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DISPENSA D’ITALIANO
(a cura della professoressa MANUELA PAGANELLI)
1
INDICE
ARGOMENTO PAG. ARGOMENTO PAG.
UNITÀ 3: SENTIMENTI
Ascolto 1: Problemi di cuore 24
Lessico. I sentimenti 24
Ascolto 2: Un equivoco 25
La particella ne 25
Lettura: Una lettera ad una rivista 26
La particella ci 26
Verbi pronominali 27
Tutto e ogni 28
In hotel 28
Lettura: Il principe azzurro 29
Ascolto 3: L’uomo italiano 30
Civiltà: Innamorati italiani famosi 31
2
PREGHIERE IN ITALIANO
3
UNITÀ 1: CERCANDO LAVORO
Grammatica:
sapere e conoscere
avverbi di modo, quantità, tempo, luogo...
futuro con stare + gerundio
imperfetto e futuro (ripasso)
Funzioni:
scrivere un curriculum vitae
rispondere ad un annuncio
Lessico:
il lavoro
le professioni (ripasso)
la casa, i mobili e gli elettrodomestici (ripasso)
gli aggettivi di nazionalità (ripasso)
Civiltà:
l’Unione Europea
4
ASCOLTO 1
Ascolta il dialogo e indica se le affermazioni sono vere o false.
V F
Cristina sta cercando un lavoro.
Cristina ha letto un annuncio per baby-sitter
Cristina vuole tornare a casa
Cristina scrive bene in italiano
Andrea pensa che Cristina sia adatta per quel lavoro
AVVERBI
L’avverbio è una parte invariabile del discorso e serve a modificare, precisandolo meglio, il significato di
altre parti del discorso, come verbi, aggettivi, nomi, altri avverbi, complementi e frasi. Gli avverbi possono
essere classificati in base alla loro formazione o significato.
Esempi:
Con un verbo: Marco corre velocemente.
Con un aggettivo: Giulia è molto alta.
Con un nome: Per favore, compra solo frutta.
Con un avverbio: Oggi mi sono svegliato abbastanza presto.
Con un complemento: Pensiamo soprattutto a voi.
Con una frase: Francamente, non so cosa consigliarti.
AVVERBI DI MODO
La maggior parte dei verbi di modo termina in –mente. Si formano con il femminile dell’aggettivo + il
suffisso –mente.
Esempio: perfetto → perfetta + mente = perfettamente
veloce → veloce + mente = velocemente
Attenzione! Gli aggettivi che terminano il –le e –re, eliminano la –e finale prima di aggiungere il suffisso
–mente.
Esempio: difficile → difficil + mente = difficilmente
particolare → particolar + mente = particolarmente
TI RICORDI...?
Gli avverbi di frequenza: sempre, quasi sempre, di solito, spesso, a volte, raramente, quasi mai, mai...
Gli avverbi di quantità: troppo, molto, parecchio, tanto, abbastanza, un po’, poco, quasi niente, niente,
nulla, (di) più, (di) meno, così così...
Gli avverbi di tempo: adesso, allora, domani, domattina, dopo, dopodomani, fino, già, oggi, ora, presto,
prima, poi, stamattina, stanotte, stasera, subito...
Gli avverbi di luogo: accanto, attorno, davanti, dentro, dietro, fuori, giù, intorno, laggiù, lassù, lì, là,
lontano, ovunque, dovunque, qui, qua, sopra, sotto, vicino...
Gli avverbi di giudizio: forse, magari, certo, proprio, sicuro, neppure, nemmeno, neanche, senza dubbio...
6
LESSICO.
Indovina la parola. Scegli dalla lista che segue. Attenzione! Alcune parole sono in più!
A tempo pieno, reclamizzare, mestiere, attività, consegnare, centralinista, cliente, spedire, commerciale,
dipendente, disoccupato, esportazione, licenziare, merce, posto di lavoro, società, uomo d’affari, andare in
pensione, pubblicità, ditta, sindacato, fabbrica
Sinonimo di ditta: ____________ Chi non lavora: _____________ Contrario di assumere: ______________
Cosa succede a 65 anni?: _______________________ Sinonimo di prodotti: __________ Se voglio far
conoscere la mia attività, la devo: ________________ Difende i lavoratori, tutela i loro diritti:
______________ Contrario di lavoro a tempo parziale: __________________ Dove si producono oggetti:
____________ Contrario di importazione: _________________ Sinonimo di professione: ____________
Cristina ha deciso di rispondere all’annuncio di lavoro. Metti in ordine le varie parti che compongono
la lettera di Cristina.
_______________________
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_______________________
_______________________
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Distinti saluti Egr. Direttore
ASCOLTO 2
Ascolta il colloquio di lavoro di Cristina. Secondo te, se la cava bene o male?
Adesso cerca di completare il testo del colloquio con le parti che mancano.
Direttore: Buongiorno
Cristina: _______________
Direttore: Prego, può sedersi. Che puntualità!
Cristina: Grazie. Sì, sono forse un po’ in anticipo, ____________. Non conoscevo esattamente
____________.
Direttore: Il portacenere è lì, per spegnere la sigaretta.
Cristina: Ah, sì, grazie.
Direttore: Dunque, come si chiama?
Cristina: ______________ Cristina Serra.
Direttore: Piacere, io sono Francesco Cirillo.
Cristina: ___________________
Direttore: Mi scusi, come si pronuncia esattamente il suo cognome?
Cristina: Serra, ma in brasiliano suona ___________________________
Direttore: Le dispiace se le faccio alcune domande?
Cristina: No, anzi, faccia pure.
Direttore: Mi dica, da dove viene?
Cristina: Sono _____________________________
Direttore: È in Italia da molto tempo?
Cristina: No, non moltissimo, un po’ più di un ___________
Direttore: Lei parla molto bene l’italiano, dove l’ha imparato?
Cristina: L’ _____________________ in Brasile e poi qui, all’università per stranieri di Perugia.
Direttore: Che altri studi ha fatto?
Cristina: Ho finito la scuola superiore e sono iscritta __________________. È un corso a ______________
Direttore: Conosce altre lingue straniere?
Cristina: Beh, oltre all’italiano che ____________ è una lingua straniera, conosco l’_____________
Direttore: Ma, lo conosce bene...
Cristina: Sì, sì mi scusi, ho anche il certificato della Cambridge University, il First Certificate, che ho preso
due ______________ circa...
Direttore: D’accordo, continuiamo. Ha già lavorato?
Cristina: Sì, per alcuni __________ in un _______________ di Porto Alegre. Facevo la _______________
Direttore: E sa usare il computer?
Cristina: Beh, dipende, cioè, sì, so ______________ un programma di scrittura e poi gli ______________
più importanti per ________________ messaggi o altro per via telematica, sa fra l’altro _______________
per poter ________________ con i miei in Brasile senza spendere tanti ______________
Direttore: Ah, molto bene...mi scusi, ha dei figli?
8
Cristina: No, non ho ______________ e sono _____________
Direttore: Dove abita?
Cristina: Vivo a Perugia. Ma forse vengo a ________________________, dipende se andrà bene...
Direttore: Ha la macchina?
Cristina: No, mi sposto solitamente con i _____________________, pero ho intenzione di comprarmi
_________________
Direttore: Ah, bene... ha qualche domanda da farmi sul tipo di lavoro o...?
Cristina: Sì, allora, per cominciare ____________ nulla della vostra ditta, poi __________________ si
parla di un ___________________ part-time e a tempo ____________________. Quante ore di lavoro sono
alla _____________ e fino a quando è il ________________? E.... lo _______________ ovviamente...
Direttore: Si tratta di un contratto di un anno, quindi più o meno fino a marzo del prossimo anno e le ore
sono 28 alla settimana, c’è un periodo di prova....
LETTURA. Leggi il seguente articolo e poi decidi quali affermazioni sono vere.
9
____ Chi scrive l’articolo pensa che ci si può preparare per un colloquio di lavoro.
____ È la prima volta che dà consigli su questo tema.
____ Ad un colloquio di lavoro bisogna andare elegantissimi.
____ I capelli e la barba negli uomini devono essere corti.
____ Non importa come sono truccate le donne.
____ È importante sapere di cosa si occupa la ditta dove ci si presenta per il colloquio.
____ Agli intervistatori non interessa conoscere il carattere degli intervistati.
____ È necessario arrivare in anticipo al colloquio.
____ Durante il colloquio bisogna parlare molto.
____ Bisogna guardare l’intervistatore negli occhi per dimostrare sicurezza.
____ Non importa se mentite un po’. L’importante è piacere all’intervistatore.
____ Anche l’intervistato può fare domande.
____ In un colloquio di lavoro la fortuna non c’entra niente.
Il futuro semplice, ma soprattutto il futuro con stare + gerundio, si usano anche per fare delle ipotesi.
Esempio:
Sono le 8. Dove sarà Giovanni in questo momento? Cosa starà facendo?
Sarà in ufficio. Starà cominciando a lavorare.
SAPERE E CONOSCERE
I verbi sapere e conoscere possono essere in un certo senso sinonimi, ma si usano in contesti differenti.
CONOSCERE + NOME: Conosci Sandro? Conosci Roma? Conosci questo libro di Umberto Eco?
SAPERE + FRASE: Sai come si chiama la ragazza di Franco? Sapete chi è il nuovo studente?
Attenzione!
Nelle risposte di sapere + frase normalmente nella risposta si usa il pronome neutro LO, che sostituisce
l’intera frase.
Sai come si chiama la ragazza di Franco? No, non lo so. (lo=come si chiama la ragazza di Franco)
Sapete chi è il nuovo studente? No, non lo sappiamo. (lo=chi è il nuovo studente)
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LETTURA. Leggi il seguente brano e completalo con le seguenti parole secondo il senso:
capitale, assunto, test, disoccupato, tardi, possibilità, disperato, proposta, proprietario, indirizzo, pulizie,
carretto, supermercato, impero, data, realizza, diventare, esiste, consegne, previdenziale, futuro, risolve,
computer
Un ___________________ sta cercando lavoro come uomo delle pulizie alla Microsoft. L'addetto del
dipartimento del personale gli fa fare un _________ (scopare il pavimento) poi passa a un colloquio a alla
fine gli dice: "Sei assunto, dammi il tuo _____________ di e-mail, così ti mando un modulo da riempire
insieme al luogo e la __________ in cui ti dovrai presentare per iniziare".
L'uomo, sbigottito, risponde che non ha il ___________, né tantomeno la posta elettronica. Il tipo gli
risponde che se non ha un indirizzo e-mail significa che virtualmente non ___________ e quindi non gli
possono dare il lavoro. L'uomo esce, _____________, senza sapere cosa fare e con solo 10 dollari in
tasca.
Decide allora di andare al ________________ a comprare una cassa di dieci chili di pomodori. Vendendo
porta a porta i pomodori in meno di due ore riesce a raddoppiare il ____________, e ripetendo l'operazione
altre tre volte si ritrova con centosessanta dollari. A quel punto __________ che può sopravvivere in quella
maniera: parte ogni mattina più presto di casa e rientra sempre più _________ la sera, e
ogni giorno raddoppia o triplica il capitale. In poco tempo si compra un ___________, poi un camion e in un
batter d'occhio si ritrova con un piccolo parco di veicoli per le _____________.
Nel giro di 5 anni il tipo è il ________________ di una delle più grandi catene di negozi di alimentari
degli Stati Uniti. Allora pensa al __________ e decide di stipulare una polizza sulla vita per lui e la sua
famiglia. Contatta un assicuratore; sceglie un piano _______________ e quando alla fine della discussione
l'assicuratore gli chiede l'indirizzo e-mail per mandargli la ____________, lui risponde che non ha il
computer né l'e-mail.
"Curioso - osserva l'assicuratore - lei ha costruito un __________ e non possiede una e-
mail. Immagini cosa sarebbe se avesse avuto un computer!".
L'uomo riflette e risponde "Sarei l'uomo delle __________ della Microsoft".
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“UNITÀ NELLA DIVERSITÀ”
Anche se l’Europa è un mosaico di genti, lingue e culture diverse, esiste in questo continente una “famiglia”
di paesi che si sono impegnati a lavorare insieme a livello economico e
politico, per la pace e la prosperità dei loro paesi. Si tratta dell’Unione
Europea (UE). Fino ad oggi ne fanno parte 28 paesi: Portogallo, Spagna,
Francia, Belgio, Paesi Bassi, Italia, Austria, Germania, Danimarca, Regno
Unito, Irlanda, Finlandia, Svezia, Grecia, Lussemburgo, Estonia, Lettonia,
Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Malta,
Cipro, Bulgaria e Romania, Croazia.
Ma qual è la storia dell’Unione Europea?
L’idea nasce negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale: il primo a proporla in un discorso del 9
maggio del 1950 fu il ministro degli esteri francese, Robert Schuman. Il fatto è che le economie occidentali
erano in grave crisi a causa delle distruzioni subite; per riprendersi c’era bisogno di pace, stabilità e ampie
possibilità di esportare i propri prodotti. Era necessario un mercato comune europeo, cioè un ampio
spazio dove le merci potessero circolare senza pagare dogane. Per questo motivo nacque la CEE
(Comunità Economica Europea): con i Trattati di Roma, nel 1957, sei paesi decisero di superare i
contrasti tra loro e stringersi la mano per creare uno spazio dove potessero circolare liberamente materie
prime, prodotti, manodopera e capitali. I sei paesi erano: Belgio, Francia, Germania (quando ancora si
chiamava Repubblica Federale di Germania), Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Successivamente, nel
corso degli anni, si unirono alla CEE anche altri paesi come Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca (nel 1973),
Grecia (1981), Spagna e Portogallo (nel 1986). Col tempo i governi d’Europa hanno ampliato la loro
cooperazione che, da economica, è diventata anche politica. Ecco allora che nel 1993, col Trattato di
Maastricht, la CEE cambiò nome e diventò UE, Unione Europea. Fin dagli inizi la CEE, e oggi ancora di
più la UE, hanno creato degli organi comuni (Parlamento Europeo che ha sede a Bruxelles, Corte di
Giustizia che si trova in Lussemburgo, Consiglio Europeo e Commissione Europea che hanno sede a
Bruxelles, Banca Centrale Europea con sede a Francoforte sul Meno ...) per poter prendere tutti insieme,
democraticamente, decisioni su questioni di interesse comune.
Due importanti conseguenze del Trattato di Maastricht sono state: 1) la
Convenzione Schengen, accordo che abolisce il controllo dei documenti personali
alle frontiere degli stati della UE (nel senso che per viaggiare negli stati della UE non
è necessario visto o permessi particolari a parte la normalissima carta d’identità) 2)
l’adozione dell’Euro, cioè di una moneta unica per i paesi dell’Unione.
l’Euro è la moneta di 333 milioni di persone. È entrata in corso il 1° gennaio del
1999, non di colpo, ma sostituendo gradualmente le monete che circolavano nei
diversi paesi. Fino ad oggi i paesi che aderiscono all’Unione Monetaria Europea
(UEM), cioè i paesi la cui moneta è l’Euro, sono 18: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia,
Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia,
Slovenia e Spagna. Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano utilizzano l'euro come
moneta ufficiale, nonostante non siano ufficialmente membri dell'UE e non abbiano rapporti formali con la
Banca Centrale Europea, poiché impiegavano in precedenza le valute locali che sono state sostituite dalla
moneta unica. Ma com’è l’Euro? L’Euro, in tutti i paesi dove circola, ha una delle due facce uguali; l’altra
faccia è diversa a seconda dei paesi. Normalmente quest’ultima faccia riporta le immagini di monumenti
importanti o profili di uomini illustri del paese stesso.
Simboli
La bandiera europea
Le 12 stelle dorate in cerchio su sfondo blu rappresentano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i
popoli d'Europa.
12
L'inno europeo
La melodia scelta per simboleggiare l'UE è tratta dalla Nona sinfonia di Ludwig vanBeethoven, composta
nel 1823. Questa melodia è conosciuta in tutto il mondo come “Inno alla gioia”.
Festa dell'Europa
Gli ideali all'origine dell'Unione europea sono stati enunciati per la prima volta il 9 maggio 1950 dal ministro
degli Esteri francese Robert Schuman. Ecco perché questa data è stata scelta per celebrare la Festa
dell'Europa.
Lingue
Il multilinguismo è fondamentale per la diversità culturale dell'UE. L'UE conta 24 lingue ufficiali.
Gli abitanti dell'UE hanno accesso a tutti i documenti nella lingua ufficiale del loro paese. Hanno anche il
diritto di scrivere alla Commissione e di ottenere una risposta in quella lingua.
I membri del Parlamento europeo hanno il diritto di utilizzare una qualsiasi delle lingue ufficiali dell'UE per i
loro interventi in Parlamento.
La Commissione europea dispone di uno dei maggiori servizi di traduzione al mondo, con circa 1 750
linguisti e 600 addetti ai servizi di supporto. Il servizio di interpretazione della Commissione impiega 600
interpreti permanenti, un pool di 3 000 interpreti freelance e 250 addetti ai servizi di supporto!
TI RICORDI...?
A proposito d’Europa, ti ricordi gli aggettivi di nazionalità in italiano? E sai ubicare i paesi europei?
Nella pagina seguente trovi una cartina geografica d’Europa. Ogni paese è indicato con un numero. Completa il
labirinto che segue scrivendo le nazionalità che corrispondono al paese indicato dal numero. Buon
divertimento!
1
2 3 4 5
7 6
10 8
9 11 12
13 14 15
16 17 18
19 20
21
22 23
24
25 26 27
30 28 29 31
32
33
34
35
36
37
38
13
14
UNITÀ 2: STILI DI VITA
(gli italiani visti da fuori)
Grammatica:
articoli determinativi e indeterminativi (ripasso)
gli aggettivi bello, buono, grande e santo
il genere dei sostantivi
il plurale dei sostantivi (ripasso)
gli aggettivi possessivi (ripasso)
i pronomi possessivi
presente indicativo (ripasso)
Funzioni:
descrivere la propia famiglia (ripasso e ampliamento)
Lessico:
la famiglia (ripasso)
i lavori di casa (ripasso)
Civiltà:
stereotipi italiani
gli italiani: figli di mamma a vita
15
Completa la canzone con le seguenti parole. Attenzione! Alcune si ripetono.
Maria, canzone, crema, cassetto, mano, America, carrozzeria, italiano, amore, spaghetti, moviola, chitarra,
vestito, finestra, Dio, tintoria, presidente, vero, artisti, caffè, occhi, suore, fiero
Buongiorno Italia gli ______________ al dente Buongiorno Italia che non si spaventa
E un partigiano come _____________ E con la ___________ da barba alla menta
Con l’autoradio sempre nella ___________ destra Con un ____________ gessato sul blu
E un canarino sopra la _______________ E la _____________ la domenica in TV
Buongiorno Italia col __________ ristretto
Buongiorno Italia con i tuoi __________ Le calze nuove nel primo _____________
Con troppa _____________ sui manifesti Con la bandiera in ______________
Con le canzoni con ____________ E una 600 giù di _________________
Con il cuore
Con più donne sempre meno ___________. Buongiorno Italia, buongiorno ___________
Con gli __________ pieni di malinconia
Buongiorno Italia, buongiorno ____________ Buongiorno ________
Con gli __________ pieni di malinconia Lo sai che ci sono anch’io
Buongiorno __________
Lo sai che ci sono anch’io Lasciatemi cantare
Con la ____________ in mano
Lasciatemi cantare Lasciatemi cantare
Con la _____________ in mano Una ___________ piano piano
Lasciatemi cantare Lasciatemi cantare
Una ____________ piano piano Perché ne sono __________
Lasciatemi cantare Sono un _____________
Perché ne sono __________ Un italiano __________.
Sono un _____________
Un italiano __________.
STEREOTIPI ITALIANI
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Gli italiani e la famiglia
Gli uomini italiani hanno una malsana ossessione per le loro madri: se potessero, le
sposerebbero. Ma, visto che non possono, allora si sposano con donne il più
possibile simili alle loro mamme. Alcuni poi non si sposano affatto e rimangono nel
loro nido a vita.
In ogni caso, come dice Johnny Stecchino: “Non nominare mia madre!”
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GLI AGGETTIVI: BELLO, BUONO, GRANDE E SANTO
Come si comportano gli aggettivi bello e buono quando si trovano davanti ad un sostantivo? Guarda
la tabella e deduci la regola.
BELLO BUONO
maschile femminile maschile femminile
singolare bel bambino bella ragazza buon bambino buona ragazza
bell’albero bell’idea buon artista buon’amica
bello spettacolo buono studente
plurale bei bambini belle ragazze buoni bambini buone ragazze
begli alberi belle idee buoni artisti buone amiche
begli spettacoli buoni studenti
GRANDE SANTO
maschile femminile maschile femminile
singolare grand’/grande uomo grand’/grande amica Sant’Antonio Sant’Anna
gran/grande film gran/grande casa San Francesco Santa Chiara
grande spettacolo grande scatola Santo Stefano
plurale grandi uomini grandi amiche Santi Pietro e Paolo Sante Teresa e Maria
grandi film grandi case
grandi spettacoli grandi scatole
L’aggettivo grande al singolare: 1) si può elidere davanti a sostantivi che iniziano per vocale; 2) si può
troncare davanti a sostantivi che iniziano per consonante (escluse le consonanti z, s impura, gn e ps); rimane
invariato davanti ai sostantivi che iniziano per z, s impura, gn e ps.
Al plurale si comporta come tutti gli altri aggettivi.
L’aggettivo santo al singolare: 1) si elide davanti ai nomi che iniziano per vocale; 2) si tronca davanti ai
nomi maschili che iniziano per consonante (esclusa la s impura e la z); 3) rimane invariato con i nomi
maschili che iniziano per s impura o z e con i nomi femminili che iniziano per consonante.
Al plurale si comporta come tutti gli altri aggettivi.
18
ASCOLTO 1
Ascolta l’intervista e segna i lavori di casa che senti.
V F
1. L’intervistato si chiama Rudolf.
2. Ha 24 anni.
3. Prima di sposarsi viveva già da solo.
4. Ha sempre fatto il letto ogni giorno.
5. A sua moglie piace fare la spesa.
6. Lui sa cucinare.
7. Sheila, sua moglie, sa cucire.
Forma delle frasi usando gli elementi proposti nelle tre colonne e scrivile nello spazio sotto.
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_______________________________________________________________________________________
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19
IL GENERE DEI NOMI
Come sappiamo, in italiano ci sono nomi maschili e femminili. Come distinguere se sono maschili o
femminili? Vediamo la tabella.
ATTENZIONE! Esistono nomi che possono essere sia maschili che femminili, ma cambiano di
significato quando cambiano di genere. Esempi:
il/la capitale; il/la fine; il/la fronte; il/la lama; il/la radio; il/la polo...
20
I PRONOMI POSSESSIVI
Bene. E adesso, ti ricordi qual è la regola generale dell’uso dell’articolo determinativo con l’ggettivo
possessivo?
_______________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________
E con i nomi che indicano relazioni familiari? Guarda l’esempio e scrivi la regola corrispondente.
1. Mio padre e mia madre sono pensionati.
_____________________________________________________________________________________
2. Il mio papà si chiama Renato e la mia mamma si chiama Donata.
____________________________________________________________________________________
3. Mio fratello è ingegnere e mia sorella è farmacista. Mio zio e mio nonno si chiamano entrambi Luigi.
_____________________________________________________________________________________
4. Il mio fratellone è un genio in matematica e la mia sorellina una ballerina classica.
_____________________________________________________________________________________
5. Il mio zio di Roma è fotografo di moda. Il mio nonno paterno era contadino.
_____________________________________________________________________________________
6. I miei fratelli sono studenti universitari. I miei genitori sono sposati da 45 anni.
____________________________________________________________________________________
7. Come si chiamano i genitori di Davide e Lucia? Il loro padre si chiama Remo e la loro madre Rita.
____________________________________________________________________________________
21
ASCOLTO 2. GLI ITALIANI: FIGLI DI MAMMA A VITA
Ascoltate le interviste ad alcune persone che spiegano i motivi per i quali hanno deciso di continuare a
vivere con i genitori. Completate la tabella.
VALENTINA
Età:
Professione:
LORELLA
Età:
Professione:
GASPARE
Età:
Professione:
Ascolta la conversazione telefonica e decidi quali delle seguenti affermazioni sono vere.
____ La mamma chiama una sua amica
____ La signora che chiama la mamma si chiama Marinella
____ La mamma vuole sapere come andrà la relazione sentimentale che ha attualmente suo figlio
____ Suo figlio e la sua ragazza sono dello stesso segno zodiacale
____ La mamma accusa la ragazza di suo figlio di essere gelosa
____ Il figlio è molto felice grazie alla sua attuale relazione sentimentale
____ Marinella dice che la relazione terminerà
____ I due ragazzi hanno progettato di sposarsi
____ La mamma è contenta del responso di Marinella
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UNITÀ 3: SENTIMENTI
Grammatica:
gli indefiniti tutto e ogni
la particella ci
la particella ne
Funzioni:
esprimere stati d’animo ed emozioni
in un hotel
Lessico:
i sentimenti
Civiltà:
innamorati italiani famosi
23
ASCOLTO 1. PROBLEMI DI CUORE
Decidi se le seguenti affermazioni sono vere o false. (Chiameremo la ragazza del dialogo: Silvia)
____ Silvia di solito esce di sera con gli amici.
____ Carla è la migliore amica di Silvia.
____ Silvia non esce perché non esce nemmeno la sua migliore amica.
____ Carla e Franco sono andati a mangiare insieme.
____ La madre conosce Franco.
____ Franco si è pentito di essere uscito con Carla.
____ Silvia ha risposto male a Franco.
____ Silvia ha organizzato un piano per vendicarsi di Franco.
____ La madre di Silvia appoggia la decisione di sua figlia.
LESSICO. Nella tabella qui sotto trovi alcuni sostantivi che indicano SENTIMENTI o stati d’animo.
Ricava l’aggettivo che deriva dal sostantivo, come nell’esempio.
24
ASCOLTO 2. UN EQUIVOCO.
Completa il seguente dialogo con le parole mancanti.
Andrea: Pronto?
Cristina: Ciao, Andrea. Sono Cristina. Come va?
Andrea: Ciao Cristina, bene e ______?
Cristina: Sto bene, grazie. Oggi è San Valentino!
Andrea: Ah, già, e chi se ______ ricordava?... In Italia non è una festa così importante, è un modo per far
spendere soldi alla gente e basta.
Cristina: Allora non sei stato ______...
Andrea: ______? A fare?
Cristina: ______ è arrivato uno splendido mazzo di rose... credevo che... ma no, scusa...
Andrea: Dai, te ______ ho già detto: in Italia San Valentino....in realtà non me ______ ricordo mai...
Cristina: Allora, vai a Venezia o no?
Andrea: Penso di sì; ______ vado domenica... ma non cambiare discorso...
Cristina: C’è anche una cartolina. ______ hai spedita una simile a tua cugina quando eravamo a Firenze...
Andrea: Scusami di nuovo, ma non ______ so nulla!
Cristina: Va bene, se non ______ sai nulla, non te ______ parlo.
Andrea: Ogni volta ______ metto nei guai con ______! Non sono un vero italiano! Forse ______ hai
appena incontrato uno che ha tutte le carte in regola... con tutti i fiori e le belle parole che sa scrivere!
Cristina: ______ hai anche ______ e non dire stupidate sugli uomini italiani, non sono così ingenua...
LA PARTICELLA NE
1) si usa quando parliamo di una quantità. In Quante sigarette fumi al giorno? Ne fumo 3
questo caso si chiama NE PARTITIVO Leggi molti libri? No, ne leggo pochi
*Ecco alcuni verbi che usano NE con la rispettiva preposizione che reggono:
accorgersi DI qualcuno/qualcuno essere soddisfatti DI qualcuno/qualcosa
avere bisogno DI qualcuno/qualcosa importare DI qualcosa/qualcuno
avere fiducia DI qualcuno intendersi DI qualcosa
avere la possibilità DI fare qualcosa occuparsi DI qualcuno /qualcosa
avere nostalgia DI qualcosa parlare DI qualuno/qualcosa
avere paura DI qualcuno/qualcosa pensare qualcosa DI qualcosa/qualcuno
avere voglia DI qualcosa pentirsi DI qualcosa
dimenticarsi DI qualcosa/qualcuno rendersi conto DI qualcosa
essere riconoscenti DI qualcosa A qualcuno ricordarsi DI qualcosa /qualcuno
essere sicuro DI qualcosa sapere qualcosa DI qualcuno
Sottolinea tutti i CI che trovi con il verbo corrispondente. Come puoi notare non si tratta di CI
pronome riflessivo o diretto o indiretto. In due casi abbiamo il CI locativo (ci andavo, ci rimanevo),
ma negli altri casi? Che cosa sostituisce CI?
a) Ci ho creduto= ho creduto a lei/ ho creduto a lui/ ho creduto a questa cosa
b) Ci posso contare= contare su Paola/ contare su Sandro/ contare su questa cosa
c) Ci tengo troppo!= tengo a Paola/tengo a Sandro/ tengo all’amore
d) Ci penso= penso a questa cosa/ penso a Paola/penso a Sandro
LA PARTICELLA CI
1) sostituisce un luogo Sei mai stato a Parigi? Sì, ci sono stato la settimana scorsa
Vieni al cinema? Sì, si vengo volentieri
2) sostituisce una parola o frase introdotta Pensi sempre a Rita? No, non ci penso
da A* Credi a quello che ha detto Mario? Sì, ci credo
3) sostituisce una parola o frase introdotta Esci con Francesca? Sì, ci esco domani sera
da CON*
26
4) sostituisce una parola o frase introdotta Credi in Dio? No, non ci credo
da IN*
5) sostituisce una parola o frase introdotta Posso contare sul tuo aiuto? Ci puoi contare sicuramente
da SU*
6) con il verbo AVERE (CI diventa CE) Chi ha le chiavi? Ce le ha Luca
Dov'è la camicia? Ce l'ho io
7) indica il riflessivo Oggi ci siamo alzati alle 7
8) è un pronome diretto e indiretto Ci chiami domani? (ci=noi)
Ci passi il sale, per favore? (ci=a noi)
9) con il verbo ESSERE Vicino a casa mia c'è un grande parco
Ci sono delle uova nel frigorifero?
*Ecco alcuni verbi che usano CI con la rispettiva preposizione che reggono:
abituarsi A qualcuno/qualcosa pensare A qualcuno/qualcosa
andare d’accordo CON qualcuno provare A fare qualcosa
contare SU qualcuno/qualcosa riflettere SU qualcosa
credere A qualcuno/qualcosa, IN qualcuno/qualcosa riuscire A fare qualcosa
fare caso A qualcuno/qualcosa scommettere SU qualcuno/qualcosa
tenere A qualcuno/qualcosa
I VERBI PRONOMINALI
I verbi pronominali sono verbi che si coniugano con uno o due pronomi. Eccone alcuni:
27
TUTTO E OGNI
Tutto è variabile (maschile, femminile, singolare, plurale). Quando è aggettivo è seguito dall’articolo o dal
dimostrativo. Es:
Ho letto tutto il libro in un giorno./ Dove hai imparato tutte queste cose?
Quando tutto è seguito da un numero, tra tutto e il numero si usa una e. Es:
Tutte e tre le sorelle di Fabio vivono a Bologna.
Ogni può essere usato solo come aggettivo, si usa solo al singolare ed è invariabile. Es:
Ogni volta che vado a Venezia visito la basilica di San Marco.
Ogni oggetto di questo negozio è fatto a mano.
IN HOTEL.
Il seguente dialogo tra Cristina e il receptionist non è in ordine. Mettilo in ordine e poi ascoltalo per
vedere se il tuo ordine è corretto.
28
Leggi l’opuscolo sull’hotel che ha ricevuto Cristina e indica quai affermazioni sono vere.
____ Per chiamare la reception bisogna formare il numero 9.
____ Le tariffe per chi chiama dall’hotel sono uguali a quelle dei telefoni pubblici.
____ Nel ristorante dell’hotel si mangia bene.
____ Alla reception si trovano tutti i giornali.
____ Ogni giorno il personale addetto pulisce la stanza e cambia gli asciugamani.
____ Il giorno della partenza bisogna lasciare la stanza entro le 12, altrimenti si paga il 10% in più.
____ Il servizio lavanderia è gratuito.
____ I servizi vari sono gratuiti.
LETTURA.
IL PRINCIPE AZZURRO
DONNA UOMO
L’uomo italiano è un
eterno bambino?
L’italiano è un amante
perfetto e un marito
insopportabile?
È romantico?
È tenero e affettuoso?
È mammone?
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CIVILTÀ: INNAMORATI ITALIANI FAMOSI.
Nei cuori spezzati trovi i nomi di 10 innamorati italiani famosi. Leggi la loro storia e cerca di
indovinare di chi si tratta, unendo nuovamente le coppie.
31
UNITÀ 4: LAVORO A COLORI
Grammatica:
gli indefiniti
i pronomi combinati
imperfetto o passato prossimo?
Funzioni:
connettori (congiunzioni)
indicazioni al telefono
Lessico:
in ufficio
Civiltà:
emigrazione italiana
immigrazione in Italia
32
CIVILTÀ.
Quando il Regno d’Italia si compie (1861), gli italiani sono poco più di 24 milioni di cui i residenti all’estero
sono 220.000: 120.000 in Europa e nell’Africa Mediterranea e circa 100.000 nelle due Americhe. Gli
emigrati sono nella stragrande maggioranza di origine centro-settentrionale. Dal 1861 al 1876 non esistono
dati ufficiali, ma gli studiosi pensano che gli emigrati siano circa 100.000/120.000 all’anno. Dal 1876 al
1900 l’emigrazione italiana è molto numerosa: oltre 5 milioni di persone di cui i tre quinti nelle Americhe e il
resto in Europa, Africa e Asia. Si valuta che questa emigrazione provenga per il 60% dalle province
settentrionali del regno, per il 10% da quelle centrali e per il 30% da quelle meridionali.
Chi sono gli italiani che emigrano? Sono miserabili contadini e proletari che hanno venduto persino la
camicia pur di acquistare un posto su di una nave. L’Italia unificata è infatti soprattutto un paese agricolo,
dove però la condizione di vita degli agricoltori è molto povera. Tanti perciò partono con gli strumenti di
lavoro, con le sementi: non hanno da offrire altro che le loro braccia e la volontà di lavorare. Sono per lo più
analfabeti, spesso non conoscono nemmeno l’italiano, ma solo il dialetto della loro regione. È quindi
normale che nei nuovi paesi essi assumano i lavori più umili e faticosi. Ciò nonostante è la loro grande
occasione per sfuggire alla misera più nera. Dal 1900 al 1914 l’emigrazione italiana diviene un’imponente
marea umana: circa 600.000 espatriati all’anno di cui tanti nelle Americhe. Siamo di fronte ad una
emigrazione di massa, poichè non espatriano più solo i lavoratori, ma intere famiglie decise a non ritornare
più. Cambia anche la composizione di questa emigrazione: il 70% è costituito da meridionali, il 20% da
centrali e il 10% da settentrionali.
La I Guerra Mondiale interrompe bruscamente il movimento emigratorio: nel periodo 1915-18 gli espatriati
sono circa 90.000 all’anno e numerose sono le persone che rientrano per combattere per la patria. Alla fine
della guerra però l’emigrazione riprende, anzi, aumenta. Nel 1925 gli italiani sparsi all’estero sono una
massa di 16 milioni e mezzo, di cui circa 4 milioni negli Stati Uniti, 4 milioni nell’America del sud e il resto in
Europa. In particolare l’America è il sogno di tanta gente disperata che ha venduto tutto per racimolare i
soldi del viaggio: nelle due Americhe spesso arrivano illegalmente, vittime di uomini senza scrupoli che
approfittano della loro ignoranza e desiderio di uscire da una vita di stenti e sofferenza.
Dopo la I Guerra Mondiale inoltre l’emigrazione non è più libera e spontanea, ma regolata dagli stati che la
ricevono. Alcuni di questi infatti non vogliono determinate razze, accettano solo gente non analfabeta e
lavoratori qualificati. Durante il fascismo all’emigrazione “normale” si aggiungono tutte quelle persone
costrette a lasciare l’Italia per motivi politici. Dopo il 1960 l’emigrazione italiana si dirige quasi tutta verso
l’Europa (Svizzera, Germania..). Qui si possono infatti trovare condizioni di particolare favore: meno caro è
il viaggio, i salari e le condizioni di previdenza e sicurezza sociali sono migliori e si è più vicini al paese
d’origine per poter progettare un futuro “ritorno” a casa. Oggi gli italiani nel mondo sono circa 25 milioni.
Dopo aver letto il brano, indica quali delle seguenti affermazioni sono vere.
____ Gli italiani cominciarono ad emigrare dopo l’unificazione d’Italia.
____ All’inizio gli emigrati provengono dalle regioni settentrionali.
____ Prima della I Guerra Mondiale la maggior parte degli italiani emigrava nelle due Americhe.
____ Prima della I Guerra Mondiale gli italiani che emigrano provegono da tutte le classi sociali.
____ All’inizio gli italiani che emigravano erano analfabeti ma parlavano tutti italiano.
____ Nei primi anni del 1900 emigravano intere famiglie.
____ Durante la I Guerra Mondiale l’emigrazione aumenta.
____ Gli italiani arrivavano in America spesso illegalmente.
____ Dopo la I Guerra Mondiale alcuni paesi non accettano tutte le razze.
____ Durante il fascismo ci sono persone che emigrano anche perché contrarie al regime di Mussolini.
____ Dopo il 1960 quasi tutti gli emigranti italiani si dirigono verso paesi extraeuropei.
33
CIVILTÀ.
Adesso leggi il prossimo brano e completalo con le parole che mancano scegliendole dalla lista che
segue:
destinati, condizioni, trovano, abitudini, fine, futuro, trasformata, supera, campo, dove, lavoro,
numero, vive, anziani, criminali, fenomeno, casa, vogliono, reale, città, nascita, radici, caso, emigrare,
sorpresa, pregiudizi, società, sofferenze, paesi, soldi
Analizziamo: che cosa sono, grammaticalmente parlando, le parole in neretto del testo?
___________________________________________________________________________________
34
LE CONGIUNZIONI
Le congiunzioni sono parti invariabili del discorso che servono a collegare tra loro parole, sintagmi o
proposizioni intere specificando che tipo di legame si stabilisce tra i due elementi. Normalmente le
congiunzioni si classificano rispetto alla loro funzione: coordinative o subordinative. Esistono vari tipi di
coordinative e subordinative, per esempio:
Coordinative:
- Copulative: e, anche, neanche, nemmeno...
- Disgiuntive: o, oppure, altrimenti...
- Avversative: ma, però, tuttavia, anzi...
- Dichiarative o esplicative: cioè, infatti, ossia....
- Conclusive: dunque, quindi, allora, perciò...
- Correlative: sia...sia, e...e, o...o, né...né.....
Subordinative:
- Dichiarative: che, come..
- Interrogative: se, come, quando, perché, quanto...
- Causali: perché, poiché, giacché, siccome, visto che, dato che....
- Finali: affiché, perché...
- Consecutive: cosí...che, tanto...che...
- Concessive: benché, sebbene, quantunque, malgrado, nonostante...
- Condizionali: se, purché, qualora, a condizione che, a patto che...
- Comparative: più...che, meno...che, tanto...quanto..
- Temporali: qundo, come, dopo che, mentre, ogni volta che...
- Modali: come, come se..
- Avversative: quando, mentre...
- Esclusive, eccettuative, limitative: fuorché, tranne che eccetto che, salvo che, a meno che...
Collega le tre colonne in modo da formare delle frasi con senso logico.
35
GLI INDEFINITI
ALCUNI/ALCUNE: normalmente si usa al plurale. Si può usare come aggettivo e pronome. Es:
Ho alcuni amici stranieri. Ho alcune amiche straniere.
Ho molti amici stranieri, alcuni vivono in Italia. Ho molte amiche straniere, alcune vivono in Italia.
QUALCHE: si usa sempre con nomi al singolare ed è invariabile. È un sinonimo di “alcuni/alcune”. Si usa
solo come aggettivo. Es:
Ho qualche amico straniero. Ho qualche amica straniera.
NESSUNO/NESSUNA: si usa solo al singolare. Può essere aggettivo e pronome. Quando è usato come
aggettivo si comporta cone l’articolo indeterminativo (nessun libro, nessun amico, nessuno studente,
nessuna casa, nessun’amica). Es:
Non ho nessuna voglia di andare dal dentista.
Sono andato a casa di Franco, ho suonato, ma non ha aperto nessuno.
NIENTE e NULLA: sono sinonimi, invariabili e si usano solo al singolare. Possono essere solo pronomi. Se
seguono il verbo vogliono la negazione. Es:
Nulla è cambiato tra di noi. Non e cambiato nulla tra di noi.
QUALCOSA: è invarabile e si usa solo al singolare. Può essere solo pronome. Es:
C’è qualcosa da mangiare in casa?
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Secondo te quali possono essere i problemi che trova uno straniero che vuole vivere in Italia? Scrivi
qui sotto alcune idee.
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________
ASCOLTO 1. Adesso ascolta l’intervista a Ilaria. Parla di alcuni dei problemi che avete indicato?
Parla di qualche problema che voi non avete scritto? Quali?
_______________________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________
ASCOLTO 2. Ascolta il dialogo tra Ilaria e la sua collega di lavoro e completalo con le parole che
mancano.
Ilaria: Allora, Francesca, c’erano varie cose da fare oggi. Hai parlato con Omar e con quell’altro ragazzo
algerino della casa di Via Ognibene?
Francesca: Sì, ________ ho parlato questa mattina. Ma dicono che è troppo cara per ________.
Ilaria: Hai chiesto al proprietario se può abbassare un po’ l’affitto? ________ hanno un lavoro sicuro e
possono pagare regolarmente senza problemi.
Francesca: No, non ________ ho chiesto. Ma se vuoi ______ faccio subito.
Ilaria: Dai, proviamoci! Hai il suo numero di cellulare?
Francesca: No, __________ dai, per favore?
Ilaria: Non ________ ho qui. ______ cerco e __________ mando per e-mail.
Francesca: C’è una nuova offerta di lavoro che è arrivata ieri sera...
Ilaria: Ah, bene, _________ fai vedere?
Francesca: È un fax, _____ ho messo lì, sul tavolo di Roberto.
Ilaria: Una cooperativa di pulizie? È nuova, non _____ conosco...
Francesca: No, ha cominciato a lavorare qui già da alcuni anni; sono molto forti in Toscana. Dai, non
_________ ricordi? __________ ha parlato Elena, l’ucraina che ______ lavora.
Ilaria: Ah, è vero, non ______ ricordavo il nome! Forse va bene per le due signore peruviane che hanno
smesso di fare le badanti...
Francesca: __________ posso parlare. Sì, pronto?
37
Tutte le parole che mancavano nel dialogo sono _____________________________________________
Adesso dividili come nell’esempio:
pronomi personali soggetto: loro, __________________________________________________________
pronomi riflessivi: _____________________________________________________________________
pronomi tonici: _________________________________________________________________________
pronomi C.O.D.: ______________________________________________________________________
pronomi C.O.I.: ________________________________________________________________________
CI di luogo: __________________________________________________________________________
CI con AVERE: ______________________________________________________________________
pronomi combinati: ____________________________________________________________________
I PRONOMI COMBINATI
In italiano esistono vari tipi di pronomi combinati. Per esempio si possono combinare:
1) i pronomi indiretti con una parte dei diretti
DIRETTI
lo la li le
mi me lo me la me li me le
ti te lo te la te li te le
INDIRETTI gli/le glielo gliela glieli gliele
ci ce lo ce la ce li ce le
vi ve lo ve la ve li ve le
gli glielo gliela glieli gliele
Attenzione!
I pronomi mi, ti, ci vi si trasformano in me, te, ce, ve.
I pronomi combinati glielo, gliela, glieli, gliele si usano sia riferiti al maschile (gli) che al femminile (le) e si
scrivono in un’unica parola.
I pronomi combinati formati dai pronomi diretti lo e la si apostrofano quando sono seguiti da parola che
inizia per vocale o h.
Quando scrivi la lettera a Luigi? Gliela scrivo domani.
Chi ti ha regalato questo anello? Me l’ha regalato mio marito.
DIRETTI
mi ti lo la ci vi li le
ci mi ci ti ci ce lo ce la ci* ci vi ce li ce le
Attenzione! Notate la posizione e la trasformazione della particella ci con lo, la, li, le.
Mi porti a casa? Sì, ti ci porto subito.
Chi porta le ragazze a scuola? Ce le porta Giorgio.
* In italiano non posso avere ci ci, quindi si scrive solo una ci.
Chi vi porta a casa? Ci porta Paolo.
38
3) la particella ne con i pronomi indiretti
INDIRETTI
mi ti gli le ci vi gli
ne me ne te ne gliene gliene ce ne ve ne gliene
ne
ci ce ne
DIRETTI NE
lo la li le
mi me lo me la me li me le me ne
ti te lo te la te li te le te ne
RIFLESSIVO si se lo se la se li se le se ne
ci ce lo ce la ce li ce le ce ne
vi ve lo ve la ve li ve le ve ne
si se lo se la se li se le se ne
Adesso analizziamo i pronomi combinati del dialogo precedente e vediamo come sono formati.
Gliene= ______________________________________________________________________________
Gliel’= ______________________________________________________________________________
Me lo= ________________________________________________________________________________
Te lo= _______________________________________________________________________________
Me la= ________________________________________________________________________________
Te ne= ______________________________________________________________________________
Ce ne= ______________________________________________________________________________
39
ASCOLTO 3. IN UFFICIO.
Ascolta la conversazione telefonica tra il Sig. Del Re e la segretaria del Dott. Aloisio e indica quali
delle seguenti affermazioni sono vere.
____ Il Dott. Aloisio è occupato perché sta visitando un paziente.
____ Il Sig. Del Re è molto preoccupato.
____ Il Sig. Del Re decide di chiamare il giorno dopo.
____ La Dott.ssa Ferraro sta sostituendo il Dott. Aloisio perché quest’ultimo è in vacanza.
____ La Dott.ssa Ferraro lavora nello stesso studio del Dott. Aloisio.
____ Il Sig. Del Re non vuole parlare con la Dott.ssa Ferraro.
____ Secondo il Sig. Del Re la segretaria è stata gentile.
PER:
MOTIVO:
40
LESSICO.
Scrivi nel labirinto il nome (al singolare) dei seguenti oggetti che si possono trovare in un ufficio.
1 2
3
4 5 6 7 8
9
11 10
12 13 14
15
16 17
18
19
20 21
22
23
24 25 26
27
28 30 29
31
32
41
42
APPENDICE GRAMMATICALE
ARTICOLI INDETERMINATIVI
SINGOLARE PLURALE
MASCHILE
Prima di una consonante un dei
Prima di s+cons, z, gn, ps, x uno degli
Prima di una vocale un degli
FEMMINILE
Prima di una consonante una delle
Prima di una vocale un’ delle
ARTICOLI DETERMINATIVI
SINGOLARE PLURALE
MASCHILE
Prima di una consonante il i
Prima di s+cons, z, gn, ps, x lo gli
Prima di una vocale l’ gli
FEMMINILE
Prima di una consonante la le
Prima di una vocale l’ le
SINGOLARE PLURALE
MASCHILE
Prima di una consonante questo questi
Prima di una vocale quest’ questi
FEMMINILE
Prima di una consonante questa queste
Prima di una vocale quest’ queste
SINGOLARE PLURALE
MASCHILE
Prima di una consonante quel quei
Prima di s+cons, z, gn, ps, x quello quegli
Prima di una vocale quell’ quegli
FEMMINILE
Prima di una consonante quelle quelle
Prima di una vocale quell’ quelle
43
PRONOME DIMOSTRATIVO
QUESTO QUELLO
MASCHILE S. MASCHILE PL. MASCHILE S. MASCHILE PL.
questo questi quello quelli
FEMMINILE S. FEMMINILE PL. FEMMINILE S. FEMMINILE PL.
questa queste quella quelle
AGGETTIVO POSSESSIVO
44
-ÌO (con accento -II (a volte, al posto della -ii Zio/zii
tonico sulla ì) si una la -î) Addio/addii
-IO -I Figlio/figli
Bacio/baci
-E -I (se femminili) Ape/api Bue/buoi (m)
-I (se maschili) Dente/denti
Note:
1) la parola uomo fa al plurale uomini, Dio fa dei e la parola eco è femminile al singolare, ma al plurale
diventa maschile: l'eco/gli echi.
2) Alcuni nomi maschili in -o al plurale diventano femminili e prendono la desinenza -a. Esempi:
centinaio/centinaia, migliaio/migliaia, osso/ossa, paio/paia, uovo/uova..
3) Attenzione!!! Ci sono alcuni nomi invariabili, cioè che non cambiano desinenza dal singolare al
plurale e sono:
a) alcuni nomi maschili in -a: il boa/i boa, il cinema/i cinema, il gorilla/i gorilla, il sosia/i sosia..;
b) alcuni nomi femminili in -o: l'auto/le auto, la biro/le biro, la foto/le foto, la moto/le moto, la radio/le
radio..;
c) i nomi che finiscono al singolare in -i: l'analisi/le analisi, il bisturi/i bisturi, l'oasi/le oasi.....;
d) i nomi formati da una sola sillaba: il re/i re, la gru/le gru;
e) i nomi che finiscono con vocale accentata: la città/le città, il caffè/i caffè, il ragù/i ragù, il tè/i tè, il
colibrì/i colibrì....;
f) i nomi di origine straniera che finiscono in consonante: il bar/i bar, il film/i film, lo sport/gli sport, il
tram/i tram.......
PREPOSIZIONI SEMPLICI
di, a, da, in , con, su, per, tra, fra
PREPOSIZIONI ARTICOLATE
+ il lo l’ la i gli le
a al allo all’ alla ai agli alle
da dal dallo dall’ dalla dai dagli dalle
di del dello dell’ della dei degli delle
in nel nello nell’ nella nei negli nelle
su sul sullo sull’ sulla sui sugli sulle
TONICI ATONI
PRONOMI PRONOMI PRONOMI PRONOMI PRONOMI
PERSONALI RIFLESSIVI COMPL. OGGETTO COMPL. OGGETTO COMPL. OGGETTO
SOGGETTO (DIRETTO E IN.) DIRETTO INDIRETTO
(che cosa? chi?) (a che cosa? a chi?)
Io Mi Me Mi Mi
Tu Ti Te Ti Ti
Lui Si Lui (esso) Lo Gli
Lei Si Lei (essa) La Le
Noi Ci Noi Ci Ci
Voi Vi Voi Vi Vi
Loro (m.) Si Loro (essi) Li Gli
Loro (f.) Si Loro (esse) Le Gli
45
CON IL C.O.D.
CON IL C.O.I.
46
SEZIONE VERBI
PRESENTE INDICATIVO: VERBI REGOLARI
48
PARTICIPIO PASSATO: VERBI REGOLARI
49
FUTURO SEMPLICE: VERBI REGOLARI
50
RIMANERE SAPERE STARE
Io Rimarrò Saprò Starò
Tu Rimarrai Saprai Starai
Lui/lei Rimarrà Saprà Starà
Noi Rimarremo Sapremo Staremo
Voi Rimarrete Saprete Starete
Loro Rimarranno Sapranno Staranno
TENERE VEDERE VENIRE
Io Terrò Vedrò Verrò
Tu Terrai Vedrai Verrai
Lui/lei Terrà Vedrà Verrà
Noi Terremo Vedremo Verremo
Voi Terrete Vedrete Verrete
Loro Terranno Vedranno Verranno
VIVERE VOLERE
Io Vivrò Vorrò
Tu Vivrai Vorrai
Lui/lei Vivrà Vorrà
Noi Vivremo Vorremo
Voi Vivrete Vorrete
Loro Vivranno Vorranno
51
IMPERFETTO INDICATIVO: VERBI REGOLARI
52
APPENDICE LESSICALE
I SALUTI LA FAMIGLIA Lavanderia
Buongiorno Padre Ingresso
(Buon pomeriggio) Madre
Buonasera Figlio/a MOBILI ED
Buonanotte Fratello ELETTRODOMESTICI
Ciao Sorella Attaccapanni
Salve Nonno/a Telefono
Piacere Zio/a Frigorifeto
Arrivederci Cugino/a Cucina
Nipote Tavolo/a
LE PROFESSIONI Cognato/a Sedia
Panettiere/fornaio Genero Credenza
Macellaio Nuora Lavastoviglie
Fruttivendolo Genitori Frullatore
Salumiere Marito Ferro da stiro
Contadino Moglie Forno a microonde
Dottore/medico Suocero/a Tostapane
Infermiere Frusta elettrica
Cartolaio LA CASA Mensola
Giornalaio Appartamento Divano
Giornalista Monolocale Poltrona
Idraulico Casa di campagna Tappeto
Falegname Condominio Librería
Elettricista Villa Tavolino
Autista Palazzo Caminetto
Spazzino Casa a schiera Quadro
Pompiere Attico Stereo
Bagnino Capanna Scrivania
Operaio Baita Computer
Impiegato Terrazza Letto
Segretario Balcone Armadio
Professore/professoressa Garage Comodino
Maestro Finestra Cassettiera
Musicista Porta Lamapada
Sarto Giardino Lampadario
Gelataio Camino Lavandino
Muratore Tetto Water
Commesso Scala Bidet
Cameriere Cucina Vasca da bagno
Pizzaiolo Bagno Doccia
Cuoco Sala da pranzo Specchio
Avvocato Soggiorno/salotto Asciugacapelli
Parrucchiere Camera da letto Lavatrice
Ragioniere Studio
Gioielliere Ripostiglio INDICAZIONI DI LUOGO
Commerciante Corridoio Vicino (a)
Regista Soffitto Di fianco (a)
Pilota Parete Davanti (a)
Giudice Pavimento Di fronte (a)
53
Dietro Laggiù Arancia
Sotto Lassù Asparago
Sopra Fuori Banana
Dentro Carota
LE STAGIONI Cavolfiore
Primavera AVVERBI DI TEMPO Cetriolo
Estate Ieri Ciliegia
Autunno Oggi Cime di rapa
Inverno Domani Cipolla
L’altro ieri Fagioli
I MESI DELL’ANNO Dopodomani Fico
Gennaio Adesso Finocchio
Febbraio Dopo Fragola
Marzo Domattina Kiwi
Aprile Fino Lampone
Maggio Allora Lattuga
Giugno Già Limone
Luglio Ora Mandarino
Agosto Presto Mandorla
Settembre Prima Mela
Ottobre Poi Melanzana
Novembre Tardi Melone
Dicembre Stamattina Mirtillo
Stasera Mora
I COLORI Stanotte Noce
Giallo Subito Nocciola
Arancione Oliva
Rosso AVVERBI DI QUANTITÀ Patata
Verde Poco Peperone
Bianco Molto Pera
Nero Tanto Pesca
Azzurro (celeste) Troppo Piselli
Rosa Parecchio Pomodoro
Viola Abbastanza Pompelmo
Marrone Niente Prezzemolo
Grigio Nulla Prugna
Blu Più Radicchio
Meno Ravanello
AVVERBI DI FREQUENZA Sedano
Sempre GLI INTERROGATIVI Spinaci
Quasi sempre Come? Uva
Di solito Dove? Verza
Spesso Di dove? Zucca
A volte Quando? Zucchina
Raramente Perché? Carne
Quasi mai Quanto? (quanta/quanti/quante) Pollo
Mai Quale? (qual/quali) Maiale
Coniglio
AVVERBI DI LUOGO IL CIBO Tacchino
Vicino Frutta e verdura Manzo
Lontano Albicocca Vitello
Qui/Qua Ananas Agnello
Lì/là Anguria Cavallo
54
Pesce Maionese Quattrocento
Tonno Passata Cinquecento
Sgombro Cereali (cornflakes) Seicento
Sardina Panino (imbottito) Settecento
Acciuga Hor dog Ottocento
Gamberetto Hamburger Novecento
Aragosta Merendina Mille
Granchio Bevande e liquori Duemila
Polipo Caffè Tremila
Calamaro Cappuccino Quattromila
Seppia Latte Cinquemila
Vongola Tè Seimila
Cozza Acqua (naturale/gassata) Settemila
Trota Vino Ottomila
Salmone Spremuta Novemila
Merluzzo Succo di frutta Diecimila
Sogliola Bibite gassate Ventimila
Salumi Nocino Trentamila
Prosciutto (cotto/crudo) Limoncino Quarantamila
Mortadella Grappa Cinquantamila
Salame Sessantamila
Pancetta I NUMERI Settanatamila
Coppa Uno Ottantamila
Speck Due Novantamila
Wurstel Tre Centomila
Formaggi e latticini Quattro Duecentomila
Parmigiano reggiano Cinque Trecentomila
Grana padano Sei Quattrocentomila
Ricotta Sette Cinquecentomila
Mozzarella Otto Seicentomila
Pecorino Nove Settecentomila
Fontina Dieci Ottocentomila
Yogurt Undici Novecentomila
Burro Dodici Un milione
Margarina Tredici
Altro Quattordici I NEGOZI
Farina Quindici Panetteria (forno)
Uovo Sedici Macelleria
Zucchero Diciassette Cartoleria
Sale Diciotto Edicola
Olio Diciannove Salumeria
Aceto Venti Pasticceria
Pane Trenta Pizzería
Pasta Quaranta Farmacia
Grissini Cinquanta Gelateria
Fette biscottate Sessanta Tabaccheria
Biscotti Settanta Pescheria
Torta Ottanta Abbigliamento
Riso Novanta Calzature
Pizza Cento Pelletteria
Miele Duecento Gioielleria
Marmellata Trecento Bar
55
Enoteca Reggiseno I PUNTI CARDINALI
Libreria Guanti Nord
Alimentari Sciarpa Sud
Rosticceria Cappello Est
Supermercato Berretto Ovest
Cappellino Settentrione
LA SCUOLA Cravatta
Studente/studentessa Calze Meridione
Aula Pigiama Oriente
Cattedra Tuta da ginnastica Occidente
Banco Pantaloncini
Sedia Vestito da será I MEZZI DI TRASPORTO
Lavagna Grembiule Automobile/auto/macchina
Cancellino Costume da bagno Autobus/bus
Carta geografica Fazzoletto Aereo
Cestino Scarponi Nave
Computer Stivali Treno
Radio Scarpe da uomo Metro
Zaino Scarpe col tacco Motocicletta/moto
Astuccio Scarpe da ginnastica Motorino
Libro Sandali Bicicletta
Quaderno Ciabatte Camion
Diario Pantofole Furgone
Penna Ombrello
Matita Portafoglio IN CITTÀ
Colori Portachiavi Marciapiede
Gomma Borsetta Strada
Colla Collana Semaforo
Forbici Anello Spartitraffico
Temperino Orecchini Piazza
Nastro adesivo Bracciale/braccialetto Incrocio
Righello Orologio Ponte
Riga Occhiali Pista ciclabile
Squadra Curva
IL CLIMA Rotonda
VESTITI, CALZATURE e Nevicare/neve Via
ACCESSORI Piovere/pioggia Viale
Cappotto Grandinare/grandine Cavalcavia
Giubbotto Nebbia Strisce pedonali
Impermeabile Vento Passaggio a livello
Giacca Sole Parco/giardini pubblici
Pantaloni Ghiaccio Chiesa
Jeans Freddo Municipio
Gilet Caldo Discoteca
Camicia Sereno Cinema
Camicetta Nuvoloso Teatro
Gonna Variabile Albergo/hotel
Maglione Coperto Posta
Felpa Brutto Banca
Maglietta Bello Stadio
Canottiera Scuola
Mutande Università
56
Stazione degli autobus
Stazione dei treni
Ospedale
Stazione di polizia
Centro commerciale
Cimitero
Aeroporto
57