Ci sarebbe molto da dire sulla soppressione, nella
nostra cultura giudeocristiana, della figura e soprattutto
del simbolismo della Crona.

La peste è, invece, prodotta dal demonio Namtaru, che


"divora come fuoco... attacca gli uomini come una
febbre, ruggisce come il vento del deserto". Il rituale
esorcistico è insegnato da Ea, il dio magico per
eccellenza, a Marduk, la divinità centrale del pantheon
assiro:

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"Va', Marduk, figlio mio. Raccogli un pezzo di argilla
nell'apsu [la fossa cosmica delle acque], foggiane una
figurina ad immagine del corpo di lui [il malato], ponila
sulle reni del malato di notte".

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Mitologizzati in un'altra serie di demoni sono i rischi
connessi con il sesso, con la fecondità e con i poteri
generativi. Il Lilu, la sua paredra Lilitu (che poi riappare
nell'ebraismo) e l'Ardat Lili, serva del Lilu, esecutrice
dei suo ordini, sono forse, in origine, rappresentazioni
del vento e dell'uragano, ma in conseguente della loro
semitizzazione esprimono il decadimento della
sessualità, il piacere infecondo e lussurioso, le
allucinazioni e le immagini oniriche di incubi-succubi.
Questi demoni sconvolgono l'ordine fisiologico
dell'amore (*) che è fondamento della vita familiare e
comunitaria e perciò in particolare l'Ardat Lili è una
"vergine senza latte, una femmina che si unisce senza
mai poter diventare madre e che dopo aver acceso
nell'uomo la lussuria non lo soddisfa."

(*) Nota di Lunaria: qui è evidente la degradazione


subita da Lilith nel contesto ebraico: la sua "malvagità"
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per il popolo ebraico, consisterebbe nel piacere
infecondo (quindi godere senza restare incinte;
immagine poi enfatizzata nell'espressi0ne "vergine
senza latte" = donna non gravida, che si unisce senza
diventare madre = contraccezione, che non soddisfa
l'uomo = rifiuto di interpretare la parte della concubina
sessuale a servizio della libidine del maschio)
Alcuni autori ipotizzano che Lilitu (poi Lilith) fosse la
Dea della morte ("Death Goddess");

ma riflettiamo: una Dea della morte sarebbe stata


rappresentata con forme di fianchi, pube e seni
sensuali e afrodisiaci?

24
Perché diciamolo francamente: questo bassorilievo di
Lilith è sessualità e seduzione allo stato puro, iniziando
dalla splendida rappresentazione del pube della Dea,
che si delinea in una V (o meglio ancora, una "Y")
perfetta.

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Che senso avrebbe rappresentare una Dea della morte
(e quindi della putrefazione) con simili forme
seducenti?! Tanto più che Dee della morte o
decisamente distruttive (pensiamo alle Dee Azteche)
erano dipinte sotto forma di scheletri, scarnificate o
accompagnate da teschi:

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non certamente con forme seducenti!
Sembra poco logico e coerente rappresentare una Dea
della morte sotto l'aspetto seducente e di esaltazione
del corpo femminile che è espresso dalla statuetta di
Lilith...
E poi, davvero una Dea della morte avrebbe stretto
l'Anello Schen (simbolo di eternità, immensità e legato
al culto solare nel contesto egizio) tra le mani?

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Sempre nel contesto egizio, l'Anello Schen difende dalle
malattie ed è associabile all'Ankh, altro simbolo
positivo:

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E ancor di più, volendo vedere l'Ankh come supremo
simbolo di Femminilità Cosmica...

29
30
^ .^
Del resto l'Ankh deriva quasi certamente da Ashanti

la personificazione della fertilità e della fecondità, nella


scultura africana...
31
è più probabile che Lilitu fosse una Dea della fertilità e
della sessualità, e quindi anche del rinnovamento (la
Dea porta ben due anelli Schen!), concetti che
comunque si legano anche alla morte, certamente (una
vita finisce - il rinnovamento si compie - un'altra vita
rinasce);
Inoltre è possibile fare un paragone con Anat, altra Dea
dell'amore e successivamente anche della battaglia:

la posa e la cavalcatura leonina è la stessa!

Certo, possiamo notare anche un carattere ctonio, in


Lilith: le due civette. Il che comunque non è solo
simbolo di "notturnità": la civetta è anche simbolo di

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Athena, una Dea molto solare:

Come sempre, occorre "disincrostare" le informazioni


che abbiamo dalle fonti ebraiche (poco sincere e
obiettive già di loro...), per quanto riguardi Sumeri,
Hittiti e gli altri popoli semiti.
è evidentissimo che questi semiti politeisti, a differenza
degli ebrei monoteisti, tenessero in gran considerazione
33
la vagina:

che era sempre decisamente marcata e segnata dal


"triangolo pubico".

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Inoltre le statuine presentano diffusamente la nudità:

e un atteggiamento solenne e ieratico:

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Sappiamo che nell'Induismo l'antichissima Kali,
esempio di "Madre Terribile, è nuda:

questo non potrebbe bastare per collegare Lilitu a Kali?


Il concetto è simile in entrambe le Dee.
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Certamente la nostra cultura giudeocristiana ha dato
all'archetipo della "Madre" un ruolo codificato e
inscatolato in caratteristiche passive e docili:

che non sono necessariamente sbagliate


- troviamo infatti una Kali materna -

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ma che sono abbastanza limitanti, se vengono assunte
come uniche caratteristiche della Femminilità, che
certamente è dolcezza, misericordia e cura:

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ma non solo questo: è anche forza, sessualità, sapienza:

Quindi dal mio punto di vista sarebbe molto probabile


che in origine Lilitu fosse una Dea della sessualità e
39
della fertilità, una sorta di "Madre Terribile" (sul
modello di Kali) certamente connessa alla morte (la
fine di un ciclo) e forse alla battaglia (ha leoni per
cavalcatura, come Anat, Ishtar e Durga) ma non
certamente solo una Dea della morte (e neppure ctonia;
del resto una Dea degli Inferi i Sumeri già l'avevano:
Non-ki-gal, poi nota come Ereshkigal; non si capisce
perché postulare due Dee dell'inferno...!)
Gli stessi ebrei che denigrarono Lilith a "semplice
moglie di Adamo" (e ulteriore blasfemia: creata dal loro
jahvé!) avevano ben chiara la vera origine sumera di
Lilith; infatti:
Il patr iar cato ebr aico in un pr imo tempo aveva denigr ato Lilith: da Dea
or iginar ia a cr eatur a cr eata dal lor o dio javè come moglie per Adamo;
successivamente r iscr isser o la bibbia omettendone il nome nei pr imi
ver setti della genesi e intr oducendo la scialba figur a di Eva.

Lilith è citata solo in questi ver setti:

Gatti selvatici s’incontr er anno


con iene,
i satir i si chiamer anno l’un l’altr o
lì soster à anche Lilith
lì tr over à tr anquilla dimor a
( Isaia 34:14)

Appar e evidente quindi che Isaia qui aveva in mente il testo ORIGINALE
della leggenda di Lilith (che vola via dall'alber o di Inanna ed er r a nel
deser to) altr imenti non avr ebbe potuto affer mar e che "lì soster à"
(implica che pr ima doveva esser e gir ovaga...) e "li tr over à tr anquilla
dimor a" (implica che la sua pr ima dimor a - l'alber o tagliato - non er a più
sicur a...)

Tutto fa pensare che il mito ebraico di Lilith fosse stato


confezionato ad arte per denigrare e calunniare la Dea:
40
tramutarla, da indomita che era, a "moglie di Adamo" e
peggio ancora, ridurla a creazione del loro dio.

In riferimento, invece, al mito di Inanna nel quale


compare Lilith (ma non ci viene detto granché su di lei
se non che dimorava in un albero e ad certo punto "se
ne vola via") sarei più propensa ad ipotizzare che il mito
servisse ad imporre il culto della sola Inanna a discapito
di Lilith (forse una questione di rivalità tra le classi
sacerdotali del tempo, non dissimile dalle calunnie e
dalle diffamazioni che i sacerdoti di jahvé vomitavano
quotidianamente sul Dio Baal...)

Interessante è anche il confronto tra Lilith e la Dea


Etrusca degli inferi Vanth, anche Lei alata e ctonia (e
dalla quasi certa origine semita):

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Su Lilith apprezzo poco l'interpretazione satanista che
la riduce a moglie di... Satana (cambia poco dal dio
padre cristiano, sempre maschilizzato è!), meglio
l'interpretazione moderna che se ne dà in ambiente
Wicca, specialmente le correnti più femministe:

42
^.^

Ritornando all'argomento:

La Lamashtu

è invece un demonio (femmina) che interrompe le


gravidanze e sottrae gli infanti:
"Portatemi i vostri bambini (ella dice) affinché io li
allatti, e le vostre bambine, affinché io ne sia la
guardiana, alla bocca delle vostre figlioline voglio dare
il seno".

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Lamashtu

Nota di Lunaria: il tema del demone femmina (o strega


con poteri divini) che allatta è presente anche
nell'Induismo, nella storia di Krishna, che viene
allattato dalla perfida Putana; il dio bambino appena si
accorge che Putana vuole allattarlo con veleno,
"risucchia" tutta l'energia di Putana.
Latte e veleno sono elementi tipici presenti anche
nell'idea induista degli Oceani.

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In uno scongiuro del periodo neosumerico si legge: "Ha
sottratto al poppante l'alimento, ha sottratto il mestruo
alla donna, ha sottratto al giovane il potere virile"

Nota di Lunaria: ovviamente in un'analisi moderna e di


archetipo alla figura di Lamashtu, potremmo vedere un
simbolo di rifiuto della gravidanza, non
necessariamente solo l'aborto (tema davvero delicato)
ma anche i semplici anticoncezionali (odiatissimi dal
cristianesimo, ovviamente!, proprio perché liberano la
donna dalla gravidanza non voluta e nello stesso tempo
liberano anche l'uomo dal dover essere, cristianamente,
per forza, padre dopo ogni coito... visto che la morale
cattolica del "il piacere sessuale è lecito solo per
45
l'apertura alla vita!" si rivolge tanto alle donne quanto
agli uomini... obbligati anche loro, se sono cattolici, ad
eiaculare solo se vogliono diventare padri!)

Il rifiuto cattolico papale agli anticoncezionali:

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47
E OVVIAMENTE, SECONDO IL PAPA, SICCOME
MARIA ACCETTò DI ESSERE MADRE, LA
"VOCAZIONE ALLA MATERNITà" (A DISCAPITO
OVVIAMENTE DI UNA VOCAZIONE ALLO STUDIO,
ALLA RICERCA CULTURALE ECC.) è INSCRITTA DA
DIO PADRE IN OGNI DONNA.
Del resto che la femmina sia stata creata da dio padre
solo per sgravare figli (perché per tutte le altre cose un
maschio sarebbe migliore, in quanto ad aiuto, ad un
altro maschio) è precetto di teologia cristiana-cattolica:

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è da questi precetti cattolici-tomisti che deriva la
condanna agli anticoncezionali, e non certamente il
risibile motivo che i papucoli di oggi vorrebbero farci
credere, ovvero: "amore dei bambini e della vita!"
Loro faranno anche finta di aver lasciato tommaso
d'aquino nel cassetto, ma chi lo ha letto a fondo, e ha
buona memoria, queste cose le sa ^.^ anche se i papi
fanno i finti tonti e paroline come "fomite" non le usano
più... ^.^

Ritornando a Lamashtu, in altre parole non ci sarebbe


nulla di strano a vedere in Lamashtu l'archetipo di una
donna che non voglia avere figli e che utilizza
liberamente quanto la scienza medica mette a sua
disposizione per evitare gravidanze (o anche per gestire
e regolarizzare il ciclo mestruale).

Riporto anche la fonte tratta da: "Angeli e Demoni a


Babilonia" (2001) di Giovanni Pettinato.

49
Questa è una breve descrizione di Lamastu (contro cui
venivano realizzati moltissimi amuleti, giunti fino a noi;
in uno si vede la demone che allatta un cane e un
maialino, mentre le mani stringono due serpenti).

Scongiuro. Lamastu, "figlia di Anu",


è il suo primo nome; il secondo è "sorella degli Dèi delle
vie",
il terzo, "Clava che fende il cranio". Il quarto "Colei che
accende il fuoco". Il quinto: "Dea dal viso orrendo".
Il sesto: "Confidente e adottata da Irnina".
Il settimo: "Sii scongiurata per i grandi Dèi".
Vola via con gli uccelli del cielo. Scongiuro!

Per quanto riguarda la magia nera, i Sumeri la


conoscevano molto bene e per il suo nefasto potere era
proibita e nel codice di Hammurabi punita con la morte
dello stregone. Era denominata Kashapu "procurare la
morte attraverso il veleno", o Kashu, "legare", connessa
50
ai poteri nefasti della saliva, "rakhu" (*), da cui "Gal-
ukh-zu", "l'uomo esperto di saliva". Le pratiche di magia
nera sono praticamente quelle che si usano ancora
(trafittura di figurine, bruciamento ecc.). La strega era
chiamata Ba'arum sha mushi, "la cacciatrice notturna".

(*) usata anche da gesù, per guarire il cieco.

Sebbene sia stato segnalato lo scarso rilievo che, nella


cultura mesopotamica, hanno avuto la preoccupazione
della morte e la religione dei defunti, si pensava che i
morti non sepolti bene o morti all'improvviso
diventassero edimmu (etimmu), "spettri", e
tormentassero i vivi. In una lista antidemonica di
esorcismo troviamo queste espressioni:
- Colui che giace nel deserto senza sepoltura
- Colui che è caduto da una palma
- Colui che è caduto nell'acqua da un vascello
ed espressioni similari. Il principale atto di difesa è lo
scongiuro costituito da ingiunzioni e da parole di
potenza. La carica efficace della formula discende tutta
dalla funzione ripetitiva della parola e del nome (Nota
di Lunaria: tutta roba che poi passa anche nella bibbia e
nel corano oltre che nella "magia cristiana").

51
Info tratte da:

Galleria di immagini

52
Geni Siriani (i probabili "jinn" citati molte volte nel
Corano, ovvero tutti quegli esseri che potremmo
definire "piccolo popolo": folletti, spiritelli, fate ecc.)

53
Le danze con i tamburelli che erano tipiche delle donne
ebree (e l'unica cosa che fosse loro concessa) nei
momenti di festa: pallido simulacro dei veri riti per le
altre Sacerdotesse Semite (ma anche di altre origini,
vedi le Hittite). Curiosamente un'altra pratica "pseudo
sacerdotale" che la donna ebrea può compiere, in
famiglia, è l'accensione delle candele o la lampada ad
olio la sera del venerdì, per festeggiare il sabato.

54
Ben poca cosa rispetto a poteri sacerdotali pieni! :P
Stranamente, una misera parvenza di "sacerdotalità
femminile", a livello di gestualità delle mani, è rimasta
anche nella preghiera islamica:

55
certo, anche qui stiamo proprio parlando di ben misera
cosa... eppure forse, al momento di codificare la postura
della preghiera islamica (che ha posizioni ben precise e
dalle quali non si può derogare!),

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(Qualche esempio di postura da assumere obbligatoriamente al momento della preghiera
islamica)

in un certo senso, passarono anche quelle modalità


tipiche del sacerdozio di matrice politeista. Nulla si crea
dal nulla, ma tutto ha un'origine comune, anche se
viene stravolta, col passare dei secoli.

La scrittura di Enheduanna, la prima Sacerdotessa e

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scrittrice di Inanna

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Inanna-Ishtar

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60
Una splendida Ishtar...

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Astarte

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Asherah, l'Astarte ebrea

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70
71
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Altri nomi di Lilith

74
^.^

75
76
77
78
Alfabeto di Ugarit

79
Accadico

Si confrontino questi simboli sumeri (poco pratici e


80
molto sofisticati per un semplice alfabeto dagli usi
pratici...)

con i simboli angelici....

81
L'Ebraico (una forma molto più semplificata)

82
I valori numerici di ogni lettera...

83
che anche i Sumeri avessero dei valori numerici per
ciascuna lettera?

84
Ricostruzione dei copricapi sumeri/ babilonesi

85
86
87
88
89
90
91
Il Dio Assur

92
Semiramide, la leggendaria Regina mesopotamica

93
Sargon, re di Akkad

Prime Dee Madri...

Tori e Capre: animali feticcio

94
presenti anche nell'arte yemenita pre-islamica

95
96
97
Sacerdotesse (o Dee?) yemenite (pre-islam):

98
Qualcuno qui ci vede Allat, Al Uzza e Manat, insieme
ad Allah (o meglio, la primordiale forma di Allah, poi
sviluppata da Maometto nelle forme ben note anche
attualmente...)

99
Per avere ulteriori informazioni scarica anche questi
pdf dedicati ai popoli semiti e pre-islamici:

100
101
102

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