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LA DONNOLA E IL GALLO

Una donnola aveva preso un gallo

e cercava un pretesto plausibile per mangiarlo.

Cominciò allora ad accusarlo di essere molesto agli uomini,

perché cantando non li lasciava dormire.

Ma il gallo si difendeva affermando che lo faceva nel loro interesse,

affinché si svegliassero per attendere alle faccende quotidiane.

E lo accusava di violare le leggi di natura,

accoppiandosi con sua madre e le sue sorelle.

Ma egli asseriva che anche questo lo faceva nell'interesse del padrone,

perché così le galline facevano molte uova.

Allora la donnola esclamò:

<< Sì, certo, sai trovare delle belle giustificazioni.

Ma io non voglio per questo rimanere a bocca asciutta ! >>

E se lo divorò.

La favola vuole mostrare come i malvagi,

quando hanno in mente di compiere un sopruso,

se non riescono a inventare pretesti plausibili

agiscono comunque.

Anche i potenti della terra agiscono in questo modo:

prima creano il pretesto e poi passano all'azione.


IL TAGLIALEGNA E ERMES

A un taglialegna cadde la scure nel fiume

presso cui stava lavorando.

Non sapendo cosa fare, si sedette sulla sponda del fiume e pianse.

Quando Ermes lo venne a sapere, si impietosì,

si tuffò nel fiume e portò su una scure d'oro,

chiedendogli se era quella che aveva perso.

L'uomo rispose di no, ed Ermes, tuffatosi di nuovo,

ne portò su una d'argento; poiché l'uomo dichiarava

che non era la sua, Ermes si tuffò ancora e portò fuori la sua.

Allora il taglialegna disse che si trattava di quella che aveva perso,


ed Ermes, soddisfatto della sua onestà, glie le diede tutte e tre.

Tornato tra gli amici, il boscaiolo racconto dell'accaduto,

ma uno di essi pensò di poterne ricavare un uguale profitto;

andò al fiume, gettò nell'acqua la sua scure e pianse.

Anche a lui comparve Ermes e, chiestogli del motivo del suo pianto,

si tuffò, portò su una scure d'oro e gli chiese se era la sua:

<< Sì, certo, è quella ! >> rispose esultante.

Il dio, indignato di tanta sfacciataggine, non solo si tenne la scure

d'oro, ma non gli riportò nemmeno la sua.

La favola mostra che la divinità è tanto favorevole agli onesti

quanto ostile ai disonesti.

Ermes ( Hermes o Ermete ): dio greco dell'astuzia dei commerci e ..

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