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conseguimento della
specializzazione per le attività di
sostegno - A.A. 2021/22
Massimo Di Roberto
LE PAROLE CHIAVE
Inclusione
ICF
Complessità
INDEX
BES
Cooperazione
Personalizzazione
Comunità di pratiche
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……………
Una premessa
Presumere di sapere cose che invece non sappiamo
significa partire con una mappa sbagliata. Sapere
cos’è che non sappiamo è una parte fondamentale della
conoscenza e forse l’inizio della saggezza. Se si vuol
essere sicuri di se stessi, la fiducia nell’incertezza è
un’ottima opzione ed è sempre possibile
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LA CLASSE … UNA “NORMALE COMPLESSITÀ”
ICF
Disability Studies
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INDEX
L’Index for inclusion (Indice per l’inclusione),
proposta realizzata da Tony Booth e Mel
Ainscow (2002) per il Centre for Studies on
Inclusive Education), rappresenta uno dei primi
tentativi operativi di caratterizzare il concetto
di inclusione all’interno delle strutture
scolastiche.
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Massimo Di Roberto
INDEX
Si propone anche come uno strumento pratico
per mettersi in cammino verso questo
ambizioso obiettivo. Propone questionari
attraverso cui la scuola può chiedere ad
insegnanti, alunni e famiglie di valutare diversi
aspetti dell’inclusione, al fine di identificare
aspetti che possono essere migliorati. Da’
inoltre alcuni suggerimenti pratici su
metodologie partecipative per progettare e
pianificare strategie di cambiamento.
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INDEX
Sostegno = ogni attività che accresce la
capacità da parte della scuola di rispondere
alla diversità degli alunni
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INDEX
Va, in altre parole, a modificare la cultura organizzativa
del sistema scuola
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INDEX
Gli indicatori individuati sono:
gli strumenti legislativi, amministrativi e le
risorse che possono facilitare l’innovazione;
la possibilità di strutturare percorsi specifici
di formazione e aggiornamento degli insegnanti
(anche sul campo);
l’organizzazione dei diversi tipi di sostegno, sia
all’interno che all’esterno della scuola che in
rapporto ai diversi servizi esistenti;
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INDEX
Massimo Di Roberto
INDEX
È un’azione micropedagogica.
La micropedagogia è pedagogia di ciò che è direttamente
osservabile e frazionabile, i cui obiettivi sono: cercare
l’invisibile, ingrandire il frammento, entrare in
contatto con l’osservato, scoprire i nessi tra le parti
del particolare, per accrescere la conoscenza
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INDEX
GLI INDICATORI
DIMENSIONE A. Creare culture inclusive
A.1 Costruire comunità
A.1.1 Ciascuno deve sentirsi benvenuto.
A.1.2 Gli alunni si aiutano l’un l’altro.
A.1.3 Gli insegnanti collaborano tra loro.
A.1.4 Gli insegnanti e gli alunni si trattano con rispetto.
A.1.5 C’è collaborazione tra gli insegnanti e le famiglie.
A.1.6 Gli insegnanti e il Consiglio di istituto collaborano positivamente.
A.1.7 Tutte le comunità locali sono coinvolte nell’attività della scuola.
A.2 Affermare valori inclusivi
A.2.1 Le attese sono elevate per tutti gli alunni.
A.2.2 Gruppo insegnante, Consiglio di istituto, alunni e famiglie condividono una filosofa inclusiva.
A.2.3 Gli alunni sono valorizzati in modo uguale.
A.2.4 Insegnanti e alunni si trattano l’un l’altro come esseri umani oltre che come rappresentanti di un «ruolo».
A.2.5 Il gruppo insegnante cerca di rimuovere gli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione in ogni aspetto della vita scolastica.
A.2.6 La scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione.
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INDEX
GLI INDICATORI
DIMENZIONE B. Produrre politiche inclusive
B.1 Sviluppare la scuola per tutti
B.1.1La selezione del personale e le carriere sono trasparenti.
B.1.2 I nuovi insegnanti vengono aiutati ad ambientarsi nella scuola.
B.1.3 La scuola promuove l’accoglienza di tutti gli alunni della comunità locale.
B.1.4 La scuola rende le proprie strutture fisicamente accessibili a tutte le persone.
B.1.5 Tutti i nuovi alunni vengono aiutati ad ambientarsi nella scuola.
B.1.6 La scuola organizza i gruppi-classe in modo che tutti gli alunni vengano valorizzati.
B.2 Organizzare il sostegno alla diversità indicatori
B.2.1Tutte le forme di sostegno sono coordinate.
B.2.2 Le attività di formazione aiutano gli insegnanti ad affrontare le diversità degli alunni.
B.2.3 Le politiche rivolte ai Bisogni Educativi Speciali sono inclusive.
B.2.4 Viene utilizzata la normativa sull’individualizzazione per ridurre gli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione di tutti gli alunni.
B.2.5 Il sostegno agli alunni stranieri che imparano l’italiano è coordinato con il sostegno all’apprendimento degli altri alunni.
B.2.6 Le politiche di sostegno personale e del comportamento sono collegate a quelle di sostegno allo sviluppo curricolare e all’apprendimento.
B.2.7Le pratiche disciplinari che portano all’esclusione dalle attività vengono ridotte.
B.2.8 Gli ostacoli alla frequenza sono ridotti.
B.2.9 Il bullismo viene contrastato.
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INDEX
GLI INDICATORI
DIMENZIONE C. Sviluppare pratiche inclusive
C .1 Coordinare l’apprendimento
C.1.1 L’insegnamento è progettato tenendo presenti le capacità di apprendimento di tutti gli alunni.
C.1.2 Le lezioni stimolano la partecipazione di tutti gli alunni.
C.1.3 Le lezioni sviluppano la comprensione della differenza.
C.1.4 Gli alunni sono attivamente coinvolti nelle attività di apprendimento.
C.1.5 Gli alunni apprendono in modo cooperativo.
C.1.6 La valutazione contribuisce al raggiungimento degli obiettivi educativi per tutti gli alunni.
C.1.7La disciplina in classe è improntata al mutuo rispetto.
C.1.8 Gli insegnanti collaborano nella progettazione, insegnamento e valutazione.
C.1.9 Gli insegnanti di sostegno promuovono l’apprendimento e la partecipazione di tutti gli alunni.
C.1.10 Le attività di studio a casa contribuiscono all’apprendimento di tutti.
C.1.11 Tutti gli alunni prendono parte alle attività esterne all’aula.
C.2 Mobilitare risorse
C.2.1Le differenze tra gli alunni vengono utilizzate come risorsa
per l’insegnamento e l’apprendimento.
C.2.2 Le competenze degli insegnanti sono utilizzate al meglio.
C.2.3 Gli insegnanti sviluppano delle risorse per sostenere l’apprendimento e la partecipazione.
C.2.4 Le risorse della comunità sono conosciute e utilizzate.
C.2.5 Le risorse della scuola sono equamente distribuite così da sostenere l’inclusione.
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ICF
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ICF
Massimo Di Roberto
ICF
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SCOPI DELL’ICF
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ASPETTI DELL’ ICF
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ICF
correla in un quadro sistematico approcci diversi (bio-
psico-sociali) in base a una logica interattiva;
interpreta i fattori che concorrono a formare il
quadro del funzionamento umano secondo un’ottica di
equivalenza;
guarda alla persona in relazione al contesto,
valorizzando le dimensioni culturali.
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VISIONE DI INSIEME DELL’ICF
Funzionamento e disabilità Fattori contestuali
Domini Funzioni corporee Aree di vita (compiti, Influenze esterne su Influenze esterne su
Strutture corporee azioni) funzionamento e funzionamento e
disabilità disabilità
Funzionamento
Aspetto negativo Menomazione Limitazione dell’attività Barriere/ostacoli Non applicabile
Restrizione della
partecipazione
Disabilità
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DISABILITY STUDIES
Indagano la società all’interno della quale la persona
disabile vive, mettendo in discussione l’assunto che lega
causalmente l’avere una menomazione con l’essere disabile.
Hanno una forte componente politica poiché il loro
obiettivo è quello di promuovere il cambiamento della
società, in particolare attraverso una partecipazione
attiva delle persone disabili nelle scelte che riguardano la
loro vita, non già quello di aiutare una sfortunata minoranza
della popolazione ad integrarsi nella società esistente.
Massimo Di Roberto 27
DISABILITY STUDIES
Essi intendono far emergere tutte quelle forme e mezzi di
esclusione radicati nel nostro sistema sociale e funzionali
alla riproduzione delle forme di discriminazioni. Si
differenziano da una tradizione di studio della disabilità di
tipo medico che mantiene lo scopo dell'integrazione dei
disabili nella società attraverso un processo di
riabilitazione e di normalizzazione. Piuttosto che
combattere le carenze individuali, mirano all’identificazione
delle condizioni discriminanti – quali la povertà, la
disoccupazione, le politiche educative e sociali disabilitanti,
le barriere architettonico-comunicative e culturali e gli
atteggiamenti sociali – che producono l’esclusione dalla
cittadinanza attiva e causano la dipendenza
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CAPABILITY APPROACH
Assumendo l’esistenza di un concetto di normalità a cui far riferimento, si
considera disabile un individuo se questi è incapace di svolgere alcune classi
di funzionamenti significativi che gli altri individui, appartenenti al suo
stesso gruppo di riferimento sono mediamente capaci di fare sotto
condizioni favorevoli. Si guarda alla disabilità come ad una possibile fonte di
limitazione delle capability dell’individuo e si valuta l’impatto che essa ha
sulla posizione reciproca degli individui all’interno dei contesti in cui sono
inseriti. Quando una menomazione restringe i funzionamenti di base di una
persona, o quando l’ambiente non le permette di superare tali restrizioni,
allora anche la sua capability di perseguire gli obiettivi che essa reputa di
valore per la sua esistenza è compromessa. La società deve quindi
intervenire per fare in modo che la persona sia in grado di perseguire tali
obiettivi.
Massimo Di Roberto 29
CAPABILITY APPROACH
Enfatizzando il concetto chiave per cui la diversità è caratteristica
precipua dell’umanità, si evidenzia il fatto che la disabilità possa
essere vista come una delle sue manifestazioni. Infine, è l’individuo
stesso a dover determinare quali sono le sue capability rilevanti.
Sono le persone con disabilità stesse, quindi, ad avere il diritto di
determinare quali sono le loro capability rilevanti e di conseguenza di
indicare quali politiche potrebbero migliorare il proprio set di
capability. (cfr. Sen, Nussbaum)
Massimo Di Roberto 30
INCLUSIONE
La condizione per stare in presenza delle diversità
presenti negli altri e in noi e farsi cambiare da
questa convivenza. È una costruzione di legami che
costituiscono la specificità e la differenza di
identità
Massimo Di Roberto
INCLUSIONE
Per il Centre for Studies on Inclusive Education,
inclusione è
ciò che avviene quando
«ognuno sente di essere apprezzato e che la sua
partecipazione è gradita»
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INCLUSIONE
“Inclusione dell’altro significa piuttosto che i confini
della comunità sono aperti a tutti: anche - e
soprattutto - a coloro che sono reciprocamente
estranei e che estranei vogliono rimanere"
[Habermas]
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INCLUSIONE
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INCLUSIONE
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COMPORTAMENTI INCLUSIVI
✓ Come si apprende
✓ Qual è la normativa
✓ Quali sono le caratteristiche generali delle diversabilità
✓ …………………
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COMPETENZE INCLUSIVE
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L’AGIRE INCLUSIVO
Ad un’azione inclusiva più che una progettualità speciale,
concorre il fare quotidiano e la consapevolezza che le
aspettative degli adulti caratterizzano (spesso in
maniera condizionante) le performance degli alunni.
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INCLUSIONE
Richiede al docente anche altre competenze professionali, per
mettere in atto sinergie di intenti e di azione tra la scuola e gli
operatori dei servizi socio-sanitari, patti territoriali tra i
diversi enti e agenzie operanti sul territorio; richiede figure
di sistema e funzioni di mediazione, formazione permanente
dei diversi attori e fruitori del processo formativo.
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ACCOGLIENZA
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ACCOGLIENZA
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ACCOGLIENZA
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PRENDERSI CURA
Un atteggiamento significativo è il prendersi.
Non è il prendersi carico, sostituendosi all’altro, e
neppure il lasciar correre, né il sottrarsi alla
relazione. È incontro attento di intenzionalità,
accogliersi reciprocamente, è ascoltare e ascoltarsi,
individuare luoghi significativi in cui dirigersi
Massimo Di Roberto 44
Cura è ascolto di sé, cura è attenzione alle altre
e agli altri, cura è rispetto per le cose e
l'ambiente. Cura è la possibilità di
condividere e sviluppare nuovi atteggiamenti
e comportamenti individuali e collettivi. Cura
è uno strumento per il cambiamento, per
ridisegnare i rapporti privati, pubblici e
professionali, il rapporto con la cultura e la
natura
Massimo Di Roberto 45
Gli indicatori empirici della cura
a. Ricettività
b. Responsività
c. Disponibilità cognitiva ed emotiva
d. Empatia
e. Attenzione
f. Ascolto
g. Passività attiva
h. Riflessività
i. Il sentire nella cura
l. Competenza tecnica
m. Aver cura di sé
Massimo Di Roberto 46
PEDAGOGIA DEL DUBBIO
Il dubbio consente di rimettersi in discussione di
assumere una capacità critica e di autonomia di
pensiero, conducendo a superare resistenze,
pregiudizi, stigma
Massimo Di Roberto 47
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Universal Design for Learning
Relazione insegnante/alunno
Dimensione affettivo-emotiva
Compresenza didattica
Gruppo-classe
Adattamento di obiettivi e materiali
vs
rischio riduzionistico
Massimo Di Roberto 48
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Universal Design for Learning
È un insieme di principi e linee guida per lo sviluppo di
programmazioni che cercano di dare a tutti gli individui
pari opportunità di apprendere. È proposto un modello per
la creazione di obiettivi didattici, metodi, materiali e
valutazioni che valgono per tutti; quindi non una sola
soluzione, una taglia unica per tutti ma approcci flessibili
che possono essere personalizzati e adattati e che
favoriscono la partecipazione, il coinvolgimento e
l’apprendimento a partire dai bisogni e dalle capacità
personali.
Massimo Di Roberto 49
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Prevede che a tutti gli studenti vengano
messi a disposizione:
molteplici forme di rappresentazione
molteplici mezzi di espressione
molteplici mezzi di coinvolgimento
Massimo Di Roberto 50
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Massimo Di Roberto 51
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Secondo l'approccio UDL per un curricolo efficace:
o vanno considerati anche gli obiettivi affettivi (entusiasmo,
abilità di autoregolazione);
o va privilegiata la valutazione formativa;
o va offerta un'ampia scelta di contenuti, strumenti, contesti
di apprendimento, esperienze pratiche, feedback;
o vanno offerti diversi esempi al fine di evidenziare le
caratteristiche chiave dei contenuti;
o vanno proposti materiali vari e flessibili
o vanno coinvolti tutti gli stakeholder
Massimo Di Roberto 52
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Alcune indicazioni pratiche
Molteplici forme di rappresentazione
Presentare l’informazione in un formato flessibile in modo che le
caratteristiche percettive possano essere modificate
Fornire molteplici opzioni per la lingua, le espressioni matematiche e i simboli
Chiarire la sintassi e la struttura
Promuovere la comprensione tra differenti lingue
Illustrare attraverso molteplici mezzi
Attivare o fornire la conoscenza di base
Evidenziare schemi, caratteristiche essenziali, idee principali e relazioni
Guidare l’elaborazione dell’informazione, la visualizzazione e la manipolazione
Massimo Di Roberto 53
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Molteplici mezzi di espressione
Variare i metodi di risposta
Ottimizzare l’accesso agli strumenti, ai prodotti ed alle tecnologie di supporto
Usare molteplici mezzi di comunicazione
Usare molteplici strumenti per la costruzione e la composizione
Costruire competenze con livelli graduali di supporto per la pratica e
l’esecuzione
Guidare la scelta di mete appropriate
Facilitare la gestione dell’informazione e delle risorse
Aumentare la capacità di controllo dei progressi
Massimo Di Roberto 54
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Molteplici mezzi di coinvolgimento
Fornire opzioni per attirare l’interesse
Ottimizzare l’attinenza, il valore e l’autenticità
Minimizzare le minacce e le distrazioni
Rafforzare l’importanza delle mete e degli obiettivi
Promuovere la collaborazione e la comunità
Promuovere le aspettative e le convinzioni che ottimizzano la motivazione
Facilitare le abilità e le strategie personali
Sviluppare l’autovalutazione e la riflessione
Massimo Di Roberto 55
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Relazione insegnante/alunno
Una buona relazione deve essere tale per entrambi e deve
essere estremamente paziente
Massimo Di Roberto 56
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Dimensione affettivo-emotiva
È necessario un ascolto attivo non influenzato dalle
interpretazioni né dalle schematizzazioni e – allo stesso
tempo – deve essere caratterizzato dalla provvisorietà
Massimo Di Roberto 57
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Compresenza didattica
Vanno continuamente consolidate le relazioni collaborative
tra i docenti per l'organizzazione di un lavoro coordinato
Massimo Di Roberto 58
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Adattamento materiali
Il libro di testo può diventare strumento di inclusione se
viene semplificato, schematizzato e/o ridotto
Massimo Di Roberto 59
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Il gruppo classe
La classe deve diventare una comunità di relazioni con la
preparazione ad affrontare situazioni che producano un
tipo di lavoro realmente cooperativo con la gestione del
conflitto sociocognitivo.
Massimo Di Roberto 60
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO INCLUSIVO
Il peer tutoring
La Peer Education indentifica una strategia educativa volta
ad attivare un processo spontaneo di passaggio di
conoscenze, di emozioni e di esperienze da parte di alcuni
membri di un gruppo ad altri membri di pari status.
Massimo Di Roberto 61
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Le abilità di lavoro in gruppo non sono una conseguenza
automatica dell'essere in una classe
Massimo Di Roberto 62
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Affinché funzioni è necessario che si strutturino cinque
elementi essenziali
Interdipendenza positiva: relazione indispensabile tra i
membri di un gruppo per conseguire un risultato, una
volta conseguito questo, non è più possibile attribuire ad
una persona soltanto quanto è stato realizzato.
Massimo Di Roberto 64
APPRENDIMENTO METACOGNITIVO
È la propensione all’uso
di strategie e l’acquisizione
di una maggiore
consapevolezza riguardo
agli obiettivi del compito,
ai processi, alle abilità
necessarie per eseguirlo e
alla propria capacità di
portarlo a termine
Massimo Di Roberto 65
PEDAGOGIA EH
Massimo Di Roberto
subnormale VS. disabilità intellettiva
↕
stereotipo VS. oggettività
Massimo Di Roberto
IL CONCETTO DI RITARDO MENTALE
Massimo Di Roberto
IL CONCETTO DI RITARDO MENTALE
Massimo Di Roberto
LE DISABILITÀ INTELLETTIVE
Massimo Di Roberto 71
LE DISABILITÀ INTELLETTIVE
In base al grado di compromissione, possiamo inquadrare quattro livelli di
gravità (lieve, moderato, grave ed estremo). I quattro livelli di gravità
andranno valutati per ognuno di questi tre domini:
Massimo Di Roberto 72
LE DISABILITÀ INTELLETTIVE
Massimo Di Roberto 73
LE DISABILITÀ INTELLETTIVE
2. Dominio sociale: riguarda la capacità empatica, il giudizio sociale e
interpersonale, la capacità di comunicazione, la capacità di fare e
mantenere amicizie e capacità similari.
Massimo Di Roberto 74
LE DISABILITÀ INTELLETTIVE
3. Dominio pratico: concerne la gestione di ambiti personali come il
sapersi prendere cura di se stessi, la responsabilità sul lavoro, la
gestione del denaro o le attività svolte nel tempo libero. Si include
anche l’aspetto organizzativo della scuola e dei compiti di lavoro.
Massimo Di Roberto 75
I soggetti con disabilità psichica mostrano
tendenzialmente le seguenti caratteristiche:
Piano cognitivo Piano affettivo
▪ Esplorazione impulsiva del ▪ Difficoltà ad
problema azzardare una
▪ Non pianificazione delle
soluzione
strategie
▪ Imprecisione ed ▪ Mancanza di
inesattezza nella raccolta curiosità
dei dati ▪ Mancanza di
▪ Difficoltà nel considerare autostima
più informazioni insieme
▪ Assenza del bisogno di
▪ Dipendenza dagli
evidenza logica altri
▪ ………… ▪ …………
Massimo Di Roberto
L’AZIONE EDUCATIVA
Costruire e
non spiegare
Massimo Di Roberto
L’AZIONE EDUCATIVA
diagnostica il verdetto
predittiva cosa saprà fare e cosa non saprà fare
totalizzante le “certezze” sul presente e sul futuro
sentimenti di colpevolizzazione e di ansia
iperprotezione per la conquista della normalità
Massimo Di Roberto
L’AZIONE EDUCATIVA
Massimo Di Roberto
RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
Massimo Di Roberto
L’ECCEZIONALITÀ
Ognuno è
diverso singolare
peculiare originale
non condurre a tutti i costi il soggetto verso i sentieri
accidentati della normalità degli altri ma accompagnarlo
mentre si incammina verso le strade della propria singolarità
Massimo Di Roberto
PEDAGOGIA CH
Massimo Di Roberto
CLASSIFICAZIONE DELLA TIFLOPEDAGOGIA
Massimo Di Roberto
NORMALIZZAZIONE
Massimo Di Roberto
SENSI VICARIANTI
la memoria evocativa
tattile
Massimo Di Roberto
PEDAGOGIA DH
Massimo Di Roberto
L’essere muto è una diretta conseguenza di una
sordità insorta alla nascita o nella fase
preverbale, ciò implica l’importanza di un
intervento educativo che miri al
potenziamento della vicarietà sensoriale
Massimo Di Roberto
CARATTERISTICHE DIDATTICHE
Lettura labiale e
articolazione integrata da
scrittura, lettura e immagini
Massimo Di Roberto
METODI DI INSEGNAMENTO
Metodo orale
Metodo mimico
Massimo Di Roberto
METODO ORALE
Massimo Di Roberto
METODO MIMICO
Massimo Di Roberto
CONSEGUENZE
Massimo Di Roberto
CONSEGUENZE
Massimo Di Roberto
La teoria dell’attaccamento
Massimo Di Roberto
“Dire di un bambino (o di un adulto) che è
attaccato a o ha un attaccamento per
qualcuno, significa dire che il bambino è
fortemente portato a cercare la prossimità e
il contatto con quell’individuo, specialmente in
certe condizioni specifiche. La disposizione a
comportarsi in questo modo è un attributo
della persona che si è attaccata, un attributo
che persiste cambiando solo lentamente nel
corso del tempo e che non è influenzato dalla
situazione momentanea.”
(Bowlby)
Massimo Di Roberto 98
I modelli mentali dell’attaccamento
Interno Esterno
successi o insuccessi sono determinati successi o insuccessi derivano da
principalmente dall’impegno personale fattori esterni (l’ambienti, il compito,
gli altri, ecc.)
Stabile Instabile
i successi o gli insuccessi sono definiti i successi o gli insuccessi possono
una volta per tutte modificarsi in relazione al tipo di
impegno
Controllabile Incontrollabile
è il soggetto che può decidere quanto il soggetto non può decidere il suo
sforzo dedicare ai diversi compiti sforzo perché questo dipende da
fattori esterni
Massimo Di Roberto
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IL LOCUS OF CONTROL: LE EMOZIONI ASSOCIATE
Attribuzione Successo Insuccesso
Impegno Soddisfazione Senso di colpa
(locus interno, instabile,
controllabile)
Abilità Fiducia in sé Senso di colpa,
(locus interno, stabile, apatia,
controllabile) depressione
Difficoltà del compito Sorpresa Dispiacere
(locus esterno, instabile,
controllabile)
Caso Sorpresa Sorpresa,
(locus esterno, instabile, dispiacere
incontrollabile)
Massimo Di Roberto
Aiuto degli altri Gratitudine Rabbia 122
(locus esterno, stabile,
incontrollabile)
IL LOCUS OF CONTROL: COME MODIFICARLO?
Massimo Di Roberto
139
L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
Massimo Di Roberto
140
L’apprendimento è un sistema reticolare
Walter J. Ong
Massimo Di Roberto
141
LA CONOSCENZA METACOGNITIVA
MassimoDi
Massimo DiRoberto
Roberto
142
LA DIDATTICA METACOGNITIVA
L’insegnante che utilizza un approccio didattico
di tipo metacognitivo può operare a quattro
diversi livelli fra loro interconnessi:
a) sulle conoscenze relative al funzionamento
cognitivo generale;
b) sull’autoconsapevolezza del proprio
funzionamento cognitivo;
c) sull’uso di strategie di autoregolazione
cognitiva;
d) sulle variabili psicologiche sottostanti.
Massimo Di Roberto 143
GLI STILI COGNITIVI
Massimo Di Roberto
159
Gardner e la teoria
delle intelligenze multiple
Criteri che consentono di
stabilire l’esistenza di una
forma distinta di
intelligenza
Massimo Di Roberto
160
Le inclinazioni
Massimo Di Roberto
161
Howard Gardner
Howard Gardner ha
scoperto l’esistenza di
otto diversi tipi di
intelligenze.
Massimo Di Roberto
162
I vari tipi di intelligenza
Verbale Logico – matematica
Naturalista
Visuo spaziale
Musicale Interpersonale
Massimo Di Roberto 163
Le intelligenze multiple
Massimo Di Roberto
164
Intelligenza logico-matematica
capacità di riconoscere
connessioni, analogie e
rapporti quantitativi di
ipotizzare e inferire
conseguenze, di risolvere
problemi
Massimo Di Roberto
165
Intelligenza logico-matematica
Capacità di manipolare il
linguaggio in modo creativo
Massimo Di Roberto
167
Intelligenza linguistica
Massimo Di Roberto
168
Intelligenza visivo/spaziale
Massimo Di Roberto
169
Intelligenza visivo/spaziale
Massimo Di Roberto
170
Intelligenza musicale
Massimo Di Roberto
171
Intelligenza musicale
Massimo Di Roberto
172
Intelligenza cinestetica
capacità di controllare i
movimenti corporei,
manipolare oggetti,
trasformarli e
riorganizzarli
Massimo Di Roberto
173
Intelligenza cinestetica
Massimo Di Roberto
174
Intelligenza interpersonale
Massimo Di Roberto
175
Intelligenza interpersonale
Massimo Di Roberto
176
Intelligenza intrapersonale
capacità di analisi
introspettiva, di conoscere
se stessi, di analizzare i
propri sentimenti, di
riconoscere ed esprimere
le proprie emozioni
Massimo Di Roberto
177
Intelligenza intrapersonale
Massimo Di Roberto
178
Intelligenza Naturalistica
È relativa al riconoscimento e
alla classificazione di
oggetti naturali
Massimo Di Roberto
179
Intelligenza Naturalistica
Massimo Di Roberto
180