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Dal momento che Palermo e Trieste si trovano pressocché sullo stesso meridiano, è quindi possibile

rappresentarli in modo bidimensionale, tramite un cerchio la cui circonferenza corrisponde al meridiano


stesso.

Rappresentiamo quindi gli gnomoni di riferimento delle due città e facciamo passare per i loro estremi
superiori i due raggi solari che li colpiscono. Dal momento che il volume della terra è circa lo 0,000077% di
quello del Sole, e considerando pure che la Terra dista dal sole circa 150 milioni di chilometri, i raggi solari
tendono ad essere paralleli tra loro.

Disegniamo le loro ombre tangenti alla circonferenza (per approssimazione) ottenendo dei triangoli
rettangoli, calcoliamo la tangente degli angoli alfa e beta considerando le ombre e gli gnomoni
rispettivamente lati opposti e i lati adiacenti dei triangoli. E con la funzione arcotangente troviamo il valore
dei due angoli

Disegniamo i segmenti che hanno come estremi le città e il centro della terra, ottenendo il raggio terrestre.

Facciamo passare per il centro della terra una retta parallela ai raggi solari

Per il teorema degli angoli opposti al vertice l’angolo originatosi è congruente a quello dello gnomone di
Palermo.

Allo stesso modo l’angolo dello gnomone di Trieste è congruente a quello dell’arco di circonferenza retta-
Trieste.

Calcolando la loro differenza si ottiene l’angolo dell’arco di circonferenza Palermo-Trieste.

Lo convertiamo in radianti, moltiplicandolo per (pigreco/180gradi)

Infine col rapporto tra la distanza aerea Palermo-Trieste (ovvero l’arco di circonferenza), e il suo angolo in
radianti, si ottiene il raggio terrestre.

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