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SULLA POLITICA

DELL’INFORMAZIONE
PER LA SICUREZZA
RELAZIONE
ANNUALE
SULLA POLITICA
DELL’INFORMAZIONE
PER LA SICUREZZA

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Come utilizzare la versione interattiva della Relazione

Indice
generale
Indice
infografiche
Il conflitto russo-ucraino
e le sue ricadute
L’instabilità globale:
teatri e fattori di crisi
La tutela della
sicurezza nazionale MENU DI NAVIGAZIONE
Presente in tutte le pagine, permette di muoversi
Il ruolo della Turchia e gli accordi sul grano
Particolarmente profilato il ruolo assunto dalla Turchia in merito alla guerra in Ucraina. rapidamente tra i vari capitoli
Sin dall’inizio del conflitto, Ankara ha mostrato un significativo attivismo
diplomatico, proponendosi come mediatore tra Russia e Ucraina. La Turchia ha
della Relazione, nonché tornare all’indice
assunto, infatti, una posizione caratterizzata dalla ricerca di un equilibrio tra le posizioni
occidentali (sostegno diplomatico all’Ucraina e all’integrità territoriale con la Crimea,
generale e a quello delle infografiche.
blocco degli Stretti del Mar Nero, condanna dei referenda delle quattro regioni ucraine a
fine settembre) e quelle di Mosca (mantenimento di canali di dialogo, non adesione alle
sanzioni contro la Russia, prosecuzione dell’acquisto dei flussi energetici), ritagliandosi
uno spazio preminente come mediatore e ospitando le tornate negoziali tra le parti nella
primavera del 2022.
Indice generale
Il ruolo di Ankara è stato importante soprattutto su tre dossier relativi alla crisi
ucraina: a) il raggiungimento dell’accordo sul “corridoio del grano”, la c.d. Black Sea
Grain Initiative-BSGI, tra Russia e Ucraina, promosso da Turchia e ONU, che permette
il transito in sicurezza di grano e cereali ucraini nel Mar Nero e la sua esportazione
sui mercati globali. L’accordo, siglato a luglio, ha istituito procedure condivise per
Indice infografiche
trasportare in sicurezza il grano in modo da ridurre parzialmente la crisi alimentare

Capitolo 1
che ha investito soprattutto l’area del Nord Africa e del Medio Oriente (vds. infografica
“Insicurezza alimentare nel mondo” pag. 39). La BSGI è stata poi rinnovata a novembre,

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


per altri quattro mesi, dopo il ritiro di Mosca dalle intese perché lamentava attacchi
ucraini contro il porto di Sebastopoli. L’azione turca è stata essenziale per riportare
18 la Russia in seno all’intesa e nel favorire l’accoglienza delle richieste russe relative
all’esportazione dei suoi fertilizzanti e prodotti alimentari; b) il dialogo sullo scambio dei
Capitolo 2
RELAZIONE ANNUALE 2022

prigionieri, rispetto ai quali la Turchia si è fatta anche diretta garante ospitando i soldati
del Battaglione Azov liberati; c) le discussioni congiunte all’Agenzia Internazionale per
l’Energia Atomica-AIEA di Vienna per convincere le parti a creare una zona di sicurezza
intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi
Le ricadute nei Balcani occidentali
La guerra in Ucraina ha rafforzato l’attenzione verso i Balcani occidentali, percepiti Capitolo 3
come un punto debole dell’architettura di sicurezza europea e vulnerabili ad azioni di
ingerenza da parte della Russia. Mosca si connota come rilevante fattore esterno di
La tutela della sicurezza nazionale
destabilizzazione del quadrante: con lo scopo di deteriorare la percezione dell’Unione
Europea e della NATO e rallentare le prospettive di integrazione euro-atlantica, e,
contestualmente, alimentando le tensioni interetniche (ad esempio, in Kosovo) e
sostenendo le politiche destabilizzanti di alcuni leader locali, come quello della Republika
INDIETRO
Srpska (Bosnia-Erzegovina).
L’allargamento della UE nei Balcani occidentali, dopo il summit di Bruxelles
Questa icona, durante la navigazione tra
del giugno 2022, ha realizzato dei passi in avanti attraverso l’avvio dei negoziati per
l’adesione di Macedonia del Nord e Albania, la liberalizzazione dei visti per il Kosovo a
le pagine, permette di tornare alla vista
partire dal 2024 e la concessione dello status di candidato UE alla Bosnia Erzegovina.
I Paesi della regione sono stati negativamente colpiti dalla guerra in Ucraina, anche a
precedente.
PAGINA

causa della dipendenza energetica dalla Russia e il conseguente aumento dell’inflazione.

Dichiarazione di
indipendenza dell'Ucraina
dall'URSS
Referendum popolare
sull'indipendenza
(sì: 90,32%)
Elezione Presidente Leonid

Kravčuk (61,59%)
Kučma (52,14%)

Elezione Presidente Leonid


"Rivoluzione arancione":
manifestazioni di protesta
contro i brogli elettorali
Rielezione Presidente
Leonid Kučma (56,25%)
Elezione Presidente Viktor
Janukovyč (48,96%)

Elezione Presidente Viktor


Juščenko (52,00%)
"Euromaidan": manifestazioni di
protesta contro il governo e a favore

Sospensione da parte del governo della


firma dell'Accordo di associazione tra
Ucraina e UE
dell'UE
Fuga del Presidente
Janukovyč in Russia

22 feb
Occupazione russa della
Crimea

26 feb
Firma delle disposizioni politiche del
trattato sull'Accordo di associazione tra

Annessione russa della


Crimea

18 mar
Ucraina e UE

21 mar
Elezione Presidente Petro
Oleksijovyč Porošenko

Inizio del conflitto militare in


Donbass tra governo e
separatisti filo-russi
6 apr
(55,46%)
Elezione del Presidente
Volodymyr Zelensky (73,23%)

Firma delle restanti disposizioni del


trattato sull'Accordo di associazione tra

25 mag
Ucraina e UE
27giu
Invasione russa LINK
1991 1994 1999 2004 2010 2013 2014 2019 2022

Questa icona segnala la presenza di un link


Cronologia eventi 1991-2022 16 dicembre 19 dicembre 24 dicembre
Adozione del nono pacchetto 9° serie di attacchi alle 10° serie di attacchi alle
16 dicembre di sanzioni alla Russia infrastrutture energetiche (droni) infrastrutture energetiche
8° serie di attacchi alle
29 dicembre
infrastrutture energetiche
11° serie di attacchi alle Civili morti a causa del conflitto dal 2014

all’interno di un testo o di un’infografica; in


E
13 dicembre MBR infrastrutture energetiche
Approvazione del Regolamento DICE (missili e droni)
europeo per l’assistenza
finanziaria all’Ucraina nel 2023 Cronologia eventi 2022 7.068 2022
aggiornato al 22 gennaio 2023
10 dicembre Offensive russe e controffensive ucraine Inizia qui 26 2021

entrambi i casi si troverà in prossimità del link


7° serie di attacchi alle
infrastrutture energetiche (droni)
E 22 febbraio 26 2020
BR Riconoscimento russo
dell'indipendenza delle
5 dicembre M autoproclamate repubbliche 27 2019
6° serie di attacchi missilistici = 200 persone
VE

alle infrastrutture energetiche Bielorussia Federazione Russa di Donetsk e di Luhansk


NO

55 2018

stesso.
23 febbraio 298 vittime del volo MH17
23 novembre Adozione del primo della Malaysian Airlines,
5° serie di attacchi missilistici pacchetto di sanzioni alla abbattuto dai separatisti 117 2017
alle infrastrutture energetiche Russia filo-russi del Donbass

17 novembre 24 febbraio 112 2016


Rinnovo dell’accordo sulla Black Invasione russa su quattro fronti: da nord
Sea Grain Initiative (dal confine bielorusso verso Kiev), da est 954 2015
Khernihiv (dal confine russo verso Kharkiv), da sud
15-17 novembre Černobyl (dalla Crimea), da sud-est (dal Donbass)
4° serie di attacchi missilistici
2.084 2014
Sumy
alle infrastrutture energetiche Lutsk
MAR

Rivne Kiev
BRE

25 febbraio
11 novembre Polonia Zhytomyr Adozione del secondo pacchetto
Kharkiv
ZO
OTTO

Ritiro russo da Kherson Leopoli di sanzioni alla Russia


Ternopil Khmelnyckyj Khuhuiv
31 ottobre Poltava 28 febbraio
3° serie di attacchi missilistici Vinnytsia
Kherkasy
3
Adozione del terzo pacchetto di
sanzioni alla Russia
Rifugiati ucraini registrati in tutta Europa
alle infrastrutture energetiche
1
2 marzo Bulgaria
21-22 ottobre Dnipro L'Assemblea Generale condanna
PAESI CONFINANTI

2° serie di attacchi missilistici l'invasione russa Rep. Ceca


alle infrastrutture energetiche Južnoukraïnsk Zaporizhzhia Ungheria
Luhansk
15 marzo
1,5 milioni

19 ottobre Adozione del quarto pacchetto


Introduzione legge marziale Donetsk di sanzioni alla Russia
Moldavia Mykolaiv
Polonia
nelle regioni ucraine annesse
25 marzo 1
Inizio del contrattacco ucraino

INDIETRO (da infografica)


10-12 ottobre Moldavia
1° serie di attacchi missilistici Mariupol nel nord
Odessa Kherson
RE

Romania
alle infrastrutture energetiche
APRI

Slovacchia
29 marzo
TEMB

Inizio del ritiro russo a nord


8 ottobre Romania
LE

Attacco al ponte di Kerch che 8 aprile Bielorussia


INFOGRAFICA
SET

collega la Federazione Russa Adozione del quinto pacchetto


con la Crimea di sanzioni alla Russia
6 ottobre Isola dei Serpenti
RUSSIA
2,8 milioni

Adozione dell’ottavo pacchetto di 2 14 aprile 2 Federazione


sanzioni alla Russia Affondamento dell'incrociatore Russa
Sebastopoli lanciamissili Moskva, nave
30 settembre ammiraglia della flotta russa

Cliccando nell’angolo in alto a destra di ogni


Firma dell'atto di annessione nel Mar Nero
alla Russia delle regioni ucraine
di Donetsk, Luhansk, Kherson e
Zaporizhzhia 20 maggio
Presenza militare russa prima dell’invasione Caduta di Mariupol
Albania
Azioni russe
M

23-27 settembre Territori conquistati dalla Russia al 31/12/2022 Armenia


AG

Austria
TO

Referendum russi nelle quattro Azioni ucraine Azerbaijan

infografica è possibile tornare alla vista


G

regioni ucraine occupate Territori liberati dalle controffensive ucraine


IO
OS Belgio
(Donetsk, Luhansk, Kherson e AG Iniziative UE Bosnia Herzegovina
Centrali nucleari chiuse Croazia
Zaporizhzhia)
2,4 milioni

Cipro
Iniziative ONU Danimarca
Centrali nucleari attive Estonia
21 settembre 3 giugno Finlandia
Annuncio della mobilitazione Bombardamenti aerei e missilistici russi Adozione del sesto pacchetto di Francia
parziale in Russia sanzioni alla Russia Georgia
RESTO D’EUROPA
1 milione

precedente.
GIUG 23 giugno Germania
11 settembre IO Consiglio Europeo concede
Ritiro russo da Kharkiv LUGL NO

18%
all’Ucraina lo status di Paese
2,9 milioni

Grecia
candidato all’UE Islanda
6 settembre 3 30 giugno
Irlanda
Inizio della controffensiva 22 luglio 21 luglio 173 mila Italia
Firma dell’accordo sulla Black Ritiro russo dall'Isola dei
ucraina nella regione orientale di Adozione del settimo pacchetto Serpenti Lettonia
Kharkiv Sea Grain Initiative di sanzioni alla Russia della popolazione Liechtenstein
Lituania
I numeri della guerra Lussemburgo
Malta

310 7.068 11.415 5,9 Mln 7,9 Mln


Montenegro
Paesi Bassi
Macedonia del Nord
Norvegia
2,6 milioni

Portogallo

giorni civili civili sfollati ucraini rifugiati ucraini


Serbia e Kosovo
Slovenia
Spagna
di guerra morti feriti interni in tutta Europa Svezia
Svizzera
(al 31 dicembre 2022) (al 22 gennaio 2023) (al 22 gennaio 2023) 13,5% della popolazione 18% della popolazione Turchia
Regno Unito
(al 5 dicembre 2022) (al 10 gennaio 2023)

INDICI
Entrambi gli indici (quello generale e quello delle
infografiche) sono completamente navigabili e
ogni elemento porta alla relativa pagina.
INDICI
Nota introduttiva ............................................................................................................................................................5
Figura 1 - Prospetto output informativo AISE e AISI ....................................................................................................6

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


1.1. Il conflitto russo-ucraino quale sfida all’ordine internazionale.............................................................................9
Infografica - Le fasi della guerra russo-ucraina .......................................................................................................... 11
1.2. Le conseguenze geopolitiche .......................................................................................................................................... 14
Infografica - Alleanze e interventi militari russi........................................................................................................... 15
Infografica – Le votazioni dell’Assemblea Generale dell’ONU sulla crisi ucraina .............................................. 19
1.3. Le conseguenze geoeconomiche ................................................................................................................................... 21
Figura 2 - L’approvvigionamento energetico italiano dall’estero .......................................................................... 22
Infografica – Le ricadute della congiuntura energetica sul tessuto produttivo nazionale ............................. 23
Infografica – Le conseguenze del conflitto e delle sanzioni sui mercati delle commodity ............................ 27
Box - “Coercizione economica” ........................................................................................................................................ 29

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


2.1. Le dinamiche dell’immigrazione irregolare ............................................................................................................... 33
Infografica - Immigrazione irregolare ............................................................................................................................ 35
2.2. I riflessi delle crisi geopolitiche sulla sicurezza alimentare globale ................................................................ 38
Infografica – Insicurezza alimentare nel mondo ........................................................................................................ 39
2.3. Le dinamiche del Nord Africa e del Medio Oriente .................................................................................................. 42
Infografica – Principali criticità dell’area MENA .......................................................................................................... 45

Indice
Box – Il Trattato di delimitazione marittima tra Libano e Israele .......................................................................... 48
2.4. Le dinamiche di Sahel, Corno d’Africa e Africa Centrale e Australe .................................................................. 49
Infografica – Dinamiche di Sahel, Corno d’Africa e Africa Centrale e Australe .................................................. 51
3
2.5. La regionalizzazione del jihad ........................................................................................................................................ 54
Box – L’eliminazione dei vertici del jihad ....................................................................................................................... 56
Infografica – I fronti del jihad in Africa subsahariana ................................................................................................ 57
2.6. Equilibri e tensioni nel quadrante asiatico ................................................................................................................ 59
Box – La Cina dopo il XX Congresso del PCC ................................................................................................................ 60
Infografica – Le aree di crisi nel Continente asiatico ................................................................................................. 63

La tutela della sicurezza nazionale


3.1. La sicurezza economico-finanziaria ............................................................................................................................. 67
Infografica – Il confronto tra Stati Uniti e Cina in 10 settori chiave ...................................................................... 69
Figura 3 - Esercizio dei poteri speciali ............................................................................................................................ 72
Infografica - Le dinamiche degli assetti di finanza pubblica dei Paesi UE ........................................................... 73
3.2. La sicurezza cibernetica .................................................................................................................................................... 76
Infografica – La minaccia cibernetica all’attenzione intelligence .......................................................................... 79
3.3. La minaccia ibrida ............................................................................................................................................................... 83
Box – Principali narrative e vettori russi ....................................................................................................................... 84
Box – Principali narrative e vettori cinesi ...................................................................................................................... 85
3.4. La minaccia jihadista ......................................................................................................................................................... 86
Box – Operazione “Gabar Group” .................................................................................................................................... 88
Figura 4 - Espulsi: numeri e nazionalità ........................................................................................................................ 89
3.5. Eversione ed estremismi .................................................................................................................................................. 90
Figura 5 - Principali “azioni dirette” di presunta matrice anarchica in Italia ....................................................... 90
Box – Operazioni di polizia nei confronti della corrente suprematista e “accelerazionista” ......................... 94
3.6. Il contrasto alle ingerenze criminali ............................................................................................................................. 94
Box – Rischio di ingerenze nell’implementazione del PNRR .................................................................................. 95
Box – Illeciti fiscali ................................................................................................................................................................ 96
3.7. La sicurezza ambientale ................................................................................................................................................... 98
Referendum popolare Elezione Presidente Leonid "Rivoluzione arancione": Elezione Presidente Viktor "Euromaidan": manifestazioni di Occupazione russa della Firma delle disposizioni politiche del Elezione Presidente Petro Elezione del Presidente
sull'indipendenza Kučma (52,14%) manifestazioni di protesta Janukovyč (48,96%) protesta contro il governo e a favore Crimea trattato sull'Accordo di associazione tra Oleksijovyč Porošenko Volodymyr Zelensky (73,23%) Legenda CSI OTSC UEE OCS
Le alleanze della Russia dopo l’era sovietica
(sì: 90,32%) contro i brogli elettorali dell'UE Ucraina e UE (55,46%)
Invasione russa CSI Comunità degli Stati Indipendenti FEDERAZIONE RUSSA Kazakistan Ucraina Iran

ALLEANZE
Dichiarazione di Elezione Presidente Leonid Rielezione Presidente Elezione Presidente Viktor Sospensione da parte del governo della Fuga del Presidente Annessione russa della Inizio del conflitto militare in Firma delle restanti disposizioni del
indipendenza dell'Ucraina Kravčuk (61,59%) Leonid Kučma (56,25%) Juščenko (52,00%) firma dell'Accordo di associazione tra Janukovyč in Russia Crimea Donbass tra governo e trattato sull'Accordo di associazione tra anno: 1991 scopo: politico Federazione Russa Bielorussia Moldavia Pakistan

INDICE DELLE
dall'URSS Ucraina e UE separatisti filo-russi Ucraina e UE CSI OTSC UEE
OCS Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai BIELORUSSIA CSI OCS OTSC UEE Armenia
Kirghizistan
Georgia
Azerbaijan
India
Cina
22 feb 26 feb 18 mar 21 mar 6 apr 25 mag 27giu
anno: 2001 scopo: economico Tajikistan Uzbekistan
1991 1994 1999 2004 2010 2013 2014 2019 2022 Turkmenistan
OTSC Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva
Cronologia eventi 1991-2022 16 dicembre 19 dicembre 24 dicembre
anno: 2002 scopo: militare
CSI OTSC UEE OCS
Bielorussia
Adozione del nono pacchetto 9° serie di attacchi alle 10° serie di attacchi alle UEE Unione Economica Euroasiatica KAZAKISTAN
16 dicembre di sanzioni alla Russia infrastrutture energetiche (droni) infrastrutture energetiche Ucraina
anno: 2015 scopo: economico Kazakistan
8° serie di attacchi alle CSI
29 dicembre
infrastrutture energetiche
11° serie di attacchi alle Civili morti a causa del conflitto dal 2014 UCRAINA
Federazione Russa Moldavia
E
MBR
13 dicembre infrastrutture energetiche Confini della ex Unione Sovietica (1991) Esce nel 2014 Georgia
DICE
CSI OCS
Approvazione del Regolamento (missili e droni) Uzbekistan Kirghizistan
Confini della Federazione Russa
CSI UZBEKISTAN Armenia
europeo per l’assistenza
finanziaria all’Ucraina nel 2023 Cronologia eventi 2022 7.068 2022 GEORGIA
CSI OTSC OCS Azerbaijan
Turkmenistan
Entra nel 1993 KIRGHIZISTAN Tajikistan
aggiornato al 22 gennaio 2023 Interventi russi dal 1990 al 2022 Esce nel 2009 Cina
10 dicembre Offensive russe e controffensive ucraine Inizia qui 26 2021
7° serie di attacchi alle Kazakistan
Ucraina Iran
infrastrutture energetiche (droni)
E 22 febbraio 26 2020 Pakistan

INFOGRAFICHE
BR Riconoscimento russo
dell'indipendenza delle
Interventi russi dal 1990 al 1997 India
5 dicembre M autoproclamate repubbliche 27 2019 CSI OTSC OCS
6° serie di attacchi missilistici = 200 persone

VE
di Donetsk e di Luhansk TRANSNISTRIA (Moldavia) TAJIKISTAN
alle infrastrutture energetiche Bielorussia Federazione Russa

NO
23 febbraio 298 vittime del volo MH17 55 2018
23 novembre Adozione del primo della Malaysian Airlines, Guerra per la secessione della
5° serie di attacchi missilistici pacchetto di sanzioni alla abbattuto dai separatisti 117 2017 regione dalla Moldavia CSI
Tajikistan
OCS Interventi russi dal 2014 al 2022
alle infrastrutture energetiche Russia filo-russi del Donbass MOLDAVIA PAKISTAN
Sostegno ai separatisti dal 2017 OCS
112 2016 CINA CRIMEA (Ucraina) LIBIA
17 novembre 24 febbraio Siria
Rinnovo dell’accordo sulla Black Invasione russa su quattro fronti: da nord Truppe regolari CSI OTSC UEE CSI Occupazione e annessione della Guerra civile
Sea Grain Initiative (dal confine bielorusso verso Kiev), da est 954 2015 ARMENIA AZERBAIJAN regione Compagnia privata militare russa Wagner
Khernihiv (dal confine russo verso Kharkiv), da sud Volontari
Černobyl (dalla Crimea), da sud-est (dal Donbass) CSI Truppe regolari
15-17 novembre 2.084 2014 dal 2019
4° serie di attacchi missilistici Sumy TURKMENISTAN MALI
Lutsk Forza congiunta di peacekeeping Membro associato dal 2014
alle infrastrutture energetiche Libia

MAR
Rivne Kiev (Russia, Moldavia, separatisti)

BRE
25 febbraio OCS Presenza militare russa
11 novembre Polonia Zhytomyr Adozione del secondo pacchetto 1990-1992
OCS DONBASS (Ucraina)
Kharkiv IRAN

ZO
Sostegno al regime

OTTO
Ritiro russo da Kherson Leopoli di sanzioni alla Russia dal 2021 INDIA
Khuhuiv OSSEZIA DEL SUD (Georgia) dal 2017 Guerra per la secessione del
Ternopil Khmelnyckyj
31 ottobre Poltava 28 febbraio Donetsk e Luhansk Compagnia privata militare russa Wagner
3° serie di attacchi missilistici Kherkasy Adozione del terzo pacchetto di Rifugiati ucraini registrati in tutta Europa Guerra per la secessione della
alle infrastrutture energetiche
Vinnytsia 3 sanzioni alla Russia regione dalla Georgia Mali Sostegno ai separatisti dal 2021
1 SUDAN
2 marzo Bulgaria Sostegno ai separatisti
Sudan Interventi russi dal 1999 al 2009 Truppe regolari
21-22 ottobre Dnipro L'Assemblea Generale condanna Presenza militare russa

PAESI CONFINANTI
2° serie di attacchi missilistici l'invasione russa Rep. Ceca
alle infrastrutture energetiche Južnoukraïnsk Zaporizhzhia
Forza congiunta di peacekeeping DAGHESTAN (Russia) Compagnia privata militare russa Wagner Sostegno al regime
Luhansk Ungheria
15 marzo (Russia, Georgia, separatisti)
Invasione di brigate cecene a dal 2014

1,5 milioni
19 ottobre Adozione del quarto pacchetto 1991-1992 Compagnia privata militare russa Wagner
Introduzione legge marziale Donetsk di sanzioni alla Russia sostegno di ribelli separatisti SIRIA
Moldavia Polonia
Repubblica 2019
nelle regioni ucraine annesse Mykolaiv ABKHAZIA (Georgia) Sostegno al governo
25 marzo 1 Centrafricana Guerra civile
Inizio del contrattacco ucraino KAZAKISTAN
10-12 ottobre Moldavia Guerra per la secessione della Sostegno al regime di Bashar al Assad
Mariupol nel nord Truppe regolari
1° serie di attacchi missilistici Odessa Kherson regione dalla Georgia

RE
Romania Stabilizzazione del Paese
alle infrastrutture energetiche

APRI
Slovacchia
29 marzo 1999

TEMB
Sostegno ai separatisti Bombardamenti aerei Truppe nell’ambito dell’OTSC
CAPITOLO

CAPITOLO

CAPITOLO
Inizio del ritiro russo a nord
8 ottobre Romania CECENIA (Russia)

LE
Attacco al ponte di Kerch che 8 aprile Bielorussia Bombardamenti aerei Flotta navale nel Mar Mediterraneo 2022

SET
collega la Federazione Russa Adozione del quinto pacchetto
con la Crimea Guerra per il reintegro della Truppe regolari
UCRAINA
di sanzioni alla Russia Forza di peacekeeping (Russia) Cecenia nella Federazione Russa
6 ottobre Isola dei Serpenti Invasione (e annessione di quattro

RUSSIA
2,8 milioni
Adozione dell’ottavo pacchetto di 2 1992-1993 Donbass Compagnia privata militare russa Wagner
14 aprile 2 Federazione Transnistria Truppe regolari regioni sud-orientali)
sanzioni alla Russia Affondamento dell'incrociatore Russa
Sebastopoli TAJIKISTAN dal 2015 Truppe regolari
lanciamissili Moskva, nave Milizie cecene
30 settembre ammiraglia della flotta russa
Firma dell'atto di annessione Guerra civile REPUBBLICA CENTRAFRICANA
nel Mar Nero Crimea Mozambico 1999-2009 Bombardamenti aerei
alla Russia delle regioni ucraine Sostegno al governo
di Donetsk, Luhansk, Kherson e GEORGIA Guerra civile
Zaporizhzhia Blocco navale nel Mar Nero
20 maggio Sostegno al governo
Presenza militare russa prima dell’invasione Caduta di Mariupol
Truppe di frontiera
Albania
Occupazione delle regioni Compagnia privata militare russa Wagner
Azioni russe dell’Ossezia del Sud e

M
23-27 settembre Territori conquistati dalla Russia al 31/12/2022 Armenia 1992-1997 Compagnia privata militare russa Wagner

AG
Austria
dell’Abkhazia dalla Georgia (e

TO
Referendum russi nelle quattro Azioni ucraine Azerbaijan CECENIA (Russia) dal 2022

G
regioni ucraine occupate Territori liberati dalle controffensive ucraine
IO
OS Belgio Daghestan riconoscimento russo della loro dal 2018
(Donetsk, Luhansk, Kherson e AG Iniziative UE Bosnia Herzegovina
indipendenza) Ucraina
Zaporizhzhia) Centrali nucleari chiuse Croazia Guerra di secessione della MOZAMBICO

2,4 milioni
Cipro Cecenia
Iniziative ONU Danimarca Cecenia dalla Federazione Russa Truppe regolari Kazakistan
Centrali nucleari attive Abkhazia
21 settembre 3 giugno Estonia
Finlandia Ossezia
Presenza militare russa Mali
Bombardamenti aerei e missilistici russi Adozione del sesto pacchetto di Truppe regolari
Annuncio della mobilitazione Francia del Sud Bombardamenti aerei Compagnia privata militare russa Wagner
parziale in Russia sanzioni alla Russia Georgia Libia

RESTO D’EUROPA
1 milione
Bombardamenti Sudan
Flotta navale nel Mar Nero 2019
GIUG 23 giugno Germania
11 settembre IO Consiglio Europeo concede 1994-1996 Mozambico
Ritiro russo da Kharkiv LUGL NO 2008

18%
all’Ucraina lo status di Paese

2,9 milioni
Grecia
candidato all’UE Islanda Cecenia Repubblica
6 settembre 3 Irlanda Centrafricana
22 luglio 30 giugno Tajikistan
Inizio della controffensiva 21 luglio Ritiro russo dall'Isola dei 173 mila Italia Georgia
ucraina nella regione orientale di Firma dell’accordo sulla Black Adozione del settimo pacchetto Lettonia Abkhazia
Sea Grain Initiative Serpenti Siria
Kharkiv di sanzioni alla Russia della popolazione Liechtenstein
Lituania
Cecenia
I numeri della guerra Lussemburgo Ossezia del Sud
Donbass
Malta Daghestan Crimea

310 7.068 11.415 5,9 Mln 7,9 Mln


Montenegro
Paesi Bassi Transnistria
Macedonia del Nord
Norvegia

2,6 milioni
Portogallo

giorni civili civili sfollati ucraini rifugiati ucraini


Serbia e Kosovo
Slovenia
Spagna
di guerra morti feriti interni in tutta Europa Svezia

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

2023
Svizzera
(al 31 dicembre 2022) (al 22 gennaio 2023) (al 22 gennaio 2023) 13,5% della popolazione 18% della popolazione Turchia
Regno Unito
(al 5 dicembre 2022) (al 10 gennaio 2023)

Le fasi della guerra russo-ucraina 11 Alleanze e interventi militari russi 15

Condanna dell’occupazione della Crimea Condanna dell’aggressione all’Ucraina CONCENTRAZIONE AZIENDE GASIVORE
Milano
CONCENTRAZIONE AZIENDE ENERGIVORE Milano
1° PACCHETTO
23 febbraio 2022
2° PACCHETTO
25 febbraio 2022
3° PACCHETTO
28 febbraio 2022
4° PACCHETTO
15 marzo 2022
5° PACCHETTO
8 aprile 2022
6° PACCHETTO
3 giugno 2022
7° PACCHETTO
21 luglio 2022
8° PACCHETTO
6 ottobre 2022
9° PACCHETTO
16 dicembre 2022
Come si legge
Napoli Brescia
Parma Bergamo Finanziarie La visualizzazione riporta cronologia e tipologia delle misure
Modena Vicenza contenute nei nove pacchetti sanzionatori, i principali flussi di
Bari Torino Export esportazioni russe, antecedenti al conflitto, verso Europa, Americhe,
Salerno Varese Asia e Africa, nonché l’andamento dei prezzi delle commodity per le
Roma Treviso
Import quali la Russia deteneva una quota significativa dell’export globale.
Top 20 gasivore Top 20 energivore
RISOLUZIONE ONU RISOLUZIONE ONU Brescia Modena
Mantova Parma
27 MARZO 2 MARZO Verona Verona Business
Cuneo Milano Milano Padova
2014 2022 Torino
Treviso Napoli Brescia
Lecco
Como Individuali
Vicenza Mantova
Reggio Emilia Parma Bergamo Bologna
PAESI Padova
Modena Vicenza Roma
193 Catania Udine
Bologna
Bergamo
Bari Torino Monza e Brianza
Reggio Emilia
Legenda Grano Gas TTF Petrolio Brent
Palermo
Bolzano
Salerno Varese Firenze
Cuneo
Sanzioni finanziarie 441,1 69,9 122,71
Cremona Roma Treviso Napoli

USD per 1000 Kg

USD barile
Caserta Pordenone Sanzioni sull’export
Piacenza Brescia Modena Biella
Perugia Lucca
Mantova Parma Sanzioni sull’import

USD BTU
Foggia Salerno
Messina Perugia
Teramo Verona Verona Bari Sanzioni commerciali 81,50
Firenze Cremona
Udine Cuneo Padova Pavia gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Sanzioni individuali

100 58 11 24 141 34 5 13
Trapani
Trento Torino Lecco Pesaro Urbino
Prato 321,9
FAVOREVOLI
ALLA CONDANNA
ASTENUTI CONTRARI
ALLA CONDANNA
ASSENTI FAVOREVOLI
ALLA CONDANNA
ASTENUTI CONTRARI
ALLA CONDANNA
ASSENTI Reggio Calabria
Avellino
Treviso Como Alessandria
Trento Export Russia
Invasione russa dell’Ucraina gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
DELLA RUSSIA DELLA RUSSIA DELLA RUSSIA DELLA RUSSIA Genova
Sassari
Vicenza Mantova Ravenna
Novara 20,8
Cosenza Reggio Emilia Bologna Venezia Petrolio
Novara Ancona gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Cagliari Padova Roma Macerata Gas Naturale
Lecco Chieti Energia
Latina Catania Udine Teramo Carbone
I voti dei 193 Paesi nel 2014 e nel 2022 raggruppati per continente Venezia Ferrara Ferro Grano
Ravenna Bologna Monza e Brianza Bolzano
PAESI PAESI PAESI PAESI PAESI Mais
Albania
Forlì Cesena
Varese Bergamo Reggio Emilia Pistoia
Caserta
147,3
44 35 53 47 14 Palermo Firenze Fertilizzanti Agroalimentare
AMERICA

Andorra Potenza Forlì Cesena


OCEANIA
EUROPA

EUROPA
Ferrara Frosinone
Austria Rame
AFRICA

Ancona Latina
Belgio Ragusa Catania
Bulgaria Alessandria Concentrazione aziende gasivore Concentrazione aziende energivore Rovigo
Petrolio Alluminio
Top 10 gasivore ed energivore Gas Naturale
ASIA

Cipro Lecce Avellino Carbone Federazione Russa Nickel


Imperia Siena Minerali

USD per 1000 Kg


Croazia minima elevata minima elevata Mais
2022 2022 Milano Platino e Palladio
2014 2014 2022 2022 2022
Como Piacenza
Danimarca 2014 2014 2014 Arezzo
Massa Carrara Brescia
Genova
Vercelli
Fertilizzanti
Rame
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Estonia Alluminio
Rovigo Rimini Nickel
Finlandia Lodi
Valore aggiunto settori energivori e gasivori Bergamo Come si legge Viterbo Platino e Palladio
Ferro e acciaio
Francia Monza e Brianza Lodi
Pesaro Urbino Parma Ascoli Piceno
Titanio Ghisa
Germania L’infografica rappresenta la georeferenziazione, Ferro e acciaio
Grecia 2022 Come si legge Campobasso Lombardia
Modena
Asti Ghisa Semilavorati in ferro
Aggressione all’Ucraina Agrigento Legenda su base regionale e provinciale, di un campione Ragusa 94,5 Semilavorati in ferro
Metalli
Irlanda Arabia Saudita Piemonte Friuli Venezia Giulia
significativo di imprese appartenenti ai settori Lingotti di acciaio
VALORE AGGIUNTO Torino
Pescara Pisa Lingotti di acciaio
Islanda Bahrain La visualizzazione descrive come i 193 Paesi hanno votato Viterbo energivori e gasivori. Sono indicate le prime Foggia

> 40%
sulle Risoluzioni adottate dall’Assemblea Generale dell’ONU Elevata concentrazione di aziende Ferro laminato a caldo Ferro laminato a caldo
+ Vicenza
Italia Bhutan Sondrio Veneto venti provincie per numero di imprese Pescara gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Ucraina Federazione Russa Benin nel 2014 e nel 2022. Siracusa sia gasivore che energivore Potenza
Lettonia Cabo Verde Botswana Corea del Sud energivore e gasivore sul totale del campione
Liechtenstein Burkina Faso Filippine
Voto 2014 Livorno Emilia Romagna Verona Gas naturale
analizzato, classificando le provincie in base alla
Sondrio
Ciad Benevento Cagliari
Georgia
Voto 2022
Pavia Treviso concentrazione di tali aziende sul proprio Arezzo Alluminio
Lituania
Lussemburgo 2014
Isole Mauritius
Liberia
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Comore Giappone Paese
Paese
Paese
Paese
Vercelli
Nuoro
Regioni in cui il valore aggiunto dei settori Umbria
Marche
Roma
Energia elettrica
territorio. Sono evidenziate, inoltre, le regioni Livorno AMERICHE 3.498,4
Macedonia del Nord Occupazione della Crimea
Malawi Congo Giordania Lucca
energivori e gasivori, sul totale del valore Abruzzo nelle quali il valore aggiunto industriale Belluno
L'Aquila Fertilizzanti
CONTINENTE aggiunto industriale è superiore al 40% prodotto dai settori energivori e gasivori è Platino e Palladio
2014
2022

2014
2022

Malta Niger Costa d'Avorio Indonesia Siena Savona


Kuwait Chieti superiore al 40% del totale di quello prodotto in Taranto Titanio
Moldavia Nigeria Egitto Rimini tale regione. Messina Ferro e acciaio
Monaco Antigua-Barbuda Rep. Dem. del Congo Eritrea Libia Frosinone Palermo Ghisa
Montenegro Eswatini Maldive Afghanistan Colonna 1 Colonna 2 Savona Trapani Semilavorati in ferro
Argentina Seychelles Stesso voto nel Voto differente Lingotti di acciaio
Norvegia Etiopia Malesia Brunei Ascoli Piceno Terni
Belize Sierra Leone 2014 e nel 2022 nel 2022 Catanzaro Benevento
Paesi Bassi Bahamas Bolivia Somalia Gabon Qatar Cambogia
Singapore
Macerata
1,2 0,9 0,9 1,4 1,1 1,0 1,2 1,8 2,5 2,2 1,4 1,3 Verbano Cusio Ossola
ASIA

USD per 1000 Kg


Polonia Barbados Brasile Tunisia Gambia Myanmar Favorevoli alla condanna Astenuti Taranto Lecce
Portogallo Canada Cuba Algeria Ghana Thailandia Nepal Oristano Caltanissetta Nickel Rame Petrolio
Contrari alla condanna Assenti Pordenone Siracusa Gas Naturale
Regno Unito Cile Dominica Angola Gibuti Turchia Armenia La Spezia Reggio Calabria 33.942,2 10.230,9 Carbone
Repubblica Ceca Colombia Ecuador Burundi Guinea Corea del Nord Israele Caltanissetta Campobasso Grano

2022
Romania Siria Libano Grosseto =1,00 Brindisi Mais
Costarica Giamaica Mali Kenya
San Marino Guatemala Guyana Mozambico Lesotho Bangladesh Oman Pisa Euro/Smc Ogliastra Fertilizzanti
2.224,8

USD per 1000 Kg


Pistoia Cosenza Rame
Slovacchia Haiti Grenada Namibia Madagascar Cina Timor Est Australia L'Aquila ANDAMENTO PREZZI GAS NATURALE ED ELETTRICITÀ Scala grafica Gorizia Alluminio gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

USD per 1000 Kg


Slovenia Honduras Nicaragua Senegal Mauritania India Emirati Arabi Uniti Isole Marshall Vibo Valentia =100 Grosseto Nickel
Spagna Rep. Centroafricana Iraq Yemen Isole Salomone Prato Euro/MWh Catanzaro Platino e Palladio
Messico Paraguay Sudafrica Terni Fermo
Kazakistan Iran Titanio
Svezia Panama St. Kitts e Nevis Sudan del Sud Ruanda Kiribati
Svizzera Perù St. Lucia Tanzania São Tomé e Príncipe Mongolia Kirghizistan Micronesia Fiji
Crotone
Gorizia
Isernia
Oristano 7.544,8
Ferro e acciaio
Ghisa
Platino e Palladio
Ucraina Rep. Dominicana St. Vincent e Grenadine Uganda Sudan Pakistan Laos Nuova Zelanda Nauru Ogliastra Sassari Semilavorati in ferro

USD per oncia troy


Fermo La Spezia gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Lingotti di acciaio
Ungheria Stati Uniti Suriname Guinea Equatoriale Togo Sri Lanka Tajikistan Palau Tonga Isernia Agrigento 1.813,0
Ferro laminato a caldo
Bielorussia Bosnia-Herzegovina Trinidad e Tobago Uruguay Guinea Bissau Zambia Vietnam Azerbaijan Papua Nuova Guinea Tuvalu Brindisi Massa Carrara
Federazione Russa Serbia El Salvador Venezuela Marocco Zimbabwe Turkmenistan Uzbekistan Samoa Vanuatu Trieste Trieste
Barletta Andria Trani 225 212 308 246 230 271 442 543 430 212 225 365 Nuoro

AFRICA
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2014
2022

Asti Rieti 21.481,9


Rieti Imperia Grano
Verbano Cusio Ossola Sud Sardegna gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Ferro e acciaio
Enna Enna Semilavorati in ferro
Aosta Aosta Ferro laminato a caldo
Biella 1.407,4
I voti dei 193 Paesi nel 2014 e nel 2022 raggruppati per continente e per differenza di voto Sud Sardegna
GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Belluno
Crotone

Le votazioni dell’Assemblea Generale 19 Le ricadute della congiuntura energe- 23 Le conseguenze del conflitto e delle 27
dell’ONU sulla crisi ucraina tica sul tessuto produttivo nazionale sanzioni sui mercati delle commodity

Paesi di primo ingresso UE Eventi climatici estremi Scostamento della temperatura media del pianeta Criticità securitarie
Sfollati interni* e rifugiati in: Come si legge (rispetto alla media degli anni 1850-1900)

1
I PRIMI 5 PAESI Serbia

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Indice FAO dei prezzi

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Attività Search & Rescue 2022


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Cina

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24 Febbraio 22 luglio 17 novembre


la

Mare / Terra 2022


Al

Egitto
Mare / Terra 2021

Immigrazione irregolare 35 Insicurezza alimentare nel mondo 39 Principali criticità dell’area MENA 45

Ciad Sudan Etiopia AFGHANISTAN 1 COREA DEL NORD 2


= 250 = 250
Mali Niger
= 0,5
Somalia Come si legge Cronologia dell’attivismo jihadista nel 2022 Scala grafica EVENTI VITTIME Attivismo jihadista Indice di letalità Scala grafica Indice di letalità Gruppi terroristici UZBEKISTAN Cronologia test missilistici 2022
Presenza di gruppi jihadisti nell’area Attivismo di gruppi terroristi in Scontri e proteste molto violenti Polarizzazione tra Giunta Situazione di conflitto nel Sanguinosi attacchi jihadisti ISKP 3,4 milioni TURKMENISTAN
triconfinaria con Niger e Burkina Faso aree frontaliere con Mali, militare e opposizione civile Nord del Paese (Tigray) contro popolazione e Istituzioni EVENTI VITTIME Islamic State Khorasan Province sfollati interni TAJIKISTAN 05/01 SLBM - missile balistico lanciato da sottomarino
Nigeria e Burkina Faso Quadro securitario gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre 3.500
Sentimento anti-occidentale Un gruppo è più letale di un altro se, a Takhar 10/01 SRBM - missile balistico a corto raggio Km
00
numero di vittime

AQ
Violenza interetnica Escalation delle violenze Deterioramento della Presenza minima di altri gruppi Quadro socio-politico 2.349 2.988 parità di numero di eventi, ha causato Al Qaida “core”
Jowjan Kunduz CINA 14/01 MRBM - missile balistico a medio raggio

.0
Taloqan
interetniche in Darfur situazione securitaria anche jihadisti 2,1 milioni Mazar-i Sharif 16/01

>5
SAHEL 3.250 più vittime. Kunduz IRBM - missile balistico a raggio intermedio
Violente operazioni militari di contro Quadro politico stabile Attivismo di gruppi insorgenti al Sud XX AQIS rifugiati e Badakhshan
PAKISTAN 26/01
terrorismo (anche con Compagnia Tensioni al confine con l’Etiopia X Risorsa mineraria Al Qaida in the Indian Subcontinent richiedenti asilo Balkh
29/01 ICBM - missile balistico intercontinentale
privata militare russa Wagner) Crisi alimentare nelle regioni Contrapposizioni etnico-claniche Attivismo di milizie di matrice Elezione a Presidente di Hassan 2.348 3.390 3.000 Vg I 10 Paesi più poveri al mondo
Veicolo di lancio spaziale 00
Km
occidentali etnica Sheik Mohamud (già in carica dal
Percentuale rispetto alla AFRICA Lg= HAQQANI NETWORK
Faryab Samangan
24/02 Invasione russa dell’Ucraina Non noto
.0
XX% produzione estrattiva mondiale (2020) Eg

5
OCCIDENTALE Sar-i Pul Baglan Panjshir
PIL pro capite 2021 26/02

-
2012 al 2017)

00
Attivismo di gruppi jihadisti nell’area Stallo del processo di transizione Nurestan
TTP

3.0
Giunta militare (in fase di transizione) del lago Ciad Presenza di cellule jihadiste 2.750 Badghis Kapisa
Kunar
02/03 Voto della Corea del Nord a favore della Russia in sede ONU
Burundi
Legenda 714 1.912 Tehrik-e-Taliban Pakistan Bamiyan Parwan
92
Tentativi di ricomposizione dei Herat $ 221,47 04/03
U Manifestazioni popolari di
dissidi tra Stato centrale e CORNO D’AFRICA
Lg = indice di letalità (per ciascun gruppo)
Kabul
Laghman
16/03 Fallito
Isolamento internazionale protesta 2.500 Wardak
Crescente polarizzazione tra Istituzioni federali Vg = numero totale di vittime Afghanistan 24/03 m
6,27%
gruppi etnici
Tensioni/scontri etnici Tunisia Formazioni anti-talebane Herat Ghor Jalalabad $ 368,75
00
0K
Quadro economico degradato 590 887 Eg = numero totale di eventi Lugar Nangarhar
16/04
NRF
3.

Attacchi jihadisti AFRICA CENTRALE 2.250 Daikondi Paktia


Somalia
0-

National Resistance Front $ 446,98


Rischio di collasso del sistema E AUSTRALE
1.00

Ghazni Kost
Crisi alimentare Accordi Marocco 1° 04/05 Fallito
federale ISCAP AFF 07/05
456 1.584 2.000 Afghanistan Freedom Front $ 461,13 Rep. Centrafricana 10/05
1,11%
Minaccia EVENTI 574 585 544 579 594 626 593 691 702 668 599 556 Uruzgan Insediamento nuovo Presidente della Corea del Sud
A

Accordo di Pace di Pretoria 2° Paktika 12/05 Km


VITTIME 1.080 910 1.308 703 1.111 1.225 971 912 1.131 1.337 962 1.147 ISWAP Test dal 2006 al 2022
IC

Farah Sierra Leone


(2 novembre) Forte presenza terroristica 21/05 Incontro tra i Presidenti della Corea del Sud e degli USA
00

Algeria 417 673 $ 480,04


1.750
FR

< 1.0


Eventi da segnalare Zabol 24/05 Corea
Diga GERD - Grand Ethiopian Renaissance Dam Libia SAHEL Mozambico 25/05 Termine del viaggio in Asia del Presidente USA 10 SLBM
A

2,22% BH 31 luglio 2022 $ 491,84 del Nord


73
Egitto 213 722 1.500 Uccisione a Kabul del leader
Ta Sahara 4° di Al Qaida Ayman Al Zawahiri Kandahar
Madagascar
04/06 Esercitazioni navali congiunte tra Corea del Sud e USA
ISSP $ 500,51 05/05 135 SRBM
TOTALI
Nuova Provincia di DAESH nel 2022 Occidentale AFRICA IRAN
209
196 618 7 agosto 2022 Nimruz Fasi dell’insicurezza
2,44% 1.250 OCCIDENTALE Helmand
alimentare acuta 22/08 Esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e USA
5° Uccisione nella provincia di Paktika Rep. Dem. del Congo
Gruppi Jihadisti 17 7 ISM Fase 1 Minima
$ 577,21
28 MRBM
del leader del TTP Omar Khalid Khorasani Kandahar
24/09
SAHEL 1.000 16
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ISM (ex ASWJ) AFRICA CENTRALE Niger IRBM


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6° Fase 2 Sotto stress $ 590,63 26/09 Esercitazioni navali congiunte tra Corea del Sud e USA
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Mali
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Islamic State Mozambique 11 16 ANSARU E AUSTRALE 28/09 7 ICBM


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Fase 3 Crisi
Mozambico ISSP (ex ISGS) Mauritania
7.311 12.797 750

Province ad alta intensità di scontri
Fase 4 $ 634,83 Malawi
29/09
30/09
Visita della Vice Presidente USA in Corea del Sud 5 Veicolo di lancio spaziale
n

Emergenza 8
da

Islamic State Sahel Province Non noto


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CORNO D’AFRICA Province con maggiore concentrazione


Et

Presenza di truppe regolari Niger Fase 5 Carestia


ISCAP 03/10
ruandesi e di missioni Sudan 500 8°
di nuovi sfollati interni nel 2022 Test 2022
Tipologie di missili

internazionali nella provincia di Islamic State Central Africa Province PIL pro capite medio UE $ 26.000 05/10
Eritrea AQIM - JNIM 08/10

3
Cabo Delgado, a sostegno delle Ciad SLBM 2
tra 1.000 e 3.000 Km

tra 3.000 e 5.000 Km

ISWAP 13/10
TAIWAN
Autorità Senegal 250
Esercitazione militare cinese (4-7 agosto 2022)
meno di 1.000 Km
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Islamic State West Africa Province


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9° SRBM 49
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28/10 TOTALI
2
Ke

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più di 5.000 Km
Cia

66
ISS Gambia COREA DEL NORD 31/10 Esercitazioni aeree congiunte tra Corea del Sud e USA MRBM 4
Attacchi jihadisti nella provincia di 1
sottomarino

Islamic State Somalia


lanciato da

Cabo Delgado Burkina CORNO D’AFRICA 01/11 IRBM 2


AQIM - JNIM Guinea Faso Gibuti 250 500 750 1.000 1.250 1.500 1.750 2.000 2.250 2.500 02/11 ICBM 4
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Fallito
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Al Qaida in the Islamic Maghreb Bissau Guinea


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numero di eventi AFGHANISTAN Lancio missili balistici (4 agosto 2022)


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Jama’a Nusra al Islam wal Muslimini Benin Non noto 5


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22 40 73
Somalia 09/11
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11/11 Vertice ASEAN in Cambogia


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Etiopia
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Sierra Leone
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Boko Haram Togo 17/11


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Legenda
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Attivismo jihadista per regione 3


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10,37% 8,42% 5,59% Ghana Sud Sudan


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Nigeria TAIWAN
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19/11 Esercitazioni aeree congiunte tra Corea del Sud e USA


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Al Shabaab Liberia Centrafricana


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Nuova Provincia nel 2022


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AFRICA
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Gruppi ribelli e di matrice etnica Esercitazioni aeree congiunte tra Corea del Sud e USA
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022

di eventi
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OCCIDENTALE
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Camerun 23/12
7.311 Stato islamico
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2.348

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456

417
213
196
17
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M23 Uganda Taipei Keelung


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Guinea
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Mouvement du 23 Mars ISM (ex ASWJ) MAR CINESE MERIDIONALE LSCI - Liner Shipping
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Equatoriale
MAR CINESE MERIDIONALE
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Kenya
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Islamic State Mozambique


ADF Congo Taichung Connectivity Index
Allied Democratic Forces ISSP (ex ISGS) Livello di integrazione di un
Nigeria Angola FACT
Sahara
Occidentale
Gabon
Repubblica
Democratica Ruanda
Islamic State Sahel Province
Hualien
Paese nelle reti commerciali
marittime Cina Paracel Islands
Front pour l’Alternance et la Concorde au Tchad ISCAP Mailiao
AL 2019 A OGG
Vaste operazioni militari di contro Rielezione a Presidente di João del Congo Cina
ca

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terrorismo per il contrasto a gruppi Lourenço (MPLA) UFDC Burundi Islamic State Central Africa Province TAIWAN
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Cina 177,55 Vietnam


I Fatturato 2021 produttori mondiali di semiconduttori
Su

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jihadisti 1,93% Union des Forces Démocratiques 1
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ISWAP
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Ruolo di mediazione nella crisi in Islamic State West Africa Province Anping Corea
TPLF 2019
Fil

Attivismo jihadista contro obiettivi Repubblica Democratica del del Sud 112,69
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Tanzania
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militari e comunità cristiane Due colpi di Stato (gennaio e Tigray People Liberation Front Mali AFRICA CENTRALE ISS 2
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Scarborough Shoal
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Congo Kaohsiung
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Scontri tra gruppi ribelli e Forze di Singapore 112,44 Filippine


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Oromo Liberation Front


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Aree di esercitazione (1995-1996) 3


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Peggioramento economico e
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sicurezza Niger A Filippine


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Qaidisti
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Vietnam

securitario
ESP

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Aree di esercitazione (4-7 agosto 2022) Spratly Islands
Principali missioni/operazioni militari 2020 Ciad AQIM - JNIM Malesia 100,09
Cin

Crisi alimentare Al Qaida in the Islamic Maghreb 4 Cina


16 mld
17 mld
17 mld
19 mld
27 mld

28 mld

36 mld

57 mld

73 mld

76 mld

11,22% 1,68% 1,45% Acque interne B


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73 50

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Angola Jama’a Nusra al Islam wal Muslimini Filippine


S

MONUSCO Senegal
R

BH Acque territoriali Malesia


O

Sentimento anti-occidentale 22 40 Missione ONU in RDC Malawi Usa 99,81


IS

5,95% 2,15% 2,10% 1,31% Ti Zr Totale eventi


3.241 832 873 2.365 Boko Haram Linea mediana dello stretto di Taiwan 5 Vietnam
R

MINUSMA Burkina Zambia per regione Brunei


LI

6
Gas AS Taiwan
A

Faso
7
Missione ONU in Mali Porti
CIP

8
3,04% 2,57%
Attivismo jihadista Guinea 2021 Al Shabaab 9
Taiwan 82,99 Vietnam
IN

Petrolio 27 73 41 ATMIS Bassau Guinea Benin 10


R

Co Ta Nb Missione dell’Unione Africana in Somalia Export (2022)


P

ANSARU 11

Burkina Faso Elezione a Presidente del Vice Dispute territoriali


LE

che ha sostituito AMISOM


12
Diamanti industriali Mozambico 13
EL

Presidente uscente William Ruto Zimbabwe Madagascar Vietnam 79,17


67,70% 35,67% 22,43% 0,6% SAMIM Togo Esercitazione militare cinese (agosto 2022) 14 C A
D

Diamanti Sierra Leone 45 Paracel Islands


A

Stagno Missione di peacekeeping in Mozambico della Italia 76,18


D

Ruolo di mediazione nella crisi in Costa Ghana Namibia 43,50 43,24


EN

Southern African Development Community (SADC) 15 B Scarborough Shoal


Oro Repubblica Democratica del Congo, d’Avorio Nigeria 2022 NON IDENTIFICATO Malesia
Rinnovo dello stato d’emergenza nel Nord e
G

BARKHANE/TASK FORCE TAKUBA Liberia


Sn
LE

50

e decisione di dispiegare forze Sud Kivu Botswana 41,46 IV trimestre 2022 C Spratly Islands
regolari in Nord Kivu Missioni di respiro europeo con cappello francese
nell’area saheliana Camerun 42,21
Cobalto 39,98 42,05 Indonesia
Tensioni con Ruanda e Uganda 39,93 Porti Zone Economiche
$
USA Taiwan Corea del Sud
Br

Tentativi di mediazione nella crisi 40


un

del Tigray (Etiopia) 180 mld 74 mld 112 mld 40,30 Tra i primi 30 porti del Esclusive (ZEE)
Co
27

Presenza militare italiana


ei

mondo per movimentazione “Nine-Dash line”


Attivismo di gruppi jihadisti e di gruppi ribelli eSwatini container, 1/3 si affacciano
MISIN
Titanio Niobio Missione bilaterale italiana Come si legge Principali partners commerciali (2022) 37,52 36,13
sul Mar Cinese Meridionale,
per un volume stimato pari
Malesia
Brunei Filippine
Attivismo jihadista Scontri violenti nel Nord Kivu e Ituri 37,45 Vietnam
di assistenza e supporto in Niger
2.873

1.903

1.584

3.390

al 22% del totale mondiale


Tantalio
miliardi $
210
147
108
115
677

575
510

673

Zirconio MIADIT I dati si riferiscono all’attivismo jihadista in Africa subsahariana Lesotho Malesia
16

Kenya Repubblica Democratica


b
22

41

35,75
Ti

Malesia
N

100 mila
9

Uranio Missione bilaterale italiana di addestramento nell’anno 2022 (aggiornamento al 3 febbraio 2023). La mappa Sudafrica Numero Stretto di Malacca
40

73

Ta

Brunei
Zr

delle Forze di polizia somale e gibutiane mostra le aree in cui si concentrano le azioni dei principali gruppi di vittime 12.797 navi l’anno
del Congo (RDC)
Malesia
30,55 mld

Germania
23,03 mld

Vietnam
21,52 mld
Australia
31,88 mld

2° “strozzatura” al mondo
Hong Kong
66,28 mld

Singapore
42,05 mld

Stretto
Giappone
88,22 mld

Corea del Sud


56,42 mld

terroristici, mentre i grafici illustrano – in chiave temporale, Indonesia


USA
120,72 mld

BMIS
92

Cina
205,12 mld

Altro
221,37 mld

Totale vittime del trasporto marittimo di di Malacca


Base militare italiana di supporto situata a Gibuti spaziale e in assoluto – i dati su eventi e vittime. per regione 5.241 1.902 2.257 3.397 petrolio greggio e derivati, 1/4 (~68/giorno)
per un volume stimato pari portacontainer Mappatura giacimenti
SAHEL AFRICA AFRICA CENTRALE CORNO D’AFRICA 30 idrocarburi
OCCIDENTALE E AUSTRALE gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic al 16% del totale mondiale

Dinamiche di Sahel, Corno d’Africa e 51 I fronti del jihad in Africa 57 Le aree di crisi nel Continente asiatico 63
Africa Centrale e Australe subsahariana

2
Inizia qui Top 10 Paesi UE per rapporto Debito/PIL Rapporto Debito/PIL UE, Area Euro e G7 Debito pubblico - Italia TARGET PRIVATI
VS pre Covid 2019 2022 pre Covid 2019 2022 24% privati 56%
Target privati

DISPOSITIVI MEDICI DEMOGRAFIA


Secondo le Nazioni Unite, la popolazione cinese passerà da 1,426 miliardi nel 2020 a 767
Debito/PIL Inflazione Debito/PIL Debito/PIL Inflazione Debito/PIL .410 miliardi pre Covid 2019
Target pubblici
12%
TLC
7%
Gli Stati Uniti sono il più grande mercato dei dispositivi medici al mondo, rappresentando il 69% pubblici 43%

USA CINA
milioni nel 2100; gli Stati Uniti invece seguiranno una traiettoria demografica di crescita
.573 miliardi
40% della domanda globale. La Cina è il mercato in più rapida crescita al mondo.
lenta e costante, da 338 milioni nel 2022 a 394 milioni nel 2100. 2020
ANNO
2022
ANNO
2100
LEGENDA ANNO
2022
ANNO
2100
1,4% 9,1%
+15% 7% non meglio identificati 1%
.678 miliardi
0,5% 9,4%
Grecia
181,1% 176,2% 1° UE27
79,1% 86,9% 2021 9%
Farmaceutico/Sanitario
1%
ATTORI
1.500 mln

40% -46,21% +16,56% CRIMINALITÀ CYBER ESPIONAGE


75%
.765 miliardi 2022 Azioni di matrice criminale perpetrate Azioni di spionaggio poste in essere in
VENDITE
GLOBALI
7% 0,6% 8,7% attraverso l’utilizzo abusivo di un genere da attori di natura statuale o
REINVESTITO
R&S USA Italia
134,1% 145,9% 2° 14% criminalità 47% sistema informatico o telematico. state sponsored, condotte con l’uso di
1.426 mln 767 mln 338 mln 394 mln sistemi informatici o telematici.
Area 85,8% 1,2% 8,4% 94,5% Energetico
Euro 23% cyber espionage 26% 24% 11%
CHIMICA CAPITALE UMANO 98,2%
0,8% 8,3%
115,6% 3°
HACKTIVISMO
Gli Stati Uniti sono il secondo produttore dopo la Cina, che è il mercato Il 92% degli statunitensi tra i 25 e i 64 anni ha completato il liceo e il 50% ha Spagna Azioni riconducibili all’attivismo digitale, BUG HUNTING
chimico più grande al mondo con ampi margini di crescita. La Cina è il ottenuto un diploma universitario, a fronte rispettivamente del 37% e del condotte mediante l’uso sovversivo di Azioni che prevedono lo studio e l’analisi
secondo fornitore dell'industria chimica statunitense, con l'11% delle 29% dei cinesi nella stessa fascia di età. 23% hacktivismo 8% del target attraverso la ricerca di
importazioni totali nel 2019. computer o computer network al fine di
0,3% 7,8% promuovere un’agenda politica o principi vulnerabilità (bug) sfruttabili in
92% 116,6% 115,0% 4° un’eventuale successiva azione ostile.
Portogallo 1,4% 7,1% Detentori del debito pubblico - Italia 40% non identificato 18% di connotazione sociale.
Difesa
25-64 anni 101,0% 114,7% 3% 2%
G7
2 1 37% liceo
50%
97,3%
1,3% 5,9%
112,5% 5° TECNICHE SQL INJECTION
Offensive che impiegano tecniche di
MALWARE
Offensive che prevedono l’inoculazione
29% Francia

USA CINA
$ Non residenti Banca d’Italia code injection, usate per attaccare – abusiva e occulta di software malevolo
sql injection tramite lo sfruttamento di specifiche nei sistemi del target, con l’intenzione di
23% blind sqli 14,6% vulnerabilità – applicazioni che compromettere la riservatezza,
università
1,2% 10,3% l’integrità o la disponibilità dei dati, delle Trasporti
97,6% 105,2% gestiscono dati attraverso database 18% 18%
Belgio 6° accessibili con linguaggio SQL, al fine di applicazioni o dei sistemi operativi degli
SEMICONDUTTORI MACROECONOMICO 26,9% 26,1% 20,1%
bug hunting (scanning,
3,7% stessi.
pad, backdoor, targeting) accedere alle funzioni di

2.765
Gli Stati Uniti sono i leader globali nel settore dei semiconduttori in termini Con 15 trilioni di dollari, la Cina è la seconda economia più grande del pianeta amministrazione del sistema, oltre che
di vendite, profitti e innovazione. Tuttavia, gli Stati Uniti dipendono dalla Cina dopo quella degli Stati Uniti, pari a oltre 21 trilioni di dollari.
0,5% 8,1% sottrarre o alterare dati.

15
per il segmento dell’assemblaggio. 91,1% 94,2% 36,7% registrazione domini 41,5% PASSWORD CRACKING
Cipro 7° malevoli A zioni ostili che prevedono la violazione
41,89%

miliardi
REGISTRAZIONE DOMINI MALEVOLI delle credenziali utente impiegate per Bancario
6% 12%

21
malware (spyware, rootkit, Attività relative alla registrazione di l’accesso a sistemi informatici o a
PIL
NOMINALE 1,5% 8,6% 11,5% keylogger, ransomware) 28% protezione dei dati in essi archiviati o
70,7% 81,5% domini web malevoli e/o al loro impiego
CINA Austria 8°
USA

8,9% trasmessi per via telematica.


TRILIONI nell’ambito di azioni ostili. Detti domini
Finlandia 0,7% exploit di vulnerabilità note 3,7% sono connotati, per denominazione e
caratteristiche, da un’elevata

17,9%
USA + Cina
VANTAGGIO ECONOMICO/STRATEGICO
ASSEMBLAGGIO Resto del mondo TRILIONI 71,1%
0,8% 10,8%
76,5% Altri residenti 25,5% similitudine con quelli di siti reali,
Azioni poste in essere al fine di trarre Infrastrutture digitali/servizi IT
Croazia 9° 12,6% pubblici o privati, al fine di dirottare 6% 22%

7
Svezia 3% password cracking 0% vantaggio economico o acquisire un
, PIL MONDIALE 34,75%
Altre istituzioni Legenda inconsapevolmente gli utenti verso siti
su 15 ica L'e web compromessi. vantaggio strategico a discapito del
aut di eco str
finanziarie monetarie residenti target.
on ne più Seb no em PIL
3,3% 14,6% 5% altro 8,5%
delle più grandi aergestioe in iti. sta ben mic a PPP
65,5% 75,0% Altre istituzioni 2021
24,8%
Sta tun e o/fattenz Ungheria 10° Estonia
aziende di tria e ion Un EXPLOIT DI VULNERABILITÀ NOTE
semiconduttori dus po iaz ti
to. ite le ina
nsi nzi ion finanziarie residenti 2022 Attacchi che prevedono lo sfruttamento SPIONAGGIO
l’in lup l’av Sta
TICA
del svi del gli
, allo to vi per
nti
, rimban ariae di
angche ha Pe
on cin def chino
BA
NCA
PIL MONDIALE Slovenia
Finlandia
11°
12° Lettonia FINALITÀ di vulnerabilità già note presenti nel
software, al fine di accedere
Azioni condotte con finalità spionistica,
nel cui ambito l’attore ostile accede a dati
22%
Altro
27%
NAU
me ero rcarica

17,7
uri me o vin esi orm abusivamente ai sistemi o porre in sensibili o confidenziali per scopi
i segatt è il te di ver
col appato so RI 1,4% 8,7% Danimarca 1% discredito 31% strategici o economici.
ti RO
tut nifCina fon ate aia il il O Germania 58,8% 67,9% 13° Lituania
essere altre azioni malevole.
in e ma AE
la ssa e sosnomercama
sia ionale

nte

PUBBLICI
il

der tor ia, a gro ten sim to. nim


MILIARDI
Nel 4% dell

vantaggio
per

lea set
del

un 9% 53% DISCREDITO MINACCIA AVANZATA E PERSISTENTE


o nel Tuttavè BANCA ute ili ent economico/strategico
tatornaz

Tassi di interesse su titoli di Stato con scadenza a 10 anni


201 e

son za a. o ed in alle o Condotte finalizzate ad influenzare (APT)


STATO

tut del

4%
iti for cat nd Paesi Bassi Operazioni particolarmente mirate e
to o inte

negativamente le opinioni dell’utenza o


9, la atti

Un o to lor la
ti lor istial mo e pero sta Irlanda 23% spionaggio 3% della collettività verso un determinato persistenti, solitamente portate avanti
limi

Sta alla ia softa con bili Istituti e Agenzie nazionali


Cinavità e
ntal moli, l'us

tà 5% target. da attori di matrice statuale o state


Gli zie log sci
gra no cre 2,8% tut tro
to par
Come si legge
Polonia
sponsored, in genere condotte mediante
2% 9%
rapppassivit

4,5%

82 =43%
sfrorimane ress

dal ti
tec ida RISERVE UFFICIALI lo Come si legge Belgio Germania 4,3% l’impiego di malware all’interno delle reti
rap DELLE BANCHE CENTRALI 2022 4,2% 67% non noto 13%
IO

rese à
ieri.
tran si) prog

FIN

PIL Repubblica 4,1% ESFILTRAZIONE DATI bersaglio al fine di mantenere attivi i


L’infografica confronta, tra il 2019 e il 2022, i
3%
ETAR

Italia canali impiegati per l’esfiltrazione di


ntav glob

L’infografica, letta in senso Ceca Offensive che hanno avuto ad esito la


enti cine ni

rapporti tra debito pubblico rispetto al PIL e i livelli Lussemburgo


4%
AN

ESITI
stim non ad alcu

EMISSIONI DI DEBITO orario, descrive la sfida Slovacchia copia, il trasferimento o la sottrazione informazioni sensibili o confidenziali
Germania 3,6%
a circali di

IN VALUTA ESTERA d’inflazione per le 10 economie più indebitate


MILIARDI competitiva tra Stati Uniti e illecita di dati da un sistema informativo. dalle infrastrutture IT del target.
ZIAR

VENDITE GLOBALI Amministrazioni statali


BANCA
MON

Cina attraverso il confronto di 10 dell’UE. Tale analisi viene estesa ai 27 Paesi


a il inve

Austria 56% 62%


TI
gli enti tato

MERCATO

dell’Unione nel loro complesso (per i quali è stata


IMEN
settori chiave. L’anello esterno (blu) 3,0%
I
17% stim

INVEST TALIER anche redatta una mappa sui livelli di Ungheria 3,4% 33,6% esfiltrazione dati 0%
per tra no por

riporta i risultati nei vari settori degli 3,3% CONDIZIONAMENTO OPINIONE


inve tà

IO

3%
ON USA; quello interno (rosso) i dati cinesi. indebitamento pubblico rispetto al PIL),
del ento

PUBBLICA
TRANSFR all’Eurozona e alle economie del G7. Ciò viene Slovenia ATTIVITÀ PRODROMICHE
cio (anc han

2,4% Azioni ostili volte ad influenzare


PIL tran

2,3% 42% attività prodromiche 11,5% Attività preliminari utili a raccogliere


seguito da un focus sul debito pubblico nazionale Croazia Romania

40
Francia l’opinione pubblica, polarizzandola verso
mer inbi a Cina

59%
che he

mon sfro

La singola bandiera (evoluzione in termini nominali dal 2019 al 2022 e i 2,0% informazioni per identificare e gli obiettivi strategici dell’attore ostile

%
RISERVE UFFICIALI indica il Paese 1,9% selezionare l’obiettivo di future Strutture sanitarie pubbliche
dial ntal

suoi detentori), nonché dall’andamento dei tassi 2% 1,8% 2,2% 2,2% che le pone in essere.
com renmzi dell

DELLE BANCHE CENTRALI preminente 1,6% minaccia avanzata operazioni cibernetiche, a partire da 10% 11%
SETTORE ANALIZZATO 13,4% 1,6%
e ma iero

d’interesse dei Titoli di Stato con scadenza a 10 persistente (APT)


nel settore caratteristiche e vulnerabilità dei
60% anni dell’Italia rispetto a quelli della Germania. 1,3%
del sfor

CINA USA analizzato.


PIL
sistemi. NEGAZIONE DEL SERVIZIO
men.

EMISSIONI DI DEBITO
Bulgaria 1,1%
Gli

SETTORE ANALIZZATO Nel caso di doppia condizionamento Azioni digitali ostili che provocano
IN VALUTA ESTERA 0,9% 0,8% 0%
o

bandiera 1% 1,2% 1,2% opinione pubblica l’esaurimento delle risorse di un sistema


CINA si intende una parità
SET USA FURTO D’IDENTITÀ/CREDENZIALI che eroga pubblicamente un servizio (ad
TOR competitiva. 0,4%
53,5% Offensive che si concretizzano esempio un sito web su un web server), Enti regionali/provinciali/comunali
E ANA Portogallo Italia 0,2% 5,9% furto d’identità/credenziali 20% 9%
CINA LIZZ
nell’esfiltrazione di credenziali/identità fino a renderlo non più in grado di
Anello interno Grecia 0% dai sistemi del target, successivamente rispondere alle richieste degli utenti.
ATO Preminenza USA
Risultati CINA nei vari settori Spagna impiegate per condurre azioni ostili o
USA Preminenza CINA gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 1,7% negazione del servizio 30,9% messe in vendita su portali e forum
Parità competitiva dedicati del dark e deep web.
Anello esterno =50%
Risultati USA nei vari settori Interdipendenza reciproca Scala grafica 2,6% altro 2,5% Altro
12% 9%
nel settore
Malta Cipro
Dati e stime al 31 gennaio 2023
2021 2022

Il confronto tra Stati Uniti e Cina in 10 69 Le dinamiche degli assetti di finanza 73 La minaccia cibernetica all’attenzione 79
settori chiave pubblica dei Paesi UE 2019-2023 intelligence
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Nota introduttiva

In continuità con le più recenti edizioni, anche questa Relazione sulla politica
dell’informazione per la sicurezza relativa al 2022 intende offrire, nei limiti imposti
dal vincolo di riservatezza, una sintetica ma comunque esauriente panoramica degli
esiti dell’attività di analisi delle informazioni, raccolte con strumenti convenzionali e in
ambiente classificato, finalizzate a tutelare la sicurezza della Repubblica e a proteggerne
gli interessi politici, militari, economici, scientifici e industriali a fronte di uno scenario
della minaccia assai fluido e contraddistinto da continue evoluzioni.
Si pone, in particolare, l’accento sulla natura globale delle interazioni tra i diversi
fenomeni rilevanti nell’ottica della sicurezza nazionale, sulla dimensione planetaria delle
sfide con le quali l’Intelligence è stata chiamata a misurarsi, come pure sulle complesse
interconnessioni che legano i vettori di minaccia.
Al tempo stesso, sulle pagine che seguono si riverbera la marcata discontinuità che
ha segnato l’anno trascorso, sino a ridefinire fortemente il contenuto dei nostri interessi

Nota introduttiva
nazionali.
L’aggressione militare perpetrata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina ha infatti
rappresentato un tornante della storia che ha inciso in profondità anche sull’operare
quotidiano degli Organismi informativi, evidenziando, nei suoi plurimi impatti sulla
sicurezza dell’Italia, una sempre più stretta osmosi fra le dimensioni internazionale
e interna della minaccia. Mentre la nozione stessa di “ordine mondiale” è stata messa 5
radicalmente in discussione, al contempo l’ampio novero di ricadute geopolitiche e
geoeconomiche del conflitto ha inciso su tutte le declinazioni della nostra sicurezza.
Da qui, un impianto espositivo della Relazione che, allo scopo di riflettere la portata
di tale cesura storica, si discosta in maniera significativa da quello degli anni precedenti.
E’ innovativa l’articolazione logica, che, prendendo le mosse proprio dal conflitto
russo-ucraino e dalle sue molteplici implicazioni sugli assetti internazionali e sulla
congiuntura economica, prosegue con la disamina delle variegate sfaccettature
dell’instabilità globale (immigrazioni irregolari, insicurezza alimentare nel mondo, sviluppi
nei teatri esteri di maggiore rilievo per la nostra sicurezza, processo di regionalizzazione
del terrorismo jihadista), e culmina in una sintesi delle evidenze acquisite dal DIS, dall’AISE
e dall’AISI nella loro azione di tutela della sicurezza nazionale declinata nei suoi diversi
aspetti: dalla sicurezza economico-finanziaria a quella cibernetica; dalla prevenzione e
contrasto della minaccia ibrida alle attuali forme del terrorismo jihadista, dell’eversione e
dell’estremismo; dai profili dell’ingerenza criminale alla sicurezza ambientale.
Inedita è anche l’adozione di un ricco apparato infografico, volto a coniugare il
versante dell’approfondimento analitico con le esigenze di sintesi e di immediatezza nella
rendicontazione dei risultati che si è riusciti a ottenere grazie a un’attività info-operativa
assai articolata (vds. figura 1), realizzata in aderenza agli obiettivi indicati dal Governo nella
Pianificazione informativa vigente e sotto il costante controllo parlamentare, nonché
caratterizzata da una proficua, e particolarmente intensa, collaborazione internazionale
con i Servizi collegati esteri.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

L’auspicio è che la rinnovata fruibilità del documento possa contribuire ad


accrescere ulteriormente la conoscibilità di un’istituzione, quale è l’Intelligence, che
trae alimento anzitutto dalla fiducia che la Nazione ripone nei suoi confronti: ciò, a
maggior ragione, in un’epoca di minacce senza frontiere e sempre più integrate, tali da
chiamare anche i cittadini e le imprese a concorrere nel garantire un bene costituzionale,
la sicurezza nazionale, che costituisce presupposto essenziale per perseguire qualsiasi
altro interesse.
FIGURA 1
Prospetto output informativo AISE e AISI

AISE AISI
41% 2%
Paesi Spionaggio, ingerenza e minaccia ibrida

6%
Spionaggio, ingerenza e minaccia ibrida 1%
Sicurezza ambientale e del territorio
5%
Proliferazione di armi di distruzione di massa,
di armamento convenzionale e tecnologie spaziali
17%
1% Immigrazione clandestina
Sicurezza ambientale e del territorio

11% 3%
Immigrazione clandestina Criminalità organizzata

1%
Criminalità organizzata 66%
Terrorismo ed estremismi
6 29%
Terrorismo ed estremismi
3%
2% Spazio cibernetico
Spazio cibernetico
RELAZIONE ANNUALE 2022

4% 8%
Sicurezza economico - finanziaria Sicurezza economico - finanziaria
Il conflitto russo-ucraino
e le sue ricadute

1.1. Il conflitto russo-ucraino quale sfida all’ordine internazionale ................................................................................................9


Infografica - Le fasi della guerra russo-ucraina............................................................................................................................... 11
1.2. Le conseguenze geopolitiche .............................................................................................................................................................. 14
Infografica - Alleanze e interventi militari russi .............................................................................................................................. 15
Infografica – Le votazioni dell’Assemblea Generale dell’ONU sulla crisi ucraina .................................................................. 19
1.3. Le conseguenze geoeconomiche ....................................................................................................................................................... 21
Figura 2 - L’approvvigionamento energetico italiano dall’estero .............................................................................................. 22
Infografica – Le ricadute della congiuntura energetica sul tessuto produttivo nazionale ................................................. 23
Infografica – Le conseguenze del conflitto e delle sanzioni sui mercati delle commodity................................................. 27
Box - “Coercizione economica” ............................................................................................................................................................ 29
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

1.1. Il conflitto russo-ucraino quale sfida all’ordine internazionale

La strategia della Federazione Russa


L’Intelligence italiana ha monitorato da vicino il quadro delle relazioni e delle
tensioni che hanno preceduto e seguito l’avvio dell’invasione russa dell’Ucraina
denominata “operazione militare speciale”. Il contesto di riferimento ha visto la
partecipazione del Comparto nazionale in attività informative e di analisi che hanno

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


consentito un aggiornamento costante dei Vertici politici nazionali sugli sviluppi in atto e
le loro possibili implicazioni, affinando sempre più gli obiettivi della raccolta informativa,
nonché lo sguardo analitico sugli avvenimenti in corso. Oggetto di particolare attenzione
sono state le ricadute del conflitto nel contesto europeo e nazionale, in particolare sotto
il profilo delle conseguenze socio-economiche discendenti dal ritorno della guerra in
Europa.
Il conflitto, avviato dalla Federazione Russa il 24 febbraio 2022, ha
contemporaneamente:
• sconvolto gli equilibri di sicurezza, riportando la guerra sul Continente europeo;
• evidenziato il fallimento degli obiettivi strategici prefissati dalla Russia (tra cui il
cambio di governo a Kiev e l’acquisizione di territori di interesse strategico), che
Mosca aveva ritenuto di agevole e veloce realizzabilità;
• indotto l’Occidente a riflettere sull’efficacia e la consistenza effettiva dello
strumento militare russo, alla luce dell’andamento delle operazioni in Ucraina, e 9
sui rischi escalatori connessi alla prosecuzione del conflitto.
In particolare, i fallimenti strategici di Putin appaiono ascrivibili a deficit interpretativi
dello scenario ucraino, alla sottovalutazione della portata, rapidità e coesione della
risposta occidentale all’invasione in Ucraina e alla sottostima della tenacia del popolo
e delle Forze di Kiev. Si valuta che il Presidente Putin sia stato indotto ad agire dal suo
convincimento che le Forze Armate russe fossero capaci di conseguire, in pochi giorni,
la vittoria militare, evitando dunque il sovrapporsi di pacchetti sanzionatori da parte dei
Paesi occidentali (come invece avvenuto).
Nell’anno trascorso, rispetto a questo conflitto, i principali temi strategici
all’attenzione dell’Intelligence italiana sono stati:
• i fattori principali che modificano la traiettoria del conflitto;
• le condizioni alle quali sarà possibile raggiungere una pace giusta e credibile;
• le implicazioni sull’architettura di sicurezza europea;
• il futuro dei territori ucraini occupati. Il dato di inizio 2023 indica che la Russia ha il
controllo di circa il 20% del territorio ucraino (e più del 75% delle coste, incluse quelle
del Mar d’Azov), nella fascia a Est del fiume Dnipro, dove sono stati svolti anche
referenda per annettere illegalmente quattro regioni ucraine alla Federazione
Russa;
• come e sino a dove proseguirà la controffensiva ucraina. Avviate a fine agosto
scorso sul fronte nord-orientale (Kharkiv/Luhansk) e meridionale (Kherson/
Zaporizhzhia), le operazioni militari ucraine hanno liberato ampie porzioni di
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

territorio occupato dalle forze di Mosca, inclusa la città di Kherson;


• le condizioni necessarie a far cessare la campagna di bombardamenti russa contro
la popolazione e le infrastrutture civili ucraine. Iniziati dopo l’attacco al ponte
di Kerch lo scorso 8 ottobre, gli attacchi russi hanno danneggiato quasi il 50%
dell’infrastruttura energetica ucraina;
• la sostenibilità dello sforzo militare per ambo i belligeranti.
Dopo le prime fasi della guerra, si è anche notata un’evoluzione della narrativa e
dell’attivismo diplomatico russo, che punta soprattutto ad attaccare l’Occidente invece
che concentrarsi su Kiev, e mira a: 1) evidenziare la capacità di Mosca di coagulare il
dissenso verso la concezione c.d. “unipolare” della sicurezza internazionale imposta
dall’Occidente, promuovendo la propria figura di fornitore di armi a Paesi del Sud
Globale; 2) prevenire che nei consessi internazionali, come il G20 e l’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite, Mosca si trovi isolata, come osservato più volte in occasione delle
risoluzioni di condanna per l’azione russa in Ucraina; 3) amplificare l’allineamento con la
Cina, l’India, i cc.dd. BRICS in generale, puntando ad ampliarne l’appartenenza, e i Paesi
del Sud Globale nella promozione di una narrativa anti-occidentale.

L’evoluzione del conflitto (al 31 dicembre 2022)


A circa un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il conflitto si
caratterizza per:
• assenza di una vittoria decisiva da parte delle Forze russe, con la linea del fronte
10 orientale rimasta essenzialmente invariata sin dalla conquista della regione
di Luhansk a inizio luglio, e quella del fronte meridionale attestatasi sul fiume
RELAZIONE ANNUALE 2022

Dnipro, dopo il ritiro russo da Kherson;


• continua brutalità delle operazioni militari con attacchi contro le infrastrutture
civili e la popolazione ucraine;
• potenziamento delle capacità ucraine di controffensiva;
• presenza sul terreno di formazioni militari regolari sostenute da gruppi para-
militari.
Il finire del 2022 ha visto la campagna militare russa focalizzarsi sulla conquista
dell’intero territorio amministrativo del Donbass e sul consolidamento del corridoio
terrestre con la Crimea e del controllo su parte delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia.
Il conflitto si sta trasformando in guerra della logistica, vista l’importanza di assicurare
linee di approvvigionamento sicure per il rifornimento di carri, pezzi di artiglieria,
batterie missilistiche, munizionamento e pezzi di ricambio sul piano militare.
Per i russi una pausa operativa, riferita a un rallentamento della mobilità sul
terreno delle proprie truppe, è essenziale per rigenerarsi e prepararsi a una guerra di
lungo corso. Mosca cerca altresì di sfruttare questo periodo di relativa stasi per riavviare
le attività del complesso militare-industriale russo che, pur restando significativo per
capacità produttive, inizia a risentire dell’impatto delle sanzioni occidentali.
L’attenzione dell’Intelligence nazionale è elevata rispetto ai rischi di escalation
collegati alla prosecuzione del conflitto, inclusa la minaccia dell’uso dell’arma nucleare
da parte della Russia valutata improbabile al momento di questa Relazione.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Le fasi della guerra russo-ucraina

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


Nel corso del 2022 la guerra in Ucraina, causata
dall’invasione russa iniziata il 24 febbraio, può essere
suddivisa in quattro fasi:
Fase 1
l’attacco iniziale russo lungo tre direttrici principali (da Nord
verso Kiev; da Est verso Kharkiv; da Sud verso Kherson);
Fase 2
il fallimento russo della conquista di Kiev, e il conseguente
ritiro dal Nord del Paese;
Fase 3
la controffensiva ucraina lungo l’asse di Kharkiv/Luhansk
e di Kherson/Zaporizhzhia, con il ritiro russo da Kharkiv e
da Kherson;
Fase 4 11
gli attacchi russi alle infrastrutture civili ed energetiche.

L’invasione ha provocato oltre 7 mila morti e 11 mila


feriti tra i civili, generando un flusso di sfollati interni e di
rifugiati all’estero che complessivamente ammonta a circa
un terzo della popolazione ucraina.
Tra le principali reazioni internazionali alla guerra russa
in Ucraina si segnalano i nove pacchetti di sanzioni
economico-finanziarie approvati nel corso dell’anno
dall’Unione Europea, e l’accordo sulla Black Sea Grain
Initiative che ha consentito lo sblocco dell’esportazione di
grano dai porti ucraini, imprescindibile al fine di mitigare gli
effetti del conflitto sull’insicurezza alimentare e sui prezzi
dei cereali nel mondo.

Consiglio europeo
OHCHR (Office of the High Commissioner for Human Rights, United Nations)
FONTI UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees)
Referendum popolare Elezione Presidente Leonid "Rivoluzione arancione": Elezione Presidente Viktor "Euromaidan": manifestazioni di Occupazione russa della Firma delle disposizioni politiche del Elezione Presidente Petro Elezione del Presidente
sull'indipendenza Kučma (52,14%) manifestazioni di protesta Janukovyč (48,96%) protesta contro il governo e a favore Crimea trattato sull'Accordo di associazione tra Oleksijovyč Porošenko Volodymyr Zelensky (73,23%)
(sì: 90,32%) contro i brogli elettorali dell'UE Ucraina e UE (55,46%)
Dichiarazione di Elezione Presidente Leonid Rielezione Presidente Elezione Presidente Viktor Sospensione da parte del governo della Fuga del Presidente Annessione russa della Inizio del conflitto militare in Firma delle restanti disposizioni del Invasione russa
indipendenza dell'Ucraina Kravčuk (61,59%) Leonid Kučma (56,25%) Juščenko (52,00%) firma dell'Accordo di associazione tra Janukovyč in Russia Crimea Donbass tra governo e trattato sull'Accordo di associazione tra
dall'URSS Ucraina e UE separatisti filo-russi Ucraina e UE
22 feb 26 feb 18 mar 21 mar 6 apr 25 mag 27giu
1991 1994 1999 2004 2010 2013 2014 2019 2022
Cronologia eventi 1991-2022 16 dicembre 19 dicembre 24 dicembre
Adozione del nono pacchetto 9° serie di attacchi alle 10° serie di attacchi alle
16 dicembre di sanzioni alla Russia infrastrutture energetiche (droni) infrastrutture energetiche
8° serie di attacchi alle
29 dicembre
infrastrutture energetiche
11° serie di attacchi alle Civili morti a causa del conflitto dal 2014
E
13 dicembre MBR infrastrutture energetiche
Approvazione del Regolamento DICE (missili e droni)
europeo per l’assistenza
finanziaria all’Ucraina nel 2023 Cronologia eventi 2022 7.068 2022
aggiornato al 22 gennaio 2023
10 dicembre Offensive russe e controffensive ucraine Inizia qui 26 2021
7° serie di attacchi alle
infrastrutture energetiche (droni)
E 22 febbraio 26 2020
BR Riconoscimento russo
dell'indipendenza delle
5 dicembre M autoproclamate repubbliche 27 2019
6° serie di attacchi missilistici = 200 persone
alle infrastrutture energetiche VE Bielorussia Federazione Russa di Donetsk e di Luhansk
NO
23 febbraio 298 vittime del volo MH17 55 2018
23 novembre Adozione del primo della Malaysian Airlines,
5° serie di attacchi missilistici pacchetto di sanzioni alla abbattuto dai separatisti 117 2017
alle infrastrutture energetiche Russia filo-russi del Donbass

17 novembre 24 febbraio 112 2016


Rinnovo dell’accordo sulla Black Invasione russa su quattro fronti: da nord
Sea Grain Initiative (dal confine bielorusso verso Kiev), da est 954 2015
Khernihiv (dal confine russo verso Kharkiv), da sud
15-17 novembre Černobyl (dalla Crimea), da sud-est (dal Donbass)
4° serie di attacchi missilistici
2.084 2014
Sumy
alle infrastrutture energetiche Lutsk

MAR
Rivne Kiev
BRE

25 febbraio
11 novembre Polonia Zhytomyr Adozione del secondo pacchetto
Kharkiv

ZO
OTTO

Ritiro russo da Kherson Leopoli di sanzioni alla Russia


Ternopil Khmelnyckyj Khuhuiv
31 ottobre Poltava 28 febbraio
3° serie di attacchi missilistici Vinnytsia
Kherkasy
3
Adozione del terzo pacchetto di
sanzioni alla Russia
Rifugiati ucraini registrati in tutta Europa
alle infrastrutture energetiche
1
2 marzo Bulgaria
21-22 ottobre Dnipro L'Assemblea Generale condanna

PAESI CONFINANTI
2° serie di attacchi missilistici l'invasione russa Rep. Ceca
alle infrastrutture energetiche Južnoukraïnsk Zaporizhzhia Ungheria
Luhansk
15 marzo

1,5 milioni
19 ottobre Adozione del quarto pacchetto
Introduzione legge marziale Donetsk di sanzioni alla Russia
Moldavia Mykolaiv
Polonia
nelle regioni ucraine annesse
25 marzo 1
10-12 ottobre Inizio del contrattacco ucraino
Moldavia
1° serie di attacchi missilistici Mariupol nel nord
Odessa Kherson
RE

Romania
alle infrastrutture energetiche

APRI
Slovacchia
29 marzo
TEMB

Inizio del ritiro russo a nord


8 ottobre Romania

LE
Attacco al ponte di Kerch che 8 aprile Bielorussia
SET

collega la Federazione Russa Adozione del quinto pacchetto


con la Crimea di sanzioni alla Russia
6 ottobre

RUSSIA
Isola dei Serpenti

2,8 milioni
Adozione dell’ottavo pacchetto di 2 14 aprile 2 Federazione
sanzioni alla Russia Affondamento dell'incrociatore Russa
Sebastopoli lanciamissili Moskva, nave
30 settembre ammiraglia della flotta russa
Firma dell'atto di annessione nel Mar Nero
alla Russia delle regioni ucraine
di Donetsk, Luhansk, Kherson e
Zaporizhzhia 20 maggio
Presenza militare russa prima dell’invasione Caduta di Mariupol
Albania
Azioni russe

M
23-27 settembre Territori conquistati dalla Russia al 31/12/2022 Armenia

AG
Austria
TO

Referendum russi nelle quattro Azioni ucraine Azerbaijan

G
regioni ucraine occupate Territori liberati dalle controffensive ucraine
IO
OS Belgio
(Donetsk, Luhansk, Kherson e AG Iniziative UE Bosnia Herzegovina
Centrali nucleari chiuse Croazia
Zaporizhzhia)

2,4 milioni
Cipro
Iniziative ONU Danimarca
Centrali nucleari attive Estonia
21 settembre 3 giugno Finlandia
Annuncio della mobilitazione Bombardamenti aerei e missilistici russi Adozione del sesto pacchetto di Francia
parziale in Russia sanzioni alla Russia Georgia

RESTO D’EUROPA
1 milione
GIUG 23 giugno Germania
11 settembre IO Consiglio Europeo concede
LUGL NO

18%
Ritiro russo da Kharkiv all’Ucraina lo status di Paese

2,9 milioni
Grecia
candidato all’UE Islanda
6 settembre 3 30 giugno
Irlanda
Inizio della controffensiva 22 luglio 21 luglio 173 mila Italia
Firma dell’accordo sulla Black Ritiro russo dall'Isola dei
ucraina nella regione orientale di Adozione del settimo pacchetto Serpenti Lettonia
Kharkiv Sea Grain Initiative di sanzioni alla Russia della popolazione Liechtenstein
Lituania
I numeri della guerra Lussemburgo
Malta

310 7.068 11.415 5,9 Mln 7,9 Mln


Montenegro
Paesi Bassi
Macedonia del Nord
Norvegia
2,6 milioni
Portogallo

giorni civili civili sfollati ucraini rifugiati ucraini


Serbia e Kosovo
Slovenia
Spagna
di guerra morti feriti interni in tutta Europa Svezia
Svizzera
(al 31 dicembre 2022) (al 22 gennaio 2023) (al 22 gennaio 2023) 13,5% della popolazione 18% della popolazione Turchia
Regno Unito
(al 5 dicembre 2022) (al 10 gennaio 2023)
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

L’anno si chiude anche con il riconoscimento da parte del Presidente Putin


delle difficoltà incontrate nel Donbass per contrastare le Forze ucraine, segnale che,
collegato alla proposta di ristrutturazione delle Forze Armate russe – che contempla un
incremento dell’organico totale fino a 1,5 milioni di soldati – conferma l’intento di quel
Vertice di proseguire il conflitto fino al conseguimento degli obiettivi cardine ricercati da
Mosca.
Resta inoltre costantemente monitorato – anche in sede di collaborazione
internazionale – il fenomeno dei combattenti stranieri accorsi in Ucraina a sostegno di

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


entrambi gli schieramenti in campo, alcuni dei quali, quanto al caso italiano, con trascorsi
militanti nell’oltranzismo politico di diversa matrice ideologica.

La mobilitazione parziale dei riservisti in Russia


Nel corso del conflitto, si sono rese vieppiù chiare le problematiche relative alle
Forze russe che possono riassumersi: nel basso morale dei soldati, nelle difficoltà legate
alla rigenerazione delle forze e dei rinforzi/rifornimenti, nella forte resistenza ucraina,
nelle condizioni avverse dell’ambiente operativo e negli irrisolti problemi di comando e
controllo tra raggruppamenti diversi.
Per sopperire ad alcune di queste mancanze, il 21 settembre 2022 il Presidente
Putin ha annunciato una “mobilitazione parziale”, che secondo il Ministero della Difesa
ha coinvolto 300.000 riservisti. La mobilitazione ha suscitato risentimenti, qualche
protesta ma soprattutto la fuoriuscita di migliaia di giovani russi, molti dei quali
altamente qualificati, passibili di essere reclutati. 13
Mosca ha anche introdotto pene detentive fino a 15 anni per chiunque si opponga
al servizio militare durante il periodo di mobilitazione, esprima opinioni dissenzienti,
diffonda “notizie false sull’esercito russo” o critichi l’operazione militare speciale e
l’operato del Presidente.
Malgrado ampia parte della popolazione russa continui a sostenere l’operato
del Vertice russo, grazie alla pervasività della propaganda mediatica e della narrativa
ufficiale, inizia a registrarsi una diminuzione dei consensi nei sondaggi pubblici,
testimoniata anche dal numero di persone che lasciano il Paese.

Referendum, annessioni e legge marziale


Il 30 settembre 2022, in seguito ai “referenda illegali” svoltisi tra il 23 e il 27
settembre, il Presidente Putin ha annunciato l’annessione dei territori di Donetsk,
Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia alla Federazione Russa. L’annessione delle quattro
regioni rientra nell’escalation russa degli ultimi mesi dell’anno, poiché permette a Mosca
di sostenere che un attacco contro quei territori è un attacco contro la Russia.
Il 19 ottobre scorso, il Presidente Putin ha introdotto la legge marziale nelle quattro
regioni ucraine annesse. Tale decisione permette alle Autorità de facto di imporre
restrizioni ancora più stringenti, incluso il trasferimento forzato della popolazione
locale. Il Presidente Putin ha anche introdotto diversi livelli di allerta in varie regioni della
Federazione Russa, consentendo alle locali Autorità di adottare misure speciali incluso,
ove necessario, l’imposizione di coprifuoco e controlli della libertà di movimento.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

La ritirata delle Forze russe da Kherson in novembre costituisce un primo serio


vulnus all’obiettivo propagandistico di difesa dei nuovi territori russi.

I “nuovi” obiettivi: le infrastrutture energetiche, il controllo dei mari e gli


obiettivi civili
In reazione all’attacco ucraino (8 ottobre) al ponte di Kerch che connette la
penisola di Crimea alla Federazione Russa, Mosca ha dato avvio a un’intensa campagna
di bombardamenti diretta a minare la solidità delle infrastrutture critiche civili ucraine,
soprattutto quelle energetiche. Tali bombardamenti hanno lasciato milioni di persone
prive dei servizi di base – elettricità, acqua e riscaldamento – alla vigilia della stagione
invernale. L’azione del Cremlino ha lo scopo di aumentare le pressioni sul Governo
ucraino per minarne la volontà di continuare lo sforzo bellico. Nonostante le capacità
di difesa aerea ucraine siano notevolmente migliorate grazie al sostegno dei Paesi
occidentali, il Governo di Kiev si è speso negli ultimi mesi del 2022 per richiedere
ulteriori moderni sistemi d’armamento in grado di rispondere in maniera efficace agli
attacchi aerei.

1.2. Le conseguenze geopolitiche

L’impatto sull’assetto di sicurezza in Europa e sul sistema delle relazioni


14 internazionali
Il conflitto russo-ucraino induce a tracciare scenari futuri connotati da una nuova
architettura securitaria in Europa. Si delineano, in particolare, evoluzioni quali:
RELAZIONE ANNUALE 2022

• la trasformazione di alcuni Paesi in punti di faglia critica tra Occidente e Russia,


in particolare la Moldova, la Georgia e parte dei Balcani occidentali;
• la marginalizzazione della sfera d’integrazione economico-securitaria russa.
Se, da un lato, la Bielorussia è pienamente dipendente dal sostegno economico
russo per far fronte alle sanzioni imposte dai Paesi occidentali per il ruolo di
sostegno logistico alle Forze di Mosca, dall’altro, Armenia, Kyrgyzstan e
Tajikistan si confronteranno con la diminuzione delle rimesse prodotte in Russia,
dalle quali dipendono per sostentare buona parte del prodotto interno lordo.
Si intensificherà il tentativo di quei Governi di ritagliarsi spazi di autonomia
da Mosca. Significativa la posizione del Kazakhstan che sta ripetutamente
prendendo le distanze dalle posizioni russe nel conflitto in Ucraina, a indicare
l’intento di un distinto posizionamento internazionale;
• il prosieguo delle attività di ingerenza e influenza della Russia. Mosca non
smetterà di interferire nelle dinamiche politiche e nei processi decisionali
interni ai Paesi NATO, ricorrendo ancor più che in passato a metodi coercitivi e
manipolativi, quali attacchi cyber, disinformazione, ricatti e utilizzo di leve come
quella migratoria ed energetica, quest’ultima destinata a perdere di rilevanza
con l’impegno occidentale a trovare alternative alla dipendenza energetica dalla
Russia;
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Alleanze e interventi militari russi

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


A seguito dello scioglimento dell’Unione Sovietica (1991),
la Federazione Russa ha promosso organizzazioni
internazionali con finalità politiche (Comunità degli
Stati Indipendenti – CSI), militari (Organizzazione del
Trattato di Sicurezza Collettiva – OTSC), ed economiche
(Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai – OCS,
Unione Economica Euroasiatica – UEE), con una proiezione
diretta verso il Continente asiatico.
Gli interventi militari, sia con forze regolari che con milizie
mercenarie, si sono indirizzati verso il Caucaso, l’Europa
(Ucraina) e l’Africa.

15

Elaborazioni su fonti aperte


FONTI
Legenda CSI OTSC UEE OCS
Le alleanze della Russia dopo l’era sovietica
CSI Comunità degli Stati Indipendenti FEDERAZIONE RUSSA Kazakistan Ucraina Iran

ALLEANZE
anno: 1991 scopo: politico Federazione Russa Bielorussia Moldavia Pakistan
CSI OTSC UEE
OCS Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai BIELORUSSIA CSI OCS OTSC UEE Armenia
Kirghizistan
Georgia
Azerbaijan
India
Cina
anno: 2001 scopo: economico Tajikistan Uzbekistan
Turkmenistan
OTSC Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva
anno: 2002 scopo: militare Bielorussia
CSI OTSC UEE OCS
UEE Unione Economica Euroasiatica KAZAKISTAN Ucraina
anno: 2015 scopo: economico Kazakistan
CSI
Federazione Russa Moldavia
UCRAINA
Confini della ex Unione Sovietica (1991) Esce nel 2014 Georgia
CSI OCS
CSI UZBEKISTAN Armenia Uzbekistan Kirghizistan
Confini della Federazione Russa CSI OTSC OCS Azerbaijan
GEORGIA Turkmenistan
Entra nel 1993 KIRGHIZISTAN Tajikistan
Interventi russi dal 1990 al 2022 Esce nel 2009 Cina
Kazakistan
Ucraina Iran
Pakistan
Interventi russi dal 1990 al 1997 India
CSI OTSC OCS
TRANSNISTRIA (Moldavia) TAJIKISTAN

Guerra per la secessione della


regione dalla Moldavia CSI
Tajikistan
OCS Interventi russi dal 2014 al 2022
MOLDAVIA PAKISTAN
Sostegno ai separatisti dal 2017 OCS
CINA CRIMEA (Ucraina) LIBIA
Siria
Truppe regolari CSI OTSC UEE CSI Occupazione e annessione della Guerra civile
ARMENIA AZERBAIJAN regione Compagnia privata militare russa Wagner
Volontari
CSI Truppe regolari dal 2019
TURKMENISTAN MALI
Forza congiunta di peacekeeping Membro associato dal 2014
Libia
(Russia, Moldavia, separatisti)
OCS Presenza militare russa
1990-1992 IRAN
OCS DONBASS (Ucraina)
dal 2021 INDIA Sostegno al regime
OSSEZIA DEL SUD (Georgia) dal 2017 Guerra per la secessione del
Donetsk e Luhansk Compagnia privata militare russa Wagner
Guerra per la secessione della
Mali Sostegno ai separatisti dal 2021
regione dalla Georgia
SUDAN
Sostegno ai separatisti
Sudan Interventi russi dal 1999 al 2009 Truppe regolari
Presenza militare russa
Forza congiunta di peacekeeping DAGHESTAN (Russia) Compagnia privata militare russa Wagner Sostegno al regime
(Russia, Georgia, separatisti)
Invasione di brigate cecene a dal 2014
Compagnia privata militare russa Wagner
1991-1992 sostegno di ribelli separatisti SIRIA
ABKHAZIA (Georgia) Repubblica 2019
Centrafricana Sostegno al governo
Guerra civile KAZAKISTAN
Guerra per la secessione della Sostegno al regime di Bashar al Assad
Truppe regolari
regione dalla Georgia Stabilizzazione del Paese
Sostegno ai separatisti 1999 Bombardamenti aerei Truppe nell’ambito dell’OTSC
CECENIA (Russia) Flotta navale nel Mar Mediterraneo 2022
Bombardamenti aerei
Guerra per il reintegro della Truppe regolari
UCRAINA
Forza di peacekeeping (Russia) Cecenia nella Federazione Russa
Donbass Invasione (e annessione di quattro
1992-1993 Truppe regolari Compagnia privata militare russa Wagner regioni sud-orientali)
Transnistria
TAJIKISTAN dal 2015 Truppe regolari
Milizie cecene
Guerra civile REPUBBLICA CENTRAFRICANA
Crimea Mozambico 1999-2009 Bombardamenti aerei
Sostegno al governo
GEORGIA Guerra civile
Blocco navale nel Mar Nero
Truppe di frontiera Sostegno al governo
Occupazione delle regioni Compagnia privata militare russa Wagner
1992-1997 dell’Ossezia del Sud e Compagnia privata militare russa Wagner
CECENIA (Russia) dell’Abkhazia dalla Georgia (e dal 2022
Daghestan riconoscimento russo della loro dal 2018
Guerra di secessione della indipendenza) Ucraina
Cecenia MOZAMBICO
Cecenia dalla Federazione Russa Truppe regolari Kazakistan
Abkhazia
Ossezia
Presenza militare russa Mali
Truppe regolari
del Sud Bombardamenti aerei Compagnia privata militare russa Wagner Libia
Bombardamenti Sudan
Flotta navale nel Mar Nero 2019
1994-1996 2008 Mozambico
Cecenia Repubblica
Centrafricana
Tajikistan Georgia
Abkhazia Siria
Cecenia
Donbass
Ossezia del Sud
Daghestan Crimea
Transnistria
1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

2023
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

• l’aumento delle spese militari in Europa. A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina,


un numero crescente di Paesi si è impegnato a destinare il 2% del PIL nazionale alla
difesa. Nel 2014, erano tre i Paesi dell’Alleanza Atlantica (Grecia, Regno Unito e Stati
Uniti) che rispettavano tale indicazione. Nel 2022, quei Paesi sono diventati nove;
• il logoramento del regime del controllo degli armamenti, strumento complementare
ai pilastri di deterrenza e difesa della NATO, che aveva retto gli equilibri tra Mosca e
Washington negli ultimi decenni;
• il ritorno al ricatto dell’arma nucleare, causato dall’incapacità della Russia di

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


affermare la sua primazia militare e dall’indebolimento del proprio dispositivo
militare convenzionale;
• il configurarsi di importanti conseguenze sulle economie occidentali attraverso:
a) lo sforzo solidale di ricostruzione dell’Ucraina; b) l’impatto degli ampi flussi di
migranti e richiedenti asilo sui Paesi europei; c) le ricadute socio-economiche del
conflitto.

Le relazioni tra Federazione Russa e Cina


I rapporti tra Mosca e Pechino rimangono alla prioritaria attenzione intelligence,
ancor più in un anno che ha visto evoluzioni importanti in questo ambito. Il 2022 si è aperto,
infatti, con la più forte affermazione di unità d’intenti tra Russia e Cina dal 1950 a oggi,
allorché Stalin e Mao firmarono il Trattato di amicizia, alleanza e reciproca assistenza.
“L’amicizia tra i due Stati non ha limiti e non vi sono aree proibite di cooperazione”, hanno
proclamato Xi Jinping e Vladimir Putin al termine del summit di Pechino del 4 febbraio 17
2022. In quell’occasione, la Cina si è unita per la prima volta alla Russia nell’opporsi
all’allargamento della NATO, mentre Mosca ha ricambiato esprimendo netta contrarietà
a sistemi di alleanza chiusi anche nell’Indo-Pacifico, facendo diretto riferimento al patto
di sicurezza trilaterale sottoscritto da Australia, Regno Unito e Stati Uniti, noto come
AUKUS. Non veniva, invece, mai menzionata l’Ucraina, con cui la Cina aveva forti rapporti
di cooperazione, non solo commerciali ma anche in termini di forniture militari.
Nei mesi successivi sono emersi alcuni limiti di questa cooperazione. Pechino ha
sostenuto le ragioni russe sul piano della propaganda, pur continuando a dirsi a favore
del rispetto dei principi di sovranità e integrità territoriale, e ha aumentato le proprie
importazioni di idrocarburi a prezzi scontati, ma non ha fornito aiuti militari concreti allo
sforzo bellico russo in Ucraina, nonostante le richieste di Mosca in tal senso. Dopo il
vertice della Shanghai Cooperation Organization a Samarcanda (a metà settembre), Putin
ha pubblicamente dichiarato che la Cina aveva “domande e preoccupazioni” riguardo
alla guerra russa in Ucraina, ma pochi giorni dopo ha scelto comunque di annunciare
la mobilitazione parziale della popolazione russa e poi di dichiarare l’annessione delle
quattro regioni ucraine precedentemente citate.
Mosca e Pechino sono unite da alcuni interessi convergenti e dal timore che i Paesi
democratici possano minacciare la tenuta dei loro sistemi politici, ma nessuno dei due
sembra disposto a sostenere militarmente l’altro per ottenerli. Infine, i loro rapporti di
collaborazione sono resi più complicati dal crescente divario di potenza, basti pensare al
fatto che l’economia cinese è circa dieci volte più grande di quella russa.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Il ruolo della Turchia e gli accordi sul grano


Particolarmente profilato il ruolo assunto dalla Turchia in merito alla guerra in Ucraina.
Sin dall’inizio del conflitto, Ankara ha mostrato un significativo attivismo
diplomatico, proponendosi come mediatore tra Russia e Ucraina. La Turchia ha
assunto, infatti, una posizione caratterizzata dalla ricerca di un equilibrio tra le posizioni
occidentali (sostegno diplomatico all’Ucraina e all’integrità territoriale con la Crimea,
blocco degli Stretti del Mar Nero, condanna dei referenda delle quattro regioni ucraine a
fine settembre) e quelle di Mosca (mantenimento di canali di dialogo, non adesione alle
sanzioni contro la Russia, prosecuzione dell’acquisto dei flussi energetici), ritagliandosi
uno spazio preminente come mediatore e ospitando le tornate negoziali tra le parti nella
primavera del 2022.
Il ruolo di Ankara è stato importante soprattutto su tre dossier relativi alla crisi
ucraina: a) il raggiungimento dell’accordo sul “corridoio del grano”, la c.d. Black Sea
Grain Initiative-BSGI, tra Russia e Ucraina, promosso da Turchia e ONU, che permette
il transito in sicurezza di grano e cereali ucraini nel Mar Nero e la sua esportazione
sui mercati globali. L’accordo, siglato a luglio, ha istituito procedure condivise per
trasportare in sicurezza il grano in modo da ridurre parzialmente la crisi alimentare
che ha investito soprattutto l’area del Nord Africa e del Medio Oriente (vds. infografica
“Insicurezza alimentare nel mondo” pag. 39). La BSGI è stata poi rinnovata a novembre,
per altri quattro mesi, dopo il ritiro di Mosca dalle intese perché lamentava attacchi
ucraini contro il porto di Sebastopoli. L’azione turca è stata essenziale per riportare
18 la Russia in seno all’intesa e nel favorire l’accoglienza delle richieste russe relative
all’esportazione dei suoi fertilizzanti e prodotti alimentari; b) il dialogo sullo scambio dei
RELAZIONE ANNUALE 2022

prigionieri, rispetto ai quali la Turchia si è fatta anche diretta garante ospitando i soldati
del Battaglione Azov liberati; c) le discussioni congiunte all’Agenzia Internazionale per
l’Energia Atomica-AIEA di Vienna per convincere le parti a creare una zona di sicurezza
intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Le ricadute nei Balcani occidentali


La guerra in Ucraina ha rafforzato l’attenzione verso i Balcani occidentali, percepiti
come un punto debole dell’architettura di sicurezza europea e vulnerabili ad azioni di
ingerenza da parte della Russia. Mosca si connota come rilevante fattore esterno di
destabilizzazione del quadrante: con lo scopo di deteriorare la percezione dell’Unione
Europea e della NATO e rallentare le prospettive di integrazione euro-atlantica, e,
contestualmente, alimentando le tensioni interetniche (ad esempio, in Kosovo) e
sostenendo le politiche destabilizzanti di alcuni leader locali, come quello della Republika
Srpska (Bosnia-Erzegovina).
L’allargamento della UE nei Balcani occidentali, dopo il summit di Bruxelles
del giugno 2022, ha realizzato dei passi in avanti attraverso l’avvio dei negoziati per
l’adesione di Macedonia del Nord e Albania, la liberalizzazione dei visti per il Kosovo a
partire dal 2024 e la concessione dello status di candidato UE alla Bosnia Erzegovina.
I Paesi della regione sono stati negativamente colpiti dalla guerra in Ucraina, anche a
causa della dipendenza energetica dalla Russia e il conseguente aumento dell’inflazione.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Le votazioni dell’Assemblea
Generale dell’ONU sulla crisi ucraina

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


Il crescente isolamento politico-diplomatico della
Federazione Russa sulla scena internazionale, a seguito
delle sue iniziative militari in Ucraina, trova conferma
negli esiti delle votazioni sulle Risoluzioni adottate
dall’Assemblea Generale dell’ONU nel marzo 2014
(condanna dell’occupazione della Crimea) e ancor più nel
marzo 2022 (condanna dell’aggressione dell’Ucraina).
Per il via libera delle Risoluzioni ONU serve la maggioranza
dei 2/3 dei voti espressi, laddove le astensioni non
contano. Benché le Risoluzioni dell’Assemblea Generale
non siano vincolanti per la Comunità Internazionale, a
differenza di quelle del Consiglio di Sicurezza, esse hanno
un significativo valore politico-diplomatico e morale.
19

UN (United Nations)
FONTI
Condanna dell’occupazione della Crimea Condanna dell’aggressione all’Ucraina

RISOLUZIONE ONU RISOLUZIONE ONU

27 MARZO 2 MARZO
2014 2022
PAESI

193

100 FAVOREVOLI
ALLA CONDANNA
DELLA RUSSIA 58 ASTENUTI

11 CONTRARI
ALLA CONDANNA
DELLA RUSSIA 24 ASSENTI

141 FAVOREVOLI
ALLA CONDANNA
DELLA RUSSIA 34 ASTENUTI

5 CONTRARI
ALLA CONDANNA
DELLA RUSSIA 13 ASSENTI

I voti dei 193 Paesi nel 2014 e nel 2022 raggruppati per continente
PAESI PAESI PAESI PAESI PAESI
Albania
Andorra 44 AMERICA 35 53 47 14

OCEANIA
EUROPA

Austria

AFRICA
Belgio
Bulgaria

ASIA
Cipro
Croazia
Danimarca 2014 2022 2014 2022 2014 2022 2014 2022 2014 2022
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Grecia 2022 Come si legge
Aggressione all’Ucraina Arabia Saudita
Irlanda
Islanda Bahrain La visualizzazione descrive come i 193 Paesi hanno votato
Bhutan sulle Risoluzioni adottate dall’Assemblea Generale dell’ONU
Italia Benin nel 2014 e nel 2022.
Ucraina Federazione Russa Corea del Sud
Lettonia Cabo Verde Botswana Voto 2014
Liechtenstein Ciad Burkina Faso Filippine Voto 2022
Lituania Isole Mauritius Camerun Georgia
2014 Paese Paese
Lussemburgo Liberia Comore Giappone Paese Paese
Macedonia del Nord Occupazione della Crimea Giordania
Malawi Congo
CONTINENTE

2014
2022

2014
2022
Malta Niger Costa d'Avorio Indonesia
Moldavia Nigeria Egitto Kuwait
Monaco Antigua-Barbuda Rep. Dem. del Congo Eritrea Libia
Montenegro Eswatini Maldive Afghanistan Colonna 1 Colonna 2
Argentina Seychelles Stesso voto nel Voto differente
Norvegia Belize Sierra Leone Etiopia Malesia Brunei 2014 e nel 2022 nel 2022
Paesi Bassi Bahamas Bolivia Somalia Gabon Qatar Cambogia
Polonia Barbados Brasile Tunisia Gambia Singapore Myanmar Favorevoli alla condanna Astenuti
Portogallo Canada Cuba Algeria Ghana Thailandia Nepal Contrari alla condanna Assenti
Regno Unito Cile Dominica Angola Gibuti Turchia Armenia
Repubblica Ceca Colombia Ecuador Burundi Guinea Corea del Nord Israele
Romania Costarica Giamaica Mali Kenya Siria Libano
San Marino Guatemala Guyana Mozambico Lesotho Bangladesh Oman
Slovacchia Haiti Grenada Namibia Madagascar Cina Timor Est Australia
Slovenia Honduras Nicaragua Senegal Mauritania India Emirati Arabi Uniti Isole Marshall
Spagna Messico Paraguay Sudafrica Rep. Centroafricana Iraq Yemen Isole Salomone
Svezia Panama St. Kitts e Nevis Sudan del Sud Ruanda Kazakistan Iran Kiribati
Svizzera Perù St. Lucia Tanzania São Tomé e Príncipe Mongolia Kirghizistan Micronesia Fiji
Ucraina Rep. Dominicana St. Vincent e Grenadine Uganda Sudan Pakistan Laos Nuova Zelanda Nauru
Ungheria Stati Uniti Suriname Guinea Equatoriale Togo Sri Lanka Tajikistan Palau Tonga
Bielorussia Bosnia-Herzegovina Trinidad e Tobago Uruguay Guinea Bissau Zambia Vietnam Azerbaijan Papua Nuova Guinea Tuvalu
Federazione Russa Serbia El Salvador Venezuela Marocco Zimbabwe Turkmenistan Uzbekistan Samoa Vanuatu

EUROPA AMERICA AFRICA ASIA OCEANIA


2014
2022

2014
2022

2014
2022

2014
2022

2014
2022

2014
2022
2014
2022

2014
2022

2014
2022

2014
2022

I voti dei 193 Paesi nel 2014 e nel 2022 raggruppati per continente e per differenza di voto
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

In risposta, al Summit UE-Balcani occidentali del 6 dicembre 2022, tenutosi a Tirana,


la UE ha annunciato un pacchetto del valore complessivo di 3,5 miliardi di euro, di
cui 1 miliardo di euro per incrementare la resilienza della regione in risposta alla crisi
energetica. Nonostante l’influenza del Cremlino, tutti Paesi balcanici hanno votato in
supporto delle risoluzioni dell’Assemblea Generale ONU contro l’azione russa in Ucraina
e si sono allineati, con eccezione della Serbia, alle sanzioni internazionali contro Mosca.
In tale ottica, il 2022 ha fatto registrare ripetute ondate di tensioni tra Serbia e
Kosovo, le ultime avvenute sul finire dell’anno, con l’elevazione di barricate e blocchi

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


stradali nelle 4 municipalità del Nord Kosovo, a dominanza etnica serba, scaturite dalla
decisione di Pristina di non riconoscere i documenti di identità serbi e imporre la re-
immatricolazione delle autovetture con targa serba circolanti nel Kosovo.
L’Italia concorre al mantenimento della stabilità nell’area sia attraverso la missione
europea EULEX (European Union Rule of Law Mission), che svolge una funzione di
sostegno alle istituzioni kosovare, sia con la missione NATO KFOR, nuovamente a
comando italiano dal 10 ottobre scorso. Il 22 novembre esponenti del Governo italiano
si sono recati in Kosovo e Serbia per cercare di allentare le tensioni e per accelerare il
percorso di adesione all’Unione Europea.

1.3. Le conseguenze geoeconomiche

La crescita dei prezzi delle materie prime energetiche e le sue conseguenze 21


La combinazione di un alto livello di integrazione economica globale e di una forte
centralità della Russia negli scambi energetici mondiali – con una quota pre-conflitto
di circa il 12% del mercato petrolifero e del 20% di quello del gas – ha reso l’andamento
rialzista e altamente volatile dei prezzi delle materie prime energetiche una delle
conseguenze più evidenti e pervasive, sul piano economico, del conflitto in Ucraina.
La dinamica ha riguardato, in primo luogo, l’Europa occidentale che, dopo aver
beneficiato per decenni del contributo positivo delle forniture energetiche russe per
sostenere la competitività della propria economia, si è trovata nella necessità di affrontare le
implicazioni negative della forte interdipendenza raggiunta. Primo cliente delle esportazioni
energetiche di Mosca, l’UE, al momento dello scoppio del conflitto, dipendeva dalla Russia
per quasi il 40% del proprio fabbisogno di gas e per oltre il 20% di quello petrolifero.
All’aggravarsi della situazione sul terreno e al parallelo peggioramento delle
aspettative degli operatori di mercato a fronte del dispiegarsi delle misure di guerra
economica, il prezzo del gas sul mercato europeo ha conosciuto una fase caratterizzata
da forti rialzi e volatilità, tanto che l’indice di riferimento continentale TTF (Title Transfer
Facility, punto di scambio virtuale per il gas naturale nei Paesi Bassi) è arrivato a toccare i
340 euro a MWh, oltre 15 volte i prezzi di inizio 2021, accelerando una tendenza rialzista
emerso già a fine 2021 in ragione di una domanda più forte delle aspettative.
Vincolati dalla rigidità del sistema infrastrutturale basato sui gasdotti, gli
importatori europei di gas non hanno potuto fare ricorso, se non in modo parziale, a
forniture in grado di rimpiazzare integralmente i flussi dalla Russia.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

A peggiorare ulteriormente la situazione ha concorso l’effetto moltiplicatore che


l’aumento del prezzo del gas ha esercitato su quello dell’energia elettrica, penalizzando
ulteriormente le imprese europee rispetto alle concorrenti di altri Continenti, solo
marginalmente interessate dagli effetti del conflitto.

FIGURA 2
L’approvvigionamento energetico italiano dall’estero

GAS PETROLIO CARBONE


2021 2022 2021 2022 2021 2022
13% 20% 19% 17% 7% 4%
2% 4%
5% 2% 6% 0% 8%
3% 4% 5% 8%
10% 6%
10% 10% 3% 7% 8% 9%
15% 14% 3%
13% 18%
22%
40%
17% 15%
23% 18%
15% 53%
34% 19%
29% 31%
21%
10%

72,60
miliardi di m3
70,10
miliardi di m3
57,02
milioni di tonnellate
57,06 *
milioni di tonnellate
9,53
milioni di tonnellate
13,00*
milioni di tonnellate
Russia Nord Europa Russia Stati Uniti Russia Australia
Algeria Libia Libia Arabia Saudita Stati Uniti Indonesia
22 Azerbaigian GNL Azerbaigian Kazakistan Sud Africa Colombia
Iraq Altri Spagna Altri
RELAZIONE ANNUALE 2022

* Stima basata sui primi 11 mesi dell’anno


Snam
FONTI Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica

A fronte di picchi di prezzo insostenibili per molti operatori economici – soprattutto


nei sistemi produttivi, come quello italiano, a forte componente manifatturiera (vds.
infografica “Le ricadute della congiuntura energetica sul tessuto produttivo nazionale” pag.
23) – si sono manifestati rischi di interruzione della continuità aziendale per talune
aziende energivore, con le conseguenti ricadute negative su capacità industriale e
assetti socio-economici.
Alle criticità specifiche del contesto regionale europeo si sono sommate tendenze
di carattere globale, come quelle legate agli aumenti delle quotazioni petrolifere che,
aggravati dal rafforzamento del dollaro rispetto all’euro, hanno pesato negativamente
sulle prospettive di crescita dell’UE e dell’Italia e che, come si dirà meglio in seguito,
sono riusciti a conseguire una buona performance economica nel corso del 2022. Si
tratta, peraltro, di dinamiche che scontano anche l’aspettativa, da parte degli operatori,
che le misure restrittive imposte alle esportazioni petrolifere russe possano creare
scompensi nei commerci internazionali, con un effetto, in ultima analisi, di stabile rialzo
delle quotazioni, quantomeno fino allo stabilizzarsi del contesto geopolitico.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Le ricadute della congiuntura


energetica sul tessuto
produttivo nazionale

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


Il conflitto russo-ucraino e i collegati sconvolgimenti
internazionali, tra cui l’utilizzo dell’energia come arma da
parte di Mosca, hanno determinato un’estrema volatilità
dei prezzi delle commodity energetiche nel corso dell’anno
passato, impattando a livello nazionale, in primis, le realtà
produttive appartenenti ai settori energivori e gasivori.
Sul piano industriale, tali settori producono circa 340
miliardi di euro di valore aggiunto (il 20% del PIL nazionale)
e occupano 5 milioni di persone (il 25% del totale dei
lavoratori). A livello aggregato, questi segmenti sono
riconducibili ad ambiti strategici quali manifatturiero
23
(agroalimentare, siderurgia e chimica), dei trasporti, delle
costruzioni e della gestione dei rifiuti. Il perdurare e/o
l’intensificarsi della crisi energetica impatterà, da un lato,
il Centro-Nord sui piani occupazionale e della continuità
aziendale in ragione di una maggiore concentrazione
del tessuto imprenditoriale energivoro, dall’altro, il
Centro-Sud, su nuclei familiari e piccole realtà industriali,
considerati i più bassi livelli reddituali e di concentrazione
industriale.

Elaborazione dati BvD (Bureau van Dijk)


Gestore dei Mercati energetici
FONTI
CONCENTRAZIONE AZIENDE GASIVORE
Milano
CONCENTRAZIONE AZIENDE ENERGIVORE Milano
Napoli Brescia
Parma Bergamo
Modena Vicenza
Bari Torino
Salerno Varese
Roma Treviso
Brescia
Mantova Top 20 gasivore Top 20 energivore Modena
Parma
Verona Verona
Cuneo Milano Milano Padova
Torino Lecco
Treviso Napoli Brescia Como
Vicenza Mantova
Reggio Emilia Parma Bergamo Bologna
Padova
Catania Modena Vicenza Roma
Udine
Bologna
Bergamo
Bari Torino Monza e Brianza
Reggio Emilia
Palermo
Bolzano
Salerno Varese Firenze
Cuneo
Cremona Roma Treviso Napoli
Caserta Pordenone
Piacenza Brescia Modena Biella
Perugia Lucca
Foggia Mantova Parma Salerno
Messina Perugia
Teramo Verona Verona Bari
Firenze Cremona
Udine Cuneo Padova Pavia
Trapani
Trento Torino Lecco Pesaro Urbino
Prato
Reggio Calabria
Avellino
Treviso Como Alessandria
Trento
Genova
Sassari
Vicenza Mantova Ravenna
Novara
Cosenza Reggio Emilia Bologna Venezia
Novara Ancona
Cagliari Padova Roma Macerata
Lecco Chieti
Latina Catania Udine Teramo
Venezia Ferrara
Ravenna Bologna Monza e Brianza Bolzano
Forlì Cesena
Varese Bergamo Reggio Emilia Pistoia
Caserta
Potenza
Ferrara
Palermo Firenze Forlì Cesena
Frosinone
Ancona Latina
Ragusa Catania
Alessandria Concentrazione aziende gasivore Concentrazione aziende energivore Rovigo
Lecce Top 10 gasivore ed energivore Avellino
Imperia Siena
minima elevata minima elevata
Como
Arezzo
Milano Piacenza
Genova
Massa Carrara Brescia Vercelli
Rovigo Rimini
Lodi
Valore aggiunto settori energivori e gasivori Bergamo Come si legge Viterbo
Monza e Brianza Lodi
Pesaro Urbino Parma Ascoli Piceno
Campobasso Lombardia L’infografica rappresenta la georeferenziazione, Asti
Agrigento Modena Legenda su base regionale e provinciale, di un campione Ragusa
Piemonte Friuli Venezia Giulia
significativo di imprese appartenenti ai settori
VALORE AGGIUNTO Torino
Pescara Pisa
Viterbo energivori e gasivori. Sono indicate le prime Foggia

> 40%
Elevata concentrazione di aziende

+ Vicenza
Sondrio Veneto venti provincie per numero di imprese Pescara
Siracusa sia gasivore che energivore Potenza
energivore e gasivore sul totale del campione
Livorno
Benevento
Emilia Romagna Verona Gas naturale
analizzato, classificando le provincie in base alla
Sondrio
Cagliari
Pavia Marche Treviso Energia elettrica concentrazione di tali aziende sul proprio Arezzo
Vercelli Regioni in cui il valore aggiunto dei settori Umbria territorio. Sono evidenziate, inoltre, le regioni Livorno
Nuoro energivori e gasivori, sul totale del valore Abruzzo
Roma nelle quali il valore aggiunto industriale Belluno
Lucca L'Aquila
Siena aggiunto industriale è superiore al 40% prodotto dai settori energivori e gasivori è Savona
Chieti superiore al 40% del totale di quello prodotto in Taranto
Rimini tale regione. Messina
Frosinone Palermo
Savona Trapani
Ascoli Piceno Terni
Catanzaro Benevento
Macerata Verbano Cusio Ossola
Taranto 1,2 0,9 0,9 1,4 1,1 1,0 1,2 1,8 2,5 2,2 1,4 1,3 Lecce
Oristano Caltanissetta
Pordenone Siracusa
La Spezia Reggio Calabria
Caltanissetta Campobasso

2022
Grosseto =1,00 Brindisi
Pisa Euro/Smc Ogliastra
Pistoia Cosenza
L'Aquila
Vibo Valentia
ANDAMENTO PREZZI GAS NATURALE ED ELETTRICITÀ Scala grafica
=100
Gorizia
Grosseto
Prato Euro/MWh Catanzaro
Terni Fermo
Crotone Isernia
Gorizia Oristano
Ogliastra Sassari
Fermo La Spezia
Isernia Agrigento
Brindisi Massa Carrara
Trieste Trieste
Barletta Andria Trani 225 212 308 246 230 271 442 543 430 212 225 365 Nuoro
Matera Matera
Asti Rieti
Rieti Imperia
Verbano Cusio Ossola Sud Sardegna
Enna Enna
Aosta Aosta
Biella
Sud Sardegna
Belluno GENNAIO FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE
Crotone
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

La sicurezza dei gasdotti


Le conseguenze del conflitto in Ucraina, se per un verso hanno posto in luce la
vulnerabilità delle infrastrutture energetiche essenziali per il funzionamento delle
società europee, per altro verso hanno messo alla prova, con successo, la resilienza
del sistema di approvvigionamento del gas naturale a livello continentale. Il processo
di lungo periodo di diversificazione delle direttrici di sviluppo – anche in ragione della
previsione normativa europea che ciascuna rete debba poter funzionare, almeno
temporaneamente, senza il principale fornitore, ossia la c.d. condizione N-1 – e di

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


potenziamento delle interconnessioni intraeuropee ha costituito un imprescindibile
punto di partenza per una più ampia dinamica di diversificazione delle rotte e dei
fornitori, soprattutto nella prospettiva di un maggiore ricorso alle forniture di gas
naturale liquefatto via metaniera.
In questo quadro, è stato prioritario il supporto informativo alla tutela dell’integrità
delle infrastrutture energetiche, esposte a una minaccia vieppiù aggressiva e
potenzialmente esprimibile, oltre che attraverso lo strumento cyber, anche con iniziative
a carattere convenzionale, come nel caso dell’attacco ai gasdotti Nord Stream e Nord
Stream 2 dello scorso settembre.
In tale fase di implementazione della strategia europea di affrancamento dalla
dipendenza dalla Russia, nella quale i nuovi terminali di importazione sono ancora in fase
di realizzazione, le infrastrutture esistenti, utilizzate con crescente intensità, diventano
infatti obiettivi altamente paganti per gli attori ostili.
25
La tutela della sicurezza energetica nazionale
In un contesto caratterizzato da cogenti obiettivi, definiti a livello globale ed
europeo, in materia di decarbonizzazione, le politiche energetiche nazionali sono
incardinate su un principio di diversificazione che si declina a molteplici livelli,
interessando la composizione del paniere energetico nel suo insieme, ma anche
l’origine dei flussi di approvvigionamento di ciascuna fonte e le relative direttrici di
trasporto.
Nel descritto panorama, hanno assunto rilievo informativo i fattori suscettibili
di rallentare il dispiegamento degli effetti delle politiche nazionali, come i tentativi di
Paesi terzi e/o di operatori internazionali di accaparrarsi, anche con il ricorso a modalità
asimmetriche/non convenzionali, i flussi di materie prime energetiche destinati
all’Italia, nonché le forniture internazionali di impianti/attrezzature fondamentali per
la diversificazione infrastrutturale.
Importanti sono anche gli sviluppi dei mercati internazionali a carattere
strategico per le diverse fasi della transizione energetica, il cui orizzonte temporale
impone un passaggio graduale da fonti fossili ad alternative non climalteranti, con una
prospettiva pluridecennale. In tal senso, il monitoraggio intelligence ha riguardato in
primo luogo le dinamiche relative ai mercati degli idrocarburi, anche al fine di cogliere
criticità nelle regioni più significative in termini di potenziale geologico, dove un
regolare flusso di investimenti è necessario a mantenere la sostenibilità economica
dei mercati energetici globali in questa fase della transizione.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Non di secondario valore, del pari, i potenziali sviluppi relativi alle materie prime e
alle tecnologie necessarie per la decarbonizzazione, volti a individuare tempestivamente
l’emergere di possibili colli di bottiglia o posizioni di monopolio suscettibili di
compromettere, in prospettiva, l’equilibrio tra sostenibilità energetica e tutela della
sovranità tecnologica europea.

Le sanzioni economico-finanziarie alla Russia e le loro implicazioni per l’Italia e


l’Europa
Nel corso del 2022 l’Unione Europea, in stretto coordinamento con i Paesi del
G7, ha promulgato nove pacchetti sanzionatori nei confronti della Federazione Russa,
rafforzando in maniera significativa il regime sanzionatorio già in vigore dal 2014. Le
misure implementate impongono restrizioni finanziarie, commerciali, di business, nonché
divieti di viaggio e misure di congelamento di beni e patrimonio. Nel suo complesso, il
corpus sanzionatorio rappresenta uno sviluppo fondamentale nel campo delle relazioni
internazionali, in quanto non esistono, per strumenti adottati e intensità complessiva,
precedenti di pressioni a livello economico e finanziario su un Paese paragonabile alla
Russia in termini di dimensione e rilevanza per le catene globali del valore. Le inevitabili
implicazioni per l’Italia e l’Europa si declinano, innanzitutto, in una perdita di interscambio
commerciale: le esportazioni italiane in Russia valevano 7,7 miliardi di euro nel 2021,
una quota minoritaria (l’1,5%) dell’export complessivo ammontante a 516 miliardi di
euro, ma significativo per determinate filiere aziendali storicamente presenti in Russia.
26 Quanto alle importazioni, l’Italia si riforniva dalla Russia, oltre che di combustibili fossili,
di quote significative di prodotti ferrosi, argilla, alluminio, rame e platino. Tali flussi di
RELAZIONE ANNUALE 2022

materie prime, sebbene non direttamente oggetto di sanzioni, hanno subìto rincari di
prezzo e/o interruzioni, con un inevitabile impatto sul tessuto industriale nazionale ed
europeo.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Le conseguenze del conflitto e


delle sanzioni sui mercati delle
commodity

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


Nel corso del 2022, in risposta all’invasione Russa
dell’Ucraina, è stato progressivamente rafforzato il regime
sanzionatorio europeo nei confronti della Federazione
Russa attraverso la promulgazione di nove pacchetti
sanzionatori contenenti restrizioni finanziarie nei confronti
di persone fisiche e giuridiche russe, divieti di business
e di fornitura di servizi accessori tecnici e/o legali, divieti
di importazione e di esportazione, nonché restrizioni
patrimoniali e individuali. Tali sviluppi hanno generato, nel
corso dell’anno, grande volatilità nei mercati internazionali,
impattando particolarmente i prezzi di un gran numero di
27
commodity energetiche, agroalimentari e minerarie per
le quali la Russia è un esportatore di primo piano a livello
globale, nonché, conseguentemente, le aree geografiche
più esposte alle importazioni russe. Tali squilibri nei mercati
internazionali appaiono in parte rientrati entro la fine del
2022, dimostrando l’avvenuta parziale riorganizzazione
dei flussi commerciali, il rallentamento della crescita
economica globale e la perdita di quote di mercato per
specifici esportatori russi colpiti dalle sanzioni.

IMF (International Monetary Fund)


OEC (The Observatory of Economic Complexity)
FONTI
1° PACCHETTO 2° PACCHETTO 3° PACCHETTO 4° PACCHETTO 5° PACCHETTO 6° PACCHETTO 7° PACCHETTO 8° PACCHETTO 9° PACCHETTO
Come si legge
23 febbraio 2022 25 febbraio 2022 28 febbraio 2022 15 marzo 2022 8 aprile 2022 3 giugno 2022 21 luglio 2022 6 ottobre 2022 16 dicembre 2022

Finanziarie La visualizzazione riporta cronologia e tipologia delle misure


contenute nei nove pacchetti sanzionatori, i principali flussi di
Export esportazioni russe, antecedenti al conflitto, verso Europa, Americhe,
Asia e Africa, nonché l’andamento dei prezzi delle commodity per le
Import quali la Russia deteneva una quota significativa dell’export globale.

Business

Individuali

Legenda Grano Gas TTF Petrolio Brent


Sanzioni finanziarie 441,1 69,9 122,71

USD per 1000 Kg

USD barile
Sanzioni sull’export

Sanzioni sull’import

USD BTU
Sanzioni commerciali 81,50

Sanzioni individuali gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
321,9
Invasione russa dell’Ucraina gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Export Russia
20,8
Petrolio
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Gas Naturale
Energia
Carbone
Ferro Grano
147,3 Mais
Fertilizzanti Agroalimentare

EUROPA Rame
Petrolio Alluminio
Gas Naturale
Carbone Federazione Russa Nickel
Minerali
USD per 1000 Kg

Mais
Fertilizzanti Platino e Palladio
Rame
Alluminio Titanio
Nickel Ferro e acciaio
Platino e Palladio
Titanio Ghisa
Ferro e acciaio
Ghisa Semilavorati in ferro Metalli
94,5 Semilavorati in ferro
Lingotti di acciaio Lingotti di acciaio
Ferro laminato a caldo Ferro laminato a caldo
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

Alluminio
AMERICHE 3.498,4
Fertilizzanti
Platino e Palladio
Titanio
Ferro e acciaio
Ghisa
Semilavorati in ferro
Lingotti di acciaio

ASIA

USD per 1000 Kg


Nickel Rame Petrolio
Gas Naturale
33.942,2 10.230,9 Carbone
Grano
Mais
Fertilizzanti
2.224,8
USD per 1000 Kg

Rame
Alluminio gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
USD per 1000 Kg

Nickel
Platino e Palladio
Titanio

7.544,8
Ferro e acciaio
Ghisa
Platino e Palladio
Semilavorati in ferro

USD per oncia troy


gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Lingotti di acciaio
Ferro laminato a caldo 1.813,0

21.481,9 AFRICA
Grano
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Ferro e acciaio
Semilavorati in ferro
Ferro laminato a caldo 1.407,4
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

“Coercizione economica”
La fase storica apertasi alla fine della competitori) o di beneficio condizionale
Guerra Fredda è stata caratterizzata dalla (attraverso l’offerta di vantaggi in cambio
formazione di una rete di interconnessioni di allineamento politico).
globali tra attori pubblici e privati, nei A fronte di una crescente rilevanza dei
quali transitano i flussi finanziari, di fenomeni di “guerra economica”, l’UE
informazioni, energetici e di beni. si sta dotando di strumenti finalizzati a

Il conflitto russo-ucraino e le sue ricadute


In un quadro di crescente aumento della tutelare la propria autonomia strategica
conflittualità internazionale, gli attori e a confrontarsi con gli altri blocchi
che controllano gli snodi cruciali di tali economici globali su un piano di parità.
reti asimmetriche, in particolare di quelle In questo quadro si inserisce l’Anti-
finanziarie, energetiche e delle “Tecnologie Coercion Instrument (ACI), uno strumento
dell’Informazione e della Comunicazione”, difensivo la cui adozione è stata proposta
possono sfruttare tale posizione di l’8 dicembre 2021 dalla Commissione
forza per attuare azioni di “coercizione Europea e che prevede, in risposta ad azioni
economica”, intesa come l’utilizzo di di “coercizione economica” nei confronti di
strumenti sul piano economico, finanziario un Paese UE, l’adozione di contromisure
e commerciale per finalità politiche. formali di “coercizione economica” attuate
Tali azioni di pressione economica secondo modalità di danno diretto, con
possono avvenire in maniera formale l’obiettivo di difendere gli interessi europei
(con dichiarazione pubblica da parte e degli Stati membri in ambito industriale,
delle Autorità di un Paese) o informale energetico e finanziario, in un generale 29
(condotta in modo opaco) e perseguire percorso volto a conseguire un’autonomia
finalità politiche secondo modalità di strategica rafforzata e a tutelare la
danno diretto (con misure restrittive sicurezza economica dei Paesi del blocco.
dei flussi, che svantaggiano rispetto ai
L’instabilità globale:
teatri e fattori di crisi

2.1. Le dinamiche dell’immigrazione irregolare ................................................................................................................................... 33


Infografica - Immigrazione irregolare ................................................................................................................................................ 35
2.2. I riflessi delle crisi geopolitiche sulla sicurezza alimentare globale .................................................................................... 38
Infografica – Insicurezza alimentare nel mondo ............................................................................................................................ 39
2.3. Le dinamiche del Nord Africa e del Medio Oriente ...................................................................................................................... 42
Infografica – Principali criticità dell’area MENA .............................................................................................................................. 45
Box – Il Trattato di delimitazione marittima tra Libano e Israele .............................................................................................. 48
2.4. Le dinamiche di Sahel, Corno d’Africa e Africa Centrale e Australe ...................................................................................... 49
Infografica – Dinamiche di Sahel, Corno d’Africa e Africa Centrale e Australe ...................................................................... 51
2.5. La regionalizzazione del jihad ............................................................................................................................................................ 54
Box – L’eliminazione dei vertici del jihad ........................................................................................................................................... 56
Infografica – I fronti del jihad in Africa subsahariana .................................................................................................................... 57
2.6. Equilibri e tensioni nel quadrante asiatico .................................................................................................................................... 59
Box – La Cina dopo il XX Congresso del PCC .................................................................................................................................... 60
Infografica – Le aree di crisi nel Continente asiatico ..................................................................................................................... 63
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

2.1. Le dinamiche dell’immigrazione irregolare

Lo scenario globale
Fattori molteplici e ricorrenti di medio-lungo periodo, come l’instabilità politica, i
conflitti armati, i cambiamenti climatici estremi e la forte spinta demografica, hanno
contribuito a mantenere elevata, anche nel 2022, la pressione dei flussi migratori
irregolari in direzione dell’Italia e dell’Europa, principalmente dall’Africa, dal Medio

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


Oriente e dall’Asia.
In aggiunta, ulteriori eventi di natura più contingente, come gli effetti avversi
della pandemia e, più recentemente, del conflitto russo-ucraino sull’economia di
molti Paesi, in particolare del Medio Oriente e del Nord Africa (ove la scarsità negli
approvvigionamenti di grano si somma ai timori di un peggioramento delle condizioni
di vita), hanno determinato, rispetto al 2021, un aumento notevole dei flussi migratori
irregolari.
Anche le conseguenze del cambiamento climatico, che si manifestano sempre
più con eventi metereologici estremi, accentuano la recrudescenza dell’immigrazione
irregolare tanto da alcune regioni africane (Sahel e Corno d’Africa) quanto da alcuni Paesi
asiatici, a partire dal Bangladesh, la terza nazionalità dichiarata allo sbarco sulle nostre
coste.
Con particolare riferimento alle principali aree di crisi umanitarie (Siria, Afghanistan,
Ucraina), che hanno contribuito ad alimentare la pressione migratoria sul nostro Paese 33
(sia pure in termini talvolta diversi da quella generata dall’immigrazione irregolare),
l’azione di monitoraggio si è concentrata sulle possibili infiltrazioni di soggetti
controindicati nei flussi dei profughi in ingresso sul territorio nazionale.
In generale, in relazione alla complessità del fenomeno migratorio irregolare e
all’obiettivo preminente della sicurezza nazionale, l’attenzione dell’Intelligence si è
soffermata sull’analisi delle principali rotte e direttrici dell’immigrazione irregolare,
sull’attivismo di trafficanti e facilitatori – incluso il profilo del falso documentale – che,
individualmente o in forma associativa, alimentano i trasferimenti irregolari verso l’Italia
e l’Europa. Analoga attenzione è stata rivolta a eventuali infiltrazioni di estremisti nei
flussi migratori, sebbene non siano emersi indicatori di un utilizzo strutturato dei canali
dell’immigrazione irregolare per finalità di terrorismo.

Attivismo dei network criminali


La rotta del Mediterraneo centrale, caratterizzata da flussi che originano
prevalentemente dalle coste libiche e tunisine, si conferma la principale direttrice di
trasferimento via mare di migranti irregolari in Italia. In Libia, primo Paese di partenza
su tale rotta, la presenza di strutturate reti criminali con proiezioni transnazionali,
attestate soprattutto a Zuwarah, Az Zawiyah e Sabratah, rappresenta uno dei principali
fattori di facilitazione dell’immigrazione irregolare verso le nostre coste ed è una delle
cause del forte incremento della pressione migratoria via mare rilevato nel corso del
2022, con una offerta di “servizi” per i migranti irregolari estremamente flessibile in
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

grado di adattarsi velocemente sia al quadro politico-securitario sia alla stagionalità


delle condizioni meteo-marine. La gestione illegale del fenomeno migratorio assicura,
del resto, un ritorno economico spesso anche per gli strati meno abbienti della società,
rendendo la sua eradicazione estremamente complessa.
La consistente presenza in Libia di migranti egiziani, la prima nazionalità dichiarata
allo sbarco sulle coste italiane, risulta ascrivibile ad alcuni fattori tra cui, non ultimo,
l’esistenza di stabili connessioni tra trafficanti attestati in Libia ed Egitto. Rilevante
appare anche l’esistenza di un coordinamento tra trafficanti attivi nell’Ovest e nell’Est
del Paese, con particolare riferimento all’afflusso di egiziani, nonché tra reti criminali
libiche e reclutatori/facilitatori dei Paesi di origine e transito dei migranti. Sono stati
rilevati collegamenti anche tra gruppi criminali libici attestati ad Az Zuwarah e trafficanti
tunisini attivi principalmente a Sfax (Tunisia). Un simile quadro di sinergie operative
transnazionali permette di gestire in modo flessibile l’intera filiera dell’immigrazione
irregolare, dai Paesi di origine sino alle località di imbarco.
Sebbene la maggioranza delle traversate origina dalle coste a Ovest di Tripoli,
spesso con uno scalo in Cirenaica per imbarcare altri migranti, nel corso del 2022 si
è registrata una crescente recrudescenza delle partenze direttamente dalla Cirenaica,
ascrivibile, in primo luogo, al potenziamento dei sodalizi criminali locali e alla maggiore
richiesta migratoria egiziana. La peculiarità di quest’ultima direttrice è l’utilizzo di
“barconi” particolarmente capienti, in grado di raggiungere in autonomia le coste italiane
anche con condizioni meteorologiche avverse, agevolando, così, le traversate anche nei
34 mesi invernali, solitamente meno favorevoli a tali spostamenti.
Dalla Tunisia, secondo Paese di partenza dei flussi via mare diretti in Italia, nonché
RELAZIONE ANNUALE 2022

seconda nazionalità dichiarata allo sbarco sul territorio nazionale, la spinta migratoria
risulta in aumento rispetto al 2021 (+ 60%) principalmente a causa della perdurante
crisi economico-sociale e la vicinanza geografica alle coste italiane. Tale flusso rimane
caratterizzato da una natura prevalentemente autoctona, sebbene si registri una
crescente presenza, sia in termini assoluti che percentuali, di subsahariani, spesso
presenti da tempo nel Paese.
L’immigrazione irregolare è gestita da gruppi criminali prevalentemente autoctoni,
non strutturati, talvolta attivi nel settore ittico, dediti alla gestione di un’ampia gamma
di attività criminali che vanno dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina,
al contrabbando di tabacchi, al traffico di sostanze stupefacenti e di idrocarburi. Al
riguardo, nel corso del 2022, sono emersi all’attenzione dell’Intelligence anche alcuni
sodalizi criminali composti da cittadini tunisini e italiani coinvolti in vari traffici illeciti tra
cui il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.
I flussi in ingresso in Tunisia dai Paesi confinanti si confermano da Ovest (Algeria),
in coesistenza con i traffici di oli minerali, di stupefacenti e di altri beni, e da Sud-Est
(Libia).
Le imbarcazioni usate dai facilitatori sono, diversamente dal caso libico, natanti
prevalentemente di dimensioni più contenute, meno resistenti e capienti, ma veloci e
quindi difficilmente identificabili, che talvolta determinano i cc.dd. “sbarchi fantasma”,
eludendo il dispositivo di controllo nazionale.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Immigrazione irregolare

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


Nel 2022, l’immigrazione irregolare verso l’Italia è stata
caratterizzata, rispetto all’anno precedente, da un
marcato aumento dei flussi su tutte le rotte marittime e
terrestri. Il nostro Paese, in linea con gli anni precedenti,
continua a rivelarsi la principale porta d’ingresso e transito
di migranti irregolari nell’Unione Europea. Tale fenomeno,
analizzato in una prospettiva olistica che ricomprende
molteplici push e pull factors di lungo e medio-breve
periodo, è altresì marcatamente agevolato da un
attivismo criminale – di natura associativa o individuale –
presente su tutte le rotte migratorie in grado di creare un
35
ingente indotto economico che rende le relative attività di
prevenzione e contrasto più ardue. Infine, le attuali aree di
crisi umanitaria e di instabilità socio-politica continuano a
spingere un notevole numero di persone a emigrare alla
ricerca di migliori condizioni di vita.

Eurostat
IOM (International Organization for Migration)
FONTI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Ministero dell’Interno
UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees)
UNRWA (United Nations Relief and Work Agency)
Paesi di primo ingresso UE
I PRIMI 5 PAESI
Sfollati interni* e rifugiati in: Come si legge
Serbia
Siria 7.100.000 Giordania 3.050.000 Libia 856.000
Italia Spagna Grecia Cipro Bulgaria Iraq 6.440.000 Pakistan 1.700.000 Iran 849.000 L’infografica ritrae le rotte migratorie terrestri e
Italia marittime di ingresso in Italia (cartina in basso) e
Yemen 4.400.000 Striscia di Gaza 1.475.000 Mali 453.000
Sudan 4.200.000 Libano 1.342.000 Egitto 360.000 quelle percorse dai migranti per raggiungere i Paesi
Turchia Turchia 4.000.000 Ciad 1.100.000 India 250.000 di partenza e transito prima di intraprendere l’ultima
119.031

31.219

18.308

17.284

15.605
Afghanistan 3.600.000 Bangladesh 930.000 Algeria 102.000 tratta verso il territorio nazionale (cartina in alto).
Grecia Nigeria 3.200.000 Cisgiordania 871.500 Tunisia 9.500
Tunisia Ciò si arricchisce con i dati sulle maggiori aree di crisi
Cipro Siria umanitarie o di instabilità socio-politica (didascalia
* include gli sfollati interni rientrati nelle loro aree di origine
Libano su sfollati interni e rifugiati) così come con quelli
Afghanistan sulle richieste di asilo e le prime 10 nazionalità
Iran dichiarate dai migranti in ingresso/sbarco/transito
Algeria
in Italia. I dati rappresentati possono essere soggetti
Pakistan a successive asseverazioni.
Egitto
Libia Bangladesh Richiedenti asilo in Italia
Emirati Arabi Uniti
LE PRIME 5 NAZIONALITÀ
Bangladese
Richiedenti asilo in UE 18%
India
I PRIMI 10 PAESI Pakistana
14%
Paesi ECOWAS
Economic Community Egiziana
Nigeria of West African States 11%
Guinea Hub migratori Tunisina
243.835

156.455

117.950

101.730

75.845

36.740

36.115

32.535

20.830

19.210
Rotte intrafricane 7%
Costa
d’Avorio Rotte aeree Nigeriana
Prime 10 nazionalità dichiarate 6%
Paesi di partenza e/o transito Altre
Germania

Francia

Spagna

Austria

Italia

Belgio

Paesi Bassi

Grecia

Cipro

Bulgaria

Paesi di partenza e/o transito - Prime 10 nazionalità dichiarate 44%

Rintracci / sbarchi / transiti Svizzera Austria


LE PRIME 10 NAZIONALITÀ DICHIARATE Ungheria RINTRACCI/SBARCHI/TRANSITI 2022
12.916
Egiziana
20.542/316 20.858 Francia
1.535
Slovenia
Croazia Romania 14.451 104.580
Via mare
8.576 + 152 8.728 Via terra

Tunisina
18.148/223 18.371 Bosnia
ed Erzegovina Serbia
119.031
15.764
15.671/93

Bangladese Bulgaria
16.407 Italia Montenegro Kosovo
14.982/1.425
7.838/1.226 9.064
Macedonia ISTANBUL Rotta marittima
Afghana del Nord del Mediterraneo centrale
10.317
7.241/3076 Albania Rotta marittima
del Mediterraneo orientale
0/1.599 1.599

Siriana
8.594/0 8.594
6 Grecia
Rotta terrestre balcanica
Turchia
Rotta terrestre
2.292/0 2.292
Zone Search & Rescue (SAR)
Pakistana
3.188/3.034 6.222 Hub migratori
0/2.549 2.549 ATENE
1.389 Biserta
TUNISI
32.101 Paesi area Schengen
Ivoriana
5.973/0 5.973 Nabeul
3.952/0 3.952
ALGERI
Lampedusa
Malta
16.115 243
Guineana 4.473/0 Mahdia
4.473
53.119 4 Cipro NICOSIA Siria
2.526/0 2.526 Isole Kerkennah
Attività Search & Rescue 2022
Iraniana 2.326/0 2.326 Tunisia 1.603 BEIRUT
Algeria Zarzis SAR istituzionale 45.136 Libano
3.963/0 3.963
Abu Kammash
Zuwarah
Bengasi SAR operata da ONG 11.892
Indiana Benina
0/2.199 Sabratah TRIPOLI
2.199 Zawiyah Cisgiordania
0/0 Gasr Garabulli
0 Libia

Giordania
Striscia di Gaza
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000
Israele
Mare / Terra 2022 IL CAIRO
Egitto
Mare / Terra 2021
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Sulla rotta del Mediterraneo orientale, seconda opzione migratoria via mare per
consistenza dei flussi dopo la rotta del Mediterraneo centrale, le partenze avvengono
principalmente dalla Turchia – crocevia anche per i transiti verso l’Europa lungo la rotta
balcanica e, insieme alla Libia, uno dei più grandi bacini di migranti e rifugiati – nonché,
nell’ultimo anno, dal Libano. Nel corso del 2022, il Libano, a causa della grave situazione
economico-finanziaria nazionale, si è attestato quale nuovo Paese di partenza. Sulla
rotta marittima del Mediterraneo orientale, in cui è confermato il trend in aumento del
flusso verso le coste di Calabria, Puglia e Sicilia, vengono utilizzati vari tipi di imbarcazioni,

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


prevalentemente barche a vela e da diporto, che alimentano i cc.dd. “sbarchi occulti”.
Anche in questo caso, il fenomeno migratorio trova una sponda importante nell’attivismo
di organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare,
principalmente curde e pakistane, con basi di supporto logistico nei principali Paesi di
origine e transito dei migranti, la cui natura transnazionale rende complessa l’attività di
contrasto, così come nell’utilizzo, divenuto prassi, del web e dei social network da parte
degli stessi sodalizi per pubblicizzare i viaggi e i relativi servizi.
Sulla rotta balcanica terrestre, caratterizzata da un elevato numero dei rintracci
di migranti irregolari, specie sul confine italo-sloveno, transitano, oltre a pakistani,
bangladesi, afghani, indiani e nepalesi, anche soggetti di origine nord-africana.
Tale eterogeneità corrisponde a una realtà criminale altrettanto varia, composta
prevalentemente da micro-gruppi e singoli facilitatori con un basso profilo organizzativo,
che semplificano il trasferimento dei migranti in relazione a singole tratte circoscritte. Le
caratteristiche “morfologiche” della rotta, completamente terrestre, consente ai migranti 37
irregolari di percorrerla talvolta anche in autonomia e con costi più contenuti, senza dover
necessariamente rivolgersi ai trafficanti. In Serbia, che insieme alla Bosnia-Erzegovina è il
principale punto di snodo di tale direttrice, la presenza di trafficanti originari dei Paesi dei
migranti non solo favorisce il flusso migratorio, ma crea una economia informale, spesso
fonte di sussistenza per gli strati meno abbienti della popolazione locale.
Anche il significativo aumento del flusso di migranti bangladesi, peraltro presenti
su tutte le rotte marittime e terrestri e terza nazionalità dichiarata all’ingresso/transito
in Italia, è facilitato dalla presenza di organizzazioni criminali, anche transnazionali,
dedite prevalentemente al favoreggiamento degli ingressi clandestini dei connazionali.

Attività di soccorso in mare (SAR) nel Mediterraneo


Sebbene nel corso del 2022 l’incremento più significativo dell’attività di soccorso
in mare abbia riguardato le operazioni del Dispositivo istituzionale (ad esempio Frontex,
Guardia Costiera, Guardia di Finanza), si registra anche l’aumento del soccorso in mare
effettuato dalle navi OnG, principalmente in area SAR libica. Le attività SAR vengono spesso
pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell’immigrazione irregolare quale garanzia
di maggiore sicurezza del viaggio verso l’Europa. In tale contesto, la presenza di navigli SAR,
infatti, rappresenta un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono
il traffico dei migranti, permettendo loro di adeguare il modus operandi in funzione della
possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i
profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

2.2. I riflessi delle crisi geopolitiche sulla sicurezza alimentare


globale

Come per altri beni primari, i prezzi dei prodotti agroalimentari hanno mostrato
la loro sensibilità nei confronti delle limitazioni che hanno colpito le catene globali di
approvvigionamento a causa della pandemia da Covid-19. Alle limitazioni produttive in
corso dalla seconda metà del 2020 per le politiche di contrasto alla pandemia, che hanno
provocato scarsità degli approvvigionamenti di materie prime e difficoltà logistiche –
compromettendo il funzionamento “just-in-time” delle filiere produttive globalizzate
– si sono aggiunti gli effetti di azioni speculative finalizzate ad approfittare del relativo
incremento dei prezzi.
Su questo sfondo si è inserita la crisi Russia-Ucraina che ha provocato un’ulteriore
pressione su produttori e consumatori di prodotti agroalimentari, per i quali Mosca e
Kiev detengono una posizione primaria in termini di produzione e di export (in particolare
cereali e fertilizzanti). Il blocco delle semine per circa il 30% dei terreni coltivabili in
Ucraina e le chiusure delle infrastrutture portuali ucraine – cruciali per l’export dei cereali
attraverso il Mar Nero – hanno determinato un’ulteriore tensione sui mercati che,
unitamente all’incremento dei costi dell’energia, ha portato i prezzi dei beni alimentari
a raggiungere nuovi record storici nel marzo 2022, trainati principalmente dai prezzi dei
cereali e degli oli vegetali.
38 Sebbene l’implementazione della citata Black Sea Grain Initiative - BSGI (22 luglio
2022, prolungata di ulteriori 120 giorni il 17 novembre 2022) abbia messo un freno alla
crescita dei prezzi del grano, la crisi russo-ucraina ha contribuito a esacerbare la spirale
RELAZIONE ANNUALE 2022

inflazionistica e/o la crisi alimentare in molti Paesi del Sud del mondo.
La quota di esportazioni di grano duro da Russia e Ucraina raggiunge il 45% se si guarda
al mercato africano. Il grano duro rappresenta la principale fonte alimentare per i Paesi del
Nord Africa, dove i derivati della farina forniscono oltre il 50% dell’apporto calorico giornaliero.
Il rallentamento dell’economia globale, la spirale inflattiva e le politiche monetarie
restrittive adottate dalle banche centrali per contenere i livelli di inflazione hanno
causato un aumento del rischio di credito e un aumento del costo del debito per i
Paesi in Via di Sviluppo (PVS). Molti Paesi dell’area MENA, come Tunisia ed Egitto, sono
già pesantemente indebitati e potrebbero non riuscire a garantire l’attuale livello di
importazioni. In Tunisia ed Egitto, inoltre, assume particolare rilievo il sistema dei sussidi,
che permette alla popolazione di accedere al pane a prezzi calmierati. Un’ulteriore
crescita del costo dei beni alimentari potrebbe avere risvolti anche sotto il profilo
securitario, con l’avvio di proteste di massa da parte della popolazione.
Sui prezzi del grano, per il 2023, pesano le incertezze del settore in Ucraina per:
• l’eventuale rinnovo della BSGI, in scadenza il 23 marzo p.v.;
• il calo della produzione attesa pari a circa il 45%.
Inoltre, anche in un contesto di rinnovo della BSGI, la Russia può rallentare le
procedure di export dal porto di Odessa, come ha già strumentalmente fatto durante il
mese di novembre.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Insicurezza alimentare nel mondo

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


Gli effetti prolungati nel tempo della pandemia sulla
produzione e sull’approvvigionamento dei beni
alimentari, le conseguenze dei cambiamenti climatici e
della persistenza dei fenomeni meteorologici estremi
(siccità), e le criticità securitarie in alcune aree del mondo,
costituiscono i fattori determinanti per l’innalzamento dei
prezzi alimentari in generale, e dei prodotti cerealicoli in
particolare.
In questo quadro, l’invasione russa dell’Ucraina ha
accentuato la crisi dei mercati dei beni alimentari,
colpendo uno dei principali produttori ed esportatori di
39
cereali al mondo, e aggravando le condizioni di insicurezza
alimentare acuta nelle regioni più vulnerabili a causa degli
eventi climatici e più fragili per l’instabilità interna dovuta
a guerre, violenze, terrorismo.

FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations)


IPC (Integrated Food Security Phase Classification)
FONTI SPEI (Standardised Precipitation-Evapotranspiration Index) Global Drought Monitor
WMO (World Meteorological Organization)
World Bank
Eventi climatici estremi Scostamento della temperatura media del pianeta Criticità securitarie
(rispetto alla media degli anni 1850-1900)
2022
1.4° Afghanistan
1.2° Burkina Faso
1.0° Ciad
0.8°
Etiopia

0.6°
Libia
Mali
0.4°
Niger
0.2°
Temperatura Nigeria
media
1850-1900
Rep. Centroafricana
-0.2°
Rep. Dem. Congo
-0.4°
1880 1900 1920 1940 1960 1980 2000 2020
Siria
2022 Somalia
I
TREM
INDICE SPEI (SICCITÀ)
Sudan
estrema acuta moderata leggera
ICI ES CRIT Sud Sudan
-2 -1.5 -1 -0.5 AT ICIT
LIM ÀS Guerra Ucraina
L’indice SPEI è un indicatore di
C EC
TI
siccità che quantifica il deficit Scontri armati interni
di precipitazioni per diverse UR Yemen
scale di tempi. L’indice tiene EN ITA Violenza politico-etnica
conto della precipitazione e INSICUREZZA ALIMENTARE Terrorismo
EV
dell’evapotraspirazione.
ACUTA

RI
E
Impatto del conflitto russo-ucraino
Indice FAO prezzi alimentari e cereali ultimi 5 anni
49 Mt
Resto del mondo 0,5% Fase 1 Minima
Asia Centro-Orientale 14,8%
(Cina esclusa)
Fase 2 Sotto stress
Fase 3 Crisi
Europa 17,6% 143,7 154,7
Fase 4 Emergenza 2022

Medio Oriente e Golfo Persico 21,3% Fase 5 Carestia Circa il 2% della popolazione mondiale
IMPAT

si trova in una condizione di


insicurezza alimentare acuta

EXPORT
Cina 21,8%
INSICUREZZA 150 milioni
TO

125,7 131,2 2021


ALIMENTARE di persone
UCRAINA ACUTA
CO

Africa 24,0%
di cui LI
NF

8,2% TT EZ

ZI
2021 O
4 Mln di tonnellate
RU PR
Destinate a Paesi che si
SS NE/
trovano nelle Fasi 3-4-5
O-U 98,1 103,1
CRA ZIO 2020
700
INO RODU
P
Previsione 2022

85,6 Mt PRODUZIONE
Stima 2021

600
UCRAINA Indice FAO prezzi alimentari e cereali - 2022
Cereali secondari

500 Cereali secondari


53,4
-40% Inizio invasione
Cereali Alimentari 95,1 96,6
2019
Milioni di tonnellate (Mt)

Riso Black Sea Grain Initiative Rinnovo


Grano 51,1 Mt 175 +17,07% Black Sea Grain Initiative
400
31,1 +13,10%
95,9 100,8
Grano

32,2 2018
300 150 -11,43% ALIMENTARI CEREALI
20
-9,11%
Indice FAO dei prezzi

2021 2022
200
Cereali Grano

100 Carne Riso

Zucchero Cereali secondari


0 100
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Latticini
Cina

Stati Uniti

India

UE

Russia

Brasile

Argentina

Ucraina

Bangladesh

Australia

24 Febbraio 22 luglio 17 novembre Oli vegetali


Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Altro elemento centrale nel contesto della sicurezza alimentare sono i fertilizzanti.
La Russia è il più grande fornitore al mondo di fertilizzanti a base di azoto, il secondo
per quelli a base di potassio e il terzo per quelli a base di fosforo.
Sebbene l’Unione Europea con il nono pacchetto di sanzioni abbia previsto norme
volte a facilitare l’export di fertilizzanti da parte della Russia, non è escluso che Mosca
possa decidere di utilizzare la sua leva commerciale sul settore come arma di ricatto
anche nelle future trattative.
Inoltre, il prezzo degli idrocarburi influenza direttamente il costo di produzione

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


dei fertilizzanti, nonché i costi dell’elettricità e dei carburanti che alimentano i
macchinari agricoli. L’attuale livello del prezzo degli idrocarburi può dunque influenzare
negativamente la produttività agricola, in particolare modo nei PVS.
L’Italia risulta essere un importatore netto di cereali, con un saldo negativo
della bilancia commerciale di circa 3 miliardi di USD. Dopo una fase iniziale di
disorientamento dovuto al rapido rincaro dei prezzi, le imprese italiane del settore
(produzione e trasformazione) riscontrano problematiche principalmente connesse
all’incremento dei costi energetici. Pertanto, la crisi in corso non ha impattato sulla
capacità del nostro Paese di soddisfare la domanda interna di cereali, ma contribuisce
ad alimentare il fattore “incertezza” che costituisce la base per proseguire in azioni
speculative (come ad esempio la corsa al riempimento degli stoccaggi), con ricadute
sul prezzo dei prodotti finiti.
Permane l’attenzione al fine di individuare soluzioni logistiche che possano
garantire lo sbocco della produzione agricola ucraina (stimata in riduzione del 40% alla 41
fine del 2022), evitando il Mar Nero. Le attuali condizioni logistiche per il trasporto
di cereali via treno risultano sfruttate quasi alla massima capacità tecnica (tra 2 e 3
milioni di tonnellate al mese).
Alternative parziali al trasporto dei cereali dai porti ucraini sul Mar Nero sono
rappresentate dal traffico marittimo attraverso il delta del Danubio (Reni, Izmail,
Kiliya) – tramite poi il porto di Costanza – e dai corridoi terrestri verso l’Europa su
ferrovia, sebbene, come noto, i volumi trasportabili siano estremamente più bassi.
La Commissione Europea sta coordinando riunioni dedicate sul tema dei corridoi
ferroviari, con l’obiettivo di incrementare i volumi e la dinamicità del trasporto
dall’Ucraina, agevolando il transito ai confini, semplificando le procedure e, in generale,
individuando eventuali ostacoli e relative soluzioni. In particolare, sono presenti
terminali di “trasbordo” di cereali e merci in Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania,
nelle aree limitrofe ai confini con l’Ucraina.
In territorio ucraino sono presenti ulteriori terminali idonei a operazioni analoghe.
I transiti in direzione dell’Italia avvengono principalmente attraverso le città ucraine
di Uzhorod e Cop, al confine con Slovacchia e Ungheria. I treni proseguono attraverso
Ungheria, Croazia e Slovenia, fino a Villa Opicina (Trieste). La direttrice alternativa,
attraverso l’Austria, è poco utilizzata, a causa di pendenze maggiori e conseguente
necessità di impiegare treni più leggeri.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

2.3. Le dinamiche del Nord Africa e del Medio Oriente

L’area del Mediterraneo si è confermata quadrante di primaria rilevanza per l’Italia


e ha continuato a rivestire carattere prioritario per le attività di intelligence, in ragione
della sua centralità per le proiezioni nazionali e in ottica di tutela dei nostri interessi
strategici.
In tale quadro, il riorientamento della politica energetica nazionale a seguito
dell’aggressione russa in Ucraina, con un rafforzamento delle forniture dall’area
mediterranea, ha richiesto all’Italia l’intensificazione di iniziative per assicurare la
stabilità del quadrante e l’impostazione di un’aggiornata politica di sicurezza nazionale
dedicata alla regione, anche in ottica di tutela di rotte e infrastrutture energetiche.
Questo è il contesto in cui l’Intelligence italiana ha operato, in ottica di rispetto
e comprensione delle diversità strategiche e della rilevanza dei rapporti con aree
geograficamente a noi prossime e nella consapevolezza delle minacce che da quel
quadrante emanano sotto il profilo del terrorismo internazionale, della presenza di
flussi migratori irregolari e delle crescenti criticità sullo strategico piano della sicurezza
energetica.
Nello specifico, non hanno trovato definizione le principali crisi dell’arco
mediterraneo, ossia quelle di Libia e Siria, teatri accomunati, peraltro, da un’azione
russa che appare aver capitalizzato maggiormente dai cambiamenti geopolitici in atto,
42 sfruttando la sua precedente esposizione militare in quei teatri e assumendo così un
ruolo più profilato. Sul piano informativo, poi, si è mantenuta elevata l’attenzione verso
contesti che affacciano sul Mediterraneo e che rischiano di diventare nuovi focolai di
RELAZIONE ANNUALE 2022

crisi. Si sono, infatti, complicate le situazioni economico-finanziarie di diversi Paesi


dell’area MENA, alcuni dei quali particolarmente esposti, per le ingenti importazioni di
grano russo e ucraino, ai riflessi della guerra sul fronte orientale dell’UE. Sono andate
registrandosi fasi di scarsità di beni alimentari accompagnate da un generale rialzo dei
prezzi delle materie prime e di ridotta offerta di energia, una dinamica questa che ha
prodotto acute crisi economico-sociali in Tunisia e Libano.
In tale ambito, anche nel 2022 l’attività informativa ha continuato a confrontarsi
con la crisi libica, nell’ottica di contribuire, nella cornice dettata dalle Nazioni Unite, alla
stabilizzazione di un Paese centrale per il nostro interesse nazionale sotto l’aspetto
energetico, migratorio e di stabilità della fascia nordafricana/saheliana. Ciò, anche alla
luce di un rafforzato impegno nazionale a supporto degli assetti italiani presenti nella
Missione bilaterale di Assistenza e Supporto in Libia (MIASIT).
A un anno dalle mancate elezioni presidenziali e parlamentari previste per il 24
dicembre 2021, la Libia non è riuscita a compiere passi significativi per la ricomposizione
dello scenario politico ed è ancora priva di un quadro giuridico condiviso che permetta
l’organizzazione di un nuovo e credibile percorso elettorale. In particolare, con la nomina,
a febbraio, di Fathi Bashagha a premier del Governo di Stabilità Nazionale-GSN da parte
della Camera dei Rappresentanti-CdR di Tobruk, si è riproposta nel Paese una situazione
di compresenza di due Governi paralleli – l’altro è restato il Governo di Unità Nazionale-
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

GUN guidato da Abd al Hamid Dbeiba – che rivendicano ciascuno la propria legittimità a
operare nell’intero Paese.
Ciò ha alimentato per tutto il corso dell’anno instabilità e tensioni, specie in
occasione dei tentativi di Bashagha, tutti falliti, di entrare a Tripoli, e delle relative rese
dei conti tra fazioni armate.
Inoltre, la scarsa incisività dell’azione onusiana, almeno fino alla nomina, a luglio,
del nuovo Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per la Libia, Abdoulaye
Bathily, ha favorito il proliferare di iniziative locali e internazionali non coordinate e in

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


contrasto tra loro. In tale quadro, l’Intelligence ha seguito l’avvio di contatti tra Est e Ovest
su vari piani e avviati su spinta di attori diversi. In particolare, sono stati monitorati, da
una parte, i negoziati tra CdR e Alto Consiglio di Stato-ACS per la definizione di una base
costituzionale ed eventualmente un nuovo Esecutivo di scopo incaricato di traghettare
il Paese verso elezioni, dall’altra, i contatti diretti tra Dbeiba e il maresciallo Haftar per
soluzioni mediate principalmente dagli Emirati Arabi Uniti che prevedano un rimpasto
del Governo di Tripoli.
I vari progetti emersi nel corso dell’anno sono, tuttavia, restati indefiniti e privi
di una significativa convergenza tra gli attori libici. Nonostante la scadenza della fase
transitoria (il 21 giugno sono formalmente decorsi i termini delineati dalla missione
di supporto dell’ONU in Libia - UNSMIL dei mandati del Consiglio Presidenziale e del
GUN, istituiti nel marzo 2021 nel quadro del Libyan Political Dialogue Forum), il GUN
ha continuato a rivendicare la propria legittimità sulla base delle mancate elezioni
previste per il dicembre 2021 e della “tabella di marcia” di Ginevra che sanciva la 43
cessione del potere a un Esecutivo nominato dopo il voto. Inoltre, l’interlocuzione tra
Camera dei Rappresentanti e Alto Consiglio di Stato si è confermata, nell’anno, volatile
e caratterizzata da alti e bassi e protagonismi.
Sebbene la maggior parte degli attori del panorama libico politico, sociale e
miliziano abbia espresso nel corso dell’anno favore verso la tenuta di elezioni, il rischio
di perdere influenza e interessi ha fatto prediligere il mantenimento dello status quo
anche nel 2022.
La contrapposizione Est-Ovest si è manifestata anche sulla critica questione
dell’avvicendamento alla guida delle cc.dd. posizioni sovrane, tema questo che si
innesta trasversalmente alla politica, critico e centrale nodo dello scontro libico, legato
alla spartizione delle rendite petrolifere. La carica della National Oil Corporation-NOC è
stata ridefinita a luglio, ma è restato aperto lo scontro sulle altre posizioni, a partire da
quella strategica di Governatore della Banca Centrale Libica.
D’altra parte, è andata consolidandosi la tendenza che vede gli attori locali, di fatto,
privati della piena capacità decisionale, a vantaggio dell’azione e della pressione di realtà
esterne. Tra queste, la Turchia, determinata a conservare la propria posizione dominante
in Libia, ha sottoscritto, a ottobre, nuove intese di carattere economico e militare con
Tripoli.All’azione di influenza di Ankara si è aggiunta quella espressa da alcuni Paesi
del Golfo (in primis gli Emirati Arabi Uniti) e dalla Russia. Quest’ultima, al di là di più
recenti rimodulazioni del proprio dispositivo nel Paese, ha continuato, anche nel 2022, a
conservare una presenza strutturata in Cirenaica in funzione di un suo posizionamento
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

strategico sul fianco Sud della NATO e del mantenimento di una piattaforma avanzata
verso il Sahel. Profilo, questo, cui l’Intelligence nazionale ha dedicato ampia attenzione.
L’incertezza delle sorti politiche si è rispecchiata in dinamiche di sicurezza connotate
da fluidità e indeterminatezza. Il territorio libico ha continuato a essere, nei fatti, diviso
in due macro-aree distinte e controllate, a Ovest, dalle milizie riferibili al GUN e, a Est,
dall’Esercito Nazionale Libico-ENL di Haftar. Specie nella prima parte dell’anno, poi,
i citati tentativi di ingresso nella Capitale da parte del Premier Bashagha hanno acuito
la conflittualità tra i principali gruppi armati tripolini e la situazione attuale, seppur
di apparente calma e di riallineamento delle milizie a favore di Dbeiba, resta delicata e
suscettibile di improvvisi picchi di tensione. Si segnala, infine, la presenza di cellule riferibili
sia ad al Qaida che a DAESH, in entrambi i casi nel quadro di rapporti di mutua assistenza
con sigle regionali.
L’attenzione informativa ha seguito anche gli altri contesti del Maghreb:
• la Tunisia si è misurata con notevoli difficoltà finanziarie ed economiche, nel contesto di
un quadro politico connotato da incertezze. Con le elezioni del 17 dicembre, distintesi per
la bassa partecipazione al voto, si è conclusa la tabella di marcia di riforme istituzionali
avviata il 1° gennaio scorso con un programma in sei tappe che ha rafforzato i poteri
presidenziali. In evidenza anche la minaccia terroristica, notevolmente ridimensionata
ma sempre all’attenzione di quelle Autorità, specie in considerazione del rischio che il
peggioramento delle condizioni sociali possa aumentare la permeabilità di frange della
popolazione al proselitismo e a percorsi “autonomi” di radicalizzazione;
44 • l’Algeria, altro perno di stabilità regionale, ha proseguito il suo percorso di
ricomposizione della classe dirigente, sebbene questa rimanga tuttora ancorata alla
RELAZIONE ANNUALE 2022

tradizionale struttura di potere che vede nell’ala militare il centro dell’amministrazione


pubblica. La crescente proiezione estera del Paese è stata poi agevolata dalla crisi
russo-ucraina, che ha rafforzato la posizione di Algeri come fornitore di idrocarburi
all’Europa e all’Italia. Ha costituito, al tempo stesso, oggetto di monitoraggio intelligence
l’accresciuta tensione tra Algeria e Marocco, nell’alveo della contrapposizione sulla
questione del Sahara Occidentale.
Spostando lo sguardo, poi, verso l’area del Medio Oriente, nel corso del 2022 l’attività
informativa è stata rivolta a quei processi e dinamiche che stanno interessando il quadrante
modificandone in parte i tradizionali assetti di alleanze e prospettando nuovi e rilevanti
scenari per tutta la regione.
In particolare, si è assistito al consolidarsi di quei processi di normalizzazione che
hanno interessato importanti attori regionali, come gli Accordi di Abramo (tra Israele e alcuni
Paesi del Golfo) e la distensione diplomatica tra il Qatar e gli altri partner del Consiglio di
Cooperazione del Golfo.
Tali sviluppi, in ottica nazionale, contribuiscono a ridurre i fattori di tensione nella
regione permettendo, allo stesso tempo, un rilancio dei rapporti economici tra queste
realtà. La nuova collocazione dello Stato ebraico apre, in particolare, a innovativi schemi di
alleanze nella regione (come il c.d. gruppo di Negev che unisce Stati Uniti, Israele, Marocco,
Bahrain, Emirati Arabi Uniti), con il dischiudersi di ipotetici partenariati anche nell’ambito
della sicurezza.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Principali criticità dell’area MENA

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


Strategica per i nostri interessi nazionali, l’area del Nord
Africa e del Medio Oriente mostra perduranti criticità
politiche, militari ed economiche, in Paesi quali la Libia,
la Siria, il Libano e lo Yemen. Alcuni sono teatro di lunghi
conflitti armati, con presenze e/o interventi militari anche
stranieri, nonché soggetti all’attivismo di milizie tribali e di
formazioni terroristiche jihadiste.
La persistenza dello stato di guerra e le conseguenze
di gravi crisi economiche hanno contribuito alle
emergenze umanitarie che affliggono le loro popolazioni,
con significative quote di esse colpite da insicurezza
45
alimentare.
Dal punto di vista economico, con i dati disponibili per
l’anno 2022, si segnala come Libano e Siria registrino
valori di alcuni indicatori (PIL, indice dei prezzi al consumo,
tasso di disoccupazione) peggiori in misura significativa
rispetto a quelli dell’area MENA nel suo complesso.

FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations)


Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Osservatorio economico
FONTI UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees)
WFP (World Food Programme)
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Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Sebbene in uno stato ancora embrionale, simili processi hanno interessato anche
la Turchia, che ha fatto registrare progressi nei rapporti con alcuni attori nella regione,
specie Israele ed Egitto. Per quanto riguarda Israele, poi, permangono all’attenzione le
dinamiche relative alla questione palestinese, tema dal quale originano significative
tensioni che si riverberano in tutta l’area. L’eventuale adozione di iniziative a danno dei
palestinesi può avere ricadute negative sulla stabilità e sicurezza di tutta la regione.
Permangono sotto stretto monitoraggio intelligence quei teatri di crisi mediorientali
le cui criticità potrebbero comportare pregiudizio per il nostro Paese, come la Siria, dove

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


proliferano le attività terroristiche jihadiste e da dove possono originare flussi migratori
irregolari. Nel corso del 2022, la crisi siriana, arrivata ormai al suo dodicesimo anno, non
ha fatto registrare sostanziali sviluppi. Pur a fronte di un consolidamento delle posizioni
sul terreno, con le forze governative del Presidente Assad che hanno riconquistato
gran parte del territorio, il Paese appare infatti ancora lontano dal raggiungere una vera
normalizzazione. Rimane, peraltro, invasiva l’ingerenza degli attori esterni (specie Russia,
Iran e Turchia) che, oltre a mantenere propri assetti militari, ambiscono a ritagliarsi un
ruolo anche nei futuri assetti istituzionali e nell’embrionale processo di ricostruzione
del Paese. In particolare, il radicamento della presenza iraniana nel contesto siriano
rappresenta un elemento di estrema sensibilità per Israele, costituendo di per sé un
ulteriore fattore di frizione che rischia di causare destabilizzazioni in tutta l’area.
Le ricadute della crisi siriana hanno peraltro generato criticità in tutti i Paesi vicini,
specie in Libano, già da anni alle prese con una strutturale vulnerabilità economica
e politica che comporta significative conseguenze anche sul delicato piano della 47
sicurezza. La crisi economica libanese si è aggravata nel 2022 per l’onda lunga della
pandemia e per le ricadute della guerra in Ucraina, in particolare il rialzo dei prezzi
energetici, determinando significative difficoltà per la popolazione libanese in termini di
perdita di potere di acquisto e instabilità sul fronte bancario. Sul piano politico, la forte
polarizzazione interna ha impedito l’elezione di un nuovo Capo di Stato e la formazione
di un nuovo Governo dopo le elezioni di maggio che hanno rinnovato la composizione
del Parlamento. Lo stallo istituzionale non ha permesso, peraltro, l’attuazione di
quelle riforme strutturali e finanziarie richieste dal Fondo Monetario Internazionale
per l’erogazione di un fondo di assistenza volto a sostenere la realtà finanziaria. In un
contesto di progressivo deterioramento della cornice socio-economica, è stato altresì
registrato un indebolimento del quadro securitario, con un aumento dei fenomeni
criminali (specie nel commercio di sostanze stupefacenti), nonché il persistere di attività
di gruppi estremisti e di matrice terroristica. Il partito sciita Hizballah si conferma, in tale
quadro, uno dei principali attori libanesi e interlocutore nella gestione dei più importanti
dossier in ambito politico, economico e securitario, rappresentando, allo stesso tempo,
un attore ostile nei confronti di Israele. Di significativa importanza, in tal senso, le
attività e l’impegno del Contingente militare italiano a supporto della missione UNIFIL
presente nel Sud del Libano. Infine, positivo aspetto per gli equilibri regionali è stata la
sottoscrizione di un accordo tra Libano e Israele sulla ripartizione dei confini marittimi
(vds. box “Il Trattato di delimitazione marittima tra Libano e Israele” pag. 48).
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Attenzione è stata riservata anche all’Iraq, contesto in cui si è confermato


significativo, per tutto il 2022, l’impegno profuso dagli assetti militari italiani
dislocati sia nella Coalizione anti-DAESH che nella Missione NATO, di cui il nostro
Paese ha assunto il Comando a maggio, con compiti di addestramento e formazione
delle locali forze di sicurezza. Il Paese ha fatto registrare significative criticità
economiche e securitarie, accresciute anche dalle difficili trattative, durate circa un
anno, per la formazione di un nuovo Governo che ha potuto insediarsi solo a ottobre.
In particolare, la spaccatura all’interno del fronte sciita ha portato a momenti
di forte tensione durante la scorsa estate, quando scontri tra i sostenitori delle
opposte fazioni hanno interessato la Capitale, con una temporanea occupazione del
Parlamento.

Il Trattato di delimitazione marittima tra Libano e Israele


A fine ottobre, Israele e Libano – due Paesi La questione relativa allo sfruttamento dei
ancora formalmente in guerra – hanno giacimenti ha una valenza strategica per
trovato un accordo per la definizione delle entrambi gli Stati. In particolare: per Israele,
rispettive Zone Economiche Esclusive che la possibilità di accedere al giacimento di
permetta lo sfruttamento delle risorse Karish consente di consolidare il ruolo di
gasifere offshore presenti nel tratto di produttore ed esportatore di energia e
mare a ridosso dei rispettivi confini. di assurgere a polo energetico regionale;
48 La questione era in stallo da oltre 20 per il Libano, la possibilità di sfruttare i
anni e, nell’ultimo periodo, la scoperta giacimenti rappresenta una vera e propria
nell’ampio tratto di mare conteso (oltre questione di sopravvivenza, considerando
RELAZIONE ANNUALE 2022

2000 km), antistante Israele e Libano, di l’economia all’orlo del collasso e le


due importanti giacimenti di gas, quello perduranti difficoltà del Paese ad accedere
di Qana, più esteso e situato a nord, in a linee di credito nei mercati internazionali.
prossimità delle coste libanesi, e quello di In termini di interessi nazionali, lo
Karish, più a sud e prospicente a Israele, sfruttamento delle risorse gasifere
aveva infatti complicato il negoziato sui in questo tratto di mare potrebbe, in
confini, ma le prospettive economiche prospettiva, contribuire al fabbisogno
insite nello sfruttamento dei giacimenti energetico europeo, specie in un quadro di
hanno spinto i due Paesi a rilanciare il diversificazione degli approvvigionamenti.
dialogo.

Delicata, poi, la situazione interna nel vicino Iran, attraversato da importanti


proteste a livello internazionale mosse da una parte della popolazione, soprattutto
nelle province periferiche del Paese. Ulteriore ambito all’attenzione intelligence è
stato il dossier nucleare, caratterizzato da uno stallo nelle trattative con gli Stati
Uniti per il rilancio del Joint Comprehensive Plan of Action-JCPOA, i cui negoziati già
avevano subìto un forte rallentamento a causa del progressivo allineamento iraniano
alle posizioni della Russia in merito al conflitto in Ucraina. Focus informativo è stato
dedicato anche alla proiezione regionale di Teheran.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Proprio l’area del Golfo, peraltro, nel rappresentare un quadrante di particolare


interesse per il nostro Paese, specie in materia di approvvigionamenti energetici, è
rimasta alla stretta attenzione da parte del Comparto intelligence soprattutto per i
suoi equilibri politici. In campo economico, è proseguito, in particolare, quel processo
di diversificazione economica intrapreso da anni dall’Arabia Saudita, la c.d. Vision
2030, che punta nel lungo periodo a smarcare parzialmente l’economia del Regno dai
proventi petroliferi. In termini di equilibri tra grandi potenze, l’attività intelligence ha
rilevato una crescente influenza della Cina, nonché della Russia, per lo più nell’ambito

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


del cartello petrolifero OPEC+.
Nonostante una tregua di qualche mese (aprile-ottobre 2022), è ancora senza
sostanziale sviluppo la crisi in Yemen, che vede contrapposti sul campo la milizia
sciita locale Houthi, sostenuta dall’Iran, e le forze leali al Presidential Leadership
Council, supportate da una Coalizione di Paesi sunniti. La milizia Houthi, negli anni, ha
accresciuto le proprie capacità offensive militari riuscendo nel 2022 a colpire più volte
il territorio di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti con razzi o droni, rivendicando tali
azioni come ritorsione per il loro coinvolgimento nel conflitto. Il contesto yemenita
è ancor più gravato, poi, dalle attività dei gruppi terroristici tra i quali al Qaida nella
Penisola Arabica-AQAP e, in misura residuale, gli affiliati locali di DAESH.
Anche in quest’area sono importanti le attività italiane volte ad assicurarne la
stabilità considerando che il nostro Paese, nel corso del 2022, ha assunto il Comando
della European Maritime Awareness-EMASoH, missione marittima europea
finalizzata a garantire la sicurezza delle tratte marittime che passano dallo Stretto di 49
Hormuz e a promuovere la riduzione delle tensioni regionali.

2.4. Le dinamiche di Sahel, Corno d’Africa e Africa Centrale e


Australe

Anche nel 2022, l’Intelligence ha monitorato gli sviluppi africani declinando


l’analisi attraverso il prisma della complessità che distingue i tre principali teatri di crisi
del Continente, ossia l’area saheliana, il Corno d’Africa e la regione dei Grandi Laghi.
Si tratta di regioni ovviamente distinte, i cui tratti di vulnerabilità paiono tuttavia
simili e vedono interagire pressione demografica, scadimento dei parametri economici,
violente conflittualità interetniche, accentuate fragilità istituzionali e cicliche tensioni
tra Governi centrali e aree periferiche, nonché scontri legati all’uso delle risorse. A fattor
comune, rileva anche l’impiego strumentale delle rivendicazioni e delle mobilitazioni
violente locali da parte di un fondamentalismo islamico sempre più aggressivo.
Una tela di fondo già complessa sulla quale hanno inevitabilmente impattato gli
effetti del conflitto russo-ucraino. Oltre a incidere sulle capacità di approvvigionamento
dei beni alimentari primari, la guerra ha contributo a sbilanciare ulteriormente (sia
nei fora multilaterali che sui territori) equilibri e rapporti di forza nei meccanismi di
collaborazione tra Paesi africani e Occidente, a favore di attori percepiti come “meno
condizionanti”.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

In particolare, il ridimensionamento della presenza militare occidentale ha


aperto nuovi spazi alla Russia, fenomeno questo seguito con particolare attenzione
e preoccupazione dall’Intelligence. Mosca segue una strategia multidimensionale
basata sulla complementarietà di presenza palese e di interventi non direttamente
riconducibili alla Russia, prevedendo nei settori della sicurezza e della difesa l’utilizzo
di Compagnie Militari Private-PMC. Gli obiettivi strategici di Mosca, ancor più dopo lo
scoppio della guerra in Ucraina, sono molteplici: rafforzare il prestigio della Federazione
sulla scena internazionale; assicurare la propria influenza nel Mediterraneo e
nel Continente africano tramite nuclei di presenza militare avanzata; esercitare
autorità politica sui Governi africani, anche in ottica di sostegno nei consessi ONU/
internazionali; controllare aree rilevanti per gli interessi di sicurezza dei Paesi europei,
potenzialmente influenzando snodi essenziali delle rotte dei traffici illeciti.
Tali dinamiche di cambiamento si sono rivelate vieppiù evidenti in Africa
Occidentale, soprattutto nella fascia saheliana, area cerniera tra Libia e Golfo di Guinea
e tassello fondamentale per il mantenimento della stabilità di Africa Occidentale e
sponda Sud del Mediterraneo.
L’endemica frammentazione sociale che da tempo affligge quel quadrante ha
continuato, nel 2022, ad alimentare la violenza, riflesso di un’acuta disparità sociale,
tribale e di casta, e di storici fenomeni di marginalizzazione. Su ciò, si innesta una
fragilità istituzionale diffusa, che ha alimentato un susseguirsi di colpi di Stato dal
2020 e l’affermazione di nuove classi dirigenti, giovani e a tratti spregiudicate,
50 provenienti dai ranghi militari e intente, con ampio supporto popolare, a scardinare
i meccanismi di collaborazione e cooperazione sviluppati nel tempo con i tradizionali
RELAZIONE ANNUALE 2022

partner occidentali.
Un vero e proprio cambio di paradigma che, specie sulla scia di crescenti sentimenti
antioccidentali e di condizioni di sicurezza insufficienti, ha registrato la rimodulazione
dei dispositivi di assistenza militare operanti in loco (fine dell’Operazione francese
Barkhane, ridispiegamento della Task Force Takuba e riduzione degli effettivi della
Missione ONU MINUSMA in Mali). Il pressoché contemporaneo ingresso nel quadrante,
a partire dal Mali, di truppe mercenarie russofone a supporto dell’esercito regolare
ha squilibrato del tutto i rapporti di forza. La Giunta di Bamako non è, comunque,
riuscita a fornire alla popolazione i risultati promessi in termini di stabilità politica
e miglioramento dei parametri economici. Nel 2022 la situazione interna è rimasta
fortemente precaria, con complesse interlocuzioni intraistituzionali e settarie e, sul
piano della sicurezza, un accentuato attivismo delle formazioni jihadiste che, di fatto,
hanno sottratto alle Autorità di Transizione il controllo di vaste zone. Lo scadimento
politico-sociale, la presenza russa nel Paese e la decisione della Giunta militare di
prolungare la transizione per un periodo dai 6 mesi ai 5 anni hanno determinato
anche una crisi, a inizio anno, nei rapporti tra Bamako e la Communauté Economique
des Etats de l’Afrique de l’Ouest-CEDEAO che ha imposto al Mali sanzioni, seguita
dall’Unione Europea. A luglio, gran parte dell’impianto sanzionatorio è stato revocato
a seguito della decisione del Governo di Transizione di rendere pubblico il nuovo
calendario elettorale.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Dinamiche di Sahel, Corno d’Africa e


Africa Centrale e Australe

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


Nell’anno in esame, l’Intelligence nazionale ha monitorato
tre principali macro teatri di crisi: area saheliana, Corno
d’Africa e regione dei Grandi Laghi.
I tratti di vulnerabilità sono simili: pressione demografica,
scadimento dei parametri economici, violenta conflittualità
di varia natura, scontri legati all’uso delle risorse e una
diffusa fragilità istituzionale che fa da moltiplicatore degli
squilibri. Sempre più, poi, si evidenzia in tali quadranti
una presenza straniera che fa uso strumentale delle
criticità locali e che, non di rado, alimenta narrative anti-
occidentali.
51
Gli accadimenti occorsi nel 2022 confermano, quindi, le
tendenze di peggioramento già osservate gli scorsi anni e
prospettano rischi di “saldature” tra archi di crisi.

ACLED (Armed Conflict Location & Event Data)


Africa Centre for Strategic Studies
FONTI United Nation Peacekeeping
European Union External Action Service
Mali Niger Ciad Sudan Etiopia Somalia Come si legge
Presenza di gruppi jihadisti nell’area Attivismo di gruppi terroristi in Scontri e proteste molto violenti Polarizzazione tra Giunta Situazione di conflitto nel Sanguinosi attacchi jihadisti
triconfinaria con Niger e Burkina Faso aree frontaliere con Mali, militare e opposizione civile Nord del Paese (Tigray) contro popolazione e Istituzioni
Nigeria e Burkina Faso Quadro securitario
Sentimento anti-occidentale
Violenza interetnica Escalation delle violenze Deterioramento della Presenza minima di altri gruppi Quadro socio-politico
interetniche in Darfur situazione securitaria anche jihadisti
Violente operazioni militari di contro Quadro politico stabile Attivismo di gruppi insorgenti al Sud XX

terrorismo (anche con Compagnia Tensioni al confine con l’Etiopia X Risorsa mineraria
privata militare russa Wagner) Crisi alimentare nelle regioni Contrapposizioni etnico-claniche Attivismo di milizie di matrice Elezione a Presidente di Hassan
occidentali Percentuale rispetto alla
etnica Sheik Mohamud (già in carica dal XX% produzione estrattiva mondiale (2020)
Attivismo di gruppi jihadisti nell’area Stallo del processo di transizione 2012 al 2017)
Giunta militare (in fase di transizione) del lago Ciad Presenza di cellule jihadiste
92

U Manifestazioni popolari di Tentativi di ricomposizione dei Legenda


Isolamento internazionale protesta dissidi tra Stato centrale e
Crescente polarizzazione tra Istituzioni federali Tensioni/scontri etnici
6,27%
gruppi etnici
Quadro economico degradato
Attacchi jihadisti
Rischio di collasso del sistema
Crisi alimentare Accordi

ICA
federale
1,11%
Minaccia

R
Accordo di Pace di Pretoria

AF
(2 novembre) Forte presenza terroristica

2,22%
Diga GERD - Grand Ethiopian Renaissance Dam
73

Ta
Nuova Provincia di DAESH nel 2022
2,44%

Gruppi Jihadisti
a
ali

ti
ISM (ex ASWJ)

u
ib
ea
m

G
So

r
Islamic State Mozambique

it
Er
Mozambico ISSP (ex ISGS)

n
da
Islamic State Sahel Province

a
pi
Su

io
Presenza di truppe regolari

Et
ruandesi e di missioni ISCAP
internazionali nella provincia di Islamic State Central Africa Province
a
Cabo Delgado, a sostegno delle ISWAP
ny Autorità
Ke Islamic State West Africa Province

da d
n
Su Su
ad
Ci
Attacchi jihadisti nella provincia di ISS
Cabo Delgado Islamic State Somalia
AQIM - JNIM
er

a
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nd
ig

Al Qaida in the Islamic Maghreb

a
fr lic
N

an

ua
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R
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Jama’a Nusra al Islam wal Muslimini

Ce Re
22 40 73
lica a bic
o Ti Zr Ta
bb tic BH
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eri
a Re emo l Con Mo Boko Haram
Nig D de
i
al

10,37% 8,42% 5,59%


M

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Al Shabaab
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Fa
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na
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Gruppi ribelli e di matrice etnica


ki

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M

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ur

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B

ola M23
A ng Mouvement du 23 Mars
vo a
o
A st
ri
d’ Co

ADF
Allied Democratic Forces
Nigeria Angola FACT
Vaste operazioni militari di contro Front pour l’Alternance et la Concorde au Tchad
Rielezione a Presidente di João

a
ic
fr
terrorismo per il contrasto a gruppi Lourenço (MPLA) UFDC

da
Su
jihadisti 1,93% Union des Forces Démocratiques
Ruolo di mediazione nella crisi in pour le Changement
Attivismo jihadista contro obiettivi Repubblica Democratica del TPLF
militari e comunità cristiane Due colpi di Stato (gennaio e Congo Tigray People Liberation Front
settembre)
OLF
Scontri tra gruppi ribelli e Forze di Oromo Liberation Front
sicurezza Peggioramento economico e
securitario
Principali missioni/operazioni militari
S E Crisi alimentare 11,22% 1,68% 1,45%

OR
73 50

Ta Sn MONUSCO
IS
LI R
Sentimento anti-occidentale 22 40 Missione ONU in RDC
5,95% 2,15% 2,10% 1,31% Ti Zr
IPA
MINUSMA
Gas
C Missione ONU in Mali
RIN
3,04% 2,57%
Attivismo jihadista
P Petrolio ATMIS

LLE
27 73 41

Co Ta Nb Missione dell’Unione Africana in Somalia


E Diamanti industriali
Burkina Faso Elezione a Presidente del Vice che ha sostituito AMISOM
AD
Presidente uscente William Ruto 67,70% 35,67% 22,43% 0,6% SAMIM
ND Diamanti Stagno Missione di peacekeeping in Mozambico della
GE Ruolo di mediazione nella crisi in Southern African Development Community (SADC)
LE Oro Repubblica Democratica del Congo, Rinnovo dello stato d’emergenza nel Nord e BARKHANE/TASK FORCE TAKUBA
Sn
50

e decisione di dispiegare forze Sud Kivu


regolari in Nord Kivu Missioni di respiro europeo con cappello francese
nell’area saheliana
Cobalto
Tensioni con Ruanda e Uganda
Tentativi di mediazione nella crisi
del Tigray (Etiopia)
Co
27

Presenza militare italiana


Attivismo di gruppi jihadisti e di gruppi ribelli
MISIN
Titanio Niobio Attivismo jihadista Missione bilaterale italiana
Scontri violenti nel Nord Kivu e Ituri di assistenza e supporto in Niger
Zirconio Tantalio MIADIT
Kenya Repubblica Democratica
b
22

41
Ti

Uranio Missione bilaterale italiana di addestramento


40

73

Ta
Zr

delle Forze di polizia somale e gibutiane


del Congo (RDC) BMIS
92

Base militare italiana di supporto situata a Gibuti


Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Con due colpi di Stato in meno di un anno (24 gennaio e 30 settembre 2022)
consumatisi sull’onda del peggioramento dei parametri economici e di sicurezza, anche
la situazione in Burkina Faso è restata all’attenzione dell’Intelligence.
Il Paese pare avviato a diventare un nuovo epicentro di crisi, considerati i crescenti
livelli di agitazione politica e l’elevata violenza terroristica (anche in questo caso, circa
il 40% del territorio sarebbe fuori dal controllo delle autorità burkinabè).
A fronte di tali situazioni emergenziali, il Niger si è invece confermato piuttosto
stabile e costituisce ormai il principale riferimento occidentale nell’area saheliana,

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


anche grazie al varo di coraggiose riforme tese, da un lato, a scardinare le dinamiche alla
base degli scontri interclanici e tra comunità, dall’altro, ad accrescere i tassi di scolarità
delle fasce giovanili. Tuttavia, sono restate latenti talune vulnerabilità trasversali
all’intero Paese, che stridono con le riforme e offrono spunti di preoccupazione per
l’attività informativa nazionale impegnata anche nella tutela degli assetti italiani
principalmente dispiegati nella Missione bilaterale di supporto in Niger-MISIN.
Il quadro securitario, infatti, risente delle ricadute della crisi maliana e della
precaria situazione delle regioni settentrionali della Nigeria ed è gradualmente
peggiorato in numerose aree del Paese dove le sigle terroristiche mantengono
significative capacità offensive e hanno via via acquisito il controllo di vaste porzioni
di territorio.
Il monitoraggio intelligence si è poi appuntato sul Corno d’Africa, in ragione della
pervasiva e resiliente presenza jihadista, delle fragilità istituzionali condizionate da
radicate rivalità interclaniche e del protrarsi degli scontri in Etiopia. Il Nord del Paese 53
(al confine con l’Eritrea) per circa due anni è stato teatro di un violento conflitto che,
a fasi e geometrie alterne, ha visto contrapporsi le Forze federali di Addis Abeba (con
il supporto di truppe regolari eritree) a gruppi armati “ribelli” a connotazione etnica
(Tigray People Liberation Front-TPLF).
A fronte della firma, il 2 novembre a Pretoria, di un articolato Accordo di Pace
promosso, tra gli altri, dall’Unione Africana, il terreno continua a rimandare segnali di
difficoltà nella ricomposizione di dissidi tra fronti etnici polarizzati.
In particolare, permangono gli aderenti a formazioni miliziane irregolari,
determinate a svincolarsi dal controllo politico delle élites federali e a proseguire il
conflitto. D’altra parte, il Governo etiope non pare essere riuscito a trovare canali di
dialogo nemmeno in altre aree del Paese (Oromia), dove anche le componenti militanti
dell’etnia Oromo (Oromo Liberation Army) dimostrano di avere agende locali molto
diverse dai loro leader politici di Addis Abeba (lo stesso Abiy è di etnia oromo) e
continuano a fomentare violenti attacchi di matrice etnico-religiosa e disordini.
Un effettivo processo di pacificazione sarebbe auspicabile in ragione di una
situazione umanitaria catastrofica sulla quale pesano gli effetti dell’inedita siccità
occorsa nei mesi scorsi nelle regioni meridionali del Paese e dell’esposizione
dell’economia agli effetti del conflitto russo-ucraino. Inoltre, il rischio di una saldatura
tra i molteplici focolai di crisi e di una destabilizzazione più ampia potrebbe avviare
nuovi movimenti di sfollati, alcuni destinati a disperdersi nella regione, altri ad
alimentare flussi irregolari verso l’Unione Europea.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Quanto alla Somalia, si registrano, invece, sviluppi positivi sul fronte politico. Il
complesso iter che ha condotto, a metà aprile, al giuramento dei nuovi parlamentari (eletti
in varie tornate a seconda degli Stati federali di appartenenza) ha portato all’elezione, a
maggio, del Presidente Hassan Sheik Mohamud, già in quella carica dal 2012 al 2017.
Tuttavia, se lo sblocco del processo elettorale ha costituito una prova di buona
volontà delle Istituzioni somale nel voler superare lo stallo politico, la situazione sul
terreno risulta ancora fluida e continua a risentire dei contrasti di natura clanica che si
riflettono anche nelle difficili interlocuzioni tra Stato centrale e Istituzioni regionali.
Inoltre, innumerevoli sono stati i richiami internazionali ad accelerare il programma
di ristrutturazione dell’architettura di sicurezza, anche in ragione della riconfigurazione
della African Union Mission in Somalia-AMISOM in African Union Transition Mission in
Somalia, il cui ingaggio è previsto fino al 2024.
Infine, l’attenzione intelligence si è focalizzata sul sistema regionale dei Grandi
Laghi che, accanto a progressi incoraggianti nelle interlocuzioni tra gli Stati per lo sviluppo
di meccanismi di cooperazione, ha evidenziato contesti connotati da profonde fragilità
politiche e securitarie, nonché caratterizzati dall’attivismo della locale provincia di DAESH.
In tali aree, l’instabilità politica, economica e sociale, unitamente alla forte
connotazione etnico-tribale che regola le dinamiche di potere, alimentano marginalizzazioni
sociali e spaccature generazionali, nell’ambito delle quali si insinua l’azione di proselitismo
e reclutamento sia dei gruppi insorgenti e criminali sia delle organizzazioni jihadiste.
L’attenzione informativa si è in particolare indirizzata verso le regioni orientali della
54 Repubblica Democratica del Congo e il quadrante dell’Africa Australe, in particolare
Mozambico e Angola, anche in ragione dell’apporto che tali Paesi possono offrire alla
RELAZIONE ANNUALE 2022

nostra domanda energetica.

2.5. La regionalizzazione del jihad

È proseguito, nell’anno in esame, l’attento monitoraggio del fenomeno del terrorismo


jihadista, che ha visto al Qaida e DAESH delegare responsabilità sempre maggiori alle
rispettive filiali periferiche, potenziandone la capacità di proiezione operativa su scala
locale, senza tuttavia abdicare alla vocazione originaria del jihad globale.
Lo spirito particolaristico delle diverse formazioni terroristiche affonda
tendenzialmente le proprie radici in dinamiche ataviche, dettate e alimentate da conflittualità
interetniche, rapporti spesso disfunzionali tra Governi centrali e regioni periferiche, nonché
dalla difficoltosa gestione delle risorse delle realtà agro-pastorali colpite dai cambiamenti
climatici. Fattori che, interagendo tra loro, incidono sui rispettivi gradienti di minaccia e
offrono ai gruppi jihadisti altrettante leve per fomentare e sfruttare il malcontento delle
popolazioni locali e creare pericolosi ulteriori scollamenti con le Istituzioni.
Alla luce di ciò, si è assistito a un marcato attivismo jihadista in numerosi
quadranti, specie in Medio Oriente, Afghanistan e, in misura sempre crescente, in Africa
subsahariana, che si configura ormai come il nuovo vero epicentro del jihadismo globale
(vds. infografica “I fronti del jihad in Africa subsahariana” pag. 57).
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Il Medio Oriente si conferma un territorio particolarmente attrattivo per le


formazioni jihadiste e radicali. È in quest’area che trovano protezione – ove non espressa
ospitalità – figure apicali dei principali gruppi jihadisti intenzionati a espandere la loro
agenda anche ad altre aree del globo.
Al Qaida e DAESH sono impegnati in processi di riorganizzazione interna atta a
rinsaldarne i ranghi, acquisire nuovi finanziamenti e adattarsi alle contingenti realtà
di sicurezza dell’area, atteso che entrambi potrebbero tornare a ottenere basi sicure,
specie lungo il confine siro-iracheno.

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


La frontiera fra i due Paesi è infatti una zona densa di criticità, nella quale il rafforzarsi
dei legami clanici ed economici tra le tribù, elementi di DAESH e milizie sciite, unito alla
difficoltà di controllo, generano dinamiche foriere di rischi. Desta preoccupazione la
situazione dei campi profughi, specie quello di al Hol che ha registrato un aumento delle
tensioni e delle violenze, favorite anche dalla diffusa corruzione delle Autorità locali e dai
transiti clandestini di merci, persone, armi e denaro. All’attenzione dell’intelligence sono
stati inoltre i campi di Idlib, dove vengono convogliate, tra gli altri, le donne fuggite da
al Hol, vicine all’ideologia di DAESH, le quali, in alcuni casi, potrebbero cercare di entrare
clandestinamente in Turchia e tentare di raggiungere l’Europa.
In Afghanistan, dopo la proclamazione dell’Emirato Islamico nell’agosto 2021, è
continuata, con rinnovato vigore, l’attività dei principali gruppi terroristici, che ha messo
in luce il rischio concreto che il Paese possa diventare nuovamente una base sicura per
l’Islamic State Khorasan Province-ISKP (branca locale di DAESH) e al Qaida. L’attivismo
delle branche locali delle due formazioni, teso ad aumentare il potenziale offensivo 55
nella regione, è stato quindi una priorità dell’impegno informativo dell’intelligence.
Nel corso del 2022 ISKP ha effettuato attentati in Afghanistan e, in misura
minore, in Pakistan, colpendo prevalentemente soft target a elevato impatto mediatico.
L’organizzazione continua quindi a concentrare le sue energie a livello regionale e
costituisce la principale minaccia al governo di Kabul. Inoltre, il gruppo terrorista
mantiene generiche aspirazioni a compiere attentati fuori dalla regione, ma, ad oggi,
non appare in grado di supportare sotto il profilo operativo tale minaccia.
Al Qaida continua a essere presente in Afghanistan, dove gode della protezione
del regime ed è impegnata in attività di reclutamento e addestramento. L’uccisione di
Ayman al Zawahiri, avvenuta a fine luglio in una casa riconducibile all’Haqqani Network,
ha lasciato l’organizzazione senza vertice nel Paese (vds. box “L’eliminazione dei vertici
del jihad” pag. 56).
Negli ultimi anni, l’Africa subsahariana è il quadrante geopolitico che ha registrato
l’aumento più considerevole dell’attivismo jihadista e i dati raccolti nel corso del 2022
confermano come, in particolare, il Sahel e il Corno d’Africa siano le aree più colpite da
gruppi terroristici ascrivibili sia alla galassia qaidista sia a quella di DAESH.
La regione saheliana, soprattutto l’area triconfinaria Mali-Burkina Faso-Niger,
continua a essere caratterizzata dal marcato attivismo del cartello qaidista Jama’a
Nusra al Islam wal Muslimini-JNIM e della formazione filo-DAESH Islamic State Sahel
Province-ISSP, riconosciuta formalmente da DAESH-Core come provincia autonoma nel
marzo 2022.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

L’eliminazione dei vertici del jihad


Nel 2022, al Qaida e DAESH hanno subito Califfo di DAESH, eletto nel 2019 dopo
entrambi l’eliminazione dei propri vertici. la morte di Abu Bakr al Baghdadi. Il 30
Lo scorso 31 luglio, Ayman al Zawahiri novembre, in un audio messaggio diffuso
– leader di al Qaida dal 2011 – è stato online, il portavoce ufficiale di DAESH ha
ucciso a Kabul da un drone USA. Con la annunciato contestualmente la morte del
sua morte il gruppo è giunto a un bivio: terzo Califfo, Abu Hassan al Hashemi al
la scelta del successore impatterà sulla Quraishi – senza rivelare tuttavia ulteriori
traiettoria dell’organizzazione che, a dettagli sulle circostanze – e la nomina del
seconda del profilo della nuova guida, nuovo capo, di cui al momento si conosce
proseguirà la linea ideologica di al Zawahiri solo la “kunya” (titolo onorifico): Abu al
o potrebbe tornare a dare preminenza Hussein al Husseini al Quraishi.
al jihad “offensivo” contro il “nemico Ciò che rileva è che le due maggiori
lontano”. A oggi, tuttavia, i canali mediatici organizzazioni jihadiste hanno dato
ufficiali di al Qaida non ne hanno ancora prova finora di grande resilienza. Alla
confermato il decesso, né rilasciato costante pressione di controterrorismo
indicazioni sul possibile successore, hanno risposto con la riconfigurazione
anche se il marocchino Abdul Rehman al delle relazioni tra la leadership a livello
Maghrebi, genero di al Zawahiri, e Saif al centrale e i gruppi affiliati, in direzione
Adel, qaidista egiziano della prima ora con di una progressiva decentralizzazione
un trascorso di combattente, parrebbero i e una maggiore autonomia decisionale
56 due candidati più favoriti. Nel caso di Saif delle filiali regionali. Fattori, questi, che
al Adel si potrebbe prefigurare un ritorno contribuiscono, da un lato, a spostare il
al jihad globale. baricentro operativo a livello periferico
RELAZIONE ANNUALE 2022

DAESH, invece, ha subìto l’eliminazione – che esprime a oggi la reale capacità di


del proprio vertice ben due volte a proiezione di DAESH e al Qaida – dall’altro,
distanza di pochi mesi. Il 3 febbraio, in un a ridurre gli effetti dei duri colpi inferti alla
raid delle forze USA, è stato ucciso Abu catena di comando.
Ibrahim al Hashemi al Quraishi, secondo

La costituzione dell’ISSP, così come l’incessante propaganda celebrativa degli attacchi


delle varie filiazioni di DAESH in Africa, indicano la crescente importanza ascritta dal Core del
gruppo a quel continente, individuato quale nuovo territorio di affermazione del “Califfato”.
La strategia del jihad adattivo e localizzato di JNIM – che alla violenza armata affianca
un intenso proselitismo teso a ottenere il più ampio appoggio popolare, sfruttando ataviche
conflittualità interetniche – ha consentito al cartello qaidista di estendere la propria area
operativa verso le regioni transfrontaliere del Burkina Faso (utilizzato come piattaforma per
proiettare la minaccia jihadista verso i Paesi del Golfo di Guinea).
All’attenzione dell’Intelligence è stato anche il moltiplicarsi dei segnali di contatto
tra ISSP e i gruppi omologhi della regione del Lago Ciad, ossia l’Islamic State West Africa
Province-ISWAP, nonché del sud della Libia. Un eventuale rafforzamento dei legami tra gli
estremisti di queste aree potrebbe costituire la premessa per un ulteriore deterioramento
del quadro securitario dell’intera regione.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

I fronti del jihad in Africa


subsahariana

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


L’Africa subsahariana è il nuovo epicentro del jihad globale
e il Sahel, con 3.241 eventi di natura terroristica e 5.241
vittime, è stata l’area del Continente più colpita nel 2022,
seguita dal Corno d’Africa con 2.365 attacchi e 3.397
vittime.
I dati relativi all’attivismo jihadista nell’anno in esame
offrono una lettura ambivalente. Da un lato, i gruppi
affiliati ad al Qaida hanno mostrato una pervicace
tendenza al radicamento e all’espansione, con l’avanzata
di JNIM in direzione del Golfo di Guinea e l’attivismo di
al Shabaab oltre i confini somali, in Kenya e in Etiopia.
57
Dall’altro, le formazioni filo-DAESH hanno mantenuto,
tendenzialmente, un indice di letalità più alto rispetto ai
gruppi qaidisti: il triste primato va all’Islamic State Central
Africa Province-ISCAP, attivo in Repubblica Democratica
del Congo e Uganda, seguito dall’Islamic State West Africa
Province-ISWAP, che invece opera al confine tra Ciad,
Niger, Nigeria e Camerun.
Il 2022 ha, inoltre, visto la proclamazione di due nuove
province dello Stato Islamico nel Sahel e in Mozambico, a
conferma dell’importanza ascritta dal gruppo al Continente
africano.

ACLED (Armed Conflict Location & Event Data)


FONTI
= 250 = 250 = 0,5
Cronologia dell’attivismo jihadista nel 2022 Scala grafica EVENTI VITTIME Attivismo jihadista Indice di letalità Scala grafica Indice di letalità

EVENTI VITTIME
gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre 3.500 Un gruppo è più letale di un altro se, a

numero di vittime
2.349 2.988 parità di numero di eventi, ha causato
SAHEL 3.250 più vittime.

2.348 3.390 3.000 Vg


AFRICA Lg=
OCCIDENTALE Eg
2.750
714 1.912
CORNO D’AFRICA
Lg = indice di letalità (per ciascun gruppo)
2.500 Vg = numero totale di vittime
Tunisia
590 887 Eg = numero totale di eventi
AFRICA CENTRALE 2.250
E AUSTRALE Marocco 1°
ISCAP
456 1.584 2.000
EVENTI 574 585 544 579 594 626 593 691 702 668 599 556

VITTIME 1.080 910 1.308 703 1.111 1.225 971 912 1.131 1.337 962 1.147 ISWAP
Algeria 417 673 1.750
Libia 3° SAHEL
BH
Egitto 213 722 1.500
Sahara 4°
Occidentale ISSP AFRICA
196 618
1.250 OCCIDENTALE

17 7 ISM
SAHEL 1.000 AFRICA CENTRALE
Mali 6°
11 16 ANSARU E AUSTRALE
Mauritania 750
7.311 12.797 7°
AS
Niger CORNO D’AFRICA
Sudan 500 8°
Eritrea AQIM - JNIM
Ciad
Senegal 250 9°
ISS
Gambia
Burkina CORNO D’AFRICA Gibuti
Guinea Faso 250 500 750 1.000 1.250 1.500 1.750 2.000 2.250 2.500
Bissau Guinea numero di eventi
Benin
Somalia
Sierra Leone Etiopia
Togo
Costa Ghana Nigeria Sud Sudan Attivismo jihadista per regione Legenda
d’Avorio Repubblica
Liberia Centrafricana
Nuova Provincia nel 2022
AFRICA Numero
OCCIDENTALE di eventi
Camerun 7.311 Stato islamico

2.349

2.348

714

590

456

417
213
196
17
11
Algeria Guinea Uganda
Equatoriale ISM (ex ASWJ)
Kenya Islamic State Mozambique
Congo
Gabon ISSP (ex ISGS)
Sahara Repubblica Islamic State Sahel Province
Occidentale Democratica Ruanda
ISCAP
AL 2019 A OGG del Congo
MD
Burundi Islamic State Central Africa Province
NI I
DIJ ISWAP
Islamic State West Africa Province
E Mali
2019
Tanzania AFRICA CENTRALE ISS
ON

Mauritania E AUSTRALE Islamic State Somalia


SI
AN

Niger Qaidisti
ESP

2020 Ciad AQIM - JNIM


Al Qaida in the Islamic Maghreb
Senegal Angola Jama’a Nusra al Islam wal Muslimini
Malawi BH
Totale eventi Boko Haram
Burkina per regione 3.241 832 873 2.365
Zambia
Faso AS
uinea 2021 Al Shabaab
assau Guinea Benin
ANSARU
Mozambico
Zimbabwe Madagascar
Sierra Leone Togo
Costa Ghana Namibia
d’Avorio Nigeria 2022 NON IDENTIFICATO
Liberia Botswana
Camerun

eSwatini
Come si legge
2.873

1.903

1.584

3.390
210
147
108
115
677

575
510

673
I dati si riferiscono all’attivismo jihadista in Africa subsahariana Lesotho

16
9

7
nell’anno 2022 (aggiornamento al 3 febbraio 2023). La mappa Sudafrica Numero
mostra le aree in cui si concentrano le azioni dei principali gruppi di vittime 12.797
terroristici, mentre i grafici illustrano – in chiave temporale, Totale vittime
spaziale e in assoluto – i dati su eventi e vittime. per regione 5.241 1.902 2.257 3.397
SAHEL AFRICA AFRICA CENTRALE CORNO D’AFRICA
OCCIDENTALE E AUSTRALE
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Questo rischia di aggravarsi ulteriormente dopo il ridispiegamento della Task Force


Takuba, suscettibile di creare zone di vuoto che potrebbero essere colmate tanto dalla
Compagnia militare privata Wagner quanto da JNIM e ISSP.
L’interesse di DAESH a espandere il raggio d’azione verso nuove aree del
Continente africano si è evidenziato anche in Africa Centro-Australe, dove si è
assistito all’aumentato attivismo delle locali filiazioni, l’Islamic State Central Africa
Province-ISCAP in Repubblica Democratica del Congo e la neo-istituita “wilayah”
(provincia) in Mozambico. Al riguardo, rileva come nel 2022 siano incrementate le

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


rivendicazioni di attacchi nella regione, come anche gli inviti ad attaccare obiettivi
cristiani, tradottisi in numerose azioni violente, come quella di settembre contro la
missione delle suore comboniane a Chipene in Mozambico, in cui è deceduta una
religiosa italiana.
Nel Corno d’Africa, specie in Somalia, la formazione qaidista al Shabaab continua
a rappresentare la principale minaccia alla sicurezza e alla stabilità dell’intera area.
La capacità di radicarsi sul terreno e di sfruttare le criticità sociali, economiche e
politiche ha permesso al gruppo di ampliare il proprio raggio d’azione anche verso
Kenya, Etiopia e, in misura minore, Somaliland e Gibuti, nonostante la vigorosa azione
di controterrorismo da parte delle Forze nazionali e internazionali ivi dislocate.
Il gruppo è parallelamente impegnato su due fronti: da un lato, attaccare in
maniera continuativa obiettivi governativi e militari, soprattutto internazionali;
dall’altro, infiltrare gradualmente i propri sodali in posti chiave delle Amministrazioni
locali e fornire servizi essenziali alla popolazione al fine di capitalizzare, nel lungo 59
periodo, il vuoto istituzionale nelle zone rurali.
Specifico focus informativo è stato inoltre il sistema di autofinanziamento
di al Shabaab (traffico di merci e droga, tassazione illegale dei territori sotto il
suo controllo, rapimenti a scopo di riscatto, donazioni esterne, infiltrazione del
sistema bancario), che ha consentito al gruppo di raggiungere una autosufficienza
economica, direttamente correlata alla sua capacità offensiva. A tale proposito, il
2022 ha registrato un aumento delle azioni violente a opera della formazione, che
ha mostrato una crescente capacità di pianificare e condurre attacchi complessi
contro obiettivi di alto livello, suscitando grande risonanza mediatica.

2.6. Equilibri e tensioni nel quadrante asiatico

La proiezione globale cinese, esito del suo crescente peso economico, dell’entità
dei traguardi tecnologici e industriali raggiunti, nonché del correlato peso internazionale
sempre più rivendicato, è alla costante attenzione dell’Intelligence nazionale che ne
segue le dinamiche complessive, evidenziandone gli aspetti geopolitici e geoeconomici,
con particolari focus sugli impatti dell’evoluzione del quadro politico interno, delle
attività di influenza all’estero e degli ambiziosi obiettivi in ambito scientifico, industriale,
tecnologico e spaziale che rischiano di sottrarre anche mercati e partnership politiche al
contesto occidentale.
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Nel più grande disegno globale, il primo centro di attenzione della Cina è la
dimensione regionale, dove Pechino manifesta l’intento di conseguire la riunificazione
con Taiwan, vedere riconosciute le sue rivendicazioni territoriali nel Mar Cinese
Meridionale e Orientale e, al confine con l’India, contrastare la presenza militare
statunitense, cercando di incrinare i consolidati sistemi di alleanze di Washington
nei quadranti indo-pacifici. Le ambizioni di Pechino vanno oltre la dimensione
regionale, come dimostrato dalla crescente assertività in seno alle Nazioni Unite,
dall’intensificazione dei tentativi di controllare la diaspora cinese nel mondo, dalla
creazione della sua prima base militare all’estero a Gibuti nel 2017 e dal lancio,
rispettivamente a settembre 2021 e aprile 2022, della Global Development Initiative e
della Global Security Initiative. Il tutto nel quadro di un’iperbole della ricerca scientifica
cinese, che ha visto la Cina affermarsi negli ultimi anni anche nel settore spaziale,
come già evidenziato nella Relazione Annuale 2021.
Ottenuti questi obiettivi, nell’ottica dei leader cinesi, l’ordine geopolitico in Asia
e nel mondo rifletterà l’enorme crescita economica del loro Paese dalla fine degli anni
’70 a oggi, che ha portato la Cina a essere il primo partner commerciale di pressoché
tutti i Paesi della regione e al centro dei più importanti accordi in materia.

La Cina dopo il XX Congresso del PCC


Dal 16 al 22 ottobre 2022 si è riunito il XX che non rinuncerà mai alla possibilità di
60
Congresso del Partito Comunista Cinese ricorrere alla forza per contrastare sia
(PCC), l’appuntamento quinquennale in le interferenze esterne sia le azioni di
RELAZIONE ANNUALE 2022

cui vengono rinnovate le cariche apicali un “numero estremamente piccolo” di


del Partito. Xi Jinping ha ottenuto un terzo separatisti taiwanesi. Xi ha inoltre ribadito
mandato quale Segretario Generale del che la politica economica continuerà a
PCC, ha imposto una leadership composta perseguire l’obiettivo dell’autosufficienza,
esclusivamente da suoi fedelissimi e ha soprattutto tecnologica, e di una più equa
evitato che dal Congresso emergesse un distribuzione della ricchezza. È stato anche
suo potenziale successore. Xi ha sancito rilanciato e inserito nella costituzione del
così la sua assoluta primazia sul Partito. Partito il concetto di “prosperità comune”,
Dal Congresso sono emerse anche rafforzando ancor più l’approccio statalista
importanti indicazioni sulla direzione in politica economica.
politica che la Cina seguirà nei prossimi Dal Congresso era anche emersa la volontà
5 anni. In particolare, Xi ha enfatizzato di continuare a cercare di eliminare la
la sicurezza nazionale e i “mari propagazione del Covid-19, ma gli ingenti
tempestosi” che il Paese si accinge impatti economici e sociali della c.d. politica
ad affrontare. Su Taiwan la Cina, pur del Covid-zero, uniti alle diffuse proteste
mirando a una “riunificazione” pacifica, popolari scoppiate a fine novembre, hanno
imperniata su una strategia ibrida di indotto la dirigenza cinese ad allentare le
incentivi e pressioni incrementali in più misure anti-pandemiche, aprendo una
domini (militare, economico, politico, non meno difficile fase di convivenza con
diplomatico, informativo), ha dichiarato il virus.
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

La Cina rappresenta l’unico Paese dotato sia dell’intenzione di riplasmare l’ordine


globale sia, in prospettiva, delle capacità di farlo. Molti altri Stati osservano con timore
la crescita della potenza e dell’assertività cinese, anche con riferimento allo sviluppo
dello strumento militare, e stanno prendendo delle contromisure, i cui lineamenti sono
compendiati nelle “dottrine sull’Indo-Pacifico” varate da più Paesi Occidentali e Attori
d’area. Ad esempio, il Giappone ha annunciato l’obiettivo di incrementare le spese per la
difesa dall’1% del PIL al 2% in 5 anni, con un focus sul proprio arsenale missilistico, e ha
raggiunto un accordo con l’Australia per il reciproco sostegno logistico tra le rispettive

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


Forze Armate. Il Regno Unito ha dichiarato la fine dell’epoca d’oro dei rapporti tra Londra
e Pechino, suggellando un proprio maggiore attivismo verso l’intero quadrante Indo-
Pacifico, che ha compreso numerose iniziative strategiche tanto di natura militare
quanto economiche. L’India ha aumentato le spese militari di circa il 50% nell’ultimo
decennio, con un’ulteriore accelerazione dopo gli scontri alla frontiera con la Cina nel
2020 (ripetutisi su scala ben più piccola nel dicembre 2022). Nuova Delhi ha anche
intensificato la collaborazione strategica con Stati Uniti, Australia e Giappone all’interno
del c.d. QUAD (Quadrilateral Security Dialogue), ma rimane legata alla sua tradizionale
postura non allineata e al suo storico rapporto di collaborazione con Mosca.
Nelle aree oggetto dei propri obiettivi di espansione, la Cina enfatizza la sua
capacità di fornire soprattutto infrastrutture e strumenti per la sicurezza dei regimi al
potere, senza interferenze di potenze extraregionali. Nei medesimi contesti, gli Stati Uniti
puntano più sulla libertà della navigazione, sulla resilienza al cambiamento climatico,
sulla connettività e la sicurezza dei dati digitali e sullo sfruttamento sostenibile delle 61
risorse ittiche.
La competizione per l’egemonia nell’Indo-Pacifico è in pieno svolgimento: si tratta
di una regione che ospita circa due terzi della popolazione mondiale e che produce più
del 60% del PIL globale, e questo decennio sarà probabilmente decisivo.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Aree di crisi nel Continente asiatico

L’instabilità globale: teatri e fattori di crisi


Il quadrante asiatico è stato percorso nel 2022 da tensioni
e situazioni di crisi il cui inasprimento può generare
conseguenze rilevanti per la sicurezza internazionale.
La Corea del Nord ha effettuato nel 2022 il più alto numero
di test missilistici mai realizzati in un anno dal regime di
Pyongyang, utilizzando missili sia a corto che a medio-
lungo raggio, e costituendo quindi una minaccia alla
sicurezza di molti Paesi dell’area.
Le tensioni su Taiwan hanno raggiunto nel corso dell’anno
un livello significativo in occasione delle esercitazioni
aeronavali della Repubblica Popolare Cinese intorno
all’isola. Taiwan è tra i maggiori produttori mondiali di
semiconduttori, componenti essenziali per l’innovazione
63
tecnologica e lo sviluppo economico.
Il Mar Cinese Meridionale si conferma uno snodo
strategico per il commercio marittimo internazionale,
sul quale insistono irrisolte dispute territoriali intorno ad
alcune isole, nonché importanti giacimenti di idrocarburi.
Infine, anche quest’anno l’Afghanistan è stato
contraddistinto da rilevanti criticità securitarie ed
economiche, e dal permanere di una crisi umanitaria
caratterizzata da insicurezza alimentare acuta e da
spostamenti di popolazione sia all’interno che all’esterno
del Paese.

CNS (James Martin Center for Nonproliferation Studies)


CSIS / AMTI (Center for Strategic & International Studies / Asia Maritime Transparency Initiative)
FONTI FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations)
Ministry of Economic Affairs, Bureau of Foreign Trade, Taiwan
OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development)
UNCLOS (United Nations Convention on the Laws of the Sea)
UNCTD (United Nations Conference on Trade and Development)
UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees)
World Bank
Gruppi terroristici
ISKP
Islamic State Khorasan Province
3,4 milioni TURKMENISTAN
UZBEKISTAN AFGHANISTAN
TAJIKISTAN
1 Cronologia test missilistici 2022 COREA DEL NORD 2
sfollati interni 05/01 SLBM - missile balistico lanciato da sottomarino
Takhar 10/01 SRBM - missile balistico a corto raggio Km
AQ Jowjan
14/01 00
Al Qaida “core”
Kunduz CINA MRBM - missile balistico a medio raggio

.0
Taloqan
2,1 milioni Mazar-i Sharif 16/01

>5
Kunduz IRBM - missile balistico a raggio intermedio
AQIS rifugiati e Badakhshan
PAKISTAN 26/01
Al Qaida in the Indian Subcontinent richiedenti asilo Balkh
29/01 ICBM - missile balistico intercontinentale
Veicolo di lancio spaziale Km
00
HAQQANI NETWORK
Faryab Samangan I 10 Paesi più poveri al mondo 24/02 Invasione russa dell’Ucraina Non noto
.0

5
Sar-i Pul Baglan Panjshir
PIL pro capite 2021 26/02

-
00
Nurestan
TTP

3.0
Badghis Kapisa
Kunar
Burundi 02/03 Voto della Corea del Nord a favore della Russia in sede ONU
Tehrik-e-Taliban Pakistan Herat Bamiyan Parwan
Laghman $ 221,47 04/03
Wardak Kabul 16/03 Fallito
Afghanistan 24/03 m
Formazioni anti-talebane Herat Ghor
Lugar
Jalalabad
Nangarhar
$ 368,75
00
0K
NRF 16/04

3.
Paktia
Daikondi Somalia

0-
National Resistance Front $ 446,98

1.00
Ghazni Kost
04/05 Fallito
AFF 07/05
Afghanistan Freedom Front $ 461,13 Rep. Centrafricana 10/05
Uruzgan Insediamento nuovo Presidente della Corea del Sud
Paktika 12/05 Km
Farah Sierra Leone 21/05 Incontro tra i Presidenti della Corea del Sud e degli USA Test dal 2006 al 2022

00
$ 480,04

< 1.0
Eventi da segnalare Zabol 24/05 Corea
31 luglio 2022 $ 491,84 Mozambico 25/05 Termine del viaggio in Asia del Presidente USA del Nord 10 SLBM
Uccisione a Kabul del leader 04/06 Esercitazioni navali congiunte tra Corea del Sud e USA
Kandahar
di Al Qaida Ayman Al Zawahiri Madagascar 05/05 135 SRBM
IRAN
$ 500,51 TOTALI
209
7 agosto 2022 Nimruz Helmand Fasi dell’insicurezza
alimentare acuta Rep. Dem. del Congo 22/08 Esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e USA
Uccisione nella provincia di Paktika $ 577,21
del leader del TTP Omar Khalid Khorasani Kandahar Fase 1 Minima 28 MRBM
24/09
Fase 2 Sotto stress Niger $ 590,63 26/09 Esercitazioni navali congiunte tra Corea del Sud e USA 16 IRBM
28/09 7 ICBM
Fase 3 Crisi
Province ad alta intensità di scontri $ 634,83 Malawi
29/09 Visita della Vice Presidente USA in Corea del Sud 5 Veicolo di lancio spaziale
Fase 4 Emergenza 30/09 8 Non noto
Province con maggiore concentrazione Fase 5 Carestia 03/10
di nuovi sfollati interni nel 2022 Test 2022

Tipologie di missili
PIL pro capite medio UE $ 26.000 05/10
08/10

3
SLBM 2

tra 1.000 e 3.000 Km

tra 3.000 e 5.000 Km


13/10
Esercitazione militare cinese (4-7 agosto 2022) TAIWAN

meno di 1.000 Km
28/10 SRBM 49
2 TOTALI

più di 5.000 Km
66
COREA DEL NORD 31/10 Esercitazioni aeree congiunte tra Corea del Sud e USA MRBM 4
1

sottomarino
lanciato da
01/11 IRBM 2
02/11 Fallito ICBM 4
AFGHANISTAN Lancio missili balistici (4 agosto 2022) 03/11 Non noto 5
09/11
11/11 Vertice ASEAN in Cambogia
17/11
TAIWAN 3 18/11
19/11 Esercitazioni aeree congiunte tra Corea del Sud e USA
CINA
18/12
4 19/12 Esercitazioni aeree congiunte tra Corea del Sud e USA

2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022
23/12
Taipei Keelung

4
MAR CINESE MERIDIONALE LSCI - Liner Shipping
MAR CINESE MERIDIONALE
Su-ao
Taichung Connectivity Index
Livello di integrazione di un
Paese nelle reti commerciali
Hualien marittime Cina Paracel Islands
Mailiao
Cina
Fatturato 2021 produttori mondiali di semiconduttori TAIWAN 1
Cina 177,55 Vietnam

e
n
pi
Anping Corea

lip
112,69

Fi
del Sud
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Scarborough Shoal
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Kaohsiung
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Cina
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ni

Singapore 112,44 Filippine


no

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co

Ta

Aree di esercitazione (1995-1996) 3


D

Filippine
xa

A
te

S
AM
Te

In

Vietnam
$
Aree di esercitazione (4-7 agosto 2022) Ci Spratly Islands
Malesia 100,09 na
4 Cina
16 mld
17 mld
17 mld
19 mld
27 mld

28 mld

36 mld

57 mld

73 mld

76 mld

Acque interne B Filippine


Acque territoriali Malesia
Usa 99,81 Vietnam
5
Linea mediana dello stretto di Taiwan 6 Brunei
Porti
7
8 Taiwan
9
Taiwan 82,99 Vietnam
10
Export (2022) 11
12
13 Dispute territoriali
Vietnam 79,17
45 Esercitazione militare cinese (agosto 2022) 14 C A Paracel Islands
43,50 Italia 76,18
43,24 15 B Scarborough Shoal
Malesia
41,46 IV trimestre 2022 C Spratly Islands
42,21
39,98 42,05 Indonesia Br
39,93 Porti un Zone Economiche
$
USA Taiwan Corea del Sud 40 ei
180 mld 74 mld 112 mld 40,30 Tra i primi 30 porti del Esclusive (ZEE)
mondo per movimentazione “Nine-Dash line”
container, 1/3 si affacciano
sul Mar Cinese Meridionale, Brunei Filippine
Principali partners commerciali (2022) 37,52 36,13 Malesia
37,45 per un volume stimato pari
al 22% del totale mondiale Vietnam
miliardi $

35,75 Malesia
100 mila Malesia
Stretto di Malacca navi l’anno Brunei
Malesia
30,55 mld

Germania
23,03 mld

Vietnam
21,52 mld
Australia
31,88 mld

2° “strozzatura” al mondo
Hong Kong
66,28 mld

Singapore
42,05 mld

Stretto
Giappone
88,22 mld

Corea del Sud


56,42 mld

Indonesia
USA
120,72 mld
Cina
205,12 mld

Altro
221,37 mld

del trasporto marittimo di di Malacca


petrolio greggio e derivati, 1/4 (~68/giorno)
per un volume stimato pari portacontainer Mappatura giacimenti
30 al 16% del totale mondiale idrocarburi
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
La tutela della sicurezza
nazionale

3.1. La sicurezza economico-finanziaria ................................................................................................................................................. 67


Infografica – Il confronto tra Stati Uniti e Cina in 10 settori chiave .......................................................................................... 69
Figura 3 - Esercizio dei poteri speciali ................................................................................................................................................ 72
Infografica - Le dinamiche degli assetti di finanza pubblica dei Paesi UE ............................................................................... 73
3.2. La sicurezza cibernetica ........................................................................................................................................................................ 76
Infografica – La minaccia cibernetica all’attenzione intelligence .............................................................................................. 79
3.3. La minaccia ibrida ................................................................................................................................................................................... 83
Box – Principali narrative e vettori russi ........................................................................................................................................... 84
Box – Principali narrative e vettori cinesi .......................................................................................................................................... 85
3.4. La minaccia jihadista ............................................................................................................................................................................. 86
Box – Operazione “Gabar Group” ........................................................................................................................................................ 88
Figura 4 - Espulsi: numeri e nazionalità ............................................................................................................................................ 89
3.5. Eversione ed estremismi ...................................................................................................................................................................... 90
Figura 5 - Principali “azioni dirette” di presunta matrice anarchica in Italia ........................................................................... 90
Box – Operazioni di polizia nei confronti della corrente suprematista e “accelerazionista” ............................................. 94
3.6. Il contrasto alle ingerenze criminali ................................................................................................................................................. 94
Box – Rischio di ingerenze nell’implementazione del PNRR ...................................................................................................... 95
Box – Illeciti fiscali .................................................................................................................................................................................... 96
3.7. La sicurezza ambientale ....................................................................................................................................................................... 98
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

3.1. La sicurezza economico-finanziaria

Lo scenario congiunturale
In un contesto economico profondamente segnato dagli effetti della pandemia
e delle connesse politiche pubbliche di sostegno, a partire dall’inizio del 2022 il quadro
macroeconomico si è progressivamente indebolito nei principali Paesi avanzati, prima per
effetto del temporaneo peggioramento della crisi sanitaria e, dopo, per le conseguenze della
crisi russo-ucraina.
In particolare, come già accennato, a causa delle tensioni connesse al conflitto, i corsi

La tutela della sicurezza nazionale


delle materie prime energetiche – soprattutto quelli del gas naturale in Europa – hanno
registrato rialzi straordinariamente elevati, anche in connessione con le progressive
interruzioni dei flussi dalla Russia. Le difficoltà sui mercati delle materie prime, sommandosi
ad altri fattori pre-esistenti, quali i problemi nelle catene produttive transnazionali e l’eccesso
di liquidità sui mercati finanziari, hanno determinato una decisa crescita dell’inflazione
globale che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, ha toccato a fine 2022 il 9%.
I dati consuntivi preliminari delle Istituzioni internazionali evidenziano per il 2023 un
forte rallentamento del ciclo economico globale e il persistere delle pressioni inflazionistiche.
In particolare, secondo i dati diffusi dall’OCSE, la crescita del prodotto mondiale si è attestata
intorno al 3%, con una revisione al ribasso di 1,5 punti percentuali rispetto allo scenario
dello scorso anno. Questa frenata è stata dovuta anche al forte rallentamento della crescita
cinese avvenuto nel 2022, dinamica questa che, sul piano geoeconomico, proietta in un 67
orizzonte futuro non determinabile la possibilità di un sorpasso economico di Pechino nei
confronti degli Stati Uniti, valutato invece da diversi analisti internazionali come imminente
(vds. infografica “Il confronto tra Stati Uniti e Cina in 10 settori chiave ” pag. 69).
Nell’area euro, le difficoltà di approvvigionamento di materie prime, le strozzature nella
logistica degli scambi e le pressioni inflazionistiche sono stati fattori che hanno contribuito
a ridurre le stime di crescita per il 2023 a livello interno allo 0,5% (a fronte di un aumento del
3,1% nel 2022), una revisione al ribasso di quasi due punti percentuali in soli sei mesi. Questa
dinamica risente delle conseguenze dirette della guerra in Ucraina, dell’erosione del potere
d’acquisto delle famiglie dovuta all’elevata inflazione e del conseguente impatto negativo
dell’aumentata incertezza sugli investimenti privati.
A fronte della difficile congiuntura, nel 2022 il PIL italiano ha evidenziato una
complessiva tenuta, nonostante le criticità connesse alla dinamica inflattiva. Il Paese, tra
le altre cose, ha beneficiato, da un lato, della tempestività degli interventi pubblici volti a
mitigare gli effetti negativi sul tessuto economico e sociale derivanti dall’aumento dei
corsi energetici, dall’altro, del forte impulso assicurato dalle ingenti risorse rese disponibili,
nell’ambito del programma Next Generation EU (NGEU), per gli investimenti e le riforme
previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-PNRR.
Una ulteriore nota positiva, in termini di contributo alla crescita, è giunta dall’accresciuta
competitività internazionale di beni e servizi Made in Italy che, favorita dal significativo
apprezzamento del dollaro, ha consentito, almeno in parte, di compensare i forti passivi
legati agli accresciuti costi delle materie prime.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

La tutela degli assetti strategici e la protezione delle infrastrutture critiche


L’azione informativa a tutela degli interessi economici del Sistema Paese è stata
indirizzata a cogliere gli elementi di dinamismo che il contesto internazionale ha imposto a
tutti i settori strategici, in ragione sia delle imprevedibili conseguenze degli eventi bellici in
Ucraina sia delle crescenti tensioni nell’area del Pacifico, che hanno esacerbato la tendenza
di raffreddamento degli scambi commerciali e tecnologici a livello internazionale emersa
negli ultimi anni.
Il ritorno della guerra nel Continente europeo ha posto in luce la portata strategica
anzitutto degli attori industriali della difesa, in quanto componenti essenziali per la capacità
del Sistema Paese di tutelare la propria sovranità e i propri interessi vitali. Nel contempo, essi
esprimono avanzate capacità industriali e di innovazione, contribuendo in misura importante
al prodotto interno, nonché presidiando significative quote di mercato internazionale.
Per quanto attiene al settore aerospaziale, l’azione di presidio informativo si continua
a misurare con una catena del valore italiana strettamente connessa a quella europea, con
le eccellenze del nostro Paese protagoniste sia dei principali progetti dell’Agenzia Spaziale
Europea-ESA sia di quelli internazionali.
In tale contesto, l’attività informativa è stata rivolta alla prevenzione, all’individuazione
e al monitoraggio di tentativi di ingerenza di soggetti esteri, volti a depotenziare o finanche
marginalizzare il nostro comparto industriale ad alto valore aggiunto nei principali mercati
internazionali di settore.
Il conflitto russo-ucraino, in ragione sia dell’aumento dei prezzi dell’energia sia delle
68 strozzature nella catena di approvvigionamento di materie prime e semilavorati, ha avuto
rilevanti effetti su alcuni settori strategici particolarmente integrati in catene del valore
RELAZIONE ANNUALE 2022

transnazionali a forte valenza per l’economia italiana. Duramente colpito, per esempio,
è stato il settore siderurgico, rispetto al quale sono emersi rischi derivanti non solo da
un’eventuale interruzione della continuità di realtà aziendali particolarmente esposte, ma
anche da manovre di soggetti esteri coinvolti nella governance di stabilimenti nazionali
suscettibili di compromettere, tra l’altro, i livelli occupazionali di alcune aree del Paese.
Altro settore risultato fortemente esposto allo scenario di crisi internazionale è quello
dei semiconduttori, basato su una catena fornitoriale caratterizzata da un ruolo di nicchia
dell’industria europea e nazionale e da una forte esposizione alle conseguenze negative delle
dinamiche nell’area del Pacifico, che negli ultimi due anni hanno determinato rallentamenti
e interruzioni nelle forniture globali, con ricadute pregiudizievoli per la competitività degli
operatori nazionali del settore.
L’azione di tutela degli interessi nazionali ha riguardato anche il settore automotive,
che vanta alcuni tra i più importanti attori globali, sia a livello di produzione dei veicoli sia
di componentistica ad alta tecnologia, e che continua a ricoprire un ruolo strategico per il
Paese sotto il profilo industriale e occupazionale. Nel corso del 2022, peraltro, il segmento
ha patito la disarticolazione della catena del valore dovuta alle difficoltà sul piano logistico, in
particolare legate alle citate criticità nel settore dei semiconduttori. L’attività informativa ha
consentito, inter alia, di rilevare scelte di attori esteri suscettibili di condizionare le prospettive
industriali e finanziarie di importanti siti produttivi italiani, anche qui con possibili effetti sui
livelli occupazionali.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Il confronto tra Stati Uniti e Cina in


dieci settori chiave
In molti campi la distanza tra Cina e Stati Uniti è
ancora ampia. Non è affatto scontato che il sorpasso,

La tutela della sicurezza nazionale


se mai si vedrà, sia questione di anni o di lustri. A
livello macroeconomico il rallentamento della crescita
cinese rappresenta un nuovo equilibrio. La tendenza
statunitense, di contro, rimane stabilmente in crescita.
A livello finanziario la Cina è in forte ritardo a causa della
sua riluttanza a liberalizzare i flussi di capitali. Inoltre, l’uso
internazionale del renminbi rimane molto limitato per il
commercio e per gli investimenti transfrontalieri.
In relazione ad alcuni settori considerati strategici
(aeronautica, semiconduttori, energetico, intelligenza
artificiale, dispositivi medici), emerge come gli Stati
69
Uniti siano leader globali, avanti a livello tecnologico, in
grado di guidare l’innovazione globale. La Cina fa spesso
affidamento sulla tecnologia straniera importata.
Il confronto a livello demografico è favorevole agli USA. La
popolazione statunitense continuerà a crescere nel corso
del secolo. Dal punto di vista del capitale umano, la Cina è
agli ultimi posti tra i Paesi al suo livello di sviluppo; gli Stati
Uniti partono da una posizione di netto vantaggio.

China General Chamber of Commerce


Federal Reserve
FONTI IMF (International Monetary Fund)
OECD (Organisation for Economic Co-operation and Development)
The American Chamber of Commerce in China
UN (United Nations)
UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development)
World Bank
Inizia qui
VS
DISPOSITIVI MEDICI DEMOGRAFIA
Gli Stati Uniti sono il più grande mercato dei dispositivi medici al mondo, rappresentando il Secondo le Nazioni Unite, la popolazione cinese passerà da 1,426 miliardi nel 2020 a 767

USA CINA
40% della domanda globale. La Cina è il mercato in più rapida crescita al mondo. milioni nel 2100; gli Stati Uniti invece seguiranno una traiettoria demografica di crescita
lenta e costante, da 338 milioni nel 2022 a 394 milioni nel 2100.
ANNO
2022
ANNO
2100
LEGENDA ANNO
2022
ANNO
2100

1.500 mln
40% -46,21% +16,56%
VENDITE
GLOBALI
75%
7%
REINVESTITO
R &S USA
1.426 mln 767 mln 338 mln 394 mln

CHIMICA CAPITALE UMANO


Gli Stati Uniti sono il secondo produttore dopo la Cina, che è il mercato Il 92% degli statunitensi tra i 25 e i 64 anni ha completato il liceo e il 50% ha
chimico più grande al mondo con ampi margini di crescita. La Cina è il ottenuto un diploma universitario, a fronte rispettivamente del 37% e del
secondo fornitore dell'industria chimica statunitense, con l'11% delle 29% dei cinesi nella stessa fascia di età.
importazioni totali nel 2019.
92%
25-64 anni

2 1 37% liceo
50%
29%

USA CINA
$
università

SEMICONDUTTORI MACROECONOMICO
Gli Stati Uniti sono i leader globali nel settore dei semiconduttori in termini Con 15 trilioni di dollari, la Cina è la seconda economia più grande del pianeta
di vendite, profitti e innovazione. Tuttavia, gli Stati Uniti dipendono dalla Cina dopo quella degli Stati Uniti, pari a oltre 21 trilioni di dollari.

15
per il segmento dell’assemblaggio.
41,89%

21
PIL
NOMINALE

CINA
USA

TRILIONI
USA + Cina
ASSEMBLAGGIO 17,9% Resto del mondo TRILIONI

7
PIL MONDIALE 34,75%
a,
su 15 n
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au ne d iù
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S n m e PIL
delle più grandi ae est in i. s ebb om a PPP

24,8%
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SFRON USA; quello interno (rosso) i dati cinesi.

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Risultati CINA nei vari settori USA Preminenza CINA
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Risultati USA nei vari settori Interdipendenza reciproca
nel settore
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

L’attenzione intelligence ha continuato a rivolgersi anche all’industria farmaceutica e


medicale che, pur in una fase di mitigazione dell’impatto socio-economico della pandemia,
ha mantenuto la propria centralità per garantire, in ogni plausibile scenario, la tutela
degli interessi nazionali in ambito sanitario. I principali fattori di rischio si confermano le
possibili strozzature e/o le difficoltà di approvvigionamento di prodotti medicali, nonché
le eventuali iniziative di operatori esteri in grado di incidere negativamente sugli interessi
scientifici del Paese, anche in termini di sottrazione di know how.
Nell’ambito della protezione delle infrastrutture critiche, il settore delle
telecomunicazioni ha continuato ad assumere valenza cruciale. Il focus si è concentrato
su dinamiche e potenziali conseguenze delle progettualità relative alla creazione di un

La tutela della sicurezza nazionale


unico operatore di rete, nonché sull’attivismo di soggetti esteri in direzione dei principali
operatori attivi in Italia, finalizzato a favorire la diffusione di soluzioni tecnologiche sulla
base di interessi non esclusivamente economici.
In una economia fortemente proiettata sui mercati internazionali come quella
italiana, in cui l’apertura ai commerci esteri rappresenta uno dei pilastri della crescita
economica, le infrastrutture portuali costituiscono uno snodo fondamentale della catena
del valore. L’importanza di queste strutture e di quelle a esse collegate è testimoniata, tra
l’altro, dal potere di controllo attribuito dallo Stato alle Autorità di Sistema Portuale e dal
recente inserimento degli interporti tra gli attivi del settore trasporti che ricadono nella
disciplina Golden Power.
In questo quadro, l’Intelligence si è mossa, in linea di continuità con il passato, per
acquisire tempestivamente elementi di eventuali progettualità di proiezione malevola 71
di attori stranieri potenzialmente miranti a interferire con il corretto funzionamento di
interi sedimi portuali, singoli terminal o aree retroportuali, in danno degli interessi degli
operatori nazionali ed europei.

Esercizio dei poteri speciali


Nell’ambito delle attività del Comparto volte a tutelare gli interessi strategici del
Paese, giova rappresentare che la normativa sull’esercizio dei poteri speciali è stata
oggetto di significativi interventi, operati dal D.L. 21/2022 (c.d. “Ucraina-bis”), tra cui,
in particolare, quelli concernenti la stabilizzazione parziale – limitata ai settori delle
comunicazioni, dell’energia, dei trasporti, della salute, dell’agroalimentare, finanziario,
creditizio e assicurativo – del regime transitorio introdotto ad aprile 2020 per fronteggiare
i rischi di investimenti esteri predatori nel contesto dell’emergenza pandemica. È stato
poi ampliato il campo di applicazione oggettivo della disciplina, mediante l’inclusione, tra
le operazioni soggette all’obbligo di notifica, dei cc.dd. “greenfield investiments”, ossia gli
investimenti che si realizzano non tramite l’acquisizione di partecipazioni in imprese già
esistenti, ma attraverso la costituzione ex novo di un soggetto economico.
Uno specifico intervento ha inoltre riguardato la modifica del sistema di scrutinio nei
settori tecnologici, estendendone l’applicazione anche a tecnologie ulteriori rispetto al già
previsto ambito del 5G e prevedendo un obbligo di notifica non più delle singole operazioni
ma dei “piani annuali” degli acquisti, che consentono una valutazione complessiva e
prospettica delle attività svolte dalle imprese interessate.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Sono stati infine introdotti meccanismi di semplificazione procedurale, come quello


della “prenotifica”, che permette di fornire agli investitori una valutazione preliminare sulla
applicabilità o meno della disciplina Golden Power alle singole operazioni prospettate,
nonché sulla loro autorizzabilità.
Con 608 notifiche pervenute alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 2022 è
continuata la consistente crescita delle operazioni sottoposte allo scrutinio dei poteri
speciali, con un incremento di oltre il 22% rispetto all’anno precedente.
La distribuzione delle notifiche tra i macro-settori (vds. figura 3) individuati dal decreto
legge n. 21/2012 – Difesa e Sicurezza nazionale (art. 1), 5G (art. 1 bis), Energia, Trasporti e
Comunicazioni (art. 2) e i cc.dd. “nuovi settori” (art. 2, comma 1 ter) – conferma, in linea con
l’anno precedente, la netta preponderanza delle operazioni che coinvolgono proprio gli
ambiti settoriali di più recente introduzione e gli attivi individuati dal DPCM 179/2020. Il
Comparto ha continuato a fornire il proprio contributo intelligence al Governo nei processi
istruttori relativi all’esercizio dei poteri speciali.
FIGURA 3
Esercizio dei poteri speciali
Energia/trasporti/comunicazioni/nuovi settori
85% reg. UE 2019/45 (art. 2)

72
Tecnologia 5G
3% (art. 1-bis)
RELAZIONE ANNUALE 2022

12%
Difesa e sicurezza
nazionale (art. 1)
608notifiche
0% 100%

Il presidio informativo del settore finanziario e assicurativo


Nel 2022 l’attenzione degli organismi informativi – oltre a cercare di cogliere i profili di
rischio per la stabilità e l’operatività dell’infrastruttura creditizia e del settore assicurativo, anche
in relazione agli investimenti provenienti dall’estero e ai tentativi di ingerenza nelle dinamiche
di mercato nazionali – ha riguardato il monitoraggio di fattori di rischio per l’economia italiana
di carattere strutturale, con particolare riferimento agli equilibri di finanza pubblica.
Al riguardo, rileva come le misure messe in campo dalle Autorità europee e nazionali a
livello di politica monetaria e di bilancio pubblico, al fine di contrastare gli effetti scaturiti dalla
pandemia da Covid-19, abbiano determinato fenomeni espansionistici nel tessuto produttivo
del nostro Paese, investendo taluni dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza
sanitaria. Ciò ha contribuito finora a evitare fenomeni sistemici di erosione della qualità del
merito creditizio di imprese e famiglie in grado di creare pressioni sul sistema bancario e,
conseguentemente, sull’operatività dell’infrastruttura creditizia.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

Le dinamiche degli assetti di finanza


pubblica dei Paesi UE
A seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19, gli Stati
dell’UE hanno adottato misure di bilancio pubblico volte

La tutela della sicurezza nazionale


a contrastare gli effetti critici sulle rispettive economie.
Tali interventi hanno, nel contempo, beneficiato di un
sincronizzato piano d’azione delle Autorità europee a
livello di politica monetaria e il combinato effetto delle
citate misure ha finito per contenere gli effetti recessivi. In
tale quadro, lo scoppio della crisi ucraina ha determinato
ulteriori impatti sugli equilibri di finanza pubblica dei Paesi
dell’UE, chiamati a far fronte anche alle conseguenze sul
piano della crescita dell’inflazione trainata dall’aumento
dei corsi di energia e materie prime. Gli effetti della guerra
in Ucraina hanno interessato anche la crescita economica,
73
tanto che, a livello UE, la stessa si è attestata su tassi
inferiori rispetto alle previsioni per il 2022, dal +4% al
+3,3%, mentre per l’Italia da una stima del +4,1% al +3,8%.
Il complesso dei citati sforzi messi in campo dagli Stati
europei sul piano della politica di bilancio pubblico si sono
riflessi, ad eccezione di alcuni casi specifici, sui rispettivi
livelli di indebitamento (rapporto debito sul PIL), che hanno
subìto, nel complesso, un incremento rispetto al 2019.

Economist Intelligence Unit


Banca d’Italia
FONTI Commissione europea
2
Top 10 Paesi UE per rapporto Debito/PIL Rapporto Debito/PIL UE, Area Euro e G7 Debito pubblico - Italia
pre Covid pre Covid 2019 2022
2019 2022
Debito/PIL Inflazione Debito/PIL Debito/PIL Inflazione Debito/PIL .410 miliardi pre Covid 2019

.573 miliardi 2020


1,4% 9,1%
+15%
.678 miliardi
0,5% 9,4%
Grecia
181,1% 176,2% 1° UE27
79,1% 86,9% 2021

134,1%
0,6% 8,7%
145,9%
.765 miliardi 2022
Italia 2°

Area 85,8% 1,2% 8,4% 94,5%


0,8% 8,3%
115,6%
Euro
98,2% 3°
Spagna

0,3% 7,8%
116,6% 115,0% 4°
Portogallo 1,4% 7,1% Detentori del debito pubblico - Italia
101,0% 114,7%
G7
1,3% 5,9%
97,3% 112,5% 5°
Francia
Non residenti Banca d’Italia

1,2% 10,3%
97,6% 105,2% 6°
Belgio
26,9% 26,1%

Cipro
91,1%
0,5% 8,1%
94,2% 7°
2.765
Austria
70,7%
1,5% 8,6%
81,5% 8° 8,9%
miliardi
Finlandia

71,1%
0,8% 10,8%
76,5% Altri residenti 25,5%
Croazia 9° Svezia 12,6%
Altre istituzioni
3,3% 14,6%
finanziarie monetarie residenti
Ungheria
65,5% 75,0% 10° Estonia Altre istituzioni
finanziarie residenti
Slovenia 11°
Finlandia 12° Lettonia

1,4% 8,7% Danimarca


Germania 58,8% 67,9% 13° Lituania

Paesi Bassi
Tassi di interesse su titoli di Stato con scadenza a 10 anni
Irlanda
Polonia 5%
Come si legge Belgio
4,5% 4,3%
Germania
Repubblica
2022 4,1%
4,2%
L’infografica confronta, tra il 2019 e il 2022, i Ceca Italia
rapporti tra debito pubblico rispetto al PIL e i livelli Lussemburgo
Slovacchia 4%
d’inflazione per le 10 economie più indebitate Germania 3,6%
dell’UE. Tale analisi viene estesa ai 27 Paesi Austria
dell’Unione nel loro complesso (per i quali è stata 3,0%
anche redatta una mappa sui livelli di Ungheria 3,4% 3,3%
indebitamento pubblico rispetto al PIL), 3%
Slovenia
all’Eurozona e alle economie del G7. Ciò viene 2,4% 2,3%
seguito da un focus sul debito pubblico nazionale Francia Croazia Romania
(evoluzione in termini nominali dal 2019 al 2022 e i 2,0%
suoi detentori), nonché dall’andamento dei tassi 1,9% 2,2% 2,2%
2% 1,8%
1,6%
d’interesse dei Titoli di Stato con scadenza a 10
anni dell’Italia rispetto a quelli della Germania. 1,3%
Bulgaria 1,1%
0,9% 1,2% 1,2%
1%
0,4%
Portogallo Italia 0,2%
Grecia 0%
Spagna
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

=50%
Scala grafica
Malta Cipro
Dati e stime al 31 gennaio 2023
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Tuttavia, il possibile avvio di una fase recessiva a livello globale, connessa agli effetti
dell’aumento dei tassi di interesse, potrebbe impattare negativamente sulla capacità
di imprese e famiglie di onorare i debiti contratti nei confronti degli istituti di credito
nazionali, con un conseguente aumento del tasso di deterioramento dei portafogli
creditizi delle banche italiane. In aggiunta, la riduzione dei programmi di finanziamento
delle Autorità europee nei confronti degli istituti di credito potrebbe comportare un
taglio dei finanziamenti erogati dal sistema bancario al tessuto economico nazionale,
stante la scarsa ricettività dei mercati obbligazionari a livello europeo.
Nel settore bancario è emerso un inedito interesse di taluni primari istituti nazionali
verso operatori esteri al fine di perseguire piani di espansione in mercati internazionali, in

La tutela della sicurezza nazionale


particolare quelli europei. Ciò risulta essere connesso, in parte, ai prolungati processi, da
tempo avviati dagli istituti di credito nazionali, di rafforzamento patrimoniale e riduzione
dei crediti deteriorati (Non Performing Loan), che hanno permesso ad alcuni operatori di
interessarsi a nuove opportunità di business e strategie di espansione. Parallelamente,
è stato rilevato un accentuato dinamismo nell’evoluzione delle progettualità aggregative
e acquisitive in atto all’interno del settore finanziario del nostro Paese che, in continuità
con il 2021, riguardano, a un tempo, istituti italiani impegnati nel perseguimento di
piani di espansione e operatori in difficoltà che necessitano di essere inseriti in realtà di
maggiore dimensione.
In tale quadro, hanno continuato a registrarsi proiezioni e tentativi di ingerenza nei
confronti di operatori nazionali a beneficio di soggetti esteri. Al riguardo, sono emerse
strategie di gruppi stranieri finalizzate a conquistare quote di mercato nel settore 75
finanziario del nostro Paese facendo leva su accordi di business e/o inserendosi nella
governance di istituti nazionali.
Con specifico riferimento al segmento assicurativo, si continua a riscontrare un
forte dinamismo di quei contesti, già in atto nel 2021, volti a modificare gli equilibri di
governance di primarie compagnie italiane.
Sul piano info-analitico, l’attenzione intelligence è stata volta a monitorare, anche
in considerazione dei rilevanti cambiamenti sul piano della politica monetaria nell’area
Euro, la regolare e ordinata operatività delle infrastrutture finanziarie strategiche,
nonché i possibili fenomeni, di natura economica o extra-economica, suscettibili di
profilare rischi per gli equilibri del mercato dei titoli di debito sovrano.

L’attività di prevenzione economico-finanziaria


L’attività d’intelligence in ambito prevenzione economico-finanziaria ha
interessato settori produttivi ad alto contenuto tecnologico e d’innovazione (incubatori
di startup, biotecnologie, aerospazio, semiconduttori e intelligenza artificiale), sistemi
dell’industria primaria (aeronautico, difesa, energia, trasporti, telecomunicazioni e ICT)
e il settore finanziario.
È stato avviato nei confronti di tali filiere uno specifico monitoraggio, finalizzato
a tracciare un quadro degli assetti tecnologici sensibili presenti sul territorio nazionale,
anche al fine di individuare le necessarie attività di mitigazione del rischio da azioni ostili
poste in essere da attori di matrice estera.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Nello specifico, l’azione informativa ha reso possibile definire lo scenario delle


criticità che, a oggi, caratterizzano l’ecosistema italiano dell’innovazione in chiave di
salvaguardia della competitività delle filiere più innovative della Nazione. Tali realtà
economiche sono infatti sempre più esposte ad attività di “scouting” tecnologico
da parte di attori o soggetti esteri capaci di sfruttare i divari che separano il mercato
nazionale del venture capital da quelli dei nostri principali partner.
Contestualmente, al fine di contrastare profili d’ingerenza in danno di settori
industriali strategici, è stato potenziato il filone di ricerca informativa volto al monitoraggio
delle strategie industriali e delle operazioni societarie che possono ripercuotersi sulla
stabilità e sulla competitività del sistema economico-industriale.
Non viene, infine, trascurato il monitoraggio di eventuali partecipazioni, da parte di
capitali e attori stranieri, a società coinvolte a vario titolo in forniture connesse al PNRR,
che potrebbero essere in grado di influenzare processi strategici per l’innovazione e lo
sviluppo, ad esempio nel settore della trasformazione digitale.

3.2. La sicurezza cibernetica

Al pari di quanto avvenuto in altri ambiti all’attenzione intelligence, i mutamenti


nello scenario geopolitico internazionale e, in modo particolare, in quello europeo
derivanti dal conflitto russo-ucraino si sono inseriti in un contesto che, già interessato
76 da significativi cambiamenti dei comportamenti digitali imposti dall’emergenza da
Covid-19, ha influito ulteriormente su caratteristiche e target della minaccia cibernetica.
Le attività di raccolta informativa svolte dal Comparto intelligence hanno
RELAZIONE ANNUALE 2022

consentito di rilevare nuovi andamenti della minaccia che hanno determinato ricadute
a livello globale e, in misura minore, anche sul piano nazionale. In tale ambito, si è
assistito a circoscritti effetti collaterali di azioni finalizzate principalmente a degradare
o interrompere servizi essenziali in territorio ucraino, erogati attraverso infrastrutture
transnazionali. Sempre in ambito nazionale sono stati registrati attacchi alle filiere
energetica, dei trasporti, della finanza e dei servizi governativi connessi all’ampio impiego
del “ransomware” da parte di gruppi criminali e di attori strutturati sponsorizzati, in
alcuni casi, da entità statuali.
Quanto alla tipologia della minaccia, lo spionaggio cibernetico ha continuato a essere
appannaggio, in via diretta o indiretta, degli attori statuali dotati delle ingenti risorse umane
e strumentali richieste per reiterare i tentativi di penetrazione nelle reti di soggetti di rilievo
strategico, a partire dalle Istituzioni pubbliche. Con il progressivo dispiegarsi del conflitto
russo-ucraino, si è assistito a una riduzione delle attività offensive condotte dai principali
sodalizi hacktivisti verso i classici obiettivi delle loro campagne digitali, che si sono invece
indirizzate a supporto della questione ucraina, anche in risposta alle attività dei noti hacktivisti
filorussi in danno di obiettivi italiani. Solo nella fase iniziale dell’anno, azioni di sodalizi italiani
hanno avuto come obiettivo il settore sanitario nazionale, quale forma di protesta verso le
disposizioni imposte per il contenimento della pandemia da Covid-19.
Nel settore della minaccia cibernetica, le capacità intelligence di Comparto si
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

sono selettivamente dispiegate per rilevare e monitorare gli attacchi riconducibili per
lo più ai gruppi Advanced Persistent Threat-APT (acronimo che identifica quei gruppi,
solitamente contigui ad apparati governativi, che, per capacità intrusive e disponibilità
di risorse, sono in grado di mettere in atto campagne digitali difficilmente individuabili
e di notevole estensione temporale), caratterizzati da marcata propensione al cyber
espionage, ma anche da attacchi di tipo “disruptive” e “destructive”. Si identificano come
“disruptive” quegli attacchi di tipo “dirompente”, ossia in grado di causare violazioni di
confidenzialità, integrità e disponibilità di sistemi e informazioni ivi presenti, ma anche
malfunzionamenti su dispositivi e reti digitali o interruzioni di rete per un lasso di tempo
circoscritto. Di contro, si considerano “destructive” quelle offensive capaci di rendere

La tutela della sicurezza nazionale


inutilizzabili i sistemi colpiti, ostacolandone la ricostruzione.

Stato, trend e attori della minaccia cibernetica


In linea di continuità con il passato, si riportano, a compendio dello scenario descritto,
le principali elaborazioni statistiche concernenti le attività cibernetiche ostili condotte nel
2022 verso assetti informatici rilevanti per la sicurezza nazionale.
Le azioni digitali osservate dal Comparto hanno prevalentemente interessato le
infrastrutture informatiche riferibili a soggetti privati (56%, in crescita di 32 punti percentuali
rispetto al 2021), con particolare attenzione verso i settori delle infrastrutture digitali/servizi
IT (22%, in aumento di 16 punti percentuali), dei trasporti (18%, stabile rispetto all’anno
precedente) e del bancario (12%, in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2021).
Le azioni in danno di obiettivi pubblici (43%, in calo di 26 punti percentuali) hanno 77
riguardato perlopiù le Amministrazioni Centrali dello Stato (62% del totale, valore in aumento
di 6 punti percentuali rispetto all’anno precedente) e infrastrutture IT riferibili a enti locali e
strutture sanitarie (per un complessivo 20% sul totale).
Nella classificazione degli attacchi per tipologia di attori ostili – che risente della
complessità del processo di attribuzione di una campagna digitale, riconducibile alle
caratteristiche intrinseche del dominio cibernetico (de-territorializzato, transnazionale,
fluido e dinamico, sulla cui rapida evoluzione incide fortemente lo sviluppo tecnologico) e
l’elevata sofisticazione delle armi digitali impiegate – si è assistito, in linea di continuità con
quanto osservato nel 2021, a un progressivo calo delle attività di matrice hacktivista (8% del
totale, in riduzione di 15 punti percentuali).
Rispetto a tali gruppi, nella prima parte dell’anno sono state rilevate campagne ostili
nei confronti di realtà pubbliche e private operanti nel settore sanitario, dalle quali – anche
attraverso lo sfruttamento di vulnerabilità di tipo SQL Injection – le formazioni più attive in
territorio nazionale (tra cui AnonGhost e LulzSec ITA) hanno esfiltrato dati sensibili ovvero
installato “backdoor” su risorse digitali riconducibili ad alcune Aziende Sanitarie Locali e
associazioni sindacali di professioni sanitarie.
Al di fuori di queste azioni, è stata registrata una progressiva destrutturazione dei
gruppi hacktivisti nazionali, in un contesto, tuttavia, nel quale sono stati rilevati fenomeni
di aggregazione spontanea di cellule minori collegati al conflitto russo-ucraino a sostegno
delle offensive digitali promosse da Anonymous International. Iniziative, queste, risultate
perlopiù di breve durata e di basso impatto.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Una lieve crescita (+3 punti percentuali) è stata registrata con riferimento ai
gruppi statuali o sponsorizzati da Stati che hanno fatto ricorso ad azioni di spionaggio
cibernetico, che si sono attestate al 26% del totale. Nel periodo in esame, sono stati
osservati da parte di questi attori tentativi di sfruttamento delle vulnerabilità presenti
nei sistemi di connessione remota – utilizzati per finalità di telelavoro – con l’obiettivo
di guadagnare l’accesso a risorse informatiche di aziende e organizzazioni.
L’analisi delle tecniche, tattiche e procedure (TTP) impiegate da quei gruppi ha
messo in evidenza un sostanziale cambiamento degli strumenti utilizzati: si è passati,
infatti, dall’impiego di “malware” altamente sofisticati alla ricerca – nell’ultimo periodo
e limitatamente ai casi osservati – di strumenti “spendibili”, liberamente reperibili o
distribuiti su mercati operanti nel deep e dark web. Circostanza questa riconducibile sia
alla volontà di conferire a tali attività offensive la parvenza di comuni azioni criminali sia
al reclutamento da parte di quegli attori di nuovi operatori, più avvezzi all’uso di questa
tipologia di mezzi.
In sensibile riduzione sono state, invece, le azioni di matrice non identificabile
(18%, in calo di 22 punti percentuali), tendenza questa ascrivibile alle accresciute
capacità di rilevamento sviluppate da AISE e AISI, grazie alle quali è possibile effettuare
una più accurata classificazione e sistematizzazione degli attacchi, che restituisce una
attendibile fotografia della minaccia cibernetica all’attenzione del Comparto.
La migliorata capacità di attribuzione acquisita dall’Intelligence e il più ampio
ricorso da parte degli attori statuali o “state sponsored” a strumenti impiegati anche da
78 gruppi criminali ha consentito di rilevare una sensibile crescita degli attacchi di matrice
criminale, attestatisi al 47% del totale (+33 punti percentuali rispetto al 2021).
RELAZIONE ANNUALE 2022

Si è confermato anche per il 2022 il ricorso da parte dei principali attori della minaccia
alla registrazione di domini malevoli (circa il 41%, in aumento di 5 punti percentuali rispetto al
2021), ossia quelli connotati, per denominazione e caratteristiche, da un’elevata similitudine
con quelli di siti istituzionali e governativi, al fine di dirottare inconsapevolmente gli utenti
verso siti web compromessi (tecnica del “typosquatting”).
Seppur in forte calo, è continuata la ricerca delle vulnerabilità tecniche esposte dai
target selezionati (c.d. Bug Hunting, al 3,7%) propedeutica a tentativi di violazione delle loro
reti informatiche, nonché ad attacchi di tipo SQL Injection (al 14%).
A tale contrazione ha fatto da contraltare un incremento nell’impiego di malware
da parte di attori di matrice criminale (prevalentemente ransomware, al 28% del totale, in
aumento di oltre 15 punti percentuali rispetto all’anno precedente).
Per quanto concerne gli esiti delle azioni ostili, si è registrata una significativa
prevalenza di offensive tese a inibire l’erogazione di servizi, attraverso il ricorso ad armi
digitali in grado di eliminare dati e programmi presenti nei sistemi dei dispositivi target,
rendendoli inutilizzabili (circa il 31% del totale, in aumento di 30 punti percentuali rispetto
all’anno precedente), seguite da azioni funzionali a successivi attacchi (scese all’11%, con una
differenza di circa 30 punti percentuali rispetto al 2021).
Direttamente connesso all’incremento di azioni di matrice criminale è il sensibile
aumento di azioni finalizzate al furto di identità e/o credenziali (al 53,5%, in crescita di quasi
48 punti percentuali), messe in vendita su portali e forum dedicati del dark e deep web.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

infografica

La minaccia cibernetica
all’attenzione intelligence
L’attività info-operativa condotta dall’intelligence nel
corso del 2022 ha consentito di monitorare il panorama

La tutela della sicurezza nazionale


della minaccia cibernetica e di osservarne la costante
evoluzione. Gli obiettivi delle operazioni cibernetiche
condotte a danno del nostro Paese hanno coinvolto diverse
tipologie di soggetti pubblici e privati, per mano sia di
attori statuali che di organizzazioni criminali e hacktivisti.
Sono state impiegate svariate tecniche d’attacco, tra cui
software e script malevoli, e perseguite diverse finalità,
tra cui lo spionaggio, il ritorno economico e il discredito
dei target. In particolare, è stato rilevato un significativo
incremento delle azioni in danno di obiettivi privati e un
aumento dell’impiego di malware, inclusi i ransomware, e,
79
in concomitanza con l’invasione russa dell’Ucraina, sono
stati osservati nuovi trend di attacco.
TARGET
Target privati
PRIVATI
24% privati 56%
TLC
12% 7%
Target pubblici
69% pubblici 43%

7% non meglio identificati 1%


Farmaceutico/Sanitario
9% 1%
ATTORI CRIMINALITÀ
Azioni di matrice criminale perpetrate
CYBER ESPIONAGE
Azioni di spionaggio poste in essere in
attraverso l’utilizzo abusivo di un genere da attori di natura statuale o
14% criminalità 47% sistema informatico o telematico. state sponsored, condotte con l’uso di
sistemi informatici o telematici.
Energetico
23% cyber espionage 26% 24% 11%
HACKTIVISMO
Azioni riconducibili all’attivismo digitale, BUG HUNTING
condotte mediante l’uso sovversivo di Azioni che prevedono lo studio e l’analisi
23% hacktivismo 8% del target attraverso la ricerca di
computer o computer network al fine di
promuovere un’agenda politica o principi vulnerabilità (bug) sfruttabili in
di connotazione sociale. un’eventuale successiva azione ostile.
40% non identificato 18% Difesa
3% 2%
MALWARE
TECNICHE SQL INJECTION
Offensive che impiegano tecniche di Offensive che prevedono l’inoculazione
abusiva e occulta di software malevolo
code injection, usate per attaccare –
sql injection tramite lo sfruttamento di specifiche nei sistemi del target, con l’intenzione di
23% blind sqli 14,6% vulnerabilità – applicazioni che compromettere la riservatezza,
l’integrità o la disponibilità dei dati, delle Trasporti
gestiscono dati attraverso database 18% 18%
bug hunting (scanning, accessibili con linguaggio SQL, al fine di applicazioni o dei sistemi operativi degli
20,1% pad, backdoor, targeting) 3,7% accedere alle funzioni di stessi.
amministrazione del sistema, oltre che
registrazione domini sottrarre o alterare dati. PASSWORD CRACKING
36,7% 41,5%
malevoli A zioni ostili che prevedono la violazione
REGISTRAZIONE DOMINI MALEVOLI delle credenziali utente impiegate per Bancario
malware (spyware, rootkit, l’accesso a sistemi informatici o a
6% 12%
11,5% 28% Attività relative alla registrazione di
keylogger, ransomware) domini web malevoli e/o al loro impiego protezione dei dati in essi archiviati o
nell’ambito di azioni ostili. Detti domini trasmessi per via telematica.
0,7% exploit di vulnerabilità note 3,7% sono connotati, per denominazione e
caratteristiche, da un’elevata
similitudine con quelli di siti reali, VANTAGGIO ECONOMICO/STRATEGICO
pubblici o privati, al fine di dirottare Azioni poste in essere al fine di trarre Infrastrutture digitali/servizi IT
3% password cracking 0% 6% 22%
vantaggio economico o acquisire un
Legenda inconsapevolmente gli utenti verso siti
vantaggio strategico a discapito del
web compromessi.
target.
2021 5% altro 8,5%
EXPLOIT DI VULNERABILITÀ NOTE
2022 Attacchi che prevedono lo sfruttamento SPIONAGGIO
FINALITÀ di vulnerabilità già note presenti nel
software, al fine di accedere
Azioni condotte con finalità spionistica,
nel cui ambito l’attore ostile accede a dati
22%
Altro
27%
abusivamente ai sistemi o porre in sensibili o confidenziali per scopi
1% discredito 31% essere altre azioni malevole. strategici o economici.

9%
vantaggio
economico/strategico 53% DISCREDITO
Condotte finalizzate ad influenzare
MINACCIA AVANZATA E PERSISTENTE
(APT)
Operazioni particolarmente mirate e
PUBBLICI
negativamente le opinioni dell’utenza o
23% spionaggio 3% della collettività verso un determinato persistenti, solitamente portate avanti
target. da attori di matrice statuale o state Istituti e Agenzie nazionali
sponsored, in genere condotte mediante
2% 9%
non noto 13% l’impiego di malware all’interno delle reti
67% bersaglio al fine di mantenere attivi i
ESFILTRAZIONE DATI
Offensive che hanno avuto ad esito la canali impiegati per l’esfiltrazione di

ESITI copia, il trasferimento o la sottrazione


illecita di dati da un sistema informativo.
informazioni sensibili o confidenziali
dalle infrastrutture IT del target.
Amministrazioni statali
56% 62%
33,6% esfiltrazione dati 0% CONDIZIONAMENTO OPINIONE
PUBBLICA
ATTIVITÀ PRODROMICHE Azioni ostili volte ad influenzare
42% attività prodromiche 11,5% Attività preliminari utili a raccogliere l’opinione pubblica, polarizzandola verso
informazioni per identificare e gli obiettivi strategici dell’attore ostile
selezionare l’obiettivo di future che le pone in essere. Strutture sanitarie pubbliche
minaccia avanzata operazioni cibernetiche, a partire da 10% 11%
13,4% persistente (APT)
1,6%
caratteristiche e vulnerabilità dei
sistemi. NEGAZIONE DEL SERVIZIO
condizionamento Azioni digitali ostili che provocano
0,8% opinione pubblica
0%
l’esaurimento delle risorse di un sistema
FURTO D’IDENTITÀ/CREDENZIALI che eroga pubblicamente un servizio (ad
53,5% Offensive che si concretizzano esempio un sito web su un web server), Enti regionali/provinciali/comunali
5,9% furto d’identità/credenziali nell’esfiltrazione di credenziali/identità fino a renderlo non più in grado di 20% 9%
dai sistemi del target, successivamente rispondere alle richieste degli utenti.
impiegate per condurre azioni ostili o
1,7% negazione del servizio 30,9% messe in vendita su portali e forum
dedicati del dark e deep web.
2,6% altro 2,5% Altro
12% 9%
2021 2022
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Tale tendenza trova conferma anche nelle statistiche relative alle finalità degli
attacchi monitorati dal Comparto, ove si registra un rilevante incremento di offensive
finalizzate a garantire un vantaggio economico per l’attaccante (53%, in crescita di 44
punti percentuali rispetto all’anno precedente), analogamente al drastico incremento
delle incursioni digitali tese a minare credibilità e reputazione di quei target ritenuti
sostenitori di una delle parti coinvolte nel conflitto russo-ucraino (31%, in aumento di
30 punti percentuali), a scapito di quelle iniziative cui non è stato possibile attribuire una
chiara finalità (13%, in notevole riduzione rispetto all’anno precedente).
Le campagne con finalità di spionaggio (3%), seppur in termini numerici marginali
rispetto al totale, sono state rivolte verso i sistemi dei Dicasteri CISR e di primari fornitori

La tutela della sicurezza nazionale


nazionali di servizi di comunicazione elettronica, e condotte attraverso azioni altamente
strutturate e con l’impiego di tecniche e strumenti sofisticati.

Il potenziamento delle capacità di contrasto


L’art. 37 del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115 (c.d. decreto “Aiuti bis”, modificato
dalla legge di conversione 21 settembre 2022, n. 142) ha attribuito al Presidente
del Consiglio il potere di autorizzare l’adozione di particolari misure di intelligence di
contrasto in ambito cibernetico, in situazioni di crisi o emergenza a fronte di minacce che
coinvolgano aspetti di sicurezza nazionale e non siano fronteggiabili solo con azioni di
resilienza, anche in attuazione di obblighi assunti a livello internazionale.
Questo intervento è stato disposto con l’obiettivo di potenziare le capacità di
contrasto e risposta del Comparto intelligence a fronte della continua e rapida evoluzione 81
della minaccia cibernetica proveniente da attori di matrice statuale che si avvalgono
di modalità “covert” per colpire assetti IT delle infrastrutture critiche e strategiche del
nostro Paese. Elevando siffatte capacità per portarle a un livello analogo a quello dei
nostri principali partner, l’Intelligence italiana è stata dotata di strumenti che consentano
di tutelare, nel rispetto dei principi riconosciuti a livello internazionale, i primari interessi
nazionali.
In tal modo, sono state affiancate alla raccolta informativa posta in essere da
AISE e AISI in base al vigente quadro giuridico ulteriori capacità di difesa proattiva/
controffensiva, intese quali misure volte a reagire ad attacchi cibernetici perpetrati
nei confronti di infrastrutture critiche nazionali attraverso azioni simmetriche di
neutralizzazione della sorgente ostile (c.d. contrattacco).
La possibilità di svolgere attività di difesa proattiva/controffensiva ha, quindi,
richiesto una integrazione delle attuali disposizioni mediante l’adozione di uno
strumento giuridico ad hoc che, attagliandosi alle peculiarità del dominio cibernetico,
consenta di svolgere siffatte azioni in un’adeguata cornice di garanzie e nel rispetto dei
principi che informano l’azione dell’Intelligence.
Sempre nell’ambito del potenziamento della capacità informativa del Comparto
con ricadute anche nel dominio cyber, il Legislatore:
• in sede di conversione del decreto “Aiuti bis” ha ampliato le prerogative di impiego
all’estero di personale dell’AISE (art. 42 sexies);
• con la legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Bilancio di previsione per il 2023), ha
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

modificato inter alia il decreto Pisanu (D.L. n. 144/2005) in materia di intercettazioni


preventive/acquisizione di metadati delle comunicazioni elettroniche per i Servizi
di intelligence, delineando un assetto autonomo in termini di attività e impegno di
risorse finanziarie dedicate, rispetto a quello previgente ancorato alle disposizioni
attuative e di coordinamento del c.p.p.
Inoltre, a fronte dell’incremento delle azioni di matrice criminale con finalità
economica, ulteriore impulso potrà essere fornito a seguito della ratifica del Secondo
Protocollo addizionale alla Convenzione sulla criminalità informatica (la Convenzione di
Budapest del 2001), fatta a Strasburgo lo scorso 12 maggio da 22 Paesi del Consiglio
d’Europa, tra i quali l’Italia (come da autorizzazione UE con Decisione 2022/722 del
Consiglio del 5 aprile 2022).

Le nuove frontiere dell’ICT nella prospettiva intelligence


Molte delle sfide che l’Intelligence è chiamata ad affrontare possono beneficiare dei
progressi tecnologici e devono gestire, al contempo, i nuovi rischi che esse comportano.
Gli attori ostili, statuali e non, possono contare su un novero di strumenti, spesso
economici e altamente efficaci, che permettono loro di sfruttare, da un lato, nuovi vettori
di attacco – come nel caso di quelli di tipo ransomware – e di amplificare, dall’altro,
effetto e portata di attività più tradizionali, come nelle operazioni di disinformazione e
di spionaggio.
Le difficoltà poste all’attività intelligence – e alla riservatezza su cui essa si
82 fonda – dallo sviluppo e dall’applicazione delle tecnologie più avanzate sono quindi
molteplici e derivano da vari domini. Tra essi figurano le reti di telecomunicazione di
RELAZIONE ANNUALE 2022

nuova generazione, per le quali appare quanto mai concreto il rischio di interferenza
statuale per mezzo di apparati realizzati da produttori non affidabili; le cc.dd. “tecnologie
di frontiera” (blockchain, intelligenza artificiale), il cui uso improprio apre a inedite
modalità di attacco da parte di attori malevoli (come nel caso dei cc.dd. “deepfake” e
“chatbots”); il passaggio a nuovi paradigmi computazionali (c.d. “quantum computing”),
le cui capacità – ancora non pienamente esplorate – paiono tali da poter facilmente
scardinare i fondamenti sui quali si basa l’attuale concetto di sicurezza informatica, in
primis in relazione alla possibilità di violare gli odierni algoritmi di cifratura.
L’efficace implementazione dell’innovazione tecnologica nel Comparto intelligence
può trarre beneficio dall’adozione di un approccio strutturato verso la ricerca e
l’innovazione. Solo attraverso il consolidamento del Partenariato Pubblico-Privato
tra Intelligence e realtà nazionali (industriali, accademiche, di ricerca, start-up) sarà,
infatti, possibile per il Comparto garantire l’attuazione della sua missione a tutela degli
interessi politici, economici e militari nazionali e del patrimonio industriale e scientifico
del Sistema Paese.
Con lo scopo di far fronte alle crescenti minacce si è assistito, negli ultimi anni, a
un impegno aggiuntivo verso la digitalizzazione e l’innovazione all’interno del Comparto,
sia per le attività giuridico-amministrative sia per quelle info-operative. Tale sforzo,
oltre a una rilevante azione di prevenzione e contrasto della minaccia, rappresenta una
notevole opportunità di potenziamento e ottimizzazione delle attività dell’Intelligence
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

– amministrative, analitiche e operative – al fine di raggiungere un più elevato livello di


indipendenza e auto-sostenibilità, specie per ciò che concerne l’attività info-operativa.
In definitiva, le nuove tecnologie sosterranno sempre di più le diverse fasi del ciclo
intelligence, senza però sostituire gli altri fattori che lo alimentano, a partire da quello umano.

3.3. La minaccia ibrida

I vettori della minaccia ibrida


Nel 2022 i principali attori della minaccia ibrida hanno continuato a condurre

La tutela della sicurezza nazionale


campagne aggressive in danno dei Paesi occidentali tentando di manipolare a proprio
vantaggio gli scambi commerciali, le forniture di beni strategici e l’ambiente informativo
dei Paesi bersaglio.
Le campagne ibride, benché condotte prevalentemente in domini visibili (come
quello economico o culturale), sono per loro stessa natura difficili da identificare e da
attribuire, essendo:
• condotte su più domini (fra cui quello diplomatico, militare, intelligence, economico,
finanziario) in modo coordinato e sinergico;
• amplificate da iniziative dell’attaccante nello spazio cibernetico e mediatico;
• attagliate alle vulnerabilità delle democrazie occidentali e ai punti di forza dei
regimi autoritari;
• mantenute sotto la soglia del conflitto. 83
Ciò posto, si segnala come Mosca e Pechino cerchino di sfruttare l’apertura
delle nostre società, mercati e ambienti mediatici, per condurre campagne
multivettoriali, protette dalla chiusura delle loro società e dall’assenza di meccanismi
di responsabilizzazione rispetto all’opinione pubblica interna. Nel complesso, i Paesi
occidentali hanno finora dimostrato una buona resilienza sia sul versante dell’opinione
pubblica che su quello della tutela degli assetti strategici.

Il monitoraggio informativo e le attività di contrasto


Dal 2022, la Russia è impegnata in una campagna ibrida contro l’Occidente a
supporto di quella militare contro l’Ucraina. Mosca percepisce il sostegno transatlantico
a Kiev come un fattore determinante per l’esito della guerra. Di conseguenza, nella
seconda metà del 2022 ha puntato a dividere l’Occidente al suo interno, cercando di
allontanare l’UE dagli USA e di destabilizzare i Paesi NATO.
Fra i domini delle campagne ibride russe è stato cruciale quello cognitivo,
ossia quello della manipolazione delle percezioni. Le caratteristiche della macchina
disinformativa russa che sono state osservate nell’azione di costante monitoraggio, si
possono riassumere in una grande pervasività e in una forte regia statale.
Il costante tentativo della Russia di manipolare l’opinione pubblica europea
trova ulteriore dimostrazione negli eventi del settembre 2022, quando, a seguito di
un’inchiesta della stampa tedesca, la società Meta ha bloccato una massiccia campagna
di disinformazione russa in Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Ucraina.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Principali narrative e vettori russi


I contenuti della disinformazione di Mosca orientare l’opinione pubblica italiana.
– caratterizzata, a livello internazionale, Quanto ai vettori, la disinformazione russa
da una costante retorica accusatoria nei è stata alimentata da:
confronti dell’Occidente – hanno mirato, » singoli blogger o account di social media,
tra l’altro a: russi o filorussi, inseriti in una rete di
» presentare Mosca come un attore connessioni a livello internazionale.
responsabile, la cui sicurezza è La messaggistica di tali soggetti è
minacciata dall’espansione e dalle veicolata, in prima battuta, in lingua
attività militari della NATO; russa e rivolta a un pubblico russofono;
» attribuire la responsabilità della crisi in successivamente viene rilanciata e
atto alla NATO e all’Occidente, accusati riproposta in più lingue tanto all’interno
di non considerare le legittime richieste quanto all’esterno del nostro Paese,
di sicurezza russe; anche attraverso saldature con attori
» indicare il governo di Kiev come nostrani della disinformazione, che
illegittimo e succube dell’Occidente, operano quale cassa di risonanza;
nonché colpevole di massicce violazioni » istituzioni russe e mezzi di informazione
dei diritti umani nel Donbass; ufficialmente riconducibili al Cremlino.
» acuire le tensioni in Ucraina, minando In Italia, come nel resto della UE,
la fiducia nelle capacità di Zelensky di Russia Today e Sputnik sono stati
gestire il conflitto, per creare spaccature oscurati, pertanto, per continuare a
84 tra la leadership politica e le forze disseminare narrazioni disinformative,
armate ucraine. quei media hanno aperto molteplici
Sul piano nazionale è stata rilevata canali sull’applicazione di messaggistica
RELAZIONE ANNUALE 2022

all’interno delle principali piattaforme Telegram;


social una saldatura tra i profili “no-vax” e » una variegata rete di soggetti e
“no-pass” e la messaggistica pro-Russia movimenti attestati su ideologie
sulla crisi in atto tra Mosca e Kiev, attuata “antagoniste”, che nel contesto italiano
mediante il rilancio e la “ri-condivisione” si trovano a convergere con le comunità
di contenuti originati da media e organi complottiste (ad esempio no-vax, no-
istituzionali vicini al Cremlino, al fine di pass, QAnon).

Sebbene l’operazione russa abbia investito diversi Paesi europei, si valuta che il
suo impatto sia stato di scarso valore, sia per il limitatissimo seguito generato sui social,
sia per la facilità con cui account, link, post e siti web sono stati identificati e rimossi.
Quanto alla Cina, al deflagrare del conflitto russo-ucraino, dopo una fase iniziale di
silenzio (circa un mese), i portavoce di Pechino hanno riposizionato, nella comunicazione
ufficiale, il loro Paese da sostenitore di Mosca ad attore neutrale. In parallelo, però,
Pechino ha sostenuto la diffusione di narrazioni pro-russe sui suoi stessi media, ove
sono state amplificate quelle più note, in particolare, l’esistenza di laboratori di armi
biologiche in Ucraina e la definizione dell’invasione russa come “operazione speciale”.
Nei media e nelle piattaforme online cinesi lo spazio dedicato al conflitto ucraino è
stato marginale. È stata comunque ribadita, sul piano generale, l’importanza del rispetto
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

dell’integrità e della sovranità territoriale e sono stati evidenziati gli aiuti umanitari
cinesi alla popolazione ucraina. Grande enfasi è stata posta anche sui cc.dd. “doppi
standard” asseritamente applicati dalle democrazie occidentali, richiamando come
esempio l’”espansione NATO”, “gli errori e le bugie” dell’Alleanza Atlantica e “l’egemonia
e l’arroganza” americane.

Principali narrative e vettori cinesi


In generale, i temi della narrativa cinese pace e stabilizza i rapporti internazionali.
diretti al nostro Paese richiamano i Quanto ai vettori, mentre all’inizio

La tutela della sicurezza nazionale


seguenti filoni: del conflitto, sulla piattaforma di
» USA e NATO sono responsabili del microblogging Weibo, i thread relativi
conflitto in Ucraina; le missioni NATO in all’intervento militare si attestavano tra
Afghanistan, Libia ed ex-Yugoslavia sono gli argomenti più discussi, più di recente
indicate come prove delle “aggressioni è tutto rientrato nelle linee di “neutralità”
dell’Alleanza Atlantica”; dettate dal Partito, per cui i video e le
» opposizione all’ingresso di Finlandia e dichiarazioni considerati “eccessivi”
Svezia nella NATO; sono stati oscurati o rimossi, complice
» illegittimità delle sanzioni contro anche la nuova e stringente legge sugli
la Russia, che provocano danni per algoritmi che costringe molte piattaforme
l’Europa e profitti per gli USA; a rimuovere autonomamente i contenuti
» elogio dell’approccio cinese nei confronti che non rispettano la “civiltà digitale sana
del conflitto russo-ucraino, improntato e positiva” voluta dai vertici cinesi. 85
a un’azione unitaria che costruisce la

Sul versante internazionale, la più vasta campagna ibrida cinese è stata quella
attuata verso Taiwan in risposta alla visita della Speaker della Camera statunitense
Nancy Pelosi (2-3 agosto), con l’obiettivo di influenzare il processo decisionale di Taipei.
Le esercitazioni militari a fuoco aperto dell’Esercito Popolare di Liberazione (EPL) sono
state associate a nuove restrizioni economiche, attacchi cyber contro Istituzioni,
infrastrutture e attività commerciali, disinformazione, sanzioni e divieti di ingresso
nella Repubblica Popolare Cinese ad alcuni funzionari taiwanesi. Da agosto sono
aumentati i sorvoli dell’EPL nella Air Defense Identification Zone (ADIZ) taiwanese. A
inizio dicembre Pechino ha sospeso l’import di bevande e altri prodotti ittici taiwanesi
e il 25 dicembre, dopo la firma di aiuti militari USA a Taiwan, Pechino ha anche inviato,
per la prima volta, 71 droni nello spazio aereo taiwanese nelle acque attorno alle
isole Kinmen, Dongyin e Matsu, spingendosi, altresì, oltre la c.d. “linea mediana”, poi
disconosciuta dal Ministero degli Esteri cinese.
Sul versante delle cc.dd. “operazioni di informazione” (“info-ops”), a settembre 2022
la predetta operazione di Meta ha portato anche alla rimozione da Twitter, Instagram e
Facebook di una rete di account cinesi fasulli che promuoveva narrative critiche delle
politiche di Governi europei verso l’Ucraina e la Cina e argomenti polarizzanti verso il
pubblico statunitense in vista delle elezioni di medio termine di novembre.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Inoltre, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, la Cina ha promosso narrative filo-russe


ostili nei confronti degli USA e della NATO, ad esempio facendo da cassa di risonanza alla
disinformazione russa sulla presunta presenza, in Ucraina, di laboratori per lo sviluppo
di armi biologiche sotto il controllo statunitense. Da settembre, la promozione di queste
narrative si è attenuata.
Il Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica, anche nel 2022, ha
sviluppato linee d’azione finalizzate tanto ad affinare e sviluppare utili sinergie tra le capacità
nazionali eventualmente utili a prevenire, identificare e contrastare la minaccia ibrida, quanto
a seguire le attività dei consessi relativi alla minaccia ibrida istituiti presso l’Unione Europea,
attraverso iniziative quali: l’elaborazione della risposta nazionale alla seconda edizione
dell’Hybrid Risk Survey del Consiglio; la compilazione della sesta edizione dell’Hybrid
Trends Analysis, relativa al 2021, fornendo al Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE)
il contributo nazionale che, unito a quello degli altri Stati Membri, consentirà di monitorare
la minaccia ibrida all’interno dell’Unione; la predisposizione di commenti alla proposta della
Presidenza UE slovena di elaborare un toolbox ibrido (c.d. “Hybrid Toolbox”) finalizzato a
mettere a sistema gli strumenti già esistenti per il contrasto alle minacce ibride.
Le evoluzioni del dibattito internazionale riguardante la tematica, tuttora in corso,
hanno visto per il 2022 lo sviluppo di specifiche e dedicate progettualità nell’ambito
dell’Unione Europea, quali il suddetto “Hybrid Toolbox” (volto a censire e mettere assieme
diversi strumenti utili a sviluppare una risposta coordinata nei confronti della minaccia
ibrida) e il c.d. “FIMI Toolbox” (Foreign information manipulation and Interference toolbox,
86 in tema di manipolazione informativa straniera).
RELAZIONE ANNUALE 2022

3.4. La minaccia jihadista

In Europa e in Italia
I tre attacchi di matrice jihadista che hanno segnato il territorio europeo nel 2022
se, da un lato, paiono consolidare ulteriormente la tendenza che, negli ultimi anni, ha visto
ridursi significativamente il numero di attentati – dai 15 del 2020 ai 6 del 2021 – dall’altro,
mostrano come il livello della minaccia a cui è esposto il Vecchio Continente sia ancora
significativo.
Fortemente parcellizzata e a connotazione endogena, legata prevalentemente a
iniziative estemporanee di attori solitari, privi di legami strutturati con organizzazioni
terroristiche, anche se da queste ispirati, la minaccia trae alimento anche dal deterioramento
delle situazioni securitarie di aree strategiche nel mondo, specie nel Mediterraneo allargato.
Gli attentati, perpetrati rispettivamente in Francia (Arles, 2 marzo), Norvegia (Oslo,
nella notte tra il 24 e il 25 giugno) e Belgio (Bruxelles, 10 novembre), si sono contraddistinti
– in continuità con l’anno passato – per il bilancio contenuto delle vittime, il profilo degli
attentatori (affetti da disturbi psichici e talvolta già noti alle Autorità per le posizioni
estremiste e/o la contiguità con ambienti radicali), la scelta degli obiettivi (Forze dell’ordine e
civili). Tuttavia, come confermato dal citato attacco di Oslo, ma anche da diverse operazioni
di contrasto condotte nel periodo in esame, si è continuato a osservare interesse verso
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

pianificazioni più complesse per l’utilizzo di mezzi aggressivi (armi da fuoco, esplosivi) e/o
per numero di soggetti coinvolti (spesso giovani, talvolta minorenni).
Sempre con riferimento all’attentato perpetrato in Norvegia, rileva il target selezionato:
la locale comunità LGBTQIA+. Si tratta di un obiettivo annoverato dalla narrativa jihadista tra
i simboli della decadenza occidentale e, quindi, da colpire, al pari dei Paesi europei e degli
Stati della Coalizione “crociata” internazionale, inclusa l’Italia, responsabili della sconfitta
militare di DAESH. Rileva, al riguardo, la campagna d’odio rilanciata, negli ultimi mesi del
2022, da Al Naba, l’apparato mediatico di propaganda a supporto del Califfato, nei confronti
del “nemico miscredente occidentale e dei traditori apostati arabi” per riaccendere il rancore
nei credenti musulmani e offrire nuovi spunti per la pianificazione di attacchi nei loro Paesi.

La tutela della sicurezza nazionale


Al riguardo, si è registrato in ambito di collaborazione internazionale, specie nel secondo
semestre del 2022, un incremento delle segnalazioni – tuttora al vaglio dell’Intelligence
– relative al possibile invio in Europa di militanti di DAESH e di al Qaida, che potrebbero
avvalersi del supporto logistico e/o operativo, all’interno delle diaspore di riferimento, per
compiere azioni terroristiche non strutturate contro obiettivi occidentali.
È proseguita, inoltre, l’attività di monitoraggio di siti e canali social utilizzati per
la creazione di comunità virtuali di simpatizzanti e/o membri effettivi di organizzazioni
terroristiche, al fine di rilanciare messaggi estremisti, pianificare e ispirare attacchi, fornire
istruzioni su come assemblare e utilizzare armi ed esplosivi.
Nel corso del 2022 è stata rilevata una sensibile riduzione dell’attività di propaganda
online di al Qaida, anche a seguito dell’eliminazione del leader carismatico dell’organizzazione,
lo Sheykh Ayman al Zawahiri, mentre l’azione di propaganda mediatica di DAESH ha cercato 87
di mantenere viva l’attenzione nei confronti del Califfato e del jihad, con la pubblicazione di
contenuti, non inediti, ma rielaborati nella forma.
L’impegno dell’Intelligence è stato costantemente rivolto alla precoce individuazione di
segnali di possibili progettualità ostili da parte non solo di singoli individui, ma anche – come
emerge dalle attività di contrasto condotte in territorio europeo – di cellule e/o gruppi di
soggetti giovani, dotati di elevate conoscenze tecnologico-linguistiche e intranei a circuiti
radicali di ispirazione ideologico-religiosa oltranzista.
Ciò, a ulteriore conferma del ruolo aggregante svolto dagli ambienti virtuali nei confronti
di comunità diverse e/o frammentate, superando barriere linguistiche, culturali ed etniche,
nella prospettiva di ricercare ogni possibile sostegno ideologico e/o operativo in grado di
concretizzare le pulsioni estremiste.
All’attenzione informativa sono stati sottoposti pure quei circuiti radicali in seno a
talune comunità straniere stanziate in Europa che, in virtù dei contatti con ambienti radicali
islamici nei luoghi di origine, potrebbero rappresentare un rischio per la stabilità e la sicurezza
europea.
Anche per quanto riguarda l’Italia, il dispositivo intelligence ha colto, nell’anno
in esame, il persistere di fattori di rischio, esogeni ed endogeni, legati all’estremismo
sunnita. La destabilizzazione delle infrastrutture securitarie, in quei teatri di crisi all’estero
dove più radicato è il terrorismo jihadista, alimenta l’incognita di possibili infiltrazioni da
parte di soggetti controindicati, intenzionati ad approfittare dell’intensificarsi delle spinte
migratorie lungo le rotte marittime e terrestri in direzione del nostro Paese.
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

Segnali dal fronte siro-iracheno hanno confermato l’inestinto, seppur ormai residuale,
attivismo online o direttamente sul campo, di alcuni “foreign fighters” rimasti su posizioni
irriducibili. In tale contesto, è ipotizzabile che alcuni di essi tentino una ricollocazione in
territorio europeo, invece di far rientro in patria, per il timore di subire gravi conseguenze
sotto il profilo giudiziario e della sicurezza personale.
L’interesse informativo si è quindi focalizzato, come ogni anno, sulla presenza, il
rientro e/o il transito di soggetti “a rischio”, inclusi nella “lista consolidata” redatta in ambito
di Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo. Il numero complessivo di foreign fighters, a
vario titolo connessi con l’Italia, è rimasto sostanzialmente invariato, pari a 146 unità, di cui
61 deceduti e 35 “returnees”.
Sul fronte della pubblicistica istigatoria, è proseguita, nei confronti dell’Italia, la
diffusione di messaggi e video minatori da parte della galassia jihadista. Un ambito, questo,
oggetto di serrato monitoraggio per i rischi legati a possibili attivazioni violente di elementi
radicalizzati. Ne sono dimostrazione le numerose attività di contrasto condotte, nell’anno
in esame, dalle Forze dell’ordine con il determinante contributo del Comparto intelligence.

Operazione “Gabar Group”


Il 7 giugno 2022 è stata data esecuzione I membri, accomunati da una propensione
a un’ordinanza di custodia cautelare in criminale e dalla matrice estremista
carcere, emessa dall’Autorità Giudiziaria islamica barelvi (movimento di
88
di Genova nei confronti di 14 cittadini orientamento sufi), mantenevano contatti
pakistani, dislocati in Italia, Spagna e tra loro anche attraverso i social network,
RELAZIONE ANNUALE 2022

Francia, accusati di partecipazione a ostentando disponibilità di armi e istigando


un’associazione con finalità di terrorismo a compiere atti di violenza contro infedeli,
internazionale denominata “Gabar Group”. miscredenti e blasfemi.
Le indagini erano state avviate grazie L’attività ha seguito di pochi mesi
alle informazioni acquisite dal Comparto un’analoga operazione, condotta nel
intelligence su un gruppo di pakistani, febbraio 2022 in Spagna, che ha portato
alcuni dei quali regolarmente soggiornanti all’arresto di cinque cittadini pakistani,
in Italia, già in contatto con l’autore anch’essi appartenenti al “Gabar Group”,
dell’attacco all’ex sede parigina del giornale con l’accusa di apologia del terrorismo e
satirico Charlie Hebdo (25 settembre 2020), addestramento con finalità di terrorismo.
anch’egli intraneo al citato sodalizio.

È stato, inoltre, approfondito il materiale di propaganda d’area riconducibile a un


bacino eterogeneo di soggetti con forti vincoli etnici con il Paese di origine e la diaspora,
nonché convertiti, naturalizzati o comunque residenti in Italia. Per quanto, in linea generale,
essi paiano limitarsi ad alimentare forme di antagonismo ideologico/religioso verso i valori
prevalenti della società occidentale, non mancano i casi di coloro che si spingono sino a
legittimare il jihad violento contro gli infedeli.
Emblematica è la vicenda, tra le altre, di una giovane coppia di italiani, di origine kosovara,
sottoposta nel mese di giugno a fermo di polizia giudiziaria per i reati di “associazione
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

con finalità di terrorismo, anche internazionale, ed eversione dell’ordine democratico,


addestramento e arruolamento”, perché sospettati di progettare un’azione violenta contro
un non meglio specificato obiettivo, mediante l’utilizzo di esplosivo artigianale. L’uomo, in
particolare, era attivo in alcune chat in cui veniva condiviso materiale propagandistico pro
DAESH e istruzioni per l’assemblaggio e l’uso di ordigni esplosivi.
Anche nell’anno in esame, il ricorso ai provvedimenti di espulsione si è confermato
un importante strumento per l’allontanamento dal territorio nazionale di quegli stranieri
emersi nell’ambito di manovre di prevenzione e connotati da profili di pericolosità per
la sicurezza nazionale (vds. figura 4). I rimpatri eseguiti nel 2022, anche con il contributo
informativo dell’Intelligence, sono stati 79, tra cui si segnala l’espulsione di un marocchino

La tutela della sicurezza nazionale


a cui è stata revocata la cittadinanza italiana. Si tratta del primo caso di applicazione della
normativa, entrata in vigore nel 2018, che prevede il ritiro della cittadinanza ai condannati in
via definitiva per terrorismo.

FIGURA 4
Espulsi: numeri e nazionalità
Nazionalità

17 Già precedentemente
rimpatriati

di cui
89
44 Tunisina

15 Marocchina

5 Egiziana

4 Algerina

3 Nigeriana

2 Gambiana
2022

1 Francese
2021
2020
2019

1 Irachena
1 Libica

98 59 59 79 1
1
Pakistana
Spagnola
TOTALE ESPULSI 1 Svedese

Ministero dell’Interno
FONTI
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Al fine di cogliere tempestivamente eventuali e pericolosi segnali di


radicalizzazione, si è provveduto a seguire le dinamiche interne agli ambienti carcerari,
ai centri di permanenza per i rimpatri e ai luoghi destinati al culto e alla socialità, proprio
in considerazione dei possibili rischi sia di contagio sia di rafforzamento dell’ideologia
estremista che potrebbero maturare al loro interno.
Al riguardo, vale sottolineare che l’Intelligence, in stretta sinergia sul territorio
con le Forze di polizia e i servizi locali di welfare e salute, ha proseguito nel 2022
l’implementazione di specifiche strategie di intervento volte a intercettare precocemente
i processi di radicalizzazione nel tentativo di un loro depotenziamento.

3.5. Eversione ed estremismi

L’anarco-insurrezionalismo
Sul fronte eversivo interno, le evidenze acquisite nel 2022, puntualmente
condivise con le Forze di polizia, hanno nuovamente qualificato la minaccia anarco-
insurrezionalista come la più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti
determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio,
progettualità di lotta incentrate sulla tipica “azione diretta distruttiva”.

FIGURA 5
90
Principali “azioni dirette” di presunta matrice anarchica in Italia
Distribuzione territoriale Target
RELAZIONE ANNUALE 2022

Tecnologia/comunicazioni/trasporti
Trentino-Alto Adige
6 14
4 Lombardia
Credito/poste
Piemonte 6
1
Forze dell’ordine/giustizia/carceri
Emilia Romagna
5 5

Militare
Umbria
2
1
3 Liguria
Partiti politici
1
Lazio
7
4 Toscana Rappresentanze estere in Italia
1

Car sharing Enjoy (ENI)


1

Industria marmifera
1

Ministero dell’Interno
FONTI
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Nell’alveo di una più ampia e totalizzante propensione alla sovversione verso


l’intero “sistema”, l’attivismo anarchico, ancora estremamente diversificato quanto a
obiettivi e modalità operative si è dispiegato principalmente su due direttrici tematiche,
afferenti all’antimilitarismo e alla lotta alla “repressione”, di volta in volta connesse
anche agli altri, tradizionali fronti dell’opposizione al progresso tecnologico e alle nocività
ambientali.
L’attivismo “contro la guerra”, strumentalmente alimentato dalla lettura libertaria
degli eventi bellici in Ucraina, ha visto gli anarchici impegnati nel riproporre appelli ad
attivarsi contro strutture, aziende, istituti bancari ed enti di ricerca, pubblici e privati,
riferibili a vario titolo al comparto della difesa e della tecnologia militare, anche

La tutela della sicurezza nazionale


mediante circostanziate opere d’individuazione sul territorio dei relativi target da colpire.
Significativo, al riguardo, è apparso il plico esplosivo, non deflagrato, inviato il 27 giugno
alla sede generale romana di Leonardo S.p.A., rivendicato in rete con esaltazioni alla
prassi insurrezionale e con accuse a coloro che “si arricchiscono con la guerra”.
La lotta alla “repressione” ha, invece, registrato nuovo slancio sulla scia dei diversi
pronunciamenti giudiziari emessi nel corso dell’anno a carico di militanti anarchici e,
soprattutto, in relazione all’applicazione del regime carcerario del 41bis al leader della
Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI) Alfredo
Cospito, da ottobre in sciopero della fame.
Oltre a numerosi presidi nei pressi di penitenziari e palazzi giudiziari e cortei in
centri cittadini, scanditi, in diverse occasioni, da episodi di vandalismo e momenti
di tensione con le Forze dell’ordine, l’evento ha poi dato avvio a una veemente 91
mobilitazione, sostenuta e animata da numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno,
per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della FAI/FRI. L’eco della
“solidarietà rivoluzionaria” per il noto esponente anarchico detenuto in Italia si è, infatti,
repentinamente irradiato anche al di fuori dei confini nazionali, con molteplici sortite in
vari Paesi europei, in Sud America e negli Stati Uniti.
Uno scenario che ha avvalorato valutazioni d’intelligence circa l’estensione e
l’intensità dei collegamenti internazionali anarco-insurrezionalisti in grado di agire da
moltiplicatore delle capacità offensive, non solo in conseguenza dell’effetto aggregante e
amplificatorio della rete, ma anche grazie alla rilevata mobilità di militanti anarchici da un
Paese all’altro in un’ottica di reciproco supporto in occasione d’iniziative propagandistiche
e mobilitative, specie lungo l’“asse euro-mediterraneo” dell’anarchismo Spagna-Italia-
Grecia, storicamente contraddistinto da importanti contatti d’area. È questo il clima che
ha dato spunto all’attentato incendiario compiuto ad Atene, nella notte del 2 dicembre,
ai danni dell’autovettura privata di una rappresentante diplomatica italiana, rivendicato
in lingua greca sul web, in solidarietà a Cospito, dall’evocativa sigla “Nuclei di Vendetta
Carlo Giuliani”.
Il dispositivo informativo non ha, infine, mancato di monitorare l’attivismo di quelle
componenti che “sulla piazza” fanno da sponda alle attivazioni operative, tentando di
cogliere in tempo segnali di progettualità sobillatrici dirette a inquinare e radicalizzare
specifici temi e mobilitazioni in atto sul territorio. È il caso, ad esempio, delle varie
campagne locali contro la presenza d’infrastrutture militari e in opposizione alle cc.dd.
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

“grandi opere” che, come di consueto, hanno rappresentato, per quell’area grigia del
“movimentismo” libertario, terreni di sperimentazione di tattiche d’infiltrazione e di
pratiche radicali di protesta, potenzialmente suscettibili di essere riprodotte anche in
altri ambiti di contestazione.

I circuiti marxisti-leninisti
Nei ristretti ambienti dell’estremismo marxista-leninista, pur non emergendo
concreti segnali di una riattivazione operativa, si sono continuate a rilevare, in termini di
studio e propaganda, velleità di riproposizione della passata esperienza brigatista.
Realtà d’area, anche estere, hanno aderito alla citata mobilitazione anarchica a
sostegno di Alfredo Cospito, con iniziative dirette a richiamare l’attenzione pure sui
“prigionieri politici” delle BR-PCC, anch’essi sottoposti al c.d. “carcere duro”.
Il conflitto russo-ucraino ha ravvivato pulsioni antimilitariste, caratterizzate, per
tali settori, da marcate posizioni “internazionaliste” e anti-atlantiste e da una visione
che denuncia la “tendenza alla guerra” come prosecuzione del “dominio capitalista”.
Nel medesimo ambito tematico, il tradizionale attivismo in solidarietà ai popoli “vittime
dell’imperialismo” ha seguitato a evidenziare un significativo impegno nel sostegno
alla “resistenza” palestinese e curda, anche in collaborazione con omologhe reti
internazionali.
Sul versante del mondo del lavoro, le tipiche interpretazioni in chiave di
“contrapposizione di classe” delle dinamiche socio-economiche si sono nuovamente
92 tradotte in tentativi d’inserimento, ricercando peraltro il supporto di altre compagini
dell’antagonismo di sinistra e di collettivi studenteschi, in delicate vertenze occupazionali,
RELAZIONE ANNUALE 2022

al fine di favorire, sebbene con aspettative di lungo periodo, la trasposizione su un piano


di militanza politico-ideologica delle specifiche rivendicazioni dei lavoratori.

Il movimento antagonista
Le molteplici ed eterogenee realtà del movimento antagonista hanno concentrato
la propria attenzione sulla sensibile congiuntura socio-economica scaturente dagli
effetti della guerra in Ucraina, tratteggiata, dalla propaganda d’area, innanzitutto come
uno scontro tra due “blocchi imperialisti”.
Nella lettura antisistema, il tema della guerra è stato strumentalmente
intrecciato ad altre, tradizionali campagne antagoniste, in una prospettiva strategica
d’“intersezionalità delle lotte”. Nel senso, le acquisizioni informative hanno rilevato
la diffusione di narrativa tesa a coniugare antimilitarismo, problematiche lavorative,
carovita, sostegno ai migranti, questione ambientale e dossier energetico, con l’intento
– apparso nei fatti, tuttavia, velleitario – di creare cartelli mobilitativi il più possibile
unitari e coesi in grado di attribuire maggior peso e visibilità alle proteste.
Si sono evidenziati tentativi di avviare processi di convergenza anche tra diverse
lotte territoriali, come, ad esempio, le mobilitazioni locali che si oppongono, in varie
aree del Paese, alle linee ferroviarie ad alta velocità, rivisitate in chiave antimilitarista in
relazione al presunto uso di tali infrastrutture per finalità di logistica militare.
Segnali di un significativo attivismo antagonista sono, poi, emersi tra le file dei
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

collettivi studenteschi, mobilitatisi in opposizione al paradigma formativo di “alternanza


scuola-lavoro”, e sul fronte dell’ecologismo militante, che, anche nel 2022, ha dimostrato
una discreta capacità mobilitativa, sostenuta da appelli ad attivarsi contro i presunti
legami tra “crisi ecologica, emergenza migratoria e guerra”, considerate tutte dirette
conseguenze del “sistema capitalista globale”.
In linea con tali richiami, si è assistito a un incremento delle contestazioni
ambientaliste, che, oltre a cortei e presidi, hanno fatto registrare, sulla falsariga di quanto
già visto all’estero a opera di agguerriti circuiti ecologisti internazionali, iniziative ad alto
impatto mediatico, tra cui azioni d’imbrattamento di opere d’arte, di sedi istituzionali e
di aziende del comparto energetico, nonché, in alcuni casi, foriere di turbative all’ordine

La tutela della sicurezza nazionale


pubblico, come blocchi alla viabilità extraurbana.
Si è, infine, rilanciato il dibattito sulle scelte governative di allocazione dei fondi
del PNRR e sulle politiche di transizione ecologica, nel cui ambito sono emerse evidenze
circa l’intenzione d’intensificare l’impegno antagonista nelle campagne di protesta
contro la realizzazione, in alcune zone del territorio nazionale, di sistemi di stoccaggio di
gas naturale e di rigassificatori.

La destra radicale
L’area dell’estrema destra, a seguito della scarcerazione di esponenti di vertice
coinvolti nell’assalto alla sede della CGIL del 9 ottobre 2021, si è principalmente
impegnata nel tracciare le future strategie di rilancio della sua presenza sul territorio in
una prospettiva di recupero del consenso e di ricerca di nuove adesioni, soprattutto nei 93
circuiti dell’attivismo giovanile.
Sono state, inoltre, rilevate progettualità di riunire diverse realtà militanti, anche
riferibili agli eterogenei aggregati No Vax e No Green Pass, al fine di favorire un rinnovato
impulso alle proiezioni di piazza, con ambizioni di superare la dicotomia “comunismo/
fascismo” e indirizzare il dissenso in chiave trasversalmente “antiglobalista”.
Altri segmenti d’area hanno, invece, continuato ad attivarsi su tematiche più
propriamente sociali, quali il carovita, l’istruzione, la questione ambientale e l’emergenza
abitativa, guardando con interesse, in un’ottica di proselitismo, anche al mondo del
lavoro.
Sul versante internazionale, e con specifico riguardo al conflitto russo-ucraino, si è
registrata una prevalente posizione di sostegno all’intervento militare di Mosca, in linea
con le classiche visioni anti-USA, anti-NATO e anti-UE, di cui si sono stigmatizzate le
presunte mire espansionistiche ai danni della Russia.
Il monitoraggio informativo non ha, poi, mancato di considerare quella nebulosa
di aggregazioni minori, di più marcata caratura nazifascista e skinhead, abitualmente
attiva in una chiara propaganda xenofoba e che, ciclicamente, fa rilevare anche spinte
aggregative in occasione di eventi commemorativi e di avvenimenti musicali d’area,
nonché sinergie con omologhe realtà estere.
Si è, infine, confermato un pericolo in costante crescita l’attivismo sul web delle
reti internazionali del suprematismo e dell’“accelerazionismo”, diffusori d’impulsi
antisistema d’impronta razziale in grado di esaltare sentimenti di rancore sociale e
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

d’incitare a una risposta violenta e indiscriminata contro il “sistema”. Secondo quanto


emerso sul piano informativo, e confermato da diverse operazioni di polizia, tali ambienti
si caratterizzano per l’assenza di una precisa ideologia di riferimento, trattandosi
piuttosto di realtà “fluide”, in cui i soggetti coinvolti, spesso giovani, maturano percorsi di
radicalizzazione, attingendo, soprattutto in rete, a un diversificato ventaglio di materiale
propagandistico, anche di matrice jihadista.

Operazioni di polizia nei confronti della corrente


suprematista e “accelerazionista”
Nell’ambito delle attività di contrasto svolte » Bari, il 27 ottobre, verso un giovane di
nel 2022 a carico di soggetti o ristretti 23 anni dichiaratosi il referente in Italia
gruppi di orientamento suprematista e di un’organizzazione suprematista
“accelerazionista”, specifica menzione statunitense. Il giovane, oltre a detenere
meritano le operazioni di polizia condotte testi d’ispirazione nazionalsocialista,
nelle città di: consultava un sito internet che trasmetteva
» Terracina, il 21 giugno, nei confronti di brani musicali d’incitamento al jihad riferibili
due ventenni, ritenuti vicini a un noto a DAESH;
gruppo “accelerazionista” internazionale » Genova, il 30 novembre, in direzione di
che diffonde materiale neonazista, tre ragazzi di 21 anni che, su piattaforme
antisemita e cospirazionista. È emerso di messaggistica online, diffondevano
94 che i soggetti visionavano anche filmati materiale propagandistico di ultradestra,
di DAESH con indicazioni su come ma anche di matrice jihadista, riproponendo
maneggiare armi bianche e assemblare video di torture e di decapitazioni eseguite
RELAZIONE ANNUALE 2022

ordigni esplosivi; da militanti di DAESH.

3.6. Il contrasto alle ingerenze criminali

Ingerenze affaristico-criminali
A fronte di una significativa difficoltà, da parte dei sodalizi mafiosi tradizionali, nella
realizzazione di strategie criminali di ampio respiro, ascrivibile perlopiù alla pressante azione
di contrasto, le evidenze intelligence pongono in luce come la minaccia affaristico-criminale,
riferibile all’operato di un’ampia e articolata sfera di soggetti appartenenti alla c.d. “zona
grigia” (esponenti criminali, imprenditori collusi, funzionari pubblici infedeli, professionisti
facilitatori), risulti in grado di porre in essere considerevoli ingerenze nel tessuto economico
sano, nel tentativo di acquisire o mantenere indebite posizioni di vantaggio competitivo e
intercettare cospicue risorse finanziarie pubbliche.
A tal riguardo, specifica attenzione informativa è stata riservata alla peculiare
condizione di vulnerabilità dell’attuale contesto socio-economico nazionale, contrassegnata
dagli effetti delle concomitanti crisi sanitaria ed energetica, su cui incombono non solo
le instabilità di scenario derivanti dal perdurante conflitto russo-ucraino, ma anche le
conseguenze del cambiamento climatico, che contribuiscono a rendere più “fragile” il nostro
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

territorio, depauperando risorse naturali e recando pregiudizio anche a quel fondamentale


presidio del Made in Italy rappresentato dalla catena agroalimentare nazionale.
Nel periodo in riferimento, quindi, la prospettiva intelligence nella materia in
esame ha continuato a essere caratterizzata, in linea con quanto realizzato nel più
recente periodo, dall’attribuzione di uno specifico focus informativo in direzione
dell’integrità dei processi decisionali pubblici e della tutela del tessuto socio-economico
(con particolare interesse verso i temi della spesa pubblica e della libera concorrenza),
ritenuto un fattore decisivo per contribuire allo sviluppo e alla competitività del Paese. In
quest’ottica, pertanto, prioritaria attenzione è stata riservata all’efficienza dei progetti
legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, soprattutto in relazione al rischio che

La tutela della sicurezza nazionale


insidiose ingerenze parassitarie, a opera di variegati attori economici, possano costituire
un argine alla ripresa economica mortificando le ambiziose strategie di modernizzazione
del Paese.

Rischio di ingerenze nell’implementazione del PNRR


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza inseriscono le varie fasi di realizzazione del
(PNRR) è stato assunto a perimetro PNRR e di sopravvenute criticità, tra cui:
di prioritario interesse info-operativo » l’incremento dei prezzi delle materie
per lo sviluppo, in materia di ingerenze prime e dell’energia elettrica, che
affaristico-criminali, di attività a tutela potrebbero generare conflittualità
della sicurezza nazionale. e disallineamenti tra committente 95
L’azione intelligence è stata orientata pubblico e appaltatori;
all’individuazione di vulnerabilità » la sussistenza di comportamenti
sistemiche nazionali e di eventuali opportunistici posti in essere da taluni
fenomeni di condizionamento dei operatori economici e finalizzati a
meccanismi decisionali pubblici in grado di un’artificiosa lievitazione dei costi;
impattare negativamente sull’attuazione » la carenza di manodopera specializzata,
e sul rispetto del cronoprogramma, anche nonché di sofisticate attrezzature
attraverso il monitoraggio sullo stato tecniche non facilmente reperibili sul
di avanzamento degli investimenti, la mercato;
vigilanza sulla gestione finanziaria e la » le difficoltà di accesso al credito
prevenzione di manovre ostruzionistiche o bancario e l’aggravio dei costi delle
elusive ai danni dell’esecuzione del Piano. fonti di finanziamento quali effetti delle
Tale azione si è sviluppata tenendo politiche monetarie restrittive realizzate
in considerazione il contesto in cui si a livello europeo.

In tale contesto, l’azione informativa, alla quale si affianca la persistente attività


di repressione da parte delle Forze di polizia, non ha mancato di evidenziare, specie in
attività economiche ritenute più remunerative nella prospettiva criminale, un significativo
spettro di fattispecie illecite, tra cui corruzione, evasione ed elusione fiscale (vds. box
“Illeciti fiscali” pag. 96), nonché di frodi ai danni dello Stato e di inquinamento dell’economia
attraverso il reinvestimento di capitali illeciti. Per quanto attiene specificamente agli illeciti
fiscali, cui spesso si riconnettono fattispecie di riciclaggio, le evidenze hanno consentito
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

di riscontrare la sussistenza, tra l’altro, di schemi operativi funzionali a sfruttare, anche


simultaneamente, le caratteristiche di diverse giurisdizioni off-shore per occultare capitali
di origine illecita, schermare gli assetti proprietari, anche attraverso sofisticati strumenti
di tecno-finanza, e tentare di impedire la tracciabilità dei flussi finanziari.

Illeciti fiscali
Alla luce delle declinate condotte fittizi crediti fiscali, successivamente
controindicate realizzate da variegati ceduti a intermediari finanziari, nonché
attori criminali ai danni del tessuto di evidenziare specifiche vulnerabilità
socio-economico, appare evidente come del presidio nazionale di prevenzione e
le fattispecie illecite in materia fiscale controllo;
rientrino a pieno titolo nel perimetro delle » al rilascio di garanzie da parte di società di
minacce alla sicurezza nazionale. In tal servizi finanziari, non abilitate a operare
senso, l’attività di intelligence continua in Italia, a favore di società aggiudicatarie
a essere rivolta in direzione di un ampio di importanti appalti pubblici. Fenomeno,
ventaglio di criticità, acuite dalla sempre questo, suscettibile di prospettare non
più evidente connotazione transnazionale trascurabili profili di rischio per il buon
delle più raffinate strategie affaristico- esito degli affidamenti pubblici, oltre che
criminali, che nel periodo in esame si un potenziale pregiudizio all’integrità del
riconnettono soprattutto: mercato e alla libera concorrenza;
» ai crediti di imposta, con particolare » allo spregiudicato dinamismo di taluni
96 riferimento alla gestione fraudolenta imprenditori, soprattutto di origine
dei cc.dd. bonus edilizi, con la finalità cinese, in grado di porre in essere rilevanti
non solo di contribuire al recupero fattispecie di illecito fiscale realizzate
RELAZIONE ANNUALE 2022

delle indebite riscossioni, comprese attraverso il ricorso alle cc.dd. imprese


quelle trasferite all’estero, ma anche dal breve ciclo operativo, strumentali al
di rilevare l’operatività di professionisti riciclaggio e al trasferimento all’estero di
e imprenditori dediti alla creazione di ingenti proventi illeciti.

Nel contempo, continuano a formare oggetto di interesse informativo le cc.dd.


cripto-valute che, in virtù di elevati livelli di anonimato, della loro natura decentralizzata
e transnazionale, si confermano strumento in grado di favorire non solo il reimpiego e
l’occultamento all’estero di capitali frutto di variegati traffici, ma anche il cybercrime,
il finanziamento del terrorismo e altre insidiose fattispecie criminali a connotazione
transnazionale. Pari attenzione continua a essere rivolta ai traffici internazionali
di idrocarburi, di tabacchi lavorati esteri e di stupefacenti, nonché alla ricerca e
individuazione di esponenti della criminalità organizzata riparati all’estero in condizione
di latitanza, del loro circuito di favoreggiamento e di eventuali attività illecite in territorio
straniero a essi riconducibili.
Proprio sul fronte estero, vale evidenziare come le proiezioni extraterritoriali
della criminalità organizzata continuino a rappresentare una minaccia per la sicurezza
nazionale nella misura in cui le prospettive di investimento dei profitti illeciti, riferibili
a un’ampia gamma di traffici, su tutti il narcotraffico, vengano a realizzarsi anche in
Indice Indice Il conflitto russo-ucraino L’instabilità globale: La tutela della
generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

contesti territoriali maggiormente esposti alle strategie di penetrazione criminale.


I sodalizi, sfruttando le asimmetrie normative in materia di contrasto e avvalendosi
dell’utilizzo improprio di innovativi strumenti tecnologici, dispongono così di canali di
investimento, anche in territorio straniero, suscettibili di consolidare le risorse finanziarie
dei clan e di eludere il dispositivo nazionale antimafia.
Inoltre, l’attenzione intelligence non ha mancato di rilevare, soprattutto in chiave di
prevenzione rispetto a potenziali fattori di devianza sociale, l’attivismo delle cc.dd. “baby
gang”, gruppi più o meno estemporanei di giovani che continuano a far registrare episodi
di natura violenta in grado di suscitare crescente allarme sociale. Seppure astrattamente
collocabili al di fuori del perimetro di sicurezza nazionale, le manifestazioni più strutturate

La tutela della sicurezza nazionale


di tali formazioni sono da tempo all’attenzione di Forze di polizia e Intelligence, anche a
causa delle condizioni di disagio sociale da cui tali manifestazioni promanano, suscettibili
di rappresentare terreno di coltura per variegate forme di radicalizzazione giovanile, non
solo criminale, specie in contesti locali particolarmente permeabili al richiamo di modelli
eversivi più strutturati.

Criminalità di matrice straniera


Per quanto attiene all’attivismo dei principali sodalizi criminali stranieri, l’azione
informativa continua a essere orientata tanto in direzione dell’evoluzione delle dinamiche
associative e degli assetti organizzativi interni, significativamente influenzati dagli effetti
destabilizzanti della persistente azione di contrasto, quanto alla tutela degli interessi
economico-finanziari nazionali, a fronte di insidiose fattispecie illecite a preminente 97
connotazione affaristico-criminale, spesso ascrivibili alla realizzazione di articolati schemi
di evasione fiscale e riciclaggio.
Sul piano organizzativo, vale in primo luogo evidenziare come le espressioni
maggiormente rappresentative dei gruppi etnici esprimano modelli strutturali di natura
reticolare, di stampo transnazionale, finalizzati a privilegiare, nei diversi contesti territoriali di
insediamento, sinergie relazionali intra-gruppo e a garantire il soddisfacimento di esigenze
di supporto logistico a beneficio dei connazionali. Nel contempo, emergono all’attenzione
informativa sempre più evidenti aperture a forme di collaborazione interetnica, cui peraltro
si riconnette la vocazione, a opera delle varie formazioni criminali, ad ampliare lo spettro
delle rispettive competenze verso una concezione di tipo polifunzionale, che spazia dalla
gestione di piazze di spaccio al riciclaggio dei relativi proventi, anche attraverso l’avvio di
attività commerciali etniche, talvolta utilizzate come centri per la commissione di traffici
illegali.
Più nel dettaglio, i sodalizi nigeriani – tradizionalmente dediti a varie attività criminali,
ivi compresi il traffico di sostanze stupefacenti, il favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina, lo sfruttamento della prostituzione, il trasferimento di denaro all’estero e il
riciclaggio – si distinguono nel panorama delinquenziale etnico per una spiccata efficienza
operativa. Ciò, vale in particolare per i gruppi “cultisti”, denominazione che identifica i sodalizi
nigeriani maggiormente strutturati, in grado di gestire remunerative attività criminali nelle
aree di insediamento e contrassegnati da una significativa rivalità interetnica, oltre che da
una tendenziale vocazione all’utilizzo di modalità violente.
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

In merito alla criminalità cinese, l’azione informativa continua a essere orientata


in direzione del dinamismo affaristico-criminale di spregiudicati imprenditori sinici
che, anche attraverso il ricorso ad articolati schemi di evasione fiscale e riciclaggio,
cui spesso si accompagnano fattispecie di sistematica raccolta e trasferimento in
Madrepatria dei proventi di attività illegali, sono riusciti – sfruttando a proprio vantaggio
opportunità offerte dal mercato e vulnerabilità sistemiche nazionali – a consolidare il
loro posizionamento all’interno di taluni settori economici nazionali, anche attraverso
una sistematica collocazione in ben definite aree territoriali.

3.7. La sicurezza ambientale

Le tematiche di protezione ambientale e sostenibilità sono entrate ormai da anni


in maniera consolidata nelle Agende politiche di tutti i Paesi e l’adozione di misure di
intervento emerge sempre più indifferibile sia a livello internazionale che nazionale. Al
riguardo, l’impegno del Governo italiano è stato recentemente presentato al Vertice dei
Capi di Stato e di Governo di Sharm El-Sheikh nel mese di novembre, in occasione della
“Conference of the Parties” (COP27), organizzata annualmente dalle Nazioni Unite per
discutere del cambiamento climatico: il nostro Paese ha valorizzato la centralità dei tre
pilastri della sostenibilità, dello sviluppo sostenibile e dell’Accordo di Parigi del 2015, e ha
posto l’accento, tra l’altro, sul contributo nazionale ai finanziamenti per il clima in favore
98 dei Paesi in via di sviluppo e sulle misure di mitigazione e adattamento necessarie per
affrontare il cambiamento climatico. Queste ultime, in particolare, si dimostrano sempre
più urgenti a livello nazionale, vista la sempre maggior frequenza con cui si verificano, sul
RELAZIONE ANNUALE 2022

nostro territorio, eventi climatici avversi, quali siccità, esondazioni, piogge torrenziali, frane.
L’importanza che l’ambiente ha acquisito anche in Italia è, inoltre, avvalorata
dalla modifica del dettato costituzionale, che ha inserito la tutela dell’ambiente, della
biodiversità e degli ecosistemi in un’ottica di equità intergenerazionale e ha riconosciuto
la salute e l’ambiente tra i beni fondamentali da tutelare anche rispetto all’iniziativa
economica privata.
L’attività d’intelligence nell’ambito della sicurezza ambientale risulta, pertanto,
fondamentale per la sua caratteristica intrinseca di anticipare al decisore politico criticità e
vulnerabilità, in un’ottica di sistema, per un’azione di difesa focalizzata principalmente sulla
prevenzione del rischio ambientale. Ciò può essere perseguito individuando, analizzando e
monitorando la minaccia alla sicurezza ambientale e alla salute pubblica a livello nazionale,
al fine di consentire l’esecuzione di mirate azioni che evitino il danno ambientale o che,
quantomeno, mirino a contenerne gli effetti negativi e i relativi costi di ripristino.

La transizione ecologica e i suoi risvolti securitari


Al percorso di contenimento della minaccia climatica, che dovrà portare l’Italia e
l’Europa a raggiungere la riduzione del 55% delle emissioni nel 2030, il Comparto rivolge
la propria attività di ricerca informativa privilegiando, in particolare, l’individuazione
di vulnerabilità e disfunzioni di sistema che possano impattare negativamente sulla
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

capacità del Paese non solo di perseguire gli obiettivi di transizione energetica nazionali
sul lungo periodo, ma anche di fornire efficaci risposte di breve periodo, in termini di
progressiva indipendenza dall’approvvigionamento di energie fossili e green dall’estero
(quali ad es. eolico, fotovoltaico, geotermico, idroelettrico e nucleare).
Per quanto concerne le fonti a minor impatto ambientale, va evidenziato come in
Italia, al 31 luglio 2022, la potenza installata di impianti di fonti energetiche rinnovabili
(FER), tra fotovoltaico ed eolico, ammontasse a circa 35,3 GW, maggiormente
concentrata nel Sud del nostro Paese e in prevalenza nella Regione Puglia. In proposito,
per il raggiungimento degli obiettivi concertati in sede europea, l’Italia, nei prossimi otto
anni, ha previsto di riuscire a produrre una potenza da FER di circa 70 GW, pari al 40%

La tutela della sicurezza nazionale


del consumo finale lordo nazionale. Ciò comporterebbe una capacità di installazione di
impianti FER per oltre 8 GW/anno, a fronte di un trend che negli ultimi otto anni è stato
pari a circa 1 GW/anno.
Dal punto di vista più strettamente ambientale, l’analisi d’impatto dello sviluppo
delle fonti rinnovabili sul sistema energetico nazionale ha fatto emergere potenziali
criticità, riconducibili: all’eccessivo consumo di suolo e di risorsa idrica; allo smaltimento
di rifiuti pericolosi, tra cui l’amianto derivante dallo smantellamento di coperture di edifici
su cui installare pannelli fotovoltaici; a una preoccupante correlazione tra l’aumento della
temperatura atmosferica, come conseguenza del riscaldamento globale, e la riduzione
della resa energetica dei pannelli fotovoltaici, oltre all’aumento del rischio incendi. A ciò
si aggiungono le difficoltà di approvvigionamento di materie prime necessarie per la
produzione di componenti dell’impiantistica delle FER e, più in generale, di tecnologie 99
perlopiù prodotte da Paesi esteri, circolanti nel mercato nazionale, che comportano,
oltre al rischio di un aumento della dipendenza da Paesi stranieri, anche quelli derivanti
dall’utilizzo di materiali pericolosi di scarsa qualità o non conformi a quanto previsto
dalla specifica normativa nazionale ed europea.
In termini di rischi emergenti, l’aumentato interesse da parte degli attori nazionali
ed esteri verso la realizzazione di nuovi impianti FER sul territorio italiano pone il
crescente problema di contemperare il perseguimento di obiettivi privati, a fronte di
una corretta integrazione dello sviluppo delle fonti rinnovabili, con l’attuale sistema
energetico nazionale, specie in relazione al mantenimento di criteri di efficienza,
sicurezza energetica e salvaguardia ambientale.
Peraltro, il problema dei contrapposti interessi relativi agli operatori del settore
fossile e a quelli del settore delle rinnovabili rischia di innescare fenomeni di interferenza
sui processi decisionali pubblici, in grado di influenzare le scelte di politica industriale
nazionali ed europee.

Ambiente e salute pubblica: la tutela del Made in Italy


La tutela del Made in Italy in ambito agroalimentare riguarda non soltanto la
protezione di un asset strategico per l’economia nazionale, dal momento che tale settore
rappresenta una voce significativa del nostro export e una rilevante percentuale del PIL,
ma anche la difesa di un vero e proprio marchio, stimato e identificato in tutto il mondo.
Il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare emerge non solo
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generale infografiche e le sue ricadute teatri e fattori di crisi sicurezza nazionale

all’estero, ma in maniera significativa anche all’interno dei confini nazionali, con


la vendita di prodotti di origine straniera falsamente spacciati per italiani. Questo
rappresenta una minaccia al Made in Italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un
punto di vista economico che reputazionale, oltre che nei confronti dell’ambiente, del
territorio e della salute pubblica. In primo luogo, infatti, la concorrenza del prodotto
estero venduto come Made in Italy risulta sleale: i bassi costi di produzione contrapposti
a quelli, più elevati, nazionali comprometterebbero nel tempo la produzione nostrana,
con future conseguenze anche di tipo occupazionale. In secondo luogo, la vendita di
prodotti con falsa indicazione di Made in Italy danneggia l’immagine del marchio
stesso, che si caratterizza, invece, per l’elevata qualità e genuinità. Infine, la produzione
estera, soprattutto se di origine extra UE, tende a subire minori controlli sia nel Paese
d’origine che in ingresso nel nostro Stato se fraudolentemente indicata come italiana,
con l’applicazione, sia in ambito agricolo che nel settore della trasformazione, di
normative sanitarie meno stringenti (ad esempio nell’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti
o nell’aggiunta di additivi o altre sostanze chimiche, oltre che nella presenza di specie
parassite potenzialmente infestanti).

Il contrasto alle minacce CBRN


Il contrasto delle minacce CBRN è precipuamente incentrato sul rilevamento
del rischio che potrebbe derivare da eventi intenzionali o accidentali, in cui sostanze
chimiche, biologiche, radioattive o nucleari (o materiali “dual use”) possono essere
100 utilizzate o disperse nell’ambiente e creare grave danno alla salute pubblica, con forti
ripercussioni sull’intero Sistema Paese.
RELAZIONE ANNUALE 2022

La raccolta informativa al riguardo è stata indirizzata, quindi, nel corso dell’anno, a:


• prevenire l’acquisizione o l’introduzione di tali sostanze sul territorio nazionale
da parte di singoli individui od organizzazioni terroristiche che, in possesso di
conoscenze maturate nel settore, possano impiegarle per commettere azioni
a elevato impatto dannoso sia per l’incolumità pubblica che per l’ambiente, con
significative ricadute negative sul piano psicologico della collettività;
• valutare e prevenire i rischi di diffusione nell’ambiente di sostanze chimiche,
biologiche, radioattive o nucleari connessi al loro impiego, incauto o malevolo, in
processi industriali, sanitari o di ricerca scientifica, comprese le attività di gestione
di combustibile nucleare e di smaltimento del materiale radioattivo.
www.sicurezzanazionale.gov.it

#sicurezzanazionale

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