Sei sulla pagina 1di 2

Nuova Campagna

La campagna è ambientata in Everdark, nome colloquiale dato dalla gente comune alla regione
dove sopravvivono a malapena, immersi da un eternità in una notte senza fine. Il nome originale
della regione è stato dimenticato secoli addietro, assieme ad ogni sembianza di civiltà.

Precisamente vi trovate nella Purple Mist Valley, una valle a forma di cratere meteorico circondata
di montagne estremamente alte di rocce nere ed affilate, simili all’ossidiana.

Il nome della valle è dovuto appunto al fumo violaceo prodotto dalla città di Newlight, capitale
della regione, fumo che oscura I cieli della valle e protegge I sopravvisuti dagli “outsiders”, nome
dato alle “cose” che infestano il mondo oltre le ripide montagne che proteggono la valle.

L’inquinamento dovuto alla Purple Mist, le comunque frequenti incursioni di creature nella valle e
la terra arida e avvelenata hanno fatto regredire la civiltà fino al punto che anche le razze un tempo
considerate lungoviventi non possono aspettarsi più di 40-50 anni di vita, la carenza di materie
prime, gli stenti e le malattie fanno si che la stragrande maggioranza delle persone non sappia ne
leggere ne scrivere.

Ma come si è finiti in una tale situazione di degrado?

Leggende narrano di un impero, un impero di saggi, un impero di maghi.

Un impero che era stato in grado di liberare I mortali dal dominio di creature chiamate draghi, rettili
sputafuoco grandi come fortezze.

Un impero che aveva sterminato creature viscide chiamate demoni, esseri che più di ogni altra cosa
bramavano le anime dei più deboli di volontà.

Un impero che sconfisse I celestiali, e le divinità loro padrone, il cui bisogno di adorazione li
spingeva a ghermire coi loro artigli I destini dei mortali.

Tuthahi, questo era il nome dell’impero. Parola che nell’antica lingua pare volesse dire “Immortale”
come l’imperatore ed I maghi, stregoni, druidi e streghe della sua corte.

Per millenni e millenni fu incredibilmente prospero, il massiccio uso di magia a favore del popolo
aveva reso le terre delle dell’impero incredibilmente fertili ed accoglienti.

Antichi poeti, cantano di fiumi di miele scorrere dal ventre dei monti, e nei mari pesci grassi come
vacche saltare in braccia ai pescatori, non aspettando altro che essere mangiate.

Ma dopo eoni ed eoni di immortalità, la decadenza cresceva tra I protettori dell’impero.


Oramai annoiati ed apatici I maghi che un tempo avevano piegato Dei al loro volere spendevano le
giornate immersi nelle droghe e nell’edonismo, trascurando I loro doveri.

Così, dopo ere ed ere di prosperità la carestia, e le sue sorelle pestilenza, guerra ed infine morte
tornarono a mietere vittime tra il popolo.

Ben presto, una ribellione si alzò dal popolo. Spinti dalla disperazione, in cerca di risposte dai loro
regnanti nascosti nelle loro magiche fortezze.
“Sons of Iron” I figli di ferro, questo fu il nome che si diedero, forti della tecnologia che I comuni
popolani erano stati in grado di scoprire e sviluppare, essi cominciarono a marciare bruciando
fortezza dopo fortezza e giustiziando mago dopo mago.

Solo all’ultimo, con oramai l’esercito nemico nei cortili del palazzo imperiale. Tuthahi III si
risvegliò dal torpore della sua mente e dei suoi peccati, assieme a lui la sua corte.

Da qui in avanti, la storia comincia a diventare incerta.

Non si sa se fu un potente rituale magico andato in malora oppure I sons on iron stessi che
accidentalmente liberarono qualcosa. Ma quello fu l’ultimo giorno di luce sull’impero un tempo
paradisiaco di Tuthahi.

O perlomeno questa è la storia che Mezzatesta vi raccontava da bambini.

Intro mondo - Fine.

Potrebbero piacerti anche