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10 l’immaginazione

L’immaginazione visiva si verifica quando una persona vede mentalmente qualcosa che non e’ presente
fisicamente.

Immaginazione visiva-→ vedere in assenza di uno stimolo visivo.

Immaginazione mentale---< L’abilità di ricreare il mondo sensoriale in assenza degli stimoli fisici, si verifica
anche per gli altri sensi oltre che per la visione.

(es. immaginazione uditiva, immagine mentale per scrivere Yesterday ,così afferma PAUL MC CARTNEY,
motivetto in testa)

Ora descriveremo le caratteristiche principali dell’immaginazione visiva e il modo in cui essa è correlata ad
altri processi cognitivi quali il pensiero la memoria e la percezione.

Le PRIME CONCEZIONI sull’IMMAGINE

WILLIAM WUNDT---→ suggerì che :

le immagini erano uno dei tre elementi base della conoscenza (sensazioni,sentimenti,immagini).

Studiare l’immagine era un modo per studiare il pensiero . --→ ciò suscito una CONTROVERSIA sul pensiero
senza immagini con alcuni psicologi che accettavano l’idea di Aristotele secondo cui il pensiero senza
un’immagine è impossibile e gli altri che al contrario sostenevano la possibilità di pensare SENZA immagini.

Francis Galton→osservazione: “le persone con gravi problemi di visualizzare le immagini in alcuni casi
erano ancora in grado di pensare.”

COMPORTAMENTISTI ---→ Per loro lo studio dell’immaginazione era improduttivo dato che le immagini
fossero invisibili a tutti,eccetto che alla persona che le sperimentava. John Watson a tal proposito disse che
le immagini erano dimostrazioni mitologiche e non degne di studio.

L’immaginazione e la rivoluzione cognitiva

Nel 1950, con la rinascita dello studio di cognizione, cambiò a situazione.

Paivio nel 1963 fece un lavoro sulla memoria dimostrando ora più facile ricordare nome concreti come
tronco albero che possono essere immaginati rispetto a nome astratti come verità giustizia che sono difficili
da immaginare. Per spiegare questo risultato Paivio propose l’ipotesi del gancio concettuale secondo
queste ipotesi i nomi concreti creano delle immagini a quelle altre parole possono agganciarsi per esempio
se presentiamo una coppia di parole come barca e cappello viene a crearsi l’immagine di una barca, la
presentazione della parola “barca “ in un momento successivo rievocherà l’immagine della barca che
fornisce diversi luoghi in cui poter mettere il cappello.

Una tecnica utilizzata da Paivio è l’apprendimento associato accoppiato.(apprendimento che consisteva nel
presentare a una persona, durante il periodo di studio, due parole successivamente durante il periodo test
veniva presentata una parola di ogni coppia il compito dei soggetti consisteva nel richiamare la parola che
ad essa era accoppiata durante il periodo di studio).

Esperimento di Roger Shepard e Giacqueline Metzler: inferivano i processi cognitivi utilizzando il


cronometraggio mentale e stabilendo il tempo necessario per svolgere vari compiti cognitivi.
Nell’esperimento i soggetti vedevano le immagini, il loro compito era di indicare il più velocemente
possibile se le due immagini facevano parte dello stesso oggetto oppure di oggetti differenti. Questo
esperimento dimostra che il tempo necessario per stabilire che le due prospettive appartenevano in realtà
lo stesso oggetto era collegato direttamente alla differenza nell’angolatura delle due prospettive. Questo
risultato venne interpretato come la dimostrazione del fatto che i soggetti ruotavano mentalmente una
delle prospettive per vedere se era conforme all’altra.

Questo esperimento fu importante perché fu il primo ad applicare metodi quantitativi allo studio
dell’immaginazione e a suggerire che immaginazione e percezione potessero condividere gli stessi
meccanismi.

Immaginazione e percezione condividono gli stessi meccanismi?

I risultati di Shepard e Metzeler hanno dimostrato che sia le immagini mentali che quelle percettive
implicano la rappresentazione spaziale di uno stimolo.

L’idea che percezione e l' immaginazione abbiano una corrispondenza spaziale è sostenuta da una serie di
esperimenti di Stephen Kosslyn che hanno implicato un compito chiamato scansione mentale in cui soggetti
visualizzano immagini che poi scansionano mentalmente.

Kosslyn spiegò che se l’immaginazione come la percezione spaziale allora i soggetti dovrebbero impiegare
più tempo per rintracciare le parti più lontane dal punto di focalizzazione iniziale perché dovrebbero
scansionare interamente l’immagine dell’oggetto.

Tuttavia l’idea di Glena Lea suggerì che durante la scansione i soggetti potevano aver incontrato altre parti
interessanti E tale distrazione poteva avere allungato il tempo di reazione.

Così Kosslyn e i collaboratori nel 1978 fecero un altro esperimento di scansione questa volta chiedendo ai
soggetti di scansionare tra due punti su una mappa . I soggetti utilizzarono la stessa procedura che abbiamo
impiegato nella dimostrazione ma gli veniva detto di immaginare un’isola che conteneva sette diverse
posizioni. Dalla scansione dei soggetti attuarono per ogni possibile coppia di posizioni un totale di 21
spostamenti Kosslyn a stabilire la relazione tra tempo di reazione e distanza. Analogamente all’esperimento
della barca era necessario più tempo per scansionare le maggiori distanze dell’immagine, un risultato che
sostiene l’idea della natura spaziale dell’immaginazione visiva.

Zenon Pylyshyn suggerì un’ipotesi esplicativa diversa che diede origine a quella che venne chiamata disputa
sull’immaginazione-una controversia riguardante la possibilità che l’immaginazione sia basata sui
meccanismi spaziali come ad esempio quelli coinvolti nella percezione o sui meccanismi associati al
linguaggio chiamati meccanismi proposizionali.

La disputa sull’immaginazione l’immaginazione è spaziale o proposizionale?

La rappresentazione spaziale è rappresentazione in cui le diverse parti di un’immagine possono essere


descritte come corrispondenti a specifiche posizioni nello spazio.

L’esperienza spaziale delle immagini mentali tieni Pylyshyn è un' epifenomeno→ qualcosa che accompagna
il meccanismo effettivo ma in realtà non fa parte del meccanismo.

Pyslyshyn suggerì che il meccanismo sottostante all’immaginazione non è spaziale ma bensì


proposizionale.

La rappresentazione proposizionale è una rappresentazione in cui le relazioni possono essere rappresentate


da simboli astratti come un’equazione o un’affermazione tipo il gatto è sotto al tavolo.
Le rappresentazioni rappresentative sono rappresentazioni fedeli delle immagini e logistiche di un oggetto
che fanno sì che le parti della rappresentazione corrispondono alle parti dell’oggetto.

(Ad esempio le persone sanno che in ambiente reale ci vuole più tempo per attraversare distanze più
lunghe proprio come io so che ci vuole più tempo per andare da Piztburg a Philadelphia rispetto ad Erice
così Pylyshyn suggerisce che nell’ esperimento nelle persone simulano questo risultato.

La spiegazione della conoscenza tacita sostiene che i soggetti che utilizzano inconsciamente la conoscenza
del mondo per fare le loro valutazioni.

Confrontare l’immaginazione con la percezione

L’esperimento di Kosslyn evidenzia come l’immaginazione viene influenzata dalla dimensione dell’oggetto
del campo visivo di una persona.

DIMENSIONE DEL CAMPO VISIVO

Ci si osserva un’automobile da molto lontano questa occupa solo una parte del nostro campo visivo ed è
difficile vedere i piccoli dettagli come ad esempio la maniglia della portiera non appena ci avviciniamo
l’immagine occupazione più grande del nostro campo visivo e riusciamo a percepire più semplicemente i
dettagli

Kosslyn si chiedeva se questa relazione tra la distanza visiva e la capacità di percepire i dettagli valesse
anche per immagini mentali.

Per rispondere a questa domanda nel 1978 chiese a dei soggetti di immaginare due animali come un
elefante un coniglio una accanto all’altro e di essere in piedi vicino all’animale grande che occupava la
maggior parte del loro campo visivo. Successivamente pose delle domande Come il coniglio ai baffi e chiese
di soggetti di rintracciare nell’immagine mentale quella parte dell’animale e di rispondere più velocemente
possibile. Quando replicò questa procedura dicendo ai soggetti di immaginare un coniglio di una mosca
l’uno vicino all’altra i soggetti visualizzarono l’immagine del coniglio più grandi il risultato di questo
esperimenti era che i soggetti rispondevano alle domande sul coniglio più rapidamente quando occupava
più campo visivo.

Oltre a chiedere ai soggetti di rispondere sui dettagli delle immagini visive Kosslyn chiedeva loro di svolgere
il compito della camminata mentale in cui dovevano immaginare di camminare mentalmente verso
l’animale immaginario. Il loro compito era di stimare quanto fossero lontani dall’animale nel momento in
cui iniziavano a sentirsi inondati quando l’immagine occupava il campo visivo o quando i suoi bordi
iniziavano a diventare sfocati. Il risultato era che i soggetti dovevano avvicinarsi di più in caso di animali più
piccoli rispetto ad animali più grandi proprio come avrebbero dovuto fare se avessero camminato verso gli
animali reali .Questo risultato fornisce ulteriori evidenze dell’idea che le immagini sono spaziali proprio
come la percezione.

INTERAZIONE tra IMMAGINAZIONE e PERCEZIONE

Un altro modo per provare la correlazione tra immaginazione e percezione consiste nel dimostrare come
interagiscono l’una con l’altra.

Il fondamento logico alla base di questo approccio è che se è vero che l’immaginazione influenza sarà
percezione e una percezione influenza l’immaginazione allora l’immaginazione e la percezione ad entrambe
accesso agli stessi meccanismi.

Studio di Kreiman.

Lui ed altri collaboratori rilevano dei neuroni che rispondevano ad alcuni oggetti ma non ad altri.
Ad esempio registrazioni mostrano la risposta di un neurone che si attivavano immagine di una palla da
baseball ma non a quella di una faccia questo neurone si attivava nello stesso modo quando la persona
chiudeva gli occhi ed immaginava una palla da baseball (buona attivazione), una faccia (nessuna
attivazione). Kreiman chiama questi neuroni “neuroni per l’immaginazione”.

La scoperta di K dei neuroni per l’immaginazione è importante perché questi neuroni rispondono allo
stesso modo alla percezione di un oggetto e all’immaginazione dello stesso sostenendo dunque l’idea di
una stretta correlazione tra percezione ed immaginazione.

NEUROIMMAGINI

Uno dei primi studi sull’immaginazione attraverso le tecniche di neuroimaging è stato svolto da Samuel Le
Bihan e collaboratori che dimostrarono come sia la percezione che l’immaginazione attivano la corteccia
visiva. L’attività della corteccia striata aumentava sia quando una persona osservava la presentazione di
stimoli visivi sia quando la persona immaginava lo stimolo.

In uno studio di Kosslyn i soggetti vennero indotti a visualizzare immagini piccole medie grandi mentre
erano sottoposti a scansione cerebrale il risultato è che quando i soggetti visualizzavano immagini più
piccole dell’attivazione era concentrata in prossimità della parte posteriore cerebrale( cerchi) non appena
le dimensioni delle immagini mentali aumentava l’attivazione si spostava verso la parte anteriore della
corteccia visiva (triangoli E quadrati) proprio come nella percezione. Tanto se l’immaginazione che la
percezione corrispondono ad un’attivazione cerebrale organizzata topograficamente.

Un altro approccio allo studio dell’immaginazione degli aspetti cerebrali ha consentito nel determinare
l’eventuale presenza di una sovrapposizione tra le aree cerebrali attivate dalla percezione dell’oggetto e
quelle attivate dalla visualizzazione di un’immagine mentale dell’oggetto. Questi esperimenti hanno
dimostrato una sovrapposizione tra le aree attivare dalla percezione E dall’immaginazione sebbene abbiano
riscontrato delle differenze.

Gli studi dell’esperimento di Giorgio Ganis e dei collaboratori hanno mostrato attivazione di tre diverse
localizzazioni cerebrali: sia la percezione che l’immaginazione attivano la stessa area del lobo frontale.
Illustrano lo stesso risultato anche nella parte cerebrale posteriore ma tuttavia dimostrano anche
l’attivazione della corteccia visiva del lobo occipitale nella parte cerebrale posteriore e questo indica che la
percezione attiva una porzione più ampia di questa area cerebrale rispetto all’immaginazione.

Questa Maggiore attivazione relativa alla percezione non sorprende perché la corteccia visiva si trova dove
segnali dalla retina raggiungono la corteccia. Pertanto l’attivazione causata dalla percezione e
dall’immaginazione si sovrappongono quasi completamente nella parte cerebrale anteriore nonostante ci
siano alcune differenze in prossimità della parte cerebrale posteriore posteriore.

Secondo Phylyshyn, l’attivazione cerebrale è disposta all’immaginazione indica che qualcosa sta
succedendo Ma potrebbe non avere niente a che fare con la genesi dell’immaginazione. Per verificare
questa possibilità Stephan Kosslyn e i collaboratori fecero nel 1999 un esperimento utilizzando la tms
(Transcranial magnetic stimulation). Eseguirono gli stimolazioni magnetiche transcraniche della corteccia
visiva mentre i soggetti svolgevano un compito che poteva essere percettivo o immaginativo .

Misurarono i tempi di reazione relativa ai giudizi dei soggetti sia quando la stimolazione magnetica
transcranica era stata applicata nell’area cerebrale visiva sia durante una condizione di controllo in cui la
stimolazione era diretta ad un’altra area cerebrale. Risultati indicarono che la stimolazione faceva sì che i
soggetti rispondessero più lentamente che questo effetto di rallentamento si verificasse sia nelle
percezione sia nell’immaginazione la base di questi risultati egli concluse che l’attivazione cerebrale
conseguentemente l’immaginazione non è un epifenomeno e che quella relativa alla corteccia visiva gioca a
ruolo causale sia nella percezione che nell’immaginazione.
Casi studio neuropsicologici

La rimozione parziale della corteccia visiva riduce la dimensione dell’immagine. Una donna a causa di una
grave forma di epilessia subire un intervento in cui le rimossero parte del Globo occipitale destro. Prima
dell’intervento gli chiesero di chi svolge il compito della camminata mentale ovvero di immaginare di
dirigersi verso un animale e stimare quanto fosse distante quando l’immagine dell’animale iniziava ad
inondare il suo campo visivo. Ella credeva di essere a circa 15 piedi ovvero quattro metri da un cavallo
immaginario prima che l’immagine inondasse il suo campo visivo.

Tuttavia quando Martha Farah fece ripetere il compito dopo la rimozione del lobo occipitale destro la
distanza aumentò raggiungendo circa 35 piedi ovvero 10 m circa. Questo era dovuto al fatto che la
rimozione parziale della corteccia visiva aveva comportato una riduzione del suo campo visivo così che il
cavallo riempiva il campo Quando ella si trovava più lontano questo risultato sostiene l’idea che la corteccia
visiva sia fondamentale per l’immaginazione.

Sistemi percettivi accompagnati da problemi di immaginazione.

Sono stati studiati numerosi casi dei pazienti con lesioni cerebrale che riferiscono problemi percettivi e che
presentano problemi analoghi anche nella visualizzazione di immagini.

Le lesioni dei lobi parietali possono comportare una condizione chiamata negligenza unilaterale in cui il
paziente ignora gli oggetti presenti nella loro metà del campo visivo fino a quel punto di rasare solo un lato
del volto mangiare cibo da una sola metà del piatto.

Edoardo Biasiach e Claudio Luzzatti nel 1978 testarono all’immaginazione di un paziente con dirigenza
unilaterale chiedendogli di descrivere ciò che aveva visto mentre immaginava se stesso in piedi ad
un’estremità di Piazza del Duomo a Milano un luogo a lui familiare prima della lesione cerebrale. Gli sposti
del paziente mostrarono che ignorava il lato sinistro della sua immagine mentale proprio come ignorava il
lato sinistro delle sue percezioni pertanto quando immaginava se stesso in piedi ignorava il lato sinistro e
nominava solo gli oggetti alla sua destra. Quando immaginava se stesso in piedi continuava ad ignorare il
lato sinistro nominando ancora solo gli oggetti alla sua destra la corrispondenza tra fisiologia
dell’immaginazione mentale e fisiologia della percezione sostiene l’idea che l’immaginazione e la
percezione mentale condividono meccanismi fisiologici.

DISSOCIAZIONI TRA IMMAGINAZIONE E PERCEZIONE

Un caso di percezione normale ma immaginazione compromessa compromessa è quello di R. M (Farah


1988) in cui la paziente aveva subito una lesione dei lobi parietale ed occipitale era in grado di riconoscere
gli oggetti e disegnare immagini precise di oggetti che venivano posizionati davanti ma non era in grado di
disegnare gli oggetti che ricordava un compito che richiede l’immaginazione. Egli aveva anche delle
difficoltà nel rispondere a domande che dipendevano dall’immaginazione come ad esempio verificare
l’esattezza delle frasi un “pompelmo è più grande di un’arancia”.

Sono stati portati anche casi di dissociazione doppie, in cui la percezione era compromessa ma
l’immaginazione era relativamente normale. Ad esempio nello studio di Marlene Bergmann e dei
collaboratori uno studente universitario di 33 anni che fu investito una macchina mentre faceva jogging.
Egli soffriva di agnosia visiva l’incapacità di riconoscere visivamente gli oggetti pertanto etichettava le
immagini come uno spolverino (la freccetta) una maschera di schermidore (la racchetta da tennis) e un
gambo di rosa con le spine (l’asparago). Questi risultati dimostrano che era in grado di riconoscere le parti
degli oggetti ma non riusciva ad integrarle in un tutto significativo.

Oppure nonostante la sua impossibilità a nominare le immagini di oggetti riusciva a disegnare gli oggetti
che ricordava un compito che dipende dall’immaginazione.
Curiosamente quando gli furono mostrati i suoi disegni dopo che era stato trascorso il tempo necessario
affinché avesse dimenticato di avere disegnati non riuscì ad identificare gli oggetti che aveva disegnato.

Intraprendere risultati neuropsicologici

I casi neuropsicologici presentano un paradosso dal lato ci sono molti casi chi rilevano delle t**** analogie
tra del rischio percettivi ed immaginazioni ma dall’altro ci sono diversi casi di dissociazioni in cui la
percezione normale ma l’immaginazione è scarsa oppure la percezione scarsa ma l’immaginazione normale.
I casi in cui una lesione cerebrale influenza in modo diverso e immaginazione la percezione rappresentano
l’evidenza di una dissociazione doppia tra immaginazione e percezione.

Presenza di una dissociazione doppia viene generalmente interpretata come la dimostrazione del fatto che
le due funzioni per cessione di immaginazione impiegano i meccanismi diversi tuttavia questa conclusione
contraddice l’altra evidenza scritta ovvero quella che dimostra come l’immaginazione e la percezione
condividano i meccanismi.

Conclusioni della disputa sull’immaginazione:

Parte degli psicologi è giunta alla conclusione che l’immaginazione e la percezione sono strettamente
correlate condividano solo alcuni meccanismi. Ad esempio i risultati delle RMIf mostrano come la
sovrapposizione delle attivazioni cerebrali non sia completa alcuni dei risultati neuropsicologici indicano la
presenza di dissociazione tra immaginazione e percezione e anche le differenze tra esperienza
immaginativa e percettiva. La percezione si verifica automaticamente quando osserviamo qualcosa mentre
l’immaginazione per essere generata richiede un certo sforzo.

Inoltre la percezione è stabile e continua durante l’osservazione di uno stimolo mentre l’immaginazione è
fragile può scomparire in assenza del protrarsi dello stimolo. Un altro esempio la differenza tra
immaginazione e percezione riguardo il fatto che è più difficile manipolare le immaginazioni mentali
rispetto a quelle create percettivamente.

Utilizzare l’immaginazione per migliorare la memoria

L’immaginazione può giocare a ruolo importante nella memoria. Un esperimento di Bower e Whinzenz
1970 mostra come i soggetti che visualizzavano l’immagine relative a coppie di due parole come barca ed
albero ricordavano più del doppio delle parole rispetto ai soggetti che semplicemente le ripetevano.
Principio della memoria che abbiamo descritto riguardo il fatto che le organizzazioni migliora la
qualificazione la mente tende spontaneamente ad organizzare l’informazione originariamente
disorganizzata e la rappresentazione organizzata delle informazioni migliorata performance della memoria.

Descriveremo ora un metodo basato su questi principi che implica l’assegnazione di un posto alle immagini:

Assegnare un posto alle immagini

La potenza dell’immaginazione nel migliorare la memoria è legata alla possibilità di creare una struttura
organizzata in cui è possibile assegnare un posto di ricordi di specifici item.

Simonoides aveva inventato ciò che oggi è chiamato metodo dei loci metodo in cui le cose da ricordare
vengono posizionate in luoghi diversi e l’immaginazione mentale di una disposizione spaziale.

Associare l’immagine alle parole

Il Metodo a gancio(pegword technique)

Implica l’immaginazione in cui gli item vengono associati a parole concrete.(Il primo passo consiste nel
creare una lista di nomi che fanno rima con i numeri.)Ricordare le parole in ordine è facile perché sono
state create per fare rima con tutti i numeri potremmo immaginare uno raduno due due tre quattro otto
cinque lingue sei trofei alle bove 10 ceci.

Inoltre la rima fornisce un segnale di recupero che aiuta a ricordare ogni parola punto Il passo successivo
consiste nell’accoppiare ogni cosa da riportare con una parola gancio creando un’immagine Chiara del
nostro idem da ricordare insieme all’oggetto rappresentato dalla parola.

Le tecniche immaginative come quella appena descritta sono i principi su cui si basano i libri che
promettono strategie per migliorare la memoria .Questi libri forniscono tecniche state sull’immaginazione
che funzionano ma queste tecniche non promuovono dei miglioramenti amnestici semplici e magici
piuttosto richiedono un grande sforzo di esercizio e costanza.

IMMAGINAZIONE VISIVA E CRAVING ALIMENTARE.

Il CRAVING ALIMENTARE È IL DESIDERIO CHE VA OLTRE LA FAME CONSUETA PER VIA DELLA SUA INTENSITÀ
E SPECIFICITÀ.

PARTE DELLA POPOLAZIONE LO UTILIZZA SENZA AVERE PROBLEMI, MAI STATO ASSOCIATO HA PROBLEMI
QUALI SOVRALIMENTAZIONE SGARRI NELLA DIETA VINCE EATING DISTURBI ALIMENTARI

IL CRAVING ALIMENTARE è causato da una serie di fattori

-sgarri nella dieta-emozioni-carenze nutrizionali-prossimità ad alimenti appetibili. Tuttavia il craving


alimentare è stato associato anche a fattori cognitivi come l’immaginazione. Le persone spesso descrivono
le loro esperienze di craving con affermazioni del tipo “ne sto immaginando il gusto”o “lo sto
immaginando”.

L’immaginazione alimentare può aumentare il craving ma esistono evidenze che l’immaginazione non
alimentare può ridurlo.

Harvey suggerisce che l’immaginazione visiva non alimentare utilizza una parte della capienza del tappino
viso spaziale e così l’immaginazione alimentare si riduce.

Terminologie importanti punti salienti capitolo: ricapitoliamo alcune cose:

•negligenza-→ immaginazione limitata ad un lato.

•agnosia visiva→ non può riconoscere gli oggetti.

Immaginazione visiva-→vedere in assenza di uno stimolo visivo.

Immaginazione mentale-→abilità di ricreare il mondo sensoriale in assenza degli stimoli fisici si verifica
anche per altri sensi oltre che per la visione le persone possono immaginare gusti odori ed esperienze
tattili…

•l’immaginazione visiva è correlata a processi cognitivi quali pensiero ,memoria e percezione.

•controversia sul pensiero senza immagini: alcuni si schierano con Aristotele che sosteneva che il pensiero
senza un'immagine era impossibile, altri ritenevano che era possibile pensare senza immagini.

Per i comportamentisti lo studio dell'immaginazione era improduttivo in quanto le immagini visive erano
visibili solamente alla persona che le sperimentava.

Wundt diceva che studiare le immagini era un modo per studiare il pensiero, e che l'immagine erano uno
dei tre elementi base della coscienza.
Paivio utilizzò la tecnica dell'apprendimento associato accoppiato, per dimostrare il fatto che le persone
ricordano più facilmente i nomi concreti rispetto ai nomi astratti più difficili da immaginare.

L’apprendimento associato accoppiato consisteva nella presentazione di una coppia di parole, la fase test
gli veniva data una parola e nella fase successiva i soggetti dovevano richiamare la parola cadere accoppiata
durante il periodo di studio)

Roger Shepard e Jacqueline Metzeler: inferivano i processi cognitivi utilizzando il cronometraggio mentale,
stabilendo il tempo necessario per svolgere vari compiti cognitivi.

È stato importante perché:

-E' stato il primo ad applicare metodi quantitativi allo studio dell’immaginazione,

-a suggerire che l’immaginazione e la percezione potesse condividere gli stessi meccanismi.

- sia le immagini vive che quelle mentali implicano la rappresentazione spaziale di uno stimolo.

Stephen Kosslyn: il compito della scansione mentale, i soggetti visualizzano immagini che poi scansionano
mentalmente. Studi suggeriscono che l'immaginazione condivide gli stessi meccanismi della percezione
(che consiste nella visualizzazione di una rappresentazione mentale rappresentativa). Sebbene questi
risultati ad altri siano stati messi in discussione da Pyslyshyn che sostenne che la rappresentazione spaziale
delle immagini mentali è un epifenomeno, qualcosa che accompagna il meccanismo effettivo ma che in
realtà non fa parte del meccanismo.

Suggerì inoltre che il meccanismo sottostante l’immaginazione fosse proposizionale.-→una


rappresentazione proposizionale una rappresentazione in cui le relazioni possono essere rappresentate da
simboli astratti come un equazione o un'affermazione tipo il” gatto è sotto il tavolo”.

Spiegazione della conoscenza tacita, Kosslyn, le persone utilizzano inconsciamente la conoscenza del
mondo per fare le loro valutazioni.

Compito camminata mentale Kosslyn.-->i soggetti dovevano immaginare di camminare mentalmente verso
l’ animale immaginario.

Kreiman-→scoprì dei neuroni per l’immaginazione.

Neuroimmagini: studi di Samuel le Bihan dimostrano Come la percezione e l’immaginazione attivano la


corteccia visiva.

Mappa topografica :specifiche localizzazioni su uno stimolo visivo causano l’attivazione di specifiche
localizzazioni adiacenti l’uno all’altra a livello corticale.

Craving alimentare-→intenso desiderio di mangiare un alimento specifico. È causato da fattori biologici


e psicologici ma talvolta è associato a fattori cognitivi come l’immaginazione.

Metodo a gancio: pegword technique implica l'immaginazione , consiste ad associare gli item a parole
concrete.

La rima fornisce un segnale di recupero che aiuta a ricordare ogni parola. Il passo successivo consiste
nell’accoppiare ogni cosa da ricordare con una parola gancio, creando un’immagine chiara del nostro
item da ricordare insieme all’oggetto rappresentato dalla parola.

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