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La metafora finale del libro mi ha colpito molto e mi ha fatto riflettere.

In
sostanza dice che come Marcovaldo voleva cercare la Natura nella sua città, così il
lupo voleva addentare il leprotto. Entrambi però riuscirono soltanto a vedere i
propri desideri ma non riuscirono a prenderli.

Il Libro mi è piaciuto perché è una lettura facile e scorrevole e la storia è


ironica, anche se in alcune parti mi è parso di riscontrare un’eccessiva stupidità
e ingenuità attribuite al protagonista.

Il libro di Calvino è frutto dell’unione tra realtà e immaginazione, vero e


verosimile, satira e sarcasmo.

Italo Calvino mette in evidenza i numerosi problemi e le contraddizioni della


società moderna e la comicità delle novelle non fa altro che da sfondo a una
critica di questa nuova collettività e di questo modo di vivere frenetico e
monotono.

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