Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
CHIRURGIA VASCOLARE E
CARDIOCHIRURGIA
SOMMARIO
Sommario Pag. 9
9.5. Terapia....................................................................................................................................... 97
9.6. Urgenze e emergenze ipertensive............................................................................................... 99
9.7. Ipertensione resistente................................................................................................................ 99
9.8. Ipertensione nel paziente anziano............................................................................................... 99
9.9. Terapia invasiva dell'ipertensione................................................................................................ 99
CAPITOLO 10 MALATTIE DELL'AORTA E PATOLOGIE ARTERIOSE...............................................................100
10.1. Patologia dell'aorta..................................................................................................................... 100
10.2. Patologia dei vasi periferici.......................................................................................................... 106
10.3. Altre patologie arteriose............................................................................................................. 110
CAPITOLO 11 MALATTIE DEL MIOCARDIO..................................................................................................112
11.1. Miocardite.................................................................................................................................. 112
11.2. Cardiomiopatie........................................................................................................................... 112
CAPITOLO 12 PATOLOGIE DEL PERICARDIO...............................................................................................120
12.1. Pericardite acuta......................................................................................................................... 120
12.2. Tamponamento cardiaco............................................................................................................ 123
12.3. Pericardite costrittiva................................................................................................................... 125
CAPITOLO 13 CARDIOPATIE CONGENITE....................................................................................................128
13.1. Informazioni generali.................................................................................................................. 128
13.2. Cardiopatie congenite con shunt S→D....................................................................................... 128
13.3. Coartazione aortica..................................................................................................................... 131
13.4. Cardiopatie congenite con shunt D→S....................................................................................... 133
13.5. Cor triatriatum............................................................................................................................ 135
13.6. Anomalia di Ebstein.................................................................................................................... 135
CAPITOLO 14 MALATTIE DELLE VENE E DEI VASI LINFATICI......................................................................136
14.1. Anatomia.................................................................................................................................... 136
14.2. Esplorazione............................................................................................................................... 136
14.3. Patologia delle vene.................................................................................................................... 137
14.4. Malattie linfatiche....................................................................................................................... 139
CAPITOLO 15 SINCOPE...............................................................................................................................140
15.1. Epidemiologia............................................................................................................................. 140
15.2. Fisiopatologia.............................................................................................................................. 140
15.3. Diagnosi..................................................................................................................................... 141
15.4. Prognosi..................................................................................................................................... 143
15.5. Terapia....................................................................................................................................... 143
CAPITOLO 16 TUMORI CARDIACI................................................................................................................144
VALORI NORMALI IN CARDIOLOGIA/ BIBLIOGRAFIA.............................................................................................145
INDICE DEGLI ACRONIMI.......................................................................................................................................146
Pag. 10 Sommario
CA Manuale AIMS www.accademiamedici.it
Definizione 40%. Differenziare i pazienti sulla base della loro frazione d’eie-
Con il termine di insufficienza cardiaca si fa riferimento ad una zione è importante perché consente un primo inquadramento
sindrome clinica caratterizzata da un insieme di sintomi tipici eziologico. I pazienti con LVEF nel range compreso tra il 41% e
(respiro corto, astenia, gonfiore delle caviglie) accompagnati da il 49% rappresentano un'area grigia, che noi definiremo come
segni (incremento della pressione venosa giugulare, crepitii pol- insufficienza cardiaca a frazione d’eiezione moderatamente
monari, edema periferico) la cui causa è da ricercarsi in disfunzioni ridotta (HFmrEF). (SSM22, G, 38)
cardiache di natura strutturale o funzionale. I pazienti con FE conservata (>50%), generalmente non hanno
Il risultato dell’insufficienza cardiaca è rappresentato da un ridot- un ventricolo sinistro dilatato, tutt’altro: mostreranno un incre-
to output cardiaco, con conseguente incapacità di soddisfare le mento dello spessore parietale del ventricolo sinistro e un aumen-
richieste metaboliche dei singoli tessuti e/o da un incremento delle to delle dimensioni atriali sinistre come segno di incremento
pressioni intracardiache a riposo o sotto-sforzo, aumento che delle pressioni di riempimento. In queste condizioni il ventricolo
rappresenta un meccanismo di compenso per sopperire all’inca- conserverà l’output cardiaco (HFpEF), ma farà fatica a rilasciarsi
pacità acquisita di svolgere una adeguata funzione e alimenta il adeguatamente nella prima fase della diastole e riempirsi in
perpetuarsi del quadro. modo normale nella seconda fase della diastole. Alla base di
queste disfunzioni troviamo l’ipertrofia e/o il rimodellamento
La definizione attuale di insufficienza cardiaca fa riferimento allo come meccanismo dominante responsabile del quadro, ed ecco
stadio in cui i sintomi clinici si manifestano. Tuttavia, prima che la che l’ipertensione arteriosa (causa di rimodellamento ventricola-
clinica divenga manifesta, il paziente può presentare disfunzioni re e ipertrofia ventricolare) rappresenta la causa più frequente
cardiache di tipo strutturale o funzionale (disfunzione ventricolare di questa forma di HF. Queste alterazioni sono definite come
sistolica o diastolica) che precedono il quadro clinico di insufficien- disfunzioni diastoliche e hanno storicamente portato a parlare di
za cardiaca. Riconoscere questi precursori clinici risulta di vitale insufficienza cardiaca diastolica.
importanza perché consente di mettere in atto provvedimenti
terapeutici in grado di ridurre la mortalità in pazienti con disfun- Nel caso dell’insufficienza cardiaca con frazione d’eiezione
zione cardiaca silente sul piano clinico. ridotta, a dominare il quadro sarà il ridotto output cardiaco e
quindi la disfunzione sistolica: ecco perché in precedenza si era
soliti classificare l’HFrEF come insufficienza cardiaca sistolica.
Eziologia Attenzione perché in entrambi i casi può coesistere una concomi-
La dimostrazione di una causa cardiaca sottostante è cruciale tanza riguardante il tipo di disfunzione: nel caso della cardiopatia
sia per la diagnosi di insufficienza cardiaca che per la scelta di un ischemica infatti, spesso si assiste ad alterazione diastolica dovuta
indirizzo terapeutico. Solitamente la causa è rappresentata da una al rimodellamento e alla fibrosi, ma la perdita di tessuto miocar-
alterazione miocardica (di natura ischemica, tossica, immuno- dico vitale è responsabile del ridotto output cardiaco (vedere
mediata, infiltrativa, metabolica, genetica) in grado di causare una Tabella). Il ricorso ad una nuova classe di pazienti, quelli con
disfunzione ventricolare sistolica e/o diastolica (vedere la Tabella HFmrEF, è stato fondamentale per identificare pazienti i quali
5.1 alla pagina successiva). Tuttavia, anomalie valvolari, pericar- hanno una lieve disfunzione sistolica, ma con caratteristiche clini-
diche, endocardiche, raggruppate sotto il nome di "condizioni da che di disfunzione diastolica.
inadeguato riempimento" (vedere la Tabella 5.1 alla pagina La classificazione in relazione ai livelli di disfunzione ventricolare
successiva) e le alterazioni del ritmo e della conduzione sono risulta di vitale importanza anche nel distinguere forme di insuf-
anch’esse causa di disfunzione ventricolare. ficienza cardiaca in cui la causa è extra-cardiaca e il movente
Insieme alle cause cardiache sottostanti è necessario tenere eziopatologico risiede in cause esterne al danno strutturale/fun-
a mente altrettante cause scatenanti il manifestarsi di un qua- zionale del cuore. Se, come detto in precedenza, nel caso della
dro di insufficienza cardiaca, quindi situazioni non direttamente insufficienza cardiaca con frazione d'eiezione ridotta (a bassa
responsabili della disfunzione cardiaca, ma responsabili del dete- portata, ≤40%) a dominare il quadro di scompenso è il ridotto
rioramento della funzione di un cuore malato. output cardiaco dovuto ad una disfunzione prettamente sisto-
lica (come accade nell'evoluzione della cardiopatia ischemica,
5.1. Classificazione e forme cliniche della ipertensione arteriosa e nelle cardiomiopatie), nelle forme
di insufficienza cardiaca con scompenso a frazione d'eiezione
conservata (LVEF >50%), il deficit è di natura diastolica: il difetto
Classificazione in relazione ai livelli di disfunzione di riempimento, per inadeguato tempo di durata della diastole,
ventricolare ad esempio, sarà il movente alla base di uno sfiancamento car-
La più importante classificazione usata per descrivere l’insufficien- diaco, determinante un deficit di risorse in periferia. È quello che
za cardiaca, in relazione alla definizione di ridotto output cardia- succede nei casi di anemia, sepsi, anafilassi (vedere Tabella 5.1)
co (vedere sopra), è quella basata sulla valutazione quantitativa nei quali la funzione di pompa risulta conservata, ma le esigenze
della frazione d’eiezione del ventricolo sinistro (LVEF, left ventri- risultato aumentate a tal punto da non essere soddisfatte dalle
cular ejection fraction). Questa classificazione distingue pazienti massime capacità di lavoro cardiaco, configurando così un qua-
con LVEF ridotta o LVEF conservata. Si parla di insufficienza dro di scompenso cardiaco ad alta portata.
cardiaca con frazione d’eiezione preservata (HFpEF) se la LVEF è
≥50%; si parlerà di insufficienza cardiaca con frazione d’eiezione Classificazione in relazione ai sintomi: scompenso destro
ridotta (HFrEF) se la LVEF sarà ≤40%. In ambito clinico queste due e sinistro – anterogrado e retrogrado
forme di insufficienza cardiaca vengono comunemente indicate I sintomi caratteristici dell’insufficienza cardiaca sono una
con il termine di insufficienza cardiaca ad "alta gittata", facendo conseguenza dell’incapacità del ventricolo di assicurare un
riferimento alle forme di insufficienza cardiaca in cui la frazione output cardiaco sufficiente, causa dell’aumento delle pressioni
d'eiezione è appunto conservata e forme di insufficienza cardiaca e dei volumi a monte di uno dei due ventricoli con conge-
a "bassa gittata", in cui il valore di LVEF si colloca al di sotto del stione venosa e quindi accumulo di liquidi. In questo caso il
Radiazioni
Danno ascrivibile a cause infettive Batteri, funghi, protozoi, parassiti
CARDIOPATIA IPERTENSIVA
DIFETTI MIOCARDICI Anomalie congenite
STRUTTURALI E VALVOLARI Anomalie acquisite Mitralica, aortica, tricuspidalica, polmonare
MALATTIE DEL PERICARDIO Versamento pericardico, pericardite costrittiva
STATI AD ALTA GITTATA Anemia severa, sepsi, tireotossicosi, gravidanza
SOVRACCARICO DI VOLUME Insufficienza renale
ARITMIE
BRADIARITMIE Diverse forme Malattia del nodo del seno
TACHIARITMIE Diverse forme Fibrillazione atriale, aritmie ventricolari
focus clinico è indirizzato a ciò che sta a monte della camera Classificazione correlata con le tempistiche di
ventricolare, per questo motivo si usa classificare il tutto come insorgenza dell’insufficienza cardiaca
scompenso retrogrado. In base alla valutazione del quadro
Come visto nell’introduzione, la definizione di HF fa riferimen-
clinico sarà possibile parlare di scompenso cardiaco destro o
to ad una situazione in cui sono presenti sintomi, classificati
sinistro, classificazione basata sulla valutazione dei sintomi ed
in base alla scala della New York Heart Association (NYHA),
ha come obiettivo quello di individuare la camera ventricolare
come vedremo in seguito. I pazienti sintomatici da tempo sono
disfunzionante e i sintomi ad essa correlati. In particolare, nel
classificati come affetti da HF cronica; i pazienti trattati, in cui
caso in cui la disfunzione riguardi il cuore sinistro si osserverà
i sintomi e segni permangono immutati per almeno un mese
congestione polmonare: la dispnea sarà il sintomo cardine
sono definiti stabili. Un paziente in cui una condizione di HF
della presentazione clinica; nel caso di disfunzione della came-
stabile tende a deteriorarsi, è descritto come scompensato;
ra destra gli edemi periferici, l’epatomegalia saranno i sin-
questa definizione può essere affidata a pazienti che per la
tomi dominanti, l’aumento della pressione venosa giugulare il
prima volta sperimentano la loro condizione di insufficienza
segno più caratteristico. La definizione di scompenso cardiaco
cardiaca, oppure a pazienti la cui causa è reversibile (miocar-
anterogrado, invece, fa riferimento all'incapacità del ventricolo
dite, pericardite): in questo caso si parla di HF acuta. I pazienti
di far pervenire la quantità di sangue sufficiente al sistema arte-
con HF ad insorgenza acuta sono quelli in cui la comparsa è
rioso, causando ipoperfusione periferica. Necessario è ricordare
improvvisa: questi sono tipicamente conseguenza di infarto
come l’interdipendenza tra la circolazione sistemica e quella
miocardico, tachicardiomiopatie.
polmonare spiega come le due situazioni possano sovrapporsi
in maggior o minor grado, causando una insufficienza cardiaca
globale.
- Dispnea parossistica notturna Quando il paziente con scompenso cardiaco sinistro sviluppa
- Dispnea a riposo insufficienza destra, le forme più gravi di dispnea (dispnea
- Edema polmonare acuto. parossistica ed edema polmonare) tendono a diminuire in
- Dispnea da sforzo intensità e frequenza, poiché il ventricolo destro insufficiente
È il sintomo più frequente e importante dell'insufficienza car- non è in grado di “mandare” sangue al circuito polmonare.
diaca sinistra. Il grado di dispnea dipende da quanto è elevata
la pressione atriale sinistra e dalla velocità con cui si instaura il Scompenso cardiaco destro
processo. Se l'ipertensione atriale si instaura progressivamen- - Turgore giugulare
te, è possibile che ci sia un certo grado di compenso da parte È dovuto alla comunicazione tra atrio destro e distretto veno-
dei sistemi di drenaggio linfatico, per cui sarà necessario un so giugulare: l’aumento delle pressioni atriali si trasmette
maggior incremento della pressione capillare a livello polmo- a livello delle vene giugulari, determinandone turgore. In
nare per provocare extravasazione. Al contrario, in caso di caso di insufficienza cardiaca severa il turgore giugulare sarà
insufficienza cardiaca acuta si assisterà a extravasazione già a apprezzabile all’ispezione del collo. In caso di insufficienza
pressioni più basse. cardiaca lieve o moderata, la pressione venosa giugulare sarà
- Ortopnea normale a riposo, ma, l’incremento del ritorno venoso deter-
Il decubito supino provoca un aumento fisiologico del ritorno minerà un incremento delle pressioni in atrio destro e quindi
venoso che, a fronte di un ridotto output cardiaco, il ventri- in vena giugulare. L’esame semeiologico che consente l’in-
colo sinistro non è in grado di espellere, aumentando quindi cremento del ritorno venoso in atrio destro per la valutazione
la pressione atriale sinistra, con comparsa di dispnea. È per del turgore giugulare è il reflusso epato-giugulare, esegui-
questo motivo che la dispnea si rende manifesta quando to mediante compressione palpatoria della loggia epatica.
il paziente giace supino: questa forma di dispnea prende il - Epatomegalia
nome di ortopnea. In questo caso il paziente racconterà al Precede la comparsa dell'edema periferico e può causare
medico il giovamento che prova usando dei cuscini dietro la dolore o sensazione di pesantezza a livello dell'ipocondrio
schiena o addirittura evitando la posizione sdraiata per dor- destro, a causa della distensione della capsula epatica. In caso
mire, a favore della posizione seduta. di congestione venosa cronica l’epatomegalia è generalmen-
- Dispnea parossistica notturna te asintomatica. La disfunzione epatica secondaria alla stasi
Il termine parossismo indica l'acme di un processo morboso, venosa si manifesta con un incremento dei valori di transami-
quindi l'acuirsi della difficoltà respiratoria nel corso della nasi (specialmente l’aspartato aminotrasferasi (AST), enzima
notte, svegliando il paziente. più sensibile di danno epatico) e dell'LDH, talvolta associati
- Dispnea a riposo ad incremento dei valori di stasi epatica (ALP) e dei marker di
Il paziente lamenta fame d'aria indipendentemente dal movi- disfunzione epatica (PT, con allungamento), fino a simulare
mento. È un sintomo molto pericoloso perché può essere un quadro di epatopatia aspecifica. In caso di congestione
indicativo dell'insorgenza di edema polmonare acuto. epatica acuta i livelli di questi enzimi possono aumentare in
- Edema polmonare acuto modo significativo (fino a 10 volte i valori normali). In un
È una condizione clinica che si manifesta con estrema severità quadro di cronicizzazione del fenomeno di stasi venosa a
del quadro di dispnea, accompagnata da importante ipossia livello epatico, la congestione epatica può causare danno
per difficoltà negli scambi respiratori, indotta da imponente epatocitario con quadro macro e microscopico conosciuto
imbibizione del tessuto polmonare. È un quadro la cui gravità come "cirrosi cardiaca" (tipico quadro anatomo-patologico
può essere mortale. Il quadro di importante stasi polmonare di fegato a noce moscata).
in corso di edema polmonare acuto può determinare com- - Edemi periferici
pressione delle diramazioni bronchiali terminali, con ostru- Costituiscono una delle principali manifestazioni cliniche dell'in-
zione di queste. Sarà possibile rilevare, all'auscultazione del sufficienza cardiaca e tendono a distribuirsi nelle zone più decli-
torace, fischi e sibili: questa condizione è conosciuta come vi, soprattutto a livello degli arti inferiori. (SSM20, G, 37)
"asma cardiaco". - Congestione della mucosa gastroenterica e ascite
Il sovraccarico pressorio del distretto venoso intestinale
secondario all’aumento della pressione delle camere destre
del cuore può determinare congestione della mucosa gastro-
enterica determinando l’insorgenza, in casi gravi di insuffi-
cienza cardiaca destra, di sintomi extra-cardiaci quali nausea,
senso di ripienezza post-prandiale e perdita di peso. Sono
noti casi di enteropatia proteino-disperdente.
ECG
Può apportare dati utili per riconoscere la presenza di eventuali
anomalie cardiache in grado di spiegare l’eziologia dell’insuf-
ficienza cardiaca. È inoltre utile perché può fornire indicazioni
terapeutiche, come ad esempio pazienti che possono benefi-
ciare di una terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT).
Analisi di laboratorio
Il BNP (peptide natriuretico cerebrale) è un marcatore ormonale
la cui determinazione della concentrazione plasmatica può esse-
re utile come test iniziale nell’iter diagnostico dell'insufficienza
cardiaca. Valori elevati di BNP o del suo precursore, il pro-BNP,
sono di aiuto nell’intraprendere il percorso diagnostico verso
l’insufficienza cardiaca (SSM20, G, 4). È possibile che la sua
concentrazione plasmatica aumenti in condizioni diverse dall’in-
sufficienza cardiaca (l’età, la fibrillazione atriale, l’insufficienza
renale, la BPCO, l’embolia polmonare), per cui la sua sensibilità
è alta, mentre è bassa la specificità. Inoltre ha un elevato valo-
re predittivo negativo, cioè un proBNP negativo consente di
escludere la diagnosi di scompenso cardiaco. Si ricorda che, per
l’insufficienza cardiaca cronica, il cut off per il BNP è di 35pg/
mL e di 125 pg/ml per il pro-BNP. Nelle forme acute i valori
sono più alti: 100pg/mL per il BNP, 300pg/mL per il pro-BNP. È
stato stabilito che il BNP ha valore prognostico, con valori alti
nei pazienti che andranno incontro ad evoluzione sfavorevole.
È inoltre utile nel follow-up: seguendo una terapia adeguata i
suoi valori possono diminuire.
Figura 5.5: Confronto tra l'ecografia di un ventricolo sinistro normale (parte
Ecocardiogramma colordoppler
superiore) e insufficiente (parte inferiore). Si noti come il ventricolo sinistro
L’esecuzione di un’ecocardiogramma colordoppler possiede insufficiente abbia perso la morfologia normale, trasformandosi in una cavità
due finalità nel paziente con scompenso cardiaco: dilatata e sferica (rimodellamento).
- valutare l’eziologia dello scompenso (cardiopatia ischemica,
valvulopatia, ecc.); Criteri di Framingham per la diagnosi di insufficienza
- monitorare gli effetti del trattamento. cardiaca
I criteri clinici di Framingham, (vedere la Tabella 5.5), rappre-
Permette di valutare la massa ventricolare, le dimensioni delle sentano riferimenti clinici utili per la diagnosi di scompenso car-
camere cardiache, la funzione sistolica e diastolica e di rico- diaco. È possibile fare diagnosi qualora siano presenti almeno
noscere eventuali patologie cardiache reversibili. Serve per 2 criteri maggiori oppure 1 criterio maggiore e 2 criteri minori.
valutare la risposta al trattamento intesa come miglioramento Anche se importanti per l’identificazione dei casi di scompenso
della frazione d'eiezione e per valutare il rimodellamento ven- cardiaco in diversi studi epidemiologici, essi sono più specifici
tricolare.
cardiaco. Uno dei trial più recenti è l’EMPEROR-Reduced, - Defibrillatore automatico impiantabile (ICD)
trial randomizzato in doppio cieco, in cui sono stati arruolati Si utilizza come prevenzione secondaria nei pazienti sopravvis-
pazienti con scompenso cardiaco (FE ≤40%), sia diabetici che suti a morte improvvisa di eziologia aritmica, in quelli con tachi-
non, e randomizzati ad empaglilozin 10 mg o placebo. Ad un cardia ventricolare sincopale o mal tollerata emodinamicamen-
followup medio di 16 mesi è emerso che l’empagliflozin ridu- te. Come prevenzione primaria si usa nei pazienti con funzione
ceva il numero di ospedalizzazioni per scompenso e la morte sistolica <35% e classe funzionale II o III della NYHA nonostante
cardiovascolare, con minori eventi avversi renali rispetto a il trattamento medico ottimo. Se l’origine della disfunzione
placebo, a discapito di un maggior numero di infezioni delle sistolica è ischemica, sono particolarmente indicati, anche se
vie urinarie. nel momento della valorazione devono essere passate almeno 6
Un risultato analogo è emerso dal trial DAPA-HF, in cui settimane dall’infarto. Questo dispositivo ha dimostrato ridurre
sono stati randomizzati pazienti con scompenso cardiaco (FE la mortalità, ma a causa del suo costo elevato, la selezione dei
≤40%), diabetici e non diabetici, a dapagliflozin 10 mg ver- pazienti deve essere rigorosa.
sus placebo. Anche in questo caso nel gruppo dapagliflozin
è emersa una riduzione significativa dell’endpoint composito Altro
scompenso e morte cardiovascolare. - Anticoagulazione orale (dicumarolici)
In pazienti con insufficienza cardiaca con alto rischio emboli-
Altri farmaci che migliorano la prognosi co (trombo intraventricolare e/o fibrillazione atriale cronica).
- Ivabradina - Calcioantagonisti diidropiridinici
L’ivabradina è indicata in presenza di ritmo sinusale, frequen- Possono essere usati come antianginosi (in caso di cardiopatia
za cardiaca >70 bpm e frazione d'eiezione del ventricolo sini- ischemica) o come antiipertensivi. I calcio-antagonisti non
stro inferiore al 35% (LVEF <35%) in pazienti con scompenso diidropiridinici a causa del loro effetto inotropo negativo
cardiaco a ridotta frazione di eiezione in caso di persistenza non devono essere usati in questo contesto.
di sintomatologia e disfunzione ventricolare sinistra dopo
trattamento medico ottimizzato con beta-bloccanti, inibitore Trattamento dei pazienti con scompenso cardiaco a FE
del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed antagonista moderatamente ridotta (FE 40-50%)
dell’aldosterone. L'ivabradina riduce il rischio di ospedalizza-
In questi pazienti possono essere utilizzati gli stessi farmaci di
zione per insufficienza cardiaca e la mortalità cardiovascolare.
quelli con FE ≤40% ma nelle LG la classe di raccomandazione è
ridotta per la poca evidenza scientifica a tal proposito.
Trattamento sintomatico
Sono raccomandati i diuretici in caso di congestione per miglio-
- Trattamento diuretico rare i sintomi.
I diuretici sono la terapia sintomatica di prima scelta. Il loro
utilizzo non ha dimostrato aumentare la sopravvivenza (a Trattamento farmacologico dello scompenso cardiaco a
eccezione dello spironolattone). I più utilizzati sono i diu-
frazione di eiezione preservata (FEVS ≥50%)
retici dell'ansa. Al ridurre il volume di fluidi intracorporei,
producono una diminuzione del precarico (SSM14, CA, 1). In questi casi la frazione d'eiezione è normale ed il problema
Il dosaggio deve essere modificato in base al sovraccarico di risiede nella diminuzione del riempimento ventricolare,
volume esistente (una dose eccessiva di diuretico può causa- che risulta limitato dalla ridotta distensibilità e dalla restrizione
re deplezione di volume, bassa portata e ipotensione). Vi è miocardica (ipertrofia ventricolare nella cardiopatia ipertensiva,
il rischio che si sviluppino alterazioni elettrolitiche, essendo miocardiopatia restrittiva ed ipertrofica). L'obiettivo della tera-
particolarmente frequenti l'ipokaliemia in corso di terapia con pia è quindi quello di migliorare il rilasciamento ventricolare
diuretici tiazidici e diuretici dell'ansa, e l'iperkaliemia in corso senza ridurre in modo significativo la gittata cardiaca. In questi
di trattamento con antialdosteronici. pazienti diventa fondamentale la prevenzione/trattamento dei
- Digossina fattori di rischio cardiovascolare, come diabete mellito, iperten-
Si tratta di un farmaco inotropo positivo e cronotropo nega- sione arteriosa, dislipidemia.
tivo. Nei pazienti con insufficienza cardiaca a ritmo sinusale, A differenza dell'insufficienza cardiaca sistolica, il cui tratta-
il suo uso ha dimostrato una riduzione del numero di ricoveri mento è chiaramente codificato, nel contesto dell'insuffi-
ospedalieri per insufficienza cardiaca ma contemporaneamen- cienza cardiaca diastolica l'evidenza scientifica è scarsa
te un aumento dell'incidenza di aritmie e nessuna riduzione e nessun farmaco è stato associato a una riduzione della
della mortalità. In presenza di ritmo sinusale è indicata se il morbi-mortalità. Come terapia di prima scelta si impiegano
paziente rimane sintomatico nonostante la terapia combinata i beta-bloccanti o i calcio-antagonisti non diidropiridinici
con beta-bloccanti, ACE-inibitori, antialdosteronici e diuretici, (entrambi riducono la frequenza cardiaca e favoriscono il rila-
essendo una alternativa all'ivabradina se la frequenza cardia- sciamento miocardico e di conseguenza il riempimento diasto-
ca è minore a 70 bpm. In virtù del suo effetto cronotropo lico). La caduta in FA ha un effetto particolarmente deleterio su
negativo ed inotropo positivo, è particolarmente indi- questi pazienti (il riempimento generalmente dipende in gran
cata nei pazienti con FA e scompenso cardiaco. misura dalla contrazione atriale) e in questo contesto il tratta-
mento beta-bloccante, o con verapamil/diltiazem, ha l'ulteriore
Prevenzione della morte improvvisa utilità di controllare la frequenza cardiaca.
- Farmaci antiaritmici I diuretici si utilizzano come terapia sintomatica, ma vanno
Non vi è evidenza scientifica che giustifichi il trattamento far- somministrati con cautela per evitare la riduzione del precarico.
macologico delle aritmie ventricolari asintomatiche. I pazienti Gli ACE-inibitori e i sartani non hanno dimostrato benefici in
che presentano sintomi dovuti a tachicardia ventricolare, questo contesto.
bradicardie o sincope cardiogena devono essere sottoposti
a studi specifici. Come antiaritmici si possono usare i beta- Terapia di resincronizzazione cardiaca
bloccanti o l'amiodarone (gli altri antiaritmici aumentano la
mortalità), anche se il loro ruolo nell'insufficienza cardiaca Nei pazienti con scompenso cardiaco si osservano frequen-
non è stato ancora chiarito. temente alterazioni della conduzione dell'impulso elettrico
(blocchi di branca, QRS largo), che causano una contrazione
Ricorda…
I due cardini della terapia farmacologica
Trattamento
nello scompenso cardiaco sono: - Riposo e posizione semi-seduta, con le gambe declivi.
Inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone - Pseudo-analgesia
(ACE-inibitori o sartani) È importante in caso di dispnea o dolore toracico. Nella tera-
Beta-bloccanti pia dell'edema polmonare si raccomanda la somministrazione
di morfina, poiché diminuisce i livelli di catecolamine circolan-
Questi farmaci, infatti, agiscono sui due meccanismi di
ti e ha un effetto venodilatatore che migliora la congestione
“compenso” iperattivati in corso di scompenso cardiaco.
polmonare e la dispnea.
I diuretici, sebbene siano molto utilizzati nella terapia dello
scompenso cardiaco per ridurre la congestione polmonare e - Ossigeno
periferica, sono considerati farmaci sintomatici Si deve regolare la FiO2 in modo da ottenere una saturazione
di O2 intorno al 95%.
Hanno dimostrato di ridurre la mortalità
nell'insufficienza cardiaca sistolica: - Furosemide endovena
- ACE-inibitori, sartani La furosemide endovena impiega circa 15 minuti per produr-
- Beta-bloccanti re il suo effetto. È il diuretico di prima scelta nel trattamento
- Spironolattone/eplerenone dell’edema polmonare acuto, in quanto agisce a livello
- Sacubitril-valsartan dell’ansa di Henle, stimolando la diuresi e riducendo così la
- Glifozine volemia e la conseguente congestione polmonare. Inoltre,
- Resincronizzazione cardiaca proprio quando somministrata per via endovena, possiede
- Defibrillatore automatico impiantabile un’azione venodilatatrice, che contribuisce alla riduzione del
(idralazina+nitrati: l'evidenza è scarsa) precarico. In alcuni casi la furosemide può essere associata ad
un diuretico tiazidico, con il quale avrà un effetto sinergico.
- Se la pressione arteriosa è superiore a 90-100 mmHg può Le indicazioni all’impianto di un contropulsatore aor-
essere utile la somministrazione di nitroglicerina endove- tico sono:
nosa, che diminuisce la pressione venosa e il ritorno venoso. - shock cardiogeno;
Anche il nitroprussiato provoca vasodilatazione mista, ma - sindrome da bassa portata;
leggermente prevalente a livello arterioso. Il suo effetto vaso- - insufficenza ventricolare sinistra refrattaria a terapia medica;
dilatatore a livello coronarico favorisce il fenomeno del “furto - complicanze meccaniche dell’infarto miocardico acuto
coronarico”, per cui in caso di insufficienza cardiaca di origine (rottura del setto interventricolare o rottura di un muscolo
ischemica si preferisce la nitroglicerina. papillare con conseguente insufficienza mitralica severa);
- Farmaci inotropi - angina instabile refrattaria;
Aumentano la contrattilità cardiaca e ne esistono diversi - supporto cardiaco durante procedure interventistiche ad
gruppi farmacologici: alto rischio.
• Amine simpaticomimetiche (dobutamina, dopamina, Si tratta di un catetere con un palloncino a livello del suo
noradrenalina) estremo distale, che viene introdotto attraverso l'arteria
Agiscono a livello dei recettori beta, aumentando la con- femorale e posizionato in aorta discendente, distalmente
centrazione di AMPc, che a sua volta provoca l'entrata di alla succlavia sinistra. Il palloncino rimane sgonfio durante
calcio nella cellula. La dopamina possiede inoltre un certo la sistole, permettendo in questo modo il flusso anterogra-
effetto diuretico. L'uso prolungato di tali amine si associa do di sangue, e si gonfia in diastole spingendo il sangue
ad un aumento della mortalità dovuto alla comparsa di indietro fino alle coronarie (migliorando così la perfusione
aritmie. È fondamentale ricordare che gli inotropi (dobu- miocardica) e in avanti verso la circolazione periferica. Nel
tamina e dopamina) agiscono primariamente potenziando momento in cui il palloncino si sgonfia provoca una ridu-
l'inotropismo cardiaco, mentre la noradrenalina svolge un zione del postcarico e aumenta la gittata cardiaca. Grazie al
ruolo vasopressivo. fatto che aumenta il flusso coronarico si usa in pazienti con
• Gli inibitori della fosfodiesterasi (milrinone, amrinone) angina refrattaria che non possono essere vascolarizzati o
inibiscono la degradazione dell'AMPc che sono in attesa di esserlo.
• Glicosidi cardioattivi (digossina) Le controindicazioni al posizionamento del contropul-
• Farmaci calcio-sensibilizzanti (levosimendan) satore aortico sono:
Ultimamente l'utilizzo del levosimendan è stato esteso - severa insufficienza aortica;
all'insufficienza cardiaca cronica riacutizzata. La sua poso- - dissecazione aortica;
logia ne facilita l'utilizzo: si somministra durante 24 ore ed - aneurisma aortico;
ha un’emivita di 7 giorni. Sembra causare meno aritmie che - severa vasculopatia periferica.
le altre amine e pare non aumenti la mortalità. È controin-
dicato in caso di ipotensione arteriosa sostenuta. 5.7. Dispositivi di assistenza ventricolare
- Altri
• Beta-bloccanti
Sono dispositivi meccanici capaci di pompare sangue dalle
Sono stati impiegati in alcuni casi di edema polmonare
cavità cardiache alla circolazione sistemica. In base alle esi-
acuto dovuto a stenosi polmonare. In generale sono con-
genze di ciascun paziente può essere utilizzato un dispositivo
troindicati nell'insufficienza cardiaca acuta. (SSM20, G, 5)
mono o biventricolare (monoventricolare se fornisce assisten-
• Antiaritmici
za al ventricolo sinistro o destro e biventricolare se fornisce
Non hanno mostrato benefici sulla mortalità.
assistenza a entrambi). Sono costituiti da una pompa (intra o
• Contropulsatore aortico
extracorporea), da un piccolo computer chiamato controller
Viene posizionato in presenza di severa ipoperfusione
e da una fonte di energia che può essere una batteria o la
periferica ed ipotensione marcata nonostante terapia con
console.
Secondo le LG della Società Europea di Cardiologia
inotropi e vasocostrittori.
l'impianto di un dispositivo di assistenza ventricolare è
indicato in presenza di:
- FEVS <25%;
- ≥3 ospedalizzazioni per scompenso cardiaco senza un'appa-
rente causa precipitante;
- dipendenza da farmaci inotropi;
- progressiva disfunzione multi-organo da ipoperfusione;
- assenza di disfunzione ventricolare destra con rigurgito tricu-
spidale severo.