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Studio di un Impianto Frigorifero Base a Compressione

di Vapore in Condizioni di Design e di Off-Design

Gruppo 3
Bouanane Badr (4366881)
Calcagno Alessandro (4537557)
Lepore Davide (4694780)
Moustafa Amir (4368498)
Risso Matteo (4521815)
Silvano Federico (4379849)

SISTEMI DI REFRIGERAZIONE
a.a. 2022/2023
Docente: Prof. Tagliafico

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Introduzione al Problema
La relazione consiste nel valutare il funzionamento di un impianto frigorifero a compressione di
vapore in condizioni nominali e di off-design.
Parte 1:
Un impianto frigorifero deve garantire le seguenti condizioni di lavoro nominali:
- Temperatura ambiente esterno T0 = 32°C
- Temperatura media della cella frigorifera Tcella = 5°C
- Flusso termico nominale all’evaporatore Q = Q = 200W
- Salto di temperatura all’evaporatore ΔTeva = 10°C
- Salto di temperatura al condensatore ΔTcond = 15°C
- Rendimento isoentropico del compressore η = 0,65
- Rendimento volumetrico compressore η = 0,92
- Velocità di rotazione compressore pari a 1500 rpm
Stimare le prestazioni dell’impianto assumendo un valore ragionevole del rendimento di secondo
principio dell’impianto stesso nelle condizioni nominali assegnate.
Calcolare il coefficiente di prestazione massimo di un ciclo di Carnot operante in modo ideale tra gli
stessi limiti di temperatura e le prestazioni di un impianto frigorifero a compressione di vapore
operante con fluido refrigerante R134a nelle condizioni base di riferimento (uscita dall’evaporatore
vapore saturo secco, uscita dal condensatore liquido saturo) con semplice espansione adiabatica
(valvola di laminazione) e compressione adiabatica.
Calcolare il COPF dell’impianto ed il rendimento di Ⅱ principio della macchina.

Parte 2:
Ripetere le valutazioni precedenti calcolando le prestazioni dell’impianto in condizioni di off-design,
a parità di rendimento isoentropico del compressore e per uguali capacità di scambio termico di
evaporatore e condensatore (cioè a parità di “KA”), nel caso delle seguenti condizioni operative:
- Temperatura ambiente esterno T0 = 20°C
- Temperatura media della cella frigorifera Tcella = 5°C
- Flusso termico nominale all’evaporatore Q = Q = 200W
- Rendimento isoentropico del compressore η = 0,65
- Rendimento volumetrico di compressione η = 0,92
- Velocità di rotazione compressore pari a 1500 rpm
Calcolare infine la produzione di entropia in ogni singolo componente dell’impianto e la somma
complessiva, a cui è abbinata una perdita di lavoro utile dovuto alle irreversibilità. Confrontare quindi
il lavoro perduto nelle condizioni nominali con quelle off-design e la relativa percentuale di
distribuzione delle perdite nei 4 componenti base dell’impianto.

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Descrizione dell’impianto
Il ciclo frigo analizzato è a compressione di vapore di tipo base con il fluido evolvente (R-134a) nelle
condizioni di liquido saturo (x=0) all’uscita del condensatore (3), e di vapore saturo secco (x=1)
all’uscita dell’evaporatore (1). I componenti fondamentali dell’impianto sono cinque:
 Il condensatore;
 La valvola di laminazione;
 L’evaporatore;
 Il compressore;
 Il fluido refrigerante (R-134a).

Gli scambiatori di calore, ovvero il condensatore e l’evaporatore, operano in condizioni isobare, la


valvola di laminazione permette di effettuare un’espansione isoentalpica, mentre il compressore
effettua un lavoro di compressione sul fluido refrigerante con produzione entropica. Quindi le
trasformazioni termodinamiche sono:
 1-2 compressione reale;
 2-3 condensazione isobara;
 3-4 espansione isoentalpica;
 4-1 evaporazione isobara.

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Metodologia risolutiva e strumenti di calcolo utilizzati
Per risolvere il problema è stato utilizzato il software di calcolo Engineering Equation Solver (EES)
che permette di impostare le equazioni risolutive del problema e di rappresentare i grafici dei cicli
termodinamici di nostro interesse.
Abbiamo analizzato inizialmente il funzionamento dell’impianto nelle condizioni di progetto e,
successivamente, abbiamo ripetuto gli stessi passaggi per la condizione di off-design a parità di
rendimento isoentropico del compressore e per uguali capacità di scambio termico di evaporatore e
condensatore. Infine, abbiamo svolto un’analisi dei risultati confrontando le due condizioni operative.
Per prima cosa calcoliamo in condizioni nominali la temperatura al condensatore Tcond e la
temperatura all’evaporatore Teva utilizzando i dati in input e attraverso le seguenti relazioni:
= +
= −
Le pressioni massima (pmax) e minima (pmin) del ciclo dipendono dalle temperature di lavoro.
Nel caso in esame, noti nel punto 1 e 3 il titolo e la temperatura dalle condizioni di riferimento, si
sono potuti calcolare pressione, entalpia ed entropia per tali punti. Sapendo che la pressione del punto
4 è uguale a quella del punto 1 e che quella dei punti 2 e 2is è uguale a quella del punto 3, sfruttando
la condizione di espansione isoentalpica nella valvola di laminazione e la compressione isoentropica
sono state ricavate le altre proprietà dei punti 4 e 2is. Considerando il dato fornito del rendimento
isoentropico è stata calcolata l’entalpia del punto 2, e conoscendone anche la pressione sono state
determinate le proprietà restanti.
Tutte queste considerazioni sono state implementate nello script di EES al fine di ottenere i risultati
numerici dei parametri cercati.
Ottenuti tutti le grandezze termodinamiche dei punti del ciclo si sono calcolati il coefficiente di
prestazione massimo di un ciclo di Carnot e le prestazioni dell’impianto frigorifero con le seguenti
relazioni:

= ℎ" − ℎ#

$ = ℎ − ℎ"

%&'( =
$

%&'(,)*+ =

%&'(
,-- =
%&'(,)*+

4
Si può passare ora ad un’analisi di scambi di potenza e scambi termici, calcolando in particolare le
capacità di scambio termico di evaporatore e condensatore:

1
./ 0 =

1" = ./ 0 3ℎ − ℎ4 5

6 7 = ./ 0 $

1
89 =
3 − #5

1"
89 =
3 4− 5

Attraverso bilanci entropici, è possibile calcolare la produzione entropica di ogni componente e la


somma complessiva a cui è abbinata una perdita di lavoro utile dovuta alle irreversibilità:
- Compressore:
0 = 0 + ./ 0 3:" − : 5 + ;< , 7

- Condensatore:
1"
0=− + ./ 0 3: − :4 5 + ;< ,

- Valvola di laminazione:
0 = 0 + ./ 0 3:4 − :# 5 + ;< ,

- Evaporatore:
1
0= + ./ 0 3:# − :" 5 + ;< ,

La produzione entropica totale risulta dunque:


;< ,=>= = ;< , 7 + ;< , + ;< , + ;< ,

Infine, il lavoro perduto per via delle irreversibilità viene definito dal teorema di Guy-Stodola come:
6 ?@ = ;< ,=>=

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Una volta determinato il comportamento in condizioni nominali dell’impianto, sono stati studiati il
funzionamento e le prestazioni dell’impianto in condizioni di off-design, a parità di rendimento
isoentropico del compressore e di capacità di scambio termico dell’evaporatore e del condensatore.
Il primo passo svolto è stato il calcolo del calore scambiato dall’ambiente esterno con la cella, per
determinare la potenza termica da asportare per mantenere la temperatura interna nel target prefissato.
Per fare ciò si è ottenuta la capacità di scambio termico della cella stessa dalle condizioni di design:

1
89 =
A @ −

I dati forniti hanno permesso il calcolo di temperatura e flusso termico all’evaporatore, ma non erano
sufficienti per il calcolo della temperatura al condensatore e del relativo flusso termico. Quindi per
procedere con la risoluzione del problema è stato impostato sul programma EES un procedimento
iterativo mediante una tabella parametrica che ha permesso di ipotizzare, all’interno di un range da
noi definito, dei valori di primo tentativo per il rendimento di secondo principio. Per ogni iterazione
fatta, è stato calcolato un nuovo valore del rendimento di secondo principio in condizioni di off-
design, confrontandolo con il valore di partenza dell’iterazione. All'interno della tabella di valori si è
poi scelto un ulteriore range più ristretto tra i due rendimenti che minimizzano l’errore, ripetendo lo
stesso procedimento fino a ottenere un errore percentuale molto basso.
Una volta impostata come variabile la temperatura al condensatore il problema è stato risolto con le
procedure di identificazione dei punti 1, 2, 2is, 3 e 4 e le equazioni risolutive già esposte per la
condizione di funzionamento nominale.

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Risultati in condizioni nominali
Utilizzando le procedure di calcolo descritte in precedenza, sono stati determinati i seguenti punti
termodinamici (il punto 5 indica il punto 2is).

Di seguito vengono riportati i diagrammi dei punti corrispondenti al ciclo termodinamico in


condizioni nominali.

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Infine, sono qui riportati i risultati numerici dei calcoli effettuati:

Risultati in condizioni di Off-Design


La tabella parametrica impostata ha fornito i seguenti risultati:

Pertanto il valore ηBB CDD ottimale arriva a convergenza con il minimo errore per un valore attorno a
0,30 (data l’entità dell’analisi, che risulta essere una valutazione di primo approccio, non si è ritenuto
sensato tenere più di due cifre significative).
Una volta determinato un rendimento di secondo principio ottimale sono stati calcolati i punti del
ciclo termodinamico che garantiscono quel valore di η, sotto riportati:

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Seguono i grafici corrispondenti alla soluzione scelta:

Infine, i risultati numerici:

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Conclusioni e discussione dei risultati ottenuti
Il confronto tra i grafici ottenuti sul piano p-h e sul piano T-s ha reso evidente una forte contrazione
dell’area racchiusa dal ciclo termodinamico nelle condizioni di off-design. Questo, nel caso di
valutazione sul piano p-h, evidenzia una forte diminuzione del lavoro speso dal compressore per
ottenere l’effetto utile desiderato, anche grazie a un salto di pressione ben più contenuto (il beta è
circa la metà). Vi è però da considerare che, essendo la condizione di off-design caratterizzata da una
differenza di temperatura tra cella e ambiente più contenuta, l’entità del calore da asportare alla cella
risulta ben inferiore.

Questa considerazione non permette quindi di fare assunzioni su quanto l’impianto stia effettivamente
lavorando bene analizzando solo la potenza spesa per ottenere l’effetto utile. Dunque, per ragionare
in questo senso, si può osservare il valore del rendimento di secondo principio nei due casi. Come è
noto dalla teoria questo rendimento è esemplificativo di quanto l’impianto stia operando bene rispetto
alle condizioni ideali in cui esso potrebbe operare a parità di condizioni al contorno e, dai dati rilevati,
si vede come nel caso di off-design tale rendimento risulti più elevato, grazie alle condizioni meno
gravose di differenza di temperatura.

Per quanto riguarda la portata nelle condizioni di off design si registra una portata ben inferiore a
quella di design, ma essendo che il compressore già scelto la velocità di rotazione è definita dal motore
elettrico che è legato alla frequenza di alimentazione. Per ovviare a questo problema è necessario
attuare una regolazione per seguire la richiesta di portata di refrigerante: si può pensare ad esempio
di inserire un inverter in modo tale da poter variare la frequenza di alimentazione del motore del
compressore, e quindi la sua velocità di rotazione, modificando con continuità il valore della portata.

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Infine, si può vedere come la produzione entropica imputabile ai singoli componenti nelle due
condizioni risulti percentualmente poco variata in alcuni casi, e, invece, abbia differenze più elevate
per quanto riguarda per esempio la valvola di laminazione che rappresenta l’unico componente
puramente dissipativo del sistema, come illustrato nei diagrammi di seguito.

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