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IL FAIR-PLAY

Tra le principali caratteristiche dell’attività sportiva c’è


sicuramente l’immediatezza del suo linguaggio, che la
rende comprensibile da tutti e capace di trasmettere
valori fondamentali e universalmente condivisi, quali la
capacità di assumersi responsabilità, l’interazione sociale,
l’acquisizione di abilità tecniche e una conoscenza più
profonda di sé stessi.
Il fair play è un'espressione inglese
che significa "gioco corretto" . È
un concetto dal mondo dello sport
che fa riferimento al
comportamento onesto e corretto
che gli atleti devono adoperare
davanti all'avversario, all'arbitro e
agli assistenti .
PRINCIPI FONDAMENTALI
FAIR PLAY

In particolare, quando si parla di sport e di fair play, che si tratti di atleti o di


tifosi, è importante attenersi ai seguenti principi:

Giocare per divertirsi

Giocare con lealtà

Rispettare le regole del gioco

Rispettare i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri e gli spettatori

Accettare la sconfitta con dignità

Rifiutare il doping, il razzismo, la violenza e la corruzione

Essere generosi verso il prossimo e soprattutto verso i più bisognosi

Aiutare gli altri a resistere nelle difficoltà

Denunciare coloro che tentano di screditare lo sport

Onorare coloro che difendono lo spirito olimpico dello sport


ESEMPI
Campionato di calcio saudita 2013, inizio del secondo tempo.
Pronto alla rimessa da fondo c’è il portiere Aesir Alan Taif, che poco prima di calciare si rende conto di avere
una scarpa sciolta. Indeciso sul da farsi perde qualche attimo ( un portiere per allacciarsi le scarpe deve
lasciare il pallone, togliere i guanti e procedere).

Si avvicina intanto l´attaccante dell’Al Attihad Johnosn, squadra avversaria, che accorgendosi della piccola
necessità dell’avversario, si china ai suoi piedi allacciando le scarpe al portiere che aspetta con la palla sotto
braccio. I due si stringono la mano, ma nel frattempo i sei secondi disponibili da regolamento per rimettere la
palla in campo, scadono, e l’arbitro decreta il calcio di punizione contro il portiere reo a suo dire di aver perso
tempo.
Lo sconcerto del momento viene risolto dalla squadra dell’Al Attihad che anziché battere la punizione, scaglia il
pallone fuori dal campo. Si hanno pplausi da tutto lo stadio
2. Grigor Dimitrov e Kyle Edmund

Tennis, ATP Brisbane 2018.


Durante la partita Edmund accusa un infortunio alla caviglia.
Stramazza al suolo in preda al dolore, da lontano è difficile capire
cosa sia successo con esattezza e il bulgaro Dimitrov, preoccupato
per il suo avversario, salta la rete del campo e corre a soccorrere
Kyle ancora a terra.

Giunto sul posto, sinceratosi delle condizioni dolorose, ma non


eccessivamente gravi, Grigor Dimitrov prese sotto braccio
Edmund accompagnandolo fuori dal campo. Il gesto “normale” è
stato reso eccezionale dalla velocità, preoccupazione, premura
con cui Grigor si sia scagliato sull’avversario caduto al suolo.

3. Nikki Hamblin e Abbey D’Agostino


Atletica leggera Rio 2016, 5000 metri femminili: la gara è quasi


al termine, il gruppo accelera per il rush finale, ma nella
concitazione le ragazze si trovano in una piccola mischia che
frena bruscamente. La neozelandese Hamblin cade
rovinosamente e accanto a lei, l’americana D’Agostino mette un
piede in fallo a causa della confusione sulla pista e gira
malamente il ginocchio.

Nonostante questo, Abbey aiuta Nikki a rialzarsi e riprendono


zoppicando la corsa anche se le speranze di un buon
piazzamento sono ormai svanite. L’infortunio al ginocchio di
D’Agostino è però grave e la ragazza cade due volte a terra.
Adesso è Hamblin a fermarsi e a sollevare la rivale tagliando
insieme il traguardo. Per il fair-play, il Cio ha deciso di
‘allargare’ il numero di partecipanti alla finale, inserendo nella
start list anche i nomi delle due runner per il comportamento
tenuto durante le batterie.

4. Matthew Rees e David Wyeth


Maratona di Londra 2017, David Wyeth maratoneta


esperto, ma alla prima apparizione in quella competizione,
a poche centinaia di metri dall’arrivo, rimane vittima di
crampi, dovuti alla disidratazione in stadio avanzatissimo.
Ormai sul punto di perdere i sensi, la sua andatura incerta
a dir poco, richiamò l’attenzione di Matthew Rees, altro
partecipante alla corsa che ignorando il suo personale
risultato decise di fermarsi ad aiutare David ormai sul
punto di cedere.
Cingendolo tra le braccia gli sussurrò di non preoccuparsi
perché avrebbe avuto il suo sostegno fino alla linea del
traguardo, linea che David riuscì così a superare sulle sue
gambe. Il protagonista di questa storia dichiarò che mai
avrebbe immaginato tanto clamore per un gesto da lui
ritenuto normale. In realtà diventò il simbolo di quella
edizione.

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