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IL COSTO AMMORTIZZATO NEI CREDITI

I crediti sono inizialmente contabilizzati all’importo effettivamente erogato.


Successivamente, alla fine di ogni esercizio, il loro valore tenderà a crescere fino a giungere al loro valore nominale
alla data di rimborso in una misura definita dal tasso effettivo di interesse, calcolato come il TIR, ovvero il tasso che
eguaglia il valore attuale dei flussi di cassa positivi e negativi derivanti dall’investimento del credito.

Le eventuali commissioni attive e passive ed ogni differenza tra valore iniziale e valore nominale a scadenza sono
inclusi nel calcolo del costo ammortizzato che implica che tali differenze siano ammortizzate lungo la durata attesa del
credito.

I crediti derivanti da vendite, non presentando normalmente commissioni attive, difficilmente evidenzieranno una
valutazione al costo ammortizzato diversa da quella tradizionale, dove risultano inscritti al valore nominale.
Se la concessione del credito richiedesse anche il sostenimento di costi di transazione, quali compensi a intermediari,
professionisti, ecc... tali costi andranno portati ad aumento del credito e con la procedura del costo ammortizzato
saranno inviati a conto economico, non tanto come costi ma come minori interessi attivi maturati sul credito.

Un prestito del valore di 100.000 Euro nominali, erogato con un’uscita di liquidità di 95.900 Euro in quanto viene
imputata una commissione al debitore di 4.100 Euro, fruttifero di interessi al tasso del 6% sul nominale e rimborsato
dopo 5 anni. Il tasso interno di rendimento è del 7%.

(1) (2) (3) (4) (5)


Anno Flussi Interesse Delta Costo ammortizzato
entrata/uscita (n.5 x TIR) (n.3 – n.2)
0 - 95.900 - - 95.900,00

1 6.000 6.713,00 713,00 96.613,00


(95.900 x 7) /100 (6.713 – 6.000) (95.900,00 + 713,00)
2 6.000 6.762,91 762,91 97.375,91
(96.613,00 x 7) /100 (6.762,91- 6.000) (96.613,00 + 762,92)
3 6.000 6.816,31 816,31 98.192,22
(97.375,91 x 7) 7100 (6.816,31 – 6.000) (97.375,91 + 816, 31)
4 6.000 6.873,46 873,46 99.065,68
(98.192,22 x 7) /100 (6.873,46 – 6.000) (98.192,22 + 873, 46)
5 106.000 6.934,60 934,60 0
(99.065,68 x 7) /100 (6.934,60 – 6.000)
TOTALE= 4.100,28

Anno Flussi di cassa


0 -95.000 Flusso di cassa in uscita
1 6.000
2 6.000 Flussi di cassa in entrata per
3 6.000 incasso interessi
4 6.000
5 106.000 Flussi di cassa in entrata per rimborso capitale + pagamento
interessi

Anno Interesse (n.5 x TIR) Costo ammortizzato

0 95.900,00 95.900,00 x 7% = 6.713,00

1 6.713,00 96.613,00 96.613,00 x 7% = 6.762,91

2 6.762,91 97.375,91 97.375,91 x 7% = 6.816,31

3 6.816,31 98.192,22 98.192,22 x 7% = 6.873,46

4 6.873,46 99.065,68 99.065,68 x 7% = 6.934,60

5 6.934,60 0

In presenza di un credito che presenta uno scarto dovuto a commissione imputata al debitore, detto scarto dovrà
essere imputato per competenza lungo la durata del credito.
Contabilmente si rileva il credito iniziale di 95.900 a fronte di una uscita di liquidità

Crediti per finanziamenti (+ credito) 95.900


Banca c/c (- denaro) 95.900

Ad ogni fine esercizio il credito aumenterà per effetto dell’accreditamento degli interessi attivi
(colonna 3)

Crediti per finanziamenti (+ credito) 6.713,00


Interessi attivi su finanziamenti ( ricavo) 6.713,00

Incasso annuale degli interessi sarà rilevato come riduzione del valore del credito a fronte di un’entrata di
cassa

Banca c/c (+ denaro) 6.000


Crediti per finanziamenti (- credito) 6.000

Al termine del primo anno, per determinare il valore di iscrizione del credito si applica il TIR al valore di iscrizione
iniziale e si ottiene un interesse complessivo di € 6.712,95, di cui € 6.000 sono incassati come interessi annuali
pattuiti. Il valore del credito aumenta, quindi, della differenza 712,95 e si rileverà, pertanto, l’incremento del credito a
stato patrimoniale che, così, passa ad € 96.612,95 e si invieranno a conto economico i 712,95 € tra gli interessi attivi.

L’incidenza del fattore temporale

In sede di rilevazione iniziale, per tenere conto del fattore temporale, il tasso di interesse desumibile dalle condizioni
contrattuali deve essere confrontato con i tassi di interesse di mercato.

Il tasso di interesse di mercato è il tasso che sarebbe stato applicato se due parti indipendenti avessero negoziato
un’operazione similare di finanziamento con termini e condizioni comparabili a quella oggetto d’esame.

Qualora il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali sia significativamente diverso dal tasso di
interesse di mercato, il tasso di interesse di mercato deve essere utilizzato per attualizzare i flussi finanziari futuri
derivanti dal credito. In tal caso, il valore di iscrizione iniziale del credito è pari al valore attuale dei flussi finanziari
futuri, più gli eventuali costi di transazione.

Il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali (da confrontare con il tasso di mercato) include le
commissioni contrattuali tra le parti dell’operazione e ogni altra differenza tra il valore iniziale e valore a scadenza e
non comprende i costi di transazione.
Tuttavia, se le commissioni contrattuali tra le parti e ogni altra differenza tra valore iniziale e valore a scadenza no
sono significativi, il tasso desumibile dalle condizioni contrattuali dell’operazione può essere approssimato dal tasso di
interesse nominale.

La considerazione del fattore temporale tenderà ad incidere soprattutto nei due seguenti casi:
A. Quando la società effettuerà prestiti senza interessi od a tassi di interesse fuori mercato;
B. Quando la società effettuerà vendite con dilazione significativa.

A) SOCIETA’ CHE EFFETTUA PRESTITI SENZA INTERESSI O A TASSI DI INTERESSE FUORI MERCATO
-In data 15.05.2018 la società Alfa S.r.l ha concesso un prestito senza interessi del valore di 100.000 euro alla società
Beta S.r.l.
-Il rimborso è a 3 anni.
-Al momento dell’erogazione il tasso di interesse di mercato è del 5%.
15.05.2018 Crediti per finanziamenti 86.384
Oneri finanziari 13.616
Banca c/c 100.000
(rilevazione dell’erogazione del prestito)

Al termine dell’esercizio si applicherà la regola del costo ammortizzato ed il tasso di interesse effettivo coinciderà con
il tasso di mercato, pertanto, il credito aumenterà del 5% calcolato su 86.384 euro, pari a 4.319 euro, e diventerà
90.773, fino a portarsi a 100.000 a scadenza.

31.12.2018 Crediti per finanziamenti 4.319


Proventi finanziari 4.319

Se il debitore fosse una controllata, al momento dell’erogazione, anziché, rilevare un onere finanziario, si potrà
rilevare un incremento del costo della partecipazione.

B)SOCIETA’ CHE EFFETTUA VENDITE CON DILAZIONE SIGNIFICATIVA

I crediti commerciali con dilazioni significative dovrebbero comportare l’addebito al debitore di un interesse ad un
tasso appropriato per remunerare l’azienda della disponibilità di capitali concessa alla controparte quale ritardata
uscita finanziaria.

Nella pratica, però, accade spesso che le operazioni di compravendita che prevedono lunghe dilazioni includono degli
interessi impliciti, nel senso che il prezzo di vendita includa già una quota di interessi per considerare il ritardato
pagamento. Qualora questo interesse sia esplicitamente inesistente (o esistente in misura irragionevolmente bassa
rispetto ad un appropriato tasso di mercato) se ne ricava che il credito implicitamente include un interesse attivo.

Dal momento che in tal caso questo interesse si riferisce all’intera durata del credito, parte della quale eccede la breve
scadenza, l’azienda dovrà procedere ad un’attualizzazione del credito stesso in quanto, secondo il principio di
competenza, gli interessi vanno riconosciuti proporzionalmente al tempo ed al credito in essere.

L’azienda Alfa S.r.l. vende prodotti alla Beta S.r.l. concedendo una dilazione 2 anni. Il credito da incassare a scadenza
è di 200.000 euro. Alfa avrebbe venduto la stessa quantità di prodotti applicando un prezzo di 180.000 euro.

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