sima posizione, si irrigidirebbe e diverrebbe incapace de'movimenti che gli sono propri. CAPITOLO XXXVII. Ciò si osserva altresì in quelli che escono dal- DELLE MALATTIB CAB ATTACCANO I MAESTRI DI le prigioni oscure dopo esservi stati lunga MUSICA , I CANTANTI, B TUTTI QUELLI IN GE pezza riochiusi. Fa d 'uopo che si avvezzino NERALE CIE ESERCITANO LA LORO VOCB. poco a poco alla luce ; la loro papilla , che fu per molto tempo dilatata nelle tenebre, e la cui elasticità rimase alcun poco affievolita, ile Non avri verun esercizio si salutare e co ve avvezzarsi grado a grado a rinserrarsi con s poco nocevole che non possi occasionare celerità , come lo faceva per lo inganzi (1). grandi malori, allorchè se ne fa eccesso. Il qual fatto è noto ai maestri dimusica, aican tanti, ai predicatori, aimonaci ed ai religiosi che fanno echeggiare i loro templi di salıni: (1) La miopia , vista corta, o vista degli Gli avvocali, i pubblici stridatori, i filosofi individui giovani, è la malallia principale de- antagonisti che dispulano nelle scuole fino a gli operai di piccoli oggetti. Tal vizio dipen - perdere il fiato , e tutti coloro il cuimestiere de dall' essere la loro corbea troppo con vessa, è di parlare o di cantare, sanno pure quanto difetto che proviene in essi, come osservanocevole sia questo continuo esercizio. Vaono Ramazzini, dalla necessità in cui sono di fis. dessi per la maggior parte soggetti alle ernie, sare gli occhi per veder meglio il loro lavoro ; ove se ne eccelluino i castrali, a'quali si estir ciò cui non possono fare senza contrarre i pano i testicoli. La lunga espirazione cui sono muscoli del globo dell' occhio , che lo lirano obbligati di fare onde prolungar i suoni o per indietro e fanno prota berare la sua faccia an - recitare discorsi, rilassa i muscoli del basso teriore al di fuori. Talvolta eziandio proviene ventre che servono alla respirazione, come dal cristallino che risulta troppo convesso, e pure il peritoneo, e facilitano meilianle sif finalmente può dipendere la malaltia dagli fatto rilassamento la produzione delle eroie umori dell'occhio che si sono condensati, e inguinali ; per lal guisa i fanciulli sono allac che rifrangono troppo i raggi visuali, in guisa cati da siffalla malattia a motivo delle loro che si radunano dinanzi la retina. Per rime- grida e de' loro gemiti. La osservò Fallopa diare a sitfatta incomodità, la diottrica deve pio (1) particolarmente presso i canlanti ed i venir io soccorso della medicina. Le lenti con - monaci. « I cantanti, egli dice, che hanno la cave da' due lati, o piane concave, hanno la » voce grave, locchè chiamasi contrabasso o proprietà di far divergere i raggi, e di farli , baritono, ed i monaci sono , per la maggior cadere sopra l' occhio, come se partissero da u parte, allaccati da ernie in forza del loro vu oggetto vicino a siffatto organo. Potranno » canto continuo che richiede un ' azione vio essi servirsi di tali lenti, e proporzionarne w lenta de'muscoli dell' addomine. » Osserva la concavità alla loro miopia. Sonovi regole il dotto Mercuriale (2) che gli antichi, i qua precise a tal riguardo ; masimili particolarità li pure cantavano, non andavano soggelli alle che appartengono intieramente alla diottrica, ernie come noi, perocchè prendevano essi Qon possono qui trovar la loro nicchia . Baslerà » frequentemente bagni, colmezzo de' quali osservare che quanto più un miope è costret- , il peritoneo, lo scrolo e le luniche proprie to avvicinare un oggetto all'occhio per iscor- » de testicoli, omettati e rammolliti, potevano gerlo distintamente, lanto più concava deve » dilatarsi senza pericolo di rollura si comune essere la lenle di cui si servirà, affine di tar a'uostri dì. » Dillalli, osservai che le reli divergere maggiormente i raggi luminosi. Si giose sono attaccate da ernie più frequen può consultare Sauvages, il quale dà mezzi lemente delle altre donne ; locchè vaolsi at esatti di assicurarsi geometricamenle, 1.º del tribuire a' loro canti troppo violenti, come grado della miopia d'un individuo ; 2.° del pare quelle che accadono aimonaci. grado di concavità della lente che gli con Osserva lo stesso autore « che una voce viene. Nosolog., t. V, p. 133 e seg. - acuta, un contr'alto od un soprano, produ » ce gontiamenti della testa, palpitazioni nelle w tempie, pulsazionidel cervello, intumescenze » degli occhi, e romoreggiamenti di orecchie. Siffaili fenomeni non si osservano mica in quelli che cantano con voce grave, ed in vero abbisognasi di grande inspirazione e dimolla