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Esercitazione impianto turbina a vapore

Si consideri un impianto a vapore con doppio surriscaldamento di cui siano noti i segeunti dati:

• Pressione al condensatore 0.05 bar; • Rendimento del generatore di vapore ηGV = 0.95

• Pressione in uscita dal primo surriscaldamento • Rendimento del generatore elettrico ηel = 0.95
185 bar;
• Pressione dello spillamento di alta pressione
• Pressione in uscita dal secondo surriscaldamento 60 bar;
35 bar;
• Pressione dello spillamento di bassa pressione
• Pressione al degasatore 6 bar; 3 bar;

• Temperatura in uscita dal primo surriscaldamento • Differenza di temperatura di Pinch Point dei
540 ◦ C; rigeneratori a superficie 15 ◦ C;

• Temperatura in uscita dal secondo surriscalda- • Differenza di temperatura di Approach Point la-
mento 500 ◦ C; to freddo del rigeneratore a superficie di alta
pressione 60 ◦ C;
• Rendimento isoentropico delle turbine ηt,is =
0.94; • Differenza di temperatura di Approach Point la-
to caldo del rigeneratore a superficie di bassa
• Rendimento isoentropico delle pompe ηp,is = 0.9; pressione 20 ◦ C;

• Rendimento meccanico organico ηm/o = 0.98; • Potenza elettrica utile Pel = 250 MW

Si richiede di:

• tracciare lo schema di impianto; • calcolare il lavoro netto ed il rendimento


termodinamico del ciclo reale;
• calcolare la portata di vapore;
• tracciare il ciclo di funzionamento nei piani T − s,
p − v ed h − s; • calcolare la portata di combustibile.

Svolgimento
Prima di iniziare ad utilizzare le relazioni termodinamiche per calcolare le grandezze d’interesse è utile tracciare
uno schema dell’impianto in esame e i diagrammi termodinamici (Fig. 1.1, 1.2, 1.3 e 1.4).
Come ben noto, per gli aeriformi in prossimità delle condizioni critiche (chiamati vapori) è necessario avvalersi
p
di tabelle contenenti le proprietà termodinamiche del fluido. Il fattore di comprimibilità z = RρT infatti in questi casi
assume valori significativamente diversi dell’unità e significativamente variabili. Nell’interrogazione delle tabelle del
vapore spesso capita che la variabile indipendente di interesse non sia tabulata. Ad esempio, si vuole determinare la
pressione di saturazione dell’acqua alla temperatura T = 105 ◦ C, ma le tabelle del vapore riportano:

T I = 100 ◦ C


(1.1)
 pI = 1.0133 bar.


T II = 110 ◦ C


(1.2)
 pII = 1.4327 bar.


TBP
TAP

4 2
5
3 D

E
G.V. 0

A
1 6

7 G
DEG
8 F
C
B
9

Figura 1.1: Schema dell’impianto a vapore.

Si procede allora con un’interpolazione lineare tra i valori tabulati per trovare il valore della variabile dipendente
interesse:
pII − pI p − pI T − TI
= → p = pI + (pII − pI ) = 1.223 bar. (1.3)
T II − T I T − T I T II − T I
In pratica per ricordare il procedimento basta pensare che si trova la pendenza della retta passante per i punti tabulati e
si impone che il punto incognito sia sulla stessa retta. Si noti che con questo procedimento si assume che la grandezza
dipendente (in questo caso la pressione di saturazione) vari linearmente con la grandezza indipendente (in questo caso
la temperatura). Tale assunzione è ingegneristicamente valida e tanto più affidabile quanto più la differenza tra le
variabili indipendenti dei valori tabulati si riduce. Nel caso in cui la variabile indipendente del punto incognito cada
proprio a metà dell’intervallo tra i due punti tabulati si otterrà per la variabile dipendente la media aritmetica, come

2
600

500 4

400

A
T [ °C]

300 1 3
3s
D

200
E

8 9
7
100

0 6 5s 5
0
0 2 4 6 8 10 12
s [kJ/(kg K)]

Figura 1.2: Diagramma termodinamico temperatura - entropia specifica quantitativo dell’impianto a vapore.

nel caso dell’esempio. Nel corso dell’esercitazione di farà spesso uso dell’interpolazione dei valori tabulati, senza
ripetere tutti i passaggi che sarebbero solo un’applicazione meccanica di quelli appena esposti.
Si procede quindi, con l’ausilio delle tabelle del vapore a determinare i punti dell’impianto dei quali si hanno
sufficienti informazioni: 
  h2 = 3383.8 kJ/kg
T 2 = 540 C
 ◦



s2 = 6.3552 kJ/kgK
 
→ (1.4)

 p2 = 185 bar

 

v2 = 0.0178 m3 /kg.

Il primo spillamento si trova alla pressione pA = 60 bar e quindi all’interno della prima linea di espansione:

  hAs = 3056.2 kJ/kg
 sAs = s2 = 6.3552 kJ/kgK
 


T As = 354.3 ◦ C
 
→ (1.5)

 p = 60 bar
 

 A 
vAs = 0.0427 m3 /kg.

Ricordando poi la definizione di rendimento della turbina:


h2 − hA
ηt,is = → hA = h2 − ηt,is (h2 − hAs ) = 3075.8 kJ/kg. (1.6)
h2 − hAs

3
103

91 2

102
A
3 3s 4

101
6 7 8 D
p [bar]

100

10-1

0 5 5s

10-2
10-4 10-3 10-2 10-1 100 101 102
3
v [m /kg]

Figura 1.3: Diagramma termodinamico pressione - volume specifico quantitativo dell’impianto a vapore.

E quindi: 
  sA = 6.386 kJ/kgK
hA = 3075.8 kJ/kg
 


A = 361.4 C
  ◦
→ (1.7)

T
 pA = 60 bar

 

vA = 0.0435 m3 /kg.

Il punto di scarico della turbina ha la stessa pressione del secondo surriscaldamento p3 = 35 bar e quindi:

  h3s = 2925.9 kJ/kg
 s3s = s2 = 6.3552 kJ/kgK
 


T 3s = 281 ◦ C
 
→ (1.8)

 p3 = 35 bar

 

v3s = 0.065 m3 /kg.

h2 − h3
ηt,is = → h3 = h2 − ηt,is (h2 − h3s ) = 2953.4 kJ/kg. (1.9)
h2 − h3s

  s3 = 6.404 kJ/kgK
h3 = 2953.4 kJ/kg
 


3 = 290.8 C
  ◦
→ (1.10)

T
 p3 = 35 bar

 


v3 = 0.0668 m3 /kg.

4
4000

3500 4
2

A
3000 D
3s 3
E

2500
h [kJ/kg]

5
5s
2000

1500
1

1000

8 9
7
500

0 6
0
0 2 4 6 8 10 12
s [kJ/(kg K)]

Figura 1.4: Diagramma termodinamico entalpia specifica - entropia specifica quantitativo dell’impianto a vapore.

In uscita dal risurriscaldamento (e quindi in ingresso alla turbina di bassa pressione) si ha poi:

 h4 = 3451.5 kJ/kg
T 4 = 500 C
 ◦



s4 = 7.159 kJ/kgK
 
→ (1.11)

 p4 = 35 bar

 

v4 = 0.0992 m3 /kg.

Il secondo spillamento si trova alla pressione pD = 6 bar. Questo sarà dunque lo spillamento che alimenta il
degasatore in quanto ha una pressione compresa tra 4 e 6 bar. Analogamente a quanto fatto in precedenza:

 hDs = 2945 kJ/kg
 sDs = s4 = 7.159 kJ/kgK
 


Ds = 244 C
  ◦
→ (1.12)

 p = 6 bar
 
T
 D 
vDs = 0.389 m3 /kg.

h4 − hD
ηt,is = → hD = h4 − ηt,is (h4 − hDs ) = 2975.4 kJ/kg. (1.13)
h4 − hDs

  sD = 7.217 kJ/kgK
hD = 2975.4 kJ/kg
 


T D = 258.4 ◦ C
 
→ (1.14)

 p = 6 bar
 
 D 
vD = 0.4008 m3 /kg.

5
Il terzo spillamento si trova alla pressione pE = 3 bar. Quindi:

 sEs = s4 = 7.159 kJ/kgK


(1.15)
 pE = 3 bar.

In questo caso essendo prossimi alla pressione di scarico dalla turbina è opportuno verificare che il fluido non sia già
in passaggio di fase confrontando sEs con l’entropia specifica del vapore saturo alla presione di 3 bar:

pE = 3 bar → sVS (p = 3 bar) = 6.992 kJ/kgK. (1.16)

Si esclude quindi che il fluido sia in passaggio di fase e si può scrivere:



 hEs = 2795.6 kJ/kg
 sEs = s4 = 7.159 kJ/kgK
 


T Es = 166.2 ◦ C
 
→ (1.17)

 p = 3 bar
 
 E 
vEs = 0.661 m3 /kg.

h4 − hE
ηt,is = → hE = h4 − ηt,is (h4 − hEs ) = 2835 kJ/kg. (1.18)
h4 − hEs

  sE = 7.247 kJ/kgK
hE = 2835 kJ/kg
 


T E = 185 ◦ C
 
→ (1.19)

 p = 3 bar
 
 E 
vE = 0.692 m3 /kg.

Il punto finale di espansione è alla stessa pressione del condensatore e quindi si può scrivere:

 s5s = s4 = 7.159 kJ/kgK


(1.20)
 p5 = 0.05 bar.

p5 = 0.05 bar → sVS (p = 0.05 bar) = 8.394 kJ/kgK. (1.21)


Quindi il punto di fine espansione è in passaggio di fase ed il titolo si calcola come:

 sVS (p = 0.05 bar) = 8.394 kJ/kgK
 s5s − sLS (p = 0.05 bar)
→ x5s = = 0.844.

(1.22)
 sLS (p = 0.05 bar) = 0.4763 kJ/kgK sVS (p = 0.05 bar) − sLS (p = 0.05 bar)

Si calcola quindi l’entalpia del punto di fine espansione ideale:






 hVS (p = 0.05 bar) = 2560.8 kJ/kgK 
hLS (p = 0.05 bar) = 137.76 kJ/kgK h5s = hLS + x5s (hVS − hLS ) = 2182.9 kJ/kg


 
 
→ (1.23)
= = v5s = vLS + x5s (vVS − vLS ) = 23.79 m3 /kg.




 vVS (p 0.05 bar) 28.186 kJ/kgK 

vLS (p = 0.05 bar) = 0.001 kJ/kgK

Quindi:
p5 = 3 bar → T 5s = T sat (p = 0.05 bar) = 32.9 ◦ C. (1.24)
Per il punto di fine espansione reale si può invece scrivere:
h4 − h5
ηt,is = → h5 = h4 − ηt,is (h4 − h5s ) = 2259 kJ/kg. (1.25)
h4 − h5s
Si può quindi calcolare il titolo di fine espansione reale:
h5 − hLS (p = 0.05 bar)
x5 = = 0.8754, (1.26)
hVS (p = 0.05 bar) − hLS (p = 0.05 bar)
6
che risulta giustamente maggiore del titolo di fine espansione ideale. Si può poi scrivere:
T 5 = T 5s = T sat (p = 0.05 bar) = 32.9 ◦ C. (1.27)
Ed infine: 
 s5 = sLS + x5 (sVS − sLS ) = 7.408 kJ/kgK


(1.28)
v5 = vLS + x5 (vVS − vLS ) = 24.676 m3 /kg.

Il punto di uscita dal condensatore si trova in condizioni di liquido saturo:







 T 0 = 32.9 ◦ C
 p0 = 0.05 bar h0 = 137.76 kJ/kg
 


 
→ (1.29)
s0 = 0.4763 kJ/kgK

Liq.Sat.
 




v0 = 0.001 m3 /kg.

La pompa di estrazione del condensato porta l’acqua dalla pressione del condensatore a quella del degasatore. Si
può quindi scrivere, utilizzando le tabelle del liquido sottoraffreddato:

  h6s = 138.35 kJ/kg
 s6s = s0 = 0.4763 kJ/kgK
 


6s = 32.906 C
  ◦
→ (1.30)

T
 p6 = 6 bar

 


v6s = 0.001 m3 /kg.

Ricordando poi la definizione di rendimento della pompa:


h6s − h0 h6s − h0
ηp,is = → h6 = h0 + = 138.42 kJ/kg. (1.31)
h6 − h0 ηp,is
E quindi: 
  s6 = 0.4767 kJ/kgK
h6 = 138.42 kJ/kg
 


T 6 = 32.92 ◦ C
 
→ (1.32)

 p6 = 6 bar

 

v6 = 0.001 m3 /kg.

Come prevedibile il salto entalpico elaborato dalla pompa risulta piuttosto modesto. Questo spiega perché sui diagram-
mi T − s ed h − s, sia praticamente impercettibile la trasformazione di compressione. In alternativa al procedimento
utilizzato, essendo il fluido incomprimibile, si può scrivere: h6 − h0 = pρη9 −p
p,is
0
.
In uscita dal degasatore poi si ha liquido saturo:





 T 8 = 158.8 ◦ C
 p8 = 6 bar h8 = 670.5 kJ/kg
 


 
→ (1.33)
s8 = 1.931 kJ/kgK

Liq.Sat.
 




v8 = 0.0011 m3 /kg.

La pompa di alimento porta l’acqua dalla pressione del degasatore a quella massima. Si può quindi scrivere:

 h9s = 690.12 kJ/kg
 s9s = s8 = 1.931 kJ/kgK
 


T 9s = 160.9 ◦ C
 
→ (1.34)

 p9 = 185 bar

 


v9s = 0.0011 m3 /kg.

h9s − h8 h9s − h8
ηp,is = → h9 = h8 + = 692.29 kJ/kg. (1.35)
h9 − h8 ηp,is
E quindi: 
  s9 = 1.936 kJ/kgK
h9 = 692.29 kJ/kg
 


T 9 = 161.4 ◦ C
 
→ (1.36)

 p9 = 135 bar

 

v9 = 0.0011 m3 /kg.

7
ṁ1 A T A
α
ṁal 1
β
1 9 B
∆TPP
9
B
∆TAP,c
a) b) Q̇
Figura 1.5: Rigeneratore a superficie di alta presssione: a) schema concettuale, b) diagramma temperatura - potenza termica qualitativo.

Si passa a questo punto ad analizzare il rigeneratore a superficie di alta pressione tracciando uno schema concet-
tuale ed un diagramma temperatura - potenza termica qualitativo (1.5). Il punto α è vapore saturo per cui:
 
 pα = pA = 60 bar

 T α = 275.6 ◦ C


→ (1.37)

Vap.Sat.
 hα = 2784.6 kJ/kg.

Di conseguenza è possibile determinare il punto β:



T β = T α − ∆T PP = 260.6 ◦ C

→ hβ = 1136.6 kJ/kg.

(1.38)
 pβ = p9 = 185 bar

Inoltre il punto B si può determinare scrivendo:



T B = T 9 + ∆T AP,c = 181.4 ◦ C

→ hB = 772.0 kJ/kg.

(1.39)
 pβ = pA = 60 bar

Si può quindi scrivere il bilancio della potenza termica della parte destra dello scambiatore:
  ṁ1 hβ − h9
ṁal hβ − h9 = ṁ1 (hα − hB ) → = = 0.2208. (1.40)
ṁal hα − hB
Il bilancio della potenza termica della parte sinistra dello scambiatore:
  ṁ1
ṁal h1 − hβ = ṁ1 (hA − hα ) → h1 = hβ + (hA − hα ) = 1200.9 kJ/kg. (1.41)
ṁal
Si passa quindi all’analisi del rigeneratore a miscelazione, ovvero del degasatore tracciando uno schema concet-
tuale (1.6). Si può quindi scrivere il bilancio della potenza termica:
 
ṁ2 h8 − ṁṁal1 hC − 1 − ṁṁal1 h7
ṁ1 hC + ṁ2 hD + (ṁal − ṁ1 − ṁ2 ) h7 = ṁal h8 → = . (1.42)
ṁal hD − h7
Per calcolare la portata spillata percentuale per il degasatore mancano due informazioni: hC e h7 . Essendo presente
tra il punto B ed il punto C una valvola di laminazione isoentalpica si può affermare che hC = hB . Anche il punto 7 è
determinabile in quanto (si faccia riferimento alla figura 1.7):

T 7 = T E − ∆T AP,h = 125 ◦ C

→ h7 = 525.3 kJ/kg.

(1.43)
 p7 = p6 = 6 bar

8
ṁ1
C 7 ṁal − ṁ1 − ṁ2

D ṁ2
DEG
8 ṁal

Figura 1.6: Schema concettuale del rigeneratore a miscelazione.

Per cui:  
ṁ2 h8 − ṁṁal1 hC − 1 − ṁṁal1 h7
= = 0.037 (1.44)
ṁal hD − h7
Si passa infine ad analizzare il rigeneratore a superficie di alta pressione tracciando uno schema concettuale ed un
diagramma temperatura - potenza termica qualitativo (1.7). Il punto γ è vapore saturo per cui:

ṁ3 E T E
γ
7
∆TAP,h δ F
7 6
ṁal − ṁ1 − ṁ2 ∆TPP

F 6

a) b) Q̇
Figura 1.7: Rigeneratore a superficie di bassa presssione: a) schema concettuale, b) diagramma temperatura - potenza termica qualitativo.

 
 pγ = pE = 3 bar

 T γ = 133.5 ◦ C


→ (1.45)

Vap.Sat.
 hγ = 2724.9 kJ/kg.

Di conseguenza è possibile determinare il punto δ:



T δ = T γ − ∆T PP = 118.5 ◦ C

→ hδ = 497.8 kJ/kg.

(1.46)
 pδ = p6 = 6 bar

Il punto 7 è stato già determinato analizzando il degasatore. Si può quindi scrivere il bilancio della potenza termica
della parte sinistra dello scambiatore:
 
  ṁ3 1 − ṁṁal1 − ṁṁal2 (h7 − hδ )
ṁ3 hE − hγ = (ṁal − ṁ1 − ṁ2 ) (h7 − hδ ) → = = 0.1853. (1.47)
ṁal hB − hγ
Si noti che qualora fosse stato necessario dimensionare il condensatore o trovare la portata di raffreddamento si
sarebbe dovuto svolgere anche il bilancio della potenza termica della parte destra del rigeneratore a superficie di bassa
pressione per conoscere l’entalpia del punto F.
9
Nel caso in cui le equazioni di bilancio dei rigeneratori non siano indipendenti, inoltre, si presenta la necessità di
risolvere un sistema lineare.
Ora che sono noti tutti i punti dell’impianto si può verificare che i diagrammi termodinamici presentati siano
effettivamente quantitativi.
Si passa infine alla determinazione dei parametri globali dell’impianto:
! !
ṁ1 ṁ1 ṁ2
lt = lt1 + lt2 = (h2 − hA ) + 1 − (hA − h3 + h4 − hD ) + 1 − − (hD − hE ) +
ṁal ṁal ṁal
! (1.48)
ṁ1 ṁ2 ṁ3
+ 1− − − (hE − h5 ) = 1199.3 kJ/kg.
ṁal ṁal ṁal
!
ṁ1 ṁ2
lp = lp,EC + lp,AL = 1 − − (h6 − h0 ) + (h9 − h8 ) = 22.27 kJ/kg. (1.49)
ṁal ṁal
ln = lt − lp = 1177.1 kJ/kg. (1.50)
!
ṁ1
q1 = (h2 − h1 ) + 1 − (h4 − h3 ) = 2571 kJ/kg. (1.51)
ṁal
ln
ηth = = 0.4578. (1.52)
q1
ηgl = ηth ηGV ηm/o ηel = 0.4049. (1.53)
Pel
ṁal = = 228.13 kg/s. (1.54)
ln ηm/o ηel
ṁal q1
ṁcomb = = 20.58 kg/s, (1.55)
ηGV Hi
dove Hi = 30 MJ/kg è stato ipotizzato come valore tipico di un carbone.

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