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Aprendo il nuovo libro di Beppe Sebaste Fallire: storia con fantasmi (Amazon

Media EU, 2015. 2,99) nellapp kindle, il titolo nel margine superiore di ogni
pagina porta la dicitura (ITALIAN EDITION). Messa l per esigenze di catalogazione?
Auspicio di prossima traduzione? Il libro sta riscuotendo un certo successo: a
qualche giorno dalla pubblicazione raggiunge il posto n. 3 nel genere
Fantascienza, Horror e Fantasy.
E davvero questo un libro infallibilmente italiano: ripercorre un passaggio di anni
(2006-2011) che in Italia hanno allargato una voragine in cui sono precipitate
intenzioni e residue speranze della parte pensante e sensata del paese,
testimonia il compimento di uno scenario collettivo mentale e psichico preparato
nei decenni precedenti, registra lectoplasmatica condizione individuale e sociale
degli intellettuali, per i quali il mestiere stesso, scrivere, divenuto una specie di
incursione in una casa stregata o in un cimitero popolato da zombi. Scrivere
unevocazione di spettri, di cose mancate e di cose che non ci sono pi. A Sebaste
capitato di vivere nel tempo in cui la scrittura ha abdicato o stata spodestata
alla funzione per la quale forse nata: validare la realt, fissare ci che
ammissibile. Nelluniverso ricorsivo e autoreferenziale, scrivere mero accessorio,
attivit parassitaria rispetto a discorsi generati e circolanti in un altrove privo di
definibili connotazioni, discorsi che hanno avuto vita in un altro tempo, ma oggi
inafferrabili per chi tenta di interpretare: come le anime che Ulisse tenta di
abbracciare nella dimora di Ade, essi volano via.
Le circostanze della pubblicazione di Fallire: storia con fantasmi sono conosciute:
Beppe Sebaste difende il passaggio diretto al mercante Amazon,
la decisione di affidare alluniverso del web, il mio nuovo libro, se si chiama
ancora cos, un romanzo alla mia maniera
additando la crisi culturale delleditoria, in cui dominano oggi logiche di marketing
che mal si adattano alla merce libro e al non occasionale suo consumatore. Si
comprendono le difficolt di pubblicare e promuovere un oggetto letterario
complesso, che trascende i generi del mercato della letteratura (anche se Amazon
i generi li usa, eccome!), per occorre dire che forse Sebaste ha affrontato quella
che chiama unesperienza nuova, unavventura un po a cuor leggero. Il Moloch
Amazon ha cambiato le regole del gioco della distribuzione libraria, e a farne le
spese sono state anche le librerie indipendenti, proprio quelle che storicamente
hanno avuto il compito di mettere i libri in mano ai loro lettori.
Sebaste racconta una storia, che la storia di un arco di anni del suo autore e
parallelamente la storia di uno scrittore alle prese con un progetto di un romanzo
horror. I fantasmi sono gli attori umani con cui il bifronte narratore si trova via via
ad aver a che fare e tra essi si trovano personaggi della cronaca, artisti e autori
(perlopi deceduti) di libri , e le entit, evocate pi ancora che narrate, che
prendono e perdono forma nel canovaccio dellhorror. Ma fantasma il narratore
stesso: il romanzo raccontato in seconda persona, un tu colloquiale con cui
lautore parla a se stesso non al lettore: chi si ostina a scrivere indulge nel gioco
solipsistico in modo via via ironico, commosso, sarcastico, rabbioso,
malinconico, occasionalmente pietoso. Lo sdoppiamento nello specchio della
seconda persona moltiplica le prospettive riflesse, le fughe, il correre via dello
sguardo e parallelamente limpulso ad allontanarsi rapidamente dallesserci nel
qui e nellora. Laspetto filosofico della faccenda lo statuto ontologico della
realt, come si potrebbe dire esplicitato nel riferimento a una discussione di
qualche anno fa a proposito di un rinnovato realismo: una filosofia che si voleva
realista e sosteneva, presentandolo come una svolta, che la realt esistesse
anche fuori dal testo, fuori dalla parole che ne parlano. Facile ribattere che
ogni esempio addotto per dimostrare la realt della realt pur sempre una
parola, non se ne esce, e che alla fine nulla fuori dalla sua enunciazione (fuori

dal testo) sarebbe rimasto, tranne leco o il ricordo, la traccia o il significato dei
suoi enunciati sulle cose, insomma, i fantasmi, i nomi delle cose, senza beninteso
vederle n toccarle.
Senonch, evocazioni di Derrida a parte, il libro racconta della realt italiana, che
da un paio di decenni indistiguibile dalla sua rappresentazione, dalla pubblicit,
dalla scena insomma, in cui attori a pagamento recitano i tipi a loro assegnati, e si
offrono in quella capacit al pubblico del paese. Rintracciare i fili degli
avvenimenti, districarli uno a uno, offrire unermeneutica, diventa cos un
esercizio elusivo, e forse, sospetterebbero autore e tu protagonista, futile.
Sebaste rammenta momenti di irruzione di una realt refrattaria al coerente
racconto:
Ti capit per caso, su Internet: Berlusconi insanguinato come un pugile ferito.
Sembrava un fotomontaggio, la parodia di un film di zombi. Lasci perdere quello
che stavi cercando e clicchi su un giornale online per trovarne conferma. Rivedi
una sequenza di quel primo piano che era gi unicona pop, un evento estetico
prima di tutto.
Un avvenimento che pare non avere n passato n distinguibile motivo n
discernibile possibilit di elaborazione simbolica immagine, icona di che cosa? ,
oscuramente generato nel corpo inconscio del rancore sociale, tanto che il
perpetratore fu giudiziariamente assolto perch non imputabile. Il fatto non
divenne mito.
Lo scrittore non ha il dubbio privilegio di operare, e quindi scegliere, selezionare.
Non pu nemmeno di dire preferirei di no:
non serve dire non guardo la TV, non leggo i giornali, non vado su
Internet (tu la televisione non la possedevi da anni malgrado i bollettini di
pagamento che ricevevi) perch nessuno pu dichiararsene immune. Quelle
immagini ci influenza come un virus, rimbalzano per mille traiettorie e penetrano
dentro di noi, le riconosciamo, le possediamo, ne siamo posseduti.
Credo che a Sebaste non dispiaccia che si faccia il nome di Ulisse. LUlisse
polytropos, in grado di affrontare diverse situazioni grazie allingegno e non alla
forza, lascia il campo a un altro Ulisse, testimone sbigottito che la realt da
affrontare si liquefatta. Rimane irraggiungibile lisola del tu, naufraga la rete
delle relazioni personali e il ruolo sociale di chi parla e scrive. Rimane il ricordo e il
rimpianto di un passato mai avvenuto: che scrivere sia stato la stessa cosa,
almeno nei suoi esiti migliori: fermare una bomba con un fiore.
La bomba non si arrestata, i fucili continuano a sparare. Il disastro del mondo
produce un corso di catastrofi, riprodotta nel vissuto pi intimo, lictus di tua
madre e la separazione da Cathy, la notte del litigio e lalba della tua partenza per
lospedale di Parma. E come si pu raccontare lo sgomento davanti al corso
aberrante degli eventi? Sono realt perentoria, imposta, e pure accadimento
indeterminato, casualit cosmica. Lo svuotamento dei cassetti nellappartemento
deserto camminare tra relitti di un naufragio. Tutte le vite sono naufragi in cui
nessuno se la sente non pu nemmeno pensare di essere allegro.
Non si finisce di svuotare le scatole dellultimo trasloco. Gli scatoloni
assomigliano ai loculi della destinazione finale di quello che siamo stati, di quello
che crediamo, ci ostiniamo, di essere, come nella riflessione cinematografica di
Nanni Moretti, linquadratura degli scatoloni che contengono i libri della mamma
professoressa, la cui presenza rimane per un poco nei locali dellappartamento
svuotato, nella visita di un antico alunno che non sapeva.
Come Moretti, Sebaste attesta spietatamente che un mondo di individui comporta
linsignificanza dellindividuo. Noi siamo stati la rete di relazioni in cui siamo nati e

ci siamo formati, il cosiddetto privato funzione del pubblico. Le vicende e le


responsabilit che portarono alla chiusura dellUnit, il giornale a cui collaborava,
ricordate per cenni, si uniscono allindebolimento dei legami affettivi del tu
protagonista: la fine della relazione con la compagna, loccasionale convivenza
con il figlio adolescente. La linea tra il pudore dellautore e la laconicit del
protagonista incerta, la passione che fu lascia il posto al ricordo sfumato, che
non trova elaborazione.
Allora non stupisce la nitidezza, lefficacia, con cui lautore, questa volta in solido
con il protagonista, descrive la malattia della madre, il venir meno di forza,
memorie, identit. lattaccamento disperato alla scena originaria, di chi ha
lintollerabile consapevolezza che un significato alla solitudine non pu essere
trovato. Lautore, il protagonista, il lettore che sbircia viscissitudini e peripezie e
non pu evitare il con-patire, sono siamo incapaci di solitudine.
Ci affidiamo alla compagnia dei fantasmi. I morti che hanno lasciato una traccia di
s danno ancora indicazioni, sussurri, basta avere coscienza, il coraggio di vedere
la vita come la scena del Trionfo della morte di Pieter Bruegel il Vecchio, colonne
di fumo salgono dove cera una citt. Dal nulla incolore che il cielo viene il
gracchiare ossessivo dei corvi e uno scricchiolio continuo, come foglie secche
triturate, ma sono gli oggetti che alla rinfusa volano in vortici di vento. Lo
scrittore tarda a capire che il suo creare (ah, lostinata metafora romantica sulla
produzione intellettuale!) il medesimo farsi della realt.
Libro anomalo e onestissimo (non saprei trovare qualit migliore in un libro),
Fallire: storia con fantasmi ; invita a continuare la lettura innestando sul testo i
propri ricordi e affetti.
Invita alla domanda che non si pu evitare: che cosa siamo stati?

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