Le funzioni narrative ne “Il principe granchio” di Italo Calvino
Nella prima parte mancano alcuni funzioni descritti da Propp come
“allontanamento”, “divieto”, “infrazione”. Conosciamo il personaggio del povero pescatore che non riesce a guadagnare la polenta per la sua famiglia. Né il pescatore né la sua famiglia sono però i protagonisti della fiaba. Solo quando il pescatore si reca al palazzo del Re incontriamo una dei protagonisti, cioè la figlia del Re. E poi cominciamo a capire un po’ chi sia il vero protagonista, ossia il granchio.
Poco dopo troviamo la funzione di “investigazione” sull’eroe da parte della
principessa. Dal racconto di protagonista alla principessa ricaviamo la funzione di “danneggiamento”, cioè l’incantesimo della fata marina sul principe. La Principessa si innamora del principe e decide quindi di aiutarlo a spezzare l’incantesimo, qua c’è la prima funzione del “donatore”.
La principessa impara a cantare e suonare, dopodichè va sullo scoglio per
compiere la funzione di “ottenimento” del mezzo magico che sarebbe il fiore indossato dalla fata. Seguono la marchiatura (la principessa quasi muore annegata in mare), la “rimozione” (riesce a prendere il fiore della fata per spezzare l’incantesimo) e il “ritorno” (la principessa torna al castello).
Dopo aver ottenuto il marchio il Principe ritorna ad essere una persona
normale (funzione della “trasformazione”). Come promesso alla principessa il giorno dopo ritorna da lei e festeggiano (funzione delle “nozze”).