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Prefazione

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Guida alla documentazione 1

SIMATIC
___________________
Descrizione 2

___________________
Parametrizzazione/indirizza
mento 3
PROFINET
PROFINET con STEP 7 V15 ___________________ 4
Diagnostica e manutenzione

___________________
Funzioni 5
Manuale di guida alle funzioni

___________________
PROFINET con sistema S7-
1500R/H ridondante 6

10/2018
A5E03444490-AJ
Avvertenze di legge
Concetto di segnaletica di avvertimento
Questo manuale contiene delle norme di sicurezza che devono essere rispettate per salvaguardare l'incolumità
personale e per evitare danni materiali. Le indicazioni da rispettare per garantire la sicurezza personale sono
evidenziate da un simbolo a forma di triangolo mentre quelle per evitare danni materiali non sono precedute dal
triangolo. Gli avvisi di pericolo sono rappresentati come segue e segnalano in ordine descrescente i diversi livelli
di rischio.

PERICOLO
questo simbolo indica che la mancata osservanza delle opportune misure di sicurezza provoca la morte o gravi
lesioni fisiche.

AVVERTENZA
il simbolo indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare la morte o gravi
lesioni fisiche.

CAUTELA
indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare lesioni fisiche non gravi.

ATTENZIONE
indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare danni materiali.
Nel caso in cui ci siano più livelli di rischio l'avviso di pericolo segnala sempre quello più elevato. Se in un avviso
di pericolo si richiama l'attenzione con il triangolo sul rischio di lesioni alle persone, può anche essere
contemporaneamente segnalato il rischio di possibili danni materiali.
Personale qualificato
Il prodotto/sistema oggetto di questa documentazione può essere adoperato solo da personale qualificato per il
rispettivo compito assegnato nel rispetto della documentazione relativa al compito, specialmente delle avvertenze
di sicurezza e delle precauzioni in essa contenute. Il personale qualificato, in virtù della sua formazione ed
esperienza, è in grado di riconoscere i rischi legati all'impiego di questi prodotti/sistemi e di evitare possibili
pericoli.
Uso conforme alle prescrizioni di prodotti Siemens
Si prega di tener presente quanto segue:

AVVERTENZA
I prodotti Siemens devono essere utilizzati solo per i casi d’impiego previsti nel catalogo e nella rispettiva
documentazione tecnica. Qualora vengano impiegati prodotti o componenti di terzi, questi devono essere
consigliati oppure approvati da Siemens. Il funzionamento corretto e sicuro dei prodotti presuppone un trasporto,
un magazzinaggio, un’installazione, un montaggio, una messa in servizio, un utilizzo e una manutenzione
appropriati e a regola d’arte. Devono essere rispettate le condizioni ambientali consentite. Devono essere
osservate le avvertenze contenute nella rispettiva documentazione.

Marchio di prodotto
Tutti i nomi di prodotto contrassegnati con ® sono marchi registrati della Siemens AG. Gli altri nomi di prodotto
citati in questo manuale possono essere dei marchi il cui utilizzo da parte di terzi per i propri scopi può violare i
diritti dei proprietari.
Esclusione di responsabilità
Abbiamo controllato che il contenuto di questa documentazione corrisponda all'hardware e al software descritti.
Non potendo comunque escludere eventuali differenze, non possiamo garantire una concordanza perfetta. Il
contenuto di questa documentazione viene tuttavia verificato periodicamente e le eventuali correzioni o modifiche
vengono inserite nelle successive edizioni.

Siemens AG A5E03444490-AJ Copyright © Siemens AG 2013 - 2018.


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GERMANIA
Prefazione

Scopo della documentazione


Il presente manuale di guida alle funzioni descrive il sistema di comunicazione PROFINET
con SIMATIC STEP 7 V15.
STEP 7 V15 è integrato nel potente tool grafico Totally Integrated Automation Portal (TIA
Portal), la nuova piattaforma che integra tutti i tool software per l'automazione.
Il presente manuale di guida alle funzioni è un supporto alla pianificazione di un sistema
PROFINET. Il presente manuale è suddiviso nei seguenti argomenti:
● Nozioni di base su PROFINET
● Diagnostica PROFINET
● Funzioni PROFINET

Nozioni di base necessarie


La comprensione del manuale presuppone le seguenti conoscenze:
● Conoscenze generali nel campo della tecnica di automazione
● Conoscenze del sistema di automazione industriale SIMATIC
● Conoscenze sull'utilizzo di computer con sistema operativo Windows
● Conoscenze sull'uso di STEP 7 (TIA Portal)

Campo di validità
La presente documentazione costituisce la base di tutti i prodotti SIMATIC in ambiente
PROFINET. La documentazione dei singoli prodotti si basa su questa documentazione.
Gli esempi sono basati sulla funzionalità del sistema di automazione S7-1500.

Novità del manuale di guida alle funzioni PROFINET, edizione 10/2018 rispetto all'edizione 12/2017
Il presente manuale (edizione 10/2018) contiene le seguenti nuove funzioni rispetto alla
versione precedente (edizione 12/2017):

Funzione Applicazioni Vantaggi


PROFINET IO con In un sistema PROFINET IO con il sistema Il sistema S7-1500R/H ridondante offre un eleva-
sistema S7-1500R/H S7-1500R/H ridondante la comunicazione IO to grado di affidabilità e disponibilità
ridondante rimane attiva anche in caso di guasto di una dell’impianto. La configurazione ridondante dei
CPU. principali componenti di automazione riduce la
probabilità di fermi della produzione e le conse-
guenze degli errori nei componenti.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 3
Prefazione

Novità del manuale di guida alle funzioni PROFINET, edizione 12/2017 rispetto all'edizione 09/2016
Il presente manuale (edizione 12/2017) contiene le seguenti nuove funzioni rispetto alla
versione precedente (edizione 09/2016):

Funzione Applicazioni Vantaggi


Impostazione del È possibile definire l'indirizzo IP di un router Nelle versioni precedenti si poteva impostare
router per un IO Devi- per ciascun IO Device. Il router consente di solamente il router per una interfaccia
ce PROFINET accedere all'IO Device da un punto esterno PROFINET IO dell'IO Controller. Gli IO Device
alla sottorete IP. acquisivano automaticamente l'impostazione
dell'interfaccia dell'IO Controller.
In questa versione l'indirizzo del router può esse-
re impostato indipendentemente dall'IO Control-
ler. È quindi possibile, ad esempio, impostare
l'indirizzo di un router nell'IO Device nonostante
nell'IO Controller sia stato impostato un indirizzo
diverso o non sia stato impostato alcun indirizzo.
Configurazione degli È possibile rilevare un IO Device e acquisirlo STEP 7 inserisce nel progetto l'IO Device com-
IO Device con la fun- nel progetto. pleto di moduli e sottomoduli. I numeri di articolo
zione di rilevamento e le versioni firmware degli IO Device reali corri-
hardware spondono a quelli degli IO Device progettati.
Questa funzione consente di ridurre i tempi di
progettazione.
Asset Management Consente di gestire centralmente i componenti Questo nuovo servizio PROFINET standard
non PROFINET (asset) di un dispositivo consente di gestire centralmente i componenti
PROFINET. Il dispositivo PROFINET fornisce hardware e firmware dei dispositivi PROFINET.
a scopo di analisi un set di dati standard con- Le opzioni disponibili, ad es. per filtrare i dati dei
tenente i dati di identificazione degli asset. dispositivi, dipendono dalle prestazioni dell'appli-
cazione utilizzata per l'analisi.
Set di dati Asset Ma- Impiego speciale dell'Asset Management: dal Vedere Asset Management.
nagement per gli I- punto di vista dell'IO Controller, i moduli inseriti
Device nell'I-Device sono degli "asset"; il programma
utente nell'I-Device definisce il set di dati Asset
Management. Attraverso il set di dati l'IO Con-
troller legge i dati di identificazione dei moduli
dell'I-Device.

PROFINET con STEP 7 V15


4 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Prefazione

Novità del manuale di guida alle funzioni PROFINET, edizione 09/2016 rispetto all'edizione 12/2014
Il presente manuale (edizione 09/2016) contiene le seguenti nuove funzioni rispetto alla
versione precedente (edizione 12/2014):

Funzione Applicazioni Vantaggi


PROFINET IO nella È possibile utilizzare sulla CPU un ulteriore Viene utilizzato un tipo di bus di campo
seconda interfaccia sistema PROFINET IO o collegare degli IO nell’impianto.
PROFINET Device supplementari. Tramite il secondo ramo, la CPU come I Device
può scambiare dati in modo rapido e determini-
stico con un controller sovraordinato
(PROFINET/Ethernet).
IRT con tempi molto Vengono realizzate applicazioni high-end con Consentono una comunicazione PROFINET IO e
brevi del ciclo di dati comunicazione IO, che comportano i massimi una comunicazione standard tramite un cavo
fino a 125 µs requisiti di performance nell’elaborazione IO. anche con intervalli di trasmissione di 125 µs.
MRPD: Media Re- Consente di realizzare con PROFINET IO IRT Grazie alla trasmissione dei dati IO ciclici in en-
dundancy with Plan- applicazioni che richiedono elevati requisiti di trambe le direzioni nell'anello, la comunicazione
ned Duplication of sicurezza contro i guasti e di precisione (sin- con gli IO Device viene mantenuta anche nell'e-
frames cronismo di clock). ventualità di un'interruzione nell'anello e non
causa l'arresto dei dispositivi anche quando i
tempi di aggiornamento sono brevi. Ciò garanti-
sce una maggiore sicurezza contro i guasti più
elevata rispetto alla tecnica MRP.
Upgrade della perfor- Vengono realizzate applicazioni che richiedono Un migliore impiego della larghezza di banda
mance PROFINET requisiti rigorosi di velocità e intervalli elevati. determina tempi di reazione brevi.
Ciò è interessante per le applicazioni con ele-
vati requisiti di performance.
Limitazione Il carico di rete della comunicazione Ethernet I picchi nell'alimentazione dati vengono livellati.
dell’alimentazione di standard viene limitato a un valore massimo. L'ampiezza rimanente della banda viene suddivi-
dati nella rete sa in funzione del fabbisogno.

Convenzioni
STEP 7: nella presente documentazione, per la denominazione del software di progettazione
e programmazione si utilizza "STEP 7" come sinonimo di "STEP 7 a partire dalla versione
V12 (TIA Portal)" e versioni successive.
La presente documentazione contiene illustrazioni dei dispositivi descritti. Le illustrazioni
possono differire nei particolari dal dispositivo fornito.
Osservare anche le avvertenze contrassegnate nel modo seguente:

Nota
Un'avvertenza contiene importanti informazioni sul prodotto descritto, sul relativo impiego o
su una parte di documentazione alla quale occorre prestare particolare attenzione.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 5
Prefazione

Indicazioni di sicurezza
Siemens commercializza prodotti e soluzioni dotati di funzioni Industrial Security che
contribuiscono al funzionamento sicuro di impianti, soluzioni, macchine e reti.
La protezione di impianti, sistemi, macchine e reti da minacce cibernetiche, richiede
l'implementazione e la gestione continua di un concetto globale di Industrial Security che
corrisponda allo stato attuale della tecnica. I prodotti e le soluzioni Siemens costituiscono
soltanto una componente imprescindibile di questo concetto.
È responsabilità del cliente prevenire accessi non autorizzati ad impianti, sistemi, macchine
e reti. Il collegamento di sistemi, macchine e componenti, se necessario, deve avvenire
esclusivamente nell'ambito della rete aziendale o tramite Internet previa adozione di
opportune misure (ad es. impiego di firewall e segmentazione della rete).
Attenersi inoltre alle raccomandazione Siemens concernenti misure di sicurezza adeguate.
Ulteriori informazioni su Industrial Security sono disponibili al sito
(https://www.siemens.com/industrialsecurity).
I prodotti e le soluzioni Siemens vengono costantemente perfezionati per incrementarne la
sicurezza. Siemens raccomanda espressamente di eseguire gli aggiornamenti non appena
sono disponibili i relativi update e di impiegare sempre le versioni aggiornate dei prodotti.
L’uso di prodotti non più attuali o di versioni non più supportate incrementa il rischio di
attacchi cibernetici.
Per essere costantemente aggiornati sugli update dei prodotti, abbonarsi a Siemens
Industrial Security RSS Feed al sito (https://www.siemens.com/industrialsecurity).

Siemens Industry Online Support


Sui seguenti argomenti possono essere reperite facilmente e rapidamente informazioni
attuali:
● Product Support
Tutte le informazioni e un notevole know-how sul prodotto specifico, dati tecnici, FAQ,
certificati, download e manuali.
● Esempi di applicazione
Applicazioni ed esempi per la soluzione di compiti di automazione - inoltre blocchi
funzionali, informazioni sulla performance e video.
● Servizi
Informazioni sui servizi industriali, assistenza tecnica, pezzi di ricambio e offerte
didattiche.
● Forum
Per risposte e soluzioni sulla tecnica di automazione.
● mySupport
Il campo di lavoro personale nel Siemens Industry Online Support per notifiche, richieste
di supporto e documenti configurabili.
Siemens Industry Online Support vi offre queste informazioni in Internet
(https://support.industry.siemens.com).

PROFINET con STEP 7 V15


6 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Prefazione

Industry Mall
L'Industry Mall è il catalogo prodotti e il sistema di ordinazione della Siemens AG per le
soluzioni di automazione e azionamento sulla base di Totally Integrated Automation (TIA) e
Totally Integrated Power (TIP).
I cataloghi per tutti i prodotti della tecnica di automazione e azionamento si trovano in
Internet (https://mall.industry.siemens.com).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 7
Indice del contenuto

Prefazione .............................................................................................................................................. 3
1 Guida alla documentazione ................................................................................................................... 12
2 Descrizione ........................................................................................................................................... 17
2.1 Introduzione a PROFINET ..................................................................................................... 17
2.1.1 Termini utilizzati in PROFINET .............................................................................................. 20
2.1.2 Terminologia generale della comunicazione ......................................................................... 24
2.1.3 Interfaccia PROFINET ........................................................................................................... 27
2.1.4 Applicazione del modello di dispositivo PROFINET in SIMATIC ........................................... 31
2.2 Configurazione di PROFINET ................................................................................................ 32
2.2.1 Componenti di rete attivi ........................................................................................................ 33
2.2.2 Tecnica di cablaggio .............................................................................................................. 36
2.2.3 Configurazione wireless ......................................................................................................... 38
2.2.3.1 Nozioni di base....................................................................................................................... 38
2.2.3.2 Suggerimenti per la configurazione ....................................................................................... 40
2.2.4 Sicurezza di rete .................................................................................................................... 42
2.2.4.1 Nozioni di base....................................................................................................................... 42
2.2.4.2 Componenti di rete e software ............................................................................................... 44
2.2.4.3 Esempio applicativo ............................................................................................................... 45
3 Parametrizzazione/indirizzamento ......................................................................................................... 47
3.1 Assegnazione di un IO Device a un IO Controller ................................................................. 48
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP ........................................................................................ 50
3.2.1 Nome del dispositivo .............................................................................................................. 51
3.2.2 Indirizzo IP ............................................................................................................................. 52
3.2.3 Assegnazione del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP ..................................................... 55
3.2.4 Assegnazione del nome dispositivo tramite tabella di comunicazione .................................. 60
3.2.5 Adeguamento del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP direttamente nel dispositivo ........ 64
3.3 Configurazione degli IO Device con la funzione di rilevamento hardware ............................ 66
3.4 Impostazione del router per un IO Device PROFINET .......................................................... 67
3.5 Progettazione della topologia................................................................................................. 71
3.5.1 Vista topologica in STEP 7 .................................................................................................... 75
3.5.2 Collegamento delle porte nella vista topologica .................................................................... 77
3.5.3 Collegamento delle porte, finestra di ispezione ..................................................................... 78
3.5.4 Assegnazione automatica di dispositivi mediante il confronto offline/online ......................... 79
3.5.5 Acquisizione manuale dei collegamenti delle porte rilevati online nel progetto ..................... 80
3.5.6 Acquisizione manuale dei dispositivi rilevati online nel progetto ........................................... 81
3.5.7 Assegnazione automatica di dispositivi mediante il confronto avanzato offline/online.......... 81

PROFINET con STEP 7 V15


8 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Indice del contenuto

4 Diagnostica e manutenzione ................................................................................................................. 82


4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO ..........................................................................82
4.1.1 Livelli di diagnostica in PROFINET IO ....................................................................................84
4.1.2 Manutenzione .........................................................................................................................86
4.1.2.1 Dati I&M (Identification and Maintenance) ..............................................................................86
4.1.2.2 Caricamento dei dati I&M nei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli. ........................86
4.1.2.3 Asset Management .................................................................................................................88
4.2 Diagnostica tramite LED di stato ..........................................................................................102
4.3 Diagnostica tramite il display delle CPU S7-1500 ................................................................103
4.4 Diagnostica tramite Web server ............................................................................................107
4.5 Diagnostica con STEP 7 .......................................................................................................110
4.6 Concetto di manutenzione avanzata ....................................................................................113
4.7 Diagnostica della topologia di rete ........................................................................................115
4.8 Diagnostica nel programma utente .......................................................................................116
4.8.1 Set di dati di diagnostica e configurazione ...........................................................................116
4.8.2 Analisi della diagnostica nel programma utente ...................................................................118
5 Funzioni .............................................................................................................................................. 121
5.1 Collegamento di altri sistemi di bus ......................................................................................121
5.1.1 Accoppiamento di PROFINET e PROFIBUS........................................................................123
5.1.2 Collegamento di uno slave DP a un sistema PROFINET IO tramite IE/PB Link ..................124
5.2 IO Device intelligenti (I Device) .............................................................................................126
5.2.1 Funzionalità I Device.............................................................................................................126
5.2.2 Proprietà e vantaggi dell'I Device .........................................................................................127
5.2.3 Caratteristiche di un I Device ................................................................................................128
5.2.4 Scambio di dati tra sistema IO sovraordinato e subordinato ................................................132
5.2.5 Progettazione degli I-Device .................................................................................................134
5.2.6 Esempio di programma .........................................................................................................137
5.2.7 Diagnostica e reazione agli allarmi .......................................................................................140
5.2.8 Regole sulla topologia di un sistema PROFINET IO con I Device .......................................144
5.2.9 Condizioni generali per l'utilizzo degli I Device .....................................................................146
5.2.10 Progettazione di PROFIenergy negli I-Device ......................................................................147
5.3 Shared Device ......................................................................................................................149
5.3.1 Nozioni utili sui Shared Device .............................................................................................149
5.3.2 Configurazione di Shared Device .........................................................................................152
5.3.3 Configurazione di un I Device come Shared Device ............................................................157
5.3.4 Shared Input/Shared Output interno/a al modulo (MSI/MSO) ..............................................166
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello) ....................................................................173
5.4.1 Media Redundancy Protocol (MRP) .....................................................................................175
5.4.2 Progettazione della ridondanza del supporto .......................................................................178
5.4.3 Media Redundancy with Planned Duplication of frames (MRPD, non per S7-1500R/H) .....181
5.4.4 Anelli multipli .........................................................................................................................183

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 9
Indice del contenuto

5.5 Comunicazione in tempo reale ............................................................................................ 187


5.5.1 Introduzione ......................................................................................................................... 187
5.5.2 RT ........................................................................................................................................ 188
5.5.3 IRT ....................................................................................................................................... 189
5.5.4 RT e IRT a confronto ........................................................................................................... 192
5.5.5 Progettazione di PROFINET IO con IRT ............................................................................. 192
5.5.6 Impostazione dell'utilizzo dell'ampiezza di banda per l'intervallo di trasmissione ............... 196
5.5.7 Configurazione consigliata per l'ottimizzazione di PROFINET ............................................ 197
5.5.8 Limitazione dell’alimentazione di dati nella rete ................................................................... 201
5.6 PROFINET con Performance Upgrade ............................................................................... 203
5.6.1 Dynamic Frame Packing ...................................................................................................... 204
5.6.2 Frammentazione .................................................................................................................. 206
5.6.3 Fast Forwarding ................................................................................................................... 207
5.6.4 Progettazione di IRT con massima performance................................................................. 208
5.6.5 Esempio di configurazione per IRT con massima performance .......................................... 212
5.7 Sincronismo di clock ............................................................................................................ 213
5.7.1 Che cos'è il sincronismo di clock? ....................................................................................... 213
5.7.2 Impiego del sincronismo di clock ......................................................................................... 215
5.7.3 Sequenza cronologica della sincronizzazione in PROFINET IO ......................................... 216
5.7.4 Progettazione del sincronismo di clock ................................................................................ 218
5.7.4.1 Introduzione ......................................................................................................................... 218
5.7.4.2 Progettazione del sincronismo di clock in PROFINET IO .................................................... 220
5.7.4.3 Impostazione del ciclo di applicazione e del tempo di ritardo .............................................. 222
5.7.5 Programmazione del sincronismo di clock .......................................................................... 224
5.7.5.1 Basi della programmazione ................................................................................................. 224
5.7.5.2 Elaborazione del programma secondo il modello IPO......................................................... 225
5.7.5.3 Elaborazione del programma secondo il modello OIP......................................................... 226
5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile ............................................. 228
5.8.1 Funzione di sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile/PG ................... 229
5.8.2 Sostituzione di un IO Device senza supporto di memoria estraibile.................................... 231
5.8.3 Consenti sovrascrittura del nome del dispositivo PROFINET ............................................. 232
5.9 Progetto per macchine di serie ............................................................................................ 235
5.9.1 Sistemi IO utilizzabili più volte.............................................................................................. 236
5.9.1.1 Informazioni utili sui sistemi IO utilizzabili più volte ............................................................. 236
5.9.1.2 Configurazione dei sistemi IO utilizzabili più volte ............................................................... 240
5.9.1.3 Modifica in loco dei sistemi IO utilizzabili più volte .............................................................. 242
5.9.2 Controllo di configurazione per i sistemi IO ......................................................................... 245
5.9.2.1 Informazioni utili sul controllo di configurazione per i sistemi IO ......................................... 245
5.9.2.2 Parametrizzazione degli IO Device opzionali ...................................................................... 248
5.9.2.3 Attivazione degli IO Device opzionali nel programma ......................................................... 249
5.9.2.4 Parametrizzazione di una disposizione flessibile degli IO Device ....................................... 255
5.9.2.5 Adattamento della disposizione degli IO Device nel programma ........................................ 258
5.9.2.6 Comportamento del sistema e regole .................................................................................. 261
5.10 Risparmio energetico con PROFIenergy ............................................................................. 263
5.11 Sistemi di docking ................................................................................................................ 265
5.11.1 Progettazione di sistemi docking ......................................................................................... 268

PROFINET con STEP 7 V15


10 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Indice del contenuto

5.12 Accelerazione dell'avvio ........................................................................................................270


5.12.1 Possibilità di accelerare l'avvio degli IO Device....................................................................270
5.12.2 Avvio prioritario .....................................................................................................................272
5.12.3 Progettazione dell'avvio prioritario ........................................................................................273
5.12.4 Ottimizzazione delle impostazioni delle porte .......................................................................275
5.12.5 Ottimizzazione del cablaggio delle porte ..............................................................................276
5.12.6 Misure nel programma utente ...............................................................................................277
6 PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante ................................................................................ 278
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante ............................279
6.2 Progettazione di un IO Device con ridondanza del sistema S2 nel sistema S7-
1500R/H ridondante ..............................................................................................................287
6.3 Progettazione della ridondanza del supporto di trasmissione (MRP) per una
configurazione con il sistema S7-1500R/H ridondante.........................................................288
Glossario ............................................................................................................................................ 290
Indice analitico .................................................................................................................................... 305

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 11
Guida alla documentazione 1
La documentazione del sistema di automazione SIMATIC S7-1500, della CPU 1516pro-2 PN
basata su SIMATIC S7-1500 e dei sistemi di periferia decentrata SIMATIC ET 200MP,
ET 200SP e ET 200AL è suddivisa in tre parti.
Questa suddivisione consente di accedere in maniera mirata ai contenuti di interesse.

Informazioni di base
I manuali di sistema e il Getting Started descrivono dettagliatamente la progettazione, il
montaggio, il cablaggio e la messa in servizio dei sistemi SIMATIC S7-1500, ET 200MP,
ET 200SP e ET 200AL; per la CPU 1516pro-2 PN occorre utilizzare le istruzioni operative
corrispondenti. La Guida in linea di STEP 7 supporta l'utente nelle fasi di progettazione e
programmazione.

Informazioni sul dispositivo


I manuali di prodotto contengono una descrizione compatta delle informazioni specifiche del
modulo, come proprietà, schemi di collegamento, curve caratteristiche e dati tecnici.

Informazioni generali
I manuali di guida alle funzioni contengono descrizioni dettagliate su argomenti generali
riguardanti per es. la diagnostica, la comunicazione, Motion Control, il server web e OPC
UA.
La documentazione può essere scaricata gratuitamente in Internet
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109742705).

PROFINET con STEP 7 V15


12 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Guida alla documentazione

Eventuali modifiche e integrazioni dei manuali vengono descritte nelle informazioni sul
prodotto.
Le informazioni sul prodotto sono disponibili in Internet:
● S7-1500/ET 200MP (https://support.industry.siemens.com/cs/it/it/view/68052815)
● ET 200SP (https://support.industry.siemens.com/cs/it/it/view/73021864)
● ET 200AL (https://support.industry.siemens.com/cs/it/it/view/99494757)

Manual Collection
Le Manual Collection raggruppano in un unico file l'intera documentazione relativa ai diversi
sistemi.
Le Manual Collection sono disponibili in Internet.
● S7-1500/ET 200MP (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/86140384)
● ET 200SP (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/84133942)
● ET 200AL (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/95242965)

"mySupport"
"mySupport", l’area di lavoro personale dell’utente, consente di sfruttare al meglio il servizio
Industry Online Support.
La si può usare per creare filtri, preferiti e tag, richiedere dati CAx e assemblare la propria
personale biblioteca di manuali e documentazione. Inoltre nelle richieste di assistenza sono
già preimpostati i dati personali dell’utente, il quale ha modo di controllare in qualsiasi
momento lo stato di elaborazione delle richieste che ha presentato.
Per poter usufruire della funzionalità completa di "mySupport" ci si deve registrare una volta.
"mySupport" è disponibile in Internet (https://support.industry.siemens.com/My/ww/it).

"mySupport" - Documentazione
Nell’area Documentazione di "mySupport" si possono assemblare interi manuali o alcune
loro parti per realizzare un manuale personalizzato.
Il manuale così ottenuto può essere esportato come file PDF o in un formato modificabile.
"mySupport" - Documentazione è disponibile in Internet
(https://support.industry.siemens.com/My/ww/it/documentation).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 13
Guida alla documentazione

"mySupport" - Dati CAx


Nell’area Dati CAx di "mySupport” si può accedere ai dati di prodotto attuali per il proprio
sistema CAx o CAe.
Con pochi clic è possibile configurare il proprio cestino di download.
Si possono selezionare:
● immagini del prodotto, disegni quotati in 2D, modelli in 3D, schemi elettrici
dell'apparecchio, file macro EPLAN
● manuali, curve caratteristiche, istruzioni operative, certificati
● dati di base del prodotto
"mySupport" - Dati CAx è disponibile in Internet
(https://support.industry.siemens.com/my/ww/it/CAxOnline).

Esempi applicativi
Gli esempi applicativi forniscono diversi strumenti ed esempi utili nella soluzione dei
problemi di automazione. In questa sezione vengono illustrate soluzioni che prevedono
l'interazione di più componenti del sistema, senza soffermarsi sui singoli prodotti.
Gli esempi applicativi sono disponibili in Internet
(https://support.industry.siemens.com/sc/ww/it/sc/2054).

TIA Selection Tool


Il TIA Selection Tool consente di selezionare, configurare e ordinare dispositivi per la Totally
Integrated Automation (TIA).
Costituisce la versione successiva del SIMATIC Selection Tool e riunisce in un solo
strumento i configuratori già noti per la tecnica di automazione.
Con il TIA Selection Tool è possibile creare una lista di ordinazione completa tra i prodotti
selezionati o configurati.
Il TIA Selection Tool è disponibile in Internet
(https://w3.siemens.com/mcms/topics/en/simatic/tia-selection-tool).

PROFINET con STEP 7 V15


14 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Guida alla documentazione

SIMATIC Automation Tool


Il SIMATIC Automation Tool consente di eseguire, indipendentemente dal TIA Portal,
operazioni di messa in servizio e di service simultaneamente su diverse stazioni SIMATIC
S7.
Il SIMATIC Automation Tool offre diverse funzioni:
● Scansione di una rete di impianto PROFINET/Ethernet e identificazione di tutte le CPU
collegate
● Assegnazione indirizzi (IP, sottorete, gateway) e nome della stazione (PROFINET
Device) ad una CPU
● Inoltro all’unità della data e dell'ora PG/PC convertita secondo UTC
● Download del programma sulla CPU
● Commutazione dei modi di funzionamento RUN/STOP
● Localizzazione della CPU tramite segnalazione ad intermittenza dei LED
● Lettura dell’informazione di errore della CPU
● Lettura del buffer di diagnostica della CPU
● Reset alle impostazioni di fabbrica
● Aggiornamento del firmware della CPU e dei moduli collegati
Il SIMATIC Automation Tool è disponibile in Internet
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/98161300).

PRONETA
SIEMENS PRONETA (analisi di rete PROFINET) consente di analizzare la rete dell’impianto
nell’ambito della messa in servizio. PRONETA comprende due funzioni principali:
● La panoramica della topologia scansiona automaticamente PROFINET e visualizza tutti i
componenti collegati.
● L’IO Check è un rapido test del cablaggio e della configurazione modulare di un impianto.
SIEMENS PRONETA è disponibile in Internet
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/67460624).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 15
Guida alla documentazione

SINETPLAN
SINETPLAN, il Network Planner di Siemens, supporta l'utente nella pianificazione degli
impianti e delle reti di automazione basate su PROFINET. Questo tool facilita il
dimensionamento professionale e predittivo dell'installazione PROFINET già nella fase di
pianificazione. Inoltre SINETPLAN fornisce all'utente strumenti utili per ottimizzare la rete,
sfruttare al meglio le risorse di rete e pianificare le riserve. In questo modo, già prima
dell'impiego pianificato si evitano problemi durante la messa in servizio e interruzioni nella
fase produttiva. Questo aumenta la disponibilità dell'impianto produttivo e contribuisce a
migliorare la sicurezza operativa.
I vantaggi in sintesi
● ottimizzazione della rete grazie al calcolo del carico di rete per le singole porte
● maggiore disponibilità della produzione grazie alla scansione online e alla verifica degli
impianti esistenti
● trasparenza prima della messa in servizio mediante importazione e simulazione di
progetti STEP 7 esistenti
● efficienza grazie alla protezione degli investimenti nel lungo periodo e allo sfruttamento
ottimale delle risorse
SINETPLAN è disponibile in Internet (https://www.siemens.com/sinetplan).

PROFINET con STEP 7 V15


16 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione 2
2.1 Introduzione a PROFINET

Cos'è PROFINET IO?


Nell'ambito della Totally Integrated Automation (TIA), PROFINET IO rappresenta l'unione
sistematica di:
● PROFIBUS DP, il bus di campo ormai consolidato, e
● Industrial Ethernet
PROFINET IO si basa su 20 anni di esperienza maturata con PROFIBUS DP e riunisce
l'abituale praticità per l'utente con l'impiego dei concetti innovativi della tecnologia Ethernet.
L'integrazione di PROFIBUS DP nell'ambiente PROFINET perciò è assicurata.
In quanto standard di automazione dell'organizzazione PROFIBUS/PROFINET International
basato su Ethernet, PROFINET IO definisce un modello di comunicazione, automazione e
engineering esteso a tutti i produttori.

Obiettivi di PROFINET
Gli obiettivi di PROFINET sono:
● Collegamento in rete industriale basato su Industrial Ethernet (standard Ethernet aperto)
● Compatibilità di componenti Industrial Ethernet e Ethernet standard
● Elevata resistenza grazie ai dispositivi Industrial Ethernet. I dispositivi Industrial Ethernet
sono idonei all'utilizzo negli ambienti industriali (temperatura, immunità ai disturbi ecc.).
● Utilizzo di standard IT come TCP/IP, http
● Funzionalità real-time
● Integrazione diretta di altri sistemi di bus di campo

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 17
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Applicazione di PROFINET su SIMATIC


PROFINET viene applicato sui sistemi SIMATIC come segue:
● La comunicazione tra apparecchiature da campo nei sistemi SIMATIC viene realizzata
con PROFINET IO
● La tecnica di installazione e i componenti di rete sono disponibili come prodotti
SIMATIC NET
● Per la manutenzione remota e la diagnostica di rete vengono utilizzati i protocolli e le
procedure Ethernet standard (ad es. SNMP = Simple Network Management Protocol per
la parametrizzazione e la diagnostica di rete).

Figura 2-1 Configurazione generale di PROFINET

STEP 7
Il tool di engineering STEP 7 costituisce un supporto alla configurazione e progettazione di
una soluzione di automazione. STEP 7 offre una vista dell'applicazione uniforme con tutti i
sistemi di bus.

PROFINET con STEP 7 V15


18 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Documentazione dell'Organizzazione PROFIBUS & PROFINET International in Internet


Nel sito Internet (http://www.profibus.com) dell'Organizzazione degli utenti PROFIBUS
"PROFIBUS & PROFINET International" - che si occupa anche di PROFINET - sono
disponibili numerosi documenti che riguardano PROFINET.
Ulteriori informazioni si trovano in Internet (http://www.siemens.com/profinet).

Panoramica dei principali documenti e link


Una raccolta comprendente i principali esempi applicativi con PROFINET, FAQ e altri articoli
dell'Industry Online Support si trova in questa FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/108165711).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 19
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

2.1.1 Termini utilizzati in PROFINET

Definizione: dispositivi in ambiente PROFINET


In ambiente PROFINET "dispositivo" è un termine generale che indica:
● Sistemi di automazione (ad es. PLC, PC)
● Sistemi di periferia decentrata
● Apparecchiature da campo (ad es. dispositivi idraulici o pneumatici)
● Componenti di rete attivi (ad es. switch, router)
● Accoppiamenti di rete con PROFIBUS, AS-Interface o altri sistemi di bus di campo

PROFINET con STEP 7 V15


20 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Dispositivi in PROFINET IO
Il grafico seguente mostra le definizioni generali dei principali dispositivi in PROFINET. Nella
tabella successiva sono indicate le definizioni dei singoli componenti nel contesto di
PROFINET IO.

Numero PROFINET Spiegazione


① Sistema PROFINET IO
② IO Controller Dispositivo tramite il quale vengono indirizzati gli IO Device
collegati.
Vale a dire: l'IO Controller scambia segnali di ingresso e di
uscita con le apparecchiature da campo.
③ PG/PC (PROFINET IO Dispositivo PG/PC/HMI per la messa in servizio e la diagnosti-
Supervisor) ca
④ PROFINET/Industrial Infrastruttura di rete
Ethernet
⑤ HMI (Human Machine Dispositivo per il servizio e la supervisione
Interface)
⑥ IO Device Apparecchiatura da campo decentrata assegnata a un IO
Controller (ad es. Distributed IO, gruppi di valvole, convertitori
di frequenza, switch con funzionalità PROFINET IO integrata).
⑦ I-Device IO Device intelligente

Figura 2-2 Dispositivi in PROFINET

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 21
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Comunicazione I/O tramite PROFINET IO


Gli ingressi e le uscite vengono letti dalla periferia decentrata tramite PROFINET IO
attraverso la cosiddetta comunicazione I/O. La figura seguente mostra una panoramica della
comunicazione I/O tramite PROFINET IO.

A Comunicazione tra IO Controller e IO Controller tramite accoppiatore PN/PN


B Comunicazione tra IO Controller e I-Device
C Comunicazione tra IO Controller e IO-Device
Figura 2-3 Comunicazione I/O tramite PROFINET IO

PROFINET con STEP 7 V15


22 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Comunicazione I/O tramite PROFINET IO

Tabella 2- 1 Comunicazione I/O tramite PROFINET IO

Comunicazione tra… Spiegazione


IO Controller e IO Device L'IO Controller trasmette ciclicamente i dati agli IO Device del suo sistema
PROFINET IO e riceve dati da quest'ultimo.
IO Controller e I-Device Tra i programmi utente nelle CPU di IO Controller e I-Device viene trasferito
ciclicamente un numero fisso di dati.
L'IO Controller non accede ai moduli I/O dell'I-Device bensì ad aree di indirizzi
progettate, le cosiddette aree di trasferimento, che possono trovarsi all'interno o
all'esterno dell'immagine di processo della CPU dell'I-Device. Se alcune parti
dell'immagine di processo vengono utilizzate come aree di trasferimento, queste
non possono essere utilizzate per moduli I/O reali.
I dati vengono trasmessi con operazioni di caricamento e trasferimento attraver-
so l'immagine di processo o tramite accesso diretto.
IO Controller e IO Controller Tra i programmi utente nelle CPU degli IO Controller viene trasferito ciclicamen-
te un numero fisso di dati. Come hardware supplementare è necessario un
coupler PN/PN.
Gli IO Controller accedono alle reciproche aree di indirizzi progettate, le cosid-
dette aree di trasferimento, che possono trovarsi all'interno o all'esterno dell'im-
magine di processo delle CPU. Se alcune parti dell'immagine di processo
vengono utilizzate come aree di trasferimento, queste non possono essere
utilizzate per moduli I/O reali.
I dati vengono trasmessi con operazioni di caricamento e trasferimento attraver-
so l'immagine di processo o tramite accesso diretto.

Vedere anche
Comunicazione (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59192925)
Sicurezza di rete (Pagina 42)
Funzioni (Pagina 121)

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 23
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

2.1.2 Terminologia generale della comunicazione

Comunicazione PROFINET
La comunicazione PROFINET si svolge tramite Industrial Ethernet. Le velocità di
trasmissione supportate sono le seguenti:
● Trasmissione aciclica di dati di engineering e di diagnostica e di allarmi
● Trasmissione ciclica di dati utili
La comunicazione PROFINET-IO ha luogo in tempo reale.
Ulteriori informazioni sulla comunicazione in tempo reale sono disponibili nel capitolo
Comunicazione in tempo reale (Pagina 187).

PROFINET con STEP 7 V15


24 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Accesso trasparente ai dati


La comunicazione PROFINET supporta l'accesso ai dati di processo da livelli diversi
dell'impianto. L'utilizzo di Industrial Ethernet consente di impiegare nell'ambito
dell'automazione meccanismi standard della tecnica di comunicazione e di informazione
quali OPC/XML insieme a protocolli standard come UDP/TCP/IP e HTTP. Ciò consente un
accesso trasparente ai dati dei sistemi di automazione a livello di controllo e produzione
direttamente dal livello di gestione aziendale.

① Livello di gestione
② Livello di controllo
③ Livello di produzione

Figura 2-4 Accesso ai dati di processo

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 25
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Tempo di aggiornamento
Il tempo di aggiornamento è un intervallo entro il quale l'IO Controller e l'IO Device/I-Device
del sistema IO si scambiano ciclicamente i dati di IO. Il tempo di aggiornamento può essere
progettato separatamente per ciascun IO Device e determina l'intervallo con cui i dati di
uscita vengono trasmessi dall'IO Controller all'IO Device (modulo/sottomodulo di uscita) e i
dati di ingresso vengono trasmessi dall'IO Device all'IO Controller (modulo/sottomodulo di
ingresso).
Con l'impostazione di default STEP 7 calcola automaticamente il tempo di aggiornamento
per ogni IO Device del sistema PROFINET IO considerando il volume dei dati da scambiare
e l'intervallo di trasmissione impostato.
Ulteriori informazioni sul tempo di aggiornamento sono disponibili nel capitolo
Comunicazione in tempo reale (Pagina 187).

Tempo di controllo risposta


Il tempo di controllo risposta è l'intervallo di tempo che un IO Controller o un IO Device
accettano di trascorrere senza ricevere dati IO. Se non riceve dati dall'IO Controller entro il
tempo di controllo risposta, l'IO Device riconosce la mancanza dei telegrammi ed emette
valori sostitutivi. In questo caso nell'IO Controller viene segnalato un guasto della stazione.
Il tempo di controllo risposta è formato da un multiplo intero del tempo di aggiornamento e
può essere impostato dall'utente in STEP 7.

Intervallo di trasmissione
Arco di tempo compreso tra due intervalli di comunicazione consecutivi. L'intervallo di
trasmissione è l'intervallo minimo possibile per lo scambio dei dati.

Relazione tra tempo di aggiornamento e intervallo di trasmissione


I tempi di aggiornamento calcolati sono scansioni (1, 2, 4, 8, ..., 512) dell'intervallo di
trasmissione. Il tempo di aggiornamento minimo raggiungibile dipende pertanto dall'intervallo
di trasmissione minimo impostabile dell'IO Controller e dalle prestazioni dell'IO Controller e
dell'IO Device. A seconda dell'intervallo di trasmissione utilizzato può essere disponibile
anche solo una parte delle scansioni (lo garantisce STEP 7 tramite una preselezione).
La tabella seguente spiega la dipendenza del tempo di aggiornamento impostabile
dall'intervallo di trasmissione prendendo come esempio una CPU 1516-3 PN/DP. I tempi di
aggiornamento soddisfano i requisiti della norma PROFINET IEC 61158.

Tabella 2- 2 Per la comunicazione real-time vale quanto segue:

Intervallo di trasmissione Tempo di aggiornamento Scansioni


250 μs 250 µs ... 128 ms 1,2, ..., 512
500 μs 500 µs ... 256 ms 1,2, ..., 512
1 ms 1 ms ... 512 ms 1,2, ..., 512
2 ms 2 ms ... 512 ms 1,2, ..., 256
4 ms 4 ms ... 512 ms 1,2, ..., 128

PROFINET con STEP 7 V15


26 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Ulteriori informazioni
Per informazioni sulla comunicazione real-time consultare il capitolo Comunicazione real-
time (RT) (Pagina 188).

2.1.3 Interfaccia PROFINET

Panoramica
I dispositivi PROFINET della gamma di prodotti SIMATIC dispongono di una o più interfacce
PROFINET (Ethernet Controller/Interface). Le interfacce PROFINET sono dotate di una o
più porte (possibilità di connessione fisica).
Nel caso delle interfacce PROFINET con diverse porte i dispositivi hanno uno switch
integrato.
I dispositivi PROFINET con due porte in un'interfaccia consentono di realizzare una
configurazione di sistema con topologia lineare o ad anello. I dispositivi PROFINET con tre o
più porte in un'interfaccia sono indicati anche per la configurazione di topologie ad albero.
Di seguito sono descritte le proprietà e le regole per la denominazione dell'interfaccia
PROFINET e la relativa rappresentazione in STEP 7.

Proprietà
Nella rete ogni dispositivo PROFINET è identificabile in modo univoco dalla sua interfaccia
PROFINET. Ogni interfaccia PROFINET dispone di:
● un indirizzo MAC (impostazione di fabbrica)
● un indirizzo IP
● un nome di dispositivo PROFINET

Identificazione e numerazione delle interfacce e delle porte


Le interfacce e le porte vengono identificate per tutti i moduli e i dispositivi del sistema
PROFINET con le seguenti lettere:

Tabella 2- 3 Identificazione delle interfacce e delle porte nei dispositivi PROFINET

Elemento Simbolo Numero dell'interfaccia


Interfaccia X In ordine crescente dal numero 1
Porta P In ordine crescente dal numero 1
(per interfaccia)
Porta ad anello R

Esempi di identificazione

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 27
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Tre esempi spiegano la regola che disciplina l'identificazione delle interfacce PROFINET:

Tabella 2- 4 Esempi di identificazione delle interfacce PROFINET

Esempio di dicitura Numero dell'interfaccia Numero della porta


X2 P1 2 1
X1 P2 1 2
X1 P1 R 1 1 (porta dell'anello)

Rappresentazione delle interfacce PROFINET nella vista generale della topologia in STEP 7
Le interfacce PROFINET si trovano nella vista generale della topologia in STEP 7.
L'interfaccia PROFINET per un IO Controller e un IO Device viene rappresentata in STEP 7
nel modo seguente:

Nume- Descrizione
ro
① Interfaccia PROFINET di un IO Controller in STEP 7
② Interfaccia PROFINET di un IO Device in STEP 7
③ Queste righe rappresentano l'interfaccia PROFINET.
④ Queste righe rappresentano le "porte" di un'interfaccia PROFINET.
Figura 2-5 Rappresentazione delle interfacce PROFINET in STEP 7

PROFINET con STEP 7 V15


28 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Rappresentazione schematica di un'interfaccia PROFINET con switch integrato


L'interfaccia PROFINET con switch integrato e relative porte per tutti i dispositivi PROFINET
è rappresentata schematicamente nella grafica seguente.

Figura 2-6 Interfaccia PROFINET con switch integrato

Differenze funzionali delle interfacce PROFINET


Le interfacce PROFINET possono mettere a disposizione diverse funzioni. Alcune interfacce
PROFINET mettono a disposizione funzioni di identificazione, configurazione, diagnostica e
servizi di comunicazione (ad es. per la comunicazione aperta). Altre interfacce PROFINET
offrono funzioni PROFINET IO o funzioni di sicurezza della rete.
La tabella seguente mostra queste differenze prendendo come esempio una CPU 1516-
3 PN/DP (dalla versione firmware V2.0) con due interfacce PROFINET con diversa
funzionalità.

Tabella 2- 5 Differenze tra le interfacce PROFINET della CPU 1516-3 PN/DP (dalla versione
firmware V2.0)

Interfaccia PROFINET (X1) Interfaccia PROFINET (X2)


2 porte con funzionalità PROFINET IO: 1 porta con funzionalità PROFINET IO:
Identificazione, configurazione e diagnostica
Comunicazione PG
Comunicazione HMI
Comunicazione S7
Sincronizzazione dell'orologio
Server web
Comunicazione aperta
Server OPC UA
IO Controller
I-Device
RT
IRT -
Sincronismo di clock -
Ridondanza del supporto -
Avvio prioritario -

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 29
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

Ulteriori informazioni sulla funzionalità delle interfacce PROFINET


Informazioni sul numero e la funzionalità delle interfacce di un dispositivo PROFINET sono
riportate nella documentazione del rispettivo dispositivo PROFINET.
I servizi di comunicazione tramite PROFINET sono descritti nel manuale di guida alle
funzioni Comunicazione.
Nel capitolo Sicurezza di rete sono indicati i componenti necessari per proteggere le reti dai
pericoli.
Nel capitolo Funzioni sono descritte le funzioni PROFINET IO.

PROFINET con STEP 7 V15


30 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.1 Introduzione a PROFINET

2.1.4 Applicazione del modello di dispositivo PROFINET in SIMATIC

Posti connettore e moduli


Un dispositivo PROFINET può avere una struttura modulare o compatta. Un dispositivo
PROFINET modulare è costituito da posti connettore (slot) nei quali vengono inseriti i
moduli. Sui moduli si trovano i canali attraverso i quali vengono immessi o emessi i segnali
di processo. Un dispositivo compatto ha la stessa struttura, può comprendere dei moduli, ma
non può essere ampliato fisicamente, ovvero non è possibile aggiungere altri moduli.
Il grafico seguente chiarisce la struttura descritta.

Figura 2-7 Configurazione di un dispositivo PROFINET

Numero Descrizione
① Posto connettore con interfaccia di bus
② Posto connettore con modulo
③ Posto connettore secondario con sottomodulo
④ Canale

Un modulo può essere costituito da diversi sottomoduli.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 31
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Rappresentazione del modello di dispositivo PROFINET nella vista dispositivi di STEP 7


Nella figura seguente è rappresentato il modello di dispositivo PROFINET nella vista
dispositivi di STEP 7 in base a un esempio di sistema di periferia decentrata ET 200MP:

Figura 2-8 Modello di dispositivo PROFINET nella vista dispositivi di STEP 7

2.2 Configurazione di PROFINET

Argomenti trattati in questo capitolo


Il capitolo seguente contiene informazioni sulla configurazione della rete di comunicazione:
● Panoramica dei principali componenti di rete passivi: componenti di rete che inoltrano un
segnale senza la possibilità di influenzarlo attivamente, ad es. cavi, connettori ecc.
● Panoramica dei principali componenti di rete attivi: componenti di rete che influenzano
attivamente un segnale, ad es. switch, router ecc.
● Panoramica delle strutture di rete (topologie) più diffuse.

Collegamenti fisici delle reti industriali


Negli impianti industriali i dispositivi PROFINET si possono collegare in rete utilizzando
sostanzialmente due percorsi fisici:
● Collegamento fisso
– Tramite segnali elettrici inviati su conduttori in rame
– Tramite segnali ottici inviati su conduttori in fibre ottiche
● Wireless tramite onde radio elettromagnetiche

PROFINET con STEP 7 V15


32 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

I dispositivi PROFINET e la tecnica di cablaggio in SIMATIC sono idonei all'uso industriale


perché si basano su Fast Ethernet e Industrial Ethernet.
● Fast Ethernet
Con Fast Ethernet è possibile trasmettere dati con una velocità di 100 Mbit/s. Questa
tecnologia si avvale dello standard 100 Base-T.
● Industrial Ethernet
Configurazione della rete Ethernet in ambiente industriale.
La principale differenza rispetto a Ethernet standard è data dalla resistenza meccanica e
dall'immunità alle interferenze dei singoli componenti.

2.2.1 Componenti di rete attivi

Introduzione
Per PROFINET sono disponibili i seguenti componenti di rete attivi:
● Switch
● Router

Switched Ethernet
PROFINET IO si basa su switched Ethernet con funzionamento full duplex e una larghezza
di banda di 100 Mbit/s. Grazie alla trasmissione simultanea dei dati perciò la rete viene
sfruttata al meglio. I telegrammi PROFINET IO vengono elaborati con priorità alta.

Switch
Gli switch sono componenti di rete per il collegamento di più apparecchiature terminali o
segmenti di rete in una rete locale (LAN).
Per realizzare la comunicazione tra un nodo e diversi altri nodi in PROFINET, il nodo viene
collegato alla porta di uno switch. Alle restanti porte dello switch vengono collegati gli
ulteriori nodi di comunicazione (tra cui anche altri switch). La connessione tra un nodo della
comunicazione e lo switch è un collegamento punto a punto.
Uno switch ha il compito di ricevere e distribuire i telegrammi. Lo switch "apprende"
l'indirizzo o gli indirizzi Ethernet di un dispositivo PROFINET collegato o di altri switch e
inoltra soltanto i segnali destinati al dispositivo PROFINET o allo switch collegati.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 33
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Forme costruttive degli switch


Gli switch sono disponibili in due forme costruttive:
● Possono essere integrati in un dispositivo PROFINET
I dispositivi PROFINET con diverse porte (due o più) sono dispositivi con switch integrato
(ad es. la CPU 1516-3 PN/DP).
● Possono essere dispositivi stand alone (ad es. switch della gamma di prodotti
SCALANCE)

Come scegliere gli switch


Per utilizzare PROFINET con la classe RT "RT" è possibile scegliere qualsiasi switch della
"PROFINET Conformance Class A" o superiore. Tutti gli switch della gamma SCALANCE
soddisfano questi requisiti.
Per utilizzare le funzioni PROFINET che aggiungono un plusvalore, come ad es. rilevamento
della topologia, diagnostica, sostituzione dei dispositivi senza supporto di memoria
estraibile/PG, occorre scegliere uno switch della "PROFINET Conformance Class B" o
superiore.
Per utilizzare PROFINET con la classe RT "IRT" è necessario scegliere uno switch della
"PROFINET Conformance Class C". Per quel che riguarda gli switch della gamma
SCALANCE prestare attenzione alla caratteristica "Switch IRT PROFINET IO".
Per la scelta degli switch adeguati si consiglia di utilizzare SIMATIC NET Selection Tool in
Internet (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/39134641).

Switch della gamma SCALANCE


Utilizzare gli switch della gamma SCALANCE se si desidera sfruttare la funzionalità
completa di PROFINET. Questi switch sono ottimizzati per l'impiego in PROFINET IO.
La gamma di dispositivi SCALANCE X comprende switch con porte elettriche, ottiche e una
combinazione di entrambe le versioni. SCALANCE X202-2IRT ad es., è dotato di 2 porte
elettriche e di 2 porte ottiche e supporta la comunicazione IRT.
Gli switch della gamma SCALANCE X, a partire da SCALANCE X200, possono essere
progettati, diagnosticati e indirizzati STEP 7 comePROFINET IO-Device.

PROFINET con STEP 7 V15


34 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Router
Un router collega tra loro segmenti di rete separati (ad es. il livello di gestione con quello di
comando). Il volume dei dati deve essere adeguato ai servizi dei singoli segmenti di rete. Un
router separa anche due reti e funge da mediatore tra loro, riducendo inoltre il carico della
rete. La gamma SCALANCE X offre la la funzionalità di routing a partire dagli
SCALANCE X300.
I nodi della comunicazione sui diversi lati di un router possono comunicare solo se la
comunicazione tra loro è stata abilitata esplicitamente tramite il router.
Ad es. per accedere direttamente dal sistema SAP ai dati di produzione, è necessario
collegare la rete Industrial Ethernet dell'impianto di produzione con la rete Ethernet della
gestione aziendale attraverso un router.

Nota
Per fare in modo che i dispositivi possano comunicare tra loro oltre i limiti della rete, è
necessario configurare il router in modo tale da consentire questa comunicazione.

Per ulteriori informazioni sul routing con STEP 7 consultare il manuale di guida alle funzioni
Comunicazione (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59192925).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 35
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

2.2.2 Tecnica di cablaggio

Cavi per PROFINET


Per PROFINET sono disponibili cavi elettrici e ottici. Il tipo di cavo dipende dai requisiti della
trasmissione dati e dalle condizioni ambientali.

Preparazione semplice dei cavi Twisted Pair


Quando si configura l'impianto PROFINET è possibile tagliare il cavo Twisted Pair alla
lunghezza adeguata alle esigenze locali, spelarli con lo stripping tool (attrezzo spelafili per
Industrial Ethernet) e utilizzare i connettori Industrial Ethernet Fast Connect RJ45-Plug con
tecnica a perforazione di isolante. Per maggiori informazioni sul montaggio consultare le
istruzioni di montaggio nel manuale "SIMATIC NET Industrial Ethernet"
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/8763736).

Nota
Per ogni tratta Ethernet tra due switch sono ammessi max. 4 connettori.

Semplice confezionamento dei cavi a fibre ottiche in vetro


Per il confezionamento semplice, rapido e corretto di cavi a fibre ottiche in vetro è disponibile
il sistema di cablaggio FastConnect FO. Il cavo a fibre ottiche in vetro è composto da:
● FC FO Termination Kit per SC e BFOC Plug (Cleave-Tool, forbici per Kevlar, pinza,
microscopio, contenitore per fibre tagliate)
● FC BFOC Plug
● FC SC Duplex Plug
● FO FC Standard Cable
● FO FC Trailing Cable

Confezionamento rapido dei cavi POF e PCF


Per confezionare i cavi POF/PCF in modo semplice e sicuro e per montare i connettori
SC RJ POF utilizzare il seguente utensile speciale:
● Cavo POF
Kit di confezionamento connettori IE Termination Kit SC RJ POF Plug
● Cavo PCF
Kit di confezionamento connettori IE Termination Kit SC RJ PCF Plug

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36 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Panoramica dei mezzi trasmissivi in PROFINET


Le specifiche tecniche di un'interfaccia PROFINET con switch integrato o con switch esterno
e i possibili mezzi trasmissivi sono riassunti nella tabella seguente.

Tabella 2- 6 Mezzi trasmissivi in PROFINET

Caratteristica Tecnica di Tipo di cavo/mezzo tra- Velocità di tra- Lunghezza Vantaggi


fisica collegamento smissivo smissione/ segmento max.
funzionamento (tra 2 nodi)

Standard
Elettrica Connettore di 100Base-TX 100 Mbit/s, full 100 m Collegamento via cavo
collegamento Cavo in rame ritorto 2x2, duplex semplice ed economico
RJ 45 ISO simmetrico e schermato,
60603-7 requisiti di trasmissione
secondo CAT 5
IEEE 802.3
Ottica SCRJ 45 100Base-FX 100 Mbit/s, full 50 m Impiego in presenza di
ISO/IEC Cavo in fibre ottiche poli- duplex notevoli differenze di
61754-24 meriche POF (Polymer potenziale
Optical Fiber, POF) Immunità alle radiazioni
980/1000 µm (diametro elettromagnetiche
del nucleo/diametro ester- Bassa attenuazione di
no) linea
ISO/IEC 60793-2 Possibilità di utilizzare
Fibre di vetro rivestite di 100 Mbit/s, full 100 m segmenti molto più
plastica (Polymer Cladded duplex lunghi1
Fiber, PCF)
200/230 µm (diametro del
nucleo/diametro esterno)
ISO/IEC 60793-2
BFOC Fibre ottiche monomode 100 Mbit/s, full 26 km
(Bayonet 10/125 µm (diametro del duplex
Fiber Optic nucleo/diametro esterno)
Connector) e
ISO/IEC 60793-2
SC (Subscri-
ber Connec- Fibre ottiche multimode 100 Mbit/s, full 3000 m
tor) 50/125 µm e 62,5/125 µm duplex
ISO/IEC (diametro del nu-
60874 cleo/diametro esterno)
ISO/IEC 9314-4
Onde elet- - IEEE 802.11 x A seconda 100 m Maggiore mobilità
tromagneti- dell'ampliamento Collegamento in rete a
che utilizzato (a, g, h costi contenuti con nodi
ecc.) isolati e difficilmente
accessibili
1 vale solo per i conduttori a fibre ottiche

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 37
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Vedere anche
Interfaccia PROFINET (Pagina 27)
Istruzioni di montaggio per SIMATIC NET Industrial Ethernet
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/27069465)
Direttiva di installazione di PROFINET (http://www.profibus.com/nc/download/installation-
guide/downloads/profinet-installation-guide/display/)

2.2.3 Configurazione wireless

2.2.3.1 Nozioni di base

Cosa significa Industrial Wireless LAN?


L'Industrial Wireless LAN SIMATIC NET offre, oltre alla comunicazione di dati conforme allo
standard IEEE 802.11, numerosi ampliamenti particolarmente utili per i clienti che operano in
ambito industriale. Una rete IWLAN è particolarmente idonea per le applicazioni industriali
che richiedono una comunicazione mobile estremamente affidabile: Queste le caratteristiche
più convincenti:
● Roaming automatico in caso di interruzione del collegamento con Industrial Ethernet
(forced roaming)
● Contenimento dei costi grazie all'utilizzo di un'unica rete wireless per il funzionamento
affidabile di un processo sia per i dati critici (ad es. segnalazione di allarmi) che per la
comunicazione senza criticità (ad es. Service e diagnostica)
● Collegamento a costi contenuti con dispositivi dislocati in ambienti isolati e difficilmente
raggiungibili
● Traffico dati prevedibile (deterministico) e tempi di risposta definiti
● Sorveglianza ciclica del collegamento radio (Link Check)

Obiettivi e vantaggi delle reti Industrial Wireless LAN


La trasmissione dati senza fili consente di raggiungere i seguenti obiettivi:
● Integrazione diretta dei dispositivi PROFINET nel sistema di bus esistente tramite
l'interfaccia wireless
● Utilizzo mobile di dispositivi PROFINET per diversi compiti legati alla produzione
● Configurazione flessibile delle parti dell'impianto per una configurazione rapida adeguata
alle esigenze del cliente
● Max. riduzione dei costi grazie al minor utilizzo di cavi

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38 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Esempi pratici
● Comunicazione con nodi mobili (ad es. controllori e dispositivi mobili), nastri trasportatori,
linee di produzione, tavole rototraslanti, macchine rotanti
● Accoppiamento senza fili di segmenti di comunicazione per una rapida messa in servizio
o un collegamento in rete a costi contenuti nei casi in cui la posa di cavi comporta costi
notevoli (ad es. vie pubbliche, linee ferroviarie)
● Scaffalatori, sistemi di trasporto automatico e convogliatori aerei monorotaia
La grafica seguente mostra la varietà di applicazioni e configurazioni delle reti wireless della
gamma SIMATIC.

Figura 2-9 Esempio applicativo di rete Industrial Wireless LAN

Velocità di trasmissione dati


Una rete Industrial Wireless LAN consente velocità di trasmissione lorde di 11 Mbit/s o
54 Mbit/s senza full duplex.

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Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Copertura
Con SCALANCE W (Access Points) si possono creare reti wireless in ambienti chiusi e
all'aperto. Installando in modo opportuno diversi punti di accesso è possibile realizzare reti
wireless molto ampie nelle quali i nodi mobili vengono trasmessi da un punto di accesso
all'altro senza lasciare lacune (roaming).
In alternativa al funzionamento di una rete wireless è possibile configurare anche
collegamenti punto a punto di segmenti Industrial Ethernet su lunghe distanze (oltre 100 m).
In questo caso la distanza coperta e le caratteristiche del campo radiomobile vengono
determinate dalle antenne utilizzate.

Nota
Copertura
La distanza può risultare nettamente più breve e dipende dalle condizioni ambientali, dallo
standard radiomobile utilizzato, dalla velocità di trasmissione dei dati e dalle antenne
utilizzate sul lato di trasmissione e ricezione.

2.2.3.2 Suggerimenti per la configurazione

Reti wireless, gamma SCALANCE


PROFINET consente anche di configurare reti wireless con tecnologia Industrial Wireless
Local Area Network (IWLAN). In questo caso si consiglia di utilizzare i prodotti della gamma
SCALANCE W.

Tempo di aggiornamento in STEP 7


Se si configura PROFINET con un'Industrial Wireless LAN è possibile che il tempo di
aggiornamento debba essere adeguato ai dispositivi wireless. L'interfaccia IWLAN è meno
potente della rete dati cablata perché diversi nodi di comunicazione devono condividere la
larghezza di banda limitata. Nelle soluzioni wired ogni nodo di comunicazione dispone di
100 Mbit/s.
Il parametro del tempo di aggiornamento si trova nella finestra di ispezione degli IO Device
in STEP 7, nella sezione "Impostazioni Realtime".

Figura 2-10 Tempo di aggiornamento in STEP 7

PROFINET con STEP 7 V15


40 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni sui componenti Industrial Wireless LAN SCALANCE W consultare il
manuale SIMATIC NET SCALANCE W-700
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/42784493).
Ulteriori informazioni sulla trasmissione dati su reti cablate sono disponibili nel manuale Reti
Twisted Pair e Fiber Optic SIMATIC NET
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/8763736).
Ulteriori informazioni sulla trasmissione dati wireless sono disponibili nel manuale Nozioni di
base sulla configurazione di un'Industrial Wireless LAN
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/9975764).
Inoltre, leggere le direttive di installazione per PROFINET dell'organizzazione degli utenti
PROFIBUS in Internet (http://www.profibus.com/nc/download/installation-
guide/downloads/profinet-installation-guide/display/). Il sito mette a disposizione diversi
documenti utili per configurare la propria soluzione di automazione PROFINET:
● Linee guida per la progettazione di PROFINET
● Linee guida per il montaggio di PROFINET
● Linee guida per la messa in servizio di PROFINET
● Altri documenti per la configurazione di PROFINET

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Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

2.2.4 Sicurezza di rete

2.2.4.1 Nozioni di base

Introduzione
La sicurezza dei dati e la protezione dell'accesso (security) sono argomenti che stanno
acquistando un'importanza sempre maggiore anche in ambito industriale. L'aumento dei
collegamenti in rete di interi impianti industriali, l'integrazione verticale e il collegamento in
rete dei vari livelli aziendali, nonché le nuove tecnologie come la manutenzione a distanza,
portano a una richiesta sempre maggiore di protezione degli impianti.
Per proteggere dalle manipolazioni le reti degli impianti e della produzione, particolarmente
vulnerabili, non è sufficiente applicare alle singole applicazioni industriali le stesse soluzioni
per la sicurezza dei dati della rete d'ufficio.

Requisiti
Le particolari caratteristiche della comunicazione in ambiente industriale (ad es.
comunicazione in tempo reale) impone ulteriori requisiti di sicurezza:
● Protezione riflessa delle celle automatizzate
● Protezione dei segmenti di rete
● Protezione da accessi scorretti o non autorizzati
● Scalabilità della sicurezza della rete
● Nessuna conseguenza sulla struttura della rete

Definizione di Security
Termine che riassume le misure per la protezione da:
● Perdita dell'affidabilità in seguito all'accesso non autorizzato ai dati
● Perdita dell'integrità in seguito alla manipolazione dei dati
● Perdita dell'affidabilità in seguito alla distruzione dei dati, ad es. a causa di configurazioni
errate o attacchi Denial of Service

PROFINET con STEP 7 V15


42 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Minacce
Le minacce possono derivare da manipolazioni esterne e interne. Non sempre la perdita
della sicurezza dei dati è causata da azioni intenzionali.
I rischi interni sono causati da:
● errori tecnici
● errori operativi
● programmi difettosi
A questi pericoli interni si aggiungono quelli esterni. I pericoli esterni non si distinguono dalle
note minacce nell'ambiente d'ufficio:
● virus e worm software
● cavalli di troia
● Attacchi Man in the Middle
● phishing di password
● Denial of Service

Misure di protezione
Qui di seguito sono descritte le più importanti misure per la protezione dalla manipolazione e
dalla perdita dei dati in ambiente industriale.
● Impostazione di un filtro e controllo del traffico dei dati tramite firewall
● Virtual Private Network (VPN) per lo scambio dei dati privati in una rete pubblica (ad es.
Internet)
La tecnologia VPN più diffusa è IPsec. IPsec (Internet Protocol Security) è una raccolta di
protocolli di sicurezza che utilizza come base il protocollo IP sul livello di rete e consente
una comunicazione protetta attraverso reti IP potenzialmente insicure.
● Segmentazione in celle di automazione protette
Lo scopo di questo metodo consiste nella protezione dei nodi di rete di una cella di
automazione mediante Security Module. Una cella è costituita da un gruppo di
apparecchi protetti.
● Autenticazione (identificazione) dei nodi
I Security Module si identificano reciprocamente mediante procedimenti di autenticazione
utilizzando un canale sicuro (criptato). Diventa così impossibile, senza autorizzazione,
accedere dall'esterno a un segmento protetto.
● Codifica del traffico dati
La codifica garantisce l'affidabilità dei dati. A ogni modulo Security viene assegnato un
certificato VPN che contiene anche i codici.

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Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

2.2.4.2 Componenti di rete e software

Protezione da accessi non autorizzati


Con le seguenti soluzioni è possibile collegare reti industriali alle reti Intranet e Internet per
garantire la protezione da pericoli interni ed esterni:
● Processori di comunicazione come il SIMATIC CP 1543-1
● SCALANCE X-300 e SCALANCE S, i componenti di sicurezza della gamma
SIMATIC NET
● SOFTNET Security Client per l'impiego su PC

Caratteristiche
I prodotti citati comprendono diverse funzioni tra cui, ad es.:
● Semplice integrazione delle reti esistenti senza necessità di ulteriore progettazione e un
firewall integrato
● Segmentazione in celle di automazione protette
● Autenticazione (identificazione) dei nodi
● Codifica del traffico dati

PROFINET con STEP 7 V15


44 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

2.2.4.3 Esempio applicativo

Sicurezza dei dati a livello Office e della produzione


La grafica seguente mostra un esempio di applicazione con aree protette tramite
SCALANCE S e Security Client su diversi livelli aziendali. Le aree protette sono
rappresentate in colore grigio chiaro.

Figura 2-11 Configurazione di rete con modulo SCALANCE S e SOFTNET Security Client

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 45
Descrizione
2.2 Configurazione di PROFINET

Ulteriori informazioni
Per maggiori informazioni sulla configurazione di uno standard Security in PROFINET
vedere:
● PROFINET Security Guideline. Queste direttive sono disponibili nella homepage
dell'Organizzazione degli utenti PROFIBUS in Internet (http://www.profinet.com)
● Manuale Industrial Ethernet Security
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/56577508)
● Manuale SCALANCE S e SOFTNET Security Client
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/21718449)
Per informazioni generali sui concetti, le funzioni e gli aggiornamenti di Industrial Security
consultare la pagina web di Industrial Security (http://www.siemens.com/industrialsecurity).

PROFINET con STEP 7 V15


46 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento 3
Per configurare un sistema di automazione, è necessario configurare, parametrizzare e
collegare tra loro i singoli componenti dell'hardware. Le operazioni necessarie si impostano
nella vista dei dispositivi, della topologia e di rete in STEP 7.

Configurazione
Per "configurazione" si intende la disposizione, l'impostazione e il collegamento in rete di
dispositivi e moduli all'interno della vista dei dispositivi, della vista della topologia o della
vista di rete.
A ogni modulo viene assegnato automaticamente un indirizzo I/O. Gli indirizzi I/O possono
essere modificati successivamente.
La CPU confronta la configurazione prefissata creata in STEP 7 con la reale configurazione
dell'impianto. Eventuali errori possono essere così individuati e segnalati.
L'esatto procedimento di configurazione dei dispositivi è descritto dettagliatamente nella
Guida in linea a STEP 7.

Parametrizzazione
Si definisce "Parametrizzazione" l'impostazione delle proprietà dei componenti utilizzati.
Vengono parametrizzate le impostazioni per i componenti hardware e per lo scambio di dati.
In STEP 7 si possono "parametrizzare" le seguenti impostazioni per PROFINET:
● nomi del dispositivo e parametri degli indirizzi IP
● collegamento delle porte e topologia
● proprietà/parametri dei moduli
I parametri vengono caricati nella CPU che, all'avviamento, provvede a trasmetterli ai
rispettivi moduli. All'occorrenza i moduli sono facilmente sostituibili perché i parametri creati
nelle CPU SIMATIC vengono caricati automaticamente nel nuovo modulo a ogni avvio.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 47
Parametrizzazione/indirizzamento
3.1 Assegnazione di un IO Device a un IO Controller

Adattamento dell'hardware ai requisiti del progetto


La configurazione dell'hardware è necessaria per configurare, ampliare o modificare un
progetto di automazione. A tal fine occorre aggiungere dei componenti hardware alla
configurazione, collegarli ai componenti esistenti e adattare le proprietà dell'hardware ai
compiti.
Le proprietà dei sistemi di automazione e dei moduli sono preimpostate in modo da rendere
superflua un'ulteriore parametrizzazione in molti casi.
Nei seguenti casi tuttavia, la parametrizzazione è indispensabile:
● si desidera modificare i parametri preimpostati di un modulo;
● si intende utilizzare funzioni specifiche;
● si intende progettare collegamenti di comunicazione.

3.1 Assegnazione di un IO Device a un IO Controller

Sistema PROFINET IO
Un sistema PROFINET IO è composto da un PROFINET IO Controller e dagli PROFINET IO
Device che gli sono assegnati. Dopo aver collocato questi dispositivi nella vista di rete o
della topologia, STEP 7 li parametrizza con valori predefiniti. In un primo momento è
necessario solo assegnare gli IO Device a un IO Controller.

Requisiti
● È necessario essere posizionati nella Vista di rete di STEP 7.
● È stata collocata una CPU (ad es. CPU 1516-3 PN/DP).
● È stato collocato un IO Device (ad es. IM 155-6 PN ST).

Procedimento
Per assegnare gli IO Device a un IO Controller procedere nel modo seguente:
1. Collocare il puntatore del mouse sull'interfcaccia dell'IO Device.
2. Fare clic con il tasto sinistro del mouse e tenerlo premuto.
3. Spostare il cursore del mouse.
Il cursore del mouse visualizza ora, con il simbolo del collegamento in rete, la modalità
operativa "Collegamento in rete". Contemporaneamente è visibile il simbolo del blocco
sul cursore del mouse che scompare non appena viene collocato su una posizione di
destinazione valida.
4. Trascinare ora il cursore del mouse sull'interfaccia dell'IO Controller. In questa posizione
è possibile tenere premuto o rilasciare il tasto sinistro del mouse.

PROFINET con STEP 7 V15


48 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.1 Assegnazione di un IO Device a un IO Controller

5. Rilasciare ora il tasto sinistro del mouse o premerlo nuovamente.

Figura 3-1 Assegnazione di un IO Device a un IO Controller nella vista di rete di STEP 7

Risultato
È stato assegnato un IO Device a un IO Controller.

Controllo dell'assegnazione
Nella scheda "Comunicazione IO", nell'area della tabella della vista di rete, è visualizzata
una panoramica delle relazioni di comunicazione. Questa tabella è sensibile al contesto per
la selezione nell'area grafica:
● Selezionando l'interfaccia si visualizza la comunicazione I/O dell'interfaccia
corrispondente.
● Selezionando la CPU si visualizzano tutte le comunicazioni I/O della CPU (anche
PROFIBUS).
● Selezionando la stazione (come nella figura in alto) si visualizza la comunicazione I/O
della stazione completa.

Informazioni sull’S7-1500R/H
Le modalità di assegnazione di un IO Device con ridondanza del sistema S2 al sistema S7-
1500R/H ridondante sono descritte al capitolo Progettazione di un IO Device con ridondanza
del sistema S2 nel sistema S7-1500R/H ridondante (Pagina 287).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 49
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Introduzione
Per poter indirizzare il dispositivo PROFINET come nodo in PROFINET è necessario dotarlo
di:
● Un nome di dispositivo PROFINET univoco
● Un indirizzo IP univoco nella rispettiva sottorete IP
Quando si dispone un dispositivo PROFINET nell'editor hardware e di rete STEP 7 gli
assegna un nome di dispositivo. Anche gli indirizzi IP normalmente vengono assegnati
automaticamente da STEP 7 e assegnati ai dispositivi in base al nome.
Nome e indirizzo IP si possono modificare manualmente in un secondo tempo.

In STEP 7
Il nome di dispositivo e l'indirizzo IP si trovano nella finestra di ispezione, nelle proprietà
dell'interfaccia PROFINET alla voce "Indirizzi Ethernet".

Figura 3-2 Nome del dispositivo e indirizzo IP in STEP 7

Nei capitoli seguenti sono descritte la funzione, l'assegnazione e la modifica del nome di
dispositivo e dell'indirizzo IP.

PROFINET con STEP 7 V15


50 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

3.2.1 Nome del dispositivo

Nome del dispositivo


Per poter essere indirizzato da un IO Controller un IO Device deve avere un nome di
dispositivo. In PROFINET si è optato per questo procedimento in quanto i nomi sono più
facilmente gestibili degli indirizzi IP.
L'assegnazione di un nome di dispositivo a un IO Device concreto è comparabile
all'impostazione dell'indirizzo PROFIBUS in uno slave DP.
All'atto della fornitura gli IO Device non hanno un nome di dispositivo. Soltanto dopo
l'assegnazione di un nome di dispositivo, l'IO Device può essere indirizzato da un IO
Controller, ad es. per il trasferimento dei dati di progettazione all'avviamento oppure per lo
scambio di dati utili in funzionamento ciclico. Il nome dispositivo viene assegnato all'IO-
Device ad es. con il PG/PC.
Gli IO Device dotati di slot per i supporti di memoria estraibili offrono la possibilità di scrivere
il nome del dispositivo nel PG direttamente sul supporto estraibile.
In caso di sostituzione del dispositivo senza supporto di memoria estraibile, il nome del
dispositivo viene assegnato dall'IO Controller sulla base della progettazione topologica
(vedere il capitolo Progettazione della topologia (Pagina 71)).

Nomi di dispositivo strutturati


Per default il nome del dispositivo per i dispositivi PROFINET S7-1200, S7-1500, ET 200MP,
ET 200SP e ET 200AL viene assegnato automaticamente durante la progettazione in
STEP 7. Viene ricavato dal nome della CPU o del modulo di interfaccia. Per i dispositivi con
diverse interfacce PROFINET il nome dell'interfaccia viene completato, ad es.
"plc_1.profinet-interface_2" o "io-device_1".
Il nome di un dispositivo può essere strutturato secondo le convenzioni DNS.
Queste convenzioni sono definite nello standard "Internationalizing Domain Names in
Applications" (IDNA). In base a queste disposizioni i nomi degli apparecchi vengono scritti
con la lettera minuscola.
Il "Domain Name System" (DNS) è una banca dati (http://iana.org) distribuita che gestisce lo
spazio dei nomi in Internet. Per formare la struttura del nome occorre utilizzare il punto (".").
L'ordine gerarchico è crescente, da sinistra verso destra.
...<Subdomain-Name>.<Domain-Name>.<Top-Level-Domain-Name>
Se il nome non è conforme al DNS viene convertito da STEP 7 (nell'esempio
"plcxb1.profinet-interfacexb2022c" o "io-devicexb15b32").

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 51
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Numero dispositivo
Al momento dell'assegnazione di un IO Device, STEP 7 non gli assegna solo il nome di
dispositivo ma anche un numero di dispositivo iniziando da "1".
Il numero del dispositivo è riportato nella finestra di ispezione, nelle proprietà dell'interfaccia
PROFINET, alla voce "Indirizzi Ethernet" dell'area PROFINET.

Figura 3-3 Numero dispositivo

Dal numero di dispositivo è possibile identificare un IO Device nel programma utente (ad es.
con l'istruzione "LOG2GEO").

3.2.2 Indirizzo IP

Indirizzo IP
Per essere indirizzato come nodo della rete Industrial Ethernet, un dispositivo PROFINET
deve avere un indirizzo IP univoco all'interno della rete. Gli indirizzi IP normalmente vengono
assegnati automaticamente da STEP 7 e assegnati ai dispositivi in base al nome. Se la rete
è autonoma, è possibile applicare l'indirizzo IP e la maschera di sottorete predefiniti da
STEP 7. Se la rete fa parte di una rete aziendale Ethernet, occorre richiedere i dati necessari
all'amministratore di rete.

Configurazione dell'indirizzo IP
L'indirizzo IP è costituito da 4 numeri decimali, ognuno con un campo di valori da 0 a 255,
secondo il protocollo Internet versione 4 (IPv4). I decimali sono separati da un punto (ad es.
192.162.0.0).
L'indirizzo IP è formato da:
● indirizzo della rete
● indirizzo del nodo (interfaccia PROFINET dell'IO Controller/IO Device)

PROFINET con STEP 7 V15


52 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Assegnazione dell'indirizzo IP
Gli indirizzi IP degli IO Device vengono assegnati da STEP 7 e applicati agli IO Device solo
all'avvio della CPU. Inoltre, per alcuni IO Device (ad es. SCALANCE X e i CP S7-300) esiste
la possibilità di acquisire l'indirizzo IP non dall'IO Controller all'avvio ma già prima nel
dispositivo (vedere Adeguamento del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP direttamente nel
dispositivo (Pagina 64)).
Gli indirizzi IP degli IO Device hanno sempre la stessa maschera di sottorete dell'IO
Controller e vengono assegnati in ordine crescente iniziando dall'indirizzo IP dell'IO
Controller. Se necessario, questo indirizzo IP può essere modificato manualmente.
Nel caso dei dispositivi con diverse interfacce PROFINET (ad es. CPU 1516-3 PN/DP) gli
indirizzi IP devono trovarsi su sottoreti diverse.

Router di default
Se i dati devono essere trasmessi a un partner situato al di fuori della rete utilizzando il
protocollo TCP/IP o UDP viene utilizzato il router di default.
In STEP 7 il router di default è definito router. L'utilizzo di un router si attiva nella finestra di
ispezione di una CPU nella sezione "Protocollo IP" con la casella di scelta "Utilizza router".
Normalmente STEP 7 assegna al router di default il proprio indirizzo IP.
L'indirizzo del router impostato nell'interfaccia PROFINET dell'IO Controller viene applicato
automaticamente ai corrispondenti IO Device progettati.

Maschera di sottorete
I bit impostati della maschera di sottorete determinano la parte dell'indirizzo IP che contiene
l'indirizzo della rete.
In generale vale quanto segue:
● L'indirizzo di rete risulta dalla combinazione logica AND di indirizzo IP e maschera di
sottorete.
● L'indirizzo del nodo risulta dalla combinazione logica AND negato di indirizzo IP e
maschera di sottorete.

Esempio di maschera di sottorete


Maschera di sottorete: 255.255.0.0 (decimale) = 11111111.11111111.00000000.00000000
(binario)
Indirizzo IP: 192.168.0.2 (decimale) = 11000000.10101000.00000000.00000010 (binario)
Significato: i primi 2 byte dell'indirizzo IP determinano la rete, quindi 192.168. Gli ultimi due
byte indirizzano il nodo, quindi 0.2.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 53
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Interdipendenza tra indirizzo IP e maschera di default della sottorete


Esiste un accordo in merito all'assegnazione delle aree di indirizzi IP e delle cosiddette
"maschere di sottorete di default". Il primo numero decimale dell'indirizzo IP (da sinistra)
determina la struttura della maschera della sottorete di default per quanto concerne il
numero dei valori "1" (binario) nel modo seguente:

Indirizzo IP (dec.) Indirizzo IP (bin.) Classe di indirizzi Maschera di default


della sottorete
0 ... 126 0xxxxxxx.xxxxxxxx.... A 255.0.0.0
128 ... 191 10xxxxxx.xxxxxxxx... B 255.255.0.0
192 ... 223 110xxxxx.xxxxxxxx... C 255.255.255.0

Nota
Campo di valori per il primo numero decimale
Per il primo numero decimale dell'indirizzo IP è possibile inserire anche un valore compreso
tra 224 e 255 (classe di indirizzi D ecc.). Si sconsiglia tuttavia di ricorrere a quest'opzione in
quanto, per questi valori, non ha luogo alcun controllo degli indirizzi.

Come nascondere ulteriori sottoreti


La maschera di sottorete consente di strutturare ulteriormente una sottorete assegnata a
una delle classi di indirizzi A, B o C nonché di creare sottoreti "private" impostando a "1"
ulteriori cifre meno significative della sottorete. Per ogni bit impostato su "1" il numero delle
reti "private" viene raddoppiato mentre si dimezza quello dei nodi in esse contenuti. Verso
l'esterno la rete opera, come in precedenza, come rete singola.
Esempio:
In una sottorete della classe di indirizzi B (ad es. indirizzo 129.80.xxx.xxx) si modifica la
maschera di default della sottorete nel modo seguente:

Maschere Decimale Binario


Maschera di default della sotto- 255.255.0.0 11111111.11111111.00000000.
rete 00000000
Maschera di sottorete 255.255.128.0 11111111.11111111.10000000.
00000000

Risultato:
Tutti i nodi con indirizzi da 129.80.001.000 a 129.80.127.254 si trovano in una sottorete e
tutti i nodi con indirizzi da 129.80.128.000 a 129.80.255.254 in un'altra.

Lettura dell'indirizzo IP nel programma utente


L'indirizzo IP di un dispositivo PROFINET può essere letto nel programma utente di una
CPU S7-1500. Per maggiori informazioni vedere la seguente FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/82947835).

PROFINET con STEP 7 V15


54 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

3.2.3 Assegnazione del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP

Prima assegnazione di indirizzo IP e maschera di sottorete a un IO Controller


Si hanno le seguenti possibilità:
● Tramite PG/PC:
Collegare il PG/PC alla stessa rete alla quale è collegato il dispositivo PROFINET.
L'interfaccia del PG/PC deve essere impostata su TCP/IP. Durante il download
visualizzare prima tutti i nodi accessibili con la finestra di dialogo per il download "Nodi
accessibili". Selezionare il dispositivo di destinazione attraverso l'indirizzo MAC e
assegnargli l'indirizzo IP prima di caricare la configurazione hardware con l'indirizzo
progettato (l'indirizzo IP sarà così memorizzato a ritenzione).
● Tramite il display di una CPU S7-1500:
Le CPU S7-1500 sono dotate di uno sportellino frontale con display e tasti di comando.
Dal display è possibile ad es. assegnare o modificare l'indirizzo IP. Per impostare
l'indirizzo IP spostarsi sul display nei comandi di menu "Impostazioni"
> "Indirizzi" > "X1 (IE/PN)" > "Parametri".
● Tramite scheda di memoria:
Se il dispositivo PROFINET è in grado di leggere una scheda di memoria (Micro Memory
Card/SIMATIC Memory Card) inserirla nel PG/PC e salvare la configurazione hardware
con l'indirizzo IP progettato sulla scheda di memoria. Successivamente inserire la scheda
di memoria nel dispositivo PROFINET. Quando si inserisce la scheda il dispositivo
PROFINET acquisisce automaticamente l'indirizzo IP.
Se la progettazione è stata salvata sulla scheda di memoria con l'opzione "Consenti la
modifica dell'indirizzo IP direttamente nel dispositivo" dopo l'estrazione della scheda è
necessario assegnare l'indirizzo IP da un percorso alternativo. (Vedere il capitolo
Adeguamento del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP direttamente nel dispositivo
(Pagina 64))

Assegnazione del nome dispositivo e dell'indirizzo IP con "Sostituzione dispositivi senza supporto di
memoria estraibile/PG"
Per i dispositivi senza supporto di memoria estraibile (ad es. ET 200MP, ET 200SP) e per
quelli che supportano la funzione "Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria
estraibile/PG" (ad es. ET 200S) l'IO Controller può identificare il dispositivo senza nome
basandosi sulle correlazioni con i nodi vicini predefiniti dalla topologia prefissata e sulle
correlazioni con i nodi vicini effettive determinate dai dispositivi PROFINET reali. L'IO
Controller assegna al dispositivo PROFINET il nome progettato e acquisisce il dispositivo
PROFINET nel traffico dei dati utili. (Vedere anche Sostituzione dispositivi senza supporto di
memoria estraibile (Pagina 228).)

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 55
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Assegnazione dell'indirizzo IP in caso di sostituzione degli IO Device con supporto di memoria


estraibile/PG
La scheda di memoria di un controllore programmabile contiene quanto segue:
● Per l'IO Controller: Nome del dispositivo e indirizzo IP
● Per l'IO Device: Nome del dispositivo
Se si estrae la scheda di memoria da un dispositivo PROFINET per inserirla in un altro
dispositivo PROFINET con supporto di memoria estraibile (ad es. ET 200S), le informazioni
specifiche e il nome del dispositivo vengono caricati nel dispositivo.
In caso di sostituzione completa di un IO Device a causa di un difetto del dispositivo o del
modulo, l'IO Controller parametrizza e configura automaticamente il dispositivo o il modulo
sostituito. Quindi viene ripristinato lo scambio ciclico dei dati utili. In questo caso è
necessario estrarre dall'IO Device guasto la scheda di memoria con il nome valido e inserirla
nell'IO Device sostituito prima di riattivare la rete (ON).
In caso di errore nel dispositivo PROFINET la scheda di memoria consente di sostituire il
modulo senza PG/PC. I dati del dispositivo si possono anche trasferire direttamente dal
PG/PC alla scheda di memoria.

Procedimento: Modifica del nome di un dispositivo con le proprietà dell'interfaccia PROFINET


Il nome del dispositivo PROFINETsi può modificare dalle proprietà dell'interfaccia
PROFINET. Questo procedimento è utile se il dispositivo PROFINETnon ha ricevuto il nome
precedente tramite generazione automatica, ad es. in caso di migrazione.
1. Selezionare nella vista di rete o dei dispositivi dell'editor hardware e di rete di STEP 7
l'interfaccia PROFINETdi un dispositivo PROFINET.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi fino agli "Indirizzi Ethernet", nell'area "PROFINET".
3. Disattivare l'opzione "Genera nome del dispositivo PROFINETautomaticamente".
4. Inserire il nuovo nome del dispositivo PROFINET nel campo corrispondente.

Figura 3-4 Modifica del nome di un dispositivo PROFINET nelle proprietà

Procedimento alternativo: Modifica del nome di un dispositivo PROFINET nella Vista di rete
Presupposti: la casella di scelta "Genera nome del dispositivo PROFINET automaticamente"
è disattivata.
1. Selezionare in STEP 7, nell'area della tabella della vista di rete, la scheda "Vista generale
di rete".
2. Sovrascrivere il nome nella colonna "Dispositivo", nella riga del dispositivo PROFINET in
oggetto.

PROFINET con STEP 7 V15


56 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Il nome viene modificato automaticamente anche nell'area grafica della vista di rete.

Figura 3-5 Modifica del nome di un dispositivo PROFINET in STEP 7

Procedimento: modifica dell'indirizzo IP


Per modificare l'indirizzo IP procedere nel seguente modo:
1. Selezionare nella vista di rete o dei dispositivi dell'editor hardware e di rete di STEP 7
l'interfaccia PROFINETdi un dispositivoPROFINET.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi fino agli "Indirizzi Ethernet", nell'area "Protocollo IP".
3. Controllare che sia attivata l'opzione "Imposta indirizzo IP nel progetto".
4. Inserire il nuovo indirizzo IP nel campo corrispondente.

Figura 3-6 Modifica dell'indirizzo IP di un dispositivo PROFINET in STEP 7

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 57
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Caricamento del nome di dispositivo progettato nell'IO Device


Per caricare il nome di dispositivo progettato nell'IO Device procedere nel seguente modo:
1. Collegare il PG/PC alla stessa rete alla quale è collegato l'IO Device interessato.
L'interfaccia del PG/PC deve essere impostata su TCP/IP.
2. Selezionare l'IO Device in STEP 7, nella finestra di dialogo "Nodi accessibili", sulla base
dell'indirizzo MAC.
3. Fare clic su "Assegna nome" per caricare il nome di dispositivo progettato nell'IO Device.
L'IO Controller riconosce l'IO Device dal nome di dispositivo e gli assegna
automaticamente l'indirizzo IP progettato.

Identificazione del dispositivo PROFINET


Per identificare in modo univoco un dispositivo tra tanti dispositivi uguali, ad es. in un quadro
elettrico, è possibile far lampeggiare il LED Link del dispositivo PROFINET.
Selezionare in STEP 7 il comando di menu Online > Nodi accessibili.... Nella finestra di
dialogo "Nodi accessibili" impostare l'"Interfaccia PG/PC" attraverso la quale si è collegati
con i dispositivi. STEP 7 cerca automaticamente i nodi accessibili e li visualizza nella tabella
"Nodi accessibili nella sottorete di destinazione". Selezionare il dispositivo PROFINET
desiderato e fare clic sul pulsante "LED lampegg.". Il dispositivo PROFINET viene
identificato dal suo indirizzo MAC.

PROFINET con STEP 7 V15


58 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Figura 3-7 Finestra di dialogo "Nodi accessibili"

Assegnazione dell'indirizzo IP per IO Device in altro modo


Diversi IO Device, come ad es. SCALANCE X, S7-300 CP, supportano l'opzione con cui non
far assegnare l'indirizzo IP dall'IO Controller all'avviamento. In questo caso l'indirizzo IP va
assegnato in modo diverso. Ulteriori informazioni sono contenute nella documentazione del
dispositivo PROFINET della gamma SIMATIC utilizzato.

Ulteriori informazioni
Comando e funzioni del display delle CPU S7-1500 sono descritti dettagliatamente nel
manuale di sistema S7-1500, ET 200MP
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59191792).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 59
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

3.2.4 Assegnazione del nome dispositivo tramite tabella di comunicazione

Introduzione
I nomi di dispositivo dei PROFINET IO Device progettati offline si possono assegnare ai
dispositivi online. Allo scopo si può utilizzare l’area tabellare nella tabella “Comunicazione
I/O”. È possibile anche assegnare i nomi a diversi dispositivi contemporaneamente.

Scheda “Assegnazione online”


Nella tabella della comunicazione I/O si trovano le schede “Configurazione offline" e
“Assegnazione online”. Con la scheda “Assegnazione online” è possibile assegnare i nomi
dei dispositivi PROFINET assegnati offline ai corrispondenti IO Device online. Utilizzare il
pulsanti “Verifica dispositivi” e “Assegna ora”:

Figura 3-8 Assegnazione del nome dispositivo tramite tabella di comunicazione

Gli oggetti visualizzati nella tabella della scheda “Assegnazione online” dipendono
dall’impostazione della funzione di filtro. Se devono essere visualizzati solo alcuni oggetti
selezionati, a seconda della selezione nella vista di rete vengono visualizzati solo gli oggetti
del contesto corrispondente:
● Sottorete PROFINET: tutti i dispositivi collegati e relative interfacce PROFINET
● Sistema IO: tutti i dispositivi interessati e relative interfacce PROFINET
● Dominio Sync: tutti i dispositivi interessati e relative interfacce PROFINET
● Dispositivi: dispositivo ed eventuali interfacce PROFINET
● Altre sottoreti o interfacce come ad es. MPI o PROFIBUS non vengono visualizzate
Se con la funzione di filtro è stata impostata la visualizzazione per tutti i dispositivi, vengono
visualizzati tutti i dispositivi che dispongono di un’interfaccia PROFINET a prescindere che
siano collegati attraverso una sottorete PROFINET o che siano parte di un sistema IO. I
dispositivi senza interfaccia PROFINET, ad es. solo con interfaccia DP o MPI, non vengono
visualizzati.

PROFINET con STEP 7 V15


60 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Procedura generale
Per l’assegnazione dei nomi di dispositivi PROFINET è necessario prima rilevare gli IO
Device disponibili online. Il procedimento varia a seconda che l’indirizzo MAC sia o meno
noto. In generale, da ciò risulta un procedimento in due passi:
1. Rilevamento degli IO Device disponibili online
2. Assegnazione dei nomi di dispositivi PROFINET configurati offline agli IO Device
disponibili online

Presupposti
● È necessario essere posizionati nella Vista di rete.
● È attivo un collegamento online con i dispositivi.

Procedimento (passo 1)
Per rilevare gli IO Device disponibili online dalla tabella di comunicazione I/O procedere
come segue:
1. Opzione: inserire l’indirizzo MAC conosciuto nella colonna “Indirizzo MAC”. A ogni
inserimento valido viene attivata la casella di controllo sotto “Assegna dispositivo” per la
riga corrispondente.

Nota
L’indirizzo MAC si può digitare, inserire o importare in diversi formati. Il formato corretto
viene inserito automaticamente nella cella. Le seguenti immissioni vengono supportate e
successivamente convertite nel formato necessario:
• "08:00:06:BA:1F:20"
• "08 00 06 BA 1F 20"
• "080006BA1F20"
I formati utilizzati nell’esempio vengono convertiti automaticamente in "08-00-06-BA-1F-
20".

2. Per avviare la verifica degli IO Device disponibili online fare clic sul pulsante “Verifica
dispositivi”.
3. Impostare l’interfaccia PG/PC nella finestra di dialogo e fare clic su “Avvio”.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 61
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Risultato intermedio
Dopo la verifica viene visualizzato nella tabella il risultato per ogni dispositivo. I dati rilevati
online vengono registrati automaticamente nella tabella e la casella di controllo “Assegna
dispositivo” viene impostata su “verificato” nelle righe in cui è stato immesso o rilevato online
un indirizzo MAC. Nella colonna "Status" viene visualizzato come icona il risultato della
verifica.

Stato Significato
Dispositivo adatto e tipo compatibile

Dispositivo adatto e tipo incompatibile

Dispositivo non adeguato

Dispositivo non accessibile (se l’indirizzo MAC è conosciuto)

Pronto per l’assegnazione (se l’indirizzo MAC è noto)

Nota
L’icona “Pronto per l’assegnazione” viene visualizzata se è presente un indirizzo MAC e
sono stati rilevati i dati del dispositivo adeguati ma non è stato trovato un nome di dispositivo
PROFINET online.

I dati dei dispositivi rilevati si possono riaggiornare in qualsiasi momento attraverso l’indirizzo
MAC. È sufficiente indicare l’indirizzo MAC, dopodiché viene visualizzato direttamente lo
stato del dispositivo senza dover ancora rilevare il dispositivo.

Procedimento (passo 2)
In un’operazione di massa devono essere assegnati tutti i nomi di dispositivi PROFINET
configurati offline ai dispositivi disponibili online.
1. Fare clic sul pulsante “Assegna ora”.

Nota
L’operazione di massa non può essere annullata. In una finestra di dialogo viene
visualizzata un’avvertenza sulla sicurezza.

2. Fare clic nella finestra di dialogo su “Avvio” per avviare l’assegnazione dei nomi dei
dispositivi PROFINET.

Risultato
I nomi di dispositivi PROFINET configurati offline vengono assegnati ai dispositivi disponibili
online. Questo riguarda i dispositivi nella cui riga è attivata la casella di controllo sotto
“Assegna dispositivo”, che hanno un indirizzo MAC e lo stato “Pronto per l’assegnazione”.

PROFINET con STEP 7 V15


62 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Importazione ed esportazione dei dati


Con il pulsante Importa/Esporta è possibile importare o esportare i dati della tabella di
comunicazione I/O per l’assegnazione online.
● Nel caso dell’esportazione i dati della tabella attualmente visualizzati vengono esportati in
un file CSV. Con la funzione di filtro della tabella è possibile scegliere quali dati
esportare.
● Nel caso dell’importazione i dati del file CSV vengono scritti nella tabella. In caso di
conflitti con i valori già esistenti nella tabella è possibile decidere se sovrascrivere i dati o
se interrompere l’importazione.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 63
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

3.2.5 Adeguamento del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP direttamente nel


dispositivo

Introduzione
Spesso una macchina viene messa in servizio sul posto o integrata in un'infrastruttura
esistente senza utilizzare STEP 7. Le tipiche applicazioni si trovano in tutti i settori della
costruzione di macchine in serie. Esistono diversi modi alternativi per assegnare l'indirizzo
IP.

Procedimento
1. Selezionare nella vista di rete o dei dispositivi dell'editor hardware e di rete di STEP 7
l'interfaccia PROFINET di un IO Controller.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi fino agli "Indirizzi Ethernet".
3. Nell'area "Protocollo IP", attivare l'opzione "Consenti adeguamento indirizzo IP
direttamente nel dispositivo".
4. Nell'area "PROFINET" attivare l'opzione "Consenti adeguamento nome dispositivo
PROFINET direttamente nel dispositivo".

Figura 3-9 Impostazione del nome del dispositivo e dell'indirizzo IP nel dispositivo

Nota
Accoppiamento ad altra rete
I dispositivi PROFINET in cui è stata attivata l'opzione "Consenti la modifica del nome
dispositivo/indirizzo IP direttamente nel dispositivo" non sono utilizzabili come
accoppiamento ad altra rete per il routing S7.

PROFINET con STEP 7 V15


64 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.2 Nome del dispositivo e indirizzo IP

Alternative per l'assegnazione di indirizzi IP e nomi dispositivo


Oltre alla normale assegnazione di indirizzi e nomi dei dispositivi nella finestra di ispezione
(sezione "Indirizzi Ethernet"), esistono altre possibilità di assegnare nomi e indirizzi IP:
● Assegnazione dal programma utente con l'istruzione "T_CONFIG"
● Assegnazione con il caricamento della configurazione nel sistema di destinazione dalla
finestra di dialogo "Caricamento avanzato".
● Assegnazione mediante Primary Setup Tool (PST)
● Assegnazione dal tool per la messa in servizio e la diagnostica PRONETA ("PROFINET
network analysis")
● Assegnazione tramite SIMATIC Automation Tool

Ulteriori informazioni
Per maggiori informazioni sull'istruzione "T_CONFIG" e sul caricamento nel sistema di
destinazione consultare la Guida in linea a STEP 7.
In Internet è disponibile il download
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/14929629) gratuito del Primary Setup
Tool (PST). Inoltre, allo stesso indirizzo è disponibile un elenco di dispositivi per i quali è
abilitato il PST.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 65
Parametrizzazione/indirizzamento
3.3 Configurazione degli IO Device con la funzione di rilevamento hardware

3.3 Configurazione degli IO Device con la funzione di rilevamento


hardware

Introduzione
Dalla versione V15 di STEP 7 è possibile rilevare un IO Device già configurato e acquisirlo
nel progetto.
Per rilevare l'IO Device in STEP 7 si utilizza la funzione "Rilevamento hardware". Una volta
rilevato il dispositivo può essere acquisito nel progetto. STEP 7 inserisce l'IO Device
completo di moduli e sottomoduli.

Requisiti
● STEP 7 (TIA Portal) da V15
● L'IO Device deve essere tecnicamente accessibile (indirizzo IP)

Procedimento
Per rilevare uno o più IO Device in STEP 7 e acquisirli nel progetto procedere nel seguente
modo:
1. Selezionare "Online" > "Rilevamento hardware" in STEP 7.
2. Fare clic su "IO Device".
STEP 7 apre la finestra "Rilevamento hardware degli IO Device".
3. Selezionare l'interfaccia del PG in "Interfaccia PG/PC:".
4. Fare clic su "Avvia ricerca".
STEP 7 inizia il rilevamento dell'hardware e, alla fine dell'operazione, visualizza gli IO
Device rilevati.
5. Selezionare gli IO Device che si vogliono acquisire nel progetto selezionando la casella di
spunta.
6. Fare clic su "Aggiungi dispositivi".
Dopo qualche istante si apre una finestra che indica se il rilevamento hardware è stato
eseguito correttamente.

Risultato del rilevamento hardware


Se il rilevamento hardware viene eseguito senza errori STEP 7 inserisce nel progetto l'IO
Device completo di moduli e sottomoduli.
Gli IO Device configurati mediante il rilevamento hardware hanno le seguenti caratteristiche:
● I moduli configurati con "Rilevamento hardware" sono parametrizzati come se fossero
stati prelevati dal catalogo.
● Indirizzo MAC: STEP 7 inserisce nel progetto l'indirizzo MAC dell'IO Device rilevato.

PROFINET con STEP 7 V15


66 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.4 Impostazione del router per un IO Device PROFINET

● Impostazioni IP:
– Se l'IO Device rilevato ha già un indirizzo IP STEP 7 lo inserisce nel progetto.
– Se l'IO Device rilevato non ha l'indirizzo IP STEP 7 gliene assegna automaticamente
uno nel progetto.
Nome di dispositivo PROFINET:
– Se l'IO Device rilevato ha già un nome di dispositivo PROFINET STEP 7 lo inserisce
nel progetto.
– Se l'IO Device rilevato non ha un nome di dispositivo PROFINET STEP 7 gliene
assegna automaticamente uno nel progetto.
● Gli IO Device configurati mediante "Rilevamento hardware" non sono assegnati né a una
sottorete IP, né a un IO Controller.

3.4 Impostazione del router per un IO Device PROFINET

Introduzione
Perché un dispositivo PROFINET possa comunicare con i nodi che hanno un indirizzo IP
esterno alla sua sottorete IP è necessario un router (o "gateway standard"). Quando il
dispositivo PROFINET trasmette un pacchetto IP a un indirizzo IP esterno alla propria
sottorete IP, il pacchetto viene prima inviato al router impostato. Anche il router verifica
l'indirizzo IP. Se si trova all'esterno della sua sottorete, il router inoltra il pacchetto IP al
router successivo. Il pacchetto IP viene trasmesso da un router all'altro finché non raggiunge
l'indirizzo di destinazione.
Come tutte le CPU S7-1500, anche quelle che hanno più interfacce PROFINET offrono la
possibilità di configurare l'indirizzo IP di un router. In ogni caso l'indirizzo IP del router può
essere specificato per una sola interfaccia PROFINET della CPU
e non per le altre. Gli IO Device collegati a quella interfaccia PROFINET acquisiscono
l'impostazione effettuata. Fino a STEP 7 V14 SP1 compreso, questi IO Device non potevano
accedere ai dispositivi che si trovavano in un'altra sottorete IP.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 67
Parametrizzazione/indirizzamento
3.4 Impostazione del router per un IO Device PROFINET

Da STEP 7 V15 è possibile assegnare l'indirizzo di un router per un IO Device


indipendentemente dall'impostazione dell'IO Controller. Ora si può ad esempio impostare
l'indirizzo di un router nell'IO Device anche nei seguenti casi:
● Non è stato impostato l'indirizzo IP del router per l'interfaccia dell'IO Controller.
● È già stato impostato l'indirizzo del router per un'altra interfaccia della CPU.

① Router R1 progettato nell'interfaccia PROFINET X1


② Se è stato progettato un router nella X1 non è possibile impostarne un altro nella X2.
③ Poiché nella X1 è stato progettato un router l'IO Device acquisisce l'indirizzo IP del router
R1. È possibile accedere all'IO Device da un'altra sottorete IP.
④ Dalla versione V15 di STEP 7 l'indirizzo IP del router R2 può essere impostato nell'IO Devi-
ce indipendentemente dall'impostazione nell'interfaccia X2. È possibile accedere all'IO
Device da un'altra sottorete IP.
Figura 3-10 Impostazione del router per un IO Device

Informazioni importanti sull'impostazione "Utilizza router"


Nell'area "Protocollo IP" delle impostazioni per l'interfaccia PROFINET (Indirizzi Ethernet) è
possibile configurare l'utilizzo di un router e il rispettivo indirizzo IP.

Regole
Quando si configura un router per l'interfaccia PROFINET di un IO Controller attenersi alle
seguenti regole:
● Un dispositivo PROFINET IO supporta un solo router indipendentemente dal numero di
interfacce.
● È possibile configurare un solo router per una data interfaccia PROFINET. Tutti gli IO
Device assegnati a quella interfaccia PROFINET specifica acquisiscono il router
configurato dall'IO Controller.
● Non si può configurare il router per le altre interfacce PROFINET della CPU. Queste
acquisiscono come router l'indirizzo IP "0.0.0.0" e lo inoltrano ai loro IO Device.
Dalla versione V15 di STEP 7 è possibile configurare l'utilizzo di un router per un IO Device.
Attraverso il router l'IO Device può comunicare con un nodo esterno alla propria sottorete IP
indipendentemente dall'impostazione dell'interfaccia PROFINET dell'IO Controller.

PROFINET con STEP 7 V15


68 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.4 Impostazione del router per un IO Device PROFINET

Esempio di configurazione del router per un IO Device


Il seguente esempio rappresenta una configurazione in cui si imposta un router per un IO
Device, in modo che questo possa accedere agli indirizzi IP della rete sovraordinata.

Figura 3-11 Esempio di configurazione del router per un IO Device

È stata inserita una CPU 1516-3PN/DP. Le interfacce PROFINET X1 e X2 della CPU sono
in modalità "IO Controller". L'interfaccia PROFINET X1 è collegata alla sottorete "Production
line 1". L'interfaccia PROFINET X2 è collegata alla sottorete "Production line 2". Ognuna
delle due sottoreti "Production line 1" e "Production line 2" è collegata a una rete
sovraordinata "Superior line" mediante un router.
Configurare il router "Router 1" con l'indirizzo IP 192.168.1.100 per l'interfaccia PROFINET
X1.
L'IO Device (ET 200SP) nella sottorete "Production line 1" acquisisce il router dall'IO
Controller.
Non si può configurare un router per l'interfaccia PROFINET X2 della CPU perché ne è già
stato configurato uno per la X1.
L'interfaccia PROFINET X2 non assegna alcun router all'IO Device nella sottorete
"Production line 2".
Configurare il "Router 2" con l'indirizzo IP 192.168.2.100 per l'IO Device della sottorete
"Production line 2" per fare in modo che il Device possa accedere ai nodi della rete
sovraordinata "Superior line".

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Parametrizzazione/indirizzamento
3.4 Impostazione del router per un IO Device PROFINET

Configurazione di un router per l'IO Controller


Presupposti: è stata impostata l'opzione "Imposta indirizzo IP nel progetto" per l'interfaccia
PROFINET.
Per configurare un router per l'IO Controller in STEP 7 procedere nel seguente modo:
1. Selezionare l’interfaccia PROFINET dell'IO Controller nella vista di rete di STEP 7.
2. Selezionare "Proprietà > Generale > Indirizzi Ethernet" nella finestra di ispezione.
3. Spuntare la casella di opzione "Utilizza router" nel campo "Protocollo IP".
4. Specificare l'indirizzo IP del router in "Indirizzo del router".

Configurazione del router per un IO Device


Requisiti:
● STEP 7 V15 o superiore
● CPU 1500 dalla versione firmware V2.5
● L'IO Device è stato assegnato all'interfaccia PROFINET di un IO Controller. È stata
impostata l'opzione "Imposta indirizzo IP nel progetto" per l'interfaccia PROFINET dell'IO
Controller.
Per configurare un router per l'IO Controller in STEP 7 procedere nel seguente modo:
1. Selezionare l’interfaccia PROFINET dell'IO Controller nella vista di rete di STEP 7.
2. Selezionare "Proprietà > Generale > Indirizzi Ethernet" nella finestra di ispezione.
3. Disattivare la casella di controllo "Sincronizza le impostazioni di router con IO Controller".
4. Attivare la casella di opzione "Utilizza router".
5. Specificare l'indirizzo IP del router in "Indirizzo del router".

PROFINET con STEP 7 V15


70 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

3.5 Progettazione della topologia

Introduzione
L'assegnazione di un IO Device a un IO Controller in sé e per sé non definisce ancora le
modalità di collegamento delle porte.
In caso di impiego della comunicazione RT, il collegamento delle porte non è necessario,
esso tuttavia offre i seguenti vantaggi:
● Con il collegamento delle porte viene predefinita una topologia di riferimento. Sulla base
di un confronto online/offline è possibile eseguire un confronto tra la topologia prefissata
e quella attuale per i dispositivi che supportano questa funzionalità.
● È disponibile la funzione "Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile".
In caso di impiego della comunicazione IRT, il collegamento delle porte è assolutamente
necessario.
Qui di seguito viene fornita una panoramica delle diverse possibilità di configurazione di una
rete PROFINET.

Lineare
Tutti i nodi della comunicazione vengono collegati l'uno dopo l'altro in una linea.
In PROFINET la topologia lineare viene realizzata mediante switch già integrati nei
dispositivi PROFINET. Perciò la topologia lineare in PROFINET è solo una forma particolare
di topologia ad albero/a stella.
Se un elemento di accoppiamento (ad es. uno switch) è guasto, la comunicazione non è più
realizzabile tramite tale elemento. La rete viene perciò divisa in 2 segmenti parziali.
La topologia lineare è quella che comporta il cablaggio più semplice.

A stella
Collegando i partner della comunicazione a uno switch con più di due porte PROFINET si
crea automaticamente una topologia di rete con struttura a stella.
Con questa struttura, contrariamente ad altre, non viene a mancare l'intera rete se si guasta
un singolo dispositivo PROFINET. Soltanto il guasto di uno switch comporta la caduta di una
parte della rete di comunicazione.

Ad albero
Interconnettendo diverse strutture a stella viene creata una topologia di rete con struttura ad
albero.

Ad anello
Per aumentare la disponibilità di una rete si utilizzano strutture ad anello. Ciò consiste in
linea di massima nell'unire una topologia lineare fino a formare un anello mediante il
cosiddetto manager di ridondanza.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 71
Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

La funzione di manager di ridondanza è affidata a uno switch esterno (SCALANCE X), a una
CPU che supporta il protocollo di ridondanza del supporto di trasmissione MRP (ad es. la
CPU 1516-3 PN/DP) oppure a un CP (ad es. il CP 343-1 Lean).
Il manager di ridondanza assicura la deviazione dei dati attraverso una connessione di rete
alternativa in caso di interruzione del collegamento.

PROFINET con STEP 7 V15


72 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

Esempio di topologia
L'esempio seguente mostra la combinazione di diverse topologie.

Numero Significato
① S7-1500 come IO Controller
② S7-300 come IO Controller
③ Industrial WLAN con SCALANCE W
④ SCALANCE X 307-3 con 7 porte elettriche e 3 ottiche
⑤ ET 200SP con switch integrato a 2 porte
⑥ SCALANCE X 204 con 4 porte elettriche
⑦ PROFINET/Industrial Ethernet
⑧ IE/PB-Link PN IO
⑨ PROFIBUS DP
⑩ ET 200S con 2 porte ottiche
Topologia a stella

Topologia lineare

La combinazione di diverse topologie forma una topologia ad albero.

Figura 3-12 Topologia combinata

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 73
Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

Ulteriori informazioni
Per pianificare la topologia PROFINET tener conto delle direttive di installazione PROFINET
(http://www.profibus.com/nc/download/installation-guide/downloads/profinet-installation-
guide/display/) dell'organizzazione degli utenti PROFIBUS.
Ulteriori informazioni sono disponibili nel manuale Reti Twisted Pair e Fiber Optic SIMATIC
NET (http://support.automation.siemens.com/WW/view/en/8763736).
Informazioni di base sono contenute nel manuale Comunicazione con SIMATIC
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/1254686).

PROFINET con STEP 7 V15


74 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

3.5.1 Vista topologica in STEP 7

Introduzione
La vista topologica è una delle tre aree di lavoro dell'Editor hardware e di rete. Qui è
possibile svolgere i seguenti compiti:
● Visualizzazione della topologia Ethernet
● Progettazione della topologia Ethernet
● Rilevamento e riduzione delle differenze tra topologia prefissata e topologia attuale
(online)
La Vista topologica in STEP 7 è costituita da un'area grafica e una tabellare.

Area grafica
L'area grafica della vista topologica mostra i dispositivi PROFINET con le relative porte e i
collegamenti delle porte. Qui si possono inserire ulteriori dispositivi PROFINET.
La seguente figura mostra l'area grafica della Vista topologica.

① Commutazione Vista dispositivi/Vista di rete/Vista topologica


② Barra degli strumenti
③ Area grafica della Vista topologica
④ Navigazione nella vista generale
⑤ Commutazione nell'area tabellare della Vista topologica
Figura 3-13 Area grafica della Vista topologica

Navigazione nella vista generale


Fare clic con il tasto del mouse nella navigazione della vista generale per avere una visione
generale degli oggetti creati nell'area grafica. Tenendo premuto il tasto del mouse è possibile
navigare velocemente da qui sugli oggetti desiderati e visualizzarli nell'area grafica.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 75
Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

Area tabellare
● Vista topologica generale: Qui vengono visualizzati in forma di tabella i dispositivi
Ethernet e PROFINET, le relative porte e i collegamenti delle porte. Questa tabella
corrisponde alla tabella di rete nella Vista di rete.
● Confronto topologie: Qui è possibile acquisire automaticamente in STEP 7 i dispositivi e i
collegamenti delle porte tramite confronto offline/online o tramite confronto avanzato
offline/online.

① Commutazione nell'area grafica della Vista topologica


② Commutazione Vista dispositivi/Vista di rete/Vista topologica
③ Commutatore Vista topologica generale/Confronto topologie
④ Area tabellare della Vista topologica
Figura 3-14 Area tabellare della Vista topologica

PROFINET con STEP 7 V15


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Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

3.5.2 Collegamento delle porte nella vista topologica

Presupposti
Ci si deve trovare nell'area grafica della vista topologica.

Procedimento
Per collegare tra loro le porte nella Vista topologica procedere nel seguente modo:
1. Posizionare il cursore del mouse sulla porta da interconnettere.
2. Fare clic con il tasto sinistro del mouse e tenerlo premuto.
3. Spostare il cursore del mouse.
Ora il cursore indica che è attiva la modalità di interconnessione visualizzando l'apposito
simbolo. Contemporaneamente è visibile il simbolo del blocco sul cursore del mouse che
scompare non appena viene collocato su una posizione di destinazione valida.
4. Trascinare quindi il cursore sulla porta di destinazione. Durante questa operazione è
possibile tenere premuto il tasto sinistro del mouse oppure rilasciarlo.
5. Rilasciare ora il tasto sinistro del mouse o premerlo nuovamente.

Figura 3-15 Collegamento delle porte nella vista topologica

Risultato
È stato creato un nuovo collegamento tra porte.

PROFINET con STEP 7 V15


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Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

3.5.3 Collegamento delle porte, finestra di ispezione

Collegamento di porte nella finestra di ispezione


Per collegare le porte tra loro, procedere nel seguente modo:
1. Nella vista dispositivi o di rete selezionare il dispositivo PROFINET o l'interfaccia
PROFINET.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi nelle proprietà della porta "Collegamento porta".
Se l'interfaccia PROFINET è selezionata, questa impostazione viene visualizzata nella
finestra di ispezione in "Proprietà > Generale > Opzioni ampliate > Porta [...] >
Collegamento porta".
3. Nella sezione "Porta locale" si trovano le impostazioni della porta locale. Qui si possono
impostare ad es. le sigle dei cavi a fibra ottica.
Nell'area "Porta del partner" selezionare la casella di riepilogo per la "Porta del partner"
per vedere quali sono le porte disponibili da selezionare.

Figura 3-16 Collegamento delle porte nella finestra di ispezione in STEP 7

Se l'interfaccia PROFINET non era collegata in rete, con questa operazione viene collegata
automaticamente. Nelle proprietà della sottorete è possibile impostare se questa sottorete
debba o meno essere utilizzata per il collegamento in rete.

PROFINET con STEP 7 V15


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Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

3.5.4 Assegnazione automatica di dispositivi mediante il confronto offline/online

Panoramica
Durante il confronto offline/online la topologia progettata viene confrontata con quella
effettivamente presente. I dispositivi rilevati online vengono assegnati automaticamente ai
dispositivi progettati, se possibile.

Avvio del rilevamento della disponibilità


Per avviare il rilevamento della disponibilità per la prima volta, fare clic sul pulsante
"Confronto offline/online" nella barra degli strumenti della scheda “Confronto topologie”.
Per riavviare il rilevamento della disponibilità, fare clic sul pulsante "Aggiorna".

Nota
Quest'operazione può richiedere qualche secondo. Durante questo intervallo di tempo non è
possibile eseguire altri comandi.

Assegnazione automatica di un dispositivo PNIO


Un dispositivo PNIO rilevato online viene assegnato automaticamente a un dispositivo
progettato se le seguenti proprietà coincidono in entrambi i dispositivi:
● N° di articolo
● Tipo
● Nome del dispositivo PROFINET

Nessuna assegnazione automatica


Nei seguenti casi l'assegnazione automatica non è possibile:
● Per un dispositivo progettato non è presente un dispositivo corrispondente rilevato online
(le relative colonne nel campo "Topologia online" della tabella di confronto delle topologie
sono vuote).
In questo caso si consiglia di inserire nell'impianto il dispositivo già progettato oppure di
cancellarlo dalla progettazione.
● Un dispositivo rilevato online può essere assegnato a un dispositivo progettato, ma
esistono delle differenze nei collegamenti delle porte.
In questo caso vedere Acquisizione manuale dei collegamenti delle porte rilevati online
nel progetto (Pagina 80).
● Un dispositivo rilevato online non può essere assegnato a un dispositivo progettato (le
colonne corrispondenti nel campo "Topologia offline" della tabella di confronto della
topologia sono vuote).
In questo caso vedere Acquisizione manuale dei dispositivi rilevati online nel progetto
(Pagina 81).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 79
Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

3.5.5 Acquisizione manuale dei collegamenti delle porte rilevati online nel progetto

Presupposti
Nella vista topologica è stato eseguito un confronto offline/online che ha determinato
l'assegnazione automatica di almeno un dispositivo rilevato online a un dispositivo
progettato, mantenendo tuttavia delle differenze nell'interconnessione.

Procedimento
Per acquisire manualmente nel progetto uno o più collegamenti delle porte rilevati online
procedere nel modo seguente:
1. Selezionare la riga corrispondente al collegamento porta.
2. Selezionare eventualmente ulteriori righe con una selezione multipla.
3. Selezionare nel menu di scelta rapida “Applica > Utilizza selezione”.
Il contenuto dei campi corrispondenti della tabella nella colonna “Operazione” diventerà
“Applica”.
4. Se erroneamente sono stati creati troppi collegamenti alle porte da acquisire nel progetto:
Selezionare con una selezione multipla le righe corrispondenti ai collegamenti delle porte
da acquisire nel progetto creati erroneamente.
Selezionare nel menu di scelta rapida “Resetta > Resetta selezione”.
I corrispondenti campi della tabella nella colonna “Operazione” diventeranno “Nessuna
operazione”.
5. Fare clic sul pulsante "Sincronizza".

Risultato
I collegamenti delle porte rilevati online per i dispositivi vengono acquisiti nel progetto. Se
l'acquisizione è riuscita correttamente apparirà il simbolo di diagnostica "Stessa
informazione sulla topologia" per la porta.

Nota
Se per un dispositivo rilevato online vengono rilevate interconnessioni delle porte diverse da
quelle presenti nel progetto, la loro acquisizione sostituirà le interconnessioni delle porte
attualmente presenti nel progetto con quelle rilevate online. Se non viene rilevata alcuna
interconnessione di porte per il dispositivo rilevato online, l'acquisizione nel progetto causa la
cancellazione di tutte le interconnessioni delle porte di questo dispositivo nel progetto.

PROFINET con STEP 7 V15


80 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Parametrizzazione/indirizzamento
3.5 Progettazione della topologia

3.5.6 Acquisizione manuale dei dispositivi rilevati online nel progetto

Presupposti
Nella vista topologica è stato eseguito un confronto offline/online che ha determinato
l'assegnazione di almeno un dispositivo rilevato online ad un dispositivo progettato.

Procedimento
Per acquisire manualmente nel progetto uno o più dispositivi rilevati online procedere nel
modo seguente:
1. In un dispositivo progettato senza partner online muovere il puntatore del mouse nella
colonna "Dispositvo/Porta" della topologia online.
2. Nella casella di riepilogo di questo campo selezionare il dispositivo da assegnare al
dispositivo progettato.
3. Ripetere i passi precedenti eventualmente per altri dispositivi progettati senza partner
online.

Risultato
Il dispositivo rilevato online selezionato viene spostato dalla fine della tabella verso l'alto,
nella riga del dispositivo progettato al quale è appena stato assegnato.

3.5.7 Assegnazione automatica di dispositivi mediante il confronto avanzato


offline/online

Panoramica
Nel caso del confronto offline/online avanzato viene utilizzato, oltre a DCP, anche ICMP per
rilevare anche i dispositivi che non supportano DCP.

Assegnazione automatica dei dispositivi rilevati con ICMP


Per i dispositivi rilevati con ICMP non è disponibile il tipo.
Per i dispositivi passivi non è disponibile un numero di articolo. Pertanto i dispositivi passivi
possono essere assegnati automaticamente solo se nei dati progettati non sono stati
assegnati numeri di articolo e se l’indirizzo IP offline corrisponde a quello online.
Nel caso degli switch è possibile un’assegnazione automatica se il numero di articolo offline
e online, indirizzo IP e nome di dispositivo PROFINET coincidono.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 81
Diagnostica e manutenzione 4
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Concetto di diagnostica compatibile


Tutti i prodotti SIMATIC sono dotati di funzioni di diagnostica integrate con sui rilevare ed
eliminare i guasti. I componenti segnalano automaticamente un eventuale disturbo del
funzionamento e forniscono ulteriori informazioni dettagliate.
Ogni singolo errore o diversi errori che si presentino contemporaneamente vengono trasferiti
dall'IO Device all'IO Controller. Per conoscere lo stato generale di un IO Device, compresi gli
errori ancora in attesa, è possibile anche leggerlo direttamente dall'IO Device.
Nei capitoli seguenti sono spiegati gli aspetti principali della diagnostica con PROFINET IO.
La diagnostica di sistema per S7-1500, ET 200MP, ET 200SP e ET 200AL è descritta
dettagliatamente nel manuale di guida alle funzioni Diagnostica
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59192926).

PROFINET con STEP 7 V15


82 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Accesso allo stato di un IO Device con un PG/PC o un dispositivo HMI


Se si è collegati a Industrial Ethernet con un PG/PC con STEP 7 o con un dispositivo HMI è
possibile richiamare l'informazione di diagnostica online. Il grafico seguente mostra il
funzionamento.

Nu- Descrizione
mero
① L'IO Device riconosce un errore e invia i dati di diagnostica all'IO Controller.
② L'IO Controller informa il PG/il dispositivo HMI. La visualizzazione della diagnostica di sistema
viene aggiornata.
③ Lo stato della stazione si può leggere direttamente dall'IO Device in STEP 7 con "Nodi acces-
sibili" indipendentemente dall'IO Controller. Il PG deve essere collegato a Industrial Ethernet.
In questo modo è possibile accedere alle informazioni di diagnostica durante la messa in
servizio o in caso di interventi di Service anche se l'IO Controller non è in funzione.
Figura 4-1 Diagnostica PROFINET IO con PG/PC o dispositivo HMI

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 83
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

4.1.1 Livelli di diagnostica in PROFINET IO

Il concetto
Ogni errore che si verifica viene trasferito dall'IO Device all'IO Controller. Il numero di
informazioni di diagnostica e il livello di approfondimento variano a seconda del livello di
diagnostica nel quale si analizzano le diagnostiche e di quali dispositivi PROFINET vengono
utilizzati.

Livelli di diagnostica
Le informazioni di diagnostica possono essere analizzate a livelli diversi. Il numero e il tipo di
canali si selezionano ad es. dal livello di diagnostica 4.
La figura seguente mostra i livelli di diagnostica in PROFINET IO.

Figura 4-2 Livelli di diagnostica in PROFINET IO

PROFINET con STEP 7 V15


84 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Rappresentazione dei livelli di diagnostica nella vista dispositivi in STEP 7


Nella figura seguente è rappresentato il modello di dispositivo PROFINET nella vista
dispositivi di STEP 7 in base a un esempio di sistema di periferia decentrata ET 200MP:

Numero Descrizione
① Livello 1: Errore nel dispositivo
② Livello 2: Errore nel modulo
Figura 4-3 Livelli di diagnostica nella vista dispostivi di STEP 7

Quali nodi PROFINET supportano la diagnostica PROFINET avanzata?


Una panoramica dei nodi PROFINET che supportano la diagnostica PROFINET avanzata e
della progettazione necessaria si trova in questa FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/23678970).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 85
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

4.1.2 Manutenzione

4.1.2.1 Dati I&M (Identification and Maintenance)

Definizione e proprietà
I dati di identificazione e manutenzione (I&M) sono informazioni salvate in un modulo che
sono d'aiuto per i seguenti compiti:
● Controllo della configurazione di un impianto
● Rilevamento di modifiche hardware in un impianto
I dati di identificazione (dati I) sono informazioni sul modulo - ad es. il numero di ordinazione
e il numero di serie - che in parte sono riportati anche sul contenitore del modulo. I dati I
sono informazioni sul modulo fornite dal produttore che possono soltanto essere lette.
I dati di manutenzione (dati M) sono informazioni che dipendono dall'impianto, come p. es. la
sigla topologica e la data di installazione. I dati M vengono creati durante la progettazione.
Grazie ai dati I&M è possibile identificare i moduli online in modo univoco.

Ulteriori informazioni
Per verificare se e quanti dati I&M supporta un dispositivo PROFINET consultare la
documentazione del dispositivo specifico.

4.1.2.2 Caricamento dei dati I&M nei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli.

Quali dati I&M possono essere caricati nei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli?
I dati I&M 1 (sigla impianto e sigla topologica), i dati I&M 2 (data di installazione), e i dati I&M
3 (informazioni supplementari), possono essere caricati nell'hardware reale.

Presupposti
● Nelle impostazioni del progetto (Strumenti > Impostazioni > “Configurazione hardware >
Compila e scarica) deve essere attivata l’opzione "Scarica dati I&M"
● Deve essere attivo un collegamento online con i dispositivi PROFINET IO e i relativi
moduli nei quali devono essere caricati i dati I&M.
● Nelle proprietà dei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli (Finestra di ispezione:
scheda "Proprietà" > scheda "Generale", Impostazioni > Identificazione & Manutenzione)
devono essere stati inseriti i dati I&M da caricare.

PROFINET con STEP 7 V15


86 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Dove definire quali dati I&M caricare nei rispettivi dispositivi PROFINET IO?
La definizione dei dati I&M da caricare nei rispettivi dispositivi PROFINET IO avviene nella
finestra di dialogo "Anteprima di caricamento". La casella di riepilogo nella riga "Dati di
identificazione e manutenzione (I&M)" offre le seguenti alternative:
● Non eseguire il caricamento
Le casella di scelta di tutti i dispositivi PROFINET IO nonché quelle dei dati I&M da
caricare sono disattivate.
Con quest'impostazione non vengono trasmessi dati I&M nell'hardware reale durante il
caricamento.
● Carica dati
Le casella di scelta di tutti i dispositivi PROFINET IO nonché quelle dei dati I&M da
caricare sono attivate.
Con quest'impostazione i dati I&M 1, I&M 2 e I&M 3, vengono trasmessi nell'hardware
reale durante il caricamento.
● Carica selezione
Vengono attivate le caselle di scelta dei dispositivi PROFINET IO nei quali si intende
caricare i dati I&M. Vengono inoltre attivate le caselle di scelta dei dati di identificazione
che si intende caricare.
Con quest'impostazione, durante il caricamento i dati I&M selezionati vengono trasmessi
nei dispositivi PROFINET IO stabiliti.

Nota
Dipendenza dalla lingua dei dati I&M da caricare
I dati I&M vengono caricati nell'hardware reale nella forma in cui sono predefiniti nelle
proprietà dei dispositivi PROFINET IO e nei relativi moduli. Non esiste nessuna dipendenza
dalla lingua.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 87
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

4.1.2.3 Asset Management

Informazioni importanti sull'Asset Management in PROFINET


La gestione delle macchine e degli impianti non sarebbe concepibile senza una conoscenza
dettagliata dei dispositivi e degli asset.
Anche la manutenzione richiede dati il più possibile aggiornati e precisi.
PROFIBUS & PROFINET International (PI) ha recepito la richiesta di una maggiore
trasparenza dei dati forniti dai componenti degli impianti e ha ampliato ulteriormente i dati di
identificazione e di manutenzione che si erano dimostrati funzionali ai tempi di PROFIBUS.
La nuova specifica PROFINET ha risposto alle nuove esigenze definendo un set di dati
speciale: l'Asset Managment Record (AMR).
Scopo dell'AMR è che, nei limiti del possibile, l'utente possa rilevare online tutti i componenti
dell'impianto da sottoporre a manutenzione, non solo quelli indirizzabili e accessibili
attraverso il modello dei dispositivi PROFINET (Device/modulo/sottomodulo). Ora
PROFINET è in grado di accedere anche ai componenti non PROFINET!

Informazioni sugli asset e i set di dati Asset Management


Gli asset sono i componenti (hardware e software/firmware) di una macchina (ad es. una
macchina per la saldatura laser) o di un impianto.
La maggior parte di questi componenti sono già identificabili nel contesto PROFINET
mediante le note funzioni I&M e i relativi set di dati (da I&M0 a I&M5): il dispositivo stesso e i
rispettivi moduli e sottomoduli, in altre parole tutti i componenti indirizzabili tramite il modello
dei dispositivi PROFINET.
I componenti non indirizzabili con questo modello, i cui dati devono essere comunque
rilevabili online per il funzionamento e la manutenzione, sono identificabili mediante apposite
funzioni di Asset Management. I dati Asset Management (dati AM ) sono contenuti in una
struttura precisa all'interno di uno speciale set di dati chiamato Asset Managment Record
(AMR).
La guideline di PROFINET "Identification & Maintenance Functions" distingue in proposito
fra funzioni I&M (dati I&M) e funzioni Asset Management (dati AM): Nei prossimi paragrafi
verranno descritti solo i dati AM.
I componenti leggibili online tramite i set di dati Asset Management possono essere sia
hardware (ad es. i moduli bus backplane di un dispositivo), sia firmware (ad es. la
regolazione di un azionamento con un proprio versioning).

Esempi applicativi
Gli Asset Managment Record consentono ad esempio di rilevare le seguenti informazioni
durante l'installazione o il funzionamento:
● Si stanno utilizzando solo risorse abilitate (whitelist check)?
● È disponibile un aggiornamento del firmware. Ci si può fare rapidamente un quadro della
situazione: quali dispositivi e componenti sono interessati e devono essere aggiornati?

PROFINET con STEP 7 V15


88 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Generazione dei dati Asset Management


Il principio dell'Asset Management dei dispositivi PROFINET prevede che i costruttori di tali
dispositivi garantiscano che i componenti di automazione non PROFINET vengano
identificati in un Asset Managment Record (set di dati) assegnato al dispositivo PROFINET.
Diversamente che per gli IO Device "standard", nel caso degli I-Device è il progettista che
deve fornire il set di dati Asset Management. In questo caso gli asset sono i moduli centrali
dell'I-Device. I moduli centrali non sono visibili dall'IO Controller sovraordinato, il quale
"vede" solo le aree di trasferimento che usa per scambiare i dati IO con l'I-Device.
Il prossimo capitolo spiega come viene predisposto l'AMR.

Lettura dei dati Asset Management


Il set di dati Asset Management ha l'indice 0xF880 e viene letto dal suo utilizzatore (ad es.
un tool o un programma per l'analisi dei dati) con i meccanismi PROFINET standard.
Ad es. un programma utente nell'IO Controller S7-1500 può leggere l'AMR da un IO Device
con l'istruzione RDREC (indice 0xF880).
Non è possibile scrivere in questo set di dati.

Ulteriori informazioni
Per sapere se un dispositivo PROFINET supporta i dati Asset Management e in quale
quantità, ovvero se fornisce un AMR, consultare la rispettiva documentazione.

Contenuto e struttura di un set di dati Asset Managment

Struttura di base del set di dati Asset Managment


Viene dapprima descritta la struttura generale del set di dati. La seguente tabella indica in
quale contesto sono inseriti i blocchi dati Asset Management. Ogni blocco dati rappresenta
un asset, ad es. un blocco terminale.

Elemento della struttura di Definizione secondo IEC 61158-6- Codifica Tipo di dati/lunghezza
dati 10 in byte
Header AssetManagement- BlockType 0x0035 UINT / 2
Data BlockLength Numero di byte senza con- UINT / 2
teggio dei byte di BlockType
e BlockLength
BlockVersion 0x0100 UINT / 2
AssetManagementInfo NumbersOfEntries Numero di AssetManage- UINT / 2
AssetManagementBlocks (n) mentBlock
AssetManagementBlock 1 Vedere la prossima tabella
AssetManagementBlock 2
...
AssetManagementBlock n

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 89
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Struttura dei blocchi Asset Management


Ogni AssetManagementBlock contiene i dati di identificazione e le informazioni di
localizzazione di un asset. Gli AssetManagementBlock hanno una sottostruttura che viene
descritta a grandi linee qui di seguito.
Lo header dell'AssetManagementBlock contiene un codice che indica quale dei tre possibili
gruppi di dati AM è contenuto nel set di dati. A seconda del tipo, i dispositivi mettono a
disposizione un diverso BlockType:
● Dispositivi complessi con informazioni sull'hardware e il firmware (BlockType
"AM_Fullinformation")
● Dispositivi con informazioni sull'hardware e il firmware (BlockType
"AM_HardwareOnlyInformation")
● Dispositivi con informazioni sul firmware (BlockType "AM_FirmwareOnlyInformation")
Questa distinzione consente di alleggerire la struttura dei dati al di sotto dello header;
nonostante questo il set di dati può assumere dimensioni notevoli (max. 64 kbyte, in
funzione del numero di asset fornito dall'IO Device).

Tabella 4- 1 Struttura AssetManagenentBlock

Elemento della struttura Definizione secondo IEC 61158-6- Codifica Tipo di da-
di dati 10 ti/lunghezza in
byte
Header AssetManage- BlockType 0x0036 (AM_FullInformation) UINT / 2
mentBlock 0x0037
(AM_HardwareOnlyInformation)
0x0038
(AM_FirmwareOnlyInformation)
BlockLength Numero di byte senza conteggio dei UINT / 2
byte di BlockType e BlockLength
BlockVersion 0x0100 UINT / 2
Padding 0x0000 (byte di riempimento) USINT / 1
Padding 0x0000 (byte di riempimento) USINT / 1
AssetManagementBlock IM_UniqueIdentifier Unique Identifier definito dal costrutto- Array of Byte / 16
(la struttura dipende dal re (UUID) secondo ISO/IEC 9834-8.
BlockType, questo Viene utilizzato come chiave di riferi-
esempio si riferisce ad mento per identificare l'asset in modo
AM_Fullinformation) univoco.
Esempio: 550c5300-d34a-22b4-11d3-
5533991111
AM_Location Descrizione della posizione dell'asset: Array of Byte / 16
può essere basata sul posto connetto-
re ("SlotNumber e SubslotNumber
format") o gerarchica ("Twelve level
tree format").
Vedere la descrizione riportata di
seguito.

PROFINET con STEP 7 V15


90 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Elemento della struttura Definizione secondo IEC 61158-6- Codifica Tipo di da-
di dati 10 ti/lunghezza in
byte
IM_Annotation Notazione specifica del costruttore Array of Char /
Esempio: "Terminal block, Type 64
xyz123 ".
Vengono utilizzati sempre 64 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
IM_OrderID Numero di articolo specifico del co- Array of Char /
struttore 64
Esempio: "6ES7 131-6BF00-0BA0 ".
Vengono utilizzati sempre 64 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
AM_SoftwareRevision Versione SW specifica del costruttore Array of Char /
(non per Esempio: "V6.3.8 ". 64
AM_HardwareOnlyInformation) Vengono utilizzati sempre 64 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
Se l'asset supporta
IM_Software_Revision,
AM_SoftwareRevision viene riempito
di spazi vuoti.
AM_HardwareRevision Versione hardware specifica del co- Array of Char /
(non per struttore 64
AM_FirmwareOnlyInformation) Esempio: "A4 ".
Vengono utilizzati sempre 64 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.
Se l'asset supporta
IM_Hardware_Revision,
AM_HardwareRevision viene riempito
di spazi vuoti.
IM_Serial_Number Numero univoco relativo alla produ- Array of Char /
zione specifico del costruttore. 16
I caratteri sono compresi nell'area
visibile (0x20 ... 0x7E), non vengono
utilizzati caratteri speciali.
Esempio: "A78C-1C82 ".
Vengono utilizzati sempre 16 byte, se
le stringhe sono più brevi vengono
inseriti degli spazi.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 91
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Elemento della struttura Definizione secondo IEC 61158-6- Codifica Tipo di da-
di dati 10 ti/lunghezza in
byte
IM_Software_Revision Versione software, ha una struttura Array of Byte / 4
(non per fissa (prefisso della versione software, Prefisso (caratte-
AM_HardwareOnlyInformation) ad es. "V", cifre relative a: ampliamen- re "V", "R", "P",
to funzionale, BugFix, Internal Chan- "U" o "T"), segui-
ge). to da 3 cifre da
Esempio: 'V' 0x01 0x2 0x3 "0" a "9"
Se AM_SoftwareRevision contiene
degli spazi si deve analizzare
IM_Software_Revision.
Se l'asset non supporta il SW la codi-
fica è 'V' 0x00 0x00 0x00.
AM_DeviceIdentification Identificazione del Device, la struttura Array of Byte / 8
è composta nel seguente modo:
AM_DeviceIdentification.DeviceSubID
(per Siemens ad es. 0x0000)
AM_DeviceIdentification.DeviceID
(DeviceID del costruttore, da 0x0000
a 0xFFFF)
AM_DeviceIdentification.VendorID
Esempio di asset SIEMENS: 0x002A)
AM_DeviceIdentification.Organization:
Esempio do asset Siemens: 0x0000
(PROFINET)
AM_TypeIdentification Identificativo del modello assegnato UINT / 2
dal costruttore:
0x0000: non specificato
0x0001: Controller (PLC)
0x0002: PC based
0x0003: modulo IO, sottomodulo IO
0x0004: modulo/sottomodulo di co-
municazione
0x0005: modulo/sottomodulo di inter-
faccia
0x0006: componenti di rete attivi
0c0007: media attached unit (adatta-
tore di bus)
0x0100 bis 0x7FF: specifico del pro-
duttore
IM_Hardware_Revision versione dell'hardware (da 0x0000 a UINT / 2
(non per 0xFFFF)
AM_FirmwareOnlyInformation) Esempio: 0x0003
Se AM_HardwareRevision contiene
degli spazi si deve analizzare
IM_Hardware_Revision.

PROFINET con STEP 7 V15


92 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

AM_Location
L'Asset Management in PROFINET supporta due formati per la codifica della posizione degli
asset:
● Formato basato sul posto connettore ("SlotNumber and SubslotNumber format")
● Formato gerarchico, basato sul livello ("Twelve Level Tree format" o abbreviato LT-
format)
Gli asset che fanno parte del dispositivo PROFINET utilizzano il formato basato sul posto
connettore e sono collegati ai moduli e ai sottomoduli PROFINET.
Gli asset che si trovano all'esterno del dispositivo PROFINET codificano la propria posizione
con il formato gerarchico (LT-format).
La posizione di questi asset è definita dal livello che occupano all'interno di una struttura ad
albero (Level Tree). Il primo livello di questa struttura è il Level 0. Il valore di Level 0 indica la
vicinanza al dispositivo PROFINET:
● se l'asset è collegato a un modulo indirizzabile dal modello dei dispositivi PROFINET,
Level 0 ha il valore 0. I livelli successivi (da Level 1 a Level 3) corrispondono a "numero
di posto connettore", "numero di posto connettore secondario" e "numero di canale". Se
questi asset sono collegati ad altri asset viene utilizzato il livello successivo Level 4. Il
limite massimo è di 11 livelli.
● Se l'asset fa parte del dispositivo PROFINET, ma non è collegato a un modulo
indirizzabile dal modello dei dispositivi PROFINET, Level 0 ha un valore compreso fra 1 e
0x1FF. Un esempio di questo tipo di asset è un alimentatore nel dispositivo PROFINET.
Se l'alimentatore è collegato a un altro asset, ad es. un sensore, per identificarne la
posizione si utilizza il livello successivo della struttura ad albero (Level 1).
● Se l'asset si trova all'esterno del dispositivo PROFINET ma, ad esempio, fa parte della
stessa macchina, Level 0 ha un valore compreso fra 0x200 e 0x3FE.
Se un livello della struttura ad albero ha il valore 0x3FF significa che non viene utilizzato,
cioè che non sono stati collegati altri asset. In questo caso devono avere questo valore
anche i livelli più bassi della struttura ad albero fino a Level 11.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 93
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Esempio di AM_Location basata sul posto connettore


Un rack e i blocchi terminali che vi sono inseriti forniscono dati AM. Nella figura si vede come
sono stati assegnati i posti connettore.

Figura 4-4 Esempio di asset con codifica AM_Location basata sul posto connettore

Per codificare il rack come asset definire AM_Location nel seguente modo:
Bit 0 – 7: AM_Location.Structure = 0x02 (codifica "SlotNumber and SubslotNumber format")
Bit 8 – 15: AM_Location.Reserved1 = 0x00 (byte di riempimento)
Bit 16 – 31: AM_Location.BeginSlotNumber = 2 (l'asset "rack" inizia dal posto connettore 2)
Bit 32 – 47: AM_Location.BeginSubslotNumber = 0xFFFF (l'asset comprende tutti i posti
connettore secondari del posto connettore 2, in alternativa si può indicare il numero del
posto connettore secondario in cui inizia l'asset)
Bit 48 – 63: AM_Location.EndSlotNumber = 4 (l'asset termina nel posto connettore 4)
Bit 64 – 79: AM_Location.EndSubslotNumber = 0xFFFF (l'asset comprende tutti i posti
connettore secondari del posto connettore 4, in alternativa si può indicare il numero del
posto connettore secondario in cui termina l'asset)
Bit 80 – 95: AM_Location.Reserved2 = 0x0000 (byte di riempimento)
Bit 96 – 111: AM_Location.Reserved3 = 0x0000
Bit 112 – 127: AM_Location.Reserved4 = 0x0000

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94 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Esempio di AM_Location basata sul livello


È stato collegato un sensore complesso a un modulo IO (posto connettore 5, posto
connettore secondario 1, canale 1). Al sensore complesso sono stati collegati altri due
sensori semplici. Poiché il modulo è indirizzabile all'interno del modello dei dispositivi
PROFINET, Level 0 ha il valore 0x0000. Il livello successivo (Level 1) è definito dal posto
connettore che gli è stato assegnato, seguono quindi gli altri livelli per il posto connettore
secondario, il canale e altri eventuali livelli subordinati.

Figura 4-5 Esempio di asset con codifica AM_Location gerarchica

Codifica dettagliata per l'esempio:


Bit 0 – 7: AM_Location.Structure = 0x01 (formato LT)
Bit 8 – 17: AM_Location.Level0 = 0x000 (gli asset assegnati ai moduli hanno sempre il
valore 0x000 del livello Level 0)
Bit 18 – 27: AM_Location.Level1 = 0x005 (posto connettore 5)
Bit 28 – 37: AM_Location.Level2 = 0x001 (posto connettore secondario 1)
Bit 38 – 47: AM_Location.Level3 = 0x001 (canale 1)
Bit 48 – 57: AM_Location.Level4 = 0x3FF (codifica per "Level non utilizzato")
Bit 58 – 67: AM_Location.Level5 = 0x3FF (codifica per "Level non utilizzato")
...
Bit 118 – 127: AM_Location.Level11 = 0x3FF (codifica per "Level non utilizzato")
Notazione utilizzata nella figura per la codifica LT del sensore complesso: 0.5.1.1
Di conseguenza per gli altri sensori vale quanto segue:
Codifica LT del sensore semplice 1 collegato al sensore complesso: 0.5.1.1.1
Codifica LT del secondo sensore semplice 2 collegato al sensore complesso: 0.5.1.1.2

PROFINET con STEP 7 V15


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Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Set di dati Asset Management per gli I-Device


A partire da STEP 7 (TIA Portal) V15 e dalle CPU S7-1500 con firmware V2.5 è possibile
definire un set di dati Asset Managment mediante il programma utente. Queste CPU,
configurate come I-Device, forniscono all'IO Controller che ne fa richiesta i dati dei moduli
inseriti centralmente come "asset".
Per "CPU S7-1500" si intendono anche le varianti S7-1500F, S7-1500T, S7-1500C, S7-1500
SW Controller, S7-1500pro e ET 200SP.

Set di dati Asset Management per gli I-Device


Spesso gli I-Device sono costituiti da macchine. Il PROFINET IO Controller a cui è
assegnato l'I-Device può vedere solo l'interfaccia PROFINET (progettata come IO Device) e
le aree di trasferimento dell'I-Device definite dal costruttore della macchina. Non riesce
invece a vedere i moduli locali dell'I-Device, né ad accedervi.
Servendosi di un set di dati Asset Managment definito dal programma utente dell'I-Device,
l'IO Controller riesce a leggere i moduli centrali come asset dell'I-Device.

Figura 4-6 Asset di un I-Device

PROFINET con STEP 7 V15


96 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Requisiti
● Una CPU S7-1500 con firmware V2.5 o superiore è stata progettata come I-Device
● STEP 7 (TIA Portal) da V15
● Perché l'IO Controller possa leggere un set di dati Asset Managment è necessario che:
l'IO Controller sia stato programmato in modo specifico.
Se si impiega un IO Controller SIMATIC si può ad es. richiamare un'istruzione di lettura
(RDREC) con l'indice del set di dati 0xF880; l'istruzione indirizza un sottomodulo qualsiasi
dell'I-Device, ad es. il primo sottomodulo dell'area di trasferimento.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 97
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Procedimento di base
Per fare in modo che un I-Device fornisca all'IO Controller che ne fa richiesta un set di dati
Asset Managment che contiene i dati dei suoi moduli locali procedere nel seguente modo:
1. Effettuare le necessarie impostazioni nelle proprietà dell'interfaccia PROFINET della
CPU:
– Attivare il modo di funzionamento "IO Device".
– Attivare l'opzione "Attiva l'Asset Management tramite il programma utente"
Solo se questa opzione è attiva l'interfaccia PROFINET inoltra al programma utente
dell'I-Device la richiesta di lettura del set di dati Asset Managment inviata dall'IO
Controller.

Figura 4-7 Attivazione dell'Asset Management tramite un set di dati

2. Progettare la parte del programma che definisce il set di dati Asset Managment. Questa
parte del programma rileva i dati I&M0 dei moduli centrali e li inserisce negli appositi
campi della struttura del set di dati Asset Managment.
3. Progettare la parte del programma che si occupa di fornire il set di dati:
Richiamare l'istruzione PRVREC (Provide Record) nelle diverse modalità in base al
seguente schema:
– Richiamo ciclico (ad es. nell'OB di ciclo) dell'istruzione PRVREC con il Mode 0 per
rilevare la richiesta del set di dati AM.
– Una volta rilevata la richiesta del set di dati AM il programma deve confermare a
PRVREC entro un secondo che la richiesta è stata rilevata. PRVREC deve essere
cioè richiamata con il Mode 2, ovvero con il set di dati AM richiesto. Se non rispetta i
tempi, l'I-Device conferma negativamente la richiesta del set di dati trasmessa dall'IO
Controller.
Nota sulla parametrizzazione del richiamo di PRVREC: PRVREC deve essere
richiamata con F_ID = 0; questa codifica indica che si tratta di un set di dati specifico
dell'IO Device. Di conseguenza anche i parametri di uscita SLOT e SUBSLOT
restituiscono il valore 0.
– Entro 10 secondi il set di dati AM deve essere pronto e PRVREC deve essere
richiamata con il Mode 3 (risposta positiva all'IO Controller e disponibilità del set di dati

PROFINET con STEP 7 V15


98 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

AM). Se non rispetta i tempi, l'I-Device conferma negativamente la richiesta del set di
dati trasmessa dall'IO Controller.
Per una descrizione dettagliata dell'istruzione PRVREC e per conoscere i codici di errore
vedere la Guida in linea di STEP 7 (TIA Portal).

Definizione del set di dati Asset Managment


Per definire il set di dati Asset Managment per un I-Device si può procedere in vari modi:
● Suggerimento: Si può utilizzare l'apposita applicazione di Siemens Industry Online
Support che facilita la definizione del set di dati Asset Managment.
L'area dati del set di dati Asset Managment è suddivisa in due parti. La prima viene
rilevata automaticamente e contiene i dati IM0 dei posti connettore dell'I-Device
raggruppati in un blocco Asset Management. La seconda parte è costituita dai blocchi
Asset Management personalizzati dall'utente. Per configurare i blocchi Asset
Management personalizzati si usano strutture di dati Asset Management predefinite, vi si
specificano le informazioni necessarie e li si imposta nell'applicazione.
L'applicazione esegue le seguenti operazioni:
– Rileva le dimensioni richieste per tutti i blocchi dell'Asset Management.
– Inserisce nel blocco dati in base alle indicazioni del set di dati Asset Management i
blocchi Asset Management rilevati automaticamente e personalizzati dall'utente.
– Fornisce il set di dati Asset Management all'IO Controller.
L'applicazione è descritta in questo esempio
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109748894).
● L'utente crea autonomamente il set di dati Asset Managment.
Qui di seguito è spiegato come definire un set di dati Asset Managment per un I-Device.
La specifica prevede che l'utente rilevi i dati I&M di ciascun modulo inserito centralmente
e che inserisca le informazioni nel set di dati Asset Managment. I dati I&M0 contengono
informazioni di base sul rispettivo modulo quali l'ID del costruttore, il numero di articolo, il
numero di serie, la versione hardware e firmware. Queste informazioni sono le stesse
che vengono utilizzate per definire gli asset nel set di dati AM.

Rilevamento dei dati I&M dei moduli inseriti centralmente


La struttura centrale è costituita da un alimentatore opzionale (posto connettore 0), seguito
dalle CPU I-Device (posto connettore 1) e dagli altri moduli (senza soluzione di continuità),
ad es. unità digitali e analogiche, ecc. (dal posto connettore 2).
I dati I&M dei moduli inseriti (tranne la CPU) vengono rilevati con l'istruzione "Get_IM_Data":
per poter parametrizzare l'istruzione "Get_IM_Data" si deve conoscere l'ID hardware
(parametro di ingresso LADDR). Per rilevare l'ID hardware dei singoli posti connettore si usa
l'istruzione "GEO2LOG" (Rileva identificazione hardware dal posto connettore).
Riepilogo delle operazioni principali:
1. Rilevare a ciclo continuo gli ID hardware dei moduli inseriti con l'istruzione "GEO2LOG".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 99
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

2. Rilevare i dati I&M di ciascun ID hardware mediante l'istruzione "Get_IM_Data" e salvarli


in un blocco dati indirizzato con il parametro di ingresso DATA. Per la memorizzazione
dei dati utilizzare ARRAY of BYTE; questo corrisponde alla descrizione dei contenuti del
set di dati AM effettuata nel capitolo precedente.

Definizione del set di dati AM in base ai dati I&M


Quanto esposto qui di seguito si basa sulla descrizione della struttura generale del set di dati
AM (vedere il capitolo precedente).
Poiché tutti i moduli dell'S7-1500 contengono informazioni hardware e firmware selezionare
la codifica per "AM_Fullinformation" per il BlockType assegnato.
Tipi di dati utilizzati:
● IM_Annotation, IM_OrderID, AM_SoftwareRevision und AM_HardwareRevision:
Characters (UTF-8)
● IM_Serial_Number: Characters ("caratteri ASCII") ad eccezione dei caratteri per DEL
(0x7F)
● Non utilizzare i tipi di dati String; questi richiedono ulteriori byte e non rispettano le
convenzioni stabilite dalla norma PROFINET 61158-6-10 Application layer protocol
specification
Creare l'AM_FullInformationBlock per ogni modulo nel seguente modo:

PROFINET con STEP 7 V15


100 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.1 Meccanismi di diagnostica di PROFINET IO

Tabella 4- 2 AM_FullInformationBlock per i moduli

Elemento del set di Descrizione


dati
IM_UniqueIdentifier Creare un (pseudo) UUID (valore hash) casuale secondo ISO 9834-8 nel seguente modo:
• Creare un valore hash di 8 byte tramite i dati I&M0 del modulo (dal posto connettore 2)
Utilizzare l'algoritmo Fowler-Noll-Vo (abbreviato: FNV); un algoritmo per generare valori hash
mediante campi di dati, vedere il codice di esempio in Internet e nell'Online Support.
• Creare un valore hash di 8 byte tramite i dati I&M0 della CPU
(utilizzare l'algoritmo Fowler-Noll-Vo (abbreviato: FNV) come spiegato più sopra)
• IM_UniqueIdentifier:
byte 0 ... 7. Valore hash dei dati I&M0 del modulo
Byte 8 ... 15: valore hash dei dati I&M0 della CPU
Adattamenti necessari a ISO 9834-8:
il bit 7 del byte 8 deve essere impostato a 1 e il bit 6 del byte 8 a 0 (risultato della combinazio-
ne logica AND con 0011 1111, quindi combinazione logica OR con 1000 0000)
il bit 4 ... 7 del byte 6 devono essere impostato a 0100 (risultato della combinazione logica
AND con 0000 1111, quindi combinazione logica OR con 0001 0000)
Poiché si basa sia sui dati I&M0 della CPU che su quelli dei moduli, questo algoritmo genera un
IM_UniqueIdentifier costante per un singolo modulo. Se la configurazione cambia, cambia anche
l'IM_UniqueIdentifier.
AM_Location Byte 0 = 0x02 (codifica basata sul posto connettore), vedere la descrizione nel capitolo preceden-
te.
IM_Annotation Esempio: "S7-1500 module" e inserire degli spazi (0x20) negli altri byte di IM_Annotation.
IM_OrderID Copiare 20 byte dei dati I&M0 del modulo (cominciando dall'offset 2 dei dati I&M0), inserire degli
spazi (0x20) negli altri 44 byte
AM_SoftwareRevision Inserire 64 spazi vuoti (0x20) nel campo.
AM_HardwareRevision Inserire 64 spazi vuoti (0x20) nel campo.
IM_Serial_Number Copiare i 16 byte dei dati I&M0 del modulo (cominciando dall'offset 22 dei dati I&M0)
IM_Software_Revision Copiare 4 byte dei dati I&M0 del modulo (cominciando dall'offset 40 dei dati I&M0)
AM_DeviceIdentificatio Byte 0, 1, 2, 6, 7 = 0x00
n Byte 3 = 0x2A (Vendor = Siemens)
Byte 4 = 01, byte 5 = DeviceID (ad es. CPU 15xx = 0x0E)
AM_TypeIdentification Copiare 2 byte dei dati I&M0 del modulo (cominciando dall'offset 48 dei dati I&M0)
IM_Hardware_Revisio Copiare 2 byte dei dati I&M0 del modulo (cominciando dall'offset 38 dei dati I&M0)
n

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 101
Diagnostica e manutenzione
4.2 Diagnostica tramite LED di stato

4.2 Diagnostica tramite LED di stato

LED di diagnostica in PROFINET


Ogni porta di un'interfaccia PROFINET di un dispositivo SIMATIC è dotata di un LED.
Nella tabella seguente è riportato il significato del LED nei sistemi S7-1500, ET 200MP,
ET 200SP e ET 200AL.

Tabella 4- 3 S7-1500, ET 200MP, ET 200SP, ET 200AL: LED di diagnostica in PROFINET

LED Significato S7-1500 ET 200MP ET 200SP ET 200AL

LED LINK/RX/TX LED LK LED P1 Link


LED P2 Link
Non esiste un collegamento Ethernet tra X X X X
LED spento l'interfaccia PROFINET del dispositivo
PROFINET e il partner della comunicazio-
ne.
Attualmente non vengono trasmessi/ricevuti
dati tramite l'interfaccia PROFINET.
È attivo un collegamento Ethernet tra l'inter- X X X X
LED acceso, faccia PROFINET del dispositivo
verde PROFINET e un partner della comunicazio-
ne.
Viene eseguito il "Test di lampeggio LED". X X X X
Il LED lampeggia,
verde
Attualmente i dati vengono trasmes- X X - -
LED giallo, tremo- si/ricevuti in Ethernet da un partner della
la comunicazione tramite l'interfaccia
PROFINET del dispositivo.

Ulteriori informazioni
Tutti i LED dei moduli sono descritti dettagliatamente con le cause di errore e i rimedi nella
documentazione dei singoli moduli.

PROFINET con STEP 7 V15


102 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.3 Diagnostica tramite il display delle CPU S7-1500

4.3 Diagnostica tramite il display delle CPU S7-1500

Display
La CPU S7-1500 è dotata di display e tasti di comando. Il display della CPU mostra in diversi
menu informazioni di controllo e stato. Con i tasti di comando è possibile navigare attraverso
i menu e definire numerose impostazioni.

Diagnostica tramite display


Ai fini della diagnostica è possibile analizzare le seguenti informazioni visualizzate sul
display:
● Testi di errore e dei messaggi (diagnostica di sistema, messaggi di allarme)
● Stato del modulo per moduli centrali e decentrati
Il seguente esempio di visualizzazione sul display della CPU 1516-3 PN/DP mostra un
avviso nel simbolo della diagnostica e un punto esclamativo nel simbolo per i moduli.

Figura 4-8 Vista generale sul display

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 103
Diagnostica e manutenzione
4.3 Diagnostica tramite il display delle CPU S7-1500

Stato del modulo


Per visualizzare lo stato del modulo selezionare sul display i comandi di menu "Moduli" >
"PROFINET I/O (X1)" > "Stazione" > "Posto connettore" > "Stato" > "Stato del modulo".
Lo stato del modulo indica che nel modulo si è verificato un errore. Lo "stato subordinato" è
lo stato dei moduli sul livello di diagnostica sottostante. Nell'esempio lo stato è "buono",
ovvero l'errore non si trova sottomodulo o canale sul livello di diagnostica subordinato bensì
nel modulo stesso.

Figura 4-9 Stato del modulo sul display

PROFINET con STEP 7 V15


104 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.3 Diagnostica tramite il display delle CPU S7-1500

Testi di errore e dei messaggi


Sul display si possono visualizzare le registrazioni del buffer di diagnostica e i messaggi di
allarme per il sistema di automazione.
Per visualizzare le registrazioni del buffer di diagnostica della CPU selezionare sul display i
comandi di menu "Diagnostica" > "Buffer di diagnostica".

Figura 4-10 Buffer di diagnostica sul display

Per visualizzare i messaggi di allarme del sistema di automazione selezionare sul display i
comandi di menu "Diagnostica" > "Messaggi" > "Testo del messaggio".

Nota
Aggiornamento della vista dei messaggi
Il display mostra lo stato attualmente letto della CPU in forma statica, senza aggiornare
automaticamente la visualizzazione. L'aggiornamento viene eseguito quando si esce e si
riapre la vista dei messaggi.
L'aggiornamento automatico delle informazioni di diagnostica può essere impostato in:
"Display" > "DiagnosticRefresh".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 105
Diagnostica e manutenzione
4.3 Diagnostica tramite il display delle CPU S7-1500

Figura 4-11 Messaggi sul display

Figura 4-12 Messaggio di allarme sul display

Ulteriori informazioni
I comandi e le funzioni del display sono descritti nel manuale SIMATIC S7-1500 Display
Simulator (http://www.automation.siemens.com/salesmaterial-as/interactive-manuals/getting-
started_simatic-s7-1500/disp_tool/start_de.html).

PROFINET con STEP 7 V15


106 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.4 Diagnostica tramite Web server

4.4 Diagnostica tramite Web server


Le CPU della gamma S7 dispongono di un Web server integrato con numerose funzioni.
Sono disponibili ad es. le seguenti opzioni di diagnostica:
● Pagina iniziale con informazioni generali sulla CPU
● Informazioni sulla diagnostica
● Contenuto del buffer di diagnostica
● Stato dell'unità
● Messaggi
● Informazioni sulla comunicazione
● Topologia PROFINET
● Diagnostica Motion Control
● Trace
● Contenuti del buffer di diagnostica
● Stato del modulo
● Topologia reale del sistema PROFINET
● Topologia prefissata del sistema PROFINET (da progettazione)

Vista grafica della topologia prefissata e attuale


I presupposti per visualizzare la topologia prefissata e quella attuale sono:
● Le porte PROFINET sono state progettate nell'editor di topologia dell'editor hardware e di
rete di STEP 7.
● L'intero progetto è stato caricato nella CPU con STEP 7.
Qui di seguito è riportato un esempio di vista grafica.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 107
Diagnostica e manutenzione
4.4 Diagnostica tramite Web server

Figura 4-13 Topologia: vista grafica nel Web server

Significato dei colori dei collegamenti nella topologia prefissata/attuale (nominale/reale):

Tabella 4- 4 Significato dei colori dei collegamenti nella topologia prefissata/attuale (nominale/reale)

Collega- Significato
mento Topologia prefissata Topologia attuale
Verde Il collegamento attuale corrisponde al collegamento prefis- Collegamenti rilevati
sato progettato.
Rosso Il collegamento attuale non corrisponde al collegamento -
prefissato progettato (ad es. porte scambiate).
Giallo Non è possibile diagnosticare il collegamento. Cause: -
• La comunicazione con un IO Device è disturbata (ad es.
cavo sfilato)
• Collegamento con un componente passivo
• Collegamento con dispositivi PROFINET di un altro IO
Controller o sistema PROFINET

PROFINET con STEP 7 V15


108 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.4 Diagnostica tramite Web server

① Nodi PROFINET progettati e accessibili


I nodi PROFINET progettati e accessibili sono visualizzati in grigio scuro. I collegamenti
mostrano attraverso quali porte sono collegati i nodi PROFINET di una stazione.

② Nodi PROFINET progettati ma non accessibili


I nodi PROFINET progettati ma non accessibili sono visualizzati in rosa con bordo rosso
(ad es. guasto al dispositivo, cavo sfilato).

③ Nodi disattivati
Tutti i nodi PROFINET progettati e disattivati sono visualizzati in grigio chiaro.

④ Porte scambiate
Le porte scambiate sono evidenziate in rosso nella vista della topologia prefissata. Nella
topologia attuale vengono visualizzate le porte realmente collegate, nella topologia
prefissata il collegamento prefissato progettato.

⑤ Dispositivi PROFINET di un altro sistema PROFINET IO


● Nella topologia prefissata:
Un dispositivo PROFINET di un altro sistema PROFINET IO è rappresentato con un
collegamento verde (o rosso se le porte sono scambiate) se è direttamente adiacente a
un dispositivo PROFINET progettato e accessibile ① ed è a sua volta accessibile. Se il
dispositivo PROFINET di un altro sistema PROFINET IO non è accessibile viene
rappresentata una linea di collegamento gialla.
Il collegamento tra due dispositivi PROFINET che appartengono entrambi a un altro
sistema PROFINET IO non è rilevabile ed è sempre rappresentato in giallo.
● Nella topologia attuale:
Un dispositivo PROFINET di un altro sistema PROFINET IO viene visualizzato solo se il
dispositivo PROFINET è direttamente adiacente a un dispositivo PROFINET progettato. Il
dispositivo PROFINET è rappresentato in grigio chiaro con un alinea tratteggiata.
Per i dispositivi PROFINET di un altro sistema PROFINET IO lo stato non viene visualizzato
nell'intestazione.

⑥ Rappresentazione delle correlazioni con i nodi vicini errate


I nodi le cui correlazioni con i nodi vicini non sono state lette completamente o correttamente
sono rappresentati in grigio chiaro con bordo rosso.

Ulteriori informazioni
È possibile anche visualizzare la topologia attuale in forma di tabella e una panoramica degli
stati dei dispositivi PROFINET nel progetto.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 109
Diagnostica e manutenzione
4.5 Diagnostica con STEP 7

Queste viste, ulteriori esempi di topologia e informazioni dettagliate sul comando e le


funzioni del Web server sono riportate nel manuale Web server
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59193560).

4.5 Diagnostica con STEP 7


Per PROFINET esistono le seguenti possibilità di analizzare la diagnostica in STEP 7:
● Online & Diagnostica - Dispositivi & Reti
● Online & Diagnostica - Diagnostica delle porte PROFINET

Online & Diagnostica vista di rete


Nell'editor hardware e di rete (richiamabile dalla "Navigazione del progetto" con un doppio
clic su "Dispositivi & reti") è possibile visualizzare una panoramica dello stato attuale del
sistema con il pulsante "Collega online". Sono disponibili anche le informazioni di
progettazione (ad es. i moduli non progettati). Questa possibilità esiste in una forma analoga
anche nella Vista topologica.
Rappresentazione schematica della Vista di rete (online):

Figura 4-14 Online & Diagnostica vista di rete

Online & Diagnostica vista dispositivi


In STEP 7 è possibile visualizzare una panoramica dei moduli guasti. Richiamare il comando
di menu "Online > Online & Diagnostica". Una volta stabilito il collegamento, nella
navigazione del progetto è visibile lo stato dei dispositivi accessibili.
Per accedere direttamente al modulo con il guasto fare doppio clic sul dispositivo che
segnala un guasto. Nell'area di lavoro si apre la vista dispositivi. Nella vista dispositivi del
dispositivo che segnala il guasto si vede direttamente in quale modulo si è verificato l'errore.
Per visualizzare una descrizione più precisa dell'errore aprire nella finestra di ispezione la
scheda "Diagnostica" e la scheda subordinata "Informazione sui dispositivi".

PROFINET con STEP 7 V15


110 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.5 Diagnostica con STEP 7

Rappresentazione schematica della vista dispositivi (online):

Figura 4-15 Online & Diagnostica vista dispositivi

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 111
Diagnostica e manutenzione
4.5 Diagnostica con STEP 7

Diagnostica delle porte PROFINET


Se nella vista Online & Diagnostica di un dispositivo PROFINET si seleziona nell'area
Diagnostica "Interfaccia PROFINET > Porte", vengono elencate in una tabella le porte
dell'interfaccia PROFINET.
La tabella fornisce le seguenti informazioni sulle porte dell'interfaccia PROFINET:
● Nome
● Stato
● Impostazioni
● Modo di funzionamento

Figura 4-16 Diagnostica delle porte PROFINET in STEP 7

Ulteriori informazioni
Per informazioni sulla diagnostica di sistema per S7-1500, ET 200MP, ET 200SP e
ET 200AL consultare il manuale di guida alle funzioni Diagnostica
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59192926) e la Guida in linea a STEP 7.

PROFINET con STEP 7 V15


112 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.6 Concetto di manutenzione avanzata

4.6 Concetto di manutenzione avanzata

Concetto di manutenzione avanzata


Le interfacce PROFINET con switch integrato dei dispositivi SIMATIC supportano il concetto
di diagnostica a quattro livelli secondo la specifica PROFINET dalla versione V2.3 con il
seguente stato:

Tabella 4- 5 Classificazione dello stato di diagnostica

Stato della diagnostica Simbolo Gravità dell'errore


Good Segno di spunta verde

Manutenzione necessaria Chiave per dadi verde


(Maintenance Required)
Richiesta di manutenzione Chiave per dadi gialla
(Maintenance Demanded)
Bad Chiave per dadi rossa

Questo concetto di diagnostica prevede l'individuazione e l'eliminazione preventiva di


potenziali guasti prima che si verifichi un fermo della produzione.
Oltre alle informazioni di stato "Good" (non disturbato) e "Bad" (disturbato) di un dispositivo
PROFINET, vengono definite ulteriori informazioni di stato.
La informazioni di manutenzione vengono generate con le seguenti segnalazioni di sistema
● Manutenzione necessaria (contrassegnata da una chiave per dadi verde) e
● Richiesta di manutenzione (contrassegnata da una chiave per dadi gialla)
I momenti in cui le due segnalazioni di sistema vengono generate possono essere impostati
separatamente per la maggior parte dei parametri di usura.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 113
Diagnostica e manutenzione
4.6 Concetto di manutenzione avanzata

Esempio: Richiesta di manutenzione per un cavo PROFINET


La figura seguente illustra le modalità di scambio delle informazioni di diagnostica quando la
qualità della trasmissione della linea ottica diminuisce, ad es. in seguito ad invecchiamento.
In questo esempio viene considerato lo scenario dopo che è stata diagnosticata la necessità
di manutenzione.

Nume- Descrizione
ro
① La riserva del sistema del conduttore a fibre ottiche scende al di sotto di 0 dB.
② Sia l'ET 200S PN FO che lo switch inviano all'IO Controller l'allarme "Maintenance Deman-
ded".
③ Sulla base degli allarmi l'IO Controller riconosce la richiesta di manutenzione dello switch e
dell'IO-Device. I dati sullo stato dell'unità vengono aggiornati nell'IO Controller e gli OB di
errore corrispondenti vengono richiamati. Nota: per poter avviare gli OB di errore nell'IO
Controller occorre prima selezionare in STEP 7 la proprietà "Richiama il programma utente in
caso di errori di comunicazione" per il relativo IO Controller.
④ In STEP 7 (sul PG/PC) nell?IO Device e sullo switch la richiesta di manutenzione viene evi-
denziata con una chiave per dadi gialla.
⑤ STEP 7 è in grado di leggere informazioni dettagliate anche direttamente dallo switch.

Figura 4-17 Richiesta di manutenzione per un cavo PROFINET

PROFINET con STEP 7 V15


114 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.7 Diagnostica della topologia di rete

4.7 Diagnostica della topologia di rete

Disponibilità
In quanto standard aperto, PROFINET consente di utilizzare qualunque sistema o soluzione
applicativa per la diagnostica basata su SNMP.

Diagnostica di rete
Il protocollo di gestione di rete SNMP (Simple Network Management Protocol) utilizza il
protocollo di trasporto UDP non orientato alla connessione. Esso è costituito da due
componenti di rete analogamente al modello client/server. L'SNMP Manager controlla i nodi
della rete e i client SNMP raccolgono nei singoli nodi le diverse informazioni specifiche della
rete salvandole in forma strutturata nel MIB (Management Information Base). Grazie a
queste informazioni un sistema di gestione della rete può eseguire una diagnostica di rete
completa.

MIB
Il MIB (Management Information Base) è il database di un dispositivo. I Client SNMP
accedono a questo database nel dispositivo. La gamma S7 supporta ad es. i seguenti MIB
standard:
● MIB II, a norma RFC 1213
● LLDP-MIB, conforme alla norma internazionale IEEE 802.1AB
● LLDP-PNIO-MIB, conforme alla norma internazionale IEC 61158-6-10

Riconoscimento della topologia di rete


LLDP (Link Layer Discovery Protocol) è un protocollo che consente di individuare il
dispositivo adiacente. Con LLDP un dispositivo è in grado di inviare informazioni su se
stesso e di memorizzare nonché le informazioni ricevute dai dispositivi vicini. Queste
informazioni vengono inoltre salvate anche nel MIB LLDP e possono essere richiamate
tramite SNMP. Grazie a queste informazioni un sistema di gestione della rete può
determinare la topologia della rete.

Utilizzo di SNMP (Simple Network Management Protocol)


SNMP può essere utilizzato:
● dagli utenti per integrare la diagnostica di rete in un sistema HMI/SCADA centrale tramite
SIMATIC NET OPC server
● dall'amministrazione IT dei gestori delle macchine e degli impianti per controllare la
propria rete Industrial Ethernet per mezzo di sistemi di gestione delle reti standard
● dall'amministrazione IT dei per controllare oltre alla rete di gestione aziendale anche la
rete di automazione per mezzo di sistemi di gestione delle reti standard.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 115
Diagnostica e manutenzione
4.8 Diagnostica nel programma utente

Utilizzo di SNMP in ambiente SIMATIC NET


I dispositivi della gamma SIMATIC NET che supportano SNMP possono essere controllati e
comandati con un comune browser di rete. Il sistema di gestione cosiddetto "Web Based
Management" offre numerose informazioni specifiche dei dispositivi (ad es. statistiche di
rete, stato dell'alimentazione ridondante).

4.8 Diagnostica nel programma utente

4.8.1 Set di dati di diagnostica e configurazione

Meccanismo di diagnostica
Se si verifica un errore (ad es. rottura conduttore in un modulo IO) l'IO Device guasto genera
un allarme di diagnostica e lo invia all'IO Controller. Per poter reagire all'errore nel modo
stabilito (programmato), questo allarme richiama nel programma utente un blocco
organizzativo corrispondente (OB 82 per l'allarme di diagnostica) e trasmette un set di dati di
diagnostica.

Set di dati di diagnostica (record) in PROFINET IO


Sono disponibili due tipi di set di dati di diagnostica:
1. Set di dati di diagnostica di canale
I set di dati di diagnostica di canale vengono generati quando un canale presenta un
errore e/o attiva un allarme.
Se non si verificano errori viene fornito un set di dati di diagnostica con lunghezza 0.
2. Set di dati di diagnostica specifici del produttore
La struttura e le dimensioni dei set di dati di diagnostica specifici del produttore
dipendono dal rispettivo costruttore.
Le informazioni sui set di dati di diagnostica specifici del produttore sono disponibili nel
manuale del prodotto del dispositivo in questione.

Livelli di indirizzamento dei set di dati di diagnostica


Le informazioni di diagnostica e di configurazione si analizzano nei seguenti livelli di
indirizzamento:
● Livello Device
● AR (Application Relation)
● API (Application Process Identifier)
● Slot (posto connettore)
● Subslot (posto connettore secondario)

PROFINET con STEP 7 V15


116 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.8 Diagnostica nel programma utente

Per ogni livello di indirizzo è disponibile un gruppo di set di dati di diagnostica e di


configurazione (eccezione: per il livello Device è sempre 0xF80c). Nella rappresentazione
HEX i singoli gruppi di set di dati si distinguono dalla prima lettera nel numero di set di dati.

Figura 4-18 Livelli di indirizzamento nei set di dati di diagnostica

In linea generale con un set di dati di diagnostica o di configurazione viene trasmessa


l'informazione per un IO Device (livello di indirizzamento AR), un modulo (livello di
indirizzamento slot) o un sottomodulo (livello di indirizzamento subslot). A seconda del livello
di indirizzamento si ottengono dati di diagnostica o di configurazione di uno o più subslot,
slot e API.

Nota
Le informazioni di diagnostica vengono generate solo per moduli/sottomoduli/canali
progettati.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 117
Diagnostica e manutenzione
4.8 Diagnostica nel programma utente

Biblioteca per il set di dati PROFINET


La biblioteca del blocco "LPNDR" contiene diversi blocchi funzionali che consentono, da un
dispositivo PROFINET, la lettura di diverse informazioni sui dispositivi e sullo stato nonché la
scrittura dei parametri.
Con i blocchi funzionali è possibile eseguire le seguenti funzioni:
● Lettura delle informazioni sul dispositivo:
– Informazioni sull'interfaccia, ad es. sugli indirizzi MAC e IP
– Informazioni sulle interfacce dei dispositivi, ad es. stato, mezzo di trasmissione, nome
– Informazioni sullo stato dei pulsanti sulle interfacce ad es. per lo spostamento verso
l'alto o verso il basso.
– Informazioni sul ruolo del dispositivo in MRP, ad es. client, manager
– Informazioni sulla statistica delle porte, ad es. numero di byte ricevuti
● Lettura dello stato MRP
● Modifica dei parametri di un'unità di ingressi analogici dell'ET 200SP durante il runtime,
ad es. per l'attivazione e la disattivazione della diagnostica di canale.
Le funzioni complete sono personalizzabili e quindi impiegabili a livello universale.
La biblioteca del blocco "LPNDR" con il progetto d'esempio si trova in Internet
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109753067).

4.8.2 Analisi della diagnostica nel programma utente

Diagnostica nel programma utente


In PROFINET IO si applica una struttura di set di dati con informazioni di diagnostica valida
per tutti i produttori. Le informazioni di diagnostica vengono create solo per i canali che
presentano anomalie. PROFINET offre sostanzialmente due possibilità per ottenere
informazioni di diagnostica.

PROFINET con STEP 7 V15


118 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Diagnostica e manutenzione
4.8 Diagnostica nel programma utente

1. Analisi dello stato della diagnostica


Leggere lo stato della diagnostica del sistema PROFINET IO con le istruzioni "DeviceStates"
e "ModulStates" per localizzare le stazioni/i moduli con guasti o le stazioni/i moduli con
richiesta di manutenzione o manutenzione necessaria all'interno di un sistema
PROFINET IO.
Con l'istruzione "RDREC" (leggi set di dati) è poi possibile leggere diversi set di dati di
diagnostica (record) direttamente dal modulo interessato, ricavandone informazioni
dettagliate sull'errore.

Nume- Descrizione
ro
① Tutti i singoli errori vengono raccolti in un set di dati nel modulo di interfaccia.
② Nel programma utente l'istruzione "RDREC" legge lo stato generale della stazione in modo
asincrono, direttamente dall'IO Device.

Figura 4-19 Esempio: analisi dei set di dati di diagnostica con l'istruzione "RDREC"

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 119
Diagnostica e manutenzione
4.8 Diagnostica nel programma utente

2. Analisi degli allarmi


Quando viene richiamato l'OB di errore (OB 82) si ricevono già alcune informazioni sulla
causa e la localizzazione dell'errore. Informazioni dettagliate sull'evento di errore vengono
fornite nell'OB di errore con l'istruzione "RALRM" (leggi le informazioni supplementari di
allarme).

Nume- Descrizione
ro
① Ogni errore viene inviato singolarmente all'IO Controller come diagnostica di canale in forma
di allarme.
② Nell'IO Controller vengono aggiornati automaticamente i dati sullo stato del modulo e viene
avviato l'OB di errore (OB 82).
③ Nel programma utente, nell'OB di errore (OB 82) l'istruzione "RALRM" legge l'errore dall'IO
Controller in modo sincrono senza indirizzare l'IO Device.

Figura 4-20 Diagnostica con OB 82 e istruzione "RALRM"

Istruzioni e OB
Le informazioni sulle istruzioni e gli OB sono contenute nella Guida in linea a STEP 7.

PROFINET con STEP 7 V15


120 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni 5
Introduzione
I capitoli seguenti descrivono il campo di impiego, le proprietà e la progettazione delle
funzioni PROFINET IO in STEP 7.
Per verificare quante delle funzioni descritte sono supportate dai dispositivi PROFINET
consultare la documentazione del dispositivo specifico.
Una tabella di riepilogo dei dispositivi PROFINET e delle funzioni supportate è disponibile in
Internet (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/102325771).

5.1 Collegamento di altri sistemi di bus

Integrazione di bus di campo


PROFINET offre la possibilità di integrare sistemi di bus di campo esistenti (ad es.
PROFIBUS, AS-Interface) mediante un dispositivo PROFINET che supporta il proxy. I
dispositivi dei sistemi di bus di campo vengono mappati sui dispositivi PROFINET (proxy)
sostitutivi. In questo modo è possibile configurare sistemi misti composti da bus di campo e
sistemi parziali basati su Ethernet. Tutto questo consente uno scambio di dati omogeneo.

Figura 5-1 Accoppiamenti di rete con PROFINET IO

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 121
Funzioni
5.1 Collegamento di altri sistemi di bus

Commutazioni di rete di una CPU S7-1500


Una panoramica delle commutazioni ad altra rete in una CPU S7-1500 si trova in questa
FAQ (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/88778900).

Connessione alla rete di automazione degli edifici


● BACnet: Per informazioni su come progettare la comunicazione tra un sistema di
automazione SIMATIC e una rete BACnet con un gateway, consultare l'esempio
applicativo (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109476182).
● Bus M: Per informazioni su come progettare la comunicazione tra un sistema di
automazione SIMATIC e una rete di bus M con un gateway, consultare l'esempio
applicativo (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109478527).
● DALI: Per informazioni su come progettare la comunicazione tra un sistema di
automazione SIMATIC e una rete DALI con un gateway, consultare l'esempio applicativo
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109740160).
● KNX: Per informazioni su come progettare la comunicazione tra un sistema di
automazione SIMATIC e una rete KNX con un gateway, consultare l'esempio applicativo
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109739689).

PROFINET con STEP 7 V15


122 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.1 Collegamento di altri sistemi di bus

5.1.1 Accoppiamento di PROFINET e PROFIBUS

Accoppiamento di PROFINET e PROFIBUS


Con un dispositivo PROFINET con funzionalità proxy che oltre all'interfaccia PROFINET è
dotato anche di interfaccia PROFIBUS (ad es. IE/PB Link PN IO) è possibile integrare
configurazioni PROFIBUS esistenti nella configurazione PROFINET.
La seguente figura mostra un collegamento tra un sistema PROFIBUS e una CPU S7-1500
(dalla versione firmware 1.7) realizzato tramite IE/PB Link.

Figura 5-2 Accoppiamento di rete tra PROFINET e PROFIBUS tramite IE/PB Link

Dispositivo PROFINET con funzionalità proxy


Il dispositivo PROFINET con funzionalità proxy è l'unità di sostituzione di un'apparecchiatura
PROFIBUS in Ethernet. La funzionalità proxy consente a un'apparecchiatura PROFIBUS di
comunicare non solo con il rispettivo master ma anche con tutti i nodi PROFINET.
PROFINET consente di collegare un sistema PROFIBUS esistente a un IO Controller ad
esempio tramite un IE/PB Link PN IO.
Dalla prospettiva dell'IO Controller, gli slave PROFIBUS DP si trovano nella stessa rete
dell'IE/PB Link PN IO. Questi slave hanno lo stesso nome di dispositivo e lo stesso indirizzo
IP di IE/PB Link PN IO, tuttavia i numeri dei dispositivi sono diversi. Essi presentano inoltre
un indirizzo PROFIBUS specifico.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 123
Funzioni
5.1 Collegamento di altri sistemi di bus

In questo modo è possibile collegare a PROFINET sia slave DPV0 che DPV1.
Per informazioni su come collegare uno slave DP a un sistema IO PROFINET consultare il
capitolo Collegamento di uno slave DP a un sistema PROFINET IO tramite IE/PB Link
(Pagina 124).

Funzioni di diagnostica disponibili utilizzando una CPU S7-1500 come IO Controller


Se utilizzata come IO Controller la CPU S7-1500 (dalla versione firmware 1.7) riconosce gli
slave DP guasti dopo l'IE/PB Link.

5.1.2 Collegamento di uno slave DP a un sistema PROFINET IO tramite IE/PB Link

Requisiti
● STEP 7 V13 SP1 o superiore
● S7-1500 CPU dalla versione firmware V1.7
● CPU ET 200SP dalla versione firmware V1.7
● CPU 1516pro-2 PN dalla versione firmware V2.0
● S7-1500 Software Controller dalla versione firmware V1.7
● CPU S7-300/400

Procedimento per il collegamento di uno slave DP tramite IE/PB Link


Per collegare uno slave DP a un sistema PROFINET IO tramite IE/PB Link in STEP 7,
procedere nel modo seguente:
1. Trascinare con drag&drop una CPU PROFINET, ad es. la CPU 1513-1 PN, dal catalogo
hardware alla vista di rete di STEP 7.
2. Trascinare con drag&drop un IE/PB Link PN IO dal catalogo hardware alla vista di rete di
STEP 7. IE/PB Link PN IO si trova nel percorso Componenti di rete > Gateway > IE/PB
Link PN IO.
3. Assegnare l'IE/PB Link PN IO alla CPU.
4. Trascinare con il mouse via drag & drop un modulo di interfaccia PROFIBUS, ad es.
IM155-6 DP HF, dal catalogo hardware alla vista di rete.

PROFINET con STEP 7 V15


124 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.1 Collegamento di altri sistemi di bus

5. Assegnare il modulo di interfaccia all'IE/PB Link.

Figura 5-3 Configurazione dell'IE/PB Link

6. Selezionare l'IE/PB Link PN IO nella vista di rete di STEP 7.


7. Nell'area "Gateway" della finestra di ispezione selezionare l'opzione "Accoppiamento ad
altra rete come PROFINET IO proxy".

Figura 5-4 Impostazione dell'accoppiamento ad altra rete

8. Nell'area "Numero dispositivo PROFINET" è possibile assegnare un numero dispositivo


PROFINET per lo slave DP.
Se è attivata la casella di scelta "Numero dispositivo = indirizzo PB" (preimpostazione),
STEP 7 assegna automaticamente il numero dispositivo in base all'indirizzo PROFIBUS
dello slave. Inoltre in questo modo non è più necessario modificare manualmente il
numero del dispositivo in caso di modifica dell'indirizzo PROFIBUS.

Figura 5-5 Assegnazione dei numeri dei dispositivi PN per l'IE/PB Link

Risultato
Lo slave DP è stato collegato al sistema IO PROFINET.

Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni sull'IE/PB Link consultare il manuale Accoppiamento ad altra rete
IE/PB Link PN IO (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/19299692).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 125
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5.2.1 Funzionalità I Device

Funzionalità I Device
La funzionalità "I Device" (IO Device intelligente) di una CPU consente di scambiare dati con
un IO Controller e di utilizzare così la CPU ad es. come unità di preelaborazione intelligente
di processi parziali. L'I Device è collegato a un IO Controller di livello superiore nel ruolo di
IO Device.
La preelaborazione è assicurata dal programma utente nell'I Device. I valori di processo
acquisiti nella periferia centrale o decentrata (PROFINET IO o PROFIBUS DP) vengono
preelaborati dal programma utente e messi a disposizione dell'IO Controller.

Figura 5-6 I Device

Convenzione sul nome "I Device"


Nel seguito della descrizione le CPU o i CP con funzionalità I Device verranno denominati
semplicemente "I Device".

Esempio applicativo: Progettazione e utilizzo della funzione PROFINET I-Device


Un esempio dettagliato di applicazione si trova qui
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109478798).

PROFINET con STEP 7 V15


126 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5.2.2 Proprietà e vantaggi dell'I Device

Campi di impiego
Campi di impiego dell'I Device:
● Elaborazione distribuita
Un compito di automazione complesso può essere suddiviso in unità/processi parziali più
piccoli in modo da rendere i processi maggiormente comprensibili e semplificare i compiti
parziali.
● Suddivisione in processi parziali
Grazie all'impiego degli I Device i processi grandi, complessi e con ampia distribuzione
possono essere suddivisi in diversi processi parziali con una struttura più chiara delle
interfacce. A loro volta questi processi parziali possono essere memorizzati in singoli
progetti STEP 7 che, successivamente, possono essere uniti in un progetto unico.
● Protezione del know how
Le parti dell'impianto non vengono fornite con un progetto STEP 7 ma solo con un file
GSD per la descrizione dell'interfaccia dell'I Device. Il know-how del programma utente
non deve quindi più essere rivelato.

Proprietà
Proprietà dell'I Device:
● Disaccoppiamento dei progetti STEP 7
I progetti STEP 7 possono essere completamente separati per chi crea e per chi utilizza
un I-Device. L'interfaccia tra i progetti STEP 7 è costituita dal file GSD. perciò è possibile
l'accoppiamento con IO Controller standard attraverso un'interfaccia normalizzata.
● Comunicazione in tempo reale
L'I Device viene messo a disposizione di un sistema PROFINET IO deterministico tramite
un'interfaccia PROFINET IO e quindi supporta la comunicazione in Real Time e
Isochronous Real Time.

Vantaggi
L'I Device offre i seguenti vantaggi:
● Accoppiamento semplice di IO Controller
● Comunicazione in tempo reale tra IO Controller
● Minore carico dell'IO Controller grazie alla distribuzione della capacità di calcolo tra gli I
Device
● Minor carico di comunicazione grazie all'elaborazione locale dei dati di processo
● Struttura chiara grazie all'elaborazione dei compiti parziali in progetti STEP 7 separati.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 127
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5.2.3 Caratteristiche di un I Device

Principio di base
Un I Device è integrato in un sistema IO come un IO Device standard.

I Device senza sistema PROFINET IO subordinato


L'I Device non è dotato di una propria periferia decentrata. Per svolgere il ruolo di un IO
Device l'I Device deve essere progettato e parametrizzato come in un sistema di periferia
decentrata (ad es. ET 200).

Figura 5-7 I Device senza sistema PROFINET IO subordinato

PROFINET con STEP 7 V15


128 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

I Device con sistema PROFINET IO subordinato


A seconda della progettazione, un I Device in un'interfaccia PROFINET può avere, oltre al
ruolo di IO Device, anche quello di IO Controller.
Attraverso l'interfaccia PROFINET, perciò, l'I Device può far parte di un sistema IO di livello
superiore e aprire, in quanto IO Controller, un sistema IO che gli è subordinato.
A sua volta il sistema IO subordinato può contenere I Device (vedere la figura sottostante),
perciò sono possibili sistemi IO con una struttura gerarchica.
Oltre al ruolo di IO Controller, un I Device può fungere da master DP di un sistema
PROFIBUS subordinato attraverso un'interfaccia PROFIBUS.

Figura 5-8 I Device con sistema IO subordinato

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 129
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

Esempio: I Device come IO Device e IO Controller


Un esempio di I Device utilizzato come IO Device e come IO Controller è il processo di
stampa. L'I Device comanda un'unità (processo parziale). Un'unità consente ad es. di
inserire ulteriori fogli come dépliant o prospetti in un qualunque prodotto di stampa.

Figura 5-9 Esempio: I Device come IO Device e IO Controller

L'unità 1 e l'unità 2 sono costituite rispettivamente da un I Device con periferia centrale. L'I
Device insieme al sistema di periferia decentrata (ad es. ET 200) costituisce l'unità 3.
Il programma utente nell'I Device provvede alla preelaborazione dei dati di processo,
operazione per la quale esso necessita di dati predefiniti (ad es. dati di riferimento) dall'IO
Controller di livello superiore. L'I Device mette a disposizione dell'IO Controller superiore dei
risultati (ad es. stato del suo compito parziale).

PROFINET con STEP 7 V15


130 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

I-Device come Shared Device


Un I-Device può essere utilizzato come Shared Device anche da più di un IO Controller
contemporaneamente.

Figura 5-10 I-Device come Shared Device

Per la configurazione di un I-Device come Shared Device consultare il capitolo


Configurazione di un I Device come Shared Device (Pagina 157).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 131
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5.2.4 Scambio di dati tra sistema IO sovraordinato e subordinato

Introduzione
In questo capitolo viene descritto lo scambio di dati tra sistema IO superiore e subordinato.

Aree di trasferimento
Le aree di trasferimento costituiscono un'interfaccia con il programma utente della CPU I
Device. Gli ingressi vengono elaborati nel programma utente e le uscite sono il risultato di
un'elaborazione nel programma utente.
Nelle aree di trasferimento vengono approntati i dati per la comunicazione tra IO Controller e
I Device. Un'area di trasferimento comprende un'unità di informazione che viene scambiata
in modo coerente tra IO Controller e I Device. Per maggiori informazioni sulla progettazione
e sull'utilizzo delle aree di trasferimento consultare il capitolo Progettazione degli I-Device
(Pagina 134).

PROFINET con STEP 7 V15


132 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

La figura seguente mostra lo scambio di dati tra sistema IO superiore e subordinato. Le


singole relazioni di comunicazione vengono poi illustrate in base alla numerazione.

Figura 5-11 Scambio di dati tra sistema IO sovraordinato e subordinato

① Scambio di dati tra IO Controller di livello superiore e IO Device normale


Su questo percorso IO Controller e IO Device si scambiano i dati tramite PROFINET.

② Scambio di dati tra IO Controller di livello superiore e I Device


Su questo percorso IO Controller e I Device si scambiano i dati tramite PROFINET.
Lo scambio dei dati tra un IO Controller di livello superiore e un I Device si basa sulla
normale relazione IO Controller/IO Device.
Per l'IO Controller di livello superiore, le aree di trasferimento dell'I Device rappresentano i
sottomoduli di una stazione preconfigurata.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 133
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

I dati di uscita dell'IO Controller sono i dati di ingresso dell'I Device. In modo analogo, i dati
di ingresso dell'IO Controller sono i dati di uscita dell'I Device.

③ Relazione di trasferimento tra il programma utente e l'area di trasferimento


Programma utente e area di trasferimento si scambiano in questo modo i dati di ingresso e
di uscita.

④ Scambio di dati tra programma utente e periferia dell'I Device


Su questo percorso programma utente e periferia centrale/decentrata si scambiano i dati di
ingresso e di uscita.

⑤ Scambio di dati tra l'I Device e un IO Device subordinato


Su questo percorso si scambiano i dati l'I Device e i suoi IO Device. I dati vengono trasmessi
mediante PROFINET.

5.2.5 Progettazione degli I-Device

Introduzione
In linea di principio sono disponibili due modalità di progettazione:
● Configurazione di un I-Device all'interno di un progetto
● Configurazione di un I-Device che viene utilizzato in un altro progetto o in un altro sistema
di engineering.
Quando si configura un I-Device per un altro progetto o un altro sistema di engineering,
STEP 7 consente di esportare un I-Device configurato in un file GSD. Il file GSD si importa
nell'altro progetto o nell'altro sistema di engineering come gli altri file GSD. In questo file
GSD sono memorizzate ad es. le aree di trasferimento per lo scambio dei dati.

Configurazione di un I-Device all'interno di un progetto


1. Trascinare una CPU PROFINET con il mouse dal catalogo hardware alla vista di rete.
2. Trascinare dal catalogo hardware alla vista di rete una CPU PROFINET parametrizzabile
anche come IO Device. Questo dispositivo viene parametrizzato come I-Device (ad es.
CPU 1516-3 PN/DP).
3. Selezionare l'interfaccia PROFINET dell'I-Device.
4. Nella finestra di ispezione, nella navigazione area, selezionare la voce "Modo di
funzionamento" e attivare la casella di scelta "IO Device".

PROFINET con STEP 7 V15


134 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5. Nella casella di riepilogo "IO Controller assegnato" è possibile selezionare l'IO Controller.
Una volta selezionato l'IO Controller, nella vista di rete vengono visualizzati il
collegamento in rete e il sistema IO tra i due dispositivi.

Figura 5-12 Progettazione degli I-Device

6. Con l'opzione "Parametrizzazione dell'interfaccia PN tramite l'IO Controller sovraordinato"


si stabilisce se l'interfaccia debba essere parametrizzata dall'I-Device stesso o dall'IO
Controller.
Se si utilizza l'I-Device con un sistema IO subordinato, l'interfaccia PROFINET (ad es. i
parametri della porta) dell'I-Device non può essere parametrizzata dall'IO Controller
sovraordinato.

PROFINET con STEP 7 V15


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Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

7. Progettare le aree di trasferimento. Le aree di trasferimento si trovano nella navigazione


area nella sezione "Comunicazione I-Device".
– Fare clic sul primo campo della colonna "Area di trasferimento". STEP 7 assegna un
nome preimpostato che può essere modificato.
– Selezionare il tipo di rapporto di comunicazione. Attualmente è possibile selezionare
solo CD o F-CD per il rapporto di comunicazione Controller-Device.
– Gli indirizzi vengono preimpostati automaticamente. Se necessario correggerli e
definire la lunghezza dell'area di trasferimento che deve essere trasferita in modo
coerente.

Figura 5-13 Progettazione delle aree di trasferimento

8. Per ogni area di trasferimento nella navigazione tra le aree viene generata una sola voce.
Selezionando una di queste voci è possibile modificare, correggere e commentare i
dettagli dell'area di trasferimento corrispondente.

Configurazione di un I-Device per mezzo di un file GSD


Se si deve utilizzare l'I-Device in un altro progetto o se l'I-Device viene utilizzato in un altro
sistema di engineering, progettare l'IO Controller sovraordinato e l'I-Device come descritto
precedentemente.
Dopo aver progettato le aree di trasferimento fare clic sul pulsante "Esporta" per creare un
file GSD dall'I-Device. Questo file GSD sostituisce l'I-Device progettato nell'altro progetto.
Il pulsante "Esporta" si trova nella sezione "Comunicazione I-Device" nella finestra di
ispezione.
La configurazione hardware viene compilata e si apre la finestra di dialogo per
l'esportazione.
Assegnare un nome e una descrizione al sostituto dell'I-Device negli appositi campi. Fare
clic sul pulsante "Esporta" per terminare la procedura.
Il file GSD può essere importato ad es. nell'altro progetto.

PROFINET con STEP 7 V15


136 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5.2.6 Esempio di programma

Introduzione
Questo semplice esempio di programmazione spiega come utilizzare le aree di trasferimento
di un I-Device.

Presupposti
È stato configurato un I-Device.

Definizione del compito


Si vuole fornire il risultato di una "Combinazione logica AND" di due ingressi
(preelaborazione) dell'I-Device all'IO Controller di livello superiore. Il risultato viene messo a
disposizione in un'uscita locale del master IO (ulteriore elaborazione).
L'area di trasferimento utilizzata ha i seguenti indirizzi:
● Indirizzo nell'I-Device: Q568
● Indirizzo nell'IO Controller: I68

Operazioni necessarie
Per svolgere questo compito, eseguire le seguenti operazioni:
1. Progettazione dell'area di trasferimento
2. Programmazione dell'I-Device
3. Programmazione dell'IO Controller

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 137
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

Progettazione dell'area di trasferimento


Progettare un'area di trasferimento nell'I-Device con le seguenti proprietà:

Figura 5-14 Area di trasferimento esempio di programma I-Device

Programmazione dell'I-Device
Per creare l'esempio di programma per l'I-Device procedere nel seguente modo:
1. In "Blocchi di programma" > "Inserisci nuovo blocco" della navigazione del progetto
creare una nuova funzione con il linguaggio di programmazione SCL e chiamarla
"preprocessing". Aprire la funzione.
2. Creare le seguenti variabili nell'interfaccia della funzione "preprocessing":

Nome Tipo di dati Tipo di ingresso/uscita


input 1 bool Input
input 2 bool Input
result bool Output

3. Scrivere il seguente codice di programma nella finestra delle istruzioni della funzione
"preprocessing":
#result:=#input 1&#input 2;

PROFINET con STEP 7 V15


138 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

4. Richiamare la funzione "preprocessing" in OB di ciclo, ad es. nell'OB1.


5. Collegare nel seguente modo la funzione "preprocessing" con l'OB di ciclo:

Figura 5-15 Esempio di programma I-Device

Programmazione dell'IO Controller


Per programmare il programma di esempio per l'IO Controller procedere nel seguente modo:
1. In "Blocchi di programma" > "Inserisci nuovo blocco" della navigazione del progetto
creare una nuova funzione con il linguaggio di programmazione SCL e chiamarla "further
processing". Aprire la funzione.
2. Creare le seguenti variabili nell'interfaccia della funzione "further processing":

Nome Tipo di dati Tipo di ingresso/uscita


result bool Input
output bool Output

3. Scrivere nella finestra delle istruzioni della funzione "further processing" il seguente
codice di programma:
#output:=#result;
4. Richiamare la funzione "further processing" in OB di ciclo, ad es. nell'OB1.
5. Collegare nel seguente modo la funzione "further processing" con l'OB di ciclo:

Figura 5-16 Esempio di programma IO Controller

Risultato
In questo modo l'IO Controller e l'I-Device possono scambiarsi i dati attraverso le aree di
trasferimento di ingresso e di uscita.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 139
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5.2.7 Diagnostica e reazione agli allarmi

Diagnostica e reazione agli allarmi


Le CPU S7 sono dotate di numerose funzioni di diagnostica e di allarme che sono in grado
di segnalare, ad esempio, errori o guasti nei sistemi IO subordinati. Questi messaggi di
diagnostica riducono i tempi di guasto, agevolando la localizzazione e l'eliminazione degli
errori.

Possibilità di diagnostica nell'IO Controller sovraordinato e nell'I-Device


L'IO Controller sovraordinato e la CPU I-Device hanno a disposizione i seguenti meccanismi
di diagnostica:
● OB 83 (estrazione/inserimento)
● OB 86 (guasto al telaio di montaggio)
● OB 122 (errore di accesso alla periferia)

Nota
I messaggi di diagnostica della periferia possono essere elaborati nel programma utente
della CPU I-Device e da qui essere inoltrati all'IO Controller di livello superiore attraverso
le aree di trasferimento.

PROFINET con STEP 7 V15


140 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

Commutazione dello stato di funzionamento e guasto/ripristino della stazione


La tabella seguente mostra le conseguenze della commutazione dello stato di
funzionamento o del guasto di un IO Controller/I-Device della famiglia SIMATIC sulla
"controparte":

Tabella 5- 1 Commutazione dello stato di funzionamento e guasto/ripristino della stazione

Stato iniziale Evento Comportamento dell'I-Device Comportamento degli IO Controller di


livello superiore
La CPU I-Device La CPU I-Device - Con l'aggiornamento dell'immagine di
è in RUN, l'IO entra in STOP processo con le istruzioni "UPDAT_PI" e
Controller di "UPDAT_PO" nel parametro RET_VAL
livello superiore viene emessa una risposta di errore.
è in RUN In caso di accesso diretto della periferia a
tutte le aree di trasferimento all'I-Device: in
funzione del tipo di trattamento degli errori,
ad es. richiamo dell'OB 122 (errore di
accesso alla periferia).
La CPU I-Device La CPU I-Device si Richiamo dell'OB 100 (avviamento) Richiamo dell'OB 83 (estrazio-
è in STOP, l'IO avvia Richiamo dell'OB 83 (estrazio- ne/inserimento) per tutte le aree di trasfe-
Controller di ne/inserimento) per aree di trasferi- rimento all'I-Device.
livello superiore mento di ingresso all'IO Controller di Fino al richiamo dell'OB 83 in caso di ac-
è in RUN livello superiore. cesso diretto a tutte le aree di trasferimen-
Fino al richiamo dell'OB 83 in caso di to all'I-Device: in funzione del tipo di
accesso diretto alle aree di trasferi- trattamento degli errori, ad es. richiamo
mento di ingresso all'IO Controller di dell'OB 122 (errore di accesso alla perife-
livello superiore: in funzione del tipo ria).
di trattamento degli errori, ad es.
richiamo dell'OB 122 (errore di ac-
cesso alla periferia).
La CPU I-Device L'IO Controller di Con l'aggiornamento dell'immagine di -
è in RUN, l'IO livello superiore processo con le istruzioni
Controller di entra in STOP "UPDAT_PI" e "UPDAT_PO" nel
livello superiore parametro RET_VAL viene emessa
è in RUN una risposta di errore.
In caso di accesso diretto della peri-
feria alle aree di trasferimento di
ingresso all'IO Controller sovraordi-
nato: in funzione del tipo di tratta-
mento degli errori, ad es. richiamo
dell'OB 122 (errore di accesso alla
periferia).
Nota: è ancora possibile accedere
alle aree di trasferimento di uscita.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 141
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

Stato iniziale Evento Comportamento dell'I-Device Comportamento degli IO Controller di


livello superiore
L'IO Controller L'IO Controller di Richiamo dell'OB 83 (estrazio- Richiamo dell'OB 100 (avviamento)
superiore è in livello superiore si ne/inserimento) per aree di trasferi-
STOP, la CPU I- avvia mento di ingresso all'IO Controller di
Device in RUN livello superiore.
Fino al richiamo dell'OB 83 in caso di
accesso diretto alle aree di trasferi-
mento di ingresso all'IO Controller di
livello superiore: in funzione del tipo
di trattamento degli errori, ad es.
richiamo dell'OB 122 (errore di ac-
cesso alla periferia).
La CPU I-Device Guasto della sta- Se l'I-Device continua a funzionare Richiamo dell'OB 86 (guasto al telaio di
è in RUN, l'IO zione I-Device, senza collegamento bus: montaggio)
Controller di ad es. causa inter- Richiamo dell'OB 86 (guasto al telaioCon l'aggiornamento dell'immagine di
livello superiore ruzione del bus di montaggio) processo con le istruzioni "UPDAT_PI" e
è in RUN
Con l'aggiornamento dell'immagine di "UPDAT_PO" nel parametro RET_VAL
processo con le istruzioni viene emessa una risposta di errore.
"UPDAT_PI" e "UPDAT_PO" nel In caso di accesso diretto della periferia a
parametro RET_VAL viene emessa tutte le aree di trasferimento all'I-Device: in
una risposta di errore. funzione del tipo di trattamento degli errori,
In caso di accesso diretto della peri- ad es. richiamo dell'OB 122 (errore di
feria alle aree di trasferimento all'IO accesso alla periferia).
Controller di livello superiore: in fun-
zione del tipo di trattamento degli
errori, ad es. richiamo dell'OB 122
(errore di accesso alla periferia).
La CPU I-Device Il collegamento del Richiamo dell'OB 86 (guasto al telaio Richiamo dell'OB 86 (guasto al telaio di
è in RUN, l'IO bus tra IO Control- di montaggio) montaggio)
Controller di ler e I-Device è Richiamo dell'OB 83 (estrazio- Fino alla segnalazione del ripristino della
livello superiore ristabilito e l'I- ne/inserimento) per aree di trasferi- stazione da parte dell'OB 86 in caso di
è in RUN, il col- Device viene nuo- mento di ingresso all'IO Controller di accesso diretto della periferia a tutte le
legamento di vamente acquisito livello superiore. aree di trasferimento all'I-Device: in fun-
comunicazione dall'IO Controller zione del tipo di trattamento degli errori,
Fino al richiamo dell'OB 83 in caso di
tra IO Controller nello scambio dei ad es. richiamo dell'OB 122 (errore di
accesso diretto alle aree di trasferi-
e I-Device è dati utili. accesso alla periferia).
mento di ingresso all'IO Controller di
interrotto (inter-
livello superiore: in funzione del tipo
ruzione del bus).
di trattamento degli errori, ad es.
richiamo dell'OB 122 (errore di ac-
cesso alla periferia).

PROFINET con STEP 7 V15


142 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

Nota
Particolarità dell'avvio dell'IO Controller di livello superiore
Diversamente dalla segnalazione del ripristino della stazione degli IO Device nell'IO
Controller, che viene realizzato per intero mediante il richiamo dell'OB 86, la segnalazione
del ripristino della stazione di un IO Controller superiore nell'I-Device è suddivisa in 2 parti:
1. Richiamo dell'OB 86: vengono impostati i valori iniziali per le uscite dell'I-Device. Tuttavia
i valori di ingresso non sono ancora validi; lo diventeranno solo con il richiamo dell'OB 86
nell'IO Controller sovraordinato.
2. Richiamo dell'OB 83 per ogni area di trasferimento di ingresso; con questo richiamo viene
visualizzata la validità di un'area di trasferimento di ingresso. L'avvio dell'I-Device è
concluso solo quando è stato richiamato l'OB 83 per le aree di trasferimento
dell'ingresso. Questa operazione può subire un forte ritardo o non essere eseguita affatto
nella seguente situazione:
– L'IO Controller sovraordinato è in STOP: l'OB 83 viene richiamato solo al passaggio
STOP-RUN dell'IO Controller superiore.
– La comunicazione IRT è disturbata (guasto del master Sync, errore di topologia...).
L'OB 83 viene richiamato solo quando la comunicazione IRT è stabilita.

Ulteriori informazioni
Ulteriori informazioni sul trattamento degli errori all'accesso diretto alla periferia sono
riportate nella Guida in linea a STEP 7 nel trattamento degli errori.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 143
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

5.2.8 Regole sulla topologia di un sistema PROFINET IO con I Device

Introduzione
Le seguenti raccomandazioni per la configurazione e la progettazione di un sistema IO
utilizzando gli I Device sono utili per contenere le larghezze di banda necessarie per la
comunicazione.
I seguenti percorsi di comunicazione non devono sovrapporsi:
● Percorsi di comunicazione tra l'IO Controller e gli IO Device del suo sistema IO.
● Percorsi di comunicazione tra la CPU I Device e gli IO Device del proprio sistema IO.

I-Device con una porta


Un I Device con una sola porta deve essere collegato a uno switch PROFINET derivato dal
sistema IO di livello superiore. Il sistema IO subordinato va collegato a un'altra porta dello
switch, come mostra la figura seguente.

Figura 5-17 I-Device con una porta

PROFINET con STEP 7 V15


144 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

I Device con due porte


Nel caso di un I Device con due porte occorre collegare una porta derivata dal sistema IO
superiore alla porta dello switch PROFINET. La seconda porta va utilizzata per il sistema IO
subordinato, come mostra la figura seguente.

Figura 5-18 I Device con due porte

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 145
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

I-Device con tre porte e oltre


Nel caso di un I Device con tre o più porte, collegare l'I Device con il sistema IO di livello
superiore attraverso una o entrambe le porte in una topologia lineare. Collegare la terza
porta con il sistema IO subordinato derivato dalla topologia lineare, come mostra la figura
seguente.

Figura 5-19 I-Device con tre porte e oltre

5.2.9 Condizioni generali per l'utilizzo degli I Device


Per l'impiego degli I Device osservare le seguenti condizioni generali:

Larghezza di banda
L'area di indirizzi delle aree di trasferimento progettate incide sulla larghezza di banda
utilizzabile dell'I Device.
● Larghezza di banda delle aree di trasferimento + larghezza di banda del sistema IO
subordinato = larghezza di banda complessiva utilizzata dall'I-Device
Se l'area indirizzi delle aree di trasferimento è troppo grande significa che è necessaria una
banda più ampia e quindi i tempi di aggiornamento possono prolungarsi.
Suggerimento: contenere il più possibile le dimensioni dell'area di indirizzi delle aree di
trasferimento.

PROFINET con STEP 7 V15


146 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

Regole per la comunicazione RT e IRT


I sistemi IO con I-Device possono essere utilizzati anche per realizzare applicazioni in tempo
reale con comunicazione RT e IRT. Attenersi alle regole seguenti:
● Sia il sistema IO sovraordinato che quello subordinato supportano la comunicazione RT.
È possibile utilizzare contemporaneamente la comunicazione RT per entrambi i sistemi
IO.
● La comunicazione IRT può essere combinata con la comunicazione RT. La
comunicazione IRT può essere utilizzata in uno dei due sistemi IO. Utilizzare l'IRT nel
sistema IO di livello superiore o in quello subordinato.

5.2.10 Progettazione di PROFIenergy negli I-Device


Le pause per il risparmio energetico comandate dal programma nei dispositivi PROFINET
presuppongono che questi ultimi supportino il protocollo PROFIenergy.
Soltanto se un dispositivo PROFINET (IO Device) supporta il protocollo PROFIenergy l'IO
Controller imposta in questo IO Device i comandi PE, volti ad es. ad iniziare o terminare le
pause.
Se un IO Device supporta il protocollo PROFIenergy, questa proprietà è memorizzata nel
relativo file GSD PROFINET ed è disponibile per la progettazione in un sistema di
engineering.
A partire da STEP 7 V13 ServicePack 1, le CPU S7-1500 come IO Device intelligenti (I-
Device), offrono la possibilità di impostare il supporto PROFIenergy per area di
trasferimento.
Se nell'area di trasferimento è stata attivata l'opzione "Attiva la comunicazione
PROFIenergy" e il file GSD PROFINET così generato viene importato in un altro progetto, è
possibile gestire anche un I-Device come PE Entity.

Presupposti
● STEP 7 a partire dalla versione V13 ServicePack 1
● La CPU supporta PROFIenergy per gli I-Device, ad es. CPU 1215C DC/DC/DC dalla
versione firmware V4.2
● L'interfaccia PROFINET IO è utilizzata come I-Device e le aree di trasferimento sono
state create.
● Il programma utente nell'I-Device gestisce i comandi PROFIenergy
Spiegazione: negli I-Device le funzioni PROFIenergy devono essere programmate nel
programma utente con l'istruzione "PE_I_DEV" e i relativi blocchi ausiliari; negli IO Device
invece questa funzionalità viene fornita dal firmware. Il supporto di PROFIenergy si può
quindi attivare per le aree di trasferimento solo se anche il programma utente nell'I-
Device è stato opportunamente configurato.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 147
Funzioni
5.2 IO Device intelligenti (I Device)

Attivazione di PROFIenergy per le aree di trasferimento di I-Device


Per la parametrizzazione del supporto PROFIenergy, procedere come indicato nel seguito:
1. Selezionare l'interfaccia PROFINET (X1) della CPU.
2. Selezionare l'area desiderata nella navigazione nell'area, ad es.
Modo di funzionamento > Comunicazione I-Device > Area di trasferimento_1.
3. Attivare la casella di scelta "Attiva comunicazione PROFIenergy".

Figura 5-20 Progettazione di PROFIenergy negli I-Device

Dopo aver completato la progettazione dell'I-Device, generare il relativo file GSD, quindi
importare questo file nel progetto dell'IO Controller. Il file GSD generato contiene una voce
indicante che l'I-Device supporta il profilo PROFIenergy.
Per l'indirizzamento dell'I-Device, ad es. per il comando PE "PE_START_END", impiegare
nell'I-Device l'ID hardware dell'area di trasferimento che supporta PROFIenergy.
Per l'indirizzamento dell'IO Controller per il comando PE "PE_I_DEV" impiegare l'ID
hardware dell'area di trasferimento alla quale vengono assegnati i dati per PROFIenergy
nell'IO Controller.
Per maggiori informazioni su PROFIenergy consultare il capitolo Risparmio energetico con
PROFIenergy (Pagina 263).

PROFINET con STEP 7 V15


148 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

5.3 Shared Device

5.3.1 Nozioni utili sui Shared Device

Funzionalità Shared Device


In grandi impianti o impianti distribuiti su lunga distanza vengono utilizzati spesso diversi IO
Controller.
In assenza della funzione "Shared Device" tutti i moduli di periferia di un IO Device sono
assegnati allo stesso IO Controller. Se sensori adiacenti devono fornire dati a IO Controller
diversi, sono richiesti più IO Device.
La funzionalità "Shared Device" consente di distribuire i moduli ed i sottomoduli di un IO
Device tra diversi IO Controller. Questa distribuzione consente la realizzazione di concetti di
automazione flessibili. È possibile ad es. esempio riunire in un unico IO Device moduli di
periferia fisicamente vicini.

① PROFINET
② Assegnazione logica

Figura 5-21 Esempio: Shared Device con 2 IO Controller

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 149
Funzioni
5.3 Shared Device

Principi
L’accesso ai sottomoduli dello Shared Device viene distribuito tra i singoli IO Controller. Ogni
sottomodulo del Shared Device può essere attribuito esclusivamente ad un IO Controller.

Requisiti
● STEP 7 dalla versione V12 ServicePack 1
● L'IO Device supporta la funzione Shared Device, ad es. il modulo di interfaccia IM 155-
5 PN ST
● L'IO Controller supporta la funzione Shared Device, ad es. la CPU 1516-3 PN/DP dalla
versione firmware V1.1. o la CPU 1215 DC/DC/DC dalla versione firmware V4.1
Note:
● Una CPU configurata come I-Device si può utilizzare come Shared Device. Allo scopo si
deve creare in STEP 7 un file GSD per l'I-Device con "Esporta GSD". Il file GSD va poi
importato in un altro progetto e l'I-Device va assegnato all'IO-Controller qui contenuto. La
CPU deve supportare l'esportazione di GSD, ad es. CPU 1215C DC/DC/DC dalla
versione firmware V4.1.
Il numero max. di IO Controller che si possono assegnare a una CPU configurata come
Shared-I-Device è riportato nei dati tecnici nei manuali del prodotto della CPU.

Progettazione dell'accesso
Affinché i moduli e i sottomoduli di un IO Device possano essere assegnati a IO Controller
diversi, l'IO Device interessato deve trovarsi in più progetti. Ciascun IO Controller necessita
di un progetto proprio.
La definizione dei moduli e dei sottomoduli a cui può accedere l'IO Controller avviene nel
parametro "Shared Device" del modulo di interfaccia:
● Se l'accesso al modulo configurato deve essere eseguito dall'IO Controller locale,
selezionare il nome di quest'ultimo dall'elenco dei nomi.
● Se l'accesso invece non deve avvenire dall'IO Controller locale bensì dall'IO Controller di
un altro progetto, selezionare la voce "---".
Dal punto di vista dell'accesso, la configurazione può considerarsi coerente se ciascun
modulo o sottomodulo è stato assegnato ad un preciso progetto di un IO Controller.

Modulo o sottomodulo assegnato ad un altro IO Controller


Il seguito elenca le ripercussioni dell'impostazione "---" del parametro "Shared Device" sull'IO
Controller locale.
L'IO Controller locale non ha in questo caso accesso al modulo così configurato. Nello
specifico ciò sta ad indicare:
● Assenza di scambio dati tra modulo e sottomodulo
● Nessuna ricezione di allarmi e messaggi di diagnostica, ovvero nessuna visualizzazione
dello stato della diagnostica nella Vista online.
● Nessuna parametrizzazione del modulo e del sottomodulo

PROFINET con STEP 7 V15


150 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

Impostazione delle proprietà Realtime


STEP 7 calcola il carico di comunicazione e pertanto i tempi di aggiornamento che ne
risultano. Per rendere possibile il calcolo nelle configurazioni Shared Device, nel progetto in
cui l'interfaccia PROFINET del Shared Device è assegnata all'IO Controller, indicare il
numero di IO Controller esterni al progetto.
Il numero max. possibile di IO Controller per il Shared Device dipende dai dispositivi. Questo
numero è memorizzato nel file GSD del Shared Device.
In una CPU con ruolo di IO Controller l'intervallo di trasmissione impostato può essere molto
breve ed essere inferiore all'intervallo di trasmissione minimo supportato dal Shared Device.
In questo caso il Shared Device viene azionato dall'IO Controller con l'intervallo di
trasmissione supportato (adeguamento dell'intervallo di trasmissione).
Esempio:
Una CPU supporta intervalli di trasmissione a partire da 0,25 ms. Un IO Device configurato
supporta a sua volta intervalli di trasmissione a partire da 0,25 ms; un altro supporta intervalli
di trasmissione a partire da 1 ms. In questo caso è possibile impostare per la CPU l'intervallo
di trasmissione più breve di 0,25 ms. La CPU comanda l'IO Device "più lento" ad es. con un
intervallo di trasmissione di 1 ms.

Regole di configurazione
● Gli IO Controller che utilizzano lo Shared Device vengono creati in diversi progetti.
Accertarsi che in ogni progetto lo Shared Device sia configurato sempre in modo uguale
per ogni stazione. Soltanto un IO Controller può avere il pieno accesso ad un
sottomodulo. Incoerenze nella configurazione possono causare guasti allo Shared
Device.
● Se si attiva l'opzione "Utilizza router" per gli IO Controller, occorre impostare lo stesso
indirizzo di router in tutti i dispositivi.
● Gli indirizzi I/O di un modulo o di un sottomodulo sono editabili soltanto se quest'ultimo è
assegnato all'IO Controller nello stesso progetto.
● Uno Shared Device deve avere in ogni progetto lo stesso parametro IP e nome
dispositivo.
● L'intervallo di trasmissione deve essere uguale per tutti gli IO Controller che accedono
allo Shared Device.
● L'ID della sottorete S7 alla quale è collegato lo Shared Device deve essere uguale in tutti
i progetti.
● Se l'interfaccia PROFINET del Shared Device è assegnata all'IO Controller locale, sono
possibili le seguenti funzioni:
– Funzionamento IRT
– Avvio prioritario
– Parametrizzazione delle proprietà della porta

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Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 151
Funzioni
5.3 Shared Device

Condizioni generali
Poiché la configurazione Shared Device è distribuita su più progetti, si creano le seguenti
condizioni generali:
● Nella Vista indirizzi di ciascun IO Controller che accede ad un Shared Device mancano
gli indirizzi dei moduli e dei sottomoduli non assegnati a questo IO Controller.
● Nella verifica della coerenza, i moduli e i sottomoduli non assegnati non vengono
considerati nel calcolo della configurazione del Shared Device. L'utente deve verificare
che non venga superato il numero massimo di sottomoduli o di dati IO ciclici per il Shared
Device.
I dati relativi alle quantità massime sono riportati nella documentazione dei dispositivi
utiilzzati.
● Errori di progettazione, quali l'assegnazione di un modulo o di un sottomodulo a più IO
Controller, non vengono individuati da STEP 7.
● Le CPU caricate con la configurazione di un Shared Device, non contengono informazioni
volte ad indicare che questo IO Device è un Shared Device. I moduli ed i sottomoduli
assegnati ad altri IO Controller e quindi ad altre CPU, non sono presenti nella
configurazione caricata e non vengono pertanto visualizzati né nel server web della CPU
né sul display della stessa.

Comportamento in caso di errori


Il comportamento dei PROFINET IO Controller in caso di errore di accesso ai dati di uno
Shared Device è descritto in questa FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109572804).

5.3.2 Configurazione di Shared Device


Di seguito viene spiegato come configurare un sistema di periferia decentrata con funzione
di Shared Device in STEP 7 a partire dalla versione V12, Servicepack 1.
Sostanzialmente è possibile una configurazione "distribuita" con diversi tool di Engineering
per diverse famiglie di IO Controller. La descrizione della procedura è orientata
esclusivamente a STEP 7 dalla V12 Service Pack 1. La descrizione è limitata a due IO
Controller della famiglia S7-1500 che condividono uno Shared Device.
Vengono creati due progetti (Shared-Device-1 e Shared-Device-2) con rispettivamente un IO
Controller (PLC1 e PLC2). Malgrado materialmente si tratti del medesimo dispositivo, lo
Shared Device deve essere creato in entrambi i progetti.

Presupposti
● STEP 7 dalla versione V12 ServicePack 1
● L'IO Controller supporta la funzione Shared Device, ad es. la CPU 1513-1 PN dalla
versione firmware V1.1.
● L'IO Device supporta la funzione Shared Device, ad es. il modulo di interfaccia IM 155-5
PN ST dalla versione firmware V2.0.

PROFINET con STEP 7 V15


152 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

Procedimento - Creazione del progetto 1


Per creare il primo progetto con un Shared Device, procedere nel modo seguente:
1. Avviare STEP 7.
2. Creare un nuovo progetto e assegnargli il nome "Shared-Device-1".
3. Nella Vista di rete inserire ad es. una CPU 1513-1 PN selezionandola dal Catalogo
hardware. Assegnare il nome "PLC1".
4. Aggiungere un IO Device con la funzione "Shared Device" prelevandolo dal catalogo
hardware.
5. Assegnare l'IO Controller "PLC1" all'IO Device.
6. Fare doppio clic sull'IO Device e inserire nella tabella di riepilogo dei dispositivi tutti i
moduli ed i sottomoduli richiesti selezionandoli dal Catalogo hardware.
7. Parametrizzare i moduli.
8. Salvare il progetto.

Procedimento - Creazione del progetto 2


Per creare il secondo progetto con uno Shared Device procedere come segue:
1. Avviare nuovamente STEP 7.
Si apre una nuova istanza di STEP 7.
2. In questa nuova istanza creare un nuovo progetto e assegnargli il nome "Shared-Device-
2".
3. Nella Vista di rete inserire ad es. una CPU 1513-1 PN. Assegnare il nome "PLC2".
4. Copiare l'IO Device dal progetto "Shared-Device-1" ed inserirlo nella Vista di rete del
progetto "Shared-Device-2".
5. Assegnare l'IO Controller "PLC2" all'IO Device.
6. Salvare il progetto.
Entrambi i progetti sono ora provvisti di un IO Device con configurazione identica, che in una
fase successiva dovrà essere parametrizzato per i diversi accessi dell'IO Controller.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 153
Funzioni
5.3 Shared Device

Procedura - Parametrizzazione di accessi al Shared Device


I moduli ed i sottomoduli inseriti nel Shared Device vengono assegnati automaticamente alla
CPU locale. Per modificare l'assegnazione procedere nel seguente modo:
1. Nella Vista dispositivi o nella Vista di rete selezionare dall progetto "Shared-Device-1" il
modulo di interfaccia.
2. Selezionare la voce "Shared Device" nella finestra di ispezione.
Una tabella elenca, per tutti i moduli progettati, quale CPU accede al rispettivo modulo o
sottomodulo. Per default la CPU locale ha accesso a tutti i moduli e sottomoduli.
3. Per tutti i moduli e sottomoduli che devono rimanere nell'area di indirizzi della CPU locale
lasciare invariata l'impostazione "PLC1".
Per tutti i moduli e sottomoduli che devono trovarsi nell'area di indirizzi della CPU nel
progetto "Shared-Device-2" ("PLC2"), selezionare l'impostazione "---". Ciò sta ad indicare
che un IO Controller al di fuori del progetto, deve avere accesso al modulo o al
sottomodulo.

Figura 5-22 Configurazione di Shared Device

4. Nella Vista dispositivi o nella Vista di rete selezionare il progetto "Shared-Device-2".


5. Selezionare la voce "Shared Device" nella finestra di ispezione.
Una tabella elenca, per tutti i moduli progettati, quale CPU accede al rispettivo modulo o
sottomodulo.
6. Per tutti i moduli e sottomoduli che devono trovarsi nell'area di indirizzi della CPU nel
progetto "Shared-Device-1" ("PLC1"), selezionare l'impostazione "---".

PROFINET con STEP 7 V15


154 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

7. Controllare infine che in entrambi i progetti le impostazioni per l'accesso siano


"complementari" per tutti i moduli e sottomoduli. In altri termini, se ad un progetto ha
accesso la CPU locale, nell'altro progetto deve essere impostata l'opzione "---" e
viceversa.
Particolarità: l'opzione "---" dell'interfaccia PROFINET e pertanto anche delle porte
comporta che i rispettivi parametri siano accessibili in sola lettura e non modificabili. I
parametri dell'interfaccia PROFINET e quelli delle porte sono modificabili soltanto nel
progetto al quale è assegnata l'interfaccia PROFINET della CPU locale. A prescindere da
questa particolarità, le porte possono essere interconnesse in entrambi i progetti.
8. Accertarsi che in tutti i progetti siano impostati gli stessi parametri degli indirizzi IP e gli
stessi nomi del dispositivo per lo Shared Device.
Controllare che in tutti i progetti sia impostato lo stesso ID per la sottorete S7 alla quale è
collegato lo Shared Device (proprietà della sottorete, area "Generale" nella finestra di
ispezione).

Nota
Qualora vengano apportate modifiche al Shared Device: Apportare le modifiche in tutti i
progetti sul Shared Device. Accertarsi che soltanto un IO Controller abbia accesso ad un
modulo o a un sottomodulo.

Procedura - Adeguamento delle impostazioni Realtime


Per garantire che tutti gli IO Controller e gli Shared Device operino con l'intervallo di
trasmissione adeguato e che i tempi di aggiornamento, considerando il carico di
comunicazione, vengano calcolati in modo corretto, controllare e adeguare le seguenti
impostazioni:
1. Selezionare il progetto il cui IO Controller accede all'interfaccia PROFINET e alle porte
del Shared Device.
2. Nella Vista di rete selezionare il modulo di interfaccia del Shared Device.
3. Nella finestra di ispezione spostarsi nell'area "Interfaccia PROFINET" > Opzioni avanzate
> Impostazioni Realtime > Ciclo IO".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 155
Funzioni
5.3 Shared Device

4. Nell'area "Shared Device" impostare il numero degli IO Controller esterni al progetto. Il


numero max. dipende dall'IO Device (predefinizione nel file GSD).
5. Impostare lo stesso intervallo di trasmissione per ciascun IO Controller che accede ai
moduli e ai sottomoduli dello Shared Device:
– In caso di progettazione dell'IO Controller in STEP 7 (TIA Portal):
Aprire il progetto interessato.
Selezionare l'interfaccia PROFINET dell'IO Controller.
Nella finestra di ispezione, selezionare le voci "Opzioni avanzate > Impostazioni
Realtime > Comunicazione IO", quindi impostare l'intervallo di trasmissione comune.
– In caso di progettazione dell'IO Controller con un altro tool di Engineering:
Selezionare l'interfaccia PROFINET e leggere l'intervallo di trasmissione nel Shared
Device in STEP 7 (TIA Portal) (voci "Opzioni avanzate > Impostazioni Realtime")
Nel tool di Engineering indicare l'intervallo di trasmissione letto.
– Particolarità: Progettando in STEP 7 (TIA Portal o V5.5) tutti gli IO Controller che
accedono allo Shared Device, è possibile l'impostazione nell'IO Controller di intervalli
di trasmissione più brevi di quelli supportati dallo Shared Device (adeguamento
dell'intervallo di trasmissione).

Compilazione e caricamento
Compilare e caricare una dopo l'altra nella CPU le configurazioni dei diversi IO Controller.
A causa della configurazione distribuita con progetti separati, in caso di parametrizzazione di
accesso errata, STEP 7 non segnala errori di coerenza. Esempi di parametrizzazione di
accesso errata:
● Più IO Controller accedono allo stesso modulo
● I parametri dell'indirizzo IP o gli intervalli di trasmissione non sono identici
Questi errori influiscono in primo luogo sul funzionamento e vengono segnalati ad es. come
errori di configurazione.

Nota
Quando si carica una progettazione nell'IO Controller i moduli o i sottomoduli non assegnati
nell'IO Device mantengono il loro stato di parametrizzazione in modo da assicurare
l'indipendenza dalle progettazioni degli altri IO Controller.

PROFINET con STEP 7 V15


156 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

5.3.3 Configurazione di un I Device come Shared Device


Qui di seguito è descritto come configurare un S7-1500 come I-Device utilizzando STEP 7
V13 o superiore e come utilizzarlo in due progetti come Shared Device.
Anche in questo caso è generalmente possibile una configurazione "distribuita" con diversi
tool di Engineering per diverse famiglie di IO Controller. La procedura descritta di seguito si
basa su STEP 7 V13 e si limita a una configurazione con due IO Controller della famiglia S7-
1500 che condividono le aree di trasferimento di un I-Device impostato come Shared Device.
Anche l'I-Device è costituito da una CPU S7-1500.
Vengono creati tre progetti con un IO Controller ciascuno (PLC-I-Device, PLC_1 e PLC_2).
Il PLC-I-Device viene utilizzato per configurare l'I-Device. La variante GSD PROFINET del
PLC-I-Device viene utilizzata nei progetti PLC_1 e PLC_2 per poter assegnare le aree di
trasferimento nel rispettivo IO Controller sovraordinato.

Concetto di Shared I-Device


Il concetto di Shared I-Device viene chiarito in riferimento a due ruoli:
● Il ruolo del produttore (ad es. di macchine): il produttore configura e programma un I-
Device che svolge un dato compito di automazione. Come interfaccia di periferia con il
gestore della macchina vengono definite delle aree di trasferimento che possono essere
assegnate a diversi IO Controller. Per il collegamento agli IO Controller sovraordinati il
produttore mette a disposizione un file GSD PROFINET e lascia aperte le aree di
trasferimento attraverso le quali è possibile accedere all'I-Device.
● Il ruolo del gestore: utilizza l'I-Device come variante GSD PROFINET nella progettazione
del proprio sistema PROFINET IO e definisce gli indirizzi di I/O attraverso i quali gli IO
Controller accedono alle aree di trasferimento.

Punto di vista del produttore


Una CPU S7-1500 si parametrizza come I-Device con periferia centrale e decentrata, con le
aree di trasferimento desiderate e con il numero di IO Controller con accesso a questo I-
Device (per gli Shared Device sempre maggiore di 1!).
Particolarità: l'I-Device viene configurato senza IO Controller sovraordinato. In questo modo
sono disponibili solo gli indirizzi di I/O locali dell'area di trasferimento (= "Indirizzo nell'I-
Device") per creare il programma utente per l'elaborazione degli indirizzi dall'area di
trasferimento. L'I-Device progettato interamente (tranne che per il collegamento con l'IO
Controller sovraordinato) viene caricato nella CPU S7-1500.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 157
Funzioni
5.3 Shared Device

Dalla configurazione dell'I-Device viene esportato un file GSD PROFINET.

Figura 5-23 Esportazione di un I-Device come file GSD

Punto di vista del gestore


Il file GSD PROFINET generato in base alla configurazione dell'I-Device deve essere
installato in tutti i sistemi di engineering che partecipano alla progettazione del sistema
PROFINET IO con lo Shared I Device. Se tutti gli utilizzi dell'I-Device vengono progettati con
STEP 7 V13 è sufficiente installare il file GSD in STEP 7.

PROFINET con STEP 7 V15


158 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

L'I-Device può essere configurato come variante GSD nel sistema PROFINET IO dei progetti
interessati. Dopo l'installazione l'I-Device compare in STEP 7 V13 in "Ulteriori
apparecchiature da campo > PROFINET IO > PLC e CP".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 159
Funzioni
5.3 Shared Device

Figura 5-24 Configurazione di un I-Device come file GSD

In ciascun progetto interessato si deve definire quali aree di trasferimento sono assegnate in
modo esclusivo all'IO Controller sovraordinato (default: tutte). Le rimanenti aree di
trasferimento vanno impostate su "---" (non assegnate). Questa impostazione fa sì che l'IO
Controller locale non disponga di accesso a questa area di trasferimento e possa essere
quindi assegnato ad un altro IO Controller in un altro progetto.

Figura 5-25 Impostazione dell'accesso allo Shared-I-Device

Gli indirizzi dal punto di vista dell'IO Controller possono essere modificati nella Vista
generale dispositivi. Per aprirla fare doppio clic sull'I-Device.

Figura 5-26 Indirizzi I/O delle aree di trasferimento nella vista generale dispositivi

PROFINET con STEP 7 V15


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Funzioni
5.3 Shared Device

Presupposti
● STEP 7 V13 o superiore

Procedura - Creazione di un progetto PLC-I-Device


Per creare il progetto con uno Shared I-Device procedere come segue:
1. Avviare STEP 7.
2. Creare un nuovo progetto e assegnargli il nome "PLC-I-Device".
3. Nella Vista di rete inserire ad es. una CPU 1518-4 PN/DP selezionandola dal Catalogo
hardware. Assegnarle il nome "PLC-I-Device".
4. Fare doppio clic sull'IO Device e configurare i moduli e i sottomoduli necessari.
5. Parametrizzare i moduli.
Per la CPU è necessario effettuare le seguenti impostazioni specifiche nell'area
dell'interfaccia PROFINET [X1]:
– Attivare l'opzione "IO Device" nell'area "Modo di funzionamento".
– Configurare le aree di trasferimento nell'area "Modo di funzionamento" >
"Configurazione I-Device". La colonna "Indirizzo nell'IO Controller" resta vuota perché
non è stato assegnato alcun IO Controller.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 161
Funzioni
5.3 Shared Device

Nota: per modificare un'area di ingresso in un'area di uscita e viceversa ci si deve


spostare nell'area della corrispondente area di trasferimento.

Figura 5-27 Modifica del tipo di indirizzo per l'area di trasferimento

– Selezionare il numero di IO Controller, almeno due, che accederanno allo Shared I-


Device durante il funzionamento (area "Modo di funzionamento" > "Impostazioni
Realtime", sezione "Shared Device").

PROFINET con STEP 7 V15


162 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

6. Salvare il progetto.
7. Fare clic sul pulsante "Esporta" (area "Modo di funzionamento" > "Configurazione I-
Device", sezionare "Esporta file di descrizione del dispositivo (GSD)").
Se non si modifica il nome nella finestra di dialogo di esportazione, il file GSD può avere,
ad esempio, un nome con il formato "GSDML-V2.31-#Siemens-PreConf_PLC-I-Device-
20130925-123456".

Procedimento - Creazione del progetto PLC_1


Per creare il primo progetto con uno Shared I-Device procedere come segue:
1. Avviare STEP 7.
2. Installare il file GSD PROFINET ottenuto esportando la CPU I-Device (PLC-I-Device).
3. Creare un nuovo progetto e assegnargli il nome "PLC_1".
4. Inserire nella Vista di rete ad es. una CPU 1516-3 PN/DP. Il nome della CPU deve essere
"PLC_1".
5. Inserire l'I-Device prelevandolo dal Catalogo hardware (Catalogo hardware: Ulteriori
apparecchiature da campo > PROFINET IO > PLC e CP).
6. Assegnare l'IO Controller "PLC_1" all'IO Device.
7. Selezionare l'area "Shared Device" nelle proprietà dell'I-Device.
Nella tabella tutte le aree di trasferimento e l'interfaccia PROFINET sono assegnate all'IO
Controller locale (PLC_1).
8. Definire a quali aree di trasferimento la CPU PLC_1 non potrà accedere. Per tali aree
scegliere la voce "---". Si tratta di aree riservate a PLC_2.
9. Salvare il progetto.

Procedimento - Creazione del progetto PLC_2


Per creare il secondo progetto con uno Shared I-Device procedere come segue:
1. Avviare nuovamente STEP 7.
Si apre una nuova istanza di STEP 7.
2. In questa nuova istanza creare un nuovo progetto e assegnargli il nome "PLC_2".
3. Inserire nella Vista di rete ad es. una CPU 1516-3 PN/DP. Assegnare il nome "PLC_2".
4. Inserire l'I-Device prelevandolo dal Catalogo hardware (Catalogo hardware: Ulteriori
apparecchiature da campo > PROFINET IO > PLC e CP).
5. Assegnare l'IO Controller "PLC_2" all'IO Device.
6. Adeguare gli accessi alle aree di trasferimento come nel progetto PLC_1. Accertarsi che
non si creino doppie assegnazioni.
7. Adeguare i parametri della sottorete e dell'interfaccia PROFINET. Poiché lo Shared I-
Device è un dispositivo che viene usato in progetti diversi questi dati devono coincidere.
8. Salvare il progetto.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 163
Funzioni
5.3 Shared Device

Ora i due progetti hanno uno Shared-I-Device con una configurazione identica. Nella fase
successiva si devono controllare gli accessi dell'IO Controller e i parametri dell'interfaccia
PROFINET dei diversi progetti.

Riepilogo - Parametrizzazione degli accessi allo Shared Device


Le aree di trasferimento vengono assegnate automaticamente all'IO Controller locale. Per
modificare l'assegnazione procedere nel seguente modo:
1. Nella Vista di rete del progetto "PLC_1" selezionare il dispositivo "PLC_I-Device" e l'area
"Shared Device".
2. Una tabella mostra quale CPU ha accesso a quale area di trasferimento progettata. Per
default la CPU locale ha accesso a tutti i moduli e sottomoduli.
3. Per tutte le aree di trasferimento che devono rimanere nell'area di indirizzi della CPU
locale, lasciare invariata l'impostazione "PLC_1".
Per tutte le aree di trasferimento che devono trovarsi nell'area di indirizzi della CPU
"PLC_2" nel progetto " "PLC_2", selezionare l'impostazione "---". Ciò indica che un IO
Controller al di fuori del progetto deve avere accesso all'area di trasferimento.
4. Procedere allo stesso modo per tutti gli altri progetti.
5. Controllare infine che in entrambi i progetti le impostazioni per l'accesso siano
"complementari" per tutti i moduli e sottomoduli. In altri termini, se ad un progetto ha
accesso la CPU locale, nell'altro progetto deve essere impostata l'opzione "---" e
viceversa.
Particolarità: l'opzione "---" dell'interfaccia PROFINET e pertanto anche delle porte
comporta che i rispettivi parametri siano accessibili in sola lettura e non modificabili. I
parametri dell'interfaccia PROFINET e quelli delle porte sono modificabili soltanto nel
progetto al quale è assegnata l'interfaccia PROFINET della CPU locale. A prescindere da
questa particolarità, le porte possono essere interconnesse in entrambi i progetti.
6. Accertarsi che in tutti i progetti siano impostati gli stessi parametri degli indirizzi IP e gli
stessi nomi del dispositivo per lo Shared Device.
Controllare che in tutti i progetti sia impostato lo stesso ID per la sottorete S7 alla quale è
collegato lo Shared Device (proprietà della sottorete, area "Generale" nella finestra di
ispezione).

Nota
Se si apportano modifiche all'I-Device (ad es. al numero o alla lunghezza delle aree di
trasferimento):
Esportare nuovamente l'I-Device come file GSD. Reinstallare il file GSD in tutti i progetti
che utilizzano l'I-Device come Shared Device. Accertarsi che soltanto un IO Controller
abbia accesso a una data area di trasferimento.

PROFINET con STEP 7 V15


164 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

Procedura - Adeguamento delle impostazioni Realtime


Per garantire che tutti gli IO Controller e gli Shared Device operino con l'intervallo di
trasmissione adeguato e che i tempi di aggiornamento, considerando il carico di
comunicazione, vengano calcolati in modo corretto, controllare e adeguare le seguenti
impostazioni:
1. Impostare lo stesso intervallo di trasmissione per ciascun IO Controller che accede ai
moduli e ai sottomoduli dello Shared Device:
– In caso di progettazione dell'IO Controller in STEP 7 (TIA Portal):
Aprire il progetto interessato.
Selezionare l'interfaccia PROFINET dell'IO Controller.
Nella finestra di ispezione, selezionare le voci "Opzioni avanzate > Impostazioni
Realtime > Comunicazione IO", quindi impostare l'intervallo di trasmissione comune.
– In caso di progettazione dell'IO Controller con un altro tool di Engineering:
Selezionare l'interfaccia PROFINET e leggere l'intervallo di trasmissione nel Shared
Device in STEP 7 (TIA Portal) (voci "Opzioni avanzate > Impostazioni Realtime")
Nel tool di Engineering indicare l'intervallo di trasmissione letto.
– Particolarità: progettando in STEP 7 (TIA Portal o V5.5) tutti gli IO Controller che
accedono allo Shared Device, è possibile l'impostazione nell'IO Controller di intervalli
di trasmissione più brevi di quelli supportati dal Shared Device (adeguamento
dell'intervallo di trasmissione).

Compilazione e caricamento
Compilare e caricare una dopo l'altra nella CPU le configurazioni dei diversi IO Controller.
A causa della configurazione distribuita con progetti separati, in caso di parametrizzazione di
accesso errata, STEP 7 non segnala errori di coerenza. Esempi di parametrizzazione di
accesso errata:
● Più IO Controller accedono allo stesso modulo
● I parametri dell'indirizzo IP o gli intervalli di trasmissione non sono identici
Questi errori influiscono in primo luogo sul funzionamento e vengono segnalati ad es. come
errori di configurazione.

Nota
Quando si carica una progettazione nell'IO Controller i moduli o i sottomoduli non assegnati
nell'IO Device mantengono il loro stato di parametrizzazione in modo da assicurare
l'indipendenza dalle progettazioni degli altri IO Controller.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 165
Funzioni
5.3 Shared Device

5.3.4 Shared Input/Shared Output interno/a al modulo (MSI/MSO)

Introduzione
Questo capitolo descrive la funzionalità Shared Input/Shared Output interno/a al modulo
(MSI/MSO) per i moduli di periferia che vengono utilizzati in PROFINET.

Funzionalità Shared Input/Shared Output interno/a al modulo


Grazie alla funzionalità Shared Input interno al modulo (MSI) un'unità di ingressi può mettere
a disposizione i suoi dati d'ingresso per max. quattro IO controller. Ogni controller può
accedere in lettura agli stessi canali.
La figura seguente mostra la funzionalità MSI.

① CPU 1516-3 PN/DP come IO Controller


② CPU 1511-1 PN come IO Controller
③ Modulo di ingressi con MSI
④ Accesso in lettura ai canali di ingresso del modulo di ingressi
⑤ Accesso in scrittura ai canali dell'unità I/O (solo per MSO)

Figura 5-28 Esempio di configurazione con MSI

Grazie alla funzionalità Shared Output interno al modulo (MSO) un'unità di uscite può
mettere a disposizione i suoi dati d'uscita per un max. quattro IO controller. Un IO Controller
ha accesso in scrittura ai canali del modulo di uscite. Inoltre fino a tre IO Controller possono
accedere ai canali in lettura.

PROFINET con STEP 7 V15


166 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

La figura seguente mostra la funzionalità MSO.

① CPU 1516-3 PN/DP come IO Controller


② CPU 1511-1 PN come IO Controller
③ Modulo di uscite con MSO
④ Accesso in scrittura ai canali di uscita del modulo di uscite
⑤ Accesso in lettura ai canali di uscita del modulo di uscite

Figura 5-29 Esempio di configurazione con MSO

Vantaggi di MSI/MSO
Le funzioni Shared Input interno al modulo/ Shared Output interna al modulo offrono i
seguenti vantaggi:
● Rilevamento in tempo reale in più di una CPU
● Costi minori rendendo superfluo l'impiego di dispositivi IO e moduli addizionali
● Minor ingombro rendendo superfluo l'impiego di dispositivi IO e moduli addizionali
● Minor carico della comunicazione grazie all'assenza di comunicazione CPU-CPU
● Niente costi di programmazione addizionali per la comunicazione CPU-CPU

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 167
Funzioni
5.3 Shared Device

Presupposti per l'impiego di MSI/MSO


Osservare i seguenti presupposti:
● L'impiego di MSI/MSO è possibile soltanto in PROFINET IO.
● Software di progettazione: STEP 7 (TIA Portal) a partire dalla versione V12 SP1 con file
GSD, dalla versione V13 in poi i moduli sono integrati nel Catalogo hardware.
● Il modulo di interfaccia IM 155-5 PN ST e i moduli supportano MSI/MSO a partire dalla
versione firmware V2.0.0.

Regole generali per l'impiego di MSI/MSO


Prestare attenzione alle seguenti regole generali:
● Se i moduli sono suddivisi non è consentito utilizzare MSI/MSO.
● I moduli con MSI/MSO non sono utilizzabili nel funzionamento in sincronismo di clock.
● Il numero massimo di IO Controller dipende dal modulo di interfaccia. Il numero di IO
Controller supportati dal modulo di interfaccia è specificato nel rispettivo manuale.

Sottomoduli MSI
Con la configurazione MSI di un modulo d'ingresso i valori d'ingresso di tutti i canali vengono
copiati in un sottomodulo di base e in max. tre ulteriori sottomoduli MSI. I canali del modulo
sono quindi presenti nel sottomodulo di base e nei sottomoduli MSI con valori di ingresso
identici. Se si utilizza il modulo in uno Shared Device si possono assegnare i sottomoduli
MSI a max. tre IO Controller. Ciascun IO Controller può accedere in lettura agli stessi canali.

PROFINET con STEP 7 V15


168 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

La figura seguente mostra un'unità di ingressi digitali con il sottomodulo di base e tre
sottomoduli MSI. Ogni sottomodulo è assegnato a un IO Controller. La diagnosi e la
parametrizzazione dell'unità di ingressi digitali sono possibili tramite il sottomodulo di base
dall'IO Controller 1.

① Accesso in lettura
② Parametrizzazione e diagnostica di sistema

Figura 5-30 Modulo DI con sottomoduli MSI

Stato del valore (Quality Information, QI)


Il significato dello stato del valore dipende dal sottomodulo impiegato.
Nel caso del sottomodulo di base (= 1° sottomodulo) lo stato del valore "0" indica che il
valore è errato.
Nel caso dei sottomoduli MSI (dal 2° al 4° sottomodulo) lo stato del valore "0" indica che il
valore è errato o che il sottomodulo di base non è ancora parametrizzato (non è pronto al
funzionamento).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 169
Funzioni
5.3 Shared Device

Sottomoduli MSO
Con la configurazione MSO di un modulo di uscite i valori di uscita di tutti i canali del modulo
vengono copiati da un sottomodulo di base in fino a tre ulteriori sottomoduli MSO. I canali del
modulo sono quindi presenti nel sottomodulo di base e nei sottomoduli MSO con valori
identici. Se si utilizza il modulo MSO in uno Shared Device si possono assegnare i
sottomoduli MSI a max. tre IO Controller:
● L'IO Controller al quale è assegnato il sottomodulo di base ha accesso in scrittura alle
uscite del modulo. Il sottomodulo di base occupa quindi gli indirizzi di uscita
nell'immagine di processo dell'IO Controller.
● Gli IO Controller ai quali sono assegnati i sottomoduli MSI hanno accesso in lettura alle
uscite del modulo. I sottomoduli MSO occupano quindi gli indirizzi di ingresso
nell'immagine di processo degli IO Controller.
La figura seguente mostra un'unità di uscite digitali con il sottomodulo di base e tre
sottomoduli MSO. Ogni sottomodulo è assegnato a un IO Controller. La diagnosi e la
parametrizzazione dell'unità di uscite digitali sono possibili tramite il sottomodulo di base
dall'IO Controller 1.

① Accesso in scrittura
② Accesso in lettura
③ Parametrizzazione e diagnostica di sistema

Figura 5-31 Modulo DO con sottomodulo MSO

PROFINET con STEP 7 V15


170 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.3 Shared Device

Stato del valore (Quality Information, QI)


Il significato dello stato del valore dipende dal sottomodulo impiegato.
Nel caso del sottomodulo di base (= 1° sottomodulo) lo stato del valore "0" indica che il
valore è errato.
Nel caso dei sottomoduli MSO (dal 2° al 4° sottomodulo) lo stato del valore "0" indica che il
valore è errato o che si è verificato uno dei seguenti errori:
● Il sottomodulo di base non è stato ancora parametrizzato (non è pronto al
funzionamento).
● Il collegamento tra l'IO Controller e il sottomodulo di base è stato interrotto.
● L'IO Controller del sottomodulo di base è in STOP o RETE OFF.

Configurazione di moduli di periferia con sottomoduli MSI/MSO

Presupposti
● Software di progettazione STEP 7 V13 o superiore
● L'IO Device supporta MSI/MSO (ad es. IM 155-5 PN ST dalla versione firmware V2.0.0)

Procedimento
1. Inserire nella Vista di rete di STEP 7 un modulo di interfaccia IM 155-5 PN ST con
versione V2.0 o successiva.
2. Fare doppio clic sull'IO Device da inserire.
È necessario essere posizionati nella Vista dispositivi.
3. Prelevare i moduli di periferia dal catalogo hardware e collocarli in un posto connettore
adeguato.
4. Aggiungere ai moduli di periferia dei sottomoduli MSI/MSO:
– Moduli di ingresso: Selezionare il numero dei sottomoduli MSI in "Parametri dell'unità
> Configurazione DI" o "Configurazione AI" nell'area "Copia del modulo per Shared
Device (MSI)".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 171
Funzioni
5.3 Shared Device

– Moduli di uscita: Selezionare il numero dei sottomoduli MSO in "Parametri dell'unità >
Configurazione DO" o "Configurazione AO" nell'area "Copia del modulo per Shared
Device (MSO)".

Figura 5-32 Configurazione di moduli di periferia con MSI/MSO

Assegnazione di sottomoduli MSI/MSO a un IO Controller


È possibile assegnare i sottomoduli in un Shared Device a un IO Controller.
Per maggiori informazioni vedere Configurazione di Shared Device (Pagina 152).

Accesso ad un Shared Device e progettazione della funzione Shared Input / Shared Output (MSI
/MSO) interne al modulo.
Le modalità di progettazione dell'accesso ad un Shared Device e della funzione MSI /MSO in
STEP 7 è illustrata in questa FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109736536).

PROFINET con STEP 7 V15


172 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)


Per aumentare la disponibilità di una rete Industrial Ethernet con una topologia lineare ottica
o elettrica è possibile unire una topologia lineare in una topologia ad anello.

Ridondanza del supporto di trasmissione nelle topologie ad anello


I nodi delle topologie ad anello possono essere IO Device, IO Controller e switch (esterni e/o
integrati) dei moduli di comunicazione.
Per realizzare una topologia ad anello con ridondanza del supporto è necessario unire
entrambe le estremità libere di una topologia di rete lineare di un apparecchio. Il
congiungimento della topologia lineare in un anello viene eseguito tramite due porte (porte
dell'anello) di un apparecchio nell'anello. Almeno un dispositivo dell'anello così creato
assume in seguito il ruolo di manager di ridondanza. Tutti gli altri apparecchi nell'anello sono
client di ridondanza.

① Manager di ridondanza
② Telegrammi di test
③ Client di ridondanza

Figura 5-33 Ridondanza del supporto di trasmisisone nella topologia ad anello

Le due porte dell'anello di un dispositivo sono le porte che, in una topologia ad anello,
creano il collegamento con i due dispositivi adiacenti. La selezione e la definizione delle
porte dell'anello viene eseguita nella progettazione del relativo apparecchio (può essere
anche preimpostata).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 173
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

Funzione della ridondanza del supporto di trasmisisone in una topologia ad anello


Qualora si verifichi un'interruzione in un determinato punto dell'anello, le vie di
comunicazione tra i singoli dispostivi vengono riconfigurate automaticamente. Al termine
della riconfigurazione gli apparecchi sono nuovamente accessibili.
Nel manager di ridondanza una delle due porte dell'anello viene bloccata per la
comunicazione normale in caso di funzionamento ininterrotto della rete, in modo da evitare
la circolazione di telegrammi di dati. Dal punto di vista della trasmissione dei dati, la
topologia ad anello diventa una linea. Il manager di ridondanza controlla eventuali
interruzioni dell'anello. A tal fine invia dei telegrammi di prova sia dalla porta per rete ad
anello 1 sia dalla porta 2. I telegrammi di prova attraversano l'anello in entrambe le direzioni,
fino a raggiungere l'altra porta per rete ad anello del manager di ridondanza.
Un'interruzione dell'anello può verificarsi in seguito a interruzione del collegamento tra due
apparecchi o a guasto di un apparecchio nell'anello.
Se i telegrammi di test del manager di ridondanza non vengono più inoltrati ad altre porte
dell'anello perché l'anello è interrotto, il manager di ridondanza collega entrambe le sue
porte. Su un percorso alternativo viene ristabilito un collegamento funzionante tra tutti gli
apparecchi restanti sotto forma di una topologia di rete lineare.
Il tempo tra l'interruzione dell'anello e il ripristino di una topologia lineare funzionante viene
chiamato tempo di riconfigurazione.
Eliminata l'interruzione, viene nuovamente bloccata una delle due porte ad anello nel
manager della ridondanza. I client di ridondanza vengono informati del cambio e utilizzano
nuovamente i percorsi originali verso gli altri dispositivi.

Metodi di ridondanza del supporto di trasmisisone


La procedura standard per la realizzazione della ridondanza del supporto di trasmissione in
SIMATIC è l'MRP (Media Redundancy Protocol) con un tempo di riconfigurazione
normalmente di 200 ms. È possibile utilizzare max. 50 dispositivi per anello.
Inoltre è disponibile anche il metodo di ridondanza del supporto di trasmissione MRPD in
tempo reale (Media Redundancy with Planned Duplication of frames).

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174 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

5.4.1 Media Redundancy Protocol (MRP)

Media Redundancy Protocol (MRP)


La procedura "MRP" funziona conformemente al Media Redundancy Protocol (MRP)
specificato nella norma IEC 62439-2.

Presupposti
● Tutti i dispositivi nell'anello supportano la procedura MRP.
● Sono state rispettate le regole sotto indicate per la topologia. STEP 7 controlla le regole
durante la compilazione e invia opportuni messaggi.

Topologia
La seguente figura mostra una possibile topologia per i dispositivi in un anello con MRP. I
dispositivi all'interno dell'ovale ombreggiato si trovano nel dominio di ridondanza.
Esempio di topologia ad anello con il metodo di ridondanza del supporto di trasmissione
MRP:

Figura 5-34 Esempio di topologia ad anello con il metodo di ridondanza del supporto di trasmissione MRP

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 175
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

Per la topologia ad anello con ridondanza del supporto di trasmissione secondo il metodo
MRP valgono le seguenti regole:
● Tutti i dispositivi devono essere collegati tra loro tramite le proprie porte per strutture ad
anello.
● Tutti gli apparecchi nell'anello devono far parte dello stesso dominio di ridondanza.
● Un dispositivo nell'anello assume la funzione di manager di ridondanza.
– Esattamente un dispositivo ha il ruolo di "Manager". Nessun altro dispositivo può
avere il ruolo "Manager". Oppure
– Più di un dispositivo nell'anello ha il ruolo di "Manager (auto)". I dispositivi con ruolo
"Manager (auto)" negoziano tra di loro chi debba assumere la funzione di manager
della ridondanza. In questo caso nessun dispositivo deve avere il ruolo "Manager".
● Tutti gli altri apparecchi nell'anello sono client di ridondanza.
● È possibile collegare ad anello max. 50 dispositivi.
I dispositivi senza funzione MRP ad es. possono essere collegati all'anello tramite uno
switch SCALANCE X o un PC con CP 1616.

Regole per il caricamento dei dispositivi di un dominio MRP


Quando si caricano i dispositivi di un dominio MRP, la presenza di una progettazione MRP
non valida può determinare una rotazione dei frame e di conseguenza un guasto della rete.
Esempio: Vengono modificati i ruoli MRP di diversi dispositivi e viene poi caricata la
configurazione nei dispositivi interessati. Possono prodursi configurazioni in contraddizione
con le regole menzionate, ad es. nell’anello potrebbero esistere nello stesso momento
dispositivi con il ruolo "Manager" e "Manager (auto)".
Per evitare che una configurazione MRP non valida provochi un guasto della rete, rimuovere
l’anello prima del caricamento.
Procedere nel seguente modo:
1. Rimuovere l’anello.
2. Caricare la progettazione MRP coerente e corretta dal progetto in tutti i dispositivi
interessati e accertarsi che i dispositivi eseguano lo scambio di dati (ovvero le relazioni di
applicazione (AR) sono configurate).
3. Chiudere l’anello.

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176 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

Condizioni generali

MRP e RT
Il funzionamento RT è possibile con l'utilizzo dell'MRP.

Nota
La comunicazione RT viene interrotta (guasto della stazione) se il tempo di riconfigurazione
dell'anello è maggiore del tempo di controllo risposta selezionato dell'IO Device. Perciò
selezionare un tempo di controllo risposta dell'IO Device abbastanza grande.

MRP e IRT
Il funzionamento IRT non è possibile insieme all'MRP.
Se si vuole utilizzare in un anello la ridondanza del supporto di trasmissione insieme all'IRT,
utilizzare solo dispositivi che supportano MRPD.

MRP e TCP/IP (TSEND, HTTP...)


La comunicazione TCP/IP è possibile con MRP perché i pacchetti di dati persi vengono
eventualmente inviati più volte.

MRP e avvio prioritario


Se si progetta MRP in un anello, non è possibile utilizzare la funzione "Avvio prioritario" negli
altri dispositivi nelle applicazioni PROFINET.
Se si vuole utilizzare la funzione "Avvio prioritario", è necessario disattivare MRP nella
progettazione (il dispositivo non può quindi nemmeno far parte dell'anello).

Informazioni sull’S7-1500R/H
Informazioni sul metodo di ridondanza del supporto di trasmissione MRP con il sistema S7-
1500R/H ridondante sono disponibili al capitolo Configurazione di PROFINET IO in un
sistema S7-1500R/H ridondante (Pagina 279).

Esempio applicativo: Lettura dello stato MRP nel programma utente


Il blocco funzionale "LPNDR_ReadMRPState" nella biblioteca del blocco "LPNDR" consente
di rilevare, sotto il profilo della tecnica di programmazione, l'anello MPR. Il blocco legge le
informazioni MRP dal dispositivo PROFINET (Manager MRP) ed emette lo stato.
La biblioteca del blocco "LPNDR" e la relativa documentazione sono disponibili nel presente
Esempio applicativo (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109753067).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 177
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

5.4.2 Progettazione della ridondanza del supporto

Progettazione di MRP
Per creare una configurazione PROFINET IO con MRP in STEP 7 procedere nel seguente
modo:
1. Creare un anello tramite i collegamenti delle porte nella vista topologica. Collegare
dapprima i dispositivi in una topologia lineare. Collegare la porta non utilizzata dell'ultimo
dispositivo della linea con la porta non utilizzata del primo dispositivo.
L'esempio seguente mostra una CPU 1516-3 PN/DP e due moduli di interfaccia IM
155-6 PN HF che sono collegati ad anello nella vista topologica di STEP 7.

Figura 5-35 Progettazione della ridondanza del supporto

2. Selezionare il sistema PROFINET IO nella vista di rete.


3. Nella finestra di ispezione spostarsi su "Proprietà > Generale > PROFINET > Domini
MRP" nel campo "Ring interconnections".
Questo campo mostra tutti gli anelli topologici nel sistema IO con i rispettivi domini MRP.
4. Selezionare nel campo "Ring interconnections" l'anello creato precedentemente.
La tabella seguente mostra tutti i dispositivi PROFINET nell'anello.

PROFINET con STEP 7 V15


178 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

5. Impostare il ruolo della ridondanza del supporto di trasmissione per i dispositivi


PROFINET nella colonna ruolo MRP.

Figura 5-36 Dominio MRP

Configurazione MRP automatica


Per i dispositivi PROFINET nell'anello è possibile anche far assegnare i ruoli di ridondanza
del supporto automaticamente.
Per far assegnare automaticamente i ruoli della ridondanza del supporto di trasmissione fare
clic sul pulsante "Configurazione automatica di MRP". STEP 7 assegna automaticamente a
ogni dispositivo nell'anello il ruolo della ridondanza del supporto di trasmissione. Dopo la
configurazione MRP automatica è possibile modificare come sempre i ruoli di ridondanza del
supporto nella colonna "Ruolo MRP".

Possibili impostazioni della "Ridondanza del supporto"

Ruolo della ridondanza del supporto


In funzione dell'apparecchio utilizzato sono disponibili i ruoli ""Manager", "Manager (Auto)",
"Client" e "Non si tratta di un nodo dell'anello".

PROFINET con STEP 7 V15


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Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

Regole:
● Un anello può avere solo un apparecchio con il ruolo "Manager". Ulteriori apparecchi con
il ruolo "Manager" o "Manager (Auto)" non sono consentiti. Tutti gli altri dispositivi
possono avere solo il ruolo "Client".
● Se un anello non ha nessun dispositivo con il ruolo "Manager" deve comunque disporre
almeno di un dispositivo con il ruolo "Manager (Auto)". I dispositivi con il ruolo "Client"
possono essere presenti in un numero a scelta.
● Manager e client di un dominio MRP possono essere configurati in progetti diversi. Per
consentire la compilazione della configurazione nel progetto sprovvisto di manager, deve
essere attivata l'opzione "Manager di ridondanza esterno al progetto". Nella
configurazione ad anelli multipli, l'impostazione di quest'opzione deve essere identica per
ogni singolo dominio MRP.

Porta ad anello 1/ porta anello 2


Selezionare qui la porta che si vuole progettare come porta anello 1 o porta anello 2. Nella
casella di riepilogo sono visualizzate le porte selezionabili per ogni tipo di apparecchio. Se le
porte sono preimpostate in fabbrica, i campi sono grigi.
Se si sceglie la messa in servizio a un livello utilizzare le porte ad anello preimpostate in
STEP 7.

Allarmi di diagnostica
Per visualizzare gli allarmi di diagnostica sullo stato MRP nella CPU locale attivare la casella
di scelta "Allarmi di diagnostica". È possibile generare i seguenti tipi di allarmi di diagnostica:
● Errori di cablaggio o delle porte
Vengono generati allarmi di diagnostica se si verificano i seguenti errori sulle porte per
struttura ad anello:
– Un nodo vicino della porta ad anello non supporta l'MRP.
– Una porta ad anello è stata collegata a una porta con configurazione diversa.
– Una porta ad anello è collegata alla porta ad anello di un altro dominio MRP.
● Interruzione / ripristino (solo manager di ridondanza)
In caso di interruzione dell'anello e di ripristino della configurazione originaria vengono
generati degli allarmi di diagnostica. Se questi allarmi si verificano entrambi entro 0,2
secondi significa che l'anello è stato interrotto.
È possibile reagire a questi eventi nel programma utente programmando la reazione
adeguata nell'OB di allarme di diagnostica (OB 82).

Riferimenti
Le modalità di configurazione di un anello MRP comune e della topologia con due progetti
sono riportate in questa FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109741671).

PROFINET con STEP 7 V15


180 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

5.4.3 Media Redundancy with Planned Duplication of frames (MRPD, non per
S7-1500R/H)

Ampliamento MRP "Media Redundancy with Planned Duplication of frames" (MRPD)


L'ampliamento MRP "Media Redundancy with Planned Duplication of frames" (MRPD) ha il
vantaggio di assicurare l'alimentazione dei dati IO di tutti gli altri dispositivi, senza interruzioni
e con tempi di aggiornamento brevi, in caso di guasto di un dispositivo o di una linea
nell'anello.
MRPD si basa su IRT e MRP. Per ottenere una ridondanza del supporto con tempi di
aggiornamento brevi, i dispositivi PROFINET nell'anello inviano i loro dati in entrambe le
direzioni. I dispositivi ricevono questi dati su entrambe le porte dell'anello, eliminando il
tempo di riconfigurazione dell'anello.

Presupposti per la ridondanza del supporto con MRPD


● Tutti i nodi dell'anello devono supportare MRPD, ad es. il modulo di interfaccia IM
155-6 PN HS dalla versione firmware V4.0.
● Per tutti i nodi dell'anello è stato progettato MRP. Ai dispositivi che non si trovano
nell'anello è stato assegnato il ruolo MRP "Non si tratta di un nodo dell'anello".
● L'IRT è stata progettata per tutti i componenti interessati.

Progettazione di MRPD
Non è necessario attivare esplicitamente MRPD in STEP 7. Se sono soddisfatti tutti i
requisiti MRPD la funzione è disponibile automaticamente.

Livelli di ridondanza degli IO-Device con MRPD


Il livello di ridondanza di un IO Device indica quanto viene influenzata la comunicazione in
tempo reale in caso di un'interruzione di rete tra un IO Device e il rispettivo IO Controller.
● Ridondanza completa nessuna influenza, perché IO-Controller e IO-Device si trovano
nello stesso anello.
● Ridondanza parziale
– Se si verifica un'interruzione su una parte non ridondante (linea) tra IO Device e IO
Controller, la comunicazione in tempo reale viene influenzata.
– Se si verifica un'interruzione sulla parte ridondante (anello), la comunicazione in
tempo reale non viene influenzata.
● Nessuna ridondanza: nessun percorso ridondante tra IO-Device e relativo IO-Controller,
la comunicazione viene sempre influenzata.

PROFINET con STEP 7 V15


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Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

La figura seguente mostra i livelli di ridondanza degli IO Device per una configurazione di
esempio con MRPD. I tre device nell'anello e lo switch hanno il tipo di ridondanza
"Ridondanza completa". Il device 4 ha il livello di ridondanza "Ridondanza parziale" perché il
collegamento tra switch e device non è ridondante.

① IO-Controller nell'anello
② IO Device nell'anello con livello di ridondanza "Ridondanza completa"
③ Switch nell'anello con livello di ridondanza "Ridondanza completa"
④ IO Device nella derivazione con il livello di ridondanza "Ridondanza parziale"

Figura 5-37 Esempio di configurazione con MRPD

La figura seguente mostra come vengono visualizzati i livelli di ridondanza in STEP 7 per la
configurazione di esempio.

Figura 5-38 Visualizzazione dei livelli di ridondanza in STEP 7

PROFINET con STEP 7 V15


182 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

5.4.4 Anelli multipli

Anelli multipli
Per ottenere una maggiore disponibilità per le reti PROFINET IO con topologia a stella,
utilizzare gli anelli multipli.
In una configurazione ad anello multiplo diversi rami PROFINET si diramano da uno switch
(topologia a stella). I singoli rami PROFINET vanno da IO Device ad IO Device. Dall'ultimo
IO Device di ciascun ramo, dei cavi PROFINET ridondanti riportano allo switch.
Lo switch funge da manager. Il manager deve avere due porte ad anello per ogni anello. È
possibile avere diversi anelli, SCALANCE X414 dalla versione firmware V3.10 ad es.
supporta fino a 4 anelli.
Il manager controlla gli anelli singolarmente e verifica di volta in volta per un dato anello (un
dominio MRP) se il percorso di trasmissione è intatto utilizzando un’istanza MRP. È
necessaria un’istanza MRP per ogni anello collegato (STEP 7 la configura
automaticamente).

Figura 5-39 Configurazione con più anelli

Requisiti
● SCALANCE X414 dalla versione V3.10
● SCALANCE X300 dalla versione V4.0 (progettato con il file GSD)

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 183
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

Regole per la configurazione delle reti ad anelli multipli


● Ruolo MRP negli anelli multipli:
– Il dispositivo appartenente a tutti gli anelli deve possedere il ruolo MRP in ogni istanza
registrata nell'attributo "SupportedMultipleRole" nel file GSD.
– Gli switch della serie SCALANCE X300 dalla V4.0 e lo switch X414 dalla versione
4.10 per gli anelli multipli supportano il ruolo MRP "Manager".
● Se il dispositivo appartenente a tutti gli anelli ha il ruolo "Manager" in un anello, in questo
anello non possono essere presenti dispositivi con il ruolo "Manager (Auto)".

Progettazione degli anelli multipli


Per progettare una configurazione MRP con anelli multipli procedere nel seguente modo:
1. Nella vista topologica collegare a un anello diverso ogni porta per rete ad anello dei
dispositivi che faranno parte di un dominio MRP.
2. Selezionare il sistema PROFINET IO nella vista di rete.
3. Nella finestra di ispezione spostarsi su "Proprietà > Generale > PROFINET > Domini
MRP" nel campo "Ring interconnections".
Questo campo mostra tutti gli anelli topologici nel sistema IO con i rispettivi domini MRP.
4. Selezionare nel campo "Ring interconnections" uno degli anelli creati precedentemente.
La tabella sottostante mostra tutti i dispositivi PROFINET nell'anello.
5. Impostare il ruolo della ridondanza del supporto di trasmissione per i dispositivi
PROFINET nella colonna ruolo MRP.

Esempio di anelli multipli


La figura seguente mostra un esempio di configurazione di anelli multipli.

Figura 5-40 Configurazione di esempio con gli anelli ① e ②.

Nell’esempio lo switch 1 appartiene a due anelli MRP. L'anello 1 è formato dallo switch 1 e
dal PLC 1, l'anello 2 dallo switch 1 e dall'IO Device 1.
STEP 7 assegna automaticamente allo switch il ruolo "Manager". Agli altri dispositivi viene
attribuito il ruolo "Client".
Il manager si trova nel punto di incontro degli anelli 1 e 2 e li controlla indipendentemente
l’uno dall’altro servendosi di due istanze MRP.

PROFINET con STEP 7 V15


184 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

Un’istanza MRP controlla se tutti i dispositivi dell’anello 1 sono accessibili, l’altra istanza
controlla se lo sono quelli dell’anello 2 (nell’esempio ogni anello è costituito da un unico
dispositivo).
Le istanze MRP possono essere configurate separatamente.
La seguente figura mostra entrambe le istanze MRP nel manager (interfaccia PROFINET
dello switch). Nell’esempio l’istanza MRP 1 controlla se i dispositivi del dominio MRP
"mrpdomain-1" sono accessibili. L’istanza MRP 2 ha il compito di controllare i dispositivi del
dominio MRP "mrpdomain-2".

Figura 5-41 Impostazione della ridondanza del supporto di trasmissione per gli anelli multipli

La figura seguente mostra l'anello 1 (mrpdomain-1). I nodi di "mrpdomain-1" sono


l'interfaccia PROFINET della CPU come "Client" e l'istanza MRP 1 dell'interfaccia
PROFINET dello switch come "Manager".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 185
Funzioni
5.4 Ridondanza del supporto (topologie ad anello)

Figura 5-42 Anello 1

La figura seguente mostra l'anello 2 (mrpdomain-2). I nodi di "mrpdomain-2" sono


l'interfaccia PROFINET dell'IO Device come "Client" e l'istanza MRP 2 dell'interfaccia
PROFINET dello switch come "Manager".

Figura 5-43 Anello 2

PROFINET con STEP 7 V15


186 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

5.5 Comunicazione in tempo reale

5.5.1 Introduzione

Proprietà
PROFINET IO è un sistema di comunicazione in tempo reale scalabile basato sul protocollo
di livello 2 per Fast Ethernet. Perciò con il metodo di trasmissione RT per i dati di processo
con criticità temporale e IRT per i processi di alta precisione e in sincronismo di clock sono
disponibili due livelli di comunicazione in tempo reale.

Figura 5-44 Performance della comunicazione in tempo reale

Comunicazione in tempo reale e IT


La comunicazione industriale, in particolare nell'automazione della produzione e di processo,
richiede una trasmissione dei dati esatta e deterministica. Perciò per lo scambio ciclico dei
dati utili IO con criticità temporale PROFINET IO non utilizza TCP/IP bensì la comunicazione
in tempo reale (RT) o in tempo reale isocrono (IRT) per lo scambio di dati sincronizzato a
intervalli di tempo riservati.

Campo di impiego di PROFINET con RT


PROFINET con RT è adatto per:
● Applicazioni con criticità temporale nell'automazione della produzione
● Realizzazione di grandi configurazioni negli impianti di controllo del processo

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 187
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Campo di impiego di PROFINET con IRT


PROFINET con IRT è particolarmente adatto per:
● Elevato determinismo in presenza di numerose risorse per la comunicazione di dati utili
I/O (dati produttivi)
● Elevata performance anche in presenza di numerosi nodi per la comunicazione di dati
utili I/O (dati produttivi)
● Trasmissione parallela di dati produttivi e TCP/IP attraverso una linea, anche con grandi
volumi di dati; la trasmissione dei dati produttivi è assicurata dalla larghezza di banda
riservata.

Norma internazionale IEC 61158


I processi di comunicazione RT e IRT sono unificati nella norma internazionale IEC 61158.

5.5.2 RT
PROFINET IO con comunicazione real-time (RT) è la soluzione ideale per il collegamento di
sistemi di periferia. Si tratta di una soluzione basata su Ethernet standard per apparecchi e
switch industriali diffusi in commercio utilizzati come componenti dell'infrastruttura. Non è
necessario un supporto hardware particolare.
Per utilizzare le funzioni PROFINET che aggiungono un plusvalore, come ad es. rilevamento
della topologia, diagnostica, sostituzione dei dispositivi senza supporto di memoria
estraibile/PG, occorre scegliere switch che soddisfano gli standard PROFINET secondo la
norma IEC 61158. Negli switch integrati dei dispositivi PROFINET e negli switch PROFINET
(ad es. della gamma SCALANCE) le funzioni PROFINET sono implementate secondo gli
standard PROFINET e possono essere utilizzate senza limitazioni per l'integrazione nel
sistema PROFINET IO (vedere anche il capitolo Componenti di rete attivi (Pagina 33)).

Comunicazione real-time (RT)


I telegrammi PROFINET IO sono prioritari rispetto ai telegrammi standard secondo la norma
IEEE802.1Q. Ciò garantisce il determinismo necessario per la tecnica di automazione. Con
questo procedimento i dati vengono trasmessi tramite telegrammi Ethernet prioritari. Con RT
è possibile realizzare tempi di aggiornamento ≥ 250 μs.

Meccanismi di switching
In SIMATIC gli switch soddisfano le caratteristiche del tempo reale in PROFINET attraverso
due meccanismi: "Store and Forward" e "Cut Through".

Store and Forward


In questo procedimento lo switch riceve i telegrammi completi e quindi li inserisce in una
coda di attesa. Se lo switch supporta lo standard internazionale IEEE 802.1Q, i dati vengono
ordinati nella coda di attesa in base alla priorità. I telegrammi vengono poi inoltrati
selettivamente alla porta dalla quale è accessibile il nodo indirizzato (Store and Foreward).

PROFINET con STEP 7 V15


188 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Cut Through
Nel procedimento Cut Through il pacchetto dei dati completo non viene bufferizzato
temporaneamente, ma trasmesso direttamente alla porta di destinazione non appena è stato
letto l'indirizzo di destinazione ed è stata determinata la porta.
In questo modo i tempi richiesti dal pacchetto di dati per attraversare lo switch diventano
minimi e non dipendono dalla lunghezza del telegramma. Soltanto se il segmento di
destinazione, ovvero il tratto compreso fra la porta di destinazione e la porta dello switch
successivo, è occupato, i dati vengono memorizzati provvisoriamente in base alla priorità
con il metodo Store and Forward.

5.5.3 IRT

Comunicazione in real-time isocrono (IRT)


IRT è un procedimento di trasmissione sincronizzato per lo scambio ciclico di dati IRT tra
dispositivi PROFINET. Per i dati IRT è riservata una larghezza di banda all'interno
dell'intervallo di trasmissione. La larghezza di banda riservata garantisce un trasferimento
dei dati IRT senza interferenze, a intervalli temporali sincronizzati e riservati, anche in
presenza di un altro elevato carico della rete (ad es. la comunicazione TCP/IP o un'altra
comunicazione real-time).

Vantaggi
PROFINET con IRT è una comunicazione sincronizzata a intervalli di tempo riservati. IRT
offre la possibilità di controllare applicazioni a criticità temporale, come ad es. le applicazioni
Motion Control, tramite PROFINET. Inoltre IRT offre ulteriori vantaggi:
● Determinismo di alta precisione, massima qualità di regolazione e quindi ad es. un
posizionamento esatto degli assi
● Integrazione semplice e flessibile dei dispositivi PROFINET per le applicazioni in tempo
reale nelle reti aziendali esistenti
● Tempi di reazione minimi e massimo determinismo grazie alla larghezza di banda
riservata, quindi idoneo anche per applicazioni con max. requisiti di performance (ad es.
regolazione di pressione/posizione nelle presse; riconoscimento dell'etichettatura nelle
macchine per imballaggio)
● Comunicazione standard sicura parallela alla comunicazione in tempo reale attraverso lo
stesso mezzo di trasmissione
● È possibile continuare a utilizzare i componenti standard del sistema PROFINET IO al di
fuori del dominio Sync

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 189
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Proprietà del real-time isocrono


Per l'IRT è indispensabile la progettazione della topologia.
Oltre alla larghezza di banda riservata, per l'ulteriore ottimazione dello scambio di dati i
telegrammi vengono scambiati su percorsi di trasmissione definiti. Le informazioni
topologiche della progettazione vengono utilizzate per la pianificazione della comunicazione.
In questo modo sono garantiti i momenti di invio e di ricezione di ogni singolo telegramma di
dati per ogni nodo di comunicazione. Ciò permette di sfruttare al massimo la larghezza di
banda con la migliore performance possibile nel sistema PROFINET IO.
L'IRT consente di realizzare tempi di aggiornamento con il massimo determinismo ≥ 125 µs
e un'accuratezza del jitter dell'intervallo di trasmissione < 1 µs. Con IRT è possibile
realizzare applicazioni in sincronismo di clock (vedere il capitolo Sincronismo di clock
(Pagina 213)).
* Il tempo di aggiornamento minimo dipende dalla CPU utilizzata. I tempi di aggiornamento
supportati da una CPU sono indicati nei dati tecnici nel manuale del prodotto della CPU.

Nota
IWLAN e IRT
I dispositivi PROFINET collegati a PROFINET IO attraverso degli Access Point non
supportano l'IRT.

Sincronizzazione
Il presupposto per la comunicazione IRT è un clock di sincronizzazione per tutti i dispositivi
PROFINET in un dominio Sync per la distribuzione di una base di tempo comune. Questa
sincronizzazione di base consente di ottenere un sincronismo del ciclo di trasmissione dei
dispositivi PROFINET in un dominio Sync.
Un master Sync dà la cadenza e gli slave Sync si sincronizzano su questa cadenza. Sia un
IO Controller che un IO Device può assumere il ruolo di master Sync. Il guasto del master
Sync comporta il guasto di tutti gli IO Device con IRT.
I master Sync e gli slave Sync sono sempre nodi di un dominio Sync. All'interno del dominio
Sync viene riservata un'ampiezza della banda per la comunicazione IRT. La comunicazione
real-time e non real-rime (comunicazione TCP/IP) è possibile al di fuori dell'ampiezza di
banda riservata.

Dominio Sync di default


Una volta creata una sottorete PROFINET, si genera automaticamente anche uno speciale
dominio Sync: il dominio Sync di default. Tutti i dispositivi PROFINET progettati per la
sottorete PROFINET appartengono automaticamente a questo dominio Sync.
Per ulteriori informazioni sulla creazione dei domini Sync consultare la Guida in linea a
STEP 7.

PROFINET con STEP 7 V15


190 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Intervalli di tempo del ciclo di comunicazione


Il ciclo di comunicazione si suddivide in tre intervalli di tempo, rappresentati nella grafica
seguente:

Figura 5-45 Ampiezza di banda riservata

● Dati IRT (comunicazione sincronizzata)


Questo intervallo di tempo può essere riservato in determinati passi, a seconda
dell'intervallo di trasmissione. All'interno di questo periodo vengono trasmessi
esclusivamente dati IRT.
● Dati RT (comunicazione in tempo reale)
In questo arco di tempo vengono trasmessi i dati RT. Ai dati RT viene data maggiore
priorità rispetto ai "normali" dati TCP/IP. I dati TCP/IP e i telegrammi Ethernet possono
avere una priorità compresa tra 1 e 7. I dati RT hanno la priorità 6.
● Dati TCP/IP (comunicazione standard)
La comunicazione standard (ad es. TCP/IP) viene trasmessa alla fine, nell'intervallo di
tempo residuo del ciclo di comunicazione.
In STEP 7 è possibile impostare il rapporto tra dati IO ciclici e comunicazione standard
nell'utilizzo dell'ampiezza di banda. L'impostazione dell'utilizzo dell'ampiezza di banda è
descritto nel capitolo Impostazione dell'utilizzo dell'ampiezza di banda per l'intervallo di
trasmissione (Pagina 196)

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 191
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

5.5.4 RT e IRT a confronto

Principali differenze tra RT e IRT

Tabella 5- 2 Confronto tra RT e IRT

Proprietà RT IRT
Tipo di trasmissione Priorità dei telegrammi RT in base alla prio- Switching in funzione del percorso basa-
rità Ethernet (tag VLAN) to su una pianificazione del percorso di
comunicazione; nessuna trasmissione di
frame TCP/IP nell'intervallo di tempo
con la comunicazione IRT.
Determinismo Varianza della durata della trasmissione Trasmissione esatta pianificata, i mo-
dovuta alla condivisione della larghezza di menti di invio e ricezione sono garantiti
banda con altri protocolli (ad es.TCP/IP) per qualsiasi topologia.
È necessario il supporto hardware Non richiesto Necessario
tramite speciali Ethernet Control-
ler
Applicazione in sincroniscmo di - Sì
clock
Momento di avvio dell'applicazio- - Momenti per la ricezione dei dati esat-
ne con sincroniscmo di clock tamente pianificati. L'applicazione può
essere avviata in sincronismo con il
ciclo.

5.5.5 Progettazione di PROFINET IO con IRT

Introduzione
Per progettare un sistema PROFINET IO con IRT è necessario configurare i dispositivi
PROFINET IO. Questi dispositivi PROFINET devono supportare l'IRT. Specificare quale
dispositivo dovrà sincronizzare gli altri dispositivi come master Sync. A tal fine configurare un
dominio Sync con un master Sync e almeno uno slave.

Presupposti
● È presente un sistema IO con un IO Controller e almeno un IO Device.
● È stata progettata la topologia per il sistema IO.
● I dispositivi supportano IRT.

PROFINET con STEP 7 V15


192 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Procedimento
Per abilitare un sistema IO esistente per l'utilizzo di IRT procedere nel seguente modo:
1. Selezionare l'interfaccia PROFINET dell'IO Controller.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi fino a "Opzioni ampliate > Impostazioni Realtime >
Sincronizzazione".

Figura 5-46 IRT, progettazione del master Sync

3. In "Ruolo di sincronizzazione" assegnare all'IO Controller il ruolo di master Sync.


4. Selezionare le interfacce PROFINET di un IO Device correlato.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 193
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

5. Nella finestra di ispezione spostarsi fino a "Opzioni ampliate > Impostazioni Realtime >
Sincronizzazione".

Figura 5-47 IRT, progettazione dello slave Sync

6. Attivare la classe RT "IRT". All'IO Device viene assegnato automaticamente il ruolo di


sincronizzazione "Slave Sync".
7. Le impostazioni si possono verificare e correggere in qualsiasi momento con il pulsante
"Impostazioni dominio".
Oppure
1. Nella vista di rete evidenziare il sistema PROFINET IO.
2. Fare clic sul sistema PROFINET IO.

PROFINET con STEP 7 V15


194 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

3. Nella finestra di ispezione spostarsi sul nodo del dominio Sync desiderato.

Figura 5-48 IRT, progettazione del dominio Sync

4. Eseguire tutte le impostazioni direttamente nelle tabelle:


– Selezionare un sistema IO.
– Impostare il ruolo di sincronizzazione "Master Sync" per l'IO Controller.
– Modificare la classe RT degli IO Device in "IRT". In questo modo viene assegnato
automaticamente all'IO Device il ruolo di sincronizzazione "Slave Sync".
A questo punto la configurazione con PROFINET può essere caricata nei dispositivi.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 195
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

5.5.6 Impostazione dell'utilizzo dell'ampiezza di banda per l'intervallo di trasmissione

Livelli dell'ampiezza di banda


Per PROFINET IO con IRT è possibile stabilire quale percentuale max. dell'intervallo di
trasmissione si vuole utilizzare per la comunicazione ciclica IO.
In STEP 7 esistono le seguenti opzioni di impostazione dell'utilizzo dell'ampiezza di banda:
● Max. 25% dati IO ciclici. Focalizzazione sui dati non ciclici.
● Max. 37,5% dati IO ciclici. Focalizzazione sui dati non ciclici.
● Max. 50% dati IO ciclici. Rapporto equilibrato.
● Max. 90% dati IO ciclici. Focalizzazione sui dati IO ciclici. (Presupposti: l'opzione
"Consenti 'High Performance'" è attivata).

Impostazione dell'utilizzo dell'ampiezza di banda


Per impostare l'utilizzo dell'ampiezza di banda per un sistema PROFINET IO in STEP 7,
procedere nel modo seguente:
1. Selezionare il sistema IO nella vista di rete di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su "Proprietà > Generale > PROFINET > Gestione
dominio > Domini Sync > Nome dominio Sync > Dettagli".
3. Selezionare nella casella di riepilogo "Utilizzo dell'ampiezza di banda" il livello di utilizzo
dell'ampiezza di banda desiderato.

Figura 5-49 Impostazione dell'utilizzo dell'ampiezza di banda

L'impostazione dell'utilizzo dell'ampiezza di banda per IRT con massima performance è


descritto nel capitolo Progettazione di IRT con massima performance (Pagina 208).

PROFINET con STEP 7 V15


196 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

5.5.7 Configurazione consigliata per l'ottimizzazione di PROFINET

Ottimizzazione di PROFINET con RT


PROFINET consente di realizzare una comunicazione ad alte prestazioni su tutti i livelli.
La figura seguente mostra un esempio di topologia PROFINET ottimizzata.

Figura 5-50 Topologia PROFINET ottimizzata

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 197
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Quando si configura la topologia della rete PN è opportuno distribuire le varie applicazioni


per l'automazione in diversi rami della rete in modo che sia sempre a disposizione una
riserva di larghezza di banda sufficiente anche per i futuri ampliamenti.
● Se si inseriscono dispositivi Ethernet standard nella topologia della rete o si utilizza la
comunicazione Ethernet standard, tener conto del carico che questi esercitano sulla rete
ed eventualmente adeguare la topologia (max. larghezza di banda 100 MBit/s).
● Per la comunicazione con le reti sovraordinate che hanno un traffico dati elevato
utilizzare percorsi più diretti possibile verso l'infrastruttura della rete.
Inoltre leggere le direttive di installazione (http://www.profibus.com/nc/download/installation-
guide/downloads/profinet-installation-guide/display/) dell'organizzazione degli utenti
PROFIBUS.

Configurazione di PROFINET con IRT


Per la configurazione e il funzionamento di un sistema PROFINET IO in modalità IRT
attenersi alle seguenti regole, che consentono di garantire un funzionamento ottimale del
sistema PROFINET IO.
● Se si utilizza l'IRT è necessario configurare la topologia. In questo modo vengono
calcolati con esattezza tempo di aggiornamento, ampiezza di banda e altri parametri.
● Se si vogliono utilizzare più domini Sync, progettare una boundary del dominio Sync per
la porta collegata a un dispositivo PROFINET dell'altro dominio Sync.
● In un dominio Sync è possibile progettare un solo master Sync per volta.
● Un sistema PROFINET IO può appartenere a un solo dominio Sync.
● Se si progettano dispositivi PROFINET in un dominio Sync e li si vuole sincronizzare con
IRT, i dispositivi PROFINET in questione devono supportare la comunicazione IRT.
● Se possibile, utilizzare lo stesso dispositivo PROFINET come PROFINET IO Controller e
master Sync.
● Se si sincronizza solo una parte dei dispositivi PROFINET di un sistema PROFINET IO
attenersi a quanto segue: Assegnare ai dispositivi PROFINET che non partecipano alla
comunicazione IRT nel dominio Sync la classe RT "RT" e il ruolo di sincronizzazione
"Non sincronizzato".

PROFINET con STEP 7 V15


198 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Applicazioni per CPU con diverse interfacce PROFINET IO


● Collegamento di macchine: la configurazione comprende macchine che che si trovano su
rami IO separati. Attraverso l'interfaccia PROFINET IO X2 è possibile gestire una
comunicazione in tempo reale tra più CPU. Utilizzare le funzionalità I-Device o Shared-I-
Device.
La figura seguente mostra un esempio di configurazione in cui due macchine sono
collegate all'interfaccia X2 con una relazione I-Device.

Figura 5-51 Accoppiamento I-Device attraverso l'interfaccia 2.PNIO

● Suddivisione per compiti di automazione:


– Per i compiti di automazione che richiedono maggiori requisiti di performance e
determinismo, utilizzare PROFINET con IRT attraverso l'interfaccia X1.
– Per gli ulteriori compiti che si possono realizzare con RT utilizzare l'interfaccia X2.
Se si utilizza l'interfaccia X2 come interfaccia PROFINET IO con una delle seguenti CPU,
questo può influire sulla performance:
● CPU 1515(F)-2 PN
● CPU 1515T(F)-2 PN
● CPU 1516(F)-3 PN/DP
● CPU 1516T(F)-3 PN/DP
● CPU 1516(F)pro-2 PN
Ulteriori informazioni sono disponibili al capitolo Interfaccia PROFINET (Pagina 27) e nel
manuale di guida alle funzioni Tempi di ciclo e di reazione
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/59193558).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 199
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Sovrapposizione topologica dei sistemi IO nelle applicazioni multi controller


In una configurazione con diversi IO Controller si aggiungono ai percorsi condivisi i carichi di
rete di tutti i sistemi PROFINET IO.
Per evitare carichi di comunicazione elevati nelle applicazioni multi controller, attenersi alle
raccomandazioni seguenti.
● Evitare percorsi condivisi da diversi sistemi IO.
La figura seguente mostra una configurazione con due sistemi PROFINET IO che
utilizzano percorsi comuni.

① Percorso condiviso
Figura 5-52 Applicazione multi contoller con percorso condiviso

Nella figura seguente i due sistemi PROFINET IO non utilizzano percorsi condivisi.

Figura 5-53 Applicazione multi controller con percorsi separati

● Se non è possibile una separazione: Aumentare il tempo di aggiornamento degli IO


Device interessati.

Direttive di configurazione dell'Organizzazione degli utenti PROFIBUS


La direttiva per l'installazione si trova in Internet
(http://www.profibus.com/nc/download/installation-guide/downloads/profinet-installation-
guide/display/).

PROFINET con STEP 7 V15


200 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

5.5.8 Limitazione dell’alimentazione di dati nella rete

Limitazione dell’alimentazione di dati nella rete sulle interfacce PROFINET


La funzione "Limita alimentazione dati nella rete" limita a un valore max. il carico della rete
della comunicazione Ethernet standard che viene alimentata nella rete dall’interfaccia. Ciò
non riguarda la comunicazione in tempo reale ciclica (RT/IRT).
In un sistema PROFINET IO si possono verificare carichi di rete critici causati dalla
comunicazione Ethernet standard, particolarmente in topologie lineari. Dispositivi che fanno
uso di una elevata quantità di dati di comunicazione Ethernet standard nel sistema
PROFINET IO dovrebbero supportare la funzione "Limita alimentazione dati nella rete".
Altrimenti è necessario ottimizzare la tipologia in modo tale per cui dispositivi Ethernet
standard non siano previsti in una tipologia lineare. Per ulteriori informazioni consultare il
capitolo Configurazione consigliata per l'ottimizzazione di PROFINET (Pagina 197).
A seconda dell'interfaccia è possibile attivare o disattivare la funzione "Limita alimentazione
dati nella rete". Se si utilizza l'interfaccia X1 di una CPU S7-1500 come IO Controller o come
I-Device, la funzione "Limita alimentazione dati nella rete" è sempre attiva. Esempio: Se non
si utilizza l'interfaccia X1 di una CPU S7-1500 come IO Controller o come I-Device, è
possibile attivare o disattivare la funzione.

Vantaggi della limitazione dell'alimentazione di dati


● Suddivisione dell'ampiezza di banda per la comunicazione Ethernet standard tra i
dispositivi:
nelle reti PROFINET la comunicazione ciclica in tempo reale e la comunicazione Ethernet
standard condividono la stessa rete. Di conseguenza, per la comunicazione Ethernet
standard resta solo un'ampiezza di banda limitata. La limitazione dell'alimentazione dei
dati fa sì che l'ampiezza di banda restante per la comunicazione Ethernet standard non
venga occupata da un singolo dispositivo ma che possa essere suddivisa tra diversi
dispositivi.
● Livellamento dei picchi nell'alimentazione dei dati:
la limitazione dell'alimentazione dei dati livella i picchi di carico della comunicazione
Ethernet standard (ad es. Open User Communication, accessi dal server Web).
● Limitazione dei problemi nell'alimentazione dei dati:
se le applicazioni in un dispositivo generano troppi dati, questi dati non vengono
trasmessi alla rete PROFINET. Gli effetti negativi (ad es. perdita di dati, interruzione della
comunicazione) rimangono limitati al dispositivo e al suo partner di comunicazione.
Ulteriori nodi non vengono disturbati.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 201
Funzioni
5.5 Comunicazione in tempo reale

Impostazione della limitazione dell’alimentazione di dati nella rete per una CPU
Per impostare la limitazione dell’alimentazione dei dati nella rete procedere nel seguente
modo:
1. Selezionare l’interfaccia della CPU nella vista di rete di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su "Proprietà > Generale > Opzioni avanzate >
Opzioni dell'interfaccia".
3. Attivare o disattivare la casella di scelta "Limita alimentazione dati nella rete".

Figura 5-54 Limitazione dell’alimentazione di dati nella rete

PROFINET con STEP 7 V15


202 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

5.6 PROFINET con Performance Upgrade

Performance Upgrade
Il Performance Upgrade realizza l’Application Class "High Performance" della specifica
PROFINET V2.3.
Performance Upgrade offre una serie di misure finalizzate, per PROFINET con
comunicazione IRT, al raggiungimento dei seguenti vantaggi:
● Riduzione dei ritardi del tempo di esecuzione negli IO Device
● Aumento dell’ampiezza di banda per i dati IO ciclici
● Riduzione dell’ampiezza di banda occupata dai telegrammi PROFINET
● Riduzione degli intervalli di trasmissione
Grazie all'ottimizzazione realizzata con Performance Upgrade è possibile gestire il sistema
PROFINET IO con più nodi a fronte dello stesso intervallo di trasmissione o con un intervallo
di trasmissione minore mantenendo lo stesso numero di nodi.
Con PROFINET finora era possibile raggiungere intervalli di trasmissione di 250 µs.
Con il Performance Upgrade con procedimento Fast Forwarding, Dynamic Frame Packing e
frammentazione ora è possibile raggiungere intervalli di trasmissione in sincronismo di clock
fino a 125 µs a prescindere dalla performance della CPU (vedere i dati tecnici nei manuali
del prodotto). Gli intervalli di trasmissione brevi consentono comunque la comunicazione
standard.
Il Performance Upgrade è utile per realizzare applicazioni con requisiti elevati di velocità e
intervalli di trasmissione.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 203
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

5.6.1 Dynamic Frame Packing

Dynamic Frame Packing


Finora vengono trasferiti singoli frame PROFINET IO per ogni PROFINET IO Device.
Il Performance Upgrade utilizza per le topologie lineari il procedimento Dynamic Frame
Packing che si basa sul metodo di somma dei frame. Con il metodo di somma dei frame un
frame contiene i dati utili per i nodi adiacenti di una linea. Con il Dynamic Frame Packing,
inoltre, ogni IO-Device preleva i propri dati utili dal frame e inoltra il resto. Il frame si riduce
da IO Device a IO Device. Dynamic Frame Packing migliora lo sfruttamento dell’ampiezza di
banda in una topologia lineare.
La figura seguente mostra come funziona il procedimento Dynamic Frame Packing
prendendo come esempio un frame che contiene i dati utili per 3 IO Device.

① Il frame PROFINET IO contiene i dati utili per tutti e 3 gli IO-Device (verde, blu, arancione).
② Il frame PROFINET IO raggiunge il primo IO-Device. L'IO-Device preleva i suoi dati utili (verde)
dal frame e inoltra il restante frame.
③ Il frame PROFINET IO contiene i dati utili per due IO-Device (blu, arancione).
④ Il frame PROFINET IO raggiunge il secondo IO-Device. L'IO-Device preleva i suoi dati utili
(blu) dal frame e inoltra il restante frame.
⑤ Il frame PROFINET IO contiene i dati utili per un IO Device (arancione).
⑥ Il frame PROFINET IO raggiunge l'ultimo IO-Device. L'IO-Device accoglie l'intero frame com-
presi i dati utili (arancione).

Figura 5-55 Dynamic Frame Packing (DFP)

Gruppi DFP
Dynamic Frame Packing raggruppa automaticamente gli IO Device che supportano
Performance Upgrade in gruppi DFP. Gli IO Device si possono raggruppare in gruppi DFP
se sono ordinati in fila lungo una linea e hanno lo stesso tempo di aggiornamento e di
controllo della risposta. Non appena si supera una dimensione max. del frame per il gruppo
DFP o si raggiunge un numero max. di membri per un gruppo DFP, Dynamic Frame Packing
apre automaticamente un nuovo gruppo DFP.

PROFINET con STEP 7 V15


204 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

In STEP 7 i gruppi DFP vengono visualizzati in “Gestione dominio > Domini Sync > Nome
del dominio di sincronizzazione > Nodi” nel campo “IO Device”.

Figura 5-56 Visualizzazione dei gruppi DFP in STEP 7

Nota
Dynamic Frame Packing con tempi di controllo risposta brevi
Se si imposta il parametro "Numero dei cicli di aggiornamento accettati senza dati IO" a più
di 31 per un IO Device, Dynamic Frame Packing non inserisce questo IO Device in un
gruppo DFP.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 205
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

5.6.2 Frammentazione
La trasmissione di un frame Ethernet standard completo con dati TCP/IP dura fino a 125 µs.
Il tempo di ciclo per i dati PROFINET IO non può essere ridotto a piacere.
Il Performance Upgrade utilizza il procedimento di frammentazione che suddivide i
telegrammi TCP/IP in telegrammi parziali. Tramite diversi clock di trasmissione, i telegrammi
parziali vengono trasmessi al dispositivo di destinazione nel quale vengono ricomposti per
ricostituire il telegramma TCP/IP originale.
La frammentazione è il requisito necessario per tempi di ciclo inferiori ai 250 µs. In questi
intervalli di trasmissione brevi è possibile utilizzare una maggiore ampiezza di banda per i
dati IO ciclici perché i frammenti dei frame Ethernet standard occupano una larghezza di
banda decisamente minore che un frame Ethernet standard completo.
La figura seguente mostra il funzionamento del procedimento di frammentazione.

① Un frame Ethernet standard con dati TCP/IP è di max. 125 µs.


② Con la frammentazione il frame Ethernet standard viene suddiviso in telegrammi parziali.
③ I telegrammi parziali vengono suddivisi in diversi intervalli di trasmissione brevi.

Figura 5-57 Frammentazione

Nota
L'interfaccia PROFINET IO dell'IO Controller supporta la frammentazione se tutte le porte
sono disattivate tranne una.

PROFINET con STEP 7 V15


206 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

5.6.3 Fast Forwarding


Per decidere se inoltrare un telegramma o se utilizzarlo, un dispositivo PROFINET IO
necessita dell’ID del frame. Finora erano necessari 1440 ns prima che l’ID del frame si
trovasse nell'IO Device.
Il Performance Upgrade utilizza il procedimento Fast Forwarding, in cui l’ID del frame è
collocato più avanti nel telegramma. Il tempo di attraversamento nel Device si riduce a
320 ns.
Con il Fast Forwarding si riduce il tempo di esecuzione dei frame nel sistema PROFINET IO.
In particolare nelle topologie lineari, ad anello e ad albero i vantaggi per la performance sono
decisivi.
La figura seguente mette a confronto l'esecuzione di un frame PROFINET IO da parte di un
IO Device con Fast Forwarding e senza Fast Forwarding.

① Avvio:
• Entrambi i frame PROFINET raggiungono l'IO Device.
Gli IO Device iniziano a verificare i frame in base al rispettivo ID
② Dopo 320 ns:
• Senza Fast Forwarding: l'IO Device sta ancora controllando l'ID del frame PROFINET.
• Con Fast Forwarding: l'IO Device riceve l'ID dal frame PROFINET e inoltra il frame.
③ Dopo 1440 ns:
• Senza Fast Forwarding: l'IO Device riceve l'ID dal frame PROFINET e inoltra il frame.
• Il frame PROFINET con Fast Forwarding "è in vantaggio" rispetto al frame PROFINET
senza Fast Forwarding.

Figura 5-58 Fast Forwarding

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 207
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

5.6.4 Progettazione di IRT con massima performance


Le applicazioni high-end con comunicazione IO richiedono requisiti di massima potenza di
elaborazione degli IO, ad es. per il controllo di pale eoliche (Converter Control).
Per utilizzare la comunicazione IRT con la massima Performance nel sistema
PROFINET IO, attivare l'opzione "Consenti ‘High Performance’".
Gli effetti di un’attivazione dell'opzione "Consenti ‘High Performance’” sono i seguenti:
● È possibile impostare intervalli di trasmissione di 187,5 µs e 125 µs (ad es. CPU
1518-4 PN/DP) o di 187,5 (ad es. CPU 1517-3 PN/DP), vedere i dati tecnici nei manuali
del prodotto della CPU.
● È possibile impostare un utilizzo dell’ampiezza di banda maggiore per i dati IO ciclici
● È possibile utilizzare l'opzione "Consente di utilizzare il 'Fast Forwarding'".

Requisiti
● CPU S7-1500 a partire dalla versione firmware V2.0

Attivazione dell’opzione “Consenti 'High Performance'”


Per attivare la funzione “Consenti ‘High Performance’” procedere nel seguente modo:
1. Selezionare il sistema PROFINET IO nella vista di rete di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su “Proprietà > Generale > PROFINET > Gestione
dominio > Domini Sync > Nome dominio Sync”.
3. Attivare l'opzione "Consenti ‘High Performance’".

Figura 5-59 Attivazione di High Performance

Utilizzo di una maggiore ampiezza di banda per i dati IO ciclici


Presupposti: è stata attivata l’opzione “Consenti 'High Performance’”.

PROFINET con STEP 7 V15


208 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

Per impostare una maggiore ampiezza di banda per i dati IO ciclici per il sistema
PROFINET IO procedere come segue:
1. Selezionare il sistema IO nella vista di rete di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su “Proprietà > Generale > PROFINET > Gestione
dominio > Domini Sync > Nome dominio Sync > Dettagli”.
3. Selezionare nella casella di riepilogo "Max. 90% dati IO ciclici. Focalizzazione sui dati IO
ciclici.".

Figura 5-60 Utilizzo di una maggiore ampiezza di banda per i dati IO ciclici

Nota
Utilizzo dell'ampiezza di banda per il funzionamento in sincronismo di clock
Se si utilizza il sistema PROFINET IO in sincronismo di clock, evitare l'impostazione per
l'utilizzo dell'ampiezza di banda "Max. 90% dati IO ciclici. Focalizzazione sui dati IO ciclici.".

Impostazione di intervalli di trasmissione brevi (ad es. CPU 1518-4 PN/DP)


Presupposti: è stata attivata l’opzione “Consenti 'High Performance’”.
1. Selezionare il sistema PROFINET IO nella vista di rete di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su “Proprietà > Generale > PROFINET > Gestione
dominio > Domini Sync > Nome dominio Sync”.
3. Selezionare l’intervallo di trasmissione nella casella di riepilogo "Intervallo di
trasmissione".

Figura 5-61 Impostazione di intervalli di trasmissione brevi

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 209
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

Presupposti per la frammentazione (ad es. CPU 1518-4 PN/DP)


Se si utilizzano le seguenti combinazioni per l'intervallo di trasmissione e le impostazioni
dell'ampiezza di banda, i dispositivi nel sistema IO utilizzano il procedimento di
frammentazione.
● Intervallo di trasmissione di 125 μs: sempre frammentazione indipendentemente
dall'impostazione dell'ampiezza di banda.
● Intervallo di trasmissione di 187,5 µs: frammentazione con le impostazioni dell'ampiezza
di banda "Max. 50% dati IO ciclici. Rapporto equilibrato." e "Max. 90% dati IO ciclici.
Focalizzazione sui dati IO ciclici."
L'interfaccia PROFINET IO del Controller supporta la frammentazione se tutte le porte sono
disattivate tranne una.

Ottimizzazione delle impostazioni delle porte per intervalli di trasmissione brevi


L'utilizzo dell'ampiezza di banda si può ulteriormente ottimizzare nel sistema PROFINET IO
utilizzando tra i dispositivi cavi con una lunghezza contenuta (< 20 m) o un tempo di
propagazione del segnale breve (max. 0.12 µs).
Per progettare cavi con una lunghezza minore o un tempo di propagazione del segnale
breve in STEP 7 procedere nel modo seguente:
1. Selezione la porta nella vista topologica di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi fino a "Interconnessione di porte” nel campo “Porta
partner”.
3. Selezionare l'opzione "Lunghezza del cavo" o "Tempo di propagazione del segnale".
4. Selezionare la lunghezza dei cavi o inserire il tempo di propagazione del segnale.

Figura 5-62 Ottimizzazione delle impostazioni delle porte per intervalli di trasmissione brevi

PROFINET con STEP 7 V15


210 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.6 PROFINET con Performance Upgrade

Consentire il Fast Forwarding


Presupposti:
● Per poter utilizzare il Fast Forwarding per un PROFINET IO Device è necessario che il
device supporti questo metodo.
● È stata attivata l’opzione "Consenti 'High Performance'"
● L'interfaccia PROFINET IO supporta il Fast Forwarding se tutte le porte sono disattivate
tranne una.
Per consentire il Fast Forwarding procedere come segue:
1. Selezionare il sistema PROFINET IO nella vista di rete di STEP 7.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su "Proprietà > Generale > PROFINET > Gestione
dominio > Domini Sync > Nome dominio Sync".
3. Attivare l'opzione "Consente di utilizzare il 'Fast Forwarding'".

Figura 5-63 Consentire il Fast Forwarding

Nota
Fast Forwarding e IPv6
Il funzionamento di Fast Forwarding con IPv6 non è supportato.
Non appena un IO Device nella sottorete utilizza un indirizzo IPv6, non è consentito attivare
il "Fast Forwarding".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 211
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

5.6.5 Esempio di configurazione per IRT con massima performance


La figura seguente mostra un esempio di configurazione con la quale raggiungere la
massima performance.

La porta 1 dell'interfaccia X1 della CPU è disattivata.

La porta 2 dell’interfaccia X1 e le porte dei moduli di interfaccia sulla linea utilizzano le impo-
stazioni seguenti: supporto di trasmissione rame, lunghezza cavo < 20 m o tempo di propaga-
zione del segnale max. 0,12 µs
Attraverso le interfacce X2 e X3 della CPU o attraverso la porta libera alla fine della linea è
possibile creare un collegamento PG alla CPU.

Figura 5-64 Esempio di configurazione per IRT con massima performance

Per il dominio Sync utilizzare le seguenti impostazioni:


● Attivare l'opzione "Consenti ‘High Performance’".
● Impostare l’intervallo di trasmissione a 125 µs.
● Attivare l'opzione "Consente di utilizzare il 'Fast Forwarding'".

Comunicazione Ethernet Standard con IRT a massima performance


Anche in un sistema PROFINET IO, la comunicazione Ethernet Standard a massima
performance è ancora possibile. Accertarsi che nell'IO Controller i nodi IRT vengano disposti
per primi e che i nodi Ethernet Standard vengano disposti alla fine della linea.
In presenza di un grande volume di dati nella comunicazione Ethernet Standard, è
consigliabile ridurre il carico di rete separando la comunicazione Ethernet Standard dalla
comunicazione ciclica in tempo reale. Esempio: utilizzare per la comunicazione PROFINET
IO l'interfaccia X1 e per la comunicazione Ethernet Standard un'altra interfaccia.

PROFINET con STEP 7 V15


212 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

5.7 Sincronismo di clock

5.7.1 Che cos'è il sincronismo di clock?

Qual è la funzione del sincronismo di clock?


I vantaggi della funzione Sincronismo di clock nella tecnica di automazione si possono
illustrare con un esempio tratto dalla vita quotidiana.
Il trasferimento di dati corrisponde al trasporto pubblico urbano di persone. Se i trasporti
pubblici urbani funzionassero effettivamente a dovere e i tempi di sosta venissero ridotti al
minimo assoluto, non di rado i passeggeri arriverebbero in ritardo alle fermate. Il tempo
complessivo della percorrenza, tuttavia, è determinato dalle singole corse di ferrovia,
autobus o metropolitana, perché una sincronizzazione granulare può garantire risultati
migliori. Lo stesso vale per la tecnica di automazione, perché non solo la rapidità dei singoli
cicli è importante, ma anche il loro coordinamento e la loro sincronizzazione assicurano un
flusso ottimale.

Just in Time

Figura 5-65 Clock di sistema

Il tempo di reazione breve e affidabile di un sincronismo di clock si basa sul fatto che tutti i
dati vengono resi disponibili Just In Time. Il presupposto è un clock equidistante.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 213
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

La funzione Sincronismo di clock assicura la sincronizzazione ad intervalli temporali costanti:


● del rilevamento e dell'emissione dei segnali da parte della periferia decentrata
● della trasmissione dei segnali tramite PROFINET IO
● dell’elaborazione del programma nella CPU rispetto al clock del PROFINET IO
equidistante
Ne deriva un sistema in grado di effettuare, ad intervalli costanti, la rilevazione e
l'elaborazione dei segnali di ingresso nonché l'emissione dei segnali di uscita. Il sincronismo
di clock garantisce tempi di reazione del processo esattamente riproducibili e definiti nonché
l'elaborazione sincrona ed equidistante dei segnali della periferia decentrata.

Vantaggi del sincronismo di clock


L'impiego del sincronismo di clock permette regolazioni ad alta precisione.
● Regolazioni ottimizzate attraverso tempi morti costanti calcolabili
● Determinismo, riproducibilità affidabile dei tempi di reazione
● Lettura coerente (simultanea) dei dati di ingresso
● Emissione coerente (simultanea) dei dati di uscita

PROFINET con STEP 7 V15


214 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

5.7.2 Impiego del sincronismo di clock


Un sistema in sincronismo di clock rileva valori di misura e dati di processo con un clock di
sistema fisso, elabora i segnali e li emette nel processo in modo sincrono. Il sincronismo di
clock contribuisce così a migliorare la qualità della regolazione e quindi la precisione della
produzione. Esso consente inoltre di ridurre drasticamente possibili variazioni nei tempi di
reazione del processo. L'elaborazione a intervalli sicuri può essere utilizzata per un ciclo
della macchina più elevato. L'esatta riproducibilità temporale di tutte le procedure consente
di gestire con padronanza anche i processi veloci. Tempi di clock più brevi incrementano la
velocità di elaborazione contribuendo alla riduzione dei costi di produzione.
Il sincronismo di clock si addice particolarmente laddove i valori di misura devono essere
rilevati in modo sincrono, i movimenti devono essere coordinati e le reazioni del processo
devono essere definite e simultanee. Di conseguenza i campi di impiego del sincronismo di
clock sono molto diversi.

Esempio: misura in diversi punti di misura con sincronismo di clock

Compito di automazione
Nell'ambito del processo di produzione di alberi a camme è necessario che questi ultimi
vengano misurati con la massima precisione per assicurarne la massima qualità.

Caratteristica
A questo scopo è necessario un componente che sia in grado di misurare in modo sincrono
posizione ed escursioni delle camme.

Soluzione

Figura 5-66 Misura di alberi a camme

Se si usa il sincronismo di clock i valori di misura vengono rilevati a cadenze prestabilite e


contemporaneamente nei diversi punti di misura. Ne risulta il seguente ciclo di lavorazione:
● Rotazione continua dell'albero a camme
● Posizionamento sincrono durante la rotazione continua e misura dell'escursione delle
camme
● Lavorazione dell'albero a camme successivo

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 215
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

Con un'unica rotazione dell'albero a camme, perciò, vengono misurati in modo sincrono tutte
le posizioni dell'albero e i relativi valori di misura (rosso). Il ciclo della macchina aumenta a
fronte di una precisione di misura uguale o migliore.

Vantaggi
Il tempo richiesto per le misure diminuisce.

5.7.3 Sequenza cronologica della sincronizzazione in PROFINET IO

Introduzione
In PROFINET IO è possibile utilizzare in sincronismo di clock in una CPU moduli di periferia
in sistemi di periferia decentrata, ad es. nei sistemi di periferia decentrata ET 200SP o ET
200MP.
Come i moduli di periferia, anche i moduli di interfaccia dei sistemi di periferia devono
supportare il sincronismo di clock.

Dalla lettura dei dati di ingresso all'emissione dei dati di uscita


Qui di seguito è spiegata la sequenza cronologica di base di tutti i componenti compresi
nella sincronizzazione:
① Rilevamento del valore di misura nel processo
② Lettura dei dati di ingresso in sincronismo di clock
③ Trasporto dei dati di ingresso all'IO Controller (CPU) attraverso la sottorete
④ Ulteriore elaborazione nell'applicazione della CPU in sincronismo di clock
⑤ Trasporto dei dati di uscita all'IO Device di emissione attraverso la sottorete
⑥ Emissione dei dati di uscita in sincronismo di clock

PROFINET con STEP 7 V15


216 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

T_DC Ciclo di dati (Time_DataCycle)


TI Tempo di lettura dei dati di ingresso
TO Tempo di emissione dei dati di uscita
TV Tempo di ritardo parametrizzato
Figura 5-67 Sequenza cronologica della sincronizzazione in PROFINET IO

Affinché all'inizio di ogni ciclo PROFINET IO successivo tutti i dati di ingresso siano pronti
per il trasporto attraverso la sottorete, l'inizio del ciclo di lettura della periferia viene anticipato
del tempo TI. TI è il "flash" per gli ingressi; in questo momento vengono letti tutti gli ingressi
sincronizzati. TI è necessario per compensare la conversione analogico-digitale, i tempi del
bus backplane e affini. Il tempo di anticipo TI può essere progettato da STEP 7 o dall'utente.
Si consiglia di fare assegnare TI automaticamente da STEP 7. L'impostazione standard di
STEP 7 garantisce un TI comune il minore possibile.
La sottorete trasporta i dati di ingresso all'IO Controller/master DP. L'applicazione viene
avviata in sincronismo con il ciclo, ovvero l'OB di allarme in sincronismo di clock viene
richiamato dopo un tempo di ritardo TV parametrizzabile. Il programma utente nell'OB di
allarme in sincronismo di clock determina la reazione del processo e appronta per tempo i
dati di uscita entro l'inizio del successivo ciclo di dati. La lunghezza del ciclo di dati (intervallo
di trasmissione/tempo di ciclo DP) viene sempre progettata dall'utente.
TO è il tempo per la compensazione del bus backplane e della conversione digitale-analogico
all'interno dell'IO Device/dello slave DP. TO è il “flash” per le uscite. In questo momento
vengono emesse le uscite sincronizzate. Il tempo TO può essere progettato da STEP 7 o
dall'utente. Si consiglia di fare assegnare TO automaticamente da STEP 7. STEP 7 calcola
automaticamente un TO comune il minore possibile.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 217
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

5.7.4 Progettazione del sincronismo di clock

5.7.4.1 Introduzione

Progettazione in sintesi

Impostazione dei parametri per il funzionamento in sincronismo di clock del modulo di


periferia
Dalle proprietà degli indirizzi I/O del rispettivo modulo di periferia:
● Impostare il funzionamento in sincronismo di clock del modulo.
● Assegnare gli ingressi e le uscite del modulo a un’immagine di processo parziale e a un
OB di allarme in sincronismo di clock.
I dati dell’immagine di processo parziale vengono aggiornati in modo sincrono rispetto
all’OB assegnato. Gli allarmi in sincronismo di clock consentono l'avvio di programmi in
sincronismo di clock rispetto all'intervallo di trasmissione PROFINET. Gli allarmi in
sincronismo di clock vengono elaborati con priorità elevata.

Impostazione dell'intervallo di trasmissione


L'intervallo di trasmissione è la frequenza di invio minima possibile per lo scambio di dati.
Nel funzionamento in sincronismo di clock corrisponde al ciclo di dati T_DC.
L’intervallo di trasmissione si imposta nelle proprietà dell'interfaccia PROFINET della CPU o
nel dominio Sync.

Impostazione del ciclo di applicazione


Il ciclo dell'applicazione è un multiplo del ciclo di dati T_DC. Se il tempo di esecuzione
dell'OB di allarme in sincronismo di clock è breve, il ciclo dell’applicazione può essere
identico al ciclo di dati (=intervallo di trasmissione).
Il ciclo dell'applicazione di un OB di allarme in sincronismo di clock può essere
sottocampionato rispetto all'intervallo di trasmissione di un sistema PROFINET IO in
sincronismo di clock. Come fattore si imposta un multiplo intero dell'intervallo di
trasmissione.
Il fattore consente di ridurre il carico della CPU poiché permette di eseguire l’OB di allarme in
sincronismo di clock con minore frequenza. Il ciclo dell’applicazione si imposta nelle
proprietà dell’OB di allarme in sincronismo di clock.

PROFINET con STEP 7 V15


218 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

Impostazione del tempo di ritardo


Il tempo di ritardo è l’intervallo di tempo tra l’inizio dell’intervallo di trasmissione e l’avvio
dell’OB di allarme in sincronismo di clock. In questo lasso di tempo l’IO Controller espleta lo
scambio di dati ciclico con gli IO Device.
Per default STEP 7 imposta il tempo di ritardo in modo che l'aggiornamento in sincronismo di
clock dell'immagine di processo parziale venga effettuato automaticamente nell'intervallo di
esecuzione del ciclo dell'applicazione.
Il tempo di ritardo si imposta nelle proprietà dell’OB di allarme in sincronismo di clock. Un
tempo di ritardo più breve consente di ottenere un tempo di elaborazione più lungo per il
programma utente nell'OB di allarme in sincronismo di clock.

Ulteriori progettazioni per il sincronismo di clock in PROFINET IO:


● Impostazione di IRT come classe RT per le interfacce PROFINET interconnesse
Presupposto per il funzionamento in sincronismo di clock in PROFINET IO è la
comunicazione IRT (comunicazione Isochronous Real-Time). IRT significa scambio di
dati sincronizzato in intervalli di tempo riservati.
● Esecuzione della progettazione della topologia della configurazione
Presupposto per la comunicazione IRT è la progettazione della topologia. Oltre alla
larghezza di banda riservata, per l'ulteriore ottimazione dello scambio di dati i telegrammi
vengono scambiati su percorsi di trasmissione definiti. Le informazioni topologiche della
progettazione vengono utilizzate per la pianificazione della comunicazione.
● Tramite un dominio Sync è possibile assegnare gli IO Device (slave Sync) a un IO
Controller (master Sync) per lo scambio di dati in sincronismo di clock.
Presupposto per la comunicazione IRT è un intervallo di sincronizzazione per tutti i
dispositivi PROFINET in un dominio Sync per la distribuzione di una base temporale
comune. Questa sincronizzazione di base garantisce un sincronismo del ciclo di
trasmissione dei dispositivi PROFINET all'interno di un dominio Sync.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 219
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

5.7.4.2 Progettazione del sincronismo di clock in PROFINET IO

Introduzione
Qui di seguito è descritta la progettazione del sincronismo di clock di un modulo sulla base
del sistema di periferia decentrata ET 200MP come IO Device. Il procedimento tuttavia è
valido anche per altri sistemi di periferia decentrata (ad es. ET 200S o ET 200SP).
L'IO Controller è una CPU S7-1500.

Presupposti
● La vista di rete in STEP 7 è aperta.
● È stata collocata una CPU S7-1500 (ad es. CPU 1516-3 PN/DP).
● Un modulo di interfaccia IM 155-5 PN HF (ET 200MP) è collocato e collegato in rete con
la CPU tramite PROFINET IO.
● Esistono tutti i presupposti per una configurazione IRT, ovvero:
– Le porte delle interfacce PROFINET collegate in rete della CPU e del modulo di
interfaccia sono interconnesse (progettazione della topologia).
– La classe RT dell’interfaccia PROFINET del modulo di interfaccia è impostata su "IRT"
(campo "Opzioni avanzate > Impostazioni Realtime > Sincronizzazione").
– I ruoli “Master Sync” e “Slave Sync” sono assegnati per le interfacce PROFINET della
CPU e del modulo di interfaccia (nelle proprietà di un’interfaccia PROFINET: campo
“Opzioni avanzate > Ridondanza del supporto di trasmissione > Impostazioni
dominio”).

Procedimento
Per creare un collegamento tra periferia e programma utente in sincronismo di clock
procedere nel modo seguente:
1. Selezionare l'IM 155-5 PN HF nella vista di rete di STEP 7. Commutare nella vista
dispositivi.
2. Inserire un modulo di periferia utilizzabile in sincronismo di clock (ad es. DI 16 x
24VDC HF).

PROFINET con STEP 7 V15


220 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

3. Nella finestra di ispezione del modulo di periferia selezionato spostarsi su "Indirizzi di


I/O".

Figura 5-68 Progettazione del sincronismo di clock in PROFINET IO

4. Nell'area degli indirizzi I/O definire le impostazioni seguenti:


– Attivare l'opzione "Funzionamento in sincronismo di clock".
– Selezionare un'immagine di processo parziale, ad es. la numero 1.
– Fare clic sulla casella di riepilogo “Blocco organizzativo”. Fare clic sulla casella di
riepilogo “Inserisci” o selezionare un OB esistente. Si apre una finestra di dialogo per
la selezione dei blocchi organizzativi.
– Selezionare l'OB “Synchronous Cycle”. Confermare la selezione con “OK”.
Se l'assegnazione dei numeri è automatica viene generato e aperto l'OB 61.
Nella finestra di ispezione, nel campo “Sincronizzazione di clock”, è possibile
proseguire direttamente con l'impostazione del ciclo di applicazione e del tempo di
ritardo (Pagina 222) e iniziare la programmazione dell'OB nella parte dell'istruzione.
5. Inserire ulteriori IO Device secondo necessità nella vista di rete. Adeguare la
configurazione e le impostazioni del sincronismo di clock.
6. Per richiamare le informazioni sulle ampiezze di banda calcolate o sull'adeguamento
dell'intervallo di trasmissione selezionare il dominio Sync nella vista di rete e spostarsi
nell'area corrispondente della gestione dominio nella finestra di ispezione.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 221
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

Riferimenti
Esempi di parametrizzazione e impostazioni possibili per il sincronismo di clock per la
periferia decentrata e gli azionamenti in STEP 7 sono riportati in questa FAQ in Internet
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109480489).

5.7.4.3 Impostazione del ciclo di applicazione e del tempo di ritardo

Presupposti
● È stata creata una configurazione in sincronismo di clock in STEP 7.
● È stato creato un OB di allarme in sincronismo di clock Synchronous Cycle (OB 6x).
● L'OB di allarme in sincronismo di clock è aperto.

Impostazione del ciclo di applicazione


Il ciclo dell'applicazione è un multiplo del ciclo di dati T_DC (intervallo di trasmissione).
Impostando il ciclo dell’applicazione si riduce il carico della CPU attraverso l’esecuzione
dell’OB di allarme in sincronismo di clock. Nell’esempio seguente l’OB viene richiamato nella
CPU soltanto dopo ogni 2° ciclo di dati T_DC.
Per impostare il ciclo per l'applicazione in sincronismo di clock procedere come indicato nel
seguito:
1. Aprire la finestra di dialogo “Proprietà” dell’OB di allarme in sincronismo di clock da
visualizzare.
2. Fare clic sul gruppo "Sincronismo di clock" all'interno della navigazione dell'area.
3. Impostare il ciclo dell'applicazione in "Ciclo di applicazione (ms)". Aprire l'elenco a
discesa e selezionare il ciclo di applicazione. L'elenco contiene come possibili valori per il
ciclo di applicazione dei multipli del ciclo di dati T_DC. Nella seguente figura il ciclo di dati
T_DC è di 2 ms.

Figura 5-69 Impostazione del ciclo di applicazione

PROFINET con STEP 7 V15


222 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

Impostazione del tempo di ritardo


Il tempo di ritardo è l’intervallo di tempo tra l’inizio dell’intervallo di trasmissione e l’avvio
dell’OB di allarme in sincronismo di clock. STEP 7 imposta per default il tempo di ritardo
all'inizio dell'intervallo di esecuzione. In questo modo l'aggiornamento in sincronismo di clock
dell'immagine di processo parziale viene effettuato automaticamente nell'intervallo di
esecuzione del ciclo dell'applicazione.
Il tempo di ritardo può essere impostato anche manualmente. Un tempo di ritardo più breve
consente di ottenere un tempo di elaborazione maggiore per il programma utente nell'OB di
allarme in sincronismo di clock. Se si effettua l'impostazione manualmente tener conto del
fatto che le istruzioni "SYNC_PI" e "SYNC_PO" devono essere richiamate entro l'intervallo di
esecuzione del ciclo dell'applicazione.
Per impostare il tempo di ritardo per l'applicazione in sincronismo di clock procedere come
indicato nel seguito:
1. Aprire la finestra di dialogo “Proprietà” dell’OB di allarme in sincronismo di clock da
visualizzare.
2. Fare clic sul gruppo "Sincronismo di clock" all'interno della navigazione dell'area.
3. Disattivare la casella di controllo "Impostazione automatica".
4. Immettere il valore desiderato in "Tempo di ritardo (ms)".

Figura 5-70 Impostazione del tempo di ritardo

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 223
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

5.7.5 Programmazione del sincronismo di clock

5.7.5.1 Basi della programmazione

Programmazione nell’OB di allarme in sincronismo di clock


La parte del programma in sincronismo di clock viene programmata esclusivamente nell’OB
di allarme in sincronismo di clock Synchronous Cycle (OB 6x).
Poiché vengono elaborati gli allarmi in sincronismo di clock con priorità elevata, nell'OB di
allarme in sincronismo di clock dovrebbero venire elaborate solo le parti di programma a
criticità temporale. L’OB di allarme in sincronismo di clock viene richiamato con il tempo di
ritardo progettato.

Accesso alla periferia con sincronismo di clock mediante richiamo di istruzioni


La periferia con sincronismo di clock è accessibile da un'immagine di processo parziale,
perciò gli indirizzi dei moduli in sincronismo di clock devono trovarsi in un'immagine di
processo parziale.
Gli accessi alla periferia con sincronismo di clock si programmano con le istruzioni SYNC_PI
e SYNC_PO nell'OB di allarme in sincronismo di clock Synchronous Cycle (OB 6x).
La periferia con sincronismo di clock si aggiorna richiamando le istruzioni "SYNC_PI" e
"SYNC_PO" e quindi nella relativa immagine di processo parziale.

Nota
Suggerimento: Per evitare che vengano restituiti all’OB 6x dei dati incoerenti, rinunciare
all'utilizzo delle istruzioni "DPRD_DAT" e "DPWR_DAT" (accesso ai dati diretto) nell'OB di
allarme in sincronismo di clock.

Le istruzioni "SYNC_PI" e "SYNC_PO" aggiornano l'immagine di processo parziale solo


nell'intervallo di esecuzione consentito, il quale si estende dalla fine dello scambio di dati
ciclico fino al momento che precede la fine di T_DC, in cui le uscite possono ancora essere
copiate per tempo. Lo scambio di dati deve iniziare in questo intervallo di tempo. Se
l'intervallo di esecuzione viene violato con l'elaborazione delle istruzioni "SYNC_PI" e
SYNC_PO", queste ultime visualizzano un messaggio di errore.

Modelli di elaborazione del programma


A seconda dell'ordine in cui le istruzioni "SYNC_PI" e "SYNC_PO" vengono richiamate
nell'OB 6x esistono due modelli di base per l'elaborazione del programma:
● Modello IPO (Input – Process – Output; lettura degli ingressi, elaborazione, scrittura delle
uscite)
● Modello OIP (Output – Input – Process; scrittura delle uscite, lettura degli ingressi,
elaborazione)

PROFINET con STEP 7 V15


224 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

5.7.5.2 Elaborazione del programma secondo il modello IPO


Se il tempo di esecuzione dell’OB di allarme in sincronismo di clock è molto più breve di un
ciclo di dati T_DC, utilizzare il modello IPO. Con il modello IPO il ciclo di dati non viene
sottocampionato, ovvero il ciclo dell’applicazione dell’OB di allarme in sincronismo di clock è
uguale al ciclo di dati T_DC.
Il modello IPO consente i tempi di reazione più brevi.

Programmazione secondo il modello IPO nell’OB di allarme in sincronismo di clock


Nella programmazione secondo il modello IPO:
1. Richiamare l’istruzione SYNC_PI all’inizio dell’OB di allarme in sincronismo di clock.
2. Richiamare quindi il programma utente.
3. Richiamare l’istruzione SYNC_PO alla fine dell’OB di allarme in sincronismo di clock.

Tabella 5- 3 Programmazione secondo il modello IPO

Passo Operazione Spiegazione


1 Lettura ingressi (I) L’istruzione SYNC_PI legge gli ingressi dell’immagine di processo
parziale e li fornisce all’OB di allarme in sincronismo di clock.
2 Elaborazione (P) Configurazione del programma utente dell’OB di allarme in sincroni-
smo di clock.
3 Scrittura uscite L’istruzione SYNC_PO emette i dati modificati dal programma utente
(O) attraverso l’immagine di processo parziale.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 225
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

Andamento del segnale nel modello IPO


La figura seguente mostra l’andamento del segnale nel modello IPO, dall'acquisizione
all'elaborazione nella CPU fino all'emissione dei valori di processo:

① Elaborazione dell’OB di allarme in sincronismo di clock


② Istruzione “SYNC_PI”
③ Istruzione “SYNC_PO”
④ Lettura in sincronismo di clock dei valori di processo nel modulo di periferia al momento TI
⑤ Emissione in sincronismo di clock dei valori di processo nel modulo di periferia al momento TO

Figura 5-71 Andamento del segnale nel modello IPO

Nel momento TI i valori di processo vengono letti in sincronismo di clock nella periferia.
L’elaborazione dei dati nel modello IPO si conclude all’interno di un ciclo di dati T_DC. I dati
di uscita sono sempre disponibili nella periferia nel successivo ciclo di dati T_DC al momento
TO.
Con il modello IPO risulta un tempo di elaborazione dal "morsetto di ingresso" al "morsetto di
uscita" costante pari a TI + T_DC + TO.
Come tempo di reazione del processo è possibile garantire TI + 2×T_DC + TO.

5.7.5.3 Elaborazione del programma secondo il modello OIP


Il modello OIP si utilizza con tempi di elaborazione dell’OB di allarme in sincronismo di clock
di diverse lunghezze, se il ciclo dell’applicazione è maggiore del ciclo di dati T_DC.
Con il modello OIP lo scambio di dati con il processo si svolge sempre in modo
deterministico, ovvero in un preciso momento.

Programmazione secondo il modello OIP nell’OB di allarme in sincronismo di clock


Nella programmazione secondo il modello OIP:
1. Richiamare l’istruzione SYNC_PO all’inizio dell’OB di allarme in sincronismo di clock.
2. Subito dopo richiamare l'istruzione SYNC_PI.
3. Richiamare quindi il programma utente.

PROFINET con STEP 7 V15


226 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.7 Sincronismo di clock

Tabella 5- 4 Programmazione secondo il modello OIP

Passo Operazione Spiegazione


1 Scrittura uscite L’istruzione SYNC_PO, tramite le uscite dell’immagine di processo
(O) parziale, emette i dati che sono modificati nel ciclo precedente dal
programma utente.
2 Lettura ingressi (I) L’istruzione SYNC_PI legge gli ingressi dell’immagine di processo
parziale del ciclo attuale e li fornisce all’OB di allarme in sincronismo
di clock.
3 Elaborazione (P) Configurazione del programma utente dell’OB di allarme in sincroni-
smo di clock.

Andamento del segnale nel modello OIP


La figura seguente mostra l’andamento del segnale nel modello OIP, dall'acquisizione
all'elaborazione nella CPU fino all’emissione dei valori di processo. Il ciclo dell’applicazione
in questo esempio è il doppio del ciclo di dati T_DC.

① Elaborazione dell’OB di allarme in sincronismo di clock


② Istruzione “SYNC_PI”
③ Istruzione “SYNC_PO”
④ Lettura in sincronismo di clock dei valori di processo nel modulo di periferia al momento TI
⑤ Emissione in sincronismo di clock dei valori di processo nel modulo di periferia al momento TO
Figura 5-72 Andamento del segnale nel modello OIP

Nel momento TI i valori di processo vengono letti in sincronismo di clock nella periferia. Nel
modello OIP i dati vengono elaborati in due cicli di applicazione. I dati di uscita sono sempre
disponibili nella periferia nel successivo ciclo di applicazione nel momento T_DC + TO.
Con il modello OIP risulta un tempo di elaborazione dal "morsetto di ingresso" al "morsetto di
uscita" costante pari a TI + ciclo di applicazione + T_DC + TO.
Come tempo di reazione del processo è possibile garantire TI + 2 x ciclo di applicazione +
T_DC + TO.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 227
Funzioni
5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

Definizione
Gli IO Device che non sono dotati di uno slot per un supporto di memoria estraibile (ad es.
ET 200SP, ET 200MP) o che supportano la funzionalità PROFINET sostituzione dispositivi
senza supporto di memoria estraibile/PG possono essere sostituiti senza che sia inserito un
supporto di memoria con il nome del dispositivo memorizzato e senza che il nome del
dispositivo debba essere assegnato con il PG. All'IO Device sostituito il nome di dispositivo
non viene più assegnato dal supporto di memoria estraibile o dal PG bensì dall'IO Controller.
Per l'assegnazione del nome al dispositivo, l'IO Controller impiega la topologia progettata e
le correlazioni con i nodi vicini rilevate dagli IO Device.

Figura 5-73 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

Nota
Quando si sostituisce un dispositivo assicurarsi che i cavi PROFINET siano nuovamente
inseriti nelle porte corrette come progettato in STEP 7.
In caso contrario l'impianto non si avvia.

Vantaggi
La funzionalità PROFINET "Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria
estraibile/PG" offre i vantaggi seguenti:
● Dopo la sostituzione, l'IO Device riceve il nome automaticamente dall'IO Controller. Non è
più necessario assegnare il nome del dispositivo con il PG o con un supporto di memoria
estraibile.
● Non è necessario un supporto di memoria estraibile per l'IO Device sostituito.
● Assegnazione dei nomi ai dispositivi semplificata per le macchine in serie che hanno la
stessa configurazione e la stessa topologia prefissata. Non è più necessario assegnare i
nomi ai dispositivi manualmente tramite supporto di memoria estraibile/PG.

PROFINET con STEP 7 V15


228 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

Quali dispositivi supportano la sostituzione senza supporto di memoria estraibile?


Una panoramica dei dispositivi che supportano la funzione "Sostituzione dispositivi senza
supporto di memoria estraibile" si trova in questa FAQ
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/36752540).

5.8.1 Funzione di sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile/PG

Correlazione con i nodi vicini


La correlazione con i nodi vicini indica la relazione fisica tra due porte di dispositivi
PROFINET adiacenti. Un dispositivo PROFINET collegato attraverso una delle sue porte su
un percorso Ethernet fisico con una determinata porta del secondo dispositivo PROFINET
ha con quest'ultimo (nodo adiacente) una correlazione diretta.
I dispositivi PROFINET possono essere sia dei terminali, come ad es. IO Controller e IO
Device con una porta, sia componenti di rete come ad es. switch, IO Controller e IO Device
con diverse porte.

Guasto e sostituzione di un IO Device


L'esempio seguente descrive la sostituzione di un dispositivo senza supporto di memoria
estraibile in caso di guasto di un IO Device.

Figura 5-74 Esempio di configurazione della sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

Per la sostituzione del dispositivo l'IO Controller dispone delle informazioni seguenti:

Dispositivo PROFINET Alias dei dispositivi


Controllore "port-001.Switch"
Switch "port-002.Controllore", "port-001.Pressa", "port-001.Pompa"
Pressa "port-002.Switch", "port-001.Macina"
Macina "port-002.Pressa"
Pompa "port-004.Switch"

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 229
Funzioni
5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

In questo esempio si guasta l'IO Device con il nome di dispositivo "Macina":

Presupposti
Il dispositivo PROFINET sostituito non ha un nome.

Principio di assegnazione dei nomi


Viene considerato il guasto dell'IO Device "Macina".
1. L'IO Controller interroga il nome del dispositivo dell'IO Device sostituito.
2. L'IO Controller riconosce che l'IO Device con l'alias "port-002.Pressa" non ha un nome di
dispositivo.
3. Attraverso l'alias "port-002.Pressa" dell'IO Device guasto l'IO Controller assegna all'IO
Device sostituito il nome di dispositivo "Macina".

Nota
Se si inserisce un dispositivo con la funzionalità PROFINET sostituzione dei dispositivi
senza supporto di memoria estraibile/PG in un punto diverso da quello definito nella
progettazione, al dispositivo viene assegnato un altro nome.
Prima di riutilizzare un dispositivo inserito nel punto sbagliato resettarlo allo stato di
fornitura.

PROFINET con STEP 7 V15


230 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

5.8.2 Sostituzione di un IO Device senza supporto di memoria estraibile

Introduzione
In un sistema di automazione può essere necessario sostituire gli IO Device. Solitamente
agli IO Device viene assegnato un nome dispositivo inserendo un supporto di memoria
estraibile oppure tramite il PG. La CPU identifica l'IO Device da questo nome.
Con determinati presupposti un IO Device può essere sostituito senza inserire un supporto
di memoria estraibile (ad es. memory card) o senza PG.

Presupposti
● La topologia del sistema PROFINET IO con i rispettivi IO Device deve essere già stata
progettata.
Con la progettazione della topologia vengono comunicate al sistema PROFINET IO e
all'IO Controller le correlazioni con i nodi vicini di tutti i dispositivi PROFINET presenti nel
sistema PROFINET IO. Dalle correlazioni con i nodi vicini predefinite dalla topologia
prefissata e da quelle determinate in base ai dispositivi PROFINET reali, l'IO Controller è
in grado di identificare l'IO Device sostituito anche senza nome, di assegnargli il nome
progettato e l'indirizzo IP e quindi di reinserirlo nel traffico dei dati utili.
● Gli IO Device interessati del sistema di automazione devono supportare la sostituzione
dispositivi senza supporto di memoria estraibile.
Se alcuni IO Device del sistema di automazione non supportano la sostituzione dei
dispositivi senza supporto di memoria estraibile, per l'IO Device in questione viene
visualizzato un relativo messaggio.

Nota
Come dispositivi sostitutivi utilizzare soltanto degli IO Device nuovi oppure impostare
prima degli IO Device già parametrizzati nello stato di fornitura.

Attivazione/disattivazione della sostituzione dispositivi senza supporto di memoria


La funzione sostituzione dispositivi senza supporto di memoria è attivata per default nell'IO
Controller.
Per disattivare la funzione di sostituzione dispositivi senza supporto di memoria, procedere
nel modo seguente:
1. Nella vista dispositivi o nella vista di rete di STEP 7 selezionare l'interfaccia PROFINET
dell'IO Controller relativo.
2. Nelle proprietà dell'interfaccia in "Impostazioni avanzate > Opzioni dell'interfaccia"
disattivare la casella di scelta "Supporta la funzione Sostituzione dispositivi senza
supporto di memoria estraibile".
Per utilizzare nuovamente la funzione di sostituzione dei dispositivi senza supporto di
memoria, attivare la casella di scelta "Supporta la funzione Sostituzione dispositivi senza
supporto di memoria estraibile".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 231
Funzioni
5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

5.8.3 Consenti sovrascrittura del nome del dispositivo PROFINET


Con l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome del dispositivo PROFINET di tutti gli IO
Device assegnati" è possibile sovrascrivere i nomi di dispositivo PROFINET degli IO Device
all'avvio della CPU. Questa opzione riduce ad es. i tempi di sostituzione di un dispositivo
durante la messa in servizio automatica.

Presupposti
● L'IO Controller supporta l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome dispositivo di tutti gli
IO Device assegnati", ad es. la CPU 1215C DC/DC/DC dalla versione firmware V4.0

Effetti dell'opzione "Consenti sovrascrittura dei nomi dispositivi PROFINET di tutti gli IO Device
assegnati"
Quando è attivata l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome dispositivo PROFINET di tutti
gli IO Device assegnati", l'IO Controller (CPU) può sovrascrivere i nomi dei dispositivi
PROFINET degli IO Device nel sistema IO.
I sistemi IO utilizzabili più volte possono essere impiegati solo se l'opzione è attivata. Prima
di procedere alla sovrascrittura, l'IO Controller verifica la rispondenza del tipo dell'IO Device
con il tipo progettato.
Se non è stata attivata l'opzione corrispondente, l'IO Controller non potrà sovrascrivere i
nomi dispositivo degli IO Device. In questo caso sarà necessario, ad es. dopo una modifica
di un nome dispositivo PROFINET nella progettazione o in caso di una sostituzione del
dispositivo, assegnare manualmente il nome dispositivo PROFINET nell'IO Device oppure
cancellare il nome dispositivo dell'IO Device prima della messa in servizio automatica.

Comportamento durante la messa in servizio


Attivare l'opzione "Consenti sovrascrittura dei nomi dispositivi PROFINET di tutti gli IO
Device assegnati" solo se:
● Tutti gli IO Device sono presenti.
● Tutti gli IO Device sono cablati correttamente in base alla topologia configurata.
● Nessun IO Device è stato bypassato.
Se alcuni IO Device progettati non sono presenti o sono stati bypassati (messa in servizio
parziale) l'opzione non deve essere utilizzata.

CAUTELA
Errore durante la messa in servizio parziale
Se si assegnano nomi di dispositivi errati durante una messa in servizio parziale o un
cablaggio errato, dopo aver corretto il cablaggio si devono eliminare i nomi manualmente
per garantire che un'assegnazione corretta.

PROFINET con STEP 7 V15


232 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

Comportamento durante il funzionamento


Dopo la messa in servizio si possono scambiare o bypassare gli IO Device, sempre che non
abbiano un nome di dispositivo PROFINET già utilizzato per un altro IO Device del progetto.
In caso contrario si potrebbero assegnare nomi di dispositivo PROFINET errati ai dispositivi
che si trovano vicino agli IO Device o anche a distanza.

AVVERTENZA
Nome del dispositivo PROFINET errato
Se è attivata l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome del dispositivo PROFINET di tutti
gli IO Device assegnati", i dispositivi collegati in modo errato possono ricevere dalla
progettazione un nome di dispositivo PROFINET errato.
A seconda della periferia collegata il funzionamento errato può causare la morte, gravi
lesioni o danni materiali.
Per evitare rischi, durante la sostituzione di un dispositivo verificare in ogni caso se il nuovo
dispositivo collegato è adeguato e se il collegamento porta corrisponde alla topologia di
riferimento progettata.

Tipica fonte di pericolo


Quando si sostituisce un IO Device ("caso standard") è ampiamente garantito che il
dispositivo sostituito venga collegato in funzione del collegamento porta progettato.
Nella figura seguente è illustrato il caso in cui i collegamenti di due rami PROFINET con la
stessa struttura vengono scambiati su due porte switch. Poiché l'IO Controller assegna i
nomi dispositivo in base alla topologia di riferimento, il collegamento errato dei dispositivi
influenza notevolmente l'assegnazione.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 233
Funzioni
5.8 Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile

In questo caso, comandando diversi attuatori i pericoli possono derivare dall'impianto.

① Switch con rami PROFINET collegati


② Il dispositivo A, nome dispositivo “IOD-1”: comanda il motore 1
③ Il dispositivo B, nome dispositivo “IOD-10”: comanda il motore 10
④ Il dispositivo A comanda il motore 10
⑤ Il dispositivo B comanda il motore 1

Procedimento
Per modificare l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome dispositivo PROFINET di tutti gli
IO Device assegnati" procedere nel seguente modo:
1. Nella vista di rete o nella vista dispositivi selezionare l'interfaccia PROFINET della CPU
per la quale si intende modificare l'opzione.
2. Selezionare l'area "Opzioni avanzate", sezione "Opzioni dell'interfaccia".
3. Modificare l'opzione.

PROFINET con STEP 7 V15


234 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

5.9 Progetto per macchine di serie

Introduzione
I progetti per macchine di serie sono progetti STEP 7 che utilizzano una serie di funzioni
innovative per una facile progettazione e messa in servizio di soluzioni di automazione
flessibili per macchine di serie o macchine con struttura modulare.
Una configurazione hardware composta da un IO Controller e da un numero qualsiasi di IO
Device collegati rappresenta un "master del sistema PROFINET IO". Questo master è
progettato con una configurazione massima basata su un modello dalla quale è possibile
derivare diverse opzioni per le varie macchine di serie con, ad es., varianti costruttive del
sistema IO differenti.

Flessibilità su tutti i livelli


I progetti per macchine di serie presentano le seguenti caratteristiche principali:
● Da un unico progetto con configurazione massima progettata è possibile caricare diverse
versioni di una macchina di serie (opzioni del sistema IO). Il progetto per macchine di
serie riguarda tutte le versioni (opzioni) del sistema IO.
● Un'opzione del sistema IO può essere facilmente collegata sul posto ad una rete
esistente.
La flessibilità è garantita in diversi modi:
● Con un'adeguata progettazione si possono adattare i parametri dell'indirizzo IP dell'IO
Controller sul posto, utilizzando pochi strumenti. In questo modo è possibile integrare con
poche operazioni una macchina di serie in diversi impianti o collegarla più volte ad una
rete.
I sistemi IO che presentano questa proprietà vengono definiti sistemi IO utilizzabili più
volte.
● Con una progettazione e programmazione opportuna è possibile utilizzare sul posto
opzioni del sistema IO con diverse configurazioni che si distinguono per gli IO Device
impiegati o la rispettiva disposizione.
Poiché la configurazione concreta del sistema IO viene comandata dal programma
utente, si parla di controllo di configurazione per sistemi IO.
● A prescindere dalle funzioni precedentemente descritte, con un'opportuna progettazione
e programmazione è possibile utilizzare in un unico progetto diverse opzioni della
stazione da dispositivi centrali o da dispositivi di periferia decentrata. I dispositivi possono
distinguersi per la scelta e la disposizione dei moduli.
Poiché la configurazione concreta della stazione viene comandata dal programma utente
si parla anche di controllo di configurazione a livello del device.

Esempi applicativi
Per saperne di più su esempi applicativi relativi al controllo della configurazione a livello del
device, sul controllo di configurazione per sistemi IO e su sistemi IO utilizzabili più volte,
consultare il sito Internet (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/29430270).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 235
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni sui sistemi IO utilizzabili più volte consultare il capitolo Sistemi IO
utilizzabili più volte (Pagina 236).
Per ulteriori informazioni sul controllo di configurazione per i sistemi IO consultare il capitolo
Controllo di configurazione per i sistemi IO (Pagina 245).
Per ulteriori informazioni sul controllo di configurazione consultare il manuale di sistema
S7-1500, ET 200MP (http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59191792).

5.9.1 Sistemi IO utilizzabili più volte

5.9.1.1 Informazioni utili sui sistemi IO utilizzabili più volte

Soluzioni di automazione riutilizzabili


Una soluzione di automazione utilizzabile in modo flessibile, come ad es. nel caso delle
macchine di serie, può essere impiegata nei seguenti casi:
● La macchina (e quindi il sistema PROFINET IO) viene utilizzata più volte presso i clienti.
● La macchina viene utilizzata in diversi impianti presso vari clienti.
In questo caso la soluzione di automazione deve soddisfare i seguenti presupposti:
● Una configurazione/un programma può essere caricata/o in diverse macchine dello
stesso tipo senza dover apportare modifiche.
● Per collegare la macchina all'infrastruttura di rete preesistente è necessario apportare
adeguamenti minimi sul posto.

PROFINET con STEP 7 V15


236 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

La figura seguente mostra come si carica una soluzione di automazione con sistema IO
utilizzabile più volte in diversi sistemi di automazione e come si adatta sul posto un sistema
di automazione all'infrastruttura di rete esistente.

① Caricare la configurazione con sistema IO utilizzabile più volte


② Impostare sul posto l'indirizzo IP e il nome di dispositivo per l'IO Controller
Figura 5-75 Principio del sistema IO utilizzabile più volte

Principi
I componenti di automazione per una macchina comprendono un sistema PROFINET IO
costituito da un IO Controller (interfaccia PROFINET di una CPU) e dai rispettivi IO Device.
Impostando "Sistema IO utilizzabile più volte" nel sistema IO si trasforma il progetto STEP 7
in un "Progetto per macchine di serie".
L'impostazione "Sistema IO utilizzabile più volte" fa sì che STEP 7 esegua particolari
impostazioni e verifiche della configurazione. Tali impostazioni garantiscono che il sistema
IO sia un sistema chiuso e non dipenda da componenti esterni.

Presupposti
● STEP 7 V13 o superiore
● L'IO Controller supporta la funzione "Sistema IO utilizzabile più volte", ad es. una CPU
1512SP-1 PN dalla versione firmware V1.6.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 237
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Regole
Le seguenti regole valgono per un sistema IO utilizzabile più volte:
● Nessun IO Device deve essere configurato come Shared Device.
● Le porte dei dispositivi devono essere collegate.
I dispositivi per i quali non è stato progettato il collegamento porta, come ad es. il modulo
di interfaccia IM 154-6 IWLAN (ET 200pro PN), non sono utilizzabili con STEP 7 V13
come IO Device in un sistema IO utilizzabile più volte.
● Se un IO Device in un sistema IO utilizzabile più volte è un I-Device (CPU come IO
Device "intelligente"):
– Se l'I-Device ha un sistema IO subordinato, non deve essere collegato alla stessa
interfaccia PROFINET dell'IO Controller sovraordinato.
Nota: se l'I-Device è stato progettato con un file GSD PROFINET, STEP 7 non può
verificare che questa regola sia stata rispettata. In questo caso la verifica spetta
all'utente.

① I-Device nel sistema IO utilizzabile più volte. L'interfaccia PROFINET viene utilizzata come IO Device. Non è colle-
gato nessun altro sistema IO.
② Un sistema IO subordinato nell'I-Device è collegato a un'altra interfaccia PROFINET.
Figura 5-76 Esempio di configurazione di un sistema IO con I-Device utilizzabile più volte

– L'interfaccia PROFINET dell'I-Device deve essere impostata su "Parametrizzazione


dell'interfaccia PN tramite l'IO Controller sovraordinato".
● Se è stato configurato MRP (Media Redundancy Protocol):
– Gli IO Device del sistema IO utilizzabile più volte devono far parte dello stesso
dominio MRP.
● Se è stato configurato IRT (Isochronous Real Time):
– Tutti gli IO Device del sistema IO utilizzabile più volte devono appartenere allo stesso
dominio Sync.
– Il dominio Sync non può contenere altri IO Device.
● Con STEP 7 V13 gli IE/PB Link non possono essere utilizzati come IO Device nel sistema
IO utilizzabile più volte.

PROFINET con STEP 7 V15


238 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Progettazione
L'impostazione che definisce se una configurazione è utilizzabile più volte può essere
attivata nelle proprietà del sistema IO.
Gli altri parametri dei dispositivi progettati vengono quindi impostati automaticamente da
STEP 7 e verificati durante la compilazione.

Condizioni generali
Per evitare che il progetto relativo a una macchina di serie presenti dipendenze da altri
dispositivi esterni alla macchina attenersi a quanto segue:
● Un progetto per macchine di serie è composto da un IO Controller e dai rispettivi IO
Device. Nel progetto per macchine di serie configurare quindi solo una CPU come IO
Controller e i rispettivi IO Device.
● Non utilizzare collegamenti bilaterali per la comunicazione, ma solo collegamenti
unilaterali o non specificati.
Spiegazione: per progettare la comunicazione in un progetto STEP 7 è anche possibile
impostare i parametri dell'indirizzo IP nel progetto. Tuttavia quest'operazione non è
possibile per sistemi IO utilizzabili più volte perché i parametri dell'indirizzo IP vengono
assegnati dall'IO Controller e dai rispettivi IO Device solo sul posto. Al momento della
progettazione quindi i parametri dell'indirizzo IP non sono noti.
Se si desidera progettare comunque la comunicazione con dispositivi su PROFINET, ad
es. con un coordinatore centrale, è possibile utilizzare solo meccanismi di comunicazione
di questo tipo i quali consentono un'assegnazione dinamica dei parametri dell'indirizzo IP
nel programma utente.
Esempio: Open User Communication
Se il dispositivo è progettato ad es. come punto finale attivo (iniziatore del collegamento),
i parametri dell'indirizzo IP possono essere mantenuti ad es. in un blocco dati. Solo al
momento della messa in servizio si assegnano al blocco dati i parametri dell'indirizzo IP
attualmente validi. Il sistema non supporta questo tipo dinamico di parametrizzazione
dell'indirizzo IP, vale a dire che se si modifica la configurazione del sistema, i parametri
dell'indirizzo IP non vengono adattati automaticamente.
L'utilizzo delle istruzioni per l'Open User Communication è descritto nella Guida in linea a
STEP 7 ricercando questa parola chiave.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 239
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

5.9.1.2 Configurazione dei sistemi IO utilizzabili più volte

Presupposti
● STEP 7 V13 o superiore
● L'IO Controller supporta la funzione "Sistema IO utilizzabile più volte", ad es. una CPU
1512SP-1 PN dalla versione firmware V1.6.

Procedimento
Nel seguito viene descritta la configurazione di una macchina di serie sull'esempio di una
CPU S7-1500-CPU.
Per creare un nuovo progetto per macchine di serie procedere come segue:
1. Creare un progetto.
2. Configurare una CPU come IO Controller, ad es. una CPU 1518-4 PN/DP dalla versione
firmware V1.5
3. Configurare gli IO Device necessari e assegnarli all'IO Controller.
4. Progettare il collegamento tra le porte dei dispositivi.
5. Selezionare il sistema IO in modo da poterne modificare le proprietà nella finestra di
ispezione.
6. Attivare la casella di scelta "Sistema IO utilizzabile più volte" nell'area "Generale" della
finestra di ispezione.

Figura 5-77 Attivazione di "Sistema IO utilizzabile più volte"

Risultato: STEP 7 effettua le seguenti impostazioni:


● Il nome dispositivo dell'IO Controller (CPU) nel progetto per le macchine di serie è
impostato su "Consenti adeguamento nome dispositivo PROFINET direttamente nel
dispositivo". Inizialmente l'IO Controller (CPU) non ha un nome di dispositivo PROFINET.
● Il protocollo IP dell'IO Controller (CPU) è impostato su "Consenti la modifica dell'indirizzo
IP direttamente nel dispositivo". Inizialmente la CPU non ha un indirizzo IP.
● L'opzione "Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria estraibile" viene attivata
automaticamente. Questa opzione fa sì che sia possibile la messa in servizio automatica.
L'operatore che effettua la messa in servizio non deve più assegnare sul posto i nomi
dispositivo negli IO Device. Durante l'avviamento l'IO Controller assegna agli IO Device il
nome dispositivo e l'indirizzo IP in base alla topologia di riferimento e ad altre
impostazioni.

PROFINET con STEP 7 V15


240 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

● Il nome dispositivo degli IO Device è impostato su "Genera nome del dispositivo


PROFINET automaticamente" (in base al nome dell'IO Device progettato).
● Il protocollo IP dell'IO Device è impostato su "Consenti la modifica dell'indirizzo IP tramite
l'IO Controller". Inizialmente gli IO Device non hanno un indirizzo IP. Se un IO Device non
è un sistema di periferia decentrata tipico (ad es. un sistema ET 200), ma un dispositivo
diverso, ad es. un HMI, modificare l'opzione su "Consenti la modifica dell'indirizzo IP
direttamente nel dispositivo", vedere più avanti.
● Il numero di dispositivo per gli IO Device viene assegnato automaticamente e viene
utilizzato sul posto per rendere univoco l'indirizzo IP.
Affinché l'IO Controller possa successivamente adeguare il nome dispositivo presso il
gestore, deve essere attivata l'opzione "Consenti sovrascrittura del nome del dispositivo
PROFINET" (Parametri CPU, Proprietà dell'interfaccia PROFINET, area Indirizzi Ethernet).
Per default questa opzione è disattivata.
La seguente figura illustra le impostazioni dell'indirizzo IP e del nome del dispositivo
PROFINET descritte più sopra.

① Dopo il caricamento della configurazione dal progetto per le macchine di serie, l'IO Controller
non dispone di nome dispositivo e di indirizzo IP.
② Dopo il caricamento gli IO Device dispongono del nome e del numero di dispositivo, ma non
dell'indirizzo IP.

Figura 5-78 Impostazioni dell'indirizzo IP e del nome del dispositivo PROFINET

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 241
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Come si imposta l'indirizzo IP di un IO Device sul posto


Nel seguito vengono illustrate le opzioni "Consenti la modifica dell'indirizzo IP tramite l'IO
Controller" e "Consenti la modifica dell'indirizzo IP direttamente nel dispositivo" progettabili
generalmente in un sistema IO utilizzabile più volte.
Se nel sistema IO è stata impostata l'opzione "Sistema IO utilizzabile più volte", STEP 7
seleziona automaticamente l'opzione "Consenti la modifica dell'indirizzo IP tramite l'IO
Controller" negli IO Device.
In questo caso è l'IO Controller ad assegnare all'IO Device l'indirizzo IP in base all'indirizzo
IP che gli è stato attribuito sul posto (vedere il prossimo capitolo). Questa opzione è utile se
l'IO Device è un'apparecchiatura da campo, ad es. un ET 200MP, un ET 200SP, un
ET 200AL o un altro sistema di periferia decentrata.
Se l'IO Device non è una "normale" apparecchiatura da campo ma, ad es., un dispositivo
HMI con un sistema operativo Windows, l'opzione "Consenti la modifica dell'indirizzo IP
tramite l'IO Controller" non funziona. In questo caso selezionare l'opzione "Consenti la
modifica dell'indirizzo IP direttamente nel dispositivo". L'indirizzo IP deve essere quindi
assegnato al dispositivo sul posto, accertandosi che sia compatibile con gli indirizzi IP degli
altri IO Device e dell'IO Controller.

5.9.1.3 Modifica in loco dei sistemi IO utilizzabili più volte


Bastano poche operazioni per adeguare la macchina che è stata caricata con il progetto per
le macchine di serie.
Si devono adeguare sul posto solo il nome dispositivo e l'indirizzo IP dell'IO Controller. I
nomi dispositivo e gli indirizzi IP degli IO Device risultano da questi adeguamenti. Questo
esempio spiega quali sono gli effetti delle impostazioni effettuate sul posto su due moduli
macchina reali.
Le impostazioni sul posto possono essere effettuate ad es. con il display della CPU e i tool
per la messa in servizio quali Primary Setup Tool (PST) o PRONETA. Pur essendo possibili
anche su un dispositivo di programmazione con STEP 7, queste impostazioni non richiedono
necessariamente la disponibilità di quest'ultimo.

Presupposti
● Nella macchina è stato caricato un progetto per macchine di serie (vedere Configurazione
dei sistemi IO utilizzabili più volte (Pagina 240)).
● Il display è pronto oppure il tool per l'assegnazione dell'indirizzo IP e del nome dispositivo
è disponibile (ad es. PST Tool, STEP 7).
● Le porte dell'IO Controller e degli IO Device sono interconnesse come previsto dalla
progettazione.

PROFINET con STEP 7 V15


242 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Procedimento
Tener conto delle condizioni generali e delle istruzioni per la messa in servizio delle S7-
1500. Per ulteriori informazioni sulla messa in servizio di una CPU S7-1500 consultare il
manuale di sistema S7-1500, ET 200MP
(http://support.automation.siemens.com/WW/view/it/59191792).
Per adeguare sul posto una macchina di serie procedere nel seguente modo:
1. Collegare la macchina alla rete.
2. Collegare alla CPU il dispositivo per l'assegnazione dell'indirizzo IP e del nome
dispositivo, ad es. un PG/PC con il rispettivo software.
3. Assegnare l'indirizzo IP e il nome dispositivo all'IO Controller.
4. Avviare la CPU.
L'IO Controller assegnerà agli IO Device il nome dispositivo PROFINET adeguato e un
indirizzo IP univoco.
Per l'assegnazione è necessario rispettare le seguenti regole:
● I nomi dispositivo degli IO Device risultano dalla concatenazione dei seguenti
componenti, separati da un punto:
<Nome dell'IO Device configurato nel progetto per le macchine di serie>.<Nome del
rispettivo IO Controller impostato nel dispositivo>
● Gli indirizzi IP degli IO Device vengono definiti in base all'indirizzo IP progettato sul posto
per l'IO Controller e in base al numero di dispositivo (somma).

Nota
Accertarsi che non vengano generati indirizzi IP doppi nella sottorete durante
l'assegnazione. In questo caso l'IO Controller non assegna un nuovo indirizzo IP.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 243
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Nella seguente figura sono stati assegnati all'IO Controller della prima macchina il nome
dispositivo "m1" e l'indirizzo IP 192.168.1.10.
Alla seconda macchina sono stati assegnati il nome dispositivo "m2" e l'indirizzo IP
192.168.1.20.
I nomi dispositivo e gli indirizzi IP risultanti sono indicati nella figura.

① Impostazione del nome dispositivo e dell'indirizzo IP nell'IO Controller


② Dopo l'avviamento gli IO Device dispongono di un nome dispositivo aggiornato (<nome dispositivo progetta-
to>.<nome dispositivo dell'IO Controller>) e di un indirizzo IP adeguato (= <indirizzo IP dell'IO Controller> + <nu-
mero dispositivo>)
Figura 5-79 Esempio di assegnazione dell'indirizzo IP e del nome di dispositivo nel caso di un "Sistema IO utilizzabile più
volte"

Vedere anche
Configurazione dei sistemi IO utilizzabili più volte (Pagina 240)

PROFINET con STEP 7 V15


244 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

5.9.2 Controllo di configurazione per i sistemi IO

5.9.2.1 Informazioni utili sul controllo di configurazione per i sistemi IO


Con il controllo di configurazione dei sistemi IO è possibile creare da un progetto di
macchina in serie diverse caratteristiche concrete per una macchina in serie.
È possibile variare in modo flessibile la configurazione di un sistema IO per una determinata
applicazione finché la configurazione reale può derivare dalla configurazione progettata. La
configurazione progettata rappresenta quindi l'insieme principale di tutte le configurazioni
reali che si possono derivare.
La figura seguente mostra un esempio di come da un progetto per macchine di serie risultino
due sistemi IO con un numero diverso di IO Device.

Figura 5-80 Esempio di controllo di configurazione per i sistemi PROFINET IO

I seguenti paragrafi spiegano come progettare e programmare un sistema PROFINET IO in


modo da potere ad es. mettere in servizio una macchina di serie sul posto senza software di
progettazione.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 245
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Criterio
Il principio del controllo di configurazione è già noto a livello del dispositivo e consente un
impiego flessibile delle unità/dei moduli ("Ampliamenti futuri"). Sia per la periferia centrale
che per quella decentrata è possibile derivare diverse configurazioni da un'unica
progettazione.
Con le CPU S7-1500 dalla versione firmware V1.7 questo principio è applicabile anche al
livello dei sistemi IO. Esiste la possibilità di omettere, di aggiungere o di ridisporre in un
ordine diverso le stazioni (IO Device) di un sistema PROFINET IO in un impianto concreto.
Il controllo di configurazione per i dispositivi e il controllo di configurazione per i sistemi IO si
possono combinare tra loro; le funzioni sono indipendenti le une dalle altre.
Dalla configurazione massima di un sistema IO è possibile ricavare e utilizzare varianti
diverse. In un progetto di macchina in serie si può preparare un sistema modulare composto
da IO Device da adeguare in modo flessibile per le più diverse estensioni attraverso il
controllo di configurazione.
Sono disponibili i seguenti tipi di varianti:
● Variazione del numero di IO Device utilizzati
Gli IO Device opzionali per il controllo di configurazione si acquisiscono nella
configurazione attraverso il trasferimento del set di dati contenente la configurazione
desiderata nel programma utente.
● Variazione dell'ordine degli IO Device utilizzati
Il collegamento delle porte degli IO Device viene adeguato alla topologia utilizzata con il
trasferimento del set di dati contenente la topologia desiderata nel programma utente.
La figura seguente mostra come comandare due diverse configurazioni attraverso un IO
Device contrassegnato come opzionale nella vista di rete di STEP 7:
● Configurazione senza IO Device opzionale:
In questo caso è necessario trasferire un set di dati all'interfaccia PROFINET che
contiene l'informazione che nella configurazione non devono essere acquisiti IO Device
opzionali con l'aiuto dell'istruzione "ReconfigIOSystem".
● Configurazione con IO Device opzionale:

PROFINET con STEP 7 V15


246 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

In questo caso è necessario trasferire all'interfaccia PROFINET un set di dati che


acquisisce nella configurazione l'IO Device opzionale con l'aiuto dell'istruzione
"ReconfigIOSystem".

① Stabilito dalla parametrizzazione: l'IO-Device_2 è l'IO Device opzionale


② Configurazione senza IO Device opzionale
③ Configurazione con IO Device opzionale

Figura 5-81 Esempio di configurazione con IO Device opzionale e rispettive opzioni di


comunicazione

Riepilogo: Procedimento di base


La realizzazione di un concetto di macchina in serie si può suddividere nelle seguenti fasi:
1. Fase di engineering: creazione di un progetto di macchina in serie e caricamento in una
macchina o un impianto concreto:
– Progettare completamente tutti gli IO Device (opzioni) necessari in una macchina o un
impianto concreti
– Parametrizzare come opzioni gli IO Device che verranno omessi nella macchina o
nell'impianto concreti
– Preparare il programma utente (vedere Parametrizzazione di una disposizione
flessibile degli IO Device (Pagina 255)) con la possibilità di scegliere sul posto la
configurazione reale per mezzo di interruttori o del dispositivo HMI
2. Fase di messa in servizio: predisposizione della macchina o dell'impianto concreti per il
funzionamento:
– Integrare la macchina o l'impianto nella rete locale (vedere Modifica in loco dei sistemi
IO utilizzabili più volte (Pagina 242))
– Selezionare attraverso la possibilità di selezione progettata la configurazione
attualmente disponibile del sistema IO

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 247
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

5.9.2.2 Parametrizzazione degli IO Device opzionali

Presupposti
● L'IO Controller supporta il controllo di configurazione per i sistemi IO, ad es. CPU
1516-3 PN/DP dalla versione firmware V1.7
● STEP 7 V13 SP1 o superiore
● Le regole (Pagina 261) per la configurazione e il funzionamento di un progetto di
macchina in serie sono state rispettate.

Collegamento porte
Dalla versione V15.1, STEP 7 non richiede più il collegamento porte per gli IO Device
opzionali.
Nei seguenti casi è indispensabile impostare il collegamento porte tra i dispositivi del
sistema IO per i sistemi IO che si vogliono adeguare con il programma utente.
● È stato progettato IRT.
● È stato progettato MRP.
● Si sta utilizzando STEP 7 <= V15.

Procedimento
Per parametrizzare un IO Device come IO Device opzionale procedere come segue:
1. Creare un progetto.
2. Configurare una CPU S7-1500 con versione firmware V1.7 o superiore come IO
Controller
3. Configurare gli IO Device necessari e assegnarli all'IO Controller.
4. Selezionare l'IO Device da contrassegnare come opzionale.
5. Selezionare l'area "Interfaccia PROFINET [X1] > Opzioni avanzate".
6. Attivare l'opzione "IO Device opzionale".

Figura 5-82 Parametrizzazione di un IO Device come IO Device opzionale

7. Ripetere i passi da 4 a 6 per tutti gli IO Device da parametrizzare come opzionali.


8. Caricare la configurazione nella CPU.

PROFINET con STEP 7 V15


248 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Risultato: Dopo aver caricato la configurazione il sistema si comporta come segue:


● La CPU è pronta per il controllo di configurazione del sistema IO.
● Tutti gli IO Device sono disattivati.
● Indipendentemente dal fatto che si adegui la configurazione nel programma utente
(inclusione degli IO Device opzionali) o che non si effettuino modifiche della
configurazione caricata: nel programma utente è necessario richiamare l'istruzione
"ReconfigIOSystem" e comunicare la configurazione attuale al sistema!
Senza richiamo dell'istruzione "ReconfigIOSystem" il sistema non è operativo.
Per ulteriori informazioni sul procedimento vedere Attivazione degli IO Device opzionali
nel programma (Pagina 249).

Parametrizzazione rapida nella tabella "Comunicazione I/O"


Nella scheda "Comunicazione I/O" è possibile stabilire se un IO Device deve essere
opzionale o no.
La colonna aggiuntiva "IO Device opzionali" dispone per ciascun IO Device di una casella di
riepilogo che indica se un IO Device è opzionale o no. Qui è possibile adattare
l'impostazione a livello centrale.

5.9.2.3 Attivazione degli IO Device opzionali nel programma

Presupposti
● L'IO Controller supporta il controllo di configurazione per i sistemi IO, ad es. CPU
1516-3 PN/DP dalla versione firmware V1.7
● STEP 7 V13 SP1 o superiore
● Almeno un IO Device è stato parametrizzato come IO Device opzionale.
● Le regole (Pagina 261) per la configurazione e il funzionamento di un progetto di
macchina in serie sono state rispettate.

Procedimento
Osservare le avvertenze e le regole sulla messa in servizio nella documentazione di
SIMATIC S7-1500, delle CPU ET 200SP e della CPU 1516pro-2 PN.
La seguente descrizione del procedimento comprende solo i passi necessari per la
comprensione dell'attivazione di un IO Device opzionale comandata dal programma.
Per attivare o disattivare gli IO Device opzionali procedere nel seguente modo:
1. Creare un set di dati "CTRLREC" per l'istruzione "ReconfigIOSystem". Ulteriori
informazioni sulla struttura del set di dati sono disponibili nella Guida in linea a STEP 7.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 249
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

2. Richiamare l'istruzione "ReconfigIOSystem" e selezionare il MODE 1 per disattivare tutti


gli IO Device.
Se si porta la CPU nello stato STOP o RETE-OFF per riconfigurare l'impianto (ad es. per
aggiungere un IO Device opzionale) non è necessario disattivarla esplicitamente con
"ReconfigIOSystem" con il modo 1. In questo caso, ovvero dopo un passaggio STOP-
RUN e dopo un passaggio RETE-OFF > RETE-ON, tutti gli IO Device sono disattivati
automaticamente.
3. Se l'impianto è stato portato in uno stato di sicurezza che consente una riconfigurazione
senza pericoli:
Assemblare l'impianto in funzione del caso applicativo. Inserire gli IO Device opzionale
necessari nel punto in cui erano previsti nella progettazione (rispettare l'ordine!) oppure
rimuovere quelli non più necessari.
4. Collegare in rete gli IO Device.
5. Avviare il sistema S7-1500 e richiamare nuovamente l'istruzione "ReconfigIOSystem".
Selezionare il MODE 2 per il trasferimento del set di dati CTRLREC.
6. Al termine del trasferimento del set di dati richiamare nuovamente l'istruzione
"ReconfigIOSystem". Selezionare il MODE 3 per attivare tutti gli IO Device che
appartengono alla configurazione attuale.
Risultato: la CPU attiva i seguenti IO Device:
– Tutti gli IO Device che non sono stati parametrizzati come IO Device opzionali.
– Tutti gli IO Device opzionali che figurano nel set di dati di comando (CTRLREC).
I seguenti IO Device rimangono disattivati:
– Docking unit (IO Device alterni durante il funzionamento).
– Gli IO Device opzionali non elencati nel set di dati di comando.

Nota
Richiamare l'istruzione "ReconfigIOSystem" per tutti i valori del parametro MODE con lo
stesso set di dati di comando (CTRLREC)!
Se si utilizzano set di dati diversi per i valori del parametro MODE, la modifica della
configurazione risulta incoerente e vengono emessi messaggi di errore difficili da
interpretare.

PROFINET con STEP 7 V15


250 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Esempio: Struttura del set di dati per l'attivazione di un IO Device


L'IO Device "IO-Device_2" deve essere attivato come unico IO Device nel programma
utente.
Per farlo è richiesto l'ID hardware di "IO-Device_2"
Suggerimento: utilizzare le costanti di sistema degli ID hardware anziché i valori assoluti,
come mostrato in questo esempio. Con questo procedimento il contenuto del DB non viene
influenzato dalle modifiche degli ID hardware in seguito ad una modifica della progettazione.
Il set di dati deve essere inserito in un blocco dati ed essere trasferito all'interfaccia
PROFINET dell'IO Controller nel programma utente con l'istruzione "ReconfigIOSystem".

① l'IO-Device_2 è parametrizzato come IO Device opzionale.


② Dopo il trasferimento del set di dati e l'attivazione della configurazione con l'istruzione "Recon-
figIOSystem" l'IO Device_2 è acquisito nella configurazione e prende parte allo scambio di dati
con l'IO Controller.

Figura 5-83 Esempio: Attivazione di un IO Device opzionale

Creazione di un blocco dati


In questo esempio il set di dati di comando è stato creato in un blocco dati. Il blocco dati è
così composto:
Riga 2: Definizione array: Array del tipo Word con 4 elementi. Il tipo di dati consentito è Array
of Word .
Riga 3: Versione del set di dati (attuale: V1.0).
Riga 4: Numero di IO Device opzionali da attivare (qui: 1).
Riga 5: Lista degli ID hardware degli IO Device, qui inserita come costante di sistema.
Riga 6: Numero di collegamenti delle porte impostati nel programma utente (qui: 0).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 251
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Riga 7: Ulteriori set di dati (opzionale)

Figura 5-84 Blocco dati con set di dati di comando

Parametri MODE dell'istruzione "ReconfigIOSystem"


Il parametro MODE consente di definire in che modo funzionerà l'istruzione
"ReconfigIOSystem".
Per il parametro di ingresso "MODE" sono possibili i seguenti valori:

MODE Descrizione
1 Tutti gli IO Device del sistema IO vengono disattivati richiamando l'istruzione tramite
MODE 1. L'istruzione "ReconfigIOSystem" utilizza internamente l'istruzione
"D_ACT_DP". Gli errori rilevati tramite D_ACT_DP vengono inoltrati da "ReconfigIO-
System" ai seguenti parametri di uscita:
• STATUS (codice di errore)
• ERR_INFO (identificazione HW dell' IO Device che ha causato l'errore).
In STATUS e ERR_INFO la CPU registra l'ultimo errore/l'ultimo ID HW rilevato sovra-
scrivendo un codice di errore esistente. Perciò oltre all'errore registrato potrebbero
essere presenti altri errori.
2 L'istruzione inoltra il set di dati per il controllo della configurazione effettiva del siste-
ma IO sull'interfaccia PROFINET indirizzata tramite LADDR (ID HW dell'interfaccia
PROFINET).
3 Gli IO Device non opzionali del sistema IO e gli IO Device elencati nel set di dati di
comando CTRLREC vengono attivati.
Gli IO Device opzionali non elencati nel set di dati CTRLREC rimangono disattivati.
Se il set di dati di comando CTRLREC elenca degli IO Device che fanno parte di
Docking Unit (IO Device alterni durante il funzionamento), il sistema PN IO si compor-
ta nel seguente modo:
• Se si richiama ReconfigIOSystem con MODE 3 gli IO Device delle Docking Unit
rimangono disattivati.

Questo comportamento corrisponde a quello di una progettazione senza IO Devi-


ce controllati dalla configurazione. Gli IO Device delle Docking Unit sono disattiva-
ti per default e devono essere attivati nel programma utente.
Ulteriori informazioni sulle docking unit si trovano nel capitolo Sistemi di docking (Pa-
gina 265).

PROFINET con STEP 7 V15


252 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Regole sulla sequenza di richiamo di "ReconfigIOSystem"


● Assegnare all'istruzione "ReconfigIOSystem" sempre lo stesso set di dati di comando
(parametro di ingresso "CTRLREC").
● Sequenza di richiamo dopo un passaggio RETE-OFF > RETE-ON:
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 1 (opzionale).
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 2 (obbligatorio, anche senza
riconfigurazione!).
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 3 (obbligatorio).
● Sequenza di richiamo dopo un passaggio STOP > RUN:
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 1 (opzionale).
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 2 (obbligatorio se la configurazione è
stata modificata in STOP. Diversamente non necessario).
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 3 (obbligatorio).
● Sequenza di richiamo in caso di modifica della configurazione in RUN:
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 1 (obbligatorio).
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 2 (obbligatorio).
– Richiamo di ReconfigIOSystem con il MODE 3 (obbligatorio).

Spiegazioni e suggerimenti sulle regole


● Se non si inserisce nel set di dati di comando o nel blocco dati un IO Device
parametrizzato come opzionale, questo IO Device non farà parte della configurazione e
non potrà partecipare allo scambio di dati con la CPU.
● Se non si attiva nessun IO Device opzionale e si utilizza la configurazione caricata senza
modificarla, è comunque necessario seguire il procedimento descritto nella sezione
precedente e trasferire il set di dati di comando alla CPU.
Il set di dati di comando ha la struttura semplice con le seguenti variabili:
– Versione (high byte =1, low byte = 0)
– Numero di Device opzionali da attivare = 0
– Numero di collegamenti delle porte impostati nel programma utente = 0
● Dopo un passaggio STOP > RUN e dopo un passaggio RETE-OFF > RETE-ON, tutti gli
IO Device sono disattivati automaticamente. Perciò, per il corretto funzionamento del
controllo di configurazione, non è necessario richiamare ReconfigIOSystem con il MODE
1.
Se si utilizza il progetto come modello generale valido per la programmazione del
controllo di configurazione si consiglia di richiamare comunque ReconfigIOSystem con il
MODE 1 prima di ogni riconfigurazione. Il modello si potrà utilizzare anche per le
modifiche della configurazione in stato di funzionamento RUN.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 253
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

● Messa in servizio di numerosi sistemi IO (più di 8 IO Device opzionali) con utilizzo


parallelo di IRT:
Per ridurre i tempi di avviamento in caso di attivazione di IO Device opzionali
(ReconfigIOSystem, modo 3) si consiglia di Controllare il numero di dispositivo degli IO
Device. I numeri di dispositivo dovrebbero essere in ordine crescente in base al
collegamento topologico, partendo dall'IO Controller. Maggiore è la distanza di un IO
Device dall'IO Controller nella topologia, ovvero maggiore è il numero di IO Device
presenti tra l'IO Controller e l'IO Device in questione, maggiore dovrebbe essere il
numero di dispositivo.
I numeri di dispositivo si impostano nell'area "Indirizzi Ethernet - PROFINET" della
finestra di ispezione dopo aver selezionato l'interfaccia PROFINET.
Ecco un esempio di assegnazione dei numeri di dispositivo in una topologia lineare:

Figura 5-85 Esempio: numeri dei dispositivi in una topologia lineare

● La CPU elabora l'istruzione "ReconfigIOSystem" per il trasferimento del set di dati di


comando in modo asincrono.
Perciò, se si utilizza l'istruzione nel programma di avvio, è necessario richiamare
ripetutamente "ReconfigIOSystem" in un loop finché i parametri di uscita "BUSY" o
"DONE" indicano che il set di dati è stato trasferito.
Suggerimento: per la programmazione del loop utilizzare il linguaggio di programmazione
SCL con l'istruzione REPEAT ... UNTIL.
REPEAT

"ReconfigIOSystem"(REQ := "start_config_ctrl",

MODE := 1,

LADDR := 64,

CTRLREC := "myCTRLREC".ArrMachineConfig0,

DONE => "conf_DONE",

BUSY => "conf_BUSY",

ERROR => "conf_ERROR",

STATUS => "conf_STATUS");

UNTIL NOT "conf_BUSY"

END_REPEAT;

PROFINET con STEP 7 V15


254 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Ulteriori informazioni
Per informazioni sulla struttura di base del set di dati e sull'utilizzo dell'istruzione
"ReconfigIOSystem" consultare la Guida in linea a STEP 7.

Vedere anche
Parametrizzazione degli IO Device opzionali (Pagina 248)

5.9.2.4 Parametrizzazione di una disposizione flessibile degli IO Device


Questo paragrafo spiega come creare i presupposti per la modifica dell'ordine degli IO
Device in un sistema PROFINET IO.
Questa funzione è disponibile anche con gli IO Device opzionali. Per non complicare la
rappresentazione è raffigurata una configurazione massima senza IO Device opzionali.

Criterio
Una tipica applicazione per un progetto di macchine in serie è la realizzazione di un impianto
complessivo raggruppando diverse parti di impianto prese da un sistema modulare, che si
differenziano solo per la diversa disposizione nello spazio - ad es. nel caso dei sistemi di
trasporto. Ogni parte dell'impianto è composta da un'unità funzionale meccanica (rotaie o
nastri trasportatori) ed elettrica (alimentazione di corrente, IO Device con moduli di periferia,
sensori, attuatori, motori, connessione PROFINET per lo scambio di dati con il controllore
centrale...).
La figura seguente mostra come, sostituendo due segmenti di rotaia, si realizza un nuovo
sistema di trasporto che viene adeguato alle condizioni locali con uno scambio a monte.

Figura 5-86 Esempio: Modifica della disposizione degli IO Device

Dal punto di vista dell'automazione non è necessario modificare il progetto per adeguare la
configurazione PROFINET.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 255
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

La sequenza degli IO Device è determinata dal collegamento delle porte. Nelle proprietà
delle porte dei dispositivi IO si progettano di volta in volta la porta partner e quindi il
dispositivo adiacente collegato alla rispettiva porta locale. Se la porta partner deve essere
determinata dal programma utente, è necessario selezionare come porta partner l'opzione
"Partner impostato nel programma utente".
La figura seguente mostra la configurazione di uscita del sistema di trasporto sopra
rappresentato che consente una modifica dell'ordine degli IO Device collegati dal
programma utente. Nell'esempio l'ordine di IO-Device_2 e IO-Device_3 deve essere
comandato dal programma utente.

Figura 5-87 Esempio di configurazione: Parametrizzazione di una disposizione flessibile degli IO Device

Per stabilire come selezionare le impostazioni della porta partner occorre annotare per ogni
dispositivo e per ogni porta quale partner può essere preso in considerazione per un
collegamento.
● Se il partner è sempre lo stesso nelle diverse configurazioni previste, selezionare la porta
partner per questo partner.
● Se i partner variano nelle diverse configurazioni, selezionare "Partner impostato nel
programma utente".

PROFINET con STEP 7 V15


256 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Per l'esempio nella figura in alto risultano le seguenti impostazioni per le porte:

Dispositivo Porta locale Impostazione porta partner Spiegazione


PLC_1 p1 p1 (IO-Device_1) Il partner di PLC_1 sulla porta 1 è
IO-Device_1 (sempre)
IO-Device_1 p1 p1 (PLC_1) Il partner di IO-Device_1 sulla
porta 1 è PLC_1 (sempre)
IO-Device_1 p2 Partner impostato nel Il partner di IO-Device_1 sulla
programma utente porta 2 è IO-Device_2 o IO-
Device_3 => partner impostato nel
programma utente
IO-Device_2 p1 Partner impostato nel Il partner di IO-Device_2 sulla
programma utente porta 1 è IO-Device_1 o IO-
Device_3 => partner impostato nel
programma utente
IO-Device_2 p2 Partner impostato nel Il partner di IO-Device_2 sulla
programma utente porta 2 è IO-Device_3 o IO-
Device_4 => partner impostato nel
programma utente
IO-Device_3 p1 Partner impostato nel Il partner di IO-Device_3 sulla
programma utente porta 1 è IO-Device_2 o IO-
Device_1 => partner impostato nel
programma utente
IO-Device_3 p2 Partner impostato nel Il partner di IO-Device_3 sulla
programma utente porta 2 è IO-Device_4 o IO-
Device_2 => partner impostato nel
programma utente
IO-Device_4 p1 Partner impostato nel Il partner di IO-Device_4 sulla
programma utente porta 1 è IO-Device_3 o IO-
Device_2 => partner impostato nel
programma utente
IO-Device_4 p2 Qualsiasi partner Nessun partner previsto sulla
porta 2

Presupposti
● L'IO Controller supporta il controllo di configurazione per i sistemi IO, ad es. CPU
1515-2 PN dalla versione firmware V1.7
● STEP 7 V13 SP1 o superiore
● Le regole (Pagina 261) per la configurazione e il funzionamento di un progetto di
macchina in serie sono state rispettate.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 257
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Procedimento
Per impostare la porta partner di una porta per il collegamento comandato dal programma
procedere come segue:
1. Selezionare l'interfaccia PROFINET del dispositivo (IO Controller o IO Device) di cui
impostare la porta.
2. Selezionare nelle proprietà dell'interfaccia PROFINET l'area "Interconnessione di porte"
(Opzioni avanzate > Porta [...] > Interconnessione di porte).
3. Selezionare dalla casella di riepilogo come porta partner "Partner impostato nel
programma utente".
4. Ripetere i passi da 1 a 3 per ogni porta da collegare attraverso il programma utente.

Vedere anche
Adattamento della disposizione degli IO Device nel programma (Pagina 258)

5.9.2.5 Adattamento della disposizione degli IO Device nel programma

Presupposti
● L'IO Controller supporta il controllo di configurazione per i sistemi IO, ad es. CPU
1516pro-2 PN dalla versione firmware V1.7 come IO Controller.
● STEP 7 V13 SP1
● Almeno una porta partner è stata parametrizzata come "Partner impostato nel
programma utente".
● Le regole (Pagina 261) per la configurazione e il funzionamento di un progetto di
macchina in serie sono state rispettate.

Procedimento
Il procedimento equivale a quello per l'attivazione degli IO Device opzionali.
Solo la struttura del set di dati deve essere ampliata per l'assegnazione della porta
comandata dal programma. L'ampliamento è descritto nelle prossime sezioni.

Esempio: Struttura del set di dati per l'assegnazione delle porte partner
Per la struttura del set di dati sono necessari gli ID hardware delle porte.
Il set di dati deve essere inserito in un blocco dati ed essere trasferito all'interfaccia
PROFINET dell'IO Controller nel programma utente con l'istruzione "ReconfigIOSystem".
Poiché il parametro di ingresso RECORD dell'istruzione "ReconfigIOSystem" ha il tipo di dati
VARIANT è necessario prima creare un tipo di dati per il blocco dati.
Nelle sezioni che seguono è descritta la struttura del tipo di dati PLC e del blocco dati che si
basa su di esso.

PROFINET con STEP 7 V15


258 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Selezione di una configurazione derivata


Qui di seguito è spiegato come deve essere il set di dati per la seguente configurazione
perché gli IO Device possano essere collegati nell'ordine previsto attraverso il programma
utente.

Figura 5-88 Esempio di configurazione: Adattamento della disposizione degli IO Device nel programma utente

Si presuppone la configurazione flessibile della sezione precedente (Pagina 255) con le


stesse impostazioni descritte per le varie porte partner.
Le porte partner nella configurazione derivata concreta sono definite, perciò è possibile
nominare gli ID hardware delle porte utilizzate.
La tabella seguente contiene solo i dispositivi nei quali le porte possono essere determinate
dal programma utente. Solo questi dispositivi sono rilevanti per la struttura del set di dati!

Dispositivo Porta locale Impostazione porta partner Porta partner della configurazione
selezionata
IO-Device_1 p2 = porta 2 Partner impostato nel Porta 1 di IO-Device_3
ID hardware: 251 programma utente ID hardware: 261
IO-Device_2 p1 = porta 1 Partner impostato nel Porta 2 di IO-Device_3
ID hardware: 281 programma utente ID hardware: 291
IO-Device_2 p2 = porta 2 Partner impostato nel Porta 1 di IO-Device_4
ID hardware: 311 programma utente ID hardware: 321

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 259
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Creazione di un blocco dati


Qui viene riportato un esempio di struttura del blocco dati "DB-IO-SYSTEM-Port-
Interconnections" per la configurazione derivata.
Questo blocco dati si utilizza al richiamo dell'istruzione "ReconfigIOSystem" nel parametro di
ingresso "CTRLREC".
Al posto dei valori assoluti per gli ID hardware delle porte qui vengono utilizzate le costanti di
sistema degli ID hardware.
Il blocco dati è così composto:
Riga 2: Definizione di un Array of Word (è possibile solo questo tipo di dati).
Riga 3: Versione del set di dati di comando: V1.0.
Riga 4: Numero degli IO Device opzionali: 0.
Riga 5: Numero dei collegamenti delle porte specificati: 3.
Riga 6: Collegamento porta 1, porta locale.
Riga 7: Collegamento porta 1, porta partner.
Riga 8: Collegamento porta 2, porta locale.
Riga 9: Collegamento porta 2, porta partner.
Riga 10: Collegamento porta 3, porta locale.
Riga 11: Collegamento porta 3, porta partner.

Figura 5-89 Blocco dati con set di dati per collegamenti delle porte

Collegamento nel blocco dati non eseguito


Se nelle proprietà della porta si è parametrizzata la porta partner come "Partner impostato
nel programma utente" senza inserirla nel set di dati o nel blocco dati, la CPU imposta per
questa porta l'impostazione "Qualsiasi partner". Se non si trasferisce nessun set di dati la
CPU imposta questa impostazione "Qualsiasi partner" per tutte le assegnazioni comandate
dal programma.

PROFINET con STEP 7 V15


260 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Ulteriori informazioni
Per informazioni sulla struttura di base del set di dati e sull'utilizzo dell'istruzione
"ReconfigIOSystem" consultare la Guida in linea a STEP 7.

5.9.2.6 Comportamento del sistema e regole


Qui di seguito è spiegato come si comporta durante il funzionamento un sistema IO la cui
configurazione viene comandata dal programma utente.
Inoltre qui sono elencate le regole e le limitazioni da considerare per la progettazione della
configurazione massima nel progetto per macchine di serie.

Comportamento del sistema


● Diagnostica di sistema:
Se un IO Device opzionale è disattivato, dal punto di vista della diagnostica di sistema
(vista online o Online & Diagnostica) viene visualizzato come "disattivato".
● Vista topologica:
Vista offline: come progettato. Le porte la cui porta partner è stata parametrizzata come
"Partner impostato nel programma utente" non mostrano collegamenti.
Vista online: le porte e i collegamenti degli IO Device disattivati vengono rappresentati in
un'altra tonalità di verde rispetto alle porte senza errori e ai collegamenti degli IO Device
attivati.
● Rappresentazione nel server web:
Il nome dei dispositivi viene visualizzato come progettato (Proprietà > Generale >
Informazioni sul progetto).
Il nome del dispositivo PROFINET assegnato viene visualizzato sulla pagina web
"Comunicazione", scheda "Parametri" per la CPU.
Parametri dell'indirizzo IP: i parametri dell'indirizzo IP attualmente assegnati vengono
visualizzati sulla pagina web "Stato dell'unità".
Topologia: la topologia attuale viene visualizzata sul server web come risulta
dall'adattamento per mezzo del programma utente. Gli IO Device che sono stati
parametrizzati come opzionale vengono visualizzati sul server web come IO Device
"disattivati".

Regole
Per i progetti per macchine di serie valgono le regole qui (Pagina 236) descritte.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 261
Funzioni
5.9 Progetto per macchine di serie

Per i sistemi IO con controllo di configurazione valgono le seguenti regole aggiuntive:


● Per la progettazione di MRP (Media Redundancy Protocol):
Le porte parametrizzate come porte ad anello non devono essere collegate tramite
programma utente.
I dispositivi con porte ad anello (nodi di un dominio MRP) possono tuttavia essere IO
Device opzionali.
● Per la progettazione di docking system (= sostituzione di IO Device durante il
funzionamento):
Né la docking station né il primo IO Device di una docking unit possono essere IO Device
opzionali.
Le porte delle docking unit non devono essere collegate tramite programma utente.
● Per la progettazione di IRT:
La sequenza degli IO Device sincronizzati ("dispositivi IRT") deve essere definita nella
configurazione e non deve variare nelle diverse caratteristiche di una macchina di serie.
Perciò le porte dei dispositivi IRT non devono essere collegate tramite programma
utente.
Tuttavia esiste la possibilità di parametrizzare i dispositivi IRT in una linea come IO
Device opzionali.
Inoltre è possibile collegare tramite programma utente dispositivi RT che sono ad es.
"sganciati" da questa linea attraverso una porta switch (vedere la figura).

Figura 5-90 Esempio: Controllo di configurazione per un sistema IO con dispositivo RT derivato

PROFINET con STEP 7 V15


262 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.10 Risparmio energetico con PROFIenergy

5.10 Risparmio energetico con PROFIenergy

Risparmio energetico con PROFIenergy


PROFIenergy è un'interfaccia dati basata su PROFINET che permette di disattivare
indipendentemente dal costruttore e dal dispositivo le utenze durante le pause con comando
centrale e coordinato. In questo modo viene fornita al processo solo l'energia assolutamente
necessaria. La maggior parte dell'energia viene risparmiata dal processo, il dispositivo
PROFINET in sé contribuisce solo con alcuni watt al potenziale di risparmio.

Figura 5-91 Risparmio energetico con PROFIenergy durante le pause

Nozioni di base
Per poter utilizzare la funzionalità PROFIenergy è necessario trasformare l'IO Controller
esistente nel sistema PROFINET IO in un cosiddetto "PROFIenergy Controller" per mezzo di
un blocco funzionale, inoltre deve essere presente almeno un IO Device con funzione
PROFIenergy ("PROFIenergy Device"). I comandi PROFIenergy (ad es. per avviare o
arrestare una pausa) vengono trasmessi dal "PROFIenergy Controller" ai singoli
"PROFIenergy Device". Ogni "PROFIenergy Device" decide individualmente come reagire al
comando PROFIenergy (la reazione è specifica in base al dispositivo e al produttore).
L'impiego di ulteriore hardware non è richiesto, i comandi PROFIenergy vengono
direttamente interpretati dai dispositivi PROFINET.

Funzionamento
All'inizio e alla fine delle pause il gestore dell'impianto attiva e disattiva la funzione di pausa
dell'impianto; l'IO Controller invia quindi il comando PROFIenergy "Start_Pause" /
"End_Pause" ai dispositivi PROFINET. Il dispositivo interpreta il contenuto del comando
PROFIenergy e si disattiva o si riattiva.
Altre funzioni PROFIenergy permettono di richiamare durante le pause informazioni sui
dispositivi che l'utente può utilizzare per trasmettere per tempo il comando "Start_Pause" /
"End_Pause".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 263
Funzioni
5.10 Risparmio energetico con PROFIenergy

Istruzioni PROFIenergy per IO Controller


Per il comando e il controllo delle funzioni PROFIenergy sono necessarie due istruzioni.
L'istruzione PE_START_END è un modo semplice per attivare o disattivare lo standby dei
dispositivi PROFINET. La commutazione dipende da un fronte di salita o di discesa.
L'istruzione PE_START_END offre un'interfaccia semplice per realizzare i comandi
PROFIenergy Start_Pause e End_Pause.
L'istruzione PE_CMD permette di trasmettere tutti i comandi PROFIenergy inclusi
Start_Pause e End_Pause. Con gli altri comandi si può ad es. interrogare lo stato attuale dei
dispositivi PROFINET o il comportamento durante le pause. L'istruzione PE_CMD consente
di gestire comodamente tutte le funzioni PROFIenergy.

Istruzione PROFIenergy per I-Device


L'istruzione PE_I_DEV permette di applicare PROFIenergy anche agli I-Device. L'istruzione
riceve i comandi PROFIenergy sull'I-Device e li inoltra al programma utente per
l'elaborazione. Dopo che il programma utente ha elaborato il comando viene richiamata
nuovamente l'istruzione PE_I_DEV per inviare la conferma all'IO Controller. Per queste
risposte è disponibile per ogni comando un'istruzione ausiliaria che fornisce i dati della
risposta all'istruzione.
Le istruzioni si trovano nella task card "Istruzioni" dell'editor di programma in STEP 7.

Progettazione e programmazione
Le funzioni possono essere comodamente integrate negli impianti esistenti. Per
l'applicazione di PROFIenergy non è richiesta alcuna progettazione. Tuttavia sono
necessarie integrazioni del programma utente:
● Prima del comando "Start_Pause" è necessario assicurarsi che l'impianto venga portato
in uno stato sicuro adeguato alla pausa.
● Occorre programmare un schedulazione per l'inizio della pausa dei dispositivi e per la
riattivazione per tempo dei nodi in pausa (in funzione dei tempi di anticipo dell'attivazione
necessari che richiede il rispettivo dispositivo PROFINET).
● È necessario analizzare i messaggi di errore dell'istruzione PE_CMD e programmare le
reazioni opportune (ad es. interruzione o continuazione di altri comandi nei dispositivi
PROFINET subordinati).

Nota
Per il sistema di periferia decentrata ET 200S l'utilizzo di PROFIenergy deve essere
progettato in STEP 7. PROFIenergy si progetta attivando nel modulo power
PM-E DC24V/8A RO la casella di scelta "Applicare misure di risparmio energetico per
questo gruppo di potenziale".
Se si vuole utilizzare PROFIenergy per un I Device è necessario progettare quest'ultimo
in STEP 7. La progettazione di PROFIenergy per un I Device è descritta nel capitolo
Progettazione di PROFIenergy negli I-Device (Pagina 147).

PROFINET con STEP 7 V15


264 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.11 Sistemi di docking

Esempi pratici
● Biblioteca SIMATIC S7 per una facile parametrizzazione di PROFIenergy.
L'esempio pratico si trova qui
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/109478388).
● Guida alla realizzazione di concetti di disinserzione con PROFIenergy.
L'esempio pratico si trova qui
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/96837137).
● Risparmio energetico con SIMATIC S7 - PROFIenergy con I Device
L'esempio pratico si trova qui
(https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/41986454).

5.11 Sistemi di docking

Applicazione della sostituzione di IO Device durante il funzionamento ("Partner alternativi") in una


docking station
La figura seguente mostra una cella di automazione con una docking station e diverse
docking unit.

Figura 5-92 IO Device alterni (porte partner) in un docking system

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 265
Funzioni
5.11 Sistemi di docking

Campo di impiego della sostituzione di IO Device durante il funzionamento


La funzionalità PROFINET "Sostituzione di IO Device durante il funzionamento" ("Porte
alternative")" può essere utilizzata ad es. per il cambio di utensili nei sistemi robotizzati.
Tipici utensili sono:
● Pinze per saldatura
● Supporti per i pezzi di produzione

Presupposti per l'interconnessione di porte del partner elterne durante il funzionamento


Gli IO Device con porte del partner alterne possono essere collegati nei casi seguenti:
● Per l'IO Device alterno (docking unit) non è stata progettata la comunicazione IRT.
● L'interfaccia PROFINET è collegata alla sottorete Ethernet.
● I dispositivi PROFINET supportano la progettazione della topologia.
● L'IO Controller, gli IO Device alterni (docking unit) e lo switch (docking station) in cui
vengono utilizzati gli IO Device alterni supportano questa funzione.

Nota
Indirizzo IP univoco
Ogni docking unit di un docking system deve essere progettata con un indirizzo IP
univoco in un progetto comune ed essere utilizzata nello stesso IO Controller di tutte le
altre docking unit del sistema.

Presupposti per l'applicazione


Per la realizzazione di un docking system con sostituzione degli IO Device durante il
funzionamento occorre osservare gli aspetti seguenti:
● Gli IO Device di tutte le docking unit sono stati disattivati nelle preimpostazioni durante la
progettazione.
● Può essere attiva sempre solo una docking unit per volta, vale a dire che solo gli IO
Device di una docking unit possono essere attivi. Tutti gli IO Device delle altre docking
unit devono essere disattivati prima di poter attivare gli IO Device di una docking unit.
L'attivazione di un IO Device avviene con l'istruzione "D_ACT_DP".
● Per attivare una docking unit si crea un collegamento fisico con questa docking unit e il
relativo IO Device, quindi si attivano gli IO Device (tensione On). Allo stesso tempo si
devono attivare tutti gli IO Device della docking unit nel programma utente tramite
l'istruzione "D_ACT_DP".

Nota
Disattivazione automatica nello stato di funzionamento "Avviamento" della CPU
Se la CPU si trova nello stato di funzionamento "Avviamento", gli IO Device da sostituire
durante il funzionamento all'interno di un docking system vengono disattivati
automaticamente.

PROFINET con STEP 7 V15


266 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.11 Sistemi di docking

● Dopo la conferma "IO Device attivato" accedere all'IO Device con accesso diretto alla
periferia.
● Richiamare l'istruzione "D_ACT_DP" per attivare e disattivare l'IO Device possibilmente
all'inizio del ciclo dell'OB 1.

Nota
Numero di IO Device con sostituzione durante il funzionamento ("porte partner alterne"),
numero di docking unit
Per ottenere tempi di cambio utensili possibilmente rapidi osservare i punti seguenti, che
dipendono dalla CPU o dal CP utilizzati:
• Solo gli IO Device progettati con la funzionalità PROFINET "Avvio prioritario"
assicurano un avvio ottimale. Il numero di IO Device con progettazione di questa
funzionalità PROFINET è limitato.
• Si può attivare solo un determinato numero di IO Device contemporaneamente.
Questo numero dipende dalle risorse "D_ACT_DP" disponibili. Una docking unit non
dovrebbe contente più del numero corrispondente di IO Device. Se si utilizzano più IO
Device in una docking unit, essi devono essere attivati l'uno dopo l'altro e ciò
comporta un prolungamento del tempo necessario.
Esempio: Una S7-CPU 1516-3 PN/DP può utilizzare max. 32 IO Device con avvio
prioritario e attivare contemporaneamente 8 IO Device tramite "D_ACT_DP".
Perciò, per ottimizzare i tempi dell'applicazione, una docking unit non dovrebbe
comprendere più di 8 IO Device e in tutte le docking unit alterne non dovrebbero essere
impiegati più di 32 IO Device.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 267
Funzioni
5.11 Sistemi di docking

5.11.1 Progettazione di sistemi docking

Come progettare i sistemi docking


I possibili collegamenti con i singoli IO Device devono essere progettati in STEP 7.

Procedimento in STEP 7
1. Progettare l'impianto come di consueto, ma tralasciando in un primo momento
l'interconnessione topologica dei singoli dispositivi PROFINET.
2. Navigare fino alla scheda "Vista topologica".
3. Selezionare la porta da utilizzare con i partner alterni da sostituire durante il
funzionamento.
4. Navigare fino alla scheda "Proprietà" della finestra di ispezione e selezionare nella
navigazione dell'area "Collegamento porta".
5. Alla voce "Porta del partner" attivare l'opzione "Partner alternativo".
6. Selezionare le porte del partner desiderate facendo clic su "<Aggiungi partner
alternativo>" e selezionare una porta partner; ripetere l'operazione fino a collegare tutte le
porte partner desiderate.

Figura 5-93 Progettazione di sistemi docking in STEP 7

Suggerimento: le porte partner alternative si possono anche collegare con drag&drop nella
vista topologica avendo prima selezionato l'opzione "Partner alternativi".

Risultato
La porta scelta è stata collegata con uno o più IO Device alterni. I collegamenti con le
singole porte del partner da sostituire durante il funzionamento vengono rappresentati nella
Vista topologica con una linea verde tratteggiata.

PROFINET con STEP 7 V15


268 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.11 Sistemi di docking

Diversi IO Device come docking unit ("Porta partner alterna")


Una docking unit può essere costituita anche da diversi IO Device collegati in serie. In caso
di impiego di IO Device collegati in serie come docking unit assicurarsi che la topologia degli
IO Device sia stata progettata. In basso a destra nella figura seguente è rappresentata una
docking unit composta da due IO Device collegati in serie (Tool_3_1 e Tool_3_2).

Figura 5-94 Sistema docking nella vista topologica di STEP 7

Limitazione dell'interconnessione
Nei seguenti casi non è possibile interconnettere una porta del partner:
● La porta del partner ha un tipo di cavo incompatibile. In questo caso occorre inserire un
convertitore del mezzo di trasmissione compreso nel catalogo.
● La porta del partner è bloccata (disattivata).
● Entrambe le porte da collegare appartengono alla stessa interfaccia (è possibile collegare
solo porte di interfacce diverse in una stazione).
● Le due porte da interconnettere fanno parte di sottoreti Ethernet diverse.

Eliminazione di un'interconnessione
Selezionare la porta del partner alterno ed eliminare il collegamento con il tasto "Canc".

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 269
Funzioni
5.12 Accelerazione dell'avvio

5.12 Accelerazione dell'avvio

5.12.1 Possibilità di accelerare l'avvio degli IO Device

Abbreviazione del tempo di avvio degli IO-Device


Il tempo impiegato per l'avvio degli IO Device dipende da diversi fattori e può essere ridotto
in diversi modi.
Con la funzione PROFINET "Avvio prioritario" si ottiene una prima, netta riduzione del tempo
di avvio.
Per ridurre ulteriormente i tempi di avvio, oltre all'impiego della funzione "Avvio prioritario",
adottare le seguenti misure:
● Ottimizzazione delle impostazioni delle porte
● Ottimizzazione del cablaggio delle porte
● Misure nel programma utente (soltanto per docking system)
Queste misure accelerano l'avvio dell'IO Device anche senza la funzione "Avvio prioritario".
Tuttavia i tempi di avvio più brevi (circa 500 ms) si ottengono solo combinando tutte le
misure con l'"Avvio prioritario".

Nota
Tempo di avviamento fino a 8 s
Nonostante l'avvio prioritario, nelle seguenti situazioni il tempo di avviamento può
raggiungere 8 s:
A un punto di docking sono collegati più IO Device fisici come IO Device con un nome di
dispositivo identico e una configurazione IP identica (ad es. punto di docking per sistemi di
trasporto automatico).

PROFINET con STEP 7 V15


270 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.12 Accelerazione dell'avvio

Dipendenze
La durata dell'avvio di un IO Device (periferia decentrata) con la funzionalità PROFINET
"Avvio prioritario" dipende dai seguenti fattori:
● IO Device (periferia decentrata)
● Configurazione della periferia dell'IO Device (periferia decentrata)
● Moduli dell'IO Device (periferia decentrata)
● IO Controller
● Switch
● Impostazione della porta
● Cablaggio
● Classe RT progettata per l'IO Device

Nota
Tempo di avvio e classe RT dell'IO Device
Un IO Device con comunicazione IRT impiega più tempo per l'avvio accelerato rispetto a
un IO Device con comunicazione RT.
L'avvio prolungato nel caso dell'IRT deriva dalla necessità di sincronizzare l'IO Device
prima di poter configurare la comunicazione.

Nota
IWLAN e avvio prioritario
I dispositivi PROFINET collegati a PROFINET IO tramite Access Point non supportano la
funzionalità "Avvio prioritario" di PROFINET.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 271
Funzioni
5.12 Accelerazione dell'avvio

5.12.2 Avvio prioritario

Definizione
L'avvio prioritario è una funzionalità PROFINET che consente di accelerare l'avvio degli IO
Device in un sistema PROFINET IO con comunicazione RT. Esso riduce il tempo impiegato
dagli IO Device progettati per accedere nuovamente allo scambio ciclico dei dati utili nei casi
seguenti:
● Dopo il ripristino della tensione di alimentazione
● Dopo il ripristino della stazione
● Dopo l'attivazione di IO Device

AVVERTENZA
Scambio dei dati nonostante l'impostazione di indirizzi IP/nomi di dispositivo non univoci
nel sistema IO PROFINET
Per ottenere tempi di avviamento più rapidi, in caso di avvio prioritario l'IO Controller
verifica, parallelamente all'avvio del dispositivo, se i nomi dei dispositivi e gli indirizzi IP
sono univoci. In caso di errore o doppia assegnazione dei nomi e degli indirizzi può
verificarsi un breve scambio di dati prima che l'IO Controller reagisca all'errore. In questo
lasso di tempo l'IO Controller potrebbe scambiare dati IO con il dispositivo errato.
Durante la messa in servizio è quindi importante verificare che nel sistema IO PROFINET
non siano stati assegnati più volte gli stessi indirizzi IO o nomi di dispositivo.

Vantaggi
La funzionalità PROFINET "Avvio prioritario" consente di realizzare applicazioni
PROFINET IO nelle quali vengono continuamente sostituite parti di macchina o utensili e
rispettivi IO Device. L'ottimizzazione degli intervalli tra un nuovo avviamento e l'altro riduce al
minimo i tempi di attesa di diversi secondi. Ciò permette di accelerare il processo di
produzione con IO Device alterni (funzionalità PROFINET "sistemi docking"), ad es. nelle
applicazioni con cambia utensili, assicurando un rendimento maggiore.
La funzionalità PROFINET "Avvio prioritario" consente un notevole incremento delle
prestazioni anche nelle applicazioni per le quali in generale è particolarmente importante
l'avviamento rapido degli IO Device dopo l'accensione oppure in seguito al guasto/ripristino
della stazione.

PROFINET con STEP 7 V15


272 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.12 Accelerazione dell'avvio

Campo di impiego
L'avvio prioritario si può utilizzare ad es. per il cambio di utensili nei sistemi robotizzati
nell'industria dell'automobile. Tipici utensili sono ad es.:
● Pinze per saldatura
● Supporti per la produzione di parti della carrozzeria

Figura 5-95 Esempio di configurazione di un cambia utensili: utensili 1-3 configurati con "Avvio prioritario".

5.12.3 Progettazione dell'avvio prioritario

Presupposti
La funzionalità PROFINET "Avvio prioritario" può essere attivata negli IO Device (periferia
decentrata) solo nei casi seguenti:
● L'IO Controller utilizzato può stabilire le priorità durante l'avvio degli IO Device selezionati.
● L'IO Device utilizzato supporta l'assegnazione di priorità.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 273
Funzioni
5.12 Accelerazione dell'avvio

Procedimento
1. Nella vista di rete o nella vista dispositivi selezionare l'IO Device di cui accelerare l'avvio.
2. Nella finestra di ispezione aprire le proprietà dell'IO Device.
3. Passare a "Interfaccia PROFINET > Opzioni ampliate > Opzioni dell'interfaccia".
4. Attivare la casella di scelta "Avvio prioritario".

Figura 5-96 Progettazione dell'avvio prioritario in STEP 7

5. Caricare la progettazione nell'IO Controller.

Nota
Avvio prioritario dopo il primo avviamento
Un avvio prioritario degli IO Device è disponibile sempre solo dopo la prima
parametrizzazione dell'IO Device con il primo avviamento in assoluto del sistema
PROFINET IO. Anche in caso di sostituzione di un componente o dopo il reset alle
impostazioni di fabbrica, il primo avvio è sempre un avvio standard degli IO Device
opportunamente progettati.

Nota
Numero di IO Device (periferia decentrata) con avvio prioritario
All'interno di un sistema PROFINET IO la funzionalità PROFINET "Avvio prioritario"
consente di avviare solo un numero massimo di IO Device che varia in funzione dell'IO
Controller utilizzato.

PROFINET con STEP 7 V15


274 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.12 Accelerazione dell'avvio

5.12.4 Ottimizzazione delle impostazioni delle porte

Ottimizzazione delle impostazioni della porta nell’IO Device e nell'IO Controller


Durante l'avviamento dell’IO Device, se il cablaggio è in CU, viene effettuata una verifica del
supporto di trasferimento e dell'opzione duplex.
Questi controlli richiedono tempo e con un'impostazione mirata di queste opzioni è possibile
risparmiare tempo per le verifiche. Assicurarsi che le impostazioni effettuate corrispondano
alle effettive condizioni (uso dei cavi giusti).

Ottimizzazione delle impostazioni delle porte per l'avvio accelerato


Per ottimizzare le impostazioni delle porte per l'avvio accelerato procedere nel modo
seguente:
1. Selezionare la porta dell'IO Controller o la porta partner dell'IO Device corrispondente.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi fino alle "Opzioni delle porte > Collegamento". Alla
voce "Velocità di trasmissione/Duplex" selezionare l'impostazione "TP 100 Mbit/s full
duplex".
3. Disattivare la casella di scelta "Attiva autonegoziazione".

Figura 5-97 Ottimizzazione delle impostazioni delle porte per l'avvio accelerato in STEP 7

Queste impostazioni vengono applicate automaticamente alla porta partner con la


progettazione della topologia.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 275
Funzioni
5.12 Accelerazione dell'avvio

5.12.5 Ottimizzazione del cablaggio delle porte

Presupposti
Per ridurre il tempo di avvio dell'IO Device sono state effettuate le seguenti impostazioni
della porta:
● Velocità di trasmissione fissa
● Autonegoziazione disattivata
Ciò consente di risparmiare il tempo di adattamento della velocità di trasmissione all'avvio.
Se è stata disattivata l'autonegoziazione occorre osservare le regole di cablaggio.

Proprietà delle porte


I dispositivi PROFINET dispongono di due tipi di porte:

Tipo di porta Dispositivi PROFINET


Porta switch con assegnazione dei pin in IO Device: porta 2
ordine incrociato CPU S7 con due porte: porta 1 e 2
Porta del terminale con normale assegnazio- IO Device: porta 1
ne dei pin CPU S7 con una porta: porta 1

Assegnazione dei pin in ordine incrociato significa che i pin della porta per la trasmissione e
la ricezione vengono scambiati internamente tra i dispositivi PROFINET utilizzati.

Validità delle regole di cablaggio


Le regole per il cablaggio descritte nella prossima sezione valgono esclusivamente nel caso
in cui sia stata definita un'impostazione fissa della porta in STEP 7.

Regole per il cablaggio


Diversi IO Device possono essere collegati in linea con un cavo patch collegando la porta 2
dell'IO Device (periferia decentrata) con la porta 1 del successivo IO Device. Nella grafica
seguente si riporta un esempio con due IO Device.

Figura 5-98 Cablaggio ottimizzato per l'avvio accelerato

PROFINET con STEP 7 V15


276 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Funzioni
5.12 Accelerazione dell'avvio

5.12.6 Misure nel programma utente

Introduzione
Apportando determinate modifiche al programma utente è possibile accelerare l'avvio di IO
Device da sostituire durante il funzionamento all'interno di docking system.

Modifiche del programma utente necessarie


Per accelerare l'avvio con l'aiuto di modifiche del programma utente procedere nel modo
seguente:
1. Richiamare l'istruzione "D_ACT_DP" per attivare e disattivare l'IO Device all'inizio del
ciclo dell'OB 1.
Se si sostituisce l'IO Device occorre disattivare l'IO Device non più utilizzato e attivare il
nuovo IO Device.
2. Se si utilizza il comando di accensione ("Power ON") degli IO Device attraverso
l'applicazione, avviare possibilmente nello stesso tempo anche l'attivazione degli IO
Device con il richiamo dell'istruzione "D_ACT_DP". L'IO Device deve essere già collegato
fisicamente.
3. Dopo la conferma "IO Device attivato" dell'istruzione "D_ACT_DP" accedere all'IO Device
con i comandi di accesso diretto.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 277
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante 6
Introduzione
Per la comunicazione PROFINET IO con il sistema S7-1500R/H ridondante valgono le
stesse regole di base del sistema di automazione S7-1500. Il sistema S7-1500R/H scambia
ciclicamente dati IO con gli IO Device.
Quando si progettano le configurazioni PROFINET con il sistema S7-1500R/H ridondante è
necessario osservare alcune particolarità, ad es. le norme speciali di configurazione.
Il sistema S7-1500R/H ridondante supporta un numero limitato di funzioni PROFINET.

Limitazioni
● Comunicazione in tempo reale:
– RT con intervallo di trasmissione fisso di 1 ms
– IRT non supportato
– Metodo di ridondanza MRPD non supportato
– PROFINET con Performance Upgrade non supportato
● Sincronismo di clock non supportato
● Funzionamento come I-Device non supportato
● Accesso agli Shared Device non supportato
● Sistemi di docking non supportati
● Progetti per macchine in serie non supportati
● Opzioni porta (solo per l’interfaccia PROFINET X1):
– Disattivazione delle porte non supportata
– Progettazione di boundary non supportata
● Funzionalità come IO Controller:
– Avvio prioritario non supportato
– Attivazione/disattivazione degli IO Device non supportata
– Progetti per macchine in serie non supportati
– Nessun sistema IO subordinato (ad es. tramite IE/PB-Link)
● L'interfaccia PROFINET X2 non supporta la funzionalità IO.

PROFINET con STEP 7 V15


278 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante

● Diagnostica tramite server web non supportata


● I seguenti OB non sono supportati:
– OB 55 “OB di allarme di stato”
– OB 56 “OB di allarme di aggiornamento”
– OB 57 “OB per allarme specifico del produttore o del profilo”

6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H


ridondante

Introduzione
Il sistema S7-1500R/H ridondante utilizza la ridondanza del supporto (MRP) nell’anello
PROFINET. Per il funzionamento in un sistema S7-1500R/H ridondante gli IO Device
devono supportare la ridondanza del sistema S2.

Ridondanza del supporto di trasmissione nel sistema S7-1500R/H ridondante


Entrambe le CPU del sistema ridondante devono trovarsi in un anello PROFINET che
utilizza il metodo di ridondanza del supporto MRP. Tutti i dispositivi PROFINET nell’anello
PROFINET sono collegati alla S7-1500R/H con ridondanza del supporto. Se l’anello
PROFINET viene interrotto, può aver luogo una riconfigurazione. Dopo un breve tempo di
riconfigurazione è possibile accedere nuovamente ai dispositivi PROFINET da un percorso
alternativo.

H-Sync-Forwarding
H-Sync-Forwarding abilita un dispositivo PROFINET con MRP ad inoltrare i dati di
sincronizzazione (telegrammi di sincronizzazione) soltanto all’interno dell’anello PROFINET.
Con H-Sync-Forwarding i dati di sincronizzazione vengono inoltrati anche durante la
riconfigurazione dell’anello PROFINET In questo modo si riduce il carico del tempo di ciclo o
il carico di commutazione della CPU a prescindere dal tempo di riconfigurazione dell'anello
PROFINET.
Per i sistemi S7-1500H ridondanti, H-Sync-Forwarding non è rilevante.
Per i dispositivi PROFINET utilizzati nell’anello PROFINET di sistemi S7-1500R ridondanti è
consigliato H-Sync-Forwarding.

Nota
Se nell’S7-1500R si utilizzano dei dispositivi PROFINET che non supportano H-Sync-
Forwarding, nello stato di sistema RUN-Redundant il tempo di ciclo può aumentare
ulteriormente. Se il programma ciclico supera il tempo di controllo del ciclo, viene
eventualmente avviato l'OB di errore temporale (OB 80).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 279
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante

Ridondanza del sistema S2


Un IO Device con ridondanza del sistema S2 supporta le AR di ridondanza del sistema. Le
AR di ridondanza del sistema possono essere presenti due volte (ridondanti). In questo
modo un IO Device supporta contemporaneamente le AR di 2 IO Controller (relativamente
agli stessi moduli).
Un’AR di ridondanza del sistema può essere un’AR principale o un’AR di backup. In un
preciso momento può essere presente soltanto un’AR principale per un IO Device. Se è
presente un’altra AR deve essere un’AR di backup. Un IO Device attiva i dati dell’AR
principale nelle uscite. I dati dell’AR di backup vengono soltanto salvati.
● Comportamento nello stato di sistema RUN-Redundant:
Entrambe le CPU sono IO Controller. La comunicazione PROFINET avviene
contemporaneamente sulle due AR di ridondanza del sistema, tra una delle CPU (IO
Controller) e l’IO Device. Se la CPU principale si guasta, la CPU di backup diventa quella
principale e commuta anche l’AR di backup in AR principale. I dati di questa AR vengono
attivati nelle uscite.

Figura 6-1 Comportamento dell’IO Device con ridondanza del sistema S2 nello stato di sistema
RUN-Redundant e in caso di guasto della CPU principale

● Comportamento nello stato di sistema RUN-Solo:


Solo la CPU principale è IO Controller. La comunicazione PROFINET avviene sull’AR
principale tra la CPU principale (IO Controller) e l’IO Device. Tra la CPU di backup e l’IO
Device non esiste nessuna AR.
In STEP 7 la ridondanza del sistema S2 per un IO Device si progetta assegnando l’IO
Device a entrambe le CPU del sistema S7-1500R/H ridondante.

PROFINET con STEP 7 V15


280 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante

Norme di configurazione per una topologia ad anello con il sistema S7-1500R ridondante
● Entrambe le CPU hanno il ruolo della ridondanza del supporto “Manager (auto)”.
● Tutti gli altri dispositivi nell’anello PROFINET hanno il ruolo della ridondanza del supporto
“Client”.
● Tutti gli IO Device assegnati al sistema S7-1500R/H ridondante supportano la ridondanza
del sistema S2.
● Nell’anello PROFINET non è presente nessun altro sistema S7-1500R/H ridondante.
● Collegamento porte:
– Le due CPU sono collegate direttamente tra di loro da una delle due porte
dell’interfaccia PROFINET X1. Tra di esse non si trova nessun altro nodo dell’anello.
– Dalle altre due porte le due CPU possono essere collegate tra di loro indirettamente;
tra di esse si trovano gli altri nodi dell’anello. Vedere gli esempi riportati di seguito.
● Numero massimo di IO Device: 64
● Numero di dispositivi PROFINET (Switch, CPU S7-1500R/H, CPU S7-1500 (da V2.6) e
dispositivi HMI) nell’anello PROFINET:
– max. 50 (consigliati max. 16)

Nota
Suggerimento: Il numero dei nodi nell’anello PROFINET influenza la disponibilità del
sistema S7-1500R. Per questo si consiglia di utilizzare max. 16 dispositivi PROFINET
(incluse le CPU R) nell’anello PROFINET. Se si utilizzano molti più nodi nell’anello
PROFINET, la disponibilità degli IO Device e delle CPU R diminuisce. Le indicazioni
sui dati tecnici nella documentazione si riferiscono al numero max consigliato di 16
dispositivi PROFINET nell’anello nell’S7-1500R.

Norme di configurazione per una topologia ad anello con il sistema S7-1500H ridondante
● Entrambe le CPU hanno il ruolo della ridondanza del supporto “Manager (auto)”.
● Tutti gli altri dispositivi nell’anello PROFINET hanno il ruolo della ridondanza del supporto
“Client”.
● Tutti gli IO Device assegnati al sistema S7-1500R/H ridondante supportano la ridondanza
del sistema S2.
● Nell’anello PROFINET non è presente nessun altro sistema S7-1500R/H ridondante.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 281
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante

Configurazioni di PROFINET IO con il sistema S7-1500R/H ridondante


Le figure seguenti mostrano degli esempi di configurazioni di PROFINET IO con il sistema
S7-1500R/H ridondante.
In tutte le figure vengono utilizzate le seguenti abbreviazioni per le AR:
● AR RS: AR di ridondanza del sistema tra un IO Device (S2) e una delle CPU del sistema
S7-1500R/H ridondante
● AR: AR “normale” tra un IO Device (S1) e il rispettivo IO Controller
Tutte le configurazioni utilizzano ad es. la CPU 1515R. Le configurazioni PROFINET
rappresentate funzionano anche con la CPU 1513R e la CPU 1517H.

IO Device con ridondanza del sistema S2 nell’anello PROFINET


Il sistema S7-1500R ridondante è composto dalle due CPU 1515R e da due IO Device
nell’anello PROFINET. Entrambi gli IO Device sono collegati con ridondanza del sistema e
del supporto di trasmissione.

Figura 6-2 Esempio di sistema S7-1500R ridondante con due IO Device nell’anello PROFINET

PROFINET con STEP 7 V15


282 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante

Dispositivi PROFINET dopo uno switch


Per collegare altri dispositivi PROFINET all’anello PROFINET, utilizzare uno switch. Con il
sistema S7-1500R ridondante verificare che lo switch nell’anello PROFINET supporti MRP.
I seguenti dispositivi possono essere collegati all’anello PROFINET con uno switch.
● IO Device con ridondanza del sistema S2
● Dispositivi PROFINET senza ridondanza del sistema S2, ad es. dispositivi HMI
La figura seguente mostra un sistema S7-1500R ridondante con dispositivi PROFINET
collegati dopo uno switch.

IO Device 1 L’IO Device 1 si trova nell’anello PROFINET ed è collegato al sistema S7-1500R/H


(S2) ridondante con ridondanza del sistema e del supporto.
Switch Lo switch si trova nell’anello PROFINET e supporta il metodo di ridondanza del suppor-
to di trasmissione MRP.
IO Device 2 L’IO Device 2 è collegato al sistema S7-1500R/H ridondante tramite lo switch. L’IO
(S2) Device 2 è collegato al sistema S7-1500R/H ridondante con ridondanza del sistema.
Dispositivo Il dispositivo HMI è collegato al sistema S7-1500R/H ridondante tramite lo switch.
HMI

Figura 6-3 Dispositivi PROFINET dopo uno switch

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 283
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante

Ulteriore sistema PROFINET IO nella configurazione


La configurazione può comprendere anche altri IO Controller con IO Device propri. Per
garantire una larghezza di banda sufficiente per il sistema S7-1500R/H ridondante nell’anello
PROFINET, collocare ulteriori IO Controller con la relativa periferia dopo uno switch.
Quando si rileva il numero massimo di IO Device all’interno e all’esterno dell’anello
PROFINET il sistema ridondante non riconosce le CPU S7-1500 e i rispettivi IO Device. Se
si utilizzano le CPU S7-1500 è necessario verificare personalmente il numero massimo.
La figura seguente mostra un sistema S7-1515R ridondante. Dopo lo switch si trova un altro
sistema PROFINET IO con una CPU 1516 come IO Controller. All’IO Controller è assegnato
un proprio IO Device (S1).

Figura 6-4 Esempio di sistema S7-1500R ridondante con un ulteriore sistema PROFINET IO

Poiché il sistema S7-1500R/H ridondante non supporta gli I-Device, lo scambio ciclico diretto
di dati IO con l’altro IO Controller non è possibile.

PROFINET con STEP 7 V15


284 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante

Collegamento a un altro sistema PROFINET IO tramite il PN/PN Coupler


Tramite un PN/PN Coupler il sistema S7-1500R/H ridondante scambia ciclicamente dati IO
con un altro sistema PROFINET IO.
Nella figura seguente il PN/PN Coupler collega un sistema S7-1515R ridondante con un
altro sistema PROFINET IO. Il lato sinistro del PN/PN Coupler è assegnato al sistema
S7-1515R ridondante. Il lato sinistro del PN/PN Coupler è collegato con ridondanza del
sistema e del supporto. Il lato destro del PN/PN Coupler è assegnato alla CPU 1516 (IO
Controller). Il sistema PROFINET IO della CPU 1516 nell’esempio non presenta ridondanza.

Figura 6-5 Configurazione con il PN/PN Coupler con ridondanza del sistema unilaterale (S2/S1)

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 285
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.1 Configurazione di PROFINET IO in un sistema S7-1500R/H ridondante

Collegamento a un ulteriore sistema S7-1500R/H ridondante tramite il PN/PN Coupler


Tramite il PN/PN Coupler due sistemi S7-1500R/H ridondanti si scambiano ciclicamente dati
I/O.
Nella figura seguente il PN/PN Coupler collega tra di loro due sistemi S7-1515R ridondanti.
Entrambi i lati del PN/PN Coupler sono assegnati a un sistema S7-1515R ridondante.
Entrambi i lati del PN/PN Coupler sono collegati al rispettivo sistema S7-1515R ridondante
con ridondanza del sistema e del supporto.

Figura 6-6 Configurazione con il PN/PN Coupler con ridondanza del sistema bilaterale (S2/S2)

Riferimenti
Ulteriori informazioni sul PN/PN Coupler sono disponibili nel manuale del prodotto PN/PN
Coupler (https://support.industry.siemens.com/cs/ww/it/view/44319532).

PROFINET con STEP 7 V15


286 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.2 Progettazione di un IO Device con ridondanza del sistema S2 nel sistema S7-1500R/H ridondante

6.2 Progettazione di un IO Device con ridondanza del sistema S2 nel


sistema S7-1500R/H ridondante

Presupposti
● Sistema S7-1500R/H ridondante
● L’IO Device supporta la ridondanza del sistema S2, ad es. IM 155-6 PN HF dalla versione
firmware V4.2 in poi

Procedimento
Per assegnare un IO Device con ridondanza del sistema S2 al sistema S7-1500R/H
ridondante, procedere nel modo seguente:
1. Selezionare l’interfaccia PROFINET dell'IO Device nella vista di rete di STEP 7.
2. Tracciare con drag&drop una linea tra l'interfaccia PROFINET dell'IO Device e
l'interfaccia PROFINET X1 della CPU a sinistra.

Figura 6-7 Assegnazione dell’IO Device alla CPU a sinistra

L’IO Device è assegnato alla CPU a sinistra.


3. Tracciare con drag&drop una linea tra l'interfaccia PROFINET dell'IO Device e
l'interfaccia PROFINET X1 della CPU a destra.

Figura 6-8 Assegnazione dell’IO Device alla CPU a destra

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 287
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.3 Progettazione della ridondanza del supporto di trasmissione (MRP) per una configurazione con il sistema
S7-1500R/H ridondante

Risultato: L’IO Device è collegato al sistema S7-1500R/H ridondante con ridondanza del
sistema.

Figura 6-9 IO Device assegnato con ridondanza del sistema

6.3 Progettazione della ridondanza del supporto di trasmissione (MRP)


per una configurazione con il sistema S7-1500R/H ridondante

Presupposti
● Sistema S7-1500R/H ridondante
● Tutti i nodi nell'anello supportano il metodo di ridondanza del supporto di trasmissione
MRP.
● Gli IO Device sono assegnati al sistema S7-1500R/H ridondante.

Figura 6-10 Esempio di configurazione: Progettazione di MRP per S7-1500R/H

Ruolo MRP delle CPU del sistema S7-1500R/H ridondante


Non appena si crea un sistema S7-1500R/H ridondante in STEP 7, STEP 7 assegna
automaticamente il ruolo MRP "Manager (auto)" per le interfacce PROFINET X1 di entrambe
le CPU.

PROFINET con STEP 7 V15


288 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
PROFINET con sistema S7-1500R/H ridondante
6.3 Progettazione della ridondanza del supporto di trasmissione (MRP) per una configurazione con il sistema S7-1500R/H

Definizione del ruolo MRP per ulteriori nodi dell’anello in STEP 7


Per definire la ridondanza del supporto di trasmissione per ulteriori nodi dell'anello procedere
nel seguente modo:
1. Selezionare nella vista di rete di STEP 7 l'interfaccia PROFINET X1 di una delle due CPU
del sistema S7-1500R/H ridondante.
2. Nella finestra di ispezione spostarsi su "Proprietà > Generale > Opzioni avanzate >
Ridondanza del supporto di trasmissione".
3. Fare clic sul pulsante "Impostazioni dominio".

Figura 6-11 S7-1500R/H: Ruolo MRP “Manager (auto)”

STEP 7 visualizza nella finestra di ispezione le proprietà del dominio MRP in cui si trova
l'interfaccia PROFINET X1 della CPU.
4. Nella tabella "Dispositivi" assegnare nella colonna "Ruolo MRP" il ruolo MRP "Client" per
tutti gli altri nodi dell'anello.

Figura 6-12 S7-1500R/H: assegnazione di ruoli MRP per i nodi dell’anello

Parametrizzazione di nodi al di fuori del progetto STEP 7


Per i nodi dell'anello che non si trovano in STEP 7 impostare il ruolo MRP "Client".
Esempio: per uno switch impostare il ruolo MRP "Client" attraverso l'interfaccia Web dello
switch.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 289
Glossario

Allarme
Un allarme è un evento al verificarsi del quale il sistema operativo di una CPU S7 richiama
automaticamente un blocco organizzativo assegnato (OB di allarme) nel quale l'utente può
programmare la reazione all'evento desiderata.

Allarme di diagnostica
Tramite gli allarmi di diagnostica, le unità con funzioni di diagnostica segnalano alla CPU gli
errori di sistema riconosciuti.
→ Vedere anche CPU

Allarme, diagnostica
→ Allarme di diagnostica

API
L'API (Application Process Identifier) è un parametro il cui valore specifica il processo che
elabora i dati IO (applicazione).
La norma PROFINET IEC 61158 assegna a determinati API dei profili (PROFIdrive,
PROFIsave) che sono definiti dall'organizzazione degli utenti PROFINET.
L'API standard è 0.

Applicazione
Programma che si basa direttamente sul sistema operativo MS-DOS/Windows.
Un'applicazione sul PG è ad es. STEP 7.

AR
L’AR (Application Relation) comprende tutte le relazioni di comunicazione tra IO Controller e
IO Device (ad es. dati IO, set di dati, allarmi).
AR è anche un livello di indirizzamento per i set di dati di diagnostica.

AR di backup
L’AR di backup è l’AR di ridondanza del sistema tra un IO Device con ridondanza del
sistema S2 e la CPU di backup del sistema S7-1500R/H ridondante.

PROFINET con STEP 7 V15


290 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Glossario

AR di ridondanza del sistema


In un sistema ridondante un IO Device con ridondanza del sistema S2 ha un’AR di
ridondanza del sistema con ognuna delle due CPU (IO Controller).

AR principale
L’AR principale è l’AR di ridondanza del sistema tra un IO Device con ridondanza del
sistema S2 e la CPU principale del sistema S7-1500R/H ridondante.

Asset
Un "asset" è un componente di una macchina o un impianto. Può essere sia hardware che
software/firmware.

Avvio prioritario
L'avvio prioritario indica la funzionalità PROFINET per accelerare l'avvio degli IO Device in
un sistema PROFINET IO con comunicazione RT e IRT. Questa funzione riduce il tempo
impiegato dagli IO Device - opportunamente progettati - per rientrare nello scambio ciclico
dei dati utili nei seguenti casi:
● dopo il ripristino della tensione di alimentazione
● dopo il ripristino della stazione
● dopo l'attivazione di IO Device

Blocco organizzativo
I blocchi organizzativi (OB) costituiscono l'interfaccia tra il sistema operativo della CPU e il
programma utente. Nei blocchi organizzativi viene stabilito l'ordine di elaborazione del
programma utente.

Buffer di diagnostica
Il buffer di diagnostica è un'area di memoria bufferizzata della CPU nella quale vengono
registrati gli eventi di diagnostica nello stesso ordine in cui essi si verificano.

Bus
Un bus è un supporto di trasmissione che collega più nodi tra loro. La trasmissione dati,
affidata a cavi elettrici o in fibra ottica, può essere sia seriale che parallela.

Bus backplane
Il bus backplane è un bus di dati seriale tramite il quale le unità comunicano tra loro e tramite
il quale esse ricevono la tensione necessaria al funzionamento. Il collegamento tra le unità
viene effettuato tramite connettori di bus.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 291
Glossario

Ciclo di comunicazione e larghezza di banda riservata


PROFINET IO è un sistema di comunicazione in tempo reale scalabile basato sul protocollo
di livello 2 per Fast Ethernet. Perciò con il metodo di trasmissione RT per i dati di processo
con criticità temporale e IRT per i processi di alta precisione e in sincronismo di clock sono
disponibili due livelli di comunicazione in tempo reale.

Comunicazione in tempo reale


Termine generale che comprende RT e IRT.
Per la comunicazione di dati utili IO a criticità temporale, PROFINET non si avvale del
protocollo TCP/IP bensì di un proprio canale in tempo reale (RT).

Configurazione
Selezione e combinazione di singoli componenti di un sistema di automazione o
installazione del software necessario con adattamento all'impiego specifico (ad es. con
parametrizzazione delle unità).

Controllore a memoria programmabile


I controllori a memoria programmabile (PLC) sono controllori elettronici la cui funzione è
memorizzata come programma nel dispositivo di controllo. La configurazione e il cablaggio
del dispositivo non dipendono quindi dalla funzione del controllore. Il controllore a memoria
programmabile ha la stessa struttura di un computer: è costituito da una CPU (unità
centrale) con memoria, unità di ingresso e di uscita e sistema di bus interno. La periferia e il
linguaggio di programmazione sono adattati alle necessità della tecnica di controllo.

CP
→ Processore di comunicazione

CPU
Central Processing Unit = unità centrale del sistema di automazione S7 con unità di
controllo, di calcolo, memoria, sistema operativo e interfaccia per il dispositivo di
programmazione.

CPU di backup
Se il sistema R/H si trova nello stato di sistema RUN-Redundant, la CPU principale esegue il
processo. La CPU di backup elabora il programma utente in modo sincrono e può assumere
l’esecuzione del processo in caso di guasto della CPU principale.

PROFINET con STEP 7 V15


292 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Glossario

CPU principale
Se almeno una CPU R/H si trova nello stato di funzionamento RUN, la CPU principale ha la
priorità e controlla il processo (dati di produzione).
Il programma utente viene elaborato nello stesso modo sia nella CPU principale che in
quella di backup.

Dati coerenti
Si definiscono dati coerenti quei dati affini tra loro per contenuto che non devono essere
separati.
I valori delle unità analogiche, ad es., devono sempre essere trattati come un insieme, vale a
dire che il valore di un'unità analogica quindi non deve essere falsato dalla lettura in due
momenti diversi.

DCP
DCP (Discovery and Basic Configuration Protocol). Consente l'assegnazione dei parametri
del dispositivo (ad es. indirizzo IP) con tool di progettazione/programmazione specifici del
produttore.

Determinismo
Determinismo significa che un sistema reagisce entro un intervallo di tempo prevedibile
(deterministico).

Diagnostica
→ Diagnostica di sistema

Diagnostica di sistema
La diagnostica di sistema consiste nel riconoscimento, l'analisi e la segnalazione degli errori
che si verificano all'interno del sistema di automazione, come ad es. errori di programma o
guasti dei moduli. Gli errori di sistema possono essere segnalati da LED o visualizzati in
STEP 7.

Dispositivo
In ambiente PROFINET "dispositivo" è un termine generale che indica:
● Sistemi di automazione (ad es. PLC, PC)
● Sistemi di periferia decentrata
● Apparecchiature da campo (ad es. PLC, PC, dispositivi idraulici o pneumatici)
● Componenti di rete attivi (ad es. switch, router)
● Accoppiamenti di rete con PROFIBUS, AS-Interface o altri sistemi di bus di campo

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 293
Glossario

Dispositivo di programmazione
I dispositivi di programmazione sono fondamentalmente personal computer portatili,
compatti e adatti all'impiego industriale. Essi si distinguono per una speciale dotazione
hardware e software per PLC.

Dispositivo PROFIBUS
Un'apparecchiatura PROFIBUS è dotata di almeno un'interfaccia PROFIBUS con
un'interfaccia elettrica (RS485) oppure ottica (Polymer Optical Fiber, POF).

Dispositivo PROFINET
Un dispositivo PROFINET dispone sempre di un'interfaccia PROFINET (elettrica, ottica,
wireless). Molti dispositivi dispongono inoltre di un'interfaccia PROFIBUS DP per il
collegamento di apparecchiature PROFIBUS.

Dominio Sync
Tutti i dispositivi PROFINET che devono essere sincronizzati tramite PROFINET IO con IRT
devono far parte di un dominio Sync.
Il dominio Sync è composto da un master Sync e almeno uno slave Sync. Il ruolo di master
Sync è affidato per lo più a un IO Controller o a uno switch.
I dispositivi PROFINET non sincronizzati non fanno parte di un dominio Sync.

DPV1
Con la denominazione DPV1 si indica un ampliamento funzionale dei servizi aciclici (ad es.
con l'aggiunta di nuovi allarmi) del protocollo DP. La funzionalità DPV1 è integrata nella
norma IEC61158/EN 50170, volume 2, PROFIBUS.

Duplex
Half duplex: è disponibile un canale per lo scambio alternato di informazioni.
Full duplex: sono disponibili due canali per lo scambio simultaneo di informazioni in
entrambe le direzioni.

Ethernet
Ethernet è una tecnologia standard internazionale per reti locali (LAN) basata su frame.
Essa definisce i tipi di cavi, la segnalazione per il livello fisico, i formati dei pacchetti e i
protocolli per il controllo dell'accesso ai supporti dati.

File GSD
In quanto Generic Station Description, questo file in formato XML contiene tutte le proprietà
necessarie per la progettazione di un dispositivo PROFINET.

PROFINET con STEP 7 V15


294 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Glossario

H-Sync-Forwarding
H-Sync-Forwarding abilita un dispositivo PROFINET con MRP ad inoltrare i dati di
sincronizzazione (telegrammi di sincronizzazione) soltanto all’interno dell’anello PROFINET.
Con H-Sync-Forwarding i dati di sincronizzazione vengono inoltrati anche durante la
riconfigurazione dell’anello PROFINET riducendo così il carico sul tempo di ciclo.
Per i dispositivi PROFINET utilizzati nell’anello PROFINET di sistemi S7-1500R ridondanti è
consigliato H-Sync-Forwarding.
Per i sistemi S7-1500H ridondanti, H-Sync-Forwarding non è rilevante.

I-Device
La funzionalità "I Device" (IO Device intelligente) di una CPU consente di scambiare dati con
un IO Controller, utilizzando così la CPU ad es. come unità di preelaborazione intelligente di
processi parziali. In questo caso l'I Device ha il ruolo di un IO Device ed è quindi collegato a
un IO Controller di livello superiore.

Immagine di processo (I/O)


In quest'area di memoria la CPU trasmette i valori delle unità di ingressi e uscite. All'inizio
del programma ciclico la CPU trasferisce l'immagine di processo delle uscite come stato di
segnale ai moduli di uscita. Successivamente la CPU legge nell'immagine di processo degli
ingressi gli stati di segnale delle unità di ingresso. Infine la CPU elabora il programma
utente.

Indirizzo IP
Per essere indirizzato come nodo della rete Industrial Ethernet, un dispositivo PROFINET
deve avere un indirizzo IP univoco all'interno della rete. Esempio: un indirizzo IP è costituito
da 4 decimali con un campo di valori da 0 a 255. I decimali sono separati da un punto.
L'indirizzo IP è formato dalle parti seguenti:
● indirizzo della rete
● indirizzo del nodo (in generale definito anche host o nodo di rete).

Indirizzo MAC
Identificazione univoca internazionale per tutti i dispositivi Ethernet. Viene già assegnato dal
produttore e si compone di 3 byte per l'ID del produttore e 3 per l'ID del dispositivo come
numero progressivo.
A ogni dispositivo PROFINET viene già assegnato in fabbrica un identificativo univoco
internazionale. Questo identificativo di 6 byte è l'indirizzo MAC.

Industrial Ethernet
Industrial Ethernet è una direttiva per la configurazione di una rete Ethernet in ambiente
industriale. La principale differenza rispetto alla tecnologia Ethernet standard è costituita
dalla resistenza meccanica e dall'insensibilità ai disturbi dei singoli componenti.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 295
Glossario

Intervallo di trasmissione
Arco di tempo compreso tra due intervalli di comunicazione IRT o RT consecutivi. L'intervallo
di trasmissione è la frequenza di invio minima possibile per lo scambio di dati.

IRT
IRT è un procedimento di trasmissione sincronizzato per lo scambio ciclico di dati IRT tra
dispositivi PROFINET. Per i dati IRT è riservata una larghezza di banda all'interno
dell'intervallo di trasmissione. La larghezza di banda riservata garantisce un trasferimento
dei dati IRT senza interferenze, a intervalli temporali sincronizzati e riservati, anche in
presenza di un altro elevato carico della rete (ad es. la comunicazione TCP/IP o un'altra
comunicazione real-time).

LAN
Local Area Network: rete locale alla quale sono collegati diversi computer all'interno di una
stessa azienda. Una rete LAN quindi ha un'estensione limitata nello spazio ed è gestita a
discrezione dell'azienda o dell'Istituzione.

Manutenzione necessaria/richiesta di manutenzione


Una segnalazione di sistema del tipo 'manutenzione necessaria' può essere definita per
diversi parametri di usura e può ad es. raccomandare il controllo di un componente al
raggiungimento di un determinato numero di ore di esercizio.
La segnalazione di una 'richiesta di manutenzione' viene inviata se il componente in causa
deve essere sostituito entro un intervallo di tempo prevedibile.
(Esempio di una stampante: la segnalazione di una richiesta di manutenzione viene inviata
se è necessario sostituire subito il toner/la cartuccia.)

Maschera di sottorete
I bit impostati della maschera di sottorete determinano la parte dell'indirizzo IP che contiene
l'indirizzo della rete.
In generale vale quanto segue:
● L'indirizzo di rete risulta dalla combinazione logica AND di indirizzo IP e maschera di
sottorete.
● L'indirizzo del nodo risulta dalla combinazione logica AND negato di indirizzo IP e
maschera di sottorete.

Master
Nodo attivo di livello superiore nella comunicazione/sottorete PROFIBUS. Possiede diritti di
accesso al bus (token), trasmette dati e li richiede.

PROFINET con STEP 7 V15


296 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Glossario

Master DP
Viene definito master DP un master che si comporta secondo la norma EN 50170, parte 3.
→ Vedere anche Master

Micro Memory Card (MMC)


Le Micro Memory Card sono supporti di memoria per CPU e CP. Una Micro Memory Card si
differenzia dalla SIMATIC Memory Card solo per le dimensioni più ridotte. Le CPU S7-1500
e ET 200SP-CPU utilizzano le SIMATIC Memory Card.

MPI
L'interfaccia multipunto (Multi Point Interface, MPI) è l'interfaccia dei dispositivi di
programmazione SIMATIC S7. Essa permette l'impiego simultaneo di più nodi (dispositivi di
programmazione, display di testo, pannelli operatore) in una o più unità centrali. Ogni nodo è
identificato da un indirizzo univoco (indirizzo MPI).

MRPD
MRPD (Media Redundancy with Planned Duplication of Frames) si basa su IRT e MRP. Per
ottenere una ridondanza del supporto con tempi di aggiornamento brevi, i dispositivi
PROFINET nell'anello inviano i loro dati in entrambe le direzioni. I dispositivi ricevono questi
dati su entrambe le porte dell'anello, eliminando il tempo di riconfigurazione dell'anello.

Nome di dispositivo (nome del dispositivo PROFINET)


In ambiente PROFINET IO il nome del dispositivo è un'identificazione univoca per
l'interfaccia PROFINET IO di un dispositivo.

OB
→ Blocco organizzativo

OPC
OPC (OLE for Process Control) è la denominazione di un'interfaccia standard per la
comunicazione nella tecnica di automazione.

Organizzazione degli utenti PROFIBUS


Comitato tecnico incaricato della definizione e del perfezionamento degli standard
PROFIBUS e PROFINET. Ulteriori informazioni si trovano in Internet (Pagina ).

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 297
Glossario

Parametro
1. Variabile di un blocco di codice STEP 7
2. Variabile per l'impostazione del comportamento di un'unità (uno o più per ciascuna unità).
Allo stato di fornitura ogni unità dispone di un'impostazione di base logica che può essere
modificata con l'opportuna configurazione in STEP 7.
Esistono parametri statici e dinamici.

PG
→ Dispositivo di programmazione

PLC
→ Controllore a memoria programmabile

Processore di comunicazione
I processori di comunicazione sono unità per accoppiamenti punto a punto e di bus.

PROFIBUS
Process Field Bus: norma europea sui bus di campo.

PROFIBUS DP
PROFIBUS con protocollo DP che si comporta conformemente alla norma EN 50170. DP è
l'abbreviazione di "periferia decentrata" (scambio di dati ciclico rapido in tempo reale). Dal
punto di vista del programma utente la periferia decentrata viene indirizzata esattamente
come la periferia centrale.

PROFIenergy
Funzione per il risparmio energetico nel processo, ad es. durante le pause, con spegnimento
temporaneo dell'intero impianto tramite comandi standard PROFIenergy.

PROFINET
Sistema di comunicazione industriale aperto component based per sistemi di automazione
distribuiti basato su Ethernet. Tecnologia di comunicazione promossa dall'Organizzazione
degli utenti PROFIBUS.

PROFINET con STEP 7 V15


298 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Glossario

PROFINET IO
Concetto di comunicazione per la realizzazione di applicazioni modulari decentrate
nell'ambito di PROFINET.
PROFINET IO si basa su switched Ethernet con funzionamento full duplex e una larghezza
di banda di 100 Mbit/s.

PROFINET IO Controller
Dispositivo tramite il quale vengono indirizzati gli IO Device collegati. In altri termini l'IO
Controller scambia segnali di ingresso e di uscita con le apparecchiature da campo che gli
sono state assegnate. Spesso l'IO Controller è il controllore nel quale viene eseguito il
programma di automazione.

PROFINET IO Device
Apparecchiatura da campo decentrata e assegnata a uno degli IO Controller (ad es. Remote
IO, gruppi di valvole, convertitori di frequenza, switch).

Profondità della linea


Indica il numero degli switch esterni o integrati collegati in linea.

Progettazione della topologia


Complesso delle porte dei dispositivi PROFINET collegate nel progetto STEP 7 e delle
relazioni che le collegano tra loro.

Programma utente
In SIMATIC vengono distinti il sistema operativo della CPU e i programmi utente. Il
programma utente contiene tutte le istruzioni, le dichiarazioni e i dati che consentono di
controllare un impianto o un processo. Il programma utente è assegnato a un'unità
programmabile (ad es. CPU, FM) e può essere strutturato in unità più piccole.

Proxy
Il dispositivo PROFINET con funzionalità proxy è l'unità di sostituzione di un'apparecchiatura
PROFIBUS in Ethernet. La funzionalità proxy consente a un'apparecchiatura PROFIBUS di
comunicare non solo con il rispettivo master ma anche con tutti i nodi PROFINET.
I sistemi PROFIBUS esistenti possono essere integrati nella comunicazione PROFINET, ad
es. con l'aiuto di un IE/PB Link. IE/PB-Link PN IO si fa così carico della comunicazione
tramite PROFINET sostituendo i componenti PROFIBUS.
In questo modo è possibile collegare a PROFINET sia slave DPV0 che DPV1.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 299
Glossario

Rete
Una rete è costituita da una o più sottoreti interconnesse con un numero qualunque di nodi.
Sono ammesse diverse reti contemporaneamente.

Ridondanza del supporto


Tramite il cosiddetto Media Redundancy Protocol (MRP) è possibile creare reti ridondanti. I
percorsi di trasmissione ridondanti (topologia ad anello) garantiscono una via di
comunicazione alternativa in caso di guasto di un percorso di trasmissione. I dispositivi
PROFINET che fanno parte di questa rete ridondante costituiscono un dominio MRP.

Router
Un router collega tra loro due sottoreti. Un router funziona in modo analogo a uno switch.
Inoltre, è possibile stabilire quali nodi di comunicazione possono comunicare tramite il router
e quali no. I nodi della comunicazione sui diversi lati di un router possono comunicare tra
loro solo se la loro comunicazione attraverso il router è stata abilitata esplicitamente. I dati
Real Time non possono essere scambiati oltre i limiti della sottorete.

Router di default
Il router di default viene utilizzato quando i dati devono essere trasmessi a un partner della
comunicazione situato al di fuori della rete utilizzando il protocollo TCP/IP.

RT
PROFINET IO con comunicazione Real Time (RT) è il metodo di trasmissione ideale per le
applicazioni con criticità temporale nell'automazione della produzione. Ai telegrammi
PROFINET IO viene data la priorità secondo la IEEE802.1Q rispetto ai telegrammi standard.
Ciò garantisce il determinismo necessario per la tecnica di automazione.

Security
Termine che riassume le misure per la protezione da quanto segue:
● Perdita dell'affidabilità in seguito all'accesso non autorizzato ai dati
● Perdita dell'integrità in seguito alla manipolazione dei dati
● Perdita della disponibilità in seguito alla distruzione dei dati

SIMATIC
Termine utilizzato per prodotti e sistemi dell'automazione industriale Siemens AG.

SIMATIC NET
Settore di comunicazione industriale Siemens per reti e componenti di rete.

PROFINET con STEP 7 V15


300 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Glossario

SIMATIC Memory Card (SMC)


→ Micro Memory Card (MMC)

Sistema di automazione
Controllore programmabile per la regolazione e il controllo di catene di processo
nell'industria di processo e nella tecnica di produzione. A seconda del compito da svolgere il
sistema di automazione è costituito da diversi componenti e funzioni di sistema integrate.

Sistema PROFINET IO
PROFINET IO Controller con PROFINET IO Device assegnati.

Sistemi ridondanti
La caratteristica dei sistemi ridondanti è la presenza multipla (ridondante) di importanti
componenti di automazione. In caso di guasto di uno dei componenti ridondanti il controllo
del processo viene mantenuto attivo.

Slave
Uno slave può scambiare dati con un master solo su richiesta di quest’ultimo.
→ Vedere anche Slave DP

Slave DP
Viene definito slave DP uno slave impiegato in PROFIBUS con il protocollo PROFIBUS DP
che si comporta secondo la norma EN 50170, parte 3.
→ Vedere anche Slave

SNMP
Il protocollo di gestione di rete SNMP (Simple Network Management Protocol) utilizza il
protocollo di trasporto UDP non orientato alla connessione. Esso è costituito da due
componenti di rete analogamente al modello client/server. SNMP Manager controlla i nodi
della rete e gli agenti SNMP raccolgono nei singoli nodi le diverse informazioni specifiche
della rete salvandole in forma strutturata nel MIB (Management Information Base). Grazie a
queste informazioni un sistema di gestione della rete può eseguire una diagnostica di rete
completa.

Sottorete
Tutti i dispositivi collegati tramite switch si trovano in un'unica rete, ovvero in una sottorete.
Tutti i dispositivi di una stessa sottorete possono comunicare direttamente tra loro.
La maschera di sottorete è identica per tutti i dispositivi della stessa sottorete.
Una sottorete è fisicamente delimitata da un router.

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 301
Glossario

Stati di funzionamento
Gli stati di funzionamento descrivono il comportamento di una singola CPU in un qualsiasi
momento.
Le CPU dei sistemi SIMATIC standard dispongono degli stati di funzionamento STOP,
AVVIO e RUN.
La CPU principale del sistema ridondante S7-1500R/H presenta gli stati di funzionamento
STOP, AVVIAMENTO, RUN, RUN-Syncup e RUN ridondante. La CPU di backup ha gli stati
di funzionamento STOP, SYNCUP e RUN ridondante.

Stati di sistema
Gli stati di sistema dell'S7-1500R/H ridondante derivano dagli stati di funzionamento della
CPU principale e di quella di backup. Il termine “stato di sistema” viene utilizzato come
espressione semplificata per indicare gli stati di funzionamento che si verificano
contemporaneamente nelle due CPU. Un sistema S7-1500R/H ridondante può presentare gli
stati di funzionamento STOP, AVVIO, RUN-Solo, SYNCUP e RUN-Redundant.

Stazione PC SIMATIC
Una stazione PC è un PC con unità di comunicazione e componenti software all'interno di
una soluzione di automazione SIMATIC.

STEP 7
STEP 7 è un sistema di engineering che comprende i linguaggi di programmazione per la
creazione dei programmi utente per i controllori SIMATIC S7.

Switch
Componenti di rete per il collegamento di più apparecchiature terminali o segmenti di rete in
una rete locale (LAN).

PROFINET con STEP 7 V15


302 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Glossario

TCP/IP
In sé e per sé Ethernet è solo un sistema di trasporto dei dati, così come un'autostrada è un
sistema di trasporto per passeggeri e merci. Il trasporto vero e proprio dei dati è affidato a
cosiddetti protocolli, analoghi ad autovetture e autocarri che trasportano passeggeri e merci
sull'autostrada.
I due protocolli di base TCP (Transmission Control Protocol) und IP (Internet Protocol) - in
breve: TCP/IP - svolgono i compiti seguenti:
1. Sul lato del mittente i dati vengono suddivisi in pacchetti.
2. I pacchetti vengono trasportati al destinatario giusto attraverso Ethernet.
3. Il destinatario ricompone i pacchetti di dati nel giusto ordine.
4. I pacchetti con errori vengono trasmessi finché non vengono ricevuti correttamente.
La maggior parte dei protocolli superiori utilizzano TCP/IP per svolgere i propri compiti. Così
ad es. il protocollo Hyper Text Transfer Protocol (HTTP) trasferisce documenti nel World
Wide Web (WWW) che sono scritti in Hyper Text Markup Language (HTML). Questa tecnica
consente per la prima volta in assoluto di visualizzare pagine Internet nel proprio browser di
rete.

Tempo di aggiornamento
Entro questo intervallo di tempo un IO Device/IO Controller nel sistema PROFINET IO riceve
nuovi dati dall'IO Controller/IO Device. Il tempo di aggiornamento può essere progettato
separatamente per ciascun IO Device e determina l'intervallo con cui i dati vengono inviati
dall'IO Controller all'IO Device (uscite) e dall'IO Device all'IO Controller (ingressi).

Tempo reale
Tempo reale significa che un sistema elabora eventi esterni in un arco di tempo definito.

Topologia
Struttura di una rete. Le strutture più diffuse sono:
● Topologia lineare
● Topologia ad anello
● Topologia a stella
● Topologia ad albero

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 303
Glossario

Twisted Pair
Fast Ethernet con cavi Twisted Pair si basa sullo standard IEEE 802.3u (100 Base-TX). Il
supporto di trasmissione è un cavo a 2x2 conduttori schermato e intrecciato, con
un'impedenza caratteristica di 100 Ω (AWG 22). Le proprietà di trasmissione di questo cavo
devono essere conformi alla categoria CAT 5.
La lunghezza max. del collegamento tra terminale e componente di rete non deve essere
superiore a 100 m. Le connessioni si basano sullo standard 100 Base-TX con il sistema di
connettori RJ45.

WAN
Rete che si estende oltre i limiti di una rete locale e consente ad es. la comunicazione
intercontinentale. Il controllo giuridico non è di competenza dell'utente bensì del gestore di
rete.

XML
XML (Extensible Markup Language) è un linguaggio di descrizione dei dati flessibile,
comprensibile e di facile apprendimento. L'informazione viene scambiata per mezzo di
documenti XML leggibili. che contengono un testo in chiaro corredato di informazioni sulla
struttura.

PROFINET con STEP 7 V15


304 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Indice analitico

Concetto di manutenzione, 113


Confezionamento dei cavi PCF, 36
A Confezionamento dei cavi POF, 36
Configurazione, 47
Accelerazione dell'avviamento, 272
Configurazione e parametrizzazione hardware, 47
Accelerazione dell'avvio, 272
Confronto offline/online
Adeguamento del programma utente, 277
Assegnazione automatica dei dispositivi, 79
Ottimizzazione del cablaggio, 276
Confronto offline/online avanzato
Ottimizzazione delle impostazioni delle porte, 275
Assegnazione automatica dei dispositivi, 81
Accesso ai dati, 25
Controllo di configurazione, 235
Accoppiamento ad altra rete, 64
Controllo di configurazione per i sistemi
Accoppiamento di PROFINET e PROFIBUS, 123
IO, 235, 246, 261
Ampliamenti futuri nella rete
Convenzioni DNS, 51
Vedere Controllo di configurazione per i sistemi
Cut Through, 189
IO, 246
Analisi dell'allarme, 120
Area di trasferimento, 148
D
Assegnazione IO Device - IO Controller, 48
Assegnazione online (nome di dispositivo D_ACT_DP, 266
PROFINET), 60 Dati di identificazione, 86
Assetmanagement, 88 Dati di manutenzione, 86
Avvio degli IO Device, 266, 270 Dati I&M, 86
Avvio prioritario, 266 Caricamento nei dispositivi PROFINET IO, 86
Definizione, 272 DHCP, 65
Progettazione, 273 Diagnostica, 82
Analisi dell'allarme, 120
Delle porte PROFINET, 112
B I-Device, 140
Programma utente, 118
Buffer di diagnostica, 105
Stato della diagnostica, 119
STEP 7, 110
Tramite il display della CPU, 103
C
Tramite LED, 102
Cambia utensili, 265 Tramite Web server, 107
Canale, 31 Diagnostica di sistema, 82
Cavi, 36 Display
Cavi a fibra ottica (FO), 36 Diagnostica, 103
Ciclo di applicazione, 218 Indirizzo IP, 55
Impostazione, 222 Display della CPU
Ciclo di dati, 216 Diagnostica, 103
Classe RT, 34, 218 Indirizzo IP, 55
Collegamento delle porte Dispositivi & Reti, 110
nella finestra di ispezione, 78 Docking station, 265
Nella vista topologica, 77 Docking unit, 265
Collegamento online, 110 Dominio Sync, 190, 218
Comunicazione, 24
Comunicazione I/O, 49, 60
Comunicazione in tempo reale, 187
Comunicazione real-time, 188

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 305
Indice analitico

E Attivazione e disattivazione alla sostituzione, 266


Progettazione di partner alterni, 268
Editor hardware e di rete
Richiamo dello stato, 83
Assegnazione dei nomi di dispositivo, 50
IO Device opzionale, 248
Assegnazione dell'indirizzo IP, 50
IRT, 218
Vista topologica, 75
Campo di impiego, 188
Ciclo di comunicazione, 191
Comunicazione, 189
F
Definizione, 189
Fast Ethernet, 33 Differenze rispetto a RT, 192
File GSD, 136 Progettazione, 193
Funzionalità Proprietà, 190
I Device, 126 Regole, 147
PROFINET IO, 29 Sincronizzazione, 190
Funzionalità proxy, 123 Suggerimenti per la configurazione, 198
Funzionamento full duplex, 33 Istruzione
T_CONFIG, 65

I
L
I Device (IO Device intelligente)
Funzionalità, 126 Larghezza della banda di trasmissione, 33
Proprietà, 127 Larghezza di banda, 146
Regole sulla topologia, 144 LED di diagnostica, 102
Sistema PN IO subordinato, 128 Limiti di rete, 35
Identificazione del dispositivo PROFINET, 58 Livelli di diagnostica, 84
I-Device, 148 LLDP, 115
Progettazione con file GSD, 136
I-Device (IO Device intelligente)
Comportamento in caso di allarme, 140 M
Diagnostica, 140
Machine Tailoring, (Vedere Controllo di configurazione
Progettazione, 134
per i sistemi IO)
IE/PB-Link, 123
Manager di ridondanza, 173
Indirizzi I/O, 218
Manutenzione necessaria, 113
Indirizzo IP, 52
Maschera di sottorete, 53
Assegnazione in altro modo, 59
Esempio, 53
Consenti adeguamento direttamente nel
Prima assegnazione, 55
dispositivo, 64
Media Redundancy Protocol (MRP), 175
Modifica, 57
Mezzi trasmissivi in PROFINET, 37
Prima assegnazione, 55
MIB, 115
Industrial Ethernet, 17, 33
Modello IPO, 224, 225
Industrial Wireless LAN, 38
Modello OIP, 224, 226
Copertura, 40
Modulo, 31
Esempi pratici, 39
MRP, 175
Integrazione di bus di campo, 121
MRPD, 181
Interfaccia PROFINET
MSI/MSO, 166
Proprietà, 27
Vista generale della topologia, 28
Intervallo di esecuzione, 224
N
Intervallo di trasmissione, 26, 216, 218
IO Controller, 48 Nome del dispositivo, 51, 234
IO Device, 220 Assegnazione automatica, 50
Assegnazione, 48

PROFINET con STEP 7 V15


306 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ
Indice analitico

Consenti adeguamento direttamente nel Livelli di diagnostica, 84


dispositivo, 64 Sistema, 48
Modifica, 56 Progettazione della topologia, 218
Sostituzione senza supporto di memoria Progettazione di un sistema docking, 268
estraibile, 55 Progetto per macchine di
strutturato, 51 serie, 234, 235, 236, 240, 243, 248, 249, 258, 258
Nome del dispositivo PROFINET, 234 PST, 65
Numero dispositivo, 52

R
O Real-time isocrono, (Vedere IRT)
OB 82, 120 Reti wireless, 40
OB di allarme in sincronismo di clock, 216, 218 Richiamo dello stato dell'IO Device, 83
OB 6x, 224 Richiesta di manutenzione, 113
OB MC-Servo, 224 Riconoscimento dei nodi vicini, 229
Online & Diagnostica vista di rete, 110 Ridondanza, 173
Client di ridondanza, 173
Dominio di ridondanza, 175
P Manager di ridondanza, 173
Ridondanza del supporto
Parametrizzazione, 47
Funzioni della topologia ad anello, 174
Porta
Progettazione, 178
Diagnostica, 112
Risparmio energetico, 263
Partner alterno, 265
Rottura conduttore, 114
Porta switch, 276
Router, 35, 53, 68
Porta terminale, 276
Router di default, 53
Porta ad anello, 173, 180
RT
Porta switch, 276
Campo di impiego, 187
Porta terminale, 276
Ciclo di comunicazione, 191
Primary Setup Tool (PST), 65
Definizione, 188
PROFIBUS, 17
Differenze rispetto a IRT, 192
PROFIBUS & PROFINET International, 19
Regole, 147
PROFIenergy, 148, 263
PROFINET, 17
Assegnazione del nome al dispositivo, 60
S
Comunicazione, 24
Definizioni dei dispositivi, 21 SCALANCE, 34, 40, 44
Dispositivi, 20 Scambio di dati tra sistemi IO, 132
Interfaccia, 20, 27 Security
Intervallo di trasmissione, 26 Definizione, 42
Mezzi trasmissivi, 37 Esempio di sicurezza dei dati, 45
Modello di dispositivo, 31 Misure di protezione, 43
Obiettivi, 17 Set di dati di diagnostica, 116
Ottimizzazione con IRT, 198 Specifica del produttore, 116
Ottimizzazione con RT, 197 Specifico del canale, 116
Realizzazione, 18 Shared Device, 149, 166
Regole sulla topologia con I Device, 144 Shared Input interno al modulo (MSI), 166
Tempo di aggiornamento, 26 Shared Output interna al modulo (MSO), 166
Tempo di controllo risposta, 26 Sicurezza dei dati
PROFINET IO, 18 Esempio, 45
Funzionalità, 29, 121 Nozioni di base, 42

PROFINET con STEP 7 V15


Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ 307
Indice analitico

SCALANCE, 44 Testi dei messaggi, 105


Security, 42 Ti, 216
Sincronismo di clock To, 216
Definizione, 213 Topologia
Esempio, 215 A stella, 71
Progettazione, 220 Ad albero, 71
Sincronizzazione temporale, 216 Ad anello, 71, 173, 175
Sistema IO, 236, 240, 243, 246, 248, 249, 258, 258 Esempio, 73
Controllo dell'assegnazione, 49 Lineare, 71
Scambio di dati, 132 Prefissata/attuale, 107
Sistema IO utilizzabile più volte, 234, 236, 240, 243 Regole sul sistema IO con I Device, 144
Sistemi IO utilizzabili più volte, 235 Topologia ad anello, 173
SNMP, 115 Topologia prefissata/attuale, 107
Diagnostica di rete, 115 Twisted Pair, 36
MIB, 115
Sostituzione di IO Device durante il
funzionamento, 265, 266 V
Sostituzione dispositivi
Vista di rete
Assegnazione dei nomi di dispositivo, 230
Comunicazione I/O, 60
Guasto e sostituzione di un IO Device, 229
Vista generale della topologia, 28
Progettazione, 231
Vista topologica
Riconoscimento dei nodi vicini, 229
Acquisizione delle interconnessioni delle porte
Senza supporto di memoria estraibile/PG, 228
rilevate online, 80
Sostituzione dispositivi senza supporto di memoria
Acquisizione di dispositivi rilevati online, 81
estraibile/PG, 55, 228
Collegamento delle porte, 77
Sottomodulo, 31, 166
Editor hardware e di rete, 75
Sottorete, 49
Sovrascrittura del nome dispositivo PROFINET, 234
Stato del modulo, 104
Stato del valore, 166
Stato della diagnostica, 119
Store and Forward, 188
Supporto di memoria estraibile, 228
Switch, 33
Guida alla scelta, 34
Integrato, 29
Switched Ethernet, 33
SYNC_PI, 224, 225, 226
SYNC_PO, 224, 225, 226
Synchronous cycle, 224

T
T_CONFIG, 65
T_DC, 216, 218, 226, 227
TCP/IP nel ciclo di comunicazione, 191
Tempo di aggiornamento, 26, 40
Tempo di anticipo, 216
Tempo di ciclo DP, 218
Tempo di controllo risposta, 26
Tempo di ritardo, 218
Impostazione, 222

PROFINET con STEP 7 V15


308 Manuale di guida alle funzioni, 10/2018, A5E03444490-AJ

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