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Vorremmo che succedesse sempre più spesso ed è giusto dare il giusto riconoscimento ad un gesto semplice ma di

grande fairplay, accaduto sui nostri campi.


Il campionato è quello Under 19 Open, uno tra i più in vista nel panorama giovanile regionale, il protagonista è Pietro
Vigorelli, giovane lodigiano classe 1993.
La gara, tra il Basket Lodi ed il Soul Basket di Milano, non sembra voler trovare un vincitore e ci vogliono ben quattro
supplementari per arrivare al verdetto finale (vincerà Soul Basket di lunghezza, 96-97).
Quello che vogliamo raccontavi accade nel corso del terzo supplementare, sul punteggio in
perfetta parità: la palla esce dal campo e l’arbitro assegna la rimessa in favore del Basket Lodi.
Pietro però alza il braccio e ammette di essere stato l’ultimo a toccare la sfera, aiutando di fatto il
direttore di gara nella sua decisione e consegnando giustamente la palla agli avversari, seppur in
un momento tanto delicato della gara.
Pietro Vigorelli ha dimostrato una classe ed uno spirito che vanno al di la dei suoi 17 anni, un
fairplay che vorremmo diventasse una norma su tutti i campi. Bene così, bravo Pietro, per quello
che mi riguarda l’hai vinta tu questa partita!

Con quest’altro esempio vogliamo mostrarvi come questi atti di lealtà sportiva non avvengono solo in
competizioni importanti quali, per esempio, le Olimpiadi, ma anche in competizioni in cui potremmo essere
anche noi stessi i primi a prendere parte. Ciò significa che non è necessario essere sportivi di fama mondiale
per dimostrare di saper giocare in modo corretto.

A Lodi, nel campionato di basket degli Under 19 Open, che gode di notevole interesse e fama nel panorama
giovanile regionale, è accaduto un gesto di fairplay. In una gara tra il Basket Lodi e il Soul Basket di Milano,
si è dovuto ricorrere a quattro supplementari per arrivare a stabilire il verdetto finale. Nel corso del terzo
supplementare, quando le due squadre erano in parità, la palla uscì dal campo e l’arbitro assegnò la
rimessa in favore della prima squadra, il Basket Lodi. Uno dei giocatori della squadra, Pietro Vigorelli, però,
interviene ed ammette di essere stato l’ultimo a toccare la palla, dando un contributo, quindi, al direttore di
gara nella sua decisione e consegnando giustamente la palla agli avversari, seppur ciò avrebbe
eventualmente svantaggiato la squadra dato il delicato momento della gara vista la parità tra le squadre.
Con questo semplice gesto ma comunque di grande fairplay, Pietro ha dimostrato grande spirito e classe
nonostante l’età.

Si invoca sempre il fair play e lo spirito olimpico, ma ogni volta che se ne scorge una
manciata, ci si accorge poi quanto nei fatti in realtà manchi. E quanto un gesto come una
mano tesa per aiutare qualcuno a rialzarsi e una spalla offerta per condividere la fatica,
rappresentino per ciascuno di noi. E' capitato questa mattina sulla pista di atletica, durante
le batterie dei 5000 metri femminili: verso la fine della gara la neozelandese Nikki
Hamblin e poi l'americana Abbey D'Agostino cadono in seguito ad una brusca frenata del
gruppo. Il ginocchio della seconda compie una brutta torsione, ma nonostante il dolore si
gira e va ad aiutare l'avversaria a rialzarsi.

Il 16 agosto 2016 sulla pista di atletica, durante le batterie dei 5000 metri femminili: verso
la fine della gara la neozelandese Nikki Hamblin e poi l'americana Abbey D'Agostino
cadono in seguito ad una brusca frenata del gruppo. Il ginocchio della seconda compie una
brutta torsione, ma nonostante il dolore si gira e va ad aiutare l'avversaria a rialzarsi.
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Meravigliosa storia olimpica nei 5000 donne. Tutto accade nella seconda serie del turno preliminare dei 5000 metri.
Nella parte finale della gara il gru...


GALLERIANikki la samaritana: aiuta Abbey a finire. Entrambe in finale! SHARE

Ricominciano insieme la corsa, zoppicando. Pochi passi dopo, la statunitense finisce di


nuovo a terra e rimedia una distorsione al ginocchio. In questa occasione è la Hamblin a
soccorrerla. Le due proseguono a fatica verso il traguardo, insieme e qui si abbracciano in
un'atmosfera commovente. Concludono all'ultimo posto, e mancano la qualificazione.
«Sono così grata ad Abbey per quello che ha fatto per me», ha commentato la
neozelandese. Chiarendo che, prima della gara, lei e l'americana non si conoscevano: «Non
l'ho mai incontrata prima, non è una cosa sorprendente? E' una donna straordinaria.
Indipendentemente dall'esito della gara, questo è un momento che non ho intenzione di
dimenticare per il resto della mia vita. Se, tra vent'anni, qualcuno mi chiederà di Rio 2016 -
ha aggiunto - beh, racconterò questa storia». La giuria ha deciso di riammetterle, ma non è
certo che entrambe possano essere in condizione di gareggiare.

Quelle di Rio 2016 sembrano Olimpiadi davvero all'insegna del fairplay e delle belle emozioni. ora arriva il bel
gesto della podista Nikki Hamblin nei confronti della collega Abbey D'Agostino, che l'aveva accidentalmente
buttata a terra durante una gara. Lungi dal "vendicarsi", Nikki ha avuto un gesto di grande solidarietà.

A causa di un rallentamento improvviso nell'andatura della corsa Abbey D'Agostino, atleta statunitense colpisce
per sbaglio Nikki Hamblin, atleta inglese, durante una delle batterie della 5000 metri femminile. Nikki finisce a terra
dolorante, ma Abbey decide di fermare la sua gara per aiutare l'avversaria, che grazie a lei si rialza e continua a

gareggiare.

Dopo poco, tuttavia, si capisce che ad aver avuto la peggio nella colluttazione è stata l'americana, che però decide
di stringere i denti ed arrivare fino al traguardo, pur venendo doppiata dalle altre atlete. Tuttavia, ad attenderla c'è
anche la neozelandese, come lei zoppicante, che non ha voluto abbandonare la Abbey nel momento del bisogno.
Al termine della batteria la D'Agostino viene portata via dai soccorritori su una sedia a rotelle, ma non prima di
aver abbracciato e ringraziato la Hamblin. "Questa ragazza è lo spirito olimpico fatto persona" ha dichiarato l'atleta
neozelandese poco dopo. "Non dimenticherò mai questo momento".
"Ognuna di noi vuole vincere. Ma in gioco stavolta c'era molto di più di una medaglia". La giuria ha infine deciso di
riammettere entrambe ai Giochi. Perché l'amicizia riesce ad andare sempre oltre l'egoismo agonistico.

Quelle di Rio 2016 sembrano Olimpiadi davvero all'insegna del fairplay e delle belle emozioni. ora arriva il bel
gesto della podista Nikki Hamblin nei confronti della collega Abbey D'Agostino, che l'aveva accidentalmente
buttata a terra durante una gara..

Durante le Olimpiadi di Rio del 2016, a causa di un rallentamento improvviso nell'andatura della corsa, Abbey
D'Agostino, atleta statunitense colpisce per sbaglio Nikki Hamblin, atleta neozelandese, durante una delle batterie
della 5000 metri femminile. Nikki finisce a terra dolorante, ma Abbey decide di fermare la sua gara per aiutare
l'avversaria, che grazie a lei si rialza e continua a gareggiare

Dopo poco, tuttavia, si capisce che ad aver avuto la peggio nella colluttazione è stata l'americana, che però decide
di stringere i denti ed arrivare fino al traguardo, pur venendo doppiata dalle altre atlete. Ad attenderla c'è anche la
neozelandese, come lei zoppicante, che non ha voluto abbandonare la D’Agostino nel momento del bisogno

Al termine della batteria la D’Agostino va ad abbracciare e ringraziare la Hamblin, per poi essere messa su una
sedia a rotelle dai soccorritori.

L’atleta neozelandese ha poi dichiarato che "Questa ragazza è lo spirito olimpico fatto persona. Non dimenticherò
mai questo momento. Ognuna di noi vuole vincere. Ma in gioco stavolta c'era molto di più di una medaglia"
Nonostante l’imprevisto, la giuria ha infine deciso di riammettere entrambe ai Giochi Olimpici.

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