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OVVERO
DISSERTAZIONE
Sopra le Malattie cagionate dalle
Polluzioni volontarie
IN
VENEZIA,
M D C C t X X X I V.
Dalle Stampe di ANTONIO GRAZIOSI.
CON LICENZA DE' SUPERIORI , E PRIVILEGIO.
AVVERTIMENTI
AL
POPOLO
D E L
S I G N O R.
T I S S O T
Sopra le Malattie cagionate dalle Polluzioni
Volontarie .
S A G G I O
Sopra le malattie cagionate dalle volontarie
Polluzioni.
I N T R O D U Z I O N E.
Una
AVVERTIMENTI
di
D E L S I G. T I S S O T
Se le dannofe confeguenze della ftrabocchevole perdita
di quefto umore non dipendeffero folo che dalla quantita', o
foffero le ftette rapporto alla quantita' eguale, non farebbe
gran cafo relativamente alla fifica che quella evacuazione fi
faceffe in una, ovvero nell'altra maniera, che io vengo a dire.
Ma il modo in questo fatto vale tanto come il capitale; mi fi
permetta ancor quefta efpreffione, che il mio foggetto le
licenze di tal^ forta autorizza. Una quantita' troppo
confiderabile di feme nel natural vafo fparfo mette de' mali
molto nojofi, ma effi fon ben piu' grandi, quando la fteffa
quantit refti diffipata coi modi alla natura contrari. Gli
accidenti, che quelli provano, onde con un naturale
accoppiamento le proprie forze diftruggono, fon terribili:
quelli poi, che fa volontaria polluzione feco mena, fono
d'affai pi fpaventevoli. Quefti ultimi fono veramente
l'oggetto di quefta opera, ma l'intima unione, ch'effi hanno
con i primi impedifce di fepararne le defcrizioni. Ecco
l'immagine comune che formera' il primo articolo; ei verra'
feguito dalfa fpiegazione delle caufe, fecondo articolo, in cui
efporro' quelle, che piu' dannofe rendono le confeguenze
delle volontarie polluzioni: i modi della guarigione, alcune
rifleffioni fu qualche malattia analoga termineranno
l'opera; io aggiugnero' in ogni parte le offervazioni de'
migliori Medici, e quelle ancora, che furon fatte da me fteffo.
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di non farle alla palefe, anzi haffi un roffor particolare;
pure non duro fatica a crederlo, avendogli molto piaciuto
giacere, quando gli veniva fatto, con una pubblica meretrice.
Ed ecco il Taffoni ne' fuoi penfieri diverfi. "Ma che bel
vedere Diogene Cinico col mantello da Romagnolo fquarciato,
e rappezzato, la barba fquallida e fenza camicia, e lordo, e
pidocchiofo far dell'innamorato patteggiando lungo la porta
della famofa Laide, e dall'altra parte comparire il fuo rivale
Ariftippo, tutto profumato, e attillato, fputando zibetto, e
mirarlo di tofto, e levargli il mufo, e la Signora ftarfi alla
gelofia, pigliandofi gufto di vederli paffeggiare al fereno .
AVVERTIMENTI
ARTICOLO
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I Sintomi.
SEZIONE
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SEZIONE II
Offervazioni comunicate .
IO non feguiter altro ordine, che quello delle date, in cui le
ho ricevute. Ho veduto, mi diffe l'Illuftre mio amico
Zimmermano, un uomo di ventitre anni, che divenne
epilettico dopo che s'avea indebolito il corpo con le
famigliari volontarie polluzioni ! Tutte le fiate, ch'egli
incapava in notturne polluzioni, cadea in una perfetta
epileffia. Lo fteffo accidente gli accadeva dopo alle
volontarie. Pure non feppe aftenerfi malgrado gli accidenti, e
tutto cio, che gli fi poteva dire. Quando l'acceffione n'era
ceffata, provava de' dolori fortiffimi ai reni, e vicino al
coccige. Mentre avendo ei finalmente lafciata per qualche
tempo quefta fattura delle proprie mani, lo guarii dalla
polluzione, medefimamente fperai di guarirlo pure
dall'epileffia; mentre le acceffioni non erano di gia pi
comparfe, ei aveva ripigliate le forze, l'appetito, il fonno, ed
un belliffimo colorito dopo averne avute le fembianze d'un
cadavere. Ma ritornando nuovamente alle fue volontarie
polluzioni, le quali giammai non andavano fenza di un
affalto epilettico, e finalmente per fino nelle fteffe ftrade ei
ne veniva prefo; ed una mattina caduto dal fuo letto, ed
imbrodolato dal proprio fangue lo fi ha ritrovato morto nella
propria ftanza. Vengami permeffa qui una queftione, che
mi s'e apprefentata, quando leffi la prefente offervazione;
coloro che s'uccidono con un tiro di piftola; che
volontariamente s' annegano, ovvero che fi fcorticano, fon
eglino forfe piu tenuti a render conto della loro morte, e
fono eglino piu fuicidi, che quefto qui. Senza entrare nel
divifamento, il mio amico aggiunge , ch'egli conofce un altro,
ch'e nello fteffo cafo. Io ho conosciuto (quefti e' pure il
Zimmermano che parla) un uomo di un belliffimo fpirito, e
di un fapere quafi univerfale, cui le famigliari polluzioni
avevano fatto perdere ogni forza del fuo ipirito, e la fua
falute era fimile fimiliffima a
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paci all'erezione: altri al pi leggiero ftimolo fpargono il
liquor feminale, ed alla piu' debole erezione^o ad altri sforzi
quando fono fu 'l neceffario. La maggior parte e' attaccata
da un'abituale gonorrea, quale loro toglie interamente le
forze, e la materia di fovente affomiglia ad una fetente
marcia, ovvero ad un falato morbo. Altri da dolorofi
priapifmi vengono tormentati: le disurie, le ftrangurie, gli
ardori delle orine, la debolezza del gittarlo crudelmente
tormentano alcuni ammalati . Vi fono di quelli che foffrono
dolorofiffimi tumori a' tefticoli, alla verga, alla vefcica, ed
agli epididimi. Finalmente o l'impotenza al coito, o la
corruzione del liquore feminale rendono fterili quafi tutti
quelli, che fi fono per lungo tempo abbandonati ad un tale
delitto.
6. Interamente fconcertate alcune volte rimangono le
funzioni delle budelle, alcuni fi lamentano di oftinate
ftitichezze, altri di gonfiamenti de' vafi fedili, di fetide
foccorrenze. Quef'ultima ofservazione mi richiama alla
mente quel giovane, di cui ne parla Hoffmanno . Quefto
dopo ciafcuna proccurata polluzione veniva affalito da una
cacajuola, nuova cagione della perdita di fue forze
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Le Caufe .
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dello fperma v' pure una rifpofta, che non puo' aver luogo
quanto al latte: il latte e' un liquore femplicemente
nutritivo di cui la troppo grande fegrezione non nuoce fe
non per diminuirfi troppo la quantita' degli umori: laddove
il feme e' un'umore attivo, di cui l'efiftenza produce degli
effetti neceffarj all'efercizio degli organi, i quali ceffano
fubito che fono vuotati. Per confeguenza, un'emiffione
fuperflua di fiffatto liquore dee doppiamente danneggiare.
Io mi fpiego: vi fono degli umori, come a dire il fudore, e la
ispirazione, i quali fi diftaccano dai corpi ful momento, che
feparati vengono dagli altri umori, ed efpulfi da' canali
della circolazione. Ve ne fono degli altri, com'e' l'orina, che
dopo quefta feparazione e queft'efpulfione fono ritenuti
per un certo tempo nel riferbatoio a cio' deftinato, e da cui
non fortono fe non quando fono in quantita' affai grande
per eccitare fu queftii riferbaoj un irritamento, che gli sforzi
meccanicamente a vuotarfi. Ve ne fono di una terza forte,che vengono feparati, e ritenuti, come i fecondi, in un
rifebatoj , non gia' per efferne per lo meno interamente
evacuati, ma per acquiftar ivi una perfezione, che rendali
capaci a delle nuove funzioni, quando accade loro di entrar
nella maffa degli umori, e tal e' appunto tra parecchj altri
anche il liquor feminale. Separato ch'ei fia ne' tefticoli
paffa di la' per una ben lunga ftrada alle vefcichette
feminali, dove n' di continuo riafforbito da'vafelletti
afforbenti, e di mano in mano refluito alla maffa intera
degli umori. Queft'e' una verita', che puo' dimoftrarfi con
ben molte prove, ma ne bafta una fola. In un uomo fano, la
feparazione di quefto liquore fi fa di continuo ne' tefticoli,
onde paffa ne' fuoi riferbaroj, de' quali l'eftenfione e'
limitatiffima, e non puo' effer forfe capace a contener tutto
quello che fi fepara in un giorno; e pure vi fono degli
uomini si' continenti che per anni intieri non ne fpargono
punto. Che farebbe dunque di effo, fe di continuo non
rientraffe ne' vafi della circolazione? La qual rientrata n'e'
eternamente facilitata dalla ftruttura fteffa di tutti gli
organi, che fervono alla feparazione, al paffaggio, ed al
confervamento di queft'umore. Le vene fono molto piu'
confiderabili, che l'arterie, e cio' in una proporzioD 2
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Hoc nihil effe putas: fcelus eft, mihi crede, fed ingens
Quantum vix animo concipis ipfe tuo.
Mart.
(A) Accrefce infinitamente la loro miferia l'onta, e
il
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(A) Io confidero lo fcuotimento convulfivo, che termina l'atto
venereo, un effetto dell'elettrizzamento fparfo per le piu
rimote parti della noftra macchina, e cagionato dal
fregamento fatto fulle parti miniftre del piacere, che per il
rifcaldamento introdotto in tutti i fluidi della macchina, di
molto accrefce l'infenfibile trafpirazione, e per lo
fcuotimento improvvifo di tutte le fibre, fpinge finalmente
con violenza fuori dalli vafi efalanti le piu tenui, e fottili,
in confeguenza le piu neceffarie foftanze del noftro corpo.
Ora l'accrefcimento della trafpirazione infenfibile, la
violenta ultima diffeparazione delle parti le piu' preziofe
dei fluidi, fara' fempre in ragione della piu' lunga, e della
piu intenfa elettrizzazione della macchina; ed appunto in
chi s'abbandona a quefta infame opera delle fue mani, e per
arte, e per natura piu' tarda, e ftentata fuccede la
polluzione, e pi gagliarda per confeguenza la fcoffa
convulfiva di quello, che quando effa per vie legittime, e
naturali accade, poiche' la natura, che non permette?
all'uomo di toglierfi una porzione di falute, e di vita
fuorch quando ei ripara la perdita de' fuoi fimili col
moltiplicarli, ha fabbricato nelle donne un vafo tale, che
ftringendo in ogni punto egualmente l'iftrumento virile,
faceffe fuccedere lo fpargimento del preziofo liquore con la
maggior follecitudine, e bagnandolo di un caldo umore,
faceffe nafcere il piu' leggiero grado di elettrizzazione nella
macchina, e cos in un dolce piacere l'uomo perdeffe la piu'
piccola che fia poffibile porzione della fua falute, e di fua
vita. La natura in tutte le fue grandi opere adopera
un'eftrema economia. Ecco un'altra ragione, per cui devono
le volontarie polluzioni indebolire maggiormente e portare
confeguenze piu' trifte di quello, che recano, quando effe
accadon in pari numero per ftrade naturali; perche' e con
arte le ritardano, e per difetto dell'iftrumento piu' ftentate
fuccedono. In fatti l'inguini, il perineo,
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Pratica dell'Autore.
VI fono alcune malattie, delle quali e' difficiliffimo lo
fcoprirne efattamente la cagione, e per confeguenza di
determinarne l'indicazione, e regolar il modo di trattarle, ma
che fi guarifcono con fomma facilita', quando fiafi arrivato
a farlo. Nella confunzione dorfale non fuccede pero' niente
di fimile, imperciocche fi fa qual'e' la malattia, fi conofce la
caufa, e fi fa in fomma ch'ella
e', co____________________________________________________________
(1) Medicus annus, t. 2, p. 216.
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per trar dalle vivande dure cio, che contengono effe di piu
nutritivo.
Per quante attenzioni, che fi adoperino nella
preparazione delle vivande, vi fono delle perfone, le quali
non poffono giammai digerirle, e fi e' ridotto a non dar loro
che il fucco, il qual s'efprim dopo avernele fatte
mediocremente bollire. Ma come queftala fi corrompe
faciliffimamente, cosi fa di meftieri di giungervi un po di
pane, ed una piccola dofe di fugo di cedr , od un poco di
vino, e una tal miftura e' tutto quello che rifpetto loro fi
puo' adoperar di piu' nutritivo. Alcuni gamberi fchiacciati, e
cotti nel brodo fanno eccitare il gufto, e forfe renderlo piu'
corroborante; ma effi poi hanno un doppio inconvenient,
d'effer cioe un poco ribaldanti, e di rendere il brodo piu'
fufcettibile d'una pronta corruzione. Quindi bifogna tener
gli occhj aperti fopra quefti due punti. Il pane, e gli erbaggi,
non fono veramente quei cibi, che fotto un piccolo volume
unifcano in fe molta copia di fucco nutritivo; ma il loro ufo,
e principalmente quello del pane e' affolutamente
indifpenfabile per prevenire non folamente la naufea e il
difgufto, che non mancherebbe di portare un vitto di pure
carni, ma per impedire altresi la corruzione che ne farebbe
una confeguenza, quando non fi averte la cura di
tramifchiarlo con altri vegetabili. Senza una tal precauzione
fi vedrebbe ben prefto nafcere nelle prime ftrade l'alcali
fpontaneo e tutti quei difordini, ch'effo fi puo' tirar dietro.
Da quefto metodo di vivere io ho veduto feguire i pi grandi
accidenti nelle perfone deboli, a cui lo fi aveva prefcritto.
Uno dei fintomi piu' famigliari e' l'alterazione: quefti tali
fono coftretti di bevere, e il bere gli allaffa; ottre di che la
bevanda difficilmente fi mefchia con gli umori,
imperciocche queft'unione dipende dall'azione de' vafi, i
quali fono moltiffimo illanguiditi. E fe per una difgrazia,
famigliariffima a coloro i quali non fanno che un piccolo
efercizio, fi diminuifce l'azione de' reni, paffano i liquidi
nella tenitura cellulare, e vi formano tofto de' tumori
edematofi, ed in fune delle idropi d'ogni fpecie.
Per prevenire cosi fatti difordini egl'e' d'uopo unire, ed
accoppiar fempre il vitto vegetabile coll'animale. Le migliori
erbe fono le radici tenere, e tutte le circorie, i
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(A) Che il caldo e' del fudor la calamita.
(1) Epid. L. 6. fect. 4, aph. 14. Foef. 1180.
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che tutti gli altri rimedj non avrebbero fatto, che peggiorare.
Corroboranti, fedativi, febbrifughi come fono, reftituifcono
le forze, diminuifcono l'ardore febbrile, o nervofo, e calmano
i movimenti irregolari prodotti dalla difpofizione
fpafmodica del fiftema nervofo. Rimediano alla debolezza
dello ftomaco, e diffipano prontiffimamente i dolori, che ne
fono la conseguenza; rendono l'appetito, facilitano la
digeftione, e la nutrizione; riftabilifcono tutte le fecrezioni,
e principalmente la trafpirazione, ed ecco quello, che li
rende si efficaci in tutte le malattie catarrali, e cutanee. In
una parola fervono effi a guarire le malattie tutte caufate
dalla debolezza, purche l'infermo non fia attaccato ne' da
oftruzioni indiffolubili, ne' da infiammazioni, ne' da
abfeffi, o da ulcere interne; condizioni, che non efcludono
necerfariamente o quali neceffariamente fe non i bagni
freddi, ma che non vietano che fi poffa adoperare fpeffo la
Chinachina.
Io ho veduto, alcuni anni fono, uno ftraniero di
ventitre, o ventiquattro anni, che nella fua piu tenera
fanciullezza era tormentato da mali di tefta crudeli e quafi
continui, attefa la famigliarita, e la lunghezza delle
acceffioni, ch'erano ognora accompagnate da una perdita
totale dell'appetito. Avea il male notabilmente peggiorato
per l'ufo de' falaffi, de' purganti, dell'acque pure purgative,
de' bagni caldi, delle bolliture e d'una folla di altri rimedj.
Io gli ho ordinato i bagni freddi e la chinachina, e in pochi
giorni le acceffioni fi fecero piu' deboli e molto meno
frequenti. In capo a un mefe l'ammalato credette di efferne
perfettamente guarito, e cio bafto' per intermettere la cura i
ma fopravenendo la cattiva ragione gli fi rinnovarono le
acceffioni, ma infinitamente meno violenti di prima. Egli
allora penso' di riprendere gl'intermeffi rimedj; e in effetto
il male divento si lieve, e l'infermo rimafe talmente
follevato^ che credette di non aver piu' bifogno di nulla. Io
fon perfuafo che quefti aiuti quando foffero una o due
volte reiterati fradicherebbero interamente il male.
Un uomo di vent'ott'anni era ridotto agli eftremi per
l'infermit di parecchj anni d'una gotta irregolare che
gli
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quando per qualche giorno ufare la folita dofe di
Chinachina.
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moli della carne, indebolifce quella della ragione, che dee loro
refiftere. Il vino e le carni rendono ftupida l'anima, dice
Plutarco nel fuo trattato del mangiare le carni, opera che
dovrebbe effer letta da tutti. I Medici piu antichi hanno
conofciuta beniffimo la forza, che ha fopra i noftri coftumi
la dieta; anzi avevano effi ideata una medicina morale; e
Galeno ci ha lafciato fu quefta materia una picciol'opera,
che forfe ' la migliore di quante fe n'hanno avuto finora.
Non fi puo' che reftar convinti dopo d'averla letta, della
realita' di quanto egli promette. Coloro che negano, che la
differenza degli alimenti rende gli uni temperanti, gli altri
diffoluti; gli uni cafti, gli altri incontinenti; quefti
coraggiofi, quelli vigliacchi; quefti piacevoli quelli
attaccabrighe, altri modefti, altri in fine arroganti, coftoro,
dico, che negano quefta verita, vengano da me, e feguano
pure i miei configli nel cibarfi, e nel bere, e loro prometto,
che ne trarranno de' grandi ajuiti per la filofofia morale;
fentiranno
aumentarlifi
le
forze
della
lor'anima,
acquifteranno piu' ingegno maggior memoria, e diverranno
affai piu' prudenti e diligenti. Io loro infegnero' pure quai
bevande, quai venti, qual tempera di aria, qual paefe,
debbano effi fchivare o fcegliere (1) "Ippocrate, Platone,
Ariflotele, Plutarco, ci hanno lafciato delle buoniffime cofe
fopra quefta importante materia, e tra l'opere che ci
rimangono del Pitagorico Porfirio, quel zelante anticriftiano
del terzo fecolo, ve n'ha una dell'aftinenza dalle carni, nella
quale egli rinfaccia a Frimo Caftriccio, cui l'indirizza,
d'aver lafciata la dieta vegetabile, quantunque confeffato
aveffe effer ella la piu' atta a confervar la falute, ed a
facilitar lo ftudio della Filofofia; foggiungendogli cosi'; dopo
che voi vi cibate di carni, la voftra propria efperienza v'ha
infegnato, che quefta confeffione era ben fondata: in
queft'opera fi trovano mille cofe buoniffime.
Il prefervativo piu' efficace, il folo infallibile, e' fenza
oppofizione quello, che affegna quel grand'uomo che
me____________________________________________________________
(1) Quod animi mores corporis temperamenta fequantur, c. 9.
Chartertus t. 5. p. 357.
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non e' piu' affievolita per li vincoli del corpo , fervir hanno
forfe d'un eterno fupplizio; ecco in abbozzo la forte
riferbata a coloro, che fi condurranno, come fe non aveffero
nulla a temere (a).
Prima pero di terminar quefto articolo, io debbo
avvertir gli ammalati (e quefto avvifo riguarda egualmente
tutti quelli, che hanno malattie croniche, principalmente
quando fono accompagnate da debolezza) ch'effi non
debbono punto fperare poter in alcuni giorni riparare
a'difordini e mali che fiano il frutto degli errori di qualche
anno. Debbono fottofcriverfi al tedio d'una lunga cura, e
ftarfi fcrupolofamente attaccati a tutte le regole del governo.
Se alcune fiate elle pareffero minuzie fuperflue, e' perche'
eglino non fono in iftato di comprenderne l'importanza;
quindi fa di meftieri, che di continuo fi ricordino, che il
tedio della cura la pi rigida e' inferiore di molto a quello
della malattia la piu leggiera. Mi fia permeffo dirlo; fe
veggonfi delle malattie curabili, le quali non fi guarifcono,
per effere mal trattate, fe ne veggono molt'altre pure che per
l'indocilita' degli ammalati fi rendono incurabili, malgrado i
migliori ajuti dal medico fomminiftrati. Ippocrate richiedeva
per afficurarfi meglio del fucceffo, che l'ammalato, il
medico, e gli affiftenti faceffero egualmente il loro dovere ;
fe quello concorfo foffe meno raro, i felici avvenimenti
farebbero piu' famigliari. L'ammalato, dice Areteo, fia pur
coraggiofo, e colpiti di concerto con il Medico contro la
malattia (1). Io ho veduto le malattie piu' ribelli cedere allo
flabilimento di quefi'armonia; e recentiffime offervazioni
m'hanno dimoftrato, che la ferocia fteffa delle malattie
cancherofe cede a una cura che fia regolata con qualche
prudenza, ma principalmente efequita con una docilita' ed
una regolarit, di cui i fucceffi ne fanno tutto l'elogio.
AR____________________________________________________________
(a) O di poca dolcezza amari frutti.
Impari qui ciafcun, mentr'altri infegna^
A fpefe fue fuggir si' ria fventura,^
E menar vita ognor candida, e pura,
(1) De diut. morb. L. 1. proem. p. 27.
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AVVERTIMENTI
A R T I C O L O
I V.
^ Malattie ^Analoghe.
S E Z I O N E
Xi.
Le Polluzioni Notturne.
IO ho dimoftrato i danni duna evacuazione troppo
abbondante di fperma, mediante ecceffi venerei, per le
volontarie polluzioni, e ho accennato fin ful principio di
queft'opera, che lo fi perde inoltre tanto per le polluzioni
notturne, che accadono nei fogni lafcivi, quanto per mezzo
di quella fcolazione conosciuta fotto il nome di gonorrea
femplice; io efaminero brevemente tutte e due quefte
malattie.
Tali fono le leggi, che unifcono l'anima al corpo, che
quando appunto i fenfi incatenati fono dal fonno, ella
s'occupa dell'idee, che effi le hanno trafmeffe durante il
giorno.
Res, quae in vita homines cogitant, curant, vident
Quae ajunt vigilantes agitantque, ea fi cui in fomno accidunt
Minus mirum eft.
DEL
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X I I.
La femplice Gonorrea.
LA gonorrea, dice Galeno, che altra non ne conofcea fuor che
la femplice, e' un gemitio di feme fenza erezione. Parecchj
Autori d'ogni fecolo di effa ne parlano, e fin Moise fteffo il
piu antico di tutti. Nelle offervaziono d' Ippocrate fe ne
trova l'efempio d'un montagnaro di cui la malattia fembra
effere ftata un marafmo, ed era travagliato da un gemitio
involontario d'orina, e di feme
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(1) Confult. cent. 2. & 3. oper. t. 3. p. 214.
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N O I
R I F O R M A T O R I
Dello Studio di Padova.
R I FO R M A T O R I
Dello Studio di Padova