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Prefazione
___________________
Guida alla documentazione 1
SIMATIC
___________________
Descrizione 2
___________________
Parametrizzazione/indirizza
mento 3
PROFINET
PROFINET con STEP 7 V15 ___________________ 4
Diagnostica e manutenzione
___________________
Funzioni 5
Manuale di guida alle funzioni
___________________
PROFINET con sistema S7-
1500R/H ridondante 6
10/2018
A5E03444490-AJ
Avvertenze di legge
Concetto di segnaletica di avvertimento
Questo manuale contiene delle norme di sicurezza che devono essere rispettate per salvaguardare l'incolumità
personale e per evitare danni materiali. Le indicazioni da rispettare per garantire la sicurezza personale sono
evidenziate da un simbolo a forma di triangolo mentre quelle per evitare danni materiali non sono precedute dal
triangolo. Gli avvisi di pericolo sono rappresentati come segue e segnalano in ordine descrescente i diversi livelli
di rischio.
PERICOLO
questo simbolo indica che la mancata osservanza delle opportune misure di sicurezza provoca la morte o gravi
lesioni fisiche.
AVVERTENZA
il simbolo indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare la morte o gravi
lesioni fisiche.
CAUTELA
indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare lesioni fisiche non gravi.
ATTENZIONE
indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare danni materiali.
Nel caso in cui ci siano più livelli di rischio l'avviso di pericolo segnala sempre quello più elevato. Se in un avviso
di pericolo si richiama l'attenzione con il triangolo sul rischio di lesioni alle persone, può anche essere
contemporaneamente segnalato il rischio di possibili danni materiali.
Personale qualificato
Il prodotto/sistema oggetto di questa documentazione può essere adoperato solo da personale qualificato per il
rispettivo compito assegnato nel rispetto della documentazione relativa al compito, specialmente delle avvertenze
di sicurezza e delle precauzioni in essa contenute. Il personale qualificato, in virtù della sua formazione ed
esperienza, è in grado di riconoscere i rischi legati all'impiego di questi prodotti/sistemi e di evitare possibili
pericoli.
Uso conforme alle prescrizioni di prodotti Siemens
Si prega di tener presente quanto segue:
AVVERTENZA
I prodotti Siemens devono essere utilizzati solo per i casi d’impiego previsti nel catalogo e nella rispettiva
documentazione tecnica. Qualora vengano impiegati prodotti o componenti di terzi, questi devono essere
consigliati oppure approvati da Siemens. Il funzionamento corretto e sicuro dei prodotti presuppone un trasporto,
un magazzinaggio, un’installazione, un montaggio, una messa in servizio, un utilizzo e una manutenzione
appropriati e a regola d’arte. Devono essere rispettate le condizioni ambientali consentite. Devono essere
osservate le avvertenze contenute nella rispettiva documentazione.
Marchio di prodotto
Tutti i nomi di prodotto contrassegnati con ® sono marchi registrati della Siemens AG. Gli altri nomi di prodotto
citati in questo manuale possono essere dei marchi il cui utilizzo da parte di terzi per i propri scopi può violare i
diritti dei proprietari.
Esclusione di responsabilità
Abbiamo controllato che il contenuto di questa documentazione corrisponda all'hardware e al software descritti.
Non potendo comunque escludere eventuali differenze, non possiamo garantire una concordanza perfetta. Il
contenuto di questa documentazione viene tuttavia verificato periodicamente e le eventuali correzioni o modifiche
vengono inserite nelle successive edizioni.
Campo di validità
La presente documentazione costituisce la base di tutti i prodotti SIMATIC in ambiente
PROFINET. La documentazione dei singoli prodotti si basa su questa documentazione.
Gli esempi sono basati sulla funzionalità del sistema di automazione S7-1500.
Novità del manuale di guida alle funzioni PROFINET, edizione 10/2018 rispetto all'edizione 12/2017
Il presente manuale (edizione 10/2018) contiene le seguenti nuove funzioni rispetto alla
versione precedente (edizione 12/2017):
Novità del manuale di guida alle funzioni PROFINET, edizione 12/2017 rispetto all'edizione 09/2016
Il presente manuale (edizione 12/2017) contiene le seguenti nuove funzioni rispetto alla
versione precedente (edizione 09/2016):
Novità del manuale di guida alle funzioni PROFINET, edizione 09/2016 rispetto all'edizione 12/2014
Il presente manuale (edizione 09/2016) contiene le seguenti nuove funzioni rispetto alla
versione precedente (edizione 12/2014):
Convenzioni
STEP 7: nella presente documentazione, per la denominazione del software di progettazione
e programmazione si utilizza "STEP 7" come sinonimo di "STEP 7 a partire dalla versione
V12 (TIA Portal)" e versioni successive.
La presente documentazione contiene illustrazioni dei dispositivi descritti. Le illustrazioni
possono differire nei particolari dal dispositivo fornito.
Osservare anche le avvertenze contrassegnate nel modo seguente:
Nota
Un'avvertenza contiene importanti informazioni sul prodotto descritto, sul relativo impiego o
su una parte di documentazione alla quale occorre prestare particolare attenzione.
Indicazioni di sicurezza
Siemens commercializza prodotti e soluzioni dotati di funzioni Industrial Security che
contribuiscono al funzionamento sicuro di impianti, soluzioni, macchine e reti.
La protezione di impianti, sistemi, macchine e reti da minacce cibernetiche, richiede
l'implementazione e la gestione continua di un concetto globale di Industrial Security che
corrisponda allo stato attuale della tecnica. I prodotti e le soluzioni Siemens costituiscono
soltanto una componente imprescindibile di questo concetto.
È responsabilità del cliente prevenire accessi non autorizzati ad impianti, sistemi, macchine
e reti. Il collegamento di sistemi, macchine e componenti, se necessario, deve avvenire
esclusivamente nell'ambito della rete aziendale o tramite Internet previa adozione di
opportune misure (ad es. impiego di firewall e segmentazione della rete).
Attenersi inoltre alle raccomandazione Siemens concernenti misure di sicurezza adeguate.
Ulteriori informazioni su Industrial Security sono disponibili al sito
(https://www.siemens.com/industrialsecurity).
I prodotti e le soluzioni Siemens vengono costantemente perfezionati per incrementarne la
sicurezza. Siemens raccomanda espressamente di eseguire gli aggiornamenti non appena
sono disponibili i relativi update e di impiegare sempre le versioni aggiornate dei prodotti.
L’uso di prodotti non più attuali o di versioni non più supportate incrementa il rischio di
attacchi cibernetici.
Per essere costantemente aggiornati sugli update dei prodotti, abbonarsi a Siemens
Industrial Security RSS Feed al sito (https://www.siemens.com/industrialsecurity).
Industry Mall
L'Industry Mall è il catalogo prodotti e il sistema di ordinazione della Siemens AG per le
soluzioni di automazione e azionamento sulla base di Totally Integrated Automation (TIA) e
Totally Integrated Power (TIP).
I cataloghi per tutti i prodotti della tecnica di automazione e azionamento si trovano in
Internet (https://mall.industry.siemens.com).
Prefazione .............................................................................................................................................. 3
1 Guida alla documentazione ................................................................................................................... 12
2 Descrizione ........................................................................................................................................... 17
2.1 Introduzione a PROFINET ..................................................................................................... 17
2.1.1 Termini utilizzati in PROFINET .............................................................................................. 20
2.1.2 Terminologia generale della comunicazione ......................................................................... 24
2.1.3 Interfaccia PROFINET ........................................................................................................... 27
2.1.4 Applicazione del modello di dispositivo PROFINET in SIMATIC ........................................... 31
2.2 Configurazione di PROFINET ................................................................................................ 32
2.2.1 Componenti di rete attivi ........................................................................................................ 33
2.2.2 Tecnica di cablaggio .............................................................................................................. 36
2.2.3 Configurazione wireless ......................................................................................................... 38
2.2.3.1 Nozioni di base....................................................................................................................... 38
2.2.3.2 Suggerimenti per la configurazione ....................................................................................... 40
2.2.4 Sicurezza di rete .................................................................................................................... 42
2.2.4.1 Nozioni di base....................................................................................................................... 42
2.2.4.2 Componenti di rete e software ............................................................................................... 44
2.2.4.3 Esempio applicativo ............................................................................................................... 45
3 Parametrizzazione/indirizzamento ......................................................................................................... 47
3.1 Assegnazione di un IO Device a un IO Controller ................................................................. 48
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP ........................................................................................ 50
3.2.1 Nome del dispositivo .............................................................................................................. 51
3.2.2 Indirizzo IP ............................................................................................................................. 52
3.2.3 Assegnazione del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP ..................................................... 55
3.2.4 Assegnazione del nome dispositivo tramite tabella di comunicazione .................................. 60
3.2.5 Adeguamento del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP direttamente nel dispositivo ........ 64
3.3 Configurazione degli IO Device con la funzione di rilevamento hardware ............................ 66
3.4 Impostazione del router per un IO Device PROFINET .......................................................... 67
3.5 Progettazione della topologia................................................................................................. 71
3.5.1 Vista topologica in STEP 7 .................................................................................................... 75
3.5.2 Collegamento delle porte nella vista topologica .................................................................... 77
3.5.3 Collegamento delle porte, finestra di ispezione ..................................................................... 78
3.5.4 Assegnazione automatica di dispositivi mediante il confronto offline/online ......................... 79
3.5.5 Acquisizione manuale dei collegamenti delle porte rilevati online nel progetto ..................... 80
3.5.6 Acquisizione manuale dei dispositivi rilevati online nel progetto ........................................... 81
3.5.7 Assegnazione automatica di dispositivi mediante il confronto avanzato offline/online.......... 81
Informazioni di base
I manuali di sistema e il Getting Started descrivono dettagliatamente la progettazione, il
montaggio, il cablaggio e la messa in servizio dei sistemi SIMATIC S7-1500, ET 200MP,
ET 200SP e ET 200AL; per la CPU 1516pro-2 PN occorre utilizzare le istruzioni operative
corrispondenti. La Guida in linea di STEP 7 supporta l'utente nelle fasi di progettazione e
programmazione.
Informazioni generali
I manuali di guida alle funzioni contengono descrizioni dettagliate su argomenti generali
riguardanti per es. la diagnostica, la comunicazione, Motion Control, il server web e OPC
UA.
La documentazione può essere scaricata gratuitamente in Internet
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109742705).
Eventuali modifiche e integrazioni dei manuali vengono descritte nelle informazioni sul
prodotto.
Le informazioni sul prodotto sono disponibili in Internet:
● S7-1500/ET 200MP (https://support.industry.siemens.com/cs/it/it/view/68052815)
● ET 200SP (https://support.industry.siemens.com/cs/it/it/view/73021864)
● ET 200AL (https://support.industry.siemens.com/cs/it/it/view/99494757)
Manual Collection
Le Manual Collection raggruppano in un unico file l'intera documentazione relativa ai diversi
sistemi.
Le Manual Collection sono disponibili in Internet.
● S7-1500/ET 200MP (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/86140384)
● ET 200SP (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/84133942)
● ET 200AL (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/95242965)
"mySupport"
"mySupport", l’area di lavoro personale dell’utente, consente di sfruttare al meglio il servizio
Industry Online Support.
La si può usare per creare filtri, preferiti e tag, richiedere dati CAx e assemblare la propria
personale biblioteca di manuali e documentazione. Inoltre nelle richieste di assistenza sono
già preimpostati i dati personali dell’utente, il quale ha modo di controllare in qualsiasi
momento lo stato di elaborazione delle richieste che ha presentato.
Per poter usufruire della funzionalità completa di "mySupport" ci si deve registrare una volta.
"mySupport" è disponibile in Internet (https://support.industry.siemens.com/My/ww/it).
"mySupport" - Documentazione
Nell’area Documentazione di "mySupport" si possono assemblare interi manuali o alcune
loro parti per realizzare un manuale personalizzato.
Il manuale così ottenuto può essere esportato come file PDF o in un formato modificabile.
"mySupport" - Documentazione è disponibile in Internet
(https://support.industry.siemens.com/My/ww/it/documentation).
Esempi applicativi
Gli esempi applicativi forniscono diversi strumenti ed esempi utili nella soluzione dei
problemi di automazione. In questa sezione vengono illustrate soluzioni che prevedono
l'interazione di più componenti del sistema, senza soffermarsi sui singoli prodotti.
Gli esempi applicativi sono disponibili in Internet
(https://support.industry.siemens.com/sc/ww/it/sc/2054).
PRONETA
SIEMENS PRONETA (analisi di rete PROFINET) consente di analizzare la rete dell’impianto
nell’ambito della messa in servizio. PRONETA comprende due funzioni principali:
● La panoramica della topologia scansiona automaticamente PROFINET e visualizza tutti i
componenti collegati.
● L’IO Check è un rapido test del cablaggio e della configurazione modulare di un impianto.
SIEMENS PRONETA è disponibile in Internet
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/67460624).
SINETPLAN
SINETPLAN, il Network Planner di Siemens, supporta l'utente nella pianificazione degli
impianti e delle reti di automazione basate su PROFINET. Questo tool facilita il
dimensionamento professionale e predittivo dell'installazione PROFINET già nella fase di
pianificazione. Inoltre SINETPLAN fornisce all'utente strumenti utili per ottimizzare la rete,
sfruttare al meglio le risorse di rete e pianificare le riserve. In questo modo, già prima
dell'impiego pianificato si evitano problemi durante la messa in servizio e interruzioni nella
fase produttiva. Questo aumenta la disponibilità dell'impianto produttivo e contribuisce a
migliorare la sicurezza operativa.
I vantaggi in sintesi
● ottimizzazione della rete grazie al calcolo del carico di rete per le singole porte
● maggiore disponibilità della produzione grazie alla scansione online e alla verifica degli
impianti esistenti
● trasparenza prima della messa in servizio mediante importazione e simulazione di
progetti STEP 7 esistenti
● efficienza grazie alla protezione degli investimenti nel lungo periodo e allo sfruttamento
ottimale delle risorse
SINETPLAN è disponibile in Internet (https://www.siemens.com/sinetplan).
Obiettivi di PROFINET
Gli obiettivi di PROFINET sono:
● Collegamento in rete industriale basato su Industrial Ethernet (standard Ethernet aperto)
● Compatibilità di componenti Industrial Ethernet e Ethernet standard
● Elevata resistenza grazie ai dispositivi Industrial Ethernet. I dispositivi Industrial Ethernet
sono idonei all'utilizzo negli ambienti industriali (temperatura, immunità ai disturbi ecc.).
● Utilizzo di standard IT come TCP/IP, http
● Funzionalità real-time
● Integrazione diretta di altri sistemi di bus di campo
STEP 7
Il tool di engineering STEP 7 costituisce un supporto alla configurazione e progettazione di
una soluzione di automazione. STEP 7 offre una vista dell'applicazione uniforme con tutti i
sistemi di bus.
Dispositivi in PROFINET IO
Il grafico seguente mostra le definizioni generali dei principali dispositivi in PROFINET. Nella
tabella successiva sono indicate le definizioni dei singoli componenti nel contesto di
PROFINET IO.
Vedere anche
Comunicazione (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59192925)
Sicurezza di rete (Pagina 42)
Funzioni (Pagina 121)
Comunicazione PROFINET
La comunicazione PROFINET si svolge tramite Industrial Ethernet. Le velocità di
trasmissione supportate sono le seguenti:
● Trasmissione aciclica di dati di engineering e di diagnostica e di allarmi
● Trasmissione ciclica di dati utili
La comunicazione PROFINET-IO ha luogo in tempo reale.
Ulteriori informazioni sulla comunicazione in tempo reale sono disponibili nel capitolo
Comunicazione in tempo reale (Pagina 187).
① Livello di gestione
② Livello di controllo
③ Livello di produzione
Tempo di aggiornamento
Il tempo di aggiornamento è un intervallo entro il quale l'IO Controller e l'IO Device/I-Device
del sistema IO si scambiano ciclicamente i dati di IO. Il tempo di aggiornamento può essere
progettato separatamente per ciascun IO Device e determina l'intervallo con cui i dati di
uscita vengono trasmessi dall'IO Controller all'IO Device (modulo/sottomodulo di uscita) e i
dati di ingresso vengono trasmessi dall'IO Device all'IO Controller (modulo/sottomodulo di
ingresso).
Con l'impostazione di default STEP 7 calcola automaticamente il tempo di aggiornamento
per ogni IO Device del sistema PROFINET IO considerando il volume dei dati da scambiare
e l'intervallo di trasmissione impostato.
Ulteriori informazioni sul tempo di aggiornamento sono disponibili nel capitolo
Comunicazione in tempo reale (Pagina 187).
Intervallo di trasmissione
Arco di tempo compreso tra due intervalli di comunicazione consecutivi. L'intervallo di
trasmissione è l'intervallo minimo possibile per lo scambio dei dati.
Ulteriori informazioni
Per informazioni sulla comunicazione real-time consultare il capitolo Comunicazione real-
time (RT) (Pagina 188).
Panoramica
I dispositivi PROFINET della gamma di prodotti SIMATIC dispongono di una o più interfacce
PROFINET (Ethernet Controller/Interface). Le interfacce PROFINET sono dotate di una o
più porte (possibilità di connessione fisica).
Nel caso delle interfacce PROFINET con diverse porte i dispositivi hanno uno switch
integrato.
I dispositivi PROFINET con due porte in un'interfaccia consentono di realizzare una
configurazione di sistema con topologia lineare o ad anello. I dispositivi PROFINET con tre o
più porte in un'interfaccia sono indicati anche per la configurazione di topologie ad albero.
Di seguito sono descritte le proprietà e le regole per la denominazione dell'interfaccia
PROFINET e la relativa rappresentazione in STEP 7.
Proprietà
Nella rete ogni dispositivo PROFINET è identificabile in modo univoco dalla sua interfaccia
PROFINET. Ogni interfaccia PROFINET dispone di:
● un indirizzo MAC (impostazione di fabbrica)
● un indirizzo IP
● un nome di dispositivo PROFINET
Esempi di identificazione
Tre esempi spiegano la regola che disciplina l'identificazione delle interfacce PROFINET:
Rappresentazione delle interfacce PROFINET nella vista generale della topologia in STEP 7
Le interfacce PROFINET si trovano nella vista generale della topologia in STEP 7.
L'interfaccia PROFINET per un IO Controller e un IO Device viene rappresentata in STEP 7
nel modo seguente:
Nume- Descrizione
ro
① Interfaccia PROFINET di un IO Controller in STEP 7
② Interfaccia PROFINET di un IO Device in STEP 7
③ Queste righe rappresentano l'interfaccia PROFINET.
④ Queste righe rappresentano le "porte" di un'interfaccia PROFINET.
Figura 2-5 Rappresentazione delle interfacce PROFINET in STEP 7
Tabella 2- 5 Differenze tra le interfacce PROFINET della CPU 1516-3 PN/DP (dalla versione
firmware V2.0)
Numero Descrizione
① Posto connettore con interfaccia di bus
② Posto connettore con modulo
③ Posto connettore secondario con sottomodulo
④ Canale
Introduzione
Per PROFINET sono disponibili i seguenti componenti di rete attivi:
● Switch
● Router
Switched Ethernet
PROFINET IO si basa su switched Ethernet con funzionamento full duplex e una larghezza
di banda di 100 Mbit/s. Grazie alla trasmissione simultanea dei dati perciò la rete viene
sfruttata al meglio. I telegrammi PROFINET IO vengono elaborati con priorità alta.
Switch
Gli switch sono componenti di rete per il collegamento di più apparecchiature terminali o
segmenti di rete in una rete locale (LAN).
Per realizzare la comunicazione tra un nodo e diversi altri nodi in PROFINET, il nodo viene
collegato alla porta di uno switch. Alle restanti porte dello switch vengono collegati gli
ulteriori nodi di comunicazione (tra cui anche altri switch). La connessione tra un nodo della
comunicazione e lo switch è un collegamento punto a punto.
Uno switch ha il compito di ricevere e distribuire i telegrammi. Lo switch "apprende"
l'indirizzo o gli indirizzi Ethernet di un dispositivo PROFINET collegato o di altri switch e
inoltra soltanto i segnali destinati al dispositivo PROFINET o allo switch collegati.
Router
Un router collega tra loro segmenti di rete separati (ad es. il livello di gestione con quello di
comando). Il volume dei dati deve essere adeguato ai servizi dei singoli segmenti di rete. Un
router separa anche due reti e funge da mediatore tra loro, riducendo inoltre il carico della
rete. La gamma SCALANCE X offre la la funzionalità di routing a partire dagli
SCALANCE X300.
I nodi della comunicazione sui diversi lati di un router possono comunicare solo se la
comunicazione tra loro è stata abilitata esplicitamente tramite il router.
Ad es. per accedere direttamente dal sistema SAP ai dati di produzione, è necessario
collegare la rete Industrial Ethernet dell'impianto di produzione con la rete Ethernet della
gestione aziendale attraverso un router.
Nota
Per fare in modo che i dispositivi possano comunicare tra loro oltre i limiti della rete, è
necessario configurare il router in modo tale da consentire questa comunicazione.
Per ulteriori informazioni sul routing con STEP 7 consultare il manuale di guida alle funzioni
Comunicazione (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59192925).
Nota
Per ogni tratta Ethernet tra due switch sono ammessi max. 4 connettori.
Standard
Elettrica Connettore di 100Base-TX 100 Mbit/s, full 100 m Collegamento via cavo
collegamento Cavo in rame ritorto 2x2, duplex semplice ed economico
RJ 45 ISO simmetrico e schermato,
60603-7 requisiti di trasmissione
secondo CAT 5
IEEE 802.3
Ottica SCRJ 45 100Base-FX 100 Mbit/s, full 50 m Impiego in presenza di
ISO/IEC Cavo in fibre ottiche poli- duplex notevoli differenze di
61754-24 meriche POF (Polymer potenziale
Optical Fiber, POF) Immunità alle radiazioni
980/1000 µm (diametro elettromagnetiche
del nucleo/diametro ester- Bassa attenuazione di
no) linea
ISO/IEC 60793-2 Possibilità di utilizzare
Fibre di vetro rivestite di 100 Mbit/s, full 100 m segmenti molto più
plastica (Polymer Cladded duplex lunghi1
Fiber, PCF)
200/230 µm (diametro del
nucleo/diametro esterno)
ISO/IEC 60793-2
BFOC Fibre ottiche monomode 100 Mbit/s, full 26 km
(Bayonet 10/125 µm (diametro del duplex
Fiber Optic nucleo/diametro esterno)
Connector) e
ISO/IEC 60793-2
SC (Subscri-
ber Connec- Fibre ottiche multimode 100 Mbit/s, full 3000 m
tor) 50/125 µm e 62,5/125 µm duplex
ISO/IEC (diametro del nu-
60874 cleo/diametro esterno)
ISO/IEC 9314-4
Onde elet- - IEEE 802.11 x A seconda 100 m Maggiore mobilità
tromagneti- dell'ampliamento Collegamento in rete a
che utilizzato (a, g, h costi contenuti con nodi
ecc.) isolati e difficilmente
accessibili
1 vale solo per i conduttori a fibre ottiche
Vedere anche
Interfaccia PROFINET (Pagina 27)
Istruzioni di montaggio per SIMATIC NET Industrial Ethernet
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/27069465)
Direttiva di installazione di PROFINET (http://www.profibus.com/nc/download/installation-
guide/downloads/profinet-installation-guide/display/)
Esempi pratici
● Comunicazione con nodi mobili (ad es. controllori e dispositivi mobili), nastri trasportatori,
linee di produzione, tavole rototraslanti, macchine rotanti
● Accoppiamento senza fili di segmenti di comunicazione per una rapida messa in servizio
o un collegamento in rete a costi contenuti nei casi in cui la posa di cavi comporta costi
notevoli (ad es. vie pubbliche, linee ferroviarie)
● Scaffalatori, sistemi di trasporto automatico e convogliatori aerei monorotaia
La grafica seguente mostra la varietà di applicazioni e configurazioni delle reti wireless della
gamma SIMATIC.
Copertura
Con SCALANCE W (Access Points) si possono creare reti wireless in ambienti chiusi e
all'aperto. Installando in modo opportuno diversi punti di accesso è possibile realizzare reti
wireless molto ampie nelle quali i nodi mobili vengono trasmessi da un punto di accesso
all'altro senza lasciare lacune (roaming).
In alternativa al funzionamento di una rete wireless è possibile configurare anche
collegamenti punto a punto di segmenti Industrial Ethernet su lunghe distanze (oltre 100 m).
In questo caso la distanza coperta e le caratteristiche del campo radiomobile vengono
determinate dalle antenne utilizzate.
Nota
Copertura
La distanza può risultare nettamente più breve e dipende dalle condizioni ambientali, dallo
standard radiomobile utilizzato, dalla velocità di trasmissione dei dati e dalle antenne
utilizzate sul lato di trasmissione e ricezione.
Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni sui componenti Industrial Wireless LAN SCALANCE W consultare il
manuale SIMATIC NET SCALANCE W-700
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/42784493).
Ulteriori informazioni sulla trasmissione dati su reti cablate sono disponibili nel manuale Reti
Twisted Pair e Fiber Optic SIMATIC NET
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/8763736).
Ulteriori informazioni sulla trasmissione dati wireless sono disponibili nel manuale Nozioni di
base sulla configurazione di un'Industrial Wireless LAN
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/9975764).
Inoltre, leggere le direttive di installazione per PROFINET dell'organizzazione degli utenti
PROFIBUS in Internet (http://www.profibus.com/nc/download/installation-
guide/downloads/profinet-installation-guide/display/). Il sito mette a disposizione diversi
documenti utili per configurare la propria soluzione di automazione PROFINET:
● Linee guida per la progettazione di PROFINET
● Linee guida per il montaggio di PROFINET
● Linee guida per la messa in servizio di PROFINET
● Altri documenti per la configurazione di PROFINET
Introduzione
La sicurezza dei dati e la protezione dell'accesso (security) sono argomenti che stanno
acquistando un'importanza sempre maggiore anche in ambito industriale. L'aumento dei
collegamenti in rete di interi impianti industriali, l'integrazione verticale e il collegamento in
rete dei vari livelli aziendali, nonché le nuove tecnologie come la manutenzione a distanza,
portano a una richiesta sempre maggiore di protezione degli impianti.
Per proteggere dalle manipolazioni le reti degli impianti e della produzione, particolarmente
vulnerabili, non è sufficiente applicare alle singole applicazioni industriali le stesse soluzioni
per la sicurezza dei dati della rete d'ufficio.
Requisiti
Le particolari caratteristiche della comunicazione in ambiente industriale (ad es.
comunicazione in tempo reale) impone ulteriori requisiti di sicurezza:
● Protezione riflessa delle celle automatizzate
● Protezione dei segmenti di rete
● Protezione da accessi scorretti o non autorizzati
● Scalabilità della sicurezza della rete
● Nessuna conseguenza sulla struttura della rete
Definizione di Security
Termine che riassume le misure per la protezione da:
● Perdita dell'affidabilità in seguito all'accesso non autorizzato ai dati
● Perdita dell'integrità in seguito alla manipolazione dei dati
● Perdita dell'affidabilità in seguito alla distruzione dei dati, ad es. a causa di configurazioni
errate o attacchi Denial of Service
Minacce
Le minacce possono derivare da manipolazioni esterne e interne. Non sempre la perdita
della sicurezza dei dati è causata da azioni intenzionali.
I rischi interni sono causati da:
● errori tecnici
● errori operativi
● programmi difettosi
A questi pericoli interni si aggiungono quelli esterni. I pericoli esterni non si distinguono dalle
note minacce nell'ambiente d'ufficio:
● virus e worm software
● cavalli di troia
● Attacchi Man in the Middle
● phishing di password
● Denial of Service
Misure di protezione
Qui di seguito sono descritte le più importanti misure per la protezione dalla manipolazione e
dalla perdita dei dati in ambiente industriale.
● Impostazione di un filtro e controllo del traffico dei dati tramite firewall
● Virtual Private Network (VPN) per lo scambio dei dati privati in una rete pubblica (ad es.
Internet)
La tecnologia VPN più diffusa è IPsec. IPsec (Internet Protocol Security) è una raccolta di
protocolli di sicurezza che utilizza come base il protocollo IP sul livello di rete e consente
una comunicazione protetta attraverso reti IP potenzialmente insicure.
● Segmentazione in celle di automazione protette
Lo scopo di questo metodo consiste nella protezione dei nodi di rete di una cella di
automazione mediante Security Module. Una cella è costituita da un gruppo di
apparecchi protetti.
● Autenticazione (identificazione) dei nodi
I Security Module si identificano reciprocamente mediante procedimenti di autenticazione
utilizzando un canale sicuro (criptato). Diventa così impossibile, senza autorizzazione,
accedere dall'esterno a un segmento protetto.
● Codifica del traffico dati
La codifica garantisce l'affidabilità dei dati. A ogni modulo Security viene assegnato un
certificato VPN che contiene anche i codici.
Caratteristiche
I prodotti citati comprendono diverse funzioni tra cui, ad es.:
● Semplice integrazione delle reti esistenti senza necessità di ulteriore progettazione e un
firewall integrato
● Segmentazione in celle di automazione protette
● Autenticazione (identificazione) dei nodi
● Codifica del traffico dati
Figura 2-11 Configurazione di rete con modulo SCALANCE S e SOFTNET Security Client
Ulteriori informazioni
Per maggiori informazioni sulla configurazione di uno standard Security in PROFINET
vedere:
● PROFINET Security Guideline. Queste direttive sono disponibili nella homepage
dell'Organizzazione degli utenti PROFIBUS in Internet (http://www.profinet.com)
● Manuale Industrial Ethernet Security
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/56577508)
● Manuale SCALANCE S e SOFTNET Security Client
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/21718449)
Per informazioni generali sui concetti, le funzioni e gli aggiornamenti di Industrial Security
consultare la pagina web di Industrial Security (http://www.siemens.com/industrialsecurity).
Configurazione
Per "configurazione" si intende la disposizione, l'impostazione e il collegamento in rete di
dispositivi e moduli all'interno della vista dei dispositivi, della vista della topologia o della
vista di rete.
A ogni modulo viene assegnato automaticamente un indirizzo I/O. Gli indirizzi I/O possono
essere modificati successivamente.
La CPU confronta la configurazione prefissata creata in STEP 7 con la reale configurazione
dell'impianto. Eventuali errori possono essere così individuati e segnalati.
L'esatto procedimento di configurazione dei dispositivi è descritto dettagliatamente nella
Guida in linea a STEP 7.
Parametrizzazione
Si definisce "Parametrizzazione" l'impostazione delle proprietà dei componenti utilizzati.
Vengono parametrizzate le impostazioni per i componenti hardware e per lo scambio di dati.
In STEP 7 si possono "parametrizzare" le seguenti impostazioni per PROFINET:
● nomi del dispositivo e parametri degli indirizzi IP
● collegamento delle porte e topologia
● proprietà/parametri dei moduli
I parametri vengono caricati nella CPU che, all'avviamento, provvede a trasmetterli ai
rispettivi moduli. All'occorrenza i moduli sono facilmente sostituibili perché i parametri creati
nelle CPU SIMATIC vengono caricati automaticamente nel nuovo modulo a ogni avvio.
Sistema PROFINET IO
Un sistema PROFINET IO è composto da un PROFINET IO Controller e dagli PROFINET IO
Device che gli sono assegnati. Dopo aver collocato questi dispositivi nella vista di rete o
della topologia, STEP 7 li parametrizza con valori predefiniti. In un primo momento è
necessario solo assegnare gli IO Device a un IO Controller.
Requisiti
● È necessario essere posizionati nella Vista di rete di STEP 7.
● È stata collocata una CPU (ad es. CPU 1516-3 PN/DP).
● È stato collocato un IO Device (ad es. IM 155-6 PN ST).
Procedimento
Per assegnare gli IO Device a un IO Controller procedere nel modo seguente:
1. Collocare il puntatore del mouse sull'interfcaccia dell'IO Device.
2. Fare clic con il tasto sinistro del mouse e tenerlo premuto.
3. Spostare il cursore del mouse.
Il cursore del mouse visualizza ora, con il simbolo del collegamento in rete, la modalità
operativa "Collegamento in rete". Contemporaneamente è visibile il simbolo del blocco
sul cursore del mouse che scompare non appena viene collocato su una posizione di
destinazione valida.
4. Trascinare ora il cursore del mouse sull'interfaccia dell'IO Controller. In questa posizione
è possibile tenere premuto o rilasciare il tasto sinistro del mouse.
Risultato
È stato assegnato un IO Device a un IO Controller.
Controllo dell'assegnazione
Nella scheda "Comunicazione IO", nell'area della tabella della vista di rete, è visualizzata
una panoramica delle relazioni di comunicazione. Questa tabella è sensibile al contesto per
la selezione nell'area grafica:
● Selezionando l'interfaccia si visualizza la comunicazione I/O dell'interfaccia
corrispondente.
● Selezionando la CPU si visualizzano tutte le comunicazioni I/O della CPU (anche
PROFIBUS).
● Selezionando la stazione (come nella figura in alto) si visualizza la comunicazione I/O
della stazione completa.
Informazioni sull’S7-1500R/H
Le modalità di assegnazione di un IO Device con ridondanza del sistema S2 al sistema S7-
1500R/H ridondante sono descritte al capitolo Progettazione di un IO Device con ridondanza
del sistema S2 nel sistema S7-1500R/H ridondante (Pagina 287).
Introduzione
Per poter indirizzare il dispositivo PROFINET come nodo in PROFINET è necessario dotarlo
di:
● Un nome di dispositivo PROFINET univoco
● Un indirizzo IP univoco nella rispettiva sottorete IP
Quando si dispone un dispositivo PROFINET nell'editor hardware e di rete STEP 7 gli
assegna un nome di dispositivo. Anche gli indirizzi IP normalmente vengono assegnati
automaticamente da STEP 7 e assegnati ai dispositivi in base al nome.
Nome e indirizzo IP si possono modificare manualmente in un secondo tempo.
In STEP 7
Il nome di dispositivo e l'indirizzo IP si trovano nella finestra di ispezione, nelle proprietà
dell'interfaccia PROFINET alla voce "Indirizzi Ethernet".
Nei capitoli seguenti sono descritte la funzione, l'assegnazione e la modifica del nome di
dispositivo e dell'indirizzo IP.
Numero dispositivo
Al momento dell'assegnazione di un IO Device, STEP 7 non gli assegna solo il nome di
dispositivo ma anche un numero di dispositivo iniziando da "1".
Il numero del dispositivo è riportato nella finestra di ispezione, nelle proprietà dell'interfaccia
PROFINET, alla voce "Indirizzi Ethernet" dell'area PROFINET.
Dal numero di dispositivo è possibile identificare un IO Device nel programma utente (ad es.
con l'istruzione "LOG2GEO").
3.2.2 Indirizzo IP
Indirizzo IP
Per essere indirizzato come nodo della rete Industrial Ethernet, un dispositivo PROFINET
deve avere un indirizzo IP univoco all'interno della rete. Gli indirizzi IP normalmente vengono
assegnati automaticamente da STEP 7 e assegnati ai dispositivi in base al nome. Se la rete
è autonoma, è possibile applicare l'indirizzo IP e la maschera di sottorete predefiniti da
STEP 7. Se la rete fa parte di una rete aziendale Ethernet, occorre richiedere i dati necessari
all'amministratore di rete.
Configurazione dell'indirizzo IP
L'indirizzo IP è costituito da 4 numeri decimali, ognuno con un campo di valori da 0 a 255,
secondo il protocollo Internet versione 4 (IPv4). I decimali sono separati da un punto (ad es.
192.162.0.0).
L'indirizzo IP è formato da:
● indirizzo della rete
● indirizzo del nodo (interfaccia PROFINET dell'IO Controller/IO Device)
Assegnazione dell'indirizzo IP
Gli indirizzi IP degli IO Device vengono assegnati da STEP 7 e applicati agli IO Device solo
all'avvio della CPU. Inoltre, per alcuni IO Device (ad es. SCALANCE X e i CP S7-300) esiste
la possibilità di acquisire l'indirizzo IP non dall'IO Controller all'avvio ma già prima nel
dispositivo (vedere Adeguamento del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP direttamente nel
dispositivo (Pagina 64)).
Gli indirizzi IP degli IO Device hanno sempre la stessa maschera di sottorete dell'IO
Controller e vengono assegnati in ordine crescente iniziando dall'indirizzo IP dell'IO
Controller. Se necessario, questo indirizzo IP può essere modificato manualmente.
Nel caso dei dispositivi con diverse interfacce PROFINET (ad es. CPU 1516-3 PN/DP) gli
indirizzi IP devono trovarsi su sottoreti diverse.
Router di default
Se i dati devono essere trasmessi a un partner situato al di fuori della rete utilizzando il
protocollo TCP/IP o UDP viene utilizzato il router di default.
In STEP 7 il router di default è definito router. L'utilizzo di un router si attiva nella finestra di
ispezione di una CPU nella sezione "Protocollo IP" con la casella di scelta "Utilizza router".
Normalmente STEP 7 assegna al router di default il proprio indirizzo IP.
L'indirizzo del router impostato nell'interfaccia PROFINET dell'IO Controller viene applicato
automaticamente ai corrispondenti IO Device progettati.
Maschera di sottorete
I bit impostati della maschera di sottorete determinano la parte dell'indirizzo IP che contiene
l'indirizzo della rete.
In generale vale quanto segue:
● L'indirizzo di rete risulta dalla combinazione logica AND di indirizzo IP e maschera di
sottorete.
● L'indirizzo del nodo risulta dalla combinazione logica AND negato di indirizzo IP e
maschera di sottorete.
Nota
Campo di valori per il primo numero decimale
Per il primo numero decimale dell'indirizzo IP è possibile inserire anche un valore compreso
tra 224 e 255 (classe di indirizzi D ecc.). Si sconsiglia tuttavia di ricorrere a quest'opzione in
quanto, per questi valori, non ha luogo alcun controllo degli indirizzi.
Risultato:
Tutti i nodi con indirizzi da 129.80.001.000 a 129.80.127.254 si trovano in una sottorete e
tutti i nodi con indirizzi da 129.80.128.000 a 129.80.255.254 in un'altra.
Assegnazione del nome dispositivo e dell'indirizzo IP con "Sostituzione dispositivi senza supporto di
memoria estraibile/PG"
Per i dispositivi senza supporto di memoria estraibile (ad es. ET 200MP, ET 200SP) e per
quelli che supportano la funzione "Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria
estraibile/PG" (ad es. ET 200S) l'IO Controller può identificare il dispositivo senza nome
basandosi sulle correlazioni con i nodi vicini predefiniti dalla topologia prefissata e sulle
correlazioni con i nodi vicini effettive determinate dai dispositivi PROFINET reali. L'IO
Controller assegna al dispositivo PROFINET il nome progettato e acquisisce il dispositivo
PROFINET nel traffico dei dati utili. (Vedere anche Sostituzione dispositivi senza supporto di
memoria estraibile (Pagina 228).)
Procedimento alternativo: Modifica del nome di un dispositivo PROFINET nella Vista di rete
Presupposti: la casella di scelta "Genera nome del dispositivo PROFINET automaticamente"
è disattivata.
1. Selezionare in STEP 7, nell'area della tabella della vista di rete, la scheda "Vista generale
di rete".
2. Sovrascrivere il nome nella colonna "Dispositivo", nella riga del dispositivo PROFINET in
oggetto.
Il nome viene modificato automaticamente anche nell'area grafica della vista di rete.
Ulteriori informazioni
Comando e funzioni del display delle CPU S7-1500 sono descritti dettagliatamente nel
manuale di sistema S7-1500, ET 200MP
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59191792).
Introduzione
I nomi di dispositivo dei PROFINET IO Device progettati offline si possono assegnare ai
dispositivi online. Allo scopo si può utilizzare l’area tabellare nella tabella “Comunicazione
I/O”. È possibile anche assegnare i nomi a diversi dispositivi contemporaneamente.
Gli oggetti visualizzati nella tabella della scheda “Assegnazione online” dipendono
dall’impostazione della funzione di filtro. Se devono essere visualizzati solo alcuni oggetti
selezionati, a seconda della selezione nella vista di rete vengono visualizzati solo gli oggetti
del contesto corrispondente:
● Sottorete PROFINET: tutti i dispositivi collegati e relative interfacce PROFINET
● Sistema IO: tutti i dispositivi interessati e relative interfacce PROFINET
● Dominio Sync: tutti i dispositivi interessati e relative interfacce PROFINET
● Dispositivi: dispositivo ed eventuali interfacce PROFINET
● Altre sottoreti o interfacce come ad es. MPI o PROFIBUS non vengono visualizzate
Se con la funzione di filtro è stata impostata la visualizzazione per tutti i dispositivi, vengono
visualizzati tutti i dispositivi che dispongono di un’interfaccia PROFINET a prescindere che
siano collegati attraverso una sottorete PROFINET o che siano parte di un sistema IO. I
dispositivi senza interfaccia PROFINET, ad es. solo con interfaccia DP o MPI, non vengono
visualizzati.
Procedura generale
Per l’assegnazione dei nomi di dispositivi PROFINET è necessario prima rilevare gli IO
Device disponibili online. Il procedimento varia a seconda che l’indirizzo MAC sia o meno
noto. In generale, da ciò risulta un procedimento in due passi:
1. Rilevamento degli IO Device disponibili online
2. Assegnazione dei nomi di dispositivi PROFINET configurati offline agli IO Device
disponibili online
Presupposti
● È necessario essere posizionati nella Vista di rete.
● È attivo un collegamento online con i dispositivi.
Procedimento (passo 1)
Per rilevare gli IO Device disponibili online dalla tabella di comunicazione I/O procedere
come segue:
1. Opzione: inserire l’indirizzo MAC conosciuto nella colonna “Indirizzo MAC”. A ogni
inserimento valido viene attivata la casella di controllo sotto “Assegna dispositivo” per la
riga corrispondente.
Nota
L’indirizzo MAC si può digitare, inserire o importare in diversi formati. Il formato corretto
viene inserito automaticamente nella cella. Le seguenti immissioni vengono supportate e
successivamente convertite nel formato necessario:
• "08:00:06:BA:1F:20"
• "08 00 06 BA 1F 20"
• "080006BA1F20"
I formati utilizzati nell’esempio vengono convertiti automaticamente in "08-00-06-BA-1F-
20".
2. Per avviare la verifica degli IO Device disponibili online fare clic sul pulsante “Verifica
dispositivi”.
3. Impostare l’interfaccia PG/PC nella finestra di dialogo e fare clic su “Avvio”.
Risultato intermedio
Dopo la verifica viene visualizzato nella tabella il risultato per ogni dispositivo. I dati rilevati
online vengono registrati automaticamente nella tabella e la casella di controllo “Assegna
dispositivo” viene impostata su “verificato” nelle righe in cui è stato immesso o rilevato online
un indirizzo MAC. Nella colonna "Status" viene visualizzato come icona il risultato della
verifica.
Stato Significato
Dispositivo adatto e tipo compatibile
Nota
L’icona “Pronto per l’assegnazione” viene visualizzata se è presente un indirizzo MAC e
sono stati rilevati i dati del dispositivo adeguati ma non è stato trovato un nome di dispositivo
PROFINET online.
I dati dei dispositivi rilevati si possono riaggiornare in qualsiasi momento attraverso l’indirizzo
MAC. È sufficiente indicare l’indirizzo MAC, dopodiché viene visualizzato direttamente lo
stato del dispositivo senza dover ancora rilevare il dispositivo.
Procedimento (passo 2)
In un’operazione di massa devono essere assegnati tutti i nomi di dispositivi PROFINET
configurati offline ai dispositivi disponibili online.
1. Fare clic sul pulsante “Assegna ora”.
Nota
L’operazione di massa non può essere annullata. In una finestra di dialogo viene
visualizzata un’avvertenza sulla sicurezza.
2. Fare clic nella finestra di dialogo su “Avvio” per avviare l’assegnazione dei nomi dei
dispositivi PROFINET.
Risultato
I nomi di dispositivi PROFINET configurati offline vengono assegnati ai dispositivi disponibili
online. Questo riguarda i dispositivi nella cui riga è attivata la casella di controllo sotto
“Assegna dispositivo”, che hanno un indirizzo MAC e lo stato “Pronto per l’assegnazione”.
Introduzione
Spesso una macchina viene messa in servizio sul posto o integrata in un'infrastruttura
esistente senza utilizzare STEP 7. Le tipiche applicazioni si trovano in tutti i settori della
costruzione di macchine in serie. Esistono diversi modi alternativi per assegnare l'indirizzo
IP.
Procedimento
1. Selezionare nella vista di rete o dei dispositivi dell'editor hardware e di rete di STEP 7
l'interfaccia PROFINET di un IO Controller.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi fino agli "Indirizzi Ethernet".
3. Nell'area "Protocollo IP", attivare l'opzione "Consenti adeguamento indirizzo IP
direttamente nel dispositivo".
4. Nell'area "PROFINET" attivare l'opzione "Consenti adeguamento nome dispositivo
PROFINET direttamente nel dispositivo".
Figura 3-9 Impostazione del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP nel dispositivo
Nota
Accoppiamento ad altra rete
I dispositivi PROFINET in cui è stata attivata l'opzione "Consenti la modifica del nome
dispositivo/indirizzo IP direttamente nel dispositivo" non sono utilizzabili come
accoppiamento ad altra rete per il routing S7.
Ulteriori informazioni
Per maggiori informazioni sull'istruzione "T_CONFIG" e sul caricamento nel sistema di
destinazione consultare la Guida in linea a STEP 7.
In Internet è disponibile il download
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/14929629) gratuito del Primary Setup
Tool (PST). Inoltre, allo stesso indirizzo è disponibile un elenco di dispositivi per i quali è
abilitato il PST.
Introduzione
Dalla versione V15 di STEP 7 è possibile rilevare un IO Device già configurato e acquisirlo
nel progetto.
Per rilevare l'IO Device in STEP 7 si utilizza la funzione "Rilevamento hardware". Una volta
rilevato il dispositivo può essere acquisito nel progetto. STEP 7 inserisce l'IO Device
completo di moduli e sottomoduli.
Requisiti
● STEP 7 (TIA Portal) da V15
● L'IO Device deve essere tecnicamente accessibile (indirizzo IP)
Procedimento
Per rilevare uno o più IO Device in STEP 7 e acquisirli nel progetto procedere nel seguente
modo:
1. Selezionare "Online" > "Rilevamento hardware" in STEP 7.
2. Fare clic su "IO Device".
STEP 7 apre la finestra "Rilevamento hardware degli IO Device".
3. Selezionare l'interfaccia del PG in "Interfaccia PG/PC:".
4. Fare clic su "Avvia ricerca".
STEP 7 inizia il rilevamento dell'hardware e, alla fine dell'operazione, visualizza gli IO
Device rilevati.
5. Selezionare gli IO Device che si vogliono acquisire nel progetto selezionando la casella di
spunta.
6. Fare clic su "Aggiungi dispositivi".
Dopo qualche istante si apre una finestra che indica se il rilevamento hardware è stato
eseguito correttamente.
● Impostazioni IP:
– Se l'IO Device rilevato ha già un indirizzo IP STEP 7 lo inserisce nel progetto.
– Se l'IO Device rilevato non ha l'indirizzo IP STEP 7 gliene assegna automaticamente
uno nel progetto.
Nome di dispositivo PROFINET:
– Se l'IO Device rilevato ha già un nome di dispositivo PROFINET STEP 7 lo inserisce
nel progetto.
– Se l'IO Device rilevato non ha un nome di dispositivo PROFINET STEP 7 gliene
assegna automaticamente uno nel progetto.
● Gli IO Device configurati mediante "Rilevamento hardware" non sono assegnati né a una
sottorete IP, né a un IO Controller.
Introduzione
Perché un dispositivo PROFINET possa comunicare con i nodi che hanno un indirizzo IP
esterno alla sua sottorete IP è necessario un router (o "gateway standard"). Quando il
dispositivo PROFINET trasmette un pacchetto IP a un indirizzo IP esterno alla propria
sottorete IP, il pacchetto viene prima inviato al router impostato. Anche il router verifica
l'indirizzo IP. Se si trova all'esterno della sua sottorete, il router inoltra il pacchetto IP al
router successivo. Il pacchetto IP viene trasmesso da un router all'altro finché non raggiunge
l'indirizzo di destinazione.
Come tutte le CPU S7-1500, anche quelle che hanno più interfacce PROFINET offrono la
possibilità di configurare l'indirizzo IP di un router. In ogni caso l'indirizzo IP del router può
essere specificato per una sola interfaccia PROFINET della CPU
e non per le altre. Gli IO Device collegati a quella interfaccia PROFINET acquisiscono
l'impostazione effettuata. Fino a STEP 7 V14 SP1 compreso, questi IO Device non potevano
accedere ai dispositivi che si trovavano in un'altra sottorete IP.
Regole
Quando si configura un router per l'interfaccia PROFINET di un IO Controller attenersi alle
seguenti regole:
● Un dispositivo PROFINET IO supporta un solo router indipendentemente dal numero di
interfacce.
● È possibile configurare un solo router per una data interfaccia PROFINET. Tutti gli IO
Device assegnati a quella interfaccia PROFINET specifica acquisiscono il router
configurato dall'IO Controller.
● Non si può configurare il router per le altre interfacce PROFINET della CPU. Queste
acquisiscono come router l'indirizzo IP "0.0.0.0" e lo inoltrano ai loro IO Device.
Dalla versione V15 di STEP 7 è possibile configurare l'utilizzo di un router per un IO Device.
Attraverso il router l'IO Device può comunicare con un nodo esterno alla propria sottorete IP
indipendentemente dall'impostazione dell'interfaccia PROFINET dell'IO Controller.
È stata inserita una CPU 1516-3PN/DP. Le interfacce PROFINET X1 e X2 della CPU sono
in modalità "IO Controller". L'interfaccia PROFINET X1 è collegata alla sottorete "Production
line 1". L'interfaccia PROFINET X2 è collegata alla sottorete "Production line 2". Ognuna
delle due sottoreti "Production line 1" e "Production line 2" è collegata a una rete
sovraordinata "Superior line" mediante un router.
Configurare il router "Router 1" con l'indirizzo IP 192.168.1.100 per l'interfaccia PROFINET
X1.
L'IO Device (ET 200SP) nella sottorete "Production line 1" acquisisce il router dall'IO
Controller.
Non si può configurare un router per l'interfaccia PROFINET X2 della CPU perché ne è già
stato configurato uno per la X1.
L'interfaccia PROFINET X2 non assegna alcun router all'IO Device nella sottorete
"Production line 2".
Configurare il "Router 2" con l'indirizzo IP 192.168.2.100 per l'IO Device della sottorete
"Production line 2" per fare in modo che il Device possa accedere ai nodi della rete
sovraordinata "Superior line".
Introduzione
L'assegnazione di un IO Device a un IO Controller in sé e per sé non definisce ancora le
modalità di collegamento delle porte.
In caso di impiego della comunicazione RT, il collegamento delle porte non è necessario,
esso tuttavia offre i seguenti vantaggi:
● Con il collegamento delle porte viene predefinita una topologia di riferimento. Sulla base
di un confronto online/offline è possibile eseguire un confronto tra la topologia prefissata
e quella attuale per i dispositivi che supportano questa funzionalità.
● È disponibile la funzione "Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile".
In caso di impiego della comunicazione IRT, il collegamento delle porte è assolutamente
necessario.
Qui di seguito viene fornita una panoramica delle diverse possibilità di configurazione di una
rete PROFINET.
Lineare
Tutti i nodi della comunicazione vengono collegati l'uno dopo l'altro in una linea.
In PROFINET la topologia lineare viene realizzata mediante switch già integrati nei
dispositivi PROFINET. Perciò la topologia lineare in PROFINET è solo una forma particolare
di topologia ad albero/a stella.
Se un elemento di accoppiamento (ad es. uno switch) è guasto, la comunicazione non è più
realizzabile tramite tale elemento. La rete viene perciò divisa in 2 segmenti parziali.
La topologia lineare è quella che comporta il cablaggio più semplice.
A stella
Collegando i partner della comunicazione a uno switch con più di due porte PROFINET si
crea automaticamente una topologia di rete con struttura a stella.
Con questa struttura, contrariamente ad altre, non viene a mancare l'intera rete se si guasta
un singolo dispositivo PROFINET. Soltanto il guasto di uno switch comporta la caduta di una
parte della rete di comunicazione.
Ad albero
Interconnettendo diverse strutture a stella viene creata una topologia di rete con struttura ad
albero.
Ad anello
Per aumentare la disponibilità di una rete si utilizzano strutture ad anello. Ciò consiste in
linea di massima nell'unire una topologia lineare fino a formare un anello mediante il
cosiddetto manager di ridondanza.
La funzione di manager di ridondanza è affidata a uno switch esterno (SCALANCE X), a una
CPU che supporta il protocollo di ridondanza del supporto di trasmissione MRP (ad es. la
CPU 1516-3 PN/DP) oppure a un CP (ad es. il CP 343-1 Lean).
Il manager di ridondanza assicura la deviazione dei dati attraverso una connessione di rete
alternativa in caso di interruzione del collegamento.
Esempio di topologia
L'esempio seguente mostra la combinazione di diverse topologie.
Numero Significato
① S7-1500 come IO Controller
② S7-300 come IO Controller
③ Industrial WLAN con SCALANCE W
④ SCALANCE X 307-3 con 7 porte elettriche e 3 ottiche
⑤ ET 200SP con switch integrato a 2 porte
⑥ SCALANCE X 204 con 4 porte elettriche
⑦ PROFINET/Industrial Ethernet
⑧ IE/PB-Link PN IO
⑨ PROFIBUS DP
⑩ ET 200S con 2 porte ottiche
Topologia a stella
Topologia lineare
Ulteriori informazioni
Per pianificare la topologia PROFINET tener conto delle direttive di installazione PROFINET
(http://www.profibus.com/nc/download/installation-guide/downloads/profinet-installation-
guide/display/) dell'organizzazione degli utenti PROFIBUS.
Ulteriori informazioni sono disponibili nel manuale Reti Twisted Pair e Fiber Optic SIMATIC
NET (http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/8763736).
Informazioni di base sono contenute nel manuale Comunicazione con SIMATIC
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/1254686).
Introduzione
La vista topologica è una delle tre aree di lavoro dell'Editor hardware e di rete. Qui è
possibile svolgere i seguenti compiti:
● Visualizzazione della topologia Ethernet
● Progettazione della topologia Ethernet
● Rilevamento e riduzione delle differenze tra topologia prefissata e topologia attuale
(online)
La Vista topologica in STEP 7 è costituita da un'area grafica e una tabellare.
Area grafica
L'area grafica della vista topologica mostra i dispositivi PROFINET con le relative porte e i
collegamenti delle porte. Qui si possono inserire ulteriori dispositivi PROFINET.
La seguente figura mostra l'area grafica della Vista topologica.
Area tabellare
● Vista topologica generale: Qui vengono visualizzati in forma di tabella i dispositivi
Ethernet e PROFINET, le relative porte e i collegamenti delle porte. Questa tabella
corrisponde alla tabella di rete nella Vista di rete.
● Confronto topologie: Qui è possibile acquisire automaticamente in STEP 7 i dispositivi e i
collegamenti delle porte tramite confronto offline/online o tramite confronto avanzato
offline/online.
Presupposti
Ci si deve trovare nell'area grafica della vista topologica.
Procedimento
Per collegare tra loro le porte nella Vista topologica procedere nel seguente modo:
1. Posizionare il cursore del mouse sulla porta da interconnettere.
2. Fare clic con il tasto sinistro del mouse e tenerlo premuto.
3. Spostare il cursore del mouse.
Ora il cursore indica che è attiva la modalità di interconnessione visualizzando l'apposito
simbolo. Contemporaneamente è visibile il simbolo del blocco sul cursore del mouse che
scompare non appena viene collocato su una posizione di destinazione valida.
4. Trascinare quindi il cursore sulla porta di destinazione. Durante questa operazione è
possibile tenere premuto il tasto sinistro del mouse oppure rilasciarlo.
5. Rilasciare ora il tasto sinistro del mouse o premerlo nuovamente.
Risultato
È stato creato un nuovo collegamento tra porte.
Se l'interfaccia PROFINET non era collegata in rete, con questa operazione viene collegata
automaticamente. Nelle proprietà della sottorete è possibile impostare se questa sottorete
debba o meno essere utilizzata per il collegamento in rete.
Panoramica
Durante il confronto offline/online la topologia progettata viene confrontata con quella
effettivamente presente. I dispositivi rilevati online vengono assegnati automaticamente ai
dispositivi progettati, se possibile.
Nota
Quest'operazione può richiedere qualche secondo. Durante questo intervallo di tempo non è
possibile eseguire altri comandi.
3.5.5 Acquisizione manuale dei collegamenti delle porte rilevati online nel progetto
Presupposti
Nella vista topologica è stato eseguito un confronto offline/online che ha determinato
l'assegnazione automatica di almeno un dispositivo rilevato online a un dispositivo
progettato, mantenendo tuttavia delle differenze nell'interconnessione.
Procedimento
Per acquisire manualmente nel progetto uno o più collegamenti delle porte rilevati online
procedere nel modo seguente:
1. Selezionare la riga corrispondente al collegamento porta.
2. Selezionare eventualmente ulteriori righe con una selezione multipla.
3. Selezionare nel menu di scelta rapida “Applica > Utilizza selezione”.
Il contenuto dei campi corrispondenti della tabella nella colonna “Operazione” diventerà
“Applica”.
4. Se erroneamente sono stati creati troppi collegamenti alle porte da acquisire nel progetto:
Selezionare con una selezione multipla le righe corrispondenti ai collegamenti delle porte
da acquisire nel progetto creati erroneamente.
Selezionare nel menu di scelta rapida “Resetta > Resetta selezione”.
I corrispondenti campi della tabella nella colonna “Operazione” diventeranno “Nessuna
operazione”.
5. Fare clic sul pulsante "Sincronizza".
Risultato
I collegamenti delle porte rilevati online per i dispositivi vengono acquisiti nel progetto. Se
l'acquisizione è riuscita correttamente apparirà il simbolo di diagnostica "Stessa
informazione sulla topologia" per la porta.
Nota
Se per un dispositivo rilevato online vengono rilevate interconnessioni delle porte diverse da
quelle presenti nel progetto, la loro acquisizione sostituirà le interconnessioni delle porte
attualmente presenti nel progetto con quelle rilevate online. Se non viene rilevata alcuna
interconnessione di porte per il dispositivo rilevato online, l'acquisizione nel progetto causa la
cancellazione di tutte le interconnessioni delle porte di questo dispositivo nel progetto.
Presupposti
Nella vista topologica è stato eseguito un confronto offline/online che ha determinato
l'assegnazione di almeno un dispositivo rilevato online ad un dispositivo progettato.
Procedimento
Per acquisire manualmente nel progetto uno o più dispositivi rilevati online procedere nel
modo seguente:
1. In un dispositivo progettato senza partner online muovere il puntatore del mouse nella
colonna "Dispositvo/Porta" della topologia online.
2. Nella casella di riepilogo di questo campo selezionare il dispositivo da assegnare al
dispositivo progettato.
3. Ripetere i passi precedenti eventualmente per altri dispositivi progettati senza partner
online.
Risultato
Il dispositivo rilevato online selezionato viene spostato dalla fine della tabella verso l'alto,
nella riga del dispositivo progettato al quale è appena stato assegnato.
Panoramica
Nel caso del confronto offline/online avanzato viene utilizzato, oltre a DCP, anche ICMP per
rilevare anche i dispositivi che non supportano DCP.
Nu- Descrizione
mero
① L'IO Device riconosce un errore e invia i dati di diagnostica all'IO Controller.
② L'IO Controller informa il PG/il dispositivo HMI. La visualizzazione della diagnostica di sistema
viene aggiornata.
③ Lo stato della stazione si può leggere direttamente dall'IO Device in STEP 7 con "Nodi acces-
sibili" indipendentemente dall'IO Controller. Il PG deve essere collegato a Industrial Ethernet.
In questo modo è possibile accedere alle informazioni di diagnostica durante la messa in
servizio o in caso di interventi di Service anche se l'IO Controller non è in funzione.
Figura 4-1 Diagnostica PROFINET IO con PG/PC o dispositivo HMI
Il concetto
Ogni errore che si verifica viene trasferito dall'IO Device all'IO Controller. Il numero di
informazioni di diagnostica e il livello di approfondimento variano a seconda del livello di
diagnostica nel quale si analizzano le diagnostiche e di quali dispositivi PROFINET vengono
utilizzati.
Livelli di diagnostica
Le informazioni di diagnostica possono essere analizzate a livelli diversi. Il numero e il tipo di
canali si selezionano ad es. dal livello di diagnostica 4.
La figura seguente mostra i livelli di diagnostica in PROFINET IO.
Numero Descrizione
① Livello 1: Errore nel dispositivo
② Livello 2: Errore nel modulo
Figura 4-3 Livelli di diagnostica nella vista dispostivi di STEP 7
4.1.2 Manutenzione
Definizione e proprietà
I dati di identificazione e manutenzione (I&M) sono informazioni salvate in un modulo che
sono d'aiuto per i seguenti compiti:
● Controllo della configurazione di un impianto
● Rilevamento di modifiche hardware in un impianto
I dati di identificazione (dati I) sono informazioni sul modulo - ad es. il numero di ordinazione
e il numero di serie - che in parte sono riportati anche sul contenitore del modulo. I dati I
sono informazioni sul modulo fornite dal produttore che possono soltanto essere lette.
I dati di manutenzione (dati M) sono informazioni che dipendono dall'impianto, come p. es. la
sigla topologica e la data di installazione. I dati M vengono creati durante la progettazione.
Grazie ai dati I&M è possibile identificare i moduli online in modo univoco.
Ulteriori informazioni
Per verificare se e quanti dati I&M supporta un dispositivo PROFINET consultare la
documentazione del dispositivo specifico.
4.1.2.2 Caricamento dei dati I&M nei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli.
Quali dati I&M possono essere caricati nei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli?
I dati I&M 1 (sigla impianto e sigla topologica), i dati I&M 2 (data di installazione), e i dati I&M
3 (informazioni supplementari), possono essere caricati nell'hardware reale.
Presupposti
● Nelle impostazioni del progetto (Strumenti > Impostazioni > “Configurazione hardware >
Compila e scarica) deve essere attivata l’opzione "Scarica dati I&M"
● Deve essere attivo un collegamento online con i dispositivi PROFINET IO e i relativi
moduli nei quali devono essere caricati i dati I&M.
● Nelle proprietà dei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli (Finestra di ispezione:
scheda "Proprietà" > scheda "Generale", Impostazioni > Identificazione & Manutenzione)
devono essere stati inseriti i dati I&M da caricare.
Dove definire quali dati I&M caricare nei rispettivi dispositivi PROFINET IO?
La definizione dei dati I&M da caricare nei rispettivi dispositivi PROFINET IO avviene nella
finestra di dialogo "Anteprima di caricamento". La casella di riepilogo nella riga "Dati di
identificazione e manutenzione (I&M)" offre le seguenti alternative:
● Non eseguire il caricamento
Le casella di scelta di tutti i dispositivi PROFINET IO nonché quelle dei dati I&M da
caricare sono disattivate.
Con quest'impostazione non vengono trasmessi dati I&M nell'hardware reale durante il
caricamento.
● Carica dati
Le casella di scelta di tutti i dispositivi PROFINET IO nonché quelle dei dati I&M da
caricare sono attivate.
Con quest'impostazione i dati I&M 1, I&M 2 e I&M 3, vengono trasmessi nell'hardware
reale durante il caricamento.
● Carica selezione
Vengono attivate le caselle di scelta dei dispositivi PROFINET IO nei quali si intende
caricare i dati I&M. Vengono inoltre attivate le caselle di scelta dei dati di identificazione
che si intende caricare.
Con quest'impostazione, durante il caricamento i dati I&M selezionati vengono trasmessi
nei dispositivi PROFINET IO stabiliti.
Nota
Dipendenza dalla lingua dei dati I&M da caricare
I dati I&M vengono caricati nell'hardware reale nella forma in cui sono predefiniti nelle
proprietà dei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli. Non esiste nessuna dipendenza
dalla lingua.
Esempi applicativi
Gli Asset Managment Record consentono ad esempio di rilevare le seguenti informazioni
durante l'installazione o il funzionamento:
● Si stanno utilizzando solo risorse abilitate (whitelist check)?
● È disponibile un aggiornamento del firmware. Ci si può fare rapidamente un quadro della
situazione: quali dispositivi e componenti sono interessati e devono essere aggiornati?
Ulteriori informazioni
Per sapere se un dispositivo PROFINET supporta i dati Asset Management e in quale
quantità, ovvero se fornisce un AMR, consultare la rispettiva documentazione.
Elemento della struttura di Definizione secondo IEC 61158-6- Codifica Tipo di dati/lunghezza
dati 10 in byte
Header AssetManagement- BlockType 0x0035 UINT / 2
Data BlockLength Numero di byte senza con- UINT / 2
teggio dei byte di BlockType
e BlockLength
BlockVersion 0x0100 UINT / 2
AssetManagementInfo NumbersOfEntries Numero di AssetManage- UINT / 2
AssetManagementBlocks (n) mentBlock
AssetManagementBlock 1 Vedere la prossima tabella
AssetManagementBlock 2
...
AssetManagementBlock n
Elemento della struttura Definizione secondo IEC 61158-6- Codifica Tipo di da-
di dati 10 ti/lunghezza in
byte
Header AssetManage- BlockType 0x0036 (AM_FullInformation) UINT / 2
mentBlock 0x0037
(AM_HardwareOnlyInformation)
0x0038
(AM_FirmwareOnlyInformation)
BlockLength Numero di byte senza conteggio dei UINT / 2
byte di BlockType e BlockLength
BlockVersion 0x0100 UINT / 2
Padding 0x0000 (byte di riempimento) USINT / 1
Padding 0x0000 (byte di riempimento) USINT / 1
AssetManagementBlock IM_UniqueIdentifier Unique Identifier definito dal costrutto- Array of Byte / 16
(la struttura dipende dal re (UUID) secondo ISO/IEC 9834-8.
BlockType, questo Viene utilizzato come chiave di riferi-
esempio si riferisce ad mento per identificare l'asset in modo
AM_Fullinformation) univoco.
Esempio: 550c5300-d34a-22b4-11d3-
5533991111
AM_Location Descrizione della posizione dell'asset: Array of Byte / 16
può essere basata sul posto connetto-
re ("SlotNumber e SubslotNumber
format") o gerarchica ("Twelve level
tree format").
Vedere la descrizione riportata di
seguito.
Elemento della struttura Definizione secondo IEC 61158-6- Codifica Tipo di da-
di dati 10 ti/lunghezza in
byte
IM_Annotation Notazione specifica del costruttore Array of Char /
Esempio: "Terminal block, Type 64
xyz123 ".
Vengono utilizzati sempre 64 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
IM_OrderID Numero di articolo specifico del co- Array of Char /
struttore 64
Esempio: "6ES7 131-6BF00-0BA0 ".
Vengono utilizzati sempre 64 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
AM_SoftwareRevision Versione SW specifica del costruttore Array of Char /
(non per Esempio: "V6.3.8 ". 64
AM_HardwareOnlyInformation) Vengono utilizzati sempre 64 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
Se l'asset supporta
IM_Software_Revision,
AM_SoftwareRevision viene riempito
di spazi vuoti.
AM_HardwareRevision Versione hardware specifica del co- Array of Char /
(non per struttore 64
AM_FirmwareOnlyInformation) Esempio: "A4 ".
Vengono utilizzati sempre 64 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
Se l'asset supporta
IM_Hardware_Revision,
AM_HardwareRevision viene riempito
di spazi vuoti.
IM_Serial_Number Numero univoco relativo alla produ- Array of Char /
zione specifico del costruttore. 16
I caratteri sono compresi nell'area
visibile (0x20 ... 0x7E), non vengono
utilizzati caratteri speciali.
Esempio: "A78C-1C82 ".
Vengono utilizzati sempre 16 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
Elemento della struttura Definizione secondo IEC 61158-6- Codifica Tipo di da-
di dati 10 ti/lunghezza in
byte
IM_Software_Revision Versione software, ha una struttura Array of Byte / 4
(non per fissa (prefisso della versione software, Prefisso (caratte-
AM_HardwareOnlyInformation) ad es. "V", cifre relative a: ampliamen- re "V", "R", "P",
to funzionale, BugFix, Internal Chan- "U" o "T"), segui-
ge). to da 3 cifre da
Esempio: 'V' 0x01 0x2 0x3 "0" a "9"
Se AM_SoftwareRevision contiene
degli spazi si deve analizzare
IM_Software_Revision.
Se l'asset non supporta il SW la codi-
fica è 'V' 0x00 0x00 0x00.
AM_DeviceIdentification Identificazione del Device, la struttura Array of Byte / 8
è composta nel seguente modo:
AM_DeviceIdentification.DeviceSubID
(per Siemens ad es. 0x0000)
AM_DeviceIdentification.DeviceID
(DeviceID del costruttore, da 0x0000
a 0xFFFF)
AM_DeviceIdentification.VendorID
Esempio di asset SIEMENS: 0x002A)
AM_DeviceIdentification.Organization:
Esempio do asset Siemens: 0x0000
(PROFINET)
AM_TypeIdentification Identificativo del modello assegnato UINT / 2
dal costruttore:
0x0000: non specificato
0x0001: Controller (PLC)
0x0002: PC based
0x0003: modulo IO, sottomodulo IO
0x0004: modulo/sottomodulo di co-
municazione
0x0005: modulo/sottomodulo di inter-
faccia
0x0006: componenti di rete attivi
0c0007: media attached unit (adatta-
tore di bus)
0x0100 bis 0x7FF: specifico del pro-
duttore
IM_Hardware_Revision versione dell'hardware (da 0x0000 a UINT / 2
(non per 0xFFFF)
AM_FirmwareOnlyInformation) Esempio: 0x0003
Se AM_HardwareRevision contiene
degli spazi si deve analizzare
IM_Hardware_Revision.
AM_Location
L'Asset Management in PROFINET supporta due formati per la codifica della posizione degli
asset:
● Formato basato sul posto connettore ("SlotNumber and SubslotNumber format")
● Formato gerarchico, basato sul livello ("Twelve Level Tree format" o abbreviato LT-
format)
Gli asset che fanno parte del dispositivo PROFINET utilizzano il formato basato sul posto
connettore e sono collegati ai moduli e ai sottomoduli PROFINET.
Gli asset che si trovano all'esterno del dispositivo PROFINET codificano la propria posizione
con il formato gerarchico (LT-format).
La posizione di questi asset è definita dal livello che occupano all'interno di una struttura ad
albero (Level Tree). Il primo livello di questa struttura è il Level 0. Il valore di Level 0 indica la
vicinanza al dispositivo PROFINET:
● se l'asset è collegato a un modulo indirizzabile dal modello dei dispositivi PROFINET,
Level 0 ha il valore 0. I livelli successivi (da Level 1 a Level 3) corrispondono a "numero
di posto connettore", "numero di posto connettore secondario" e "numero di canale". Se
questi asset sono collegati ad altri asset viene utilizzato il livello successivo Level 4. Il
limite massimo è di 11 livelli.
● Se l'asset fa parte del dispositivo PROFINET, ma non è collegato a un modulo
indirizzabile dal modello dei dispositivi PROFINET, Level 0 ha un valore compreso fra 1 e
0x1FF. Un esempio di questo tipo di asset è un alimentatore nel dispositivo PROFINET.
Se l'alimentatore è collegato a un altro asset, ad es. un sensore, per identificarne la
posizione si utilizza il livello successivo della struttura ad albero (Level 1).
● Se l'asset si trova all'esterno del dispositivo PROFINET ma, ad esempio, fa parte della
stessa macchina, Level 0 ha un valore compreso fra 0x200 e 0x3FE.
Se un livello della struttura ad albero ha il valore 0x3FF significa che non viene utilizzato,
cioè che non sono stati collegati altri asset. In questo caso devono avere questo valore
anche i livelli più bassi della struttura ad albero fino a Level 11.
Figura 4-4 Esempio di asset con codifica AM_Location basata sul posto connettore
Per codificare il rack come asset definire AM_Location nel seguente modo:
Bit 0 – 7: AM_Location.Structure = 0x02 (codifica "SlotNumber and SubslotNumber format")
Bit 8 – 15: AM_Location.Reserved1 = 0x00 (byte di riempimento)
Bit 16 – 31: AM_Location.BeginSlotNumber = 2 (l'asset "rack" inizia dal posto connettore 2)
Bit 32 – 47: AM_Location.BeginSubslotNumber = 0xFFFF (l'asset comprende tutti i posti
connettore secondari del posto connettore 2, in alternativa si può indicare il numero del
posto connettore secondario in cui inizia l'asset)
Bit 48 – 63: AM_Location.EndSlotNumber = 4 (l'asset termina nel posto connettore 4)
Bit 64 – 79: AM_Location.EndSubslotNumber = 0xFFFF (l'asset comprende tutti i posti
connettore secondari del posto connettore 4, in alternativa si può indicare il numero del
posto connettore secondario in cui termina l'asset)
Bit 80 – 95: AM_Location.Reserved2 = 0x0000 (byte di riempimento)
Bit 96 – 111: AM_Location.Reserved3 = 0x0000
Bit 112 – 127: AM_Location.Reserved4 = 0x0000
Requisiti
● Una CPU S7-1500 con firmware V2.5 o superiore è stata progettata come I-Device
● STEP 7 (TIA Portal) da V15
● Perché l'IO Controller possa leggere un set di dati Asset Managment è necessario che:
l'IO Controller sia stato programmato in modo specifico.
Se si impiega un IO Controller SIMATIC si può ad es. richiamare un'istruzione di lettura
(RDREC) con l'indice del set di dati 0xF880; l'istruzione indirizza un sottomodulo qualsiasi
dell'I-Device, ad es. il primo sottomodulo dell'area di trasferimento.
Procedimento di base
Per fare in modo che un I-Device fornisca all'IO Controller che ne fa richiesta un set di dati
Asset Managment che contiene i dati dei suoi moduli locali procedere nel seguente modo:
1. Effettuare le necessarie impostazioni nelle proprietà dell'interfaccia PROFINET della
CPU:
– Attivare il modo di funzionamento "IO Device".
– Attivare l'opzione "Attiva l'Asset Management tramite il programma utente"
Solo se questa opzione è attiva l'interfaccia PROFINET inoltra al programma utente
dell'I-Device la richiesta di lettura del set di dati Asset Managment inviata dall'IO
Controller.
2. Progettare la parte del programma che definisce il set di dati Asset Managment. Questa
parte del programma rileva i dati I&M0 dei moduli centrali e li inserisce negli appositi
campi della struttura del set di dati Asset Managment.
3. Progettare la parte del programma che si occupa di fornire il set di dati:
Richiamare l'istruzione PRVREC (Provide Record) nelle diverse modalità in base al
seguente schema:
– Richiamo ciclico (ad es. nell'OB di ciclo) dell'istruzione PRVREC con il Mode 0 per
rilevare la richiesta del set di dati AM.
– Una volta rilevata la richiesta del set di dati AM il programma deve confermare a
PRVREC entro un secondo che la richiesta è stata rilevata. PRVREC deve essere
cioè richiamata con il Mode 2, ovvero con il set di dati AM richiesto. Se non rispetta i
tempi, l'I-Device conferma negativamente la richiesta del set di dati trasmessa dall'IO
Controller.
Nota sulla parametrizzazione del richiamo di PRVREC: PRVREC deve essere
richiamata con F_ID = 0; questa codifica indica che si tratta di un set di dati specifico
dell'IO Device. Di conseguenza anche i parametri di uscita SLOT e SUBSLOT
restituiscono il valore 0.
– Entro 10 secondi il set di dati AM deve essere pronto e PRVREC deve essere
richiamata con il Mode 3 (risposta positiva all'IO Controller e disponibilità del set di dati
AM). Se non rispetta i tempi, l'I-Device conferma negativamente la richiesta del set di
dati trasmessa dall'IO Controller.
Per una descrizione dettagliata dell'istruzione PRVREC e per conoscere i codici di errore
vedere la Guida in linea di STEP 7 (TIA Portal).
Ulteriori informazioni
Tutti i LED dei moduli sono descritti dettagliatamente con le cause di errore e i rimedi nella
documentazione dei singoli moduli.
Display
La CPU S7-1500 è dotata di display e tasti di comando. Il display della CPU mostra in diversi
menu informazioni di controllo e stato. Con i tasti di comando è possibile navigare attraverso
i menu e definire numerose impostazioni.
Per visualizzare i messaggi di allarme del sistema di automazione selezionare sul display i
comandi di menu "Diagnostica" > "Messaggi" > "Testo del messaggio".
Nota
Aggiornamento della vista dei messaggi
Il display mostra lo stato attualmente letto della CPU in forma statica, senza aggiornare
automaticamente la visualizzazione. L'aggiornamento viene eseguito quando si esce e si
riapre la vista dei messaggi.
L'aggiornamento automatico delle informazioni di diagnostica può essere impostato in:
"Display" > "DiagnosticRefresh".
Ulteriori informazioni
I comandi e le funzioni del display sono descritti nel manuale SIMATIC S7-1500 Display
Simulator (http://www.automation.siemens.com/salesmaterial-as/interactive-manuals/getting-
started_simatic-s7-1500/disp_tool/start_de.html).
Tabella 4- 4 Significato dei colori dei collegamenti nella topologia prefissata/attuale (nominale/reale)
Collega- Significato
mento Topologia prefissata Topologia attuale
Verde Il collegamento attuale corrisponde al collegamento prefis- Collegamenti rilevati
sato progettato.
Rosso Il collegamento attuale non corrisponde al collegamento -
prefissato progettato (ad es. porte scambiate).
Giallo Non è possibile diagnosticare il collegamento. Cause: -
• La comunicazione con un IO Device è disturbata (ad es.
cavo sfilato)
• Collegamento con un componente passivo
• Collegamento con dispositivi PROFINET di un altro IO
Controller o sistema PROFINET
③ Nodi disattivati
Tutti i nodi PROFINET progettati e disattivati sono visualizzati in grigio chiaro.
④ Porte scambiate
Le porte scambiate sono evidenziate in rosso nella vista della topologia prefissata. Nella
topologia attuale vengono visualizzate le porte realmente collegate, nella topologia
prefissata il collegamento prefissato progettato.
Ulteriori informazioni
È possibile anche visualizzare la topologia attuale in forma di tabella e una panoramica degli
stati dei dispositivi PROFINET nel progetto.
Ulteriori informazioni
Per informazioni sulla diagnostica di sistema per S7-1500, ET 200MP, ET 200SP e
ET 200AL consultare il manuale di guida alle funzioni Diagnostica
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59192926) e la Guida in linea a STEP 7.
Nume- Descrizione
ro
① La riserva del sistema del conduttore a fibre ottiche scende al di sotto di 0 dB.
② Sia l'ET 200S PN FO che lo switch inviano all'IO Controller l'allarme "Maintenance Deman-
ded".
③ Sulla base degli allarmi l'IO Controller riconosce la richiesta di manutenzione dello switch e
dell'IO-Device. I dati sullo stato dell'unità vengono aggiornati nell'IO Controller e gli OB di
errore corrispondenti vengono richiamati. Nota: per poter avviare gli OB di errore nell'IO
Controller occorre prima selezionare in STEP 7 la proprietà "Richiama il programma utente in
caso di errori di comunicazione" per il relativo IO Controller.
④ In STEP 7 (sul PG/PC) nell?IO Device e sullo switch la richiesta di manutenzione viene evi-
denziata con una chiave per dadi gialla.
⑤ STEP 7 è in grado di leggere informazioni dettagliate anche direttamente dallo switch.
Disponibilità
In quanto standard aperto, PROFINET consente di utilizzare qualunque sistema o soluzione
applicativa per la diagnostica basata su SNMP.
Diagnostica di rete
Il protocollo di gestione di rete SNMP (Simple Network Management Protocol) utilizza il
protocollo di trasporto UDP non orientato alla connessione. Esso è costituito da due
componenti di rete analogamente al modello client/server. L'SNMP Manager controlla i nodi
della rete e i client SNMP raccolgono nei singoli nodi le diverse informazioni specifiche della
rete salvandole in forma strutturata nel MIB (Management Information Base). Grazie a
queste informazioni un sistema di gestione della rete può eseguire una diagnostica di rete
completa.
MIB
Il MIB (Management Information Base) è il database di un dispositivo. I Client SNMP
accedono a questo database nel dispositivo. La gamma S7 supporta ad es. i seguenti MIB
standard:
● MIB II, a norma RFC 1213
● LLDP-MIB, conforme alla norma internazionale IEEE 802.1AB
● LLDP-PNIO-MIB, conforme alla norma internazionale IEC 61158-6-10
Meccanismo di diagnostica
Se si verifica un errore (ad es. rottura conduttore in un modulo IO) l'IO Device guasto genera
un allarme di diagnostica e lo invia all'IO Controller. Per poter reagire all'errore nel modo
stabilito (programmato), questo allarme richiama nel programma utente un blocco
organizzativo corrispondente (OB 82 per l'allarme di diagnostica) e trasmette un set di dati di
diagnostica.
Nota
Le informazioni di diagnostica vengono generate solo per moduli/sottomoduli/canali
progettati.
Nume- Descrizione
ro
① Tutti i singoli errori vengono raccolti in un set di dati nel modulo di interfaccia.
② Nel programma utente l'istruzione "RDREC" legge lo stato generale della stazione in modo
asincrono, direttamente dall'IO Device.
Figura 4-19 Esempio: analisi dei set di dati di diagnostica con l'istruzione "RDREC"
Nume- Descrizione
ro
① Ogni errore viene inviato singolarmente all'IO Controller come diagnostica di canale in forma
di allarme.
② Nell'IO Controller vengono aggiornati automaticamente i dati sullo stato del modulo e viene
avviato l'OB di errore (OB 82).
③ Nel programma utente, nell'OB di errore (OB 82) l'istruzione "RALRM" legge l'errore dall'IO
Controller in modo sincrono senza indirizzare l'IO Device.
Istruzioni e OB
Le informazioni sulle istruzioni e gli OB sono contenute nella Guida in linea a STEP 7.
Figura 5-2 Accoppiamento di rete tra PROFINET e PROFIBUS tramite IE/PB Link
In questo modo è possibile collegare a PROFINET sia slave DPV0 che DPV1.
Per informazioni su come collegare uno slave DP a un sistema IO PROFINET consultare il
capitolo Collegamento di uno slave DP a un sistema PROFINET IO tramite IE/PB Link
(Pagina 124).
Requisiti
● STEP 7 V13 SP1 o superiore
● S7-1500 CPU dalla versione firmware V1.7
● CPU ET 200SP dalla versione firmware V1.7
● CPU 1516pro-2 PN dalla versione firmware V2.0
● S7-1500 Software Controller dalla versione firmware V1.7
● CPU S7-300/400
Figura 5-5 Assegnazione dei numeri dei dispositivi PN per l'IE/PB Link
Risultato
Lo slave DP è stato collegato al sistema IO PROFINET.
Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni sull'IE/PB Link consultare il manuale Accoppiamento ad altra rete
IE/PB Link PN IO (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/19299692).
Funzionalità I Device
La funzionalità "I Device" (IO Device intelligente) di una CPU consente di scambiare dati con
un IO Controller e di utilizzare così la CPU ad es. come unità di preelaborazione intelligente
di processi parziali. L'I Device è collegato a un IO Controller di livello superiore nel ruolo di
IO Device.
La preelaborazione è assicurata dal programma utente nell'I Device. I valori di processo
acquisiti nella periferia centrale o decentrata (PROFINET IO o PROFIBUS DP) vengono
preelaborati dal programma utente e messi a disposizione dell'IO Controller.
Campi di impiego
Campi di impiego dell'I Device:
● Elaborazione distribuita
Un compito di automazione complesso può essere suddiviso in unità/processi parziali più
piccoli in modo da rendere i processi maggiormente comprensibili e semplificare i compiti
parziali.
● Suddivisione in processi parziali
Grazie all'impiego degli I Device i processi grandi, complessi e con ampia distribuzione
possono essere suddivisi in diversi processi parziali con una struttura più chiara delle
interfacce. A loro volta questi processi parziali possono essere memorizzati in singoli
progetti STEP 7 che, successivamente, possono essere uniti in un progetto unico.
● Protezione del know how
Le parti dell'impianto non vengono fornite con un progetto STEP 7 ma solo con un file
GSD per la descrizione dell'interfaccia dell'I Device. Il know-how del programma utente
non deve quindi più essere rivelato.
Proprietà
Proprietà dell'I Device:
● Disaccoppiamento dei progetti STEP 7
I progetti STEP 7 possono essere completamente separati per chi crea e per chi utilizza
un I-Device. L'interfaccia tra i progetti STEP 7 è costituita dal file GSD. perciò è possibile
l'accoppiamento con IO Controller standard attraverso un'interfaccia normalizzata.
● Comunicazione in tempo reale
L'I Device viene messo a disposizione di un sistema PROFINET IO deterministico tramite
un'interfaccia PROFINET IO e quindi supporta la comunicazione in Real Time e
Isochronous Real Time.
Vantaggi
L'I Device offre i seguenti vantaggi:
● Accoppiamento semplice di IO Controller
● Comunicazione in tempo reale tra IO Controller
● Minore carico dell'IO Controller grazie alla distribuzione della capacità di calcolo tra gli I
Device
● Minor carico di comunicazione grazie all'elaborazione locale dei dati di processo
● Struttura chiara grazie all'elaborazione dei compiti parziali in progetti STEP 7 separati.
Principio di base
Un I Device è integrato in un sistema IO come un IO Device standard.
L'unità 1 e l'unità 2 sono costituite rispettivamente da un I Device con periferia centrale. L'I
Device insieme al sistema di periferia decentrata (ad es. ET 200) costituisce l'unità 3.
Il programma utente nell'I Device provvede alla preelaborazione dei dati di processo,
operazione per la quale esso necessita di dati predefiniti (ad es. dati di riferimento) dall'IO
Controller di livello superiore. L'I Device mette a disposizione dell'IO Controller superiore dei
risultati (ad es. stato del suo compito parziale).
Introduzione
In questo capitolo viene descritto lo scambio di dati tra sistema IO superiore e subordinato.
Aree di trasferimento
Le aree di trasferimento costituiscono un'interfaccia con il programma utente della CPU I
Device. Gli ingressi vengono elaborati nel programma utente e le uscite sono il risultato di
un'elaborazione nel programma utente.
Nelle aree di trasferimento vengono approntati i dati per la comunicazione tra IO Controller e
I Device. Un'area di trasferimento comprende un'unità di informazione che viene scambiata
in modo coerente tra IO Controller e I Device. Per maggiori informazioni sulla progettazione
e sull'utilizzo delle aree di trasferimento consultare il capitolo Progettazione degli I-Device
(Pagina 134).
I dati di uscita dell'IO Controller sono i dati di ingresso dell'I Device. In modo analogo, i dati
di ingresso dell'IO Controller sono i dati di uscita dell'I Device.
Introduzione
In linea di principio sono disponibili due modalità di progettazione:
● Configurazione di un I-Device all'interno di un progetto
● Configurazione di un I-Device che viene utilizzato in un altro progetto o in un altro sistema
di engineering.
Quando si configura un I-Device per un altro progetto o un altro sistema di engineering,
STEP 7 consente di esportare un I-Device configurato in un file GSD. Il file GSD si importa
nell'altro progetto o nell'altro sistema di engineering come gli altri file GSD. In questo file
GSD sono memorizzate ad es. le aree di trasferimento per lo scambio dei dati.
5. Nella casella di riepilogo "IO Controller assegnato" è possibile selezionare l'IO Controller.
Una volta selezionato l'IO Controller, nella vista di rete vengono visualizzati il
collegamento in rete e il sistema IO tra i due dispositivi.
8. Per ogni area di trasferimento nella navigazione tra le aree viene generata una sola voce.
Selezionando una di queste voci è possibile modificare, correggere e commentare i
dettagli dell'area di trasferimento corrispondente.
Introduzione
Questo semplice esempio di programmazione spiega come utilizzare le aree di trasferimento
di un I-Device.
Presupposti
È stato configurato un I-Device.
Operazioni necessarie
Per svolgere questo compito, eseguire le seguenti operazioni:
1. Progettazione dell'area di trasferimento
2. Programmazione dell'I-Device
3. Programmazione dell'IO Controller
Programmazione dell'I-Device
Per creare l'esempio di programma per l'I-Device procedere nel seguente modo:
1. In "Blocchi di programma" > "Inserisci nuovo blocco" della navigazione del progetto
creare una nuova funzione con il linguaggio di programmazione SCL e chiamarla
"preprocessing". Aprire la funzione.
2. Creare le seguenti variabili nell'interfaccia della funzione "preprocessing":
3. Scrivere il seguente codice di programma nella finestra delle istruzioni della funzione
"preprocessing":
#result:=#input 1&#input 2;
3. Scrivere nella finestra delle istruzioni della funzione "further processing" il seguente
codice di programma:
#output:=#result;
4. Richiamare la funzione "further processing" in OB di ciclo, ad es. nell'OB1.
5. Collegare nel seguente modo la funzione "further processing" con l'OB di ciclo:
Risultato
In questo modo l'IO Controller e l'I-Device possono scambiarsi i dati attraverso le aree di
trasferimento di ingresso e di uscita.
Nota
I messaggi di diagnostica della periferia possono essere elaborati nel programma utente
della CPU I-Device e da qui essere inoltrati all'IO Controller di livello superiore attraverso
le aree di trasferimento.
Nota
Particolarità dell'avvio dell'IO Controller di livello superiore
Diversamente dalla segnalazione del ripristino della stazione degli IO Device nell'IO
Controller, che viene realizzato per intero mediante il richiamo dell'OB 86, la segnalazione
del ripristino della stazione di un IO Controller superiore nell'I-Device è suddivisa in 2 parti:
1. Richiamo dell'OB 86: vengono impostati i valori iniziali per le uscite dell'I-Device. Tuttavia
i valori di ingresso non sono ancora validi; lo diventeranno solo con il richiamo dell'OB 86
nell'IO Controller sovraordinato.
2. Richiamo dell'OB 83 per ogni area di trasferimento di ingresso; con questo richiamo viene
visualizzata la validità di un'area di trasferimento di ingresso. L'avvio dell'I-Device è
concluso solo quando è stato richiamato l'OB 83 per le aree di trasferimento
dell'ingresso. Questa operazione può subire un forte ritardo o non essere eseguita affatto
nella seguente situazione:
– L'IO Controller sovraordinato è in STOP: l'OB 83 viene richiamato solo al passaggio
STOP-RUN dell'IO Controller superiore.
– La comunicazione IRT è disturbata (guasto del master Sync, errore di topologia...).
L'OB 83 viene richiamato solo quando la comunicazione IRT è stabilita.
Ulteriori informazioni
Ulteriori informazioni sul trattamento degli errori all'accesso diretto alla periferia sono
riportate nella Guida in linea a STEP 7 nel trattamento degli errori.
Introduzione
Le seguenti raccomandazioni per la configurazione e la progettazione di un sistema IO
utilizzando gli I Device sono utili per contenere le larghezze di banda necessarie per la
comunicazione.
I seguenti percorsi di comunicazione non devono sovrapporsi:
● Percorsi di comunicazione tra l'IO Controller e gli IO Device del suo sistema IO.
● Percorsi di comunicazione tra la CPU I Device e gli IO Device del proprio sistema IO.
Larghezza di banda
L'area di indirizzi delle aree di trasferimento progettate incide sulla larghezza di banda
utilizzabile dell'I Device.
● Larghezza di banda delle aree di trasferimento + larghezza di banda del sistema IO
subordinato = larghezza di banda complessiva utilizzata dall'I-Device
Se l'area indirizzi delle aree di trasferimento è troppo grande significa che è necessaria una
banda più ampia e quindi i tempi di aggiornamento possono prolungarsi.
Suggerimento: contenere il più possibile le dimensioni dell'area di indirizzi delle aree di
trasferimento.
Presupposti
● STEP 7 a partire dalla versione V13 ServicePack 1
● La CPU supporta PROFIenergy per gli I-Device, ad es. CPU 1215C DC/DC/DC dalla
versione firmware V4.2
● L'interfaccia PROFINET IO è utilizzata come I-Device e le aree di trasferimento sono
state create.
● Il programma utente nell'I-Device gestisce i comandi PROFIenergy
Spiegazione: negli I-Device le funzioni PROFIenergy devono essere programmate nel
programma utente con l'istruzione "PE_I_DEV" e i relativi blocchi ausiliari; negli IO Device
invece questa funzionalità viene fornita dal firmware. Il supporto di PROFIenergy si può
quindi attivare per le aree di trasferimento solo se anche il programma utente nell'I-
Device è stato opportunamente configurato.
Dopo aver completato la progettazione dell'I-Device, generare il relativo file GSD, quindi
importare questo file nel progetto dell'IO Controller. Il file GSD generato contiene una voce
indicante che l'I-Device supporta il profilo PROFIenergy.
Per l'indirizzamento dell'I-Device, ad es. per il comando PE "PE_START_END", impiegare
nell'I-Device l'ID hardware dell'area di trasferimento che supporta PROFIenergy.
Per l'indirizzamento dell'IO Controller per il comando PE "PE_I_DEV" impiegare l'ID
hardware dell'area di trasferimento alla quale vengono assegnati i dati per PROFIenergy
nell'IO Controller.
Per maggiori informazioni su PROFIenergy consultare il capitolo Risparmio energetico con
PROFIenergy (Pagina 263).
① PROFINET
② Assegnazione logica
Principi
L’accesso ai sottomoduli dello Shared Device viene distribuito tra i singoli IO Controller. Ogni
sottomodulo del Shared Device può essere attribuito esclusivamente ad un IO Controller.
Requisiti
● STEP 7 dalla versione V12 ServicePack 1
● L'IO Device supporta la funzione Shared Device, ad es. il modulo di interfaccia IM 155-
5 PN ST
● L'IO Controller supporta la funzione Shared Device, ad es. la CPU 1516-3 PN/DP dalla
versione firmware V1.1. o la CPU 1215 DC/DC/DC dalla versione firmware V4.1
Note:
● Una CPU configurata come I-Device si può utilizzare come Shared Device. Allo scopo si
deve creare in STEP 7 un file GSD per l'I-Device con "Esporta GSD". Il file GSD va poi
importato in un altro progetto e l'I-Device va assegnato all'IO-Controller qui contenuto. La
CPU deve supportare l'esportazione di GSD, ad es. CPU 1215C DC/DC/DC dalla
versione firmware V4.1.
Il numero max. di IO Controller che si possono assegnare a una CPU configurata come
Shared-I-Device è riportato nei dati tecnici nei manuali del prodotto della CPU.
Progettazione dell'accesso
Affinché i moduli e i sottomoduli di un IO Device possano essere assegnati a IO Controller
diversi, l'IO Device interessato deve trovarsi in più progetti. Ciascun IO Controller necessita
di un progetto proprio.
La definizione dei moduli e dei sottomoduli a cui può accedere l'IO Controller avviene nel
parametro "Shared Device" del modulo di interfaccia:
● Se l'accesso al modulo configurato deve essere eseguito dall'IO Controller locale,
selezionare il nome di quest'ultimo dall'elenco dei nomi.
● Se l'accesso invece non deve avvenire dall'IO Controller locale bensì dall'IO Controller di
un altro progetto, selezionare la voce "---".
Dal punto di vista dell'accesso, la configurazione può considerarsi coerente se ciascun
modulo o sottomodulo è stato assegnato ad un preciso progetto di un IO Controller.
Regole di configurazione
● Gli IO Controller che utilizzano lo Shared Device vengono creati in diversi progetti.
Accertarsi che in ogni progetto lo Shared Device sia configurato sempre in modo uguale
per ogni stazione. Soltanto un IO Controller può avere il pieno accesso ad un
sottomodulo. Incoerenze nella configurazione possono causare guasti allo Shared
Device.
● Se si attiva l'opzione "Utilizza router" per gli IO Controller, occorre impostare lo stesso
indirizzo di router in tutti i dispositivi.
● Gli indirizzi I/O di un modulo o di un sottomodulo sono editabili soltanto se quest'ultimo è
assegnato all'IO Controller nello stesso progetto.
● Uno Shared Device deve avere in ogni progetto lo stesso parametro IP e nome
dispositivo.
● L'intervallo di trasmissione deve essere uguale per tutti gli IO Controller che accedono
allo Shared Device.
● L'ID della sottorete S7 alla quale è collegato lo Shared Device deve essere uguale in tutti
i progetti.
● Se l'interfaccia PROFINET del Shared Device è assegnata all'IO Controller locale, sono
possibili le seguenti funzioni:
– Funzionamento IRT
– Avvio prioritario
– Parametrizzazione delle proprietà della porta
Condizioni generali
Poiché la configurazione Shared Device è distribuita su più progetti, si creano le seguenti
condizioni generali:
● Nella Vista indirizzi di ciascun IO Controller che accede ad un Shared Device mancano
gli indirizzi dei moduli e dei sottomoduli non assegnati a questo IO Controller.
● Nella verifica della coerenza, i moduli e i sottomoduli non assegnati non vengono
considerati nel calcolo della configurazione del Shared Device. L'utente deve verificare
che non venga superato il numero massimo di sottomoduli o di dati IO ciclici per il Shared
Device.
I dati relativi alle quantità massime sono riportati nella documentazione dei dispositivi
utiilzzati.
● Errori di progettazione, quali l'assegnazione di un modulo o di un sottomodulo a più IO
Controller, non vengono individuati da STEP 7.
● Le CPU caricate con la configurazione di un Shared Device, non contengono informazioni
volte ad indicare che questo IO Device è un Shared Device. I moduli ed i sottomoduli
assegnati ad altri IO Controller e quindi ad altre CPU, non sono presenti nella
configurazione caricata e non vengono pertanto visualizzati né nel server web della CPU
né sul display della stessa.
Presupposti
● STEP 7 dalla versione V12 ServicePack 1
● L'IO Controller supporta la funzione Shared Device, ad es. la CPU 1513-1 PN dalla
versione firmware V1.1.
● L'IO Device supporta la funzione Shared Device, ad es. il modulo di interfaccia IM 155-5
PN ST dalla versione firmware V2.0.
Nota
Qualora vengano apportate modifiche al Shared Device: Apportare le modifiche in tutti i
progetti sul Shared Device. Accertarsi che soltanto un IO Controller abbia accesso ad un
modulo o a un sottomodulo.
Compilazione e caricamento
Compilare e caricare una dopo l'altra nella CPU le configurazioni dei diversi IO Controller.
A causa della configurazione distribuita con progetti separati, in caso di parametrizzazione di
accesso errata, STEP 7 non segnala errori di coerenza. Esempi di parametrizzazione di
accesso errata:
● Più IO Controller accedono allo stesso modulo
● I parametri dell'indirizzo IP o gli intervalli di trasmissione non sono identici
Questi errori influiscono in primo luogo sul funzionamento e vengono segnalati ad es. come
errori di configurazione.
Nota
Quando si carica una progettazione nell'IO Controller i moduli o i sottomoduli non assegnati
nell'IO Device mantengono il loro stato di parametrizzazione in modo da assicurare
l'indipendenza dalle progettazioni degli altri IO Controller.
L'I-Device può essere configurato come variante GSD nel sistema PROFINET IO dei progetti
interessati. Dopo l'installazione l'I-Device compare in STEP 7 V13 in "Ulteriori
apparecchiature da campo > PROFINET IO > PLC e CP".
In ciascun progetto interessato si deve definire quali aree di trasferimento sono assegnate in
modo esclusivo all'IO Controller sovraordinato (default: tutte). Le rimanenti aree di
trasferimento vanno impostate su "---" (non assegnate). Questa impostazione fa sì che l'IO
Controller locale non disponga di accesso a questa area di trasferimento e possa essere
quindi assegnato ad un altro IO Controller in un altro progetto.
Gli indirizzi dal punto di vista dell'IO Controller possono essere modificati nella Vista
generale dispositivi. Per aprirla fare doppio clic sull'I-Device.
Figura 5-26 Indirizzi I/O delle aree di trasferimento nella vista generale dispositivi
Presupposti
● STEP 7 V13 o superiore
6. Salvare il progetto.
7. Fare clic sul pulsante "Esporta" (area "Modo di funzionamento" > "Configurazione I-
Device", sezionare "Esporta file di descrizione del dispositivo (GSD)").
Se non si modifica il nome nella finestra di dialogo di esportazione, il file GSD può avere,
ad esempio, un nome con il formato "GSDML-V2.31-#Siemens-PreConf_PLC-I-Device-
20130925-123456".
Ora i due progetti hanno uno Shared-I-Device con una configurazione identica. Nella fase
successiva si devono controllare gli accessi dell'IO Controller e i parametri dell'interfaccia
PROFINET dei diversi progetti.
Nota
Se si apportano modifiche all'I-Device (ad es. al numero o alla lunghezza delle aree di
trasferimento):
Esportare nuovamente l'I-Device come file GSD. Reinstallare il file GSD in tutti i progetti
che utilizzano l'I-Device come Shared Device. Accertarsi che soltanto un IO Controller
abbia accesso a una data area di trasferimento.
Compilazione e caricamento
Compilare e caricare una dopo l'altra nella CPU le configurazioni dei diversi IO Controller.
A causa della configurazione distribuita con progetti separati, in caso di parametrizzazione di
accesso errata, STEP 7 non segnala errori di coerenza. Esempi di parametrizzazione di
accesso errata:
● Più IO Controller accedono allo stesso modulo
● I parametri dell'indirizzo IP o gli intervalli di trasmissione non sono identici
Questi errori influiscono in primo luogo sul funzionamento e vengono segnalati ad es. come
errori di configurazione.
Nota
Quando si carica una progettazione nell'IO Controller i moduli o i sottomoduli non assegnati
nell'IO Device mantengono il loro stato di parametrizzazione in modo da assicurare
l'indipendenza dalle progettazioni degli altri IO Controller.
Introduzione
Questo capitolo descrive la funzionalità Shared Input/Shared Output interno/a al modulo
(MSI/MSO) per i moduli di periferia che vengono utilizzati in PROFINET.
Grazie alla funzionalità Shared Output interno al modulo (MSO) un'unità di uscite può
mettere a disposizione i suoi dati d'uscita per un max. quattro IO controller. Un IO Controller
ha accesso in scrittura ai canali del modulo di uscite. Inoltre fino a tre IO Controller possono
accedere ai canali in lettura.
Vantaggi di MSI/MSO
Le funzioni Shared Input interno al modulo/ Shared Output interna al modulo offrono i
seguenti vantaggi:
● Rilevamento in tempo reale in più di una CPU
● Costi minori rendendo superfluo l'impiego di dispositivi IO e moduli addizionali
● Minor ingombro rendendo superfluo l'impiego di dispositivi IO e moduli addizionali
● Minor carico della comunicazione grazie all'assenza di comunicazione CPU-CPU
● Niente costi di programmazione addizionali per la comunicazione CPU-CPU
Sottomoduli MSI
Con la configurazione MSI di un modulo d'ingresso i valori d'ingresso di tutti i canali vengono
copiati in un sottomodulo di base e in max. tre ulteriori sottomoduli MSI. I canali del modulo
sono quindi presenti nel sottomodulo di base e nei sottomoduli MSI con valori di ingresso
identici. Se si utilizza il modulo in uno Shared Device si possono assegnare i sottomoduli
MSI a max. tre IO Controller. Ciascun IO Controller può accedere in lettura agli stessi canali.
La figura seguente mostra un'unità di ingressi digitali con il sottomodulo di base e tre
sottomoduli MSI. Ogni sottomodulo è assegnato a un IO Controller. La diagnosi e la
parametrizzazione dell'unità di ingressi digitali sono possibili tramite il sottomodulo di base
dall'IO Controller 1.
① Accesso in lettura
② Parametrizzazione e diagnostica di sistema
Sottomoduli MSO
Con la configurazione MSO di un modulo di uscite i valori di uscita di tutti i canali del modulo
vengono copiati da un sottomodulo di base in fino a tre ulteriori sottomoduli MSO. I canali del
modulo sono quindi presenti nel sottomodulo di base e nei sottomoduli MSO con valori
identici. Se si utilizza il modulo MSO in uno Shared Device si possono assegnare i
sottomoduli MSI a max. tre IO Controller:
● L'IO Controller al quale è assegnato il sottomodulo di base ha accesso in scrittura alle
uscite del modulo. Il sottomodulo di base occupa quindi gli indirizzi di uscita
nell'immagine di processo dell'IO Controller.
● Gli IO Controller ai quali sono assegnati i sottomoduli MSI hanno accesso in lettura alle
uscite del modulo. I sottomoduli MSO occupano quindi gli indirizzi di ingresso
nell'immagine di processo degli IO Controller.
La figura seguente mostra un'unità di uscite digitali con il sottomodulo di base e tre
sottomoduli MSO. Ogni sottomodulo è assegnato a un IO Controller. La diagnosi e la
parametrizzazione dell'unità di uscite digitali sono possibili tramite il sottomodulo di base
dall'IO Controller 1.
① Accesso in scrittura
② Accesso in lettura
③ Parametrizzazione e diagnostica di sistema
Presupposti
● Software di progettazione STEP 7 V13 o superiore
● L'IO Device supporta MSI/MSO (ad es. IM 155-5 PN ST dalla versione firmware V2.0.0)
Procedimento
1. Inserire nella Vista di rete di STEP 7 un modulo di interfaccia IM 155-5 PN ST con
versione V2.0 o successiva.
2. Fare doppio clic sull'IO Device da inserire.
È necessario essere posizionati nella Vista dispositivi.
3. Prelevare i moduli di periferia dal catalogo hardware e collocarli in un posto connettore
adeguato.
4. Aggiungere ai moduli di periferia dei sottomoduli MSI/MSO:
– Moduli di ingresso: Selezionare il numero dei sottomoduli MSI in "Parametri dell'unità
> Configurazione DI" o "Configurazione AI" nell'area "Copia del modulo per Shared
Device (MSI)".
– Moduli di uscita: Selezionare il numero dei sottomoduli MSO in "Parametri dell'unità >
Configurazione DO" o "Configurazione AO" nell'area "Copia del modulo per Shared
Device (MSO)".
Accesso ad un Shared Device e progettazione della funzione Shared Input / Shared Output (MSI
/MSO) interne al modulo.
Le modalità di progettazione dell'accesso ad un Shared Device e della funzione MSI /MSO in
STEP 7 è illustrata in questa FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109736536).
① Manager di ridondanza
② Telegrammi di test
③ Client di ridondanza
Le due porte dell'anello di un dispositivo sono le porte che, in una topologia ad anello,
creano il collegamento con i due dispositivi adiacenti. La selezione e la definizione delle
porte dell'anello viene eseguita nella progettazione del relativo apparecchio (può essere
anche preimpostata).
Presupposti
● Tutti i dispositivi nell'anello supportano la procedura MRP.
● Sono state rispettate le regole sotto indicate per la topologia. STEP 7 controlla le regole
durante la compilazione e invia opportuni messaggi.
Topologia
La seguente figura mostra una possibile topologia per i dispositivi in un anello con MRP. I
dispositivi all'interno dell'ovale ombreggiato si trovano nel dominio di ridondanza.
Esempio di topologia ad anello con il metodo di ridondanza del supporto di trasmissione
MRP:
Figura 5-34 Esempio di topologia ad anello con il metodo di ridondanza del supporto di trasmissione MRP
Per la topologia ad anello con ridondanza del supporto di trasmissione secondo il metodo
MRP valgono le seguenti regole:
● Tutti i dispositivi devono essere collegati tra loro tramite le proprie porte per strutture ad
anello.
● Tutti gli apparecchi nell'anello devono far parte dello stesso dominio di ridondanza.
● Un dispositivo nell'anello assume la funzione di manager di ridondanza.
– Esattamente un dispositivo ha il ruolo di "Manager". Nessun altro dispositivo può
avere il ruolo "Manager". Oppure
– Più di un dispositivo nell'anello ha il ruolo di "Manager (auto)". I dispositivi con ruolo
"Manager (auto)" negoziano tra di loro chi debba assumere la funzione di manager
della ridondanza. In questo caso nessun dispositivo deve avere il ruolo "Manager".
● Tutti gli altri apparecchi nell'anello sono client di ridondanza.
● È possibile collegare ad anello max. 50 dispositivi.
I dispositivi senza funzione MRP ad es. possono essere collegati all'anello tramite uno
switch SCALANCE X o un PC con CP 1616.
Condizioni generali
MRP e RT
Il funzionamento RT è possibile con l'utilizzo dell'MRP.
Nota
La comunicazione RT viene interrotta (guasto della stazione) se il tempo di riconfigurazione
dell'anello è maggiore del tempo di controllo risposta selezionato dell'IO Device. Perciò
selezionare un tempo di controllo risposta dell'IO Device abbastanza grande.
MRP e IRT
Il funzionamento IRT non è possibile insieme all'MRP.
Se si vuole utilizzare in un anello la ridondanza del supporto di trasmissione insieme all'IRT,
utilizzare solo dispositivi che supportano MRPD.
Informazioni sull’S7-1500R/H
Informazioni sul metodo di ridondanza del supporto di trasmissione MRP con il sistema S7-
1500R/H ridondante sono disponibili al capitolo Configurazione di PROFINET IO in un
sistema S7-1500R/H ridondante (Pagina 279).
Progettazione di MRP
Per creare una configurazione PROFINET IO con MRP in STEP 7 procedere nel seguente
modo:
1. Creare un anello tramite i collegamenti delle porte nella vista topologica. Collegare
dapprima i dispositivi in una topologia lineare. Collegare la porta non utilizzata dell'ultimo
dispositivo della linea con la porta non utilizzata del primo dispositivo.
L'esempio seguente mostra una CPU 1516-3 PN/DP e due moduli di interfaccia IM
155-6 PN HF che sono collegati ad anello nella vista topologica di STEP 7.
Regole:
● Un anello può avere solo un apparecchio con il ruolo "Manager". Ulteriori apparecchi con
il ruolo "Manager" o "Manager (Auto)" non sono consentiti. Tutti gli altri dispositivi
possono avere solo il ruolo "Client".
● Se un anello non ha nessun dispositivo con il ruolo "Manager" deve comunque disporre
almeno di un dispositivo con il ruolo "Manager (Auto)". I dispositivi con il ruolo "Client"
possono essere presenti in un numero a scelta.
● Manager e client di un dominio MRP possono essere configurati in progetti diversi. Per
consentire la compilazione della configurazione nel progetto sprovvisto di manager, deve
essere attivata l'opzione "Manager di ridondanza esterno al progetto". Nella
configurazione ad anelli multipli, l'impostazione di quest'opzione deve essere identica per
ogni singolo dominio MRP.
Allarmi di diagnostica
Per visualizzare gli allarmi di diagnostica sullo stato MRP nella CPU locale attivare la casella
di scelta "Allarmi di diagnostica". È possibile generare i seguenti tipi di allarmi di diagnostica:
● Errori di cablaggio o delle porte
Vengono generati allarmi di diagnostica se si verificano i seguenti errori sulle porte per
struttura ad anello:
– Un nodo vicino della porta ad anello non supporta l'MRP.
– Una porta ad anello è stata collegata a una porta con configurazione diversa.
– Una porta ad anello è collegata alla porta ad anello di un altro dominio MRP.
● Interruzione / ripristino (solo manager di ridondanza)
In caso di interruzione dell'anello e di ripristino della configurazione originaria vengono
generati degli allarmi di diagnostica. Se questi allarmi si verificano entrambi entro 0,2
secondi significa che l'anello è stato interrotto.
È possibile reagire a questi eventi nel programma utente programmando la reazione
adeguata nell'OB di allarme di diagnostica (OB 82).
Riferimenti
Le modalità di configurazione di un anello MRP comune e della topologia con due progetti
sono riportate in questa FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109741671).
5.4.3 Media Redundancy with Planned Duplication of frames (MRPD, non per
S7-1500R/H)
Progettazione di MRPD
Non è necessario attivare esplicitamente MRPD in STEP 7. Se sono soddisfatti tutti i
requisiti MRPD la funzione è disponibile automaticamente.
La figura seguente mostra i livelli di ridondanza degli IO Device per una configurazione di
esempio con MRPD. I tre device nell'anello e lo switch hanno il tipo di ridondanza
"Ridondanza completa". Il device 4 ha il livello di ridondanza "Ridondanza parziale" perché il
collegamento tra switch e device non è ridondante.
① IO-Controller nell'anello
② IO Device nell'anello con livello di ridondanza "Ridondanza completa"
③ Switch nell'anello con livello di ridondanza "Ridondanza completa"
④ IO Device nella derivazione con il livello di ridondanza "Ridondanza parziale"
La figura seguente mostra come vengono visualizzati i livelli di ridondanza in STEP 7 per la
configurazione di esempio.
Anelli multipli
Per ottenere una maggiore disponibilità per le reti PROFINET IO con topologia a stella,
utilizzare gli anelli multipli.
In una configurazione ad anello multiplo diversi rami PROFINET si diramano da uno switch
(topologia a stella). I singoli rami PROFINET vanno da IO Device ad IO Device. Dall'ultimo
IO Device di ciascun ramo, dei cavi PROFINET ridondanti riportano allo switch.
Lo switch funge da manager. Il manager deve avere due porte ad anello per ogni anello. È
possibile avere diversi anelli, SCALANCE X414 dalla versione firmware V3.10 ad es.
supporta fino a 4 anelli.
Il manager controlla gli anelli singolarmente e verifica di volta in volta per un dato anello (un
dominio MRP) se il percorso di trasmissione è intatto utilizzando un’istanza MRP. È
necessaria un’istanza MRP per ogni anello collegato (STEP 7 la configura
automaticamente).
Requisiti
● SCALANCE X414 dalla versione V3.10
● SCALANCE X300 dalla versione V4.0 (progettato con il file GSD)
Nell’esempio lo switch 1 appartiene a due anelli MRP. L'anello 1 è formato dallo switch 1 e
dal PLC 1, l'anello 2 dallo switch 1 e dall'IO Device 1.
STEP 7 assegna automaticamente allo switch il ruolo "Manager". Agli altri dispositivi viene
attribuito il ruolo "Client".
Il manager si trova nel punto di incontro degli anelli 1 e 2 e li controlla indipendentemente
l’uno dall’altro servendosi di due istanze MRP.
Un’istanza MRP controlla se tutti i dispositivi dell’anello 1 sono accessibili, l’altra istanza
controlla se lo sono quelli dell’anello 2 (nell’esempio ogni anello è costituito da un unico
dispositivo).
Le istanze MRP possono essere configurate separatamente.
La seguente figura mostra entrambe le istanze MRP nel manager (interfaccia PROFINET
dello switch). Nell’esempio l’istanza MRP 1 controlla se i dispositivi del dominio MRP
"mrpdomain-1" sono accessibili. L’istanza MRP 2 ha il compito di controllare i dispositivi del
dominio MRP "mrpdomain-2".
Figura 5-41 Impostazione della ridondanza del supporto di trasmissione per gli anelli multipli
5.5.1 Introduzione
Proprietà
PROFINET IO è un sistema di comunicazione in tempo reale scalabile basato sul protocollo
di livello 2 per Fast Ethernet. Perciò con il metodo di trasmissione RT per i dati di processo
con criticità temporale e IRT per i processi di alta precisione e in sincronismo di clock sono
disponibili due livelli di comunicazione in tempo reale.
5.5.2 RT
PROFINET IO con comunicazione real-time (RT) è la soluzione ideale per il collegamento di
sistemi di periferia. Si tratta di una soluzione basata su Ethernet standard per apparecchi e
switch industriali diffusi in commercio utilizzati come componenti dell'infrastruttura. Non è
necessario un supporto hardware particolare.
Per utilizzare le funzioni PROFINET che aggiungono un plusvalore, come ad es. rilevamento
della topologia, diagnostica, sostituzione dei dispositivi senza supporto di memoria
estraibile/PG, occorre scegliere switch che soddisfano gli standard PROFINET secondo la
norma IEC 61158. Negli switch integrati dei dispositivi PROFINET e negli switch PROFINET
(ad es. della gamma SCALANCE) le funzioni PROFINET sono implementate secondo gli
standard PROFINET e possono essere utilizzate senza limitazioni per l'integrazione nel
sistema PROFINET IO (vedere anche il capitolo Componenti di rete attivi (Pagina 33)).
Meccanismi di switching
In SIMATIC gli switch soddisfano le caratteristiche del tempo reale in PROFINET attraverso
due meccanismi: "Store and Forward" e "Cut Through".
Cut Through
Nel procedimento Cut Through il pacchetto dei dati completo non viene bufferizzato
temporaneamente, ma trasmesso direttamente alla porta di destinazione non appena è stato
letto l'indirizzo di destinazione ed è stata determinata la porta.
In questo modo i tempi richiesti dal pacchetto di dati per attraversare lo switch diventano
minimi e non dipendono dalla lunghezza del telegramma. Soltanto se il segmento di
destinazione, ovvero il tratto compreso fra la porta di destinazione e la porta dello switch
successivo, è occupato, i dati vengono memorizzati provvisoriamente in base alla priorità
con il metodo Store and Forward.
5.5.3 IRT
Vantaggi
PROFINET con IRT è una comunicazione sincronizzata a intervalli di tempo riservati. IRT
offre la possibilità di controllare applicazioni a criticità temporale, come ad es. le applicazioni
Motion Control, tramite PROFINET. Inoltre IRT offre ulteriori vantaggi:
● Determinismo di alta precisione, massima qualità di regolazione e quindi ad es. un
posizionamento esatto degli assi
● Integrazione semplice e flessibile dei dispositivi PROFINET per le applicazioni in tempo
reale nelle reti aziendali esistenti
● Tempi di reazione minimi e massimo determinismo grazie alla larghezza di banda
riservata, quindi idoneo anche per applicazioni con max. requisiti di performance (ad es.
regolazione di pressione/posizione nelle presse; riconoscimento dell'etichettatura nelle
macchine per imballaggio)
● Comunicazione standard sicura parallela alla comunicazione in tempo reale attraverso lo
stesso mezzo di trasmissione
● È possibile continuare a utilizzare i componenti standard del sistema PROFINET IO al di
fuori del dominio Sync
Nota
IWLAN e IRT
I dispositivi PROFINET collegati a PROFINET IO attraverso degli Access Point non
supportano l'IRT.
Sincronizzazione
Il presupposto per la comunicazione IRT è un clock di sincronizzazione per tutti i dispositivi
PROFINET in un dominio Sync per la distribuzione di una base di tempo comune. Questa
sincronizzazione di base consente di ottenere un sincronismo del ciclo di trasmissione dei
dispositivi PROFINET in un dominio Sync.
Un master Sync dà la cadenza e gli slave Sync si sincronizzano su questa cadenza. Sia un
IO Controller che un IO Device può assumere il ruolo di master Sync. Il guasto del master
Sync comporta il guasto di tutti gli IO Device con IRT.
I master Sync e gli slave Sync sono sempre nodi di un dominio Sync. All'interno del dominio
Sync viene riservata un'ampiezza della banda per la comunicazione IRT. La comunicazione
real-time e non real-rime (comunicazione TCP/IP) è possibile al di fuori dell'ampiezza di
banda riservata.
Proprietà RT IRT
Tipo di trasmissione Priorità dei telegrammi RT in base alla prio- Switching in funzione del percorso basa-
rità Ethernet (tag VLAN) to su una pianificazione del percorso di
comunicazione; nessuna trasmissione di
frame TCP/IP nell'intervallo di tempo
con la comunicazione IRT.
Determinismo Varianza della durata della trasmissione Trasmissione esatta pianificata, i mo-
dovuta alla condivisione della larghezza di menti di invio e ricezione sono garantiti
banda con altri protocolli (ad es.TCP/IP) per qualsiasi topologia.
È necessario il supporto hardware Non richiesto Necessario
tramite speciali Ethernet Control-
ler
Applicazione in sincroniscmo di - Sì
clock
Momento di avvio dell'applicazio- - Momenti per la ricezione dei dati esat-
ne con sincroniscmo di clock tamente pianificati. L'applicazione può
essere avviata in sincronismo con il
ciclo.
Introduzione
Per progettare un sistema PROFINET IO con IRT è necessario configurare i dispositivi
PROFINET IO. Questi dispositivi PROFINET devono supportare l'IRT. Specificare quale
dispositivo dovrà sincronizzare gli altri dispositivi come master Sync. A tal fine configurare un
dominio Sync con un master Sync e almeno uno slave.
Presupposti
● È presente un sistema IO con un IO Controller e almeno un IO Device.
● È stata progettata la topologia per il sistema IO.
● I dispositivi supportano IRT.
Procedimento
Per abilitare un sistema IO esistente per l'utilizzo di IRT procedere nel seguente modo:
1. Selezionare l'interfaccia PROFINET dell'IO Controller.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi fino a "Opzioni ampliate > Impostazioni Realtime >
Sincronizzazione".
5. Nella finestra di ispezione spostarsi fino a "Opzioni ampliate > Impostazioni Realtime >
Sincronizzazione".
3. Nella finestra di ispezione spostarsi sul nodo del dominio Sync desiderato.
① Percorso condiviso
Figura 5-52 Applicazione multi contoller con percorso condiviso
Nella figura seguente i due sistemi PROFINET IO non utilizzano percorsi condivisi.
Impostazione della limitazione dell’alimentazione di dati nella rete per una CPU
Per impostare la limitazione dell’alimentazione dei dati nella rete procedere nel seguente
modo:
1. Selezionare l’interfaccia della CPU nella vista di rete di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su "Proprietà > Generale > Opzioni avanzate >
Opzioni dell'interfaccia".
3. Attivare o disattivare la casella di scelta "Limita alimentazione dati nella rete".
Performance Upgrade
Il Performance Upgrade realizza l’Application Class "High Performance" della specifica
PROFINET V2.3.
Performance Upgrade offre una serie di misure finalizzate, per PROFINET con
comunicazione IRT, al raggiungimento dei seguenti vantaggi:
● Riduzione dei ritardi del tempo di esecuzione negli IO Device
● Aumento dell’ampiezza di banda per i dati IO ciclici
● Riduzione dell’ampiezza di banda occupata dai telegrammi PROFINET
● Riduzione degli intervalli di trasmissione
Grazie all'ottimizzazione realizzata con Performance Upgrade è possibile gestire il sistema
PROFINET IO con più nodi a fronte dello stesso intervallo di trasmissione o con un intervallo
di trasmissione minore mantenendo lo stesso numero di nodi.
Con PROFINET finora era possibile raggiungere intervalli di trasmissione di 250 µs.
Con il Performance Upgrade con procedimento Fast Forwarding, Dynamic Frame Packing e
frammentazione ora è possibile raggiungere intervalli di trasmissione in sincronismo di clock
fino a 125 µs a prescindere dalla performance della CPU (vedere i dati tecnici nei manuali
del prodotto). Gli intervalli di trasmissione brevi consentono comunque la comunicazione
standard.
Il Performance Upgrade è utile per realizzare applicazioni con requisiti elevati di velocità e
intervalli di trasmissione.
① Il frame PROFINET IO contiene i dati utili per tutti e 3 gli IO-Device (verde, blu, arancione).
② Il frame PROFINET IO raggiunge il primo IO-Device. L'IO-Device preleva i suoi dati utili (verde)
dal frame e inoltra il restante frame.
③ Il frame PROFINET IO contiene i dati utili per due IO-Device (blu, arancione).
④ Il frame PROFINET IO raggiunge il secondo IO-Device. L'IO-Device preleva i suoi dati utili
(blu) dal frame e inoltra il restante frame.
⑤ Il frame PROFINET IO contiene i dati utili per un IO Device (arancione).
⑥ Il frame PROFINET IO raggiunge l'ultimo IO-Device. L'IO-Device accoglie l'intero frame com-
presi i dati utili (arancione).
Gruppi DFP
Dynamic Frame Packing raggruppa automaticamente gli IO Device che supportano
Performance Upgrade in gruppi DFP. Gli IO Device si possono raggruppare in gruppi DFP
se sono ordinati in fila lungo una linea e hanno lo stesso tempo di aggiornamento e di
controllo della risposta. Non appena si supera una dimensione max. del frame per il gruppo
DFP o si raggiunge un numero max. di membri per un gruppo DFP, Dynamic Frame Packing
apre automaticamente un nuovo gruppo DFP.
In STEP 7 i gruppi DFP vengono visualizzati in “Gestione dominio > Domini Sync > Nome
del dominio di sincronizzazione > Nodi” nel campo “IO Device”.
Nota
Dynamic Frame Packing con tempi di controllo risposta brevi
Se si imposta il parametro "Numero dei cicli di aggiornamento accettati senza dati IO" a più
di 31 per un IO Device, Dynamic Frame Packing non inserisce questo IO Device in un
gruppo DFP.
5.6.2 Frammentazione
La trasmissione di un frame Ethernet standard completo con dati TCP/IP dura fino a 125 µs.
Il tempo di ciclo per i dati PROFINET IO non può essere ridotto a piacere.
Il Performance Upgrade utilizza il procedimento di frammentazione che suddivide i
telegrammi TCP/IP in telegrammi parziali. Tramite diversi clock di trasmissione, i telegrammi
parziali vengono trasmessi al dispositivo di destinazione nel quale vengono ricomposti per
ricostituire il telegramma TCP/IP originale.
La frammentazione è il requisito necessario per tempi di ciclo inferiori ai 250 µs. In questi
intervalli di trasmissione brevi è possibile utilizzare una maggiore ampiezza di banda per i
dati IO ciclici perché i frammenti dei frame Ethernet standard occupano una larghezza di
banda decisamente minore che un frame Ethernet standard completo.
La figura seguente mostra il funzionamento del procedimento di frammentazione.
Nota
L'interfaccia PROFINET IO dell'IO Controller supporta la frammentazione se tutte le porte
sono disattivate tranne una.
① Avvio:
• Entrambi i frame PROFINET raggiungono l'IO Device.
Gli IO Device iniziano a verificare i frame in base al rispettivo ID
② Dopo 320 ns:
• Senza Fast Forwarding: l'IO Device sta ancora controllando l'ID del frame PROFINET.
• Con Fast Forwarding: l'IO Device riceve l'ID dal frame PROFINET e inoltra il frame.
③ Dopo 1440 ns:
• Senza Fast Forwarding: l'IO Device riceve l'ID dal frame PROFINET e inoltra il frame.
• Il frame PROFINET con Fast Forwarding "è in vantaggio" rispetto al frame PROFINET
senza Fast Forwarding.
Requisiti
● CPU S7-1500 a partire dalla versione firmware V2.0
Per impostare una maggiore ampiezza di banda per i dati IO ciclici per il sistema
PROFINET IO procedere come segue:
1. Selezionare il sistema IO nella vista di rete di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su “Proprietà > Generale > PROFINET > Gestione
dominio > Domini Sync > Nome dominio Sync > Dettagli”.
3. Selezionare nella casella di riepilogo "Max. 90% dati IO ciclici. Focalizzazione sui dati IO
ciclici.".
Figura 5-60 Utilizzo di una maggiore ampiezza di banda per i dati IO ciclici
Nota
Utilizzo dell'ampiezza di banda per il funzionamento in sincronismo di clock
Se si utilizza il sistema PROFINET IO in sincronismo di clock, evitare l'impostazione per
l'utilizzo dell'ampiezza di banda "Max. 90% dati IO ciclici. Focalizzazione sui dati IO ciclici.".
Figura 5-62 Ottimizzazione delle impostazioni delle porte per intervalli di trasmissione brevi
Nota
Fast Forwarding e IPv6
Il funzionamento di Fast Forwarding con IPv6 non è supportato.
Non appena un IO Device nella sottorete utilizza un indirizzo IPv6, non è consentito attivare
il "Fast Forwarding".
La porta 2 dell’interfaccia X1 e le porte dei moduli di interfaccia sulla linea utilizzano le impo-
stazioni seguenti: supporto di trasmissione rame, lunghezza cavo < 20 m o tempo di propaga-
zione del segnale max. 0,12 µs
Attraverso le interfacce X2 e X3 della CPU o attraverso la porta libera alla fine della linea è
possibile creare un collegamento PG alla CPU.
Just in Time
Il tempo di reazione breve e affidabile di un sincronismo di clock si basa sul fatto che tutti i
dati vengono resi disponibili Just In Time. Il presupposto è un clock equidistante.
Compito di automazione
Nell'ambito del processo di produzione di alberi a camme è necessario che questi ultimi
vengano misurati con la massima precisione per assicurarne la massima qualità.
Caratteristica
A questo scopo è necessario un componente che sia in grado di misurare in modo sincrono
posizione ed escursioni delle camme.
Soluzione
Con un'unica rotazione dell'albero a camme, perciò, vengono misurati in modo sincrono tutte
le posizioni dell'albero e i relativi valori di misura (rosso). Il ciclo della macchina aumenta a
fronte di una precisione di misura uguale o migliore.
Vantaggi
Il tempo richiesto per le misure diminuisce.
Introduzione
In PROFINET IO è possibile utilizzare in sincronismo di clock in una CPU moduli di periferia
in sistemi di periferia decentrata, ad es. nei sistemi di periferia decentrata ET 200SP o ET
200MP.
Come i moduli di periferia, anche i moduli di interfaccia dei sistemi di periferia devono
supportare il sincronismo di clock.
Affinché all'inizio di ogni ciclo PROFINET IO successivo tutti i dati di ingresso siano pronti
per il trasporto attraverso la sottorete, l'inizio del ciclo di lettura della periferia viene anticipato
del tempo TI. TI è il "flash" per gli ingressi; in questo momento vengono letti tutti gli ingressi
sincronizzati. TI è necessario per compensare la conversione analogico-digitale, i tempi del
bus backplane e affini. Il tempo di anticipo TI può essere progettato da STEP 7 o dall'utente.
Si consiglia di fare assegnare TI automaticamente da STEP 7. L'impostazione standard di
STEP 7 garantisce un TI comune il minore possibile.
La sottorete trasporta i dati di ingresso all'IO Controller/master DP. L'applicazione viene
avviata in sincronismo con il ciclo, ovvero l'OB di allarme in sincronismo di clock viene
richiamato dopo un tempo di ritardo TV parametrizzabile. Il programma utente nell'OB di
allarme in sincronismo di clock determina la reazione del processo e appronta per tempo i
dati di uscita entro l'inizio del successivo ciclo di dati. La lunghezza del ciclo di dati (intervallo
di trasmissione/tempo di ciclo DP) viene sempre progettata dall'utente.
TO è il tempo per la compensazione del bus backplane e della conversione digitale-analogico
all'interno dell'IO Device/dello slave DP. TO è il “flash” per le uscite. In questo momento
vengono emesse le uscite sincronizzate. Il tempo TO può essere progettato da STEP 7 o
dall'utente. Si consiglia di fare assegnare TO automaticamente da STEP 7. STEP 7 calcola
automaticamente un TO comune il minore possibile.
5.7.4.1 Introduzione
Progettazione in sintesi
Introduzione
Qui di seguito è descritta la progettazione del sincronismo di clock di un modulo sulla base
del sistema di periferia decentrata ET 200MP come IO Device. Il procedimento tuttavia è
valido anche per altri sistemi di periferia decentrata (ad es. ET 200S o ET 200SP).
L'IO Controller è una CPU S7-1500.
Presupposti
● La vista di rete in STEP 7 è aperta.
● È stata collocata una CPU S7-1500 (ad es. CPU 1516-3 PN/DP).
● Un modulo di interfaccia IM 155-5 PN HF (ET 200MP) è collocato e collegato in rete con
la CPU tramite PROFINET IO.
● Esistono tutti i presupposti per una configurazione IRT, ovvero:
– Le porte delle interfacce PROFINET collegate in rete della CPU e del modulo di
interfaccia sono interconnesse (progettazione della topologia).
– La classe RT dell’interfaccia PROFINET del modulo di interfaccia è impostata su "IRT"
(campo "Opzioni avanzate > Impostazioni Realtime > Sincronizzazione").
– I ruoli “Master Sync” e “Slave Sync” sono assegnati per le interfacce PROFINET della
CPU e del modulo di interfaccia (nelle proprietà di un’interfaccia PROFINET: campo
“Opzioni avanzate > Ridondanza del supporto di trasmissione > Impostazioni
dominio”).
Procedimento
Per creare un collegamento tra periferia e programma utente in sincronismo di clock
procedere nel modo seguente:
1. Selezionare l'IM 155-5 PN HF nella vista di rete di STEP 7. Commutare nella vista
dispositivi.
2. Inserire un modulo di periferia utilizzabile in sincronismo di clock (ad es. DI 16 x
24VDC HF).
Riferimenti
Esempi di parametrizzazione e impostazioni possibili per il sincronismo di clock per la
periferia decentrata e gli azionamenti in STEP 7 sono riportati in questa FAQ in Internet
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109480489).
Presupposti
● È stata creata una configurazione in sincronismo di clock in STEP 7.
● È stato creato un OB di allarme in sincronismo di clock Synchronous Cycle (OB 6x).
● L'OB di allarme in sincronismo di clock è aperto.
Nota
Suggerimento: Per evitare che vengano restituiti all’OB 6x dei dati incoerenti, rinunciare
all'utilizzo delle istruzioni "DPRD_DAT" e "DPWR_DAT" (accesso ai dati diretto) nell'OB di
allarme in sincronismo di clock.
Nel momento TI i valori di processo vengono letti in sincronismo di clock nella periferia.
L’elaborazione dei dati nel modello IPO si conclude all’interno di un ciclo di dati T_DC. I dati
di uscita sono sempre disponibili nella periferia nel successivo ciclo di dati T_DC al momento
TO.
Con il modello IPO risulta un tempo di elaborazione dal "morsetto di ingresso" al "morsetto di
uscita" costante pari a TI + T_DC + TO.
Come tempo di reazione del processo è possibile garantire TI + 2×T_DC + TO.
Nel momento TI i valori di processo vengono letti in sincronismo di clock nella periferia. Nel
modello OIP i dati vengono elaborati in due cicli di applicazione. I dati di uscita sono sempre
disponibili nella periferia nel successivo ciclo di applicazione nel momento T_DC + TO.
Con il modello OIP risulta un tempo di elaborazione dal "morsetto di ingresso" al "morsetto di
uscita" costante pari a TI + ciclo di applicazione + T_DC + TO.
Come tempo di reazione del processo è possibile garantire TI + 2 x ciclo di applicazione +
T_DC + TO.
Definizione
Gli IO Device che non sono dotati di uno slot per un supporto di memoria estraibile (ad es.
ET 200SP, ET 200MP) o che supportano la funzionalità PROFINET sostituzione dispositivi
senza supporto di memoria estraibile/PG possono essere sostituiti senza che sia inserito un
supporto di memoria con il nome del dispositivo memorizzato e senza che il nome del
dispositivo debba essere assegnato con il PG. All'IO Device sostituito il nome di dispositivo
non viene più assegnato dal supporto di memoria estraibile o dal PG bensì dall'IO Controller.
Per l'assegnazione del nome al dispositivo, l'IO Controller impiega la topologia progettata e
le correlazioni con i nodi vicini rilevate dagli IO Device.
Nota
Quando si sostituisce un dispositivo assicurarsi che i cavi PROFINET siano nuovamente
inseriti nelle porte corrette come progettato in STEP 7.
In caso contrario l'impianto non si avvia.
Vantaggi
La funzionalità PROFINET "Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria
estraibile/PG" offre i vantaggi seguenti:
● Dopo la sostituzione, l'IO Device riceve il nome automaticamente dall'IO Controller. Non è
più necessario assegnare il nome del dispositivo con il PG o con un supporto di memoria
estraibile.
● Non è necessario un supporto di memoria estraibile per l'IO Device sostituito.
● Assegnazione dei nomi ai dispositivi semplificata per le macchine in serie che hanno la
stessa configurazione e la stessa topologia prefissata. Non è più necessario assegnare i
nomi ai dispositivi manualmente tramite supporto di memoria estraibile/PG.
Figura 5-74 Esempio di configurazione della sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile
Per la sostituzione del dispositivo l'IO Controller dispone delle informazioni seguenti:
Presupposti
Il dispositivo PROFINET sostituito non ha un nome.
Nota
Se si inserisce un dispositivo con la funzionalità PROFINET sostituzione dei dispositivi
senza supporto di memoria estraibile/PG in un punto diverso da quello definito nella
progettazione, al dispositivo viene assegnato un altro nome.
Prima di riutilizzare un dispositivo inserito nel punto sbagliato resettarlo allo stato di
fornitura.
Introduzione
In un sistema di automazione può essere necessario sostituire gli IO Device. Solitamente
agli IO Device viene assegnato un nome dispositivo inserendo un supporto di memoria
estraibile oppure tramite il PG. La CPU identifica l'IO Device da questo nome.
Con determinati presupposti un IO Device può essere sostituito senza inserire un supporto
di memoria estraibile (ad es. memory card) o senza PG.
Presupposti
● La topologia del sistema PROFINET IO con i rispettivi IO Device deve essere già stata
progettata.
Con la progettazione della topologia vengono comunicate al sistema PROFINET IO e
all'IO Controller le correlazioni con i nodi vicini di tutti i dispositivi PROFINET presenti nel
sistema PROFINET IO. Dalle correlazioni con i nodi vicini predefinite dalla topologia
prefissata e da quelle determinate in base ai dispositivi PROFINET reali, l'IO Controller è
in grado di identificare l'IO Device sostituito anche senza nome, di assegnargli il nome
progettato e l'indirizzo IP e quindi di reinserirlo nel traffico dei dati utili.
● Gli IO Device interessati del sistema di automazione devono supportare la sostituzione
dispositivi senza supporto di memoria estraibile.
Se alcuni IO Device del sistema di automazione non supportano la sostituzione dei
dispositivi senza supporto di memoria estraibile, per l'IO Device in questione viene
visualizzato un relativo messaggio.
Nota
Come dispositivi sostitutivi utilizzare soltanto degli IO Device nuovi oppure impostare
prima degli IO Device già parametrizzati nello stato di fornitura.
Presupposti
● L'IO Controller supporta l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome dispositivo di tutti gli
IO Device assegnati", ad es. la CPU 1215C DC/DC/DC dalla versione firmware V4.0
Effetti dell'opzione "Consenti sovrascrittura dei nomi dispositivi PROFINET di tutti gli IO Device
assegnati"
Quando è attivata l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome dispositivo PROFINET di tutti
gli IO Device assegnati", l'IO Controller (CPU) può sovrascrivere i nomi dei dispositivi
PROFINET degli IO Device nel sistema IO.
I sistemi IO utilizzabili più volte possono essere impiegati solo se l'opzione è attivata. Prima
di procedere alla sovrascrittura, l'IO Controller verifica la rispondenza del tipo dell'IO Device
con il tipo progettato.
Se non è stata attivata l'opzione corrispondente, l'IO Controller non potrà sovrascrivere i
nomi dispositivo degli IO Device. In questo caso sarà necessario, ad es. dopo una modifica
di un nome dispositivo PROFINET nella progettazione o in caso di una sostituzione del
dispositivo, assegnare manualmente il nome dispositivo PROFINET nell'IO Device oppure
cancellare il nome dispositivo dell'IO Device prima della messa in servizio automatica.
CAUTELA
Errore durante la messa in servizio parziale
Se si assegnano nomi di dispositivi errati durante una messa in servizio parziale o un
cablaggio errato, dopo aver corretto il cablaggio si devono eliminare i nomi manualmente
per garantire che un'assegnazione corretta.
AVVERTENZA
Nome del dispositivo PROFINET errato
Se è attivata l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome del dispositivo PROFINET di tutti
gli IO Device assegnati", i dispositivi collegati in modo errato possono ricevere dalla
progettazione un nome di dispositivo PROFINET errato.
A seconda della periferia collegata il funzionamento errato può causare la morte, gravi
lesioni o danni materiali.
Per evitare rischi, durante la sostituzione di un dispositivo verificare in ogni caso se il nuovo
dispositivo collegato è adeguato e se il collegamento porta corrisponde alla topologia di
riferimento progettata.
Procedimento
Per modificare l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome dispositivo PROFINET di tutti gli
IO Device assegnati" procedere nel seguente modo:
1. Nella vista di rete o nella vista dispositivi selezionare l'interfaccia PROFINET della CPU
per la quale si intende modificare l'opzione.
2. Selezionare l'area "Opzioni avanzate", sezione "Opzioni dell'interfaccia".
3. Modificare l'opzione.
Introduzione
I progetti per macchine di serie sono progetti STEP 7 che utilizzano una serie di funzioni
innovative per una facile progettazione e messa in servizio di soluzioni di automazione
flessibili per macchine di serie o macchine con struttura modulare.
Una configurazione hardware composta da un IO Controller e da un numero qualsiasi di IO
Device collegati rappresenta un "master del sistema PROFINET IO". Questo master è
progettato con una configurazione massima basata su un modello dalla quale è possibile
derivare diverse opzioni per le varie macchine di serie con, ad es., varianti costruttive del
sistema IO differenti.
Esempi applicativi
Per saperne di più su esempi applicativi relativi al controllo della configurazione a livello del
device, sul controllo di configurazione per sistemi IO e su sistemi IO utilizzabili più volte,
consultare il sito Internet (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/29430270).
Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni sui sistemi IO utilizzabili più volte consultare il capitolo Sistemi IO
utilizzabili più volte (Pagina 236).
Per ulteriori informazioni sul controllo di configurazione per i sistemi IO consultare il capitolo
Controllo di configurazione per i sistemi IO (Pagina 245).
Per ulteriori informazioni sul controllo di configurazione consultare il manuale di sistema
S7-1500, ET 200MP (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59191792).
La figura seguente mostra come si carica una soluzione di automazione con sistema IO
utilizzabile più volte in diversi sistemi di automazione e come si adatta sul posto un sistema
di automazione all'infrastruttura di rete esistente.
Principi
I componenti di automazione per una macchina comprendono un sistema PROFINET IO
costituito da un IO Controller (interfaccia PROFINET di una CPU) e dai rispettivi IO Device.
Impostando "Sistema IO utilizzabile più volte" nel sistema IO si trasforma il progetto STEP 7
in un "Progetto per macchine di serie".
L'impostazione "Sistema IO utilizzabile più volte" fa sì che STEP 7 esegua particolari
impostazioni e verifiche della configurazione. Tali impostazioni garantiscono che il sistema
IO sia un sistema chiuso e non dipenda da componenti esterni.
Presupposti
● STEP 7 V13 o superiore
● L'IO Controller supporta la funzione "Sistema IO utilizzabile più volte", ad es. una CPU
1512SP-1 PN dalla versione firmware V1.6.
Regole
Le seguenti regole valgono per un sistema IO utilizzabile più volte:
● Nessun IO Device deve essere configurato come Shared Device.
● Le porte dei dispositivi devono essere collegate.
I dispositivi per i quali non è stato progettato il collegamento porta, come ad es. il modulo
di interfaccia IM 154-6 IWLAN (ET 200pro PN), non sono utilizzabili con STEP 7 V13
come IO Device in un sistema IO utilizzabile più volte.
● Se un IO Device in un sistema IO utilizzabile più volte è un I-Device (CPU come IO
Device "intelligente"):
– Se l'I-Device ha un sistema IO subordinato, non deve essere collegato alla stessa
interfaccia PROFINET dell'IO Controller sovraordinato.
Nota: se l'I-Device è stato progettato con un file GSD PROFINET, STEP 7 non può
verificare che questa regola sia stata rispettata. In questo caso la verifica spetta
all'utente.
① I-Device nel sistema IO utilizzabile più volte. L'interfaccia PROFINET viene utilizzata come IO Device. Non è colle-
gato nessun altro sistema IO.
② Un sistema IO subordinato nell'I-Device è collegato a un'altra interfaccia PROFINET.
Figura 5-76 Esempio di configurazione di un sistema IO con I-Device utilizzabile più volte
Progettazione
L'impostazione che definisce se una configurazione è utilizzabile più volte può essere
attivata nelle proprietà del sistema IO.
Gli altri parametri dei dispositivi progettati vengono quindi impostati automaticamente da
STEP 7 e verificati durante la compilazione.
Condizioni generali
Per evitare che il progetto relativo a una macchina di serie presenti dipendenze da altri
dispositivi esterni alla macchina attenersi a quanto segue:
● Un progetto per macchine di serie è composto da un IO Controller e dai rispettivi IO
Device. Nel progetto per macchine di serie configurare quindi solo una CPU come IO
Controller e i rispettivi IO Device.
● Non utilizzare collegamenti bilaterali per la comunicazione, ma solo collegamenti
unilaterali o non specificati.
Spiegazione: per progettare la comunicazione in un progetto STEP 7 è anche possibile
impostare i parametri dell'indirizzo IP nel progetto. Tuttavia quest'operazione non è
possibile per sistemi IO utilizzabili più volte perché i parametri dell'indirizzo IP vengono
assegnati dall'IO Controller e dai rispettivi IO Device solo sul posto. Al momento della
progettazione quindi i parametri dell'indirizzo IP non sono noti.
Se si desidera progettare comunque la comunicazione con dispositivi su PROFINET, ad
es. con un coordinatore centrale, è possibile utilizzare solo meccanismi di comunicazione
di questo tipo i quali consentono un'assegnazione dinamica dei parametri dell'indirizzo IP
nel programma utente.
Esempio: Open User Communication
Se il dispositivo è progettato ad es. come punto finale attivo (iniziatore del collegamento),
i parametri dell'indirizzo IP possono essere mantenuti ad es. in un blocco dati. Solo al
momento della messa in servizio si assegnano al blocco dati i parametri dell'indirizzo IP
attualmente validi. Il sistema non supporta questo tipo dinamico di parametrizzazione
dell'indirizzo IP, vale a dire che se si modifica la configurazione del sistema, i parametri
dell'indirizzo IP non vengono adattati automaticamente.
L'utilizzo delle istruzioni per l'Open User Communication è descritto nella Guida in linea a
STEP 7 ricercando questa parola chiave.
Presupposti
● STEP 7 V13 o superiore
● L'IO Controller supporta la funzione "Sistema IO utilizzabile più volte", ad es. una CPU
1512SP-1 PN dalla versione firmware V1.6.
Procedimento
Nel seguito viene descritta la configurazione di una macchina di serie sull'esempio di una
CPU S7-1500-CPU.
Per creare un nuovo progetto per macchine di serie procedere come segue:
1. Creare un progetto.
2. Configurare una CPU come IO Controller, ad es. una CPU 1518-4 PN/DP dalla versione
firmware V1.5
3. Configurare gli IO Device necessari e assegnarli all'IO Controller.
4. Progettare il collegamento tra le porte dei dispositivi.
5. Selezionare il sistema IO in modo da poterne modificare le proprietà nella finestra di
ispezione.
6. Attivare la casella di scelta "Sistema IO utilizzabile più volte" nell'area "Generale" della
finestra di ispezione.
① Dopo il caricamento della configurazione dal progetto per le macchine di serie, l'IO Controller
non dispone di nome dispositivo e di indirizzo IP.
② Dopo il caricamento gli IO Device dispongono del nome e del numero di dispositivo, ma non
dell'indirizzo IP.
Presupposti
● Nella macchina è stato caricato un progetto per macchine di serie (vedere Configurazione
dei sistemi IO utilizzabili più volte (Pagina 240)).
● Il display è pronto oppure il tool per l'assegnazione dell'indirizzo IP e del nome dispositivo
è disponibile (ad es. PST Tool, STEP 7).
● Le porte dell'IO Controller e degli IO Device sono interconnesse come previsto dalla
progettazione.
Procedimento
Tener conto delle condizioni generali e delle istruzioni per la messa in servizio delle S7-
1500. Per ulteriori informazioni sulla messa in servizio di una CPU S7-1500 consultare il
manuale di sistema S7-1500, ET 200MP
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59191792).
Per adeguare sul posto una macchina di serie procedere nel seguente modo:
1. Collegare la macchina alla rete.
2. Collegare alla CPU il dispositivo per l'assegnazione dell'indirizzo IP e del nome
dispositivo, ad es. un PG/PC con il rispettivo software.
3. Assegnare l'indirizzo IP e il nome dispositivo all'IO Controller.
4. Avviare la CPU.
L'IO Controller assegnerà agli IO Device il nome dispositivo PROFINET adeguato e un
indirizzo IP univoco.
Per l'assegnazione è necessario rispettare le seguenti regole:
● I nomi dispositivo degli IO Device risultano dalla concatenazione dei seguenti
componenti, separati da un punto:
<Nome dell'IO Device configurato nel progetto per le macchine di serie>.<Nome del
rispettivo IO Controller impostato nel dispositivo>
● Gli indirizzi IP degli IO Device vengono definiti in base all'indirizzo IP progettato sul posto
per l'IO Controller e in base al numero di dispositivo (somma).
Nota
Accertarsi che non vengano generati indirizzi IP doppi nella sottorete durante
l'assegnazione. In questo caso l'IO Controller non assegna un nuovo indirizzo IP.
Nella seguente figura sono stati assegnati all'IO Controller della prima macchina il nome
dispositivo "m1" e l'indirizzo IP 192.168.1.10.
Alla seconda macchina sono stati assegnati il nome dispositivo "m2" e l'indirizzo IP
192.168.1.20.
I nomi dispositivo e gli indirizzi IP risultanti sono indicati nella figura.
Vedere anche
Configurazione dei sistemi IO utilizzabili più volte (Pagina 240)
Criterio
Il principio del controllo di configurazione è già noto a livello del dispositivo e consente un
impiego flessibile delle unità/dei moduli ("Ampliamenti futuri"). Sia per la periferia centrale
che per quella decentrata è possibile derivare diverse configurazioni da un'unica
progettazione.
Con le CPU S7-1500 dalla versione firmware V1.7 questo principio è applicabile anche al
livello dei sistemi IO. Esiste la possibilità di omettere, di aggiungere o di ridisporre in un
ordine diverso le stazioni (IO Device) di un sistema PROFINET IO in un impianto concreto.
Il controllo di configurazione per i dispositivi e il controllo di configurazione per i sistemi IO si
possono combinare tra loro; le funzioni sono indipendenti le une dalle altre.
Dalla configurazione massima di un sistema IO è possibile ricavare e utilizzare varianti
diverse. In un progetto di macchina in serie si può preparare un sistema modulare composto
da IO Device da adeguare in modo flessibile per le più diverse estensioni attraverso il
controllo di configurazione.
Sono disponibili i seguenti tipi di varianti:
● Variazione del numero di IO Device utilizzati
Gli IO Device opzionali per il controllo di configurazione si acquisiscono nella
configurazione attraverso il trasferimento del set di dati contenente la configurazione
desiderata nel programma utente.
● Variazione dell'ordine degli IO Device utilizzati
Il collegamento delle porte degli IO Device viene adeguato alla topologia utilizzata con il
trasferimento del set di dati contenente la topologia desiderata nel programma utente.
La figura seguente mostra come comandare due diverse configurazioni attraverso un IO
Device contrassegnato come opzionale nella vista di rete di STEP 7:
● Configurazione senza IO Device opzionale:
In questo caso è necessario trasferire un set di dati all'interfaccia PROFINET che
contiene l'informazione che nella configurazione non devono essere acquisiti IO Device
opzionali con l'aiuto dell'istruzione "ReconfigIOSystem".
● Configurazione con IO Device opzionale:
Presupposti
● L'IO Controller supporta il controllo di configurazione per i sistemi IO, ad es. CPU
1516-3 PN/DP dalla versione firmware V1.7
● STEP 7 V13 SP1 o superiore
● Le regole (Pagina 261) per la configurazione e il funzionamento di un progetto di
macchina in serie sono state rispettate.
Collegamento porte
Dalla versione V15.1, STEP 7 non richiede più il collegamento porte per gli IO Device
opzionali.
Nei seguenti casi è indispensabile impostare il collegamento porte tra i dispositivi del
sistema IO per i sistemi IO che si vogliono adeguare con il programma utente.
● È stato progettato IRT.
● È stato progettato MRP.
● Si sta utilizzando STEP 7 <= V15.
Procedimento
Per parametrizzare un IO Device come IO Device opzionale procedere come segue:
1. Creare un progetto.
2. Configurare una CPU S7-1500 con versione firmware V1.7 o superiore come IO
Controller
3. Configurare gli IO Device necessari e assegnarli all'IO Controller.
4. Selezionare l'IO Device da contrassegnare come opzionale.
5. Selezionare l'area "Interfaccia PROFINET [X1] > Opzioni avanzate".
6. Attivare l'opzione "IO Device opzionale".
Presupposti
● L'IO Controller supporta il controllo di configurazione per i sistemi IO, ad es. CPU
1516-3 PN/DP dalla versione firmware V1.7
● STEP 7 V13 SP1 o superiore
● Almeno un IO Device è stato parametrizzato come IO Device opzionale.
● Le regole (Pagina 261) per la configurazione e il funzionamento di un progetto di
macchina in serie sono state rispettate.
Procedimento
Osservare le avvertenze e le regole sulla messa in servizio nella documentazione di
SIMATIC S7-1500, delle CPU ET 200SP e della CPU 1516pro-2 PN.
La seguente descrizione del procedimento comprende solo i passi necessari per la
comprensione dell'attivazione di un IO Device opzionale comandata dal programma.
Per attivare o disattivare gli IO Device opzionali procedere nel seguente modo:
1. Creare un set di dati "CTRLREC" per l'istruzione "ReconfigIOSystem". Ulteriori
informazioni sulla struttura del set di dati sono disponibili nella Guida in linea a STEP 7.
Nota
Richiamare l'istruzione "ReconfigIOSystem" per tutti i valori del parametro MODE con lo
stesso set di dati di comando (CTRLREC)!
Se si utilizzano set di dati diversi per i valori del parametro MODE, la modifica della
configurazione risulta incoerente e vengono emessi messaggi di errore difficili da
interpretare.
MODE Descrizione
1 Tutti gli IO Device del sistema IO vengono disattivati richiamando l'istruzione tramite
MODE 1. L'istruzione "ReconfigIOSystem" utilizza internamente l'istruzione
"D_ACT_DP". Gli errori rilevati tramite D_ACT_DP vengono inoltrati da "ReconfigIO-
System" ai seguenti parametri di uscita:
• STATUS (codice di errore)
• ERR_INFO (identificazione HW dell' IO Device che ha causato l'errore).
In STATUS e ERR_INFO la CPU registra l'ultimo errore/l'ultimo ID HW rilevato sovra-
scrivendo un codice di errore esistente. Perciò oltre all'errore registrato potrebbero
essere presenti altri errori.
2 L'istruzione inoltra il set di dati per il controllo della configurazione effettiva del siste-
ma IO sull'interfaccia PROFINET indirizzata tramite LADDR (ID HW dell'interfaccia
PROFINET).
3 Gli IO Device non opzionali del sistema IO e gli IO Device elencati nel set di dati di
comando CTRLREC vengono attivati.
Gli IO Device opzionali non elencati nel set di dati CTRLREC rimangono disattivati.
Se il set di dati di comando CTRLREC elenca degli IO Device che fanno parte di
Docking Unit (IO Device alterni durante il funzionamento), il sistema PN IO si compor-
ta nel seguente modo:
• Se si richiama ReconfigIOSystem con MODE 3 gli IO Device delle Docking Unit
rimangono disattivati.
"ReconfigIOSystem"(REQ := "start_config_ctrl",
MODE := 1,
LADDR := 64,
CTRLREC := "myCTRLREC".ArrMachineConfig0,
END_REPEAT;
Ulteriori informazioni
Per informazioni sulla struttura di base del set di dati e sull'utilizzo dell'istruzione
"ReconfigIOSystem" consultare la Guida in linea a STEP 7.
Vedere anche
Parametrizzazione degli IO Device opzionali (Pagina 248)
Criterio
Una tipica applicazione per un progetto di macchine in serie è la realizzazione di un impianto
complessivo raggruppando diverse parti di impianto prese da un sistema modulare, che si
differenziano solo per la diversa disposizione nello spazio - ad es. nel caso dei sistemi di
trasporto. Ogni parte dell'impianto è composta da un'unità funzionale meccanica (rotaie o
nastri trasportatori) ed elettrica (alimentazione di corrente, IO Device con moduli di periferia,
sensori, attuatori, motori, connessione PROFINET per lo scambio di dati con il controllore
centrale...).
La figura seguente mostra come, sostituendo due segmenti di rotaia, si realizza un nuovo
sistema di trasporto che viene adeguato alle condizioni locali con uno scambio a monte.
Dal punto di vista dell'automazione non è necessario modificare il progetto per adeguare la
configurazione PROFINET.
La sequenza degli IO Device è determinata dal collegamento delle porte. Nelle proprietà
delle porte dei dispositivi IO si progettano di volta in volta la porta partner e quindi il
dispositivo adiacente collegato alla rispettiva porta locale. Se la porta partner deve essere
determinata dal programma utente, è necessario selezionare come porta partner l'opzione
"Partner impostato nel programma utente".
La figura seguente mostra la configurazione di uscita del sistema di trasporto sopra
rappresentato che consente una modifica dell'ordine degli IO Device collegati dal
programma utente. Nell'esempio l'ordine di IO-Device_2 e IO-Device_3 deve essere
comandato dal programma utente.
Figura 5-87 Esempio di configurazione: Parametrizzazione di una disposizione flessibile degli IO Device
Per stabilire come selezionare le impostazioni della porta partner occorre annotare per ogni
dispositivo e per ogni porta quale partner può essere preso in considerazione per un
collegamento.
● Se il partner è sempre lo stesso nelle diverse configurazioni previste, selezionare la porta
partner per questo partner.
● Se i partner variano nelle diverse configurazioni, selezionare "Partner impostato nel
programma utente".
Per l'esempio nella figura in alto risultano le seguenti impostazioni per le porte:
Presupposti
● L'IO Controller supporta il controllo di configurazione per i sistemi IO, ad es. CPU
1515-2 PN dalla versione firmware V1.7
● STEP 7 V13 SP1 o superiore
● Le regole (Pagina 261) per la configurazione e il funzionamento di un progetto di
macchina in serie sono state rispettate.
Procedimento
Per impostare la porta partner di una porta per il collegamento comandato dal programma
procedere come segue:
1. Selezionare l'interfaccia PROFINET del dispositivo (IO Controller o IO Device) di cui
impostare la porta.
2. Selezionare nelle proprietà dell'interfaccia PROFINET l'area "Interconnessione di porte"
(Opzioni avanzate > Porta [...] > Interconnessione di porte).
3. Selezionare dalla casella di riepilogo come porta partner "Partner impostato nel
programma utente".
4. Ripetere i passi da 1 a 3 per ogni porta da collegare attraverso il programma utente.
Vedere anche
Adattamento della disposizione degli IO Device nel programma (Pagina 258)
Presupposti
● L'IO Controller supporta il controllo di configurazione per i sistemi IO, ad es. CPU
1516pro-2 PN dalla versione firmware V1.7 come IO Controller.
● STEP 7 V13 SP1
● Almeno una porta partner è stata parametrizzata come "Partner impostato nel
programma utente".
● Le regole (Pagina 261) per la configurazione e il funzionamento di un progetto di
macchina in serie sono state rispettate.
Procedimento
Il procedimento equivale a quello per l'attivazione degli IO Device opzionali.
Solo la struttura del set di dati deve essere ampliata per l'assegnazione della porta
comandata dal programma. L'ampliamento è descritto nelle prossime sezioni.
Esempio: Struttura del set di dati per l'assegnazione delle porte partner
Per la struttura del set di dati sono necessari gli ID hardware delle porte.
Il set di dati deve essere inserito in un blocco dati ed essere trasferito all'interfaccia
PROFINET dell'IO Controller nel programma utente con l'istruzione "ReconfigIOSystem".
Poiché il parametro di ingresso RECORD dell'istruzione "ReconfigIOSystem" ha il tipo di dati
VARIANT è necessario prima creare un tipo di dati per il blocco dati.
Nelle sezioni che seguono è descritta la struttura del tipo di dati PLC e del blocco dati che si
basa su di esso.
Figura 5-88 Esempio di configurazione: Adattamento della disposizione degli IO Device nel programma utente
Dispositivo Porta locale Impostazione porta partner Porta partner della configurazione
selezionata
IO-Device_1 p2 = porta 2 Partner impostato nel Porta 1 di IO-Device_3
ID hardware: 251 programma utente ID hardware: 261
IO-Device_2 p1 = porta 1 Partner impostato nel Porta 2 di IO-Device_3
ID hardware: 281 programma utente ID hardware: 291
IO-Device_2 p2 = porta 2 Partner impostato nel Porta 1 di IO-Device_4
ID hardware: 311 programma utente ID hardware: 321
Figura 5-89 Blocco dati con set di dati per collegamenti delle porte
Ulteriori informazioni
Per informazioni sulla struttura di base del set di dati e sull'utilizzo dell'istruzione
"ReconfigIOSystem" consultare la Guida in linea a STEP 7.
Regole
Per i progetti per macchine di serie valgono le regole qui (Pagina 236) descritte.
Figura 5-90 Esempio: Controllo di configurazione per un sistema IO con dispositivo RT derivato
Nozioni di base
Per poter utilizzare la funzionalità PROFIenergy è necessario trasformare l'IO Controller
esistente nel sistema PROFINET IO in un cosiddetto "PROFIenergy Controller" per mezzo di
un blocco funzionale, inoltre deve essere presente almeno un IO Device con funzione
PROFIenergy ("PROFIenergy Device"). I comandi PROFIenergy (ad es. per avviare o
arrestare una pausa) vengono trasmessi dal "PROFIenergy Controller" ai singoli
"PROFIenergy Device". Ogni "PROFIenergy Device" decide individualmente come reagire al
comando PROFIenergy (la reazione è specifica in base al dispositivo e al produttore).
L'impiego di ulteriore hardware non è richiesto, i comandi PROFIenergy vengono
direttamente interpretati dai dispositivi PROFINET.
Funzionamento
All'inizio e alla fine delle pause il gestore dell'impianto attiva e disattiva la funzione di pausa
dell'impianto; l'IO Controller invia quindi il comando PROFIenergy "Start_Pause" /
"End_Pause" ai dispositivi PROFINET. Il dispositivo interpreta il contenuto del comando
PROFIenergy e si disattiva o si riattiva.
Altre funzioni PROFIenergy permettono di richiamare durante le pause informazioni sui
dispositivi che l'utente può utilizzare per trasmettere per tempo il comando "Start_Pause" /
"End_Pause".
Progettazione e programmazione
Le funzioni possono essere comodamente integrate negli impianti esistenti. Per
l'applicazione di PROFIenergy non è richiesta alcuna progettazione. Tuttavia sono
necessarie integrazioni del programma utente:
● Prima del comando "Start_Pause" è necessario assicurarsi che l'impianto venga portato
in uno stato sicuro adeguato alla pausa.
● Occorre programmare un schedulazione per l'inizio della pausa dei dispositivi e per la
riattivazione per tempo dei nodi in pausa (in funzione dei tempi di anticipo dell'attivazione
necessari che richiede il rispettivo dispositivo PROFINET).
● È necessario analizzare i messaggi di errore dell'istruzione PE_CMD e programmare le
reazioni opportune (ad es. interruzione o continuazione di altri comandi nei dispositivi
PROFINET subordinati).
Nota
Per il sistema di periferia decentrata ET 200S l'utilizzo di PROFIenergy deve essere
progettato in STEP 7. PROFIenergy si progetta attivando nel modulo power
PM-E DC24V/8A RO la casella di scelta "Applicare misure di risparmio energetico per
questo gruppo di potenziale".
Se si vuole utilizzare PROFIenergy per un I Device è necessario progettare quest'ultimo
in STEP 7. La progettazione di PROFIenergy per un I Device è descritta nel capitolo
Progettazione di PROFIenergy negli I-Device (Pagina 147).
Esempi pratici
● Biblioteca SIMATIC S7 per una facile parametrizzazione di PROFIenergy.
L'esempio pratico si trova qui
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109478388).
● Guida alla realizzazione di concetti di disinserzione con PROFIenergy.
L'esempio pratico si trova qui
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/96837137).
● Risparmio energetico con SIMATIC S7 - PROFIenergy con I Device
L'esempio pratico si trova qui
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/41986454).
Nota
Indirizzo IP univoco
Ogni docking unit di un docking system deve essere progettata con un indirizzo IP
univoco in un progetto comune ed essere utilizzata nello stesso IO Controller di tutte le
altre docking unit del sistema.
Nota
Disattivazione automatica nello stato di funzionamento "Avviamento" della CPU
Se la CPU si trova nello stato di funzionamento "Avviamento", gli IO Device da sostituire
durante il funzionamento all'interno di un docking system vengono disattivati
automaticamente.
● Dopo la conferma "IO Device attivato" accedere all'IO Device con accesso diretto alla
periferia.
● Richiamare l'istruzione "D_ACT_DP" per attivare e disattivare l'IO Device possibilmente
all'inizio del ciclo dell'OB 1.
Nota
Numero di IO Device con sostituzione durante il funzionamento ("porte partner alterne"),
numero di docking unit
Per ottenere tempi di cambio utensili possibilmente rapidi osservare i punti seguenti, che
dipendono dalla CPU o dal CP utilizzati:
• Solo gli IO Device progettati con la funzionalità PROFINET "Avvio prioritario"
assicurano un avvio ottimale. Il numero di IO Device con progettazione di questa
funzionalità PROFINET è limitato.
• Si può attivare solo un determinato numero di IO Device contemporaneamente.
Questo numero dipende dalle risorse "D_ACT_DP" disponibili. Una docking unit non
dovrebbe contente più del numero corrispondente di IO Device. Se si utilizzano più IO
Device in una docking unit, essi devono essere attivati l'uno dopo l'altro e ciò
comporta un prolungamento del tempo necessario.
Esempio: Una S7-CPU 1516-3 PN/DP può utilizzare max. 32 IO Device con avvio
prioritario e attivare contemporaneamente 8 IO Device tramite "D_ACT_DP".
Perciò, per ottimizzare i tempi dell'applicazione, una docking unit non dovrebbe
comprendere più di 8 IO Device e in tutte le docking unit alterne non dovrebbero essere
impiegati più di 32 IO Device.
Procedimento in STEP 7
1. Progettare l'impianto come di consueto, ma tralasciando in un primo momento
l'interconnessione topologica dei singoli dispositivi PROFINET.
2. Navigare fino alla scheda "Vista topologica".
3. Selezionare la porta da utilizzare con i partner alterni da sostituire durante il
funzionamento.
4. Navigare fino alla scheda "Proprietà" della finestra di ispezione e selezionare nella
navigazione dell'area "Collegamento porta".
5. Alla voce "Porta del partner" attivare l'opzione "Partner alternativo".
6. Selezionare le porte del partner desiderate facendo clic su "<Aggiungi partner
alternativo>" e selezionare una porta partner; ripetere l'operazione fino a collegare tutte le
porte partner desiderate.
Suggerimento: le porte partner alternative si possono anche collegare con drag&drop nella
vista topologica avendo prima selezionato l'opzione "Partner alternativi".
Risultato
La porta scelta è stata collegata con uno o più IO Device alterni. I collegamenti con le
singole porte del partner da sostituire durante il funzionamento vengono rappresentati nella
Vista topologica con una linea verde tratteggiata.
Limitazione dell'interconnessione
Nei seguenti casi non è possibile interconnettere una porta del partner:
● La porta del partner ha un tipo di cavo incompatibile. In questo caso occorre inserire un
convertitore del mezzo di trasmissione compreso nel catalogo.
● La porta del partner è bloccata (disattivata).
● Entrambe le porte da collegare appartengono alla stessa interfaccia (è possibile collegare
solo porte di interfacce diverse in una stazione).
● Le due porte da interconnettere fanno parte di sottoreti Ethernet diverse.
Eliminazione di un'interconnessione
Selezionare la porta del partner alterno ed eliminare il collegamento con il tasto "Canc".
Nota
Tempo di avviamento fino a 8 s
Nonostante l'avvio prioritario, nelle seguenti situazioni il tempo di avviamento può
raggiungere 8 s:
A un punto di docking sono collegati più IO Device fisici come IO Device con un nome di
dispositivo identico e una configurazione IP identica (ad es. punto di docking per sistemi di
trasporto automatico).
Dipendenze
La durata dell'avvio di un IO Device (periferia decentrata) con la funzionalità PROFINET
"Avvio prioritario" dipende dai seguenti fattori:
● IO Device (periferia decentrata)
● Configurazione della periferia dell'IO Device (periferia decentrata)
● Moduli dell'IO Device (periferia decentrata)
● IO Controller
● Switch
● Impostazione della porta
● Cablaggio
● Classe RT progettata per l'IO Device
Nota
Tempo di avvio e classe RT dell'IO Device
Un IO Device con comunicazione IRT impiega più tempo per l'avvio accelerato rispetto a
un IO Device con comunicazione RT.
L'avvio prolungato nel caso dell'IRT deriva dalla necessità di sincronizzare l'IO Device
prima di poter configurare la comunicazione.
Nota
IWLAN e avvio prioritario
I dispositivi PROFINET collegati a PROFINET IO tramite Access Point non supportano la
funzionalità "Avvio prioritario" di PROFINET.
Definizione
L'avvio prioritario è una funzionalità PROFINET che consente di accelerare l'avvio degli IO
Device in un sistema PROFINET IO con comunicazione RT. Esso riduce il tempo impiegato
dagli IO Device progettati per accedere nuovamente allo scambio ciclico dei dati utili nei casi
seguenti:
● Dopo il ripristino della tensione di alimentazione
● Dopo il ripristino della stazione
● Dopo l'attivazione di IO Device
AVVERTENZA
Scambio dei dati nonostante l'impostazione di indirizzi IP/nomi di dispositivo non univoci
nel sistema IO PROFINET
Per ottenere tempi di avviamento più rapidi, in caso di avvio prioritario l'IO Controller
verifica, parallelamente all'avvio del dispositivo, se i nomi dei dispositivi e gli indirizzi IP
sono univoci. In caso di errore o doppia assegnazione dei nomi e degli indirizzi può
verificarsi un breve scambio di dati prima che l'IO Controller reagisca all'errore. In questo
lasso di tempo l'IO Controller potrebbe scambiare dati IO con il dispositivo errato.
Durante la messa in servizio è quindi importante verificare che nel sistema IO PROFINET
non siano stati assegnati più volte gli stessi indirizzi IO o nomi di dispositivo.
Vantaggi
La funzionalità PROFINET "Avvio prioritario" consente di realizzare applicazioni
PROFINET IO nelle quali vengono continuamente sostituite parti di macchina o utensili e
rispettivi IO Device. L'ottimizzazione degli intervalli tra un nuovo avviamento e l'altro riduce al
minimo i tempi di attesa di diversi secondi. Ciò permette di accelerare il processo di
produzione con IO Device alterni (funzionalità PROFINET "sistemi docking"), ad es. nelle
applicazioni con cambia utensili, assicurando un rendimento maggiore.
La funzionalità PROFINET "Avvio prioritario" consente un notevole incremento delle
prestazioni anche nelle applicazioni per le quali in generale è particolarmente importante
l'avviamento rapido degli IO Device dopo l'accensione oppure in seguito al guasto/ripristino
della stazione.
Campo di impiego
L'avvio prioritario si può utilizzare ad es. per il cambio di utensili nei sistemi robotizzati
nell'industria dell'automobile. Tipici utensili sono ad es.:
● Pinze per saldatura
● Supporti per la produzione di parti della carrozzeria
Figura 5-95 Esempio di configurazione di un cambia utensili: utensili 1-3 configurati con "Avvio prioritario".
Presupposti
La funzionalità PROFINET "Avvio prioritario" può essere attivata negli IO Device (periferia
decentrata) solo nei casi seguenti:
● L'IO Controller utilizzato può stabilire le priorità durante l'avvio degli IO Device selezionati.
● L'IO Device utilizzato supporta l'assegnazione di priorità.
Procedimento
1. Nella vista di rete o nella vista dispositivi selezionare l'IO Device di cui accelerare l'avvio.
2. Nella finestra di ispezione aprire le proprietà dell'IO Device.
3. Passare a "Interfaccia PROFINET > Opzioni ampliate > Opzioni dell'interfaccia".
4. Attivare la casella di scelta "Avvio prioritario".
Nota
Avvio prioritario dopo il primo avviamento
Un avvio prioritario degli IO Device è disponibile sempre solo dopo la prima
parametrizzazione dell'IO Device con il primo avviamento in assoluto del sistema
PROFINET IO. Anche in caso di sostituzione di un componente o dopo il reset alle
impostazioni di fabbrica, il primo avvio è sempre un avvio standard degli IO Device
opportunamente progettati.
Nota
Numero di IO Device (periferia decentrata) con avvio prioritario
All'interno di un sistema PROFINET IO la funzionalità PROFINET "Avvio prioritario"
consente di avviare solo un numero massimo di IO Device che varia in funzione dell'IO
Controller utilizzato.
Figura 5-97 Ottimizzazione delle impostazioni delle porte per l'avvio accelerato in STEP 7
Presupposti
Per ridurre il tempo di avvio dell'IO Device sono state effettuate le seguenti impostazioni
della porta:
● Velocità di trasmissione fissa
● Autonegoziazione disattivata
Ciò consente di risparmiare il tempo di adattamento della velocità di trasmissione all'avvio.
Se è stata disattivata l'autonegoziazione occorre osservare le regole di cablaggio.
Assegnazione dei pin in ordine incrociato significa che i pin della porta per la trasmissione e
la ricezione vengono scambiati internamente tra i dispositivi PROFINET utilizzati.
Introduzione
Apportando determinate modifiche al programma utente è possibile accelerare l'avvio di IO
Device da sostituire durante il funzionamento all'interno di docking system.
Limitazioni
● Comunicazione in tempo reale:
– RT con intervallo di trasmissione fisso di 1 ms
– IRT non supportato
– Metodo di ridondanza MRPD non supportato
– PROFINET con Performance Upgrade non supportato
● Sincronismo di clock non supportato
● Funzionamento come I-Device non supportato
● Accesso agli Shared Device non supportato
● Sistemi di docking non supportati
● Progetti per macchine in serie non supportati
● Opzioni porta (solo per l’interfaccia PROFINET X1):
– Disattivazione delle porte non supportata
– Progettazione di boundary non supportata
● Funzionalità come IO Controller:
– Avvio prioritario non supportato
– Attivazione/disattivazione degli IO Device non supportata
– Progetti per macchine in serie non supportati
– Nessun sistema IO subordinato (ad es. tramite IE/PB-Link)
● L'interfaccia PROFINET X2 non supporta la funzionalità IO.
Introduzione
Il sistema S7-1500R/H ridondante utilizza la ridondanza del supporto (MRP) nell’anello
PROFINET. Per il funzionamento in un sistema S7-1500R/H ridondante gli IO Device
devono supportare la ridondanza del sistema S2.
H-Sync-Forwarding
H-Sync-Forwarding abilita un dispositivo PROFINET con MRP ad inoltrare i dati di
sincronizzazione (telegrammi di sincronizzazione) soltanto all’interno dell’anello PROFINET.
Con H-Sync-Forwarding i dati di sincronizzazione vengono inoltrati anche durante la
riconfigurazione dell’anello PROFINET In questo modo si riduce il carico del tempo di ciclo o
il carico di commutazione della CPU a prescindere dal tempo di riconfigurazione dell'anello
PROFINET.
Per i sistemi S7-1500H ridondanti, H-Sync-Forwarding non è rilevante.
Per i dispositivi PROFINET utilizzati nell’anello PROFINET di sistemi S7-1500R ridondanti è
consigliato H-Sync-Forwarding.
Nota
Se nell’S7-1500R si utilizzano dei dispositivi PROFINET che non supportano H-Sync-
Forwarding, nello stato di sistema RUN-Redundant il tempo di ciclo può aumentare
ulteriormente. Se il programma ciclico supera il tempo di controllo del ciclo, viene
eventualmente avviato l'OB di errore temporale (OB 80).
Figura 6-1 Comportamento dell’IO Device con ridondanza del sistema S2 nello stato di sistema
RUN-Redundant e in caso di guasto della CPU principale
Norme di configurazione per una topologia ad anello con il sistema S7-1500R ridondante
● Entrambe le CPU hanno il ruolo della ridondanza del supporto “Manager (auto)”.
● Tutti gli altri dispositivi nell’anello PROFINET hanno il ruolo della ridondanza del supporto
“Client”.
● Tutti gli IO Device assegnati al sistema S7-1500R/H ridondante supportano la ridondanza
del sistema S2.
● Nell’anello PROFINET non è presente nessun altro sistema S7-1500R/H ridondante.
● Collegamento porte:
– Le due CPU sono collegate direttamente tra di loro da una delle due porte
dell’interfaccia PROFINET X1. Tra di esse non si trova nessun altro nodo dell’anello.
– Dalle altre due porte le due CPU possono essere collegate tra di loro indirettamente;
tra di esse si trovano gli altri nodi dell’anello. Vedere gli esempi riportati di seguito.
● Numero massimo di IO Device: 64
● Numero di dispositivi PROFINET (Switch, CPU S7-1500R/H, CPU S7-1500 (da V2.6) e
dispositivi HMI) nell’anello PROFINET:
– max. 50 (consigliati max. 16)
Nota
Suggerimento: Il numero dei nodi nell’anello PROFINET influenza la disponibilità del
sistema S7-1500R. Per questo si consiglia di utilizzare max. 16 dispositivi PROFINET
(incluse le CPU R) nell’anello PROFINET. Se si utilizzano molti più nodi nell’anello
PROFINET, la disponibilità degli IO Device e delle CPU R diminuisce. Le indicazioni
sui dati tecnici nella documentazione si riferiscono al numero max consigliato di 16
dispositivi PROFINET nell’anello nell’S7-1500R.
Norme di configurazione per una topologia ad anello con il sistema S7-1500H ridondante
● Entrambe le CPU hanno il ruolo della ridondanza del supporto “Manager (auto)”.
● Tutti gli altri dispositivi nell’anello PROFINET hanno il ruolo della ridondanza del supporto
“Client”.
● Tutti gli IO Device assegnati al sistema S7-1500R/H ridondante supportano la ridondanza
del sistema S2.
● Nell’anello PROFINET non è presente nessun altro sistema S7-1500R/H ridondante.
Figura 6-2 Esempio di sistema S7-1500R ridondante con due IO Device nell’anello PROFINET
Figura 6-4 Esempio di sistema S7-1500R ridondante con un ulteriore sistema PROFINET IO
Poiché il sistema S7-1500R/H ridondante non supporta gli I-Device, lo scambio ciclico diretto
di dati IO con l’altro IO Controller non è possibile.
Figura 6-5 Configurazione con il PN/PN Coupler con ridondanza del sistema unilaterale (S2/S1)
Figura 6-6 Configurazione con il PN/PN Coupler con ridondanza del sistema bilaterale (S2/S2)
Riferimenti
Ulteriori informazioni sul PN/PN Coupler sono disponibili nel manuale del prodotto PN/PN
Coupler (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/44319532).
Presupposti
● Sistema S7-1500R/H ridondante
● L’IO Device supporta la ridondanza del sistema S2, ad es. IM 155-6 PN HF dalla versione
firmware V4.2 in poi
Procedimento
Per assegnare un IO Device con ridondanza del sistema S2 al sistema S7-1500R/H
ridondante, procedere nel modo seguente:
1. Selezionare l’interfaccia PROFINET dell'IO Device nella vista di rete di STEP 7.
2. Tracciare con drag&drop una linea tra l'interfaccia PROFINET dell'IO Device e
l'interfaccia PROFINET X1 della CPU a sinistra.
Risultato: L’IO Device è collegato al sistema S7-1500R/H ridondante con ridondanza del
sistema.
Presupposti
● Sistema S7-1500R/H ridondante
● Tutti i nodi nell'anello supportano il metodo di ridondanza del supporto di trasmissione
MRP.
● Gli IO Device sono assegnati al sistema S7-1500R/H ridondante.
STEP 7 visualizza nella finestra di ispezione le proprietà del dominio MRP in cui si trova
l'interfaccia PROFINET X1 della CPU.
4. Nella tabella "Dispositivi" assegnare nella colonna "Ruolo MRP" il ruolo MRP "Client" per
tutti gli altri nodi dell'anello.
Allarme
Un allarme è un evento al verificarsi del quale il sistema operativo di una CPU S7 richiama
automaticamente un blocco organizzativo assegnato (OB di allarme) nel quale l'utente può
programmare la reazione all'evento desiderata.
Allarme di diagnostica
Tramite gli allarmi di diagnostica, le unità con funzioni di diagnostica segnalano alla CPU gli
errori di sistema riconosciuti.
→ Vedere anche CPU
Allarme, diagnostica
→ Allarme di diagnostica
API
L'API (Application Process Identifier) è un parametro il cui valore specifica il processo che
elabora i dati IO (applicazione).
La norma PROFINET IEC 61158 assegna a determinati API dei profili (PROFIdrive,
PROFIsave) che sono definiti dall'organizzazione degli utenti PROFINET.
L'API standard è 0.
Applicazione
Programma che si basa direttamente sul sistema operativo MS-DOS/Windows.
Un'applicazione sul PG è ad es. STEP 7.
AR
L’AR (Application Relation) comprende tutte le relazioni di comunicazione tra IO Controller e
IO Device (ad es. dati IO, set di dati, allarmi).
AR è anche un livello di indirizzamento per i set di dati di diagnostica.
AR di backup
L’AR di backup è l’AR di ridondanza del sistema tra un IO Device con ridondanza del
sistema S2 e la CPU di backup del sistema S7-1500R/H ridondante.
AR principale
L’AR principale è l’AR di ridondanza del sistema tra un IO Device con ridondanza del
sistema S2 e la CPU principale del sistema S7-1500R/H ridondante.
Asset
Un "asset" è un componente di una macchina o un impianto. Può essere sia hardware che
software/firmware.
Avvio prioritario
L'avvio prioritario indica la funzionalità PROFINET per accelerare l'avvio degli IO Device in
un sistema PROFINET IO con comunicazione RT e IRT. Questa funzione riduce il tempo
impiegato dagli IO Device - opportunamente progettati - per rientrare nello scambio ciclico
dei dati utili nei seguenti casi:
● dopo il ripristino della tensione di alimentazione
● dopo il ripristino della stazione
● dopo l'attivazione di IO Device
Blocco organizzativo
I blocchi organizzativi (OB) costituiscono l'interfaccia tra il sistema operativo della CPU e il
programma utente. Nei blocchi organizzativi viene stabilito l'ordine di elaborazione del
programma utente.
Buffer di diagnostica
Il buffer di diagnostica è un'area di memoria bufferizzata della CPU nella quale vengono
registrati gli eventi di diagnostica nello stesso ordine in cui essi si verificano.
Bus
Un bus è un supporto di trasmissione che collega più nodi tra loro. La trasmissione dati,
affidata a cavi elettrici o in fibra ottica, può essere sia seriale che parallela.
Bus backplane
Il bus backplane è un bus di dati seriale tramite il quale le unità comunicano tra loro e tramite
il quale esse ricevono la tensione necessaria al funzionamento. Il collegamento tra le unità
viene effettuato tramite connettori di bus.
Configurazione
Selezione e combinazione di singoli componenti di un sistema di automazione o
installazione del software necessario con adattamento all'impiego specifico (ad es. con
parametrizzazione delle unità).
CP
→ Processore di comunicazione
CPU
Central Processing Unit = unità centrale del sistema di automazione S7 con unità di
controllo, di calcolo, memoria, sistema operativo e interfaccia per il dispositivo di
programmazione.
CPU di backup
Se il sistema R/H si trova nello stato di sistema RUN-Redundant, la CPU principale esegue il
processo. La CPU di backup elabora il programma utente in modo sincrono e può assumere
l’esecuzione del processo in caso di guasto della CPU principale.
CPU principale
Se almeno una CPU R/H si trova nello stato di funzionamento RUN, la CPU principale ha la
priorità e controlla il processo (dati di produzione).
Il programma utente viene elaborato nello stesso modo sia nella CPU principale che in
quella di backup.
Dati coerenti
Si definiscono dati coerenti quei dati affini tra loro per contenuto che non devono essere
separati.
I valori delle unità analogiche, ad es., devono sempre essere trattati come un insieme, vale a
dire che il valore di un'unità analogica quindi non deve essere falsato dalla lettura in due
momenti diversi.
DCP
DCP (Discovery and Basic Configuration Protocol). Consente l'assegnazione dei parametri
del dispositivo (ad es. indirizzo IP) con tool di progettazione/programmazione specifici del
produttore.
Determinismo
Determinismo significa che un sistema reagisce entro un intervallo di tempo prevedibile
(deterministico).
Diagnostica
→ Diagnostica di sistema
Diagnostica di sistema
La diagnostica di sistema consiste nel riconoscimento, l'analisi e la segnalazione degli errori
che si verificano all'interno del sistema di automazione, come ad es. errori di programma o
guasti dei moduli. Gli errori di sistema possono essere segnalati da LED o visualizzati in
STEP 7.
Dispositivo
In ambiente PROFINET "dispositivo" è un termine generale che indica:
● Sistemi di automazione (ad es. PLC, PC)
● Sistemi di periferia decentrata
● Apparecchiature da campo (ad es. PLC, PC, dispositivi idraulici o pneumatici)
● Componenti di rete attivi (ad es. switch, router)
● Accoppiamenti di rete con PROFIBUS, AS-Interface o altri sistemi di bus di campo
Dispositivo di programmazione
I dispositivi di programmazione sono fondamentalmente personal computer portatili,
compatti e adatti all'impiego industriale. Essi si distinguono per una speciale dotazione
hardware e software per PLC.
Dispositivo PROFIBUS
Un'apparecchiatura PROFIBUS è dotata di almeno un'interfaccia PROFIBUS con
un'interfaccia elettrica (RS485) oppure ottica (Polymer Optical Fiber, POF).
Dispositivo PROFINET
Un dispositivo PROFINET dispone sempre di un'interfaccia PROFINET (elettrica, ottica,
wireless). Molti dispositivi dispongono inoltre di un'interfaccia PROFIBUS DP per il
collegamento di apparecchiature PROFIBUS.
Dominio Sync
Tutti i dispositivi PROFINET che devono essere sincronizzati tramite PROFINET IO con IRT
devono far parte di un dominio Sync.
Il dominio Sync è composto da un master Sync e almeno uno slave Sync. Il ruolo di master
Sync è affidato per lo più a un IO Controller o a uno switch.
I dispositivi PROFINET non sincronizzati non fanno parte di un dominio Sync.
DPV1
Con la denominazione DPV1 si indica un ampliamento funzionale dei servizi aciclici (ad es.
con l'aggiunta di nuovi allarmi) del protocollo DP. La funzionalità DPV1 è integrata nella
norma IEC61158/EN 50170, volume 2, PROFIBUS.
Duplex
Half duplex: è disponibile un canale per lo scambio alternato di informazioni.
Full duplex: sono disponibili due canali per lo scambio simultaneo di informazioni in
entrambe le direzioni.
Ethernet
Ethernet è una tecnologia standard internazionale per reti locali (LAN) basata su frame.
Essa definisce i tipi di cavi, la segnalazione per il livello fisico, i formati dei pacchetti e i
protocolli per il controllo dell'accesso ai supporti dati.
File GSD
In quanto Generic Station Description, questo file in formato XML contiene tutte le proprietà
necessarie per la progettazione di un dispositivo PROFINET.
H-Sync-Forwarding
H-Sync-Forwarding abilita un dispositivo PROFINET con MRP ad inoltrare i dati di
sincronizzazione (telegrammi di sincronizzazione) soltanto all’interno dell’anello PROFINET.
Con H-Sync-Forwarding i dati di sincronizzazione vengono inoltrati anche durante la
riconfigurazione dell’anello PROFINET riducendo così il carico sul tempo di ciclo.
Per i dispositivi PROFINET utilizzati nell’anello PROFINET di sistemi S7-1500R ridondanti è
consigliato H-Sync-Forwarding.
Per i sistemi S7-1500H ridondanti, H-Sync-Forwarding non è rilevante.
I-Device
La funzionalità "I Device" (IO Device intelligente) di una CPU consente di scambiare dati con
un IO Controller, utilizzando così la CPU ad es. come unità di preelaborazione intelligente di
processi parziali. In questo caso l'I Device ha il ruolo di un IO Device ed è quindi collegato a
un IO Controller di livello superiore.
Indirizzo IP
Per essere indirizzato come nodo della rete Industrial Ethernet, un dispositivo PROFINET
deve avere un indirizzo IP univoco all'interno della rete. Esempio: un indirizzo IP è costituito
da 4 decimali con un campo di valori da 0 a 255. I decimali sono separati da un punto.
L'indirizzo IP è formato dalle parti seguenti:
● indirizzo della rete
● indirizzo del nodo (in generale definito anche host o nodo di rete).
Indirizzo MAC
Identificazione univoca internazionale per tutti i dispositivi Ethernet. Viene già assegnato dal
produttore e si compone di 3 byte per l'ID del produttore e 3 per l'ID del dispositivo come
numero progressivo.
A ogni dispositivo PROFINET viene già assegnato in fabbrica un identificativo univoco
internazionale. Questo identificativo di 6 byte è l'indirizzo MAC.
Industrial Ethernet
Industrial Ethernet è una direttiva per la configurazione di una rete Ethernet in ambiente
industriale. La principale differenza rispetto alla tecnologia Ethernet standard è costituita
dalla resistenza meccanica e dall'insensibilità ai disturbi dei singoli componenti.
Intervallo di trasmissione
Arco di tempo compreso tra due intervalli di comunicazione IRT o RT consecutivi. L'intervallo
di trasmissione è la frequenza di invio minima possibile per lo scambio di dati.
IRT
IRT è un procedimento di trasmissione sincronizzato per lo scambio ciclico di dati IRT tra
dispositivi PROFINET. Per i dati IRT è riservata una larghezza di banda all'interno
dell'intervallo di trasmissione. La larghezza di banda riservata garantisce un trasferimento
dei dati IRT senza interferenze, a intervalli temporali sincronizzati e riservati, anche in
presenza di un altro elevato carico della rete (ad es. la comunicazione TCP/IP o un'altra
comunicazione real-time).
LAN
Local Area Network: rete locale alla quale sono collegati diversi computer all'interno di una
stessa azienda. Una rete LAN quindi ha un'estensione limitata nello spazio ed è gestita a
discrezione dell'azienda o dell'Istituzione.
Maschera di sottorete
I bit impostati della maschera di sottorete determinano la parte dell'indirizzo IP che contiene
l'indirizzo della rete.
In generale vale quanto segue:
● L'indirizzo di rete risulta dalla combinazione logica AND di indirizzo IP e maschera di
sottorete.
● L'indirizzo del nodo risulta dalla combinazione logica AND negato di indirizzo IP e
maschera di sottorete.
Master
Nodo attivo di livello superiore nella comunicazione/sottorete PROFIBUS. Possiede diritti di
accesso al bus (token), trasmette dati e li richiede.
Master DP
Viene definito master DP un master che si comporta secondo la norma EN 50170, parte 3.
→ Vedere anche Master
MPI
L'interfaccia multipunto (Multi Point Interface, MPI) è l'interfaccia dei dispositivi di
programmazione SIMATIC S7. Essa permette l'impiego simultaneo di più nodi (dispositivi di
programmazione, display di testo, pannelli operatore) in una o più unità centrali. Ogni nodo è
identificato da un indirizzo univoco (indirizzo MPI).
MRPD
MRPD (Media Redundancy with Planned Duplication of Frames) si basa su IRT e MRP. Per
ottenere una ridondanza del supporto con tempi di aggiornamento brevi, i dispositivi
PROFINET nell'anello inviano i loro dati in entrambe le direzioni. I dispositivi ricevono questi
dati su entrambe le porte dell'anello, eliminando il tempo di riconfigurazione dell'anello.
OB
→ Blocco organizzativo
OPC
OPC (OLE for Process Control) è la denominazione di un'interfaccia standard per la
comunicazione nella tecnica di automazione.
Parametro
1. Variabile di un blocco di codice STEP 7
2. Variabile per l'impostazione del comportamento di un'unità (uno o più per ciascuna unità).
Allo stato di fornitura ogni unità dispone di un'impostazione di base logica che può essere
modificata con l'opportuna configurazione in STEP 7.
Esistono parametri statici e dinamici.
PG
→ Dispositivo di programmazione
PLC
→ Controllore a memoria programmabile
Processore di comunicazione
I processori di comunicazione sono unità per accoppiamenti punto a punto e di bus.
PROFIBUS
Process Field Bus: norma europea sui bus di campo.
PROFIBUS DP
PROFIBUS con protocollo DP che si comporta conformemente alla norma EN 50170. DP è
l'abbreviazione di "periferia decentrata" (scambio di dati ciclico rapido in tempo reale). Dal
punto di vista del programma utente la periferia decentrata viene indirizzata esattamente
come la periferia centrale.
PROFIenergy
Funzione per il risparmio energetico nel processo, ad es. durante le pause, con spegnimento
temporaneo dell'intero impianto tramite comandi standard PROFIenergy.
PROFINET
Sistema di comunicazione industriale aperto component based per sistemi di automazione
distribuiti basato su Ethernet. Tecnologia di comunicazione promossa dall'Organizzazione
degli utenti PROFIBUS.
PROFINET IO
Concetto di comunicazione per la realizzazione di applicazioni modulari decentrate
nell'ambito di PROFINET.
PROFINET IO si basa su switched Ethernet con funzionamento full duplex e una larghezza
di banda di 100 Mbit/s.
PROFINET IO Controller
Dispositivo tramite il quale vengono indirizzati gli IO Device collegati. In altri termini l'IO
Controller scambia segnali di ingresso e di uscita con le apparecchiature da campo che gli
sono state assegnate. Spesso l'IO Controller è il controllore nel quale viene eseguito il
programma di automazione.
PROFINET IO Device
Apparecchiatura da campo decentrata e assegnata a uno degli IO Controller (ad es. Remote
IO, gruppi di valvole, convertitori di frequenza, switch).
Programma utente
In SIMATIC vengono distinti il sistema operativo della CPU e i programmi utente. Il
programma utente contiene tutte le istruzioni, le dichiarazioni e i dati che consentono di
controllare un impianto o un processo. Il programma utente è assegnato a un'unità
programmabile (ad es. CPU, FM) e può essere strutturato in unità più piccole.
Proxy
Il dispositivo PROFINET con funzionalità proxy è l'unità di sostituzione di un'apparecchiatura
PROFIBUS in Ethernet. La funzionalità proxy consente a un'apparecchiatura PROFIBUS di
comunicare non solo con il rispettivo master ma anche con tutti i nodi PROFINET.
I sistemi PROFIBUS esistenti possono essere integrati nella comunicazione PROFINET, ad
es. con l'aiuto di un IE/PB Link. IE/PB-Link PN IO si fa così carico della comunicazione
tramite PROFINET sostituendo i componenti PROFIBUS.
In questo modo è possibile collegare a PROFINET sia slave DPV0 che DPV1.
Rete
Una rete è costituita da una o più sottoreti interconnesse con un numero qualunque di nodi.
Sono ammesse diverse reti contemporaneamente.
Router
Un router collega tra loro due sottoreti. Un router funziona in modo analogo a uno switch.
Inoltre, è possibile stabilire quali nodi di comunicazione possono comunicare tramite il router
e quali no. I nodi della comunicazione sui diversi lati di un router possono comunicare tra
loro solo se la loro comunicazione attraverso il router è stata abilitata esplicitamente. I dati
Real Time non possono essere scambiati oltre i limiti della sottorete.
Router di default
Il router di default viene utilizzato quando i dati devono essere trasmessi a un partner della
comunicazione situato al di fuori della rete utilizzando il protocollo TCP/IP.
RT
PROFINET IO con comunicazione Real Time (RT) è il metodo di trasmissione ideale per le
applicazioni con criticità temporale nell'automazione della produzione. Ai telegrammi
PROFINET IO viene data la priorità secondo la IEEE802.1Q rispetto ai telegrammi standard.
Ciò garantisce il determinismo necessario per la tecnica di automazione.
Security
Termine che riassume le misure per la protezione da quanto segue:
● Perdita dell'affidabilità in seguito all'accesso non autorizzato ai dati
● Perdita dell'integrità in seguito alla manipolazione dei dati
● Perdita della disponibilità in seguito alla distruzione dei dati
SIMATIC
Termine utilizzato per prodotti e sistemi dell'automazione industriale Siemens AG.
SIMATIC NET
Settore di comunicazione industriale Siemens per reti e componenti di rete.
Sistema di automazione
Controllore programmabile per la regolazione e il controllo di catene di processo
nell'industria di processo e nella tecnica di produzione. A seconda del compito da svolgere il
sistema di automazione è costituito da diversi componenti e funzioni di sistema integrate.
Sistema PROFINET IO
PROFINET IO Controller con PROFINET IO Device assegnati.
Sistemi ridondanti
La caratteristica dei sistemi ridondanti è la presenza multipla (ridondante) di importanti
componenti di automazione. In caso di guasto di uno dei componenti ridondanti il controllo
del processo viene mantenuto attivo.
Slave
Uno slave può scambiare dati con un master solo su richiesta di quest’ultimo.
→ Vedere anche Slave DP
Slave DP
Viene definito slave DP uno slave impiegato in PROFIBUS con il protocollo PROFIBUS DP
che si comporta secondo la norma EN 50170, parte 3.
→ Vedere anche Slave
SNMP
Il protocollo di gestione di rete SNMP (Simple Network Management Protocol) utilizza il
protocollo di trasporto UDP non orientato alla connessione. Esso è costituito da due
componenti di rete analogamente al modello client/server. SNMP Manager controlla i nodi
della rete e gli agenti SNMP raccolgono nei singoli nodi le diverse informazioni specifiche
della rete salvandole in forma strutturata nel MIB (Management Information Base). Grazie a
queste informazioni un sistema di gestione della rete può eseguire una diagnostica di rete
completa.
Sottorete
Tutti i dispositivi collegati tramite switch si trovano in un'unica rete, ovvero in una sottorete.
Tutti i dispositivi di una stessa sottorete possono comunicare direttamente tra loro.
La maschera di sottorete è identica per tutti i dispositivi della stessa sottorete.
Una sottorete è fisicamente delimitata da un router.
Stati di funzionamento
Gli stati di funzionamento descrivono il comportamento di una singola CPU in un qualsiasi
momento.
Le CPU dei sistemi SIMATIC standard dispongono degli stati di funzionamento STOP,
AVVIO e RUN.
La CPU principale del sistema ridondante S7-1500R/H presenta gli stati di funzionamento
STOP, AVVIAMENTO, RUN, RUN-Syncup e RUN ridondante. La CPU di backup ha gli stati
di funzionamento STOP, SYNCUP e RUN ridondante.
Stati di sistema
Gli stati di sistema dell'S7-1500R/H ridondante derivano dagli stati di funzionamento della
CPU principale e di quella di backup. Il termine “stato di sistema” viene utilizzato come
espressione semplificata per indicare gli stati di funzionamento che si verificano
contemporaneamente nelle due CPU. Un sistema S7-1500R/H ridondante può presentare gli
stati di funzionamento STOP, AVVIO, RUN-Solo, SYNCUP e RUN-Redundant.
Stazione PC SIMATIC
Una stazione PC è un PC con unità di comunicazione e componenti software all'interno di
una soluzione di automazione SIMATIC.
STEP 7
STEP 7 è un sistema di engineering che comprende i linguaggi di programmazione per la
creazione dei programmi utente per i controllori SIMATIC S7.
Switch
Componenti di rete per il collegamento di più apparecchiature terminali o segmenti di rete in
una rete locale (LAN).
TCP/IP
In sé e per sé Ethernet è solo un sistema di trasporto dei dati, così come un'autostrada è un
sistema di trasporto per passeggeri e merci. Il trasporto vero e proprio dei dati è affidato a
cosiddetti protocolli, analoghi ad autovetture e autocarri che trasportano passeggeri e merci
sull'autostrada.
I due protocolli di base TCP (Transmission Control Protocol) und IP (Internet Protocol) - in
breve: TCP/IP - svolgono i compiti seguenti:
1. Sul lato del mittente i dati vengono suddivisi in pacchetti.
2. I pacchetti vengono trasportati al destinatario giusto attraverso Ethernet.
3. Il destinatario ricompone i pacchetti di dati nel giusto ordine.
4. I pacchetti con errori vengono trasmessi finché non vengono ricevuti correttamente.
La maggior parte dei protocolli superiori utilizzano TCP/IP per svolgere i propri compiti. Così
ad es. il protocollo Hyper Text Transfer Protocol (HTTP) trasferisce documenti nel World
Wide Web (WWW) che sono scritti in Hyper Text Markup Language (HTML). Questa tecnica
consente per la prima volta in assoluto di visualizzare pagine Internet nel proprio browser di
rete.
Tempo di aggiornamento
Entro questo intervallo di tempo un IO Device/IO Controller nel sistema PROFINET IO riceve
nuovi dati dall'IO Controller/IO Device. Il tempo di aggiornamento può essere progettato
separatamente per ciascun IO Device e determina l'intervallo con cui i dati vengono inviati
dall'IO Controller all'IO Device (uscite) e dall'IO Device all'IO Controller (ingressi).
Tempo reale
Tempo reale significa che un sistema elabora eventi esterni in un arco di tempo definito.
Topologia
Struttura di una rete. Le strutture più diffuse sono:
● Topologia lineare
● Topologia ad anello
● Topologia a stella
● Topologia ad albero
Twisted Pair
Fast Ethernet con cavi Twisted Pair si basa sullo standard IEEE 802.3u (100 Base-TX). Il
supporto di trasmissione è un cavo a 2x2 conduttori schermato e intrecciato, con
un'impedenza caratteristica di 100 Ω (AWG 22). Le proprietà di trasmissione di questo cavo
devono essere conformi alla categoria CAT 5.
La lunghezza max. del collegamento tra terminale e componente di rete non deve essere
superiore a 100 m. Le connessioni si basano sullo standard 100 Base-TX con il sistema di
connettori RJ45.
WAN
Rete che si estende oltre i limiti di una rete locale e consente ad es. la comunicazione
intercontinentale. Il controllo giuridico non è di competenza dell'utente bensì del gestore di
rete.
XML
XML (Extensible Markup Language) è un linguaggio di descrizione dei dati flessibile,
comprensibile e di facile apprendimento. L'informazione viene scambiata per mezzo di
documenti XML leggibili. che contengono un testo in chiaro corredato di informazioni sulla
struttura.
I
L
I Device (IO Device intelligente)
Funzionalità, 126 Larghezza della banda di trasmissione, 33
Proprietà, 127 Larghezza di banda, 146
Regole sulla topologia, 144 LED di diagnostica, 102
Sistema PN IO subordinato, 128 Limiti di rete, 35
Identificazione del dispositivo PROFINET, 58 Livelli di diagnostica, 84
I-Device, 148 LLDP, 115
Progettazione con file GSD, 136
I-Device (IO Device intelligente)
Comportamento in caso di allarme, 140 M
Diagnostica, 140
Machine Tailoring, (Vedere Controllo di configurazione
Progettazione, 134
per i sistemi IO)
IE/PB-Link, 123
Manager di ridondanza, 173
Indirizzi I/O, 218
Manutenzione necessaria, 113
Indirizzo IP, 52
Maschera di sottorete, 53
Assegnazione in altro modo, 59
Esempio, 53
Consenti adeguamento direttamente nel
Prima assegnazione, 55
dispositivo, 64
Media Redundancy Protocol (MRP), 175
Modifica, 57
Mezzi trasmissivi in PROFINET, 37
Prima assegnazione, 55
MIB, 115
Industrial Ethernet, 17, 33
Modello IPO, 224, 225
Industrial Wireless LAN, 38
Modello OIP, 224, 226
Copertura, 40
Modulo, 31
Esempi pratici, 39
MRP, 175
Integrazione di bus di campo, 121
MRPD, 181
Interfaccia PROFINET
MSI/MSO, 166
Proprietà, 27
Vista generale della topologia, 28
Intervallo di esecuzione, 224
N
Intervallo di trasmissione, 26, 216, 218
IO Controller, 48 Nome del dispositivo, 51, 234
IO Device, 220 Assegnazione automatica, 50
Assegnazione, 48
R
O Real-time isocrono, (Vedere IRT)
OB 82, 120 Reti wireless, 40
OB di allarme in sincronismo di clock, 216, 218 Richiamo dello stato dell'IO Device, 83
OB 6x, 224 Richiesta di manutenzione, 113
OB MC-Servo, 224 Riconoscimento dei nodi vicini, 229
Online & Diagnostica vista di rete, 110 Ridondanza, 173
Client di ridondanza, 173
Dominio di ridondanza, 175
P Manager di ridondanza, 173
Ridondanza del supporto
Parametrizzazione, 47
Funzioni della topologia ad anello, 174
Porta
Progettazione, 178
Diagnostica, 112
Risparmio energetico, 263
Partner alterno, 265
Rottura conduttore, 114
Porta switch, 276
Router, 35, 53, 68
Porta terminale, 276
Router di default, 53
Porta ad anello, 173, 180
RT
Porta switch, 276
Campo di impiego, 187
Porta terminale, 276
Ciclo di comunicazione, 191
Primary Setup Tool (PST), 65
Definizione, 188
PROFIBUS, 17
Differenze rispetto a IRT, 192
PROFIBUS & PROFINET International, 19
Regole, 147
PROFIenergy, 148, 263
PROFINET, 17
Assegnazione del nome al dispositivo, 60
S
Comunicazione, 24
Definizioni dei dispositivi, 21 SCALANCE, 34, 40, 44
Dispositivi, 20 Scambio di dati tra sistemi IO, 132
Interfaccia, 20, 27 Security
Intervallo di trasmissione, 26 Definizione, 42
Mezzi trasmissivi, 37 Esempio di sicurezza dei dati, 45
Modello di dispositivo, 31 Misure di protezione, 43
Obiettivi, 17 Set di dati di diagnostica, 116
Ottimizzazione con IRT, 198 Specifica del produttore, 116
Ottimizzazione con RT, 197 Specifico del canale, 116
Realizzazione, 18 Shared Device, 149, 166
Regole sulla topologia con I Device, 144 Shared Input interno al modulo (MSI), 166
Tempo di aggiornamento, 26 Shared Output interna al modulo (MSO), 166
Tempo di controllo risposta, 26 Sicurezza dei dati
PROFINET IO, 18 Esempio, 45
Funzionalità, 29, 121 Nozioni di base, 42
T
T_CONFIG, 65
T_DC, 216, 218, 226, 227
TCP/IP nel ciclo di comunicazione, 191
Tempo di aggiornamento, 26, 40
Tempo di anticipo, 216
Tempo di ciclo DP, 218
Tempo di controllo risposta, 26
Tempo di ritardo, 218
Impostazione, 222