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Uni10779 2021
Uni10779 2021
MARZO 2021
TESTO ITALIANO
La presente norma sostituisce la UNI 10779:2014.
ICS 13.220.10
© UNI
Riproduzione vietata. Legge 22 aprile 1941 N° 633 e successivi aggiornamenti.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa
con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell’UNI.
PREMESSA
La presente norma è stata elaborata sotto la competenza della
Commissione Tecnica UNI
Protezione attiva contro gli incendi
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire
suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Italiano di Normazione,
che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Si richiama l'attenzione sulla possibilità che alcuni degli elementi del presente documento
possono essere oggetto di brevetti. UNI non deve essere ritenuto responsabile di aver citato
tali brevetti.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
INDICE
INTRODUZIONE 1
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 TERMINI E DEFINIZIONI 2
4 GENERALITÀ 4
4.1 Finalità ............................................................................................................................................................ 4
4.2 Tipologia ed estensione degli impianti .......................................................................................... 4
4.3 Indicazioni per l’installazione .............................................................................................................. 5
7 INSTALLAZIONE 9
7.1 Installazione delle tubazioni ................................................................................................................ 9
7.2 Sostegni delle tubazioni ..................................................................................................................... 11
prospetto 4 Dimensione minima dei sostegni ........................................................................................................ 12
7.3 Collegamenti di alimentazione ........................................................................................................ 12
7.4 Valvole di intercettazione................................................................................................................... 12
7.5 Posizionamento degli apparecchi di erogazione .................................................................. 13
7.6 Segnaletica................................................................................................................................................ 14
7.7 Manometri di prova ............................................................................................................................... 14
7.8 Attacchi di mandata per autopompa ............................................................................................ 14
8 PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO 15
8.1 Dati di progetto ........................................................................................................................................ 15
8.2 Criteri di dimensionamento ............................................................................................................... 15
prospetto 5 Dimensione minima delle tubazioni ..................................................................................................... 15
8.3 Pressione dell’impianto ....................................................................................................................... 15
9 DOCUMENTAZIONE E COLLAUDO 16
9.1 Documentazione .................................................................................................................................... 16
9.2 Collaudo degli impianti ........................................................................................................................ 16
BIBLIOGRAFIA 37
INTRODUZIONE
Finalità della norma è stabilire le caratteristiche che una rete di idranti deve avere e le
modalità con le quali deve essere realizzata e gestita. Non è invece compito della norma
definire in alcun modo i casi in cui la rete di idranti deve essere realizzata né definirne la
relativa tipologia di protezione.
Tale decisione deve essere presa a seguito del processo di analisi e valutazione del
rischio di incendio per l’attività in esame.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o
revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione
della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 804 Apparecchiature per estinzione incendi - Raccordi per tubazioni
flessibili
UNI 810 Apparecchiature per estinzione incendi - Attacchi a vite
UNI 811 Apparecchiature per estinzione incendi - Attacchi a madrevite
UNI 814 Apparecchiature per estinzione incendi - Chiavi per la manovra dei
raccordi, attacchi e tappi per tubazioni flessibili
UNI 7421 Apparecchiature per estinzione incendi - Tappi per valvole e
raccordi per tubazioni flessibili
UNI 7422 Apparecchiature per estinzione incendi – Sistemi di fissaggio per
tubazioni appiattibili prementi
UNI 9032 Tubi di resine termoindurenti rinforzate con fibre di vetro (PRFV)
con o senza cariche – Linee guida per la definizione dei requisiti
per l’impiego
UNI 9487 Apparecchiature per estinzione incendi - Tubazioni flessibili
antincendio di DN 70 per pressioni di esercizio fino a 1,2 MPa
UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione –
Progettazione, installazione ed esercizio
UNI 11149 Posa in opera e collaudo di sistemi di tubazioni di polietilene per il
trasporto di liquidi in pressione
UNI 11292 Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti
antincendio - Caratteristiche costruttive e funzionali
UNI 11423 Apparecchiature per estinzione incendi - Lance erogatrici di DN 70
a corredo di idranti per pressioni di esercizio fino a 1,2 MPa
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le seguenti definizioni1).
3.1 alimentazione idrica dedicata: Alimentazione idrica adibita ad esclusivo uso antincendio.
3.2 alimentazione idrica promiscua: Alimentazione idrica adibita ad uso antincendio e ad altri
utilizzi idrico-sanitari dell’edificio.
1) Le definizioni contrassegnate con (*) sono tratte dal Decreto del Ministero dell’interno 30 novembre 1983 recante "Termini,
definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi" e successive modificazioni; le integrazioni sono riportate in corsivo.
3.4 attacco di mandata per autopompa (*): Dispositivo costituito almeno da una valvola di
intercettazione ed una di non ritorno, dotato di uno o più attacchi unificati per tubazioni
flessibili antincendio. Serve per l’ alimentazione idrica sussidiaria.
3.6 collettore: Tubazione che alimenta uno o più tubi di diramazione e/o montanti.
3.11 lancia erogatrice: Elemento fissato all’estremità della tubazione flessibile antincendio che
permette di regolare e dirigere il getto d’acqua.
3.13 naspo: Apparecchio di erogazione costituito da una bobina mobile su cui è avvolta una
tubazione semirigida collegata ad una estremità con una lancia erogatrice.
3.14 pompe automatiche: Dispositivi atti a fornire portate e pressioni alla rete prelevando
acqua da un serbatoio, da vasca di accumulo o da rete idrica; sono comprese fra queste
anche le pompe di surpressione.
Nota Tali dispositivi sono disciplinati dalla UNI EN 12845.
3.16 pressione residua: Pressione, misurata in un dato punto della rete di idranti mentre viene
erogata una certa portata.
3.17 pressione statica: Pressione misurata, in assenza di portata, in un dato punto della rete
di idranti.
3.18 pressione di esercizio: Pressione massima che si può riscontrare in un qualsiasi punto
della rete di idranti in ogni condizione di funzionamento.
3.20 rete di idranti (impianto): Sistema di tubazioni fisse per l’alimentazione idrica di uno o più
apparecchi di erogazione. Si distinguono in:
a) reti idranti ordinarie: impianto destinato alla protezione di attività ubicate all’interno di
edifici;
b) reti idranti all’aperto: impianto destinato alla protezione di attività ubicate all’aperto.
3.21 rete di tubazioni a secco (rete a secco): Sistema di tubazioni fisse per l’alimentazione
idrica di uno o più apparecchi di erogazione, non permanentemente in pressione d’acqua
(a secco) durante il normale esercizio che viene riempita da acqua in pressione al
momento dell’attivazione antincendio della stessa rete.
3.22 tubazione flessibile (*): Tubo la cui sezione diventa circolare quando viene messo in
pressione e che è appiattito in condizioni di riposo.
3.23 tubazione semirigida (*): Tubo la cui sezione resta sensibilmente circolare anche se non
in pressione.
3.24 compartimento antincendio (*): Parte della costruzione organizzata per rispondere alle
esigenze della sicurezza in caso di incendio e delimitata da elementi costruttivi idonei a
garantire, sotto l’azione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la capacità di
compartimentazione.
4 GENERALITÀ
4.1 Finalità
Le reti di idranti sono installate allo scopo di fornire acqua in quantità adeguata per
combattere, tramite gli apparecchi erogatori ad esse collegati, l’incendio di maggiore
entità ragionevolmente prevedibile nell’area protetta.
Nota La protezione contro l’incendio di un fabbricato o un’area è condizionata dal getto d’acqua che si realizza con
gli apparecchi di erogazione.
La presenza di altri sistemi antincendio non esclude la necessità di installare una rete di
idranti, a meno che l’acqua sia controindicata come estinguente (vedere punto 4.3.1).
4.2.1.1 Generalità
Le reti di idranti ordinarie sono destinate alla protezione di attività ubicate all’interno di
edifici, con apparecchi erogatori ubicati sia all’interno sia all’esterno degli stessi edifici.
Esse sono caratterizzate dall’essere permanentemente in pressione d’acqua onde
consentire la massima rapidità d’intervento antincendio.
4.2.2.1 Generalità
Le reti di idranti all’aperto sono destinate alla protezione di attività ubicate all’aperto. In
relazione alle condizioni ambientali locali, esse possono essere costruite con reti di
tubazioni permanentemente in pressione d’acqua oppure con reti di tubazioni a secco per
le quali si applicano anche i requisiti aggiuntivi della UNI/TS 11559.
È raccomandata l’installazione di reti di idranti all’aperto con tubazioni permanentemente
in pressione d’acqua, che rendono più rapido l’intervento antincendio.
5.2.1 Generalità
L’alimentazione idrica a servizio delle reti di idranti deve essere realizzata secondo i criteri
di buona tecnica, che devono essere tali da soddisfare le caratteristiche di sicurezza ed
affidabilità dell’impianto.
Le reti di idranti devono avere alimentazioni idriche adibite a loro esclusivo servizio con le
eccezioni di cui al punto A.2 per gli acquedotti e le riserve virtualmente inesauribili.
Nota 1 Nel caso di vasche o serbatoi di accumulo di capacità maggiori del fabbisogno dell’impianto è ammesso
l’utilizzo della parte eccedente per altre utenze.
In assenza di disposizioni legislative specifiche devono essere seguite le prescrizioni
riportate nell’appendice A.
Nota 2 La permanenza delle prestazioni idrauliche nel tempo è considerata sufficiente quando risponde ai requisiti
di cui al punto A.1.4.
5.2.3 Interconnessioni
Quando la rete di idranti è alimentata in comune con un sistema automatico antincendio,
l’alimentazione deve essere conforme alla UNI EN 12845 e devono inoltre essere
soddisfatti i criteri previsti relativamente alla durata, alla contemporaneità delle
alimentazioni ed alle interconnessioni.
6.1 Generalità
I componenti degli impianti devono essere costruiti, collaudati ed installati in conformità
alla legislazione vigente ed a quanto precisato nella presente norma.
La pressione nominale dei componenti del sistema non deve essere minore della
massima pressione di esercizio che il sistema può raggiungere in ogni condizione di
funzionamento e, comunque, non minore di 1,2 MPa.
Nota La pressione nominale dei componenti e la sua modalità di individuazione devono essere indicate nella
relazione tecnica di cui al punto 9.1.1.
6.2 Tubazioni
Altri sistemi di tubazioni (tubazioni, raccordi, giunzioni e pezzi speciali) sono ammessi,
purché si tenga conto delle caratteristiche di resistenza meccanica ed alla corrosione
richieste per assicurare la voluta affidabilità dell’impianto.
Essi devono essere realizzati in acciaio legato, rame od altri metalli con elevata resistenza
alla corrosione, rispettando la specifica norma di riferimento e le prescrizioni del
fabbricante, e devono comunque rispettare gli spessori minimi specificati nel prospetto 2.
prospetto 2 Spessori minimi per altri sistemi di tubazioni con elevata resistenza alla corrosione
Nota Gli acciai legati sono particolari acciai in cui sono presenti altri elementi oltre il ferro e il carbonio, al fine di
migliorarne le caratteristiche chimico-fisiche.
Tali dotazioni devono essere ubicate in prossimità degli idranti, in apposite cassette di
contenimento dotate di sella di sostegno, o conservate in una o più postazioni accessibili in
sicurezza, anche in caso d’incendio, ed adeguatamente individuate da apposita segnaletica.
Ove ritenuto necessario, l’idrante può essere dotato di carenatura di sicurezza
antivandalismo, conforme alla UNI EN 14384.
6.4.4 Naspi
I naspi devono essere conformi alla UNI EN 671-1.
7 INSTALLAZIONE
7.1.1 Ancoraggio
Le tubazioni fuori terra devono essere ancorate a mezzo di adeguati sostegni conformi a
quanto indicato nel punto 7.2.
7.1.2 Drenaggi
Tutte le tubazioni devono essere svuotabili senza dover smontare componenti significativi
dell’impianto.
Nota L’installazione di tappi di drenaggio nei punti più bassi è considerata sufficiente.
7.2.1 Generalità
In generale le tubazioni devono essere ancorate tramite sostegni direttamente fissati
all’edificio o ad altre strutture fisse ed a ciò esclusivamente destinate.
I sostegni possono essere dimensionati secondo le indicazioni riportate al punto 7.2.4; in
caso di verifica analitica, il singolo sostegno deve essere verificato per un carico pari a 5
volte il peso della tubazione ad esso ancorata, piena d’acqua, cui deve essere sommato
un carico accidentate di 120 kg. In prima approssimazione si può usare il valore di 200 kg
per la verifica dei sostegni delle tubazioni fino a DN 50, 350 kg per i sostegni delle
tubazioni fino a DN 100 e di 500 kg per le tubazioni fino a DN 150.
7.2.2 Caratteristiche
Il tipo, il materiale e il sistema di posa dei sostegni delle tubazioni devono essere tali da
assicurare la stabilità dell’impianto nelle più severe condizioni di esercizio
ragionevolmente prevedibili.
In particolare:
a) i sostegni devono essere in grado di assorbire gli sforzi assiali e trasversali in fase di
erogazione;
b) il materiale utilizzato per qualunque componente del sostegno deve essere non
combustibile;
c) i collari devono essere chiusi attorno ai tubi;
d) non sono ammessi sostegni aperti (come ganci a uncino e simili);
e) non sono ammessi sostegni ancorati tramite graffe elastiche;
f) i sostegni non devono essere saldati direttamente alle tubazioni né avvitati ai relativi
raccordi.
7.2.3 Posizionamento
Ciascun tronco di tubazione deve essere supportato da un sostegno, ad eccezione dei
tratti di lunghezza minore di 0,6 m, dei montanti e delle discese di lunghezza minore di
1 m per i quali non sono richiesti sostegni specifici.
Il posizionamento dei supporti deve garantire la stabilità del sistema. In generale la
distanza fra due sostegni non deve essere maggiore di 4 m, per tubazioni di dimensioni
minori o uguali a DN 65, e di 6 m per quelle di diametro maggiore.
7.2.4 Dimensionamento
La sezione trasversale netta di ciascun sostengo di acciaio, oppure il diametro minimo se
costituito da barra filettata, non deve essere minore dei valori indicati nel prospetto 4.
Se il sostegno è formato da più componenti, la sezione trasversale di ciascun
componente non deve essere minore del 150% di quella minima sopra specificata.
Nella valutazione della sezione trasversale netta di un sostegno non si tiene conto dei fori
per bulloni, chiodi e simili.
prospetto 4 Dimensione minima dei sostegni
DN Minima sezione netta dei Spessore minimo1) dei Dimensioni barre filettate dei
sostegni sostegni sostegni
mm2 mm mm
Fino a 50 15 2,5 M8
tra DN 50 e DN 100 25 2,5 M 10
tra DN 100 e DN 150 35 2,5 M 12
tra DN 150 e DN 200 65 2,5 M16
tra DN 200 e DN 250 75 2,5 M 20
1) Per sostegni a collare: 1,5 mm.
7.4.2 Distribuzione
La distribuzione delle valvole di intercettazione in un impianto deve essere accuratamente
studiata in modo da consentire l’esclusione di parti d’impianto, per manutenzione o
modifica, senza dover ogni volta mettere fuori servizio l’intero impianto.
Il progettista, in relazione al livello di pericolosità dell’area da proteggere ed al grado di
affidabilità dell’impianto, deve determinare il numero massimo di idranti/naspi che
possono essere contemporaneamente esclusi dal servizio.
Nota In generale si considera accettabile l’esclusione di non più del 50% degli idranti/naspi al servizio di ciascun
compartimento antincendio e di non più di cinque idranti esterni, ove presenti. Parimenti si considera
accettabile che ogni collettore di alimentazione di una sezione d’impianto, che serve un edificio o una parte
di attività distinta dalle altre, sia dotato di valvola di intercettazione in modo tale da poter essere sezionato
singolarmente.
7.4.3 Sorveglianza
Le valvole di intercettazione devono essere bloccate mediante apposito dispositivo nella
posizione di normale funzionamento, oppure sorvegliate mediante dispositivi di controllo
a distanza.
7.5.2.1 Posizionamento
Per le reti di idranti all’aperto, e solo per esse, i criteri di posizionamento degli apparecchi
erogatori nell’area protetta (vedere punto 4.2.2.2), sono quelli stabiliti nel seguito:
a) nelle reti idranti con apparecchi erogatori costituiti da idranti a colonna soprasuolo o
da idranti sottosuolo, ogni punto dell’area protetta deve distare al massimo 45 m
(percorso reale) dall’apparecchio più vicino;
b) nelle reti idranti con apparecchi erogatori costituiti da idranti a muro o naspi, ogni
punto dell’area protetta deve distare al massimo 30 m (percorso reale)
dall’apparecchio più vicino.
7.5.2.2 Sostegni
Nelle reti di idranti all’aperto gli apparecchi erogatori e le relative dotazioni devono essere
ancorati a strutture fisse di adeguata resistenza.
Laddove ciò non fosse possibile (aree prive di edifici in genere) gli apparecchi erogatori e
le relative dotazioni devono essere fissati mediante sostegni appositamente realizzati ed
adeguati al luogo di installazione (resistenza alla corrosione, resistenza all’azione del
vento, etc.).
7.6 Segnaletica
La rete di idranti e relativi componenti devono essere provvisti di segnaletica di sicurezza
in conformità alle norme UNI applicabili ed alle disposizioni legislative vigenti.
Nota La specificazione del tipo di impianto e dell’area protetta è richiesta nel caso di presenza di più attacchi per
autopompa nell’ambito dell’attività protetta.
8 PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO
9 DOCUMENTAZIONE E COLLAUDO
9.1 Documentazione
10.1 Generalità
Il responsabile del sistema deve provvedere al mantenimento delle condizioni di
funzionamento dell’impianto previste dal progetto, che rimangono sotto la sua
responsabilità anche esistendo il servizio di ispezione periodica da parte della ditta
installatrice o di altro organismo autorizzato.
Spetta al manutentore di rendere edotto il responsabile del sistema sulla condizione
dell’impianto con apposita comunicazione scritta, affinché il responsabile del sistema,
consapevolmente, possa attendere alla messa in efficienza dell’impianto.
La manutenzione di naspi ed idranti a muro deve essere svolta con la frequenza prevista
dalle disposizioni normative e comunque almeno due volte all’anno, in conformità alla
UNI EN 671-3 ed alle istruzioni contenute nel manuale d’uso e manutenzione che deve
essere predisposto dal fornitore dell’impianto.
Tutte le tubazioni flessibili e semirigide, sia relative ad idranti e naspi sia a corredo di
idranti soprasuolo e sottosuolo, devono essere verificate annualmente sottoponendole
alla pressione di rete per verificarne l’integrità. Le tubazioni non perfettamente integre
devono essere sostituite o almeno collaudate alla pressione di 1,2 MPa.
In ogni caso ogni 5 anni deve essere eseguita la prova idraulica delle tubazioni flessibili e
semirigide come previsto dalla UNI EN 671-3.
La manutenzione degli attacchi autopompa deve prevedere, con cadenza semestrale,
almeno la verifica della manovrabilità delle valvole, con completa chiusura ed apertura
delle stesse ed accertamento della tenuta della valvola di ritegno. Al termine delle
operazioni assicurarsi che la valvola principale di intercettazione sia in posizione aperta.
Per gli idranti soprasuolo e sottosuolo le operazioni di manutenzione devono includere
almeno:
- verifica della manovrabilità della valvola principale mediante completa apertura e
chiusura;
- verifica della facilità di apertura dei tappi;
- verifica del sistema di drenaggio antigelo, ove previsto;
- verifica ed eventuale ripristino della segnalazione degli idranti sottosuolo;
- verifica del corredo di ciascun idrante come indicato nei punti 6.4.1. e 6.4.2.
11.1 Generalità
Gli interventi su impianti esistenti si distinguono in modifiche ed estensioni.
11.1.1 Modifiche
Si intende per modifica di un impianto idrico di estinzione incendi qualsiasi intervento sulla
rete idranti nel suo complesso che non comporti un incremento dell’area protetta nè del
numero di apparecchi serviti.
11.1.2 Estensione
Si intende per estensione qualsiasi intervento che comporti un incremento dell’area
protetta e/o del numero di apparecchi serviti.
11.3.1 Estensioni
In caso di estensioni di impianti esistenti, la parte di nuova installazione deve essere
realizzata in conformità alla presente norma.
11.3.2 Modifiche
In caso di modifica di impianti esistenti, per la parte di impianto interessata dall’intervento,
devono essere rispettate le indicazioni della presente norma solo per quanto attiene le
caratteristiche dei materiali e dei componenti utilizzati. Inoltre, per l’impianto completo a
servizio del/dei solo/i compartimento/i antincendio interessato/i, devono comunque
essere rispettate almeno le condizioni specificate dalla presente norma, inerenti:
- le caratteristiche dei componenti installati ad eccezione delle tubazioni (punto 6.2);
- la distribuzione degli apparecchi.
11.3.4 Documentazione
Per gli impianti modificati o estesi è necessario aggiornare e/o integrare la
documentazione originaria di progetto dell’impianto, specificando le parti oggetto di
intervento rispetto all’esistente, nonché tutte le caratteristiche costruttive e idrauliche dello
stesso.
B.2.1.1 Generalità
Per la rete di idranti ordinarie si distinguono due tipologie di protezione, denominate:
- protezione interna;
- protezione esterna;
da intendersi riferite non tanto all’ubicazione degli apparecchi erogatori, ma al tipo di
utilizzo cui sono destinati.
La protezione interna ed esterna sono da considerare come indipendenti fra loro,
sebbene collegate alla stessa rete di alimentazione, quando simultaneamente presenti.
La necessità di installazione, in funzione delle caratteristiche dell’attività e dei livelli di
pericolo definiti, di una protezione interna, di una protezione esterna o di entrambe, deve
essere stabilita dal progettista dell’impianto a seguito dell’analisi di rischio effettuata, in
modo indipendente dal contenuto della presente norma, le cui finalità sono richiamate
nella premessa.
B.2.2.1 Generalità
Per le reti idranti all'aperto si distinguono, in relazione agli apparecchi erogatori installati,
due tipologie alternative di protezione:
- protezione di grande capacità;
- protezione di capacità ordinaria.
La necessità di installazione, in funzione delle caratteristiche dell’attività e dei livelli di
pericolo definiti, della protezione di grande capacità o della protezione di capacità
ordinaria deve essere stabilita dal progettista dell’impianto a seguito dell’analisi di rischio
effettuata, in modo indipendente dal contenuto della presente norma, le cui finalità sono
richiamate nella premessa.
figura B.4 Misurazione delle prestazioni per idranti sottosuolo con attacco a baionetta
Legenda
1 Rete di alimentazione
2 Idrante sottosuolo con attacco a baionetta
3 Manometro (misura la pressione residua all’uscita)
4 Colonnetta idrante con attacco a baionetta
5 Attacco di uscita
6 Dispositivo di misura
C.1 Generalità
Il calcolo idraulico della rete di tubazioni consente di dimensionare ogni tratto di tubazione
in base alle perdite di carico distribuite e localizzate che si hanno in quel tratto.
Nota Tenendo in considerazione le UNI EN 671-1 e UNI EN 671-2, che definiscono la portata degli idranti a muro
e dei naspi solo in funzione della caratteristica di erogazione dell’idrante/naspo e della pressione al punto di
attacco dell’idrante/naspo stesso alla rete di tubazioni, non occorre preoccuparsi di verificare le portate al
bocchello, né di tenere conto delle perdite di carico nelle tubazioni flessibili, ecc., ma è sufficiente conoscere
la caratteristica di erogazione dell’idrante o naspo (in termini di coefficiente caratteristico di erogazione K
dell’apparecchiatura, che deve essere stabilito dal costruttore dell’idrante o naspo). La portata
dell’idrante/naspo è univocamente definita dalla pressione al punto di attacco secondo l’espressione con Q
espresso in litri al minuto e P espresso in mega Pascal (MPa):
Q = K 10 P
C.2 Alimentazione
L’alimentazione deve assicurare la massima portata e la massima pressione richieste
dall’impianto quali risultano dal calcolo idraulico.
Nel caso in cui l’alimentazione idrica della rete idranti sia in comune con altri impianti
antincendio (alimentazioni combinate secondo la UNI EN 12845) si deve verificare, nel
calcolo idraulico della rete, la contemporaneità fra gli altri impianti antincendio e la rete
idranti a servizio della stessa area, nella condizione idraulicamente più sfavorita.
Nella determinazione delle perdite di carico localizzate si deve inoltre tener presente che:
- quando il flusso attraversa un pezzo a T o un raccordo a croce senza cambio di
direzione, le relative perdite di carico possono essere trascurate;
- quando il flusso attraversa un pezzo a T o un raccordo a croce in cui, senza cambio
di direzione, si ha una riduzione della sezione di passaggio, deve essere presa in
considerazione la "lunghezza equivalente" relativa alla sezione di uscita (la minore)
del raccordo medesimo;
- quando il flusso subisce un cambio di direzione (curva, pezzo a T o raccordo a
croce), deve essere presa in conto la "lunghezza equivalente" relativa alla sezione di
uscita.
BIBLIOGRAFIA
UNI 5634 Sistemi di identificazione delle tubazioni e canalizzazioni
convoglianti fluidi
UNI/TR 11365 Installazioni fisse antincendio - Chiarimenti applicativi relativi alla
UNI EN 12845 (sprinkler)
UNI/TR 11438 Installazioni fisse antincendio - Gruppi di pompaggio - Istruzioni
complementari per l'applicazione della UNI EN 12845 (sprinkler)
UNI EN 1074-1 Valvole per la fornitura di acqua - Requisiti di attitudine all'impiego
e prove idonee di verifica - Parte 1: Requisiti generali
UNI EN 1074-2 Valvole per la fornitura di acqua - Requisiti di attitudine all'impiego
e prove idonee di verifica - Parte 2: Valvole di intercettazione